ABCEconomics NEWS nr.1- December 2015

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The World of ABC Economics – Monthly News Bulletin from abceconomics.com – No. 1 – December 2015 Page9 Mercati finanziari. Riusciremo a superare la crisi del settimo anno? FEDERICO IZZI – Tratteniamo il fiato. Riusciremo a superare la crisi del settimo anno? Il 2015 se ne va nel segno delle banche centrali sulla stessa scia dello scorso gennaio. Se risaliamo ai primi giorni dell’anno, neanche il tempo di riporre nello scatolone l’albero ed i festoni del Natale, alla prima riunione della BCE del 22 gennaio il ‘nostro’ Mr. Draghi annunciò che l’Eurozona era pronta a varare il nuovo piano di stimoli del Quantitative Easing. Un regalo coi fiocchi a meno di un mese dal passaggio di Babbo Natale sicuramente rimasto impallidito per essersi visto superato in bontà dal nostro SuperMario. Per l’ennesima volta il capitano della BCE ha dimostrato il suo impavido spirito a favore della causa dell’Unità Europea proteggendo, a conti fatti, i listini azionari europei a drammatiche debacle, trasmettendo fiducia agli investitori che in alcuni periodi dell’anno è sembrata rasentare irrazionale euforia. Nonostante la crisi della Grecia e le ripercussioni della calda estate cinese, i maggiori listini azionari europei, compreso il nostro FtseMib, stanno chiudendo l’anno con guadagni a doppia cifra rilegando un titubante precedente anno. Una ‘irrazionale euforia’ che abbiamo potuto riscontrare solamente poche settimane fa. Dopo gli attentati terroristici a Parigi, in molti si attendevano una reazione negativa dei mercati azionari alla riapertura delle contrattazioni. Lo scorso lunedì 16 novembre, invece, abbiamo assistito ad uno dei migliori rialzi dell’anno registratosi nella stessa giornata. E tra l’altro, non si è dimostrato il classico fuoco di paglia, ma questa reazione non deve coglierci di sorpresa. Nella tabella “Impatto del Terrore” ho riportato accadimenti simili degli ultimi 15 anni, precisamente dal settembre 2001, nonostante i diversi e turbolenti impatti iniziali, i mercati azionari sono sempre riusciti a reagire positivamente ai drammatici eventi esogeni, tranne nel 2001 dove bisogna però ricordare che i mercati erano già impostati su tendenza negativa del ciclo quinquennale terminato con i minimi del 2003.

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Mercati finanziari. Riusciremo a superare la crisi del settimo anno?

FEDERICO IZZI – Tratteniamo il fiato. Riusciremo a superare la crisi del settimo anno? Il 2015 se ne va nel segno delle banche centrali sulla stessa scia dello scorso gennaio.

Se risaliamo ai primi giorni dell’anno, neanche il tempo di riporre nello scatolone l’albero ed i festoni del Natale, alla prima riunione della BCE del 22 gennaio il ‘nostro’ Mr. Draghi annunciò che l’Eurozona era pronta a varare il nuovo piano di stimoli del Quantitative Easing.

Un regalo coi fiocchi a meno di un mese dal passaggio di Babbo Natale sicuramente rimasto impallidito per essersi visto superato in bontà dal nostro SuperMario. Per l’ennesima volta il capitano della BCE ha dimostrato il suo impavido spirito a favore della causa dell’Unità Europea proteggendo, a conti fatti, i listini azionari europei a drammatiche debacle, trasmettendo fiducia agli investitori che in alcuni periodi dell’anno è sembrata rasentare irrazionale euforia. Nonostante la crisi della Grecia e le ripercussioni della calda estate cinese, i maggiori listini azionari europei, compreso il nostro FtseMib, stanno chiudendo l’anno con guadagni a doppia cifra rilegando un titubante precedente anno.

Una ‘irrazionale euforia’ che abbiamo potuto riscontrare solamente poche settimane fa. Dopo gli attentati terroristici a Parigi, in molti si attendevano una reazione negativa dei mercati azionari alla riapertura delle contrattazioni. Lo scorso lunedì 16 novembre, invece, abbiamo assistito ad uno dei migliori rialzi dell’anno registratosi nella stessa giornata. E tra l’altro, non si è dimostrato il classico fuoco di paglia, ma questa reazione non deve coglierci di sorpresa. Nella tabella “Impatto del Terrore” ho riportato accadimenti simili degli ultimi 15 anni, precisamente dal settembre 2001, nonostante i diversi e turbolenti impatti iniziali, i mercati azionari sono sempre riusciti a reagire positivamente ai drammatici eventi esogeni, tranne nel 2001 dove bisogna però ricordare che i mercati erano già impostati su tendenza negativa del ciclo quinquennale terminato con i minimi del 2003.

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Osservando attentamente il grafico che analizza l’impatto del terrore e la crisi del mercato azionario in base a quanto accaduto dalla metà di novembre, i mercati azionari europei hanno ripreso a salire sulla positiva scia di ottobre, tornando a rivedere i livelli di prezzo di inizio agosto. E di conseguenza, si è annullato il ribasso che tra agosto e settembre aveva portato a rivedere le quotazioni dell’autunno 2014 ed anche quanto erano riusciti a costruire nel primo semestre dell’anno.

Ed eccoci giunti a pochi giorni dalla fine di questo movimentato 2015 che fino alla fine ci terrà con il fiato sospeso. A poche ore dall’ultima riunione della BCE dello scorso giovedì 3 dicembre, dove è stato stabilito di ampliare gli stimoli del QE anche se con la delusione degli operatori che si aspettavano decisioni più massicce. E il prossimo 16 dicembre sembra essere tutto pronto con la FED statunitense che per la prima volta dopo oltre 9 anni si appresta ad alzare i tassi d’interesse ed aprire una nuova stagione di politica monetaria in divergenza con quella europea che invece, molto probabilmente, continuerà a tagliarli o mantenerli sui minimi.

Una decisione storica che arriva dopo il periodo più lungo con tassi a zero come mai accaduto nel passato. Tra l’altro nel passato la Banca Centrale Statunitense non ha mai alzato i tassi d’interesse durante il mese di dicembre che precede la fine del mandato presidenziale e con valori negativi dell’indice S&P500 nel semestre precedente (1° giugno–4 dicembre l’indice segna una performance negativa del -1,8%). Dopo aver rimandato molte volte la decisione, Janet Yellen non può più sottrarsi a tale ardua scelta che dalla scorsa primavera ondeggia sulla sua testa come la spada di Damocle.

Ci attende un 2016 dove si inizieranno a fare i conti con il recente passato che vedrà la fine del secondo mandato presidenziale di Obama, storicamente un’annata senza euforia dei mercati azionari.

Il toro è pronto a soffiare sulla settima candelina, il quarto periodo più longevo degli ultimi 75 anni (vedi tabella). Ma attenzione a non festeggiare il compleanno in anticipo: statisticamente il semestre successivo al rialzo dei tassi FED avvenuti nel mese di dicembre è stato sempre negativo, e si sa la crisi del settimo anno potrebbe essere dietro l’angolo.

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Il prossimo 19 dicembre FEDERICO IZZI interverrà al “2016: BACK TO ITALY”, evento coordinato da “Mercato Libero e WMO”. Per maggiori informazioni: http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2015/11/sabato-19-dicembre-mercato-libero-ti.html