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I “Temi CPT” ospitano analisi e studi di particolare rilievo istituzionale realizzatinell’ambitodelSistemaContiPubbliciTerritoriali(CPT).

Questa terzaedizioneè interamentededicataalle relazionie agli interventipropostinelcorsodelconvegno“L'ItaliasecondoiContiPubbliciTerritoriali‐Relazioneannuale2016‐ Trasparenza,accountability eopengovernment” che si è tenuto aRoma, presso la salaKochdiPalazzoMadama,il24giugno2016.

IlSistemaCPToperaall’internodelNucleodiverificadegliinvestimentipubblici(Nuvec)dell’Agenzia per la coesione territoriale, e si occupa di misurare e analizzare, a livelloregionale,iflussifinanziaridientrataedispesadelleamministrazionipubblicheedituttiglientiperiqualièprevistouncontrollodapartedisoggettipubblici.

LaRetedeiproduttorideidatièestremamentearticolatasulterritorioecomprende,oltreall'UnitàTecnicaCentrale,21NucleiistituitipressociascunaRegioneitaliana.

Laconsultazionedeidati,pubblicatisulsitowebCPT in formatoaperto,èconsentitasiaattraverso modalità tradizionali, sia tramite l‘utilizzo di strumenti che permettono unavisualizzazionedinamicaeinterattivadeiconti.

IContiPubbliciTerritorialifannopartedelSistemaStatisticoNazionale(SISTAN).

Perinformazionirivolgersia:UnitàTecnicaCentraleViaSicilia,162/c00187Roma

e‐mail:[email protected]

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INDICE 

INTRODUZIONE    5 

SALUTI E BENVENUTO  Giorgio Tonini ‐ Presidente V Commissione permanente, Senato     della Repubblica   5 

APERTURA DEI LAVORI  Maria Ludovica Agrò ‐ Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale     8 

PRIMA SESSIONE  9 

Politiche nazionali e politiche di sviluppo territoriali. Lettura dei dati consolidati al    2014 e anticipazione dei conti pubblici 2015  9 

Relazione introduttiva, Mariella Volpe ‐ Responsabile Sistema CPT  9 

TAVOLA ROTONDA COORDINA Gianni Trovati Il Sole 24 ore   9 

Daniele Franco ‐ Ragioniere Generale dello Stato  24 

Giuseppe Provenzano ‐ Vicedirettore SVIMEZ  28 

Gianfranco Viesti ‐ Università di Bari  32 

Guido Pellegrini ‐ Università di Roma La Sapienza  36 

Valentina Tagliagambe ‐ Nucleo CPT Regione Sardegna  39 

SECONDA SESSIONE  

Come utilizzare i dati CPT per l’esplorazione dell’universo delle partecipate pubbliche       locali in Italia. Presentazione del portale OpenPartecipate  45 

 Relazione introduttiva Alessandra Tancredi ‐ Unità tecnica centrale CPT e                          Riccardo Susigan ‐ Assistenza tecnica  46 

TAVOLA ROTONDA COORDINA Mariella Volpe  ‐ Responsabile Sistema CPT   60 

Ettore Di Cesare ‐ Openpolis  62 

Raffaele Malizia ‐ Esperto di statistiche pubbliche  65 

Simona De Luca ‐ NUVAP ‐ OpenCoesione  68 

Roberto Moriondo ‐ Nucleo CPT Regione Piemonte  71 

Antonio Samaritani ‐ Direttore Generale AGID  73 

CONCLUSIONE LAVORI  75 

Claudio De Vincenti ‐ Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministro  75 

 

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TEMICPT

L'ITALIASECONDOICONTIPUBBLICITERRITORIALIRELAZIONEANNUALE2016

Trasparenza,accountabilityeopengovernment

ANNO2016

Numero3‐2016

Il convegnodipresentazionedellaRelazioneannualeCPT2016, edi altre importantinovitàriguardanti le partecipate pubbliche locali, si è tenuto a Roma il 24 giugno 2016 ed è statoapertodalPresidentedellaVCommissionepermanentedelSenatodellaRepubblica,GiorgioTonini,edalDirettoreGeneraledell’AgenziaperlaCoesione,MariaLudovicaAgrò.

La prima sessione è stata introdotta dalla relazione diMariella Volpe ‐ Responsabile SistemaCPT,AgenziaperlaCoesioneTerritoriale.Alladiscussione,coordinatadalgiornalistadeIlSole24 Ore Gianni Trovati, hanno preso parte: Daniele Franco, Ragioniere Generale dello Stato;Giuseppe Provenzano, Vicedirettore Svimez; Gianfranco Viesti, Università di Bari; GuidoPellegrini,UniversitàLaSapienza,Roma;ValentinaTagliagambe,NucleoCPTRegioneSardegna.

NellasecondasessionesonointervenutiqualirelatoriAlessandraTancredieRiccardoSusigan,UnitàTecnicaCentraleCPT,AgenziaperlaCoesioneTerritoriale.Alladiscussione,coordinatadaMariellaVolpe,hannopartecipato:AntonioSamaritani,DirettoreGeneraleAGID;EttoreDiCesare, Presidente OpenPolis; Raffaele Malizia, esperto di statistiche pubbliche; Simona DeLuca, OpenCoesione, Nucleo valutazione e analisi per la programmazione, Presidenza delConsigliodeiMinistri;RobertoMoriondo,NucleoCPTRegionePiemonte.

IlavorisonostaticonclusidaClaudioDeVincenti,SottosegretarioallaPresidenzadelConsigliodeiMinistri.

In occasione del convegno sono stati distribuiti la Relazione annuale CPT 2016 (Temi CPT1/2016)elaRelazionesullaspesapubblicaincontocapitalenelleRegioniitaliane(TemiCPT2/2016).Tutti i documenti utili e le presentazioni esposte sono disponibili al seguente indirizzo:www.agenziacoesione.gov.it/it/cpt/03_studi_ricerche_convegni/07/index.html.

Il progetto editoriale Temi CPT è coordinato da Mariella Volpe. Gli Atti del convegno sonopredisposti privilegiando un’esposizione ragionata, talvolta non strettamente fedele allaconsecuzionedegliinterventi,mautileperlacomprensionedelfilologicochehaguidatoilavori.Si ringraziano Franca Acquaviva, Maria Antonietta Cannata e Roberta Guerrieri per larevisionedeitesti,ilsupportoeditorialeelacuradituttigliaspettiorganizzativiriguardantiilconvegno.

Lapubblicazioneèdisponibileancheinformatoelettronicoalseguenteindirizzo:www.agenziacoesione.gov.it/it/cpt/03_studi_ricerche_convegni/index.html.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open government

INTRODUZIONE 

Negli ultimi anni, le politiche regionali di sviluppo, in Italia come in Europa, sono statefortemente condizionatedalla riduzionecomplessivadelle risorsedestinateal finanziamentodegliinvestimenti,derivanteprincipalmentedallepolitichediriequilibriodeicontipubblici.IlrispettodelPattodi Stabilità Internoha costituitoun limitenotevole allaprogrammazioneerealizzazionedi investimentipermolte amministrazioni locali e, al tempostesso, la flessionecomplessiva delle fonti di finanziamento, il restringersi deimargini di flessibilità nei bilanci,hannoportatoadunagravecontrazionedelcomplessodellerisorsedestinateallosviluppo.

La prima parte del Convegno si è concentrata sull’analisi di tale contesto, soprattutto conriferimentoaisuoieffettiterritoriali,partendodaalcunielementiforti:

• laspesaincontocapitalerisultanel2014inferioredel29percentorispettoal2009ed è l’unica componente ad essere diminuita negli ultimi anni più del PIL: a livellonazionaleilsuorapportosulPILpassadal5,8percentodel2009al4,4del2014;gliinvestimenti in particolare si riducono nel 2014 del 39 per cento rispetto al 2009,passando,interminipercentuali,dal4,3al2,8percentodelPIL;

• la compressione delle voci del conto capitale (‐4,9 per cento a livello nazionale),raggiungeperentrambelearee ilpuntodiminimodell’interaseriestoricaapartiredal2000,confermandoeaccentuandoilpercorsoinatto;

• l’anticipazione del dato 2015, ricostruito attraverso le stime dell’Indicatoreanticipatore, segnala tuttavia una ripresa nella componente degli investimentipubblici, fortemente sostenuta, soprattutto nelMezzogiorno, dalla spesa aggiuntivaderivantedallachiusuradellaprogrammazionecomunitaria2007‐2013;

• nelMezzogiorno lacrescitanotevoledi tale fonte(cheraggiunge il67percentodeltotaledellaspesaincontocapitale)portaadunincrementonotevoledellaspesaprocapite complessiva, con conseguente crescitadellaquota sul totalenazionale,ma altempo stesso riduce la politica ordinaria ad una quota irrilevante delle risorsepubbliche complessivamente investite (meno di un terzo del totale delle risorse incontocapitaleecircalametàdiquelleaggiuntive).

NellasecondapartedelConvegnoildibattitosièspostatosullacomponenteallargatalocaledel settore pubblico, muovendo da un’analisi dei comportamenti dei vari enti a cui leamministrazioniregionalielocalihannoesternalizzatoalcunefunzioni.

Con l’occasione è stato presentato pubblicamente, per la prima volta, il portale webOpenPartecipate,progettodi comunicazionenatonell’ambitodel SistemaCPTe alimentatodaidati,siafinanziaricheanagrafici,rilevatidalSistemastesso.

OpenPartecipateè ispiratadaprincipidiopengovernmentenascedallavolontàdirenderefruibili leinformazioniacittadini,amministratori,ricercatori,giornalisti,evidenziandosiaildettagliosulsingoloente,sialeinterconnessionitraidiversisoggetti.

Tale componente, data la capillarità ed estensione temporale della rilevazione CPTrappresentauna fonte informativadielezioneperricostruireedanalizzare il fenomenodeldecentramento di funzioni amministrative a soggetti dotati di forma giuridica privata.

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Atti del convegno di presentazione 

PROGRAMMA DEI LAVORI 

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open government

SALUTI E BENVENUTO 

Giorgio Tonini ‐ Presidente V Commissione permanente, Senato della Repubblica 

Iltemadicuidiscuteremooggièdiparticolareinteresse.TralefunzionidelnuovoSenato,comedelineatodallariformachesaràsottopostaagiudizioreferendario,èprevistaanchequelladellavalutazione delle politiche pubbliche riferita al territorio. Anche per questo motivo vorreisottolineare l’importanza crescente della conoscenza dei dati, dell’approfondimento, dellaricercasultemadellepolitichepubbliche.Ildibattitopoliticoèsemprepiùaccesoe,avolte,lacollaborazione tra le diverse forze politiche sembra quasi impossibile anche nei parlamenti.Tantopiùquestoavviene,tantopiùèimportantecheildibattitopubblicopossapoggiaresuunabasedidatiediconoscenzacondivisa.Intaleambitosicollocaanchel’attivitàsvoltadall’UfficioParlamentaredelBilancio,unanuovaistituzionevolutaalivelloeuropeodopolavicendadellaGrecia che ha messo in evidenza tutte le conseguenze drammatiche che possono derivaredall’incertezzae,avolte,dapratichedicontraffazionedeidatidipoliticaeconomicanazionale.

L’esigenzaquindidipoterpoggiare suun’analisi deidatidi tipo terzo equindineutrale, chepossa garantire tutti e proprio per questo condivisa, è ormai imprescindibile. Anche neldibattito, a voltemolto aspro, tramaggioranza e opposizione, è essenziale poter poggiare ilconfrontopolitico su elementidi conoscenza accettati e condivisiperchénopartisan, perchécostruitiinmanieraobiettiva.

Diforteinteresseèancheiltemadellosviluppoterritoriale,chehacertamenteunadimensionemacro,anchesovranazionale.Sappiamotutti,ancherispettoaltemadioggi(ndrattesarisultatireferendumBrexit),chesenonc’èunmotoreeuropeoprontoadattivarsisecondonecessità,saràsemprepiùdifficileperisingolipaesi,inparticolareperqueipaesichehannounafinanzapubblica come la nostra, dare alla “ripartenza” quel regime di giri che è necessario. Ladimensioneèsovranazionalema,indefinitiva,losviluppoparteinnanzituttodalterritorio;daqui il rilievo delle politiche di coesione e l’attenzione ad alcune aree del Mezzogiorno chevedonoancoraundivariochecontinuaacrescererispettoalNord.

Ultimoelementopositivochemipremesottolineare,echeemergedaunaprimaletturadeirapporti che saranno presentati oggi, è la tendenza rilevata nel 2015 alla ripresa degliinvestimenti,unelementoassolutamentepositivoperilnostrofuturo,purscontandotuttiglielementidiincertezzache,inparticolaredalquadrointernazionale,gravanoanchesulnostroPaese.

RinnovoisalutidapartedelSenatoel’auguriodiunamattinatautilepertuttinoiaconfrontoconunodeitemidecisiviperilfuturodelnostroPaese.Grazie.

   

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Atti del convegno di presentazione 

APERTURA DEI LAVORI 

Maria Ludovica Agrò ‐ Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale 

RingrazioilSenatoreToniniperl’ospitalitàchevalorizzaedàunriconoscimentoistituzionalesignificativo al lavoro che damolti anni il Sistema dei Conti Pubblici Territoriali fornisce alPaese.Ringraziotuttigliintervenuti,chedimostranol’interesseversoitemicheaffronteremonellagiornatadioggi.Iononfaròuncommentosuinumeri,chesarannoillustratidachiparleràdopodime,matengoarimarcareilruolochel’AgenziaperlaCoesioneTerritorialericopreinquesto ambito. L’Agenziaha avuto in ereditàdalDipartimentoper le politichedi coesione ilSistema dei Conti Pubblici Territoriali, che è una parte estremamente pregevole dellaproduzionedidati.Dasempre,l’Agenziahapostoun’attenzionemoltoparticolarealfattocheiprocessifosserotrasparenti,cheleinformazionifosseroaccessibili.Delrestonellastoriadellepolitichedi coesione, che sono lepiùmisurate in Italia, esisteva giàOpenCoesione, avevamoquindigrandiesempididatiaperti.Oggivogliamosottolinearel’importanzadeiContiPubbliciTerritorialima anche presentare, lo vedremo nella seconda parte, questo nuovo portale cherispondealleesigenzedie‐governmentcheèOpenPartecipate.Vogliosottolinearechel’Agenziaha comemission il focus sull’attuazionenon solodei fondi strutturalimadi tutte le politicheaggiuntiveedegli investimentipubbliciechequindihaungrandissimo interesseall’analisieallasorveglianzadellaspesaconnessaallosviluppo,nonsoloalsuomonitoraggiomaancheallasua misurazione. Produrre statistiche pubbliche, elaborarle in seno al Sistema StatisticoNazionale,mettereadisposizione,nonsolodellapropriaazioneamministrativa,ma‐primaditutto ‐deldecisorepolitico,dell’Università,deimedia,datidigrandequalità, rappresentaunvaloreaggiuntomoltoimportantediquestosistema.LaReteCPTèunareteestesasututtoilterritorio nazionale e ci consente di raccogliere i dati dal basso in un processo che non èsolamente condiviso nella raccoltama soprattutto condiviso neimetodi, unametodologia dipregio, elaboratada chiquestidatipoi li raccoglie. Il sistemaCPT fornisceundenominatore,cioèlatotalitàdellaspesadelsettorepubblicoallargatoinciascunterritorio,sucuipesarelerisorse aggiuntive, collocandole quindi in un contesto ampio, quello del complesso dellepolitiche ordinarie e di trarre da ciò anche gli orientamenti su cui poggiare le decisioni. Lacapillarità sul territorio ci consente un continuo monitoraggio e questo ha un’evidenteripercussionepositivasullaqualitàdeidati.LareteCPTèunproduttoredidati,comeabbiamovistoqui,dirapportigenerali,maanchedianalisisettoriali.

Ricordol’ultimafaticadelSistemadeiContiPubbliciTerritorialidedicataallacultura,cheforseverrà citata nel corso della mattinata: sono stati elaborati 21 quaderni regionali, checonsentonodiapprezzarecomeiterritoriabbianoinvestitoinquestosettore,aprendospazidianalisiperdecidereconmaggioreconsapevolezzadoveequantoinvestireevalutaredovec’èstatacarenzadiinvestimentopubblico.

Unaltropuntodimeritodasottolineareèemersoneidaticheavetesottogliocchi,echesaràpoicommentato,echevolevoquiconnettereconl’azionedell’Agenzia:ilfattochel’Indicatoreanticipatoredeldato2015, cheè ricostruitoattraversodelle stime, segnalaunaripresanellacomponentedegli investimentipubblicinelMezzogiornoechequestaripresaèdovutaancheallachiusuradellaprogrammazione2007‐2013.Comesapetelosforzoèstatoimmensoesiamostatiingrado,rispettoai24miliardideiprimi5anni,difarespesaper18,4miliardinegliultimi24mesi,un imponente lavorochehaassorbito laquasi totalitàdelle risorsedell’Agenzianel2015.Siamoquindicontentichequestodatocirestituiscailcambiamentodipasso‐anchenellagovernance‐avvenutoconlanascitadell’Agenzia.

Desiderosottolineareinfineunultimopunto,relativamentealportalediOpenPartecipate.Seneparleràdiffusamente.Quinontemiamodiesseresmentiti,macerchiamopropriodialimentareildibattitosuquestidatiancheperlaloroeventualecorrezione.Èunprimopassoperampliarelaculturadegliopendata.Lasperanzaèquellacheidatipubblicatisialimentinoanchedialtrielementiinmodotaledarafforzarnelaqualità.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

PRIMA SESSIONE 

Politiche nazionali e politiche di sviluppo territoriali. Lettura dei dati consolidati al 2014 e anticipazione dei conti pubblici 2015  

Relazione introduttiva ‐ Mariella Volpe ‐ Responsabile Sistema CPT 

Con la presentazione di questa relazione e con questo evento, il Sistema CPT intenderiavviare la lunga tradizione di analisi dei dati dei conti pubblici territoriali che era giàiniziataneglianni‘90insenoalMinisterodell’EconomiaeproseguitapoiinsenoalDPS.

IlSistemaCPTmette infattiadisposizionedegliutilizzatorinonsolo laproduzionedeidatielaborati dal Sistema edalla suaRetediNuclei,ma anche alcuni strumenti di letturadeglistessi,alcunidiffusiinquestaoccasione.Inparticolare:

• LaRelazione annuale 2016 ‐ che io presento e che costituisce l’oggetto della primasessione‐nellaqualevienericostruitaun’analisidellediversecomponentidellaspesain Italia e nelle sue regioni e, al tempo stesso, una valutazione delle modificheintervenutenegliultimiannisuiprincipaliaggregati,conparticolareriferimentoallaspesaperlosviluppo;

• UnQuadernoregionalesullaspesapubblicaincontocapitale,organizzatoperschederelative a ciascun territorio, che accompagna la relazione e costituisce un utilestrumentoasupportodei territori, rispondendoallanecessitàdiunostrumentopiùagile e al tempo stesso più attento alle dinamiche puntuali delle singole voci dellaspesaperlosviluppo,deisingolisoggettierogatoriedeisingoliterritoririspettoalletradizionalianalisimacroeconomichecheilSistemaCPTeffettua.

Nel mio intervento mi riferirò soprattutto al Settore Pubblico Allargato (SPA), utilizzandointegralmente la ricchezza informativa derivante dalla conoscenza dei comportamenti dispesa della componente allargata del settore pubblico, al fine di dar conto anche dellepolitichedispesaeffettivadelleimpresepubblichenazionalielocali.

MiriferiròinveceallaPubblicaAmministrazione(PA),neicasiincui

• ènecessarioconfrontareununiversoomogeneoecomparabileconlefontipubblichenazionalie internazionali chenondispongonodell’informazione territoriale relativaalSettorePubblicoAllargato(SPA);

• abbiamocostruito‐perlasolaPA‐unaanticipazionedeldatoterritorialeal2015;• abbiamoosservato,attraversol’utilizzodialtristrumenti(datidimonitoraggio)dicui

L’AgenziaperlaCoesioneTerritorialedispone,ilrapportotraspesaordinariaespesaderivantedallapoliticaaggiuntiva.

Idati si riferisconoal2014,essendoerogazionidicassaequindiscontando ilvincolodellafonte,cioèladisponibilitàdeibilancipubblici,conalcuneanticipazioniriferiteal2015.

Ildatopiùevidentenel2014econriferimentoall’interaseriestoricaèlaseveracontrazionedelcomplessodellerisorsedestinateallosviluppo.Laspesaincontocapitalerisultanel2014inferioredel29percentorispettoal2009,passandoinlivellodaicirca92miliardidel2009ai71del2014,edèanchel’unicacomponenteadesserediminuitanegliultimiannipiùdelPIL. A livello nazionale il suo rapporto sul PIL passa dal 5,8 per cento del 2009 al 4,4 del2014;gli investimenti inparticolaresiriducononel2014del39percentorispettoal2009,passando,interminipercentuali,dal4,3al2,8percentodelPIL.L’altrodatomoltoevidenteèche la spesa in conto capitalehapersoquel ruolodi strumentodi riequilibrio rispetto aglidivari territoriali che avevamantenuto negli anni antecedenti al 2000, quando il livello dispesa pro capite risultava per lo più superiore nelMezzogiorno rispetto al Centro‐Nord. A

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Atti del convegno di presentazione 

livello territoriale, dopo una fase di crescita per il Centro‐Nord e di stabilità per ilMezzogiornofinoal2008,èiniziatalapesantecontrazionechehaportatoilivelliprocapiteinentrambeleareealivelliinferioriaquellidel2000edimoltoinferioriaquellidel2008‐2009(cfr.Figura1).Figura 1

Negliultimianni,infatti,lepoliticheregionalidisviluppo,inItaliacomeinEuropa,sonostatefortemente condizionate dalle politiche di riequilibrio dei conti pubblici; in particolare dalPattodiStabilitàInterno(PSI)‐chehacostituitopercircasedicianni laregolacardineallabasedelcoordinamentodella finanza locale inItalia ‐maanchedalla flessionecomplessivadellefontidifinanziamento,daitagli lineariallaspesa,dallanecessitàdireperirecoperturefinanziarieperfinalitàdiversedallaspesaperinvestimenti.

Tuttavia nel 2014 per la prima volta il Mezzogiorno sembra caratterizzato da un parzialeprocesso di convergenza: la spesa del SPA decrescemeno sia con riferimento al totale delconto capitale (‐6,7nelCentro‐Nord, ‐1,1nelMezzogiorno) cheagli investimenti (‐11,8nelCentro‐Nord,‐8,8nelMezzogiorno).

Malacomponenteinevidentecontrotendenzaèquelladeitrasferimentialleimpreseche,increscita anche a livello nazionale,mostra una dinamicamolto accentuata nelMezzogiorno(+5,2 nel Centro‐Nord,+12,3 nel Mezzogiorno), soprattutto derivante dal consistenteaumentodelvaloredegliincentivierogatidalGestoredeiServiziEnergetici(GSE)nelcampodell’energiarinnovabile(cfr.Figura2).

