Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

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M.IGOR BOROZAN ABBOZZO PITTORICO

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Instancabile e infaticabile, Borozan ha riassunto il suo incredibile modo di fare arte in un’ antologia artistica “40 di maestro Igor Borozan” edita nel 2009. Il volume fotografico ripercorre la sua vita rivolta all’arte, allo studio, alla conoscenza, alla sperimentazione. Le sue straordinarie attività: dalle installazioni urbane, alla notte in colore, all’esposizione virtuale di artisti spagnoli e italiani, alla pittura montenegrina contemporanea, raccontano la storia di un giovane artista che nella sua eclettica carriera è riuscito a fondere est ed ovest europeo in un contesto multietnico di ampio respiro e a trasmettere al mondo contemporaneo artistico la sua traccia, passione autentica, testimonianza di un passaggio avvenuto

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M.IGOR BOROZANABBOZZO PITTORICO

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M.IGOR BOROZANABBOZZO PITTORICO

“UN ABBOZZO SAGGIO E REGOLARÈ LA SALUTE GARANTITADELLA PITTURA,E IL SUO VESTIMENTO DA SOTTO“

VIBERT

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Photographic references /Nicola Severino, Katia Pangrazi, Elisa Gosta, Tatiana de Melo 3dStampa dei catalogi / Grafiche DIEMME s.r.l.Opere Grafiche / stampa Paolo Sgroi stamperia Giorgio Upiglio Milano Traduzioni / TranslationsDallo spagnolo all' Italiano / from Spanish to ItalianIsidoro Rubio

Nessuna parte di questo libro può essere riprodottao trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzoelettronico,meccanico o altro senza l'autorizzazione scrittadei proprietari dei diritti e dell'editore.

M.IGOR BOROZAN ABBOZZO PITTORICO

Da sempre mi ha affascinato il processo evolutivo del disegno che nasce da un fondo bian-co e uniforme, ogni volta un enigma da scoprire, con le proprie regole da rispettare. Miaffascina la gestualità con la quale mio figlio Jan traccia sul foglio segni istintivi con unanaturalezza disarmante, vera, essenziale. Scatta in me quasi la paura, l’incertezza difronte a tanta “libertà”, alla freschezza e alla completezza dei suoi tratti unici e irripeti-bili.Nel mio “abbozzo pittorico” ho voluto inserire un riflesso, omaggio ai grandi maestri d’ar-te che hanno fatto del disegno, del “progetto” il punto di partenza e di arrivo allo stessotempo. Progetto, dal latino proiectum, dal verbo proicere, letteralmente traducibile congettare avanti, proiettare e da qui, per assonanza etimologica, progettare.Nei miei cartoni la dimensione è piuttosto minuta, assolutamente irrilevante, tutto è con-centrato in piccoli spazi densi, pieni di luci, di ombre e di aria. Bozze, “appunti di viag-gio”, come crisalidi che un giorno, forse, saranno quadri di grandi dimensioni, o magaririmarranno tali, nella loro originale essenza. La mia vocazione di insegnate si basa proprio sul metodo, totalmente incentrata su que-sto prezioso tassello, spesso sottovalutato o addirittura mancante: il disegno. Il metododel “saper disegnare”, definito, scientifico, oserei dire matematico.

maestro Igor Borozan

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PPeerr llaa XXIIIIII SSeettttiimmaannaa ddeellllaa ccuullttuurraa pprroommoossssaa ddaall MMiiBBAACC iill nnuuoovvoo pprrooggeettttoo eeddiittoorriiaallee ddeell mmaaeessttrroo IIggoorrBBoorroozzaann:: ““AAbbbboozzzzoo ppiittttoorriiccoo””,, ddiiaarriioo ddii bboorrddoo ddii uunn aarrttiissttaa ccoonntteemmppoorraanneeoo..

