ACCORDO QUADRO COMUNE DI FIRENZE - AUTORITA' IDRICA ...

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ELABORATO TITOLO SCALA - DATA RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Ing. Ilaria Nasti - Comune di Firenze PROGETTISTI COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE ACCORDO QUADRO COMUNE DI FIRENZE - AUTORITA' IDRICA TOSCANA - PUBLIACQUA spa RIQUALIFICAZIONE DELLA SEDE STRADALE E DEI SOTTOSERVIZI DI VIA DEI SERRAGLI PROGETTO ESECUTIVO CODICI OPERA 130119 - 130317 - 140336 - 140337 COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE DELLA PROGETTAZIONE Giugno 2016 Arch. Gian Mario Aspesi Ing. Marco Gardenti - Comune di Firenze SOVRASTRUTTURA STRADALE Ing. Marco Gardenti - Comune di Firenze Ing. Andrea Tonelli - Comune di Firenze RIQUALIFICAZIONE SEDE STRADALE - TRAFFIC CALMING Ing. Stefano Longinotti - Comune di Firenze Ing. Simone Mannucci - Comune di Firenze COLLABORATORI ADEGUAMENTO RETE IDRICA E FOGNARIA Ing. Rocco Sturchio - Ingegnerie Toscane s.r.l. Geom. Leonardo Bargiacchi - Ingegnerie Toscane s.r.l. Ing. Giada Bonacchi Ing. Matteo Tanzini Ing. Marco Benvenuto RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - PUBLIACQUA s.p.a. Geom. Massimo Nebbiai - Publiacqua s.p.a. STAZIONI INTERRATE RACCOLTA RIFIUTI URBANI Geom. Paolo Grandi - Quadrifoglio s.p.a. Geom. Fabio Grazi - Comune di Firenze Geom. Sergio Zappia - Comune di Firenze 2.03 RELAZIONE RETE IDRICA E FOGNARIA

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ELABORATO TITOLO SCALA

-

DATA

RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO

Ing. Ilaria Nasti - Comune di Firenze

PROGETTISTI

COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE

ACCORDO QUADRO

COMUNE DI FIRENZE - AUTORITA' IDRICA TOSCANA - PUBLIACQUA spa

RIQUALIFICAZIONE DELLA SEDE STRADALE E DEI SOTTOSERVIZI DI

VIA DEI SERRAGLI

PROGETTO ESECUTIVO

CODICI OPERA 130119 - 130317 - 140336 - 140337

COORDINAMENTO E INTEGRAZIONE DELLA PROGETTAZIONE

Giugno 2016

Arch. Gian Mario Aspesi

Ing. Marco Gardenti - Comune di Firenze

SOVRASTRUTTURA STRADALE

Ing. Marco Gardenti - Comune di Firenze

Ing. Andrea Tonelli - Comune di Firenze

RIQUALIFICAZIONE SEDE STRADALE - TRAFFIC CALMING

Ing. Stefano Longinotti - Comune di Firenze

Ing. Simone Mannucci - Comune di Firenze

COLLABORATORI

ADEGUAMENTO RETE IDRICA E FOGNARIA

Ing. Rocco Sturchio - Ingegnerie Toscane s.r.l.

Geom. Leonardo Bargiacchi - Ingegnerie Toscane s.r.l.

Ing. Giada Bonacchi

Ing. Matteo Tanzini

Ing. Marco Benvenuto

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - PUBLIACQUA s.p.a.

Geom. Massimo Nebbiai - Publiacqua s.p.a.

STAZIONI INTERRATE RACCOLTA RIFIUTI URBANI

Geom. Paolo Grandi - Quadrifoglio s.p.a.

Geom. Fabio Grazi - Comune di Firenze

Geom. Sergio Zappia - Comune di Firenze

2.03 RELAZIONE RETE IDRICA E FOGNARIA

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 1

Sommario 1. OGGETTO DEI LAVORI .................................................................................................................................. 2

1.1 Attuali criticità individuate .................................................................................................................. 3

2. CARATTERISTICHE DELLE OPERE ................................................................................................................. 3

2.1 Ubicazione dell’area di intervento e descrizione dello stato attuale .................................................. 3

3. FASI E CARATTERISTICHE LAVORATIVE DELLE OPERE DA REALIZZARE ........................................................ 4

3.1 Premessa ............................................................................................................................................. 4

3.2 Allestimento cantiere .......................................................................................................................... 8

3.3 Scavi ..................................................................................................................................................... 8

3.4 Rifacimento allacci fognari ...................................................................................................................... 9

3.5 Posa tubazioni acquedotto costruzione camerette acquedotto e predisposizione allacciamenti. ........ 9

NORME TECNICHE DA RISPETTARE ........................................................................................................... 10

