ADOS Italia (Associazione Donne Operate al Seno)

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  • ADOS Italia(Associazione Donne Operate al Seno)

  • Essere ostetriche oggi sempre pi impegnativo, particolarmente per coloro che si trovano a contatto con pazienti oncologici. Ci richiede un buon livello di assistenza sotto il profilo fisico, psicologico e sociale, richiede quindi preparazione specifica.Perci lostetrica deve essere messa in grado di conoscere la malattia, di conoscere i vari stadi di avanzamento della stessa, i sintomi che la malattia pu manifestare, le reazioni avverse alle terapie adiuvanti (ormono, chemio e radioterapia) ma anche di essere in grado di farsi carico di tutti gli aspetti legati alle diverse problematiche che si verificano nella singola paziente.

    Non per questo lostetrica pu sostituire loncologo, significa bens che lostetrica deve essere messa in grado di integrare lapproccio medico per garantire alla paziente un approccio globale.

  • LOrganizzazione Mondiale della Sanit definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia.

    La salute della donna lespressione di tutti i ruoli che la donna ricopre: di sposa, di madre, allevatrice di bambini, lavoratrice.

    Questi molteplici ruoli ricadono su di lei e sono determinanti per la sua salute.

  • Consideriamo dunque la figura dellostetrica sotto il profilo dellassistenza alla cura e della salvaguardia della salute.Il mio intervento sar finalizzato alla malattia cancro alla mammella, le cui implicazioni fisiche, psicologiche e sociali non trovano riscontro in altre malattie perch una malattia legata allimmagine della donna, alla cultura imperante che privilegia la bellezza, la giovinezza, la prestanza fisica, e alleziologia della malattia ancora per molti versi sconosciuta.

    CINQUEMILA ANNI DI STORIALa malattia cancro della mammella non il male del secolo.E una malattia che ha cinquemila anni di storia alle proprie spalle.Lo apprendiamo attraverso il Papiro egiziano, detto di Edwin Smith, testo dell Antico Regno che risale al terzo millennio a.C. dove troviamo il primo esame clinico (palpazione), diagnosi e implicita prognosi.Chi la fa Imhotep, medico del faraone.

  • Si palpa duro come noce di Hamset scritto una malattia che non curer. I medici egizi mettevano per iscritto la prognosi indicando tre possibilit: E un male che curer ed era una prognosi favorevole; che combatter, prognosi incerta; che non curer prognosi infausta.

  • Le prime notizie di trattamenti cruenti le troviamo attorno al 2250 a.C. nei Palinsesti di Ninive e anche nel secondo Papiro egiziano, detto di Gorge Ebers del 1500 a.C., dove leggiamo di un trattamento che si avvaleva di strumenti quali il cauterio (un ferro rovente per eseguire la bruciatura), oppure si usavano sostanze caustiche, mentre la ferita veniva lasciata aperta e la guarigione stimolata con ricorso a sostanze vegetali medicamentose come ad es. lolio di comino nero.Ma da notizie pervenute, a partire dal Nuovo Regno dEgitto, si apprende che sulla parte ammalata venivano anche appoggiati pezzetti di bitume che, a contatto con la fiamma sprigionavano vapori che assopivano la paziente. Come anestetico venivano sfruttati anche gli effetti sedativi del papavero, delloppio, del coriandolo e della polvere di carruba.Diremo allora che la prima terapia dei tumori della mammella di cui si viene a conoscenza, quella praticata con il ferro e con il fuoco.Per inciso dir che gli interventi somigliavano pi a torture che a terapie e che venivano praticati anche come forma di punizione:

  • - in India lamputazione della mammella veniva inflitta alle donne che si rendevano colpevoli di adulterio e di meretricio;- dai Codici Babilonesi apprendiamo che veniva amputata la mammella alle donne che facevano mercato del proprio latte;- gli Sciti la praticavano alle prigioniere per significare il loro sommo disprezzo;- la mammella era snobbata dalle mitiche amazzoni ed era praticata dalle madri alle figlie ancora bambine;- ma anche per punire chi non si sottometteva alle pretese di qualche potente dellepoca. E il caso della martire cristiana S. Agata (cca 300 d.C.) a cui vennero amputate entrambe le mammelle per non aver voluto cedere alle pretese del Console della Sicilia, Decio.

