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Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure

ALLEGATO 2

GRANDI RISCHI

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1.1 Valutazione generale degli aspetti di sicurezza

In linea generale, già in regime di vigenza dell’ex D.lgs. 334/99, Arpal ha provveduto, attraverso le ispezioni

condotte su mandato regionale, a svolgere una sorta di “educazione” alle politiche di sicurezza che le

Aziende sono tenute a porre in essere attraverso l’implementazione dei propri Sistemi di Gestione.

Ciò secondo il principio per il quale la sicurezza dello stabilimento debba rappresentare un elemento

primario nella cultura aziendale e non una mera ed incostruttiva aderenza formale alle norme attraverso la

produzione di sola documentazione senza alcuna efficacia pratica.

Il nuovo D.lgs. 105/2015 nulla innova in merito alle procedure attraverso cui condurre le ispezioni finalizzate

a garantire il massimo livello di sicurezza; diventa però di particolare importanza il poter verificare il livello di

consapevolezza ai fini della sicurezza raggiunto da ogni elemento dell’organizzazione aziendale interessato

dalla politica di prevenzione dei rischi di incidente rilevante posta in essere.

1.2 Le aziende

Di seguito si riporta l’elenco completo di tutte le Aziende operanti sul territorio regionale e sottoposte alla

gestione ed ai controlli da parte del CTR (Comitato Tecnico Regionale) e dell’Autorità Competente Regionale,

più oltre riportate anche cartograficamente .

Non avendo ancora a disposizione i dati delle notifiche a cura del gestore aggiornati ai sensi del nuovo D.lgs.

105/2015, si è ipotizzata una CLASSE di appartenenza dello stabilimento sulla base delle conoscenze acquisite

secondo i criteri di classificazione di cui all’allegato I. Ciò anche al fine di poter quantificare sommariamente

le tariffe per i servizi ispettivi a carico delle Aziende così come previsto dal decreto.

N. Stabilimento

CLASSE

ALLEGATO I

COMPETENZA CTR – soglia superiore COMPETENZA ARPAL – soglia inferiore

1 A-ESSE 1 X

2 ARCOLA PETROLIFERA 1 X

3 AUTOGAS NORD 1 X

4 BADANO GAS 1 X

5 CARMAGNANI 1 X

6 ENEL GENOVA 1 X

7 ENEL LA SPEZIA 1 X

8 ENI GE PEGLI 1 X

9 ENI GE-PORTO 1 X

10 FERRANIA 4 X

11 GET OIL 1 X

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12 GNL ITALIA 1 X

13 ILVA SPA 5 X

14 INFINEUM 5 X

15 IPLOM BUSALLA 5 X

16 IPLOM FEGINO 1 X

17 LIGURIA GAS 1 X

18 LIQUIGAS ALBENGA 1 X

19 OTOMELARA 5 X

20 PETROLIG GENOVA 1 X

21 PETROLIG VADO LIGURE 1 X

22 SARPOM 1 X

23 SEI SOC. ESPLOSIVI IND.LI 1 X

24 SIGEMI 1 X

25 SILOMAR 1 X

26 SUPERBA 1 X

27 TAGGIA GAS 1 X

28 TIRRENO POWER 1 X

29 TOTALERG 1 X

30 ZINOX 1 X

TOTALE 21 9

Tabella 1

Risultano pertanto n. 25 Stabilimenti in Classe 1, n. 1 in classe 4 e n. 4 in Classe 5.

Per la tipologia degli stabilimenti, e dei rischi ad essi associati, si ritiene non vi siano aree soggette a

potenziali effetti domino. Tutti gli stabilimenti che presentano scenari di rischio con rilascio di materia ed

energia (incendi e esplosioni), hanno, allo stato, aree di danno ricomprese entro i confini dello stabilimento,

così come risulta dall’analisi di rischio effettuata dal gestore.

Per quanto riguarda i rischi associati alla presenza degli stabilimenti, vale quanto riportato precedentemente.

Nei casi specifici di esposizione a rischi di origine naturale (NaTech), quali aree esondabili o sismiche, gli

stabilimenti soggetti hanno provveduto a svolgere tutte le verifiche del caso.

