Abitare il mio spazio - Collegio Marconi

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L’obiettivo generale dell’iniziativa è quello di produrre una riflessionesualcunitemieprincipibasedell’architettura e contemporaneamente proporre un’attività formativa nell’ambitodiunadisciplinachedasemprecondiziona ecaratterizzailnostroviverequotidiano,macheoggi sempre più spesso diventa oggetto di ambiguità e diffidenza. Nell’immaginario collettivo il termine architettura viene associato sempre più spesso a concetti estetico- formali,perdendodivistairealiobiettividelladisciplina esvuotandoladellagranderesponsabilitàchequesta assume,sianeiconfrontidell’ambienteesterno,siain relazione alla qualità della vita umana. Architetturasignificainprimoluogotrasformazione dell’ambienteeciòdovrebbepresupporreunagrande partecipazione e consapevolezza non solo degli addetti ai lavori, ma soprattutto da parte dei cittadini. Da questa riflessione nasce l’idea e l’esigenza di comunicare tali considerazioni alle comunità locali attraverso la scuola con l’obiettivo di avviare un significativoprocessodiconoscenzaericonversione culturale. Illaboratoriointendepromuoverel’architetturacome strumentodisensibilizzazioneversotemimoltoattuali come la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico delle città, l’ecocompatibiltà dei materiali da costruzione e in particolare il concetto di qualità ambientalecomebenecomune.Tuttociòsenzaperò perdere di vista l’obiettivo principale, ossia la formazione e l’arricchimento culturale dei giovani studenti coinvolti. Abitare il mio spazio è stato curato da Luca Maiello e Nicola Sutto che fondano nell’aprile 2012 la piattaforma culturale for[MS] che si occupa di architettura,grafica,design,installazionieallestimenti. Traleesperienzesviluppate: WORKSHOCKnell’ambito diMAKEART-esperimentidiriusodellacittà,sviluppato incollaborazioneconRIZOO,l’installazioneurbana MUSICADACQUAall’internodellaFestadellaMusica in collaborazione con OPLA’+, l’allestimento della mostraESPERIENZEDALSUONOalMuseodellaCittà diPortogruarodicuièinviadisviluppounimportante progettodirinnovamento,illaboratorioealrelativa mostraABITAREILMIOSPAZIOcondottoalcollegio Marconi di Portogruaro. LucaMaiello(Napoli,1986)silaureainArchitettura presso l’università degli studi diTrieste, con la tesi “redisegnfvghotels” conlavotazione110su110elode. Partecipaaconcorsieworkshopinternazionalitracui ilconcorsoNewArchitectures:riflessioneprogettuale sulletematichedelriciclaggioevalorizzazionedel patrimonio immobiliare del distretto della sedia e il workshop internazionale Enhancingspaces, considerazioni sulla città del futuro. Nicola Sutto (Portogruaro, 1985) si laurea in Architettura per il Paesaggio presso l’università degli studi di Venezia,conlatesi “ilparcoarcheologicodiAquileia” con la votazione di 110 su 110 e lode. Partecipa a numerosi concorsi tra cui Il bastione poligonale di treviso (menzione d’onore), Marmomacc Meet design (menzione d’onore) e l’international competitionoflandscapeschoolofdesign,progetto poiespostoallaBiennaleEuropeadelPaesaggiodi Barcellona. Oggi più che mai si avverte la necessità di pensare e quindi sviluppare qualsiasi tipo di attività umana secondo dei principi di rispetto e compatibilità ambientale. Alberto Magnaghi nel suo libro“Il progetto locale- verso la coscienza di luogo” considera i luoghi dei soggetti,delleentitàculturalicherestituisconoidentità, memoria,messaggisimbolicieaffettivi. Questotipo di atteggiamento è la logica conseguenza di una ridefinizione del rapporto culturale tra uomo e territorio. Illaboratoriodiarchitetturagiovanihapropostoper la sua seconda edizione un tema di grande attualità eimportanzaqualel’ecocompatibilità,mantenendo comunque al centro del confronto e delle riflessioni progettuali il tema dell’abitare. Il tema proposto ha riguardato in particolare lo sviluppo di una piccola cellula abitativa concepita per lo svolgimento diattivitàludicheericreativedapartedeiragazzistessi, iqualihannodovutopensarequestopiccoloambiente secondodeicriteriliberieassecondandoilpiùpossibile la loro creatività. Lesoluzionipropostehannoaltresìdovutotenerconto dell’utilizzo del legno e suoi derivati come unico materiale da costruzione. Il laboratorio è stato sviluppato attraverso gli strumenti classici della disciplina architettonica come disegni, tavole, schizzi a mano libera e semplici modellini di studio sviluppando il tema con la massima libertà creativaeartistica.Daunpuntodivistametodologico,la collaborazione tra studenti, riuniti in gruppi di 2/3 persone, hapermessodigiungereascelteragionateecondivise attraverso l’interazione. Attraverso l’aspetto ludico dell’attività,iragazzipotrannoesprimereedareforma alle proprie capacità tecnico-artistiche nonché creative. Alterminedellasettimanadilaboratorio,apartiredalle riflessioniedaglispuntideiragazzi,verràrealizzatoun modelloinscala1:1incollaborazioneconalcuneditte dicostruzioniinlegnolocale.Questopermetteràagli studenti coinvolti di apprezzare e ragionare sulle diverse fasidisviluppodiunprogettoarchitettonico:dallasua ideazione fino alla restituzione del manufatto. Introduzione al LAG LAG 2013: Abitare il mio spazio for[MS] design [email protected] +39 340 461 5199 +39 348 777 3406 Introduzione al LAG Abitare il mio spazio MUSEO DELLA CITTÀ Torre Sant’ Agnese, Portogruaro 29 giugno - 27 luglio 2013 MOSTRA DEI PROGETTI DEI RAGAZZI DELL’ISTITUTO VESCOVILE “G. MARCONI” a cura di: Dott. Luca C. Maiello Dott. Nicola Sutto con il patrocinio di in collaborazione con

