Agenti fisici sono: Rumore Ultrasuoni Infrasuoni Vibrazioni meccaniche Campi elettromagnetici

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1 Agenti fisici sono: Rumore Ultrasuoni Infrasuoni Vibrazioni meccaniche Campi elettromagnetici Radiazioni ottiche Microclima GLI AGENTI FISICI

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GLI AGENTI FISICI. Agenti fisici sono: Rumore Ultrasuoni Infrasuoni Vibrazioni meccaniche Campi elettromagnetici Radiazioni ottiche Microclima. Il microclima. DEFINIZIONE. - PowerPoint PPT Presentation

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Agenti fisici sono:

RumoreUltrasuoniInfrasuoniVibrazioni meccanicheCampi elettromagneticiRadiazioni otticheMicroclima

GLI AGENTI FISICI

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Il microclima

Insieme degli aspetti fisici che caratterizzano l’aria degli ambienti confinati, intendendosi per tali tutte quelle infrastrutture più o meno separate dall’ambiente esterno nelle quali, proprio per questa separazione, l’aria assume delle caratteristiche diverse da quelle climatiche della località in cui ci si trova.

DEFINIZIONE

ELEMENTI DA CONSIDERARE

Temperatura dell’aria Umidità relativa Ventilazione Scambi termici tra uomo e

ambiente Caratteristiche elementi

costruttivi

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Nei luoghi di lavoro chiusi i lavoratori devono disporre di aria salubre in quantità sufficiente (anche ottenuta con impianti di aerazione)

L’impianto di aerazione va sempre mantenuto funzionante

I lavoratori non devono essere sottoposti a correnti d’aria fastidiosa

Gli impianti di aerazione devono essere sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione.

AERAZIONE

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Adeguata al metodo di lavoro e agli sforzi fisici imposti ai lavoratori

Tenere conto dell’influenza che può esercitare il grado d’umidità e il movimento dell’aria

Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo

Quando non è conveniente modificare la temperatura dell’ambiente si deve provvedere alla difesa dei lavoratori mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione

TEMPERATURA

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Situazione climatica in cui il soggetto non è costretto ad attivare meccanismi di regolazione e non sente ne caldo ne freddo

Benessere termicoDEFINIZIONE

TEMPERATURA DEI LOCALI

La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.

Si deve tenere conto del grado di umidità ed il movimento dell'aria concomitanti.

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Aria esterna non inferiore a 20 Mc pers/h Velocità dell'aria fino all'altezza di metri 2,00 non deve

superare 0,15 m/s.

NELLA STAGIONE INVERNALEla temperatura interna deve essere mantenuta tra i 18°C e 20°C

e l'umidità relativa compresa tra il 40 - 60 %;

NELLA STAGIONE ESTIVALa differenza di temp. tra int/est max 7°CL'umidità relativa compresa tra il 40 - 50 %

GLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA DEVONO ESSERE TALI DA GARANTIRE

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L'immissione di sola aria esterna con lo stesso limite di velocità fissato per gli impianti di condizionamento ed una portata non inferiore a mc 32 per persona e per ora.

All'interno dei locali la temperatura dell'aria non deve essere inferiore a 20°C e l'umidità relativa non deve essere inferiore al 30%.

Non è permesso riscaldare l'aria immessa senza la necessaria umidificazione, né è permesso raffreddarla senza la necessaria deumidificazione.

GLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE DELL’ARIA DEVONO ESSERE TALI DA GARANTIRE

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Ambienti nei quali è richiesto un moderato intervento del sistema di termoregolazione umano al fine di diminuire il potenziale accumulo di calore nel corpo.

DEFINIZIONE Condizioni ambientali omogenee e

con ridotta variabilità nel tempo

Assenza di scambi termici localizzati fra soggetto ed ambiente che abbiano effetti rilevanti

Attività fisica modesta e analoga per tutti i soggetti

Sostanziale uniformità del vestiario indossato dagli operatori

CARATTERISTICHE

Ambienti moderati

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Ambienti dove l’organismo deve attivare dei meccanismi di compensazione per mantenere l’equilibrio termico del corpo

Ambienti caldi

DEFINIZIONE

CARATTERISTICHE

Valori di temperatura elevati in relazione alle caratteristiche dell’attività svolta e del vestiario indossato dagli operatori, eventualmente accompagnati da alti valori di umidità relativa dell’aria e richiedenti un considerevole intervento del meccanismo di scambio termico per sudorazione al fine di conservare l’omeotermia;

Condizioni termoigrometriche differenti da posizione a posizione di lavoro ed eventualmente anche entro una posizione di lavoro;

Sensibile variabilità nel tempo delle condizioni;

Disuniformità del livello di impegno fisico richiesto e del vestiario indossato dagli operatori.