SPA - SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE (anni 2000-2014; euro pro capite costanti 2010)

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Conto capitale

Italia 4,6 5,3 5,5 5,5 5,6 5,3 5,2 5,1 5,5 5,8 5,1 4,8 5,2 4,6 4,4

Mezzogiorno 6,8 7,8 7,8 7,3 7,3 7,0 7,0 6,6 7,2 7,6 6,9 7,0 7,3 6,5 6,5

Investimenti

Italia 3,4 3,8 3,9 4,0 4,2 3,9 3,8 3,8 4,0 4,3 3,6 3,4 3,7 3,1 2,8

Mezzogiorno 4,4 4,8 4,7 4,5 4,7 4,5 4,4 4,5 5,0 5,1 4,8 4,5 5,0 4,1 3,8

SPA - SPESA IN CONTO CAPITALE E INVESTIMENTI (anni 2000-2014; percentuale su PIL)

QUANTO SI SPENDE

Severa contrazione del complesso delle risorse destinate allo sviluppo cheraggiungono il punto di minimo dell’intera serie storica sia in livello che inrapporto al PIL

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

1.000

1.100

1.200

1.300

1.400

1.500

1.600

1.700

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Centro‐Nord Mezzogiorno

Media 1.472

Media 1.315

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Figura 2

Questa performance dei trasferimenti alle imprese insieme al minor decremento delMezzogiorno, con riferimento alle altre voci, porta sia pur in presenza di una riduzione inlivello,adunaumentodellaquotasudchepassadal32,8al34percentoconriferimentoalsettorepubblicoallargato(cfr.Figura3).

Figura 3

SPA - SPESA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE: INVESTIMENTI E TRASFERIMENTI (anni 2000-2014; euro pro capite costanti 2010)

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Investimenti

Centro‐Nord Mezzogiorno

200

250

300

350

400

450

500

550

600

650

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasferimenti in conto capitale

Tuttavia minore decremento delle componenti della spesa in conto capitale che porta, pur in presenza di una riduzione in livello, ad un aumento della quota SUD

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

Tuttavia minore decremento delle componenti della spesa in conto capitale che porta, pur in presenza di una riduzione in livello, ad un aumento della quota SUD

20

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24

26

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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Quote PA Quote SPA

PA/SPA - QUOTA DELLA SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE PER IL MEZZOGIORNO (percentuale sul totale)

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

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Atti del convegno di presentazione 

Laspesaincontocapitalediminuiscepertutte le tipologiedisoggetti, tantoalCentro‐Nordquanto nel Mezzogiorno, benché diverso appaia il contributo dei vari soggetti al risultatocomplessivoediverseancheledinamicheterritoriali.Laletturadeidatiperlivellidigovernodà una spaccatomolto chiaro sia del ruolo che le diverse amministrazioni assumononellevarieareedelpaesechedelleprioritàassunte.Confrontandoitassidivariazionedellaspesacorrenteeincontocapitaletrail2014elamediadelperiodo2011‐2013siosservanovaloricostantementenegativisiaper leAmministrazioniCentrali(AC)cheper leAmministrazioniRegionali(AR)eLocali(AL),cheinfineperleImpresePubblicheLocali(IPL)(cfr.Figura4).

Figura 4

NelRapporto trovereteun’analisi riferita a tutti i comparti di spesa,mentreoggimi limitoall’approfondimento dei due comparti più emblematici: Amministrazioni locali e Impresepubblichenazionali.

La spesa in conto capitaledelleAmministrazioni locali risulta in costante contrazione, soloconunalieveinversioneditendenzacheportaadunaconvergenzatraledueareenel2014.Èuna spesa costituita in massima parte da spesa dei comuni, 77 per cento, a sua volta inmassima parte costituita da spesa per investimenti, che, dopo essere cresciutaininterrottamente in termini di PIL nei primi anni 2000, inizia a ridimensionarsi nel 2005scendendodall’1,4percentoallo0,7percentodelPILnel2014(cfr.Figura5).

SPA - SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE DEI DIVERSI SOGGETTI (anni 2000-2014; euro pro capite costanti 2010)

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Amministrazioni Centrali

Centro‐Nord Mezzogiorno

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Amministrazioni Locali

Centro‐Nord Mezzogiorno

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Amministrazioni Regionali

Centro‐Nord Mezzogiorno

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Imprese Pubbliche Locali

Centro‐Nord Mezzogiorno

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Imprese Pubbliche Nazionali

Centro‐Nord Mezzogiorno

CHI SPENDEPiuttosto diverso è il contributo dei vari soggetti di spesa al risultato complessivo, così come diverse appaiono le dinamiche territoriali

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

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13 

L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Figura 5

Il crollo registrato è riconducibile, in misura assai rilevante, all’inasprimento delle regoleimposte per il rispetto del Patto di Stabilità interno, che hanno disincentivato laprogrammazione degli investimenti ed in alcuni casi hanno impedito la partecipazione deiComuni al cofinanziamento di opere infrastrutturali di grande rilievo. Tuttavia, a partiredall’annoincorso,l’entratainvigoredellaregoladelpareggiodibilanciovaindirezionedelsuo superamento, ricercando unamaggiore armonia tra l’esigenza di conseguire una sanagestionedellefinanzepubblichelocalielanecessitàdiconcederespazifinanziarisufficientiarealizzare investimenti pubblici, in coerenza con le innovazioni introdotte in materia diarmonizzazionecontabile.

In controtendenza, invece, è l’andamento della spesa pro capite delle Imprese pubblichenazionali, rispetto a tutte le altre componenti. Si evidenzia, infatti un trend di crescitasostanzialeper tutto il periodoe, a partiredal 2009,una riduzione totaledeldivario tra ilMezzogiornoeilCentro‐Nord.Lavariabilechiave,comeaccennavoprima,percomprenderequesto trendmoltopositivodel periodo2009‐2014e la riduzionedella forbice tra Centro‐Nord e Mezzogiorno, è proprio rappresentato dal consistente aumento del valore degliincentivi erogati dalGSEnel campodell’energia rinnovabile. Èun’attivitàdi incentivazionechesidistribuiscesututtoilterritorionazionale,machehaunimpattomaggiore,interminiprocapite,nelleregionidelMezzogiorno, inparticolarenellaregionePuglianellaqualesièsperimentato un elevato sviluppo della produzione di energia rinnovabile in impiantifotovoltaici(cfr.Figura6).

SPA - SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE DEI DIVERSI SOGGETTI (anni 2000-2014; euro pro capite costanti 2010)

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Amministrazioni Locali

Centro‐Nord Mezzogiorno

La spesa in conto capitale delle Amministrazioni Locali risulta in costante contrazione, con una lieve inversione di tendenza nel Mezzogiorno che porta ad una convergenza tra le due aree nel 2014

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

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Atti del convegno di presentazione 

Figura 6

Ora, se volessimo ripetere l’esercizio, che abbiamo più volte praticato, di misurazione diquello che una volta era l’obiettivo programmatico di attribuire al Mezzogiorno il 45 percentodella propria spesa in conto capitale da parte delle impresepubbliche, vediamo che,nonostante l’impegno di alcune IPN, che, negli ultimi anni hanno raggiunto e superato lasoglia del 45 per cento della propria spesa in conto capitale, molti dei grandi investitorinazionali risultano lontani dal perseguimento di questo obiettivo e le dinamiche diinvestimentocontinuanoaincontraregrandidifficoltànelrealizzareun’azioneredistributivatralevarieareedelpaese(cfr.0).

Figura 7

SPA - SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE DEI DIVERSI SOGGETTI (anni 2000-2014; euro pro capite costanti 2010)

0

100

200

300

400

500

600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Imprese Pubbliche Nazionali

Centro‐Nord Mezzogiorno

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

La spesa pro capite in conto capitale delle Imprese Pubbliche Nazionali appare incontrotendenza rispetto alle altre componenti con un trend di crescitasostanziale

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

IRI 16,1 18,8

Finmeccanica 39,8 25,2 14,7 15,9 45,0 22,5 28,3 32,1 29,9 30,0 27,8 29,2 11,2

Fintecna 5,1 19,2 14,2 9,1 24,0 11,8 19,2 29,6 15,3 15,4 9,3 9,4 9,4

RAI 6,0 6,4 6,8 8,5 6,2 5,6 10,2 11,1 18,8 8,0 4,7 4,1 12,8

Ferrovie 24,8 22,8 20,4 16,7 12,2 15,2 19,2 20,6 17,9 21,8 24,3 26,9 20,5 14,3 18,4

Poste 15,3 30,9 31,4 31,4 31,1 33,6 30,1 27,6 33,7 28,7 31,9 31,4 34,3 33,5 34,7

ENEL 37,4 28,9 28,3 31,2 31,4 30,0 30,7 27,2 26,6 28,4 39,3 40,8 42,7 38,2 35,7

ENI 36,6 29,7 29,0 37,0 43,3 40,6 33,2 35,6 39,6 40,6 36,4 37,9 39,2 40,1 46,3

GRTN 25,5 26,0 26,2 26,2 26,2

GSE 24,7 43,8 43,4 43,7 43,4 43,7 43,7 43,8 43,8 43,5

TERNA 17,9 33,4 30,7 37,5 37,2 37,6 59,1 65,4 51,6 51,6

ANAS 44,0 45,9 44,9 42,1 43,2 46,6 48,1 51,4 45,0 50,0 59,4 66,7 73,7 70,8 68,7

SPA - SPESA IN CONTO CAPITALE DESTINATA AL MEZZOGIORNO DAI GRANDI INVESTITORI NAZIONALI (anni 2000-2013, percentuale su Italia)

Alcune rilevanti IPN hanno raggiunto e superato la soglia del 45 per cento dellapropria spesa in conto capitale, altre ancora stentano a garantire al Mezzogiorno un volume di risorse coerente con gli obiettivi di policy

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

ENI 36,6 29,7 29,0 37,0 43,3 40,6 33,2 35,6 39,6 40,6 36,4 37,9 39,2 40,1 46,3

GRTN 25,5 26,0 26,2 26,2 26,2

GSE 24,7 43,8 43,4 43,7 43,4 43,7 43,7 43,8 43,8 43,5

TERNA 17,9 33,4 30,7 37,5 37,2 37,6 59,1 65,4 51,6 51,6

ANAS 44,0 45,9 44,9 42,1 43,2 46,6 48,1 51,4 45,0 50,0 59,4 66,7 73,7 70,8 68,7

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Particolarmente problematico è il caso delle Ferrovie dello Stato che tra il 2011 e il 2014riducono dimolto il loro impegno nel Mezzogiorno sia nella rete convenzionale (‐ 34 percento), che nella rete alta velocità‐alta capacità (‐ 48 per cento), soprattutto in Sicilia,CampaniaeCalabria,mentrenel2014èmoltoaltalaconcentrazionedellaspesanelCentro‐Nord,inparticolareinLombardia.

Ma anche le aziende ex IRI e le Poste Italiane sono particolarmente lontane da questoobiettivo,concentrandoprevalentementenelCentro‐Nordlalorodinamicadispesa.Èinvece,come già detto, elevata la quota di incentivi di GSE e Terna che fa elevare dimolto il loroammontaredispesanelleareemeridionali cosìcomemoltoaltoè l’impegno territorialedaparte di ANAS, soprattutto negli ultimi anni. In particolare tra il 2010 e il 2014 c’è uninnalzamento rilevante del livello di investimenti a seguito dei maggiori interventi per larealizzazionedinuoveoperestradalieautostradaliedilavoridimanutenzionestraordinariasustradeeautostradeinconcessione.

La riduzionedei livelli di spesanonha garantito adeguata selettivitànelle scelte o almenoinvarianzadirisorseadalcunisettoririlevantiperl’erogazionediservizicollettivi.Ilivellidispesa destinati all’investimento in settori fondamentali risultano in forte riduzione,soprattuttonelMezzogiorno:confrontandoitassidivariazionedellaspesaincontocapitaleper macro settori tra il 2014 e la media del periodo 2011‐2013, si osservano riduzioniconsistenti per entrambe le aree, sia pur con livelli diversi, nel settore delle attivitàproduttive, della mobilità, dell’ambiente, della cultura, della sanità, del ciclo integratodell’acqua,deiservizigenerali,dellepolitichesociali.Parzialeeccezione,inentrambelearee,ècostituitadalsettoreRetiinfrastrutturali,fortementeinfluenzatodagliincentivierogatidaGSE(cfr.Figura8eFigura9).

Figura 8

SPA - SPESA IN CONTO CAPITALE PER MACRO SETTORE E MACRO AREA(anno 2014 e media 2011-2013; euro pro capite costante 2010)

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

I SETTORI DI SPESALa riduzione dei livelli di spesa non ha garantito adeguata selettività nelle scelteo almeno invarianza di risorse ad alcuni settori rilevanti per l’erogazione diservizi collettivi

MEZZOGIORNO CENTRO-NORD

0 50 100 150 200 250 300

Politiche sociali

Ciclo Integratodell'Acqua

Ambiente eGestione del Territorio

Sanità

Servizi Generali

AmministrazioneGenerale

Conoscenza,Cultura e Ricerca

Mobilità

Attività Produttivee Opere Pubbliche

Reti Infrastrutturali

p

0

392

360

0 50 100 150 200 250 300

Politiche sociali

Ciclo Integratodell'Acqua

Servizi Generali

Ambiente eGestione del Territorio

Sanità

Conoscenza,Cultura e Ricerca

AmministrazioneGenerale

Mobilità

Attività Produttivee Opere Pubbliche

Reti Infrastrutturali

p

321

231

Anno 2014 Media 2011‐2013

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Atti del convegno di presentazione 

Figura 9

Emblematicoè il casodella cultura su cuimi consentodi fareunpiccolo focus siaalla lucedell’enormeimportanzadiquestosettoreinunpaesecomel’Italia,siaallalucedelfattocheabbiamo aggiornato al 2014, come diceva prima laDott.ssa Agrò, un ricco lavoro analiticosvoltoinsinergiaconlaRetedeiNucleiCPT.

Nelperiodochevadal2000al2014laspesatotaleperculturaeserviziricreativièpassatadall‘1,5allo0,9percentodeltotaledellaspesadelsettorepubblicoallargato,generandounodeipiùgrandidisinvestimentisettorialichesièavutoinItalianeglianni2000,unariduzionemolto influenzata da politiche di contrazione della spesa pubblica che, però, nella culturahannopesatomoltopiùcheinaltricomparti. Infattipochisettorivedonounariduzionedelproprio peso relativo sul totale del settore pubblico allargato comparabile a quello dellacultura.Inparticolarelaspesaincontocapitale,chequivedetenellapartedidestra,risultalacomponente più penalizzata. Queste “Italie” mettono a confronto la situazione di inizioperiodo(2000‐2002)conlasituazionedifineperiodo(2012‐2014)el’Italiachemanmanosiscoloraraccontainterminiprocapitequellochestodicendo(cfr.Figura10).

La riduzione dei livelli di spesa non ha garantito adeguata selettività nelle scelte o almeno invarianza di risorse ad alcuni settori rilevanti per l’erogazione di servizi collettivi

SPA - SPESA IN CONTO CORRENTE PER MACROSETTORE E MACROAREA(anno 2014 e media 2011-2013; euro pro capite costante 2010)

MEZZOGIORNO CENTRO-NORD

0 250 500 750 1.000 1.250 1.500 1.750 2.000

Politiche sociali

Ciclo Integratodell'Acqua

Servizi Generali

Ambiente eGestione del Territorio

Sanità

Conoscenza,Cultura e Ricerca

AmministrazioneGenerale

Mobilità

Attività Produttivee Opere Pubbliche

Reti Infrastrutturali

5.854

6.040

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

AGestio

Ae 

Re

0 250 500 750 1.000 1.250 1.500 1.750 2.000

Politiche sociali

Ciclo Integratodell'Acqua

Ambiente eGestione delTerritorio

Sanità

Servizi Generali

AmministrazioneGenerale

Conoscenza,Cultura e Ricerca

Mobilità

Attività Produttivee Opere Pubbliche

RetiInfrastrutturali

4.339

4.384

Anno 2014 Media 2011‐2013

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Figura 10

È evidente che i fattori esplicativi del crollo sono di nuovi riconducibili a grandi fattoristrutturali,primofratuttilanotevoledipendenzadellaspesaincontocapitalegestitaperpiùdell’80percentoalivellolocaledaivincoliimpostidalPattodiStabilità,maanchelagradualeconclusionedelperiododiricostruzionedopoeventicalamitosiinalcuneregionie,inalcunicasi, la difficoltà nell’avvio del ciclo di programmazione 2007‐2013 con riferimento allaprogrammazionecomunitaria.

Molto importante è segnalare,ma lo vedremo anchepoi per la spesanel suo complesso, ilfattocheanchenelsettoredellaculturalafunzionedisostegnoallosviluppoèstatasostenutanelMezzogiornosoprattuttodallacomponentedispesaincontocapitalecostituitadaFondistrutturali e Fondodi Sviluppo e Coesione (FSC), che hanno rappresentato, nel corso deglianni2000,piùdel40percentodellerisorsecomplessivamenteerogatedalsettorepubblicoallargato.QuestoportaalfattochelaspesaordinarianelMezzogiorno,laparteblunelgraficodi destra, presenta un livello pro capite di molto inferiore a quello delle altre aree,avvalorando l’ipotesi che anche nel settore della cultura le risorse aggiuntive abbianogeneratomodalità sostitutive della spesa ordinaria e settoriale più che colmare i divari disviluppo.Alcontrario,lapoliticaaggiuntivaèstatausatamoltopoconelleregionidelCentroedelNord(cfr.Figura11).

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Atti del convegno di presentazione 

Figura 11

L’enormedisinvestimentonazionalegeneraevidentieffettinelconfrontointernazionale.

Ilconfrontocontuttiipaesidell’UEa27mostrachel’Italiaconlo0,9percentodelPILfinoal2005e lo0,8percentofinoal2010sicollocavatra ipaesichespendonomenonelsettore,comeRegnoUnito,Germania,Bulgaria;malo0,6percentodel2014poneilnostropaeseincodaallagraduatoriainsiemeallaGrecia,el’Italiaèancheilpaesecheevidenziailpiùelevatodisinvestimento(cfr.Figura12).

Figura 12

Anche nel settore della cultura la funzione di sostegno allo sviluppo è statasostenuta nel Mezzogiorno soprattutto dalla componente di spesa in contocapitale esplicitamente finalizzata allo sviluppo territoriale

SPA - SPESA IN CONTO CAPITALE INCULTURA E SERVIZI RICREATIVI PER FONTE DI FINANZIAMENTO(euro pro capite costanti 2010)

0,0

15,0

30,0

45,0

60,0

75,0

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Centro‐Nord

Spese ordinarie Risorse aggiuntive

0,0

15,0

30,0

45,0

60,0

75,0

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Mezzogiorno

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali, Monit e OpenCoesione

L’Italia, con una incidenza della spesa primaria per attività ricreative, culturali edi culto pari allo 0,6% del PIL, si colloca nel 2014 in coda alla graduatoria deipaesi europei insieme alla Grecia

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

2000 2008 2014

LA SPESA PRIMARIA PER ATTIVITÀ RICREATIVE, CULTURALI E DI CULTO: INCIDENZA PERCENTUALE SUL PIL

Fonte: Eurostat - General government expenditure by function

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

I provvedimenti e le politiche recenti sembrano indicare tuttavia una certa attenzione neiconfronti del settore. L’ambizione è ritenere che il grido di dolore su questo settore cheavevamolanciatofindatreannifa,abbiacontribuitoasupportareilpolicymaker inquestadirezione. Già i decreti del 2013, Valore cultura e Art bonus, avevano introdotto diversemisureper favorire il coinvolgimentodi risorseprivate,agevolazioni fiscali, semplificazioniprocedurali. Anche la recente assegnazione da parte del CIPE di risorse specificamentededicate al settore culturale sembra andare in direzione del rafforzamento dell’offertaculturale nel nostro Paese. L’altra importante opportunità è quella che proviene dallepolitichedi coesione,chenellanuovaprogrammazionehannodestinatoallaculturarisorseconsistenti;sitrattadiunapoliticaimportantenonsoltantoperl’ammontarefinanziariomaancheper ilmetodochenecessariamenterichiedono in terminidicapacitàprogettualeedigovernancemultilivello.

Dopoaverraccontatoquestaseveracontrazione,vediamo,comedetto,chelaletturadeidati2015consentequalchesegnalediottimismo.Leprimeindicazioniper il2015chederivanodalla stimadell’Indicatoreanticipatore (IA), infatti,mostranouna sostanziale stabilitàdellaspesaincontocapitaleperilCentro‐NordeinveceunanettaripresaperilMezzogiornochederiva inbuonamisuradal forteaumentodella spesaaggiuntivadovutaalla chiusuradellaprogrammazione 2007‐2013, concentrata in misura consistente nelle regioni delMezzogiorno, circostanza questa che non impatta sulle regioni centro–settentrionali cheproseguonoconiltrendrestrittivodeglianniprecedenti(cfr.Figura13).

Figura 13

Nel2015lestimedell’IAregistranounaripresadellaspesaincontocapitalechesalea37,6miliardiconunavariazionepositivasegnalata,purconledovutecauteleecomunquesoloalivello nazionale, anche nel Documento di Economia e Finanza 2016. A fronte di questiandamenti la quota della spesa in conto capitale delMezzogiorno ‐ che era già aumentatafacendo riferimento alla PA ‐ cresce ancora ponendosi al 41,2 per cento per l’effettocongiunto della diminuzione della spesa del Centro‐Nord e del consistente aumento delMezzogiorno.

PRIME INDICAZIONI SUL 2015 La spesa in conto capitale nel Mezzogiorno risale grazie al forte aumento dellaspesa aggiuntiva, mentre nel Centro-Nord prosegue il trend restrittivo degli anniprecedenti

PA - SPESA IN CONTO CAPITALE AL NETTO DELLE PARTITE FINANZIARIE DAL 2000 AL 2015 PER MACRO AREA (valori in euro pro capite costanti 2010)

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Centro‐Nord Mezzogiorno

Fonte: dati Conti Pubblici Territoriali 2014 e stime Indicatore Anticipatore 2015

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Atti del convegno di presentazione 

Guardando la dinamica per soggetti, nel Mezzogiorno si evidenzia una forte ripresa dellespesedelleregioniedeglientilocalieunasostanzialestabilitàdiquelladelloStato.DinamicaoppostaèinvecequelladelleregionicentrosettentrionalidovesicontraelaspesadiregionieentilocalieaumentainvecequelladelloStato.MaèsoprattuttoilcompartodeiComunidelleregionidelMezzogiornochefaregistrareunincrementorelativoconsistente,oltreil55percento, a frontedi una contrazionedella spesadei comunidel Centro‐Norddi circa il 7percento(cfr.Figura14).

Figura 14

È evidente che questo quadro ‐ che attribuisce la ripresa ai maggiori investimenti etrasferimenti all’aumento delle risorse aggiuntive ‐ si inserisce anche in un contestocomplessivo,cioèquellocheilDEF2016chiama“miglioramentodelclimad’investimentoinItalia”.Inparticolarel’allentamentodeivincolisuibilancideiComunifasìcheglienti localiconcorrano ai saldi di finanza pubblica attraverso il pareggio di bilancio, ma anche altriprovvedimenti, ad esempio lo “Sblocca Italia”, sembrano finalizzati a sbloccare e adaccelerarelarealizzazionedioperepubbliche.