SCELTA DEI MATERIALI .............................................................................................................................. 10

CARATTERISTICHE DELLE TUBAZIONI ........................................................................................................ 11

PEZZI SPECIALI ........................................................................................................................................... 12

BLOCCHI DI ANCORAGGIO ......................................................................................................................... 13

3.6 Ripristino della rete di raccolta delle acque meteoriche ...................................................................... 16

3.7 Realizzazione nuovi marciapiedi e posa della rete SILFI illuminazione ................................................. 16

3.8 Rifacimento finale asfalti ....................................................................................................................... 16

4. CANTIERIZZAZIONE E PRIME INDICAZIONI PER LA SICUREZZA .................................................................. 16

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 2

1. OGGETTO DEI LAVORI

La presente relazione illustra il progetto per il rifacimento della rete idrica e degli allacci idrici e fognari in via

de’ Serragli nel comune di Firenze.

I lavori oggetto di progettazione, riguardano un tratto di via de’ Serragli dall’incrocio con Via di Sant’Agostino

a Piazza della Calza, della lunghezza di circa 800m, come meglio riportato negli elaborati grafici in allegato,

prevedendo le seguenti opere:

- rimozione dell’attuale pavimentazione stradale;

- esecuzione di scavi a sezione ristretta fino ad una profondità media di circa 1,5 m dal p.c.;

- realizzazione delle nuove linee di acquedotto dn300 e dn150 a fianco delle esistenti;

- realizzazione dei nuovi allacci idrici in multistrato;

- realizzazione dei nuovi allacci fognari, recuperando i punti di inserimento già esistenti sulla condotta

fognaria di centro strada; si sottolinea che l’esistente condotto fognario non verrà sostituito;

- rifacimento della nuova rete di raccolta delle acque meteoriche;

- rifacimento dell’intera pavimentazione stradale e dei marciapiedi;

L'appalto, gestito dal Comune di Firenze, riguarderà inoltre la sostituzione delle linee SILFI dell’illuminazione

pubblica oltre, come sopra riportato, alla ripavimentazione dell'intera via ed al rifacimento dei marciapiedi.

E’ da aggiungere che, per ciò che concerne la tubazione dell’acquedotto DN300 da dismettere, essa non

verrà rimossa mentre c’è la proposta di inserirvi all’interno il cavidotto delle fibre ottiche che andrà ad

aggiungersi alle due linee già presenti ed attualmente passanti sotto i marciapiedi.

In ragione dell’estrema criticità dell’area oggetto di intervento, sono state eseguite delle attività di indagine

geofisica propedeutiche alla progettazione.

In particolare sono state eseguite le seguenti indagini:

- rilievo GPR, georadar, per l’individuazione e mappatura dei sottoservizi esistenti; il GPR è stato eseguito

con una griglia di indagine “densa”, come riportato negli elaborati grafici in allegato;

- rilievo celerimetrico ed ispezione dei pozzetti esistenti.

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1.1 Attuali criticità individuate

I risultati delle indagini eseguite, hanno confermato che l’area oggetto di intervento presenta delle criticità

mediamente importanti: in particolare risulta evidente l’elevata densità dei sottoservizi presenti per cui

dovrà essere prevista un’attività coordinata ed integrata fra i diversi gestori sia per la rimozione che la posa

in opera delle nuove tubazioni.

La sostanziale difficoltà dell’intervento consta nell’organizzazione del cantiere e delle lavorazioni specifiche

in modo tale da minimizzare i fastidi ai residenti nonché i tempi di realizzazione nel rispetto delle norme di

sicurezza.

2. CARATTERISTICHE DELLE OPERE

I lavori in progetto, saranno realizzati secondo cantieri/tratti successivi, in termini spaziali e temporali, in

modo da ridurre il disagio per i residenti e gli esercizi commerciali nonché limitare problemi eccessivi alla

viabilità in quanto via de’ Serragli risulta svolgere un importante ruolo di collegamento dal centro città verso

le zone limitrofe.

2.1 Ubicazione dell’area di intervento e descrizione dello stato attuale

L’area di intervento è situata nel quartiere di Santo Spirito nella zona d’Oltrarno del centro storico cittadino

e nello specifico il cantiere sarà suddiviso in tre sottocantieri:

• Tratto A. dall’incrocio con via Sant’Agostino fino a Via della Chiesa: lunghezza complessiva circa

190m;

• Tratto B. da via della Chiesa a via del Campuccio: lunghezza complessiva circa 80m;

• Tratto C. da via del Campuccio a piazza della Calza: lunghezza complessiva circa 530m motivo per cui

è necessario suddividerlo in due sottotratti C1 e C2.