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Figura 1

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Figura 2

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Figura 3

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Figura 4

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1.3 Le Ispezioni per le Aziende classificate di soglia inferiore

Secondo quanto indicato al punto 2 dell’Allegato H del D.lgs. 105/2015 le ispezioni sono finalizzate alla verifica

dei “sistemi tecnici, organizzativi e di gestione” applicate negli stabilimenti e dirette a:

a) Verificare che il documento di politica di prevenzione degli incidenti rilevanti dell’azienda e il Sistema

di Gestione della Sicurezza siano conformi nei contenuti alle disposizioni di cui all’Allegato B del D.lgs.

105/2015;

b) Verificare l’attuazione della politica di prevenzione posta in essere tenuto conto degli obiettivi prefissi

e dei risultati raggiunti;

c) Accertare il livello di consapevolezza delle maestranze e soprattutto di coloro che rivestono compiti

essenziali dal punto di vista della sicurezza riscontrandone le capacità progettuali ed attuative del

Sistema di Gestione Aziendale;

d) Verificare l’attuazione di prescrizioni precedentemente impartite;

e) Verificare la trasmissione al Comune di competenza delle informazioni di cui all’art. 23

1.4 Dettagli delle aziende rientranti nella categoria di soglia inferiore

Alla data di stesura del presente documento il dettaglio di sintesi delle informazioni circa gli stabilimenti

soggetti al decreto 105/2015 è riportato all’interno delle tabelle seguenti.

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AUTOGAS NORD Via Stoppani, GE-Cogoleto

Processo lavorativo

Il processo di lavorazione consiste essenzialmente nella movimentazione e

nel deposito, in serbatoi a pressione cilindrici orizzontali tumulati, di gas di

petrolio liquefatto (GPL), secondo le seguenti fasi:

• rifornimento a mezzo autobotti;

• stoccaggio in serbatoi interrati;

• spedizione di GPL sfuso mediante autobotti;

• deposito temporaneo di bombole piene e vuote in pallets.

Costituzione dello Stabilimento

Il deposito è costituito da:

• 2 serbatoi di stoccaggio GPL tumulati, da 150 m3 cad.;

• 1 locale pompe e compressori per la movimentazione del GPL;

• 2 punti di travaso per autocisterne;

• 1 locale per pompe antincendio;

• 1 vasca per la riserva idrica;

• 1 locale magazzino;

• uffici e direzione;

• 1 cabina elettrica;

• 1 pesa.

Attività principali svolte

• rifornimento del GPL tramite autocisterne nei serbatoi di

stoccaggio del deposito. Le autocisterne (di circa 20t) scaricano il

GPL in pressione nel serbatoio con l’ausilio di compressori,

aspirando vapore dal cielo del serbatoio e comprimendo nel cielo

delle cisterne da scaricare;

• carico autobotti. Le autobotti (circa 6t), caricano GPL che viene

prelevato dai serbatoi di stoccaggio a mezzo pompe;

• deposito temporaneo bombole vuote e piene in pallets. Recipienti

mobili della capacità tra 10 e 25 kg, vengono caricati su automezzi

o temporaneamente immagazzinati in area attrezzata.

Tecnologie adottate sono quelle che comunemente caratterizzano gli impianti di stoccaggio

e movimentazione dell’ industria degli idrocarburi.

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di GPL, in quantità superiore a 50

tonnellate.

Scenari incidentali e conseguenze

Gli scenari incidentali ragionevolmente credibili sono risultati essere i

seguenti

• rilascio in fase liquida di GPL;

• rilascio in fase gas di GPL.

Con conseguenze riconducibili a:

Rilasci in fase liquida

• incendio di getto (Jet Fire);

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• incendio di pozza (Pool Fire);

• incendio nube di GPL (Flash Fire);

• esplosione di nube (VCE).

• Rilasci in fase gas

• incendio nube di GPL (Flash Fire);

• esplosione di nube (VCE).

Tabella 2

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BADANO GAS Giustenice (SV)

Processo lavorativo

Il processo di lavorazione consiste essenzialmente nella movimentazione e

nel deposito di gas di petrolio liquefatto (GPL), secondo le seguenti fasi:

• rifornimento a mezzo autobotti;

• stoccaggio in serbatoio tumulato;

• spedizione di GPL sfuso mediante botticelle.

