Agenda di Famiglia 209

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Anno XVI - N. 209 1 Dicembre 2012 Pubblicazione riservata ai Servi della Carità 209 Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy) tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995 Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected] IN CAMMINO VIGILANTI A genda di f amiglia San Luigi Guanella 23 ottobre 2011 CARI CONFRATELLI colgo uno spunto dal tempo liturgico dell’Avvento che in questi giorni abbiamo iniziato, per questa lettera che accompa- gna Agenda di Famiglia. Suona forte la parola del Signore nella prima domenica di Avvento: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubria- chezze e affanni della vita...Vegliate...”. Vi è, in queste parole, un forte invito all’atteggiamento della vigilanza, atteg- giamento che già la prima comunità cristiana sente come fondamentale per mantenersi nella fedeltà e vivacità della sequela, di fronte al pericolo di qualche intiepidimento. La tradizione monastica ha colto nella vigilanza uno degli atteggiamenti fondamentali che definiscono la persona consacrata, che, proprio perché vigilan-

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Pubblicazione mensile dei Servi della Carità

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Anno XVI - N. 2091 Dicembre 2012Pubblicazione riservata ai Servi della Carità

209Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy)tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected]

In cammIno

VIGILANTI

Agenda di famiglia

San Luigi Guanella23 ottobre 2011

Cari Confratelli

colgo uno spunto dal tempo liturgico dell’Avvento che in questi giorni abbiamo iniziato, per questa lettera che accompa-gna Agenda di Famiglia. Suona forte la parola del Signore nella prima domenica di Avvento: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubria-chezze e affanni della vita...Vegliate...”.

Vi è, in queste parole, un forte invito all’atteggiamento della vigilanza, atteg-giamento che già la prima comunità cristiana sente come fondamentale per mantenersi nella fedeltà e vivacità della sequela, di fronte al pericolo di qualche intiepidimento. La tradizione monastica ha colto nella vigilanza uno degli atteggiamenti fondamentali che definiscono la persona consacrata, che, proprio perché vigilan-

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te, rimane aperta al Signore e lo cerca in tutta la sua vita, fino all’incontro finale. I monaci di Bose hanno la civetta della vigilanza come simbolo della loro frater-nità: fratelli perché vigilanti e vigilanti per rimanere fratelli. Evidentemente per noi non un vestito da indossare in Avven-to ma un atteggiamento che segna la vita, la nostra vita di consacrati, a livello personale e comunitario. Mi permetto allora una riflessione su questo atteggiamento, che possa ser-vire per qualche spunto di condivisione comunitaria. Ci può essere utile appro-fondire un poco il tema. Da una parte la vigilanza indicata da Gesù richiama uno stato d’allerta di fronte ad un pericolo, ed è interessante che la parole di Gesù non individuino il pericolo all’esterno bensì all’interno, “state attenti a voi stessi”. Il pericolo non è fuori ma dentro di noi, non è in un mondo rovinato che ci circonda e dal quale dobbiamo difenderci, ma sta dentro di noi, e consiste in un possibile nostro appesantimento. Un appesanti-mento che se c’è non va ignorato, ma precisamente riconosciuto come un peri-colo. Spesso è comodo, oltre che moralistico, parlare di un mondo scristianizzato, di valori che non ci sono più, cioè convin-cerci che il pericolo è altrove, senza porre al centro noi stessi e le nostre scelte di vita. Mi sembra che serva riflessione per l’esercizio di una vigilanza intesa così, che vadano ridestate domande di senso sulla nostra vita, a prescindere dall’ana-grafe. Esistono infatti, grazie a questo atteggiamento vissuto, vecchi molto gio-vani e, in assenza di tale atteggiamento, giovani molto vecchi. Forse occorre pro-prio iniziare da domande che possono apparire scontate, ma che tali non sono: siamo contenti? Ci sentiamo realizzati?

