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Continua con grande successo il cammino di avvicinamento alla cela- brazione dei 50 anni dalla nascita del Policlinico con il progetto Gemelli insieme. Il 7 e 8 dicembre al MAXXI di Ro- ma si è svolta la terza tappa del program- ma di preven- zione, dedica- ta alle malat- tie degli orga- ni di senso (udito, vista, gola, disturbi neurologici del movimen- to). I medici del Polo Oncologico e del Polo Neu- roscienze del Policlinico Gemelli hanno effettuato oltre 400 controlli. Di grande impatto e gradimento sui presenti anche le iniziative che han- no accompagnato le visite mediche: la mostra del MAXXI Playful progetto Alcantara, il talk show “dialogo sui cinque sensi” e le trasmissioni in di- retta da Gemelli insieme di Rai Ra- dio 2. Testaccio 8 e 9 marzo Quarta tappa per la prevenzione delle malattie cardiovascolari Grande successo al MAXXI dell’appuntamento di dicembre. Oltre 400 i controlli effettuati sugli “organi di senso” Curare le emorroidi senza asportarle, ese- guire la prevenzione delle patologie ano-ret- tali e limitare i disagi derivanti da specifiche condizioni cliniche: oggi è possibile con le tecniche mini-invasive e le tecnologie della Unità di Proctologia del Gemelli. Grazie all’innovazione in Proctologia meno bisturi e migliore qualità della vita a pagina 4 Prima i Bambini: è questo il pensiero quoti- diano dei pediatri del Policlinico Gemelli. Im- portanti progressi riguardano il trattamento dei tumori pediatrici, migliorando notevolmen- te la prognosi dei piccoli pazienti. L’importanza di saper cogliere i segnali per prevenire i tumori nei bambini a pagina 7 La radioterapia del Policlinico Gemelli si è dotata del più avanzato tra gli acceleratori lineari: il TrueBeam STx, in grado di trattare le neoplasie con radioterapie estrema- mente precise, accurate e veloci. Arte e innovazione: il futuro-presente della radioterapia del Gemelli Quasi toccati con il fundraising i 25mila euro per il progetto di decorazione delle sale per le terapie a pagina 5 FEBBRAIO 2014 ANNO 2 - N. 2 QR code: come si usa? Scoprilo a pagina 7 Lo scorso 16 gennaio è stato presentato alla stampa e alle imprese del farmaco, del bio- tech e dei device medicali il Cli- nical Trial Center (CTC) del Poli- clinico universitario A. Gemelli. Al battesimo di CTC erano pre- senti il Direttore del Policlinico A. Gemelli Maurizio Guizzardi, il Preside della Facoltò di Medici- na e chirurgia del'Università Cattolica del Sacro Cuore, Roc- co Bellantone e il Direttore del neonato Centro di sperimenta- zione medica, Antonino Amato. All’avanguardia nella ricerca È nato il Clinical Trial Center Anestesia alla fragola a misura di bambino Intervento alla tiroide per via ascellare La prima volta nel Lazio Bello sciare, ma... attenzione ai traumi “Terapia sportiva” contro gli effetti collaterali della chemioterapia Laparascopia mininvasiva I vantaggi per la donna IL GEMELLI CHE CAMBIA Cos’è e come funziona il Percorso Insufficienza epatica a pagina 8 a pagina 4 a pagina 2 a pagina 6 a pagina 2 a pagina 3 a pagina 7 GEMELLI INSIEME Iscriviti sul sito www .policlinicogemelli.it per ricevere la newsletter Gemelliinforma online a pagina 5

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Continua con grande successo ilcammino di avvicinamento alla cela-brazione dei 50 anni dalla nascitadel Policlinico con il progetto Gemelli

insieme. Il 7 e8 dicembre alMAXXI di Ro-ma si è svoltala terza tappadel program-ma di preven-zione, dedica-

ta alle malat-tie degli orga-ni di senso(udito, vista,gola, disturbineurologicidel movimen-to). I medicidel Polo Oncologico e del Polo Neu-roscienze del Policlinico Gemellihanno effettuato oltre 400 controlli.Di grande impatto e gradimento suipresenti anche le iniziative che han-no accompagnato le visite mediche:la mostra del MAXXI Playful progettoAlcantara, il talk show “dialogo suicinque sensi” e le trasmissioni in di-retta da Gemelli insieme di Rai Ra-dio 2.

Testaccio 8 e 9 marzoQuarta tappa

per la prevenzionedelle malattie

cardiovascolari

Grande successo al MAXXIdell’appuntamento

di dicembre. Oltre 400i controlli effettuati

sugli “organi di senso”

Curare le emorroidi senza asportarle, ese-guire la prevenzione delle patologie ano-ret-tali e limitare i disagi derivanti da specifichecondizioni cliniche: oggi è possibile con letecniche mini-invasive e le tecnologie dellaUnità di Proctologia del Gemelli.

Grazie all’innovazione in Proctologiameno bisturi e migliore qualità della vita

a pagina 4

Prima i Bambini: è questo il pensiero quoti-diano dei pediatri del Policlinico Gemelli. Im-portanti progressi riguardano il trattamentodei tumori pediatrici, migliorando notevolmen-te la prognosi dei piccoli pazienti.

L’importanza di saper cogliere i segnaliper prevenire i tumori nei bambini

a pagina 7

La radioterapia del Policlinico Gemelli si è dotata del piùavanzato tra gli acceleratori lineari: il TrueBeam STx, ingrado di trattare le neoplasie con radioterapie estrema-mente precise, accurate e veloci.

Arte e innovazione: il futuro-presentedella radioterapia del Gemelli

Quasi toccaticon il fundraisingi 25mila europer il progettodi decorazionedelle saleper le terapie

a pagina 5

FEBBRAIO 2014 ANNO 2 - N. 2QR code: come si usa?

Scoprilo a pagina 7

Lo scorso 16 gennaio è statopresentato alla stampa e alleimprese del farmaco, del bio-tech e dei device medicali il Cli-nical Trial Center (CTC) del Poli-clinico universitario A. Gemelli.Al battesimo di CTC erano pre-senti il Direttore del PoliclinicoA. Gemelli Maurizio Guizzardi, ilPreside della Facoltò di Medici-na e chirurgia del'UniversitàCattolica del Sacro Cuore, Roc-co Bellantone e il Direttore delneonato Centro di sperimenta-zione medica, Antonino Amato.

