Agronomia territoriale: una prospettiva di studio comparato dei sistemi produttivi

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Materiali e metodi Risultati AGRONOMIA TERRITORIALE: UNA PROSPETTIVA DI STUDIO COMPARATO DEI SISTEMI PRODUTTIVI Elisa Marraccini 1 Davide Rizzo 2 Benoît Marc 3 Lardon Sylvie 2 Enrico Bonari 1 1 Istituto di Scienze della Vita- Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Autore corrispondente: [email protected] 2 INRA, UMR 1273 Métafort, Saint-Genes-Champanelle (France) 3 INRA, UMR Aster, Mirecourt (France) XLIII ° Convegno della Società Italiana di Agronomia PISA 17 - 19 Settembre 2014 Introduzione Da oltre vent'anni gli agronomi italiani stanno elaborando basi teoriche e metodologiche atte a rispondere a scala territoriale alle sfide poste si sistemi agricoli (Cavazza, 1996; Benoît, Rizzo et al., 2012). Obiettivi quali l'incremento delle produzioni per la crescente popolazione mondiale, lo sviluppo di sistemi produttivi adattati alle nuove condizioni climatiche, o la necessità di ampliare i servizi agro-ecosistemici non sono raggiungibili attraverso meri incrementi dell’intensificazione colturale. L'agronomia territoriale propone una rinnovata sintesi degli aspetti tecnico-agronomici con nozioni di altre discipline oltre che di questioni sociali, economiche e di tutela degli elementi culturali e paesaggistici. Tale interesse interdisciplinare si riflette anche nelle pubblicazioni che negli ultimi trent’anni si sono occupate di tematiche territoriali (Fig. 1). Obiettivo di questo lavoro è proporre un quadro per una valutazione comparata di alcuni casi di studio italiani e francesi di agronomia territoriale. Bibliografia: Benoît M, Rizzo D et al. (2012) Landscape Ecol 10:1385-1394 • Cavazza L (1996) Riv Agron 30:310-319 • Marraccini et al. (2010) XI ESA Congress, 556-557 • Rizzo D et al. (2014a) XIII ESA Congress, 321-322 • Rizzo D et al. (2014b) Biomass & Bioenergy 66:348-363. Conclusioni Il cambiamento di scala appare importante per coniugare dati e informazioni che vanno dall’azienda ad aree di gestione più ampie (bacini idrologici, bacini di approvvigionamento, aree omogenee per le caratteristiche agro-ecologiche). In termini di supporto alle decisioni, è importante raggiungere una sintesi cartografica semplice di dati eterogenei e complessi. Un passaggio metodologico comune è stato coniugare i dati sulla configurazione spaziale delle pratiche agricole con le variabili ambientali (Fig. 2) che ha permesso di superare la discontinuità spaziale del dato agronomico. In sintesi, la chiave dell'approccio agronomico territoriale è considerare gli aspetti spaziali delle pratiche agricole in relazione alle variabili ambientali. Questo permette di captare la dimensione socio-tecnica del decision-making, generalmente assente negli approcci multiscalari. Fig. 1. Occorrenze e orientamento disciplinare degli articoli contenenti la parola-chiave “landscape”. Database Scopus 1990-2012 La valutazione dei fattori che influenzano la diversità di performance agro- ambientali ha richiesto un approccio su tre scale: (1) l’agroecoregione per la zonizzazione agro-ambientale, (2) L’azienda agricola per la valutazione delle performance agro-ambientali, (3) il territorio per la correlazione tra le performances e i fattori tra cui I più significativi sono risultati l’uso del suolo, la dimensione degli appezzamenti e la lunghezza delle rotazioni. L’obiettivo di modellizzare la potenziale localizzazione del miscanto ha richiesto un approccio su tre scale: (1) il campo, per le sue caratteristiche specifiche (forma, suolo, etc.), (2) l’azienda, per fattori gestionali (accessibilità, distanza dal centro aziendale, etc.), (3) il territorio, che mette in relazione la logistica aziendale con le caratteristiche spaziali del bacino di approvvigionamento. L’obiettivo di fornire alla locale autorità di bacino una cartografia di sintesi delle dinamiche agricole ha richiesto un approccio temporo-spaziale: (1) i bacini elementari sono stati caratterizzati in funzione delle principali sequenze di uso del suolo su un periodo di 30 anni, (2) i bacini con dinamiche simili sono stati in seguito raggruppati, (3) per ogni gruppo è stata stimata il rischio potenziale di inquinamento da nitrati associato alle specifiche sequenze colturali. Fig. 2. Modello teorico dell’agronomia territoriale. Benoit, Rizzo et al., 2012 Rizzo et al., 2014b Rizzo et al., 2014a Marraccini et al., 2010 Sistemi collinari misti, cerealicoli e cerealicolo- zootecnici Sistemi di colture industriali, vitivinicoli e cerealicolo- zootecnici Sistemi cerealicolo- zootecnici e industriali di pianura

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Da oltre vent'anni gli agronomi italiani stanno elaborando basi teoriche e fondamenti metodologici atti a rispondere a scala territoriale alle sfide poste all’agricoltura. Obiettivi quali l'incremento delle produzioni per alimentare la crescente popolazione mondiale, lo sviluppo di sistemi produttivi rispondenti alle nuove condizioni climatiche, o la necessità di ampliare i servizi agroecosistemici non sono raggiungibili attraverso meri incrementi dell’intensificazione colturale. L'agronomia territoriale propone una (rinnovata) sintesi degli aspetti tecnico-agronomici con nozioni di zootecnica, scienze forestali, geografia, scienze ambientali oltre che di questioni sociali, economiche e di tutela degli elementi culturali e paesaggistici. Tale approccio converge con recenti proposte di organizzazioni internazionali (es. FAO) o di comunità scientifiche (es. Global Land Project) volte al perseguimento di conoscenze per comprendere e innovare i sistemi territoriali, siano essi principalmente agricoli o in cui l’agricoltura sia una delle componenti del sistema. Obiettivo di questo intervento è proporre un quadro per una valutazione comparata di alcuni casi di studio italiani e francesi di agronomia territoriale. La comparazione di obiettivi, metodi, scale di azione e risultati ci permetterà di discutere il contributo di quest’area dell’agronomia alla valutazione dei servizi ecosistemici per la formulazione di idonee pratiche e politiche agricole.

