Agente Immobiliare 1 - 2010

64
markaadv.it Più vendite attraverso il portafoglio immobili condiviso 1. Una forza vendita costituita da migliaia di aderenti 2. Il mercato immobiliare sulla tua scrivania 3. MLS Fiaip la piattaforma che favorisce la collaborazione fra agenti immobiliari incrementa il tuo business. MLSFiaip powered by Replat è l’innovazione vincente del mercato immobiliare. Il Multiple Listing Service (MLS) realizzato dalla Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali in collaborazione con REplat, l’azienda specializzata nel settore immobiliare che nel 2004 ha introdotto in Italia il primo sistema per la collaborazione nella compravendita tra agenti immobiliari, consente a chi lo utilizza di condividere un portafoglio comune di oltre 55.000 immobili di tutte le tipologie, senza alcun obbligo o restrizione, sfruttando la forza vendita dell’ampia rete di professionisti che già utilizzano il sistema. Il MLSFiaip powered by Replat porta il mercato sulla scrivania degli agenti immobiliari. L’obiettivo della piattaforma e dei suoi strumenti informatici è quello di valorizzare la professione degli operatori del settore e di farla evolvere verso una figura di attualità e spessore, quella del Consulente Immobiliare, un professionista al servizio delle esigenze dei propri clienti pronto a soddisfare qualsiasi richiesta d’acquisto, vendita e locazione su tutto il territorio nazionale ed estero. Porta il mercato immobiliare nella tua agenzia, attiva MLSFiaip. www.mlsfiaip.it INFO E ATTIVAZIONE: +39 06 96043501 info@mlsfiaip.it MLS powered by REplat MLS Fiaip. Un motivo in più per associarsi.

description

Agente Immobiliare Numero 1 anno 2010

Transcript of Agente Immobiliare 1 - 2010

mar

kaad

v.it

Più vendite attraverso il portafoglio immobili condiviso

1.

Una forza vendita costituita da migliaia di aderenti

2.

Il mercato immobiliaresulla tua scrivania

3.

MLS Fiaipla piattaforma che favorisce

la collaborazione fra agenti immobiliari

incrementail tuo business.

MLSFiaip powered by Replat è l’innovazione vincente del mercato immobiliare. Il Multiple Listing Service (MLS) realizzato dalla Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali in collaborazione con REplat, l’azienda specializzata nel settore immobiliare che nel 2004 ha introdotto in Italia il primo sistema per la collaborazione nella compravendita tra agenti immobiliari, consente a chi lo utilizza di condividere un portafoglio comune di oltre 55.000 immobili di tutte le tipologie, senza alcun obbligo o restrizione, sfruttando la forza vendita dell’ampia rete di professionisti che già utilizzano il sistema.Il MLSFiaip powered by Replat porta il mercato sulla scrivania degli agenti immobiliari. L’obiettivo della piattaforma e dei suoi strumenti informatici è quello di valorizzare la professione degli operatori del settore e di farla evolvere verso una fi gura di attualità e spessore, quella del Consulente Immobiliare, un professionista al servizio delle esigenze dei propri clienti pronto a soddisfare qualsiasi richiesta d’acquisto, vendita e locazione su tutto il territorio nazionale ed estero.Porta il mercato immobiliare nella tua agenzia, attiva MLSFiaip.

www.mlsfi aip.it

INFO E ATTIVAZIONE:+39 06 96043501info@mlsfi aip.it

MLSpowered by REplat

MLS Fiaip. Un motivo in più per associarsi.

una storiasu cui contare

ITAS ha

gru

pp

oit

as

.it

Da due secoli lavoriamo guidati dall’idea che i nostri soci-assicurati vengano prima di tutto. La nostra storia nasce dal dialogo, dall’ascolto di chi ci aiuta a crescere per poter dare risposte sempre migliori. Perché per noi “proteggere” signifi ca stare al vostro fi anco. Da sempre.

CON TE, DAL 1821.

5

Ci risiamo. Il tema delle riforme istituzio-nali torna d’attualità. Cambiano governi, sialternano maggioranze, ma nonostante lebuone intenzioni manifestate da moltischieramenti, non si registrano novità. Seè vero che tutti gli schieramenti concor-dano sul fatto che questo Paese necessitidi riforme stabili e durature per aumentarela competitività, perché allora non sifanno? E’ evidente che ripartire dal federa-lismo fiscale e da una riforma economica esociale prevede dei tempi lunghi di discus-sione con gli attori istituzionali, le associa-zioni e le parti sociali. Portare avanti leriforme attraverso il dialogo tra maggio-ranza di governo e opposizione è però ine-vitabile. Bisogna passare subito ai fatti emettere sul piatto della bilancia tutte lequestioni di cui oggi ha bisogno l’Italia. E’necessario individuare subito quei driverdi sviluppo per il Paese e ripartire dal rilan-cio dell’immobiliare, vera leva per la cre-scita economica. Rivedere l’intera fiscalitàimmobiliare, a partire dalla “ promessa ”cedolare secca al 20% per i redditi da lo-cazione, alle defiscalizzazioni degli affittiper i giovani è più che necessario. Solocosì sarà possibile ridurre il peso della fi-scalità – che si perde tra imposte erariali elocali - per rilanciare le locazioni e mante-nere l’attrattiva dell’investimento nel mat-tone. Recentemente da più parti si rilancial’ipotesi di un contratto nazionale dell'af-fitto, e si parla del rilancio della locazioneagevolata a canone calmierato, risposteutili alle richieste di housing sociale e di tu-tela per le fasce più disagiate. Ma tutto ciòsarà possibile solo se il legislatore avràben chiaro gli effetti delle misure fiscali sul-l’intero comparto immobiliare. La crisieconomica, così come quella del settoreimmobiliare è evidente. In Italia la crisi hatagliato i redditi degli italiani e sono sem-pre meno coloro che hanno liquidità percomprar casa. Le entrate per le famigliesi sono decurtate, il potere di acquisto èsceso del 2,6%, così come cala la propen-sione al risparmio degli italiani. Nulla dinuovo, quindi. Certo, la situazione econo-mica non è ancora brillante, ma si comin-ciano ad intravedere le prime luci.L’andamento del mercato immobiliare ita-liano fa intravedere un barlume di spe-ranza nei prossimi mesi: e' in attesa dellaripresa economica annunciata per il 2011.

Per ora continua il calo dei prezzi delle abi-tazioni iniziato nella seconda metà del2008, a seguito all'accentuarsi della crisi.Nel 2009 i prezzi sono calati rispetto al-l'anno precedente, con una contrazionepiù intensa nei grandi centri urbani. Per il2010 alcuni centri studi prevedono uncalo medio attorno all'1% ma si attendeuna lieve ripresa dei prezzi per il 2011, uni-tamente ad una crescita dell'economia.L’Istat nei giorni scorsi ha sottolineatocome vi sia stato un calo delle compra-vendite di unità immobiliari nel terzo trime-stre 2009 del 10,5%. La flessionemaggiore è stata registrata per le com-pravendite di immobili per utilizzo com-merciale-imprenditoriale, mentre lecompravendite di immobili ad uso residen-ziale sono diminuite del 10,1%. Nel terzotrimestre 2009, a livello nazionale, le con-venzioni relative a compravendite di unitàimmobiliari sono pari a 174.800, in calodel 10,5%. Ma come si pensa di rilanciarel’economia se non si rilanciano le compra-vendite e le locazioni immobiliari? Il rischioper chi farà le riforme è quello di rimanereancora una volta incompresi se i provve-dimenti non avranno effetti concreti sulletasche degli italiani. Il caso delle recentisemplificazioni volute da Berlusconi per leristrutturazioni edilizie infatti è emblema-tico. Con questo provvedimento restano alpalo molte norme contenute nel decretolegge incentivi, che prevede l'avvio di al-cuni lavori di ristrutturazione edilizia senzapresentare la Dia, e che potranno essereutilizzate solo in quelle realtà dove le Re-gioni lo permettono. Una norma che è de-stinata in molti casi ad infrangersi. Cosìcome già accaduto con il Piano Casa, icui effetti ancora oggi sono ben lungi dal-l’essere realizzati. Il problema allora èsempre lo stesso: nessun provvedimentoavrà un effetto se le Regioni non coope-rano con il Governo centrale. Le nuovesfide per il Governo e per l'opposizionenon sono certo facili e rischiano di incep-parsi se non partono con il piede giusto.Dovranno passare da una vera concerta-zione con i professionisti del settore im-mobiliare, con gli enti locali, e attraversola riduzione del carico fiscale per cittadinied operatori. Solo così si potrà mettere incampo un serio rilancio del Sistema Italia.

di VINCENZO M. CAMPO

l’editoriale LE NUOVE SFIDEPER L’IMMOBILIARE

so

mm

ar

io

editoriale05 Le nuove sfide per l’immobiliare

cover story12 Gli agenti immobiliari si rinnovano

13 Al ruolo l’onore delle armi

18 Riuniti gli Stati generali degli Agenti immobiliari

primo piano22 Turismo, 2009 da dimenticare:

il Belpaese segna -3,5%

24 Turismo, il motore dello sviluppo mai acceso

attualità27 La tesoreria avrà una funzione innovativa

Intervista a Gianluca Savoja

dossier36 Mediazione creditizia, sulle tracce della riforma

mattone&finanza40 Fondo di solidarietà finalmente si parte

42 Perché riteniamo che il fondo sia importante?

new trend44 Compravendite, ritorno al futuro

45 La neve blocca la ripresa del mattone Usa

viaggi50 Asolo, città dai cento orizzonti

54 Asolo immobiliare

21

40

L’Agente ImmobiliareQuadrimestrale di cultura, politica ed economia di proprietàdella Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali

Internet: www.aimagazine.itE-mail [email protected]

00196 Roma - Piazzale Flaminio, 9Tel. 06 4523.181 - Fax. 06 9670.00.20Internet: www.fiaip.it - E-mail: [email protected] XXVIII Suppl. n°1 Aprile 2010

Autorizzazione del Tribunale di Roma - N°368/2006 del 29/09/2006Iscriz. ROC n° 14024 del 20 aprile 2006

DIRETTORE RESPONSABILEVincenzo M. Campo06 4523.18.25 | [email protected]

HANNO COLLABORATO AL NUMEROBernardo Canini, Bruno Ceccarini, Paola Del Gaudio, Alice Panoschi,Francesco Tucci, Mario Valeri, Rosa Valletta, Gianluca Lustri, Andrea Ciani,Daniele Mancini, Raffaella Cramarossa, Rosalba Velati, Donato Menichella

FOTOGRAFIEArchivio Fiaip | www.fotolia.com

DIRETTORE EDITORIALEAnnabella Covini | [email protected]

PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONERenato Roncagli Miceli

SEGRETERIALaura Terranova06.4523.18.33 | [email protected]

AMMINISTRAZIONE06.4523.18.362 | [email protected]

EDITORE, SEDE LEGALE, PUBBLICITA’Servizi Federativi Srl, Via Alessandro Farnese, 12 - 00192 RomaPartita Iva 08276561001

Responsabile dati personali: Servizi Federativi SrlPiazzale Flaminio, 9 | 00196 Roma

FOTOLITO E STAMPARotopress International srl,Via Brecce | 60025 | Loreto (AN) | Tel. 071 7500.739

DISTRIBUZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE:Poste Italiane SpaSpedizione in abb.postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004, n°46) art.1, comma1,DCB di Bologna – Euro 5,00

MODALITÀ DI ABBONAMENTOOn line con carta di credito, avvalendosi del servizio sicuro (Banca Sella) della Servizi FederativiAbbonamento annuo per l’Italia: 20 euro Abbonamento annuo per l’estero: 90 EuroOfferta speciale abbonamento biennale Italia: 24 EuroAbbonamento biennale Estero: 120 Euro

Attivazione e Rinnovo di un abbonamentoPer attivare e rinnovare un abbonamento utilizzare il servizio on line www.aimagazine.it

CopyrightTutti i diritti di produzione, riproduzione o traduzione sono riservati: testi e fotografie, anche se non pubblicati,non si restituiscono. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si rispetta la li-bertà di giudizio e ai quali rimane la responsabilità

Garanzia riservatezza abbonatiIn conformità al D.Lgs. n°196/2003 sulla tutela dei dati personali Vi informiamo che i dati raccolti saranno trat-tati con la massima riservatezza e verranno utilizzati per scopi inerenti la nostra attività. In ogni momento anorma dell’art. 7 del D.Lgs n°196/2003, si potrà chiedere l’accesso, la modifica, la cancellazione od opporsi altrattamento dei dati scrivendo a Servizi Federativi Srl - Piazzale Flaminio, 9 - 00196 Roma

ABBONAMENTI ED ARRETRATI: Inviare richiesta scritta via fax al 06 9670.00.020Via mail: [email protected] oppure telefonare al 06 4523.18.52

Chiuso in redazione il 9 Aprile 2010

rubriche

08 Economixdi Bruno Ceccarini

09 Foreign Press

28 Vita Associativa

32 Panorama Normativodi Paola Del Gaudio

46 Previdenza e lavorodi Donato Menichella

55 Cultura e Spettacoli

55 Mediamentedi Mario Valeri

58 L’Avvistatore Librario

63 Credito e Regoledi Andrea Ciani

66 Agenda

31

PIRELLI DIVORZIA DALBUSINESS IMMOBILIARE,SPIN-OFF ENTRO IL 2010Solo pneumatici. Il gruppo Pirelli torna al passato epunta a separare il business immobiliare, che fa capo aPirelli Re, da quello industriale legato alla produzione digomme. Lo ha spiegato nel marzo scorso il presidentedel gruppo, Marco Tronchetti Provera, durante la confe-rence call di presentazione del bilancio 2009. All’opera-zione, ha spiegato Tronchetti, "non ci sono ostacoli soloquestioni tecniche che richiederanno qualche mese perla finalizzazione del deal”. Dunque la “pratica di separa-zione” è stata avviata e il numero uno di Pirelli si è dettoottimista sulla conclusione dello spin off entro la fine del2010. Obiettivo dell’azienda, ha confermato il presidentedel gruppo, è tornare a "essere una società puramenteindustriale", concentrata sul settore tyre, ovvero sullacompetitività del core business delle gomme. I manager della holding stanno mettendo a punto il pro-getto per dividere le attività di real estate da quelle deglipneumatici, analizzando tutte le opzioni in campo, com-presa la cessione agli azionisti della divisione immobi-liare. Un settore in cui, ha ricordato Tronchetti Provera,è stato fatto un “lavoro magnifico”, tanto che il piano dispin-off ha ottenuto “il sostegno delle istituzioni finan-ziarie”. L’operazione, secondo il presidente di Pirelli,“permetterà a entrambe le società di sfruttare al meglioil proprio valore”. Da un lato le attività tyre avranno ri-sorse più ampie per crescere, mentre il real estate, “riu-scirà a stare in piedi da solo”. E di questo, ha conclusoTronchetti Provera, “siamo assolutamente sicuri per lafiducia che ci viene dalle istituzioni finanziarie".

BECKHAM E ROUSTAMIN POLE POSITION, SECLOONEY E CANALISLASCIANO IL LAGO DI COMOIl suo arrivo, sette anni fa, ha dato il via a un giro d’af-fari milionario. I prezzi delle case sono passati in breveda mille a 10mila euro al metro quadrato, turisti e cu-riosi si sono moltiplicati e Laglio, minuscolo Comune sulLago di Como, si è trovato catapultato sui giornali digossip di tutto il mondo. Tutto questo ora potrebbe im-provvisamente finire. George Clooney, superstar di Hol-lywood e cittadino onorario di Laglio dal 2004, sarebbeinfatti intenzionato a lasciare Villa Oleandra, splendidamagione ottocentesca sulle rive del Lario. Anche sel’uso del condizionale resta d’obbligo, data per certa afebbraio la notizia è stata smentita dallo stesso Cloo-ney a fine marzo. Gli abitanti di Laglio, con il sindacoRoberto Pozzi in prima fila, sono in fibrillazione ed è giàpartito il toto-successione. Diversi i nomi che sono statiaccostati alla villa, ma in “pole position” sembrerebberoil centrocampista del Milan e protagonista delle scenemondane David Beckham, e il re della vodka russa Ta-riko Roustam. Il primo si sarebbe innamorato di VillaOleandra la scorsa primavera e avrebbe inviato due av-vocati milanesi negli uffici della Alessandro Proto Con-sulting, la società svizzera incaricata della transazione,offrendo 20 milioni di euro per l'intero complesso: villa,parco botanico, campo da tennis, dependance e la vi-cina Villa Margherita. Da parte sua il magnate russo,forte del patrimonio stimato dalla rivista Forbes in 1,1miliardi di dollari, ha rilanciato, offrendo 30 milioni dieuro. Quale che sia la decisione di Clooney, gli abitantidi Laglio sembrano aver già fatto la loro scelta. Se l’at-tore dovesse lasciare le rive del lago tutti sperano che acomprare sia Beckham perché, come ha spiegatoPozzi, “così manterremmo un certo glamour”.

economix

9

RIQUALIFICAZIONE PORTANUOVA A MILANO: ALTRIDUE APPALTI ASSEGNATIProsegue l’iter del progetto di sviluppo immobiliarePorta Nuova a Milano, una delle più significative opera-zioni di riqualificazione urbana in Europa. Lo scorso 11marzo sono stati infatti designati i vincitori delle gared’appalto per la costruzione del secondo lotto di PortaNuova Varesine e del lotto di Porta Nuova Isola. Aggiu-dicazioni che, in totale, valgono oltre 200 milioni di euro.Per quel che riguarda la costruzione del lotto residen-ziale (oltre 40mila metri quadri e più di 100 milioni dieuro di valore), le finaliste erano tutte cooperative e lagara è stata vinta dal consorzio composto da Unieco eCmb che, come previsto dal programma del progetto,hanno avviato i lavori a marzo per completarli entro lafine del 2012. Per quanto riguarda il secondo lotto, da29mila mq e che prevede la costruzione delle due torridi Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri, l’edificioper uffici progettato da William Mc Donough e le resi-denze con la componente di edilizia convenzionata pro-gettate dall’architetto francese Lucien Lagrange, lagara, del valore di oltre 70 milioni, è stata vinta dall’ al-toatesina Zh General Construction Company. Fino aquesto momento, le gare affidate nell’ambito dell'inter-vento di riqualificazione prevedono lavori per un valorecomplessivo di oltre 600 milioni di euro. Gli operai im-piegati nel sito sono circa 500, a fine 2010 saliranno a1.000 e raddoppieranno nel corso del 2011, mentre, in-cludendo l’indotto, sono circa 10mila i lavoratori coin-volti nella realizzazione di Porta Nuova e circa 100 leimprese italiane.

SUNIA E GDF: IL COLOREDEGLI AFFITTI ITALIANIRESTA IL NERONel 2009 il fenomeno dell’evasione fiscale legata al mer-cato immobiliare avrebbe superato i 18 milioni di euro,di cui 5,4 milioni legati alle operazioni di compravenditae 12,8 al giro degli affitti. Sono i dati emersi dai 2.639controlli effettuati lo scorso anno, in tutta Italia, dallaGuardia di finanza e resi noti a inizio marzo. Numeri chevanno di pari passo con quelli forniti dal Sindacato na-zionale unitario inquilini e assegnatari (Sunia) in un re-cente studio. Con una vera e propria “radiografia” delmercato nero immobiliare, il Sunia ha messo in luce che,nel nostro Paese, dai dati incrociati forniti dalle ammini-strazioni, si può stimare che le imposte dirette non pa-gate ammontano a circa 3,5 miliardi di euro, a cui vannoaggiunti oltre 300 milioni di euro di imposta di registroevasa. Un fenomeno esteso, che riguarda il 40% deicontratti, un milione e mezzo di abitazioni, per un impo-nibile di circa 13 miliardi di euro e un’aliquota evasamedia del 30%. A guidare questa “speciale” classificastilata dal sindacato degli inquilini sarebbero Milano,Genova, Roma, Vicenza, Napoli, Salerno, Torino, Va-rese, Firenze e Venezia. Un quadro omogeneo tra Norde Sud, insomma, che mostra punti di contatto anche perquanto riguarda le categorie “bersaglio”. Il fenomeno,infatti, sembra interessare in particolare gli stranieri, piùsfruttabili, soprattutto se clandestini. Sarebbero 600milale abitazioni interessate, per un’imposta evasa che am-monterebbe a circa un miliardo di euro.

The 10 most expensive homes in the world(The Times, Uk)Sale da ballo, piste da bowling, frutteti, svariati acri dedicati a giardini, vasche dabagno in lamina di oro, sistemi di sicurezza a scansione dell’iride: sono questialcuni degli optional delle dieci case più costose al mondo.La classifica è guidata da “Antilla” il palazzo di Mumbai (India, valore stimato unmiliardo di dollari), alto 173 metri e costruito prevalentemente in vetro, seguonoVilla Leopolda (Costa azzurra, 506 milioni di dollari) – che vanta 19 stanze daletto, diverse cucine e soggiorni – e Penthouse, l’appartamento londinese al nu-mero civico uno di Hyde Park dal costo di 200 milioni di dollari.

La venta de viviendas sube en el cuarto trimestrepor primera vez en tres años(El País, Spagna)Il ministero spagnolo dell'Edilizia abitativa ha pubblicato, nel mese di marzo, unrapporto sulle transazioni immobiliari concluse nel 2009 che registra un aumentodel 4,1% rispetto agli ultimi tre anni.I dati raccolti dal dicastero diretto da Beatriz Corredor – secondo i quali l’annoscorso sono state concluse 462.747 transazioni – si discostano da quelli rilevatidall’Ine (Istituto nazionale di statistica) che segnala il buon esito di 414.811 com-pravendite. Questa differenza si spiega per l’utilizzo di metodi analitici differenti:il ministero ricorre ai dati del Collegio dei notai, l’Ine agli archivi dei Registri diproprietà.

Les «folies» parisiennes(Le Figaró, Francia)Il valore degli appartamenti di lusso a Parigi è fortemente influenzato dai prezzidelle altre capitali. Lo sostengono gli specialisti del settore immobiliare dello stu-dio Emile Garcin, secondo i quali si registrano i primi segnali di ripresa sebbeneil livello delle compravendite sia ancora lontano da quello dei giorni migliori. Perquesto tipo di abitazioni gli acquirenti comparano i prezzi relativi a varie capitali,invece di valutare il numero di metri quadri. Le quotazioni di Parigi, conclude lostudio Garcin, risultano molto più competitive rispetto ad altre apparentementepiù blasonate come quelle di New York e Hong Kong.

Hud to study housing discrimination against gays(The Washington Post, Usa)Il Dipartimento Casa e sviluppo urbano del governo federale statunitense inizieràa breve un’indagine sulla discriminazione per quanto riguarda la vendita e l’affittodi abitazioni nei confronti degli omosessuali, bisessuali e transgender.L’amministrazione Usa, infatti, svolge ogni 10 anni uno studio sulla discrimina-zione e questa è la prima volta che si focalizzerà sull'orientamento sessuale esull'identità di genere."Il nostro obiettivo – ha sostenuto Raphael Bostic, responsabile della ricerca – èraccogliere informazioni per permettere un dialogo incentrato sui fatti più che supreconcetti".

di Bruno Ceccarini

economix

foreign press

Che confusione! Forse a causa dei riflettori puntati sulla cam-pagna elettorale o forse per la complessità di un provvedi-mento, come quello di attuazione della direttiva 2006/123/Cesulla liberalizzazione dei servizi, nota come direttiva Bolkestein,la grande stampa nazionale è inciampata in un clamoroso er-rore blu, peccando di superficialità. Il risultato è stato la diffu-sione di notizie non corrette, che hanno messo in allarme ilcittadino-consumatore. E’ toccato perciò alle associazioni di

categoria, come la Fiaip chiarire, all’indomani del sì definitivodel governo al testo, che in realtà anche se per diventareagente immobiliare non sarà più richiesta l’iscrizione al ruolo,chi vuole svolgere questa attività dovrà comunque essere inpossesso dei requisiti soggettivi, frequentare un corso di for-mazione e sostenere un esame così come previsto dalla legge39/89. Agenti e consumatori sono stati così rassicurati che lalegge continuerà a tutelarli da abusivi e mediatori improvvisati.

