Aggiornamento sulla situazione idrologica in Italia e ......

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Aggiornamento sulla situazione idrologica in Italia e sintesi delle attività di gestione della crisi idrica nei bacini delle regioni centro- settentrionali (al 15 giugno 2007) Servizio Rischio idro-geologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Roma, 20 giugno 2007 SETTORE RISCHIO IDRICO - CENTRO FUNZIONALE CENTRALE

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Aggiornamento sulla situazione idrologica in Italia e sintesi delle attività di gestione della crisi idrica nei bacini delle regioni centro-settentrionali (al 15 giugno 2007)

Servizio Rischio idro-geologico,

idraulico, idrico, marittimo e costiero

Roma, 20 giugno 2007

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TRALE

2

Indice

Sintesi ..................................................................................................3

Precipitazioni .........................................................................................6

Bacino Fiume Po e bacini romagnoli.........................................................13

Attività del Gruppo tecnico per la prevenzione della crisi idrica 2007 nel

bacino del Po .....................................................................................22

Bacino Fiume Adige...............................................................................25

Bacino Fiume Arno e bacini toscani .........................................................27

Bacino Fiume Tevere.............................................................................30

Regioni meridionali ed insulari ................................................................32

In copertina: Il Ticino a Pavia (foto Protezione Civile Provincia di Pavia).

Sintesi

Nell’ultima settimana di maggio e nella prima metà di giugno,

significativi afflussi meteorici hanno riguardato l’intero territorio

nazionale, ed in particolare le regioni settentrionali. Il mese di

maggio 2007 è stato caratterizzato da precipitazioni che in buona

parte d’Italia sono state uguali o poco superiori alle medie storiche

relative allo stesso mese, mentre nei primi quindici giorni di giugno

i sensibili apporti meteorici, generalmente a carattere

temporalesco, nelle aree nord-occidentali hanno già superato gli

apporti medi storici dell’intero mese di giugno (figg. 1-2).

Nelle aree nord-occidentali del territorio nazionale tali contributi,

pur non annullandolo completamente, certamente hanno mitigato il

deficit complessivo cumulato tra il periodo 1° settembre 2006-15

giugno 2007 e le corrispondenti medie storiche dell’intero periodo,

riducendolo mediamente a circa il 10% (fig. 5), ma soprattutto,

sono intervenute come contributo propizio nel periodo di maggior

vulnerabilità per le attività produttive, sia per i cicli colturali irrigui

che per l’invasamento montano deficitario dell’apporto nivale in

quota. Analizzando gli scarti di precipitazione in tale periodo si

evidenziano nei territori nord-occidentali delle aree, benché

limitate, in cui gli scarti si sono pressoché annullati sì da consentire

non solo il raggiungimento dei valori massimi di regolazione dei

laghi, ma addirittura il loro superamento, previa deroga, come nel

caso del Lago Maggiore.

Altresì hanno beneficiato degli apporti pluviometrici la Lombardia e

l’Emilia Romagna nord-occidentale.

Tuttavia rimangono deficitari il Trentino, alcune aree del Veneto,

del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna orientale, l’alta

Toscana ed il grossetano, l’Umbria nord-orientale e le Marche

occidentali.

La situazione di carenza idrica richiamata nel D.P.C.M. 4 maggio

2007 che ha dichiarato lo stato di emergenza nei territori dell’Italia

4

centro-settentrionale e ravvisato “…la necessità di misure di

carattere straordinario ed urgente finalizzate a governare in modo

unitario e maggiormente incisivo l’utilizzo delle scarse risorse

idriche disponibili per i diversi usi...” permane quindi, anche se di

molto attenuata, nel bacino del Po e nelle aree centrali e nord-

orientali.

A partire da gennaio 2007 i risultati del monitoraggio sono stati

raccolti e pubblicati in diversi rapporti, di cui il presente costituisce

il 6° aggiornamento.

Le suddette valutazioni sono state effettuate dal Centro Funzionale

Centrale del Dipartimento della protezione civile (in collaborazione

con le Regioni e le Autorità di bacino), che attua con continuità il

monitoraggio dei dati idropluviometrici e delle disponibilità idriche a

livello nazionale, evidenziando i contesti territoriali caratterizzati

dalle criticità più rilevanti.