La suddivisione nei tre tratti sovraesposti è legata alla possibilità di poter gestire il traffico ordinario durante

la cantierizzazione evitando così di chiudere completamente l’accesso a Via de’Serragli con le conseguenze

che ciò potrebbe portare alla viabilità della zona sud di Firenze ( tavola 3.32 PLANIMETRIA GENERALE

CANTIERIZZAZIONE E MODIFICHE VIABILITA’).

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3. FASI E CARATTERISTICHE LAVORATIVE DELLE OPERE DA

REALIZZARE

3.1 Premessa

Nella realizzazione dell’opera si possono distinguere le seguenti fasi principali:

• Allestimento del cantiere;

• Scavi ed individuazione dei vari sottoservizi;

• Posa della nuova condotta DN300 con realizzazione/adeguamento nuove camerette acquedotto;

• Posa della nuova condotta DN150 con realizzazione/adeguamento nuove camerette acquedotto;

• Realizzazione delle relative camerette di manovra;

• Collaudi nuove linee;

• Realizzazione allacciamenti idrici;

• Realizzazione allacciamenti fognari;

• Esecuzione impatti sulla rete acquedotto e messa esercizio delle nuove tubazioni;

• Rifacimento caditoie;

• Rifacimento marciapiedi;

• Ripristini finali asfalti.

• Intervento di rifacimento carpenterie interne cameretta piazza della Calza.

Di seguito si riporta una breve descrizione di tali fasi e delle relative attività in cui ciascuna di esse è stata

suddivisa: tali fasi si susseguono temporalmente e si ripetono su ciascuno dei quattro tratti, in veste grafica

l’equivalente successione delle fasi è esposta nella tavola 3.31 FASAGGIO SPECIFICO CANTIERIZZAZIONE.

Sono state analizzate diverse soluzioni di gestione del cantiere ai fini sia della minimizzazione dei disservizi

agli utenti che della velocizzazione delle lavorazioni in se’: si è optato infine per una soluzione ibrida tra

cantiere su metà carreggiata e cella in avanzamento di 30m di larghezza pari all’intera carreggiata (larghezza

media 5,8m circa). Ciascun tratto sarà comunque chiuso al traffico ordinario per mezzo di transenne ad

entrambi gli estremi del cantiere: la recinzione di cantiere sarà invece gestita diversamente durante il giorno

e la notte come si descrive nelle tavole specifiche.

Mentre nelle ore lavorative diurne l’area di cantiere occuperà l’intera carreggiata in modo da rendere

massimo lo spazio a disposizione dei mezzi d’opera all’interno della recinzione, di notte sarà prescritta la

necessità di mantenere libera da ingombri la semicarreggiata nella quale non si sta lavorando in modo tale

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da poter spostare il perimetro della recinzione sulla linea mediana della carreggiata e lasciare la possibilità di

passaggio ad eventuali mezzi d’emergenza.

Su ciascun tratto, una volta allestito il cantiere, si provvederà alla fresatura prescavo per una profondità di

10cm ai fini della suddivisione del materiale da disporre a discarica per smaltimento; in seguito si scaverà per

la larghezza necessaria a seconda della linea, 0,9m oppure 1,30m rispettivamente per il dn150 e dn300 e la

profondità necessaria massima 1,5m e 1,70m.

La stima delle larghezze è calcolata in modo tale da poter avere uno scavo comprensivo sia della tubazione

esistente che dello spazio necessario per la posa della nuova oltre ad una distanza minima tra le due pari ad

un DN e la distanza minima dalle pareti per un ottimale rinfianco.

La metà carreggiata non interessata dai lavori verrà mantenuta asfaltata in modo tale che possa funzionare

da viabilità di cantiere nonché passaggio per i mezzi d’emergenza minimizzando oltretutto fastidi di altro

tipo quali polveri o interventi aggiuntivi quali l’abbassamento dei pozzetti esistenti che sarebbero sorti nel

caso di fresatura iniziale dell’intera larghezza della carreggiata.

Successivamente si passerà quindi alla fase di posa della nuova tubazione a fianco dell’esistente con

successivo collaudo e realizzazione di allacci idrici e fognari relativi a quel lato di strada: a differenza del

sistema esistente, verranno quindi eliminati gli attraversamenti delle linee trasversali (con conseguente

rifacimento, ove necessario, della condotta fognaria precedentemente interessata) così da avere ogni lato

strada servito dalla linea più vicina; in tal modo le due nuove tubazioni verranno impattate mediamente

dallo stesso numero di allacci.

La fase di collaudo riguarderà pertanto l’intero sottotratto cosa che nel complesso porta necessariamente ad

inserire sulle nuove linee 5 organi di sezionamento ciascuna: poiché per arrivare al collaudo sarà quindi

necessario lasciare metri di traccia aperta, è stato perciò deciso di recintare lo scavo durante l’avanzamento.

