Agenda Brindisi n. 22 del 1 giugno 2012

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Anno XXII • N. 22 • 1 giugno 2012 • www.agendabrindisi.it il settimanale dei brindisini www.bagnatoluigi.it - [email protected] VIVACE CONFRONTO SULLA RIAPERTURA AL TRAFFICO DI CORSO GARIBALDI SCUOLA: IL GIORNALE DELLA «MARZABOTTO-GIULIO CESARE» Polemica in «corso»

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Agenda Brindisi n. 22 del 1 giugno 2012

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Anno XXII • N. 22 • 1 giugno 2012 • www.agendabrindisi.it

il settimanale dei brindisini

www.bagnatoluigi.it - [email protected]

VIVACE CONFRONTO SULLA RIAPERTURA AL TRAFFICO DI CORSO GARIBALDI

SCUOLA: IL GIORNALE DELLA «MARZABOTTO-GIULIO CESARE»

PPoolleemmiiccaa iinn ««ccoorrssoo»»

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3ATTUALITA’

ORGANIZZAZIONE VIAGGI E CROCIEREBIGLIETTERIA AEREA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

BIGLIETTERIA MARITTIMA • PRENOTAZIONI ALBERGHIERE

Corso Garibaldi, 29 • Tel. 0831/524872 • Fax 0831/564025 - 563468 • BRINDISI

Il primo «atto» del neosin-daco (l’apertura al traffico dicorso Garibaldi) rischia di di-ventare un elemento di eleva-ta conflittualità e di grandediscordia. Ad onor del verova subito detto che MimmoConsales, durante la campa-gna elettorale, ha sempre so-stenuto questa scelta giustifi-candola non come un «aiuto»ai commercianti ma addu-cendo esclusivamente motividi viabilità. Pertanto il sinda-co, ritenendo di essere legit-timato dal voto popolare,vuole mettere in praticaquanto ha sostenuto nellastessa campagna, risponden-do ai contestatori che non èpiù il momento delle rifles-sioni ma quello di agire.

Al riguardo forse sarebbebene, invece, valutare alcuniaspetti. Non mi pare che iltraffico che si incanala su viaLata formi costantemente del-le code: avviene solo nei gior-ni e nelle ore in cui i brindisi-ni decidono di mettere in pra-tica la pessima abitudine difarsi, doverosamente in mac-china, la «spaccata» sul lun-gomare; in quelle ore si formauna lunga coda di auto sia invia Lata che in via del Mare ese si riaprisse corso Garibaldila coda (moltiplicata) si for-merebbe anche lì. A prescin-dere dai motivi di chi sostienela riapertura o la chiusura delcorso (io appartengo a que-st’ultima categoria). Un datoè certo: in genere vale il prin-cipio secondo il quale neicentri storici si cerca di farentrare il minor numero di au-to proprio perché la viabilitàdel tessuto urbano non è sem-pre adatta al traffico veicolare(quella di Brindisi in modoparticolare).

Un altro aspetto da tenerein conto è quanto il trafficoinciderebbe sulla tenuta dellebasole di Apricena che costi-tuiscono il manto stradale dicorso Garibaldi - già ora conun presunto traffico limitatoè un permanente cantiere per

Riapertura corsoe nuove recinzioni!

to) il rifacimento dei corsi.A mio avviso - per tutta una

serie di motivi - se si vuolcambiare la viabilità sarebbepiù logico non adottare prov-vedimenti estemporanei ma

continui rappezzamenti - e aquesta domanda potrebbe ri-spondere con cognizione dicausa l’Ufficio Tecnico Co-munale visto che in quellestanze fu progettato (e diret-

OPINIONI IN LIBERTÀ DI GIORGIO SCIARRA

ZZOONNAA FFRRAANNCCAAdecidere in presenza di unnuovo piano della mobilità, ilquale deve tener conto di alcu-ni dati oggettivi tra cui quellodella mancanza di parcheggi.Infatti, quest’ultimo è il veroproblema da risolvere soprat-tutto in considerazione chequello di via del Mare sarà eli-minato con gli ormai prossimilavori di riqualificazione.

Mi permetto di dire che sa-rebbe molto più saggio nonforzare la mano solo per pre-se di posizioni ma cercare diarrivare a scelte che siano lepiù condivise possibile, e lariflessione (purché non abbiatempi biblici) non va vistacome una perdita di tempoma come un doveroso ap-profondimento dei problemiche si affrontano.

Vorrei chiudere girando unasegnalazione (che mi è giuntada alcuni cittadini) al neo as-sessore all’urbanistica e aicompetenti uffici comunali.In questi giorni in via Pie-monte (angolo viale AldoMoro) è in via di costruzione(foto) un muro di recinzionepresumibilmente su terrenopubblico. La palazzina che sista assicurando l’esclusivitàdi questo spazio è di quellerealizzate molti decenni facon gli interventi di edilizia e-conomica popolare ed è deli-mitata da via Sicilia, via Pie-monte, viale Aldo Moro e viaEmilia dove una simile recin-zione fu iniziata ed è rimastabloccata per molti anni, pareper parere contrario dell’allo-ra Commissione urbanistica.

Se l’area che si vuole re-cintare (in parte già realizza-ta) è privata, c’è poco da dire... ma se non fosse così qual-che spiegazione sarebbe piùche dovuta dal momento chesi priva il quartiere di unospazio pubblico, sia pur mi-nimo, a favore di un condo-minio. Se giustamente si vo-gliono abbattere vecchi murie recinzioni che limitanoBrindisi non è il caso di co-struirne di nuovi!

Consales chiarisce su FBGiovedì 31 maggio 2012 (ore 7.40) - Mim-mo Consales: «Buongiorno ai miei amici.Solo una piccola considerazione: in cam-pagna elettorale ho detto chiaramente co-sa avrei voluto fare da sindaco. Lo hanno

condiviso i miei alleati della coalizione e poi il 53% deibrindisini. Ecco perché vado avanti senza esitazioni (ov-viamente dopo aver effettuato ogni possibile verifica tec-nica). E' strano che fino ad oggi non sia mai sorto ungruppo su Facebook per salvare la basole di corso Ro-ma o di piazza Cairoli (o non si sono accorti che vi pas-sano migliaia di auto al giorno?) oppure per lottare con-tro la desertificazione di corso Garibaldi. Oppure l’unicoobiettivo è quello di far morire la nostra città sull’altaredel solito detto «non fare nulla così non sbagli»?

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Sit-in di protesta in corso Garibaldi

checa di Facebook e negliincontri in piazza.

