Airoldi Brunetti Coda Economia Aziendale Riassunti

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1.

PERSONE, ATTIVITA ECONOMICA ED ECONOMIA AZIENDALE

Lattivit economica lattivit di produzione e di consumo dei beni economici. Tale attivit, si svolge principalmente nellambito di societ umane e pi precisamente allinterno di istituti, quali sono le famiglie, lo stato e le imprese.ISTITUTO: si definisce istituto, un gruppo di persone in cui vigono regole e strutture di comportamento relativamente stabili. Allinterno dellistituto viene praticata lattivit economica, volta a perseguire il soddisfacimento dei bisogni della comunit.

dinamismo in presenza di redditi elevati (nuovi beni e nuovi bisogni si influenzano reciprocamente); viceversa, in presenza di redditi bassi, la priorit viene data al soddisfacimento dei bisogni primari. Il soddisfacimento dei bisogni, richiede la disponibilit di beni economici e di beni non economici. BENI ECONOMICI < BENI NON ECONOMICI Si tratta di merci e servizi utili ma scarsi rispetto a quelle che sono le esigenze delle persone. Data la loro scarsit, questi beni generano un certo valore (che aumenta in proporzionalmente in relazione allutilit del bene e alla diffusione di questultimo). Questi beni non sono soggetti a limiti di scarsit. Sono presenti in maniera pi che sufficiente per soddisfare i bisogni espressi.

Lattivit economica, si manifesta quindi prioritariamente nel lavoro della persona. Da quanto detto, emerge con chiarezza la centralit delle persone nellambito dellanalisi economica. 1.1 BISOGNI E BENI

Lattivit economica svolta, congiutamente ad altre attivit, con lo scopo di soddisfare i bisogni.BISOGNO: Il bisogno da intendersi come lesigenza di un bene necessario agli scopi della vita. Esso scaturisce da un senso di insoddisfazione dovuto ad una mancanza.

BISOGNI NATURALI (susciati dalla componente biologica quindi universali) BISOGNI ESSENZIALI BISOGNI VOLUTTUARI RADICALI

Alla distinzione tra bisogni primari (essenziali) e bisogni voluttuari, corrisponde quella tra beni primari e beni voluttuari. I beni possono poi essere ulteriormente distinti in:

BISOGNI SOCIALI (etici; religiosi ed estici) NON RADICALI I bisogni hanno un ordine gerarchico,essi infatti si manifestano sequenzialmente in relazione a diversi fattori (reddito; gusti personali; preferenze...). Si tende a soddisfare per primi i bisogni essenziali naturali, ossia i bisogni necessari per la sussistenza dellindividuo. Con laumentare delle disponibilit finanziarie, sar possibile accedere a consumi in grado di soddisfare bisogni pi articolati; contemporaneamente, se ne abbandoneranno altri. I bisogni quindi, manifestano forti gradi di

Beni complementari: pi beni che concorrono insieme al soddisfacimento di uno stesso bisogno. Beni fungibili: beni che sono sostituibili nel soddisfacimento del bisogno cui sono collegati, da altri beni che svolgono la medesima funzione economica. Beni differenziabili: beni progettati, prodotti e venduti con caratteristiche e modalit differenti rispetto a beni analoghi prodotti da unaltra impresa. Beni non differenziabili: si tratta di beni offerti con le medesime caratteristiche da tutte le imprese. Beni di consumo: beni consumati dalle persone per il soddisfacimento dei loro bisogni. Beni strumentali: beni utilizzati per la realizzazione di altri beni. Beni ad utilizzo singolo. Beni durevoli. Beni a consumo individuale.

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Beni a consumo collettivo.

ai soci. Tali utili, rimanendo allinterno dellazienda, vengono impiegati per finanziarla.

Unulteriore importante classificazione, quella che riguarda beni pubblici e beni privati. I primi, infatti sono prodotti da enti pubblici e per questo il loro prezzo non dipende unicamente dal mercato ma in parte regolato dallo stato.

Queste due condizioni di produzione sono fondamentali per ogni impresa. La loro natura e le modalit con cui vengono apportate, sono tali da suscitare in coloro che le conferiscono interessi economici primari nei confronti dellimpresa. 1.4 PERSONE, GRUPPI DI PERSONE E HOMO OECONOMICUS

Come si detto, ogni teoria economica e fortemene caratterizzata e influenzata dalle persone e dai loro comportamenti. 1.2 LATTIVITA ECONOMICA Tradizionalmente, le scienze economiche rappresentavano lessenza economica delluomo mediante la figura dellhomo oeconomicus.HOMO OECONOMICUS: soggetto egoista, autonomo, orientao alla massimizzazione dei propri redditi e della propria ricchezza; sempre in grado di valutare e di compiere scelte secondo razionalit assoluta.