All’avanguardia nella ricercaÈ nato il Clinical Trial Center

Anestesia alla fragolaa misura di bambino

Intervento alla tiroideper via ascellareLa prima volta nel Lazio

Bello sciare, ma...attenzione ai traumi

“Terapia sportiva” contro gli effetti collateralidella chemioterapia

Laparascopia mininvasivaI vantaggi per la donna

IL GEMELLICHE CAMBIA

Cos’è e come funziona ilPercorsoInsufficienzaepatica

a pagina 8

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GEMELLI INSIEME

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N. 2FEBBRAIO 14

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Addormentare i bambini come per gioco Niente traumi con l’anestesia alla fragolaIn sala operatoria come dal gelataio. Ipiccoli pazienti si addormentano “al gu-sto” preferito: fragola, menta, banana,cocomero o cioccolato. O altri sapori, ascelta. Magari coccolati tra le bracciadell’infermiera di sala. Nei bambini è ne-cessario fare il possibile per minimizzareil trauma di un’operazione: sia nella pre-parazione psicologica che nell’organiz-zazione dell’intervento.I piccoli vengono visitati il giorno precedenteinsieme ai loro genitori. In sala operatoriavengono addormentati senza vedere aghi,flebo e ferri chirurgici. Solo una mascheri-na per respirare l’anestetico profumato. L’anestesista pediatrico di successo deveconoscere il mondo dei bambini. E’ av-vantaggiato chi ha figli piccoli. Le vecchie re-miniscenze contano poco. Tex Willer, Puffi egli Exogini; poi i Teletubbies… oggi sono po-co popolari fra i bambini del duemiladieci,per i quali bisogna conoscere i Bubble Gup-pies, la Paw Patrol e - soprattutto - PeppaPig. C’è la scappatoia dei personaggi ever-green, quelli che non tramontano mai: Topo-lino, Pippo, Paperino e Zio Paperone. Ma bi-sogna conoscerli bene. La letteratura Topoli-nesca (come altri cartoon) non è semplice.La bambina fa di nome Roberta? Come“Roberta, la studiosa esperta”, amica diAmelia e sua complice nei tentativi di con-quista del famoso “primo cent” di zio Pape-rone. O come con un bambino di nome Ar-mando va almeno conosciuta la Pimpa. “L’anestesia, la rianimazione e la terapia in-tensiva in campo pediatrico e neonatale co-stituiscono una particolarissima ‘sottospe-cialità’ con parecchie differenze e peculiaritàrispetto ai pazienti adulti”, sottolinea Gio-vanni de Francisci, anestesista pediatricodel Gemelli e autore di “Elementi di aneste-sia pediatrica e neonatale”, vera “Bibbia” delsettore, giunta alla seconda edizione (la pri-ma risale a 20 anni fa) per i tipi della CICEdizioni Internazionali. Anni fa si diceva che “il bambino non è unpiccolo adulto” per sottolineare le enormidifferenze tra i diversi tipi di pazienti. Questoè senz’altro vero. Come è anche vero che ilneonato non è un piccolo bambino e che ilprematuro non è un piccolo neonato… Giovanni de Francisci non è “uno” speciali-sta di Anestesia Pediatrica del Gemelli…Come scrive il professor Giorgio Conti, di-rettore della Terapia Intensiva Pediatrica delPoliclinico Gemelli, nella presentazione delvolume: “In un certo senso, lui ‘è’ l’Aneste-sia Pediatrica nel nostro Policlinico. Nelcorso degli anni ha saputo trasmettere lasua esperienza con estremo rigore e grandepassione a generazioni di medici specializ-zandi e di specialisti sia con il suo lavoroquotidiano, sia con i suoi numerosi volumi”.

Operata la tiroide di una giovane pazien-te senza lasciare alcun segno sul suocollo. L’intervento non ha precedenti nelLazio e nel Sud Italia. E’ stato eseguito alGemelli ed è denominato 'Tiroidectomiarobotica trans-ascellare'. Robotica perchéè stato il robot-chirurgo Da Vinci, “teleco-mandato” dall’équipe dell'Unità Operativadi Chirurgia Endocrina e Metabolica delPoliclinico A. Gemelli, diretta dal prof.Rocco Bellantone, a raggiungere e in-tervenire sulla ghiandola malata attraver-so l'ascella. L'intervento è stato effettuato lo scorso17 gennaio su una donna di 37 anni af-fetta da gozzo nodulare. La giovane èstata dimessa in ottime condizioni il gior-no dopo l'operazione. Questa particolaretipologia di operazione, a elevato conte-nuto clinico e tecnologico, viene al mo-mento indicata solo in casi selezionati.Quella della Tiroidectomia robotica trans-ascellare, è una tecnica messa a punto inCorea e attualmente in via di diffusioneanche nei Paesi occidentali. Presenta ilgrande vantaggio di evitare ogni cicatrice

sul collo rispetto alle tecniche convenzio-nale e mini-invasiva, che vengono ese-guite con un accesso chirurgico cervica-le.Col nuovo intervento la tiroide viene infat-ti raggiunta dall'ascella, con un accessochirurgico nascosto e poco visibile. Attra-verso la singola incisione ascellare ven-gono introdotte la telecamera e gli stru-menti robotici, che sono manovrati dalchirurgo comodamente seduto alla con-solle del robot Da Vinci. Il sistema com-puterizzato consente una visione tridi-mensionale e ingrandita, nonché un as-soluto controllo dei movimenti degli stru-menti robotici. Queste caratteristiche tec-niche facilitano e rendono molto accuratala dissezione chirurgica, garantendo l’as-soluta sicurezza dell’intervento.“La tiroidectomia robotica - spiega il pro-fessor Bellantone - è attualmente indicataper il trattamento della patologia tiroideanodulare benigna. È però in corso di vali-dazione il suo impiego per il trattamentodella patologia maligna in pazienti a bas-so rischio”.

Come funzionaPoche gocce di essenza per dolci sullamascherina per l’anestesia, per non far sen-tire l’odore del gas che fa addormentare. Daibambini piccolissimi a quelli di 11-12 anni. Ilsistema costa poco e che dà ottimi risultatiin termini di empatia con il piccolo pazien-te. Un’idea colta al Children’s Hospital di Phi-ladelphia. Da tanti anni il gruppo degli ane-stesisti pediatrici lavora a stretto gomito con icolleghi della Chirurgia pediatrica del Policli-nico Gemelli, ora diretta dal prof. Alessan-dro Inserra. Più recentemente è nata unaintensa collaborazione con la Clinica odon-toiatrica, diretta dal prof. Massimo Cordaro,soprattutto per il trattamento dei disabili conpatologie odonto-stomatologiche.