  • Si narra che Agata messa in prigione con le ferite ancora sanguinanti ebbe la visita di S. Pietro che le fece la grazia della guarigione delle ferite. Da allora S. Agata, patrona di Catania, protettrice delle donne che hanno subito lamputazione del seno e delle donne che allattano.Dal 1987 S. Agata stata dichiarata nostra Patrona con Bolla ecclesiastica.

  • Il passaggio dalla mitologia allarte medica la si deve a Ippocrate (460-375 a.C.) e si deve a lui la descrizione al seno che considerava malattia incurabile e che sentenziava:

    Quaumque non sanat medicamenta, er furrem sanat.Quae ferrum non sanat, es ignis sanat. Quae ignis non sanat, ea incurabilia putare opertet.(Ci che i farmaci non curano, cura il ferro. Ci che non cura il ferro, cura il fuoco. Ci che non cura il fuoco, va considerato incurabile.

  • Andando avanti nel tempo citer Democede, Un medico della scuola di Crotone (VI sec. a.C.) divenuto famoso per aver guarito Atossa, regina di Persia, figlia di Ciro il Grande.Non si pu non ricordare Galeno, nato a Pergamo nel 129, che influenz il pensiero medico per pi di mille anni.A lui si deve la dettagliata descrizione del tumore del seno, ma pure dellintervento chirurgico.

  • Egli identific nella bile nera acida la causa della crescita del cancro e, osservando che dal tumore si dipartivano alcune grosse vene (da ci lanalogia con il granchio) ne deriv la parola cancro, e asser che ne sono particolarmente colpite le donne melanconiche.

  • Le osservazioni di Galeno furono riprese da Ezio di Amida, archiatra della corte bizantina, vissuto ai tempi dellimperatore Giustiniano, che fece una accurata descrizione di un intervento chirurgico alla mammella.La sposa di Giustiniano, Teodora, donna bellissima e intelligentissima, si era scoperta una anomalia nel proprio seno, ma si rivolse allarchiatra troppo tardi e rifiut lasportazione della mammella.

  • Andiamo avanti.Ricordo che gi nel 1350, il francese Guy de Chauliac diceva che il seno non deve essere mai asportato completamente.

    Considerazioni riprese da un altro chirurgo francese, Ambrogio Par (1517-1590) che pu essere considerato il precursore della chirurgia moderna in quanto trov una relazione tra il tumore della mammella e i linfonodi ascellari.

  • Vorrei qui ricordare che anche insigni maestri dellarte pittorica e scultori ritrassero donne con segni evidenti della malattia cancro della mammella.

    Michelangelo: La notte

  • Raffaello: La Fornarina (una esatta cartella clinica)

  • Rubens: Le tre Grazie

  • Rembrandt: Betsabea

  • Un altro chirurgo francese Henry Le Dran (1685-1770) sostenne la teoria che il cancro una malattia locale ma se passa i primi linfonodi che incontra pu coinvolgere lintero sistema per cui importante rimuovere le ghiandole a tutti i livelli.Osservazione importante, ancora oggi ritenuta la base per la prognosi e la selezione delle terapie.

  • Le Dran in una sua relazione anticip pure la storia familiare della malattia cancro.Ma intanto si recideva la mammella, si asportavano tutti i linfonodi e si cauterizzava la ferita il tutto velocemente tenendo ben ferma la paziente, senza anestesia.Cosi in un susseguirsi della necessit di una chirurgia radicale o di una asportazione parziale, della possibilit di cura o negazione di guarigione si giunge al XIX secolo dove ci si comincia a chiedere perch nasce la malattia, come si forma e quali le cause, si comprende limportanza di tenere quelli che noi oggi chiamiamo registri dei tumori.Gi allora si pensava che il cancro della mammella fosse una malattia sistemica.

  • Il XIX secolo ci port tre scoperte molto importanti:

    ANESTESIA nel 1846 il chirurgo Robert Liston allUniversity College London esegu una operazione in cui us per la prima volta anestetici;ASEPSI nel 1870 il chirurgo Joseph Lister us sostanze antisettiche per prevenire la presenza di pus nelle ferite chirurgiche;Lera halstediana.