A seguire si riportano alcuni indicatori, aggiornati al 15 giugno

2007, che descrivono la situazione idrologica e la disponibilità della

risorsa idrica a livello dei principali bacini dell’Italia centro-

settentrionale, con particolare riferimento al bacino del Po.

Particolare attenzione va ancora prestata al bacino dell’Adige per la

sua vulnerabilità alla risalita del cuneo salino alla foce che si

manifesta quando le portate risultano inferiori a 80 m3/s.

Tra gli altri grandi bacini nazionali, quelli dell’Alto Adriatico, del

Tevere e dell’Arno, non presentano situazioni di crisi acuta, ma una

criticità latente e diffusa, per la quale, ed al fine di prevenire e

fronteggiare tempestivamente la manifesta insorgenza, è

comunque necessario continuare l’attività di vigilanza e

coordinamento preventivo di tutti i soggetti interessati.

Per quanto riguarda il Mezzogiorno, anche gli ultimi dati

confermano situazioni di disponibilità idrica superiori, o per lo

meno pari, alla media storica.

Appare infine utile sintetizzare quanto emerso nel corso dell’ultima

riunione del Gruppo Tecnico scientifico per le previsioni

5

meteorologiche stagionali istituito presso il Dipartimento, tenutasi

in data 19 giugno u.s., dove sono stati rappresentati i risultati di

diversi modelli che mostrano una convergenza generale

nell’indicare per il trimestre luglio-agosto-settembre un segnale di

debole anomalia positiva di temperatura e precipitazioni non

significativamente differenti rispetto alle medie climatiche

stagionali (fig. 6). Secondo alcuni modelli che consentono una

previsione a scala mensile, agosto è atteso presentare forti

caratteristiche di instabilità.

In conclusione, stante la situazione in atto ed alla luce della

dichiarazione dello Stato di emergenza nei territori delle regioni

centro-settentrionali, si ritiene che la situazione di disponibilità

idrica, benché notevolmente migliorata, vada comunque

sorvegliata in un quadro di insieme unitario e coordinato,

attraverso metodologie omogenee, che consentano di seguire

l’evoluzione del bilancio idrico, in quanto è da ritenersi che il mese

di luglio possa ancora essere un periodo critico, da governare in

modo da minimizzare i risentimenti sia per le produzioni

idroelettriche, ma soprattutto per le colture irrigue di Emilia

Romagna e Veneto.

6

Precipitazioni

Per quanto riguarda le precipitazioni, le analisi effettuate sui dati

relativi ai primi quindici giorni di giugno ed al periodo 1° settembre

2006 – 15 giugno 2007 hanno messo in luce i seguenti aspetti:

- i primi 15 giorni di giugno 2007 sono stati caratterizzati nelle

regioni nord-occidentali da precipitazioni di 100-150 mm, che

già ad oggi hanno superato i valori medi storici dell’intero mese

di giugno, mentre nella rimanente parte d’Italia sono comunque

superiori al 50% di tali valori (fig. 1).

- i corrispondenti scarti percentuali medi dei primi quindici giorni

di giugno 2007 risultano positivi quasi ovunque (fig. 2);

- se si esamina quindi l’evoluzione degli scarti percentuali

cumulati mensili da settembre ad oggi risulta evidente come i

deficit massimi si siano registrati nei mesi di ottobre, novembre

e gennaio, che l’evoluzione positiva del deficit nei mesi di

febbraio e marzo non ha interessato significativamente l’Italia

nord occidentale, mentre nel mese di aprile gli scarti sono stati

nuovamente negativi in maniera rilevante nell’Italia centro-

settentrionale. Come sopra riportato, nei mesi di maggio e

soprattutto di giugno gli apporti meteorici nel Nord Italia hanno

determinato una significativa inversione di tendenza (figg. 3 e

4);

- complessivamente nell’intervallo temporale 1° settembre 2006

– 15 giugno 2007, gli scarti percentuali cumulati registrano un

deficit complessivo medio di circa il 10% nel bacino del Po e

variabile, nelle diverse zone del paese, dallo 0 al 30%, con

l’esclusione della Sicilia. Se si confronta il deficit relativo al

periodo settembre 2006 – maggio 2007, con quello di

settembre 2006 – 15 giugno 2007, risulta evidente come le

ultime precipitazioni hanno ridotto il deficit di almeno il 20 %

(fig. 5).