Questi bambinici sono rimasti nel cuoreEcco, tratte dalle pagine del libro di Giovan-ni de Francisci, alcune piccole storie dibambini che non dimenticheremo mai.Le lunghe note di tecnica anestesiologicafiniscono con un capitolo agrodolce. Che atratti suscita lacrime di commozione. Il pro-fessore tiene molto a questa parte del suoultimo libro: una raccolta di tante piccolestorie di piccoli grandi pazienti. Eccone alcune.Marco, 10 anni, sindrome di Down. Ap-pena sveglio ringrazia tutti con un bacio:non ha sentito dolore durante l’intervento.Fabergè, ivoriano di 8 anni. Appena sve-glio, dopo l'intervento, comincia ad esten-dere il braccio libero. Non capivo perché.Voleva solo stringere la mano, personal-mente (uno ad uno) a tutti i membri dell'e-quipe che lo aveva operato. Per ringraziare. Matteo, 10 anni, ha un linfoma. Deve es-sere sottoposto ad anestesia per il posizio-namento di un catetere venoso centrale.Ha la febbre alta e respira male. Il decorsodella malattia non sta andando bene. Haperso i capelli ed è “gonfio” per l’effetto delcortisone. Sta sul letto, su un fianco, silen-zioso. Gli chiedo: “Ciao, Matteo, come va?”Mi risponde: “bene!”

Intervento alla tiroide per via ascellare al Gemellisenza segni sul collo, per la prima volta nel Lazio

Il prof. Giovanni de Franciscie la dott.ssa Eloisa Tanzarella

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Grande successo al MAXXI. Effettuatioltre 400 controlli sugli “organi di senso”

Operazione riuscita al serviziodei cittadini, tanto è vero che so-no stati individuati diversi proble-mi di salute che saranno appro-fonditi e curati nelle prossimesettimane presso ambulatori ereparti del Policlinico Gemelli. Inparticolare, quanto alla Neurolo-gia (esami coordinati da PaoloMaria Rossini e Luca Padua)sono stati diagnosticate 20 sin-dromi del tunnel carpale, 10 delnervo ulnare; inoltre fatte alcunepre-diagnosi di Parkinson e indi-viduate 7 pericolose stenosi ca-rotidee con rischio ictus.Dai controlli Oculistici (coordinatida Aldo Caporossi) sono emer-si casi di opacità del cristallino inevoluzione, cataratta, distrofiemaculari e difetti refrattivi noncorretti. Per quanto riguarda icontrolli Otorinolaringoiatrici (co-ordinati da Gaetano Paludetti) sisono riscontrati casi di ipoacusiae cisti laringee, riniti allergiche eun caso di paralisi delle cordevocali. Infine, i logopedisti e fo-niatri del Gemelli hanno riscon-trato alcuni casi di disfonia e alte-

razioni della voce.Alla mostra del MAXXI Playfulprogetto Alcantara (percorso sen-soriale) abbinata al weekend diprevenzione di Gemelli insieme eofferta gratuitamente ai parteci-panti a Gemelli insieme hannopartecipato oltre 600 persone.Nella giornata di sabato 7 grandeinteresse per il talk show intitolato“Dialogo sui cinque sensi”, cheha visto la partecipazione tra i re-latori, moderati da UmbertoBroccoli, Renzo Arbore, HeinzBeck, il “naso d’Italia” Laura To-natto, l’artista fotografa TeresaEmanuele e il blues man LucaSapio. Ad accompagnare i duegiorni di manifestazione le direttedi Rai Radio 2, la rete diretta daFlavio Mucciante, media partnerdella tappa, con i programmi Ra-dio 2 Social Club e Radio 2Facci un Gol e i protagonisti Lu-ca Barbarossa, Ciccio Valente,Valentina Correani, Max Cer-velli e gli ospiti Sergio Caputo,Anna Falchi, Dado, Filippo LaMantia, Greg, Neri Parenti ePaolo Belli.

Sono oltre 400 i controlli effet-tuati nella due giorni di preven-zione delle malattie degli organidi senso (udito, vista, gola, dis-turbi neurologici del movimen-to), sabato 7 e domenica 8 di-cembre 2013, nella splendidacornice del MAXXI in via GuidoReni a Roma dai medici del Po-lo Oncologico e del Polo Neuro-scienze del Policlinico Gemelli.Obiettivo pienamente centratoquello della terza tappa di pre-venzione dell'evento Gemelli in-sieme con cui il Policlinico A.Gemelli dell'Università Cattolicacelebra i 50 anni di vita.

La quarta tappa di Gemelli insieme dà ap-puntamento ai cittadini di Roma per la pre-venzione delle malattie cardiovascolari,sabato 8 marzo e domenica 9 marzo dalle11.00 alle 19.00. Questa volta ad ospitarel’appuntamento sarà La Pelanda, Centro diProduzione Culturale, piazza Orazio Giusti-niani 4, zona Testaccio, Roma.I medici del Policlinico A. Gemelli sotto-porranno ad attenta anamnesi tutti coloroche si presenteranno all’appuntamento pervalutare i maggiori fattori di rischio cardio-vascolare, fornire preziosi consigli per im-parare a controllare questi fattori di rischio

e per favorire l’adozione di corretti stili divita.I medici forniranno inoltre indicazioni utiliper il riconoscimento dei sintomi dell’infar-to e sarà mostrato il trattamento base del-l’arresto cardiaco con i defibrillatori se-miautomatici. A tutti i pazienti per i qualisarà necessario un approfondimento ulte-riore, verrà proposta la prenotazione diuna visita negli ambulatori del PoliclinicoA. Gemelli.