  • Fu Sir William Halsted che nel 1890 descrisse la procedura dellincisione e la dissezione radicale di entrambi i muscoli pettorali e dei linfonodi dellascella.Tale procedura prese il nome di mastectomia radicale secondo Halsted, ed arrivata praticamente ai giorni nostri. E stata infatti loperazione standard fino ai giorni nostri.

  • Tutto ci che avvenuto dopo pu essere definito post-Halsted.Citer:- la mastectomia modificata secondo Patey (dissezione del muscolo piccolo pettorale e dei linfonodi dellascella);- la mastctomia modificata secondo Madden (dissezione delle fasce del piccolo e grande pettorale e dei linfonodi ascellari);Per arrivare alla - quadrantectomia: importante studio iniziato da Umberto Veronesi nel 1981 dove, in una rigorosa selezione scientifica compar due ipotesi chirurgiche: la mastectomia radicale secondo Halsted e lintervento chiamato QUART che secondo canoni prestabiliti risparmiava il seno asportando un solo quadrante. Lo studio durato dieci anni, port inequivocabilmente al medesimo risultato.E allora perch mutilare quando ad uguale quantit di vita si poteva aspirare ad una miglior qualit?

  • Umberto Veronesi ha condotto un altro studio molto importante: quello sulla biopsia del linfonodo sentinella, che consiste nellindividuare, con appropriati sistemi, il primo linfonodo di drenaggio, prelevarlo e se risulta indenne da metastasi la possibilit che altri linfonodi siano colpiti talmente bassa che ragionevole risparmiare tutti gli altri linfonodi , il che ha un grande significato che quello di evitare la produzione di siero in zona ascellare, la compromissione della sensibilit, le disfunzioni della spalla, leventuala comparsa di linfedema.

  • I GRUPPI LINFONODALI DEL CAVO ASCELLARELinfonodi sopraclaveariLinfonodi sottoclaveariLinfonodi centrali Linfonodi brachiali Linfonodi scapolariLinfonodi toracici

  • COSE LA MALATTIA CANCRO DELLA MAMMELLA?La malattia cancro della mammella una malattia complessa, difficile da controllare e non pu essere oggetto di una unica mirata terapia.Il medico solo non pu essere in grado di controllare la malattia.Sono sorte le Breast Unit perch nella malattia cancro della mammella il medico di medicina generale, il radiologo, il patologo, il chirurgo, il chirurgo plastico, loncologo, il radioterapista, il psicologo, il fisioterapista devono essere strettamente collegati tra di loro.

  • QUALI I DIRITTI DELLA DONNA PORTATRICE DI TUMORE ALLA MAMMELLALa donna portatrice di tumore della mammella, una volta diagnosticato il male, deve avere a disposizione le vie pi rapide e corrette per una riabilitazione fisica, psicologica e sociale.Una riabilitazione che va dal pre-operatorio, allintra-operatorio e al post-operatorio.Le linee di azione si estrinsecheranno pertanto nelle tre fasi:

  • PRE OPERATORIAPREPARAZIONE PSICOLOGICA E INFORMAZIONI DA PARTE DEL CHIRURGOVALUTAZIONE DELLE ALTERAZIONI RESPIRATORIE, ARTICOLARI E MUSCOLARI

  • INTRA OPERATORIACORRETTO POSIZIONAMENTO DEL BRACCIOINCISIONE CUTANEA EVITARE LA TENSIONE DEI LEMBI CUTANEIRISPARMIO TRONCHI NERVOSIEVITARE LUSO DELLELETTROBISTURI POSIZIONE CORRETTA DEL DRENAGGIOCORRETTA MEDICAZIONE (CHE NON SARA NE COSTRITTIVA NE LIMITANTE)

  • POST OPERATORIARUOLO PERSONALE MEDICO E INFERMIERISTICO INIZIO PRECOCE MOBILIZZAZIONESTIMOLAZIONE A MOVIMENTI ATTIVI CORREZIONE DELLA DEAMBULAZIONE

  • DOPO LA DIMISSIONECOMPLETAMENTO DI INFORMAZIONI DA PARTE DEL MEDICO SOPRATTUTTO PER GLI ASPETTI TECNICI INFORMAZIONI SOCIO-SANITARIE SULLE TERAPIE ADIUVANTI E TRATTAMENTI RIABILITATIVI INFORMAZIONI CIRCA LA RICOSTRUZIONE O LOTTENIMENTO DELLA PROTESI ESTERNACOMPLEMENTARIETA DEI SERVIZI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI

  • La donna portatrice di tumore alla mammella attraversa tre fasi psicologiche che si accompagnano ad altrettanti fasi cliniche:

    ANSIA ESAMI STRUMENTALI E DIAGNOSTICI

    ACCETTAZIONE TERAPIA CHIRURGICA OSPEDALIZZAZIONE RECUPERO FISICO A BREVE TERMINE

    DEPRESSIONE IMPATTO CON LA VITA ATTIVA TERAPIE ADIUVANTI PAURA RIPRESA DELLA MALATTIA

  • Abbiamo dunque esaminato i tre momenti dellospedalizzazione le tre fasi psicologiche. Tre fasi sono concentrate in un arco di et che coincide con quello che viene definito il periodo critico della donna ove a vari livelli, secondo limmagine che la donna ha di s, nonch secondo la sua collocazione a livello familiare e sociale, ma anche secondo la sua preparazione culturale, spirituale e psicologica, si riscontrano reazioni emotive che portano a vari stati di angoscia, di ansia, di depressione e disadattamento sociale. Ci contribuisce alla creazione di timori e preoccupazioni che sono strettamente legati allineluttabile invecchiamento.Unet dove si permette, che lanonima tirannia del conformismo disponga dellesistenza quotidiana delluomo. (Riesman)Un arco di et che quando viene a scontrarsi con la malattia cancro del seno induce a pensare che si sta concludendo il processo catabolico dellinvecchiamento attraverso il quale la donna ha assistito impotente a tutta quella serie di eventi legati allo scorrere del tempo e che sono perdita della giovinezza, della vitalit, delle aspettative di vita, ma anche perdita di affetti, di amicizie, di ambizioni, diminuzione di utilit verso se stessa e gli altri.

  • Andiamo ora ad approfondire lapproccio psicologico che in questa fase del post-intervento, dopo le dimissioni lostetrica potr avere con la paziente.

    Dovr essere un approccio relazionale positivo. La paziente stessa vive con il personale sanitario un rapporto confidenziale perch vede in queste figure professionali il trade unione con il medico.

    Ci sono poi le informazioni socio-sanitarie che la paziente dovr avere dopo la dimissione dallospedale. - lottenimento della protesi esterna al silicone; - diritto allesenzione del ticket per farmaci, visite ed esami appropriati per la cura del tumore; - in base ad una tabella approvata con decreto del Ministero della Sanit vengono considerate diverse soglie di invalidit: lintervento chirurgico d diritto al 34% di invalidit, il che significa la gratuit delle prestazioni protesiche.

    Altri diritti sono rapportati alla gravit della malattia. (invalidit superiore al 74%)

    Lostetrica potr avere un ruolo molto importante, attivo, puntuale, per svolgere un ruolo di complementariet, di integrazione con i servizi sanitari.

  • A Trieste, quando siamo sorti, cera una assoluta carenza della struttura sanitaria pubblica per questa specifica malattia e la donna era lasciata sola priva di supporti paralleli e concomitanti in una fase tanto delicata della propria vita dove ogni donna vive individualmente la propria condizione esistenziale.Ci si evidenzia particolarmente nella fase psicologica della DEPRESSIONE quando la donna affronta limpatto con la vita attiva.Mentre nel periodo del ricovero ospedaliero una ammalata fra ammalati improvvisamente si ritrova dolorante fra una moltitudine in movimento.Emerge la paura nel senso della progressione della malattia e paura della morte.In realt quando si parla di paura di morte perch tale paura gi dentro di noi. Solo che si vive come se non ci riguardasse: infatti la nostra vita un continuo progettare per il futuro e solo quando arriva un certo tipo di malattia, la paura della morte esce dirompente a livello della nostra coscienza ed ha un effetto sul piano psicologico ed emotivo. Ci riguarda tanto le persone che ne sono colpite quanto i familiari.

  • Alla donna devono essere fornite delle stampelle per aiutarla a muovere i primi passi nel regno dello star bene per aiutarla in quella riabilitazione fisica, psicologica e sociale nella misura in cui la donna lo desidera ed ha diritto di ricevere, e ci nel pieno rispetto della sua personalit e individualit.