La stampa inciampa nella Bolkestein

e ultime vicende politiche, riguardanti l’abolizione del nostroruolo professionale, devono spingerci ad un’attenta riflessionesul ruolo delle associazioni di categoria e sulla politica più in ge-nerale. È necessario premettere che il mantenimento della39/89, non altera il percorso per diventare e rimanere agenti im-mobiliari, corsi, esami, requisiti soggettivi, incompatibilità. In re-lazione a questo fatto la domanda sorge spontanea: “Se nullaè cambiato, perché si è abolito il ruolo?” La risposta più sem-plice e banale è che il Ministero ha voluto adeguarsi alla diret-tiva europea dei servizi e quindi non incorrere in sanzioni, e nonha potuto liberalizzare la nostra professione, anche a seguitodella spinta e delle forti pressioni ricevute dalla nostra associa-zione e dalle Commissioni parlamentari. La risposta più com-plicata ci impone invece un’analisi sul ruolo, che dal 1989 adoggi, hanno giocato le associazioni di categoria, sul tema delrinnovamento e della modernizzazione della nostra professione.Dopo il settembre 2008, che ha segnato l’inizio di una crisi eco-nomica e sociale senza precedenti, tutte le realtà socio-econo-miche si sono accorte, che il ricorso spasmodico alla finanza,aveva permesso per un decina di anni alle aziende di vantarebilanci stellari, bilanci privi della solidità, che solo il lavoro ma-teriale ed i beni prodotti possono garantire. Purtroppo nessunoaveva previsto quello che sarebbe accaduto nel settembre2008. Governi, partiti, associazioni erano troppo impegnati aguardare al presente e al passato, evitando di pensare al futuro,e a quei progetti e quei provvedimenti che avrebbero invecepotuto rendere le professioni più attinenti all’economia reale.I primi segnali di una volontà politica, volta al cambiamentodella nostra professione, ci erano giunti nel luglio 2006 quandol’allora governo Prodi adottò norme deliranti contro la nostracategoria, quali: il pagamento in solido della tassa di registro,e la dichiarazione in atto delle somme percepite dalle agenzieimmobiliari a titolo di provvigione, oltre alla richiesta di aboli-zione del Ruolo. Quei primi segnali, avrebbero dovuto spingeregli agenti ad una attenta riflessione sul nostro futuro e di conse-guenza a formulare una proposta di legge che rinnovasse la no-stra professione rendendola più aderente alla società attuale.Sarebbe stato necessario far comprendere al mondo politicoche il ruolo degli agenti immobiliari, non può essere equiparatoalle altre categorie di mediatori, che pur sono normate dalla39/89. Infatti, non si comprende come un mediatore marittimood un merceologico, possano usufruire delle stesse normativepreviste per gli agenti immobiliari, che tutti i giorni hanno a chefare con la tutela del risparmio delle famiglie italiane. Un agenteimmobiliare impreparato può distruggere i sogni ed il lavoro diuna famiglia. Un altro tipo di mediatore, può al massimo procu-rare un danno ad un impresa. Il danno ci sarà, ma sarà legatolimitatamente al rischio commerciale che l’impresa stessa si èassunta. Il mantenimento dello status quo ed il continuo gioco

in difesa degli agenti, ri-spetto agli attacchi indi-scriminati del legislatore,ha portato la politica alegiferare in proprio, nonavendo le associazioni,avanzato nel frattempo,proposte di rinnova-mento volte al miglioramento del rapporto tra agenzie immobi-liari e consumatori. Un rinnovamento della legge è quindi oggiinevitabile e Fiaip, da subito, si farà portatrice di quel pro-cesso di cambiamento che è ormai inevitabile. Standard diservizi per i consumatori, laurea triennale per l’accesso alla pro-fessione - con clausola di salvaguardia per gli attuali agenti im-mobiliari-, ripristino delle commissioni camerali per il controllodei requisiti soggettivi, abolizione delle norme introdotte dallaVisco – Bersani, semplificazione delle norme antiriciclaggio,lotta serrata all’abusivismo mediante la creazione di un tavolodi lavoro permanente che veda coinvolti i ministeri dello svi-luppo economico e delle finanze, e tanto altro ancora. Se nonci faremo portatori delle nostre istanze, allora state certi che traqualche anno un euro parlamentare qualsiasi, pretenderà dispiegarci come si deve fare l’agente immobiliare in Italia. E vistii precedenti, saranno guai seri. La cancellazione del ruolo èstata quindi causata da una serie di inattività, di cui non bisognaaccusare soltanto la politica, ma anche noi stessi, che siamostati inerti di fronte al rinnovamento di una società, i cui ciclieconomici sono sempre più brevi. Ora è venuto il momento diporre rimedio agli errori del passato e di iniziare un percorso cheporterà Fiaip ad elaborare una propria proposta di legge condi-visa. Tale proposta nascerà dall’impegno dei Consigli e delleAssemblee provinciali e regionali, per giungere poi alla discus-sione in Consiglio nazionale il prossimo giugno. Avremo inoltrela possibilità di confrontarci con i colleghi della Fimaa, al fine diformulare una proposta unitaria, che voglia garantire un futuroa tutta la categoria ed aumentare la tutela del consumatore. Du-rante il congresso di Taormina l’ incipit del programma, votatoa maggioranza era chiaro: “Ottobre 2009, nasce una nuovaFiaip”, e così sarà: con l’apporto di tutti. L’invito che voglio farea tutti i colleghi agenti immobiliari è quindi quello di entrare afare parte della nostra associazione, perché solo una parteci-pazione attiva alle vicende della nostra categoria, permetteràad ognuno di essere l’attore del proprio futuro. Fiaip vuole oggied in futuro farsi portatrice di idee innovative volte al migliora-mento della categoria, ed essere al centro della ripresa socioeconomica del nostro Paese, senza troppe parole, ma con tantifatti concreti. �

Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip

L

Gli agenti immobiliarisi rinnovanoAllo studio la riforma unitaria per garantire un futuro ai professionistied aumentare le tutele del consumatori

ono state le commissioni Giustizia e Industria riunite e Po-litiche Ue di Montecitorio il vero campo di battaglia della difesadel ruolo contro il piano di liberalizzazione dei servizi perseguitoda una direttiva europea, la 2006/123/CE, nota anche come di-rettiva Bolkestein. L’intervento prende il nome dall’ex commis-sario europeo al Mercato interno, l’olandese Frits Bolkestein,che ne ha curato la definizione. Una direttiva la cui attuazioneha creato difficoltà hai governi di tutta l’Unione, ma che soprat-tutto in Italia ha trovato le resistenze dell’eterogeneo universodelle categorie professionali coinvolte.Al governo, in particolare ai ministri Andrea Ronchi (Politiche

comunitarie ), Claudio Scajola (Sviluppo economico) e Ange-lino Alfano (Giustizia), è toccato il difficile compito di definire lemodalità di attuazione di una rivoluzione in senso liberista delleprestazioni di servizi, che ha messo in allarme le corporazioni,generando un articolato movimento di lobby, tra cui quello deimediatori. Un’onda di richieste di modifiche che si è riversatasull’unica sponda disponibile: il parere, non vincolante, che lecommissioni parlamentari competenti sono chiamate a dare algoverno sui decreti legislativi di recepimento delle direttive Ue.E’ qui che le voci delle professioni hanno trovato ascolto su untesto difficile, che avrebbe richiesto forse un tempo più ampio

S

Al ruolol’onore delle armiLa logica liberista della Bolkestein l’ha spuntata sul ruolo,ma dal dibattito politico è emerso tutto il suo valore.E, di fatto, la sua conferma

COVERSTORY

13

di discussione, ma che, pernon incorrere in nuove proce-dure d’infrazione da parte diBruxelles, il legislatore ha do-vuto chiudere velocemente,visto che il termine di attua-zione era scaduto il 28 dicem-bre 2009 e quello dell’eserciziodella delega governativa erafissato per il 28 marzo scorso.In Parlamento, ma soprattuttonei gruppi di lavoro della Ca-mera, a disposizione ci sonostati, a conti fatti, solo pochigiorni di intenso confronto, spalmanti su sei settimane tra rin-vii e interruzioni. Ecco cosa è accaduto in questo mese emezzo, che per comodità di lettura abbiamo scandito nei quat-tro tempi della tragedia greca, suddivisa in prologo, ovverol'antefatto, parodo, l'ingresso delle voci del coro, pàrodoi,l'azione dei protagonisti, epilogo l'esito finale.

Prologo, il ruolo deve essere cancellatoL’obiettivo dello schema di decreto legislativo (dlgs) di attua-zione della Bolkestein, approvato dal governo in via preliminareil 18 dicembre 2009, è stato ben evidenziato, all’avvio del dibat-tito a Montecitorio il 21 gennaio scorso, dalla relatrice per la Xcommissione della Camera Monica Faenzi, deputata del Pdl,poi candidata alla poltrona di governatore della Toscana. Gli 85articoli del testo sono finalizzati non solo a recepire nell'ordina-mento italiano la direttiva 2006/123/CE, ma anche ad elabo-rare un quadro giuridico nazionale partendo dai principi sancitidalla disciplina europea capace di dare progressiva armonizza-zione ai “regimi normativi di accesso e di esercizio delle attivitàsulla base di un complesso di strumenti volti alla semplifica-

zione amministrativa che dovrebbero rendere il sistema euro-peo dei servizi meno frammentato e più competitivo”. E conriguardo agli articoli da 73 a 76 del testo (diventati nel testo de-finitivo gli articoli da 72 a 75), che sancivano la cancellazionedell’iscrizione al ruolo per le attività di agente di affari in me-diazione, agente immobiliare, agente d'affari, agente e rappre-sentante di commercio, Faenzi ha ricordato come, conparticolare riferimento agli agenti commerciali, “la normativacomunitaria esclude per l'esercizio di tali professioni la neces-sità di iscriversi in ruoli”. Del resto la Corte di Giustizia europeaha affermato, ha spiegato ancora la parlamentare, che “l'iscri-zione dell'agente commerciale nel ruolo non può essere consi-derata condizione di validità del contratto di agenzia conclusodall'agente con il suo proponente”. Alla luce di questo, le criti-cità sulle novità introdotte dal provvedimento sulla disciplinadei servizi professionali sono apparse subito evidenti ai compo-nenti delle commissioni Giustizia e Attività produttive della Ca-mera. A sintetizzare al meglio il nodo della questione è stato ildeputato del Pd, componente della commissione Giustizia,

Mario Cavallaro, che a mar-gine dei lavori ha precisato: ilvero problema “sta nella diffi-coltà di mettere in atto unareale armonizzazione tra il si-stema ordinistico italiano, chetende a proteggere le profes-sioni strettamente regolamen-tate dalla normativa nazionale,e l’impianto liberista del dirittocomunitario su cui si basa ladirettiva servizi”. Una contrap-posizione netta, che ha indottole due commissioni della Ca-mera a procedere a un breve ciclo di audizioni, al quale ha par-tecipato anche Fiaip, rilevando la necessità di approfondire lericadute della normativa comunitaria sulle attività professionaliregolamentate e non dall’ordinamento italiano. Tra i primi aschierarsi in difesa dell’iscrizione al ruolo c'è stato GabrieleCimadoro dell’Idv, che ha osservato come “tra le categorieprofessionali interessate in modo negativo dall'attuazione delladirettiva”, e quindi a suo parere da salvaguardare, vi fosseanche quella degli agenti immobiliari. Secondo il parlamentare,infatti, è stato grazie “all'esistenza di un ruolo specifico” perquesta categoria che è stato possibile nel nostro Paese “vigi-lare sulla correttezza e sulle qualità delle prestazioni svolte” elimitare “il livello delle truffe a danno dei cittadini”. Un punto divista condiviso dal relatore per la II commissione (Giustizia) An-tonio Lo Presti, che ha da subito proposto di tener conto delleproblematicità connesse alla cancellazione del ruolo degliagenti immobiliari nel parere che avrebbe formulato sul testo.

Parodo, il coro delle associazionidi categoria

Il 4 marzo 2010 le commissioniGiustizia e Attività produttive diMontecitorio hanno dato alle as-sociazioni di categoria la possibi-lità di esporre la propria posizionesui contenuti dello schema di re-

cepimento della Bolkestein. Per la Fiaip è stato ascoltato il pre-sidente Paolo Righi che senza mezzi termini ha sottolineato lanecessità di mantenere l’iscrizione al ruolo per gli agenti immo-biliari, lasciando poi al gruppo di lavoro un documento in cui haformulato tre richieste precise:- escludere gli agenti immobiliari e gli agenti muniti di mandatoa titolo oneroso dall’applicazione del dlgs di attuazione delladirettiva servizi;- prevedere, nell’ottica di una maggior tutela al consumatore,all’articolo 42, relativo alle deroghe per casi individuali, l’ob-bligo per i prestatori di servizi di altri Stati membri che operanoin Italia il rispetto degli adempimenti previsti dalla normativaantiriciclaggio e di sottoscrivere un’assicurazione per la respon-sabilità civile;- l’abrogazione dell’articolo 73 del testo (divenuto poi 72), chestabilisce la cancellazione dell’iscrizione al ruolo per gli agentiimmobiliari. Su questo punto, il documento della Fiaip ha ancheevidenziato come l’eliminazione dell’iscrizione al ruolo per lacategoria avrebbe potuto avere effetti negativi sul bilancio dello

La normativa comunitaria esclude la necessitàdi iscriversi in ruoli per l'esercizio delle attivitàdi mediazione

Monica Faenzi Antonio Lo Presti

Stato, in considerazione dei diversi adempimenti fiscali posti acarico degli agenti, che sarebbero così venuti meno. Il riferi-mento è in particolare al pagamento dell’imposta per le scrit-ture private non autenticate di natura negoziale, introdotto dallaFinanziaria 2007, e all’obbligo di dichiarazione sostitutiva di attodi notorietà per le transazioni immobiliari, previsto dal cosid-detto decreto Bersani-Visco, che ha stabilito che i contraentisono chiamati a indicare l'eventuale intermediazione per la con-clusione della compravendita, le spese sostenute, le modalitàdi pagamento e la partita Iva di chi ha reso la prestazione. Sulla stessa lunghezza d’onda della Fiaip si è espressa laFimaa, la Federazione, aderente a Confcommercio, dei media-tori e agenti d’affari, attraverso il suo presidente Valerio Ange-letti. Nel documento lasciato da Angeletti sono state sollevatecriticità in relazione alla generica definizione di “attività di inter-mediazione commerciale e di affari” riportata nell’articolo 73dello schema di dlgs (divenuto poi 72), che andava a sostituirequella più circoscritta individuata dall’articolo 2 della legge39/89. Inoltre cancellando il ruolo, secondo Fimaa, la legge39/89 non avrebbe avuto più alcuna valenza, abrogando cosìimplicitamente anche tutti i sistemi di controllo e di sanzioniprevisti, rendendo necessaria la de-finizione di una nuova disciplina inmateria. La Federazione affiliata aConfcommercio infine, oltre a pro-porre una riscrittura dell’articolo 73che faceva salva la normativa sul ruolo, ha osservato l’oppor-tunità di prevedere il coinvolgimento delle associazioni di cate-goria nelle operazioni, affidate alle Camera di commercio, diverifica dei requisiti necessari per l’accesso a questo tipo di at-tività. Un coinvolgimento necessario in considerazione del fattoche l’articolo 73 (diventato poi 72) introduce il regime Dia (di-chiarazione di inizio attività), per l’avvio delle attività di interme-diazione commerciale e d’affari, che consente a chi fa

domanda di aprire la propriaattività in 30 giorni.A margine delle audizioni nellecommissioni di Montecitorio,il deputato del Pd AndreaLulli, commentando i rilievisollevati, ha spiegato che conmolta probabilità le richiestedegli agenti immobiliari sareb-bero entrare nel parere che ilgruppo di lavoro avrebbe ap-provato nella settimana suc-cessiva e quindi recepite dalgoverno nella stesura defini-tiva del testo. Lulli ha però

anche osservato come a suo avviso per qualificare al megliol’attività degli agenti immobiliari sarebbe necessario proseguire

sulla linea intrapresa dal governo di centrosinistra nel 2006,con l’introduzioncendo di adempimenti fiscali a carico degli

agenti (dl 223/2006) e rendendore totalmente detraibili per icittadini le spese di intermediazione sostenute, nella compra-vendita di immobili.

Pàrodoi, l'azione della politicaIn pieno clima pre-elettorale, tra il 10 e l’11 marzo, le commis-sioni della Camera hanno concluso l’esame del provvedimentodi attuazione della direttiva servizi, e le associazioni di catego-ria hanno messo a segno due importanti risultati. La commis-sione che per prima ha espresso il parere sul testo è stata laPolitiche Ue. Nella prima versione, il relatore Maurizio DelTenno, deputato del Pdl, proponeva al governo di valutare invia generale, con riferimento agli articoli da 73 a 76 del testo,la necessità di chiarire che “i richiami al ruolo contenuti nelleleggi che disciplinano le attività di intermediazione commer-ciale, agente e rappresentate di commercio, mediatore marit-timo e spedizioniere devono intendersi riferiti a tutti gli effettiprevisti dalla legislazione vigente al registro delle imprese e a lalrepertorio delle notizie economiche e amministrative (Rea)”. Manel testo del parere approvato poi dal XIV gruppo di lavoro que-sta formulazione è stata sostituita dall’invito esplicito al go-

verno a sopprimerel’articolo 73 del testo. Unrisultato ottenuto grazieanche alle osservazioni diNicola Formichella espo-nente del Pdl, che interve-nendo nel dibattito sulparere proposto dal rela-tore ha evidenziato la ne-cessità di evitare lacancellazione del ruolo per gli agenti immobiliari, perché con-dizione imprescindibile per continuare a garantire la qualità deiservizi offerti da questi mediatori. Formichella ha anche ricor-dato come“nel 2000, ilg o v e r n ospagno lo ,dopo averabolito ilruolo pertali catego-rie è dovutotornare suisuoi passi,in conside-

razione dell'aumento spropositatodelle truffe immobiliari”. In difesadel ruolo si è poi schierato il capo-gruppo del Partito democraticodella XIV commissione SandroGozi che ha presentato una pro-

posta di parere favorevole sul testo alternativa a quella messaa punto dal relatore di maggioranza, in cui evidenziava le molte

COVERSTORY

Fiaip: da abrogazione ruolo ricadute negativeper consumatori e bilancio dello Stato

Le commissioni della Camera riconoscononel ruolo una condizione imprescindibileper garantire la qualità dei servizi immobiliari

15

And

rea

Lulli

Nic

ola

Form

iche

llaS

and

ro G

ozi

incertezze giuridiche del testo governativo.Alla fine la Politiche Ue ha approvato, con l’astensione deigruppi di opposizione, il parere favorevole riformulato da DelTenno in cui si chiedeva al governo di valutare l’opportunità disopprimere l’articolo 73 del testo. La stessa richiesta è stata in-serita, ma come “condizione”, quindi con una forza maggioredi un’osservazione, nel parere favorevole che l’11 marzo le com-missioni Giustizia e Attività produttive riunite hanno approvato,anche in questo caso a maggioranza, con l’astensione deigruppi di opposizione. Il relatore per il secondo gruppo di la-voro, Lo Presti, presentando i contenuti del parare da trasmet-tere all’esecutivo ha sottolineato come la condizione di nonabolire il ruolo per gli agenti immobiliari, cui veniva subordinatoil giudizio favorevole del gruppo di lavoro, trova giustificazione“nell’esigenza di tutela dei consumatori e di sicurezza della cir-colazione dei beni immobili”. Un’esigenza che, nella premessadel documento, è ricordato essere riconosciuta anche dal legi-slatore comunitario. Nei considerando della direttiva, ha eviden-ziato infatti Lo Presti in più occasioni, è stato richiestol’inserimento di specifiche condizioni cui dovranno essere sog-gette le attività degli agenti immobiliari nei codici di condottaprofessionale che saranno elaborati a livello comunitario. Da evi-denziare inoltre che il mantenimento del ruolo era stato inseritoanche nella proposta alternativa di parere favorevole con osser-vazione sul testo messa a punto dal gruppo di deputati dell’Udc.

Le commissioni II e X hanno quindi condizionato il proprio pa-rere favorevole al mantenimento del ruolo, e a poco è servitol’intervento in extremis del sottosegretario allo Sviluppo eco-nomico Stefano Saglia, che intervenendo nel dibattito, pocoprima della votazione del documento, ha chiesto di riformularloproprio con riguardo alla condizione posta sull’articolo 73, pro-ponendo di cambiarlo in modo da “chiarire, mediante adeguatoraccordo e integrazione tra le norme, il rapporto tra lo stessoarticolo e le disposizioni della legge n. 39 del 1989, per le partinon interessate dall'abrogazione del ruolo, anche ai fini dellavigenza della relativa disciplina sanzionatoria”.Commentando il parere approvato dalle commissioni II e Xdella Camera, la relatrice Faenzi, impegnata nella campagnaelettorale, ha spiegato come “lo schema di decreto legislativodi attuazione della direttiva servizi presentasse indubbi punti diforza, ma anche alcuni nodi critici”. Per questo motivo nel giu-dizio approvato dalle commissioni “è stata inserita la condi-zione di salvare il ruolo degli agenti immobiliari per tutelare epreservare questa figura, ma soprattutto per tutelare e preser-vare il consumatore”. Quella dell’agente immobiliare, ha pro-

seguito Faenzi, “è una figura professionale qualificata chesvolge oggi un ruolo fondamentale a livello sociale, in quantolegata all’acquisto o locazione della casa”. Per questo motivonella predisposizione del parere le commissioni di Montecito-rio, “hanno accolto come condizione, quindi con una valenzapiù forte rispetto una semplice osservazione, perché postacome conditio sine qua non al parere favorevole, la richiesta algoverno di sopprimere l’articolo 73 del testo, mantenendo cosìl’iscrizione al ruolo per gli agenti immobiliari”.

Epilogo, cancellato il ruolo,salvata la legge professionaleIl parere approvato dalle commissioni di Montecitorio era unsegnale senza meno positivo, ma probabilmente anche a causadei tempi strettissimi per l’esercizio della delega, il governo èdovuto andare avanti per la propria strada, dovendo fare i conticon il diritto comunitario e l’impianto liberista della Bolkestein,e non ha recepito né l’osservazione posta dalla Politiche Ue,né la condizione formulata dalle commissioni Giustizia e Attivitàproduttive della Camera. Nel dare il via libera definitivo al prov-vedimento di attuazione della direttiva, l’esecutivo ha in praticaaccolto solo in parte le richieste fatte dalle associazioni di ca-tegorie e formulate nei pareri dei gruppi di lavoro di Montecito-rio. In sostanza è stato recepito quanto indicato dalsottosegretario Saglia nel suo intervento e riportato anche nella

proposta di parere favorevole con osservazioni predisposta dalsenatore Alfredo Messina del Pdl, relatore per la commissioneIndustria del Senato. Un parere rimasto solo sulla carta, chenon è stato possibile per il gruppo di lavoro votare, dal mo-mento che al Senato le commissioni Giustizia e Industria riunitehanno trattato una sola volta il testo, pochi giorni prima del suovia libera definitivo da parte di Palazzo Chigi.Il ruolo è stato così cancellato in ossequio alla normativa comu-nitaria che, come ricordato inizialmente dalla Faenzi, esclude perl'esercizio delle professioni di mediatore la necessità di iscriversiin ruoli. Ma l’azione della categoria ha permesso in sostanza disalvare l’impianto della legge 39/89, ottenendo che nell'articolo72 (già 73) del testo definitivo del dlgs di attuazione della Bolke-stein, vi fosse un chiaro rinvio agli adempimenti da questa pre-vista. Ora chi vorrà avviare l’attività di agente immobiliare dovràiscriversi nel registro delle imprese o nel repertorio delle notizieeconomiche e amministrative (Rea), ma dovrà anche rispettarequanto stabilito dalla legge 39/89 per l'iscrizione al ruolo. �

Alice Panoschi

Faenzi: quella dell’agente immobiliare è una figura professionalequalificata che svolge oggi un ruolo fondamentale a livello sociale

Riuniti gli Stati Generalidegli Agenti ImmobiliariFiaip compatta contro la direttiva servizi a difesa della legge professionale

ifendere il ruolo degli agenti immobiliari, contrastare inogni modo la direttiva servizi che ne ipotizza la cancellazioneper l’attività di mediazione d’affari e difendere la legge pro-fessionale 39/89. È stato questo lo snodo tematico principaleche ha caratterizzato gli Stati Generali degli Agenti Immobi-liari, tenuti a Roma nello scorso mese di febbraio, prima dellenotizie piovute come sassi questo mese sulla cancellazionedel ruolo degli agenti immobiliari. “L’approvazione di questadirettiva sarebbe una vera e propria iattura per noi e per iclienti – spiega senza mezzi termini Pierangelo Pulcini,eletto alla guida della Giunta accanto ai due vicepresidentiRenato Troiani e Carlo Perseghin - Ci si troverebbe all’in-terno di una deregulation assoluta, senza nessuna tutela e inuna giungla di operatori senza nessuna conoscenza dellamateria. Tutti, se passasse la direttiva, così come l’abbiamoletta in una prima bozza, potrebbero fare questo mestiere:diventeremmo degli ausiliari del commercio”.

