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AALLLLEEGGAATTOO 1155
Rapporti con la P.A.
I reati di cui agli artt. 24 e 25 del Decreto 231. Possibili modalità di commissione
Per una sintetica descrizione dei reati richiamati negli artt. 24 e 25 del Decreto 231, si rinvia all’Allegato 2,
Sezione A (Inosservanza delle sanzioni interdittive) e Sezione B (Violazioni 231 commesse nei rapporti con la
P.A.) del Modello Torre. In ogni caso, si segnala che, ai sensi dell’art. 26 del Decreto 231, la Società potrebbe
essere considerata responsabile anche qualora le fattispecie siano integrate nella forma del tentativo.
Rispetto delle procedure aziendali
Il puntuale rispetto di tutte le Procedure 231 che regolano lo svolgimento delle attività nelle Aree Sensibili è
requisito indispensabile per il buon funzionamento e rispetto sia del Modello Torre sia del Codice Etico.
Pertanto, tutti i Destinatari del Modello Torre e del Codice Etico devono scrupolosamente rispettare le
suddette Procedure 231, astenendosi categoricamente dal porre in essere qualsivoglia attività che,
direttamente o indirettamente, ne frustri gli scopi e le finalità (ad esempio, effettuando le attività vietate nei
confronti di familiari o persone altrimenti vicine a P.U. o I.P.S.).
Funzione della presente Procedura 231
La presente Procedura 231 si riferisce a comportamenti posti in essere dagli organi sociali, dai Dipendenti,
rappresentanti e collaboratori della Società, nonché dai partner commerciali e finanziari coinvolti nelle Aree
Sensibili di seguito specificate.
Obiettivo della presente Procedura è quello di definire le principali regole di condotta, nell’ambito delle Aree
Sensibili, per impedire il verificarsi di Violazioni 231. A tal fine, tutti i Destinatari del Modello Torre, una
volta edotti sui contenuti del Modello Torre, devono conformarsi alle regole e ai principi ivi previsti.
Per questo motivo sono state individuate:
a. le Aree Sensibili;
b. i principi di riferimento relativi al sistema di controllo interno che devono essere osservati nelle Aree
Sensibili, ai fini della corretta applicazione del Modello Torre;
c. i principi di riferimento che dovranno presiedere alle attività di controllo, monitoraggio e verifica sulla
corretta gestione delle Aree Sensibili da parte dei responsabili delle funzioni aziendali nelle quali detti
processi siano individuati;
d. i principi di riferimento che dovranno presiedere ai compiti di controllo, monitoraggio e verifica
dell’OdV sul funzionamento, rispetto e aggiornamento del Modello Torre.
Aree Sensibili
Le Aree Sensibili identificate dal Modello Torre, nelle quali è maggiore il rischio che siano poste in essere
Violazioni 231 nei rapporti con la P.A. sono le seguenti:
1. Stipula dei rapporti contrattuali con la P.A.;
2. Gestione dei rapporti contrattuali con la P.A.;
3. Gestione delle attività inerenti la richiesta di autorizzazioni e/o l’esecuzione di adempimenti verso la
P.A.;
4. Gestione dei contenziosi e degli accordi transattivi;
5. Gestione dei rapporti con le Autorità di Vigilanza;
6. Gestione delle procedure acquisitive dei beni e dei servizi e degli incarichi professionali;
7. Gestione di omaggi, spese di rappresentanza, beneficenze e sponsorizzazioni;
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8. Gestione del processo di selezione, assunzione e gestione del personale;
9. Gestione dei Fondi: investimento/disinvestimento immobiliare;
10. Gestione dei Fondi: valorizzazione del patrimonio immobiliare;
11. Budget e Controllo di Gestione;
12. Contabilità e Bilancio;
13. Tesoreria e Finanza.
Si riportano di seguito, per ognuna delle Aree Sensibili sopra elencate, le procedure che dettano i principi di
comportamento e i principi di controllo applicabili alle suddette attività e che si completano con la normativa
aziendale di dettaglio che disciplina le attività medesime.
Principi generali di comportamento
Ogni operazione rientrante nelle Aree Sensibili deve essere gestita in maniera organica e di essa occorre dare
debita evidenza.
Gli organi sociali e le funzioni aziendali della Società (“Strutture”) a qualsiasi titolo coinvolte nelle attività
ricomprese nell’ambito delle Aree Sensibili sono tenuti ad osservare le modalità esposte in ciascuna
Procedura 231 adottata dalla Società, le disposizioni di legge esistenti in materia, la normativa interna
nonché le previsioni del Modello Torre e del Codice Etico. In particolare:
• il sistema dei poteri e delle deleghe della Società individua i soggetti che hanno la responsabilità di
firmare atti o documenti con rilevanza all’esterno della Società; altri soggetti, prima di essere coinvolti
nelle Procedure 231, devono essere appositamente incaricati secondo le regole che governano il rilascio
di deleghe di funzione e poteri di rappresentanza; tutti i soggetti che, in fase di sviluppo commerciale e
identificazione di nuove opportunità di business, intrattengono rapporti con la P.A. per conto della
Società, devono essere espressamente autorizzati;
• il personale non può dare seguito, e deve immediatamente segnalare al proprio responsabile per le
azioni del caso, qualunque richiesta di indebiti vantaggi o tentativi di concussione di cui dovesse essere
destinatario o semplicemente venire a conoscenza; il responsabile a sua volta ha l’obbligo di
trasmettere la segnalazione ricevuta alla funzione di Internal Audit, alla funzione Compliance e
all’OdV per le valutazioni del caso;
• qualora sia previsto il coinvolgimento di soggetti terzi (i) nella stipula dei rapporti contrattuali con la
P.A., (ii) nell’espletamento delle attività inerenti alla richiesta di autorizzazioni ovvero nell’esecuzione
di adempimenti verso la P.A., e/o (iii) nella gestione del contenzioso e degli accordi transattivi con la
P.A., i contratti con tali soggetti devono contenere apposita dichiarazione di conoscenza della
Normativa 231, del Modello Torre e del Codice Etico e di impegno al loro rispetto;
• la documentazione contrattuale che regola il conferimento di incarichi di fornitura/incarichi
professionali deve contenere un’apposita dichiarazione di conoscenza della Normativa 231 e di
impegno al suo rispetto; inoltre la corresponsione di onorari o compensi a soggetti terzi eventualmente
coinvolti è soggetta a un preventivo visto rilasciato dalla funzione aziendale competente a valutare la
qualità della prestazione e la conseguente congruità del corrispettivo richiesto, sulla base di quanto
disciplinato delle procedure interne in materia; in ogni caso (a) non è consentito riconoscere compensi
in favore di soggetti terzi che non trovino adeguata giustificazione in relazione al tipo di incarico da
svolgere o svolto e (b) le provvigioni e gli onorari pagati dovranno essere conformi ai tariffari approvati
dai rispettivi ordini professionali di appartenenza; ove le provvigioni e gli onorari non siano conformi
ai suddetti tariffari, la decisione di corrispondere tali provvigioni/onorari dovrà essere adeguatamente
motivata per iscritto;
• i soggetti coinvolti nel processo di gestione degli accordi connessi all’instaurazione e gestione di
rapporti partecipativi o di sottoscrizione di quote da parte di enti pubblici che hanno la responsabilità
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di firmare atti o documenti con rilevanza all’esterno della Società, nonché i soggetti che, in fase di
richiesta e gestione dei finanziamenti o contributi pubblici, intrattengono rapporti con la P.A., devono
essere (i) muniti di idonei poteri in base al sistema dei poteri e delle deleghe in essere ovvero (ii)
appositamente delegati dal CdA
• i rapporti e gli adempimenti nei confronti della P.A., ovvero nei confronti di suoi
rappresentanti/esponenti, devono essere adempiuti con la massima trasparenza, diligenza e
professionalità in modo da fornire informazioni chiare, accurate, complete, fedeli e veritiere evitando e,
comunque, segnalando, nella forma e nei modi idonei, situazioni di conflitto di interesse;
• le funzioni aziendali competenti devono trasmettere puntualmente le segnalazioni periodiche alle
Autorità di Vigilanza e devono riscontrare tempestivamente le richieste/istanze pervenute dalle stesse
Autorità;
• nell’ambito delle ispezioni effettuate da parte dei funzionari delle Autorità presso la sede della Società,
partecipano agli incontri con i funzionari stessi almeno due soggetti, se appartenenti alla Struttura
interessata dall’ispezione, salvo che non sia espressamente richiesta dall’Autorità la presenza di un solo
soggetto; diversamente, laddove l’ispezione sia seguita da Strutture diverse da quella coinvolta dalla
verifica è prevista la partecipazione di due soggetti appartenenti alla Struttura interessata
dall’ispezione e di quella dove si svolge la verifica;
• premesso che le spese per omaggi sono consentite purché di modico valore e, comunque, tali da non
compromettere l’integrità e la reputazione di una delle parti e da non influenzare l’autonomia di
giudizio del beneficiario, le Strutture della Società a qualsiasi titolo coinvolte nella gestione di omaggi,
spese di rappresentanza, beneficenze o sponsorizzazioni sono tenute ad osservare i seguenti principi di
comportamento:
- la Società può effettuare erogazioni per sostenere iniziative di enti regolarmente costituiti ai
sensi di legge e che non contrastino con i principi etici conformi a quelli della Società;
- eventuali iniziative la cui classificazione rientri nei casi previsti per le “sponsorizzazioni” non
possono essere oggetto contemporaneo di altre erogazioni per beneficenza od omaggio.
• qualora sia previsto il coinvolgimento di soggetti terzi nella gestione del processo di selezione e
assunzione del personale, i contratti con tali soggetti devono contenere apposita dichiarazione di
conoscenza della Normativa 231 e di impegno al suo rispetto.