A causa della presenza di numerosi sottoservizi, la fase di scavo risulterà particolarmente delicata: per tale

motivo sono stati computati metri cubi idonei di scavo da realizzare a mano.

La realizzazione degli allacci idrici sarà fatta a tubazione carica permettendo perciò un disservizio minimo

all’utenza: nel momento in cui sarà pronto il nuovo allaccio a fianco del vecchio sarà sufficiente staccare il

vecchio ed allacciare il nuovo da cassetta; si dovrà inoltre provvedere alla posa di lastroni di ferro a

protezione degli scavi sui marciapiedi necessari per garantire l’accesso ai civici durante la fase specifica di

lavorazione.

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Per ciò che invece riguarda gli allacci fognari, prima dell’inizio dei lavori, per ciascun tratto si prevede la

pulizia della condotta con contemporanea videoispezione in modo da avere una conferma visiva dello stato

degli allacci e del numero.

Si prescrive di riutilizzare gli esistenti innesti sulla linea fognaria in modo da non mettere a rischio l’esistente

struttura in muratura: verranno realizzati contemporaneamente agli allacci idrici avanzando nel tratto di

cantiere.

Sempre in avanzamento lungo la semicarreggiata verranno posate le nuove caditoie e le relative condotte di

collegamento alla rete fognaria mista presente in centro strada.

Al termine delle suddette lavorazioni si provvederà ai riempimenti dei vari scavi con misto cementato fino a

circa -50cm alla quota del piano esistente; lo strato superiore sarà di circa 40cm di materiale arido e 10 cm di

binder in modo tale da realizzare comunque un piano viabile idoneo a poter essere utilizzato a servizio

dell’altra metà di carreggiata.

Una volta realizzata la sostituzione anche dell’altra linea, la fase successiva vede una gestione diversa della

cantierizzazione con una cella di 30m in avanzamento sull’intera larghezza della carreggiata: in questa fase si

prevede infatti la demolizione completa dei marciapiedi esistenti, la posa delle nuove linee per

l’illuminazione ed il rifacimento dei marciapiedi stessi secondo il nuovo progetto presentato dal Comune di

Firenze (vedi tavole da 3.2 a 3.7). La lunghezza della cella è minima in modo tale da isolare tutte le

lavorazioni all’interno di essa e restituire quindi rapidamente l’accesso alle abitazioni ed ai negozi

garantendo nel contempo la minima distanza per civico da dover ricoprire a piedi in caso di emergenza.

Una volta coperta, con l’avanzamento della cella, l’intera lunghezza del tratto, si passa all’ultima fase che è

quella della scarifica dei primi 10cm e quindi della demolizione del corpo stradale per un’altezza di circa

40cm necessari a preparare la base per la realizzazione della massicciata e del nuovo pacchetto bituminoso:

sarà realizzata tratto per tratto per l’intera larghezza della carreggiata.

Come evidenziato nella tavola 3.23 PARTICOLARI COSTRUTTIVI - SEZIONI DI SCAVO E RISPRISTINO, il

pacchetto dei ripristini sarà formato da uno strato di tessuto non tessuto a separazione dal sottofondo, 30

cm di massicciata in misto cementato, 10cm di strato bitumato di base, 6cm di strato bitumato binder di

collegamento ed infine 4cm di tappeto di usura; al termine di ciò si provvederà alla realizzazione della

segnaletica stradale. Ci saranno tre diversi tipi di sezioni di ripristino finale: una standard nei TRATTI A e B

con il pacchetto sovraesposto ed i marciapiedi ripristinati in tappeto di usura e d altre due, entrambe nel

TRATTO C, comprensive delle estensioni del marciapiede ripristinato in pietra, necessarie per la realizzazione

delle curve di traffic calming.

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Al termine dei ripristini si provvederà allo spostamento del cantiere sul tratto successivo: particolare

attenzione dovrà essere posta alla gestione delle lavorazioni sugli incroci stradali che costringeranno alla

temporanea impossibilità di bypass del tratto precedente/successivo. Si cercherà quindi di eseguire tali

opere durante le ore notturne e realizzare i pozzetti di connessione esternamente all’incrocio così da

minimizzare i tempi di messa in opera.