La cancellazione del ruolo comporterebbe, secondo il presi-dente di Fiaip Paolo Righi, drammatiche conseguenze intutto il settore immobiliare. Sulla stessa linea Gianni Bacco,eletto presidente del Consiglio Nazionale e affiancato da duedonne come vicepresidenti, Lucia Vigna e Agata Contursi.“L’agente immobiliare professionale e capace – spiega Bacco- deve saper esprimere delle valutazioni reali, che non de-vono essere fatte a favore del venditore o dell’acquirente, mafavore di entrambe le parti, riuscendo a porre in essere sulmercato una posizione di equilibrio tra la richiesta e la do-manda. Riteniamo che l’agente immobiliare abbia una fortefunzione sociale utile al mercato e alla famiglie, il cui servizioha un’utilità vera, perché mette il consumatore in grado di ca-pire esattamente cosa sta facendo”. Formazione, competenza, professionalità, spirito di servizio.Sono queste le risposte che Fiaip vuole dare a chi mette indubbio l’utilità del ruolo. “In molti paesi stranieri – secondo

D

Completato il nuovoorganigramma Fiap

In occasione degli Stati Generali, il Consiglio nazionale Fiaipha completato il rinnovo dell’organigramma federativo, prov-vedendo ad assegnare gli incarichi non definiti con il Con-gresso di ottobre. Gianni Bacco è stato eletto Presidentedel Consiglio Nazionale e sarà affiancato in qualità di vice-presidenti da due donne: la piemontese Lucia Vigna e la pu-gliese Agata Contursi.Alla guida della Giunta federativa è stato eletto l’abruzzesePierangelo Pulcini, mentre le poltrone di vice sono andatea Renato Troiani e Carlo Perseghin. Eletto anche il Col-legio dei Probiviri costituito da Enrico Cascone, GiovanniProcino e Franco Cicchiello, mentre Marco Magaglio,Salvatore Nicoscia ed Emanuela Fier sono stati nominatimembri effettivi del Collegio dei revisori dei conti, che vedemembro supplente Emilia Saccani. Rinnovato infine ilconsiglio di amministrazione di Servizi Federativi Srl cherisulta formato da Vincenzo Assumma, Lucia Diomede eGiuseppe Sullutrone, che insieme a Gianluca Savoja eRaffaele Fantasia compongono il board della società diservizi partecipata da Fiaip.

COVERSTORY

Pulcini - non c’è nessuna qualificazione professionale, men-tre noi intendiamo qualificarci sempre di più, anche propo-nendo lauree brevi per affrontare la materia con cognizione dicausa”. Un investimento, quello della formazione, che coin-volgerà non solo i giovani che aspirano a svolgere la profes-sione, ma anche chi farà parte degli organi nazionali di Fiaipnei prossimi anni. “Sia la Giunta, sia i componenti del Consi-glio Nazionale sia il Comitato Direttivo – chiarisce Bacco -devono essere composti da persone che conoscono il diritto,il sistema del funzionamento degli organi istituzionali, le leggiche si propongono e che si attuano. C’è bisogno che questeampie assemblee siano partecipate da soggetti che vadanooltre la rappresentatività delle proprie regioni. Quando si parladella modifica di una legge e dal Consiglio o dalla Giunta ven-gono approvate proposte di emendamenti o di nuove leggidobbiamo essere tutti preparati. La Federazione si è data ilcompito nei prossimi mesi di formare i nuovi dirigenti”.Una novità, quella della formazione della classe dirigente,che dovrà essere accompagnata da altre iniziative forti. Apartire, secondo Gianni Bacco, da una revisione delle regolestatutarie: “Oggi vige uno Statuto che come presidente delConsiglio Nazionale ho intenzione e interesse di far rispet-tare. Ma in prospettiva ci sono modifiche da apportare peradeguare lo Statuto ad una Federazione che dev’essere di-namica nelle procedure, snella nel raggiungere gli obiettivi eveloce nella sua azione. Si dovrebbe, ad esempio, puntarealla razionalizzazione delle presenze, magari sfoltendo il nu-mero di soggetti che partecipano alle varie funzioni della Fe-derazione. Dobbiamo avere la capacità di ripensare loStatuto: da adesso a quattro anni sarà necessario fissareun’occasione assembleare non solo per rinnovare le cariche,ma per discutere delle regole. �

Mario Valeri

19

Gia

nni B

acco

Pie

rang

elo

Pul

cini

I dati parlano chiaro: sempre più turisti scelgono formule al-ternative all’ospitalità alberghiera tradizionale. E anziché ri-volgersi a tour operator, cercano agenzie immobiliarispecializzate. E’ infatti in costante aumento il mercato delleseconde case, la formula Aparthotel (appartamenti in affittogestiti da società immobiliari che garantiscono i servizi diun hotel) e gli agriturismi. E così l’immobiliare si adegua: ilnetwork Solo Affitti, già presente in 210 vetrine nelle città,

un servizio specializzato in vacanze, dedicato esclusiva-mente al mondo delle locazioni turistiche, puntando a pre-sidiare entro la fine dell’anno località come Amalfi, Capri,Ischia, Portofino, Porto Cervo e guardando anche oltreo-ceano: il franchising ha già avviato un’agenzia a Miami, inpartnership con un operatore locale, che offre servizi di con-sulenza agli italiani che intendono mettere a reddito gli im-mobili acquistati.

Per le vacanze tutti in agenzia... immobiliare

efinito da qualcuno “annus horribilis”, il 2009 della crisi nonha risparmiato il turismo del Belpaese. Lo scorso anno il calodi presenze sul territorio nazionale, tra italiani e stranieri, è statopari al 3,8%, che equivale a circa 10 milioni di pernottamenti inmeno, senza contare i mancati introiti del 3,5% rispetto al 2008.Una perdita economica per il settore di almeno un miliardo dieuro. La crisi ha colpito tutti i comparti, dal tour operating all’al-berghiero, al trasporto aereo con le sole eccezioni delle cro-ciere, in costante crescita, e del turismo religioso. Tuttavia, lavoglia di viaggio ha avuto la meglio, a dimostrazione del fattoche gli italiani cambiano abitudini, ma non rinunciano alle va-canze. La durata dei soggiorni si è ridotta (in media di 3-4 giorninelle città d’arte), si va a caccia di offerte e low cost, ma si viag-gia come e più di prima (soggiorni all’estero in aumento del3%), con un occhio al portafoglio. Sono questi i dati di Turi-smonitor 2010, il dossier del Touring club presentato alla tren-tesima edizione della Borsa italiana del turismo nel febbraioscorso, che traccia i numeri del comparto tra viaggi, ospitalitàe trasporti. Molte le novità registrate nelle scelte dei vacanzieri:una su tutte, il successo degli “aparthotel”, che soppiantanol’ospitalità alberghiera tradizionale, un settore tra i più colpitidalla crisi del 2009, e che attraverso internet raccolgono fettesempre maggiori di mercato. “La formula preferita dai vacan-zieri è quella degli aparthotel, – ha spiegato Massimiliano Va-vassori, direttore del Centro studi Touring club – si tratta diappartamenti in affitto gestiti da società immobiliari che garan-tiscono i servizi di un hotel. L’offerta attraverso internet è ormaimolto ricca e con gli stessi prezzi di un albergo a tre stelle sihanno camere assai più confortevoli e in posizioni più centrali”. Un altro colpo inferto alla ricettività delle strutture alberghieretradizionali, poi, viene dal mercato delle “seconde case”: sitratta di un sistema parallelo di offerta, che non compare nellestatistiche ufficiali, ma che Impresa Turismo 2010 (Unionca-mere/Isnart) è riuscito a rilevare. Si tratta di un fenomeno in cre-scita, soprattutto in tempi di crisi: per il 2009 sono statiregistrati 160 milioni di pernottamenti di turisti internazionali e342 milioni per gli italiani (questo secondo dato in crescita del20% rispetto al 2008). Secondo i dati Isnart, infatti, il turista chesceglie di soggiornare nelle seconde case ha un notevole ri-sparmio sulle spese medie individuali giornaliere (57 euro con-tro i 69 nelle strutture tradizionali) e nella spesa per l’alloggio (33euro contro i 56 del turista tradizionale) rispetto ai canali ricet-tivi tradizionali. Tra le altre tendenze emerse alla Bit 2010, poi, il boom delle va-

canze verdi: negli ultimi 10 anni gli agriturismi italiani hannovisto un incremento del 223,8% dei posti letto. Dato che con-ferma l’attrattività del nostro Paese per chi vuole trascorrere leproprie ferie a contatto con la natura. Anche la stampa estera,nello scorso anno, aveva sostenuto che la tendenza muovevaverso i soggiorni nelle fattorie italiane, per vacanze ecocompa-tibili e formative. “Quello degli agriturismi – riportava Le petitjournal, il giornale dei francesi e dei francofoni all’estero, nelgiugno scorso – è diventato un vero e proprio business, contanto di sistema di valutazione con stelle, come per gli hotelclassici. È un fenomeno in continua ascesa. Per i vacanzieriche cercano soggiorni immersi nella campagna o nella natura,l’agriturismo è la soluzione ideale e aiuta anche quei contadinie coltivatori che non vogliono sacrificare l’ambiente in nomedel turismo”. Guardando poi al 2010, si intravede un cambio di direzione eun inizio di recupero, con dati che, seppure in maniera limi-tata, fanno ben sperare gli operatori del settore: si parla dicirca un miliardo di turisti che girerà il mondo, con la ripresadella domanda verso i Paesi europei e verso l’Italia. La propo-sta turistica del Belpaese va quindi potenziata, e senza dub-bio migliorata, attraverso incentivi, innovazione e un maggioreutilizzo della rete: ne sono convinti gli operatori del comparto,ma anche i vertici delle istituzioni coinvolte nella gestione diun settore così strategico. Per questa ragione, il ministro per ilTurismo Michela Vittoria Brambilla, titolare del dicastero isti-tuito poco meno di un anno fa, ha annunciato alla Bit lo stan-ziamento da parte del governo di 118 milioni di euro, adisposizione del settore per finanziare progetti di eccellenzapresentati dalle Regioni su iniziativa di soggetti pubblici e pri-vati. Inoltre, il ministero era presente alla Fiera con uno standdi 500 metri quadri dedicato interamente al “sistema Italia”,con spazi riservati a incontri e alla presentazione delle attivitàistituzionali. Il ministro ha commentato positivamente i dati sulrilancio del settore nel 2010, evidenziando che “per valutarecorrettamente l’offerta turistica italiana non bisogna guardaresolo al prezzo, ma piuttosto al rapporto qualità/prezzo. L’Italiaè una destinazione di eccellenza e i nostri servizi sono in co-stante miglioramento. Noi puntiamo sulla qualità ed esclusi-vità della nostra offerta”. Tuttavia, l’operato del ministro ha subito alcune critiche daparte di attori istituzionali di spicco: una su tutte, quella mossadal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia durante ilconvegno di Federturismo. Il numero uno di Confindustria, pur

D

Turismo,2009 da dimenticare:il Belpaese segna –3,5%Bruciati 10 milioni di pernottamenti, bene le crociere,boom per gli aparthotel

manifestando fiducia in un settore strategico quale il turismo,ha criticato la mancanza di chiarezza nell’attribuzione della ma-teria: “Serve una semplificazione drastica delle competenze:non si capisce chi decide che cosa e gli operatori non sanno achi rivolgersi. Eppure non è una chimera immaginare il turismoitaliano al 20% del Pil”. Dello stesso avviso il presidente del-l’Enit (Agenzia italiana del turismo) Matteo Marzotto che hadichiarato: “Il turismo rimane il comparto economico più im-

portante del Paese: il 10% del Pil e 2,5 milioni di occupati tradiretti e indiretti sono dei numeri impressionanti. Il settore hadei comparti di eccellenza e comparti che si sono un po' fer-mati, ma nel complesso l'Italia, avendo diminuito le presenzesolo del 3% in un periodo di crisi, ha dimostrato che rimaniamotra i primi 4-5 player al mondo. �

Raffaella Cramarossa

Il mercato immobiliare turistico

Per i prossimi mesi le previsioni degli operatori e dei centri studi sono di una leggera risalita dei prezzi,dopo che la ripresa delle compravendite e del fatturato appare ormai un dato assodato. Nel settore im-mobiliare, infatti, l'anticipazione delle tendenze dei prezzi viene fornita proprio dalla tendenza del nu-mero di compravendite e del fatturato del comparto, insieme con i tempi di vendita che si allunganoquando si prepara una crisi delle quotazioni e si accorciano via via che si colgono segnali di migliora-mento. E se molto dipenderà dal clima economico dei prossimi mesi, la maggior fiducia degli operatori fa prevedere una risa-lita delle quotazioni per la fine dell'anno. E’ opportuno spendere due parole sul segmento delle seconde case: in questocomparto il mattone ha tenuto bene, una circostanza da mettere in relazione alla propensione della clientela alla diversifica-zione degli investimenti in un campo notoriamente sicuro. Nel 2002, inoltre, molti patrimoni “scudati” sono finiti negli immobili.Rispetto ad allora, abbiamo oggi una situazione di tassi più favorevoli (investire in bond rende meno e il costo di indebitamentoè inferiore) e corsi azionari più tumultuosi, con un crollo e una ripresa dei valori molto più violenti, che rendono gli investitoripiù spaventati rispetto agli asset rischiosi per questo riteniamo ragionevole attendersi un effetto sul settore degli immobili tu-ristici di pregio: la casa è certamente un investimento che si rivaluta nel tempo. In 20 anni i valori immobiliari si sono triplicatipassando attraverso fasi di crescita e fasi di stallo. E' per questo motivo che in località turistiche molto note hanno addiritturamantenuto se non addirittura visto crescere le loro quotazioni. Il fenomeno degli affitti turistici è molto diffuso sul territorio na-zionale, ma in parte esce dai canali di rilevazione ufficiale dei dati sulla consistenza e sulla movimentazione turistica.

Patrizia Diemoz, vicepresidente nazionale Fiaip - Turismo

PRIMOPIANO

23

a ripresa c’è: oltre sette milioni di italiani partiranno per lefeste di Pasqua, circa un milione di vacanzieri in più rispetto al2009, senza contare poi gli indecisi dell’ultimo minuto, altri 7,2milioni. Parola del ministro per il Turismo Michela VittoriaBrambilla, che il 25 marzo scorso ha illustrato i dati dell’Osser-vatorio nazionale del turismo – Unioncamere in una conferenzastampa sull’andamento del settore. Com’era già stato eviden-ziato dagli attori istituzionali nel corso della Borsa italiana delturismo, il 2010 è l’anno della risalita per un settore che, in fin deiconti, ha retto meglio di altri la crisi economica mondiale. La ri-presa c’è e sarà ancora più evidente, secondo la Brambilla, nellaseconda metà dell’anno. Il ministro ha colto l’occasione per rie-pilogare l’attività istituzionale, soffermandosi sulle richieste for-mulate dalle imprese nel Patto per il turismo, sottoscritto nel

giugno 2008 durante la IV Conferenza italiana del turismo, esulle misure avviate dal dipartimento per creare un sistema piùcompetitivo nei mercati mondiali. Dopo aver annunciato di aver“onorato il patto per il turismo”, si è soffermata sugli interventigovernativi, citando tra gli altri, l’avvio di una politica nazionaleunitaria grazie al risorto dicastero, lo sblocco di 118 milioni dieuro (a valere su risorse del 2007), per finanziare progetti di ec-cellenza delle Regioni, e i finanziamenti agevolati previsti dal-l’accordo “Italia & Turismo”, sottoscritto con alcuni istituti dicredito per garantire alle imprese del comparto un plafond di 3miliardi di euro. La Brambilla ha poi menzionato i “Buoni va-canza”, introdotti dalla Finanziaria 2008, che hanno permessoalle fasce meno abbienti di andare in ferie e favorito la destagio-nalizzazione, richiesta dalle aziende (i buoni infatti sono spendi-

bili da gennaio a giugno, durante la bassa stagione).Il ministro ha anche annunciato la presentazione, al primo Con-siglio dei ministri che ci sarà dopo le amministrative, di un di-segno di legge per lo sviluppo del golf. Un provvedimento“volto a promuovere e sostenere lo sviluppo del turismo delgolf con la nascita di nuovi campi da gioco e strutture ricettivededicate”, proposta che ha attirato critiche e ironie da parte

L

Turismo, il motoredello sviluppo mai accesoNel 2010 il Belpaese tornerà competitivo.Il ministro Brambilla rassicura gli operatori

Investimenti, semplificazione,buoni vacanza e… golf.La ricetta del governoper riattivare il settore

Il Manifesto di Federturismo

“Premesso che l’industria turistica è un settore produttivo con grandissime potenzialità di crescita e che, come tale, deve se-guire logiche economiche che consentano economie di scala e non lascino spazio a sprechi, come invece accade, nel nostropaese, per la promozione: 1. è urgente semplificare e chiarire il quadro di governance: 21 strateghi (Ministero del turismo + 20 Regioni) e 13.000 enti chesi occupano a vario titolo di turismo sono troppi, inefficienti ed inefficaci. Va quindi superata la competenza esclusiva delle Re-gioni, prevista dalla riforma del titolo V della Costituzione, con una chiara suddivisione dei ruoli, dando competenza strategicaallo Stato e snellendo la micro governance locale; 2. nel turismo devono essere fortemente complementari le azioni dei tre attori: istituzioni, imprese e banche. Molti paesi con-correnti hanno saputo dar seguito a questa complementarietà, creando importanti ritorni economici per il turismo e per loStato, corrispondendo alle esigenze e alla domanda espresse dal turista. In questo senso è necessario attivare una sede per-manente di consultazione fra governo e rappresentanze delle imprese; 3. l’obiettivo di portare la quota del turismo al 20% del PIL può esser raggiunto, ma certamente non in assenza di un piano amedio termine che declini responsabilità, obiettivi, tempi di attuazione e strumenti di misurazione dei risultati, e che si integricol sistema economico finanziario; 4. le politiche per il turismo non si esauriscono nella promozione: le imprese hanno bisogno di vere politiche industriali e il tu-rismo deve essere al centro di politiche coordinate. Federturismo Confindustria ha svolto un ruolo decisivo per far diventare ilturismo centrale nell’Unione Europea, con il suo inserimento nel trattato di Lisbona: la stessa centralità deve essergli ricono-sciuta anche a livello nazionale; 5. le risorse per il turismo non mancano. Il settore non chiede risorse addizionali o incentivi, ma solo maggiore chiarezza, ef-

ficienza e comprensione delle sue specificità; 6. per un settore come il turismo, per sua natura in competizione globale, la velocità di reazione di tutti gli attori è fondamen-tale: rispondere con prontezza alle richieste del mercato e implementare rapidamente soluzioni innovative sono la chiave delsuccesso per il futuro. Non possiamo permetterci attese di oltre cinque anni per progetti, pur validi, ma che poi si rivelano inef-ficaci (per es. il portale) o di portata marginale (per es. i buoni vacanza); 7. avere il “prodotto” non basta: occorre investire nella componente di servizio, elemento ormai discriminante nella scelta delconsumatore, partendo da un’analisi attenta della domanda e segmentando di conseguenza l’offerta, sviluppando l’efficienzadelle filiere e dei sistemi turistici. Vanno valorizzate managerialità e progettualità; 8. tutti i soggetti coinvolti nel turismo devono privilegiare gli obiettivi di qualità, trasparenza e innovazione. C’è bisogno della

capacità di trasformare l’offerta (per esempio nelle città d’arte). Rimanere fermi non è un’opzione, neanche per un paese comeil nostro. E’ necessario innovare prodotti e servizi, superando la logica della rendita; 9. è necessario affrontare in modo serio e completo il problema della stagionalità ed è possibile farlo a costo zero, anzi cre-

ando ritorni per le casse dello Stato. Federturismo Confindustria ha a più riprese e a più governi fatto proposte concrete, anchesull’esempio di esperienze maturate in altri paesi. Nonostante la mancanza di risposte, siamo pronti a collaborare per quelloche riteniamo un tema chiave per il turismo del nostro paese, in particolare per il Mezzogiorno; 10. le politiche fiscali e finanziarie, così come quelle del lavoro, devono tener conto delle caratteristiche strutturali del settore:dalla “Tremonti ter” alla “Tremonti tour”, incentivi all’aggregazione, exit strategy dall’IRAP, che penalizza un settore così laborintensive, e armonizzazione dell’IVA, forme di impiego che valorizzino la strutturale flessibilità del settore. Va data priorità allaformazione, come requisito per elevare gli standard di qualità e il rapporto con la clientela. R.C.

PRIMOPIANO

dell’opposizione, ma anche di esponenti della maggioranza.Tra questi il leghista Massimo Garavaglia, vicepresidente dellacommissione Bilancio al Senato, che ha commentato: “Pro-getto oggettivamente inopportuno almeno dal punto di vistadella tempistica. Abbiamo tante aziende costrette a mettere incassa integrazione i propri operai, i quali difficilmente andrannopoi a giocare a golf”. Secca la replica del ministro: “Più strut-ture per il golf significano più posti di lavoro, quindi maggiorientrate per la nostra economia”.