Costituzione dello Stabilimento

Il deposito è costituito da:

• 1 serbatoio di stoccaggio di GPL tumulato, da 162 m3;

• 1 locale per le pompe ed il compressore per la movimentazione del

GPL;

• 2 punti di travaso per autocisterne;

• 1 locale per pompe antincendio;

• 3 serbatoi per la riserva idrica;

• 1 pesa;

• 1 cabina per l’operatore addetto alla pesa;

• 1 zona di sosta autocisterne.

Attività principali svolte

Le attività principali svolte presso l’impianto sono le seguenti:

• rifornimento del GPL tramite autobotti nel serbatoio di stoccaggio

del deposito. Le autobotti (di circa 20t) scaricano il GPL in

pressione nel serbatoio con l’ausilio di un compressore, aspirando

vapore dal cielo del serbatoio e comprimendo nel cielo delle

cisterne da scaricare;

• Carico autobotti. Le autobotti (circa 6t), caricano GPL che viene

prelevato dal serbatoio di stoccaggio a mezzo pompa.

Tecnologie adottate Le tecnologie adottate sono quelle che comunemente caratterizzano gli

impianti di stoccaggio e movimentazione dell’ industria degli idrocarburi.

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di GPL, in quantità superiore a 50

tonnellate.

Scenari incidentali e conseguenze

Gli scenari incidentali ragionevolmente credibili sono risultati essere i

seguenti:

• rilascio in fase liquida di GPL;

• rilascio in fase gas di GPL.

Con conseguenze riconducibili a:

• incendio nube di GPL (Flash Fire);

• incendio pozza di GPL (Pool Fire);

• esplosione non confinata nube di GPL (UVCE);

• Incendio getto di GPL (Jet Fire).

Tabella 3

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FERRANIA Viale della Libertà 57, Cairo Montenotte (SV)

Processo lavorativo Processi di chimica fine

Costituzione dello Stabilimento

Le sostanze utilizzate nell’area chimica che rientrano fra quelle elencate negli

allegati del D.Lgs.105/15, sono alcune decine, ma stoccate in un apposito

magazzino ed in quantità tale da non superare le soglie che farebbero

ricadere l’azienda nell’ambito dell’art. 8 del decreto citato, analoghe

considerazioni per i solventi utilizzati nelle varie operazioni e stoccati in

apposite aree ad essi dedicate.

Attività principali svolte

Le attività svolte nello stabilimento avvengono in due aree diverse

nettamente separate fra di loro:

• l’area fotografica dove vengono prodotte pellicole fotografiche e

radiografiche mediante stesa di specifici prodotti fotosensibili

prodotti nell’altra area;

• l’area chimica dove si effettuano processi fine-chemicals di tipo

batch per la produzione di sostanze in larga parte utilizzate

all’interno dello stabilimento.

Tecnologie adottate Processi di chimica fine in reattori a batch.

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di prodotto tossici e molto tossici che,

valutate come somma pesata, secondo quanto indicato nel D. Lgs. 105/15,

superano il valore di 1.

Scenari incidentali e conseguenze

Gli eventi incidentali individuati dall’analisi di rischio, sono riconducibili a:

• incendio magazzino materie prime;

• rilascio di Fosgene (N.B. La sostanza non è presente, ne è in

previsione la sua presenza, ma in stabilimento vi è un magazzino

autorizzato alla detenzione);

• incendio solventi nella piazzola di scarico del parco serbatoi

interrati;

• esplosione nella colonna di distillazione e recupero solvente

con conseguente rilascio di sostanze tossiche o molto tossiche.

Tabella 4

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GETOIL Calata Giaccone GE

Processo lavorativo Stoccaggio di idrocarburi

Costituzione dello Stabilimento

Lo stabilimento è situato all’interno del porto di Genova in una zona dedicata

ad attività industriali. Rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”

per la presenza di gasolio ed olio combustibile.

Attività principali svolte

Le attività svolte nello stabilimento sono quelle tipiche di una attività di

deposito: esse prevedono la ricezione del prodotto tramite nave ed il

conferimento al deposito attraverso brevi pipelines, il travaso e lo stoccaggio

nelle cisterne dedicate ed il successivo trasferimento su ferrocisterne, o

autocisterne.

Tecnologie adottate Stoccaggio di idrocarburi in serbatoi atmosferici

Quantità massime detenute 1900 t di prodotti ecotossici (gasolio e oli combustibili)

Scenari incidentali e conseguenze

La valutazione delle conseguenze relative agli scenari considerati, evidenzia

impatti conseguenti ad incendio ed a sversamento della sostanza pericolosa

(gasolio) presente nel deposito. Per i rischi individuati, è sicuramente più

credibile il rischio sversamento, rispetto al rischio incendio che appare poco

probabile.