7

Fig. 1

8

Fig. 2

9

ottobre 2006 novembre 2006

dicembre 2006

settembre 2006

gennaio 2007

Fig. 3

10

aprile 2007febbraio 2007 marzo 2007

1-15 giugno 2007maggio 2007

Fig. 4

11

Fig. 5

12

Fig. 6

13

Bacino Fiume Po e bacini romagnoli

Alla data del 18 giugno le portate fluenti nel Po alla stazione di

misura di Pontelagoscuro (FE), rappresentate nel grafico che segue

(fig. 7), ammontano a 1813 m3/s. Tale valore è al momento

superiore agli omologhi valori del 2003 e del 2006 (pari

rispettivamente a 453 e 233 m3/s), a causa delle precipitazioni

avvenute nei giorni precedenti che hanno determinato un

significativo aumento di portata, che ha raggiunto il valore

massimo di circa 2520 m3/s il giorno 11 giugno, ed è destinato ad

esaurirsi in un periodo più o meno lungo in funzione degli eventuali

ulteriori apporti meteorici e comunque non prima del mese di

luglio. Il valore medio della portate riferito ai primi 15 giorni di

giugno 2007 è di circa 1800 m3/s pari al valore medio storico

(1923-2006) del mese di giugno.

Po a PontelagoscuroDati Regione Emilia Romagna

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

1/1 15/1

29/1

12/2

26/2

12/3

26/3 9/4 23

/4 7/5 21/5 4/6 18

/6 2/7 16/7

30/7

13/8

27/8

10/9

24/9

8/10

22/10 5/1

119

/11 3/12

17/12

31/12

mc/

s

200320062007

Fig. 7

Tale innalzamento dei livelli idrometrici è esteso all’intera asta

principale del Po anche a monte di Pontelagoscuro e si registra

14

anche nelle stazioni di Piacenza, Cremona, Boretto e Borgoforte

(fig. 14).

Le precipitazioni degli ultimi giorni di maggio e dei primi quindici

giorni di giugno hanno determinato un notevole aumento dei livelli

idrometrici del lago Maggiore, del lago di Como e del lago di Iseo.

Il lago di Garda, pur evidenziando ancora oggi un livello

idrometrico inferiore alle medie storiche, ha superato i livelli

registrati nel 2005.

Se si confrontano poi i valori delle altezze idrometriche e degli

afflussi ai laghi con i livelli di riferimento, in particolare con le serie

storiche e con i valori degli anni 2003 e 2006 (fig. 8), la situazione

al 18 giugno 2007 è la seguente:

− Lago Maggiore: i livelli idrometrici a Sesto Calende sono

superiori ai valori medi (circa 110 cm); gli afflussi al lago sono

compresi tra valori medi e massimi (figg. 9a-b). Il livello ad

oggi è pari a 171,6 cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 4

cm e nel 2003 a 44 cm. I valori attuali sono superiori ai valori

massimi di concessione, pari a 100 cm, a cui evidentemente è

stato necessario derogare al fine di garantire un maggiore

accumulo preventivo.

− Lago di Como: i livelli idrometrici a Malgrate sono uguali ai

valori medi (circa 100 cm); gli afflussi al lago al momento sono

quasi uguali ai valori medi (figg. 10a-b). Il livello è pari a 100,7

cm, nel 2006 alla stessa data era pari a 8,5 cm e nel 2003 a 50

cm;

− Lago d’Iseo: i livelli idrometrici a Sarnico sono pressoché

coincidenti con il limite massimo di concessione, gli afflussi al

lago sono compresi tra valori medi (circa 90 cm) e minimi

(figg. 11a-b). Il livello è pari a 109,8 cm, nel 2006 alla stessa

data era pari a 47 cm e nel 2003 a 20 cm;

− Lago di Garda: i livelli idrometrici a Peschiera sono superiori ai

valori minimi; gli afflussi al lago mostrano oscillazioni molto

ampie, ma al momento sono compresi tra i valori minimi e

15

quelli medi (figg. 12a-b). Il livello è pari a 59,9 cm, nel 2006

alla stessa data era pari a 75 cm e nel 2003 a 66 cm.