Per maggiori informazioni:http://www.gemellinsieme.policlinicogemelli.it

prossima tappa

A Testacciola prevenzionedelle malattiecardiovascolaril’8 e 9 marzo

GEMELLI INSIEME

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N. 2FEBBRAIO 14 4Clinica

Grazie all’innovazione in Proctologiameno bisturi e migliore qualità della vitaE’ un problema che, nella società occi-dentale, colpisce almeno una personasu due nel corso della propria vita. Sitratta delle patologie retto-anali, la cuidiagnosi e terapia è affidata al chirurgoproctologo. Presso il Policlinico Gemellisi è costituito un team di Chirurghi dedi-cati, l’Unità Operativa Dipartimentale diProctologia, di cui è responsabile il prof.Carlo Ratto, coadiuvato dal dott. AngeloParello e da altri medici. “Nel nostro lavoro il connubio tra innova-zione tecnologica e qualità dell’offertadiagnostico-terapeutica è determinante -dichiara il professor Carlo Ratto - e a que-sto concetto abbiamo anche votato l’attivitàformativa rivolta ai tantissimi colleghi chirur-ghi, italiani e stranieri, che si recano pressola nostra Unità per perfezionare le tecnicheutilizzate in Proctologia”. Questa disciplina è vivacizzata da un gran-de fermento d’innovazione tecnologica inmolti dei suoi settori. Sul versante diagno-stico il Policlinico Gemelli è all’avanguardiacon le più moderne tecnologie di mano-metria anorettale, ecografia endoanale etransrettale, studio elettrofisiologico delpavimento pelvico. Queste si dimostranooggi irrinunciabili in patologie quali inconti-nenza fecale e disfunzioni della defecazio-ne, fistole ed ascessi perianali, cancro delretto dell’ano. Grazie ad un approccio dia-gnostico accurato, queste patologie posso-

no essere trattate in maniera ottimale. Anche il trattamento di patologie proctologi-che molto comuni è oggi profondamentecondizionato dalle nuove tecnologie. Ne èesempio la patologia emorroidaria, affidata inpassato all’asportazione delle emorroidi, in-tervento tristemente noto per il dolore severoe prolungato.Oggi l’approccioè decisamentecambiato: nel ri-spetto del ruolodelle emorroidi,utili per una per-fetta continenza,si possono cu-rare senzaasportarle. Unanuova tecnica,chiamata THD,utilizza un ano-scopio con sonda Doppler (figura) per indivi-duare nel retto le arterie che portano il san-gue alle emorroidi (eccessivo quando sonomalate) e di effettuare una loro legatura mi-rata. Se c’è un prolasso emorroidario si ese-gue la “mucopessia”, una plicatura dellamucosa e sottomucosa del retto. Si risol-vono così emorragia e prolasso.Nel caso dell’incontinenza fecale (condi-

zione clinica complessa che si riscontranell’1-2% della popolazione) un’accuratadiagnosi è obbligatoria per individuare cau-se e trattamento. Tra le terapie possibili (tut-te praticate al Gemelli) è stata messa apunto, proprio dai chirurghi della Proc-tologia, una innovativa terapia “mininva-

siva” che pre-vede l’impiantotra i due sfinterianali di piccoleprotesi, chia-mate “Gate-keeper”. Al mo-mento dell’im-pianto esse so-no solide e mol-to sottili (menodi 2 millimetri)ma entro 24-48ore si imbibisco-

no, aumentano di volume e diventano mor-bide ed elastiche (figura). I pazienti nonhanno dolore nè alcuna sensazione con-seguente all’impianto e svolgono le nor-mali attività quotidiane. L’incontinenza fe-cale si risolve o diminuisce significativa-mente e il paziente può evitare o ridurre l’u-so di pannoloni o salva-slip, con netto mi-glioramento della qualità di vita.

Con l'approssimarsi delle vacan-ze invernali, sono sempre più diattualità i traumi da sci. Sicura-mente negli ultimi anni si è assi-stito da una parte ad un incre-mento costante del numero deipraticanti tale sport, non sempreatleticamente ben preparati. Imateriali a disposizione hannosubito negli ultimi anni una note-vole evoluzione. Ma, se da unaparte gli attacchi di ultima gene-razione consentono un più faciledistacco dello sci, dall’altra gli scisempre più performanti consen-tono anche al neofita di raggiun-gere alte velocità, di avere piùconfidenza con le attrezzature e

di cimentarsi in discese che finoa qualche anno fa erano riserva-te solamente a sciatori esperti.Tutto ciò espone gli sciatori adun maggior rischio di subire trau-mi durante l’attività sportiva.“Le strutture più soggette a trau-ma sono sicuramente la tibia el’articolazione del ginocchio, vistoche la caviglia è bloccata dalloscarpone - spiega AmedeoMenghi, dirigente medico dell’U-nità Operativa di Ortopedia eTraumatologia del Gemelli -. Latibia può subire una frattura incaso di trauma violento, in parti-colare a livello dell’estremitàprossimale della tibia. A livello

del ginocchio, invece, le strutturepiù a rischio sono i legamenti(soprattutto crociato anteriore ecollaterali) ed i menischi”.Una grande percentuale di questitraumi sono di entità tale da ri-chiedere un intervento chirurgi-co. In minor percentuale, anchela spalla può subire traumi in ca-so di caduta, che variano dallasemplice contusione, alla lussa-zione o alle fratture dell’omero odella clavicola.I tutti i casi è fondamentale unaadeguata prevenzione del trau-ma. “Prima di tutto bisogna ap-procciarsi a tale sport avendosvolto una adeguata preparazio-

ne atletica, visto che si tratta diun’attività comunque abbastanzafaticosa - avverte Menghi -. Insecondo luogo, pur avendo con-fidenza con le attrezzature, biso-gna imparare a conoscere i pro-pri limiti e non esagerare, soprat-tutto con la velocità”. La prognosi delle lesioni varia inbase alle strutture interessate. Ilprimo soccorso sulle piste deveessere sempre effettuato da per-sone esperte. Una radiografia inpronto soccorso ci permette diescludere fratture; una immobi-lizzazione, quando necessaria,permette di far riassorbire l’ede-ma. A questo seguirà un esamedi risonanza magnetica per con-fermare l’eventuale sospetto dia-gnostico di lesione capsulo-lega-mentosa. “Questi traumi - con-clude Menghi -, se trattati ade-guatamente si possono giovaredi una guarigione completa e delritorno ad attività di livello pari aquello precedente il trauma”.

Bello sciareMa attenzioneal rischio traumi

I medici dell'Unità di Proctologia sono disponibili al Gemelli in Ambulatorio al 4° piano epresso il Day Hospital di Chirurgia Digestiva, 10° piano ala P. Tel: 06.30156205 (8.30-11.30)

A sinistra (foto a) l’anoscopio con sonda Doppler utilizzatodurante l'intervento THD per il trattamento della patologia emor-

roidaria. A destra (foto b) le protesi Gate-keeper impiantatenel canale anale in pazienti con incontinenza fecale.