Federturismo, serve una nuova governance

Per rimanere unici, non possiamo star fermi: è l’imperativo diFederturismo-Confindustria, che a febbraio scorso, nell’ambitodel convegno Turismo 4.2.10, ha pubblicato un manifesto perchiedere al governo, entro sei mesi, una riforma bipartisan dellagovernance del comparto turistico nazionale. Prioritario per

l’associazione è semplificare il quadro delle attribuzioni, supe-rando la competenza esclusiva delle Regioni, con una suddivi-sione dei ruoli chiara e snellendo la micro governance locale.Fondamentali poi un piano a medio termine per lo sviluppo delturismo, la complementarietà delle azioni di istituzioni, impresee banche, l’innovazione nei prodotti e servizi, politiche fiscalifinanziarie e del lavoro specifiche per il settore, la valorizzazionedi managerialità e progettualità e la formazione come elementoessenziale della qualità. “Sarebbe importante - ha commentatoil presidente di Federturismo Daniel John Winteler nel corsodei lavori del convegno, - che a livello nazionale il turismo go-desse della stessa importanza e della stessa dignità di cui godea livello europeo. Sulla destagionalizzazione – ha proseguito,criticando indirettamente i buoni vacanza – si sono fatte inizia-tive estemporanee e marginali”. �

Raffaella Cramarossa

25

TrE-Tourism real Estate: da Venezia riparte il dialogo sullo sviluppoimmobiliare turistico, con i top players del settore

Piergiacomo Ferrari spiega le ragioni del successo e da appuntamento alla prossima edizione

Ha mantenuto la promessa TrE - Tourism real Estate, la prima expo&conference italiana dedicata agli operatori del Real Estateturistico di qualità, che dal 15 al 18 aprile ha radunato all’Arsenale di Venezia l’intera filiera professionale del settore. La mani-festazione ha infatti riunito per quattro giorni la community formata dai top players del mercato, che si sono incontrati per svi-luppare nuove idee, prospettare nuove strategie, costruire e consolidare il loro network, analizzare nuove tendenze e avviare nuovibusiness. Urban decision-makers, politici, investitori del settore immobiliare e della finanza all’Arsenale hanno mostrato e vistoin anteprima piani urbanistici, progetti di sviluppo e programmi di valorizzazione turistica dei pubblici edei privati. I 6.000 mq.espositivi, allestiti con sobrietà ed eleganza, hanno ospitato – tra gli altri - il Mini-stero del Turismo e della Difesa, l’Agenzia del Territorio, Invitalia, Provincia di Olbia Tempio, le RegioneSardegna, Veneto, Puglia, Basilicata e Lazio; Confindustria con Federturismo e AICA, l’ENIT, Federal-berghi, Assoimmobiliare, il Network dei Demani europei, la Camera di Commercio Italo-Russa, Assoca-mereEstero, l’Unione delle Associazioni delle Dimore storiche d’Europa, BrazilPlanet- Italplanet, l’UrbanLand Institute, Fiaip e molti operatori internazionali, con l’obiettivo di favorire un’efficace azione di svi-luppo territoriale. Tra le realtà finanziarie presenti: Unicredit, Castello SGR, Est Capital SGR, UGF-Banca; tra le firme del Real Estate Sardegna House, Brioschi Sviluppo Immobiliare, Jones Lang LaSalle Hotel, Italia Turismo, Nova Marghera, Sircom, Progetto Turismo Real Estate, Redilco, Coopsette,Gecos Costruzioni e Gruppo Scarpellini. Ancora, tra le catene alberghiere i grandi nomi dell’hotellerieinternazionale affiliati AICA, Hilton Worldwide, Sol Melià Hotels; Starwood Group, Iberostar Hotel&Resort,Luxe Hotels, Monrif Hotel, Sextantio Hotel, Thotel, Ths, Domina Vacanze. Rispetto ad altre iniziative,TRE si è affermata non solo come Expo ma anche e soprattutto per l’articolazione delle Conference,che la hanno resa un evento di comunicazione a tutto tondo, dove la parte espositiva è direttamentedipendente dalla parte relazionale e culturale in senso economico, progettuale e gestionale. Il convegnod’apertura “Costruire l’ospitalità” ha radunato ad un unico tavolo i nomi più importanti del settoreper dibattere sul ruolo del turismo come motore dell’economia, le strategie e le nuove politiche finanziarie del settore. Grandispunti di riflessione sono arrivati anche dall’Hotel & Tourism Day: un’intera giornata dedicata alle diverse problematiche delsettore alberghiero, terminata con l’intervento di Tom Wright: l’archistar che ha progettato il Burj al-Arab, che con la sua carat-teristica struttura a forma di vela è divenuto simbolo di una città, di un paese e di un’intera economia. Abbiamo chiesto a Piergiacomo Ferrari, Presidente di Expo Venice, le ragioni del successo:Qual è il valore aggiunto di TRE rispetto alle altre manifestazioni del settore?Anzitutto, rispetto ad altre fiere del Real Estate in Italia e all’estero, la specializzazione: TRE si posiziona quale appuntamentodedicato allo sviluppo immobiliare per il turismo, capace di creare una verticalizzazione specifica all’interno di un mondo vasto,qual è quello del Real Estate, che per la prima volta è stato messo in contatto diretto con i top player del settore turistico. Èstato per noi motivo di particolare orgoglio sentirci dire dagli operatori che questa è veramente ‘la fiera che mancava’ e – anchegrazie ad un concept innovativo- contribuirà a strutturare e sviluppare il mercato immobiliare turistico.Qualche tendenza sullo sviluppo del turismo italiano?Partirei intanto da un dato mondiale: dopo un anno non facile per il settore turistico, le previsioni sul 2010 parlano di oltre 1 miliardodi turisti nel mondo che si muovono e soggiornano per affari o per godere dei capolavori artistici, architettonici e naturali del pianeta.Si stima che al 2020 saliranno a circa 1miliardo e 600 milioni. Un giro d’affari internazionale che sul 2009 si è attestato a oltre 7milamiliardi di dollari con un’incidenza del 9,4% sul PIL mondiale, che sale al 9,9% sul PIL europeo e all’11% su quello italiano. Ancora,un comparto che impiega 220 milioni di persone nel mondo e 2 milioni e mezzo solo in Italia. Quindi un’industria internazionale checresce lasciando sul territorio molta della ricchezza e dove le imprese sono incentivate a migliorare sempre la propria offerta sia diterritorio che di ambiente, di prodotto enogastronomico che di cultura dell’ospitalità, di offerta di alloggio e quindi di immobili: tuttoquesto ha a che fare con la nostra EXPO TRE di Venezia. Per dirle quanto è importante per l’economia italiana il comparto, si stimache i consumi turistici che fino ad ora sono stati imputati al settore hanno considerato solo le voci di spesa relativi all’alloggio e allaristorazione; ma la spesa turistica è ben più ampia e trasversale a tutti i settori economici: dati Unioncamere dicono che per ognieuro speso nella ricettività se ne contano altri 3 spesi in tutti gli altri settori economici. E l’Enit afferma che l’Italia ritorna ad esserecompetitiva e che i flussi turistici appaiono in crescita del 3 /4 % nel 2010. Intanto, il ministro Brambilla ha lanciato una nuova cam-pagna di comunicazione del prodotto Italia: al centro, la qualità della nostra ospitalità. Tre Expo, attraverso i convegni, gli incontri lepresentazioni, le ipotesi progettuali e gli studi di fattibilità ha reso reale l’incontro di migliaia di operatori pubblici e privati che hannocome obiettivo lo sviluppo turistico e culturale, quindi economico e del benessere dei rispettivi territori e dei loro cittadini. Come hanno risposto gli espositori alla scelta di Venezia come location per questo nuovo evento?Direi che ne sono stati entusiasti; Venezia è un simbolo internazionale delle bellezze e dell’ospitalità d’eccellenza, credo quindiche rappresenti la vetrina ideale per ritrovarsi a discutere di questi temi con i protagonisti del mercato italiano ed estero. TrE èpienamente coerente con il progetto di Expo Venice di realizzare eventi fieristici di qualità in settori di nicchia, con l’obiettivo

di sviluppare un mercato di valenza internazionale. Appuntamento, quindi al 2011.

27

n tesoriere un po’ diverso, che non cura solo gli aspetti eco-nomici legati al bilancio ma che con intelligenza e logica gesti-sce le risorse con proposte che facciano crescere laFederazione. È così che interpreta il suo ruolo Gianluca Savoja,38 anni “di cui 18 di professione e allo stesso tempo 17 di vitafederativa”, che nel congresso celebrato a Taormina nelloscorso autunno è stato eletto tesoriere nazionale Fiaip.

Che ruolo ha la tesoreria in questa fase di rilanciodella Federazione?Ho sempre pensato che la tesoreria avrebbe dovuto avere unosviluppo e una funzione innovativa. La tesoreria deve esserecontrollore contabile, e quindi deve capire gli andamenti eco-nomici della Federazione, ma nello stesso tempo deve metterein pratica il concetto di mescolanza tra la parte economica e laparte politica e di sindacato. Sotto questo profilo sto dando ilmassimo contributo affinché ci possa essere un equilibrio esiano centrati gli obiettivi che ci siamo prefissati. In tal sensoabbiamo dato vita a una campagna con investimenti che pun-tano a importanti ricadute istituzionali e d’immagine.

Si investe per comunicare all’esterno, dunque. Ma siinveste anche per crescere all’interno della Federazione?Negli ultimi anni abbiamo voluto che la formazione aumentassesempre di più. Questo comitatoesecutivo ha deliberato degli inve-stimenti molto importanti in talsenso. Devo dire anche che sottoil profilo della preparazione deglistessi dirigenti è cambiata radical-mente la filosofia affinché tuttipossano capire le dinamiche dellestrutture politiche, non solo dellaFederazione, ma in generale. Apartire da una buona conoscenzadel diritto costituzionale.

La Fiaip è impegnata in unacontinua battaglia per la difesadei diritti della professione.È una lotta politica nella quale laFederazione si confronta stabil-mente con i dirigenti politici conl’obiettivo di mantenere ferme leproprie posizioni in merito allastruttura della Legge 39/89 chedisciplina la nostra professsionecercando di trasferire utili sugge-rimenti per migliorarne il conte-

nuto. Quindi un diritto per chi esercità la professione ma anchemassima trasparenza e tutela per il consumatore. In tal sensoil profilo economico di supporto per mettere a conoscenzal'utente con campagne pubblicitarie volte a identificare la Fe-derazione come garanzia di serietà, qualità e deontologia pro-fessionale.

Chi tiene i cordoni della borsa in genere ha un’idea precisadegli andamenti dei mercati. Possiamo dire di essercilasciati alle spalle la grande crisi?Io dico sempre che la vita è fatta di cicli. E come nella vita, nelmondo economico ci sono alti e bassi. I secoli ci hanno inse-gnato come tutto corrisponda a questo principio. Io ritengo cheil mercato immobiliare, soprattutto in Italia, visti i dati alla manodegli ultimi 40 anni, ha rispettato questa regola e così conti-nuerà. Stiamo uscendo da una situazione che, soprattutto nel-l’ultimo biennio, tanto felice non è stata, ma pian pianoriprenderà il suo andamento positivo. La situazione attuale ladefinirei “discretamente stazionaria”: oggi quel che è più pre-occupante sono i tempi di attesa, al di là dei numeri comples-sivi dell’andamento delle compravendite. I tempi sonol’elemento più difficile da gestire. �

Mario Valeri

La tesoreria avràuna funzione innovativaIntervista a Gianluca Savoja, tesoriere nazionale Fiaip

U

ATTUALITÀ

Formazione, si riparte dai dirigentiSono nove gli incontri programmati tra marzo e maggio, per formare presidenti regionali e provinciali

su istituzioni e tecniche di lobby

Si è svolto a Rimini il 12, 13 e 14 marzo scorsi il primo corso di aggiornamento per dirigenti nazionali riservato a tutti i compo-nenti del comitato esecutivo, della giunta e al Presidente del Centro Studi Fiaip. Obiettivo del percorso formativo, illustrare i

principali istituti della materia del diritto costituzionale e le principali tecniche di lobbing. Relatoridell'incontro il professor Giuseppe Ciuoffo docente dell'Università Federico II di Napoli e RosaValletta di ES, agenzia operativa nell'ambito delle relazioni istituzionali e della comunicazione.Nelle intenzioni degli ideatori, Sabrina Cancellieri, vice presidente con delega alla formazione,e il presidente Paolo Righi, il corso doveva fornire tutte quelle competenze utili a svolgere al me-glio i compiti dirigenziali, con particolare riguardo all’attività politico-sindacale e federativa e aesercitare la legittima tutela degli interessi della categoria. Al termine delle due giornate di for-mazione, si è aperta un'interessante tavola rotonda nel corso della quale si è fatto riferimentoin particolare alle azioni svolte per la salvaguardia dell’iscrizione al ruolo per gli agenti immobi-liari, nel corso del dibattito parlamentare sul decreto legislativo di attuazione della direttiva ser-vizi (la direttiva 2006/123/CE nota anche come direttiva Bolkestein).Dal questionario di gradimento consegnato ai partecipanti il corso è risultato estremamente ri-spondente alle aspettative. Per la quasi totalità sono stati raggiunti gli obiettivi dichiarati: le im-

pressioni restituite hanno confermato l’interesse per le materie trattate e l’ampliamento delle proprie conoscenze su tematichechiave per la professione. Le metodologie didattiche utilizzate sono state ritenute efficaci sia nell'esposizione teorica sia nell'ana-lisi dei casi e lo scambio comunicativo tra i partecipanti è stato considerato più che buono. Nel complesso l'esperienza è stataritenuta a larghissima maggioranza positiva, ed estremamente apprezzata perché utile a creare un costruttivo spirito di gruppo. Il bilancio finale quindi è stato positivo. Dall'analisi dei questionari è inoltre emersa una grande richiesta formativa e molte sonostate le testimonianze di apprezzamento inviate alla vice presidente Cancellieri, che si è impegnata a proseguire su questastrada fornendo ai vertici della Federazione tutte le basi necessarie a poter svolgere in maniera adeguata e incisiva l'attività di-rigenziale e per garantire un valido ricambio generazionale all'interno di Fiaip. I contenuti del corso di Riccione saranno replicati per i presidenti regionali, provinciali e i consiglieri nazionali secondo il se-guente calendario:

8 Aprile a Bologna 9 Aprile a Padova 23 Aprile a Roma 29 Aprile ad Ancona3 Maggio a Bari 18 Maggio a Torino 21 Maggio a Cagliari 27 Maggio a Palermo

Il Presidente e i Vicepresidenti Fiaip più vicini agli associati

La Federazione è ancor più coesa e vicina agli associati. Il presidente e i vicepresidenti operativi di settore sono sempre più acontatto con associati, e delegati per sviluppare le linee guida della Federazione. Tutto ciò per innovare e far crescere i suoi di-rigenti ed essere un punto di riferimento ancor più marcato per le istituzioni e nel mercato immobiliare. Oltre al Presidente PaoloRighi, la nuova squadra a cui tutti gli agenti e mediatori si possono rivolgere è composta da il Vicepresidente nazionale vicarioFranco D’Onofrio, il Segretario Nazionale Stefano Bertelli, il Tesoriere Gianluca Savoja, il Vicepresidente con delega alla Cul-tura e Formazione Sabrina Cancellieri, il Vicepresidente con delega alla Comunicazione, Editoria ed Informatica Annabella Co-vini, il Vicepresidente con delega al settore Estero Raffaele Dedemo, il Vicepresidente alla Mediazione Creditizia SamueleLupidii, il Vicepresidente alla Previdenza e Ccnl Salvatore Stolfi ed il Vicepresidente del settore turistico Patrizia Diemoz.

vitaassociativa

Sono rimasti estasiati i rappresentanti del Real Estate pro-venienti da tutta Europa nella splendida cornice venezianae dalla prestigiosa sede della Camera di Commercio di Ve-nezia dove si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro dei dele-gati CEI (Confederazione Europea dell’immobiliare) perpresentare la nuova norma europea EN15733.Al tavolo dei relatori si sono alternati nelle loro relazioni Ma-nuel Negrao (presidente CEI), Raffaele Dedemo (vice pre-sidente Fiaip e responsabile per l’estero), Sven Johns(dirigente CEI), Paolo Righi (presidente Fiaip), Moreno Ma-rangoni (presidente Fiaip Venezia), Mario Feltrin (dirigenteCamera di Commercio Venezia), Pier Paolo Doria (Consi-glio Notarile di Venezia) e Luigi Busanel (presidente Onora-rio Fiaip) per presentare e commentare il nuovo Standardeuropeo EN15733 che detta i “Requisiti per la fornitura deiservizi erogati dagli agenti immobiliari” volto ad uniformare,nei paesi dell’ Unione Europea, i servizi che forniranno leagenzie immobiliari.“Entro il 2010 l’impatto dei nuovi Standard eleverà la qua-lità dei servizi offerti ai consumatori da parte degli RealEstate Man”, dice Negrao, “oltre ad offrire la base per unanorma specifica in quei paesi dove la professione di agenteimmobiliare non è ancora regolamentata.”Il Presidente Righi ha evidenziato, come per assurdo, que-sti nuovi Standard provenienti dall’ Unione Europea percor-rono in senso opposto la strada della Direttiva Europea 123(direttiva Bolkenstain) che indica le modalità per semplifi-care lo svolgimento di molte professioni (agenti immobiliaricompresi) all’ interno della Comunità Europea.Per ciò che riguarda l’Italia, dice Righi, l’ attività freneticadi Fiaip in questi primi mesi dell’anno si è concentrata per

evitare, nel recepimento della Direttiva 123 nelle norme ita-liane, che venga meno il Ruolo Agenti Immobiliari, percome strutturato e le leggi fondanti la professione, eviden-ziando che i nuovi Standard europei non sono una novitàper chi lavora in qualità in Italia ma pongono degli obiettiviper l’intera categoria nell’innalzamento dei servizi minimiofferti agli utenti.Dedemo e Johns hanno puntualizzato come gli Standardeuropei (EN 15733) non pongono obblighi nei confronti degliagenti immobiliari essendo di natura facoltativa eviden-ziando però come ora diventi fondamentale porre il cliente-consumatore nel diritto-dovere di essere preventivamenteinformato di tutte quelle notizie che possono influenzare ladecisione nella fase d’acquisto o locazione di un immobile.Il notaio Doria ha evidenziato come le norme italiane sianoquelle che tutelano maggiormente il consumatore alla lucedelle norme esistenti negli altri paesi e in particolare in quellianglosassoni.Questi Standard potranno ulteriormente qualificare l’atti-vità di intermediazione posta nella fase antecedente il tra-sferimento della proprietà immobiliare potendo cosìqualificare il ruolo sociale dell’intermediario nel rapportocon il consumatore.Gli onori di casa sono stati assolti da Marangoni per la FIAIPveneziana e da Feltrin per la Camera di Commercio auspi-cando entrambi una sempre più fattiva collaborazione nelpromuovere attivita volte a meglio tutelare il mercato.L’importante appuntamento si è poi concluso con unasplendida cena nei pressi di piazza S Marco.

Luca Zaramella

Dall’Unione Europea standard operativi per gli agenti immobiliari

29

Foto

: Chi

ara

Usc

otti

Soppressione del ruolo e crisi del settore immobiliare:Fiaip e Fimaa ne discutono a Cagliari

La crisi del mercato immobiliare sardo del 2009 sta tutta nel meno 20% registrato dagli investimenti per la prima casa e nellaconseguente perdita di 9mila posti di lavoro nell’edilizia. Dati piuttosto chiari che, lo scorso 22 marzo, nella sala consiliare dellaCamera di commercio di Cagliari, sono stati analizzati alla luce delle ricadute che, su un settore già in crisi, potrebbe avere larecente soppressione del ruolo degli agenti immobiliari. Organizzata dalla Fiaip e dalla Fimaa, in collaborazione con la Cameradi commercio del capoluogo isolano, la tavola rotonda “Mercato immobiliare e sviluppo locale: quali strategie e quali politichea tutela dei consumatori a seguito della soppressione del ruolo” è stata l’occasione per fare il punto su quelle che potrebberoessere le conseguenze dell’entrata in vigore delle norme previste dall’articolo 72 del decreto legislativo, licenziato il 19 marzoscorso dal Consiglio dei ministri, che ha recepito la direttiva servizi dell’Unione europea, la cosiddetta Bolkestein. Come sot-tolineato dai presidenti delle due Federazioni, Paolo Righi (Fiaip) e Valerio Angeletti (Fimaa), il rischio concreto è che, con lenuove regole, che, in sostanza, rendono sufficiente la semplice dichiarazione di inizio attività (Dia) per lo svolgimento della pro-fessione, venga meno la competenza degli agenti immobiliari e dei mediatori d’affari e, di conseguenza, la sicurezza per gli in-vestimenti, già centellinati, dei consumatori. La possibile introduzione di nuovi operatori, inoltre, costituirebbe un problemaanche dal punto di vista dell’esponenziale aumento dell’of-ferta di servizi in un mercato già saturo. L’incontro, al qualehanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Cagliari, EmilioFloris, il segretario della Cciaa cittadina, Vincenzo Desogus,il senatore del Pdl Piergiogio Massidda (tra i possibili candi-dati per il centrodestra alla presidenza della provincia del ca-poluogo sardo alle elezioni che ci saranno a fine maggio), e ilvicepresidente del consiglio regionale, Michele Cossa, èstato inoltre un’utile occasione per sottolineare quanto sia im-portante che, per perorare le cause comuni, le differenti cate-gorie facciano “gruppo” piuttosto che chiudersi incontroproducenti provincialismi.

Anche in un periodo di profonda crisi economica come l’at-tuale, l’investimento immobiliare resta la base più affidabileda cui ripartire per il rilancio. Questo l’incipit del convegno“Mercato Immobiliare: competitività e credito oltrela crisi”, organizzato lo scorso 22 febbraiodalla Fiaip di Genova. Obiettivo dichiaratodell’incontro, quello di dare ad associa-zioni di categoria, istituti di credito,ordini professionali e istituzioni lapossibilità di confrontarsi e trovareuna direzione comune verso unanuova stagione di sviluppo eco-nomico. Al convegno, patroci-nato dalla Provincia di Genova,hanno partecipato, oltre al presi-dente della Fiaip Liguria, GuerinoPucci, l’assessore provinciale alloSviluppo economico, Paolo Perfi-gli, l’assessore comunale alle Politi-che per la casa, Bruno Pastorino, e ilpresidente di Associazione proprietà edi-lizia (Ape-Confedilizia) di Genova, VincenzoNasini. Alla tavola rotonda hanno invece presoparte il direttore della sede del capoluogo ligure della

Banca d’Italia, Letizia Radoni, il senatore del Popolo della li-bertà Enrico Musso e il capo redattore de Il Sole 24 Ore Sa-verio Fossati. In particolare, quest’ultimo, ha evidenziato

come anche nel corso del 2009 la politica del mat-tone sia rimasta appesa a tante buone inten-

zioni ma a pochi fatti. A questo propositoFossati, ha ricordato le tre linee guida

che, pur rimanendo poi lettera morta,hanno caratterizzato la politica im-mobiliare dell’esecutivo lo scorsoanno: aumento delle cubature,housing sociale e cedolare seccaal 20% sui redditi da locazione.Ai primi due, più di recente ri-spetto all’incontro di Genova, ilgoverno ha dato in parte il via

con il decreto legge sugli incentivi,approvato dal Consiglio dei ministri

il 19 marzo, e con l’annuncio dellacostruzione di 50mila nuovi alloggi in

5 anni dato dai ministri dell’Economia,Giulio Tremonti, e delle Infrastrutture, Altero

Matteoli. La cedolare secca, al momento, resta,ancora una volta, una bella speranza.

Investimenti immobiliari e politica del mattone.A Genova si parla di rilancio economico

vitaassociativa

Borsa immobiliare, Napolipresenta Listino ufficialesecondo semestre 2009

Continua il trend negativo del mercato immobiliare napole-tano. Nel secondo semestre del 2009 il calo delle venditeresidenziali, rispetto allo stesso periodo del 2008, è statoinfatti del 3,5% nel capoluogo campano e del 4,7% in pro-vincia. Ancora più gravi i danni per i settori terziario e com-merciale. Nello stesso periodo il primo ha registrato undecremento del 30%, il secondo ha invece visto calare icontratti del 20%. Tornando al residenziale, per quel che ri-guarda le tipologie di abitazioni, restano al palo quelle difascia alta e medio alta, nonostante una lieve riduzione deiprezzi. In aumento, invece, la compravendita di apparta-menti di piccolo taglio, in particolare nei quartieri Chiaia,San Ferdinando e Vomero, soprattutto grazie al boom di ri-chieste da parte di singles e giovani coppie. Stabile la fa-scia bassa, che si conferma leader per transazioni evelocità di vendita. È questo, a grandi linee, l’identikit delmercato immobiliare partenopeo tracciato dal Listino uffi-ciale del secondo semestre 2009, realizzato dalla Borsa im-mobiliare di Napoli (Bin), società della Camera dicommercio, e presentato a metà marzo nel capoluogocampano.

Tempi duri per agenti e mediatori.Fiaip: a rischio 30mila posti di lavoro

Tra la riforma dell’accesso alle professioni e un 2009 ca-ratterizzato da un calo diffuso delle compravendite e dallastretta creditizia delle banche, si prospetta un periodo noncerto facile per gli agenti immobiliari e chi si occupa dimediazione del credito. Se, infatti, la Fiaip parla di un set-tore che, tra il 2009 e il 2010, rischia di perdere 30milaposti di lavoro, per la Federazione italiana mediatori cre-ditizi (Fimec) quello appena passato è stato un anno asso-lutamente da dimenticare. La crisi, inoltre, non sembrarisparmiare neanche il settore franchising, come eviden-ziato dalle dichiarazioni di Antonio Pasca, presidente diTecnocasa, ed Enrico Quadri, consigliere delegato di Treefinance, società di Tree Group che opera con i marchi Ga-betti Finance, Rexfin e Smartfin nel campo della media-zione creditizia. Il primo ha sottolineato una “mortalità” diagenzie mai così alta negli ultimi 19 anni mentre, il se-condo, ha ricordato che, nel 2009, sono stati chiusi il 15%dei punti vendita. Tra le due categorie, comunque, i piùpenalizzati restano i mediatori. Gli agenti immobiliari, in-fatti, sembrano avere buon gioco in nicchie di mercatocome le abitazioni di lusso, gli affitti e l’intermediazioneper il corporate.