In ogni caso è fatto divieto di porre in essere, collaborare, o dare causa alla realizzazione di comportamenti
che possano rientrare nelle Violazioni 231 e, più in particolare, a titolo meramente esemplificativo e non
esaustivo, di:
• esibire documenti incompleti e/o comunicare dati falsi o alterati;
• tenere una condotta ingannevole che possa indurre la P.A. in errore;
• chiedere o indurre la P.A. a trattamenti di favore o sussidi o finanziamenti agevolati, ovvero omettere
informazioni dovute al fine di influenzare impropriamente le decisioni della P.A.; oppure destinare
contributi, sovvenzioni, finanziamenti pubblici a finalità diverse da quelle per le quali sono stati
ottenuti;
• al di fuori di quanto previsto dalla prassi aziendale o dalla prassi del contesto in cui si opera (ad es.,
festività, usi e costumi locali, di mercato o commerciali) e permesso ai sensi di quanto precede,
promettere o versare o offrire somme di denaro, doni o gratuite prestazioni o accordare vantaggi di
qualsiasi natura a rappresentanti della P.A. a titolo personale con la finalità di promuovere o favorire
interessi della Società (tra i vantaggi che potrebbero non possono essere in alcun caso accordati, si
citano, a titolo esemplificativo, la promessa di assunzione per parenti ed affini e, più generale, tutte le
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operazioni bancarie o finanziarie che comportino una perdita per la Società e la creazione di un utile
per il P.U. o l’I.P.S.);
• affidare incarichi a consulenti esterni
- eludendo criteri documentabili e obiettivi incentrati su competitività, utilità, prezzo, integrità,
solidità e capacità di garantire un’efficace assistenza continuativa. In particolare, le regole per la
scelta del consulente devono ispirarsi ai criteri di chiarezza e documentabilità; ciò al fine di
prevenire il rischio di commissione di Violazioni 231 che potrebbero derivare dall’eventuale
scelta di soggetti “vicini” a persone legate alla P.A. e alla conseguente possibilità di agevolare
l’instaurazione/sviluppo di rapporti finalizzati alla stipula;
- in assenza di autorizzazioni alla spesa e dei necessari requisiti di professionalità, qualità e
convenienza del bene o servizio fornito;
• minacciare i partecipanti a gare di arrecare loro un danno ingiusto o promettere indebiti vantaggi al
fine di dissuaderli dalla partecipazione o per conoscere le loro offerte e formulare le proprie in modo
tale da ottenere l’aggiudicazione della gara; oppure minacciare i fornitori di ritorsioni qualora
effettuino prestazioni a favore o utilizzino i servizi di concorrenti della Società;
• adottare comportamenti contrari alle leggi vigenti (ivi inclusa la Normativa 231), al Modello Torre e/o
al Codice Etico, in sede di incontri formali o informali, anche a mezzo di soggetti terzi, per:
- indurre P.U., I.P.S., giudici o membri di collegi arbitrali (compresi gli ausiliari e i periti d’ufficio)
a favorire indebitamente gli interessi della Società;
- influenzare indebitamente le decisioni dell’Organo giudicante o le posizioni della P.A. quando
questa sia controparte del contenzioso;
- indurre al superamento di vincoli o criticità ai fini della tutela degli interessi della Società;
- favorire indebitamente gli interessi della Società inducendo, con violenza o minaccia o,
alternativamente, con offerta o promessa di denaro o di altra utilità, a tacere o a mentire la
persona chiamata a rendere davanti all’Autorità Giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un
procedimento penale; influenzarne il giudizio/parere, in sede di ispezioni/controlli/verifiche, da
parte degli Organismi pubblici o nominati dall’Organo giudicante;
- chiedere o indurre i rappresentanti dell’Autorità di Vigilanza a trattamenti di favore ovvero
omettere informazioni dovute al fine ostacolare l’esercizio delle funzioni di Vigilanza;
• procedere all’attestazione di regolarità in fase di ricezione di beni/servizi in assenza di un’attenta
valutazione di merito e di congruità in relazione al bene/servizio ricevuto;
• procedere all’autorizzazione al pagamento di beni/servizi in assenza di una verifica circa la congruità
della fornitura/prestazione rispetto ai termini contrattuali; procedere all’autorizzazione del
pagamento di parcelle in assenza di un’attenta valutazione del corrispettivo in relazione alla qualità del
servizio ricevuto; effettuare pagamenti in favore di fornitori della Società che non trovino adeguata
giustificazione nel contesto del rapporto contrattuale in essere con gli stessi o in assenza di un
adeguato giustificativo;
• effettuare erogazioni, per iniziative di beneficenza o di sponsorizzazione, a favore di enti coinvolti in
note vicende giudiziarie, pratiche non rispettose dei diritti umani, vivisezionistiche o antiambientali;
oppure fare oggetto di erogazioni partiti e movimenti politici e le loro articolazioni organizzative,
organizzazioni sindacali e di patronato, associazioni e gruppi ricreativi, scuole private, parificate e/o
legalmente riconosciute, salvo specifiche iniziative connotate da particolare rilievo sociale, culturale o
scientifico; oppure dare in omaggio beni per i quali non sia stata accertata la legittima provenienza ed il
rispetto delle disposizioni che tutelano le opere dell’ingegno, i marchi e i diritti di proprietà industriale
in genere nonché le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine protette;
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• effettuare elargizioni/omaggi a favore di enti/esponenti/rappresentanti della P.A., Autorità di
Vigilanza o altre istituzioni pubbliche ovvero ad altre organizzazioni/persone ad essa collegate
contravvenendo a quanto previsto nel presente Procedura 231; oppure
• promettere o versare somme di denaro, promettere o concedere beni in natura o altri benefici a enti
esponenti/rappresentanti della P.A., Autorità di Vigilanza o altre istituzioni pubbliche ovvero altre
organizzazioni con la finalità di promuovere o favorire interessi della Società, anche a seguito di illecite
pressioni; oppure promettere o dare seguito a richieste di assunzione in favore di
rappresentanti/esponenti della P.A. ovvero di soggetti da questi indicati, al fine di influenzare
l’indipendenza di giudizio o indurre ad assicurare qualsiasi vantaggio alla Società;
I responsabili delle Strutture interessate sono tenuti a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a
garantire l’efficacia e la concreta attuazione dei principi di controllo e di comportamento descritti nelle
Procedure 231.
Principi generali di controllo
• Frequenti controlli, anche a campione, sui processi produttivi coinvolgenti rapporti con la P.A. da parte
dell’OdV.
• Previsione di un sistema di controllo interno in merito al corretto utilizzo delle password di abilitazione
per l’accesso ai sistemi informativi della P.A.
• Rigoroso rispetto delle misure di sicurezza previste per l’uso della firma digitale, nonché di quelle
previste per l’assegnazione di pc aziendali e per la connessione alla rete internet/intranet;
• Predisposizione del budget della Società da parte delle funzioni a ciò deputate in base al mansionario
delle funzioni aziendali e al sistema di procedure interne della Società e approvazione del budget da
parte del CdA.
1. STIPULA DEI RAPPORTI CONTRATTUALI CON LA P.A.
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte in qualsiasi tipologia di
stipula di rapporti contrattuali con la P.A., aventi a oggetto operazioni quali, a titolo esemplificativo e non
esaustivo:
- stipula di contratti di locazione e contratti di compravendita di immobili;
- stipula di rapporti contrattuali derivanti dalla partecipazione a gare o dalle richieste relative
all’ottenimento di finanziamenti pubblici, contributi o altre erogazioni;
- stipula di rapporti contrattuali derivanti dalla sottoscrizione di quote di fondi immobiliari gestiti dalla
Società;
- stipula di rapporti contrattuali societari e di patti parasociali, funzionali all'instaurazione e alla
gestione di apporti partecipativi, ivi inclusi quelli relativi ad un fondo gestito.
Ai sensi del Decreto 231, il relativo processo potrebbe presentare potenzialmente occasioni per la
commissione dei reati di “corruzione” e “truffa ai danni dello Stato”. In via residuale, s’intende inoltre
prevenire il coinvolgimento nei reati contro l’industria e il commercio.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del processo
Il processo di stipula dei rapporti contrattuali con la P.A. si articola nelle seguenti fasi:
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- attività di sviluppo commerciale e individuazione delle opportunità di business;
- gestione dei rapporti pre-contrattuali con la P.A.;
- partecipazione (ove richiesta) a gare pubbliche per la richiesta di finanziamenti, contributi o altre
erogazioni attraverso la:
(i) predisposizione e approvazione della documentazione e della modulistica necessaria per la
partecipazione ai bandi di gara;
(ii) presentazione delle domande di partecipazione ai bandi di gara all’ente pubblico di riferimento,
corredata da tutta la documentazione richiesta dell’ente medesimo.
- perfezionamento del contratto con l’ente (predisponendo tutte le informative necessarie alla successiva
fase di gestione del contratto stesso).
Le modalità operative per la gestione del processo sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti, che costituisce parte integrante e sostanziale del
la presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio del processo descritto si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare:
• nell’ambito di ogni Struttura tutti i soggetti che intervengono nella fase di gestione dei rapporti
pre-contrattuali con la P.A. sono i Responsabili di Funzione e l’Amministratore Delegato; tali
soggetti possono incaricare soggetti terzi a tenere i rapporti con gli enti pubblici solo sulla base di
specifiche deleghe;
• gli atti che impegnano contrattualmente la Società, devono essere sottoscritti soltanto da soggetti
appositamente incaricati virtù del vigente sistema delle deleghe o dei poteri ovvero
appositamente identificati dal CdA della Società;
• il sistema dei poteri e delle deleghe stabilisce le facoltà di autonomia gestionale per natura di
spesa ed impegno; la normativa interna illustra i predetti meccanismi autorizzativi, fornendo
l’indicazione dei soggetti aziendali cui sono attribuiti i necessari poteri.
- Segregazione dei compiti tra i differenti soggetti coinvolti nel processo di definizione dell’accordo
contrattuale con gli enti pubblici e di utilizzo delle disponibilità finanziarie aziendali. In particolare:
• la definizione dell’accordo è esclusivamente affidata al responsabile della Struttura competente
in virtù dell’oggetto del contratto o a soggetti a ciò facoltizzati; l’atto formale della stipula del
contratto avviene in base al vigente sistema dei poteri e delle deleghe;
• l’utilizzo delle disponibilità finanziarie aziendali è regolamentato da procedure operative interne
che richiedono una contrapposizione funzionale tra chi effettua il pagamento e chi cura i rapporti
con la P.A. o altre Autorità esterne, nonché, per importi superiori a determinate soglie, il rilascio
dell’autorizzazione al pagamento spetta solo all’Amministratore Delegato.
- Attività di controllo:
• la documentazione relativa alla stipula dei rapporti contrattuali viene sottoposta per il controllo
al responsabile della Struttura competente in virtù dell’oggetto del contratto, che si avvale, per la
definizione delle nuove tipologie contrattuali, della consulenza della funzione legale per quanto
concerne gli aspetti di natura legale;
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• tutta la documentazione predisposta dalla Società per l’accesso a bandi di gara pubblici deve
essere verificata, in termini di veridicità e congruità sostanziale e formale, dal responsabile della
Struttura competente in virtù dell’oggetto del contratto;
• svolgimento di ogni gara inerente l’assegnazione di forniture/appalti alla presenza di un
rappresentante “super partes” estraneo alla funzione aziendale coinvolta e redazione di apposito
processo verbale.