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N. 2FEBBRAIO 14 Qui Gemelli

In Italia una nuova realtà di ricerca clinicaNasce al Gemelli il Clinical Trial CenterIl Policlinico A. Gemelli e la Facoltà di Me-dicina e chirurgia dell’Università Cattolicadel Sacro Cuore hanno dato vita al Clini-cal Trial Center (CTC), per ottimizzare laconduzione e la gestione della ricerca cli-nica condotta al Policlinico e in centrisperimentali collegati, fornire agli speri-mentatori una formazione specifica sulleGood Clinical Practice (GCP) nello studiodi nuovi farmaci e dispositivi, e offrire ser-vizi di Contract Research Organization(CRO) accademica alle aziende farmaceu-tiche, biotecnologiche, nutraceutiche e dibiosimilari. Gli obiettivi del Clinical Trial Center, presen-tato alla stampa e alle aziende farmaceuti-che, biotech e di device medicali in duemeeting nel mese di gennaio a Roma e aMilano “ sono ottimizzare la gestione dellaricerca clinica svolta presso il Policlinico,fornire formazione specifica per la conduzio-ne di trial clinici in GCP, e fungere da CROaccademica - ha detto il dottor AntoninoAmato, direttore del CTC -. In tal modo sa-remo in grado di attrarre fondi di ricerca nonsolo da parte delle aziende del settore far-

maceutico, ma anche da parte di enti e fon-dazioni pubbliche e private”.In armonia con questi obiettivi, l’operativitàdel CTC sarà suddivisa in tre aree: la ge-stione dei trial clinici condotti presso i sitisperimentali all’interno del Policlinico Ge-melli, attività per la quale il CTC fungerà daSite Management Organization (SMO); iltraining specifico in GCP; e infine i servizidi CRO accademica.Il nuovo centro, dunque, concretizza opera-tivamente uno dei punti fondamentali delpiano strategico del Gemelli, che come hadichiarato il Direttore del Policlinico Mau-rizio Guizzardi, “è un ulteriore tassello delmosaico con cui si sta costruendo il nuovoPoliclinico che si sta attrezzando per racco-gliere le sfide del sistema salute in profondomutamento”. “La costituzione del ClinicalTrial Center nell’ambito di un Policlinico uni-versitario con un elevatissimo volume di at-

tività - prosegue Guizzardi - rappresentaun’esperienza, se non unica, certamente in-novativa. Siamo fiduciosi che il CTC avràun positivo impatto per ciò che attiene all’al-largamento della base collaborativa e del-l’alleanza tra settore delle imprese farma-ceutiche, del biotech e dei device medicali,anche internazionali, con il settore ospeda-liero”.“Il nostro è uno dei più prestigiosi centri al

mondo per la ricerca medica - ha aggiuntoil Preside della Facoltà di Medicina e chi-rurgia dell’Università Cattolica RoccoBellantone -. Gli oltre 800 nostri ricercatorisono ai vertici mondiali degli indici bibliome-trici, per le pubblicazioni scientifiche di im-patto internazionale. Siamo i leader anchenell’impiego di fondi ministeriali ed europeidestinati alla ricerca. Grazie al CTC – haconcluso Bellantone - non potremo che in-crementare questi risultati”.

Gemelliinforma - Bollettino a diffusione internaper il Policlinico “A. Gemelli” di Roma

testata in attesa di registrazioneDirettore Nicola Cerbino

Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli,Giorgio Meneschincheri, Carla Alecci,Francesca Russo, Emiliana Stefanori

Consulenza giornalistico-editoriale:Value Relations srl - Enrico Sbandi

Redazione tecnico-scientifica:Alessandro Barelli, Christian Barillaro, Ettore Capoluongo,

Ivo Iavicoli, Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, FedericaMancinelli, Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota.

Stampa: Cangiano Grafica - via Palazziello 80040 Volla (Na)

La presentazione del CTC. Al tavolo, da sinistra,Antonino Amato (anche nel riquadro),

Rocco Bellantone e Maurizio Guizzardi

Da pochi giorni la radioterapia del PoliclinicoGemelli si è dotata del più avanzato tra gli ac-celeratori lineari: il TrueBeam STx (Varian Me-dical Systems). Questa innovativa apparec-chiatura, operativa da inizio 2014, è il fiore al-l’occhiello dell’ingegneria biomedica mondialepoiché in grado di effettuare trattamenti radio-terapici estremamente precisi, accurati eveloci. Potranno così essere trattate con mag-gior efficacia e sicurezza molte neoplasie neivari distretti corporei, anche nelle delicate sediinteressate dai movimenti respiratori e quindipiù difficili da irradiare. Il TrueBeam permetteinoltre, grazie alla sua potenza, di convogliarela dose prescritta in tempi decisamente piùbrevi rispetto a gli altri acceleratori, riducen-do la durata della seduta e migliorando il com-fort del paziente. Le avanzate risorse di ima-ging integrato consentono un continuo control-

lo della posizione del paziente e un continuomonitoraggio dei cambiamenti di forma e di-mensione del tumore, permettendo quella chein termini radioterapici si definisce AdaptiveRadiation Therapy.Le novità e le innovazioni non finiscono qui: l’e-

voluzione tecnologica implica un’evoluzione dimentalità e approccio al problema oncologico.Ecco perché nel progetto di realizzazione delnuovo Centro di Advanced Radiation Therapydel Gemelli (Gemelli ART) si è voluto dare unospazio speciale all’arte. Un’iniziativa che s’av-via alla realizzazione grazie anche allo slanciostraordinario di solidarietà che ha raccoltoattraverso un’operazione di crowdfundingvia internet la somma di 24.699 euro, fondinecessari a decorare le sale nelle quali vengo-no eseguiti i trattamenti con opere d’arte chemostrino sulle pareti scorci panoramici dell’A-ventino e del Colosseo di Roma. "Contribuiscia dare colore all'arte del sollievo" è lo slo-gan che ha permesso al Progetto A.R.T & Artdi guardare in modo nuovo alla malattia e aldisagio di pazienti e famiglie che si rivolgono alGemelli con speranza e fiducia.

