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RISORSA : Attivazione POR CAMPANIA PIT SALERNO MISURA 5.3
ALLEGATO 4:SCHEDA TECNICA IDENTIFICAZIONE PROGETTI PORTANTI
SETTORE SOCIALE
QUALITA E NUOVE COMPETENZE
1. SOGGETTO PROPONENTE
ENTE COMUNE DI SALERNOLEGALE RAPPRESENTANTE SINDACO DOTT. MARIO DE BIASEINDIRIZZO VIA ROMA, 1 84100 SALERNOTELEFONO 089 662204 089 666111FAX 089 662205 089 666130EMAIL [email protected]
2. TIPOLOGIA DI AZIONE
FORMAZIONE
AIUTI ALLOCCUPAZIONE E AL LAVORO AUTONOMO
SVILUPPO DI NUOVE FONTI DI OCCUPAZIONE
ALTRO (specificare)
__________________________________________________________________________________________________________________________
3. OBIETTIVI GENERALI
Formazione di VALUTATORI DI QUALITA per la costituzione di un nucleo di
esperti che, nella realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi
sociali (L. 328/2000) del PIANO DI ZONA dellambito territoriale Salerno
Pellezzano (S8), promuovano ed accompagnino lo sviluppo della qualit a
tutela dei diritti del singolo e dellintera comunit, attraverso adeguata
valutazione e sostegno alla predisposizione di piani di continuo miglioramento.
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4. DESTINATARI DELLINTERVENTO
N 20 operatori coinvolti nella realizzazione del sistema integrato di interventi
e servizi sociali:
- pubblici, degli Enti istituzionali di riferimento dellambito, Comuni, ASL e
Provincia;
- privati degli organismi sociali preposti allattuazione degli interventi e servizi
e/o fornitori di servizi, rappresentanti di persone impegnate nella tutela dei
diritti degli utenti.
5. DESCRIZIONE DELLINTERVENTO
Il percorso formativo si articola in moduli a contenuto progressivo attraverso i
quali, dal trasferimento di conoscenze in workshop si giunge al piano operativo
con chek-up della realt dei servizi, assistenza nellattivazione dei processi di
valutazione e nellanalisi dei risultati, supervisione nelle successive fasi di
verifica per il miglioramento della qualit dei servizi offerti.
1 modulo: conoscenze basilari di qualit ed applicazione nelle
attivit di trasformazione di beni e servizi;
2 modulo: metodi di sviluppo della qualit e tecniche di verifica
valutazione, re-engineering;
3,4 e 5 modulo: chek-up dei servizi e definizione degli indicatori di
qualit con sperimentazione operativa;
6, 7 e 8 modulo: avvio verifica, valutazione, reporting;
9 - 10 modulo: verifica, valutazione , reporting quale prassi del sistema
di qualit.
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6. RISULTATI PREVISTI
Acquisizione di capacit tecniche e metodologiche, perch con il nuovo know-
how i destinatari della formazione possano valutare la qualit dei servizi e degli
interventi ed affermare i presupposti per il pieno potenziale qualitativo del
new-care, in termini di ricaduta generale per l'intera collettivit.
Entro il 1 anno : attuazione moduli 1 2 3 4 5 ;
Entro il 2 anno : attuazione moduli 6 7 8 ;
Entro il 3 anno : attuazione moduli 9 10 .
7. COLLEGAMENTO CON LIDEA FORZA
La formazione professionalizzazione di nuovi profili si pone tra i puntifondamentali di riqualificazione del sistema integrato di interventi e servizi;da questo assunto non pu prescindere il processo di riqualificazioneurbanistica e di sviluppo del territorio, al quale il PIT intenzionalmenteproteso.Da ci si confermano il collegamento con lidea forza e la necessit di azionimirate allobiettivo di eccellenza nella qualit dei servizi, quale la formazione diesperti che della qualit siano promotori e per la qualit impieghino le capacitacquisite.
8. LOCALIZZAZIONE DELLINTERVENTO
Il percorso formativo ha sede di svolgimento e di raccordo per le fasi operative
presso i locali della Direzione del Settore Politiche Sociali, Via La Carnale, 8
Salerno, ove ubicato lo stesso Ufficio di Piano.
9. RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONEDELLINTERVENTO
PREVENTIVO DI SPESA PER AZIONINON FORMATIVEPREVENTIVO DI SPESA PER AZIONIFORMATIVE
. 600.000.000
10. DURATA DELLINTERVENTO
La durata correlata al triennio del Piano di Zona Ambito Territoriale S8.