Il ragionamento va con-dotto su due livelli, uno con-tingente e uno di ampio re-spiro. Per quanto riguardaquello contingente: l’opera-zione è pretestuosa perchénon è vero che al momentola città è congestionata (al-cuni dei Mille vivono pro-prio nelle strade che il sin-daco vorrebbe liberare daltraffico); non ha senso crea-re due isole pedonali stacca-te e non comunicanti (CorsoUmberto e il lungomare):corso Garibaldi dovrebbe re-stare chiuso al traffico e col-legare le due zone pedonaliin una grande area da allar-gare progressivamente; nonè stato affrontato il tema delcostoso rifacimento del ba-solato di corso Garibaldi ne-cessario alla riapertura altraffico; l’amministrazionedovrebbe realizzare par-cheggi gratuiti per i residentie pubblicizzare l’enorme,

I Mille di (corso) Garibaldiindicono un sit-in di protestaper domenica 3 giugno alleore 19.00, naturalmente incorso Garibaldi a Brindisi,per salvare il corso pedonale.

I Mille di (corso) Garibaldisono un gruppo di circa 3000cittadini e cittadine di Brin-disi (nato su Facebook il 14maggio), all’indomani del-l’annuncio del neosindacoMimmo Consales di riaprirei corsi pedonali al traffico, ri-portando la città più di diecianni indietro.

Il sit-in è stato convocatod’urgenza, in accordo con al-tre associazioni e movimentibrindisini, perché Consalesha dichiarato che entro unaventina di giorni corso Gari-baldi sarà effettivamente ria-perto al traffico.

Il sindaco ha chiarito i-noltre che corso Umbertoresterà pedonale e che sucorso Garibaldi sarà con-sentito il solo transito, esoltanto nei giorni feriali.In cambio verrà pedonaliz-zato il lungomare.

Il motivo? Decongestio-nare la città e non rivitaliz-zare il commercio comemolti pensano. Per fortuna,perché di solito il commer-cio ha bisogno proprio di i-sole pedonali. Ma i Millecome al solito rispondonopuntualmente, elaborando ilvastissimo materiale prodot-to da tutti i membri sulla ba-

comodissimo e quasi vuotoparcheggio di via del Mareprima di fare qualsiasi cosa.

Per quanto riguarda il li-vello di più ampio respiro:Brindisi è un’antica, bellissi-ma città, con una società ci-vile viva e attiva e non meri-ta un’Amministrazione mio-pe, anche se è stata libera-mente eletta.

Brindisi ha solo novanta-mila abitanti e ha un centrostorico piuttosto ampio: chiparla di congestione e pro-blemi di mobilità sembra nonaver mai visitato una veracittà congestionata. E pure inquelle, sulla mobilità si inter-viene disincentivando l’usodelle auto e potenziando se-riamente i mezzi pubblici.

Corso Garibaldi, l’ampiastrada ottocentesca che scen-de verso il mare, è il luogo disocializzazione tradizionaledella città e va valorizzato,magari destinando i fondi ne-cessari a rifare i basolati a unpiano di marketing del terri-torio. Tutte le principali cittàitaliane hanno i corsi chiusial traffico.

In tutto il mondo si pro-cede a recuperare i luoghi disocializzazione tradizionale,a costruire parchi, vie perpasseggiare, centri commer-ciali naturali a cielo aperto:I Mille di (corso) Garibaldichiedono di andare in que-sta direzione, perché Brindi-si se lo merita.

I Mille di (corso) Garibaldi

VIABILITA’

Direttore responsabileAntonio Celeste

Collaborano:Danilo Arigliano

Fabrizio CaianielloAntonio CaputoEugenio CorsaAntonio ErricoRosario FarinaAlfredo Gatti

Francesco GuadalupiRoberto GuadalupiMassimiliano Iaia

Nicola IngrossoPaolo LonatiPaolo Palamà

Mario PalmisanoFrancesco Pecere

Davide PiazzoEupremio Pignataro

Roberto PiliegoMarco Pisoni

Renato RubinoDomenico SaponaroGianmarco Sciarra

Giorgio SciarraSalvatore Sergio

Mino Taveri (Mediaset)

Fotografie:Antonio Celeste

Maurizio De VirgiliisAlfredo Perchinenna

Prestampa e stampa:A. G. M. srl Lecce

Direzione e redazione:Via Serafino Giannelli, 16

(già via Anime)72100 BRINDISI

Telefono 0831/564555Fax 0831/560050

E-mail:[email protected]

Sito web:www.agendabrindisi.it

Registrazione Tribunaledi Brindisi n. 16/1991

DISTRIBUZIONEGRATUITA (5.000 copie)

Lettera aperta a Riccardo RossiOPINIONI DIARIO

Un concertoper i terremotatiLunedì 11 giugno (ore 19.00) laProvincia di Brindisi, in collaborazio-ne con AMMI e UNESCO, terrà unconcerto di beneficenza per le po-polazioni terremotate che si svol-gerà nel salone di rappresentranzacon la partecipazione del sopranoTeresa Panunzio e, al pianoforte,del Maestro Gianpaolo Argentieri.

Nucleo 2000Mercoledì 6 giugno (ore 18.00), nellasede del circolo «Nucleo 2000» invia De Carpentieri 7, in occasionedella «Giornata Mondiale dell’Am-biente» la dr.ssa Paola Pino D’A-store e la dr.ssa Elisabetta Vieruc-ci terranno una conversazione. In-terverranno i rappresentanti di nu-merose associazioni cittadine.

Scuola: mostrasull’ambienteMartedì 5 giugno (ore 10.30), nel Ci-nema Andromeda, sarà allestita lamostra dei lavori dedicati all’ambien-te realizzati dagli alunni della scuolaelementare «Bozzano-Crudomonte»e della scuola media «Marzabotto-Giulio Cesare». Segnaliamo con par-ticolare piacere che con questo nu-mero di Agenda Brindisi è in diffusio-ne. quale inserto, il numero unico de«Lo Strillone», frutto del lavoro diredazione di alcuni alunni della stes-sa «Marzabotto-Giulio Cesare» (di-retta dal prof. Girolamo D’Errico)con il coordinamento delle prof.sseMaria Teresa Finizzi e Gabriela Ro-di. Chiunque desideri ricevere (sen-za alcun costo) sia la versione PDFdel giornale scolastico che di Agendapuò segnalarci la propria mail all’indi-rizzo: [email protected]

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possano almeno essere presein considerazione.

Del resto, quanto potrannocontare i suoi 3.132 voti inun’assise nella quale Lei èl’unico consigliere ambien-talista e di minoranza?

Non credo che Lei sia tan-to ingenuo da pensare chealtri, da Lei citati, siano con-vinti di cercare «di aprire lastrada ad un nuovo modellodi sviluppo»; ma invece diessere interessati ad altro!

Vero è che pochi pensava-no di una vittoria al primoturno di Mimmo Consales, ipiù erano convinti di andareal ballottaggio, nel quale,poi, avrebbero barattato il«prezzo» delle alleanze.

Non sono d’accordo conLei sulla politica del NOsenza se e senza ma.