    Ho usato la frase si ritrova dolorante in mezzo a una societ in movimento.Infatti dopo lintervento il dolore presente nel 45% delle pazienti.Allora quale sar la prima domanda di una donna operata al seno:la prima domanda indubbiamente sar quella di riacquistare il benessere fisico. Star bene fisicamente, allontanare il dolore si identifica con la speranza di guarigione.Pertanto siamo partiti da un assioma molto semplice:

  • QUANTO MIGLIORE SARA LO STATO DI BENESSERE FISICO, TANTO PRIMA E MEGLIO SARA COMPLETATO IL PROCESSO PSICOLOGICO DI SUPERAMENTO DELLEVENTO CHIRURGICO.

    Ovverosia:

    IL BENESSERE PSICOLOGICO E DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL BENESSERE FISICO:NON AVVERTENDO DOLORI, IRRIGIDIMENTI ALLARTICOLAZIONE, MODIFICAZIONI AL BRACCIO, IL TRAUMA DELLINTERVENTO E DESTINATO AD ATTENUARSI.

  • Pertanto si offre:BENESSERE FISICO Lassenza o la riduzione del dolore e delle limitazioni fisiche costituiscono sempre la prima richiesta della paziente

    BENESSERE PSICOLOGICO Attraverso il gesto fisico della riabilitazione si stabilisce il contatto e si crea lopportunit per il dialogo e con essa il veicolo per lasciar affiorare paure, tensioni, speranze. Si aiuta la donna a riscoprire se stessa

    BENESSERE SOCIALE Lincontro, cio, con altre donne che hanno percorso e superato la stessa esperienza, per una condivisione dei problemi.

  • con altre donne che hanno percorso e superato la stessa esperienza perch solo una volontaria operata al letto della paziente pu renderla partecipe di una vicenda e destino comuni e la sua presenza che visione di futuro induce a nuove logiche a nuove qualit di vita.Si instaura una individualizzazione di rapporti personali. Ci d un grande valore al singolo soggetto.Il primo contatto deve essere individuale, deve traghettare al successivo contatto di gruppo, dove la globalizzazione della condivisione porta ad una crescita umana, alla scoperta dei valori dellessere.Quando ci si accosta alla donna appena operata si deve farlo con discrezione, serenit e umilt. Lunico messaggio lo si porta con la sola presenza:Anchio ho avuto il medesimo problema uno due tanti anni faEd sufficiente questa frase per dare dimostrazione in un futuro tangibile, che si tocca con mano.E questo contatto, questa dimostrazione del futuro, pu darla solamente una donna operata.

  • Comunque aiutare la donna in questo percorso sar tanto pi positivo quanto pi sar stato instaurato - rispetto per la privacy; - clima sereno e rapporto paritario; - rispetto della persona e della sua individualit; - infondere sicurezza e fiducia nel medico e nelle cure; - ascoltare, dare supporto senza mai banalizzare le domande della paziente; - altrettanto avverr con i familiari i quali vivono la malattia con molta ansia pi che la stessa paziente.

  • Ma torniamo al rapporto ostetrica/paziente dopo le dimissioni dallospedale, quando la paziente deve affrontare le terapie adiuvanti, le cure radio-chemioterapiche, ormonali.PROBLEMI LEGATI ALLA EVENTUALITA DI TERAPIE ADIUVANTIMi riferisco in particolare alla chemioterapia per tutti gli effetti che la stessa comporta sia a livello fisico sia a livello emotivo.La donna attraversa un periodo molto pesante, vive un momento di equilibrio precario che coinvolge tutta la sua situazione esistenziale ed anche i rapporti interpersonali.Sta male; vive i periodi che la separano dal prossimo ciclo come un incubo.Ha bisogno di essere compresa, di essere aiutata a rielaborare un nuovo equilibrio, di essere aiutata in questa nuova esperienza che la malattia.Noi dobbiamo proporre alla donna come obiettivo finale non la rimozione dellesperienza subita bens laccettazione di tale esperienza per farla diventare parte della propria vita e quindi superarla.Vanno perci curati vari aspetti dellassistenza per dare una riabilitazione globale. Un percorso questo che porta alla guarigione nel senso pi comune del termine.