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L’obiettivo generale dell’iniziativa è quello di produrre una riflessione su alcuni temi e principi base dell’architettura e contemporaneamente proporre un’attività formativa nell’ambito di una disciplina che da sempre condiziona e caratterizza il nostro vivere quotidiano, ma che oggi sempre più spesso diventa oggetto di ambiguità e diffidenza.Nell’immaginario collettivo il termine architettura viene associato sempre più spesso a concetti estetico-formali, perdendo di vista i reali obiettivi della disciplina e svuotandola della grande responsabilità che questa assume, sia nei confronti dell’ambiente esterno, sia in relazione alla qualità della vita umana.Architettura significa in primo luogo trasformazione dell’ambiente e ciò dovrebbe presupporre una grande partecipazione e consapevolezza non solo degli addetti ai lavori, ma soprattutto da parte dei cittadini.Da questa riflessione nasce l’idea e l’esigenza di comunicare tali considerazioni alle comunità locali attraverso la scuola con l’obiettivo di avviare un significativo processo di conoscenza e riconversione culturale.Il laboratorio intende promuovere l’architettura come strumento di sensibilizzazione verso temi molto attuali come la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico delle città, l’ecocompatibiltà dei materiali da costruzione e in particolare il concetto di qualità ambientale come bene comune. Tutto ciò senza però perdere di vista l’obiettivo principale, ossia la formazione e l’arricchimento culturale dei giovani studenti coinvolti.

Abitare il mio spazio è stato curato da Luca Maiello e Nicola Sutto che fondano nell’aprile 2012 la piattaforma culturale for[MS] che si occupa di architettura, grafica, design, installazioni e allestimenti. Tra le esperienze sviluppate: WORKSHOCK nell’ambito di MAKE ART-esperimenti di riuso della città, sviluppato in collaborazione con RIZOO, l’installazione urbana MUSICADACQUA all’interno della Festa della Musica in collaborazione con OPLA’+, l’allestimento della mostra ESPERIENZE DAL SUONO al Museo della Città di Portogruaro di cui è in via di sviluppo un importante progetto di rinnovamento, il laboratorio e al relativa mostra ABITARE IL MIO SPAZIO condotto al collegio Marconi di Portogruaro.