Lattivit economica si articola in una vasta gamma di operazioni:

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Attivit di trasformazione tecnica: sono operazioni di trasformazione fisica, spaziale e logica delle materie prime, degli impianti e delle conoscenze. Attivit di negoziazione: gli istituti non sono entit che operano in modo isolato, anzi sono collegati tra loro da una fittissima rete di scambi; relazionandosi gli uni con gli altri, danno vita a operazioni di negoziazione strettamente complementari alle attivit interne di trasformazione tecnica. Le negoziazioni caratterizzano fortemente sia i singoli istituti, sia i sistemi economici in cui essi operano. Insiemi omogenei di scambi formano i mercati. Attivit di configurazione e governo degli istituti. LA PRODUZIONE ECONOMICA E LA PRODUZIONE DI REDDITI

Come si pu notare, questa rappresentazione oltre ad essere molto riduttiva anche per certi versi scorretta. Ciononostante, la sua semplicit permette la formulazione di teorie generali molto rigorose, in grado di spiegare molti fenomeni economici. Purtroppo per la figura dellhomo oeconomicus oltre a tralasciare molti aspetti propri del carattere e del comportamento umano, non considera alcune manifestazioni essenziali della realt economica, come per esempio il fatto che non possibile operare delle scelte in un regime di razionalit assoluta. Oggigiorno limmagine dellhomo oeconomicus stata soppiantata da una visione pi ampia e realistica delluomo. 1.4.1 I GRUPPI SOCIALI, LE NORME E I RUOLI Come si pu dedurre da quanto detto prima a proposito degli istituti; le persone, al fine di perseguire i propri fini, interagiscono tra loro dando vita a societ umane. Allinterno della societ, il comportamento del singolo viene influenzato e a sua volta influeza la societ stessa; di conseguenza, lazione del singolo pu condurre a benefici o a danni sia personali che collettivi.

Il fine dellimpresa non la produzione economica (attivit economica), bens la rimunerazione del lavoro e del capitale di rischio quindi, la produzione di redditi. La produzione economica, rappresenta il mezzo tramite il quale limpresa ottiene una rimunerazione. E il mezzo cui si affida per raggiungere il proprio fine. Lattivit economica di produzione, si attua mediante limpego di condizioni di produzione (fattori produttivi quali sono le risorse naturali, il lavoro, il capitale...). Tra tutte le condizioni di produzione, due sono quelle primarie: il lavoro e il capitale di risparmio.CAPITALE DI RISPARMIO: prende il nome di capitale di risparmio, linsieme degli utili conseguiti dalla societ, non prelevati dallimprenditore o distribuiti

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Gi da questa premessa si capisce come lattivit economica, non possa essere analizzata unicamente come attivit del singolo. Essa deve essere analizzata come attivit del singolo che si relaziona con altri individui. Allinterno dei gruppi sociali (le societ umane elementari), sussiste una fitta rete di rapporti che interessa tutti i membri del gruppo. Ogni individuo ha infatti intense e stabili relazioni con gli altri suoi compagni; relazioni mantenute grazie a risorse limitate (proprio a causa di questa limitata disponibilit, i gruppi sociali sono generalmente ristretti). Ogni membro del gruppo quindi il centro di un sistema di attese di comportamento di altri soggetti. Questo sistema di attese, delinea il ruolo che ogni individuo ricopre allinterno della societ cui appartiene. 1.5 LECONOMIA AZIENDALE

ECONOMIE SPECIALIZZAZIONE

DI

DISECONOMIE SPECIALIZZAZIONE

DI

Rapidit ed efficienza: grazie alla specializzazione si ha una sensibile riduzione dei tempi, degli sforzi e dei costi per lo svolgimento dellattivit economica. Qualit: la specializzazione conduce anche ad una qualit pi elevata degli output realizzati (questo aumento di qualit pu per condurre ad un incremento dei costi)

Elevati costi di coordinamento: quanto maggiore il livello di specializzazione, tanto maggiori saranno i costi da sostenere per coordinare lattivit dei lavoratori. Rigidit degli investimenti: persone e impianti fortemente specializzati sono tipicamente rigidi.