Tabella 5

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ILVA Via Pionieri ed Aviatori d’Italia (GE)

Processo lavorativo

L’attività è articolata nelle seguenti linee:

• laminati piani

• tubi

Il processo di fabbricazione, attraverso una serie di trasformazioni chimico-

fisiche e di lavorazioni, consente di produrre una gamma di prodotti quali:

• nastri laminati a caldo con superficie decapata

• nastri laminati zincati a caldo

• nastri laminati preverniciati

• banda stagnata/cromata, elettrolitica, in rotoli e in fogli

Il ciclo produttivo prevede:

• Area a Freddo

• Spedizioni e Transiti

Area servizi

Costituzione dello Stabilimento

Lo stabilimento ILVA di Genova Cornigliano opera prevalentemente

nell’ambito dei laminati piani, comuni e speciali, ed è uno dei più importanti

produttori internazionali di tubi con e senza saldatura.

L’attuale assetto dello stabilimento prevede la sola produzione a freddo di

coils rivestiti. I rotoli laminati a caldo provengono dallo stabilimento di

Taranto.

L’area a freddo dello stabilimento è suddivisa nei seguenti sistemi funzionali

in esercizio:

• Decapaggio

• Impianti Ecologici

• Rigenerazione Acidi

• Laminazione a Freddo

• Torneria Cilindri

• Impianti di Ricottura

• Skinpassatura

• Stagnatura e Cromatura Elettrolitica

• Ispezione e condizionamento rotoli latta

• Preparazione anodi

• Taglio ed imballo

• Zincatura a caldo e preverniciatura

Ispezione e condizionamento rotoli zincati

Attività principali svolte

Il reparto interessato dalla presenza di sostanze pericolose è quello di

Stagnatura e Cromatura elettrolitica (linee ELT1 e ELT2), ed in particolare, le

fasi di passivazione e cromatura.

Tecnologie adottate Le sostanze di riferimento ai fini degli adempimenti derivanti dal D. Lgs.

105/15, sono l’Acido Cromico e il Bicromato di Sodio.

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Quantità massime detenute

Lo stabilimento rientra nella categoria “di soglia inferiore” in quanto in sono

presenti le sostanze di cui sopra nelle seguenti quantità:

ACIDO CROMICO: 15.5 ton

BICROMATO DI SODIO: 22 ton

Scenari incidentali e conseguenze

Gli eventi incidentali individuati dall’analisi di rischio, sono riconducibili a

rilasci di sostanze molto tossiche durante il trasferimento e durante il

processo.

Tabella 6

LIGURIA GAS Dego (SV)

Processo lavorativo

Lo stabilimento svolge attività di stoccaggio del GPL. Le operazioni

consistono nel travaso di prodotto da autocisterna a serbatoio di

stoccaggio, travaso da serbatoio a botticella per il trasporto del GPL presso

l’utenza finale, e imbottigliamento

Costituzione dello Stabilimento

Lo stabilimento rientra nella definizione di “stabilimento di soglia inferiore”,

essendo possibile la presenza, in stabilimento, di GPL, in quantità superiore a

50 tonnellate

Attività principali svolte

Stoccaggio di GPL, con operazioni di travaso da autocisterna a serbatoio di

stoccaggio, travaso da serbatoio a botticella per il trasporto del GPL presso

l’utenza finale, e imbottigliamento

Tecnologie adottate Stoccaggio di gas liquefatti in serbatoi in pressione

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di GPL, in quantità superiore a 50

tonnellate.

Scenari incidentali e conseguenze

Gli eventi incidentali individuati dall’analisi di rischio, sono riconducibili a

fuoriuscita di GPL in area travaso ed in sala pompe, con conseguenti scenari

di flash-fire , di jet-fire ed incendio di pozza. Gli eventi ipotizzati non

presentano aree di danno tali da coinvolgere le abitazioni circostanti, ma

fanno valere i loro effetti sulla prospiciente strada che come detto non

presenta particolari criticità di traffico essendo una strada senza sbocco che

conduce a due sole edifici non residenziali

Tabella 7

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OTOMELARA Via Valdilocchi (SP)

Processo lavorativo

Lo stabilimento OTO Melara opera nel settore della produzione di sistemi di

difesa (artiglierie marine, terrestri, veicoli da combattimento) e delle relative

apparecchiature elettroniche di controllo.