31

PIANO CASA, IL GOVERNORILANCIA E RADDOPPIAIl premier riporta al centro la casa e, alla vigiliadelle elezioni, tira fuori gli assi delle ristrutturazionie del housing sociale

ulla casa si è giocata una parte im-portante della campagna elettorale perle elezioni politiche del 2008. Ora, a dueanni di distanza, il Cavaliere rilancia eraddoppia sull’oggetto dei desideri degliitaliani. Il 19 marzo, a pochi giochi dallachiamata alle urne per il rinnovo dellamaggior parte dei governi regionali, ilConsiglio dei ministri ha approvato undecreto legge per incentivare attivitàproduttive e consumi, in cui tra l’altro, hafatto sapere il premier Silvio Berlusconi,c’è una parte di quel Piano casa deli-neato un anno fa e rimasto in buona so-stanza inattuato, nonostante ladefinizione di un’intesa tra Stato e Re-gioni. La disposizione stabilisce che potrannoessere eseguiti senza alcun titolo abili-tativo, quindi senza la Dia (denuncia diinizio attività), tutti gli interventi di manu-tenzione ordinaria e straordinaria dellecase, purché “non riguardino – ha preci-sato Berlusconi – parti strutturali del-l'edificio e l'aumento dei parametriurbanistici". In pratica i proprietari po-tranno fare liberamente lavori interni, manon potranno spostare muri portanti, au-mentare la superficie o la cubatura, né

fondere più unità immobiliari in una, o alcontrario, ricavare più abitazioni da unasola. Questa disposizione, ha aggiuntoil presidente del Consiglio, “è la messain pratica del nostro motto: tutti padroniin casa propria”. L’unico adempimentoche è rimasto a carico dei padroni dicasa è la comunicazione, anche per viatelematica, del nome dell'impresa cherealizzerà i lavori. Un intervento, ha sot-tolineato ancora il premier, che rappre-senta un "tonico per nostre aziendeedilizie". Un modo, ha aggiunto il mini-stro dell’Economia Giulio Tremonti, perdare attuazione “dal basso” al Pianocasa di un anno fa, che includeva anchela possibilità di aumentare la cubatura,e che è stato bloccato dalle Regioni. In-somma per aggirare l’ostacolo delle legi-slazioni regionali e riattivare il motoredell’edilizia dando impulso alle ristruttu-razioni, il governo ha pensato a unanorma “privatistica” limitata all’ambitodella proprietà edilizia, ma pur sempresoggetta a norme locali. Ci hanno detto,ha infatti spiegato il responsabile delMef, “che il Piano casa era una cosa giu-sta ma non si poteva fare perché dicompetenza regionale e allora noi di-

ciamo che sarà il buon governo delleRegioni a consentire almeno le opere in-terne. Sarà così un buon motivo percambiare le amministrazioni regionaliche non lo consentono”.Sulla casa il governo non si è però limi-tato a rilanciare il Piano casa del 2009,ma ha ritirato fuori anche quello vecchio,già delineato poco prima delle politiche2008 dall’esecutivo di Romano Prodi ericompreso nel decreto conti pubblici112/2008. E’ ancora il ministro Tremontiad annunciare prima e a firmare poi il 24marzo scorso, insieme al collega re-sponsabile delle Infrastrutture AlteroMatteoli, il decreto per la scelta della Sgr(società di gestione del risparmio) delFondo investimenti per l’abitare (Fia), fi-nalizzato alla realizzazione di un piano diintervento per l’edilizia residenziale chedovrebbe portare alla creazione di50mila alloggi popolari in cinque anni. IlFondo nazionale sarà partecipato dallaCassa depositi e prestiti (70%) insiemead Abi, Associazione bancaria italiana(15%), e Acri, Associazione di fondazionie casse di risparmio (15%). L’interventoprevede che le Fondazioni, a livello lo-cale, costituiscano fondi territoriali per

S

PIANO CASA, CONFENDILIZIA: IL DL VA CORRETTO O SARÀ UN ALTRO BUCO NELL’ACQUA

“La storia delle semplificazioni edilizie è una storia già scritta, è quella del Piano Casa. Anche quest’ul-timo è stato di fatto e in gran parte svuotato di significato dalle normative regionali. E anche il decreto-legge sulla deregulation in casa è destinato a finire nel nulla, cozzando contro una congerie di normativeregionali restrittive. C’è un modo solo per rimediare e dare fiducia e certezze ai proprietari di casa: ilprovvedimento del governo va modificato dal Parlamento, in sede di conversione in legge, espungen-done le premesse che fanno riferimento alle leggi regionali o, meglio ancora e cioè per una maggiorechiarezza, dicendo che le Regioni sono chiamate a disciplinare i titoli abilitativi nell’ambito dei principidirettivi stabiliti dal decreto-legge. Non bisogna dimenticare, infatti, che tutto nasce dalla (confusionaria) riforma della Costituzionevarata nel 2001: il governo del territorio è materia di legislazione concorrente, ma la stessa Costituzione stabilisce la competenzadello Stato ad emanare i principi fondamentali di tale materia. E non a caso, infatti, la semplificazione edilizia è stata emanata comeparte integrante del Testo unico sull’edilizia, che si apre proprio con la precisazione che tale testo contiene i principi fondamen-tali in materia di attività edilizia. In questo senso il Governo ha emanato il proprio decreto nei termini noti ma, davanti alle incer-tezze seminate dai conservatori dello status quo e dalle varie burocrazie, occorre precisarlo con chiarezza al di là di ogniragionevole dubbio nei modi sopra indicati”.

Corrado Sforza Fogliani, Presidente di Confedilizia

33

ampliare l'impatto del Fia e attuare ilpiano di edilizia popolare. La tempisticaè stata delineata dal ministro Matteoli:"Entro aprile saranno convocate le Re-gioni e pubblicato il bando di gara perattivare i fondi immobiliari di housing so-ciale". Con il decreto del 24 marzo e conquello che suddividerà tra le Regioni 377milioni destinati agli accordi di pro-gramma, saranno attivate risorse per unmiliardo. Gli alloggi andranno a sfrattati,giovani coppie, categorie protette, men-tre i fondi saranno così suddivisi: 200milioni per acquisto, affitto, recupero enuova costruzione; 140 milioni al bandodi gara per la scelta della Sgr del Fia chedovrà attivare da 1 a 3 miliardi di europer contribuire a finanziare il 40% deifondi locali, che a loro volta dovrebberoattivare un importo di circa 4 miliardi. Ma non è finita qui. La casa rispuntaanche negli incentivi previsti dal decretolegge approvato il 19 marzo, lo stesso incui c’è la semplificazione normativa perle ristrutturazioni. Archiviata la rottama-zione auto, il governo ha puntato su unpacchetto di agevolazioni definite “casaper le famiglie”. Una parte dei 300 mi-lioni di euro stanziati dal provvedimentoservirà a finanziare sconti sull’acquistodi elettrodomestici, pompe di calore,stufe, cucine e persino abitazioni eco-sostenibili. Quest’ultimo rappresental’incentivo più consistente: si potrà otte-nere un contributo sino a 7mila euro inbase all'effettivo risparmio energetico,che dovrà essere certificato dall’Enea.

Edilizia, il Pdlvuole una nuova sanatoria

Riaprire i termini del condono edilizio va-rato dal secondo governo Berlusconi nel2003, facendo slittare i termini per lapresentazione delle domande dal 10 di-cembre 2004, al 31 dicembre 2010. E’quanto prevede il disegno di legge S.2020 presentato da Carlo Sarro insiemead altri 13 senatori del Pdl il 17 febbraioscorso e assegnato all’esame in sedereferente della commissione Ambientedi palazzo Madama a metà marzo. Iltesto propone alcune modifiche all’arti-colo 32 della legge n. 326/2003, con cuiè stato convertito il decreto legge269/2003 sui conti pubblici, che ha sta-bilito le modalità dell’ultima sanatoriadegli abusi edilizi, e l’articolo 31 deltesto unico sull’acquisizione degli immo-bili (decreto del Presidente della Repub-blica 380/2001). Obiettivo del testo,scrive Sarro nella relazione introduttiva,è quello di garantire a tutti i cittadini i be-nefici dello speciale regime di condonoprevisto dalla legge del 2003, evitandodiscriminazioni attribuibili a cause estra-nee dalla loro volontà, come lo scorrettoesercizio della potestà legislativa regio-nale. Queste in passato, lamenta il par-lamentare, hanno limitato e in alcuni casiprecluso, le legittime aspettative dei cit-tadini. Il testo propone inoltre di inclu-dere nel condono le opere abusiverealizzate su aree sottoposte a vincoliambientali o paesaggistici, previo il

nulla-osta dell’autorità preposta alla tu-tela del vincolo.

Cedolare affitti, alla Cameracontinua il dibattito

Sia pur a rilento, la commissione Fi-nanze di Montecitorio sta proseguendoil dibattito, in sede referente, delle di-verse proposte di legge sull’introdu-zione della cedolare secca sugli affitti.Dopo che il 13 ottobre 2009, il gruppodi lavoro aveva deciso di adottarecome testo base per la discussionequello d’iniziativa dei deputati del PdPaola De Micheli e Alberto Fluvi (C.1809), è stato fissato per il 4 marzo2010 il termine per la presentazionedegli emendamenti. Le proposte di mo-difica presentate sono state solo cin-que e tutte a firma di Silvana Comarolidella Lega Nord. Gli emendamenti del-l’esponente del Carroccio propongonouna riformulazione del testo preve-dendo l’applicazione di un’aliquota so-stitutiva su tutti i redditi da locazionedel 23% e affidano ai Comuni i compitidi accertamento sulla regolarità deicontratti. La proposta C. 1807, adot-tata come testo base, propone invecel’introduzione dell’aliquota sostitutivaal 20% soltanto per i redditi da loca-zione derivanti da contratti d’affitto acanone agevolato. La discussione deltesto dovrebbe proseguire ad aprile. �

Paola Del Gaudio

panoramanormativo

Tutto l’immobiliarein un click

Tutte le sezioni e le rubrichedel magazine on line

News dal mondodell’immobiliare

Registration line

Cerca il tuo immobilenel database

Registrati allaNewsletter

ww

w.

ai

ma

ga

zi

ne

.i

t

Archivio di tutti inumeri

Dopo la battaglia sulla direttiva servizi, che ha visto scenderein campo gli agenti immobiliari in difesa del ruolo, ci si preparaora alla battaglia dei mediatori creditizi. Entro il 12 maggio2010 il governo dovrebbe infatti adottare il decreto legislativodi attuazione della direttiva 2008/48/CE sulla riforma del cre-dito al consumo e delle attività di mediazione creditizia. Il prov-vedimento sarà predisposto sulla base dei principi fissati

dall’articolo 33 della legge Comunitaria 2008 (L. 88/2009). Prin-cipi tra i quali il legislatore ha inserito anche l’obbligo di costi-tuirsi in società per i mediatori creditizi e l’incompatibilità tra lafigura di mediatore e quella di agenti in affari. Due nodi su cuiFiaip, insieme ad altre associazioni di categoria, ha espressoforti criticità, dal momento che in questo modo si rischia di to-gliere il lavoro a migliaia di liberi professionisti.

Mediatori creditizi, in attesa della riforma di maggio

l 23 febbraio scorso la commissione Finanze di Montecito-rio ha concluso l’indagine conoscitiva, deliberata l’11 dicem-bre 2008, sul credito al consumo, dopo aver svolto un lungociclo di audizioni durante il quale sono stati ascoltati gli organie le associazioni più rappresentativi del settore.Il quadro emerso nel documento finale redatto dal gruppo dilavoro, presieduto dal deputato del Pdl Gianfranco Conte, hamesso in evidenza luci e ombre di un comparto che negli ultimidieci anni ha conosciuto uno sviluppo notevole malgrado lastorica propensione al risparmio delle famiglie italiane.Secondo i dati forniti dal direttore generale dell’Associazione

Bancaria italiana (Abi) Giovanni Sabatini, l’indebitamento deinuclei famigliari è raddoppiato dal 2000 al 2008, passando dal30 a quasi il 60% in rapporto al reddito disponibile, sebbenequesto livello sia ancora notevolmente inferiore rispetto allamedia europea (93%) e a quella statunitense (140%).Quest’incremento è legato principalmente all’aumento sia deiprestiti finalizzati con destinazione d’uso – acquisto di automo-bili e mutui immobiliari – che dei prestiti personali, in grado diaumentare temporaneamente il potere d’acquisto dei consuma-tori senza essere però legati all’acquisizione di un bene specifico.Si assiste, ormai, a un vero e proprio boom dei finanziamenti,frenato nel 2008 dalla crisi economica mondiale innescata daimutui subprime americani e dai relativi derivati – contratti o ti-toli il cui prezzo era basato sul loro valore di mercato – chehanno “infettato” anche i mercati europei e asiatici.Proprio per questo motivo l’indagine conoscitiva si è focaliz-zata sulle problematiche relative alla disciplina dei mediatoricreditizi e, in generale, dei terzi che si interpongono nell’eroga-zione dei finanziamenti.Come ricordato dal presidente dell’Associazione italiana delcredito al consumo e immobiliare (Assofin) Valentino Ghelli,ascoltato dalla commissione il 14 ottobre 2009, in Italia ope-rano circa 180mila mediatori creditizi e agenti finanziari – deiquali meno di 17mila hanno personalità giuridica – 1.100 so-cietà iscritte negli elenchi previsti dal decreto legislativo385/1993 e successive modifiche noto come Testo unico ban-

cario (Tub) e circa 400 istituti di credito.Quest’articolazione molto complessa evidenzia l’esistenza diproblemi di controllo per quanto riguarda la qualità e la traspa-renza dei servizi offerti, aggravati dal fatto che l’iscrizione neglielenchi e negli albi degli intermediari è subordinata al rispettodi condizioni puramente formali relative alla qualifica professio-nale e all’onorabilità.Inoltre, gli organi di vigilanza – la Banca d’Italia e l’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato (Agcm) – attualmentenon dispongono di strumenti normativi e risorse adeguate percontrollare questo vero e proprio microcosmo, costituito prin-

cipalmente da persone fisiche enon da società.Un caso emblematico è costi-tuito dall’iscrizione nell’albo deimediatori creditizi, gestito dal-l’Ufficio di informazione finan-ziaria della Banca d’Italia, in cui

sono presenti circa 100mila mediatori. La registrazione, in-fatti, è condizionata solo dal possesso di un titolo di studio diistruzione superiore e dall’assenza di condanne definitive perreati penali.Da un’analisi degli operatori presenti sul mercato, risulta poiche circa il 93% dei finanziamenti concessi nel nostro Paese èerogato direttamente dal sistema bancario o da finanziarie chefanno capo a istituti di credito di grandi dimensioni.In particolare, la commercializzazione dei prodotti di credito alconsumo è affidata, per lo più, a reti esterne alla banca di rife-rimento (si ricorre spesso al meccanismo delle esternalizza-zioni), costituite da operatori fortemente orientati a raggiungereil fatturato, a discapito spesso di una corretta relazione d’affaricon il cliente.Questo tipo di strutturazione, secondo il gruppo di lavoro diMontecitorio, rispondendo principalmente a logiche commer-ciali, oltre a determinare gravi carenze nei controlli relativi allatrasparenza delle transazioni, è spesso all’origine di una lievi-tazione dei costi per gli utenti finali.Si assiste, in pratica, al paradosso per cui, nonostante sia pre-sente un elevato numero di operatori nel mercato che dovrebbegarantire una maggior concorrenza e l’abbattimento dellespese dei consumatori, in realtà il costo del credito al consumoè superiore a quello registrato in altri Paesi europei.A queste distorsioni congenite presenti in un panorama cosìcomplesso, cercano di porre rimedio le novità normative previ-

I

Mediazione creditizia,sulle traccedella riformaAlla Camera dei Deputati sotto i riflettoriregole e limiti del credito al consumo

Abi, l'indebitamento delle famiglie è raddoppiatodal 2000 al 2008, passando dal 30 a quasi il 60%del reddito disponibile

ste dalla direttiva 2007/64/CE sui servizi di pagamento (Pay-ment services directive), recepita con il dlgs 11/2010, e dalladirettiva 2008/48/CE sul credito al consumo e per la riformadelle attività di mediazione a cui il governonon ha ancora dato attuazione.Il decreto legislativo per il recepimento del-l’atto comunitario sui servizi di pagamentoconsente anche a soggetti non finanziari, lecosiddette “payment institutions” – checomprendono le compagnie di telecomuni-cazione, i supermercati e parte della grandedistribuzione – di erogare forme di credito al consumo, purchéstrettamente legate ai propri servizi di pagamento e per un pe-riodo non superiore a dodici mesi.In pratica, questi nuovi soggetti – che godono di un poterecontrattuale molto forte rispetto alle banche e agli interme-diari facendo capo quasi sempre a grandi gruppi esteri (adesempio Ikea e Carrefour) – potranno offrire forme di finan-ziamento per gli acquisti effettuati presso la propria catena

distributiva, oppure erogare carte prepagate utilizzabili nei cir-cuiti internazionali.L’introduzione delle “payment institutions”, quindi, pone il pro-

blema di ridefinire i sistemi di vigilanza, visto che questi sog-getti sono spesso costituiti da multinazionali che operano inpiù Paesi, e un sistema di controllo basato solo su autorità na-zionali è certamente destinato al fallimento.La direttiva sul credito ai consumatori, prevista dalla legge co-munitaria 2008 (L. 88/2009), invece, delega al governo la rimo-dulazione della disciplina delle attività e dei soggetti attivi nelsettore finanziario con l’intento di ordinare un comparto, quello

DOSSIER

Nonostante il pullulare di operatori sulmercato dei prodotti finanziari, in Italiail costo del credito al consumo è superiorea quello medio degli altri Paesi europei

37

degli intermediari, caratterizzato da una crescita tumultuosa espesso incontrollata.I punti principali della riforma prevedono un giro di vite sul livellodi protezione e sulla corretta informazione dei consumatori, perridurre i casi di frode e i furti d’identità e uniformare le norma-tive dei 27 Stati membri dell’Unione.Il provvedimento, che stabilisce tra l’altro l’obbligatorietà pergli operatori di costituirsi in società per azioni (spa), dovrà ap-plicarsi ai contratti di credito che prevedono il pagamento diinteressi, ma non a quelli garantiti da un'ipoteca sui beni im-mobili e sui terreni. Sono esclusi, inoltre, i crediti per un importototale inferiore a 200 euro o superiore ai 75mila.Il governo non ha ancora esercitato la delega tramite l’ado-zione del relativo decreto legislativo, e per questo motivo lacommissione Finanze della Camera ha proposto una serie dipossibili integrazioni al futuro testo finalizzata a riordinare ul-teriormente il settore.Prima di tutto, secondo il gruppo di lavoro sarebbe opportunodistinguere una volta per tutte l’attività dei mediatori creditizida quella degli agenti finanziari, stabilendo dettagliate cause diincompatibilità tra le due figure e affidando la gestione di albi edelenchi a un organismo appositamente istituito, dotato di poteri

di verifica e sanzionatori, sottoposto alla supervisione dellaBanca d’Italia.Inoltre, si dovrebbero introdurre condizioni più rigorose e re-strittive per l’accesso alla professione, subordinando l’iscri-zione all’albo o all’elenco degli agenti finanziari a dei serirequisiti di onorabilità e professionalità, collegando quest’ul-tima all’esperienza acquisita negli anni o all’accertamento conun’apposita prova valutativa.L’obiettivo complessivo degli interventi proposti, quindi, miraad aumentare la qualità professionale e l’autorevolezza degliintermediari del credito al consumo, che non devono assolu-tamente trovarsi in situazioni di conflitto d’interesse ma essere

in grado di fornire ai consumatori, con la maggiore trasparenzapossibile, un’ampia gamma di prodotti, suggerendo le solu-zioni migliori alle esigenze e alle condizioni specifiche del sin-golo cliente.Comunque, secondo la commissione Finanze di Montecitoriol’intermediazione creditizia rientra in una scelta fondamentale dipolitica economica che dovrà necessariamente fare il legisla-tore nazionale. In pratica, bisognerà scegliere se seguire il mo-dello anglosassone incentrato sullo sviluppo dei consumiprivati e quindi del credito al consumo, o mantenere l’attualemodello di sviluppo, basato fondamentalmente sulla spiccatapropensione al risparmio delle famiglie italiane, in grado di ali-mentare le riserve degli istituti di credito.Questi due modelli sono antitetici perché il primo è trainato daiconsumi, ma è più esposto al sovraindebitamento delle fami-glie e alla creazione di bolle speculative, mentre il secondo èstrutturato sulla raccolta dei risparmi da parte del sistema ban-cario, ma dipende fortemente dalla capacità delle famiglie dicontenere i consumi.Bisogna tenere presente, ha concluso il gruppo di lavoro, cheil credito al consumo non costituisce il vero motore della cre-scita economica, ma può sostenere la domanda purché esi-

stano le condizioni fondamentali per assicurare stabilità alreddito dei nuclei familiari.In questo quadro, quindi, “compito di un banchiere degno diquesto nome, attento alla sana e prudente gestione dellabanca, non è concedere credito a chiunque glielo chieda, fi-dando in astruse architetture finanziarie, né negarlo a priori achi avrebbe i requisiti personali ed economici per ottenerlo, trin-cerandosi dietro asettiche valutazioni numeriche, ma saperesercitare la propria capacità di discernimento professionalenell’esercizio, di per sé rischioso, della funzione creditizia.” �

Francesco Tucci

La riforma dovrà garantire qualità professionale e autorevolezzadegli intermediari per assicurare trasparenza e un’ampia gammadi prodotti ai consumatori

Si sarebbe dovuta concludere nel dicembre scorso ma andràavanti almeno fino al 30 giugno 2010. Prosegue così l’indagineconoscitiva sul mercato immobiliare deliberata dalla commis-sione Ambiente di Montecitorio il 23 aprile 2009. L’ultimo aessere ascoltato è stato, il 9 febbraio, Giovanni Sabatini, diret-tore generale dell’Associazione bancaria italiana (Abi). Il dgdell’Abi ha evidenziato la positività dell’operato degli istituti dicredito che grazie a interventi quali la rinegoziazione e la por-tabilità dei mutui, e al cosiddetto Piano famiglie, che consente

di sospendere il pagamento del prestito per un periodo di 12mesi, si sono dimostrati pronti a rispondere alla crisi e attentiai bisogni delle fasce meno abbienti. Finora il ciclo di audi-zioni, iniziato il 29 settembre 2009 e ampiamente trattato nel-l’ultimo numero del 2009 de L’Agente Immobiliare, hariguardato Ance, Fiaip, Fimaa, Anama, Consulta nazionale in-terassociativa per l’intermediazione immobiliare, Confedilizia,Assoimmobiliare, Assogestioni, Genworth financial, Tecno-borsa, Nomisma e Agenzia del territorio e Finco.

Mercato immobiliare, Abi: positiva l’azione delle banche

tavolta, forse, ci siamo davvero. A fine febbraio le commis-sioni Finanze di Camera e Senato hanno dato il loro via libera alloschema di decreto del ministero dell’Economia sulle modalità difunzionamento del Fondo di solidarietà per i mutui prima casa. Laluce verde da parte dei gruppi di lavoro arriva a due anni dallaistituzione del Fondo, prevista dalla Finanziaria 2008 (L. 244/2007,

varata dal governo di centrosinistra guidato da Romano Prodinel dicembre 2007), e con undici mesi di ritardo sui tempi previ-sti: il regolamento di attuazione doveva essere adottato dal Mefentro il 29 marzo 2009. Endemiche lungaggini a parte, il provve-dimento, che ora torna a via XX settembre in attesa della firma del

ministro Giulio Tremonti, della pubblicazione in Gazzetta uffi-ciale, e della agognata entrata in vigore, potrà rivelarsi senz’altroutile in questa particolare congiuntura economica.Il cosiddetto Fondo Gasparrini, da Federica Rossi Gasparrini,presidente di Federcasalinghe, ed ex presidente nazionale del-l’Udeur all’epoca del governo Prodi, punta, con una dote di 20

milioni di euro, a garantire alle fami-glie in difficoltà che ne fanno richie-sta, il pagamento dei costi delleprocedure bancarie e degli onorarinotarili necessari a sospendere lerate dei mutui prima casa. Si potràfare ricorso all’agevolazione per non

più di due volte e per un periodo massimo complessivo nonsuperiore a diciotto mesi. Entrando nel merito, il testo, formatoda 8 articoli, individua (art. 1) nei titolari di mutui per l’acquistodella casa adibita a residenza principale e situata in territorioitaliano, i beneficiari dell’intervento. Per ottenere la sospensione

S

Fondo solidarietà mutuifinalmente si parteCon due anni di ritardo arriva il provvedimento pensatoper sostenere le famiglie in difficoltà

Su testo le commissioni parlamentari hannoespresso perplessità su dotazione economica,soggetti ammessi e ruolo banche

MATTONE&FINANZA

delle rate, dovrà essere presentata domanda (art. 4) alla bancadove è in corso di ammortamento il mutuo, utilizzando il mo-dello che sarà reso disponibile sul sito internetwww.sospensionemutui.it, realizzato dalla società a capitalepubblico alla quale il dipartimento del Tesoro del Mef affiderà lagestione del Fondo. L’articolo 2 dello schema di decreto mini-steriale stabilisce i requisiti e le condizioni per l'accesso alleagevolazioni. Potrà fare richiesta solo chi ha un indicatore dellasituazione economica equivalente (Isee) non superiore a 30milaeuro l’anno ed è in possesso del titolo di proprietà sull’immo-bile, oggetto del contratto di mutuo, il cui importo residuo nondeve essere superiore a 250mila euro. L’abitazione per la qualeè richiesto l’intervento del Fondo non può rientrare nelle cate-gorie catastali A/1, A/8 e A/9 (abitazioni di lusso, castelli e ville).L’accesso al beneficio è inoltre subordinato alla verifica di og-gettive condizioni di difficoltà del richiedente verificarsi dopo ladata di stipula del contratto di mutuo, come la perdita del postodi lavoro, la morte o l'insorgenza di condizioni di non autosuf-

ficienza di uno dei componenti il nucleo familiare, il pagamentodi spese mediche o di assistenza domiciliare per più di 5milaeuro l’anno, l’aver sostenuto spese di manutenzione straordi-naria, di ristrutturazione o di adeguamento funzionale dell’im-mobile, l’incremento della rata a tasso variabile di almeno il25% in caso di rate semestrali e di almeno il 20% per quellemensili. L’articolo 3 stabilisce che, a fronte della sospensionedel pagamento delle rate di mutuo, il Fondo rimborsa alle ban-che i costi sostenuti dal beneficiario per eventuali onorari no-tarili anticipati dall’istituto di credito. L’articolo 5 precisa che ilFondo è dotato di personalità giuridica ed è soggetto patrimo-niale autonomo e separato, gestito dal dipartimento del Tesorodel ministero dell’Economia attraverso una società a capitaleinteramente pubblico. Questa società dovrà occuparsi del-l’istruttoria delle domande, delle verifiche, dell’attività di recu-pero crediti e della realizzazione e funzionamento del portalewww.sospensionemutui.it. I rapporti tra la società di gestionedel Fondo e le banche sono disciplinati dall’articolo 6.