Di seguito si riporta la successione delle fasi sul singolo tratto tipo:

GESTIONE INTERO TRATTO

0 chiusura strada e preparazione cantiere

1 LATO DESTRO

1.1 fresatura stradale (tappeto e binder 15cm) per una larghezza dello scavo + 10 cm ali

1.2 scavo per posa tubazione ACQ DN300 (larghezza media L=100cm)

1.3 realizzazione pozzetti

1.4 formazione letto di sabbia, posa tubazione ACQ DN300 e recinzione a protezione dello scavo

2 COLLAUDO

CANTIERE CELLA 30m IN AVANZAMENTO

3.A 3.A.1 realizzazione allacci idrici e sostituzione (previo scavo trasversale): restare sotto i 50cm

3.A.2 realizzazione allacci fognari e sostituzione ( previo scavo trasversale )

3.A.3 riempimento con misto cementato fino al livello di fondo della massicciata (-50cm da pc)

3.A.4 riempimento con materiale arido riciclato per circa 40cm

3.A.5 realizzazione di strato bituminoso di 10 cm fino alla quota pc esistente

3.B posa caditoie, cunette

3.C 3.C.1 demolizione marciapiedi esistenti

3.C.2 posa corrugati e pozzetti SILFI

3.D realizzazione nuovi marciapiedi

1 LATO SINISTRO

1.1 fresatura stradale (tappeto e binder 15cm) per una larghezza dello scavo + 10 cm ali

1.2 scavo lato destro tubazione ACQ DN150 (larghezza media L=60cm)

1.3 realizzazione pozzetti

1.3 formazione letto di sabbia, posa tubazione ACQ DN150 e recinzione a protezione dello scavo

2 COLLAUDO

CANTIERE CELLA 30m IN AVANZAMENTO

2,5 blocchi

3.A 3.A.1 realizzazione allacci idrici e sostituzione (previo scavo trasversale): restare sotto i 50cm

3.A.2 realizzazione allacci fognari e sostituzione ( previo scavo trasversale )

3.A.3 riempimento con misto cementato fino al livello di fondo della massicciata (-50cm da pc)

3.A.4 riempimento con materiale arido riciclato per circa 40cm

3.A.5 realizzazione di strato bituminoso di 10 cm fino alla quota pc esistente

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3.B posa caditoie, cunette

3.C 3.C.1 demolizione marciapiedi esistenti

3.C.2 posa corrugati e pozzetti SILFI

3.D realizzazione nuovi marciapiedi

GESTIONE INTERO TRATTO

4 4.1 fresatura e scarifica intera carreggiata per 50cm

4.2 realizzazione di massicciata per 30cm

4.3 realizzazione pacchetto asfalti sezione stradale 20cm

4.4 lavorazione specifica: stesura geotessuto

4.5 realizzazione segnaletica stradale

5 chiusura e spostamento area cantiere

3.2 Allestimento cantiere

Comprende la predisposizione dell’area da destinare a cantiere, delle aree di servizio e di lavoro, la

realizzazione delle vie di circolazione e di tutti gli adempimenti legislativi.

Ai fini della sicurezza come meglio esposto negli elaborati tecnici e grafici relativi alla sicurezza sono state in

particolare individuate le seguenti attività:

- delimitazione dell’area di cantiere e adempimenti legislativi;

- installazione impianto elettrico e rete di terra;

- installazione strutture prefabbricate e servizi igienico-sanitari;

- allestimento delle vie di circolazione per i pedoni.

3.3 Scavi

Comprende tutte le operazioni di scavo entro il perimetro del cantiere per l'intera carreggiata stradale. Lo

scavo deve essere condotto tenendo conto della posizione dei sottoservizi con riferimento alle planimetrie

allegate al progetto. I sottoservizi dovranno comunque rimanere in servizio ed essere dismessi solo a

sostituzione avvenuta. Nello specifico si ha la presenza a centro strada della linea di MP del metano, la rete

di illuminazione pubblica lateralmente su ogni lato vicino ai marciapiedi nonché la rete ENEL.

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3.4 Rifacimento allacci fognari

L'attuale fognatura che sarà mantenuta tal quale, è costruita in muratura di diverso diametro ed è

posizionata a centro strada: dovranno essere sostituiti tutti gli allacci in essere senza andare a realizzare

nuovi innesti sulla condotta in modo da preservarne le caratteristiche strutturali. Particolare attenzione

dovrà essere fatta nel definire ogni volta la soluzione migliore per connettersi all’edificio nel suo punto di

scarico.

Oltre agli allacci fognari relativi agli scarichi civili e produttivi esistenti, sarà necessario sostituire tutti i

collegamenti alle caditoie nonché alle griglie di raccolta delle acque meteoriche.

Durante questa fase bisognerà inoltre avere un’accortezza tale da ridurre il più possibile la emissione di

cattivi odori verso l'esterno.

3.5 Posa tubazioni acquedotto costruzione camerette acquedotto e

predisposizione allacciamenti.

Fase relativamente complessa: prevede le normali operazioni di posa all'interno di uno scavo aperto, e

comprende la movimentazione di carichi dovuti alle tubazioni che hanno la lunghezza di 6 mt per ogni barra.

L'ingombro per il diametro DN300 ed il peso della ghisa costituiscono una relativa difficoltà all'interno di un

cantiere di ridotte dimensioni; la movimentazione deve avvenire solo con mezzi meccanici. In questa fase

saranno realizzate le camerette per i collegamenti delle tubazioni e l’installazione degli organi di manovra.