Vede la centrale FedericoII è, per alcuni versi, pur-troppo, una realtà nata dal ri-catto occupazionale chesempre ha attanagliato i la-voratori di questa Città, rea-lizzata soprattutto con lagioia e l’interesse non sem-pre lecito di imprenditori epolitici. Così è stato neglianni ‘50 per il Petrolchimicoe così sarebbe stato con il ri-

Dal dottor AlessandroCalò, Segretario cittadinoVerdi Ecologisti e Reti Civi-che, riceviamo una letteraaperta a Riccardo Rossi, excandidato sindaco e oggiconsigliere comunale diBrindisi Bene Comune, do-po l’intervento su Agendadel 18 maggio scorso.

Ho letto con attenzionequanto da Lei pubblicato suAgenda del 18 maggio scor-so e quale ambientalista con-vinto devo complimentarmicon Lei per il risultato otte-nuto dalla lista Brindisi BeneComune, questo perché riten-go che chiunque lotti per cer-care di dare a questa Città un«vero e disinteressato» mo-dello di sviluppo, ancorchémilitante in movimenti, asso-ciazioni o partiti politici di-versi, ha diritto di cittadinan-za nel mondo ambientalista,poiché sono convinto che ilbene dei cittadini e la curadell’ambiente non è preroga-tiva dei politici di destra, dicentro o di sinistra. Dettoquesto però, devo farle nota-re che i 172 voti della listaVerdi Ecologisti e Ambienta-listi, non sono «residuali» néin quella Coalizione né lo sa-rebbero stati in altre, proprioperché considero l’ambientepatrimonio di tutti.

Spero fermamente che lenostre idee e proposte pos-sano trovare accoglimento,per accordi di programma,nella nuova gestione dellaCosa Comune. Certamentecome Verdi non ci illudia-mo, ma lotteremo perché

gassificatore (questione an-cora non del tutto conclusa,leggasi il «Sole 24 Ore» del25 maggio scorso).

Il NO senza reali proposteed alternative politiche e conl’appoggio di forze nazionalinon ha futuro, anche perchénessuno tiene in debito con-to la volontà delle comunitàlocali. Il NO crea tensionisociali nella collettività e gliambientalisti sono conside-rati coloro che impedisconola realizzazione di opere chepotrebbero creare posti di la-voro; nonostante che piùvolte ho sostenuto e sosten-go che bisogna lavorare pervivere e non per morire. L’a-mianto docet.

Certamente non mi dimen-tico le grandi manifestazionicittadine di qualche anno ad-dietro, né tutti gli interventifatti dal Notaio Michele Er-rico per modificare le Con-venzioni, né il settimanale ri-chiamo su importanti temiambientali di Giorgio Sciar-ra e di altri cittadini di fedeambientalista; ma tutto ciòha prodotto ben poco. Ovvia-mente noi Verdi non ci de-moralizziamo e non ci stan-cheremo mai di lottare perfar valere, speriamo con l’u-nione di tutte le sigle, di tut-ti i movimenti e di tutte leassociazioni ambientaliste, lenostre e le sue proposte, ma-gari con un «Sì vediamo» ...anziché di un «No perento-rio». La saluto.

Dott. Alessandro CalòSegretario cittadino VerdiEcologisti e Reti Civiche

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Elogio dell’ignoranza assoluta

no, in Italia, ostentanoun’aurea ignoranza. Gio-catori di calcio, veline,cantanti, politici, attori ...in quale categoria collo-chereste un Totti, un Co-rona, un Biscardi, unGiurato, un Di Pietro, pernon parlare poi del miticoAdriano, il re degli igno-ranti? L’ignoranza è bea-ta, ruspante, genuina, ot-timista, democratica (alcontrario della culturache è per pochi). Chi nonsa, non soffre. Socrate(foto) è passato alla storiaquale sommo filosofoperchè affermava «Io souna cosa soltanto: di nonsapere nulla». E si tor-mentava per questo. Ilvero ignorante patentato,invece, non sa di non sa-pere, non ha consapevo-lezza della propria igno-ranza, non è tormentatoda alcun tipo di dubbio,

Se c’è l’antipolitica, sec’è l’antimafia, non vedoperché non ci possa esse-re anche l’anticultura. Equale migliore espressio-ne di quest’ultima se nonuna bella, crassa, santa i-gnoranza senza se e sen-za ma? Se è stato scrittol’«Elogio della folllia»,perché non cimentarsianche con l’elogio dell’i-gnoranza? Non vi sembriuna provocazione privadi argomentazion, amicidi Agenda. L’ignoranzaDoc paga più della sban-dierata cultura tout court.

Dove ci stanno portan-do i dotti professoroniche poggiano il loro col-to didietro sugli scrannidel Governo? E cosa haprodotto di utile, in ter-mini di soddisfazione deibisogni primari del popo-lo, la mennittiana politicad’élite che portava al tea-tro ed alle mostre stuolidi «ommini chic e femmi-ne pittate»? Ma avete no-tato gli abiti LISI degliintellettuali? Avete nota-to la magrezza del pro-fessor Antonio Caputo?Del resto lo dicevano an-che i latini: «Carminanon dant panem». E senon dà pane la Madonnadel Carmine, figuriamo-ci cosa può dare la cultu-ra! Tutti quelli che conta-

per questo è saggio e feli-ce. L’ignoranza, al con-trario dell’acculturazione,può fare a meno anchedell’intelligenza e va bena braccetto con la stupi-dità, che è una qualitàche sempre denota bontàe mancanza di malizia, alcontrario dell’acutezzache induce spesso allamalvagità.

Poter fare a meno del-l’intelligenza è un belvantaggio, oltre che esse-re un fattore meno discri-minatorio, perché l’intel-letto c’è lo dà il buon Diosenza alcun nostro meri-to. Se riflettete un attimo,converrete con me chel’ignoranza è un sacro-santo diritto, ecco perchéGaetano Salvemini di-ceva: «Ognuno ha dirittoalla propria fetta di igno-ranza». Meno male chela tendenza odierna, aBrindisi, si orienta sa-pientamente verso la deaIgnoranza. Per questonon sono arrivati sui ban-chi del Consiglio comu-nale né professori univer-sitari né giornalisti (ecce-zione fatta per il sindacoMimmo Consales), néavvocati. Meditate gente,meditate. A noi non saràla bellezza a salvarci mal’ignoranza.

Bastiancontrario

CONTROVENTO CULTURA

La città idealeRecentemente si è tenuta a Urbi-

no una mostra-evento, con corolla-rio di dibattiti e conferenze, sulla«città ideale», quel concetto artisti-co-filosofico di insediamento urba-no basato sui canoni platonici delrazionale e del bello. L’occasionemi ha dato modo di riflettere suimodelli di restyling e di sviluppodella nostra Brindisi. L’acquisitaconsapevolezza, da parte dei cittadi-ni più sensibili e impegnati, dellanecessità di un appproccio culturaleche consideri l’area urbana come un«bene comune» da custodire e tute-lare con intelligenza e lungimiranza(proprio quei requisiti che sono ro-vinosamente mancati negli anni de-gli scempi), impone ai responsabilidella governance locale una pro-grammazione seria e finalizzata alperseguimento di obiettivi utili,concreti e a misura d’uomo.