Come viviamo fra noi? Ma c’è un secondo aspetto che amplia l’atteggiamento interiore della vigilanza. La vigilanza indicata dalle parole di Gesù si attua in un vegliare: “vegliate”, suona come un imperativo. È un secondo aspetto che sembra mag-giormente richiamare l’atteggiamento di chi, come una madre, si prende cura del proprio figlio di giorno e di notte, o di chi, premurosamente, accudisce con atten-zione e delicatezza un malato. Vigilante, perciò, è chi sta attento ad un possibile pericolo e contemporaneamente si pren-de cura di qualcosa/qualcuno che gli è caro. È una forte provocazione per la nostra vita di consacrati: essere vigilanti, cioè stare attenti ad un possibile pericolo che sta dentro di noi e prenderci cura di qualcosa di molto prezioso, che ci sta a cuore, che diventa oggetto delle nostra attenzione e della nostra premura. Può essere un bell’impegno per-sonale e comunitario risvegliare questo atteggiamento di vigilanza e mettervi al centro la nostra consacrazione e la quali-tà della nostra vita fraterna, prendercene cura perché sono le perle preziose della nostra vita, e farlo con attenzione e cura, con discernimento sincero dei possibili pericoli che stanno dentro di noi e den-tro le nostre comunità, e così cominciare, ricominciare da noi, corresponsabilmen-te.È l’augurio per questo inizio d’Avvento.

Fraternamente don Marco Grega

Como, 1 dicembre 2012

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Rivalutiamo una vecchia virtù: la vigilanza

Una virtù fondamentale di cui non si sente parlare è la Vigilanza. Per capirla partiamo da due esempi in cui non c’ è. Una mamma con il suo bambino di tre anni è in un parco giochi, arriva un’ amica che le mostra un acquisto appena fatto, lei lascia la mano del bambino. Si volta e non lo trova più: il bambino ha visto un gattino e l’ ha seguito. Una donna attraversa la strada parlando al telefonino senza guardarsi attorno. Arriva una macchina che, per non investirla, frena bruscamente, sbanda e urta un’ altra vettura. Sono semplici casi di distrazione: distratta la mamma, distratta la donna del telefonino. Ma si tratta proprio solo di distrazione? No, c’ è qualcosa di più. Sono atti che danneggiano persone di cui le due donne dovevano occuparsi. La mamma doveva prendersi cura di suo figlio, troppo piccolo per provvedere da solo. La donna che attraversa la strada non solo non si è presa cura di se stessa, e ha affidato la sua vita a un altro, ma gli ha procurato un danno. La vigilanza quindi è cura e responsabilità. La cura è legata all’amore. Noi ci prendiamo cura delle cose o delle persone che amiamo veramente. L’ innamorato scruta il volto dell’amata per capire come renderla felice. Il giovane che finalmente ha trovato un lavoro si applica con diligenza.

Chi invece non ama più, dimentica la data del compleanno della persona che amava. L’ impiegato svogliato non sente la sveglia al mattino. La distrazione e la trascuratezza sono quasi sempre segni di disinteresse. Ma la vigilanza è anche intelligenza, prudenza, sapere. E’ consapevolezza delle difficoltà che possono insorgere, dei possibili pericoli, e quindi implica studio ed esercizio. Non ci si mette a correre in automobile se non si è acquistata una perfetta conoscenza del mezzo. L’artigiano può manovrare strumenti pericolosi solo grazie a una perizia e una accortezza accumulate negli anni. La vigilanza infine è concentrazione, applicazione della volontà. Il bravo automobilista non distoglie gli occhi dalla strada ed è pronto a cogliere ogni possibile indicatore di pericolo. Ma la concentrazione eccessiva su un particolare talvolta impedisce di vedere un pericolo improvviso. La vigilanza perciò deve avere molti occhi e molte orecchie, percepire ogni cambiamento, anticipare anche l’ improbabile. E’ quindi una virtù multiforme. E non cade dall’alto, non è un dono, ma il frutto dell’educazione e della autoeducazione E’ una paziente e rinnovata conquista.