Per i pezzi speciali quali valvole e giunti, sono predisposti adeguati pozzetti e camerette di ispezione secondo

quanto previsto in progetto: le tubazioni, pezzi speciali, sfiati, valvole, scarichi ecc. dovranno essere forniti

dalla Ditta aggiudicatrice della gara di appalto e conformi a quanto indicato nel Capitolato e negli elaborati

grafici.

Per la realizzazione della condotta sono stati previsti tubi in ghisa sferoidale con giunto Express e giunto

elastico antisfilamento tipo NATURAL o similari, che dovranno essere forniti dalla Ditta aggiudicatrice della

gara di appalto. Per quanto attiene ai pezzi speciali, si tratta di curve, diramazioni, T e pezzi speciali con

giunto a bicchiere Express o flangiati o a bicchiere anch’essi in ghisa sferoidale.

In fase di esecuzione si richiede, dove possibile a causa delle relative vicinanze tra i vari allacci, di accorpare

gli stessi al fine di ottimizzare la posa dei nuovi.

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NORME TECNICHE DA RISPETTARE

Il progetto è redatto nel rispetto della normativa vigente in materia di lavori pubblici e risorse idriche ed in

particolare delle seguenti leggi e regolamenti:

• Legge 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni;

• Regolamento approvato con il D.P.R., 207/2010 e successive modificazioni;

• D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 e successive modificazioni ed integrazioni, recante il “Testo unico delle

disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità”;

• D.Lgs. 81/2008, e successive modifiche ed integrazioni, per quanto riguarda i piani per la sicurezza;

• T.U. 11/12/1933, n. 1775: Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici;

• Legge 5/1/1994, n. 36 (Legge Galli): Disposizioni in materia di risorse idriche;

• Norma UNI EN 805: La norma UNI EN 805 del Giugno 2002 "Approvvigionamento di Acqua - Requisiti

per sistemi e componenti all'esterno di edifici" indica le linee guida per la progettazione delle reti

idriche e, tra l'altro, stabilisce una nuova terminologia per classificare le pressioni delle condotte;

• Norma UNI EN 545;

• D.M. LL.PP 12.12.1985: Normativa sul collaudo delle reti idriche;

• D. L.vo 02/02/2001, n. 31: Qualità delle acque destinate al consumo umano;

• D. M. Salute 6/4/2004 n. 174 : Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere

utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque

destinate ad uso umano;

• D.Lgs. n. 152/2006; T.U. Ambiente.

SCELTA DEI MATERIALI

L’analisi dei materiali e della tipologia d’intervento è stata eseguita tenendo conto dei seguenti fattori:

• resistenza della nuova condotta alle pressioni di esercizio;

• riduzione delle perdite di carico distribuite, ovvero scelta di materiali a bassa scabrezza;

• semplicità di gestione e manutenzione;

• minimizzazione delle perdite di carico concentrate;

• semplicità ed economicità della posa in opera.

L’esame di ciascun parametro ha portato alla scelta della seguente tipologia di condotte:

Barre e pezzi speciali in ghisa sferoidale DN 150, DN300 per il tratto i due tratti in sostituzione;

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Barre e pezzi speciali in acciaio inox AISI 316L con vari DN spessore 3 mm, per le nuove carpenterie

all’interno della camera di Piazza della Calza.

CARATTERISTICHE DELLE TUBAZIONI

Le tubazioni in ghisa sferoidale dovranno essere prodotte in stabilimento europeo certificato a norma EN ISO

9001:2000 e conformi alla norma EN 545.

La ghisa sferoidale impiegata per la fabbricazione dei tubi dovrà avere le seguenti caratteristiche:

• carico unitario di rottura a trazione: 420 MPa

• allungamento minimo a rottura: 10%

• durezza Brinell: 230 HB

La lunghezza utile dovrà essere pari a 5.5-6 metri.

Le relative tolleranze sono conformi alla norma EN 545.

I tubi forniti devono essere dritti: facendoli rotolare su due guide distanti tra loro circa 2/3 della lunghezza

del tubo, la freccia massima non dovrà superare in mm. 1,30 volte la lunghezza del tubo in metri (circa 1,30

per mille).

Le tubazioni saranno rivestite esternamente con una lega di zinco e alluminio con una massa minima pari a

400 g/m2 e preferibilmente con una composizione pari a 85 % zinco - 15 % alluminio, con successiva vernice

epossidica di finitura secondo quanto indicato nella norma EN 545:2010 e per le prestazioni indicate al

paragrafo D.2.2 dell’appendice D della suddetta norma, secondo il quale evidenza delle prestazioni a lungo

termine per la soluzione suddetta (per esempio prove e referenze) dovrà essere fornita dal fabbricante e

accompagnata da certificato di terza parte da ente accreditato secondo norme UNI CEI 45000 per la

conformità del rivestimento alla norma EN 545:2010 e di attestazione di avvenuto controllo in stabilimento

da parte dell’ente stesso, che certifica le referenze presentate dal produttore.