I faraonici megaprogetti relativial recupero della zona Sciaia, ridise-gnata come una piccola Miami Bea-ch, o a quello del restauro dell’exCollegio Tommaseo, sono solo deiraffinati «esercizi di stile» elaboratida bravi tecnici che, proprio comegli architetti del Rinascimento, dise-gnano l’utopia dell’isola che nonc’è. Come dice il Marco Polo delle«Città invisibili» di Italo Calvino:«D’una città non godi quarantaset-te meraviglie, ma la risposta che es-sa dà ad una tua domanda».

Restiamo allora con i piedi benpiantati in terra, privilegiando prio-rità tangibili e raggiungibili con in-terventi a breve e medio termine. Noivogliamo vivere in «un paese norma-le» che metta al centro i bisogni delcittadino, il suo desiderio di vivere inun ambiente pulito in tutti i sensi, re-cuperato alla ordinaria efficienza,senza rifiuti o erbacce per strada,senza eccesso di pestifere auto, senzaschiamazzi superflui, e con una di-gnitosa costante manutenzione delestrade, delle piazze, dei giardinetti,dei parchi e della pista ciclabile cheabbiamo. In periodo di crisi generale,sarebbe già un bel traguardo.

Gabriele D’Amelj Melodia

RESTAURO

Statue ligne:un Colloquio

Le duestatue l i-gnee due-centeschedel Croce-fisso e dellaM a d o n n adella Luceche sononella chiesa

del Cristo dei Domenica-ni in Brindisi, edificataentro il 1232, saranno in-teressate da lavori di re-stauro prossimi a inizia-re. L’intervento, compre-so nel Programma Ope-rativo (PO) FESR Puglia2007/2013, sarà illustra-to nel corso del XXIVColloquio sui Beni Cultu-rali che lunedì 4 giugnoin Brindisi (al le ore18.00), nella chiesa stes-sa del Cristo.

Il Crocefisso di Brindisiè stilisticamente l’operapiù nordica esistente nel-la Terra d’Otranto e vieneattribuita da più studiosia un intagliatore tedescoo a un artista italiano in-f luenzato dalle formescultoree della civi l tànord europea che ruota-va intorno alle cattedralidi Chartres e di Reims.

La statua lignea poli-croma della Madonnadella Luce, che è possi-bile provenga dall’altrachiesa domenicana dellaMaddalena, pare operanon estranea ad ambiti oinflussi arnolfiani.

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Il filosofo greco Socrate

Porto, aeroporto, viabilità e turismo

tispecie dell’aeroporto, forseriusciremmo a capire qualibenefici i due milioni di pas-seggeri avrebbero portato al-la città di Brindisi. Ci sarem-mo aspettati più posti di la-voro, abbattimento del sem-pre più diffuso uso della pre-carietà, quindi turismo, al-berghi pieni, utilizzo dei tra-sporti locali, un soffio di eco-nomia per il territorio.

Il passaggio tra Alitalia eC.A.T. è costato a Brindisi u-na decina di posti di lavoro,un serio problema per il ter-ritorio, senza che nessunoabbia mosso un dito.

Altro smacco, sia pure nel-

Da Francesco Leoci (foto)riceviamo e volentieri pubbli-chiamo un articolato interven-to dedicato ai problemi delleprincipali infrastrutture citta-dine, della viabilità dei par-cheggi aeroportuali e del turi-smo nell’ottica del possibile ri-lancio socio-economico delterritorio brindisino.

La notizia del raggiungi-mento dell’ambito obbiettivodi due milioni di passeggerinell’Aeroporto del Salento diBrindisi nell’anno 2011, conpercentuali d’incremento deltraffico senza uguali sul ter-ritorio nazionale, è stata dif-fusa a più riprese da tutti gliorgani d’informazione. Sitratta certamente di un unobbiettivo prestigioso e peralcuni aspetti i meriti vannocorrettamente riconosciuti,evitando però di abbando-narsi a facili entusiasmi eponendosi qualche quesito.

Con la premessa che do-vrebbe essere un convinci-mento comune, che aeropor-to e porto sono parte inte-grante della città e vanno i-dentificati come infrastruttu-re di Brindisi, chi ha l’oneredi amministrare la città ha ildiritto/dovere di chiedere unconfronto sano e responsabi-le con gli Enti che gestisconosia il porto che l’aeroporto(enti a capitale pubblico), in-terpretando in questo conte-sto, il ruolo di attore e nonpiù quello di spettatore.

Solo in tal modo, nella fat-

le more di un procedimentoformalmente corretto, lo siriceve quando un’attivitàcommerciale di prestigio,qualificata promotrice deiprodotti del territorio quale«Le Delizie» di Gianni Anel-li, attiva sul sito aeroportualeda oltre un decennio, vienemessa alla porta senza possi-bilità di soluzione alcuna.

Altra nota dolente è lariorganizzazione della viabi-lità dell’aeroporto di Brindi-si, dove nelle ore di punta,nonostante il prodigarsi de-gli addetti al parcheggio, siverificano situazioni digrande caos. Non passanoinvece inosservate le tariffedi sosta nei parcheggi aero-portuali, dove nonostante iconcessi 15 minuti di gra-tuità, 51 minuti di sosta co-stano all’utente la rispettabi-le cifra di quattro euro!

Politici, sindacati e ammi-nistratori hanno il dovere ditutelare i cittadini, i lavorato-ri, gli interessi della città: dia-no e chiedano collaborazione,non continuino a deluderci.

Francesco Leoci

INTERVENTI

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Il parco della rimem-branza - Dove ora ci sonogli uffici dell’Agenzia delleEntrate, la sede della CroceRossa Italiana, alcuni edificicondominiali, macroscopicispezzoni di edifici squallida-mente abbandonati, in parolepovere «mbèru allu Turrig-ghiòni», c’era il Parco dellaRimembranza. Una vasta zo-na di vegetazione, simile aduna vera e propria foresta, at-traversata da viali e sentieri,lungo i quali erano dissemi-nate tante panchine in mar-mo. I viali erano costeggiatida giganteschi alberi, recanti,sulla base inferiore, una tar-ghetta in metallo col nome diun caduto in guerra. Ma c’e-rano anche numerosi bustimarmorei raffiguranti alcunitra i più rappresentativi eroidella prima Guerra Mondiale.Quella immensa distesa diverde dava un senso di sog-gezione ed era come entrarein un mondo surreale, magi-co. La parte alta era contiguaa via Federico II, quella bas-sa (in declivio) si affacciavasu via Bastioni S. Giacomo.Per i ragazzini dell’epoca, ilparco rappresentava il luogoideale per giocare a «liberatutti», alla «guerra francese»;per i vecchietti un posto alfresco per fumare un sigarotoscano e discorrere con gliamici; per le mamme un po-sto dove tranquillamentesferruzzare qualche lavoro amaglia. Dimenticavo, eranogli anni ’30 e ’40. La sera,come d’incanto, il parco sitrasformava in un romantico«boulevard» dove coppiettedi giovani innamorati consu-mavano i loro furtivi incontrinella penombra della luce deilampioni, resa fioca dalla fol-ta vegetazione. Questo era ilparco della rimembranza, ve-ro, unico polmone verde del-la città che nella secondametà degli anni ‘40 (ossia, aridosso della fine della se-conda guerra mondiale) fuoggetto di una vera e propria