Alberoni Francesco, sociologo

“State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita...Vegliate...”.

(Lc 21,34-36)

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ATTIVITà DEL ConsIgLIo ProVInCIALELa prima seduta del nuovo Consiglio si è aperta con l’invocazione allo Spirito Santo: illuminati dal-la parola del Signore e dagli scritti del Fondatore abbiamo chiesto il dono dello spirito di servizio e la saggezza del discernimento nello svolgimento del compito di animazione e guida che il Padre Provinciale e il suo Consiglio sono chiamati a svolgere. Don Marco in un breve saluto ha auspi-cato che l’esperienza del Consiglio possa esse-re un’esperienza di comunione nell’esercizio del servizio di autorità con la quale rendersi attenti e saggi nel discernimento di questioni e problema-tiche che andranno affrontate e nel porre atten-zione alla persona di ogni confratello. Ognuno dei Consiglieri ha portato il suo saluto e ha mani-festato il suo stato d’animo nell’iniziare la nuova esperienza. Si è poi passati alla nomina del Segretario Provinciale nella persona di don Remigio Oprandi e alla conferma di don Nando Giudici nell’ufficio di Economo Provinciale. Come era stato suggerito nell’ordine del giorno precedentemente inviato ai Consiglieri, ciascuno è intervenuto per sottolineare, dal suo punto di vista, quali debbano essere considerate le priorità da porre alla base dell’impegno del nuo-vo Consiglio Provinciale. Sono emersi temi di fon-do importanti quali il tema dell’attenzione alla vita comunitaria che spesso fa registrare fatiche nella vita fraterna, l’esigenza di una riqualificazione, in prospettiva vocazionale, della qualità di testimo-nianza delle comunità, l’esigenza di una rimotiva-zione personale e comunitaria che ridia entusia-smo e ottimismo alla nostra vita di consacrazione, l’esigenza del ringiovanimento delle Comunità at-traverso l’inserimento di giovani confratelli della Delegazione o di altre Province, l’insistenza sulla formazione sempre più curata dei nostri Laici, il tema della sostenibilità delle opere, una rinnovata attenzione ai Cooperatori, l’intensificazione della comunione anche in campo economico. È emer-so un quadro che richiede discernimento e capa-cità di operare scelte concrete. La discussione è poi passata al tema del-le Commissioni di settore. È stata ribadita la loro utilità in ordine ad un compito di animazione cari-smatica ed educativa, mentre è parso più oppor-

tuno delegare ad un gruppo tecnico di lavoro, in capo all’economato provinciale, la promozione di percorsi di aggiornamento richiesti da leggi e da standard gestionali ed organizzativi. Si sono fatte delle ipotesi in ordine ai Responsabili di settore, demandandone alla prossima riunione di Consi-glio la nomina ufficiale, e precisando che il loro compito di responsabili sia maggiormente valoriz-zato, anche attraggo visite alle case, in modo che possano periodicamente riferire in Consiglio. Si sono poi affrontate le situazioni di alcu-ne case. I particolari si è proceduto alla nomina di don Remigio quale Superiore della Casa di Gino, e alla nomina ad interim di don Marco a Genova in attesa dell’individuazione di un nuovo Superio-re nei prossimi mesi. Una particolare attenzione è stata poi posta al tema della Consultazione da indire nel-la Delegazione Nostra Signora della Speranza. Col mese di dicembre 2012, infatti, si conclude il mandato del Delegato e Consiglio di Delegazio-ne. Vi è stata un’ampia discussione al riguardo, nella quale si è sottolineata da una parte l’ogget-tiva difficoltà del governo provinciale nel rendersi presente nella vita e nelle dinamiche della Dele-gazione, e dall’altra i numerosi rapporti di comu-nione e scambio che legano la Delegazione alla nostra Provincia. È stato poi approvato il calendario an-nuale delle sedute del Consiglio e degli incontri dei Superiori. Per quanto riguarda il Consiglio si è concordato che il prossimo incontro di dicem-bre si svolga su due giornate, per consentire un momento di fraternità e spiritualità in cui riflette-re su due tematiche fondamentali, per il compito del nuovo Consiglio, quali il servizio dell’autorità e l’arte del discernimento. Si è deciso di utilizzare i tre incontri annuali per i Superiori anche come occasione per uno spunto formativo sul tema dell’anno della fede, sentendoci così in comunio-ne con il cammino della Chiesa. L’Economo ha presentato le date degli incontri per gli economi/amministrativi. Inoltre, partendo da una situazione particolare, ha richia-mato l’esigenza di favorire la buona prassi del testamento in vita dei confratelli. Infine è stato presentato il resoconto economico relativo al pel-legrinaggio dell’urna del Fondatore.