    Lo stesso vale per le sedute di radioterapia (anche se sono meno pesanti)Vale anche per la ormonoterapia.

  • PROBLEMI CONNESSI ALLASPETTO FISICOALLA RIDUZIONE DELLA FUNZIONALITA DEL BRACCIO

    C la paura che la riduzione temporanea della funzionalit del braccio diventi permanente.Per un periodo che pu essere pi o meno lungo la donna operata ha bisogno di aiuto pratico. Ci pu creare uno stato di disagio per il timore di non riuscire pi a svolgere un ruolo nellambito della famiglia. Pu subentrare la paura di non poter pi essere come prima.Ecco limportanza di una riabilitazione finalizzata al recupero fisico, un recupero che pu procedere di pari passo con quello psicologico e sociale.Le cicatrici fisiche e quelle psicologiche devono rimarginarsi contemporaneamente.

    Ma esaminiamo per anche i problemi pi piccoli, problemi di ordine pratico che per hanno tanto peso nella vita quotidiana e hanno tanti risvolti:sono problemi legati alla protesi, al vestiario.Sono tante le domande: potr andare al mare? Potr fare la permanente, tingermi i capelli, usare deodoranti?Tante sono le componenti emotive di non poco conto.

  • Negli ambulatori oncologici altamente necessaria una particolare sensibilit, essere disponibili ad una condivisione, avere grande forza danimo per accompagnare la paziente nel difficile percorso di recupero, nellinfondere sicurezza e fiducia.Posso dire, per la trentennale esperienza con questi ammalati che se si capaci di sentire si impara a capire quelle che sono le vere priorit della vita, si acquisisce un nuovo equilibrio per trasmettere equilibrio.

    Si deve far sentire a questi pazienti che non sono lasciati soli a sopportare il peso della malattia;Si deve favorire una reazione naturale alla malattia;Si deve lasciare spazio ad un riorientamento psicologico.

    Nella riabilitazione, anzi, nella re-adattazione metterei pure la ricostruzione del seno.

  • Vorrei, per, ritornare, a quanto previsto dallart.1comma 1) della L.25/1/2000.Dove dice che

    gli operatori professionali dellarea delle scienze infermieristiche svolgono con autonomia professionale attivit dirette alla prevenzione, alla cura, e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva

  • Abbiamo parlato della cura ma vorrei spendere due parole per la prevenzione.QUALI LE CAUSE?QUALI LE STRATEGIE DI PREVENZIONE?Vediamo le cause:Lepidemiologia studia le modalit, le cause e le leggi di insorgenza, di diffusione e di evoluzione della malattia, ne segue la storia.Con essa abbiamo conosciuto, lincidenza, i fattori di rischio, la percentuale di sopravvivenza e di mortalit.

    INCIDENZA4-5% donne con meno di 40 anni25% donne di et inferiore ai 50 anni45% fra i 50 e 70 anni30% oltre i 70 anni

  • FATTORI DI RISCHIO:

  • PREVENZIONEFinora non stato possibile impostare un programma di prevenzione primaria, ma solo un programma di prevenzione secondaria con campagne mirate, a largo raggio, per rendere consapevoli le donne dellimportanza della diagnosi precoce, unica arma oggi disponibile per ridurre la mortalit della malattia cancro della mammella.Purtroppo i programmi di screening mammografico, tendenti a sottoporre le donne di et compresa tra i 50 ai 69 anni di et, ogni due anni, non hanno dato percentualmente i risultati sperati causa la scarsa risposta delle donne a cui era diretto.In Italia vengono colpite ogni anno dalla malattia cancro della mammella 33.000 donne e ne muoiono ogni anno 11.500.Il cancro rappresenta la prima causa di morte femminile fra i 35 e i 65 anni di et in tutta lEuropa.Eppure appena il 25% delle donne ricorre alla diagnosi precoce .Il prof. Veronesi ha detto che il 90% dei tumori al seno pu essere guarito se diagnosticato precocemente e trattato correttamente, per questo abbiamo bisogno di centri specializzati in senologia dove team di medici e ricercatori possano lavorare su base multidisciplinare.