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• ciascuna fase rilevante degli accordi con la P.A. deve risultare da apposita documentazione
scritta;
• ogni accordo/convenzione/contratto con enti pubblici è formalizzato in un documento,
debitamente firmato da soggetti muniti di idonei poteri in base al sistema dei poteri e delle
deleghe in essere ovvero dai soggetti appositamente delegati dal CdA;
• al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità e delle motivazioni delle scelte
effettuate, ciascuna Struttura è responsabile dell’archiviazione e della conservazione della
documentazione di competenza prodotta, anche in via telematica o elettronica, nonché degli
accordi/convenzioni/contratti definitivi, nell’ambito delle attività proprie del processo della
stipula di rapporti con la P.A..
- Sistemi premianti o di incentivazione
I sistemi premianti e di incentivazione devono essere in grado di assicurare la coerenza con le
disposizioni di legge e con i principi contenuti nella presente Procedura 231, anche prevedendo
idonei meccanismi correttivi a fronte di eventuali comportamenti devianti.
2. GESTIONE DEI RAPPORTI CONTRATTUALI CON LA P.A.
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione di rapporti
contrattuali con gli enti della P.A., aventi a oggetto operazioni quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- gestione dei contratti di locazione stipulati con la P.A.;
- gestione degli accordi connessi all’instaurazione e gestione di rapporti partecipativi o di sottoscrizione
di quote da parte della P.A.;
- gestione dei finanziamenti o contributi o altre erogazioni pubbliche ottenute dalla Società a qualsiasi
titolo.
Ai sensi del Decreto 231, i relativi processi potrebbero presentare potenzialmente occasioni per la
commissione dei reati di “corruzione”, “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” e “truffa ai
danni dello Stato”.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione dei processi
Il processo di gestione degli accordi connessi all’instaurazione e gestione di rapporti partecipativi o di
sottoscrizione di quote da parte di enti pubblici si articola nelle seguenti fasi:
• analisi preliminare dei presupposti per l’esecuzione del contratto;
• esecuzione del contratto;
• monitoraggio sull’esecuzione del contratto.
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Il processo di gestione dei finanziamenti o contributi o altre erogazioni pubbliche ottenuti dalla Società a
qualsiasi titolo tende ad articolarsi nelle seguenti fasi:
• verifica preliminare della sussistenza dei presupposti normativi;
• elaborazione dei prospetti di rendicontazione/richiesta dei contributi ed invio all’ente;
• incasso dei finanziamenti/contributi provenienti dall’ente;
• gestione dei finanziamenti e dei contributi ricevuti;
• quadrature contabili.
Le modalità operative per la gestione del processo sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare:
• la gestione dei rapporti per l’esecuzione degli obblighi di natura contrattuale è demandata a
specifiche strutture della Società sulla base del sistema delle deleghe e dei poteri in essere;
• nell’ambito di ogni Struttura, tutti i soggetti che intervengono nella gestione dei rapporti
contrattuali con la P.A. devono essere individuati e autorizzati dal responsabile della Struttura di
riferimento nell’esercizio delle proprie facoltà.
- Segregazione dei compiti tra i differenti soggetti coinvolti nel processo di gestione degli accordi
contrattuali. In particolare:
• i soggetti deputati alla predisposizione della documentazione per la rendicontazione sono
differenti da coloro che sottoscrivono la stessa;
• i soggetti che producono la documentazione da presentare sono diversi da coloro che curano i
rapporti con le Autorità esterne;
• i soggetti che contabilizzano l’operazione sono diversi da coloro che curano i rapporti con la P.A.
- Attività di controllo da parte di ciascuna struttura competente. In particolare:
• verifica sulla documentazione da presentare (anche con riferimento alla documentazione
attestante i requisiti tecnici, economici e professionali della Società o dei suoi rappresentanti);
• verifica della regolarità formale della documentazione da consegnare;
• controlli di linea svolti a cura di ciascuna Struttura interessata nello svolgimento delle attività di
natura contabile/amministrativa inerenti all’esecuzione dei processi oggetto della presente
Procedura 231;
• predisposizione di un report periodico, validato dal soggetto responsabile della realizzazione del
progetto, riportante lo stato di avanzamento dei lavori, eventuali difficoltà o ritardi nella
realizzazione del progetto e un dettagliato rendiconto sull’utilizzo dei finanziamenti o contributi
o altre erogazioni pubbliche ottenute dalla Società a qualsiasi titolo.
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali: ciascuna
Struttura di volta in volta interessata, al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità, è
responsabile dell’archiviazione e della conservazione di tutta la documentazione prodotta, anche in via
telematica o elettronica, inerente l’esecuzione degli adempimenti svolti nell’ambito delle attività
proprie del processo della gestione dei rapporti con la P.A..
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- Sistemi premianti o di incentivazione: i sistemi premianti e di incentivazione devono essere in grado di
assicurare la coerenza con le disposizioni di legge, con i principi contenuti nella presente Procedura
231, prevedendo idonei meccanismi correttivi a fronte di eventuali comportamenti devianti.
3. GESTIONE DELLE ATTIVITÀ INERENTI LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONI O L’ESECUZIONE DI ADEMPIMENTI VERSO LA P.A.
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione delle attività
inerenti alla richiesta di autorizzazioni o l’esecuzione di adempimenti verso alla P.A. quali, a titolo
esemplificativo e non esaustivo:
• gestione dei rapporti con gli enti assistenziali e previdenziali e realizzazione, nei tempi e nei modi
previsti, degli adempimenti di legge in materia di lavoro e previdenza (INPS, INAIL, INPDAP,
Direzione Provinciale del Lavoro, Medicina del Lavoro, Agenzia delle Entrate, enti pubblici locali, ecc);
• gestione dei rapporti con le Camere di Commercio per l’esecuzione delle attività inerenti al Registro
delle Imprese;
• gestione dei rapporti con Amministrazioni Statali, Regionali, Comunali o Enti locali (A.S.L., Vigili del
Fuoco, Arpa, etc.) per l’esecuzione di adempimenti in materia di igiene e sicurezza e/o di autorizzazioni
(ad es., pratiche edilizie), permessi, concessioni;
• gestione dei rapporti con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con le Agenzie Fiscali e con gli enti
pubblici locali per l’esecuzione di adempimenti;
• gestione di qualsiasi altro rapporto con la P.A. o con le Camere di Commercio per la richiesta di
certificati e autorizzazioni.
Ai sensi della Normativa 231, le predette attività potrebbero presentare potenzialmente occasioni per la
commissione dei reati di “corruzione”, “istigazione alla corruzione” e “truffa ai danni dello Stato”.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del Processo
Il processo di gestione dei rapporti con la P.A. in occasione di richieste di autorizzazioni o esecuzione di
adempimenti si articola nelle seguenti fasi:
• predisposizione della documentazione;
• invio della documentazione richiesta e archiviazione della pratica;
• gestione dei rapporti con gli enti pubblici;
• assistenza in occasione di sopralluoghi ed accertamenti da parte degli enti;
• gestione dei rapporti con gli enti pubblici per il ritiro dell’autorizzazione e l’esecuzione degli
adempimenti.
Le modalità operative per la gestione del processo sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti deve basarsi sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare:
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• nell’ambito di ogni Struttura, tutti i soggetti che intervengono nella gestione delle attività
inerenti alla richiesta di autorizzazioni alla P.A. sono i Responsabili di Funzione e
l’Amministratore Delegato, nei limiti del sistema dei poteri e delle deleghe interne; al di fuori di
tali casi, coloro che intervengano nel processo devono essere autorizzati tramite apposita delega
da chi è dotato di tali poteri;
• nel caso in cui i rapporti con la P.A. vengano intrattenuti da soggetti terzi, questi ultimi vengono
individuati tramite lettera di incarico/nomina ovvero nelle clausole contrattuali;
• la gestione dei rapporti in caso di accertamenti/sopralluoghi, effettuati anche allo scopo di
verificare l’ottemperanza alle disposizioni di legge che regolamentano l’operatività dell’area di
propria competenza, è attribuita al responsabile della Struttura e/o ai soggetti da quest’ultimo
appositamente individuati;
• l’articolazione interna delle deleghe e dei poteri di firma è tale da attribuire limitati poteri
dispositivi ai responsabili delle diverse Strutture aziendali. Il sostenimento di spese è
appositamente regolamentato da una procedura interna, che richiede, affinché la Struttura
competente proceda al pagamento, la presentazione del documento giustificativo di spesa,
nonché la verifica circa l’effettività del servizio ricevuto.
- Segregazione dei compiti tra i differenti soggetti coinvolti nel processo di gestione delle attività inerenti
la richiesta di autorizzazioni o all’esecuzione di adempimenti verso la P.A. (nonché nel processo di
gestione delle spese). In particolare:
• i soggetti deputati alla predisposizione della documentazione concernente le istanze/gli
adempimenti nei confronti della P.A. sono differenti da coloro che sottoscrivono la medesima
documentazione;
• i soggetti incaricati della presentazione della documentazione sono diversi da coloro che curano i
rapporti con la P.A.
- Attività di controllo: le attività devono essere svolte in modo tale da garantire la veridicità, la
completezza, la congruità e la tempestività nella predisposizione dei dati e delle informazioni a
supporto dell’istanza di autorizzazione o forniti in esecuzione degli adempimenti, prevedendo, ove
opportuno, specifici controlli in contraddittorio. In particolare, laddove l’autorizzazione/adempimento
preveda l’elaborazione di dati ai fini della predisposizione dei documenti richiesti dall’ente pubblico, è
effettuato un controllo sulla correttezza delle elaborazioni da parte di soggetti diversi da quelli deputati
alla esecuzione delle attività.
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• copia della documentazione consegnata per la richiesta di autorizzazione o per l’esecuzione di
adempimenti è conservata presso l’archivio della struttura di competenza;
• al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità e delle motivazioni delle scelte
effettuate, la Struttura di volta in volta interessata è responsabile dell’archiviazione e della
conservazione della documentazione di competenza prodotta, anche in via telematica o
elettronica, inerente l’esecuzione degli adempimenti svolti nell’ambito delle attività relative alla
richiesta di autorizzazioni alla P.A..