Abbiamoparlatodelruolodellerisorseaggiuntivenellacrescitadellaspesa2015.Guardiamoora in un modo più dettagliato il rapporto tra risorse aggiuntive e politica ordinariaattraversoquestaelaborazionechemetteinrelazioneidatiCPTcondatidimonitoraggio,siadei Fondi strutturali che del Fondo di Sviluppo e Coesione. Il dato più evidente è che lacomponentedispesa incontocapitale,esplicitamente finalizzataallosviluppo,haavutounruolo fondamentaledisostegnointuttiglianni2000rappresentandoinmedia,negliultimitreanni,piùdel50percentodellerisorseincontocapitalecomplessive(55,3percentoadinizioperiodo).Equestoeffettosienfatizzadimoltonel2015,annoincuilespesedeiFondistrutturalicresconoconsiderevolmente,raggiungendoil67,7percentodeltotaledellaspesaincontocapitale(cfr.Figura15).

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Figura 15

Tuttavia, benché rappresenti la parte preponderante della spesa destinata allo sviluppo delMezzogiorno, la politica aggiuntiva costituisce solo una quota ridotta del totale della spesaprimaria,elementosottolineatocostantementedallaBancad’ItalianellasuaRelazioneannuale.Ilvolumedispesafinalizzatoallepolitichedisvilupporappresentainmedia,nelperiodo2012‐2014,soloil4percentodellaspesadestinataalMezzogiornoel’1,7percentodiquellaitalianacomplessivaconunnotevoleridimensionamentorispettoall’iniziodelperiodo, incuiera il7percentonelMezzogiornoe il2,8percento in Italia.Èunelementoquestochesottolinea larilevanza e l’importanza del complesso delle politiche di spesa pubblica e la necessità diconcentrarel’attenzionesoprattuttosullerisorseordinarie(cfr.Figura16).

Figura 16

SPESA ORDINARIA E RISORSE AGGIUNTIVE Le risorse aggiuntive hanno svolto una funzione essenziale di sostegno allo sviluppo e, soprattutto nel 2015, hanno corretto la caduta della spesa

PA - SPESA IN CONTO CAPITALE E RISORSE AGGIUNTIVE (anni 2000-2014 e stima 2015; miliardi di euro costanti 2010)

Fonte: Elaborazioni su banca dati Conti Pubblici Territoriali, Monit e Sistema di Monitoraggio Unitario

Italia

Spesa in conto capitale al netto delle partite finanziarie 59,6 40,0 37,6

Risorse aggiuntive  16,1 10,7 13,8

Risorse aggiuntive su spesa in conto capitale 27,0% 26,9% 36,6%

Mezzogiorno

Spesa in conto capitale al netto delle partite finanziarie 24,0 14,2 15,5

Risorse aggiuntive  13,3 7,6 10,5

Risorse aggiuntive su spesa in conto capitale 55,3% 53,3% 67,7%

2015media

2012‐2014

media

2000‐2002

Italia

Spesa primaria al netto delle partite finanziarie 625,7 676,9

Risorse aggiuntive 17,3 11,9

Risorse aggiuntive su spesa primaria 2,8% 1,7%

Mezzogiorno

Spesa primaria al netto delle partite finanziarie 199,3 204,9

Risorse aggiuntive 14,1 8,2

Risorse aggiuntive su spesa primaria 7,0% 4,0%

Risorse aggiuntive Mezzogiorno su spesa primaria Italia 2,2% 1,2%

media

2000‐2002

media

2012‐2014

Le risorse destinate alla politica regionale tuttavia rappresentano una quota molto ridotta della spesa pubblica totale

PA - SPESA ORDINARIA E RISORSE AGGIUNTIVE (anni 2000-2014; miliardi di euro costanti 2010)

Fonte: Sistema Conti Pubblici Territoriali

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Atti del convegno di presentazione 

Guardato in termini pro capite, ciò vuol dire che, in assenzadelle risorse aggiuntive, i 684euro pro capite di cui ha usufruito il cittadino del Mezzogiorno nel periodo 2012‐2014 siridurrebberoa320,cioèamenodel50percento,mentrei655delcittadinodelCentro‐Nordrimarrebberosostanzialmenteinvariati(cfr.Figura17).

Figura 17

L’effetto di sostituzione dell’aggiuntivo rispetto all’ordinario si enfatizza nel 2015 in cui lacrescitanotevoledellerisorseaggiuntive,67percentodeltotaledellaspesaincontocapitale,pur garantendo l’incremento della quota, rende irrilevante la politica ordinaria, cherappresenta meno di un terzo delle risorse in conto capitale e solo la metà di quelleaggiuntive.

Laconsapevolezza,quindi, che lepolitichedi coesionecostituisconounadellepolitiche, siapur fondamentale sul territorio, richiama con forza la necessitàdi concentrare l’attenzionesul complessodellapoliticadi tutti i soggetti, inclusi i grandi investitorinazionali,di tutti ilivelli di governo, di tutti i canali finanziari. E solo un approccio fortemente integratoall’attuazionedellerisorseconsentiràdimassimizzare lesinergiegarantendounamaggioreefficaciaatuttelepolitichepubbliche.Grazie.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

TAVOLA ROTONDA 

Coordina Gianni Trovati ‐ Il Sole 24 ore 

GrazieDott.ssaVolpeperavertradotto innumeriquellacheeraunadiffusapercezionedeglieffettideivincolidifinanzapubblica,inparticolaredeivincolialivelloterritoriale.

L’interventosièchiusoconiltemadellaripresadel2015,glieffettirealidellavicendaBrexitinvece non saranno misurabili a breve, soprattutto sui temi di cui ci occupiamo oggi.Naturalmente questo produce una variabile in più, sappiamo che imercati e tutto quanto ècorrelatohannoreazionimoltoveloci,rapide,immediateepoic’èunastabilizzazione.Vedremoneltempoqualesaràilloroimpattosulledinamichedifinanzapubblica.

Daunpuntodivista strutturale ‐e chiedo inquestaanalisiunaiutomoltopiùautorevolealRagioniereGeneraledelloStato‐inumericheabbiamovistooraconfermanochenegliannipiùdifficilidellacrisidifinanzapubblica,ivincoliallafinanzapubblica,inparticolarmodo,laprimaproprioalSenato,lasecondachehaappenaavutoilprimovialiberadallaCamera?territoriale,sisonoconcentratisullatodegliinvestimenti.IlvecchioPattodiStabilità,moltosinteticamente,concentrava il loro impattoesattamentesullaspesa incontocapitaleper il suocollegamentoconladinamicadell’indebitamento.

Questo ha tagliato, da un lato, il ruolo degli enti territoriali nella spesa in conto capitale, e,dall’altro, ha prodotto il problema enorme dei ritardi di pagamento della pubblicaamministrazione,soprattuttosullatodellaspesaincontocapitale,scattandoiltermometrodelpattodistabilitàpropriosullavocedeipagamentipiùchesuquelladegliimpegni.

Varidecretisbloccadebitihannotamponatol’emergenza;ilPareggiodibilancio,chesostituisceilPattodistabilità,hacreato inveceunnuovoquadrostrutturaledicui inumeridelleultimeslidecheabbiamovistocitestimonianol’effetto.

Da questo puntodi vista, nella sua visione, quali possono essere le prospettive, alla luce delfattochequestanuovafamigliadivincolistadiventandostrutturaleancheperlariformadella243edellaLeggediBilancioStatalechesonoincorsodiapprovazione?Qualisonoglisviluppi,qualisonoleprospettiveequalepuòessereilruolodiquestonuovoassettodifinanzapubblicasullosviluppodeiterritori?Grazie

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Atti del convegno di presentazione 

Daniele Franco ‐ Ragioniere Generale dello Stato 

Grazie, stimoli che riguardano il Patto in realtà richiederebbero una risposta moltocomplessa.NoncredocheconilPattodiStabilitàInternosivolesseroridurregliinvestimenti.Nel momento in cui aumenta e si impone un controllo stringente sulla spesa spesso sirinuncia alle spese che in quel momento contingente vengono ritenute più facilmentetagliabili omeno essenziali nel brevissimo termine. Credo che la riformadelle regole dellafinanza locale dovrebbe aiutare a coadiuvare un processo di ripresa degli investimentipubblicidellaPAitaliana.

Volevo innanzitutto ringraziare Ludovica e Mariella per l’invito a commentare questorapporto. Devo dire che nellamia vita precedente avevo già commentato tanti anni fa deirapportisuinvitodiMariellaeFabrizioBarca,edèunpiacereesseredinuovoqui.

CredocheperunPaese, come ilnostro, fortementedifferenziatoa livello territorialeaveredati approfonditi su quanto accade nelle diverse regioni italiane sia fondamentale. L’altromotivo che rendemolto importante la banca dati Conti pubblici territoriali è che esce dalrecinto della pubblica amministrazione. Spesso, noi che ci occupiamo di finanza pubblicaragioniamo in termini di pubblica amministrazione perché è il settore che rileva, anche alivelloeuropeo,perildeficit,perildebito.

Ovviamentepercercaredicapirel’impattodellafinanzapubblica,delsettorepubblico,dellepolitichepubblichesull’economiaoccorreunavisionepiùampiaequindièparticolarmenteimportante guardare all’intero settore pubblico. Credo che il non limitarsi alleamministrazionipubblichecomedefinitedall’ISTAT,siaunvaloreaggiuntomoltoimportantedeiContiPubbliciTerritorialiSuirisultaticomeanticipatodaMariella,dopoilungoprocessodi riduzione della spesa in conto capitale, nel 2015 gli investimenti fissi lordi si sonofinalmente stabilizzati, anzi sono leggermente aumentati. Questo è un dato fornito anchedall’ISTAT ma credo sia importante il dato aggiunto dai Conti Pubblici Territoriali, adesempio, il ruolo delle imprese pubbliche esterne alla pubblica amministrazione ‐ e ilrapporto mostra come queste imprese abbiano attenuato la caduta degli investimentiavvenuta nell’ambito della pubblica amministrazione. Il rapporto poi fornisce una grandemoledidati,distimoliediriflessioni.Viinvitoadesaminareidatisullesingoleregioni,incuiemergonodivaririlevantiesistematicifraleregioniastatutoordinario,nell’ambitodelNord,delCentroedelMeridione.Emergepoiundivariotraleregioniastatutoordinarioequelleastatutospecialenonchéenormidivariinterminidispesaprocapitenell’ambitodelleregioniastatutospeciale:divarienormiriportatinelletavoleanalitichedelrapporto.

Un altro punto che il rapporto mette in luce è il ruolo dei cicli di programmazione dellerisorsecomunitarie,inItaliaeunpo’intuttaEuropa:bisognerebbevalutaresesiaefficienteaverequesticicliincuiinalcuniannisispendemoltopocoinaltrisispendetantissimo.Ècosìche accade in tutta Europa però forse non è la soluzione migliore, sia in termini distabilizzazionedell’economia,siainterminidiallocazionedellerisorse.

Ilrapportopoidàmolteinformazionisulruolodellesocietàpartecipatelocali;mihacolpitoperesempioildatosuldiversoandamentodelledimensionimediedellesocietàpartecipatelocalinelCentro‐NordenelSud.ComemostravaMariellaprima,c’èlaquestionedelrapportotrarisorseaggiuntiveerisorseordinarie.Questaèunavecchiaquestione.QualcheannofalaBancad’ItaliasieraoccupatadiMezzogiornoconvariericercheeunadelleconclusionipiùimportanti di quegli studi è che occorrerebbe concentrare l’attenzione su come vengonospese le risorse ordinarie, sull’efficienza dei servizi di base. Ovviamente non si devonoperderedivistagliincentivispecificielepolitichespecificheperilMezzogiorno,mailmodoin cui l’istruzione, la sanità e la giustizia sono gestiti nelle singole regioni italiane è forseancorapiùimportantediquantosispendeperincentivi.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Hoalcunicommentimetodologici,osservazionidautente.AdesempiounacosachechiedereièunraccordopiùstrettotraidatidelRapportoedatidellaPAfornitidall’ISTAT.Poisarebbeutileaverepiùtavoleconidatigrezzi,peresempioidatisuigrandiinvestitoriistituzionali:ilrapportofornisce l’incidenzadellaspesadeigrandi investitori istituzionalidelMezzogiornorispettoaquelladelrestodelPaese,sarebbeinveceutileavereidatisullaspesainmilionidiciascun investitore. Questo anche per poter interpretare meglio quanto accade, perché leimprese considerate sono molto diverse: alcune come Ferrovie e Poste sono imprese diservizi, Finmeccanica è un’industria manifatturiera, ENI si occupa di energia, alcunegestiscono come Terna e ANAS delle reti, le Poste gestiscono dei servizi, le Ferrovie delloStatogestiscesiareticheservizi,alcuneoperanoinregimediconcorrenzacomeENIeENEL,altre in sostanzialemonopolio comeANASeTerna. Le loro funzioni sul territorio sonopoidifferenziate, ad esempio ANAS gestisce le autostrade in alcune regioni ma non in altre;allora, sepervalutarequanto si spendeper autostrade si guarda soloANAS sembra che laspesasiasolonelmeridione,mentreinaltreareepossonoessercisocietànonconsideratenelcontoCPTchefannolestessespeseconunregimediverso.Sonodatiutilissimi.sarebbebeneconsentireall’utentediincludereoescludereciascunaimpresaeconsentireall’utentedifareilcalcolocomeglisembrapiùopportunoinrelazioneallesuefinalitàdiquelmomento.

UnaltroappuntoèquellosulGSE,iproduttoridienergierinnovabili:ilcontoCPTliincludetraitrasferimentiincontocapitale,credocheISTATliconsideriincentiviallaproduzione,limetta dalla parte corrente. Ora bisogna domandarsi qual è l’effetto per un territorio chespendemoltopocoperquestiincentivi,poichéèdiversochespendereperfareunaferroviaouninvestimentodiunaltrotipo.CredochesescorporassimodallaspesaperilMezzogiornoquesti incentivi, che sono il 44 ‐ 45 per cento nel Mezzogiorno, troveremmo che le speseordinarienelMezzogiornosonoancorapiùbasse,comeincidenza.Forseèunariflessionedafare.Altraquestioneè lasceltadinonincludere letelecomunicazioni: inprospettivaquindianchelabandalarga?IlGovernosistaspingendomoltoperestenderelaretedibandalarga,forsequestoandrebbeesaminato.

Unaquestionepiù generale è chepartendodaidatidel rapporto sarebbeutiledomandarsiqualisianoeffettivamenteibeneficiaridegliinvestimenti;nonnecessariamenteilfattochelaspesasiconcentriinunterritoriovuoldirechesianoicittadinidiquelterritorioadesserneibeneficiari.Quindil’associazionespesaeffettuatainunterritorioconsviluppoebeneficioperquesto territorio andrebbe esaminata caso per caso. Gli investimenti sono strumento diriequilibrioma non è un’asserzione che necessariamente vale per tutti. Un’altra questionemetodologica è quella del tradurre i dati da termini monetari e nominali in termini reali,spiegarecomevienefattopotrebbeessereutile.

Comegiàmostrato,abbiamoavutounlungoperiododiflessionedegliinvestimenti;nel2015c’è stata una stabilizzazione; nel 2016 le previsioni del DEF si aspettano un processo diripresaesonostatepresemoltemisurepersosteneregliinvestimentisiaprivatichepubblici.Traquelliprivatiricordogliinterventisullamaggiorazionedellealiquotediammortamentonel2016epoi,perquantoriguardailMezzogiorno,ilcreditodiimpostaperinvestimenticheopererà dal 2016 al 2019. Per gli investimenti pubblici gli interventi per l’ANAS, l’ediliziascolastica,ildissesto,labandalarga,alcuniinterventiimportantianchenelsettoreculturaleche dovrebbero contrastare la tendenza messa in luce. Sono state poi prese misure persemplificare leproceduredi spesaperquanto riguarda i fondi europei, si è intervenutinel2016sulleregoledicontabilitàdellafinanzalocaleesièsuperatoilPattodiStabilitàinterno.

Comedicevoprima,questodovrebbeaiutareglientielafinanzadecentrataainvestiredipiù.Accanto alle iniziative nazionali vi sono quelle a livello europeo, il piano Juncker, il fondoeuropeopergliinvestimentistrategici.DaquestosforzocisiaspettaunaripresadelprocessodiinvestimentomacredocheilpuntoimportantesiaqualèilcontributocheiContipubbliciterritorialipossonodare.Unaprimaquestioneèladisponibilitàdidatisull’andamentodegliinvestimenti:lacosaimportanteècapiretempestivamentesevièeffettivamenteunaripresa,

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Atti del convegno di presentazione 

doveeinqualisettorisiconcretizza,inqualialtrisettoripossonoesserenecessariinterventidisostegno,correttivi.

Laquestioneimportanteèdunquelatempestivitàdellaraccoltaedelladiffusionedeidati;quiricorderei ilprocessocheèincorsoperl’acquisizionedeibilancideglientiterritorialinellabancadatiunitariadelleamministrazionipubbliche(BDAP)chedovrebberenderemoltopiùspedito questo processo, e questo potrebbe essere di aiuto nel prossimo futuro ai Contipubblici territorialiperaccelerare laraccoltadeidati.Unaltroaspettoèquellodeglieffettisull’economia: la cosa importante sarebbeassociare aidati sui flussidi investimentoquellisullaconsistenzadelcapitale.RitengochevaristudiabbianomostratocomeinItaliaabbiamospesomoltoneglidecennipassatimaquestononsiènecessariamenteconcretizzatoinunostockdicapitalecoerenteconquantoabbiamospeso.InconfrontoadaltriPaesisembracheabbiamo speso tanto per decenni, ma poi se misuriamo le infrastrutture esistenti nonritroviamotuttoquellocheabbiamospeso.

Collegareildatosuiflussialdatosullostockdicapitale,cheèquellochepoièimportanteperlaproduttivitàdell’economia,sarebbeunpassomoltoutile.

L’ultimoaspettoda sottolineare è la riflessione inbase alla quale spenderedi più in contocapitale è ottimomaquello che conta è che i progetti siano imeno costosi possibile e chesiano quelli più utili per il Paese. Questo ovviamente non riguarda solo le banche datimariguardaancheleprocedureecosìvia,peròsututtiquestitemiiContipubbliciterritorialieiloropossibilisviluppipossonoesseredimoltoaiuto.Viringrazio.

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Gianni Trovati 

Grazie, vedevo che venivano presi appunti sulle sollecitazioni, sui miglioramenti e leintegrazioni.Delresto,tutti i lavoridiquestotipovivonodiun’evoluzione,annoperannoevoltapervolta.Proprioincorrelazioneallavolatilità,aigrandicambiamentidelledinamicheregistratedalRapportoacuifacevariferimentoilRagioniereGeneraledelloStato,iochiedoalDott.Provenzano,cheèilVicedirettoredelloSVIMEZ,diaiutarmiarifletteresuuntema.

Abbiamo visto nel Rapporto un incremento pronunciato, soprattutto nelle regioni delMezzogiorno, di questo tipo di spesa. Si è parlato di aumento della dinamica della spesacorrelata alla chiusuradelperiododiprogrammazione.Tutto ciò èben lungidaldisegnareuna prospettiva strutturale di sviluppo. Questo dato, oltre al problema strutturale cheabbiamo visto nei vecchi cicli di programmazione, ovvero all’inizio molto concentrati suiprogetti più che sui risultati con conseguenti ritardi attuativi, cerca di evidenziare qual èl’effettosuiterritori;perchésel’accelerazionedispesaèlegataalfattorecongiunturalenonsitraduceineffettidimedioperiodosuiterritori.

IlvostroRapportoannualeèunfarosullasituazionedelMezzogiorno:comesiintreccianoleevidenzecheaveteconquellecheabbiamovistostamattina?

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Atti del convegno di presentazione 

Giuseppe Provenzano ‐  Vicedirettore SVIMEZ 

Io non sono, con ogni evidenza, il Prof. Adriano Giannola, di cui vi porgo il saluto e chesostituiscoindegnamente.Inquesticonsessi,misiaddicedipiùlapartedichiascolta,mailPresidenteèstatotrattenutodaunimprevistoemihachiestodinonfarmancareilpuntodivistadellaSVIMEZ.LanostraAssociazioneèmoltolegata,infatti,alSistemadeiContiPubbliciTerritoriali. Lasciatemi ricordare che, appena un anno fa, nel bel mezzo di una stagioneincerta di riforme organizzative, ci facemmo promotori di un manifesto che ne ribadival'importanzae,pertanto, siamo felicidell'iniziativadioggi,cheneè inqualchemodoancheunatestimonianza.

Prima di rispondere alle domande del moderatore, vorrei dire che, in un tempo in cui sidiscute molto di crisi della democrazia, il Sistema dei Conti Pubblici Territoriali è unostrumento che migliora la qualità della nostra democrazia, perché non è soltanto adisposizionedinoianalisti,deglioperatori,deidecisoripolitici,maanchee soprattuttodeicittadini.Lachiarezza,direipersinolasemplicitàconcuivengonoraccontatiquestidati,nonsolooggi,puòesseremoltoutileeanostroavvisoèunvalore.

Agli analisti il Rapporto CPT consegna un'importante messe di dati, che approfondiremo.Intantoquimilimitereiadalcuneprimeosservazioni.

1)Lanuovaseriechecivienepresentataraccontacondoviziadiparticolariunastoriacheanche noi, come SVIMEZ, abbiamo provato a raccontare, è cioè la storia del lungo declinodegli investimenti pubblici nel nostro Paese e, in questo declino generale, quello dellepoliticheregionalidisviluppo.UndeclinocheperilCentro‐Nordsièconcentratonegliannidella crisima che per il Mezzogiorno precede la crisi, e la figura che la Dott.ssa Volpe hamostratoall’inizioèassaieloquente:laconvergenzanellaquotadispesaincontocapitalechec’è stata nella crisi tra le aree territoriali non è certo quella che noi auspicavano, poiché èstata una convergenza al ribasso. La serie aggiornata al 2014 per noi è molto utile, elasciatemi ricordare che il 2014 è l’ultimo anno in cui il Mezzogiorno è stato ancora inrecessione, dopo sette anni consecutivi. Il dato del 2014, nel Mezzogiorno, appena 13,2miliardidieuro,raggiungeilpuntopiùbassodell’interaseriestorica(lo0,9percentodelPIL,era l'1,6 per cento nel 2001), per cui non riusciva più a svolgere quel ruolo di (parziale)riequilibrio nella spesa che avevamantenuto nei primi anni Duemila (quando il livello piùaltodispesaprocapiteincontocapitalecompensava,almenoparzialmente,ilminorlivelloalSud di spesa pro capite corrente, che ricordiamo è la parte assai più rilevante della spesapubblica).La caduta, se guardiamoalla tipologiadi spesa, è assaipiù concentrataallavoceinvestimenticheaquelladeitrasferimentiincontocapitale.Sonodatisucuiriflettereperchétestimonianol’importanza,siainnegativomaancheinpositivo,comevedremosubito,dellaspesaincontocapitalenelMezzogiorno,einparticolaredellaspesaperinvestimentipubblicinell’area,chesiconfermaparticolarmente"reattiva"aquestotipodispesa.