41

“ Riteniamo il fondo importante”

Il fondo di solidarietà permette la sospensione dei pagamentidelle rate a tutte le famiglie che versano in situazioni di diffi-coltà per eventi eccezionali e imprevedibili. Per il settore im-mobiliare non avere riversato sul mercato uno stock diimmobili rivenienti da aste giudiziarie è un bene. Il mercatonon sarà drogato da valori che non siano sani. Speriamo che i tempi di attuazione non prolunghino le diffi-coltà di tante famiglie italiane. E’ chiaro che ogni aiuto diquesto genere è gradito, ma crediamo che vada supportatoda un cambiamento strutturale dell’accesso al credito. Ilfondo sarebbe più utile se fosse unito a un piano di ristrut-turazione del debito delle famiglie.In questi anni di ricorso “deregolato” al credito al consumo,al credito per l’acquisto delle case, molte famiglie hannofatto poca attenzione a ciò che in realtà avrebbero potutospendere rispetto alle entrate. Un consulente del credito, in-vece, avrebbe potuto meglio consigliare come gestire il bi-lancio famigliare. Negli anni addietro molto spesso chi si èrecato da solo in banca oppure si è recato dal venditore diauto, piuttosto che di generi di consumo o direttamente dalcostruttore/venditore di case non si è posto il problema delrapporto rata/reddito. Abbiamo vissuto un periodo di euforia generale; un periodoin cui i mutui si cartolarizzavano e pertanto il rapportorata/reddito era marginale. Rivolgersi a un Mediatore Credi-tizio o Consulente del Credito, abituato a sviluppare plan-ning finanziari e a dare consigli su come meglio pianificare leentrate e le uscite probabilmente avrebbe portato ad evitarequalche asta immobiliare. Ma ora bisogna guardare al futuro cercando di evitare gli er-rori del passato. La Fiaip pone molta attenzione alla forma-zione dei suoi 3.500 Mediatori Creditizi affinché sianocompetenti, preparati e pronti a dare alle famiglie italianequel supporto di cui hanno bisogno per evitare di ripetere er-rori di valutazione finanziaria.

Samuele LupidiiVice Presidente Nazionale Mediazione Creditizia

In particolare, è stabilito che gli istituti di credito abbiano a di-sposizione dieci giorni di tempo per valutare la completezzae regolarità formale delle richieste presentate per l’accessoalla sospensione delle rate e per trasmettere al gestore delFondo tutta la documentazione relativa all’ammontare deicosti e degli oneri finanziari dell'operazione. Dal canto suo, lasocietà di gestione, verificata la sussistenza dei presupposti,rilascia, entro quindici giorni dal ricevimento della documen-tazione, il nullaosta alla sospensione del pagamento delle ratedi mutuo e imputa alle disponibilità del Fondo l’importo deicosti e degli oneri finanziari indicato dalla banca. L’articolo 7stabilisce le modalità di revoca delle agevolazioni, nel caso,sulla base di successive verifiche, risultino false le dichiara-zioni e la documentazione fornita dal beneficiario o da altrosoggetto competente a rilasciarla. In caso di revoca, chi haottenuto l’agevolazione dovrà rimborsare al Fondo la sommacorrisposta alla banca, rivalutata secondo gli indici ufficialiIstat di inflazione, oltre agli interessi corrispettivi al tasso le-gale. Con l’articolo 8 si stabilisce che le risorse non utilizzate,comprese le multe comminate agli istituti di credito per l’inos-servanza delle norme in materia di portabilità dei mutui e disurrogazione, affluiscono in un apposito conto corrente infrut-tifero istituito alla Tesoreria centrale dello Stato e intestato algestore del Fondo.Apprezzato in maniera bipartisan, il provvedimento è stato co-munque licenziato dai gruppi parlamentari di Camera e Senatocon una serie di osservazioni. Da parte loro, i membri dellacommissione Finanze di Montecitorio hanno sottolineato comela quota di 20 milioni sia da ritenere insufficiente. Inoltre, acco-gliendo i rilievi formulati dal deputato Pd Franco Ceccuzzi, ilgruppo di lavoro ha evidenziato la necessità di includere tra irimborsi a carico del Fondo anche la parte degli interessi dellospread (maggiorazione) applicato dalla banca, oltre che deltasso d’interesse, per evitare che in caso di mancato paga-mento i soggetti siano segnalati ai sistemi di informazioni cre-ditizie. Infine, alla luce dell’accordo recentemente stipulato tral’Associazione bancaria italiana (Abi) e i consumatori in ma-teria di sospensione del pagamento delle rate dei mutui daparte delle famiglie in difficoltà per un periodo di 12 mesi, ilcosiddetto Piano famiglie predisposto dall’Abi a ottobre 2009,e attivo da gennaio di quest’anno al quale hanno aderito finora197 banche, i deputati hanno chiesto che si estendano i re-quisiti per l’ammissione al beneficio anche ai destinatari di trat-tamenti di cassa integrazione o di altri ammortizzatori sociali.Come a Montecitorio, anche a palazzo Madama il parere favo-revole espresso dal VI gruppo di lavoro è stato accompagnatoda una serie di osservazioni che, ora, sarà compito dei tecnicidel Mef accogliere o meno. Nello specifico, su suggerimentodi Adriano Musi (Pd) e Rosario Giorgio Costa (Pdl), i sena-tori hanno manifestato la necessità di sciogliere il dubbio cheil limite di 30mila euro, previsto per accedere al fondo, sia ef-fettivamente riferito all’Isee, e non al reddito imponibile, che siestendano i requisiti per l’ammissione al beneficio anche ai de-stinatari di trattamenti di cassa integrazione e che, per snelliree semplificare le procedure, tutti gli adempimenti siano affidatialle banche. �

Bruno Ceccarini

Presentato ufficialmente nei giorni scorsi, l’Indice dei prezzielaborato dal Centro Studi di REplat S.p.A. - l’azienda concui Fiaip ha dato vita al progetto MLS Fiaip (www.mlsfiaip.it)- rileva la variazione percentuale della media dei prezzi degliimmobili divisi per tipologia in una data zona cittadina, inse-riti sul Multiple Listing Service dalle oltre 1.700 agenzie che loutilizzano (indipendenti, membri di associazioni di categoria,affiliati a network in franchising), rispetto allo stesso mese del-l’anno precedente. Come gli altri indici REplat, quelli di do-

manda e offerta, anche quello dei prezzi è basato soltanto suidati estrapolati dal flusso di lavoro che gli agenti immobiliarigenerano quotidianamente all’interno del MLS. “Gli operatoriinseriscono ogni giorno in piattaforma le richieste e gli immo-bili che prendono in incarico, con tutte le relative informazioni.Lo stesso giorno di ogni mese il nostro Centro Studi è in gradodi rilevare l’andamento del mercato fatto dagli operatori senzadoversi affidare a interviste e questionari”, spiega VincenzoVivo, presidente dell’azienda.

Nuovo Index di mercato targato REplat

l mercato immobiliare italiano ha fatto un salto indietro neltempo di dieci anni. Nel 2009 le compravendite di abitazionisono state 609.145, attestandosi allo stesso livello del 2000. Ilmomento più difficile per il settore è stato il primo trimestredello scorso anno, quando la flessione nelle transazioni resi-denziali ha segnato un -18,5%. Con il passare dei mesi peròquella che sembrava una caduta libera ha cominciato a rallen-tare, registrando a fine anno una riduzione dell’11,3% rispettoal 2008, quando il calo è stato del 15,1%. Rispetto al 2007,dunque, la perdita totale è stata del 27%. Sono questi i datimessi in evidenza da Nomisma con la presentazione, il 17marzo, del Il Rapporto sul mercato immobiliare 2010.La fotografia scattata dall’istituto di ricerca bolognese, rivelaun mercato del mattone diversificato sul piano territoriale e

della tipologia d’immobile e “rigido” sul fronte dei prezzi. Fat-tore questo che non ha favorito la ripresa delle transazioni.La discesa delle compravendite è stata meno accentuatanelle aree metropolitane (-5,8%) e nei capoluoghi di provincia(-8,1%). Le compravendite di uffici sono diminuite del 10,2%,quelle dei negozi del 17%, mentre gli immobili produttivihanno perso il 20,2%.In diminuzione anche i prezzi. Nelle 13 grandi aree urbane presea campione, il costo delle abitazioni è sceso in media del 4,1%(-3,9% gli uffici, -3,2% i negozi, -6,2% i capannoni industriali),mentre le cose sono andate un po’ meglio nelle 13 città “inter-medie”: -3,7% per le abitazioni nuove, -3,5% per quelle usate,-3,3% per gli uffici, -4% per i negozi, -3,4% per box e garagee -3,2% per i capannoni. Anche i tempi di vendita, in particolare nelle città intermedie,hanno proseguito il trend di crescita, portandosi a 5,6 mesi perle abitazioni (5,9 se si tratta di un’abitazione nuova) 7,7 per gliuffici, 6,9 per i negozi.A fronte del calo medio dei prezzi, la domanda, evidenzia No-misma, appare fortemente diversificata: per le costruzioni diqualità la richiesta rimane significativa mentre per le altre èquasi inesistente. "Complessivamente – si spiega nel Rapporto- il mercato esprime una rigidità dei prezzi che restano stabili ocalano di pochi punti percentuali, mentre l'aggiustamento è av-venuto soprattutto dal lato delle quantità dove il numero com-plessivo delle abitazioni compravendute crolla nel giro di treanni di quasi 250mila unità ed oggi raggiunge poco più di600mila compravendite annue”.

Nel 2009, osserva ancora Nomisma, sono diminuiti anche gli in-vestimenti in edilizia (9,4%), un dato che, unito a quello del calodelle transazioni ha determinato la perdita di 200mila posti dilavoro tra costruzioni (150mila) e servizi immobiliari (50mila).Per il 2010, secondo l’istituto di ricerche, proseguirà la fles-sione dei prezzi, sia pur meno marcata di quella formulata anovembre: -1,9% per le abitazioni nuove, -3,3% per gli uffici e-2,7% per i negozi. Dal 2011, conclude il Rapporto, "si do-vrebbe assistere a un'inversione di tendenza e un ritorno atassi di variazione positivi con un +1,9% per le case, +1,7%per il direzionale e +2,9% per il commerciale. Per quel che ri-guarda il mercato dei mutui si stima che le erogazioni nel 2009siano scese del 13%, vale a dire 7,6 miliardi in meno rispettoal 2008. La crisi, d'altra parte, sta colpendo anche chi ha già

acceso un mutuo: il 18% delle famiglieha dichiarato di aver avuto difficoltà nelfar fronte ai pagamenti delle rate negliultimi 12 mesi”.Pur confermando il quadro delineato

da Nomisma, gli operatori dei servizi immobiliari sembranoguardare con meno pessimismo al futuro. E’ quanto emergedal Sondaggio congiunturale presso gli agenti immobiliari sulmercato delle abitazioni in Italia, realizzato dall’8 al 12 febbraio2010 da Banca d’Italia e Tecnoborsa in collaborazione congli agenti Fiaip.Per quanto riguarda il quarto trimestre del 2009, gli operatori se-gnalano una stabilizzazione del mercato e un parziale recuperodel numero di compravendite, una riduzione del volume di inca-richi a vendere rimasti inevasi e una sostanziale stazionarietàdelle quotazioni, in particolare con riferimento alle attese per il tri-mestre in corso. Tra le cause prevalenti di cessazione dell’inca-rico a vendere, il 63,2% degli agenti indica come motivazioneprincipale l’assenza di proposte di acquisto a fronte di richiestedel venditore troppo elevate (era il 65,9% del campione a iniziodel 2009). E’ aumentata la percentuale di coloro che segnalanoun ritiro dell’incarico dovuto ad attese di prezzi più favorevoli.

Gli operatori manifestano infine “un miglioramento nelle pro-spettive del proprio mercato di riferimento, in misura più ac-centuata sugli orizzonti più distanti”. �

Gianluca Lustri

I

Compravendite,ritorno al futuroNel 2009 il numero di transizioni nel residenziale è allo stesso livellodel 2000. Per gli agenti il mercato immobiliare si sta stabilizzando

Nomisma, abitazioni compravendute a quasi250mila unità in tre anni

Agenti immobiliari, mercatoin fase di stabilizzazione, buonele prospettive di ripresa

NEWTREND

La neve blocca la ripresa del mattone Usa

Il mercato immobiliare Usa non è ancora fuori dalla crisi: lo dimostrano i dati pubblicati nel marzo scorso dalla National asso-ciation of realtors (Nar), la Federazione americana degli agenti immobiliari. Secondo gli analisti, l'indice pending home sale(relativo alla vendita di case esistenti per le quali è stato sottoscritto un preliminare, ma non è stato chiuso il contratto) a gen-naio 2010 sarebbe calato in maniera inaspettata, con una contrazione del 7,6%, che segue la flessione dello 0,8% di dicem-bre 2009. Lawrence Yun, capo economista della Nar, ha attribuito parte della responsabilità del calo al maltempo che haimperversato in molte zone degli States tra dicembre e febbraio: “Il dato relativo ai preliminari di vendita di gennaio scorso, sep-pure in crescita rispetto a un anno fa, è comunque di molto inferiore rispetto alle stime, soprattutto se si tiene conto dell’esten-sione delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, che hanno ampliato il numero dei potenziali acquirenti. Tuttavia, lecondizioni atmosferiche eccezionalmente rigide che hanno caratterizzato l’inverno in molte zone degli Usa hanno influito sulleattività economiche”.Né si attendono sorprese dai dati di febbraio e marzo: il mercato immobiliare Usa comincia ad accusare gli effetti dell’esauri-mento del supporto che il governo e la Federal Reserve avevano approntato per sostenere il settore nella fase acuta della re-cessione, che si stanno traducendo nella riduzione del volume delle transazioni. Lo confermano molti analisti che hanno previstoun’estrema lentezza, in grado di protrarsi nel corso dei prossimi anni, nella ripresa del real estate americano. Tuttavia, è diffi-cile azzardare stime: già da gennaio 2010 i più avevano previsto in crescita di un punto percentuale l’indice pending home sale,ma la realtà li ha smentiti, e pochi oggi sentono di poter escludere il riacutizzarsi del problema.

45

ra i tanti temi che l’attuale dibattito scaturito dalle recentinovità normative in materia di lavoro e modalità di risoluzionedelle controversie in ambito lavorativo ha sollevato, ve n’è unoche sembra essere stato in qualche modo dimenticato dallamaggioranza dei commentatori e che invece costituisce unanovità di reale rilevanza nel panorama delle relazioni lavorativee professionali; l’estensione della certificazione preventiva deicontratti di lavoro prevista dall’art. 75 del D.lgs. n. 276/2003(c.d. Riforma Biagi) anche alle relazioni di lavoro autonomo,operata dal testo originale del c.d. Collegato Lavoro.L’estensione in questione che a taluni è sembrata un mero ar-gomento giuridico ed è stata liquidata come una oziosità da

addetti ai lavori, possiede invece potenzialità che, nel compartodella mediazione immobiliare e creditizia così come in moltialtri, potrebbero diventare significativamente rilevanti.L’utilità pratica della certificazione si coglie in effetti facilmentese si tiene conto di un dato empirico: sono ormai numerosis-simi, dinanzi ai Tribunali del Lavoro, i processi che vedono con-trapposti i datori di lavoro ed i loro collaboratori o dipendenti eche vertono sulla c.d. qualificazione del rapporto di lavoro tragli stessi instaurato. In linea di principio, infatti, e specialmentea causa di una diffusa superficialità e grossolanità nella reda-zione dei contratti di lavoro stipulati, tra le parti contrattuali sog-getti sorge frequentemente un contenzioso inerente la natura

F

Come evitarei contenziosi nei rapportidi lavoro: la certificazionepreventiva dei contratti

del rapporto instaurato: spesso, il lavoratore si rivolge al Giu-dice al fine di far riscontrare che la propria attività lavorativa èstata prestata in qualità di lavoratore subordinato - con tutte leconseguenze che ne derivano sul piano del trattamento retribu-tivo, previdenziale, assistenziale e, in via generale, delle garan-zie che spettano ad un lavoratore subordinato - mentre,dall’altra parte, il datore di lavoro agisce per far riconoscere diaver instaurato un rapporto di lavoro autonomo. Altrettanto nu-merosi sono inoltre i contenziosi aperti dagli enti previdenzialiche agiscono nei confronti di un rapporto autonomo o paraau-tonomo, pretendendone invece la natura subordinata, anchein questo caso con le immediate conseguenze già elencate.L’esperienza porta a riscontrare come, il più delle volte, le con-troversie con il lavoratore si concludono tendenzialmente conuna transazione nella quale, per la natura stessa della transa-zione dove entrambe le parti fanno delle concessioni, vi sonocomunque dei costi a carico del datore di lavoro; mentre i con-tenziosi con gli enti previdenziali raramente sono conciliati,comportando comunque per il datore di lavoro i costi di causaspesso anche se vincitore. L’utilità della certificazione dei contratti di lavoro è proprioquella di evitare il verificarsi del contenzioso descritto; ridu-cendo, grazie ad una qualificazione preventiva della natura giu-ridica del rapporto da parte di un apposito organismocertificatore, l’incertezza sulla qualificazione giuridica della re-lazione e restituendo - a parere di chi scrive - centralità alla vo-lontà delle parti contrattuali che troppo spesso ormai vienecompressa e marginalizzata se non addirittura messa in ridi-colo nel corso dei contenziosi giudiziari al cui interno si assisteinvece ad una preponderanza delle valutazioni giudiziali chealle volte assumono per i più una latenza arbitraria. La certificazione infatti in quanto atto della pubblica amministra-zione è opponibile oltre che alle parti che sottoscrivono il con-tratto anche a terzi, compresi gli organismi ispettivi degli entiprevidenziali, e quindi nell’ipotesi di impugnazione del contrattoda certificato, sorge l’obbligo di esperire il tentativo di concilia-zione avanti all’ente certificatore e solo successivamente si puòprocedere giudizialmente, chiedendo l’accertamento della nonrispondenza tra il contratto certificato e l’effettivo rapporto in-staurato. È immediatamente evidente la rilevanza di questa pro-cedura nei casi di contenziosi instauratisi nei confronti di Enti

previdenziali e degli Ispettorati del Lavoro, in questi casi infattila stessa circ. n. 71/2005 del Ministero del Lavoro prevede l’im-possibilità da parte dell’ente di irrogare sanzioni o rivendicareoneri contributivi quando ci si trovi dinanzi a dei contratti certi-ficati, sino a quando non venga emessa sentenza che accerti lanon rispondenza tra certificazione e rapporto di lavoro, lo stessoMinistro del lavoro con la direttiva dell’ottobre 2008, in merito aicomportamenti in sede di controllo, chiariva che il funzionario insede ispettiva doveva limitare le verifiche ai contratti non certi-ficati e consentiva all’ispettore la possibilità di procedere con lacontestazione dei contratti certificati, nei soli casi di denunciaeffettuata dal lavoratore. L’ingresso delle tipologie di rapporti di lavoro autonomo ine-renti la fornitura di prestazioni nel novero dei contratti certifica-bili, crea quindi il presupposto per alcune utilissime garanzieanche a rapporti che sino ad ora restavano privi di “copertura”sotto il profilo della qualificazione della loro stessa natura giu-ridica, aggravata dalla labilità delle distinzioni tra elementi ca-ratterizzanti la subordinazione rispetto alle caratteristiche dellaprestazione del lavoro autonomo, e da una latente tendenza avoler privilegiare il “diritto alla subordinazione” indipendente-mente dalla concreta attività professionale del lavoratore, espesso anche dalla convenienza per il lavoratore stesso, che indefinitiva hanno comportato transazioni “in difesa”, e quindionerose, per il datore di lavoro ovvero contenziosi lunghi, in-certi e comunque caratterizzati da costi rilevanti con gli entiprevidenziali. Alla data odierna ancora non è chiaro quale dovrebbe esserel’esito dell’iter legislativo per il testo di legge che al suo internocontiene la norma estensiva dell’istituto della certificazionepreventiva anche ai rapporti di lavoro autonomo, ed il fatto chetratta di un istituto in larga parte incompreso e bistrattato damolti anche tra gli addetti ai lavori, non rassicura sull’esito del-l’iter legislativo di questa norma in particolare. La rilevanzadella novità comunque è tale che i fautori di un efficiente me-todo di gestione della giustizia civile in generale e del rito dellavoro in particolare non potrebbero che augurarsi che lanorma in questione possa presto fare parte dell’ordinamentolegislativo nazionale. �

Donato [email protected]

previdenzae lavoro

Lavoro, Napolitano frena sull’arbitrato

Dopo due anni di navetta tra Camera e Senato, il 3 marzo scorso l’Aula di palazzo Madama ha dato quello che si pensava fosseil via libera definitivo al disegno di legge sul lavoro, l’ultimo collegato alla Finanziaria 2009. Tra le norme contenute nel provve-dimento, l’articolo 31 ha stabilito la possibilità di affidare a un arbitro, invece che a un giudice, la risoluzione delle controver-sie fra lavoratori e datori di lavoro. Disposizione giudicata una “controriforma” dai giuslavoristi, e che a detta dei sindacatiaggirerebbe l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che tutela i dipendenti dal licenziamento senza giusta causa con la pos-sibilità di ricorrere al giudice del lavoro. Ed è proprio su questa norma, oltre che sull’estrema eterogeneità del provvedimento,partito con un testo di soli nove articoli e licenziato con 50, che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha concentrato i suoirilievi rinviando, il 31 marzo scorso, alle Camere il provvedimento. Per il Quirinale infatti è necessario che il Parlamento ridefi-nisca il testo, garantendo una maggiore tutela ai lavoratori.Commentando la decisione del presidente della Repubblica, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha auspicato un rapido rie-same parlamentare del ddl. Sacconi ha poi circoscritto i nodi sollevati da Napolitano con riguardo all’articolo 31: una più precisadefinizione dell'arbitrato, i limiti entro cui ammettere la possibilità per il lavoratore di concordare il rinvio agli arbitri di futuri con-tenziosi all'atto dell'assunzione e lo spazio di intervento sostitutivo del ministro in caso di mancato accordo tra le parti sociali.

47

RICCHEZZA E AGGIORNAMENTO DELLE INFORMAZIONI ON LINEIl web rende gli annunci più efficaci e migliora il livello di servizio con i clienti

“Il Real Estate Online sta conoscendo una fase di grande espansione e moltissime agenzie immobiliari hanno già avuto mododi apprezzare i vantaggi di Internet e di integrare questo utile strumento all’interno delle proprie strategie commerciali e delleproprie politiche di comunicazione. Per far crescere il proprio business percorrendo con successo la strada dell’innovazione ènecessario che tutti gli agenti immobiliari comprendano l’importanza del web e acquisiscano consapevolezza dei Top Bene-fit a supporto del mondo del Real Estate:

� convenienza,� tracciabilità,� presenza continuativa,� ampiezza dell’audience e target mirato,� visibilità delle inserzioni� ricchezza di informazioni e aggiornamento costante,� interattività (immediatezza della relazione agente-utente)� passaparola (utenti portavoce della qualità del servizio).