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ORDINE DEL GIORNO

Temi vari di Provincia » Introduzione ai temi di fondo delle Mozioni Capitolari e presentazione delle mozioni stesse

- condivisione/apertura/collaborazione coi laici sulla gestione delle opere- accorpamento/collaborazione degli economati (tra case della stessa provincia e tra econo-

mati provinciali)- contributi (da case a Provincia.... da Provincia a Curia Generalizia)

» Utilizzo del nuovo accesso online su Banca Prossima (inBiz) con chiavette personali in capo a singoli utilizzatori

» Sistema G1ADA per archiviazione fatture su Zucchetti in allegato alle specifiche registrazioni. » Contrattazione Secondo Livello (AGIDAE) » Varie

Pomeriggio: ARCHIVIO_PROGRAMMA ARCHIVIUM » Presentazione del nuovo programma.... accesso dalle distinte Case/Aziende » Esemplificazioni e dimostrazioni concrete di utilizzo

Giovedì 13 dicembre 2012 Casa Divina Provvidenza - Como dalle ore 9,30 alle 17,00

Incontro EconoMI E AMMInIStrAtIVI LAIcI

In comunione con il cammino della Chiesa vogliamo mettere al centro del nostro cammino di quest’anno il tema della fede. Lo facciamo nella consapevolezza che noi stessi, le nostre comu-nità siamo i primi luoghi da evangelizzare. Nel corso dell’ultima Assemblea Generale del CISM, è stato ribadito con forza, come nel contesto della nuova evangelizzazione ai consacrati è richiesto un cambio di mentalità che produca un ritorno al vangelo, una riforma ecclesiale, una capacità di dialogo con la cultura. “La domanda seria: cosa dobbiamo fare? – si è detto in quel contesto – scava nel profondo la sua risposta: chi vogliamo essere? ”. Le nostre Costituzioni, al n° 24, così identificano la figura e il compito del Superiore: “Egli è l’uomo della comunione, suo compito principale è la guida pastorale dei fratelli per costruire una comuni-tà unanime e dedita alla missione dell’Istituto”.I tre incontri messi in calendario vogliono essere un’occasione per coadiuvare i Superiori nel loro compito pastorale nei confronti della Comunità che sono chiamati ad animare. Ci guiderà nel nostro percorso Fr. Luca Fallica, priore del Convento Benedettino di Dumenza, proponendoci alcune icone bibliche della fede.

PROGRAMMA ore 09.15 breve momento di preghiera ore 09.30 saluto e comunicazioni del Superiore provinciale ore 10.15 “Abramo Padre dei credenti” (Fr. Luca Fallica) ore 11.45 concelebrazione eucaristica all’altare del Fondatore ore 12.30 pranzo

Giovedì 6 dicembre 2012 Casa Divina Provvidenza - Como dalle ore 9,30 alle 12,30

Incontro SupErIorI dI coMunItà

Incontri del mesedicembre

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i nostri auguri a...AppuntAmenti