Leconomia aziendale una disciplina nata con lo scopo di studiare lordine economico degli istituti ossia lazienda. E necessario ora fare attenzione poich azienda ed impresa non sono sinonimi!AZIENDA E IMPRESA: l'azienda un complesso di beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio di un'attivit economica, mentre l'impresa un'attivit economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Quindi limpresa descrive laspttogridico dellistituto, mentre il lazienda ne rapprensenta lordine economico.

Leconomia aziendale quindi lo studio dellordine economico degli istituti. Ogni istituto ha un proprio ordine economico peculiare. Nelle famiglie principalmente il consumo, negli istituti pubblici sono la produzione ed il consumo di beni pubblici, nelle imprese la produzione. 2. GLI ISTITUTI, ECONOMICA LE AZIENDE E LA SPECIALIZZAZIONE

Demotivazione: la specializzazione porta ad attribuire alle persone compiti molto isolati, semplici e ripetitivi che non consentono il soddisfacimento dei bisogni di socialit, stima e realizzazione.

Le persone tendono a far parte di gruppi e societ umane essenzialmente per due motivi:

La vita delle persone allinterno delle societ umane, definita da regole e strutture comportamentali relativamente stabili definite istituzioni. Le societ umane che assumo caratteri di istituzioni vengono definite istituti.ISTITUZIONE: listituzione una forma di aggregazione sociale, struttura sociale, che governa il comportamento di pi individui, ed caratterizzata da modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione, tipizzazione ed oggettivazione, si sono cristallizzati in ruoli all'interno della societ.

Si possono perseguire obiettivi non realizzabili con le sole risorse individuali. Si possono soddisfare i bisogni di socialit tramite intense e positive relazioni interpersonali.

Gli istituti sono quindi caratterizzati da regole e modelli comportamentali; sono duraturi poich si innovano nel corso del tempo; sono unitari in quanto presentano unit dintenti; sono autonomi (la loro per unautonomia relativa poich in parte dipendono da altri istituti cui sono connessi sulla base di un qualche legame).

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2.1

LAZIENDA

Secondo una definizione diffusa, lazienda lordine strettamente economico dellistituto; ossia quellinsieme di regole e accadimenti economici che presiedono al funzionamento di questultimo. Sulla base di questa semplice definizione, possibile affermare che:

delle azioni e dei fenomeni che si manifestano allinterno dellazienda o dellambiente in cui opera. Le combinazioni economiche si suddividono in 3 categorie:

Lazienda non esiste come fenomenologia a s stante, ma piuttosto un concetto astratto, una chiave di lettura in senso economico degli istituti. Dato che lazienda rappresenta lordine economico dellistituto, essa avr anche le medesime caratteristiche di questultimo (vale a dire: lattitudine a perdurare, lautonomia relativa, lunitarier sistematica e dinamica...) Lazienda introduce nellistituto i valori/principi delleconomicit e dellefficienza grazie ai quali listituto riuscir meglio nel compito di perseguire i propri obiettivi. LA SPECIALIZZAZIONE ECONOMICA

2.2

Lattivit economica di produzione e consumo svolta da persone e da istituti pi o meno specializzati. La specializzazione economica si manifesta, con caratteri differenti, a tre livelli: 3.1

Coordinazioni economiche parziali (o funzioni): sono un insieme di processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate allo svolgimento della stessa. Combinazioni economiche parziali (o A.S.A. aree strategiche daffari): una combinazione economica parziale definita da una certa gamma di prodotti destinata ad un certo mercato (una combinazione prodotto-mercato) Negoziazioni: le negoziazioni figurano tra le attivit esterne di maggiore importanza; esse servono per acquistare le condizioni di produzione e per cedere i prodotti e le condizioni di produzione. E importante ricordare che le negoziazioni, in realt, non si svolgono mai in condizioni di razionalit assoluta in mercati perfetti. Per una visione realistica delle negoziazioni necessario tenere in considerazione alcuni concetti: costi di transazione; asimmetria informativa; forza contrattuale e investimenti specifici. LE COORDINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI

Specializzazione delle macroclassi di istituti: differenziazione tra le varie tipologie di istituti (famiglie, imprese...) Specializzazione tra istituti appartenenti alla stessa macroclasse: ad un livello intermedio possibile osservare una differenziazione tra istituti appartenenti alla stessa categoria. Specializzazione allinterno del singolo istituto: la specializzazione ha luogo allinterno delle singole aziende, dove le varie unit organizzative e le persone svolgono compiti particolari ricorrendo a risorse e a competenze specifiche. DEGLI ACCADIMENTI E LE COMBINAZIONI