Arte&innovazione: in Radioterapia è già futuro

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6ClinicaN. 2FEBBRAIO 14

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Ecco la “terapia sportiva” per arginare gli effetti collaterali della chemioterapiaUna regolare attività fisica contribuisce aprevenire alcuni tipi di tumore (mammel-la, endometrio, colon). Inoltre, aiuta con-cretamente i pazienti sopravvissuti allamalattia neoplastica grazie a una riduzio-ne del rischio di recidiva della neoplasiae del rischio di sviluppare altre patolo-gie, compresi secondi tumori. Recentievidenze scientifiche dimostrano che l’e-sercizio fisico può costituire uno stru-mento vantaggioso anche per le personeche hanno già ricevuto una diagnosi dicancro. Di questo si occupa nel Policlini-co Universitario "A. Gemelli" uno specifi-co progetto di collaborazione tra l’U.O.C.di Oncologia Medica e l’U.O. di Medicinadello Sport.L’astenia da cancro (anche definita "fati-gue"), di cui soffrono oltre due terzi dei ma-lati oncologici, è uno degli effetti collateralidei trattamenti antineoplastici che influen-zano maggiormente la qualità di vita dei pa-zienti. Si manifesta come una forma dispossatezza persistente, che neanche ilriposo riesce a limitare, anzi spesso la sen-sazione di affaticamento è accresciuta dallostare a letto e dormire molto. Ebbene, nu-merosi studi scientifici provano che l’attivitàfisica condotta sia nel corso dei trattamentiantineoplastici, sia al termine degli stessi,porta ad una riduzione significativa del-l’entità dell’astenia.I vantaggi, nel periodo di esposizione allachemioterapia, non si limiterebbero solo almiglioramento dell’astenia da cancro. L’e-sercizio fisico contribuirebbe ad aumentarela tollerabilità delle cure anche grazie aglieffetti positivi sul dolore, sulla durata dellaneutropenia e della piastrinopenia, e sullagravità della mucosite.Ma come si spiegano tali effetti? Non ci so-no ancora spiegazioni esaustive per ciò cheriguarda i valori del sangue, mentre per ladiminuzione del dolore il meccanismo d’a-zione è conosciuto. L’attività fisica aumen-ta la soglia di tollerabilità di dolore per-chè induce la secrezione a livello cerebra-le di endorfine, sostanze ad attività morfi-no-simile naturali, che hanno un effettoanalgesico. Tutto ciò si ripercuote positi-vamente anche sullo stato psicologico,migliorando lo stress legato alle terapie. Indefinitiva una migliore tolleranza ai tratta-menti si traduce in una maggiore adesionee accettazione delle terapie che potrannoessere portate a termine con minore difficol-tà.E’ chiaro che le possibilità e i benefici della"terapia sportiva" sono da considerare ca-so per caso, in quanto dipendono dalle con-dizioni di salute del paziente e dal tipo di tu-more. Perchè l’attività fisica abbia effetti po-sitivi, il programma di allenamento deve es-

sere adattato alle capacità fisiche del pa-ziente. Chi praticava sport già prima di am-malarsi avrà probabilmente meno probleminel mettere a punto un programma sportivoadattato alla nuova situazione. Chi invecesvolgeva una vita più sedentaria può coglie-re l’occasione per fare una nuova esperien-za. L’allenamento, nelle forme moderateconcordate con i medici, contribuirà anchea irrobustire l’organismo controllando ilpeso corporeo e migliorando il tono e la for-za muscolare; tutti questi fattori favorirannoun più rapido recupero della forma fisicaal termine delle terapie.Ecco, in particolare, come funziona il pro-gramma di collaborazione in corso al Ge-melli tra l’Oncologia Medica e la Medici-na dello Sport. L’impatto di un’attività fisicaprogrammata individualmente e controllatasui pazienti in trattamento antineoplasticoviene valutato in termini di riduzione del-l’incidenza e dell’entità della "fatigue",del miglioramento della capacità cardio-polmonare e della tolleranza ai trattamen-ti con effetti valutabili anche sulla qualità di

vita. Trattandosi di una terapia a tutti gli ef-fetti, l’attività fisica necessita di una correttaprescrizione da parte del medico. I pa-zienti vengono valutati preliminarmente convisita medica e test di funzionalità cardiopol-monare per poter definire correttamentemodalità (quale attività fare), durata (perquanto tempo) e progressione (come arriva-re al "gold standard" partendo dall’esseresedentari) dell’esercizio. Nel corso della visi-ta iniziale vengono anche indagate eventua-li controindicazioni all’allenamento (dispneaa riposo, valori ematici inadeguati, metastasiossee o cerebrali sintomatiche, malattie mu-scoloscheletriche che precludono l’eserci-zio, atassia o neuropatia invalidante, linfe-dema con limitazione funzionale dell’arto).La supervisione dell’allenamento da par-te del medico e del fisioterapista permet-te di modificare tempestivamente il pro-gramma di attività fisica in caso di modifica-zioni dello stato di salute e di rafforzare l’a-desione alla pratica sportiva in situazioni didemotivazione, ottimizzando in tal modo ibenefici del programma di allenamento.

L’appropriatezza, la misura cioé di quantosia adeguata alle esigenze del paziente eal contesto sanitario la scelta di un inter-vento diagnostico o terapeutico, assumeimportanza particolare nel caso di patolo-gie poco diffuse, ma insidiose e dispendio-se nelle cure. E’ il caso dell’emofilia, chenel Lazio presenta un numero limitato dicasi (300 trattati in profilassi nel 2012), mascarso coordinamento negli interventi te-rapeutici, determinando costi assai elevatie disparità di trattamenti. L’Unità di Valuta-zione delle Tecnologie e Ingegneria Clini-ca del Policlinico Universitario “A. Gemelli”ha svolto un ruolo di rilievo nel gruppo dilavoro istituito nel 2012 dalla Regione La-zio con l’obiettivo di migliorare l’appropria-tezza prescrittiva dei farmaci per l’emofilia.Questo gruppo di lavoro ha prodotto unPiano Diagnostico Terapeutico Assisten-ziale, che armonizza e razionalizza la te-rapia per l’emofilia, garantendo la stessaqualità della cure, in tutto il territorio delLazio.Il tracciato diagnostico terapeutico per laterapia sostitutiva dell’emofilia - malattiarara di origine genetica legata alla coagu-lazione del sangue, che si manifesta solonei maschi mentre le donne possono es-

sere portatricisane - è statoelaborato dal-l’U.V.T.del Ge-melli in base adun’analisi farma-co-economicaed etica, mostracome a frontedei diversi costi

derivanti dalle opzioni disponibili, un mag-gior utilizzo di prodotti a costi minori, all’in-terno della stessa tipologia di concentrati,consentono un contenimento della spesasenza intaccare la qualità dell’assistenza.Basti pensare che nel solo Lazio la spesaper l’acquisto dei fattori sostitutivi per i pa-zienti affetti da Emofilia A grave (plasmaderivati e farmaci ricombinanti) nel 2012 èstata di circa 43 milioni di euro.Lo studio rende quindi giustificabile ed at-tuabile favorire una politica di switch trafarmaci ricombinanti, in un’ottica di rispar-mio per il Servizio Sanitario Nazionale,mantenendo la stessa qualità del tratta-mento. Il documento prodotto dal gruppo di lavoroè stato quindi recepito nel mese di novem-bre dalla Regione Lazio con un appositodecreto regionale. Attualmente, lo studiodi farmaco-economia è in fase di revisionea seguito della variazione di alcuni para-metri quali il prezzo del farmaco, che è di-minuito; la nuova versione del documentosarà disponibile agli inizi di Febbraio.