AnniversAri di OrdinAziOne

45°BARLASCINI Don SANTO 23.12.1967DE SIMONI Don SANDRO 23.12.1967

40°CERIOTTI Don GIOVANNI 23.12.1972

25°GIUDICI Don FERNANDO 05.12.1987GREGA Don MARCO 05.12.1987

COMPLeAnni di diCeMBre

TUSSI Don DANIELE 4CORNAGGIA Don FRANCO 11GRIDELLI Don TONINO 13VALISI Fr. CARLO IVANO 13SCIBETTA Don DOMENICO 14OSTINELLI Don ANTONIO 21FIGINI Fr. GIUSEPPE 22RIZZIERO Don GIULIANO 29POZZI Don GIUSEPPE 31

CALendAriO di PrOvinCiA

11-12 dicembre: Como, ore 9.30-17.30, Consiglio Provinciale6 dicembre: Como, ore 9.30-17.00, Raduno Superiori e Confratelli13 dicembre: Como, ore 9.30-17.00, Raduno Direttori, Economi e Am-

ministratori laici

PAstOrALe giOvAniLe

1 dicembre: Discoteca del silenzio (Santuario Sacro Cuore Como)2 dicembre: Domenica della Carità (RSA, Como)6 dicembre: Pellegrinaggio Vocazionale (Santuario Madonna del Car-

mine, Bulciago)19 dicembre: Preghiera Vocazionale (Santuario Sacro Cuore, Como)5-12 dicembre: Mercoledì insieme e Incontro Spirituale Adolescenti

(CGPG, Como) 27,28,29,30 dicembre: quattro giorni adolescenti (Fraciscio, SO)31 Dicembre,1 e 2 Gennaio: Capodanno Giovani (Fraciscio, SO)

Sono tornati alla Casa del Padre

◆ 15.11.2012: don Mario Gambuti, a Castano Primo (Mi)

◆ 20.11.2012: sig. Antonio Rossi, zio di don Roberto Rossi, a Schianno (Va)

nati al cielo

MISSIONI AFRICA e ASCIrientri e partenze09/12 don Giancarlo Frigerio rientra in Italia dalla RD Congo, per l'in-

contro delle Provincie e Delegazioni guanelliane nel mondo con i con-fratelli del Consiglio generale.

16/12 rientra in Italia, dopo un periodo di volontariato, il sig. Marco Giu-dici

16/12 parte per la RD Congo la volontaria Matricardi Tania, educatrice c/o l'Istituto don Ghinelli di Gatteo

29/12 don Guido Matarrese torna in RD Congo dopo un periodo di vacanza

Un saluto all’Immacolata

di LourdesMese mariano

con san Luigi Guanella

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un SaLuto aLL'immacoLata di LouRdeSStampato in occasione del Pellegrinaggio della Diocesi di Como, Opera Don Guanella, Unitalsi, in ringraziamento per la cano-nizzazione di don Luigi Guanella (8-14 ottobre 2012). Omaggio della Famiglia Guanelliana a tutti i Pellegrini.

Don Luigi Guanella compose questo opuscolo a Pianello (1887) per alimentare la devozione popolare maria-na nel mese di maggio. L’attuale pubblicazione conserva la sua freschezza originaria ed il lettore non può fare a meno di sentirsi investito da un’ondata di tenerezza filiale e di autentica fede: sentimenti che don Guanella nutrì sempre verso la Madonna nelle circostanze , lieti o tristi o della vita, nei momenti di riflessione e in quelli di azione. Il testo dà una bella possibilità di vivere un mese mariano in compagnia del Santo che, per ogni giorno, accanto al racconto delle Apparizioni e dei prodigi dell’Immacolata di Lourdes, suggerisce: un fioretto, una preghiera, una giaculatoria.