16

Fig. 8

17

Fig. 9a – Lago Maggiore a Sesto Calende: altezze idrometriche (valori storici 1942-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 9b – Lago Maggiore a Sesto Calende: afflussi al lago (valori storici 1942-2006)

. Minimi Medi

Massimi

2007

18

Fig. 10a – Lago di Como a Malgrate: altezze idrometriche (valori storici 1946-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 10b – Lago di Como a Malgrate: afflussi al lago(valori storici 1946-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

19

Fig.11a – Lago di Iseo a Sarnico: altezze idrometriche (valori storici 1933-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 11b– Lago di Iseo a Sarnico: afflussi al lago (valori storici 1933-2006)

Minimi

Medi

Massimi

2007

20

Fig. 12a – Lago di Garda a Peschiera: altezze idrometriche (valori storici 1950-2001)

Minimi

Medi

Massimi

2007

Fig. 12b – Lago di Garda a Peschiera: afflussi al lago (valori storici 1950-2001)

Minimi

Medi

Massimi

2007

21

L’invaso di Ridracoli, nel territorio comunale di Santa Sofia (FO)

che garantisce l’uso idropotabile di 47 comuni della pianura

romagnola, oltre che della Repubblica di S. Marino, per circa 1

milione di residenti, attualmente, dopo una fase di notevole

diminuzione del livello, dispone di un volume utilizzabile di circa 22

milioni di m3, pari al 67% circa del volume invasabile, ma si

presenta nuovamente in fase decrescente dovuta al combinarsi del

deficit pluviometrico persistente ed al contemporaneo aumento dei

consumi (fig. 13).

Fig. 13

22

Attività del Gruppo tecnico per la prevenzione della crisi idrica 2007 nel bacino del Po

Si ricorda che nella riunione svoltasi a Milano il 31 maggio u.s., è

stata portata a termine l’istruttoria del Gruppo Tecnico di cui fanno

parte i rappresentanti di Dipartimento della Protezione civile,

Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche

agricole, alimentari e forestali, Ministero dell’Ambiente e della

Tutela del territorio e del mare, Autorità di bacino del fiume Po,

Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia

Romagna e Provincia Autonoma di Trento, Terna s.p.a., ANBI,

AIPo, Consorzio del Ticino, Consorzio dell’Adda, Consorzio

dell’Oglio, Commissario regolatore del lago d’Idro.

L’obiettivo principale è stato quello di individuare e assumere tutte

le iniziative possibili al fine di evitare che a Pontelagoscuro (sezione

di chiusura del bacino del Po) la portata scenda al di sotto di 250

m3/s: tale portata consente sia alle centrali termoelettriche di

Sermide e Ostiglia di prelevare l’acqua per il raffreddamento, sia di

contrastare, almeno in parte, la risalita del cuneo salino nel Delta

del Po. Inoltre, in base all’esperienza pregressa, tale portata

dovrebbe garantire anche i livelli minimi necessari per l’esercizio

delle derivazioni per gli altri utilizzi lungo il fiume Po a monte di

Pontelagoscuro (fig. 14).

Per raggiungere tale obiettivo, in prima approssimazione si è

valutato necessario che, nei mesi di giugno e luglio 2007,

defluiscano nel Po a Pontelagoscuro 130 Mm3 di acqua in più

rispetto al 2006, quando sono transitati 1465 Mm3 circa. Per

cercare di raggiungere la disponibilità di tale volume d’acqua

aggiuntivo, nel periodo aprile – maggio 2007 è stata condotta una

gestione degli invasi idroelettrici e dei grandi laghi volta a

conservare quanta più risorsa possibile negli invasi stessi, da

rilasciare nel periodo 1° giugno – 12 agosto 2007 secondo

programmi concordati di gestione dei grandi laghi, delle grandi

derivazioni e degli invasi ad uso idroelettrico.