Puntare su Internet significa convenienza, tracciabilità, pre-senza continuativa e visibilità degli annunci, ampiezza dell’au-dience e target mirato, ma anche ricchezza delle informazionie aggiornamento costante, due aspetti d’importanza crucialeper il mercato immobiliare in una logica di ottimizzazione delservizio al cliente funzionale agli obiettivi di business.Annunci completi e dettagliati consentono infatti di sod-disfare al meglio i clienti, che avendo visibilità di tutte le informazioni relative a un immobile, possono selezionare quello piùin linea con le proprie esigenze e fissare appuntamenti per visitare solo case e appartamenti a cui siano realmente interessati.In questo modo l’agente ottimizza i tempi di lavoro, evitando inefficienze legate a sopralluoghi alla cieca che hanno poche pro-babilità di andare a buon fine, e può dedicare maggiore attenzione a clienti effettivamente motivati. La ricchezza delle informa-zioni è quindi fondamentale, ma spesso è vincolata al supporto fisico sui cui è pubblicata l’inserzione e gli annunci sulla cartastampata risentono di questo limite. Pubblicare un’inserzione sulla stampa o sulla cartellonistica implica il rispetto di confiniprecisi e un investimento funzionale allo spazio a disposizione. Spesso le descrizioni si riducono quindi a poche righe e non èprevista la possibilità di inserire foto, planimetrie e cartine topografiche. In questi casi i potenziali clienti posso solo farsi un’ideaapprossimativa dell’immobile in affitto/vendita e per rendersi effettivamente conto delle sue caratteristiche devono necessa-riamente contattare l’agente immobiliare e concordare un sopralluogo.Grazie alla sua natura ipertestuale e multimediale, il web rappresenta uno strumento strategico da questo punto di vista,in quanto a fronte di un investimento decisamente inferiore rispetto alla carta stampata, consente di pubblicare un numero pres-soché illimitato di informazioni e di corredare le descrizioni degli annunci con immagini, video, cartine e link significativi per laqualificazione dell’immobile. Per esempio le oltre 12.000 agenzie affiliate a Casa.it possono pubblicare annunci dettagliati conuna descrizione ricca di informazioni, con una tabella riepilogativa delle principali caratteristiche dell’immobile, con innumere-voli foto e planimetrie e con la cartina di Google Maps e la panoramica di Street View per il corretto posizionamento dell’im-mobile. Gli utenti hanno così la possibilità di visionare oltre 600.000 annunci completi, consultando testi, commenti, foto epiantine, per poi contattare direttamente le agenzie degli immobili più in linea con le proprie necessità.Un altro vantaggio del web collegato alla ricchezza delle informazioni e fondamentale per la soddisfazione del clienteè la possibilità di aggiornare in tempo reale gli annunci, eliminando gli immobili non più disponibili e aggiungendofoto/dettagli o modificando prezzi, in modo che l’informazione veicolata attraverso le inserzioni sia sempre affidabile e veritiera.Gli agenti immobiliari possono rapidamente aggiornare i propri annunci, offrendo un maggior livello di servizio agli utenti chepossono concentrarsi sulla consultazione di annunci effettivamente in vendita/affitto e con caratteristiche attendibili. Casa.itcura molto questo aspetto e incoraggia le agenzie partner ad aggiornare con frequenza i propri annunci, consentendo agliutenti stessi di segnalare se le inserzioni sono relative a immobili non più disponibili. Ricchezza delle informazioni e aggiornamento costante degli annunci sono quindi due preziosi elementi di servizio per iclienti e Internet consente alle agenzie immobiliari di curare con la massima attenzione e senza costi aggiuntivi questi aspettiin modo da garantire la soddisfazione degli utenti e di conseguenza il raggiungimento degli obiettivi di business. Dopotutto unutente soddisfatto è un utente che torna sul portale, che si affida all’agenzia immobiliare e che si fa portavoce della qualità delleservizio, incrementando le opportunità di business degli agenti. Interattività e passaparola rappresentano proprio due ulterioriTop Benefit del web che approfondiremo nei prossimi articoli di questa rubrica”.

DANIELE MANCINI, Amministratore Delegato di Casa.it

Non ci sono i canali e le calli, ma chi arriva ad Asolo respiraVenezia. La città, adagiata tra le colline e protetta a norddalla pedemontana e a ovest dal massiccio del Grappa,sembra un pezzo di tela staccato da un paesaggio di Gior-gione o di Bellini. E tra le vie si avverte quello spirito laico edevoto che ha reso i domini della Serenissima centri di artee cultura. Se poi si entra nella Cattedrale, si scopre quantoforte sia il legame con Venezia. Sull’altar maggiore capeg-

gia una copia fedele dell’Assunta di Tiziano dei Frari. E poisi scopre che c’è anche l’Assunta di Jacopo da Ponti (dettoil Bassano). Poi ancora l’Assunta, tra i Santi Antonio e Lodo-vico, di Lorenzo Lotto e nel cui volto, secondo gli studiosi, sipossono riconoscere i tratti di Caterina Cornero Regina diCipro e signora di Asolo, e, per trasposizione, di Venezia,che nel giorno dell’Assunzione, il 15 agosto, celebrava il ma-trimonio tra sé e il mare.

Asolo, la Regina e l’Assunta

Asolo è Venezia e Venezia è Asolo”, dicono gli abitanti dellacittà, per sottolineare l’affinità tra l’atmosfera che vi respiranocon il capoluogo veneto. Affinità di architettura, ma anche dispirito. Selezionata dall’Associazione nazionale Comuni italiani(Anci) tra i borghi più belli d’Italia, e insignita nel 2003 del pre-mio “Città veneta della Cultura 2003”, Asolo ha una posizionefavorevole e un clima felice, che ne hanno fatto un centro abi-tato fin dall’epoca preistorica. Sotto la dominazione romana,tra il I secolo a. C. e il I d. C, ha attraversato un periodo digrande crescita, testimoniato oggi da resti e reperti archeolo-gici di un acquedotto (La Bot), di un teatro, delle terme e di unastrada, la via Aurelia, che non ha nulla a che fare con la più notavia Aurelia dell'Etruria che da Roma arriva a Ventimiglia, ma cheserviva a collegare Asolo a Padova e forse a Feltre.Il massimo fulgore della città si ebbe dalla fine del ‘300, con ladominazione della Repubblica di Venezia, che diede alla cittàun importante riassetto urbano e la legò indissolubilmente alla

propria aristocrazia fino alla caduta della Serenissima. Nel 1489Asolo ha infatti ospitato la residenza della ex regina di CiproCaterina Cornaro - nobile veneziana figlia di Marco Cornèr –costretta ad abbandonare il proprio trono alla morte del marito,

a causa delle conti-nue ribellioni in-terne, cui laRepubblica avevaposto fine obbli-gando la nobil-donna ad abdicarea favore della Sere-nissima. Caterinarientrò a Venezia il6 giugno 1489 e lacittà l’accolse inmodo memorabile:ospitata sul Bucin-toro (la galea distato dei Dogi)venne accompan-gnata in proces-sione nella Basilica

di San Marco dover rinnovò la rinuncia alla corona. D’alloranella prima domenica di settembre Venezia festeggia l’acco-glienza alla Regina di Cipro con la famosa regata storica. No-minata domina Aceli (signora di Asolo) dal Doge AgostinoBarbarigo, Caterina conservò anche negli atti ufficiali il titolo eil rango di regina, e nel Castello della Regina, a lei dedicato, ri-chiamò alla sua corte artisti e letterati, tra cui Giorgione, Lo-renzo Lotto e Pietro Bembo, che qui ambientò i dialoghisull’amore platonico “Gli Asolani”. Nell’Ottocento, poi, con la dominazione austriaca, Asolo fu in-teressata da riforme delle istituzioni civili e da un programma diopere pubbliche, fino a quando nel 1866 entrò a far parte delRegno d’Italia. La storia ottocentesca della città è custodita daun antico orologio a pendolo, nascosto dietro il bancone diun'enoteca in via Browning, nei pressi del Teatro dei Rinnovati:qui sono annotate le date della storia cittadina a partire dagliinizi del XIX secolo.

Sono molti i personaggi celebri che hanno legato il proprionome al borgo veneto: l’esploratrice e scrittrice Freya Stark, ilpoeta britannico Robert Browning, che vi scrisse l’opera “Aso-lando”, Giosuè Car-ducci, che la definì“città dai cento oriz-zonti”, il compositoreGian FrancescoMalipiero e anche ladivina EleonoraDuse, che ha sceltoAsolo per trascor-rervi lunghi periodi diriposo e alla quale silegò al punto di chie-dere di esservi se-polta alla sua morte,nel 1924. I segni del passaggiodi questi celebri per-sonaggi si ritrovanotra i vicoli del centrostorico: meritano una

Asolo,città dai cento orizzontiTour alla scoperta di un gioiello veneziano nel cuore delle collinetrevigiane, tra storia, arte e buon vino

"Asolo, adunque, vago e piacevole castello posto negli estremigioghi delle nostre alpi sopra il Trivigiano è, siccome ognuno deesapere, di madonna la Reina di Cipri" (da "Degli Asolani").

Pietro Bembo

Pal

a d

i Aso

lo, L

oren

zo L

otto

Rit

ratt

o d

i Cat

erin

a C

orn

ero,

Tiz

iano

VIAGGI

visita il Duomo, al cui interno vi è una preziosa opera di LorenzoLotto realizzata nel 1506, e la Loggia del Capitanio, antica sededella Comunità Asolana, oggi sede del Museo Civico. Il Castellodella Regina, semidistrutto nel 1820, era la residenza della re-gina di Cipro Caterina Cornaro, e oggi ospita il teatro EleonoraDuse. Vi è poi Villa Rubini De Lord, in cui abitava Gian France-sco Malipiero, e la chiesetta di Sant’Angelo, al cui interno sonovisibili splendidi affreschi del XIV secolo.Il patrimonio culturale e storico della città è ricco di tradizioni eleggende. Si narra per esempio che gli antenati del luogo, Ve-neti o Euganei, abbiano sotterrato da qualche parte una ca-pretta di oro zecchino, la cui ricerca ha sempre accompagnatol’immaginario degli asolani, ma che non sarebbe mai stata ritro-vata. Vi è poi la tradizione dei cuchi, che risale all’invasione na-poleonica e che si ripropone ogni anno alla Sagra di SanGottardo, con la quale gli asolani mettevano alla berlina gli in-vasori: si tratta di fischietti in terracotta che riproducono un sol-dato francese a cavallo di un pollo, in atteggiamento tronfio econ un sorriso da beota. �

Raffaella Cramarossa e Paola Del Gaudio

L’atmosfera di Asolo è profondamente legata al ritmo lento delvivere “asolando”: le numerose enoteche, ristoranti e trattoriesono luoghi raccolti in cui gustare sapori genuini, antichi, legatiall’andamento delle stagioni e all’influenza veneziana, dallesarde in saor ai bigoli in salsa, dalle zuppe di funghi alla pastae fagioli, fino al radicchio di Treviso o di Castelfranco, allazucca, agli asparagi bianchi di Bassano. Prodotti tipici del ter-ritorio sono il mais bianco perla e il formaggio Morlacco, il for-maggio Bastardo e il Biso (pisello) di Borso del Grappa, i fagiolinani di Levada e le mele di Monfumo, l’olio della Pedemontanadel Grappa che ha qui l'appendice più settentrionale, le ciliegiedi Maser e il miele del Grappa. Senza dimenticare poi le spe-cialità del borgo, come il gelato al sambuco, il “Tintoretto” (va-riante del Bellini al gusto di melograno) e il buon vino dellatradizione veneta. Ad Asolo, che aderisce all’associazione delleCittà del Vino, infatti, è possibile degustare i vini della zona,come Merlot, Cabernet, Prosecco, Chardonnay, Incrocio Man-zoni, ma il borgo è anche un polo importante della produzionedoc “Montello e Colli Asolani”.

LA TRADIZIONE ENOGASTRONOMICA

51

MANGIARE&BERE

AGRITURISMO "Al MORER"Via Risorgimento, 5 - Tel 0423 55060www.almorer.it - [email protected]

OSTERIA "AL BACARO"Via Robert Browning, 165 - Tel 0423 55 150

OSTERIA "AL BERSAGLIERE"Via San Martino, 31 - Tel 0423 952 744

RISTORANTE CON CAMERE "AI DUE MORI"Piazza d'Annunzio, 5 - Tel 0423 952256www.ristoranteduemori.it

RISTORANTE "AL CASONETTO"Via Bassane, 1 - Tel 0423 524100 - 0423 952842

RISTORANTE "BISTROT"Via P. Bembo, 85 - Tel 0423 529592

RISTORANTE "HOSTERIA CA' DERTON"Piazza Gabriele d'Annunzio, 11 - Tel 0423 529 648www.caderton.com - [email protected]

RISTORANTE "HOTEL VILLA CIPRIANI"Via Canova, 298 - Tel 0423 523 411

RISTORANTE "LA TERRAZZA" presso ALBERGO AL SOLEVia Collegio, 33 - Tel 0423 951332 - Fax 0423 951007www.albergoalsole.com - [email protected]

CAFFÈ CENTRALEVia Roma, 72 - Tel 0423 952141www.caffecentrale.com - [email protected]

HOSTARIA ALLA ROCCAVia Canova, 298 - Tel 0423 55288

EVENTI

Asolo fa parte del circuito nazionale delle Città del Vino, eogni anno ad agosto, con la manifestazione “Calici di stelle”,il borgo celebra con degustazioni e assaggi i migliori vini delterritorio e i prodotti locali tipici. Il 5 maggio, quando ricorre la festa in onore di San Gottardo,cui è dedicata una chiesa cittadina, Asolo è teatro di unasagra cittadina, durante la quale si rinnova la tradizione deicuchi, i tipici fischietti asolani che ritraggono i soldati di Na-poleone con fare canzonatorio.

DOVE DORMIRE

ALBERGO AL SOLE * * * *Via Collegio, 33 - Tel 0423951332 - Fax 0423951007www.albergoalsole.com - [email protected]

ALBERGO HOTEL VILLA CIPRIANI * * * *Via Canova, 298 - Tel 0423523411 - Fax 0423952095www.sheraton.com/villacipriani

ALBERGO HOTEL DUSE * * *Via Browning, 190 Tel 042355241 - Fax 0423950404www.hotelduse.com - [email protected]

ALLOGGI presso Ristorante "Ai Due Mori"Piazza d'Annunzio, 5 - Tel 0423 952 256www.ristoranteduemori.it

BED & BREAKFAST "CA' DEL FORESTO"Via Foresto di Pagnano, 6 - Tel. [email protected]

BED & BREAKFAST "CASASOLANA"Via Sottocastello, 18 - Tel 042355754 - Fax 0423521843www.casasolana.it - [email protected]

BED & BREAKFAST "LA STUBE"Via Forestuzzo, 42 - Tel. 0423 55381

BED & BREAKFAST "VILLA VEGA"Via Foresto di Pagnano, 3 - Tel 042355026 - Cell 3475436622www.villavega.it - [email protected]

UNITA' ABITATIVE presso AGRITURISMO "Al Morer"Via Risorgimento, 10 - Tel 0423 55060

UNITÀ ABITATIVE TOFFOLO BRUNOVia Marconi 137 - Tel. 0423 952748

VIAGGI

solo, un piccolo gioiello architettonico adagiato su splen-didi colli assolati che nel corso dei secoli ha sedotto personaggistraordinari: dall’affascinante regina Caterina Cornaro che fecedel suo castello un luogo di incontro dei maggiori artisti del suotempo come Pietro Bembo, Gentile Bellini e Giorgione, a Ca-nova, al poeta Robert Browning, alla divina Eleonora Duse, aGiosuè Carducci che la definì “la città dai cento orizzonti” per isuoi incantevoli panorami, all’esploratrice Freya Starck, ad He-mingway solo per citarne alcuni. Il borgo è caratterizzato da unafusione di memorie storiche fatte di scorci medievali e ville pal-ladiane e di panorami naturali assolutamente unici.“Queste caratteristiche influenzano in modo sostanziale il mer-cato immobiliare asolano del centro storico che presenta delledinamiche e delle peculiarita’ diverse rispetto al resto del terri-torio comunale“, sottolinea Marino Piccolotto, ex consigliereprovinciale Fiaip che da molto tempo opera ad Asolo, “anzi-tutto va rilevata la consistente presenza di immobili sottopostia vincolo storico-artistico che nel passato ha costituito un rile-vante polo di attrazione per la clientela straniera. Per quantoconcerne il settore delle locazioni attualmente le unità immo-biliari di pregio sono particolarmente richieste da clientela ita-liana disposta a sostenere canoni di locazione elevati a frontedella possibilità di abitare in un contesto molto prestigioso. Lecompravendite in centro storico sono “tradizionalmente” pochedate le dimensioni ridotte dello stesso e il numero limitato e lapeculiarità delle unità immobiliari. Per quanto concerne il restodel territorio comunale valgono le tendenze in atto nel restodella provincia di Treviso sia per quanto concerne il settore re-sidenziale che per il terziario, il commerciale e il produttivo.L’andamento del mercato immobiliare nel resto della Provincia -

spiega Giuseppe Spagnol presidente del collegio provinciale diTreviso - è caratterizzato da tendenze divergenti nei diversi set-tori. Per quanto concerne il residenziale sembra sia in atto, nelprimo trimestre del 2010, un’inversione di tendenza rispetto altrend negativo caratterizzante l’ultimo biennio. Si riscontra unamaggiore vivacità sia per quanto riguarda la richiesta di unità im-mobiliari in locazione che nelle compravendite soprattutto nel ca-poluogo e nell’hinterland. Sul fronte delle locazioni è in atto unaripresa della domanda sia di unità immobiliari che si collocano inuna fascia di prezzo medio-bassa, sia di immobili di maggior pre-gio. Nelle compravendite rileviamo, inoltre, una sempre maggiorconsapevolezza ed attenzione della clientela nella scelta del-l’unità immobiliare: un elemento fondamentale sembra esserequello relativo al risparmio energetico che va via via assumendoun ruolo fondamentale in fase di trattativa e determinazione delprezzo. Direi che nel settore residenziale il sentiment è attual-mente positivo; va inoltre evidenziato, per quanto concerne il fat-tore prezzo, che nell’ultimo periodo non si è assistito a cadutevertiginose ma piuttosto ad un certo ridimensionamento.I settori commerciale e terziario presentano una situazione so-stanzialmente stabile rispetto all’ultimo biennio sia per quanto ri-guarda il settore delle locazioni che delle compravendite: i prezzihanno subito una diminuzione e i tempi di rilocazione e venditacontinuano ad essere lunghi. Nel settore commerciale sembraessere in atto un certo movimento strettamente legato, comun-que, più alle caratteristiche dell’unità immobiliare e al fattoreprezzo. Più critica è la fase che sta attraversando il settore pro-duttivo caratterizzato da un consistente eccesso di offerta. �

Michela Ziero, delegato provincialecomunicazione ed editoria, Fiaip-Treviso

Comprare Casa ad AsoloIl punto dei professionisti immobiliari

A

VIAGGI

ABITARE AD ASOLO

Quanto costa comprare un’abitazione nella splendida città trevigiana? E che prezzi ci si deve aspettare per affittare unacasa o una villa? Per dare un’idea di massima abbiamo cercato nella banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenziadel Territorio che semestralmente effettua rilevazioni su tutto il territorio nazionale. Ecco i risultati relativi ai valori del se-condo semestre 2009:Zona centralei costi al metro quadro nel centro storico di Asolo, secondo i dati del Territorio - riferiti alla superficie lorda dell’immobile -,vanno da un minimo di 1.700 a 2.050 euro per un’abitazione in ottimo stato, mentre la locazione oscilla tra i 560 e i 740 euroal mese per una appartamento di circa 100 mq. I valori salgono se nella stessa zona si cerca un immobile pregiato per il qualeservono tra i 2.050 e 2.400 euro/mq per l’acquisto, e da 670 a 980 euro/mese per la locazione di un appartamento di mediagrandezza. Zone semicentraliAllontanandosi dal centro i valori scendono, e per comprare un’appartamento sono richiesti tra i 1.350 e i 1.700 euro/mq, men-tre per la locazione, sempre per un’abitazione sui 100 mq, servono tra i 500 e 670 euro/mese.Zone perifericheSe infine si sceglie una zona periferica, il territorio di Asolo comprende le frazioni di Caselle d’Asolo, Pagano e Sant’Appoli-nare e Villa d’Asolo, i costi si alleggeriscono ulteriormente. Una casa in ottimo stato costa tra 1.250 e i 1.500 euro/mq per l’ac-quisto e tra i 430 e i 620 euro/mese. Se si punta in questa zona a comprare ville e villini i prezzi salgono di 50 euro/mq, mentreper la locazione sono appena superiori a quelli previsti per l’affitto di un appartamento.

me

di

am

en

tem

ed

ia

me

nt

e Un gioco appassionante, un piccolo mondo in cui tutti preten-dono di poter dire la propria con cognizione di causa. Vendereo dare in locazione immobili, rendere appetibile l’acquisto di unacasa ritenuta poco attraente o vederla trasformarsi completa-mente assumendo un’identità tutta nuova: chi ha scelto comeprofessione l’intermediazione immobiliare conosce bene il gustoe la soddisfazione che possono regalare queste attività, ma daqualche tempo a questa parte cominciano a conoscerli anchegli spettatori delle tv tematiche sul palinsesto satellitare italiano.Stiamo assistendo, probabilmente, al momento di massimoboom del genere docu-fiction e docu-reality applicato alle case.Importati il più delle volte dagli Stati Uniti e traghettati in Italia damultinazionali come l’olandese Endemol fanno furore pro-grammi come “Cerco casa disperatamente” (sul canale Disco-very Real Time), nato “per aiutare tanti potenziali acquirenti aorientarsi nell'intricato labirinto del mercato immobiliare”. Pun-tata dopo puntata, i protagonisti, seguiti dalle telecamere, rice-vono preziosi consigli prima di fare il grande passo. Stessi toniper l’omologo “Vendo casa disperatamente”, programma con-cepito “per offrire consigli utili e illustrare strategie per vendereun immobile, grazie anche alla presenza di esperti immobiliari”.Ma gli esperti immobiliari sono veramente tali? E il mondo dell’in-termediazione immobiliare è descritto solo nei suoi aspetti intri-ganti o anche nelle complessità di una professione in cui la

formazione è ben più importante del talento e dell’improvvisa-zione? Qualche dubbio, in merito è lecito. Anche se, tutto som-mato, la crescente attenzione per il pianeta casa è da registraresenz’altro come una nota positiva. Il pubblico della pay tv si ap-passiona con programmi come “Extreme Makeover: Home edi-tion” (Sky Uno), in cui in una settimana un team di espertiprogettisti e un'impresa edile demoliscono e ricostruiscono lacasa a una famiglia che puntualmente gioirà e si commuoverà allafine della puntata, si diverte di fronte a “Mamma mia… che rivo-luzione!” (Discovery Real Time), in cui “il lui e la lei di ogni puntatalasciano completamente carta bianca alle rispettive mammine,pronte a scendere in campo per rinnovare, a loro modo e con ilproprio lavoro, una stanza della casa”, si fa una cultura con “Ri-strutturo e ci guadagno?” (Discovery Travel & Living), in cui unapresentatrice segue alcuni neo-proprietari di case alle prese conil rinnovo dei nuovi appartamenti, acquistati proprio per esseremigliorati e quindi rivenduti, ricavandone un profitto. E per chi nonne ha abbastanza c’è l’intera programmazione di Leonardo, uncanale che dedica il suo palinsesto alla passione per la casa.Una moda? Certo. Ma forse è anche un’opportunità per spez-zare quei tabù e superare quei preconcetti che troppo spessocoinvolgono chi, come gli agenti immobiliari, si spende quoti-dianamente per migliorare un settore in cui tutti, oggi, voglionoavere cognizione di causa. M.V.