Per l’acquisto e l’ordinazione rivolgersi a: Provincia Sacro Cuore - Via T. Grossi, 18 – 22100 Como Tel. (+39) 031 296711 – email [email protected] - Provincia San Luigi Guanella Via Peschiera, 6 – 20154 Milano – Tel. (+39) 02 31810060

meSe marianO COn San LUiGi GUaneLLa

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TestimonianzeTestimonianzePadre MArIo gAMBUTI 1931- 2012

ricordo di

“Hola” ! Cominciavano così le giornate con te, Don Mario. E già in quel semplice saluto traspariva la tua Fede e la tua gioia di vivere quella vita che il Signore ti aveva donato. Adoravi parlare del Signore che tanto amavi e al quale avevi consacrato la vita. E ogni volta lasciava stupiti il fatto che anche dopo aver raccontato per anni queste cose, ancora ti commuovevi nel farlo. Ti si spezzava la voce per l’emozione quando parlavi del Perdono di Dio, e quella tua emozione irradiava, condivisa da chi sa ascoltare, lasciando la sensazione che sì. .. se un uomo buono credeva fermamente nel Perdono di Dio, allora non può esservi nulla di più vero e di più grande. E chissà a quanti avrai portato le stesse parole, le stesse emozioni, lo stesso Amore del Padre che tante volte noi dimentichiamo, affannandoci in questa vita credendo, a torto, di essere soli. Ma tu ricordavi alla gente che Dio non lascia mai soli i Suoi figli, e lo ricordavi riuscendo a sorridere anche nella malattia. E soltanto tu e Lui potete sapere quanto ti pesasse la condizione nella quale ti trovavi rinchiuso. Tu, un uomo forte e vigoroso che per tanti anni ha guidato i fedeli dell’ altra parte del mondo verso il Padre, ora eri costretto in un corpo che era diventato una prigione, un fardello, un dolore. Ma lo spirito no ... quello era sempre lo stesso di sempre, di un giovane Sacerdote, un innamorato di Dio e della Chiesa, che era partito abbandonando la

sua casa per portare Dio e la Sua misericordia ai più deboli e ai più lontani. “Stanotte ho sognato di essere ancora in Paraguay ... e correvo” raccontavi a volte con un sorriso da ragazzino sul viso. Le tue scelte ti hanno portato fatica e dispiaceri a volte, dicevi, ma non avresti mai barattato quella fatica e quei dispiaceri in cambio di un’ esistenza più agiata. Se fossi tornato indietro nel tempo, avresti rifatto le stesse scelte di vita. Perché agli altri avevano portato frutti, a tutti i fratelli che hanno avuto la fortuna di incontrarti ... frutti sotto forma di pane, e sotto forma di Fede. “Perché la Chiamata del Signore non si può ignorare” ti sentii dire un giorno. Ed ora, in questo limpido mattino di Novembre in cui il Padre ti ha nuovamente chiamato, questa volta a far parte di coloro che siedono al Suo fianco, a noi mancherà quell’ “Hola” quotidiano, e quel sorriso da ragazzino con il quale ci salutavi. Ma siamo certi, come lo eri tu, che un giorno torneremo a sentirlo, in un luogo differente e meraviglioso. E ti vedremo davvero correre allora, con le tue gambe risanate e nuovamente forti, mentre ci darai il benvenuto. Arrivederci Don Mario. Grazie per aver così tante volte condiviso la tua Fede ed il tuo Amore con noi. Que tenga buen viaje ... faccia buon viaggio!

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COmO - CaSa DiVina PrOVViDenZa ITALIA

aPeRtuRa anno SociaLe cooPeRatoRi NORD ITALIA - SVIZZERA a cura di suor FRANCA VENDRAMIN