2)Cisonomoltidatisucuisoffermarsi,apartiredaquellisulleimpresepubblichenazionali,giàrichiamati. Non ho il tempo di farlo, mi concentro su un punto. Abbiamo visto che c'èun'inversioneditendenzasullaspesaincontocapitalenel2015nelMezzogiorno.Questa,ancheper rispondere alla domanda del moderatore, trova un riscontro nella dinamica economicadell'area. Io provo a farmi perdonare l’assenza di Giannola offrendovi qualche dato chepresenteremoaluglionellaconferenzastampadianticipazionedelRapportoannuale.Noinel2015 registriamo un incremento del PIL delMezzogiornomaggiore che nel resto del paese,dell'unpercento(controlo0,8dell'Italia).Sicuramenteèstatotrainatodalladinamicadialcunisettori,comel’agricolturachehaavutoun'annataagrariaeccezionale,eilturismoche,ahinoi,habeneficiatodelledrammatichecondizionichetravagliano laspondaSuddelMediterraneo.Tuttavia,anche il settoredellecostruzionièripartitonelMezzogiorno, seppurdebolmente,ecosìl'industriaadessoconnessa.Noiriteniamo,conledovutecautele,chequestopuòessereuneffettoanchedell’accelerazionedellaspesaper lacoesionechec’èstata inchiusuradelciclo.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Sono dati da prendere con le dovute cautele, e moderando gli entusiasmi, anche perchéveniamo da anni di veri e propri crolli e, del resto, l’emergenza sociale che registriamo edenunciamodaannialSudrestatutta.Peròsonodatisucuièimportanteriflettere,anchepercapirecosaèavvenutonegliultimiannisullepolitichedicoesione.

3)L'inversioneditendenzadel2015,infatti,èstatamoltomodesta,nonsoloperchélontanadai livelli pre crisi. Le serie che ci sono statepresentate sonomolto eloquenti.Hovistounnuovo abbozzo di quella tabella formidabile e preziosissima che è il Quadro FinanziarioUnico, e ci mostra infatti che quel modestissimo aumento dopo la caduta del 2013‐2014sottende anche dei dati allarmanti. L'indicatore anticipatore stima una spesa ordinaria inconto capitale nel 2015 di appena 5miliardi, il che significa un sostanziale dimezzamentorispettoaivaloriassoluticheabbiamoregistratonelcorsodituttiglianniDuemila,laquotadelMezzogiornodelMezzogiornosiaggirasempre intornoal20percento,madiuntotaleche,sappiamobene,èdimoltodiminuito.Seconsideriamopoilosforzoenormechec’èstatoperl’accelerazionedellaspesaperifondieuropeielepolitichedicoesionedegliultimianni,anchelacifradi10miliardiemezzodispesaaggiuntivanonècosìelevataselacompariamoaquelladeglianniprecedenti.Proprioquestoapprezzabileestraordinariosforzoperilpienoassorbimento delle risorse europee ci fa capire che, se è quello l’ammontare, è venutatotalmente meno la leva nazionale delle politiche di coesione. Questo è un dato che giàconoscevamo,vederlosullacartaconlestimefaunacertaimpressione:delFondoSviluppoeCoesione, nell'anno, sono stati spesi appena 1,3 miliardi (questo tipo di spesa aggiuntivavaleva intorno ai 7miliardi nei primi anniDuemila). Sono dati chedimostrano lamancataaddizionalità delle politiche di coesione, inficiandone l'efficacia, anche perché l'effetto disostitutivitànonriescecomunqueacompensareiminoriinvestimenticomplessivi.

4)Haragioneladott.ssaVolpequandodice:“lepolitichedicoesionesvolgonounafunzioneessenziale”.Elasvolgonoproprioperchévengonomenogliinvestimentiordinari.Èvero,madobbiamo chiederci: quanto sarà a lungo sostenibile?Allargare lo sguardo alla dimensioneeuropea, anche la IV relazione sulla coesione della Commissione vantava questo primato,diceva:“lepolitichedicoesionesonofondamentali,vistoildeclinodegliinvestimentipubbliciinEuropa,perchéservonoacompensarlo”.Maquantoalungopossonosvolgerelepolitichedicoesionequestafunzionedicompensazione?Iocredocheallalungaquestoalterilanaturastessadiquestepolitiche,einficiandonel'efficacianeminilacredibilità.Seèveroinfattichesia inEuropasia in Italiaquestepolitichesonoefficaci seaddizionalieaggiuntive, e sepoimancano questi requisiti che definirei "costituzionali", perché sanciti nei trattati e nellanostraCostituzione,questepoliticherischianodinonraggiungerelaloromissionedifondo,cheèquelladiridurreglisquilibri.Esenonfunzionano,quantoalungopotremodifenderle?Perchéoggi,dobbiamodircelo,questepolitichea livelloeuropeosonosottoattacco(esonostate per la verità sotto attacco anche in Italia, dove per fortuna, anche grazie agli sforzicompiuti dall'amministrazione, siamo riusciti a difenderle abbastanza bene). Alla lunga,dicevo,concheargomentipotremodifenderle?Conilfattocherappresentanountamponealdeclinodegli investimentipubblici?Credochesiaunargomentodebole.Nondobbiamomaidimenticare, infatti, che si tratta di una fetta molto piccola di spesa pubblica: le risorseaggiuntivevalgono,losivededaivostridati,alpiùlo0,6percentodelPIL,eimmaginarediridurreconquestinumeriqueglisquilibristrutturalièdavverounacolpevoleillusione.

5)Questociriportaallariflessionecheaprìqualcheanno fa laBancad'Italia,con il famosoconvegnodel2009sull’economiadelMezzogiorno,sull’importanzadellepolitichepubblichegenerali e ordinarie, perché anche il dato, e con questo chiudo, sul fatto che le risorseaggiuntive nel Mezzogiorno valgono il 67 per cento della spesa in conto capitale totaledell’area, da un lato cimostra la loro importanzama dall'altro ci conferma quanto questaimportanza stia diventando, lasciatemi dire così, "patologica". Sono pressoché rimaste soloqueste risorse aggiuntive, e non doveva essere così. Non parliamo più del rischio disostitutività,perchéabbiamolacertezzachelosiacosì.Possiamodiscuteredellemolteforme

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Atti del convegno di presentazione 

di questa sostitutività: in alcuni settori la sostitutività è totale, come abbiamo visto nellespesesullacultura,elaspesapersettorièunodegliaspettidiquestoRapportochemeritaimaggiori approfondimenti. Questa sostitutività, inoltre, compensa solo parzialmente,nemmenodel tutto, lamancanzadi spesaordinaria.Enel casodelle risorseeuropeeèunasostitutività "duplice":dimancata spesaordinaria,daun lato, edall'altrodimancata spesaaggiuntiva nazionale ‐ la quale, peraltro, così ridotta, perde spesso anche il requisito dellaspecialità,cioèilfattodiesserespesaconnessaallosviluppo,perchéspessovieneautorizzata‐ nella condizione dei bilanci pubblici di questi anni ‐ non solo per obiettivi diversi dalriequilibriomaancheperlacoperturadispessecorrenti.

6) In conclusione, vorrei dire che questo aspetto della mancata addizionalità e dellasostitutività delle risorse, che è una ragione della loro performance non pienamentesoddisfacente, trascendegliaspetti finanziariequantitativi,erisaleallanatura,allaqualità,alla strategicità degli interventi per le politiche di coesione. E questo ci invita a porrel’attenzione non solo sul complesso delle politiche di sviluppo ma sul complesso dellepolitiche pubbliche in generale. Noi abbiamo salutatomolto con favore alcune innovazionipositivechecisonostatenel2016,apartiredallaclausoladiflessibilitàsugliinvestimentialpur lento avvio del Masterplan, con l’approvazione dei Patti. Però dobbiamo essereconsapevolicheserveunosforzomaggioredidiscontinuità.Sochel’AgenziaeilDipartimentosonoimpegnatissimiinquestosforzo,malasfidanonpuòesserevintasoltantodapartedelleamministrazionidellacoesione.Perchélasfida,chepossiamosintetizzareconlaformuladelrilancio generale degli investimenti pubblici nel nostro Paese, come indispensabile leva diattivazione di quelli privati, riguarda la politica economica generale e l'amministrazione.Credochesiaormaiunalezionecondivisadatutti.QuestoRapportoserviràaripassarlabene.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Gianni Trovati 

Grazie, proprio sui temi affrontati nella seconda parte dell’intervento del dott. Provenzanovolevounariflessionedapartedelprof.Viesti.

Daunlatoilrapportofrarisorseordinarieerisorseaggiuntivesollevalequestioniaffrontatedaldott.Provenzanoe,dall’altro, fasorgereunadomandaulteriore:dopo larilevazionesulladinamica della spesa, la domanda successiva a cui si è invitati dall’analisi di queste tabelleriguardal’analisidell’outputdiquestaspesa,cioèdeirisultatieffettivichequestaproducesulterritorio perché anche nell’intervento del Ragioniere Generale dello Stato abbiamo sentitocomeinumericostituisconolabasediunragionamentocheperòpoihabisognodellegambedell’uomopercapiredovesivadavvero.

Da questo punto di vista il rapporto e le prospettive quali considerazioni le suggeriscono?Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Gianfranco Viesti ‐ Università di Bari 

Buongiorno, grazie molte per l’invito e grazie soprattutto all’Agenzia per aver prodottoquestoRapporto,cheèunostrumentopreziosoechecontinuaaporrel’Italiaall’avanguardianel quadro europeoper la qualità dei dati cheproduce. Si inserisce in una strategiamoltoopportuna,checiricordava ladott.ssaAgrò,didisponibilitàdeidatiedelle informazioni.Èrealizzatodadipendenti pubblici che riescono a trovare la forzaper continuare con il lorosensodimissione.LiinvidiomoltoemicomplimentomoltoperchénelquadrodeprimentediunPaesechenonriconosce laqualitàdel loro lavoro, il fattochecisianodellepersonechehanno ancora un senso dimissione collettiva e che producono questi Rapporti di così altaqualità rappresenta certamente una notiziamolto positiva. Condividomolto i commenti diDaniele Franco su quanto si possa ancora investire su questi dati e su quanto convengalavorareanchedicesello.Facciounveroeproprioappello,ancheall’Agenzia,perchéinvesta,e incentivi analisi a partiredaquesti dati.Analisi rigorosamente tecniche e scientifiche,nopartisan. Spero che presto torneremo a disporre anche del complessivo Rapporto che ilDipartimentodevealParlamentosullasituazioneesullepolitichedicoesione.

Perchétuttiquestidatisonoimportanti?Perchésiamoinunperiodo,dal2011inpoi,incuiidivarinelnostropaese si sonoriapertimoltoevi sonorischi chequestopossacontinuare.Quindibisognaconoscereebisognaragionare,moltoanchesullaspesacorrente.Iocontinuoa ritenere che questi dati CPT siano molto utili anche per la parte di spesa corrente. Ciricordano per esempio che la spesa pro capite nel Mezzogiorno, 11.500 euro, è inferiorenotevolmenteaquelladelCentro‐Nordcheè15.000;ciraccontanodicomelepolitichesocialiabbianounimpattoprocapitecompletamentediversonelpaese(ilcheèunadellecause,amio avviso, dell’effetto territorialmente asimmetrico delle politiche di austerità). Ciraccontanoquellochestasuccedendonellasanità:dovestaavvenendountagliodellaspesadelpersonaleedeiservizidelleregionidelMezzogiornoestremamente importante.Questosempreperdareadognunolafacoltàdifarsiun’opinioneeaidecisoridideliberare.Siamoinunasituazionediausteritàterritorialmenteasimmetrica,questaèlamiapersonaleopinionechehoargomentatoinaltrasede.Ilcasodell’universitàèuncasoclamorosodicambiamentostrutturaledell’offertadiservizipubblicinelnostropaese.C’èancheunproblemadidirittidicittadinanza costituzionalmente garantiti, di livelli essenziali delle prestazioni. Un dibattitoche sembra essersi spento dopo gli anni del federalismo e che invece èmolto importante.Restail fattochelaspesapubblicaprocapitealSudèil75percentodiquellatedesca, l’80percentodellamediadell’eurozona.

Ma veniamo agli investimenti: qui non posso che esprimere lamia personale opinione sulquadroincui ladinamicaitalianasicolloca.Ledecisionicomunitarie,apartiredal2011,diintraprenderelepolitichediforteausterità.NonostanteilFondomonetarioraccontichesonopolitichechenonvannobene, idecisorieuropeicontinuanoadessereorientativerso l’ideacheservaunadosedacavallodiausterità(nonostanteidatimostrinochenonmiglioriaffattoi conti pubblici). Un conto è avere una sana gestione dei conti pubblici, per un paeseindebitato,uncontoèavereunindirizzomacroeconomicocosìaustero.Ilpuntoèchequestofa ridurre la spesa per lo sviluppo e dunque, anno dopo anno, impedisce un adeguatosviluppodell’UnioneEuropea; rallenta fortemente la convergenza, soprattuttodell’areasuddell’UnioneEuropea;erallentalepossibilitàdisviluppofuturo.AnchequiilRapportocidicechelaformazionefissadicapitaleprocapitenell’eurozonaèscesadaoltre1000apocopiùdi750 euro, in Italia è scesa da 921 a 550, in Germania non è scesa. Quindi abbiamo oggiun’accumulazionedicapitalepubblicomoltopiùbassarispettoallaGermania.Questononèilmigliorviaticoperessereunpaese forteecompetitivo.Bancad’Italia continuaa ricordarciquanto investimenti pubblici di qualità, siano il complemento indispensabile per gliinvestimentiprivati.Èmoltodifficileimmaginareunforterilanciodegli investimentiprivatisenza che ci sia uno stock di capitale efficientemente gestito e manutenuto ma anche unflussodinuoviinvestimentipubblici.IlCERdiLondraciricordachegliinvestimentipubblici

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

italianisononegativiapartiredal2012,cioècheilflussodinuoviinvestimentièinferiorealvalore del deperimento annuo del capitale. E il Rapporto ci ricorda che gli investimentipubblicialSudsonodel38percentoinferiorenel2014rispettoal2008.

Sidicecheabbiamoprospettivediverseperilprossimofuturo.Meloaugurovivamente,sonomoltoconvintochebisognafaredituttoperchéilprossimoRapportoCPTpossafotografareunmomentodisvolta.Hoqualcheperplessità.Laclausolaeuropeadegli investimentimoltoopportuna,dicuitantosiparla,intervienesolosuunannoepoideveessere“ricompensata”verso l’obiettivo di medio termine. Ieri il dott. Scannapieco della BEI raccontava inun’intervistacheilpianoJunckernonc’entracolMezzogiorno;hauneffettoprincipalmentedigaranziadiprogettiprivatibancabilichealmomentonelMezzogiornononcisono.Dicevaconunafraseforsepocoelegante,“qualchecascamepuòarrivarenelMezzogiorno”.Nonmiparecheidatidel2015testimoninounainversione.

Resta un fatto: le politiche di coesione sono fondamentali; senza le politiche di coesione ilquadrosarebbeassaipeggiore.Èuncuriosoparadosso:nelmomentoincuiquestepolitichehannolapeggiorefama,hannolamaggioreimportanza.Nonvièdubbiochequestepoliticheabbianoproblemi,nonsolomeridionalienonsoloitaliani,maparticolarmentemeridionalieparticolarmente italiani, di qualità e di velocità.Ma, lasciatemelo dire, la rappresentazionemacchiettistica che viene fatta delle politiche di coesione è assolutamente intollerabile espero che questi dati possano suggerire a qualche giornalista di ripensare alla circostanzache,continuareasoffiaresulfuocodelloscandalismoedellaprotestaraccontandoaicittadinicheètuttounospreco,ètuttounritardo,quandoquestononcorrispondeallaverità,nonèlamigliore informazione che si possa fare. Questa rappresentazione non è disinteressata:raccontareaicittadinicheilSudèpienodisoldichenonsaspendere,rappresentailmigliorviaticoperquellerappresentanzeterritorialichecorrettamentetutelanoipropriinteressiequindi cercano di portare risorse ai propri territori. Non vi è dubbio che la spesa meritivalutazionidiqualità;abbiamotantiesempi,l’autostradaBrescia‐Bergamo‐Milano(BreBeMi)mipareunottimoesempiodi investimentopubblicosucuic’èqualchedubbiosull’efficacia,peresempio.Abbiamoquialtavoloilprof.Pellegrinicheèunodeimassimiespertieuropeidivalutazione; è stato coinvolto nelle valutazione che la Commissione Europea ha realizzato.Sonomoltoopportune:c’èsempredamigliorare.

Questi dati continuano a dirci quanto nel nostro paese ci siano disparità vergognose nellaspesa.Pergliinvestimentipubblicisispendonopocopiùdi800europrocapiteinCampaniaemenodi 1.000 in Sicilia;ma1.500 inFriuli, 3.200 inTrentino, 4.100 inValleD’Aosta. Lapresenzadelleregioniastatutospecialerappresentaunvulnusperl’equitànelnostroPaesechedobbiamosempretenereamente.Poi:questidaticiinduconoaconsiderarel’azionedeisoggetti “non Pubblica Amministrazione” che intervengono sul territorio. Moltoopportunamente il dott. Franco ci ha ricordato quanto essi siano diversi, i suoi commentisull’ANASsonogiustissimi.Molto importanteè ilruolodelleFerrovie.LeFerrovie,cidice ilRapporto che commentiamo stamattina, nel 2011‐2014 hanno ridotto di un terzo gliinvestimenti al Sud. Hanno fatto questo nonostante avessero firmato dei contrattiistituzionalidisviluppoconilGoverno;chenonhannorispettato. Idatiufficialidel2014cidiconocheleFerroviecontinuanoafareciòchevogliono,cioèhannorealizzatosolounterzodella spesa che si erano impegnati a fare nel 2014. Questo è un grande problema più chetecnico,politico.Chidecide?ChihadecisocheneglianniscorsileFerroviedovesseroessereal servizio solo degli italiani relativamente più abbienti che viaggiano sull’alta velocità einvece si dovessero disinteressare del pendolari del Mezzogiorno? Lo ha deciso ilParlamento? Quando l’ha deciso il Parlamento? L’ha deciso il Governo? Lasciatemelo dire,forseconun tonopolemico: lacircostanzache imanagerchehannopresoquestedecisionisianostatipoi“promossi”apiùelevatoincaricononmisembraunbuonsegnaleperilpaese.Vedo che il nuovo responsabile delle Ferrovie mostra un indirizzo molto differente; neprendoattoconpiacere.AncheidocumentidelMinistroDelRiosonomoltointeressantida

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Atti del convegno di presentazione 

questopuntodivista.Mabisogneràvedereirisultati.NoisiamosempreilpaesenelqualeleFerroviedecidonodi istituireundecenteserviziodi trasportoCatania ‐Palermosolodopochecrollailviadottoautostradale.Pertornareaitemiefficaciadegliinvestimenti:certocheibinari in Sicilia non sono efficaci se le Ferrovie non fanno correre neanche un treno traCataniaePalermo.Salvopoiscoprirecheuntrenoabassavelocitàtreno,sipuòfareehaunboom di domanda. Ma solo perché è caduto il ponte dell’autostrada. Quindi questi dati ciportano a una grandequestioneper il Governo e il Parlamento: chi controlla, chi indirizzaquestegrandiazioni?

Ultimo commento: 2015, aumenta la spesa per investimenti pubblici della PubblicaAmministrazione: bene! Accelerazione della spesa del 2007/2013: bene! Anche quidovremmorileggeretuttoquantoèstatocomunicatoaicittadini italianisul fattochequestisoldisarebberostatipersi,sarebberostatisprecati.Invececommentiamoilpositivorisultatoche un pugno di dipendenti pubblici ha ottenuto in circostanze non semplici, a partire dal2011finoal2015.Sonodatidicassa:quindinonsitrattasolodiprogettiretrospettiviportatiarendicontazione.Tuttaviaquestabuonanotiziacisegnala,comeèscrittoapagina37,chel’effetto di sostituzione di risorse aggiuntive rispetto alle ordinarie, si enfatizza nel 2015.Perchéquelcheaccadeèche,mentrec’èquestoaumento,c’èunacontrazionedelleordinariepergliinvestimentipubblici.Sipassada10miliardidispesadellaPubblicaAmministrazioneincontocapitalealSudnel2008‐2010,apocopiùdi5miliardioggi.Inoltre,“nonc’èpiùlapolitica nazionale”: il fondo Sviluppo e Coesione passa da circa 4 miliardi di spesa annua2008‐2010, a 2,8 miliardi nel 2012/2013, a 1,4 miliardi nel 2014/2015. Quindisostanzialmentenonc’èpiùunapoliticadicoesionenazionale.

Facciamo solo una politica “aggiuntiva” con fondi europei; non c’è più né alcuna politicaspeciale nazionale né un flusso decente di spesa ordinaria. Gli investimenti in cultura, peresempio;ancoraDanieleFrancomiparericordasse“unmiliardoincultura”.Moltobene,mabastaguardareidatididettagliopercapirechequelprovvedimentoviolalalegge.Nonallocal’80percentoalMezzogiornoeil20percentoalCentro‐Nordmaallocacircail40percentodelle risorse alMezzogiorno. La politica nazionale di coesionemi appare un ambitomoltonebuloso.Questoèpreoccupanteperchéveniamodaannioggettivamentedifficilipertutti,digrandesofferenzadelpaesee,all’internodelpaesedelleregionipiùdeboli;anniapartiredaiquali si possono generare effetti cumulativi estremamente pericolosi nel tempo. Qui ilproblemanon è la caduta di un anno: 2009 la crisi e 2010 la ripresa.Qui il problema è lalungadurata.L’OCSE,nelsuorapportoproduttivitàeinclusioneciricordacheunamancanzadi investimentipubblici in infrastrutturenecessarieriduce l’attrattivitàdelleregionipergliinvestitoriprivati,eperquestocolpiscelalorocapacitàdicreareoccupazioneediraccoglieretassazione.Questoasuavolta limita la loroabilitàdi investire inservizipubblicidiqualitàcheservonoadattrarregli investimentiprivati.Ce loricorda l’OCSE,conun linguaggiochesembra unpo’ anticoma che invece èmoltomoderno: senzauna capacità di realizzazionecombinatadi investimentipubblicieprivati ilMezzogiornopotrebbeavereunfuturomoltopreoccupante.Grazie.

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Gianni Trovati 

Grazieprof.Viesti,ancheperlavivacitàpolemicadell’analisideidati.

LadevosmentiresullaBreBeMiperchéqueipochissimichevoglionoutilizzarlae,traquestipochi,ipochissimicheriesconoaraggiungerlanehannoun’opinionealtissima(risate).

Aparte lebattute, la ringrazio, e chiedoagli altridue relatoridi aiutarmiunpochino con itempidegliinterventialtrimentischiacciamolatavolarotondasuccessiva.

Prof. Pellegrini, proprioalla lucediquello chediceva il prof.Viesti, finoraabbiamoparlatodell’importanzadeidatiedicomeinfluisconosulledecisionipoliticheinchiavenazionale.