non si ndi parla proprio!».***

Fenomeni universitari -Leggo su alcuni giornali cheRenzo Bossi, figlio dell’exRe della Padania, avrebbeconseguito la laurea in econo-mia aziendale, nel 2009, pres-so l’Università di Tirana. E,ancora, che il candidato a-vrebbe sostenuto tutti e 29 gliesami in un solo anno accade-mico, e per di più discutendole varie materie in … linguaalbanese. E poi dicono che ipesci non sanno parlare!

*** La sindrome dell’Auditel

- Sabato 19 maggio, la quasitotalità delle emittenti televi-sive nazionali ha cancellato iprogrammi a sfondo canoroo di varietà, in segno di soli-darietà per la crudele mortedella giovane studentessa diMesagne, Melissa Bassi, diappena 16 anni. L’unica tra-smissione andata regolar-mente in onda è stata «Ami-ci» di Maria De Filippi, contanto di canzoni e - addirittu-ra - di siparietti comici, non-curante dell’angoscia diffusain tutti gli italiani. E’ propriovero che quando la sfrenataambizione cammina a brac-cetto con la sindrome del-l’Auditel, anche il dolore de-ve farsi da parte!

*** Modi di dire - «Ma cc’è

stà ddài nùmbri a lotto … ?».Ovvero: stai farneticando?

***Dialettopoli - Rrivuètu

(grande confusione); spustà-tu (stupido); mbucàri (spor-care); stusciàri (asciugare);ndùciri (portare); ddasciùnu(digiuno); pasùli (fagioli); cì-ciri (ceci); dissapìta (senzasale); dilissàri (lessare).

*** Pensierino della settima-

na - Si è soliti affermare chechi trova un amico, trova untesoro. Sarà stata questa, for-se, la ragione per la quale,sia io che molti di voi nonsiamo diventati ricchi!

*** Ghiatoru & Diamanu:

turisti mancati - Ghiatorulegge attentamente su ungiornale un invitante mes-saggio promozionale, secon-do il quale con appena 24 eu-ro è possibile fare un sugge-stivo viaggio nel mare azzur-ro dell’isola di Malta. Vienetalmente attratto da quellaofferta-convenienza chechiede al compare se è il ca-so di approfittarne. Il saggioDiamanu frena l’entusiasmodi Ghiatoru, facendogli nota-re che la promozione si rife-risce alla sola … andata.«Quindi - ribatte subitoGhiatoru - se decidiamo diandare a Malta, rischiamo ditornare a Brindisi … nnatàn-du (ossia nuotando)? E allora

barbarie urbanistica! Un altroscempio rimasto impunito!

*** Ai miei tempi … Durante

l’estate, le vie principali del-la città venivano quotidiana-mente lavate da una autobot-te comunale, munita di duespruzzatori anteriori, a vio-lento getto laterale. Questaoperazione, oltre che proteg-gere l’aspetto igienico, rega-lava una gradevole sensazio-ne di fresco. Spesso capitavache gruppi di «vagnuncièd-di» (leggi ragazzini) si to-glievano scarpe e maglietta,improvvisando un’estempo-ranea doccia all’aperto.

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Rubrica a cura di Antonio Caputo

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La lotta per l’Italia liberae unita è passata per il meri-dione e per Brindisi. E’ risa-puto che la città di Brindisidal 10 settembre 1943 al 14febbraio 1944 è stata la Ca-pitale d’Italia, anche se glistorici preferiscono chia-marla: «Capitale del Regnodel Sud». Fu questo un tri-ste periodo per la storia d’I-talia. Precedentemente, finoa metà del 1942, italiani etedeschi combattevano in-sieme e gli italiani si feceroaiutare dai tedeschi in piùoccasioni, per essere soste-nuti in situazioni militaridifficili, come quelle verifi-catesi in Grecia e in Libia.Con l’8 settembre 1943, ilcaos più assoluto cominciòa regnare per l’intera peni-sola italica, ora sono gli an-gloamericani ad essere al-leati degli italiani, ma inquanti lo sanno?

In realtà, si combattevacontro due eserciti contrap-posti e gli italiani, tifoseriesbandate, erano solo sosteni-tori dell’una o dell’altra for-mazione. Alla fine, com’èben risaputo, saranno gli an-gloamericani a vincere e adoccupare tutto il Paese.

All’occupazione tedesca sisostituiva quella angloameri-cana, anche se quest’ultimaera più benevola, tanto chepian piano venne restituita lasovranità al governo italiano.

Nel periodo di «BrindisiCapitale», a Lecce si costituìil primo RaggruppamentoMotorizzato del Regio Eser-cito: si può così parlare di

dall’evolversi degli eventi,del «dopo 8 settembre», co-nosciuto come «Armistizio».

La già sfilacciata mo-narchia a Brindisi segnavala sua agonia e il suo defini-tivo epilogo; si concludevauna tragedia che avevasconvolto il Paese, ma se-gnava anche l’inizio di unnuovo giorno, con il Trico-lore che sventolava, simbo-lo di fede e di speranza, aBrindisi, libero lembo d’Ita-lia, con quei «quattro fanta-smi» del passato: VittorioEmanuele, Badoglio, un pu-gno di marinai e di carabi-nieri «motorizzati».

Era lo stesso tricolore cheorgogliosamente sventolava aPorta San Paolo, sull’alberomaestro della corazzata «Ro-ma», a Cefalonia, a Lero,nelle «Quattro Giornate» a0Napoli e con i nostri soldatinella ricordata Montelungo.

Da «Brindisi Capitale»,con tutte le contraddizionistoriche che si vuole, pren-deva l’avvio la lotta di libe-razione, per proseguire alNord con i partigiani e le lo-ro tante anime, ognuna conun suo progetto di «Stato»da attuarsi a guerra finita.

La buia nottata si avviavaa passare; proprio da Brin-disi, dalla nostra Città e dal-la nostra Terra partivano ipreludi di un’agognata li-bertà che ormai non potevapiù attendere.

Quando sventolava iltricolore della libertà

all’aeroporto di Galatina,dove abili motoristi eranocapaci di costruire apparec-chi, con pezzi di aerei fuoriuso. In seguito, quel centrosalentino e il suo aeroportofurono noti sul territorio na-zionale per i famosi «Diavo-li Rossi di Galatina».