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Materiali e metodi Risultati

AGRONOMIA TERRITORIALE: UNA PROSPETTIVA DI STUDIO COMPARATO DEI SISTEMI PRODUTTIVI

Elisa Marraccini1 Davide Rizzo2 Benoît Marc3 Lardon Sylvie2 Enrico Bonari1

1 Istituto di Scienze della Vita- Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Autore corrispondente: [email protected] INRA, UMR 1273 Métafort, Saint-Genes-Champanelle (France)3 INRA, UMR Aster, Mirecourt (France)

XLIII° Convegno della Società Italiana di Agronomia – PISA 17-19 Settembre 2014

Introduzione

Da oltre vent'anni gli agronomi italiani stanno elaborando basi teoriche e

metodologiche atte a rispondere a scala territoriale alle sfide poste si sistemi agricoli

(Cavazza, 1996; Benoît, Rizzo et al., 2012). Obiettivi quali l'incremento delle produzioni

per la crescente popolazione mondiale, lo sviluppo di sistemi produttivi adattati alle

nuove condizioni climatiche, o la necessità di ampliare i servizi agro-ecosistemici non

sono raggiungibili attraverso meri incrementi dell’intensificazione colturale.

L'agronomia territoriale propone una rinnovata sintesi degli aspetti tecnico-agronomici

con nozioni di altre discipline oltre che di questioni sociali, economiche e di tutela degli

elementi culturali e paesaggistici. Tale interesse interdisciplinare si riflette anche nelle

pubblicazioni che negli ultimi trent’anni si sono occupate di tematiche territoriali (Fig.

1). Obiettivo di questo lavoro è proporre un quadro per una valutazione comparata di

alcuni casi di studio italiani e francesi di agronomia territoriale.

Bibliografia: Benoît M, Rizzo D et al. (2012) Landscape Ecol 10:1385-1394 • Cavazza L (1996) Riv Agron 30:310-319 • Marraccini et al. (2010) XI ESA Congress, 556-557

• Rizzo D et al. (2014a) XIII ESA Congress, 321-322 • Rizzo D et al. (2014b) Biomass & Bioenergy 66:348-363.

Conclusioni

Il cambiamento di scala appare importante per coniugare dati e informazioni chevanno dall’azienda ad aree di gestione più ampie (bacini idrologici, bacini diapprovvigionamento, aree omogenee per le caratteristiche agro-ecologiche). In terminidi supporto alle decisioni, è importante raggiungere una sintesi cartografica semplicedi dati eterogenei e complessi. Un passaggio metodologico comune è stato coniugare idati sulla configurazione spaziale delle pratiche agricole con le variabili ambientali (Fig.2) che ha permesso di superare la discontinuità spaziale del dato agronomico.

In sintesi, la chiave dell'approccio agronomico territoriale è considerare gli aspettispaziali delle pratiche agricole in relazione alle variabili ambientali. Questo permette dicaptare la dimensione socio-tecnica del decision-making, generalmente assente negliapprocci multiscalari.

Fig. 1. Occorrenze e

orientamento disciplinare

degli articoli contenenti la

parola-chiave “landscape”.

Database Scopus 1990-2012

La valutazione dei fattori che influenzano la diversità di performance agro-ambientali ha richiesto un approccio su tre scale: (1) l’agroecoregione per la zonizzazione agro-ambientale, (2) L’azienda agricola per la valutazione delle performance agro-ambientali,(3) il territorio per la correlazione tra le performances e i fattori tra cui I più

significativi sono risultati l’uso del suolo, la dimensione degliappezzamenti e la lunghezza delle rotazioni.

L’obiettivo di modellizzare la potenziale localizzazione del miscanto ha richiesto un approccio su tre scale: (1) il campo, per le sue caratteristiche specifiche (forma, suolo, etc.), (2) l’azienda, per fattori gestionali (accessibilità, distanza dal centro

aziendale, etc.), (3) il territorio, che mette in relazione la logistica aziendale con le

caratteristiche spaziali del bacino di approvvigionamento.

L’obiettivo di fornire alla locale autorità di bacino una cartografia di sintesi delle dinamiche agricole ha richiesto un approccio temporo-spaziale: (1) i bacini elementari sono stati caratterizzati in funzione delle principali

sequenze di uso del suolo su un periodo di 30 anni, (2) i bacini con dinamiche simili sono stati in seguito raggruppati, (3) per ogni gruppo è stata stimata il rischio potenziale di inquinamento da

nitrati associato alle specifiche sequenze colturali.

Fig. 2.

Modello teorico

dell’agronomia

territoriale.

Benoit, Rizzo et al., 2012

Rizzo et al., 2014b

Rizzo et al., 2014a

Marraccini et al., 2010

Sistemi collinari misti, cerealicoli e cerealicolo-zootecnici

Sistemi di colture industriali, vitivinicoli e cerealicolo-zootecnici

Sistemi cerealicolo-zootecnici e industriali di pianura