Sonounostrumentogiàutilizzatoeutilizzabile,qualeevoluzionedevonoavere lechiedo insintesi?Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Guido Pellegrini ‐ Università di Roma La Sapienza 

Graziemille,ancheioringrazioLudovicaeMariellaper l’invitoper ladiscussionediquestoRapporto che io ritengo fondamentale perché porta informazioni e numeri a livelloterritoriale,einparticolarealivelloregionale.Volevoiniziareproprioconunappello:inItaliaabbiamobisognodibuonainformazioneterritoriale,neabbiamobisognoperchéquellacheèdisponibileoraèpoca,rispettoaquellanazionale,arrivanormalmentecongranderitardoesoprattutto,lacosapiùgrave,staneltempodiminuendo.Perquestol’operadeiContipubbliciterritorialiapparecosìmeritoria:abbiamounainformazioneadettaglioregionalenuova,cheprima mancava. Le assenze informative a livello regionale sono tante. Tanto per fare unesempio,nonabbiamoinformazionecongiunturaleregionale.UnavoltaavevamoleindaginiprodottedaISCO‐MondoEconomico,poipassateall’ISAE,poidiventateISTAT;eranoindaginimensili che ci dicevano come le regioni si muovevano congiunturalmente. Ora questainformazione si è persa. La tantopromessa informazione relativa adun indice regionale, oanchecircoscrizionale,diproduzione industrialemensilecomequellonazionalenonèstatamai prodotta. Per l’informazione congiunturale a livello regionale facciamo ancorariferimento alle forze di lavoro, che sono dati quadrimestrali, e quindi rappresentano conmolta approssimazione il ciclo regionale. Purtroppo i dati di contabilità regionale vengonopubblicatidueannidoporispettoaidatinazionali. Iocredocheoggiqualsiasi informazioneche si aggiunge a quella già conosciuta a livello regionale sia particolarmente importante.FaccioquindiunappelloalSISTAN,ainostricostruttoridistatistiche,cheforniscanoulterioridati e analisi a questo livello. I Conti pubblici territoriali sono sicuramente un tassello inquestadirezione.

Un’altra annotazione, purtroppo negativa, è che questo interesse verso l’analisi statistica alivello regionale è ancora poco sviluppato. Se guardate la recente Relazione dell’ISTAT,trovatelaprimatabellacondeidatiregionaliapagina107,ovverosullapartechediscuteilmercatodellavoro,dovesiscopreildualismoterritorialeitaliano,mentretuttaladiscussioneprecedente sugli andamenti congiunturali, sugli andamenti strutturali, di dualismo, diun’Italiadiversa,nonseneparlava.SpezzounalanciaafavoredellaBancad’Italiapoichédaqualcheannostaproducendounarelazionespecificacheriguardagliandamentieconomiciregionali.Maperchéècosìimportantequestainformazione?Èimportanteperchél’Italiaèunpaese disuguale, non è un paese omogeneo. In un lavoro fatto col prof. Viesti e il dott.Iuzzolino della Banca d’Italia qualche tempo fa, abbiamo mostrato come esiste unadisuguaglianzachenascesoprattuttonegliannidellacrescitaeconomica,aumentaduranteglianni del fascismo e trova il suo massimo alla fine della seconda guerra mondiale.Successivamenteiniziaunprocessodirecuperocheperòsifermaintornoaglianni‘70.Edalì, più o meno con qualche variazione, rimaniamo fermi. Quindi i dati regionali servonomoltissimo a capire come il paese si evolve, aggregare tutto assieme serve poco. I datiregionaliservonoancheperfareunapolicy informata,perchémoltedelledecisionidipolicyvengono prese a livello regionale. Se non abbiamo i dati questa policy è disinformata.Ovviamente ci servono dati buoni, ovvero consistenti, aggregabili, chemantengano la lorostruttura nel tempo e nello spazio. Fortunatamente queste caratteristiche i Conti pubbliciterritorialil’hannosempreavute.

Adesso mi metto il cappello dello statistico economico, cosa che non faccio da un po’ ditempo,evidicoalcunecaratteristichediquesticonti:peresempioicontipubbliciterritoriali,dallemieanalisi,mostranoletradizionalicategoriediesaustivitàecompletezza.Tuttiicontisonoregionalizzatiequestocipermetteunusooperativo,esoprattuttopresentanoun’ampiasettorizzazione:oltre30settorivengonoconsiderati.Questoèimportanteperchépermettedianalizzareilmixdipoliticaalivelloregionale,conquestidatisarebbepossibileun’analisidipolicycomparataeindividuareilmixottimaledellepoliticheall’internodellediverseregioni.Inoltreèpossibilel’analisidelcambiamento,comeperesempioilmixdipoliticheècambiatonegli anni della crisi. Ma tutto questo sforzo fatto vale la candela? Effettivamente questa

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

informazioneèutile?Sì,straordinariamenteutile,perchécipermettedicapiredove,comeequanto abbiamo speso. Sembra una cosa banalema non lo è, perché le fonti sono tante efrazionate,sonomoltissimisoggettiediversiitempi,nonèsoloPA.Sonotutteinformazioniche non si trovano in natura e devono essere aggregate, alle volte neanche i nostri policymakernesonoaconoscenza,espessoilpolicymakerèilprimoutentediquestidati.

Cisonoaltridueaspettichevogliorapidamenteancoraanalizzare.Ilprimopunto,dicuisiègiàdiscusso,èilfattochegliinterventidirettiafinalitàregionalesonosolounacomponenteminoritaria, circa il 4 per cento, degli interventi generali. Però, e questo è un aspettofondamentale,nonècheilrestodellapoliticapubblicasianeutrasulterritorio.Perquestoèimportante capire quali siano gli effetti delle politiche ordinarie sul territorio.Questo è unaspettofondamentalepercomprenderecomesiformanoledisuguaglianzefraiterritori.Peresempiolepolitichesanitarie,lepolitichedell’istruzione,lepolitichedell’università,nonsonopoliticheneutrenelterritorioesoprattuttospessonontengonocontodelgapterritorialegiàesistente.Adesempio,unapoliticaperl’istruzionecheprevedaunaquotaprocapiteperognistudenteugualeintuttoilterritorio,chequindinontengacontodeigapenormiesistentitralearee,saràunapoliticaconuneffettoterritorialefinalecheamplificaenonriducailgap.Iconti pubblici territoriali permettono l’analisi di queste politiche e di capire gli aspettiterritoriali delle politiche pubbliche nazionali e quindi consentono di identificare politichepiù puntuali. L’ultimo punto riguarda il problema della trasparenza. I conti pubbliciterritorialipermettonodi rendere trasparente la redistribuzioneregionaledel reddito fattadall’Amministrazione pubblica fra le diverse regioni. In uno Stato che è sempre piùtendenzialmentefederale,èimportantecapirechecosasignificaredistribuireilredditodelleregioni, quanta redistribuzione esiste in termini effettivi, e quanto avviene attraversopolitiche nazionali. Ricordiamo che ci sono politiche nazionali rivolte alle persone, le cuipersone però sono distribuite in maniera disomogenea fra le regioni, con effetti quindiasimmetrici.Adesempio,sevengonoposteinesserepoliticheafavoredellepensioni,eseipensionatisonosoprattuttoalNord,ilrisultatoèunaredistribuzioneterritorialedelredditoa favoredelleareepiù ricchedelpaese.Diversoè il casodellepolitiche regionali che sonoperòunacomponentedireiminuscoladellepolitichecomplessive.Concludoribadendocomeicontipubbliciterritorialisianounostrumentofondamentaleperl’azionepolitica,nonsolodi informazione deipolicymaker,ma indispensabile per capire quali siano le conseguenzeultime delle politiche stesse. Sono quindi un elemento di trasparenza e quindi in ultimaanalisiunostrumentodidemocrazia.Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Gianni Trovati 

La Dott.ssa Tagliagambe, fa parte del Nucleo dei conti pubblici territoriali della regioneSardegna,cioèdiunodeinodidellaretedacuinasceillavorochestiamoanalizzandoquestamattina.

Questamodalità di rilevazione dei dati, che tipo di rapporto produce con i decisori locali?Avetelapercezionediunaintensificazionediquestotipodirapportoedelrelativoutilizzo?

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

Valentina Tagliagambe ‐ Nucleo CPT Regione Sardegna 

Buongiorno a tutti. L’organizzazione dei Conti Pubblici Territoriali ha sempre cercato ditenersi insintoniaconlariformachehainteressatonegliannilaPubblicaAmministrazioneche, come sappiamo, prima era concepita come un sistema chiuso, fortementeautoreferenziale e gerarchizzato, mentre col tempo si apre all’esterno, dando maggioreattenzioneaibisognidegliutentiaiqualisirivolgee,soprattutto, imparaacrearerelazionicon altri operatori socio‐economici per il raggiungimento di finalità condivise. A questariforma se ne affianca un’altra, altrettanto importante: la riforma nella concezione delpatrimonio informativo della Pubblica Amministrazione, che prima era concepito come unbene privato, secretato e custodito gelosamente e che col tempo si avvicina ad essereconsiderato comeunbenepubblico, quindi comeunpatrimonio collettivo chedeve esseremessoadisposizionedichiunquelorichieda.

I Conti pubblici fanno propri questi concetti con un’organizzazione a rete che mira aperseguireunduplice livellodi integrazione:un’integrazione interna, tra inodidellareteeunaesternaconl’ambientediriferimento.Integrazioneinternasignificacheogninodo,ogninucleo regionale deve mirare a perseguire la massima efficienza, nel rispetto della suaspecificità,macontestualmentedevemirareaperseguirelamassimaintegrazionealivellodirete. Ciò si ottiene con il continuo interscambio delle informazioni, in modo tale che ognirisultatosignificativoraggiuntoalivellolocalediventiunpatrimoniocondiviso,unaricchezzadi tutta l’organizzazione. L’identità della rete non si raggiunge quindi con l’imposizione dischemi di comportamento prestabiliti ma tramite la creazione di uno sfondo condiviso diconoscenzeediunlinguaggiocomunechefacilitiilriconoscimentonell’organizzazionedichine fa parte. Diventa quindi fondamentale il ruolo del Nucleo centrale che deve crearemomenti di incontro, per favorire la condivisione di esperienze, di metodi di lavoro e diobiettivi comuni. Si realizza a livello di organizzazione CPT quella che, con un terminedifficile, nell’Agenda digitale è chiamata “interoperabilità semantica”, ossia la capacità deinodidiunaretedimettereadisposizionedi tuttiglialtrinodi leconoscenzedicuisonoinpossesso, senza che dal processo di diffusione e rielaborazione delle informazioni che nederivalestesseperdanodisignificativitàeautenticità.

Quindi, dicevamo, integrazione interna,ma anche integrazione esterna. I confini della retediventanonon luogodiseparazionema luogodi incontroediconfrontoconaltrioperatorisocio‐economici.Siamotutticonsapevolicheilnostrolavoroèutilesevienediffusoedètantopiùincisivoquantepiùpersoneraggiunge.Alloraèfondamentale,eogninucleoregionalelosabene,chelareteCPTnonabbiauninizioeunafinenell’ambitodeirapportifranuclei,macheogninucleosiattiviperfareretenelproprioterritoriodiriferimento.Puòsembrareunprocessosemplicedaattuare,perchésentiamocosìtantoparlaredicapacitàdirelazioneeditrasparenza che le diamo quasi per scontate, ma così non è. Così come non è scontato ilprocessoditrasparenzachehainteressatolaPubblicaAmministrazioneechechilavoranellaPAlosabene,nonhaancoraraggiuntodeltuttoisuoiobiettivi.Perchécrearerelazioninonvuoldiresoltantocomunicareaglialtri il risultatodelproprio lavoro,mavuoldireavere ilcoraggio di mettersi in discussione, di cogliere dall’ambiente dei feedback che possonocomportare la necessità di rivedere e di aggiornare il proprio operato. Quindi è senz’altrodifficile,maèun’occasionepreziosissimadiarricchimentopertuttiglioperatorichenesonocoinvoltieoggisempredipiùperleorganizzazionidiventaunfattorecriticodisuccesso.

Brevemente vi dico come dall’esperienza della regione Sardegna possiamo trarre alcuniesempi di questo duplice livello di integrazione.Abbiamopiù volte ribadito oggi che i datisono fondamentaliper ildibattitopolitico.Comedice JamesHarringtoncheèunodeigurudellaqualitàorganizzativa:“soltantociòchesimisurapuòesseremigliorato.Perchésenonmisuri non conosci, se non conosci non controlli e se non controlli non puoi migliorare”.Alloraè inevitabileche inostriprincipali referenti siano i rappresentantipolitici, aiqualia

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Atti del convegno di presentazione 

voltecisiamorivoltinoistessi,proponendocicondegliapprofondimentichecisembravanoappetibili, perché relativi a temi caldi in un determinato periodo di tempo nella nostraregione.Altrevolte,abbiamoaccoltovolentierigliinputlanciatidaipolicymaker,checihannochiesto nuovi approfondimenti, creando per noi un’occasione di crescita ma anche unimportante riconoscimento del nostro ruolo di referenti per questo tipo di attività. Ciaffascinava poi avvicinarci al patrimonio informativo dell’università, abbiamo quindicontattato ilcapodipartimentodieconomiaestatisticadell’UniversitàdiCagliari,colqualeabbiamo sottoscritto una convenzione per poter disciplinare la possibilità di collaborareinsieme, anche nella diffusione dei risultati delle nostre ricerche. Il prossimo passo saràrivolgerciall’ISTATSardegna,perchésappiamochehaportatoavantidegliapprofondimentiin temi di comune interesse. Queste occasioni di integrazioni esterna si sono tradotte inintegrazioneinterna, inoccasionedelleperiodicheriunioniplenarie,organizzatedalNucleocentrale, durante le quali ogni regione può raccontare le sue esperienze, cosicché dalconfrontonascononuoveideeenuoveprospettivepertutti.

Anchel’incontrodioggièstatounimportantestimololanciatodalNucleocentraleeaccoltodaalcuniNucleiregionalichehannodecisodiaffiancarealleanalisisull’andamentodellespesaalivello globale, di sistema Paese, realizzate dal Nucleo centrale, dei focus fatti a livelloregionale, perché dal confronto tra l’analisi locale e quella globale emergono delleconsiderazioniinteressanti.ConriferimentoallaregioneSardegna,peresempio,abbiamovistocheall’iniziodelperiododiriferimentolaspesaincontocapitaleeraaddiritturasuperioredel65 per cento rispetto a quella delMezzogiorno e del Centro‐Nord. Invece negli ultimi anni,soprattutto2011‐2013,coincideconquelladelCentro‐NordedèsololievementesuperioreaquelladelMezzogiorno.Senededucecheilcalogeneralizzatonellaspesaincontocapitalecheha interessato tutta Italiasiè tradotto inuncrollodi forte intensitànella regioneSardegna,probabilmenteanchepereffettodell’uscitadall’obiettivo1,chehadeterminatononsoltantounariduzionedellerisorseadisposizionema,conilvenirmenodellafinalitàdiconvergenza,ancheunariduzionedelpesopercentualedegliinvestimenti,ocomunquedeitrasferimentiincontocapitale,sultotaledegliinterventi.InanticipoperòinSardegna,rispettoalrestod’Italia,isegnalidiripresa.Giànel2014abbiamoun’inversionedel trendgrazieagli interventidelleimpresepubblichenazionali,soprattuttonelsettoredell’energiaedellachimicaverde,conlariqualificazione del polo petrolchimico di Porto Torres e grazie agli investimenti delleamministrazionicentraliinsicurezzaeinviabilità,inparticolareperlastradastataleSassari‐Olbia e la 131. Mentre non cresce, anzi registra un crollo generalizzato in tutti i settori inquesti15anni,laspesadelleAmministrazioniRegionali.Perquestolivellodigovernol’unicosettorechemantiene la suaconsistenzaèquellodellasanità, epensiamocheciòsiadovutoall’effettodelPattodiStabilità,cheescludevadailimitidispesadellaregioneproprioilsettoresanitario; sarà quindi curioso vedere se il passaggio dal Patto di Stabilità al Pareggio diBilanciodetermineràunamodificadellacomposizionesettorialedellaspesaincontocapitale.Così come sarà interessante vedere gli effetti dell’introduzione a regime del Pareggio dibilancio, con la legge243/2012,edeiconseguenti limitiall’indebitamentoegli effettianchedellenuoveregoledicoperturaegliinvestimenti,introdotteconl’armonizzazionecontabile.Equiemergeun’altraconsiderazioneinteressante,cioècomesceltedeipoliticiapparentementeattinenti soltanto al regime contabile di un’amministrazione possano influenzare anche lastrutturaeconomicadiunterritorio.

QuestaèunabrevissimafotografiadicomeèandatalaspesainSardegnacheperònondeverimanere tale, perché l’informazione non è preziosa se viene trattata in modo statico,congelata in una tabella, ma diventa preziosa se viene trattata come un flusso dinamico,capace di esplorare nuovi percorsi, di acquisire nuovi significati, grazie al confronto conoperatoriportatoridicompetenzecomplementariediversedallenostre.Allorasperiamochequestolavorodianalisideidati,cheèunpuntodiarrivodauncertopuntodivista,nonsiaaltrocheilpuntodipartenzadiunconfrontocheoggisièapertoalivellonazionalemachesperiamodiportareavantianchealivelloregionale.

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Concludo,evistocheabbiamoparlatodimetodologiadellareteedispeseincontocapitale,non posso che farlo con la considerazione che l’organizzazione a rete, la propensioneall’integrazione interna ed esterna, ma soprattutto la disponibilità ad aprirsi agli altri, acogliere i feedback, a crescere, ad apprendere grazie al confronto con gli altri, sono uncapitalepreziosissimonel quale la reteha investito edeve continuare a investireperdaredellerispostealleesigenzedelsistemapaesenelqualeopera.Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Gianni Trovati 

Grazie. Dott.ssa Volpe, giusto per chiudere il quadro dei lavori di questa primaparte dellamattinaenonlasciaresospesealcuneosservazioni,integrazionieanalisichesonostatefatte,lechiedoveramenteperflashsinteticiunabrevechiusuradellaprimapartedeilavori.Prego.

Mariella Volpe 

Rinuncioadunareplicapernontoglierespazioallasessionesuccessiva.Soloqualcheflash inrispostaaglistimolimoltoimportantichesonovenutidaquestoPanel.

Cominciodall’indicazionechedavaGuidoPellegrini,cioèlarinunciadapartedell’informazionestatistica pubblica al dettaglio territoriale. Noi facciamo i conti costantemente con questarinunciaecomeSistemaCPTsvolgiamospesso ilruolodisostitutoall’informazionestatisticapubblicaterritoriale.Unesempiotratanti:comePaesenonsiamostatiingradodirisponderead una richiesta dell’OCSE relativa al dettaglio settoriale della spesa delle Amministrazioniregionali, soprattutto perché l’ISTATnon pubblica più questa informazione statistica. In casicome questo noi facciamoda catalizzatore dell’innovazione e delmiglioramento, soprattuttoperché godiamo della capillarità del territorio della Rete dei Nuclei CPT. Abbiamo quindiinserito nel Programma StatisticoNazionale (PSN) un importante lavoro, della durata di treanni, di revisione della serie storica delle Amministrazioni regionali a livello settoriale, chesvolgiamoinsinergiaconlaRagioneriaGeneraledelloStato,conl’ISTAT,contutte leRegioniitaliane, il cui obiettivo è quello di replicare all’indietro i principi dell’armonizzazione,mantenendoildettagliosettoriale.L’armonizzazionecontabile infatti,saràapplicatadaqui inavanti,ma,alfinedievitarecesurestatistichenelleseriestoriche,noicisiamoassuntil’onerediricostruire all’indietro dal 2000 una serie storica settoriale coerente con i principi dellaarmonizzazione. Tutto questo per dire che il ruolo che assumiamo all’internodella statisticapubblicaufficialeènotevole.

Al tempostesso,però, riteniamoche ilnostro ruolo sia soprattuttoquellodi costruirebuonidati: dati esaustivi, completi, trasparenti, ecc. L’uso di questi dati è invece compito non solonostro,ma dell’accademia, del valutatore, dell’analista, delpolicymaker. Quindi, ad esempio,rispettoasuggerimentiimportantissimichevenivanodaDanieleFranco,“importantevalutarel’impatto della spesa sui territori, gli effetti sull’economia”, diciamo che è fondamentale,ma,ancheavendopresentelaseparazionetramonitoraggioevalutazione, invitiamoilvalutatore,l’analista,ilpolicymakerafarlo,avendoadisposizionedatidiqualità.

Alcunealtrepiccolenotazioni.LanecessitàdelraccordoISTAT‐CPTèfondamentale,perchéunodei nostri obiettivi è quello di parlarci col resto delmondo. Noi usiamo classificazioni, dallaCOFOGaglistandardIPSAS,checiconsentonodiparlarecolmondointernazionaleecolmondonazionale,purchénaturalmentel’interlocutorelovogliaeloconsenta.PermoltianniabbiamopubblicatosulRapportoDPSilraccordoISTAT‐CPT,perchésappiamochepartiamodallestessefontiequindi,vocepervoce,abbiamoritenutoimportantericostruireognidifferenzaeifattoriesplicatividelledifferenze.Èun’operazionecheperòèdiventatacomplicatissimaperdifficoltàallacollaborazionedapartedell’interlocutore.Quindinoisaremmofelicissimichetuttoquestoricominciasse.

Idatiinlivello:certamentesonoimportanti!Noioggiapriamo,conilportaleOpenPartecipate,ildatoCPTfinoallivelloelementare.Èevidentecheinunosforzodisintesicomequellodioggi,ildato elementare ‐ presente per tutti i soggetti all’interno dell’intera banca dati CPT ‐ non èpubblicato,maidatielementarisonosempredisponibili.

Ilproblemadella tempestività: comedicevoall’iniziodelmio intervento, inostri sonodati siriferiscono ad erogazioni finali di cassa, che scontano il vincolo temporale derivante dalla

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L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. Relazione annuale 2016. Trasparenza, accountability e open governmen

disponibilità dei bilanci consuntivi. Ora, auspichiamo che la Banca dati unitaria e le nuovemodificheciconsentanodiaccorciarequestolag.Almomento,noisiamoriuscitiadaccorciarlosoloconunostrumentostatistico,l’Indicatoreanticipatore(IA),checiconsentedipervenireadunastimaperunapartedell’interoaggregatodeicontipubblici,cioèlaspesaincontocapitaledellaPA.

Risorse ordinarie/risorse aggiuntive: siamo i primi a sapere che la politica aggiuntiva, puressendo importante e fondamentale, non può fare tutto. La sfida che lanciamo è quella delcoinvolgimentodellapoliticaordinariaedituttelepolitichepubbliche.Comeabbiamovistonelcaso della cultura,ma anche nell’esercizio di quadro finanziario unico, la politica aggiuntiva,laddove diventa completamente sostitutiva, lede l’efficacia della politica pubblica nel suocomplesso.

Suldeflatorec’èunariccanotametodologicachespiegacomeècostruito.Grazieatuttipergliapprezzamentieinotevolisuggerimenti.