Luca Maiello (Napoli, 1986) si laurea in Architettura presso l’università degli studi di Trieste, con la tesi “redisegn fvg hotels” con la votazione 110 su 110 e lode. Partecipa a concorsi e workshop internazionali tra cui il concorso New Architectures: riflessione progettuale sulle tematiche del riciclaggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare del distretto della sedia e il workshop internazionale Enhancingspaces, considerazioni sulla città del futuro.

Nicola Sutto (Portogruaro, 1985) si laurea in Architettura per il Paesaggio presso l’università degli studi di Venezia, con la tesi “ il parco archeologico di Aquileia” con la votazione di 110 su 110 e lode.Partecipa a numerosi concorsi tra cui Il bastione poligonale di treviso (menzione d’onore), Marmomacc Meet design (menzione d’onore) e l’international competition of landscape school of design, progetto poi esposto alla Biennale Europea del Paesaggio di Barcellona.

Oggi più che mai si avverte la necessità di pensare e quindi sviluppare qualsiasi tipo di attività umana secondo dei principi di rispetto e compatibilità ambientale. Alberto Magnaghi nel suo libro “Il progetto locale-verso la coscienza di luogo” considera i luoghi dei soggetti, delle entità culturali che restituiscono identità, memoria, messaggi simbolici e affettivi. Questo tipo di atteggiamento è la logica conseguenza di una ridefinizione del rapporto culturale tra uomo e territorio.Il laboratorio di architettura giovani ha proposto per la sua seconda edizione un tema di grande attualità e importanza quale l’ecocompatibilità, mantenendo comunque al centro del confronto e delle riflessioni progettuali il tema dell’abitare.Il tema proposto ha riguardato in particolare lo sviluppo di una piccola cellula abitativa concepita per lo svolgimento di attività ludiche e ricreative da parte dei ragazzi stessi, i quali hanno dovuto pensare questo piccolo ambiente secondo dei criteri liberi e assecondando il più possibile la loro creatività.Le soluzioni proposte hanno altresì dovuto tener conto dell’utilizzo del legno e suoi derivati come unico materiale da costruzione. Il laboratorio è stato sviluppato attraverso gli strumenti classici della disciplina architettonica come disegni, tavole, schizzi a mano libera e semplici modellini di studio sviluppando il tema con la massima libertà creativa e artistica. Da un punto di vista metodologico, la collaborazione tra studenti, riuniti in gruppi di 2/3 persone, ha permesso di giungere a scelte ragionate e condivise attraverso l’interazione. Attraverso l’aspetto ludico dell’attività, i ragazzi potranno esprimere e dare forma alle proprie capacità tecnico-artistiche nonché creative. Al termine della settimana di laboratorio, a partire dalle riflessioni e dagli spunti dei ragazzi, verrà realizzato un modello in scala 1:1 in collaborazione con alcune ditte di costruzioni in legno locale. Questo permetterà agli studenti coinvolti di apprezzare e ragionare sulle diverse fasi di sviluppo di un progetto architettonico: dalla sua ideazione fino alla restituzione del manufatto.

Introduzione al LAG LAG 2013: Abitare il mio spazio for[MS] design

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Introduzione al LAG

Abitare il

mio spazioMUSEO DELLA CITTÀ Torre Sant’ Agnese, Portogruaro 29 giugno - 27 luglio 2013

MOSTRA DEI PROGETTI DEI RAGAZZI DELL’ISTITUTO VESCOVILE “G. MARCONI”

a cura di:Dott. Luca C. MaielloDott. Nicola Sutto

con il patrocinio di in collaborazione con

Stanza della Musica Stanza della meditazione Laboratorio botanico Piccolo chiosco