Il ciclo di fabbricazione si sviluppa attraverso:

• costruzione dei componenti elementari mediante processi di

saldatura, carpenteria e lavorazione con macchine utensili;

• trattamenti termici dei componenti;

• trattamenti superficiali;

• verniciatura;

assemblaggio.

Costituzione dello Stabilimento Il reparto interessato dagli scenari incidentali risulta essere quello dei

trattamenti superficiali, ed in particolare, la fase di cromatura delle canne

Attività principali svolte Industria metalmeccanica

Tecnologie adottate

Lo stabilimento produttivo utilizza processi produttivi tipici dell’industria

meccanica. Nel reparto d’interesse ai fini del presente documento, si svolgono

processi di trattamento superficiale di metalli.

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di prodotti classificati come molto tossici

(T+), in quantità comprese tra 5 e 20 t.

Scenari incidentali e conseguenze Gli eventi incidentali individuati dall’analisi di rischio, sono riconducibili a rilasci

di sostanze molto tossiche durante il trasferimento e durante il trattamento.

Tabella 8

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SEI - TECNOMINE Via Rollino 90 (GE)

Processo lavorativo L’attività della ditta consiste nello stoccaggio di munizionamento ed esplosivi.

Costituzione dello Stabilimento

Nello stabilimento s’individuano:

• accesso carrabile;

• percorsi di transito carrabile;

• ufficio;

• stoccaggio esplosivi;

• impianto antincendio.

Lo stoccaggio è effettuato in tre riservette denominate A, B e C.

Si precisa che lo stabilimento è posizionato in area incolta e disabitata, priva di

manufatti, dove non è prevista l’ordinaria presenza di persone (intorno di circa

600 m dal baricentro dell’area di stoccaggio).

Attività principali svolte Stoccaggio di munizioni ed esplosivi in bunker

Tecnologie adottate Stoccaggio di sostanze esplosive

Quantità massime detenute L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza, in stabilimento, di una quantità di esplosivi pari a 20,1 t.

Scenari incidentali e conseguenze

Gli eventi incidentali significativi, individuati dall’analisi di rischio, sono

riconducibili ad incendio, che progredisce ad esplosione, e all’esplosione

chimica, con decomposizione istantanea dell’intera massa.

Le categorie di effetti indotti all’intorno sono:

• sovrapressione aerea;

• proiezione di frammenti;

• rilascio di gas pericolosi.

Tabella 9

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AUTOGAS RIVIERA (TAGGIA GAS) Taggia (IM)

Processo lavorativo Il deposito è destinato a stoccaggio e movimentazione di gas di petrolio

liquefatto a pressione (GPL).

Costituzione dello Stabilimento

Sono presenti due serbatoi cilindrici orizzontali - metallici e completamente

tumulati in cassaforma di cemento fuori terra.

E’ presente un’ area travaso, attrezzata per lo scarico di autobotti o per il

carico di botticelle, dotate di bracci di carico rigidi sia per la fase liquida che per

la fase gas.

La sala pompe e compressori è costituita da un apposito locale completamente

aperto in cui sono presenti 1 pompa per il carico delle botticelle e n. 2

compressori (uno di riserva all’altro) per lo scarico dalle autocisterne.

Attività principali svolte

Le attività svolte nello stabilimento riguardano la ricezione di GPL mediante

ATB, il travaso e lo stoccaggio nei due serbatati tumulati da mc 100 cadauno in

cassaforma di cemento ed il successivo travaso in botticelle preposte alla

consegna del prodotto. Non vengono effettuate operazioni di imbottigliamento

bombole.

Tecnologie adottate Stoccaggio di gas liquefatti in serbatoi in pressione

Quantità massime detenute

L’azienda rientra tra gli stabilimenti definiti “di soglia inferiore”, essendo

possibile la presenza di 102,5 t di gas liquefatti estremamente infiammabili

(propano).