Notizie dalle Comunità & mondo guanelliano

IN CHARITATE CHRIsTI

Domenica 11 novembre scorso, vigilia della solen-nità della Madre della Divina Providenza, presso l’Auditorium don Guanella di Como, ha avuto ini-zio ufficialmente l’anno sociale per i Cooperato-ri guanelliani del Nord Italia e della Svizzera. Un appuntamento consueto che ha avuto tuttavia il sapore della “novità” ed è stato partecipato da numerosi Cooperatori (un centinaio circa) pro-venienti da diverse località: Lora (Como), Belgio-ioso (Pavia), Barza (Varese), Cassago (Lecco), Milano, Cernobbio (Como), Cordignano (Tre-viso), Pianello Lario (Como), Livraga (Pavia), Maggia e Castel S. Pietro (Ticino - Svizzera). La giornata, scandita da un ritmo intenso, si è aper-ta con la preghiera dal tema “In charitate Christi” e con il saluto dei due superiori provinciali suor Teresa Gatti e con Marco Grega che, in partico-lare, si è rifatto al testo delle Costituzioni dei Servi della Carità sottolineando come i Cooperatori sono chiamati anzitutto a condividere con i religiosi uno spirito e un carisma, prima ancora che delle opere specifiche. Da qui, l’augurio di vivere una corre-

sponsabilità in pienezza e di puntare insieme verso un unico traguardo: la santità.La presidente, signora Carla Sacchetti, nel suo in-tervento, ha presentato una relazione puntuale ed efficace sull’anno sociale 2011-2012, ponendo in luce gli eventi fondamentali che lo hanno caratte-rizzato e sottolineando la partecipazione e la colla-borazione che hanno visto i cooperatori “in prima linea”. Ha fatto memoria di suor Maria Lattuada che per tanti anni ha seguito il cammino dei cooperatori e comunicato la decisione di ricordarla dedicandole una canna del nuovo organo del Santuario del Sa-cro Cuore. Al termine, ha richiamato due anniver-sari significativi che saranno celebrati nel corrente anno sociale: il 30° di fondazione dell’Associazione dei Cooperatori e il 10° del suo riconoscimento ec-clesiale.Gli assistenti spirituali, don Angelo Gottardi e suor Franca Vendramin, hanno tenuto una relazione sulla tematica della Provvidenza. Sono stati offerti spunti significativi che hanno stimolato i partecipan-ti nel chiedersi con franchezza e con sincerità: “A imitazione di don Guanella … io, noi, come possia-mo essere provvidenza per i fratelli e le sorelle?”.

11 NOVEMbRE 2012

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Suddivisi poi in 9 gruppi di lavoro, i Cooperatori sono stati interpellati ad una verifica e ad offrire de-gli eventuali suggerimenti per elaborare il cammino di formazione che si vorrebbe proporre a tutti per l’anno sociale 2012-2013. Le domande erano mirate e molto concrete: come strutturare i ritiri e gli esercizi spirituali, gli incontri di formazione, le visite del Consiglio Provinciale dei cooperatori ai gruppi locali/zonali ecc.; ed in parti-colare: come coinvolgere nuovi laici?La Santa Messa, presieduta dal superiore provin-ciale, ha concluso la mattinata e 7 nuovi coopera-tori hanno fatto la loro promessa in un clima di fede e di fraternità.Subito dopo il pranzo, sono ripresi i lavori in sala con la proiezioni di foto riguardanti la vita dell’Asso-ciazione: un bel momento che è servito a rivedere momenti di amicizia e di impegno vissuti. I segre-tari dei gruppi hanno letto in assemblea le sintesi del lavoro svolto che saranno oggetto di riflessione per il prossimo incontro del Consiglio provinciale dei Cooperatori: un contributo davvero molto im-portante!Don Angelo e suor Franca hanno presentato le

linee fondamentali del programma di formazione che caratterizzerà il nuovo anno sociale. A partire dal testo del Santo Padre “Porta fidei”, verranno impostate delle schede mensili di riflessione. Il te-ma-guida è il “Credo” secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, che sarà impreziosito dal com-mento che don Guanella fece di ogni singolo artico-lo nell’operetta “Il Fondamento” (1885,1914). Oltre a questa tematica, i Cooperatori potranno sceglie-re di vivere “un mese mariano” in compagnia della Madonna e di don Guanella valorizzando il testo “Un saluto all’Immacolata di Lourdes” di recente ristampa.La giornata si è conclusa con la preghiera che ha riproposto lo stesso filo conduttore con cui si era aperta: la carità.In charitate Christi: le ultime parole che come me-ravigliosa eredità don Guanella ha lasciato. In essa ancora una volta, è stato ribadito, i suoi figli e figlie spirituali – religiosi, religiose, cooperatori e laici - “si ritrovano” in pienezza e gioia.