Timbro e firma del legale rappresentante
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5 - INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA
Per integrazione socio-sanitaria si intendono tutte le attivit atte a
soddisfare, mediante un complesso processo assistenziale, bisogni di salute
della persona che richiedono unitamente prestazioni sanitarie e azioni di
protezione sociale. La produzione legislativa di affermazione dellintegrazione
socio-sanitaria con il D.P.C.M. Atto di indirizzo e coordinamento
sullintegrazione socio sanitaria ha rimesso le ultime direttive per
lattuazione dellintegrazione, rinviando alle Regioni lemanazione di indirizzi e
protocolli per la definizione di progetti assistenziali personalizzati, in base ai
quali lassistenza socio-sanitaria va prestata.
Buon risultato, anche se atteso da lungo tempo.
Ma le condizioni per leffettiva ed immediata applicazione della norma
non sono reali per il nostro territorio. Lassetto regionale della Sanit non
ancora dotato di piano Sanitario, e linesistenza di tale strumento si riversa a
cascata sui livelli distrettuali, dove tuttora non si pu procedere
allapprovazione dei Programmi delle attivit territoriali in cui la
programmazione dellintegrazione rientra. Nulla appare ancora cambiato.
In compenso, al parallelismo di erogazione dei servizi e delle prestazioni
da ambo i versanti, sanitario e sociale, ed ai primi tentativi di operativit
integrata gi sperimentati, si far seguire una fase in cui lintegrazione, da
agirsi ai tre livelli istituzionali, gestionali e professionali, non sar solo opera
discrezionale degli addetti, ma, per volont degli Enti che la rappresentano,
Comuni ASL, diventer la metodologia operativa di attuazione e
razionalizzazione di competenze e risorse con individuazione progressiva di
aree di intervento a maggiore rilevanza di integrazione e con definizioni della
procedura di attuazione gestionale in un processo incrementale per piccoli
passi, ma di buona qualit
E questo lobiettivo da perseguire, perch dalla diversit di ruoli e
competenze derivi la sinergia operativa, quando necessaria, per la risposta ai
bisogni che dalla separatezza non troverebbero soluzioni.
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La metodologia dellintegrazione sar, dunque, lintegrazione stessa,
nella prospettiva delle giuste condizioni per lapplicazione delle disposizioni
legislative anche in relazione al versante programmatico, istituzionale, dei
finanziamenti, della gestione degli interventi.
Si considera ottima premessa a tale finalit la convergenza di propositi
ed intenti raggiunta tra Comuni ed ASL, nella pratica delle esperienze
integrative avviate e dalle intese programmatiche raggiunte in questa fase di
elaborazione del Piano.
TEMPI
1 ANNO: - individuazione e definizione aree di intervento per
lintegrazione socio - sanitaria;
- definizione procedure operative;
- avvio accesso sportello unico;
- operativit integrata;
2 ANNO: - operativit integrata per aree prescelte;
- sperimentazione accesso sportello unico
3 ANNO : - continuit operativa in integrazione e impiego dei servizi
e delle risorse sanitarie e sociali secondo direttive
dellatto di indirizzo. D.P.C.M.
RISORSE
- Quote del Piano per i Servizi
- Quote di Bilancio dei Comuni e dellASL per il personale ed i
servizi di competenza.
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AREE DI INTERVENTO
1 - AREA MINORI E RESPONSABILITA FAMILIARI
Da unanalisi dei Servizi in favore dei minori e degli adolescenti esistenti
sul territorio ricompreso nei Comuni di Salerno e Pellezzano, dei loro bisogni
nelle diverse tappe e fasi dellet evolutiva, nonch dei progetti realizzati con la
Legge 285/97, si prevedono, nel percorso attuativo del Piano Territoriale,
azioni progettuali che si dispiegano lungo due direttive tra loro correlate.
Tali azioni tendono alla riqualificazione dei servizi esistenti e alla
realizzazione di nuovi servizi finalizzati al sostegno della condizione minorile e
al supporto e alla valorizzazione dei molteplici compiti che le famiglie svolgono
non solo a sostegno di situazioni sociali gi compromesse, ma anche a
supporto e stimolo di situazioni di normalit.
Lorientamento assunto quello di puntare lattenzione in maniera pi
efficace sul segmento infanzia e sulla fase adolescenziale in quanto condizione
che alimenta disorientamenti che facilmente portano verso devianze o
comunque irregolarit di comportamento nelle successive fasi della crescita.
DESCRIZIONE SINTETICA DEI PROGETTI E DELLE STRUTTURE
ESISTENTI NEI COMUNI DI SALERNO E PELLEZZANO
Gli interventi programmati hanno consentito la realizzazione dei servizi
integrativi e sostitutivi a sostegno della famiglia, di attivit ludiche e di
integrazione sociale nei quartieri, di una rete di sostegno al disagio, di centri di
aggregazione, nei quartieri a rischio, per la prevenzione, di sperimentazione di
nuove forme di autogestione d