Scenari incidentali e conseguenze

La valutazione dei rischi effettuata, evidenzia, come possibili scenari

incidentali, quelli conseguenti al rilascio del prodotto in fase liquida e/o gas –

vapore:

• pool-fire

• jet-fire

• flash-fire

• fire-ball autocisterna

La valutazione delle conseguenze relative agli scenari considerati, evidenzia

impatti dovuti ad irraggiamento termico ed all’effetto diretto causato

dall’eventuale incendio della nube. L’impatto sull’esterno va ad interessare la

strada statale in lato ovest che comunque risulta essere ad un livello maggiore

di circa 9.00 m rispetto al piano del deposito e lambisce un piccolo deposito

rottami ferrosi e macchine posto al confine delle stabilimento in direzione

nord.

Tabella 10

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1.5 Procedure per le ispezioni straordinarie

Le ispezioni straordinarie sono previste nell’art. 27, comma 7, del D.lgs. 105/15, e, in particolare:

• allo scopo di indagare, con la massima tempestività, in caso di denunce gravi, incidenti gravi e «quasi

incidenti»,

• mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal decreto,

• su richiesta, per verificare l’ottemperanza dei rilievi eventualmente mossi.

1.6 Criteri per la pianificazione e programmazione delle ispezioni 2017

Dal momento che il ciclo di verifiche 2016 già programmato non è stato concluso per effetto di alcune

criticità derivanti dall’entrata in vigore del Dlgs 105/2015 nonché dalla contemporanea attività ispettiva che

ARPAL è chiamata a svolgere nei confronti delle Aziende di soglia superiore, si proseguirà nell’attività

ispettiva ai restanti impianti di soglia inferiore fissando come ordine di priorità gli stabilimenti di nuova

notifica o declassificati e proseguendo successivamente secondo l’ordine temporale delle precedenti

verifiche effettuate.

La programmazione annuale tiene conto dei criteri così come individuati al punto 4 dell’Allegato H secondo le

scale di priorità classificate nell’ appendice 1.

Per ciascuna Azienda di soglia inferiore soggetta alle verifiche, si riporta nella tabella seguente l’applicazione

dei suddetti criteri.

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CRITERI DI RIFERIMENTO (ALL.

H - APP.1) CATEG./TIPO

AZIENDA

AUTOGAS

NORD BADANO GAS FERRANIA GET OIL ILVA SPA LIGURIA GAS OTOMELARA

SEI SOC.

ESPLOSIVI

IND.LI

AUTOGAS RIVIERA

a) Pericolosità delle sostanze

presenti e dei processi

produttivi utilizzati

Cat. (da 1 a 4) 2 2 1 1 4 2 4 3 2

Tipo di pericolo Infiammabili Infiammabili Tossici Tossici Altro Infiammabili Altro Esplosivi Infiammabili

Tipo di stabilimento f f e d a f a e f

b) Risultanze delle ispezioni

precedenti

Cat ( da 1 insufficiente a

5 ottimo) 5 4 4 - 4 2 4 4 5

Livello Ottimo Buono Buono - Buono Mediocre Buono Buono Ottimo

c) Segnalazioni, reclami,

incidenti, quasi indicenti Cat ( da 1 min a 3 max) 3 2 2 - 2 2 3 3 3

d) Stabilimenti con maggiore

probabilità di incidente per

effetto domino

Cat ( da 1 a 3 max) 3 3 3 2 3 3 3 3 3

e) Concentrazione di più

stabilimenti RIR

Cat ( da 1 a 3 max) N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P.

Descrizione N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P.

f) Collocazione dello

stabilimento in rapporto

alle caratteristiche di

vulnerabilità del territorio

circostante

Cat ( da 1 a 6 max) N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P.

Presenza nella zona di

attenzione individuata

nel PEE

N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P. N.P.

g) Pericolo per l’ambiente per

vulnerabilità recettori

nell’area

Cat. ( da 1 a 4 max) 4 4 4 4 4 4 4 4 4

Presenza entro 100 m di

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun

recettore

vulnerabile

Nessun recettore vulnerabile

Cat. ( da 1 a 2 max) 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Vie di propagazione Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia

diretti che

Percorsi sia diretti che indiretti

identificati

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21

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

indiretti

identificati

Assoggettabilità ad ulteriori

ispezioni e controlli AIA AIA AIA

Tabella 11-Segue LEGENDA

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CRITERI DI

RIFERIMENTO

(ALL. H - APP.1)