4. GESTIONE DEI CONTENZIOSI E DEGLI ACCORDI TRANSATTIVI
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione dei contenziosi
giudiziali e stragiudiziali (amministrativo, civile, penale, fiscale, giuslavoristico e/o previdenziale) e degli
accordi transattivi con la P.A..
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Ai sensi della Normativa 231, il relativo processo potrebbe presentare potenzialmente occasioni per la
commissione dei reati di “corruzione”, “corruzione in atti giudiziari” e “truffa ai danni dello Stato”, nonché
del reato di “induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità
Giudiziaria”.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del Processo
Il processo di gestione del contenzioso si articola nelle seguenti fasi, effettuate sotto la responsabilità delle
Strutture competenti in materia, in coordinamento con la Struttura della Società interessata dalla vicenda e
con gli eventuali professionisti esterni incaricati:
• apertura del contenzioso giudiziale o stragiudiziale;
• raccolta delle informazioni e della documentazione relative alla vertenza;
• analisi, valutazione e produzione degli elementi probatori;
• predisposizione degli scritti difensivi e successive integrazioni, direttamente o in collaborazione con i
professionisti esterni;
• gestione della vertenza;
• ricezione, analisi e valutazione degli atti relativi alla vertenza;
• predisposizione dei fascicoli documentali;
• partecipazione, ove utile o necessario, alla causa, in caso di contenzioso giudiziale;
• intrattenimento dei rapporti costanti con gli eventuali professionisti incaricati;
• predisposizione dei rapporti periodici sullo stato della vertenza, in relazione al verificarsi di eventi
rilevanti;
• determinazione da parte del Chief Financial Officer, in collaborazione con il legale incaricato della
pratica e, qualora la vertenza riguardi un fondo immobiliare gestito dalla Società anche in
collaborazione con il Fund Manager competente, degli stanziamenti al Fondo Rischi e Oneri in
relazione alle vertenze passive e segnalazione dell’evento quale rischio operativo;
• chiusura della vertenza.
Il processo di gestione degli accordi transattivi riguarda tutte le attività necessarie per prevenire o dirimere
una controversia attraverso accordi o reciproche rinunce e concessioni, al fine di evitare l’instaurarsi o il
proseguire di procedimenti giudiziari. Tale processo si articola nelle seguenti fasi:
- analisi dell’evento da cui deriva la controversia e verifica dell’esistenza di presupposti per addivenire
alla transazione;
- gestione delle trattative finalizzate alla definizione e alla formalizzazione della transazione;
- redazione, stipula ed esecuzione dell’accordo transattivo.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio del processo descritto si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti: la gestione dei contenziosi e degli accordi transattivi prevede la
responsabilità delle diverse Strutture della Società a seconda che si tratti di profili giuridici di natura
amministrativa, civile, penale, fiscale, giuslavoristica o previdenziale. E’ inoltre previsto che,
nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo:
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(i) la definizione di una chiara attribuzione (nell’ambito del mansionario delle funzioni aziendali
della Società) dei poteri in merito alla rappresentanza della Società di fronte ai terzi (e.g.,
Amministrazione Giudiziaria e Finanziaria e gli organi giudicanti). In mancanza di una
definizione dei suddetti poteri nell’ambito del mansionario delle funzioni aziendali, coloro che
rappresentano la Società nei contenziosi e nel processo di definizione delle transazioni, devono
essere individuati e debitamente autorizzati tramite apposita delega;
(ii) il conferimento degli incarichi a legali esterni è autorizzato dal soggetto facoltizzato sulla base dei
poteri e delle deleghe in vigore o da un suo delegato;
(iii) la Struttura competente effettua un costante monitoraggio degli sviluppi della vertenza, anche
per poter prontamente valutare opportunità transattive che dovessero profilarsi all’esito
dell’attività istruttoria o in corso di causa.
- Segregazione dei compiti: la segregazione è realizzata attraverso il chiaro e formalizzato conferimento
di compiti e responsabilità nell’esercizio delle facoltà assegnate nello svolgimento delle attività di cui
alla gestione dei contenziosi e degli accordi transattivi con la P.A.. L’articolazione interna delle deleghe
e dei poteri di firma deve essere tale da attribuire limitati poteri dispositivi ai responsabili delle diverse
Strutture aziendali. Il sostenimento di spese è appositamente regolamentato da una procedura interna,
che richiede, affinché la Struttura competente proceda al pagamento, la presentazione del documento
giustificativo di spesa, nonché la verifica da parte di coloro che sono responsabili della spesa circa
l’effettività del servizio ricevuto.
- Attività di controllo: deve essere realizzata tramite la rilevazione e monitoraggio periodico delle
vertenze pendenti e la verifica periodica della regolarità, della completezza e correttezza di tutti gli
adempimenti connessi a vertenze / transazioni.
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• ciascuna fase rilevante del processo deve risultare da apposita documentazione scritta;
• al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità e delle motivazioni delle scelte
effettuate, la Struttura di volta in volta interessata è altresì responsabile dell’archiviazione e della
conservazione della documentazione di competenza anche in via telematica o elettronica,
inerente all’esecuzione degli adempimenti svolti nell’ambito delle attività proprie del processo di
gestione dei contenziosi e degli accordi transattivi con la P.A..
5. GESTIONE DEI RAPPORTI CON LE AUTORITÀ DI VIGILANZA
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione dei rapporti con
le Autorità di Vigilanza e riguarda qualsiasi tipologia di attività posta in essere in occasione di segnalazioni,
adempimenti, comunicazioni, richieste e visite ispettive.
Ai sensi della Normativa 231, il relativo processo potrebbe presentare potenzialmente occasioni per la
commissione dei reati di “corruzione” e “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di
Vigilanza” (art. 2638 cod. civ.).
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nella gestione dei
rapporti con le Autorità di Vigilanza quali:
• Banca d’Italia;
• Consob;
• Borsa Italiana;
• Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.);
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• Autorità Garante per la Privacy;
• Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM);
Descrizione del Processo
Le attività inerenti la gestione dei rapporti con le Autorità di Vigilanza sono riconducibili alle seguenti
tipologie:
• elaborazione/trasmissione delle segnalazioni occasionali o periodiche alle Autorità di Vigilanza;
• richieste/istanze di abilitazioni e/o autorizzazioni;
• riscontri ed adempimenti connessi a richieste/istanze delle Autorità di Vigilanza;
• gestione dei rapporti con i funzionari delle Autorità di Vigilanza in occasione di visite ispettive.
Le modalità operative per la gestione del processo sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio del processo descritto si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare:
• ad eccezione delle visite ispettive, i rapporti con le Autorità di Vigilanza sono intrattenuti dal
Responsabile della Struttura di riferimento sulla base di quanto previsto dal mansionario delle
funzioni aziendali della Società allegato al Modello Torre ovvero dalle procedure operative
interne che attribuiscono specifici compiti e responsabilità nonché da soggetti dallo stesso
appositamente incaricati tramite delega;
• gli atti che impegnano contrattualmente la Società devono essere sottoscritti soltanto da soggetti
che siano in possesso dei relativi poteri;
• l’utilizzo delle disponibilità finanziarie aziendali avviene sulla base di un chiaro sistema di
deleghe e poteri in essere presso la Società. L’effettuazione di pagamenti verso soggetti terzi è
appositamente regolamentata da una procedura interna, che richiede la presentazione del
documento giustificativo di spesa, nonché la verifica circa l’effettività dell’ammontare dovuto;
• nell’ambito delle visite ispettive effettuate da parte dei funzionari delle Autorità presso la sede
della Società, partecipano agli incontri con i funzionari stessi almeno due soggetti, se
appartenenti alla Struttura interessata dall’ispezione; diversamente, laddove la visita ispettiva
sia seguita da Strutture diverse da quella coinvolta dalla verifica è prevista la partecipazione di
due soggetti appartenenti alla Struttura interessata dall’ispezione e di quella dove si svolge la
verifica
- Segregazione dei compiti tra i differenti soggetti coinvolti nel processo di gestione dei rapporti con le
Autorità di Vigilanza. In particolare:
• il processo di gestione delle comunicazioni e delle segnalazioni è regolamentato da procedure
interne che definiscono i compiti e le responsabilità circa la predisposizione dei documenti e
l’invio degli stessi;
• con riferimento alla gestione dei rapporti non riconducibili all’ordinaria operatività delle
Strutture della Società, tutta la corrispondenza inerente a rilievi o eccezioni relative alla sfera
dell’operatività aziendale indirizzata alle Autorità di Vigilanza è preventivamente condivisa con
le funzioni di controllo rilevanti ai fini della materia specifica;
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• è compito dell’Amministratore Delegato, dopo aver accertato l’oggetto dell’ispezione, individuare
le risorse deputate a gestire i rapporti con i funzionari pubblici durante la loro permanenza
presso la Società. La funzione Compliance e la funzione di Internal Audit della Società e, nei casi
particolarmente rilevanti, l’OdV devono essere tempestivamente informati della visita ispettiva
in atto e di eventuali prescrizioni o eccezioni rilevate dall’Autorità.
- Attività di controllo:
• controlli di carattere giuridico sulla conformità alla normativa di riferimento della
segnalazione/comunicazione richiesta;
• utilizzo di scadenziari per l’effettuazione delle segnalazioni periodiche dovute alle Autorità di
Vigilanza.
Inoltre, deve essere deve essere fornito un tempestivo flusso informativo verso i sindaci, l’Internal Audit e
l’OdV, secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• è fatto obbligo a tutte le Strutture della Società, a vario titolo coinvolte nella predisposizione e
trasmissione di comunicazioni ed adempimenti alle Autorità di Vigilanza, di archiviare e
conservare la documentazione di competenza prodotta nell’ambito della gestione dei rapporti
con le Autorità, ivi inclusa quella trasmessa alle Autorità anche attraverso supporto elettronico.
Tale documentazione deve essere resa disponibile a richiesta delle strutture preposte alle attività
di controllo;
• ogni comunicazione nei confronti delle Autorità avente ad oggetto notizie e/o informazioni
rilevanti sull’operatività della Società è documentata/registrata in via informatica ed archiviata
presso la Struttura di competenza;
• fatte salve le situazioni in cui non sia previsto l’immediato rilascio di un verbale da parte
dell’Autorità di Vigilanza, il personale della Struttura interessata che ha presenziato alla visita
ispettiva assiste il funzionario pubblico nella stesura del verbale, riservandosi le eventuali
controdeduzioni, firmando, per presa visione, il verbale, comprensivo degli allegati, prodotto dal
funzionario;
• a ogni visita ispettiva da parte delle Autorità di Vigilanza il responsabile della Struttura
interessata provvede a trasmettere alle altre funzioni aziendali competenti copia del verbale
rilasciato dal funzionario pubblico e degli annessi allegati. Qualora non sia previsto l’immediato
rilascio di un verbale da parte dell’Autorità di Vigilanza, il responsabile della Struttura
interessata dall’ispezione, o un suo delegato, provvede alla redazione di una nota di sintesi
dell’accertamento effettuato e alla trasmissione della stessa alle funzioni aziendali competenti. La
suddetta documentazione è archiviata dal responsabile della Struttura interessata dall’ispezione.
