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64 magazine PIACE LA TORTA DELL’ IMPERATORE HO SCOPERTO CHE AL Quanto contano in Joseph Ratzinger indole e tradizioni della sua terra, la Baviera? Alessandra Borghese è andata a scoprirlo nei luoghi dove il futuro pontefice è cresciuto. Ha parlato con vecchi amici e parenti. E ora lo racconta in un libro che qui anticipiamo > di Enrico Mannucci > Alessandra Borghese > racconta Ratzinger > LE TRACCE DI UN PAPA non sono soltanto encicliche, bolle e nomine cardinalizie. Anche l’impasto di certi wurstel, il suono di un organo, il colore dei prati e i soprannomi dei monumenti possono servire a ricostruire l’immagine di un pontefice. Cattolica fervente, sette mesi fa Alessandra Borghese aveva in programma un agosto di riposo, sulle Alpi bavaresi, a Starnberg, vicino a un lago di montagna nella residenza di amici. «Ma non ho fatto in tempo a disfare i bagagli che tutto è cambiato», racconta lei, romana di antica schiatta (con un papa antenato) e meneghina per stile di lavoro: «La sera del mio arrivo il canale Tv regionale trasmetteva in esclusiva mondiale un’intervista a Papa Ratzinger in vista del viaggio che avrebbe fatto di lì a poco nella sua terra natia». Innumerevoli segnali hanno cominciato a convergere verso la principessa scrittrice: quei luoghi, qualche anno prima, erano stati teatro della svolta nella sua vita, il ritorno alla fede cattolica raccontato in Con occhi nuovi. Alessandra Borghese nella sua casa romana con il libro che ha appena pubblicato dall’editore Cantagalli, Sulle tracce di Joseph Ratzinger. In copertina una foto del futuro Papa a 6 anni (a destra, Benedetto XVI oggi). Alessandra porta un anello montato seguendo le sue indicazioni con un’immagine della Madonna di Lourdes. > QUANDO IL FUTURO PONTEFICE AVEVA SEI ANNI < >>> > foto di GIANNI GIANSANTI < PAPA

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PIACE LA TORTADELL’IMPERATORE

HO SCOPERTO CHE AL

Quanto contano inJoseph Ratzingerindole e tradizionidella sua terra, laBaviera? AlessandraBorghese è andataa scoprirlo neiluoghi dove ilfuturo pontefice ècresciuto. Haparlato con vecchiamici e parenti. Eora lo racconta inun libro che quianticipiamo> di Enrico Mannucci

> Alessandra Borghese > racconta Ratzinger

>LE TRACCE DI UN PAPAnon sono soltanto encicliche,bolle e nomine cardinalizie.Anche l’impasto di certiwurstel, il suono di un organo,il colore dei prati e isoprannomi dei monumentipossono servire a ricostruirel’immagine di un pontefice.Cattolica fervente, sette mesi faAlessandra Borghese aveva inprogramma un agosto diriposo, sulle Alpi bavaresi, aStarnberg, vicino a un lago dimontagna nella residenza diamici. «Ma non ho fatto intempo a disfare i bagagli chetutto è cambiato», racconta lei,romana di antica schiatta (conun papa antenato) emeneghina per stile di lavoro:«La sera del mio arrivo ilcanale Tv regionaletrasmetteva in esclusivamondiale un’intervista a PapaRatzinger in vista del viaggioche avrebbe fatto di lì a poconella sua terra natia».Innumerevoli segnali hannocominciato a convergere versola principessa scrittrice: queiluoghi, qualche anno prima,erano stati teatro della svoltanella sua vita, il ritorno allafede cattolica raccontato inCon occhi nuovi.

Alessandra Borghese nella sua casaromana con il libro che ha appena

pubblicato dall’editore Cantagalli, Sulletracce di Joseph Ratzinger. In copertina

una foto del futuro Papa a 6 anni (adestra, Benedetto XVI oggi). Alessandra

porta un anello montato seguendo le sueindicazioni con un’immagine della

Madonna di Lourdes.

> QUANDO IL FUTURO PONTEFICE AVEVA SEI ANNI <

>>>

> foto di GIANNI GIANSANTI <

PAPA

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>> Confidenze e aneddoti

Il Signor Kühnel aveva co-nosciuto i tre Ratzinger,

Georg, Maria e Joseph, nell’a-gosto del 1978, nella casadelle suore a Adelholzen. Nel-la stessa località, a pochecentinaia di metri, c’è la resi-denza a disposizione dell’Arci-vescovo di Monaco e Frisingaper le vacanze, Villa Auli, doveall’epoca Ratzinger usava pas-sare l’estate. Lungo la stradac’è tempo per qualche altraconfidenza: «In macchina affi-davamo il cammino a san Cri-stoforo, poi recitavamo sem-pre il rosario e cantavamodelle canzoni dedicate a Ma-

ria. Quando nel 1982 il cardi-nale fu chiamato a Roma, glidissi di non preoccuparsi,perché gli avrei portato tuttequelle cose bavaresi che luiamava. Così, fin dal primo an-no, e anche per tutti gli anniseguenti, partivo in macchinacon la corona delle candele diAvvento, con i Weißwürste, lafrutta e l’albero di Natale. Avolte ho portato anche diversebottiglie della sua acqua pre-ferita». Tanta semplicità micommuove, ma lo interrompoperché la curiosità è assai for-te, non posso non chiederglidi quale acqua stia parlando.