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Gli ambienti si definiscono freddi quando l’intervento del sistema di termoregolazione si attiva per limitare l’eccessiva diminuzione della temperatura corporea.

Ambienti freddi

DEFINIZIONE

IN AMBIENTI FREDDI

sensibile intervento del sistema di termoregolazione vasocostrizione dei capillari cutanei valori di temperatura operativa bassi (0-10°C) per ambienti

moderatamente freddi, <0°C per ambienti severi freddi contenuta variabilità spaziale e temporale delle condizioni in

attività fisica e tipologia del vestiario indossato abbastanza uniformi

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Lavori pesanti meccanizzare alcune o tutte le operazioni; ripartire il carico tra più persone; aumentare i periodi di riposoElevato carico radiante minimizzare i punti da cui si vede la sorgente radiante isolare le pareti delimitanti le sorgenti usare schermi riflettenti

il calore usare abiti termoriflettenti se si è vicini alla sorgente radiante

Possibili interventi

IN AMBIENTI CALDI

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Alta temperatura dell’aria (sopra i 35°C): abbassare la temperatura dell’aria; ridurre la ventilazione; indossare abbigliamento termoprotettivo (sistemi attivi o

passivi) – creazione di microclima artificiale

Alta temperatura dell’aria (sotto i 35°C): abbassare la temperatura dell’aria; aumentare la velocità dell’aria; ridurre il vestiario

RISCHIO DA STRESS DI CALDO E POSSIBILE INTERVENTO

Inoltre bisogna rInoltre bisogna ridurre l’umidità, aumentare le pause utilizzando spazi caratterizzati da confort termico, ridurre la durata delle esposizioni e fornire ai lavoratori acqua con integratori salini

Inoltre bisogna rInoltre bisogna ridurre l’umidità, aumentare le pause utilizzando spazi caratterizzati da confort termico, ridurre la durata delle esposizioni e fornire ai lavoratori acqua con integratori salini

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Illuminazione

Buona visibilità

Confort visivo

Sicurezza

L’ ILLUMINAZIONE DEVE GARANTIRE

L’illuminazione di un ambiente deve fornire condizioni ottimali per lo svolgimento del compito visivo richiesto, anche quando si distoglie lo sguardo dal compito o per riposo o per variazione del compito.

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I luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale, inoltre devono essere dotati di dispositivi che consentano un’illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori

Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia ed efficienza.

ILLUMINAZIONE

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L’illuminazione naturale si ottiene utilizzando la luce diurna caratterizzata da variazioni nel tempo di quantità, composizione spettrale e direzione e il suo ingresso negli ambienti dipende:Dalla localitàDall’orientamento dell’edificioDall’orientamento e dalle caratteristiche delle chiusure trasparentiDalla presenza nell’intorno di edifici o di altri elementi del paesaggio

L’ILLUMINAZIONE NATURALE

L’illuminazione artificiale è prodotta dall’insieme dei corpi illuminati intenzionalmente introdotti per lo svolgimento dei compiti visivi richiesti in quel determinato luogo e per compensare la carenza o l’assenza di illuminazione naturale.

L’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE

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Luce artificiale

L’impianto di illuminazione influisce sulla capacità visiva, sull’attività, sullasicurezza e sul benessere delle persone.È indispensabile, pertanto, che soddisfi le specifiche esigenze degli utenti.

Per i posti di lavoro occorre prevedere un illuminamento di esercizio di almeno 200 lx , a meno che, per motivi legati all’attività che vi si svolge, non si richiedano eccezioni.

In locali, nei quali è prevista la costante presenza di persone alle quali non compete uno specifico compito visivo, l’illuminamento deve essere non inferiore a 100 lx.