6. GESTIONE DELLE PROCEDURE ACQUISITIVE DEI BENI E DEI SERVIZI E DEGLI INCARICHI PROFESSIONALI
Premessa
Le presente Procedura 231 si applica a tutte le strutture della Società coinvolte nella gestione delle procedure
acquisitive dei beni e dei servizi.
Tra i beni vanno considerate anche le opere di ingegno di carattere creativo, mentre tra le prestazioni vanno
ricomprese anche quelle a contenuto intellettuale di qualsiasi natura (es. legale, fiscale, tecnica,
giuslavoristica, amministrativa, organizzativa, ecc.), ivi incluso il conferimento di incarichi professionali
ovvero di consulenze.
Ai sensi della Normativa 231, il relativo processo potrebbe costituire una delle modalità strumentali
attraverso cui commettere i reati di “corruzione” e “corruzione in atti giudiziari”. Una gestione non
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trasparente del processo, infatti, potrebbe consentire la commissione di tali reati, ad esempio attraverso la
creazione di fondi “neri” a seguito del pagamento di prezzi superiori all’effettivo valore del bene/servizio
ottenuto. S’intende inoltre prevenire il rischio di acquisire beni o servizi di provenienza illecita e, in
particolare, il coinvolgimento nei reati contro l’industria ed il commercio e nei reati in materia di violazione
del diritto d’autore.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del Processo
L’attività di gestione delle procedure acquisitive dei beni e dei servizi si articola nei seguenti processi:
• definizione del budget di spesa;
• autorizzazione di nuove spese e relativi ordini;
• pagamento degli importi delle spese sostenute;
• monitoraggio sull’andamento delle diverse voci del budget di spesa.
Le modalità operative per la gestione dei processi sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti:
• il budget della Società e dei fondi è predisposto dalle funzioni a ciò deputate in base al
mansionario e al sistema di procedure interne ed è approvato dal CdA. Inoltre per ciò che attiene
le spese strettamente connesse ad investimenti immobiliari dei fondi, esse sono preventivamente
autorizzate da parte del CdA;
• l’approvazione della richiesta di acquisto, il conferimento dell’incarico, il perfezionamento del
contratto e l’emissione dell’ordine spettano esclusivamente a soggetti muniti di idonee facoltà in
base al sistema di poteri e deleghe in essere che stabilisce le facoltà di autonomia gestionale per
natura di spesa e impegno. La normativa interna illustra i predetti meccanismi autorizzativi,
fornendo l’indicazione dei soggetti aziendali cui sono attribuiti i necessari poteri;
• la scelta dei fornitori di beni e servizi e dei professionisti avviene tra i nominativi selezionati in
base a criteri individuati nell’ambito della normativa interna, fatte salve esigenze/forniture di
natura occasionale. I fornitori devono garantire o produrre adeguata documentazione (su
richiesta della Società) in merito al rispetto della normativa vigente in tema di protezione dei
titoli di proprietà industriale e del diritto d’autore e, comunque, alla legittima provenienza dei
beni forniti, ove applicabili; i fornitori devono altresì aderire e impegnarsi a rispettare il Modello
Torre e il Codice Etico, accettando clausole risolutive espresse e penali nel caso d’inadempimento
rispetto a tali impegni;
• l’autorizzazione al pagamento della fattura spetta ai responsabili delle Strutture per le quali è
prevista l’assegnazione di un budget e delle relative facoltà di spesa; può essere negata a seguito
di formale contestazione delle inadempienze/carenze della fornitura adeguatamente
documentata e dettagliata a cura delle predette Strutture;
• il pagamento delle fatture è effettuato da una specifica Struttura aziendale dedicata sulla base di
appositi giustificativi di spesa dai quali risulta l’autorizzazione a procedere al pagamento di cui al
punto precedente.
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- Attività di controllo:
La normativa interna di riferimento identifica i controlli che devono essere svolti a cura di ciascuna
Struttura interessata in ogni singola fase del processo:
• verifica dei limiti di spesa e della pertinenza della stessa;
• verifica della regolarità, completezza, correttezza e tempestività del servizio fornito;
• verifica del rispetto dei criteri individuati dalla normativa aziendale per la scelta dei fornitori e
dei professionisti;
• verifica della presentazione, da parte del fornitore, della garanzia o dell’adeguata
documentazione circa l’autenticità e la legittima provenienza dei beni forniti;
• effettuazione del pagamento dovuto in seguito al rilascio dell’autorizzazione da parte del soggetto
autorizzato al sostenimento della spesa e sulla base di un apposito documento giustificativo.
Nel caso in cui si verifichi l’acquisizione di incarichi professionali e consulenze che comportino un rapporto
diretto con la P.A. (quali, ad esempio, spese legali per contenzioso, spese per consulenze propedeutiche
all’acquisizione di contributi pubblici, ecc.) i responsabili delle Strutture interessate dovranno prestare
particolare attenzione nel corso del rapporto al fine che non si verifichino situazioni anomale.
- Tracciabilità del processo:
• documentabilità di ogni attività del processo, con particolare riferimento alla fase di
individuazione del fornitore di beni e/o servizi o professionista, anche attraverso gare, in termini
di motivazione della scelta nonché pertinenza e congruità della spesa. La normativa interna
individua in quali casi l’individuazione del fornitore di beni e/o servizi o professionista deve
avvenire attraverso una gara o comunque tramite l’acquisizione di più offerte;
• al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità e delle motivazioni delle scelte
effettuate, la Struttura di volta in volta interessata è responsabile dell’archiviazione e della
conservazione della documentazione di competenza prodotta, anche in via telematica o
elettronica, inerente all’esecuzione degli adempimenti svolti nell’ambito della gestione delle
procedure acquisitive di beni e servizi;
• nell’ambito del processo devono essere chiaramente identificabili i soggetti coinvolti; inoltre le
attività di registrazione contabile e pagamento debbono essere effettuate da persone diverse da
coloro che autorizzano il sostenimento delle spese.
7. GESTIONE DI OMAGGI, SPESE DI RAPPRESENTANZA, BENEFICENZE E SPONSORIZZAZIONI
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione di omaggi,
spese di rappresentanza, beneficenze e sponsorizzazioni. Si precisa che, ai fini della presente Procedura 231,
valgono le seguenti definizioni:
• per omaggi si intendono le elargizioni di beni di modico valore offerte, nell’ambito delle
ordinarie
• per spese di rappresentanza si intendono le spese sostenute dalla Società nell’espletamento delle
relazioni commerciali, destinate a promuovere e migliorare l’immagine della Società;
• per iniziative di beneficenza si intendono le elargizioni in denaro che la Società destina
esclusivamente ad enti senza fini di lucro;
• per sponsorizzazioni si intendono la promozione, la valorizzazione ed il potenziamento
dell’immagine della Società attraverso la stipula di contratti atipici (in forma libera, di natura
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patrimoniale, a prestazioni corrispettive) con enti esterni (ad es.: società o gruppi sportivi che
svolgono attività anche dilettantistica, Enti senza fini di lucro, Enti territoriali ed organismi
locali, ecc.).
Ai sensi della Normativa 231, i relativi processi potrebbero costituire una delle modalità strumentali
attraverso cui commettere i reati di “corruzione” e “corruzione in atti giudiziari”. Una gestione non
trasparente dei processi relativi a omaggi, spese di rappresentanza, beneficenze e sponsorizzazioni potrebbe,
infatti, consentire la commissione di tali reati, ad esempio, attraverso il riconoscimento/concessione di
vantaggi ad esponenti della P.A., al fine di favorire interessi della Società ovvero la creazione di disponibilità
utilizzabili per la realizzazione dei reati in questione. In via residuale, si intende, inoltre, prevenire il
coinvolgimento nei reati contro l’industria ed il commercio e nei reati in materia di violazione del diritto
d’autore, nell’ipotesi in cui si diano in omaggio beni per i quali non sia stata accertata la legittima
provenienza ed il rispetto delle disposizioni che tutelano le opere dell’ingegno, i marchi e i diritti di proprietà
industriale in genere.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del Processo
I processi di gestione degli omaggi e delle spese di rappresentanza hanno a oggetto beni / servizi destinati ad
essere offerti, in qualità di cortesia commerciale, a soggetti terzi, quali, ad esempio, clienti, fornitori, enti
della P.A., istituzioni pubbliche o altre organizzazioni.
I sopra citati processi si articolano sulla base delle regole operative sancite dalla normativa interna in materia
di spesa e dalla Procedura 231 “Acquisto di beni, servizi e prestazioni professionali”, che prevedono le
seguenti fasi operative:
- definizione del budget di spesa (approvato dal CdA);
- verifica preventiva con il budget degli impegni di spesa proposti da parte delle funzioni aziendali che
propongono l’acquisto;
- pubblicazione del budget approvato dal CdA sulla rete intranet aziendale;
- autorizzazione delle spese entro i limiti di budget;
- autorizzazione delle spese eccedenti i limiti di budget.
Le modalità operative per la gestione dei processi sono disciplinate nell’ambito della normativa interna,
sviluppata ed aggiornata a cura delle Strutture competenti che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente Procedura 231.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Livelli autorizzativi definiti:
• le spese possono essere autorizzate solo da soggetti aziendali ai quali sono attribuiti i necessari
poteri, chiaramente identificati nella normativa interna;
• i soggetti autorizzati possono agire in autonomia per limitati importi di modico valore; inoltre la
Società identifica uno o più titolari di spesa, che effettuano un monitoraggio costante delle spese
per omaggi e rappresentanza.
- Attività di controllo:
• le erogazioni complessive sono stabilite annualmente e devono trovare riscontro in apposito
budget di spesa deliberato dagli organi competenti, all’interno del quale è fissato un limite
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massimo di importo. Inoltre tutte le elargizioni devono essere verificate e approvate da titolari di
spesa appositamente incaricati;
• per le sponsorizzazioni è necessaria una puntuale verifica del corretto adempimento della
controprestazione acquisendo idonea documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione della
stessa.