Alberto, Elisa ed Elisa, riflettono sul tema della musica e sulle esigenze di uno spazio dedicato allo studio e alla pratica di tale arte. Una pannellatura in sughero, grazie all’ottimo effetto isolante, permette l’ascolto della musica senza interferire con l’ambiente esterno. La presenza importante di un pianoforte è mitigata da un’apertura sottile sopra di esso, che permette al musicista di percepire le variazioni di luce nell’interno.Le pareti sono concepite per accogliere una moltitudine di strumenti musicali, dedicando uno spazio al relax e all’ascolto, grazie ad un amaca che trova sostegno sul telaio portante della stanza; sopra di essa un’apertura della copertura garantisce l’ingresso della luce, mitigata dalla presenza delle alberature circostanti, che creeranno all’interno un complesso gioco di luci e ombre. La copertura in bambù trova soluzione di continuità nella pergola che si dirada spazialmente, trovando suggestioni dal comportamento delle onde sonore. Un’edera rampicante, andrà a coprire con il tempo l’edificio, mitigandone la presenza all’interno del parco.

Matteo, Maddalena e Giorgia, si concentrano sull’uso dei materiali per caratterizzare la stanza della meditazione. Le pareti in sughero sono lasciate al grezzo e forate con interventi minimi, ma numerosi, in modo da permettere che fasci di luce innondino lo spazio in maniera sempre diversa al passare delle ore del giorno. La semplicità della stanza ben si adatta allo scopo per cui viene concepita anche se vi è un attento studio del dettaglio. Ad esempio lo scarto tra pavimentazione e parete, se da un lato valorizza la texture del sughero, dall’altro fanno “galleggiare” la pavimentazione nella luce. Lo slittamento dell’intera facciata d’ingresso, permette l’accesso alla stanza senza incorrere nella possibiltià di urtare eventuali frequentatori. All’interno un controsoffitto regolarizza la percezione del volume, nella sua pulizia euclidea. L’approccio sostenibile del padiglione, oltre all’utilizzo dei materiali, si riscontra nell’uso di pannelli fotovoltaici, che posti sull’unica grande falda, garantiscono la fornitura continua di corrente elettrica per l’illuminazione notturna e l’ascolto della musica.

Cristina e Marika si cimentano nell’ideazione di un piccolo laboratorio botanico che possa altresì fungere da elemento di didattica e sperimentazione per i fruitori del parco. Il padiglione, che ingloba al suo interno un albero ad alto fusto, si caratterizza per la complessa facciata, che atraverso un intricato gioco compositivo, diventa elemento dinamico di interazione. Una serie di cassetti estraibili, garantistono ad un eventuale botanico le ricerche nell’intimo ambiente del laboratorio, ma possono scorrere verso l’esterno per garantire la luce alle piante, e per diventare l’elemento attrattivo del manufatto. Una sottile lama sulla copertura, in concomitanza con la parete attrezzata, sfrutta la leggera inclinazione della falda per raccogliere l’acqua piovana e l’umidità notturna per approvigionare la piante. In questo caso si sperimenta l’utilizzo della cellulosa e della fibra di legno per attrezzare le altre pareti, in modo da sperimentare la capacità di crescita delle piante usando come supporto vitale tali materiali da costruzione ecocompatibili.

Rachele, Emma e Marco sviluppano il tema della ristorazione in uno spazio minimo. Il padiglione si caratterizza per l’inviluppo di un unica superficie, dalla forte connotazione cromatica, che è prima pavimentazione, poi parete, per terminare come bancone di un piccolo angolo di ricerca enogastronomica. La cura del dettaglio garantisce la comodità dei fruitori, e la riservatezza dei piccoli spazi di dispensa, sfruttando l’esigua superficie del manufatto. L’area dedicata al riposo del cuoco, si trova leggermente al di sotto del piano di lavoro; in tal modo si viene a creare una volumetria interessante data dal rapporto tra i due singoli episodi del padiglione. La copertura, pur mantenendo l’archetipo della falda spiovente, si alleggerisce tramite l’utilizzo del bambù come materiale di copertura. L’apertura del chiosco verso l’esterno è gestita dalla presenza di grandi tendaggi bianchi a tutta altezza, che danno alla volumetria un’aspetto arioso e poco invadente sul contesto circostante.

Alberto Zanata

Matteo Delle Vedove

MaddalenaBraida

GiorgiaBellinazzi

CristinaMaschio

MarikaSut

RacheleValeri

EmmaManzini

MarcoVenturi

ElisaZulianello

ElisaCostantini