Dal 1943 al 1945 fu attivoanche un aeroporto a Leve-rano (Lecce), da dove parti-vano gli «Aermacchi 202»(foto) carichi di armi e rifor-nimenti e facevano ritorno interra salentina, con feriti eammalati da curare nei localiospedali, luoghi di ospitalerifugio per vittime di rappre-saglie nazi-fasciste. Si tratta-va, per la maggior parte, dinostri soldati originari delleprovince di Brindisi e diLecce che furono sorpresi,

Nuove Forze Armate demo-cratiche che ebbero il «bat-tesimo del fuoco» nel di-cembre 1943, a Montelungo,nel Casertano. Per tranquil-lizzare Re Vittorio Ema-nuele III, una sparuta esimbolica rappresentanza diquel Regio esercito moto-rizzato fu inviata a Brindisiper vigilare sulla regalepersona; intanto porto edaeroporto erano febbril-mente visitati da mediatori,«inviati di pace».

La monumentale, storica estupenda Chiesa di SantaMaria del Casale era adessodiventata non solo bivaccodi militari armati, quanto pe-ricoloso deposito di pesanticarriaggi bellici e pezzi dimotore d’aerei che, di voltain volta, venivano trasferiti

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Page 6: Agenda Brindisi n. 22 del 1 giugno 2012

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ENOGASTRONOMIA

Arriva il tempo del pesce crudo

balsamico (io preferiscoil vincotto agrodolce), sicopre con le strisce dimelone. Si lascia tutto amarinare nella parte bas-sa del frigo. Un’altra par-te dei gamberi si tiene inuna emulsione di olio elimone nello stesso luogoaggiustata di sale nero. Siservono a tavola insieme,con delle fette sottili dipane appena tostato.

L’alternarsi del dolcedel melone e dell’agrodel limone sulla base delcrostaceo dal corpo pienoe profumato di mares’accompagna ai profumisoavi e fruttati e al gustoasciutto e corposo del«Murà», sauvignon blancprodotto dalla aziendadel Duca Carlo Guarinida Scorrano.

Pesce crudo. Da quandosushi e sashimi hanno in-vaso il desiderio dell’edi-bile occidentale, la modadel pesce crudo si è ravvi-vata. Sono secoli, millen-ni, che la Messapia, terrain mezzo al mare, consu-ma il prodotto della pescasenza cucinarlo. Qualcunodice che il pesce di marefresco, in cucina, lo si puòsolamente rovinare.

Certo non tutto. Un car-paccio si può fare con iltonno, la triglia, la palami-ta o il pesce spada. Ottimele alicette, il bianchetto eil rossetto così come il po-lipo, le scarpette, gli allie-vi e le seppie. Ad esempiole sarde crude non le gu-sto ma spinate e fritte conla panatura di uovo le tro-vo deliziose.

E che dire dei gamberibianchi? Eccoli raccontatiper voi, amici di delica-tezze, semplici semplici emolto estivi.

I gamberi vanno sem-plicemente puliti, privatidi testa, coda e carapace.Lavati e messi a scolare;quindi si prende un melo-ne giallo non troppo ma-turo, si taglia in due, sipriva dei semi e si scavaun po’ di polpa con ilcucchiaio ottenendo dellestrisce. Nell’incavo si po-sano i gamberetti, si ag-giusta di sale rosso e diqualche goccia di aceto

Quando raccontai que-sta ricetta un caro amico,sempre provocatore, midisse che preferiva i gam-beri rossi e se non fosse lamedesima preparazioneall’altezza della fama.

Per nulla. Il gamberorosso ha una dimensionemaggiore e una corpositàpiù alta così come è uncrimine servirlo senza te-sta (delizioso il contenutoquando è fresco). A mepiace spruzzarlo con unasalsina fatta emulsionan-do in parti uguali OEVOdi Celina di Nardò e suc-co di melagrana, diecigrani di pepe rosa e saledi Bretagna.

Impiattare alternandogambero e fettina di avo-cado, calice di spumanterosato e del «ciccio» bel-lo, caldo e sapido. Forte-mente sconsigliato il con-sumo solitario, è cibo peramanti pronti a farsi tra-volgere dalla passione.

Quattrocentosessanta-cinque parole per aprirela stagione del cibo fre-sco, facile e leggero daconsumare in barca, sulmare, o su quella splendi-da terrazza che a Brindisista sotto le Colonne Ro-mane. Non so se al BuenaVista proveranno a farequeste piccole cose, soperò che, in quanto a pe-sce, sanno come compor-tarsi e farsi onore.

Tutti atavola

rubrica a cura di

Pino De Luca

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Page 7: Agenda Brindisi n. 22 del 1 giugno 2012

BASKET12 13BASKET

LEGADUE I brindisini passano anche a Barcellona

E Gibson porta l’Enel in finaleL’Enel Brindisi espugna

il Pala Alberti di Barcello-na Pozzo di Gotto ed è infinale promozione. Pursoffrendo, il team di PieroBucchi ha eliminato la te-mutissima Sigma del pre-sidente Bonina. Tre parti-te sempre equil ibrate,continui capovolgimentidei punteggi, ma alla fine,i biancazzurri hanno di-mostrato tutta la loro for-za. In gara due gli isolanihanno gestito per granparte dell’incontro, senzalo squalificato Martin (so-speso per doping) e conCurry preferito ad Hicks.La svolta nella metà del-l’ultimo quarto quando, ilsolito Gibson, e un sem-pre più ritrovato Ndoja,hanno messo fine al mat-ch con canestri dalla lun-ga distanza. Bene ancheRenfroe e Borovnjak.

Le polemiche sollevateda coach Giancarlo Sac-co sulla terna arbitralenon hanno lasciato nes-suno indifferente, anzi.Clima rovente in Siciliaper il terzo atto della se-mifinale. Il quintetto brin-disino è sceso con deter-minazione, sostenuto daicirca venti supporter pre-senti nell’impianto di Bar-cellona. Ancora una voltagrande equilibrio con van-taggi altalenanti.

La squadra di Bucchiha mollato nel secondotempino, anche per lepalle perse. Con un pe-sante parziale Barcellona

niano decide che Brindisideve chiudere la serie,sforna assist, tira e se-gna. Nei secondi finali ilcrollo al tappeto dei pa-droni di casa: in campoc’è soltanto Enel.

La gara si chiude con lapoderosa schiacciata diGison, la ciliegina sullatorta, che poi con il ditoindice «azzittisce» la cur-va dei sostenitori dell’I-gea. I giocatori brindisinicorrono negli spogliatoiper l’invasione di campodei barcellonesi. Un gestodi stizza quello di Gibson,forse dettato dalla rabbiaaccumulata per i vari in-sulti, sputi e dulcis in fun-do, per un colpo con untubo di cartone usato perle stelle filanti.