Inoltre i responsabili delle Strutture interessate dovranno:
• disporre che venga regolarmente tenuto in evidenza l’elenco dei beneficiari, l’importo delle
erogazioni ovvero gli omaggi distribuiti nonché le relative date/occasioni di elargizioni. Tale
obbligo non si applica per gli omaggi riportanti cioè il logo della Società (quali, a titolo
esemplificativo, oggetti per scrivania, etc.), nonché gli omaggi c.d. “standard” di modico valore
(ad esempio, in occasione di fine anno);
• verificare periodicamente il suddetto elenco al fine di individuare eventuali situazioni anomale.
- Tracciabilità del processo:
• documentabilità di ogni spesa sostenuta;
• nell’ambito del processo debbono essere chiaramente identificabili i soggetti coinvolti; inoltre le
attività di registrazione contabile e pagamento debbono essere effettuate da persone diverse da
coloro che autorizzano il sostenimento delle spese.
8. GESTIONE DEL PROCESSO DI SELEZIONE, ASSUNZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE
Premessa
La presente Procedura 231 si applica a tutte le Strutture della Società coinvolte nella gestione del processo di
selezione e assunzione del personale. Ai sensi della citata normativa, il processo in oggetto potrebbe
costituire una delle modalità strumentali attraverso cui commettere i reati di “corruzione”, “corruzione in atti
giudiziari” e “concorso in corruzione”. Una gestione non trasparente del processo di selezione e assunzione
del personale, potrebbe, infatti, consentire la commissione di tali reati attraverso la promessa di assunzione
verso rappresentanti della P.A., o soggetti da questi indicati, concessa al fine di influenzarne l’indipendenza
di giudizio o di assicurare un qualsivoglia vantaggio per la Società.
Quanto definito dalla presente Procedura 231 è volto a garantire il rispetto, da parte della Società, della
normativa vigente e dei principi di trasparenza, correttezza, oggettività e tracciabilità nell’esecuzione delle
attività in oggetto.
Descrizione del Processo
Il processo di selezione e assunzione si articola nelle seguenti fasi:
- Selezione del personale:
• definizione del profilo del candidato;
• effettuazione del processo selettivo;
• individuazione del/dei candidati.
- Formalizzazione dell’assunzione
Qualora il processo riguardi personale diversamente abile, il reclutamento dei candidati avverrà nell’ambito
delle liste di soggetti appartenenti alle categorie protette, da richiedere al competente Ufficio del Lavoro.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
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- Livelli autorizzativi definiti:
• accentramento del processo di selezione e assunzione del personale in capo alla Struttura
competente che riceve le richieste formali di nuovo personale da parte delle Strutture interessate
e le valuta in coerenza con il budget ed i piani interni di sviluppo;
• autorizzazione all’assunzione e alla risoluzione dei rapporti di lavoro subordinato, ad eccezione
dei dirigenti, da parte del Chief Financial Officer;
• autorizzazione all’assunzione e alla risoluzione dei rapporti di lavoro con i Dirigenti da parte del
CdA.
- Segregazione dei compiti tra i diversi soggetti coinvolti nel processo. In particolare l’approvazione finale
dell’assunzione è demandata agli organi sociali sopra indicati.
- Attività di controllo:
• compilazione da parte del candidato, nelle fasi antecedenti l’assunzione, di un’apposita
modulistica volta a raccogliere in maniera omogenea le informazioni sui candidati, nonché a
verificare l’eventuale parentela con esponenti della P.A..
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• al fine di consentire la ricostruzione delle responsabilità e delle motivazioni delle scelte
effettuate, la funzione Risorse Umane è responsabile dell’archiviazione e della conservazione di
tutta la documentazione prodotta, anche in via telematica o elettronica, inerente la esecuzione
degli adempimenti svolti nell’ambito del processo di selezione e assunzione del personale.
Le decisioni di assunzione del personale devono essere adeguatamente motivate e congrue. Inoltre, nel
processo di selezione, assunzione e gestione del personale, la Società opera nel rispetto e nell’osservanza delle
norme in materia di remunerazione degli amministratori previste dal Codice di Autodisciplina delle Società
Quotate (Codice Preda) e dall’Abi.
9. GESTIONE DEI FONDI: INVESTIMENTO/DISINVESTIMENTO IMMOBILIARE
Premessa
La mission della Società comporta la creazione e gestione di fondi finalizzati all’investimento collettivo di
capitali in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari. Tale peculiare
attività svolta dalla Società comporta l’intrattenimento di contatti costanti con la P.A., finalizzati anzitutto
all’acquisizione delle citate partecipazioni/diritti reali, nonché alla loro successiva dismissione in ragione di
valutazioni relative alla redditività del fondo ovvero alla sua cessazione.
Il patrimonio dei fondi può infatti essere investito in beni immobili di qualsiasi natura, in diritti reali di
godimento, in partecipazioni in società immobiliari, in strumenti finanziari quotati e non quotati, depositi
bancari, crediti e titoli rappresentativi di credito, altri beni con valore periodicamente determinabili,
strumenti finanziari derivati. Gli investimenti di natura immobiliare possono avere a oggetto diritti reali
relativi ad immobili con destinazione direzionale, commerciale, ricettiva, logistica, industriale, assistenziale,
sanitaria, universitaria, residenziale, terziario. Tali beni possono essere costituiti anche da aree da edificare
e/o immobili da completare, risanare, ristrutturare o riconvertire a tali usi. L’acquisto di detti beni può
avvenire tramite selezione delle opportunità d’investimento offerte dal mercato ovvero tramite partecipazioni
a gara pubblica.
Descrizione del processo
Con riguardo a detto processo si prospettano le seguenti attività sensibili:
- analisi proposte di investimento/disinvestimento;
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- selezione opportunità di investimento e gestione dei processi di acquisizione di nuovi immobili;
- partecipazione ad aste pubbliche;
- gestione dei rapporti con intermediari finanziari.
Nell’ambito di tali attività possono essere commessi, nell’interesse della Società, reati di corruzione, frodi ai
danni dello Stato, finalizzati ad assicurare alla Società interessi/vantaggi. A titolo esemplificativo e non
esaustivo, si possono citare i seguenti casi:
• truffa in danno dello Stato determinata attraverso l’alterazione di un’asta pubblica avente ad oggetto
beni immobili attraverso indebiti accordi con altri partecipanti finalizzati a falsare i risultati dell’asta
medesima ovvero realizzazione di altri artifici aventi la stessa finalità (partecipazione simulata,
produzione di falsa documentazione per la partecipazione o l’aggiudicazione ecc.);
• truffa ai danni dello Stato determinata dall’inganno del pubblico agente incaricato della
vendita/acquisto di un immobile per conto della P.A., realizzata attraverso la prospettazione di
condizioni di vendita/acquisto o caratteristiche e qualità del bene non corrispondenti al vero, anche
sulla base di perizie alterate o compiacenti;
• corruzione realizzata attraverso l’indebita elargizione di una somma di denaro o la promessa di
indebiti vantaggi al pubblico agente addetto alla ricezione e custodia delle offerte relative ad un’asta
pubblica avente ad oggetto beni immobili;
• corruzione realizzata attraverso l’indebita elargizione di una somma di denaro o la promessa di
indebiti vantaggi al pubblico agente incaricato della pratica relativa alla cessione/acquisto di beni
immobili per conto di un ente pubblico, al fine di convenire indebite condizioni di vendita/acquisto,
l’accelerazione della relativa pratica ovvero altri vantaggi non dovuti.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Attività di controllo
• è fatto divieto di promettere e/o concedere erogazioni in denaro per finalità diverse da quelle
istituzionali, per favorire gli interessi della Società, per superare vincoli o criticità nella fase di
investimento/disinvestimento relativa ai fondi;
- Segregazione dei compiti e tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini
documentali:
• i criteri che devono essere seguiti nella gestione dei rapporti diretti con la P.A., sono quelli della
tracciabilità e della segregazione delle funzioni, con particolare riferimento alle modalità di
acquisizione dei documenti e delle informazioni che devono essere presentati o trasmessi alla
P.A. e alle responsabilità dei soggetti coinvolti in tale attività (consulenti esterni, periti ecc.);
• i dati, le informazioni ed i documenti forniti alla P.A. devono essere veritieri e corretti;
• deve essere assicurata la tracciabilità delle attività svolte, con particolare riferimento ai processi
decisionali e relative motivazioni, in modo da consentire il controllo di ciascuna fase del
processo;
• deve essere fornito un tempestivo flusso informativo verso i sindaci, l’Internal Audit e l’OdV,
secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV;
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare, devono essere chiaramente individuati i soggetti dotati dei relativi poteri decisionali e di
firma, e deve essere garantita la tracciabilità dell’iter decisionale, con particolare riferimento alle
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motivazioni che hanno condotto all’investimento/disinvestimento e ai criteri in base ai quali siano
state valutate le condizioni negoziali.
Particolare attenzione deve essere posta con riguardo all’attività connessa alla partecipazione a procedure ad
evidenza pubblica indette dalla P.A. in Italia o all’estero per l’acquisizione diritti reali relativi a beni immobili.
In termini generali, il processo di investimento e disinvestimento è formalizzato in apposite procedure –
relative a ciascun fondo – fondate sui seguenti principi di riferimento:
- analisi dell’operazione, fondata sulla predisposizione di un information memorandum che preveda
oltre alla descrizione delle principali caratteristiche del bene, un’analisi economica, un’analisi giuridico
legale ed una sintesi dell’investimento;
- verifica della fattibilità dell’operazione, fase a cura dell’Amministratore Delegato/Direttore Generale,
che verifica la conformità dell’operazione con le politiche di gestione del fondo e con il budget
approvato dal CdA, approfondisce gli eventuali aspetti urbanistico catastali e/o tecnico manutentivi,
verifica il rispetto dei limiti/divieti di investimento relativi al Fondo e verifica la sussistenza di
potenziali conflitti di interessi. In questa fase l’Amministratore Delegato/Direttore Generale si avvale
del supporto delle funzioni aziendali quali Fund Manager, Chief Financial Officer, Risk Management,
Compliance, Legale; effettuazione di una due diligence legale, ambientale, amministrativa e contabile;
- proposta e approvazione, che avviene secondo iter diversi a seconda che l’operazione configuri o meno
un’operazione in conflitto di interessi e che tiene conto della specifica governance di ciascun fondo;
- la chiara definizione del processo di predisposizione, controllo, autorizzazione e presentazione
dell’offerta, con indicazione in particolare dei criteri da seguire per l’elaborazione e valutazione
dell’offerta da presentare;
- i criteri e le modalità per il rilascio di eventuali idonee garanzie;
- la tracciabilità del procedimento seguito per la conduzione delle eventuali trattative, la stipulazione del
contratto e le eventuali richieste di modifiche, integrazioni, rinnovi o varianti; in particolare deve
essere prevista l’indicazione dell’esponente aziendale incaricato di tenere i contatti con il soggetto
aggiudicatore e la tracciabilità di tali contatti al fine di consentirne il controllo.