L’U.V.T. del Gemelliper la razionalizzazionedelle cure agli emofiliaci

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7Maternitàe infanzia

N. 2FEBBRAIO 14

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L’importanza di saper cogliere i segnaliper prevenire i tumori nei bambiniPrima i Bambini: è questo il pensiero chemuove ogni giorno i pediatri del Policlini-co Gemelli nella quotidiana attività di dia-gnosi, assistenza e cura ai bambini e alleloro famiglie. Ed è per questa continua ri-cerca della miglior terapia possibile epersonalizzata al singolo caso che è ne-cessario non fermarsi mai nella forma-zione e nell'aggiornamento.Per esempio, recentemente sono stati effet-tuati importanti progressi circa il tratta-mento dei tu-moripediatrici, mi-gliorando note-volmente laprognosi deipiccoli pazienti.E’ possibileeseguire tera-pie personaliz-zate, sulla ba-se delle carat-teristiche mo-lecolari diogni singolotumore. Pertale motivol’aggiornamen-to sull’approc-cio diagnosti-co-terapeuticoai bambini af-fetti da tumore è fondamentale per permet-tere una diagnosi tempestiva e una gestioneottimale.Per sottolineare l'importanza di queste te-matiche, in collaborazione con la Federazio-ne Italiana Medici Pediatri (FIMP), il Diparti-mento per la Tutela della salute della donna,della vita nascente, del bambino e dell'ado-lescente e l'Istituto di Clinica pediatrica delGemelli, diretto dal prof. Riccardo Riccardiospiteranno il prossimo 8 marzo un incon-tro di formazione per i pediatri iscritti aFIMP Roma su due argomenti di fondamen-tale importanza per la cura del bambino ma-lato: “Segnali d'allarme in ematologia edoncologia pediatrica”, tenuto dal prof.Riccardo Riccardi e dal dott. AntonioRuggiero, e “Il bambino con disabilitàcongenita complessa”, tenuto dal dott.Giuseppe Zampino.Le malattie gravi e complesse sono fortuna-

tamente un evento raro nei bambini che na-scono in Paesi come l’Italia, ai primi postiper la qualità della Sanità pubblica in gene-rale e per la pediatria in particolare. Tuttavia,esiste la possibilità che i bambini venganocolpiti da patologie gravi, quali sindromimalformative, talvolta non diagnosticatealla nascita. Per tale motivo è importanteporre una particolare attenzione a bambiniche presentino segni dismorfici che possa-no ricondurre a specifici quadri sindromici,

la cui gestio-ne è spessocomplessa edelicata. “Sebbeneraramente, ibambini pos-sono esserecolpiti ancheda tumori,talvolta, dia-gnosticaticon ritardopoiché laneoplasia èun eventoinatteso inetà pediatri-ca - spiegal’Oncologopediatra delGemelli Ric-

cardi -. In queste situazioni una diagnositempestiva è fondamentale per ottenere laguarigione. Esistono dei sintomi ben precisiche è importante riconoscere al fine di indi-rizzare il piccolo paziente allo specialista nelpiù breve tempo possibile”. Un bambino al disotto dell’anno di vita con strabismo fissoinsorto improvvisamente, ad esempio, de-ve essere studiato approfonditamente perescludere patologie come il retinoblastoma,un tumore dell'occhio guaribile soprattuttose diagnosticato precocemente.

U.O.C. di Oncologia PediatricaPoliclinico Universitario A. GemelliLargo A. Gemelli 8 - 00168 Romatelefono: 06.3058203 - e-mail:

[email protected]@rm.unicatt.it

RIVOLGERSI QUI

QR code: inquadratelo col cellulareIl simbolo di forma quadrata che tro-vate in ciascuna pagina è un “QR co-de”. Inquadrato con la fotocamera delcellulare, collega direttamente alla pa-gina web dell’articolo a cui è associa-to, nel sito www.policlinicogemelli.it.

Per funzionare, il telefono deve colle-garsi a internet, avere la fotocamera eil programma (si scarica gratis dalla re-te) che riesce a “vedere” e leggere iQR code. Per maggiori informazioni:

http://bit.ly/QRistruzioni

Questa immagine, che ritrae un giovanissimo americano affettoda una rara forma tumorale, nella carrozzina che la madre spinge

a piedi nudi, è valsa nel 2007 al fotografo Renée C. Byeril Premio Pulitzer, il massimo riconoscimento nel campo

dell’informazione. (immagine tratta dal sito www.pulitzer.org)

Uno studio, premiato nel 2013 dall’Asso-ciazione americana di ginecologi laparo-scopisti, evidenzia i vantaggi del tratta-mento mini-invasivo sia in termini di dolo-re che di ripresa post operatoria. Riduzio-ne dei tempi di ospedalizzazione, minordolore post-operatorio, miglioramentodella ripresa dell’attività quotidiana e dellaqualità di vita: questi i risultati dell’analisicondotta presso l’Unità Operativa Com-plessa di Ginecologia Oncologica del Di-partimento per la tutela della donna, dellavita nascente, del bambino e dell’adole-scente diretto dal prof. Giovanni Scam-bia, su un gruppo di 68 donne affette dapatologie benigne o pre-maligne dell’ute-ro candidate a isterectomia totale.Grazie ai miglioramenti tecnologici checonsentono di eseguire procedure chirur-giche ad alta definizione, la laparosco-pia mini-invasiva è stata introdotta negliultimi anni nel trattamento dei tumori gi-necologici, con due nuovi differenti ap-procci: la riduzione della via trans-ombeli-cale; la riduzione del calibro degli stru-menti (da 5 mm a 3 mm).Nessuna delle pazienti seguite ha sof-ferto complicanze intra e post operato-rie; le donne hanno percepito un minordolore post operatorio e hanno richie-sto un minor numero di analgesici ri-spetto ad interventi con la laparoscopiastandard.Tutto ciò permette di considerare il nuovoapproccio mediante laparoscopia mini-in-vasiva certamente preferibile al metodoprecedentemente seguito in pazienti can-didate all’isterectomia.I risultati dello stu-dio sono disponibilisulla rivista “Journalof Minimally Inva-sive Gynecology”,pubblicata nel2012, riferimentoscientifico dell’A-merican Associa-tion of Gynecolo-gic Laparosco-pists (AAGL). Nelcorso del recen-te 43° Congres-so annuale del 2013 dell’AAGLsvoltosi a Washington, l’articolo è statopremiato come la miglior pubblicazionedell’anno 2012-2013.