In alternativa saranno provvisti di rivestimento esterno normalmente realizzato con uno strato di zinco puro

di 200 g/m2 applicato per metallizzazione ricoperto da uno strato di finitura di prodotto bituminoso o di

resine sintetiche compatibili con lo zinco, secondo la norma EN 545.

Il rivestimento interno invece sarà realizzato con malta cementizia d’altoforno applicata per centrifugazione

secondo la norma EN 545:2010 e certificato secondo quanto prescritto al punto 7.1 della suddetta norma in

originale o copia conforme rilasciato da organismo accreditato secondo le norme EN 45000 ed EN ISO 17020

e che abbia sottoscritto l’accordo “European Cooperation for accreditation (EAC)”.

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 12

Il cemento, come prescritto dalla norma EN545:2010 al paragrafo 4.5.3.1, dovrà essere conforme alla norma

EN197-1 ed alla Direttiva Europea 98/83/EC con certificato in originale o copia conforme rilasciato da

organismo accreditato secondo le norme EN 45000 ed EN ISO 17020 e che abbia sottoscritto l’accordo

“European Cooperation for accreditation (EAC)”.

La classe di Pressione di Funzionamento Ammissibile (PFA) dovrà essere almeno pari a:

• DN 60 - 300 40 bar

Le deviazioni angolari permesse dal giunto saranno le seguenti:

• DN 60 - 150 5°

• DN 200 - 300 4°

I tubi, generalmente prodotti in barre di 6 metri, saranno predisposti per giunzioni con giunto elastico a

bicchiere con giunzione a mezzo di anello di gomma.

Il giunto, che dovrà permettere deviazioni angolari e spostamenti longitudinali del tubo senza

comprometterne la tenuta, sarà elastico di tipo automatico, conforme alla norma UNI 9163/1987.

La guarnizione dovrà presentare all’esterno un apposito rilievo per assicurare il suo alloggiamento all’interno

del bicchiere ed una forma conica con profilo divergente a “coda di rondine” all’estremità opposta. La tenuta

sarà assicurata dalla reazione elastica della gomma e dalla compressione esercitata dal fluido nel profilo

divergente della stessa. Le guarnizioni per il trasporto delle acque potabili saranno tutte conformi al D.M.

174 del 06 Aprile 2004.

Le tubazioni in acciaio inox AISI 316L utilizzate per l’intervento di risanamento dovranno essere conformi alla

norma EN 10217-7.Le cartelle stampate in acciaio inox AISI 316L a saldare dovranno essere rigate

concentriche, finitura decapata; le flange piane in acciaio inox AISI 316L a saldare dovranno rispettare la

norma EN 1092-1/01.

Il tutto dovrà essere conforme al D.M. 174 del 06 Aprile 2004.

PEZZI SPECIALI

I raccordi in ghisa sferoidale DN 150 e DN 300 saranno conformi alla norma EN 545:2007.

Il rivestimento esterno ed interno dei raccordi sarà costituito da uno strato di vernice epossidica blu

applicata per cataforesi previa sabbiatura e fosfatazione allo zinco secondo la EN 545:2007. Le guarnizioni

per il trasporto di acque potabili saranno conformi al D.M. 174 del 06 Aprile 2004.

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 13

BLOCCHI DI ANCORAGGIO

Il deflusso delle condotte avviene in pressione, pertanto, in corrispondenza di punti singolari (curve,

estremità, variazioni di diametro, punti di convergenza di più tronchi, punti in cui sono inserite

apparecchiature speciali etc. etc.) è indispensabile inserire idonei blocchi di ancoraggio in grado di assorbire

le azioni che il fluido trasmette in quei punti.

Per le tubazioni posate in trincea di scavo le sollecitazioni che sorgono in corrispondenza di punti singolari

del tracciato vengono trasmesse dai blocchi o solo al fondo dello scavo oppure sia al fondo che alle pareti

dello scavo stesso.

La seconda soluzione, quando è realizzabile, risulta più economica della prima, poiché richiede per la

stabilità blocchi di minori dimensioni.

Il dimensionamento dei blocchi di ancoraggio avviene analizzando le sollecitazioni che nascono in

corrispondenza dei punti singolari e cioè, in altri termini, calcolando la risultante delle spinte -idrostatica e

quantità di moto- agenti sul punto in questione.