Cat Tipo di

pericolo Tipo di stabilimento

a) Pericolosità

delle

sostanze

presenti e

dei processi

produttivi

utilizzati

1 Tossici

a) Stabilimenti con impianti chimici per la produzione di gas tossici liquefatti

b) Stabilimenti chimici con stoccaggio di gas tossici in serbatoi

c) Stabilimenti chimici con stoccaggio di gas tossici in fusti

d) Stabilimenti chimici con stoccaggi di sostanze tossiche in serbatoi

e) Stabilimenti chimici con stoccaggio di sostanze tossiche in fusti

2 Infiammabili

a) Raffinerie e stabilimenti petrolchimici

b) Stoccaggio e rigassificazione GNL

c) Stabilimenti chimici con processi che impiegano liquidi infiammabili

d) Stabilimenti chimici con stoccaggio di liquidi infiammabili in serbatoi

e) Stoccaggi sotterranei di gas naturale

f) Stoccaggio, movimentazione e imbottigliamento GPL

g) Depositi di prodotti petroliferi

3 Esplosivi

a) Produzione e stoccaggio esplosivi di categoria UN/ADR 1.1 e 1.2

b) Produzione e stoccaggio esplosivi di categoria UN/ADR 1.3

c) Produzione e stoccaggio esplosivi di categoria UN/ADR 1.4

d) Produzione e stoccaggio esplosivi di categoria UN/ADR 1.5 e 1.6

e) Stoccaggio di esplosivi di categoria UN/ADR 1.1-1.6

4 Altro

a) Trattamento di metalli mediante processi elettrolitici o chimici

b) Produzione metalli non ferrosi

c) Lavorazione metalli ferrosi/non ferrosi

d) Centrali termoelettriche

CRITERI DI

RIFERIMENTO

(ALL. H - APP.1)

Cat Tipo di

pericolo Tipo di stabilimento

b) Risultanze

delle

ispezioni

precedenti

1 Insufficiente

SGS-PIR al di sotto dei requisiti minimi di legge o standard del settore, molti aspetti del

SGS-PIR non soddisfatti pienamente.

Numerose prescrizioni e raccomandazioni.

2 Mediocre

SGS-PIR quasi conforme ai requisiti minimi di legge o standard del settore, ma con diversi

aspetti non pienamente soddisfatti.

Significativo numero di prescrizioni e raccomandazioni.

3

Sostanzialment

e conforme ma

migliorabile

SGS-PIR soddisfa i requisiti minimi di legge o standard del settore, ma con alcuni aspetti

non pienamente soddisfatti.

Alcune prescrizioni e molte raccomandazioni.

4 Buono

SGS-PIR al di sopra dei requisiti minimi di legge o standard di settore, la maggior parte

degli aspetti del SGS-PIR sono pienamente soddisfatti.

Efficaci procedure in molti aspetti dell’organizzazione aziendale.

Poche prescrizioni e raccomandazioni.

5

Ottimo Atteggiamento proattivo nell'individuare e attuare i possibili miglioramenti, tutti gli aspetti

del SGS-PIR pienamente soddisfatti.

Efficaci procedure in tutti gli aspetti dell’organizzazione aziendale.

Poche raccomandazioni.

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CRITERI DI

RIFERIMENTO (ALL. H -

APP.1)

Cat Descrizione

c) Segnalazioni,

reclami, incidenti,

quasi indicenti

1 Diverse evidenze di seri reclami e segnalazioni, quasi-incidenti, casi di non conformità o di almeno un

grave incidente negli ultimi cinque anni.

2 Almeno un serio reclamo o segnalazione, un quasi-incidente, un incidente o un caso di non

conformità negli ultimi cinque anni.

3 Non ci sono seri reclami o segnalazioni, incidenti o quasi-incidenti, e casi di non conformità negli

ultimi cinque anni.

CRITERI DI

RIFERIMENTO (ALL. H -

APP.1)

Cat Descrizione

d) Stabilimenti o

gruppi di

stabilimenti per i

quali la probabilità o

la possibilità o le

conseguenze di un

incidente rilevante

possono essere

maggiori a causa

della posizione

geografica, della

vicinanza tra loro e

dell'inventario delle

sostanze pericolose

presenti in essi

(effetto domino)

1 Probabilità/possibilità di effetto domino con altri stabilimenti limitrofi o presenza di diverse

condizioni che possono aggravare le conseguenze di un incidente rilevante.