Come si detto, le coordinazioni economiche parziali sono funzioni. Un classico esempio di coordinazione economica parziale la funzione ricerca e sviluppo. Tale funzione, linsieme di tutti quei processi che hanno come scopo lo sviluppo di innovazioni tecnologiche o produttive (ma non solo) di vario genere; essa si svolge grazie a competenze specialistiche che in questo caso potrebbero essere di progettazione, di calcolo, di prova... Le coordinazioni economiche parziali si suddividono a loro volta in 4 categorie:

3. IL SISTEMA ECONOMICHE

Linsieme delle operazioni economiche svolte dalle persone allinterno di un istituto detto combinazioni economiche generali. Le combinazioni economiche sono parte del sistema degli accadimenti, ossia linsieme

Configurazione dellassetto istituzionale: le operazioni di configurazione dellassetto istituzionale sono estremamente importanti, esse infatti determinano il modo in cui limpresa nasce, si trasforma e si svolge. Tutte le altre classi di operazioni saranno fortemente influenzate dalle decisioni che verranno prese in sede di configurazione dellassetto dellistituto.

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Gestione: racchiude tutte le operazioni attraverso le quali limpresa persegue i propri obiettivi ed attua la produzione economica. Organizzazione: le attivit di organizzazione delineano quella che la struttura organizzativa dellimpresa, assegnando a coloro che vi operano mansioni e responsabilit. Rilevazione: lattivit di rilevazione consiste nella raccolta, nellelaborazione e nella diffuzione dei dati e delle informazioni (da essi ricavate) necessari per gestire limpresa e per elaborare e rappresentare le quantit economiche che scaturiscono dallattivit dellazienda.

interessi passivi, il cui ammontare sar proporzionato alla durata del prestito ottenuto, al suo ammontare e al rischio corso da chi lo ha conferito. La gestione finanziaria, definita una gestione passiva; essa infatti comporta il pagamento di interessi passivi sul capitale di terzi e rimunerazioni del capitale proprio. La gestione tributaria: si occupa della liquidazione e del pagamento della vasta gamma di tributi che limpresa deve allo stato (e ad altri enti pubblici) a fronte dei beni pubblici ricevuti. La gestione assicurativa: ogni istituto soggetto ad un rischio economico generale; infatti, come possono essere realizzati utili che ne sostengono la vita duratura, possono anche essere prodotte delle perdite che la minacciano. Purtroppo per oltre a questo rischio di ordine prettamente economico, ogni istituto soggetto anche a rischi particolari (o specifici) dai quali per pu tutelarsi mediante una copertura assicurativa. Questi rischi sono eventi sfavorevoli particolari (furti; incendi; infortuni sul lavoro...) negoziabili a fronte del pagamento di premi assicurativi. Le negoziazioni che si originano allinterno di questarea della gestione, sono defnite negoziazioni di rischi specifici o pi comunemente contratti di assicurazione. Lo scopo di queste negoziazioni quello di risarcire i danni, derivanti da possibili eventi negativi, che possono verificarsi nell'ambito delle gestioni caratteristica, patrimoniale e in casi particolari tributaria. La gestione assicurativa una gestione tipicamente passiva, poich comporta il costo dei premi assicurativi. La gestione patrimoniale: la gestione patrimoniale, si configura come coordinazione economica parziale finalizzata alla produzione di un reddito addizionale a quello della gestione caratteristica, mediante limpiego di risorse monetarie eccedenti il fabbisogno di questultima. La gestione patrimoniale investe tali risorse e nel farlo origina delle negoziazioni. NEGOZIAZIONI CAPITALE DI DI NEGOZIAZIONI CAPITALE DI DI NEGOZIAZIONI DI