Tali spinte possono essere contrastate in parte mediante la forza di attrito che nasce alla base di appoggio

del blocco di ancoraggio sul terreno ed in parte a mezzo della spinta passiva della parete dello scavo a

contatto con il blocco.

Il blocco è una struttura monolitica in magrone di calcestruzzo, a pianta rettangolare o trapezia, ancorata in

più modi al terreno, le cui verifiche vengono eseguite sommando alle spinte di cui sopra, il peso proprio del

blocco stesso. Pertanto, per un corretto dimensionamento dei blocchi di ancoraggio devono essere

soddisfatte le verifiche seguenti:

• verifiche allo scorrimento del blocco;

• verifica di resistenza del calcestruzzo del blocco agli sforzi massimi cui è sottoposto;

• verifica di resistenza del terreno a sopportare le pressioni massime trasmesse dal blocco.

Sostanzialmente si tratta di assegnare delle dimensioni di tentativo al blocco di ancoraggio, controllando che

siano soddisfatte le tre verifiche sopra citate con valori idonei dei coefficienti di sicurezza.

Il dimensionamento dei blocchi di ancoraggio necessari per la corretta posa in opera della nuova condotta

idrica è riportato di seguito.

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 14

Parametri di dimensionamento blocchi di ancoraggio

Terreno di posa: valutando le caratteristiche geologiche della zona, si considera opportuno fare riferimento

alla categoria terreni sabbiosi, sabbie argillose, terreni umidi, del TIPO A.

Di seguito si riportano i valori medi dei terreni argillosi e i dati di progetto:

Angolo attrito interno: α = 20°

Coesione: c = 500 kg/mq

Peso specifico: γ = 1800 kg/mc

Pressione d’esercizio: 2,5 bar

Pressione di collaudo: 3,75 Bar

Altezza rinterro: 2 metri

Tubazioni di progetto: Ghisa sferoidale DN 300, Ghisa sferoidale DN 150

Pezzi speciali: Raccordi, curve, diramazioni in ghisa sferoidale DN 300 e DN 150

Di seguito si riportano i valori della spinta R (la risultante della spinta delle pressioni) nei punti singolari,

ovvero curve e raccordi, nelle condizioni di lavoro sopra ipotizzate.

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 15

Le tabelle che seguono indicano le dimensioni minime dei blocchi di ancoraggio affinché la spinta di

contrasto totale U sia maggiore della spinta dovuta alla pressione interna del fluido della condotta:

U≥R

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Relazione tecnica rete idrica e fognaria Pagina 16

3.6 Ripristino della rete di raccolta delle acque meteoriche

La rete di raccolta delle acque meteoriche dovrà essere ripristinata come l’attuale, convogliando gli scarichi

dei pluviali degli edifici e delle caditoie nella rete fognaria mista.

Si procederà al rifacimento delle caditoie stradali (griglia, pozzetto sifonato e tubazione di collegamento)

posizionandole in corrispondenza delle attuali o integrando con nuove caditoie nel tratto in cui è prevista la

modifica della sede stradale così come da elaborati grafici di progetto.

3.7 Realizzazione nuovi marciapiedi e posa della rete SILFI

illuminazione

Come già accennato i nuovi marciapiedi saranno oggetto di specifica progettazione da parte del Comune da

integrare alla presente: nella fase di realizzazione degli stessi sarà da tener presente che le nuove linee

dell’illuminazione pubblica SILFI saranno da posizionare il più vicino possibile agli edifici come richiesto dai

tecnici e anche tale intervento sarà specificatamente approfondito nei relativi elaborati di progetto.

Per ciò che riguarda i marciapiedi, nei tratti A e B saranno ripristinati secondo una sezione standard con

piano di calpestio in tappeto d’usura come si evidenzia in tavola 3.23: è solamente nel tratto C che verranno

inserite le opere di traffic calming ed i ripristini dei marciapiedi in pietra.

3.8 Rifacimento finale asfalti

Il rifacimento degli asfalti sarà realizzato tratto per tratto come fase finale con lavorazioni estese a tutta

carreggiata: si andrà a scarificare per 50 cm per tutta la larghezza della carreggiata, a posare il tessuto non

tessuto a separazione rispetto al fondo stradale e quindi a realizzare i 30cm di massicciata in misto

cementato, uno strato bituminoso di base dello spessore di 10 cm seguito dallo strato di collegamento

binder di 6cm ed infine i 4cm di tappeto di usura.

4. CANTIERIZZAZIONE E PRIME INDICAZIONI PER LA SICUREZZA

Per la specifica organizzazione delle lavorazioni all’interno del cantiere e per le indicazioni in merito alla

sicurezza si rimanda alle tavole 3.31-3.32-3.33 nonché all’allegato PRIME INDICAZIONI PER LA STESURA DEL

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (PSC), COSTI DELLA SICUREZZA E CRONOPROGRAMMA.