Conseguenza di tuttociò? 2000 euro di multa edue giornate di squalificacomminate alla societàdel presidente Bonina,due giornate di squalificaa Gibson ... ma dopo ilcircostanziato ricorso (egrazie anche alla provaTV) il pesantissimo prov-vedimento è stato conver-tito in deplorazione conl’addebito del del 50% delcontributo del reclamo.

E adesso l’Enel Brindisiaspetta la seconda finali-sta. Col giornale ormai indistribuzione nella seratadi giovedì 31 giugno,Scafati e Pistoia si affron-tano per garaquattro con itoscani in vantaggio 2-1.

ha allunga (+14), pensan-do di aver già il match inpugno. Ma si sa, Formen-ti e compagni non molla-no mai e col caratterepossono riaprire l’incon-tro. Detto fatto, Enel neglispogliatoi sotto di otto. Ilterzo quarto è sembratouna sfida tra due pugili.L’Enel cresceva fisica-mente, la Sigma iniziavaa subire. Punto su punto,con tanto sacrificio in di-fesa, i quintetti scelti daBucchi hanno annullatoogni tentativo di fuga deisiciliani. Un’altra Brindisirispetto ai primi due tem-pini, e Gibson inizia il suopersonalissimo show.

L’ultimo quarto è equili-brato, ma in campo si ve-dono più i biancazzurriche la squadra di casa.Coach Bucchi trova sem-pre l’uomo giusto e le so-luzioni migliori. AncheGiuri, faccia tosta più chemai, va a giocare palleimportanti. I palloni arriva-no tutti nelle mani di «su-per Jhonatan». Il califor-

Gibson contro Green(Foto Maurizio De Virgiliis)

Marco Giuri a canestro(Foto Maurizio De Virgiliis)

Francesco Guadalupi

TIME OUT

Squadra più dinamica e brillanteDopo la decisione della

Commissione GiudicanteNazionale, che in parzialeaccoglimento del ricorsodell’Enel ha annullato lasqualifica di due giornatecomminata a JonathanGibson, tutti tranquilli!

La decisione ha «ridato»all’Enel il suo leader, masoprattutto è stata la giu-stizia a trionfare. Deplora-bile o inopportuno il gestodi Jonathan, ma sicura-mente scaturito da una«ombrellata» ricevuta ecompletamente ignoratadagli arbitri che, nonostan-te fossero a pochi centime-tri (come ampiamente evi-denziato dalla prova TV),sono stati colpiti da cecitàimprovvisa, omettendo an-che di citare il fatto nel re-ferto. Inadeguata la ternaarbitrale e su questo biso-gna riflettere. Sicuramentolo farà a bocce ferme Mar-co Bonamico, presidentedi Legadue, che per unaprotesta contro decisioniarbitrali ha subito una ag-gressione a Pistoia, scate-nando reazioni a catena ecomunicati stampa inquantità industriale.

Difficile il ruolo del di-rettore di gara, in qualun-que disciplina di squadra,ma vedere una pagliuzzaed ignorare una trave, ècosa molto grave. Comesono gravi le dichiarazio-

ni di coach GiancarloSacco che forse sono sta-te la vera miccia che hainfuocato garatre, e chegli costeranno la panchinache verrà affidata moltoprobabilmente allo «sce-riffo» di nostra conoscen-za. Ritornando al basketgiocato, l’Enel Brindisiapproda alla finale com-piendo un percorso nettoe dimostrando tanta auto-rità da destare sorpresa separagonato a quanto vistoin tutta la regular season.In questo tour de forcedei play-off, che logora ilfisico e lo spirito, poterdisporre di qualche gior-no di riposo in più, nonpuò che far bene, per ri-caricare le batterie ed es-sere pronti per lo sprintfinale. L’Enel ha l’armain più nell’accoppiataRenfroe-Gibson che hapraticamente messo a se-

gno quasi la metà deipunti realizzati: 528 sonoi punti fin qui realizzatidai biancazzurri nelle ga-re dei playoff e ben 238(45%) sono quelli due co-lored. Il dinamismo dellacoppia ha di fatto modifi-cato l’assetto generaledella formazione di Buc-chi, conferendo alla squa-dra un gioco perimetralea dir poco spumeggiante,tanto da esaltare anche leprestazioni di tutto il re-parto dei «piccoli». Restaappena sufficiente il ren-dimento dei lunghi. Perraggiungere traguardi im-portanti serve moltissimoil loro apporto e siamoconvinti che il riposo sinoal 7 giugno (data dellaprima gara di finale) pos-so servire soprattutto perrigenerare i «corazzieri».

Nella parte bassa del ta-bellone Scafati e Pistoiastanno dando vita a sfidemozzafiato. La serie disemifinale la conduce Pi-stoia (2-1) che vincendo aScafati ha ora una chancein più per raggiungerel’Enel in finale e dar vitacosi ad una durissima ma-ratona per la seconda pro-mozione. Pistoia o Scafatiche sia l’Enel dovrà supe-rare se stessa se vuoleconcretizzare il sogno diinizio stagione.

Nicola Ingrosso

ANALISI TECNICA

Saggia gestione Considerato che Brindisi si è qua-

lificata con un incoraggiante 3-0con Barcellona Pozzo di Gotto, cipermettiamo di fare delle considera-zioni sulla semifinale pur avendovisto la partita solo in diretta televi-siva su Raisport. Era dovere degliuomini di coach Sacco (peccato cheun allenatore del suo calibro abbiasmarrito bon ton e fairplay proprionella parte finale del campionato)gettare il cuore oltre l’ostacolo. Co-sì è stato per i primi due quarti,quando i siciliani hanno dominatola scena. Però, man mano che pas-savano i minuti i soli sette giocatoriutilizzabili perdevano lucidità e fre-schezza atletica spegnendosi comeun lumicino che consuma la sua ul-tima cera. Bucchi ed i suoi uomini,al contrario, con pazienza certosinacostruivano la vittoria con calma la-vorando, senza strafare, ai fianchi ilproprio avversario. Nessun aumentodi ritmo, nessuna alchimia partico-lare ma solo buona gestione dellapalla e selezione delle conclusionicon Gibson (vero nuovo leader diquesto roster) che punzecchiava avolte da sotto, a volte da fuori. Ilcoach brindisino, avvantaggiato dal-la panchina più lunga - anche se al-cuni giocatori non hanno per nienteprimeggiato - è riuscito a chiuderela contesa con gli uomini più reatti-vi. Scene di isterismo e inciviltà daparte dei tifosi siculi a fine gara maquesta è un’altra storia. In attesa diconoscere la seconda finalista, tuttiavranno il tempo per ricaricare fisi-co e, fondamentalmente, la mente.