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Renato Balduzzi, ministro della salute e Davide Rondoni, poeta e scrittore, hanno redatto la prefazione dell’audiolibro evidenziando in modo complementare, a tinte brillanti, con ricchi spunti e riferimenti all’attualità dei nostri giorni, la profondità e la concretezza di questo straordinario uomo di fede e di azione. Prefazione: Renato Balduzzi, Davide Rondoni

Letture: Paolo Bonacelli, Anita Kravos, Fabrizio Bucci, Barbara Lo Gaglio, Damiano Tommasi

Musiche: Mite Balduzzi

Produzione: Centro Europeo Risorse Umane Multimedia San Paolo In collaborazione con Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Centro Studi Guanelliani

Informazioni: [email protected] [email protected]

Titolo Pane e paradiso Settore Saggistica Formato 15 x 21 cm Mercato Tutti Pagine 56 Collana Personaggi XX secolo Durata CD 43’44” Volume 9 Prezzo €. 22,90

Della stessa Collana: * Audiolibri anche scaricabili su iTunes o dal sito www.euroceru.eu 1. “Tutto vince l’amore” - Chiara Lubich (nov. 2007) * 2. “Fedele alla mia stella” - Alcide De Gasperi (nov. 2008) 3. “Una piccola matita” - Madre Teresa (sett. 2009) 4. “Il cielo capovolto” - Primo Mazzolari (mar.2010) * 5. “Qualcosa si è spezzato” - Rosario Livatino (ottobre 2010) * 6. “Dove Dio è accampato” - Luigi Di Liegro (febbr. 2011) * 7. “Non mi vedrete morire” - Zeffirino J. Malla (dicembre 2011) * 8. “Fa suonare le campane”- Tonino Bello (giugno 2012)

NOVITÀ DICEMBRE 2012

Profilo dell’opera

Pane e paradiso, nono audiolibro della Collana PhonoStorie, contiene alcuni tra gli scritti ed aneddoti più belli di Luigi Guanella. Nato tra le amate montagne della Valle Spluga, in provincia di Sondrio, sentì presto la vocazione al sacerdozio. Una esistenza vissuta nella piena e totale fiducia nell’Amore e nella Provvidenza che ha riversato a piene mani verso le persone con ogni genere di disabilità che venivano da lui amabilmente definite “buoni figli”. Ancor oggi le congregazioni religiose che ha fondato operano in venti nazioni di quattro continenti. Il 23 ottobre 2011 Benedetto XVI lo proclama santo.

Pane e paradiso, realizzato da Caritas Italiana e dal Centro Europeo Risorse Umane di Firenze, in collaborazione con la Fondazione Migrantes e il Centro Studi Guanelliani, fa parte del Progetto Culturale ed Educativo dedicato ad alcuni Personaggi del XX secolo.

L’audiolibro è fusione di arti diverse: letteratura, recitazione e musica dove ognuna, con il proprio posto e la propria specificità, si lega inscindibilmente alle altre con l’intento di costituire un unico discorso senza soluzione di continuità.

La lettura dei testi è stata affidata ad importanti artisti del cinema e del teatro quali Paolo Bonacelli, Anita Kravos, Fabrizio Bucci, Barbara Lo Gaglio. Gradita la presenza dello sportivo Damiano Tommasi, attuale presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.

Audiolibro che raccoglie gli scritti e gli aneddoti più belli di

Luigi Guanella. Una vita spesa nella totale fiducia

nell’Amore e nella Provvidenza riversata poi a piene mani verso

le persone con ogni genere di disabilità da lui chiamate

“buoni figli”. Proclamato santo da

Benedetto XVI nell’ottobre 2011.

Fondazione Migrantes