23

Nell’ultima riunione svoltasi a Parma il giorno 15 giugno 2007, nel

prendere atto dell’evolversi positivo della situazione di disponibilità

della risorsa si è valutato opportuno, sulla base degli indirizzi di cui

al suddetto programma già concordato, di procedere alla gestione

della risorsa su base settimanale, almeno per i successivi quindici

giorni, tempo minimo stimato di esaurimento degli effetti delle

precipitazioni dell’ultimo periodo. Il monitoraggio continuo

dell’evoluzione della situazione consentirà nella prossima riunione

prevista per la fine di giugno, di modulare un nuovo programma di

utilizzo della risorsa sulla base della situazione in atto.

24

Fig. 14

25

Bacino Fiume Adige

Per quanto riguarda il bacino dell’Adige, sulla base dei dati forniti

dalla Autorità di bacino, il volume invasato all’interno dei serbatoi

artificiali è in linea con i valori medi di riferimento del periodo

1996-2006 (fig. 15).

Fig. 15

Le precipitazioni registrate a partire dal 27 maggio hanno

incrementato le portate defluenti alle sezioni di monitoraggio del

fiume. Attualmente la portata dell’Adige a Boara Pisani si mantiene

al di sopra dei 100 m3/s ed è superiore ai valori minimi registrati

nell’ultimo decennio (fig. 16).

In sintesi, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’Autorità di

bacino, pur non essendo stato ancora colmato il deficit di

precipitazione dei mesi autunnali ed invernali dalle recenti

precipitazioni, il valore della portata registrata a Boara Pisani allo

stato attuale è superiore al valore critico per la risalita del cuneo

salino.

26

Fig. 16

.

27

Bacino Fiume Arno e bacini toscani

Nel bacino dell’Arno le precipitazioni dei primi quindici giorni di

giugno hanno registrato uno scarto medio positivo tale da ridurre il

deficit complessivo (1° settembre 2006 - 15 giugno 2007) rispetto

alla media storica (1960-1990) all’attuale 10-15%.

Dai grafici resi disponibili dal Centro Funzionale della Regione

Toscana si evidenzia che le portate ad oggi registrate alla stazione

idrometrica di Nave di Rosano a monte di Firenze, dopo l’aumento

rilevato a seguito delle precipitazioni verificatesi negli ultimi giorni

sono nuovamente attestate su valori dell’ordine di 5 m3/s (fig. 17).

E’ comunque opportuno sottolineare, come si evidenzia anche dal

grafico seguente, che le portate fluenti in Arno sono quasi

completamente regolate dai rilasci degli invasi idroelettrici di

Levane e La Penna e del serbatoio del Bilancino.

I valori medi mensili risultano comunque inferiori ai valori medi

dello stesso periodo degli anni 2001-2006.

Dall’analisi delle disponibilità idriche dell’invaso del Bilancino nel

Mugello resa possibile sulla base dei dati della rete di monitoraggio

della Regione Toscana e del gestore dell’invaso Publiacqua, risulta

che i volumi invasati si sono attestati su 64 Mm3, quindi 5 Mm3 al di

sotto del volume di massima regolazione (69 Mm3) (fig. 18).

28

Fig. 17

La situazione del bacino dell’Arno viene monitorata dal 1998 dalla

Commissione Tutela delle Acque che si riunisce periodicamente con

il coordinamento dell’Autorità di bacino al fine di individuare, se

necessario, strategie di gestione della risorsa straordinarie per

contrastare eventuali carenze idriche.

Fig. 18

29

Per quanto riguarda i deflussi negli altri bacini della Regione, il

generale abbassamento delle falde sotterranee risultante dal

monitoraggio operato dal Centro Funzionale Regionale ha portato a

valutare possibili ripercussioni sulla disponibilità idrica per l’uso

idropotabile in tutte le province, ad eccezione della piana di

Firenze, garantita comunque dal Bilancino, tanto che in data 16

maggio 2007 è stata approvata in Consiglio Regionale della

Toscana una legge che dichiara lo stato di emergenza idrica

regionale per il 2007 e modifica la norma regionale L.R. 81/95 che

recepisce la legge 36/94 c.d. “legge Galli”.

Tale legge regionale introduce norme che impongono ai gestori dei

Servizi idrici Integrati la predisposizione di “Piani operativi di

emergenza per la crisi idrica idropotabile” che devono prevedere

sia misure in prevenzione che interventi urgenti finalizzati a

fronteggiare la situazione di emergenza idropotabile. In tale legge

si considera acclarata l’emergenza quando la dotazione pro capite è

inferiore a 100 l ab/giorno.