3.1.1 LE AREE DELLA GESTIONE La gestione caratteristica: allinterno di questarea della gestione, si originano la maggior parte dei costi e dei ricavi dellimpresa e per differenza un risultato reddituale (una perdita o un utile), il reddito operativo della gestione caratteristica. Infatti, allinterno di questarea della gestione sono raggruppate tutte le operazioni che identificano la funzione economico-tecnica tipica di ciascuna impresa. La gestione caratteristica quindi, quella che ci indica lattivit tipica dellimpresa. La gestione finanziaria: normalmente gli incassi dovuti alle vendite, hanno la loro manifestazione finanziaria in un momento successivo a quello in cui invece ce lhanno gli acquisti; questo origina un fabbisogno finanziario che limpresa deve in qualche modo coprire. La gestione finanziaria, quella parte dellattivit dimpresa che si occupa di coprire il fabbisogno finanziario; vale a dire il fabbisogno di mezzi monetari necessario per lavviamento dellimpresa ed il suo sviluppo. Il fabbisogno finanziario pu essere coperto in due modi; possibile ricorrere al capitale di prestito o al capitale proprio. CAPITALE PROPRIO Il capitale proprio lammontare dei conferimenti apportati dai soci allimpresa. I soci, conferiscono all'impresa mezzi monetari aspettandosi una rimunerazione correlata ai risultati d'esercizio e quindi incerta. CAPITALE DI PRESTITO L'impresa si appoggia ad istituti di credito, famiglie o ad altre imprese per ottenere un capitale che si impegna a rimborsare entro una certa scadenza. Oltre al capitale di prestito originario, l'impresa dovr pagare un prezzo sotto forma di

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PRESTITO Se si investire stato o in emesse imprese. decide di in titoli di obbligazioni da altre

RISCHIO Se si decide si acquistare azioni di imprese quotate in borsa, puntando sulla distribuzione dei dividendi e sui guadagni in conto capitale (capital gain) ovvero sulla vendita di titoli azionari nel momento in cui essi raggiungono un prezzo maggiore rispetto a quello pagato al momento del loro acquisto.

BENI PRIVATI Si originano quando linvestimento effettuato consiste nellacquisto di beni da reddito o da rivalutazione (quali sono per esempio: immobili; preziosi; opere darte...). Assicurativa Tributaria Un risultato reddituale positivo si ottiene quando la somma del reddito operativo della gestione caratteristica e della gestione patrimoniale, maggiore degli oneri passivi che derivano dalle altre tre gestioni. Si realizza quindi un utile sufficiente alla rimunerazione del capitale di rischio.CAPITALE DI RISCHIO: termine solitamente utilizzato per riferirsi al capitale azionario, ovvero il capitale conferito dagli azionisti di unimpresa. Il capitale di rischio viene remunerato tramite i dividendi, quote di utile distribuite ai soci e algi azionisti alla fine dellesercizio.

Patrimoniale

Lanalisi dal punto di vista monetario invece, comporta una maggiore attenzione ai flussi di entrate e di uscite (riscossioni e pagamenti suscitati dalle varie classi di negoziazioni). Questo tipo di analisi utile per capire se limpresa solvibile, ossia in grado di far fronte alle uscite con le proprie entrate. Il profilo reddituale prende in esame costi e ricavi, quello monetario entrate e uscite: Pur essendo strettamente correlati questi due profili non coincidono. Come si gi detto infatti, ricavi ed entrate, come costi ed uscite non si manifestano obbligatoriamente nello stesso momento. Costi e ricavi rientrano nellaspetto economico della gestione.ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE: questo aspetto della gestione si occupa di individuare costi e ricavi di competenza dellesercizio a cui il bilancio si riferisce. Costi e ricavi non rappresentano le effettive entrate ed uscite monetarie.

Nonostante lobiettivo della gestione patrimoniale sia quello di produrre dei redditi addizionali, la presenza del rischio economico non da escludere e proprio per questo motivo potrebbero originarsi dei risultati negativi. 3.1.1.1 PROFILO REDDITUALE E MONETARIO DELLE GESTIONI

Le 5 aree della gestione possono essere analizzate secondo 2 profili, il profilo reddituale e quello monetario. Prendere in esame le varie aree della gestione dal punto di vista reddituale significa indagare il formarsi di costi e ricavi. Pi precisamente, significa indagare il contributo di ogni area della gestione alla formazione del risultato reddituale. Nellottica di questo profilo si riassume quanto gi stato detto: GESTIONI PASSIVE Finanziaria TIPICAMENTE GESTIONI POSITIVE Caratteristica TIPICAMENTE

Entrate ed uscite monetarie rientrano nellaspetto finanziario.ASPETTO FINANZIARIO: laspetto che si occupa di individuare quelle che sono le effettive entrate monetarie relative alle attivit aziendali e le uscite monetarie necessarie allazienda per vivere, operare e raggiungere i propri scopi.

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