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Atti del convegno di presentazione 

Gianni Trovati 

Grazie Dott.ssa Volpe. Per chiudere dico solo che è uno sforzo culturale importante in unPaesecheconinumerihaunrapportoproblematico.

Poco prima delle elezioni una delle indicazioni del federalismo era: facciamo valutare leamministrazionidaglielettorisullabasedeinumeri.

Obblighiditrasparenza,obblighidipubblicazionedelbilancio.Primadelleelezioni,misonomessoafareunacosasemplicissima,ovveroguardaregliultimibilancideigrandicomunialvoto.QuellodiRomaerapubblicatodatempoperchéilcomuneeracommissariato.QuellodiMilano,chiamoilcomunediMilanodicendo“Manonl’avetepubblicato?”“Ehmasiamotuttiimpegnaticonleelezioni.Comefacciamoapubblicareilbilancio?”Quindiipassiculturalidafaresonoancoraimportanti.

Ringrazio ancora tutti, ringrazio gli organizzatori e rilascio di nuovo la parola a lei comecoordinatricedellasecondatavolarotonda.Grazie.

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SECONDA SESSIONE 

Mariella Volpe 

Questa è una sessione cui annettiamo una grande importanza, perché con lo strumento chepresentiamo,OpenPartecipate,stiamofacendounulterioresaltodiqualitànellanostrapoliticadiopendata,aprendounainformazioneimportante,quelladellepartecipatepubblichelocali,aldatoelementare,cioèaldatoriferitoalsingolosoggetto.

Nellanostrafilosofiaildatoèstatosempreconsideratocomerisorsapubblica,benepubblicoadisposizionedellacollettivitàemigliorearmaperaiutarelavalutazione,lapolitica,l’analisi.Ma,soprattutto, la trasparenza è per noi uno strumento permigliorare la qualità del dato; nellanostraesperienza,ildatoliberatoèsemprestatoundatomigliorato.

Aperti non sono solo i dati ma anche i metodi. Facciamo quindi anche una politica diOpenMetodi perché sappiamo ‐ e lo avete visto nella prima sessione ‐ che i dati dei Contipubblici sono dati complessi, con una metodologia articolata; di conseguenza l’utente, perpoterliutilizzarecorrettamente,deveessereinformatoeconsapevole.

L’aperturaaldatodelsingolosoggetto,apre,nesiamoconsapevolienediscuteremonelpanel,anchemoltiproblemidiopportunitàequalcherischio.

CominciamodallarelazioneintroduttivatenutadaRiccardoSusiganeAlessandraTancredi,incuisimostreràl’impiantogeneralediOpenCPTequellodiOpenPartecipate,cercandoanchedifarcapireperchéabbiamosceltoquestospecificosegmentoall’internodelnostrocomplessivouniverso.

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Atti del convegno di presentazione 

Come utilizzare  i dati CPT per  l’esplorazione dell’universo delle partecipate pubbliche locali in Italia. Presentazione del portale OpenPartecipate 

Alessandra Tancredi ‐ Unità tecnica centrale CPT, Riccardo Susigan ‐ Assistenza tecnica 

GrazieMariellaebuongiornoatutti.ComedicevaMariella,cercheremooggiconildr.Susigandi presentarvi una nuova iniziativa dell’Unità Tecnica Centrale, il portale OpenPartecipate,cercando di inquadrarlo sia nella generale politica di open government che ha semprecaratterizzatol’UnitaTecnicaCentrale,siacomecollocaretaleportaleall’internodeldibattitopubblicosullepartecipatelocali.

La condivisione e diffusione dimetodologie, dati e analisi, infatti, è per il Sistema CPT unpercorsoavviatodatempo,chesisostanzia,oltrecheconinterventipubblicidivariotipo,nelcostante aggiornamento delle pagine web sul sito internet dell’Agenzia, all’insegna dellatrasparenza e dell’accessibilità, nella convinzione, come diceva Mariella, che più leinformazioni vengono analizzate, più occhi guardano il dato, più si perviene a unmiglioramentodeldatostesso.

Pubblicatedellepaginewebgiànel2003,finoalloscorsoannoilSistemahaoffertoagliutentidiversemodalitàinterattivediconsultazionedeiconticonsolidati,mettendoinevidenzatutteledimensionidisponibili:annodiriferimento,unitàterritoriale,livellodiconsolidamento(PAo SPA), categoriedi enti, categorie economiche e settori. Tutti i dati e lemetodologie sonopubblicatiinformatoaperto,incoerenzaconl’adesionedelSistemaCPTaiprincipidell’OpenGovernment, e con l’obiettivo di favorire la trasparenza e l’accesso dei cittadiniall’informazionepubblica(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.).

Figura 18  

In particolare nel 2015, gli utenti disponevanodi 2modalità di interrogazionedella bancadati: unCatalogodei dati, in cui l’utente poteva, attraverso un albero abbastanza intuitivo,sceglieretuttelearticolazionipossibiliattraversoContiPubbliciterritoriali,el’Anagraficadeisoggetti locali. Entrambe le modalità sono corredate di adeguati Metadati, cioè di quelle

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informazioniutiliall’utenteperpotercapiremeglioleinformazionicheglivenivanoproposteattraversoicsv(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.).

Figura 19  

Amaggio2016, l’UnitàTecnicaCentraledi CPTha ideato epresentato agli utilizzatori unanuova piattaforma open, indirizzata soprattutto al cittadino comune: Easy CPT, strumentodall’Unità Tecnica Centrale dei Conti Pubblici Territoriali per rendere maggiormenteaccessibili agli utenti le complesse informazioni elaborate dal Sistema CPT. Easy CPTpresentaduemodalitàdiaccesso,unaperl’entrataeunaperlaspesa(cfr.Errore.L'origineriferimentononèstatatrovata.).

Figura 20  

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Atti del convegno di presentazione 

La piattaforma ha l’obiettivo di mostrare, attraverso visualizzazioni grafiche di facileinterpretazione,comesidistribuisconolediversevocidispesaedientratadiCPTalivellodisoggetto, territorio, settore. Easy CPT si compone di due differenti chiavi di accesso: lacomposizionedellespese finanziariepubblicheneidifferenti settorieconomici (qualiades.sanità,trasporti,rifiuti,ecc.); laripartizionedeiflussifinanziaridientratatraivarisoggettipubblici (ad es. Amministrazioni Centrali, Imprese Pubbliche Locali, ecc.), e cerca dirispondereadomandemoltosemplici,tipo:

• Quantosièspesonelleregioniperognicittadino?• Perchecosahannospesoisingolisoggetti?• Quanto,delflussodientrate,vieneincassatodaciascunsoggettopubblico?• Qualisonoleprincipalivocichecompongonoleentratepubbliche?

I dati chiaramente sono tutti in termini pro capite, riguardano il totale dei flussi e quindicercano di dare risposta alle precedenti domande con un semplice click, attraverso graficiabbastanza intuitivi. Nella slide, per esempio, vediamo una delle treemap che ci dice chispende di più e chi spende di meno in Attività produttive, con l’andamento generalerappresentatonelgrafico(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.).

Figura 21  

Oggi presentiamo un nuovo portale, OpenPartecipate, applicazione che consente la liberaconsultazione dei dati finanziari e anagrafici riferiti alle aziende partecipate (cfr. Errore.L'origineriferimentononè stata trovata.) e che rappresenta, sotto alcuni punti di vistaunapiccolarivoluzionenelmondodeiCPTsoprattuttoperduemotivi.

Innanzitutto perché per la prima volta vengono pubblicati dati e indicatori sui singolisoggetti,maancheperchérappresenta l’avviodiunapolitichedi linkeddata,ovveroquellamodalitàdipubblicazionedidatistrutturatiprovenientidadiversesorgentieattiadesserecollegatifraloro.Inquestocasoinparticolareparleremoconilportaledell’IPA,dell’AGIDpertuttaunaseriediulterioridettaglisullepubblicheamministrazioni.Speriamo, invece,per ilfuturo di poter aumentare questa possibilità in modo da creare una rete anche diinformazionididiversotipo.

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Figura 22  

Ma perché puntare i riflettori sulle partecipate locali? Essendo l’obiettivo principale di CPTquellodi costruire Conti consolidati regionali del SettorePubblicoAllargato, giàdal 2000, laRetedeiNucleiRegionalimonitora sul territorio, inmodo capillare, il complesso emutevoleuniverso dei soggetti locali, ovvero di quelle entità a cui la PA affida il compito di forniredeterminatiserviziaicittadini,patrimoniochefinoal2011èstatoprerogativaquasiesclusivadelSistemaCPT(cfr.Errore.L'origineriferimentononèstatatrovata.).

Figura 23  

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Atti del convegno di presentazione 

Dal2011l’attenzionedelleIstituzionialcompartodeisoggettilocalièaumentatasullasciadeirisultati della Commissione straordinaria per la revisione della spesa, che suggerisce lanecessità di introdurre un disegno di ristrutturazione organico e complessivo del comparto,vistoanchel’elevatonumerodisocietàpartecipatedallaPAeilsuoimpattosuicontipubblici.

In seguito a ciò sono state istituite diverse banche dati che operano su platee di Enti e conmetodologiedifferenti(lepiùimportantidellequalisonoSiquel‐CortedeiConti,PatrimonioPA‐MEFeISTAT‐Partecipate,doveleprimedue,recentemente,hannostrettounprotocolloperlacreazionediunabancadatiunica,echeportanoaun’estremavariabilitànellaquantificazionedellanumerositàdeisoggettipartecipati,rischiandoavoltediapparirecontraddittoriesenonopportunamente contestualizzate: si va infatti da un minimo di 5.645 soggetti (CPT) a unmassimodioltre10.000(ISTAT,Commissionespesapubblica),ancheseCPTèsottostimato,inquanto non tiene conto dei soggetti, che pur ricompresi nei flussi come società presenti nelconsolidato di altri soggetti rilevati, non rientrano al momento nell’anagrafica (cfr. Errore.L'origineriferimentononèstatatrovata.).

Figura 24  

Ma perché questi dati sono così variabili e così diversi? Sicuramente c’è un problema difinalità, c’èunproblemadinatura,c’èunproblemadi tipodi indagine.Ma forsequellechesonoleduecaratteristicheprincipalisonol’universodirifermento,cioèilcampioneallabasedella rilevazione, e i criteri di inclusione (cfr. Errore. L'origine riferimento non è statatrovata.). Vediamo infatti che,mentre ilMEF considera tutte le partecipate dalla PubblicaAmministrazione fino al secondo livello, la Corte dei Conti raccoglie informazioni sullepartecipazioni degli enti territoriali anche questi fino al secondo livello, mentre l’ISTATcensisce tutte le imprese partecipate in base al soggetto controllante e alla tipologia dellegamedi partecipazione. CPTparte inveceda un concetto unpo’ diverso che è quello delcontrollo di primo livello, che fa un po’ spostare l’asticella e quindi restringe l’ambito diosservazione. Inpiù,equestorientraneldiscorsosullequotedipartecipazione, le indaginipossono concentrarsi su quote minime di partecipazione diverse, per esempio il MEFconsideralepartecipateconquotedel50percento,eanchequestocreavariabilità.

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Figura 25  

Leinformazionicheognunadiquestebanchedatirilevasonoabbastanzaomogeneeperquantoriguardal’anagrafica,leAmministrazionidiriferimento,laformagiuridica,maancheisettoridiintervento pur basandosi su classificazioni di base un po’ diverse, mentre hanno grossedifferenzeperquantoriguardaleinformazionifinanziare.Vediamo,infatti,chementreMEFeCorte dei Conti rilevano solo alcuni indicatori economici finanziari, l’ISTAT sulla partefinanziariarilevapoco.CPTinvecehailvantaggiononsolodirilevareildatofinanziario,madirenderlo omogeneo a quelle che sono le risultanze dei flussi di tutti gli altri soggetti dellaPubblicaAmministrazioneedelSettorePubblicoAllargato(cfr.Errore.L'origineriferimentononèstatatrovata.).

Figura 26  

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Atti del convegno di presentazione 

Lavariabilitànelleinformazionifinanziarierilevateconnessaalladiversaestensionetemporaledellarilevazionestessaèstrettamentelegataallapossibilitàdieffettuareanalisisulcompartodiriferimentoinmododasupportareallapolicy.

Ilprocessodiriorganizzazionedelcompartodellepartecipatedovrebbeesseresupportatodaanalisi il piùpossibile articolate, attraverso anche la valutazionedellaportatadel fenomeno,delladistribuzioneterritorialeesettorialedeisoggetti,nonchédelladimensione finanziariaedellaperformance temporale. AttraversoCPT, la cuimission è il supporto allapolicy, si ha lapossibilitàdiindagareilfenomenoattraversotuttequestedimensioni,masoprattuttosihalapossibilitàdipesarelaspesadelle IPLsultotaledelSPA,cosaadogginonpossibileconaltrebanche dati e soprattutto finché non sarà concluso il processo di armonizzazione di cui allalegge196/2009.

Nonèquesta lasedeperun’analisiapprofondita,magiàdalgraficocostruitosullabasedelleinformazioni CPT si vede come, dal 2000 al 2014, il peso delle IPL sul totale del SPA siamediamenteinItaliadel7percento,conunavariabilitàabbastanzabassaalivellonazionale,chediventamoltoampiaquandosivaaconsiderareillivelloregionale(cfr.Errore.L'origineriferimento non è stata trovata.). Si notano, infatti, percentuali molto alte soprattutto inalcune regioni piccole e nella province autonome del Centro‐Nord e molto basse nelMezzogiorno,palesandoanchelediversesceltedipolicyfattedallesingoleamministrazioni.

Figura 27  

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NellaparteverdedelgraficosinotaancheilpesomoltopiùgrandecheassorbonoleImpresePubbliche Nazionali, da leggere insieme alla considerazione che le imprese pubbliche localisono tante, abbiamo visto prima numeri ragguardevoli,mentre quelle nazionali sono poche.VistoilquadrogeneraleincuisicollocailportaleOpenPartecipate,passolaparolaaRiccardoSusigan,cheillustreràlostrumentoindettaglio(cfr.Errore.L'origineriferimentononèstatatrovata.).

Figura 28  

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Atti del convegno di presentazione 

Inizio ora la presentazione del portale. OpenPartecipate nasce con l’obiettivo di renderefruibilieaccessibiliconunamodalitàsempliceleinformazionielementaricontenuteinCPTeabbiamo pensato a questo strumento avendo delle domande in mente, pensando chedomande tipo “Dove sono localizzate le partecipate? Di cosa si occupano? Quali sono lerelazioni tra esse?”, fossero interrogativi che sia il cittadino, il policy maker, l’analistaavessero e che oggi non trovassero sufficiente risposta. Con queste domande in menteandiamo a vedere il portale. Questa è l’homepage, raggiungibile all’indirizzoopenpartecipate.agenziacoesione.gov.it. Come vediamo in alto c’è il riassunto del totaledell’universo considerato, questi oltre 3.200 soggetti, che rappresentano in realtà unsottoinsiemedell’universo totale, che include idatidi18regioniesolamente i soggetti conflussi attivi nel 2013 (cfr. Dashboard del portale ‐ Errore.  L'origine  riferimento  non  è  stata trovata.).Abbiamounaprimavisualizzazioneinaltoasinistracheèunadisposizionecasualenella grafica ma che permette di vedere il dato dimensionale, e già fa trarre alcuneconsiderazioni,infattivediamoladisomogeneitàpalese.

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Figura 29  

Sulla parte destra invece è rappresentata unadistribuzione territoriale in cui vediamo chealcune regioni del Nord hanno un colore più scuro con più soggetti, invece quelli del Sudnumeri inferiori. E vediamo come per esempio territori che possono essere consideratiomogenei da un punto di vista dimensionale, penso per esempio la regione del Veneto eCampania,abbianounnumerodientimoltodiverso,ilVeneto423soggettimentreCampania255.Quindientrandonelmeritodiqualisonoisoggetti,selezioniamoperesempioilVenetoevediamochelaschermatasiriaggiornaepossiamovederecheisettoridiattivitàincuiquestisoggettipartecipatioperanosono, inquestocaso, servizidi tipo integrato, culturae serviziricreativi e smaltimento rifiuti per lamaggiore. Invece cambiando regione avremo risultatimoltodiversichenonnecessariamenteseguonolostessorapportodi1a5comeeraper lanumerosità.Avremoinfatti inquestocasounnumeroelevatodisoggettichesioccupanoditurismo. Quindi possiamo vedere e avere conferma che la scelta di avvalersi o meno disoggettipartecipati,ovverosoggettichehannounapropriaautonomiaorganizzativa,inrealtàèilrisultatodiunasceltadipolicy,sceltadiorganizzazionedelproprioagireamministrativo.Quindiprovandoaporciunaltrointerrogativo,peresempioqualisianoisoggettipartecipatiche operano nel territorio della regione Liguria, vediamo subito questa visualizzazione asinistra(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.),doveappare ildato lampanteovvero lapresenzadiunsoggetto, IrenSpA,chehaunadimensionespropositatarispettoatuttiglialtri.Inquestocasovorreifareuncommentorispettoaquantoerastatodettoquestamattina sul dato dimensionale dei soggetti partecipati nel Nord Italia rispetto ai soggettipartecipatinelSudItalia.

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Atti del convegno di presentazione 

Figura 30  

NelNordItaliacisonosoggettiquotati inborsaehannodimensionifuoriscalarispettoaglialtri che di fatto tendono ad influenzare i valori medi in un modo abbastanza diretto.ScendendopossiamovedereildettagliodituttalaclassificadeglientioperantiinLiguriaconunordinamentoperdimensione.IlconcettodidimensionepernoiindicailtotaledellaspesacomelariclassificaCPT,ovveroiltotaledeiflussifinanziaridicassaalnettodelrimborsodiprestiti.SapendochequestoèunpuntodelicatoabbiamoaggiuntounaFAQproprioquisottoper spiegare esattamente questo punto perché la domanda che ci viene spesso posta è “Iltotaledellaspesadiunsoggettopartecipatocorrispondealdatodibilancio?”No,nonèildatodibilancioperchél’elementochiavedellametodologiaCPTèl’elaborazionediunoschemadiraccordo unico che permetta il confronto di enti che hanno regimi di contabilitàcompletamente diversi quindi sia di natura finanziaria, che è propria della PubblicaAmministrazione, e altri regimi di natura pubblicistica, attraverso un’operazione dielaborazione voce per voce che permetta di rapportarli e confrontarli. Quindi questo èl’elementocaratteristico.C’èdadirechequesteinformazionivengonoottenutedallaretedeiNuclei regionali anche con il contatto diretto con le società, cosamolto importante per lavalidazionedeldatostesso.TorniamoquiaglientioperantiinLiguria,scorriamoeprendiamoad esempioATC, un’aziendadi trasporto locale cheoperanella provincia di La Spezia (cfr.Figura 31), entriamo nella scheda di dettaglio e questo di fatto è la presentazionedell’informazionedisponibile.

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Figura 31 . 

Oltre all’informazione anagrafica abbiamo i settori di attività, regioni su cui opera,un’informazionedimensionaleequestodatoditotaledipartecipazionepubblicadettagliopoinel grafo sottostante. Vediamo infatti nella visualizzazionequali sono i primidieci soggetticontrollanti, in questo caso sono dieci pubbliche amministrazioni, con il rapporto, con lavalorizzazione della loro quota di controllo.Mentre cliccando su ognuno di questi soggettipossiamoandareallaschedadelportaledell’IndicedellePubblicheAmministrazioni,equestoèunodeiprimicollegamenticheabbiamoiniziatoafarealivellodisingolosoggetto.Quinditornandopoi,oltreallaquotadipartecipazionepubblica,abbiamodueindicatoriespressiinterminipercentuali:ilprimoèlapercentualedispesediinvestimentosultotaledellespese,in flussi finanziarialnettodelrimborsodiprestiti, ilsecondoinveceèspesedipersonaleetienecontodituttelespeseconnessealpersonale,comeglistipendi,onerisocialiealtricosticonnessi, rispetto al totale della spesa. Ovviamente poi ci sono le domande relative perl’approfondimentoeilchiarimentometodologicosucomevengonocalcolatiquestiindicatori.Sequesteinformazionipossonoessereutiliadunlivellomicro,perlaletturadelsingolodato,poi ovviamente dobbiamo leggerle anche ad un livello più aggregato. E infatti, tornandoall’homepage del portale, abbiamo previsto alcuni filtri di selezione specifici per questefunzioni(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.).

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Atti del convegno di presentazione 

Figura 32  

Infatti per esempio possiamo scegliere un filtro per elevate spese di investimento, dove conelevateindichiamolespesediinvestimentochesuperanoil60percentodeltotaledellaspesa,evediamochecisono301soggetticonunaspesadipersonaleelevatainrapportopercentuale;vediamochesonoconcentratiinsettorichesonopiùprobabilmenteadaltaintensitàdicapitaleequindiilsettoredegliinterventiincamposocio‐assistenziale,cultura,ambiente,smaltimentorifiuti.Specularmentepossiamoselezionareisoggetticonunaspesadipersonalepercentualeridotta,ovveroinferioreal30percento,evedremocheinvecesonooltre2.000isoggetticonquesta caratteristica. In questo caso invece avremo altri tipi di settori dove il personale haun’incidenzainferiore.Maproviamoaprendereunsoggettochepernaturapermettedivederetuttelecasistiche:èilcasodiHERASpA.(cfr.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.),soggettocheintervienesuunamolteplicitàdisettori,perché,questoèuntrattodiCPT,essendoconsapevolicheisoggettipubblicilocalineltempohannoallargatoilproprioambitodiattivitàe quindine dobbiamo tenere conto, nonpossiamoaffidarci solamente aduna classificazionesettoriale,cheindicaunsettoreperunasocietà.EquindiinquestocasoperesempioabbiamolaripartizionedellaspesadiHERASpAinsettesettoridiinterventoconlerelativepercentuali,eovviamente anche la regione di attività, e quindi dove effettivamente quel soggetto opera edovequindipresumibilmenteavràlaricaduta,laspesaeffettuatadallostesso.