  • La scoperta di un tumore allo stadio iniziale d oltretutto la possibilit di uscire dalla sala operatoria senza subire lamputazione della mammella.Infatti, previo opportuno consenso informato, ora si procede sempre che la situazione clinica e chirurgica della paziente lo consenta alla ricostruzione del seno nella stessa seduta operatoria.Ci avviene con linserimento dellespansore che verr gradatamente espanso e poi sostituito con una protesi al silicone.Ma la ricostruzione pu avvenire, in un secondo momento, o mediante trasposizione del muscolo gran dorsale e quindi inserimento della protesi, o mediante trasposizione del retto addominale per cui non c bisogno di inserimento di protesi.

    Sono in atto altre strategie di prevenzione che si propongono di incidere estesamente sullo stile di vita non solo delle donne ma della popolazione tutta.

  • LALIMENTAZIONELOrganizzazione Mondiale per la Sanit suggerisce una dieta varia, povera di grassi animali, ricca di vegetali con almeno cinque razioni giornaliere di frutta e verdura.LOMS e lAmerican Cancer Society concordano nellattribuire ai fattori alimentari un certo peso nellinsorgenza dei tumori, anche se non in tutti.Ma, per entrambe le organizzazioni, lalimentazione da sola non in grado di contrastare il passo allinsorgenza dei tumoriVanno tenuti sotto controllo il consumo di alcool, il peso corporeo (per evitare il rischio obesit), mentre lattivit fisica deve entrare di routine nello stile di vita.Una ricercatrice dellUniversit di Los Angeles, Susan Love, sostiene limportanza di una costante attivit fisica metodica, sia giornaliera (ad es. raggiungere il posto di lavoro a piedi, abolire luso di ascensore) come pure esercizi ginnici due volte la settimana, per ridurre del 30% il pericolo di tumore al seno, rispetto ad una vita sedentaria.

  • Ma tutto ci non porter ai risultati sperati se non si eviteranno i danni allambiente, se non ci si adoperer per ridurre linquinamento.I danni allambiente derivano anche dalla mancanza di educazione civica e comportamentale del singolo individuo che disperde nellambiente materiale altamente inquinante, materiale non degradabile.Per tutelare la globalit della salute si deve andare alla radice delle cose ed avere ben presente che il diritto alla salute non deve essere subordinato agli interessi economici.

    Ogni figura sanitaria responsabilizzata in merito alla prevenzione

  • C pertanto assoluto bisogno di diffondere la cultura della diagnosi precoce, incitare le donne ad avere cura della propria salute, della salute del proprio seno.

    Penso che voi, ostetriche, potreste essere in prima linea.

  • TECNICHE DI LINFODRENAGGIO A CONFRONTOLe pi note sono: - metodo Vodder - metodo Le Duc

    Dir onestamente che ogni metodo buono quando viene fatto bene, non solo, aggiunger che buono se il terapista bravo, se il trattamento viene fatto tempestivamente.Tutti questi metodi si assomigliano e tutti adoperano il bendaggio.Il bendaggio d buoni risultati che per non si mantengono nel tempo e pertanto bisogna ripeterlo.Quando noi siamo sorti nel 1976 abbiamo dato inizio ad una riabilitazione specifica, sistematica nel breve, medio e lungo termine.Ci siamo trovati allora di fronte ad una percentuale molto elevata di donne con problema di linfedema.Allora il trattamento di linfodrenaggio veniva fatto in poche strutture, fra queste lIstituto Tumori di Milano e si risolveva con lospedalizzazione della donna che rimaneva anche per sei ore consecutive con il braccio in un manicotto deve veniva esercitata unicamente la presso-terapia.

  • Mediante osservazione, induzione e deduzione, precedute da un profondo studio sulla circolazione linfatica abbiamo avviato uno studio che durato dal 1978 al 1991 ed stato chiuso dopo aver osservato 1590 pazienti. I risultati, molto soddisfacenti, sono stati evidenziati in molti congressi internazionali.Il metodo si differenzia dagli altri per lapproccio iniziale, per il tempo di durata del trattamento e per lesclusione del bendaggio perch non intendiamo medicalizzare ulteriormente le donne.

    Il linfodrenaggio, che nato da una intuizione personale, ed a cui hanno collaborato il dott. Giorgio Pellis di Trieste e prof. Fulvio Bratina dellUniversit di Trieste, stato chiamato Metodo Nemez.Spiegazione breve del metodo e filmato.