30

Bacino Fiume Tevere

La relativa scarsità di precipitazioni che emerge dai dati sopra

riportati fa registrare portate inferiori alla media stagionale anche

nel bacino del Tevere con associata scarsa ricarica delle falde

acquifere.

In Umbria i dati resi disponibili dalla Regione mostrano che le

portate erogate dalle sorgenti continuano ad essere inferiori

rispetto ai valori registrati negli ultimi anni (fig. 19).

Quale ulteriore indicatore dello stato idrologico del bacino del

Tevere si riporta nel seguito il diagramma delle portate alla

stazione di Ripetta nel centro storico di Roma, registrate nel mese

di giugno dalla rete dell’Ufficio idrografico della Regione Lazio. Si

ricorda che a maggio si è registrato un deficit idrico caratterizzato

da portate medie di circa 100 m3/s, contro i 228 m3/s che

costituiscono la media storica del mese (1921-1990) Tale

andamento era stato già registrato nell’anno 2006 e conferma un

trend negativo delle portate medie decennali del Tevere. Tale

tendenza si conferma anche nei primi quindici giorni di giugno con

una portata media di 107 m3/s contro i 174 m3/s che rappresenta

la media storica mensile di giugno (fig. 20).

Fig. 19 Umbria: portata sorgente San Giovenale. Dati Regione Umbria.

31

Fig. 20

Per quanto riguarda l’approvvigionamento idropotabile della città di

Roma, non si registrano criticità poiché le sorgenti sono alimentate

da falde profonde che risentono in modo significativo solo di periodi

di siccità molto prolungati.

Portate alla stazione di Ripetta

0

20

40

60

80

100

120

140

1/6/07 6/6/07 11/6/07 16/6/07 21/6/07

m3 /s

Livelli alla stazione di Ripetta

3

4

5

6

7

1/6/07 6/6/07 11/6/07 16/6/07 21/6/07

m

32

Regioni meridionali ed insulari

Per quanto riguarda le regioni meridionali, che nel 2002 erano

state interessate da una grave crisi idrica, sono stati presi in

considerazione i volumi di invaso di alcuni bacini artificiali presi a

riferimento.

Nel Mezzogiorno sono stati rilevati volumi di invaso compresi tra

quelli registrati nel 2002 e quelli degli anni 2004-2006 (Sicilia,

Basilicata, invaso dell’Occhito in Puglia). In Sardegna i valori dei

volumi invasati sono superiori a quelli degli ultimi anni. Quindi,

tenendo conto degli afflussi meteorici registrati nel mese di

maggio, si conferma come poco probabile l’innesco di situazioni di

criticità di particolare gravità ed estensione (figg. 21-24).

Sicilia: volumi di invaso

Confronto tra i volumi invasati negli anni 2001-2007 e la media dei volumi mensili d'invaso 1996-2000

(Regione Siciliana - Servizio Tecnico Idrografico Regionale)

0

100

200

300

400

500

600

genn

aio

febbra

iomarz

oap

rile

maggio

giugn

olug

lio

agos

to

sette

mbre

ottob

re

nove

mbre

dicem

bre

Mili

oni d

i met

ri cu

bi (M

mc)

media 1996-20002001200220032004200520062007

Fig. 21

33

Sardegna: volumi di invaso

Sardegna - volumi di invaso(Dati Regione Sardegna)

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Mm

c

2001200220032004200520062007

Fig. 22

Basilicata: volumi di invaso

Confronto tra i volumi invasati negli anni 2002-2007

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Mm

c

200220032004200520062007

(Dati Autorità di Bacino della Basilicata)

Fig. 23

34

Puglia: volumi di invaso del Fortore-Occhito

Confronto tra i volumi dell'invaso del Fortore - Occhito negli anni 2002-2007(Dati Regione Puglia)

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

Genna

io

Febbra

ioMarz

oApri

le

Maggio

Giugno

Lugli

o

Agosto

Settem

bre

Ottobre

Novem

bre

Dicembre

Mm

c

200220032004200520062007

Fig. 24