Tv satellitare e programmi sulla casa: un vero boom

Dalla-De Gregori, dopo sei lustri rinasce la Banana Republic

Nell’estate del 1979, più di trent’anni fa, il loro Banana Republic fu il primo tour italiano a essere por-tato negli stadi. Ne nacquero un film e, soprattutto, un album live e il successo fu clamoroso. Oggil’esperienza si ripete. Francesco De Gregori e Lucio Dalla hanno infatti deciso di portare in giro peri teatri dello Stivale Work in progress. Una vera e propria reunion, un incontro tra due vecchi amici,ma, più di ogni cosa, un capitolo di storia che si rinnova. I due cantautori, infatti, hanno lavorato sugliarrangiamenti dei brani di una scaletta tutt'altro che scontata che, oltre a contenere alcuni dei lorograndi classici, comprende anche un inedito, Non basta saper cantare, scritto a quattro mani. Dia-logando con il pubblico, Dalla e De Gregori si raccontano a vicenda, ricordando episodi della lorolunga carriera artistica e cantando alcuni dei brani entrati di diritto nell’olimpo della musica d’autoreitaliana. L’anno che verrà, La leva calcistica della classe ‘68, Canzone, La donna cannone, Anna eMarco, Rimmel, Caruso, Viva l’Italia, sono solo alcuni dei brani proposti. Partito il 22 gennaio dal Vox Club di Nonantola, in provin-cia di Modena, il Work in progress tour raggiungerà la Capitale dal 19 al 23 maggio quando sarà di scena al Gran Teatro.

culturae spettacoli

Eventi in breveDopo aver festeggiato, a febbraio, le 100repliche, e il grande successo in tuttaItalia, con 4,5 milioni di euro incassati,torna a Roma Cats, il musical compostonel 1981 da Andrew Lloyd Webber. Lospettacolo andrà in scena dal 14 al 25aprile al Teatro Sistina, che lo aveva giàospitato, da ottobre a novembre, loscorso anno.

Si terrà dal 29 aprile al 22 giugno,sotto l’alto patronato del presidentedella Repubblica, la 73esima edizionedel Maggio Musicale Fiorentino. Laprestigiosa manifestazione artistica,istituita nel 1933 dal mecenate LuigiRidolfi Vay da Verrazzano, vedrà alter-narsi opere liriche, concerti, balletti espettacoli di prosa.

Da giovedì 28 giugno si apre la stagioneestiva del Teatro dell’Opera di Romanello straordinario palcoscenico delleterme di Caracalla. In cartellone, fino al14 agosto, le musiche di Cajkovskij,Verdi, Puccini, Leoncavallo e Prokofev,con i balletti Il lago dei cigni e Romeo eGiulietta e le opere Nabucco, Turandote Pagliacci.

55

Più di mezzo milioneper i capolavoridel CaravaggioLa mostra-evento a Roma riscuote un grande successo

Bac

co, F

irenz

e -

Gal

leria

deg

li U

ffizi

culturae spettacoli

li esperti del marketing territoriale assicuranoche eventi culturali in grado di attirare migliaia dipersone, oltre che giovare al mercato del turismo,possono dare un impulso concreto al settore immo-biliare delle zone che li ospitano. In attesa di sco-prire come si muoveranno i flussi del 2010 sullacapitale, di certo si può battezzare la mostra su Ca-ravaggio, che fino al prossimo 13 giugno continueràad andare in scena alle Scuderie del Quirinale aRoma, un grande, irripetibile evento. I numeri sonochiari: 5.000 visitatori al giorno e un volume di pre-notazioni che fa stimare in circa mezzo milione lepersone che, una volta chiusi i battenti, si sarannodisciplinatamente messe in fila sotto alle finestre delpresidente Napolitano e avranno staccato il bigliettoper ammirare i 24 capolavori che Michelangelo Me-risi dipinse nel corso di una quindicina d’anni, primacioè di concludere prematuramente una vita fatta digenio, di fughe, di eccessi e di violenze.Caravaggio è morto nel 1610 e l’anniversario celebrato que-st’anno è stato il pretesto per riuscire a esporre il migliore cam-pionario di opere di sicura attribuzione mai visto, ma è stataanche la grande difficoltà, visto che non soltanto a Roma era ve-nuto in mente di allestire una mostra in grande stile per l’occa-sione. La concorrenza, però, nulla ha potuto contro la collezionemessa insieme da Claudio Strinati, ideatore dell’iniziativa e permolti anni soprintendente a Roma. Improvvisamente l’esigenzadi ammirare da vicino le preziose tele si è fatta impellente ancheper quelle fasce di persone che i musei li frequentano poco,quelle che, pur vivendo nella capitale o in altre città d’arte ita-liane, molto difficilmente dedicano qualche angolo del lorotempo alla contemplazione dei grandi classici della pittura, Ca-ravaggio compreso. Una sorta di fanatismo collettivo, dunque,ben sostenuto da un passaparola contagioso e da una strategiadi comunicazione illuminata, che ha puntato immediatamente algrande pubblico anche attraverso trasmissioni televisive di vastoascolto, da Domenica in a Che tempo che fa, per dare immedia-tamente la sensazione di avere a che fare con un blockbuster, unappuntamento da non mancare per non restare un passo indie-tro rispetto al vicino di casa o al collega di ufficio.Ma il merito più grande, naturalmente, va a lui, MichelangeloMerisi da Caravaggio. Uno che, nonostante il passare dei se-coli, si fa capire immediatamente da chiunque si trovi davantia un suo quadro, che sia un vecchio intellettuale o un ragazzosvogliato a scuola. “Caravaggio è come una rockstar”, ha az-zardato Strinati. Già, è uno che la rabbia e l’energia le fa uscire,anziché da una chitarra distorta, da un uso sapiente e rivoluzio-nario della luce sulla tela. Non per niente, nessuno esce delusodalla mostra. I palati più fini si beano davanti al particolare, itipi più teatrali denunciano sintomi della sindrome di Stendhal,con brividi e mancamenti improvvisi di fronte al capolavoro,mentre le anime più semplici si rincuorano per la lunghezza noneccessiva dell’esposizione e si sentono finalmente chiamati incausa quando vedendo i quadri di Bacco, dei Musici o del Ra-gazzo con la canestra di frutta riconoscono trionfalmente figurenote sin dai tempi del sussidiario e poi via via alimentate da fic-tion televisive e immagini pubblicitarie.Qualche visitatore, magari, ha un sussulto di malinconia pa-

triottica scoprendo nei testi illustrativi posti vicino ai quadri chealcuni dei pezzi migliori sono stati regolarmente venduti dal no-stro paese negli anni cinquanta e sessanta del novecento amusei lontani, magari a Londra o a Berlino, o addirittura a Kan-sas City o a Forthworth, nella remota Arizona. Poi, però, sirende conto che proprio nel fatto di vedere riuniti per una voltacapolavori generalmente lontani migliaia di chilometri l’uno dal-l’altro sta l’unicità dell’esperienza appena vissuta. E inevitabil-mente la soddisfazione prevale, fosse solo per il pensiero dipoter discettare da ora in poi sull’argomento di fronte a chi lamostra non l’ha ancora vista. �

Mario Valeri

G

DAI RESTI DI CARAVAGGIO LA POSSIBILESPIEGAZIONE DI UNA MORTE MISTERIOSA

Mentre la mostra alle Scuderie del Quirinale continua a ma-cinare visitatori, anche ampliando il più possibile il suo ora-rio di apertura, la “caravaggite” in atto si porta in scia nuoveesposizioni (a metà aprile è prevista l’apertura di quella suiCaravaggeschi a Palazzo Ruspoli a Roma) e un’attenzionequasi morbosa per la vicenda che portò alla misteriosa mortedell’artista. Da qualche mese i laboratori di ricerca dell'uni-versità di Ravenna sono al centro della stampa internazio-nale perché protagonisti di esami molto complessi, alcarbonio, istologici e chimici per stabilire se i resti ritrovatisiano da attribuire o meno al cadavere di Caravaggio. Paral-lelamente Silvano Vinceti, Presidente del Comitato nazionaleitaliano per la valorizzazione dei beni storici culturali e am-bientali, sta eseguendo analisi per stabilire, dopo secoli diipotesi, la causa reale della morte del grande pittore. “Nellavita del Caravaggio – dice Vinceti – le donne hanno avuto unruolo importante, sia come modelle per le sue tele sia comeamanti. Splendide cortigiane che hanno dato il volto alla Ma-donna nei suoi dipinti di natura religiosa. Quando non avevasoldi, Caravaggio frequentava prostitute di strada che vive-vano in ambienti sporchi e privi di precauzioni igieniche. Piùche la malaria potrebbe essere la sifilide la causa del suoprecario stato di salute”.

I Mu

sici

, New

Yor

k -

The

Met

rop

olita

n M

useu

m o

f Art

57

L

l’avvistatorelibrario

PICCOLI. LA PANCIA DEL PAESEDi Dario Di Vico, pp. 173; editore Marsilio (collana I grilli); prezzo: € 15,00

Quattro milioni di piccole aziende, otto milioni di partite Iva, eppure, “invisibili” per il sistema dirappresentanza, ancora basato sulle antiche élite economiche. È quanto emerge dal libro dell’in-viato ed editorialista del Corriere della sera Dario Di Vico, intitolato Piccoli. La pancia del Paese.Nato da un’inchiesta del quotidiano milanese, il libro rappresenta il punto di vista di quanti, trapiccoli imprenditori, artigiani e commercianti, non hanno ancora trovato una propria rappresen-tanza probabilmente perché non sono visti come portatori di istanze da difendere. Eppure, l’80%di loro vota per Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, e considera l’esecutivo in carica un governoamico. Né è possibile spostare il discorso sulla sinistra, che a sua volta non è in grado di rap-presentare “la pancia del Paese”. La mancanza di considerazione viene vissuta come un tortoda molti micro-imprenditori, che si mettono in gioco in prima persona, vivono per l’impresa econtribuiscono in buona parte a formare il Pil nazionale. Il segretario della Cgia di Mestre Giu-seppe Bortolussi, citato da Di Vico nel libro, ha dichiarato: “Puoi avere la Mercedes e la villetta,ma se soffri della mancanza di considerazione resti comunque un outsider”. Per concludere con le parole del sociologo Carlo Car-boni: “Siamo alle solite: c'è una metamorfosi del paese, ma la classe dirigente, a partire dalla politica, non lo comprende o fafinta di distrarsi; ma si distrae sempre per origliare i salotti buoni dell'economia”.

L’ARTE DEL NETWORKINGdi Steven D’Souza, pp. 210; Mfc Editore; Prezzo: € 18.00

Come migliorare le proprie reti di amicizie e aumentare i con-tatti per il proprio business come un esperto manager? Ste-ven D’Souza ne “L’Arte del Networking” affronta questadelicata materia, approfondendo tutti gli aspetti necessariper diventare dei bravi “networker”.Il libro, dal titolo originale “Brilliant networking” tradotto initaliano da Marcella Frati, si pone come uno strumento indi-spensabile per sviluppare relazioni sociali e lavorative utilinon solo per migliorare o cambiare il proprio lavoro, maanche per stringere nuove amicizie. Perché fare networkingè ben più che scambiarsi biglietti da visita.D’Souza – che attualmente riveste la carica di Executive Fel-low e member del Corporate Learning Group della IE Busi-ness School di Madrid – ha raccolto raccomandazioni,suggerimenti e consigli pratici su come creare e mantenerei propri network in base agli obiettivi che ci si è prefissati.Il testo intende guidare il lettore indicandogli il metodo da se-guire per costituire una propria comunità, facendo presente

che solo alcune personehanno la naturale inclina-zione, comunque da perfezio-nare, a essere networker,mentre la maggioranza deveimparare a gestire gli stru-menti idonei per diventarlo.Secondo l’autore, quindi,“non esistono networkersbrillanti dalla nascita. Nonsono emersi dal nulla. Anchese ci sono persone chehanno un’inclinazione a farenetworking, devono sempreimparare a fare il vero net-working.”

Guida agli investimentiimmobiliariDi Gianluca Proni, pp. 128,editore Etas libri, prezzo: € 9,50

Cosa conviene acquistare? In Italia o all’estero? Meglio il fai-da-te o affidarsi al supporto di professionisti? Sono solo al-cune delle domande cui dà risposta questa guida all'affareimmobiliare, che offre contatti e suggerimenti per ridurre ri-schi e imprevisti in agguato.

La casa ecologicaA cura di Maurizio Montalto,Consiglia Giannello e Maria Raffaella La Cava,pp. 176, editore Simone, collanaQuaderni di diritto immobiliare, prezzo: € 16,00

Impianti solari, antincendio e biopiscine, comfort acustico,certificazione energetica: per realizzare o acquistare una casaecologica basta conoscere (e seguire) la legislazione vigente,osservando le comuni norme del vivere civile.

Locare un immobilead uso abitativodi Giovanni Carini, pp. 176;Simone Editore; Prezzo: 18,00

Il libro di Giovanni Carini, rivolto sia agli “addetti ai lavori” chea semplici curiosi, presenta in modo chiaro e dettagliato lanormativa in vigore sulla locazione abitativa, profondamentecambiata negli ultimi anni, con esempi e consigli pratici perevitare gli errori più frequenti nella stipula e nella esecuzionedel contratto di locazione.

l 2010 sarà indubbiamente un anno da ricordare per il set-tore delle mediazione creditizia, nel bene e nel male. Nei pros-simi 6/12 mesi si deciderà infatti – dopo un interminabile edaltalenante periodo di riforma “imminente” ma mai realizzata –il futuro assetto normativo del settore, cui dovranno confor-marsi obtorto collo tutti gli operatori del mercato, i consumatorie le banche. La permanente incertezza in cui i mediatori credi-tizi italiani hanno operato dal 2007 ad oggi dovrebbe trovarefine con l'emanazione del decreto legislativo di attuazione delladelega contenuta nell'art. 33 della Legge Comunitaria 2008(legge n. 88/09).Come sempre accade per le riforme importanti e molto attese,a poche settimane dalla presentazione dello schema di decretolegislativo aleggiano ancora gravi incertezze in merito ai conte-nuti delle nuove norme.Non sono infatti ancora state sciolte le riserve su almeno treaspetti di assoluto rilievo nell'economia complessiva della no-vella legislativa:

1) quale forma giuridica sarà necessaria per l'iscrizione all'albodei mediatori (Società di capitali? Società di persone? Quali sa-ranno i requisiti di capitale necessari?);2) con quali modalità verrà attuato il principio, contenuto nellalegge-delega, secondo cui devono essere innalzati i requisitiprofessionali degli operatori;3) come verrà garantita l'indipendenza da banche e interme-diari finanziari, anch'essa imposta dalle legge-delega come ob-biettivo espresso della riforma.

L'auspicio è che nella definizione di tali “dettagli” della nuovalegge sia ben chiaro al Legislatore quali saranno le conse-

guenze che le scelte adottate avranno sulla pianificazione delfuturo professionale e di vita delle migliaia di operatori del set-tore.Risulterebbe a dir poco miope una decisione che privilegiassele mere esigenze di concentrazione del mercato, finalizzata aduna più agevole controllabilità del mercato, a discapito della li-bertà d'impresa e del sacrosanto diritto dei moltissimi profes-sionisti competenti e corretti di continuare a fare il propriomestiere.A breve dovremmo ottenere risposta ai nostri quesiti...dovremmo.

Andrea [email protected]

I

Mediazione creditiziaalla resa dei conti

creditoe regole

63

FIAIP E IL SUO TERRITORIOCOLLEGIO REGIONALE FIAIP ABRUZZO - MOLISEVIA CARDUCCI, 97 - II° piano65125 - PESCARA (PE)Tel: 0852056517Fax: 0854228388Email: [email protected] Collegio: www.abruzzo.fiaip.itOrario: Lunedì: 16.00 - 20.00Martedì-Venerdì: 09.30 - 13.30

COLLEGIO REGIONALE FIAIP BASILICATAVIA PIERRE DE COUBERTIN,885100 - POTENZA (PZ)Tel: 0971650737Fax: 0971440019Email: [email protected] Collegio: www.basilicata.fiaip.itOrario: Lunedì, Mercoledì, Venerdì: 09.00 - 13.00Martedì e Giovedì: 14.30 - 18.30

COLLEGIO REGIONALE FIAIP CALABRIAVIA ROMA,12888900 - Crotone (KR)Tel: 0962665226Fax: 0962665578Email: [email protected] Collegio: www.calabria.fiaip.itOrario: Lunedì e Giovedì: 15.30 - 19.30Martedì, Mercoledì, Venerdì: 9.00 - 13.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP CAMPANIAVIA CIMAROSA, 84 - 2° piano80127 - NAPOLI (NA)Tel: 0815562829Fax: 0812295252Email: [email protected] Collegio: www.campania.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP EMILIA ROMAGNAPIAZZA DEI MARTIRI, 140121 - BOLOGNA (BO)Tel: 0516390572Fax: 0514228455Email: [email protected] Collegio: www.emiliaromagna.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP FRIULI VENEZIA GIULIAVIA TAVAGNACCO, 6333100 - UDINE (UD)Tel: 043244178Fax: 0432425057

Email: [email protected] Collegio: www.friuliveneziagiulia.fiaip.itOrario: Lunedì: 9.00 - 12.30 e 15.00 - 17.30Dal Martedì al Venerdì: 09.00 - 12.30

COLLEGIO REGIONALE FIAIP LAZIOVIA G.CALDERINI,400196 - ROMA (RM)Tel: 0632111522Fax: 063208837Email: [email protected] Collegio: www.lazio.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP LIGURIAVIA DANTE, 216121 - GENOVA (GE)Tel: 0105761119Fax: 0105305536Email: [email protected] Collegio: www.liguria.fiaip.itOrario: dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.30 - 18.30

COLLEGIO REGIONALE FIAIP LOMBARDIAVIALE SABOTINO,19/220135 - MILANO (MI)Tel: 0232060622Fax: 0258431482Email: [email protected] Collegio: www.lombardia.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP MARCHELARGO SAN COSMA,260121 - ANCONA (AN)Tel: 0712071248Fax: 071201234Email: [email protected] Collegio: www.marche.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP PIEMONTE - VALLE D'AOSTACORSO PRINCIPE EUGENIO,4210122 - TORINO (TO)Tel: 0114364560Fax: 0114319156Email: [email protected] Collegio: www.piemonte.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP PUGLIAVIA GUIDO DE RUGGIERO,5070125 - BARI (BA)Tel: 0805561617Fax: 0805571777Email: [email protected] Collegio: www.puglia.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 9.00 - 13.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP SARDEGNAVIA ABBA,2109100 - CAGLIARI (CA)Tel: 070666681Fax: 0706401372Email: [email protected] Collegio: www.sardegna.fiaip.itOrario: Lunerdì e Mercoledì: 15.00 - 19.00Martedì, Giovedì, Venerdì: 09.00 - 13.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP SICILIAVIA MESSINA,1590141 - PALERMO (PA)Tel: 0916112278Fax: 0916110556Email: [email protected] Collegio: www.sicilia.fiaip.it

COLLEGIO REGIONALE FIAIP TOSCANAVIA STRADIVARI,1950127 - FIRENZE (FI)Tel: 055413649Fax: 0554362523Email: [email protected] Collegio: www.toscana.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 9.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP TRENTINO ALTO ADIGEVIA RODOLFO BELENZANI,3738100 - TRENTO (TN)Tel: 0461260961Fax: 0461260961Email: [email protected] Collegio: www.trentinoaltoadige.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 15.00/19.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP UMBRIAVIA SETTEVALLI, 133/c - III° P06100 - PERUGIA (PG)Tel: 0755058031Fax: 0755016966Email: [email protected] Collegio: www.umbria.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP VALLE D'AOSTACORSO PRINCIPE EUGENIO,4210141 - TORINO (TO)Tel: 0114364560Fax: 0114319156Email: [email protected] Collegio: www.valledaosta.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00

COLLEGIO REGIONALE FIAIP VENETOVIA CHIESANUOVA,127/A35136 - PADOVA (PD)Tel: 0498722025Fax: 0498711760Email: [email protected] Collegio: www.veneto.fiaip.itOrario: Dal Lunedì al Venerdì: 09.00 - 13.00 e 14.30 - 18.30

A ROMA LE “STAR”DELL’ARCHITETTURAPER IL PROGETTO MILLENNIUMRipensare e ridisegnare il futuro di Roma nei prossimidieci anni. È l’obiettivo dichiarato del Progetto Millen-nium, lanciato dall’amministrazione capitolina il primo di-cembre scorso, che mette in campo risorse ed energiefinalizzate alla realizzazione di 10 progetti strategici perla città. Per sviluppare un tavolo di confronto di idee, eraccogliere ipotesi progettuali su questo tema, il sindacodi Roma Gianni Alemanno ha organizzato, per l’8 e il 9aprile, una conferenza con le più alte personalità dell’ur-banistica e dell’architettura internazionale. Renzo Piano,Massimiliano Fuksas, Santiago Calatrava, RichardMeier, Zaha Hadid, Peter Calthorpe, Richard Burdett,Leon Krier, sono solo alcuni dei nomi delle “star” del-l’architettura e dell’urbanistica chiamati a ipotizzare losviluppo della Capitale da qui al 2020. Nello specifico, ilprogramma prevede, per il primo giorno, la discussionesul riutilizzo delle aree dismesse del centro storico e, peril secondo, la presentazione di proposte per il rilanciodelle periferie.

8-9 aprile 2010 - Auditorium Parco della Musica, Roma

agenda

EIRE 2010: A MILANO SI VALUTANOLE POSSIBILITÀ DI RIPRESADEL SETTOREDopo due lunghi anni di crisi, i primi mesi del 2010 fanno intra-vedere timidi segnali di ripresa. Il “termometro” ideale per mi-surare le effettive capacità di reazione del settore sarà, dall’8all’11 giugno, la sesta edizione di Expo Italia Real Estate (EIRE),ospitata, come negli anni scorsi, dagli stand della Fiera di Mi-lano a Rho. Nel corso della manifestazione, i protagonisti delreal estate avranno la possibilità di confrontarsi sui progetti piùsignificativi e sulle opportunità di sviluppo e investimento in Ita-lia, e negli altri Paesi del Mediterraneo, e in alcune importantinazioni emergenti come Turchia, Egitto e Brasile. EIRE 2010sarà inoltre un’occasione per dialogare con la Pubblica Ammi-nistrazione sulle operazioni di recupero, riqualificazione e rilan-cio di aree urbane o extraurbane e per negoziare con retailerse master franchisee i più recenti progetti commerciali e mul-tifunzionali.

8-10 giugno 2010 Fiera di MilanoInfo: tel. +39 02 31911911 - fax +39 02 33608733 www.italiarealestate.it

EXPO REAL: A OTTOBRE MONACOANCORA CAPITALE EUROPEADEL REAL ESTATECome ogni anno, a partire dal 1998, la prima settimana di ot-tobre, Monaco di Baviera, chiusi i battenti dell’Oktoberfest, daMecca degli appassionati di birra, si trasforma nella capitaleeuropea del mattone. La tredicesima edizione di Expo Real, sa-lone del real estate B2B più grande d’Europa, sarà, ancora unavolta, l’occasione per raccogliere informazioni di mercato estringere importanti contatti d’affari. Su 64mila metri quadri1.500 espositori presentano la loro offerta relativa al mondodell’immobiliare. Partecipano a Expo Real i rappresentanti del-l’intero spettro dell’economia di settore: sviluppatori di progettie project manager, investitori e finanziatori, consulenti e me-diatori, architetti e progettisti, corporate real estate managered expansion manager oltre a referenti delle aree economichee delle città.

4-6 ottobre 2010 Monaco di Baviera www.exporeal.net

A ROMA MEDIATORIE CONSUMATORI PARLANODI RIFORMA PROFESSIONALELegge Comunitaria 2008 (L 88/2009) e riforma della pro-fessione. Questi gli argomenti da cui partiranno i rappre-sentanti della mediazione creditizia, delle associazionidei consumatori e delle banche che, il prossimo 12 mag-gio, si riuniranno a Roma per discutere di nuovi scenarie prospettive. Tra coloro che interverranno all’incontrosegnaliamo: Paolo Righi, presidente nazionale Fiaip;Pietro Giordano segretario generale Adiconsum; Giu-seppe Maresca, direttore generale divisione Antiriciclag-gio del ministero dell’Economia; Alberto Giorgetti,sottosegretario all’Economia; Cosimo Ventucci, vice-presidente commissione Finanze; Andrea Ciani, consu-lente Fiaip mediazione creditizia; Roberto Rinaldi,servizio supervisione intermediari specializzati dellaBanca d’Italia; Giovanni Sabatini, direttore generale As-sociazione bancaria italiana (Abi); Umberto Filotto, se-gretario nazionale Assofin e Samuele Lupidii,vicepresidente mediazione creditizia Fiaip. Modererà i la-vori il vicedirettore de La7, Andrea Pancani.

12 maggio 2010Tempio di Adriano, Piazza di Pietra - Romainfo: tel. +39 06 4523181