«Ma l’acqua di AdelholznerPrimusquelle, la sorgente dellegionario romano Primus,martirizzato proprio nel luogodove oggi c’è una fontanella».Ovviamente chiediamo a Küh-nel di fermarsi alla famosafontanella... ci sono decine dipersone, in fila per riempire leloro bottiglie di plastica vuote.Nella vallata si intravedono igrandi edifici della fabbrica diacqua minerale Adelholzner,che produce ben cinquantamilioni di bottiglie al giorno:una visione in netto contrastocon quella della gente chinaalla fontanella di Primus. ■

Anticipiamo un brano di Sulle tracce di Joseph Ratzinger. Il viaggio verso il santuario di Maria Eck con una guida moltoparticolare: il signor Thaddäus Kühnel, per anni, autista del futuro Benedetto XVI. Che lo riforniva di un’acqua prediletta

COSA C’È DENTRO L’ACQUA DEL LEGIONARIO PRIMUS di Alessandra Borghese

È così che Il programma di relax si ribal-ta e si trasforma in una spedizione sulletracce del papa da bambino e da giovane,fra i suoi luoghi e i suoi amici. Una spedi-zione raccontata in un libro - appunto,Sulle tracce di Joseph Ratzinger, per Can-tagalli editore - che esce in questi giorni.Il volume comincia quasi come un thril-ler: «Inizialmente i piani erano altri...».Poi ci accompagna attraverso la Baviera,avamposto cattolico in terra protestantedi Germania, dietro Alessandra e la suaamica Gloria von Thurn und Taxis, chiavefondamentale per aprire molte porte.

Intrecciate con le tappe della carriera

ecclesiastica del futuro papa, arrivano ledescrizioni di Monaco e di Frisinga, doveRatzinger venne ordinato sacerdote. «Loscopro così riservato e modesto. E legatoalla sua terra dove è tornato spessissimo»spiega l’autrice ricordando il suo approc-cio: «Mi sembrava inevitabile… doman-darmi quanto egli fosse anche il risultatofelice di una terra come la Baviera, catto-lica da sempre, tenace nella sua fede, se-ria nel suo agire, ma anche calda nei sen-timenti, amante della buona musica e,dunque, dell’armonia». All’Abbazia diScheyern l’indole di Benedetto XVIemerge netta col ricordo di lunghe pas-seggiate nei boschi: «Qui non lo cercavanessuno e si sentiva veramente in pace».La scrittura di Alessandra Borghese èsingolarmente dissonante rispetto all’au-trice: pacata e partecipe quanto lei è inar-restabile, quasi ciclonica: «Voglio prende-re per mano chi mi legge, accompagnarlocon dolcezza, senza gridare. Questo libroè scritto come solo una donna poteva scri-verlo, cogliendo aspetti che colpiscono unpunto di vista femminile, con sentimentoma senza sentimentalismi».

Il tocco si nota nell’attenzione ai parti-colari. Ad Altötting le due amiche incon-trano il proprietario dell’ albergo Post.Rammenta i fratelli Georg e Joseph Rat-zinger: «Dopo aver celebrato la messa sifermavano qui per mangiare i freschissi-mi Brezen con i Weißwürste appena fatticon il Weißwürstsenf, la salsa di senape

dolce». A Marktl am Inn il 16 aprile 1927è nato il pontefice: «I genitori Ratzinger,molto credenti, insegnarono ai loro bam-bini ad essere pii. Il padre, Joseph, la do-menica andava alla prima messa, quelladelle sei, poi a quella delle nove e, ancora,all’ultima del pomeriggio». Praticamentesulla sponda opposta del fiume, a Branauam Inn, il 20 aprile del 1889 vide la luceAdolf Hitler. Poi,Tittmoning, Traunstein,ancor oggi per lui «la più bella città delmondo».

E ancora altri monasteri, capolavorid’arte, cittadine quasi incantate e scenarinaturali affascinanti senza trascurare idolci favoriti dall’allora cardinale: «Il Kai-serschmarrn, a Ratisbona, il pasticcio del-l’imperatore: una grande frittella strapaz-zata con mandorle, uvette, zucchero, ac-compagnata da una limonata». Con Ales-sandra, si è confidato il fratello Georg, sa-cerdote e musicista: «Eravamo del tuttoliberi di decidere, volevo diventare pretee, visto che avevo tre anni più di mio fra-tello, sono stato il primo a scegliere. PoiJoseph ha seguito i miei passi». Letto inbozze, il libro è piaciuto a Joaquim Na-varro Vals e a Vittorio Messori. Al Papaarriverà presto, magari in un modo moltoparticolare. Alessandra ci sta pensando:«Visto che per la prima volta si raccontaRatzinger da bambino, mi piacerebbe chefossero dei bambini a portarglielo. Nonho esigenza di stare in prima fila».

Enrico Mannucci

FrisingaFrisinga

RatisbonaRatisbona

AltöttingAltötting

Marktlam InnMarktlam Inn

TittmoningTittmoningMONACOMONACO

SALISBURGOSALISBURGOTraunsteinTraunstein

Braunauam Inn

Braunauam Inn

DOPO LE TRACCE, L’INCONTROAlessandra Borghese e Benedetto XVI durante la vi-sita a Ratisbona. Dietro di lei, Gloria von Thurn undTaxis. Qui sopra, una cartina della Baviera coi luo-ghi legati all’infanzia e alla gioventù del Papa: daMarktl am Inn, dov’è nato, a Traunstein.