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Donna: tutti i vantaggidella laparascopianon invasiva

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8Il “nuovo”

GemelliN. 2FEBBRAIO 14

Cambia il Policlinico Gemelli. Ecco ilPERCORSO INSUFFICIENZA EPATICA

• migliorare l’accoglienza degli utenticon interventi mirati sia sulla strutturache sull’organizzazione.

Il Percorso clinico-assistenziale dedica-to al paziente con insufficienza epatica La presenza di un’importante malattia delfegato si annuncia spesso improvvisamen-te con una delle sue complicazioni, comel’ascite, l’emorragia e l’encefalopatiaepatica. La comparsa di una di queste con-

dizioni rende indispensabilel’intervento di diverse profes-sionalità mediche.Il Medico di Medicina Generale,l’Internista Epatologo, il Medicodi Pronto Soccorso, il Rianimato-re, l’Endoscopista ed anche ilRadiologo Interventista e il Chi-rurgo dei Trapianti devono agireinsieme per garantire alla perso-na malata la migliore soluzione aquesti problemi di salute, pren-dendosene cura immediata-mente al momento dell’insor-genza dei sintomi e seguendo-la poi nel tempo, in modo chela malattia abbia il minor impattopossibile sulla qualità della vita.Seguendo questa linea d’inte-grazione delle competenze afavore della persona malata, ilPoliclinico Gemelli ha istituito ilPercorso Clinico AssistenzialeInsufficienza Epatica. Per lecondizioni urgenti e gravi, come

l’emorragia da rottura di varici esofagee, ilcoma epatico o l’ascite complicata, il per-corso prevede il trattamento immediatogià a partire dal Pronto Soccorso e la va-lutazione dell’eventuale indicazione altrapianto di fegato in urgenza.Anche dopo il ritorno al domicilio, il per-corso resta attivo con visite specialistichedi controllo programmate in accordo con ilMedico di Medicina Generale, prevedendoanche, quando necessario, brevi ricoveriper procedure terapeutiche quali le para-centesi evacuative o il trattamento endo-scopico delle varici esofago-gastriche.Per le condizioni meno gravi, come l’ence-falopatia epatica di grado lieve e l’ascitenon complicata, il percorso prevede diret-tamente la presa in carico del pazienteda parte dell’Ambulatorio di Epatologia odi Gastroenterologia o del Day Hospitaldi Medicina Interna, con un programma divisite fino a risoluzione del problema clini-co.

Per maggiori informazioni rivolgersi a:[email protected]

Per offrire risposte più pronte, sicure edefficaci alla sempre crescente domandadi salute che soddisfino i requisiti delgoverno clinico, il Gemelli ha recente-mente compiuto un profondo ripensa-mento dell’organizzazione interna e del-le modalità di erogazione delle cure,concentrando in modo omogeneo e in-tegrato le varie attività, trasformando difatto la struttura da “Policlinico” in “Po-li-clinics”.

Da questo progetto sono natiinfatti cinque Poli: il Polo Car-diovascolare, il Polo Donna, ilPolo Emergenza, il Polo Neuro-scienze ed il Polo Oncologicoche hanno consentito di riorga-nizzare in modo integrato pro-fessionalità e tecnologie perrealizzare luoghi di cura certi eriferimenti facilmente identifica-bili. Tutti gli utenti hanno in que-sto modo la possibilità di acce-dere ai percorsi clinico assi-stenziali dei Poli per affrontare ivari problemi di salute, trovandole risposte più idonee a soddi-sfare le proprie esigenze, cherisulteranno sempre prioritarieper tutti gli operatori.

Per informazioni sull’organizza-zione dei Poli assistenziali delGemelli:

Governo Clinico:06 3015.5955

email: [email protected]

Polo EmergenzaIl Policlinico A. Gemelli è un ospedale conun forte vocazione alla gestione dell’emer-genza.Con circa 80.000 accessi/anno il prontosoccorso del Policlinico è uno dei più im-portanti in regione.Il ruolo di hub per molte patologie dell’e-mergenza e la presenza di una elisuperfi-cie attiva h 24 hanno fatto sì che il Policlini-co Gemelli attirasse patologie dell’emer-genza quali: trauma, trauma pediatrico gra-ve, ictus, infarto. Un ruolo cardine nella gestione dell’emer-genza lo hanno le strutture del Diparti-mento di Emergenza Accettazione(DEA):

• Pronto Soccorso• Osservazione Breve Intensiva• Reparto di Medicina d’Urgenza• Centro di Rianimazione • Radiologia di Pronto Soccorso• Terapia Intensiva Pediatrica

Ma accanto a queste strutture ruotano tut-te le competenze specialistiche degli al-tri dipartimenti coinvolte nella gestionedell’emergenza.Il Polo Emergenza, se necessario, si rac-corda con gli altri Poli e le altre strutture delPoliclinico per dare una risposta globale al-la domanda di salute dei pazienti.La realizzazione di un Polo dell’Emergenzasi pone come obiettivo finale quello di mi-gliorare i servizi offerti ai cittadini che afferi-

scono all’ospedale tramite una serie di in-terventi volti a:

• decongestionare i percorsi dell’e-mergenza limitando l’afflusso dei pa-zienti i cui problemi possono essere af-frontati con modalità diverse;

• rafforzare il ruolo di coordinamentosul territorio che questo Policlinico hagià nella gestione di molte patologiedell’emergenza (ictus, infarto, trauma)così da creare una rete integrata sulterritorio;

• creare percorsi che rendano più rapi-do il transito dei pazienti nelle UnitàOperative e nei Servizi che all’internodell’ospedale sono coinvolti nella curadella patologia da cui è affetto. L’identi-ficazione di questi percorsi ha una rile-vanza maggiore soprattutto nel tratta-mento di quelle patologie in cui il fattoretempo è fondamentale per il risultato te-rapeutico;

• migliorare la qualità delle prestazionierogate a partire dalla ricerca scientifi-ca (aggiornamento) e dalla formazione(diffusione della conoscenza);

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