2 Probabilità/possibilità di effetto domino con un altro stabilimento limitrofo o presenza di condizioni

che possono aggravare le conseguenze di un incidente rilevante.

3 Nessuna probabilità/possibilità di effetti domino con un altro stabilimento limitrofo e assenza di

condizioni che possono aggravare le conseguenze di un incidente rilevante.

CRITERI DI

RIFERIMENTO (ALL. H -

APP.1)

Cat Descrizione

e) Concentrazione di

più stabilimenti a

rischio di incidente

rilevante

1

a) Assenza di scambio tra i gestori degli stabilimenti di soglia superiore e di soglia inferiore delle

informazioni necessarie per accertare la natura e l'entità del pericolo complessivo di incidenti

rilevanti e

b) Assenza di predisposizione di rapporti o studi di sicurezza integrati

2

a) Scambio tra i gestori degli stabilimenti di soglia superiore e di soglia inferiore delle informazioni

necessarie per accertare la natura e l'entità del pericolo complessivo di incidenti rilevanti, ma

b) Assenza di predisposizione di rapporti o studi di sicurezza integrati

3

a) Scambio tra i gestori degli stabilimenti di soglia superiore e di soglia inferiore delle informazioni

necessarie per accertare la natura e l'entità del pericolo complessivo di incidenti rilevanti e

b) Predisposizione di rapporti o studi di sicurezza integrati

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CRITERI DI

RIFERIMENTO (ALL. H -

APP.1)

Cat Presenza nella zona di attenzione individuata nel Piano di Emergenza Esterna di

f) Collocazione dello

stabilimento in

rapporto alle

caratteristiche di

vulnerabilità del

territorio

circostante

1

Aree con destinazione residenziale, alta densità-ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori,

ecc. (oltre 100 persone presenti)-mercati stabili o altre destinazioni commerciali (oltre 500 persone

presenti)-categoria A ai sensi del DM 9 maggio 2001.

2

Aree con destinazione residenziale, media densità-ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori,

ecc. (fino a 100 persone presenti)-mercati stabili o altre destinazioni commerciali (fino a 500 persone

presenti)-centri commerciali, strutture ricettive, scuole superiori, università, ecc. (oltre 500 persone

presenti)-luoghi di pubblico spettacolo (oltre 100 persone presenti all’aperto, 1000 al chiuso)-

Stazioni ferroviarie (movimento passeggeri superiore a 1000/giorno)-categoria B ai sensi del DM 9

maggio 2001.

3

Aree con destinazione residenziale, bassa densità-centri commerciali, strutture ricettive, scuole

superiori, università, ecc. (fino a 500 persone presenti)-luoghi di pubblico spettacolo (oltre 100

persone presenti all’aperto, 1000 al chiuso)-Stazioni ferroviarie (movimento passeggeri superiore a

1000/giorno)-categoria C ai sensi del DM 9 maggio 2001.

4

Aree con destinazione residenziale, presenza di insediamenti abitativi sparsi-

Luoghi soggetti ad affollamento rilevante, con frequentazione al massimo mensile (fiere, mercatini o

altri eventi periodici)-categoria D ai sensi del DM 9 maggio 2001.

5 Aree con destinazione residenziale, rari insediamenti abitativi-

Insediamenti industriali, artigianali, agricoli, e zootecnici-categoria E ai sensi del DM 9 maggio 2001.

6 Area limitrofa allo stabilimento, entro la quale non sono presenti manufatti o strutture in cui sia

prevista l’ordinaria presenza di gruppi di persone-categoria F ai sensi del DM 9 maggio 2001.

CRITERI DI

RIFERIMENTO (ALL. H -

APP.1)

Cat Presenza entro la distanza di 100 m dallo stabilimento

g) Pericolo per

l'ambiente, in

relazione alla

vulnerabilità dei

recettori presenti

nell’area circostante

ed alle vie di

propagazione della

sostanza pericolosa

1 Recettore ad alta vulnerabilità quali aree naturali o parchi destinati alla conservazione delle specie

animali e vegetali.

2 Recettore sensibile quale sito di particolare interesse.

3 Recettore sensibile generico.

4 Nessun recettore vulnerabile.

Cat Presenza entro la distanza di 100 m dallo stabilimento

1 Percorsi, sia diretti che indiretti, identificati.

2 Mancanza di specifici percorsi identificati.

Tabella 12