Anche in questi casi, deve essere deve essere fornito un tempestivo flusso informativo verso i sindaci,
l’Internal Audit e l’OdV, secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV.
10. GESTIONE DEI FONDI: VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Premessa
L’investimento collettivo di capitali in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società
immobiliari da parte del fondo è finalizzato ad accrescere il valore iniziale delle partecipazioni e ripartire tra i
partecipanti il risultato netto derivante sia dalla gestione, sia dallo smobilizzo degli investimenti. Tale
obiettivo è perseguito tramite la gestione professionale e la valorizzazione dei beni posseduti ai fini della loro
ricollocazione sul mercato.
La peculiare attività sopra descritta svolta dalla Società comporta l’intrattenimento di contatti costanti con la
P.A., finalizzati a garantire la redditività dei beni immobili citati.
Descrizione del processo
Con riguardo a detto processo si prospettano le seguenti attività sensibili:
- attività di gestione operativa degli immobili in portafoglio (problematiche e adempimenti inerenti
alle locazioni, rapporti con outsourcers per manutenzioni, selezione dei soggetti cui locare l’immobile
ecc.);
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- gestione dei contratti di appalto stipulati per la realizzazione delle operazioni di sviluppo
immobiliare;
- richiesta di permessi di costruire/DIA, richiesta di rilascio o rinnovo certificazioni agli enti pubblici
competenti;
- gestione dei contratti di locazione degli immobili di proprietà del fondo (rinnovo dei contratti,
definizione e incasso dei canoni di locazione, ecc.) verso enti pubblici;
- gestione dei rapporti con i soggetti esterni cui sono stati affidati gli incarichi di property
management, per quanto attiene agli aspetti immobiliari; facility management; agency; project
management;
- adempimenti fiscali.
Nell’ambito di tali attività possono essere commessi nell’interesse della Società reati di corruzione, frodi ai
danni dello Stato, finalizzati ad assicurare alla Società interessi/vantaggi. A titolo esemplificativo e non
esaustivo, si possono citare i seguenti casi:
• truffa in danno dello Stato, determinata attraverso l’occultamento dei proventi derivanti dalla
locazione dei beni immobili posseduti e la conseguente omessa dichiarazione fiscale del reddito
conseguito;
• truffa ai danni dello Stato, determinata dall’inganno del pubblico agente incaricato di valutare
l’opportunità della locazione del bene immobile posseduto dal Fondo al fine del suo utilizzo da parte
di un ente pubblico (università, ospedali ecc.) in ordine alle qualità/caratteristiche del bene
(conformità alla normativa edilizia, condizioni ambientali ecc.), ovvero all’entità dei canoni;
• truffa ai danni dello Stato, determinata dall’inganno della Pubblica Amministrazione competente al
rilascio di autorizzazioni, concessioni o licenze, sulla base della produzione di documentazione falsa
o di dichiarazioni mendaci, ad esempio in materia edilizia, sanitaria o ambientale;
• truffa ai danni dello Stato, realizzata attraverso il mancato versamento di imposte (ad esempio, ICI,
ovvero crediti d’imposta relativi ad interventi di ristrutturazione), connesse all’attività di
valorizzazione del patrimonio immobiliare, sulla base di false dichiarazioni o attestazioni;
• corruzione, realizzata attraverso l’indebita elargizione di una somma di denaro o la promessa di
indebiti vantaggi al pubblico agente addetto al rilascio di concessioni, autorizzazioni o licenze, ad
esempio in materia edilizia, sanitaria o ambientale;
• corruzione, realizzata attraverso l’indebita elargizione di una somma di denaro o la promessa di
indebiti vantaggi al pubblico agente incaricato di valutare l’opportunità di locare, per conto di un
ente pubblico (ad esempio, università, ospedale) un immobile di proprietà del Fondo, ovvero di
rinnovare il contratto, ovvero ancora di stipulare convenzioni con enti pubblici;
• corruzione, realizzata per il tramite della società appaltatrice dei lavori finalizzati alla
edificazione/ristrutturazione dei beni immobili, ai fini dell’accelerazione della pratica relativa a
concessioni, autorizzazioni o licenze.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Attività di controllo
• è fatto divieto di promettere e/o concedere erogazioni in denaro per finalità diverse da quelle
istituzionali, per favorire gli interessi della Società, per superare vincoli o criticità nella fase di
valorizzazione del patrimonio immobiliare dei fondi;
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- Segregazione dei compiti e tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini
documentali
• i criteri che devono essere seguiti nella gestione dei rapporti diretti con la P.A. sono quelli della
tracciabilità e della segregazione delle funzioni, con particolare riferimento alle modalità di
acquisizione dei documenti e delle informazioni che devono essere presentati o trasmessi alla
P.A. ed alle responsabilità dei soggetti coinvolti in tale attività (società appaltatrici, consulenti
esterni, periti ecc.);
• i dati, le informazioni ed i documenti forniti alla P.A. devono essere veritieri e corretti;
• deve essere assicurata la tracciabilità delle attività svolte, con particolare riferimento ai processi
decisionali e relative motivazioni, in modo da consentire il controllo di ciascuna fase del
processo;
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare, devono essere chiaramente individuati i soggetti dotati dei relativi poteri decisionali e di
firma, e deve essere garantita la tracciabilità dell’iter decisionale, con particolare riferimento alle
motivazioni che hanno condotto alle scelte finalizzate alla valorizzazione degli immobili e ai criteri in
base ai quali siano state valutate le relative condizioni.
Anche in questi casi, deve essere fornito un tempestivo flusso informativo verso i sindaci, l’Internal Audit e
l’OdV, secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV.
11. BUDGET E CONTROLLO DI GESTIONE
Premessa
L’attività connessa alla determinazione del budget e al controllo di gestione comporta profili di rischio in
particolare con riferimento alle seguenti attività sensibili:
- redazione delle bozze di business plan, budget e revised budget della Società e dei singoli fondi di
investimento, secondo le direttive dell’Amministratore Delegato/Direttore Generale e con il supporto
delle funzioni aziendali competenti;
- elaborazione e verifica del reporting dei costi e dei ricavi della Società e dei singoli fondi di
investimento al fine di monitorare i budget ed i business plan;
- reporting periodico ai vertici aziendali circa il raggiungimento degli obiettivi stabiliti in fase di
pianificazione;
- attività di pianificazione strategica in relazione a progetti specifici (ad esempio, gare, predisposizione
di business plan, ecc.);
- attività di controllo della spesa ai sensi delle regole di governance e delle procedure.
Nell’ambito di tali attività possono essere commessi nell’interesse della Società reati di corruzione, finalizzati
ad assicurare alla Società interessi/vantaggi. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si segnala che tale
attività può rappresentare supporto alla commissione, nell’interesse o a vantaggio dell’Ente di:
- corruzione, realizzata attraverso la predisposizione di business plan eccessivamente ambiziosi, la cui
attuazione possa indurre esponenti aziendali alla commissione di illeciti;
- corruzione, realizzata attraverso la mancata rilevazione/occultamento di anomalie relative ai risultati
di gestione dei fondi, nella consapevolezza che esse sono da imputarsi ad una reiterata indebita
erogazione di somme di denaro a pubblici agenti in occasione di partecipazione a gare ad evidenza
pubblica per l’aggiudicazione di beni immobili;
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- corruzione, in relazione alla pianificazione strategica con riguardo a specifici progetti (ad esempio,
partecipazione a gare ad evidenza pubblica), tenendo conto della necessità di individuare provviste
da destinare alla elargizione a favore di pubblici agenti in cambio di indebiti vantaggi.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Segregazione dei compiti. In particolare, individuazione dei soggetti coinvolti, sulla base del principio
di segregazione dei compiti, nel controllo dell’esecuzione delle prestazioni da parte del fornitore e nei
conseguenti pagamenti;
Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo. In
particolare, attraverso la verifica dei beni in entrata e in uscita, sotto il profilo della quantità, qualità
e tipologia, al fine di verificare la conformità della prestazione resa rispetto a quella oggetto del
contratto sulla base di una specifica procedura;
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali
• la predisposizione di adeguata reportistica che assicuri la tracciabilità delle attività svolte, con
particolare riferimento ai processi decisionali e relative motivazioni, e consenta ed attesti il
controllo di ciascuna fase del processo;
• la previsione di un tempestivo flusso informativo verso i sindaci, l’Internal Audit e l’OdV,
secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV.
12. CONTABILITÀ E BILANCIO
Premessa
L’attività connessa alla determinazione del budget e al controllo di gestione comporta profili di rischio in
particolare con riferimento alle seguenti attività sensibili:
- elaborazione del prospetto di Bilancio da sottoporre ad approvazione;
- gestione anagrafica fornitori;
- registrazione delle fatture e delle note di credito;
- controlli sulla regolarità delle fatture;
- liquidazione delle fatture;
- archiviazione della documentazione a supporto delle fatture;
- gestione degli incassi;
- riconciliazione dei saldi a credito con i partitari e gli estratti conto;
- adempimenti fiscali.
Possono presentare profili di rischio le attività svolte da funzioni che intrattengono in via ordinaria rapporti
con l’amministrazione finanziaria per quanto attiene in particolare le dichiarazioni dei redditi e tutti i
restanti adempimenti previsti dalla legislazione di settore quali, in particolare, quelli connessi alla gestione
dei rapporti con gli uffici dell’amministrazione finanziaria e tributaria, anche in sede di eventuale ispezione
(corruzione/truffa aggravata ai danni dello Stato/frode informatica ai danni dello Stato).
Sotto altro profilo, possono presentare profili di rischio le attività connesse alla predisposizione del bilancio,
la contabilità (attiva e passiva) relativa ai fornitori e collaboratori esterni: dette attività, infatti, ancorché non
implicanti rapporti diretti con la pubblica amministrazione, possono costituire presupposto per la creazione,
attraverso artifici contabili (fatturazione per prestazioni inesistenti, sopravvalutazione di beni della Società,
creazione di debiti fittizi nei confronti delle controllate ecc.), di fondi occulti destinati all’attribuzione di
indebiti benefici a favore di pubblici agenti.