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Figura 33  

Quindi inquestocasoabbiamo il contattocon il link ad IPApervedere la schedarelativaesottoabbiamoilgrafochequestavoltaavràpiùcolori,perchéavremooltreaisoggettiverdichesonoquellidellapubblicaamministrazione,abbiamodei controlloriprivatiedeglialtrisoggetti che sonoaltri soggettipartecipati.PensoperesempioaRavennaHolding, cheè inazzurro perché è un altro soggetto partecipato, e cliccandoci possiamo andare a vedere lascheda relativa ed esplorare ulteriormente da chi è controllata Ravenna Holding e quindivediamo i tre comuni che effettivamente hanno questa partecipazione. Per concludere, cisonopoialtremodalitàdi interrogazionedelportale. Inparticolareinbassonell’homepage,oltreadunospecchietto riassuntivocondelle informazionigenerali sul totaledellaspesaesugli indicatori, abbiamo la possibilità di fare una ricerca per PA partecipante, quindisostanzialmente per soggetto pubblico controllante. Per esempio possiamo effettuare unaricerca cliccando “Camera di Commercio di Torino” e ci vengono restituiti 10 soggetti cheeffettivamentesonocontrollatidalla stessa.Possiamopoientrarenelle schededei singolieapprofondirequestainformazione.Ovviamentequesteinformazioniinmodopuntualeeranodisponibili,noninmodoomogenomasuisingolisiti.Avendolituttiinunastessabancadatirendemoltopiùagevole ilconfrontoe lanavigazione,oltrecherenderlidisponibili incsvescaricabili dall’utente facilmente. Un’altramodalità di ricerca è quella per nome, possiamoquindi scrivere “Fondazione” ed abbiamo tutto l’elenco, aggiungiamo Torino Musei, evediamo laschedarelativacon i rapportidicontrollo. Inquestocasoabbiamo indicatouna

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Atti del convegno di presentazione 

quotadipartecipazionedel100percento,comeèsegnatopoisullanotasotto;trattandosidiuna fondazione non possiamo parlare di un vero e proprio rapporto di partecipazione. Inquestocasoabbiamofattounastimasullabasedelpoteredicontrollosull’indirizzodiquelsoggetto, in particolare in questo caso di una fondazione. Un’ultima nota riguardal’importanza di avere a disposizione il dato elementare, perché questo rappresenta unelemento fondamentale per l’analista che voglia fare un’analisi, un’indagine. Infatti peresempiopensavoaquestacosacheciècapitata,nelmomentoincuisivuolefareun’analisidiunsettore,inquestocasoculturaeserviziricreativi,senoientriamovediamochesono264isoggettipartecipaticheoperanoinquestosettore.Entrandopoineldettaglio,vediamocheilprimosoggettodi spesa si chiamaCMVche sarebbe ilCasinòdiVeneziae se scendiamodinuovo, in Liguria, il primo soggetto per cultura e servizi creativi è il Casinò di Sanremo.Questa classificazione è corretta poiché il settore è “cultura e servizi ricreativi” e di fattosarebbe difficile inquadrarlo in altri settori di appartenenza ma nel momento in cui si faun’indagine, un’analisi, forse questa è una cautela che serve e solo il dato elementarepermettedipoterlaavere.

Quinditorniamoallapresentazione.VolevamodescriverequalèilfuturodiOpenPartecipate;abbiamopubblicatoidatial2013inquestarelease,mainautunnoavremoquellidel2014eandremo a regime la prossima primavera in cui avremo i dati conmeno di 12mesi dallapubblicazionedeibilanci.Questoèillagtemporale.Includeremotutteleregioni,almomentonemancano tre.L’allargamentodell’universoper tenercontodellepartecipazioni indirette,quindiallargarel’ambitodiindagineapiùlivellidipartecipazione,oltreadallargaresiailsetdi indicatori che la serie storica. Guardando al futuro, ovviamente i link ad open data conl’integrazione con altri portali, non solo Indice delle Pubbliche Amministrazioni. QuestopassaggiosiagganciaaqualèilfuturochevediamopergliopendatainCPTpiùingenerale.Inquestaoccasione,conOpenPartecipate,abbiamosceltodiconcentrarcisulcompartodellaspesapubblicadelleimpresepubblichelocalimacisonoaltricompartiincuidisponiamodiinformazioni di dettaglio e vorremmo poterle rendere fruibili e leggibili in una modalitàsimile,pensoalleamministrazionicentrali,locali,regionali,impresepubblichenazionali.Poi,siamopartedelprogettoSistanHubcomecispiegheràdopoildott.Malizia.Sarànecessarialacontinua evoluzione sia delle nostre modalità di rilevazione e di pubblicazione per tenercontodelcontestoistituzionaleinevoluzione,cioèl’aperturaprogressivadialtrebanchedati,pensoalleinformazionipreziosediInfocamere,BancaDatidellePubblicheAmministrazioni,o le informazionisuimandatidipagamentodicui terremocontoechecipermetterannodimigliorarelenostremetodologieediconseguenzaancheinostridati.Grazie.

   

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TAVOLA ROTONDA  

COORDINA Mariella Volpe ‐ Responsabile Sistema CPT 

VorreidarealPanelunordinediversodaquelloriportatonelprogramma,siapertentarediseguireunprecisoiterlogico,siaancheperchéhoconcordatoconildott.Samaritanichesaràlui a chiudere il panel, perché proprio con lui vorremmo ricostruire il percorso verso cuitendere:l’opendatanelSistemaPaese.

IniziereiconEttoreDiCesarediOpenPolis.OpenPolishaapplicatoinvariambitilafilosofiadel dato come bene pubblico, come strumento di promozione della trasparenzama anchedellapartecipazionecivica.Ioglichiedereiduecose.Inprimoluogoilvaloredeidatiperunpubblicoinformato,propriointerminididirittoallapartecipazionedapartedelcittadino.Insecondo luogo,quanto secondo luiquestonostroesperimentopossa costituireunostimoloanche da parte di altre amministrazioni a supporto della società civile. Come dire, noiabbiamo aperto i nostri dati, ora aspettiamo che lo facciano altri, cioè che altri integrinoquestabaseinformativaechemagarianchecicontraddicano.

 

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Atti del convegno di presentazione 

Ettore Di Cesare ‐ Openpolis 

Grazie,buongiornoatuttieatutte.

Viringraziamoper l’invitomasoprattuttoperchédopoannidiannunciedisperanze,dopoannidinumeridiversichesivedevanotraivariRapportiapartiredaquellidell’ISTATedellaCortedeiConti,comegiàevidenziatinelleslide,finalmentesimetteadisposizionedituttiunpatrimonioinformativo.

Secondonoièunprimopasso,unesperimento,comeladott.ssaVolpelohaappenadefinito,cheperòpuò essereda stimolo.Quello che ci fece impressione ‐ siamo stati sempremoltointeressatiaquestidati,vistochecioccupiamocolnostroOpenBilancidi finanzapubblica,ovverodeibilancideglioltre8milacomuniinItalia‐nelRapportoCottarellisullaSpendingReview,quandodedicavaunapartedelRapportoallesocietàpartecipate,ècheivarinumeriedatieranodifonteCERVEDSpA.

Appariva singolare il fatto che un ufficio all’interno della Presidenza del Consiglio per faredelleanalisisudellesocietàdelloStatosiservissedidatidiunasocietàprivata,comese loStatononavessealsuointernoquestidati.

Questo potrebbe essere un primo passo e uno stimolo innanzitutto per le due regioni chemancano,LombardiaeValled’Aosta,chesonounpezzoimportanteperlacompletezzastessadell’operazione,epoiperaltreamministrazionipubblichecherilevanodatisullepartecipate,inmodochetuttoilpatrimonioinformativopossaesseremessoasistemanelsuocomplesso.Senzacheognunorealizziunpropriositosullepartecipate,sicontribuiscecosìadarricchireunabasedatichegiàesiste.

Qualisonoanostrogiudizio ipuntichemancano?Comeèstatogiàrilevatonegli interventiprimadelmio,sicuramentenonèsoddisfacentechecisifermiadellepartecipazionidiprimolivello,equestoèabbastanzascontato,checisianopochidatieconomiciefinanziari,chenonci siano dati sulle persone che fanno parte del CdA e dei vari organi di controllo, quandoinvecesarebbeutile,echecisianodeidatitroppoaggregatisulpersonale.

Ci piacerebbe sapere qual è la composizione del personale all’interno delle societàpartecipate.

Concludoconunappellochevorreifareatutti.Granpartediquestidatidellepartecipatecel’hannoleCamerediCommercio,unpatrimoniocheègiàpubblico.Negliultimiannièstatointrodotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pubblicare sul proprio sitol’organigramma di tutte le società partecipate, successivamente si è aggiunto l’obbligo ditrasmissione,ecc.:unaseriediobblighieditrasmissioniavarientieorganidelloStatochecomportaa)undispendiodienergieerisorse;b)disomogeneitàneidati.

Allora,leCamerediCommercioquestidatilipossiedono,nonsipretendecheapranotuttoilRegistrodelleImprese,cosacheinaltriPaesieuropeiaccade‐ l’Inghilterraerafinoqualcheora fa un esempio europeo virtuoso da questo punto di vista. Sappiamo anche che deiprovvedimenti per l’apertura del Registro delle Imprese sono entrati in tanti Consigli deiMinistri ma poi non sono usciti. Quantomeno spingere affinché le Camere di Commerciorendano pubblici in open data tutti i dati relati alle società partecipate di qualsiasi livello.Questosipuòchiedere?SarebbeutileperCPTaverequestidati?OppureCPTquestidatinonsa dove prenderli? Quella della Camera di Commercio dovrebbe essere una fonte moltoautorevole.

ConcludorispondendoallaprimadomandadellaDottoressa. Inquesti anni,masoprattuttoneiprossimimesi,cisaràl’esigenzadelriordinodellepartecipate.Èevidentechesaràcosì,cisono già delle norme che lo prevedono. O si riesce ad instaurare un dibattito pubblico

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informato su questo tema, e undibattito pubblico informatononpuò fare amenodei daticompleti,oppurecredocheildibattitosullepartecipatesaràmoltodistorto.

Vistochecisarannoquestiprovvedimentièimportantetirarefuoripiùdatipossibiliaffinchéfinalmente inquestoPaesesipossadibatteresenzaundislivello informativotroppoampio.Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Mariella Volpe 

Grazie,anchedell’aiutoacomprendereinqualedirezioneandareequalisonoidatimancantidipotenzialeinteresse.Madinuovonoidiciamo:veniteepartecipate.Ildatosugliorganidicontrollo, i datimigliori sul personale sono certamente di enorme importanza e di grandeinteresse, però implicano l’apertura e la collaborazione da parte anche di altri soggetti. Ciauguriamochevengacoltol’invitoarilasciaresenzaoneriquellocheègiàpubblico.

Passo la parola a RaffaeleMalizia, che ha avuto un grande ruolo nell’impostazione e nellagestione del Sistema Statistico Nazionale, oltre ad aver contribuito alla costruzione di unpercorso importanteverso l’interoperabilitàdellebanchedati con ilportaleSistanHub, allacuirealizzazionecontribuisconomolteorganizzazioniinternazionali,daEurostat,allaBancaMondiale,alFondoMonetario,all’OCSE,alleNazioniUnite.

Vorrei chiedere in primo luogo una riflessione sulla diffusione del dato elementare, suglieventualiproblemidiopportunitàchepone(perché,sesieliminaallaradiceilproblemadellariservatezzadeldato,cioèdellalegittimitàapubblicare,rimane,serimane,solounproblemadiopportunità),sullapotenzadimiglioramentochegenerasuldato.Insecondoluogo,stiamoprocedendo anche con il suo aiuto all’inserimento dei CPT nel SistanHub: come vedel’inserimentoinquestopercorsodituttalapoliticadiopendatadiCPTeancheilcontributodiquestanuovainiziativa?

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Raffaele Malizia ‐ Esperto di statistiche pubbliche 

GrazieMariellaperl’invitoeperledomandechemihaifattochemiconsentonodifarealcuneriflessioni.Indieciminutinonsaràfacilemavorreidirealcunecosefondamentali,apartiredaquanto è statoosservatonella sessione chehapreceduto la presente. Inparticolare,misono segnato alcuni degli aspetti che sono stati richiamati. Gianni Trovati ha affermato:“megliononaveredati cheaveredatinondiqualità”.Assolutamentecondivisibile.Undatoche non sia di qualità (dobbiamo certamente stabilire qual è la soglia da considerare perdefinireundato“nondiqualità”)èundatopericoloso.Undatodistortoèundatochedavveroè meglio non avere, perché ci fa prendere delle decisioni sbagliate credendo di prenderequelle giuste.Unpo’ comenella cavernadiPlatone in cui il prigioniero guardava le ombreilludendosichefosserolarealtà.Perluilarealtàsiconcludevainquellavisione.Ecco,bisognaandareoltre:laqualitàèunrequisitoassolutamenteessenziale.Dachepuntodivistaqualità?Dal punto di vista della credibilità e dell’affidabilità, dell’attendibilità dell’informazione. Lachiamerei una qualità intrinseca all’informazione. Ma questo porta a un allargamento delconcetto di qualità, perché qualità deve consentire di tradurre in pratica l’esigenza dicomparabilità,l’esigenzadicoerenzatraleinformazioniediconfrontabilitàneltempo,nellospazio, fra amministrazioni, cose fondamentali curate inmodo particolare dal Sistema deiContipubbliciterritoriali.Epoitempestività,accessibilità:sonorequisiti,questi,essenzialidacuinonsipuòprescindere.Qualchealtro suggerimentovenivaoggi ricordatodaalcunideirelatori: non sarebbe opportuno andare oltre i dati finanziari per abbracciare anche ladimensionedell’outputpiuttostochedell’outcomeequindipercomprendereglieffettidellepolitiche che attraverso le risorse che sono state destinate a particolari finalità hanno poiincisosullarealtà?Macertochesì.OppureleosservazionidiDanieleFrancocircailfattochedobbiamostaremoltoattentiquandoandiamoadesaminarealcune realtà comese fosserorappresentativedell’interarealtà.Lui facevariferimentoadANAS, inrelazioneall’attivitàdiinvestimentocheèparticolarmenteelevatainalcuniluoghiperchél’ANASinqueiluoghihalamaggiorpartedelleinfrastrutturechepoidevegestire,adesempioperlareteautostradale.Questo richiama alla necessità di inserire le informazioni dentro un quadro statistico, chequindiconsentadi integrarele informazionistessefinoalpuntodipoterle leggereinmodoadeguato, in modo attendibile, non distorto: in modo significativo. Open data: questo èl’imperativo, èundiscorsomoltobendeclinatodaAgenziaper laCoesioneTerritorialedalpunto di vista anche strumentale. È stato più volte detto: se i dati sono liberi, sono liberiall’interpretazione,alcontributo,aisuggerimentieallecritichedituttiequestofasìcheidatipossanoprogressivamentemigliorare.Certamentequestoèunpunto.Mailpuntoessenzialedellafilosofiadell’opendataèquellopercuidobbiamodeclinarlainterminisostanzialienonsoltanto di “immagine”. Cosa che sta facendo l’Agenzia per la Coesione Territoriale. Cosavogliodire?Vogliodirecheprimadi tuttovengono imetadati. Imetadatidevonoguidare idati,non il contrario. Imetadatinonpossonoesserequalcosadi appiccicato inun secondomomento ai dati. Devono guidare il processo. Questo significa che dobbiamo stare nellalogica,comedicevaladott.ssaTagliagambe,dell’interoperabilitàsemantica.Èquestoilverodiscorso,ilpuntocentrale.Cioènonhamoltosensoaveredatiliberatieliberiinundeserto,devono stare dentro un giardino! Altrimenti non servono a nulla e si seccanoimmediatamente.L’interoperabilitàsemantica:siamosuquestastradanell’esperienzacheciè stata proposta rispetto ad OpenPartecipate ma, in generale, a tutti i Conti pubbliciterritoriali.Equisi innestaildiscorsodellapossibilitàdiandarefinoaimicrodati,quindiaidati elementari. Innanzitutto sgombriamo il campo da un problema: è legittimo o non èlegittimo? Quando parliamo di dati che sono riferiti alle amministrazioni pubbliche ocomunquedidatichepossonoessereraggiuntidachiunqueperchésonogiàpubblicièsenzaalcun dubbio legittimo. Ovviamente che i dati possano essere raggiunti non significaautomaticamentechesianofacilmenteraggiungibili,quindidifattomagarinonlosono.Peròseinteoriapossonoessereraggiuntiessisonodatipubblici,percuinonesistonoproblemidiriservatezza.Alloradaquestopuntodivistaèsolounproblemadiopportunità.Ecomeposso

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Atti del convegno di presentazione 

discerneresesiaopportunoomenodiffonderequestidatialivelloelementare?Lopossofaresequestidatielementarisono inseritidentrounambientestatistico,e talecioèchemipuòconsentiredicomprendereesattamente ilsignificatodelmicrodatodimio interesse.Vogliodirecheseioprendoildatodiunapartecipataenonlocontestualizzo,quindinonconsiderolafunzioneoilsettoreentrocuil’attivitàchehageneratoquellamicroinformazionesiesplica(perinciso,questoambienteèappuntobencuratonelsistemadeiContipubbliciterritoriali),oppurenonlocontestualizzonelterritorioincuiquell’attivitàvienesvolta‐ilterritoriononsoloconsideratomorfologicamenteegeograficamentemadaunpiùcomplessopuntodivistasocioeconomico‐senonfaccioquesteconsiderazioni,un’analisidibenchmarkingèdavverodifficile,senonimpossibile.Insintesipossodirecheundatoalivelloelementareèutilesemiconsenteun’analisidibenchmarkingequindiseèimmersoinunambientestatistico.Eallorada questo punto di vista quelle osservazioni fatte stamattina che ho richiamatomolto perflash,adesempiosullanecessitàdiintegrazionedeidatirelativiall’ANASpiuttostochesugliindicatoridioutcomeodioutput,tuttociòrichiedeunambientestatisticoancorapiùampio.Ed ecco il motivo di SistanHub ‐ e arrivo quindi a rispondere alla seconda parte dellasollecitazionediMariella.Cos’èSistanHub?Dicocos’èperchéè!Nonèunprogettomaèunarealtà. È stato presentato ieri nella Conferenza Nazionale di Statistica, non è stato ancorarilasciatoufficialmenteperchéstacrescendointerminidipartecipazionedeglientieprimadell’esposizioneufficialesiintendearrivareaunasituazionesufficientementeconsolidata.Èunhubintornoalqualesonointerconnessideinodi,quindiunhubchegovernauninsiemedinodi, una rete, un network. Da chi è composto? Dalle basi dati di cui sono titolari leamministrazioni, ad esempio la base dati dei Conti pubblici territoriali di OpenPartecipatepiuttostoche laBancadatidelleamministrazionipubblichedellaRagioneriaGenerale.Cosasignifica?Immaginatevidiesserel’utente:egli,nelmomentoincuiutilizzaquestostrumentocollegandosiviainternetdalpropriocomputer,pensadistaredifronteaundatawarehouse,aunqualunquedatawarehouse.Ma si trattadiundatawarehouse virtuale, che consente lacattura e il rilascio delle informazioni nello stesso momento in cui l’utente fa richiesta diquelleinformazioni.Nonsideveneanchepreoccuparedisaperedovestaquell’informazione.Richiede questa informazione e il sistema attraverso una struttura informatica, masoprattutto attraverso il protocollo SDMX ‐ che è il protocollo per lo scambio di dati emetadati, sottolineo metadati, che è utilizzato da tutte le più importanti organizzazioniinternazionali, quindi è stato sviluppato e condiviso a livello internazionale ‐ consente ilcollegamentoinprincipioarmonicodelleinformazioni,usandoclassificazioni,nomenclature,concetti e definizioni e quant’altro definisce l’ambito dei metadati concordati a livellointernazionale. Ma se non esiste nel caso specifico una classificazione, una definizione dicarattereinternazionale,chesuccede?Nulladigravepoichéilsistemaèpensatointerminidicontinuo sviluppo. Quindi se emerge una nuova esigenza essa può essere soddisfattasemplicementeimplementandolalibreria.Allora,vadoallachiusura.Questosistemasifondasulle cose che dicevaMariella: la cooperazione interistituzionale, la sinergia fra i detentoridelle informazioni, gli analisti, la comunità scientifica e il Paese che nel suo insieme habisogno delle informazioni. Esso si fonda esattamente su questo: ebbene, questo sistemacooperativo non può che accogliere come un’esperienza di primordine quella svoltanell’ambitodeiContipubbliciterritorialiedèperquesto,nonacaso,chegliaccordisonogiàstati raggiunti con l’Agenzia per la Coesione Territoriale e che quindi si apre davvero unimportante filone di collaborazione per sviluppare e inserire i Conti pubblici territoriali ‐OpenPartecipate in particolare ‐ dentro questo sistema più ampio di condivisione eintegrazionedelleinformazionialivellonazionale:quelgiardinocicuiprimaparlavo.

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Mariella Volpe 

Grazie Raffaele, anche per l’impegno alla costruzione di questo contesto che consente didisporredidatiarmonizzati,coerenti,aggiornati,entrocuileggereipropri.Grazieancheperaver ricordato l’importanza dell’ambiente statistico che è una caratteristica diOpenPartecipate.Lìnonc’è ildatodibilanciomaildatoriclassificatoCPTeproprioquestoconsente un’analisi dei rapporti relativi tra soggetti e la costruzione del giardino di cui tuparlavi.

DooralaparolaaSimonaDeLucachehaguidatoillavorodiOpenCoesione.OpenCoesionehaavviato all’interno del DPS la stagione dell’open data, ha aperto, con un’operazione moltocoraggiosa, l’informazione relativa a tutto il monitoraggio delle politiche di coesione e haancheeffettuatoun’importantelavorodimiglioramentometodologico,dirazionalizzazioneeomogeneizzazionedell’informazione.

Chiedo a Simona se vede e quali possono essere le possibili sinergie tra OpenCoesione eSistemaCPT.Dall’intrecciodeiduedatimiparechederiviunpotenzialedianalisinotevole,dalmomentocheoraquestoenormepatrimonioinformativoèdestinatoachiunque.Unasecondariflessioneèinvecesulpossibiletradeofftratrasparenzaecondivisione,acuihaaccennatoildott.Malizia.Spiegomegliocosaintendo.Inunsistemafederatodibanchedaticheconsentonocomparazione e omogeneità è chiaro che il grande vantaggio deriva dalla completezza,dall’avereiltuttorispettoallesueparti.Questoobiettivoperòpuògenerarepossibiliconflitti,come è avvenuto nel nostro caso. Avete sentito che due regioni, Lombardia e Trentino ‐paradossalmenteancheleregionichesualtritavolifannounagrandepoliticadiaperturadeipropri dati ‐ non si sono fidati della qualità del dato da loro prodotto, non consentendonel’apertura.Essendolanostraunaretedimetodicondivisi,inquestafasediworkinprogressnonabbiamoredocogentel’obbligoall’apertura,benconsapevoliperòchesaràquellol’obiettivoacui tendere; inquesta fase, cioè, abbiamo fattoprevalere ilprincipiodi condivisionea livellodellaretepensandoapassisuccessivi.Nellavostraesperienzaaveteaffrontatodiversamentequestopossibilecasoononloaveteproprioavuto?

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Atti del convegno di presentazione 

Simona De Luca ‐ NUVAP ‐ OpenCoesione 

Nonpossononiniziare,primadirisponderealledomandechemisonostateposte,dicendochesonocontentaesoddisfattadipartecipareaquestoPanelrappresentandoOpenCoesione,un’iniziativa di apertura e trasparenza. OpenCoesione fin dal 2012, con un’azione che puòdefinirsianchecoraggiosa,hainfattiiniziatoamettereadisposizionedituttideidatipreziosiche le Amministrazioni da anni alimentavano per monitorare l’andamento dell’attuazionedellepolitichedi coesione, consentendoa tutti oggi di avere adisposizionedati sui singoliprogettifinanziati.Èun’iniziativachesibasasuipilastritredell’opengovernment,quindisutrasparenza, partecipazione e collaborazione. Tornerò su questo aspetto anche perrispondere alla seconda sollecitazione ricevuta. Sonopersonalmente contenta e soddisfattaancheperché,riprendendouncommentoemersoneldibattitodiquestamattina,hodavverocondiviso con tutto il gruppo dei CPT, io personalmentema anche tutta l’Unità all’internodella quale opero, quel senso dimissione che ci ha portato ad iniziare questo percorso diaperturadeiContiPubbliciTerritorialiequindilacostruzionedeiprimimetadatichehannoaccompagnatolapubblicazionedelleprimeanagrafichedeiSoggettiPubbliciLocalielevarieformeconcuisonostatiprogressivamenteresidisponibilineltempotuttiidatideiCPT,conuncostanteavanzamentointerminidiaperturaedidisponibilitàdiinformazione.