Antonio Errico

I biglietti per la«serie» decisiva

L’Enel Brindisi comunica che ve-nerdì 1° giugno avrà inizio la venditadei biglietti per le prime due gare in-terne delle finali play-off 2012 (gio-vedì 7 e domenica 10 giugno, ore20.45). Sarà possibile acquistare itagliandi per una sola gara o per en-trambe. Verrà riconosciuto il diritto diprelazione agli abbonati da venerdì1° giugno e sino a domenica 3 giu-gno, con la necessità di esibire latessera del campionato 2011-2012.Esclusivamente in tale periodo potràessere esercitato il diritto di prelazio-ne, per l’acquisto dei biglietti validiper la prima o per la seconda o perentrambe le gare. La vendita con di-ritto di prelazione si effettuerà:- per i posti parterre presso PuntoSnai-Gio Bet di via S. Angelo 95 (o-rario: venerdì 1° giugno 10.00-13.30e 15.30-21.00; sabato 2 e domenica3 giugno: 10.00-21.00).- per i posti superiori (curve, gradi-nate e tribune) presso Punto Snai-Gio Bet di Via Appia n. 238/G (ora-rio: venerdì 1°, sabato 2 e domenica3 giugno 10.00-21.00).

Successivamente si procederà al-la vendita libera nei giorni martedì 5,mercoledì 6 e giovedì 7 giugno. Sipotranno acquistare i biglietti validiper la prima o per la seconda o perentrambe le gare.

Ancora una volta la fattiva colla-borazione dei Punto Snai-Gio Bet diBrindisi risulterà preziosissima. Inparticolare, la possibilità di usufruiredi due punti vendita per i diversi set-tori renderà ancora più agevoli e ce-leri le operazioni di acquisto dei ta-gliandi d’ingresso; inoltre, la rinuncia(come sempre accaduto in passato)a riscuotere la quota di diritto-pre-vendita permetterà di venire incon-tro alle esigenze dei tifosi.

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Page 8: Agenda Brindisi n. 22 del 1 giugno 2012

CALCIO14

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Brindisi e Maiuri, feeling finito?

un primo e interlocutorioconfronto tra soci sullepossibili ipotesi organiz-zative. «E’ solo tempo diipotesi - tiene a precisareil presidente del Città diBrindisi Giuseppe Roma- sulle quali discuteròcon gli altri soci nei pros-simi giorni. Ritengo siaprematuro pensare a no-mi e attribuire ruoli, vo-gliamo valutare con curale soluzioni migliori pun-tando verso scelte condi-vise. Per ora c’è statosolo un primo scambio diopinioni, di vedute, di piùal momento non è possi-bile fare. Mancano ele-menti per decidere, vo-gliamo farlo in modo con-sapevole ed informato,per questo aspettiamo.Ci siamo presi del tempoanche per avere chiaro ilpunto di vista di ciascunoe poi confrontarlo e faresintesi per ridurre al mini-mo i margini di errore.Vogliamo essere convintie sicuri tutti insieme».

«Resterò a Brindisi so-lo se lo vorranno tutti isoci. Non mi piace rima-nere aggrappato allepanchine». Enzo Maiuriad un passo dall’addio. Iltecnico che ha traghetta-to il Brindisi nei play-offnon sarebbe gradito datutta la proprietà. «Quisono stato benissimo eresterei volentieri ma nonaccetterei mai una ricon-ferma con riserva. Sareb-be brutto lavorare sapen-do di non essere graditoad una parte della so-cietà. Attendo una chia-mata. Poi ne riparleremo,ma sia chiaro: la dirigen-za ha il diritto di fare scel-te diverse. Io le sarò co-munque sempre grato».

Intanto si fa semprepiù insistente il pressingdel Matera che vorrebbeaffidargli una vera coraz-zata. Perdere Maiuri, anostro avviso, sarebbeun grave errore. In questimesi ha dimostrato di a-vere una grande perso-nalità ed ottime doti tec-niche nonostante si siatrovato in periodo terribi-le con mezza città controed una società che è sta-ta in bilico per diversesettimane. Ci piacereb-be, invece, vederlo all’o-pera sin dal ritiro estivocon una squadra costrui-ta da lui. Bocche cucitein via Benedetto Brin. Fi-no ad oggi non c’è anco-ra nulla di definito, solo

Il presidente Romaprofessa cautela e sotto-linea come il periodo,che segue la coda deiplayoff e lascia di fattoindeterminata la via deiripescaggi dalla serie Dmalgrado il blocco pro-nunciato dall’ultimo Con-siglio federale, non per-metta passi precisi e in-dirizzati. La Lega Pro ri-mane l’obiettivo principa-le della società ma lasensazione è quella dipoter sciogliere i dubbisolo in piena estate. Per-ché occorre attendereche la serie C, oggi sul-l’orlo di una crisi di iden-tità, prenda dimensionee profilo dopo un’attentascrematura delle squa-dre con bilanci adeguatie la presa in consegnadalle serie superiori dellesocietà coinvolte inScommessopoli.

«Oggi abbiamo la se-rie D ed è l’unica certez-za - puntualizza Roma -su cui ripartire. Confidia-mo nel ripescaggio inLega Pro, per questo se-guiamo con particolareattenzione l ’evolversidella situazione in quellacategoria come anche gliorientamenti federali. In-tanto però pensiamo agettare le basi per unasquadra competitiva inmodo da non farci trova-re impreparati in qualsia-si evenienza».

SERIE «D» IL PUNTOPossibile divorzio tra tecnico e società

Grottaglie salvoSta per calare il sipario sul campio-

nato di serie D dopo i verdetti emessidal campo che, oltre a definire il qua-dro completo delle retrocessioni inEccellenza, hanno completato il ta-bellone delle semifinali dei play off eincoronato la squadra vincitrice deltitolo di campione d’Italia di serie D.Nel «D’Amuri» di Grottaglie sem-brava un pomeriggio stregato per ipadroni di casa, chiamati a ribaltare ilrisultato negativo maturato nell’an-data dello spareggio playout controil Real Nocera. Dopo l’avvio di garain salita, causato da una sfortunataautorete, la squadra di mister Pizzo-nia ha fallito il pareggio dal dischet-to, ma nella ripresa è riuscita a ribal-tare il risultato (2-1), sia pure in su-periorità numerica, conquistando lameritata salvezza che vale quanto u-na promozione. Alle semifinali deiplayoff in programma domenicaprossima parteciperanno il Cosenza,il Sandonà Jesolo e il Legnago, qua-lificati dopo i rispettivi incontri dellaquarta fase, più il Sant’Antonio Aba-te vittorioso della Coppa Italia di se-rie D. Si giocano gare secche incampo neutro e non sono previsti isupplementari: in caso di parità altermine dei tempi regolamentari siprocederà all’esecuzione dei calci dirigore, per stabilire le squadre chedisputeranno la finale (10 giugno).Sabato il Venezia ha vinto la finaledella poule scudetto contro il Tera-mo (3-2) laureandosi campione di’I-talia dei dilettanti. Entrambe le squa-dre erano giunte in finale dopo aversuperato due giorni prima il Martinae il Salerno ai calci di rigore.

Danilo Arigliano

L’allenatore Enzo Maiuri

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