Illuminamento minimo sul posto di lavoro

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Posizioni corrette

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Movimentazione

Affaticamento visivo

Postura

Ergonomia

DMS, Disturbi Muscolo Scheletrici

Lavorare con i videoterminali

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Il videoterminale non costituisce di per sé un fattore diretto di rischio per la salute dell’operatore;

Il suo utilizzo in condizioni ambientali e/o organizzative inadeguate può determinare disturbi riconducibili all’affaticamento dell’operatore.

L’uso diffuso ed intenso del PC aumenta una serie di disturbi fisici.

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Come lavorare al PCPrevenzione

Fornire indicazioni per lo svolgimento dell’attività e l’uso del computer al fine di prevenire l’insorgere di:

Rischi per la vista e gli occhi

Disturbi muscolo scheletrici

Fatica mentale

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Lavoro al videoterminale

Posto di lavoroInsieme che comprende le attrezzature

munite di videoterminale, tastiera, mouse, sedia, piano di lavoro, stampante, ambiente di lavoro circostante.

Software per l’interfaccia uomo-macchina Lavoratore chi utilizza il VDT in modo sistematico o

abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le interruzioni

DEFINIZIONI

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I principali fattori di rischio

Scarsa conoscenza dei principi ergonomici

Mancanza di informazione

Errata scelta o cattiva disposizione attrezzature

Errate posture da seduti

Movimenti rapidi e ripetitivi delle braccia e delle dita

Assenza di pause nel lavoro

DA RICERCARE IN:

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Il posto di lavoro

Ambiente

Illuminazione

Piano di lavoro

Sedile

Monitor

Tastiera

Accessori

ELEMENTI

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Ambiente

Spazi di lavoro sufficienti per cambiamenti di posizione

Pareti di colore chiaro e non riflettenti

Temperatura ed umidità confortevoli

Ricambio d’aria adeguato

Rumore ambientale contenuto

per non disturbare l’attenzione

e la comunicazione verbale

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Illuminazione

Evitare abbagliamenti e riflessi sullo schermo

Illuminazione sufficiente ma contenuta

Fonti luminose perpendicolari allo schermo

Finestre schermate con tende

Luci artificiali schermate

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Corretto orientamentoScrivanie e computer

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Piano di lavoro

Superficie ampia per disporre i materiali

Profondità per assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo

Superficie di colore chiaro, non riflettente, possibilmente diverso dal bianco

Stabile con altezza tra i 70-80 cm

Spazio idoneo per il comodo per movimentare gli arti inferiori e per riporre il sedile

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Sedile

Basamento stabile antiribaltamento con 5 punti di appoggio

Piano e schienale regolabile

Spostabile

Bordi del piano sedile smussati

Imbottitura spessa

Rivestimento traspirante

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Monitor

Orientabile ed inclinabile

Immagine stabile e senza interferenze

Buona definizione dei caratteri

Facile regolazione del contrasto

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Tastiera e Mouse

Tastiera Inclinabile e staccata dallo schermo

Basso spessore

Superficie opaca per evitare i riflessi

Simboli dei tasti leggibili

Posizionata sul tavolo davanti al computer con comodo appoggio per le mani e gli avambracci

Mouse da porre sullo stesso piano della tastiera

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Accessori

LEGGIO PORTADOCUMENTIOrientabile e stabile, ove necessario e se richiesto

POGGIAPIEDIOve necessario e solo se richiesto ed utilizzabile SUPPORTO MONITORMolto solido e regolabile LAMPADA DA TAVOLOSchermata ed orientabile, per integrare l’illuminazione artificiale o naturale

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Computer portatili

In caso di utilizzo prolungato dei computer portatili, in sostituzione di quelli fissi, e’ utile dotarli di tastiera e mouse esterni e di un supporto idoneo che consenta il corretto posizionamento dello schermo.

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Una situazione non corretta

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I muscoli degli occhi sono sottoposti ad uno sforzo notevole se:

•C’è contrasto luminoso eccessivo tra documenti, tastiera, monitor •Gli occhi fissano a lungo oggetti molto vicini

I muscoli degli occhi sono in posizione di riposo se:

•Osservano oggetti distanti più di 6 metri•Qualora monitor e documenti da leggere non sono posti all’incirca alla stessa distanza i muscoli degli occhi sono costretti ad una continua variazione di messa a fuoco.