Riprendosubitoilprimospuntoricevuto,quindiqualiopportunitàsiapronograzieallevarieformeconcuioggisipuòdisporredelle informazionideiCPTe inparticolaredeidatisullePartecipate, che rappresentano una parte preziosissima dell’universo, osservato dai ContiPubblici Territoriali. Lo faccio anticipando il fatto che vogliamo dare immediatamente unsegnaleecogliereleopportunitàdiquestenuoveinformazionirilasciate.Laprossima“PilloladiOpenCoesione”,cheaccompagnailrilasciodeidatidimonitoraggioaggiornatial30aprile,e che verrà pubblicata nei prossimi giorni, sarà in parte dedicata a analizzare anche qualisono i soggetti programmatori o attuatori di progetti finanziati dalle politiche di coesioneall’internodell’universodellePartecipate.Èsolounospunto,unprimopiccolocontributocherispondeallegrandipotenzialitàdianalisichesiapronograzieallapossibilitàdi incrociareinformazioni pubblicamente disponibili. Per dare qualche elemento che viene dalle nostreprimissimeanalisisucuistiamolavorandonellapredisposizionediquesta“Pillola”,segnaloche dei circa 5.600 soggetti che fanno parte dell’anagrafica dei CPT, di cui abbiamo vistocaratteristicheedettaglinellapresentazionechehaanticipatoquestopanel,circa1.000sonoimmediatamente agganciabili via codice fiscale, con la Banca dati del monitoraggio sullepolitichedicoesioneeaquestisipossonoriferirecirca40.000progettiincuiquestisoggettirivestono un ruolo di programmatore o di attuatore, per un valore complessivo di risorsepubblichedicirca7miliardi.Sonodatiaggregatichevoglionosoltantodareilsensodituttoquel che si può fare nel momento in cui si dispone di informazioni che possono essereguardate in dettaglio. Spero di aver anche creato la giusta curiosità nei confronti dellaprossima uscita della “Pillola di Open Coesione”. Voglio anche sottolineare quanto siaimportante che alla pubblicazione di dati complessi, come sono quelli dei Conti PubbliciTerritoriali e diOpenCoesione, si affianchinodelle analisi che, come già sottolineato anchestamattina, le Amministrazioni possono avviare offrendo poi un enorme potenziale allaricercaealmondocheè fuorie cheguarda l’attuazionedellepoliticheo l’andamentodellefinanzepubbliche.

Le prime evidenze che emergono dalla lettura congiunta dei dati di OpenCoesione e delleanagrafichedeiSoggettiPubbliciLocalipubblicatedaiCPT,miportanoancheasottolineareiltemadellaqualitàdeidati.Siamoinfatticonsapevoliche,nelfareunmatchingdicodicifiscali,la Banca dati sul monitoraggio dell’attuazione delle politiche di coesione non è perfetta epropriolarappresentazionedelleanagrafichedeisoggettipresentadelleanomalieanchesesta molto migliorando nella sua capacità di corretta rappresentazione della realtà. Leprospettive per il monitoraggio del periodo 2014‐2020 segnalano grandi passi avantinell’impostazione stessa del Sistema di monitoraggio, perché il Sistema, anche grazie alla

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trasparenza, ha acquisito delle consapevolezze e riesce a migliorarsi internamente. Anchequesto è un segnale importante: oggi riusciamo ad agganciare solo un certo numero disoggetti,nonesaustivo,certamenteunsottoinsiemedelmondocheabbiamoadisposizione,ma leprospettivegià tracciateper lo sviluppodeiSistemi informativi cheproducono idatiamministrativicheosserviamoindicanochiaramentecheabrevepotrannoesseredipiù.

Rispondo all’ultima domanda perché si collega a questo concetto. Anche noi ci siamoconfrontati con un sistema federato, come i CPT, infatti il sistema di monitoraggio èalimentato da tutte le Amministrazioni. Un processo verso la trasparenza e l’apertura nonpuònonessereunprocessocondivisomanonpuòneancheportareaun’aperturaparziale.Nel momento in cui apriamo queste banche dati, le dobbiamo aprire nella loro interezza,dobbiamo tutti insieme assumerci la responsabilità di ciò che significa la trasparenza edessere consapevoli che insiemepossiamomigliorare laqualitàdeidati.C’è certamenteunadifferenza tradati soloamministrativi, comesonoquellipubblicati suOpenCoesione,edatiamministrativi e statistici, come sono i CPT, che partendo da dati amministrativi fannorielaborazioni statistiche ma è comune il processo di apertura a cui riferirsi. Nel caso diOpenCoesionel’aperturadeidatièstatafindasubitopertuttiesututti idati,seguendounprocessodicondivisionecheèpartitodallapremessachenonsipuòaprireperpartimasideveoffrireallacollettivitàilvaloredelcomplessodeidati,chesignificaanchepossibilitàdifarecomparazioniedileggereeinterpretareleinformazioni.

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Atti del convegno di presentazione 

Mariella Volpe 

GrazieSimona.Confidiamoeci impegniamoanchenoiallasinergia,cosìcomeconcordiamoche il grande obiettivo a cui tendere è che la condivisione non può diventare elemento didebolezza.

Chiedo ora a Roberto Moriondo ‐ che oltre ad essere un componente della rete dei Contipubblici,èancheunantesignanodellapoliticadiopendatadapartedelleregioni‐ilpuntodivistadellaReterispettoaquest’esperienza,oltreadunariflessionesulgradodimaturitàchesiesprimeconl’esposizionedeldatoelementare.E,piùingenerale‐lochiederemopoianchealdott.Samaritani‐comesicollocanoleregionirispettoallapoliticadiopendataerispettoaquestaoperazioneinnovativadiOpenPartecipate.

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Roberto Moriondo ‐ Nucleo CPT Regione Piemonte 

Complimentinonscontatiperlamattinata.L’hotrovatamoltointeressante.Facciopartesolodapochimesidella retedeiContipubblici territoriali edevodire cheho trovatomoltipiùargomenti di quanto pensassi all’inizio, per cui complimenti sinceri. Questa mattina si èaggiuntounaltrotasselloimportantissimodiunpuzzlecheeffettivamente,cometuricordi,ènatointempipassatipiùdalleregionichedalloStato.Laprimaregionechehalegiferatoinmateria di open data è stata la regione Piemonte, altre lo hanno fatto e anchemeglio delPiemonte, poiché quando arrivi per secondo o terzo hai la fortuna di non commettere glistessierrori.

Con lanascitadell’Agenzia, e con l’arrivodiAntonioSamaritani, ilprincipiodell’opendata,dell’openbydefault,sièrafforzatoconilDigitalFirst,percuiinquestomomentoabbiamoduearchitravicheregolano ladigitalizzazionedelPaese,ovvero la liberalizzazionedeldatoe lagestione attraverso il digitale. È stato molto correttamente rilevato il ruolo centrale delmetadato, perché il dato privodi una robusta informazione di corollario finisce per esseredistorsivo.

Mi sono appuntato per memoria che una volta si ragionava soltanto in termini di dati,informazioni e conoscenza. Adesso il dato è molto più della conoscenza, è più dellatrasparenza, è più che un supporto alle decisioni, è diventato una risorsa economica disviluppoecompetitivitàdelPaese,perchél’elaborazionedeidaticonsenteaqualcunodifareimpresa,disviluppareservizi,dioffrireservizi.Lagrandezzadelmovimentodegliopendataconsistevanel vedere che,non essendo il datouna risorsa escludibile, essendouna risorsacheèadisposizioneditutti,ildatodameutilizzatoegestitonondiventadimiaproprietàenonescludedall’utilizzoAntonioSamaritaniepermetteadentrambidioperare,ognunonelpropriosettore.

Stoparlandoperpillole perché il tempo èbreve, quello che le regioni hannodadire lohaanticipatolacollegaValentinaprima,percuiriteniamoquestaoperazionedigrandevaloreeciauguriamochelamappaturadell’Italia,cheoravedequalcheregionepiùprudente,sipossaconcludereintempibrevi.Ancheperlaconvinzionechenondeveessereunalibiilfattochesiabbiapauradiesporreundatoperchéquestopotrebbenonesserecorretto,bisognalavorarepermigliorarlo.Nonpossonoesserelasciatideibuchi.Nelmomentoincuic’èildubbiocheildatononsiacorrettobisognalavorare,avendoancheilcoraggiodiesporloaffinchéqualcunopossaaiutarciamigliorarlo.Bisognatrovarequelpuntodiequilibriotranonesporredatichecisembranodistorsivie invecepensarecheesporlieconsentireadaltridisuggerircicomemigliorarlisiacomunqueutile.

Dobbiamodarci delle regole comuni, l’interoperabilità facilitapoi il fattodi poter vedere ildisegno, il quadro che il puzzle ha composto. Farei da staffetta con Antonio, perché tuttoquellocheiohoricordatointerminidiprincipiinAgenzia,doveholafortunadilavorareconAntoniocomerappresentantedelleregioni,sistatrasformandoinexecutionediconseguenzal’interazioneconquesteiniziativediventaunfavolosoacceleratorediresadidisponibilitàditutto quello che serve al Paese per poter crescere e competere al meglio, oltre ad esseretrasparente,cheèunprincipiocherichiamiamosempreperdoveremachedovremmoormaiavermetabolizzato.Grazie.

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Atti del convegno di presentazione 

Mariella Volpe 

Grazieper aver espresso con chiarezza,ma anche congrandeentusiasmo, il puntodi vistadellaRete,cheèlagrandeforzadiquestoSistema.

Aldott.Samaritani,acuihochiestodichiudereilpanel,nonfareiunadomandamavorreichericostruisseilquadroversocuitendere,leprospettivedell’Agendadigitale,ilmiglioramentodell’open data rispetto al Sistema paese, l’impatto dell’open data sulla cultura, ancheamministrativa,italianae,infine,unavalutazionediquestaoperazione.

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Antonio Samaritani ‐ Direttore Generale AGID 

Mi fa molto piacere parlare di open data in questa sede e in questo momento, perchél’esperienzadiOpenCoesioneèunpuntodiriferimentoalivelloeuropeo,perchérappresentaforseilprimocasodiopendataveroeapertoversounpubblicononspecialisticomaversoilcittadino.

OpenPartecipate è la naturale prosecuzione di un cammino, che è una delle tracce piùimportantichenelPaeseabbiamoedellastrategiacomplessivadiopendata.CheilPaesedaquestopuntodivistasimuovaèundatocertoedècertificatodainumeri.Cisonoduepuntichecredosianoimportanti:sonogliindicatoriconcuil’Agenzialavoratuttiigiorni,perchéilnostrocompitoèquellodifaravanzarel’Agendadigitaleecisonovariindicatorieuropeichesuquestocidannounmonitoraggiocostanteecontinuativo.

Secondo il DESI, cioè il Digital Economy and Society Index complessivamente, siamo tra ifanalinidi coda in terminidi agendadigitale, venticinquesimi su28paesi europei.Unodeisettorineiqualiandiamomeglioèquellodegliopendata,siamosestinellasessioneopendatacherientranellacategoriaDigitalPublicServices.Unaltroelementoimportanteècheinunaltro indice di riferimento, l’OpenData Index, l’anno scorso siamo risaliti di otto posizioni,sostanzialmente grazie all’operazione che è stata fatta con la ristrutturazione del portale“dati.gov.it” sul tema dei metadati. Un altro elemento importante è rappresentato dallanascitaedalladiffusionedisoldipubblici.gov.it

Partendodaquestofacciodueconsiderazioni.Laprimacosachedovremmofareèancheavercuraefarciguidaredaquesteclassificheperchéèunmododivalutareilnostrolavoro.Sapetecosa ci servirebbe per scalare nei primi 4 posti dell’indice di cui vi ho parlato? Due cose:innanzituttopubblicare idatielettorali in formatoaperto,epoipubblicare leprevisionideltempochetutteleARPAregionaliproducono,semprenaturalmenteinformatoaperto.Allorafacendoduecosediunasemplicitàincredibilesaremmonelleprimeposizionimondialiesefossimo nelle prime posizionimondiali, gli argomenti che stiamo trattando oggi sarebberoinvestitidiunarilevanzaeun’importanzamaggioresuitavoliinternazionali.Eadessovengoallecoseserie,partendodaquellochedicevanoprimaicolleghisull’importanzadeimetadatiedell’interoperabilitàsemanticacheèilcuoreditutto.

Partodaun’esperienzapersonale.Iosonoall’Agenziaperl’ItaliaDigitaledaunanno.PrimadiAGIDholasciatoleaziendeprivateincuilavoravoehofattounaparentesidi4anniemezzonellaregioneLombardia.Inquestiquattroanniemezzoerodirettoredeisistemiinformativi:uno dei temi fondamentali è stato il progetto EXPO. Una delle cose più importanti da fareduranteilperiododipreparazioneesvolgimentodellamanifestazioneeraquellodiliberareidatiegrazieaidatigarantiretrasparenzaecrearetuttoilpercorsochevadallatrasparenzaallaconoscenzapassandoperlarilevanzastatistica.Laliberazionedeidatièunmotoreperl’economia.

Nonacasosidicechenell’attualeepocalanuovarivoluzioneindustrialesaràfattaattraversoidatiesiparagonano idatialnuovopetrolio.Affinchépossanoessereutilizzati inmanierautile però, i dati devono essere raffinati: Come si raffinano i dati? Si raffinano attraversol’interoperabilitàsemantica.NoiinregioneLombardiaabbiamoprovatoecel’abbiamofatta:abbiamo dovuto trasformare una massa di dati grezzi e utilizzabili solo a fine di alcuniprocessiamministrativiindatiutilizzabili.

Quale è la strada per raggiungere questo scopo? E cosa stiamo facendo come AGID.L’obiettivoèraccoglieretuttoquestonelPianotriennaledell’informaticadellaPA.

Come fare? Non vogliamo fare una collezione di piani amministrativi delle pubblicheamministrazionimacreareunaverastrategiaITdipaese.

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Atti del convegno di presentazione 

Lastrategiadipaesepresupponel’interoperabilitàsemantica:dobbiamodarciquelleregolecon le quali i 3 livelli che abbiamo indirizzato ovvero: le infrastrutture fisiche, cioè i datacenter, ilcloud e le infrastrutturenazionali, comeSPIDe i pagamenti elettronici,anpr e gliecosistemidi servizi,possanoessere interoperabili. Sugli ecosistemi il cuoredella strategiachestiamomettendoinpiedi,partedalgovernodelleontologieedellasemantica.Perchésegoverniamo ontologia e semantica e diamo delle regole tecniche con cui i servizi vengonoprodottidaPAeprivati,costruiamodeiservizichesonocomemattoncinidilegochepossonoessere poi ricomposti sia dal pubblico che dal privato e riusciamo ad andare verso ladirezionediliberareidatipergeneraremotoreperl’economia.

Oltre a questa operazione, fondamentale è la georeferenziazione sia dei dati statistici chedegli altri dati. Strutturare le regole della semantica, delle ontologie e dellageoreferenziazionesarannogliaspettifondamentalidelpianotriennaleinterminidisviluppodellastrategiaopendata.

Grazieatutti

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CONCLUSIONE LAVORI 

Claudio De Vincenti ‐ Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministro 

Grazieperquestamattinatadi lavorosuicontipubblici territoriali.Molto importanti siagliapporti chehopotutoascoltaredi caratterepiùgenerale,di impostazionedella rilevazionestatisticachedellasuacomunicazione,pensoaquellochehaappenadettoSamaritani.

Io sono qui come responsabile delle politiche di coesione. Permettetemi di cominciare conunanotadoverosainunagiornatacomequesta,segnataindubbiamentedalrisultatodelvotoin Gran Bretagna sul restare o uscire dall’Unione Europea. Un voto che noi ci saremmoauguratidiversocomeesito,cheperòmette in luceundisagiodiffuso‐certamente inGranBretagna‐machepercorrel’UnioneEuropea.Credocheaquestodisagiosianecessariodareunarispostapoliticaforte.Noidobbiamoriportarel’UnioneEuropeaadessereinsintoniaconi sentimenti dei cittadini europei, attenta ai loro bisogni e alle loro esigenze; un’UnioneEuropeachesiacomel’abbiamopensata,comel’hannopensataisocifondatori,acominciaredaAltieroSpinelli.Macomelapensavamoanchetantidinoi,dellamiagenerazioneormaiconicapellibianchi:un’Europachecostruisceilfuturoperisuoigiovani.Ecredochedaqualchetempoquestosignificatodifondodellacostruzioneeuropeasisiaappannato.Noidobbiamoritrovarlo, inquestodicounarispostapolitica forte. Ilgovernoitaliano inquestidueanniemezzo quasi, come sapete ha posto con forza in Europa il problema di una svolta dellepoliticheeuropee.

IlvotoinGranBretagna,ripeto,conunesitopurtroppodiversodaquellocheiodaeuropeistamiauguravo,cidiceperòcheormaidiquestasvoltac’èassolutoeurgentebisogno,nonc’èpiù un minuto da perdere. Ora per nostra fortuna partiamo anche da esperienze dellepoliticheeuropeecheaibisognideicittadinisonostateattente.Nontutte,altrimentinonsisarebbeappannatoquelsignificatodifondodellacostruzioneeuropeadicuiparlavoprima,maalcunesi!E lepolitichedicoesionesonopropriounodeisegalipositiviche l’Europahasaputodare,perchénellepolitichedicoesione,simettonoadisposizionerisorseestrumentiperrispondereabisogniveri,fortipresentitraicittadinieuropei.Lepolitichedicoesione,edevodirequiancheilRapportopositivochelaDGRegioelacommissariaCretuhannosaputocostruireconipaesimembri,sonounesempiodiciòchel’Europapuòedeveessereperisuoicittadini.Ènecessariochetuttelepoliticheeuropeeabbianolostessosegnodellepolitichedicoesione.Rigore,perchélerisorsesianoutilizzatenonperscopiastrattieincomprensibilimaperibisognideicittadinieuropeiepercostruireillorofuturo,ilfuturoincuiinostrigiovanipotranno costruire la propria vita. Proprio perché le politiche di coesione sono questo econtemporaneamente, come dicevo prima ed è giusto, richiamano al rigore nell’uso dellerisorse,negliultimi3‐4annieconmoltaforzanegliultimidue,losforzodelgovernoitalianoèstatorecuperare lacapacitàdiusarequesterisorseediusarlebene.Equesto, stamaneèstato sottolineato, è stato uno sforzo notevole dell’Agenzia della Coesione Territoriale, delDipartimentoper laCoesione,delGoverno, inunapprocciodiamministrazionecondivisaeresponsabile, quindi anche di sfida con le regioni, con gli enti locali, di sfida positiva aprendersileproprieresponsabilitàdifarelecose.Quindic’èstatounrecuperodicapacitàdispesa:sièpartitidaun15percentodirisorsedeifondistrutturaliimpiegatoal31dicembre2011edopo5annidall’iniziodelperiodoregolatorio,oggisiamoal100percento.Questoèstatoungranderecupero, lo sivedeanchedai conti territoriali laddove leanticipazioni sul2015 mostrano una ripresa degli investimenti complessivi nel nostro Paese: per la primavolta dopo ormai diversi anni c’è il segno più sugli investimenti pubblici, ancora nonsufficienteassolutamente,mac’è il segnopiù. Il segnopiùèstatoparticolarmente fortenelMezzogiornodovesiconcentra l’utilizzodei fondistrutturaliequestocisegnalachequestaazionedirecuperodicapacitàdispesac’èstata.Naturalmente ilSistemadeiContipubbliciterritorialiciforniscemoltealtreinformazioni.C’èun’articolazionedeidaticheciconsentedi

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Atti del convegno di presentazione 

capiremoltomegliocosaèsuccessonellesingolerealtàterritorialieconsente,nonsoloaglistudiosieaglianalisti,maancheachisioccupadidirezionepolitica,dicapiremeglioquellochevafatto,peresempioconfrontandoilruolodellerisorsedeifondistrutturalieuropeiconquelleitalianenazionaliaggiuntiveeordinarie.L’AgenziaproprionelsuoPianotriennalechehapresentatoallaPresidenzadelConsigliohaprevistoun lavorodimonitoraggiocheva inquestadirezione.

Stamaneèstatosottolineatocomelerisorseaggiuntiveabbianosvoltoilruolodigranlungapredominante in questa prima ripresa di investimenti, il che naturalmente ci richiamaall’esigenzadirafforzareanchel’utilizzodellerisorseordinarie.Ilsegnalecomunquepositivoèchefinalmenteusiamolerisorse.QuellochemancavanegliscorsiannialMezzogiornooingenerale alla politica di investimenti in Italia, oltre alle note strettezze di bilancio, era lacapacitàdiusareifondistrutturalieilFondosviluppoecoesione.

In ogni caso risorse aggiuntive devono essere spese tutte entro l’orizzonte diprogrammazione, il 2022. Stiamo lavorando con la Cabina di Regia per completare leallocazionidiFondoSviluppoeCoesionecomplementariaifondistrutturaliinmododaavereuna programmazione unitaria e coerente. Abbiamo cominciato ad applicare le politichedisegnateneiPONeneiPORedallaCabinadiRegianelFondoSviluppoeCoesione.L’esempioforsepiùrecenteèladeliberasullabandaultralargadell’agostoscorso.Ilpianoculturachehadueperni:unoèilPONcultura,eilruolodeiPORl’altropernoèilmiliardocheabbiamovaratoconladelibera5delprimomaggio.AltroesempiosonoiPattiperilSud.LaCabinadiRegia ha dedicato 13,4miliardi ai Patti con le otto regioni delMezzogiorno e le sette cittàmetropolitane, abbiamo già siglato quasi due terzi dei Patti, stiamo portando in fondo lacostruzionedeiPatticonlealtre.Ultimacosachevivorreidire,oltrecheperprogrammareiConti pubblici territoriali sono importantissimi, ad esempio nei Patti per il Sud sono statiimportantissimiperfornireilquadrodiciòcheservivadifarenellevarieregioni,maoltreaquesto l’auspicio è che servano come strumenti di valutazione delle politiche pubbliche.OpenPartecipate, OpenCoesione sono elementi fondamentali, non solo di trasparenza, macomestrumentodilavoroperpotervalutare.Moltevoltecitroviamoafareprovvedimentidileggescordandociexpostdivalutarneglieffetti.Credochelacostruzionedeidatidiqualitàche si sta facendo con i Conti pubblici territoriali sia un passaggio essenziale per poterlavorareanchesultemadellavalutazioneexpost,chepoisignificanonfareerroriexante,unavoltafattalavalutazioneexpost,dellepolitichepubbliche.Grazieperl’attenzione.

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