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Si richiamano pertanto in questa sede i rapporti commerciali con fornitori e clienti della Società. L’attività
inerente i rapporti commerciali con fornitori e clienti della società presenta profili di rischio in quanto può
prestarsi a fungere da schermo per la creazione di una disponibilità occulta di denaro finalizzata alla
commissione di fatti di corruzione. Ciò può avvenire sia nel caso in cui la società presti un’attività a favore di
terzi (ad esempio, attraverso la fatturazione per un importo inferiore a quello effettivo della prestazione, con
l’intesa che la parte restante del prezzo verrà pagata dal cliente “in nero” e quindi al di fuori di ogni
registrazione contabile), sia nel caso in cui la società acquisti beni o servizi da fornitori (ad esempio, pagando
somme superiori al valore effettivo della prestazione, con l’accordo che il fornitore restituirà parte del prezzo
pagato “in nero”).
A titolo esemplificativo e non esaustivo, si citano alcune tipologie di rapporti contrattuali che possono
costituire veicolo di creazione di disponibilità occulte:
• sponsorizzazioni e pubblicità: un contratto per la fornitura di pubblicità o di sponsorizzazioni può
essere utilizzato dalla società come mezzo per creare disponibilità occulte. Ciò può avvenire allorché
vengano fatti artificiosamente figurare costi a carico della società superiori al valore economico delle
prestazioni pubblicitarie e di consulenza fornite al fine di creare disponibilità occulte. Si cita a titolo
esemplificativo il caso della sponsorizzazione di manifestazioni o iniziative sportive nelle quali viene
fatto figurare come versato dalla società un corrispettivo superiore a quello effettivamente destinato
alla sponsorizzazione, con l’intesa che il soggetto sponsorizzato restituirà, in forma occulta, parte del
corrispettivo alla società sponsorizzante. L’insidiosità di tale condotta appare particolarmente
marcata in considerazione della natura immateriale della prestazione oggetto del contratto e quindi
della difficoltà di identificare l’effettivo valore economico della prestazione resa;
• consulenze: tale tipo di prestazione presenta caratteristiche simili a quelle sopra evidenziate, sotto il
profilo della difficoltà di individuare valore e contenuti della prestazione. A titolo esemplificativo, si
cita il caso della fatturazione ad un prezzo inferiore a quelle effettivamente pagato di una consulenza
in materia finanziaria prestata dalla società ad un cliente con l’intesa che quest’ultimo corrisponderà
una parte del prezzo “in nero”. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si segnala che tale attività può
rappresentare supporto alla commissione, nell’interesse o a vantaggio dell’Ente di:
- corruzioni, in caso di promessa o dazione di utilità al fine di ottenere indebiti favoritismi in
relazione agli adempimenti spettanti alla società in materia fiscale;
- corruzioni, in caso di attribuzione indicazione in bilancio di erogazioni in relazione alla
sponsorizzazione di eventi sportivi per cifre superiori rispetto a quelle effettivamente erogate,
laddove la differenza viene utilizzata al fine di corrispondere denaro a pubblici agenti in vista
di indebiti vantaggi;
- frodi in danno dello Stato, in caso di induzione in errore della Pubblica Amministrazione
(anche attraverso l’alterazione delle informazioni contenute in una banca dati o l’abusivo
accesso ad un sistema informatico) in merito agli adempimenti spettanti alla società in
materia fiscale.
Principi di controllo
Il sistema di controllo a presidio dei processi descritti si deve basare sui seguenti fattori:
- Attività di controllo
• determinazione con chiarezza e completezza dei dati e delle informazioni che ciascuna funzione
deve fornire, dei criteri contabili per l’elaborazione dei dati e della tempistica per la loro
consegna alle funzioni responsabili;
• obbligo di comunicazione sistematica all’OdV di qualsiasi incarico conferito, o che si intende
conferire, al revisore unico o alla società di revisione o a società ad essa collegate, diverso da
quello concernente la certificazione del bilancio;
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• invio all’OdV delle valutazioni in ordine alla scelta della società di revisione, al fine della verifica
che la scelta sia stata effettuata in base ad elementi quali professionalità, esperienza nel settore,
integrità morale e non solo in base alla convenienza economica;
• predisposizione di un programma di informazione e formazione rivolto a tutti i responsabili delle
funzioni coinvolte nella elaborazione del bilancio e delle altre comunicazioni sociali, in merito
alle principali nozioni e problematiche giuridiche e contabili sul bilancio;
• previsione di un tempestivo flusso informativo (a livello di società e di sue controllate) verso i
sindaci, i revisori e l’OdV, secondo le modalità e le tempistiche previste nel Regolamento
dell’OdV.
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali. In particolare,
attraverso:
• la trasmissione di dati e informazioni alla funzione responsabile attraverso un sistema che
consenta la tracciatura dei singoli passaggi e l’identificazione dei soggetti che inseriscono i dati
nel sistema;
• la previsione di idonei flussi informativi tra la società di revisione/revisore, il Collegio Sindacale,
i Revisori e l’OdV con riguardo all’approvazione del bilancio (della Società e delle controllate),
che abbiano per oggetto tale documento;
• il tempestivo e corretto deposito del bilancio approvato per l’iscrizione nei pubblici registri.
- Segregazione dei compiti
• garantire una adeguata segregazione di compiti tra chi inserisce i dati in contabilità e chi
provvede al controllo;
- Livelli autorizzativi definiti nell’ambito di ciascuna fase operativa caratteristica del processo
• assicurare la correttezza della formazione e la veridicità delle informazioni relative ai Fondi
attraverso la previsione di almeno due livelli autorizzativi / di controllo; obbligo, per i
responsabili delle funzioni coinvolte nei processi di formazione della bozza di bilancio o di altre
comunicazioni sociali, di garantire la partecipazione al processo di stima (c.d. poste valutative )
di tutte le funzioni aziendali /consulenti esterni coinvolti per materia;
• assicurare, ai fini di una corretta valutazione del risultato dei progetti: a) la periodica
comparazione tra costi consuntivi e preventivi sulla base di elementi analitici per quantità e
valore; b) l’omogeneità tra gli elementi di costo inclusi nei preventivi e nei costi consuntivi; c) la
considerazione tra gli elementi per la determinazione dei preventivi delle clausole revisionali
contenute nel contratto (tra le quali il processo di aggiornamento prezzi e compensi); d) la
tempestiva rilevazione di costi e ricavi del progetto; e) la periodica riprogrammazione dei
preventivi a vita intera; sistematica formalizzazione delle riconciliazioni relative alle operazioni
bancarie, nonché la segregazione delle funzioni tra chi provvede a tale riconciliazione e chi
dispone i pagamenti;
• prevedere la tempestiva messa a disposizione di tutti i componenti del CdA e del Collegio
Sindacale (i) della bozza del bilancio, certificandone l’avvenuta consegna, nonché (ii) della
relazione sul bilancio - o attestazione similare - da parte della società di revisione/revisore.
13. TESORERIA E FINANZA
Premessa
L’attività in esame presenta profili di rischio in quanto possibile presupposto per la creazione di disponibilità
economiche occulte da destinare alla corruzione di pubblici agenti in vista dell’ottenimento di vantaggi
indebiti in favore della Società.
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Particolare attenzione deve dunque essere anzitutto posta alla definizione delle politiche finanziarie, in modo
che in esse sia possibile rinvenire traccia della legittimità delle scelte di destinazione delle risorse sociali,
anche in vista di una verifica successiva in ordine al loro effettivo utilizzo.
Parimenti meritevole di attenzione e controllo deve considerarsi la copertura dei rischi di cambio,
prestandosi tale attività al rischio di generazione di plusvalenze astrattamente destinabili alla indebita
retribuzione di pubblici agenti.
Descrizione del processo
L’attività relativa alla Tesoreria e Finanza comporta profili di rischio in particolare con riferimento alle
seguenti attività sensibili:
- apertura/chiusura di conti correnti;
- registrazione degli incassi e dei pagamenti in contabilità generale;
- riconciliazione degli estratti conto bancari e delle operazioni di cassa;
- definizione della struttura del capitale; gestione della provvista di fondi; gestione delle fonti e degli
impieghi finanziari;
- gestione e coordinamento delle operazioni di finanza straordinaria (acquisizioni, cessioni, fusioni,
scissioni, joint venture etc.)
Tale attività può rappresentare supporto alla commissione nell’interesse della Società di reati di
corruzione/frodi ai danni dello Stato, finalizzati ad assicurare alla Società interessi/vantaggi. A titolo
esemplificativo e non esaustivo, si segnala che tale attività può rappresentare supporto alla commissione,
nell’interesse o a vantaggio della Società di:
- frodi ai danni dello Stato, a seguito della trasmissione alla funzione competente ad effettuare
comunicazioni alle Autorità di Vigilanza di informazioni false o incomplete in merito ad operazioni di
finanza straordinaria;
- corruzione, realizzata attraverso la mancata registrazione e/o l’occultamento di flussi di cassa relativi
a pagamenti indebitamente realizzati a favore di pubblici agenti;
- corruzione, in relazione alla gestione della provvista di fondi in modo da creare la provvista per la
retribuzione di pubblici agenti in vista dell’ottenimento di indebiti vantaggi.
Principi di controllo
La procedura che regolamenta tale processo deve essere improntata ai seguenti principi:
- Segregazione dei compiti. In particolare, attraverso l’individuazione dei soggetti coinvolti, sulla base
del principio di segregazione dei compiti, nel controllo delle varie fasi in cui si articola la gestione della
tesoreria e della finanza;
- Attività di controllo. In particolare, attraverso la verifica dei dati contabili/finanziari, sotto il profilo
della correttezza, completezza, veridicità;
- Tracciabilità del processo sia a livello di sistema informativo sia in termini documentali:
• rigoroso controllo dei flussi finanziari aziendali, nel rispetto del principio in base al quale ogni
movimento contabile deve essere tracciabile, supportato da idonea documentazione fiscale,
adeguatamente motivato e preventivamente approvato dagli organi aziendali competenti;
• predisposizione di adeguata reportistica che assicuri la tracciabilità delle attività svolte, con
particolare riferimento ai processi decisionali e relative motivazioni, e consenta ed attesti il
controllo di ciascuna fase del processo;
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• previsione di un tempestivo flusso informativo verso i sindaci, i Revisori e l’OdV, secondo le
modalità e le tempistiche previste nel Regolamento dell’OdV.