Disturbi per la vista e gli occhiI muscoli degli occhi

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Bruciore Ammiccamento frequenteLacrimazioneSecchezzaStanchezza alla letturaVisione annebbiataVisione sdoppiataFastidio alla luceMal di testa

SINTOMI:

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Abbagli diretti e riflessiContrasti eccessivi di luminosità tra schermo e ambienteProlungata fissità dello sguardo sullo schermoScarsa leggibilità dello schermoDifetti visivi non corretti o non conformi Aria troppo secca Aria inquinata da sostanze irritanti: toner, fumo, colle

CAUSE

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Schermare finestre con tende Schermare e ridurre le luci artificiali, usare lampade da tavoloDisporre il monitor perpendicolare rispetto alle fonti luminoseInclinare il monitor per eliminare eventuali riflessiCollocare il monitor e documenti alla stessa distanza dagli occhi il più lontano possibile, purché siano leggibiliRegolare contrasto e luminosità del monitor Fissare ogni tanto oggetti o persone lontaniPulire periodicamente il monitor Rinnovare l'aria del locale di lavoro

PREVENZIONE

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Le posizioni fisse dovrebbero essere fisiologicamente corrette e interrotte di frequente, almeno ogni ora, assumendo posizioni di rilassamento del tratto cervicale e dorsale ed eseguendo possibilmente semplici esercizi di mobilità articolare e allungamento muscolare.

Disturbi muscolo scheletriciLe posture fisse

CORREGGERE LE POSIZIONI

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Nel lavoro d’ufficio si passa l’ 80% del tempo seduti, con sollecitazioni al carico intervertebrale alto.

I DISTURBI LOMBARI

Impiegati 34 %

Fattorini 44 %

Gruisti 55 %

Lavoratori edili 59 %

Assistenza pazienti 55 %

Addetti carrelli elevatori 65 %

Addetti manutenzioni 27 %

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Ogni anno 1,1 milioni di persone di età superiore ai 15 anni consultano il medico generico per lombalgia.

13,2 milioni di giornate lavorative vengono perdute per questo motivo.

Il dolore alla schiena motiva il 63% delle assenze per malattia.

I DATI DELLE RICERCHE

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• •Tendiniti :Dolori alle articolazioni del braccio o della mano durante i movimenti

•Sindrome del tunnel carpale:Indolenzimento, torpore, formicolii alle mani, perdita di forza e perdita di presa delle mani

• Artrosi cervicale:Pesantezza, indolenzimento, fastidio, senso di peso, dolori al collo ed alle braccia

I SINTOMI

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• Postazione non ergonomica

Errata disposizione e regolazione di arredi e computer

Postura fissa e/o scorretta per lunghi periodi

Capo e tronco protesi in avanti

Spalle contratte nella digitazione

Ricevitore del telefono tenuto a lungo tra testa e spalla

Collo, spalle e schiena

CAUSE

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Scegliere attrezzature ergonomiche cioè adattabili alle proprie esigenze

Adottare una postura rilassata: il tronco sullo schienale tra 90°e 110°

Variare spesso la posizione del corpo

Effettuare delle pause brevi ma frequenti

Variare le attività nel corso della giornata

Regolare con cura la posizione, altezza edistanza del monitor

Prevenzione

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Movimenti rapidi, ripetitivi e prolungati su tastiera e

mouse Forza eccessiva nel digitare e nello stringere il mousePolsi piegati verso l'alto e non allineati agli avambracciPolsi piegati verso l'esternoAvambracci e polsi poggiati su spigoli durante la digitazione e le pause Assenza di pause per allentare le tensioni muscolari

Braccia, polsi, mani

CAUSE

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Tastiera e mouse

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Radiazioni ottiche artificiali

Danni agli occhiFotocheratite, Congiuntivite, Catarattogenesi, fotoretinite, ustioni della retina e della cornea

Danni alla cuteEritemi, elastosi, tumori della cute

EFFETTI SULL’UOMO

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Radiazioni ottiche artificiali

radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 100 e 400 nm.

radiazioni visibili: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 380 e 780 nm;

radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 780 nm e 1 mm.

laser (amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione):

qualsiasi dispositivo al quale si possa far produrre o amplificare le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d'onda delle radiazioni ottiche, soprattutto mediante il processo di emissione stimolata controllata;

DEFINIZIONI