Instancabile, infaticabile, Borozan ha riassunto il suo incredibile modo di fare arte nella sua prima antolo-gia artistica “40 di maestro Igor Borozan” edita nel 2009.Il volume fotografico ripercorre la sua vita rivolta all’arte, allo studio, alla conoscenza, alla sperimentazio-ne. Le sue straordinarie attività: dalle installazioni urbane, alla notte in colore, all’esposizione virtuale diartisti spagnoli e italiani, alla pittura balcanica contemporanea, raccontano la storia di un giovane artistache nella sua eclettica carriera è riuscito a fondere est ed ovest europeo in un contesto multietnico di ampiorespiro e a trasmettere al mondo contemporaneo artistico la sua traccia, passione autentica, testimonian-za di un passaggio avvenuto.La sua “forma” è in continua evoluzione, l’uomo e l’artista non si fermano, sperimentano, si trasformano,muoiono e rinascono, proprio come una crisalide. Nel suo nuovo prodotto editoriale, “Abbozzo pittorico”, elegante e sobrio contenitore, sono raccolti e catalo-gati schizzi, sensazioni prese al volo e poi elaborate in atelier, i suoi “abbozzi pittorici”, come tanti piccoliframe, raccontano un’altro viaggio dove vengono ripercorsi gli ultimi anni dell’incessante lavoro del mae-stro, uomo caparbio e contro corrente.Il “bagno nella cultura spagnola” è una contaminazione creativa con la storia, l’arte, gli usi e i costumi diun grande Paese, impulsi nuovi per l’artista. La camicia diviene elemento simbolo, prima come mantilla,gonfia di polvere e vento nell’arena della corrida dove uomo e morte si sfidano, poi come abito di scena neiteatri di flamenco, e riesce perfettamente ad esprimere la passione di un popolo. Borozan, immedesiman-dosi in questo straordinario mondo, crea ed esterna le sensazioni più profonde in maniera travolgente,spontanea, semplice e in un’incessante crescendo.

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Infatigable , Borozan a résumé son incroyable façon de faire de l’art dans une anthologie artistique « 40 ans du maî-tre Borozan » publiée en 2009.Le volume photographique retrace sa vie dédiée à l’art, à l’étude, à la connaissance , à l’expérimentation.Ses extraordinaires activités : à partir des installations urbaines, jusqu’à la nuit colorée, à l’exposition virtuelle desartistes espagnols et italiens et à la peinture monténégraine contemporaine, racontent l’histoire d’un jeune artiste quidans sa carrière éclectique a réussi à fondre l’est et l’ouest européen dans un contexte multiethnique de longue halei-ne et à transmettre au monde contemporain artistique sa trace, passion authentique, témoignage d’un passage quis’est produit.Sa « forme « est en évolution sans cesse, l’homme et l’artiste ne s’arrêtent pas, ils expérimentent, se transforment, ilsmeurent et renaissent.Dans son nouveau produit éditorial « ébauche picturale » élégant et sobre conteneur, sont réunis et catalogués descroquis, des sensations, cueillis au vol et puis élaborés en atelier, ses esquisses picturales comme de petits « frame », racontent un autre voyage où sont retracées les dernières années de l’incessant travail du Maître, homme obstiné etcontre-courant.Le « bain dans la culture espagnole » , une contamination créative avec l’histoire, l’art, les us et les coutumes d’ungrand Pays, donnent des impulsions nouvelles à l’artiste.Dans la corrida, où l’homme et la mort se défient, la chemise devient élément symbole, réussissant parfaitement àexprimer la passion d’un peuple, d’abord comme mantilla, gonflée de poussière et de vent dans l’arène, après commetenue de scène dans les théâtres de flamenco.Borozan, en s’identifiant dans cet extraordinaire monde, crée et manifeste ses sensations, les plus profondes, dansune manière irrésistible, spontanée, simple et avec un incessant crescendo.

Impressionato e coinvolto da “Calè”, ultima opera di Cortès, produce quadri ispirati al flamenco e al balle-rino andaluso, le creazioni “frenetiche” risentono fortemente della danza che riesce ad unire terra e spiri-to, carne e anima, nero e bianco. In questa occasione le sue camicie bianche si tingono di un tono scuro,cupo. Nel 2010, per i 400 anni dalla morte di Caravaggio realizza una delle sue opere più visionarie, “sole e ombradi Caravaggio”, un’installazione urbana realizzata in contemporanea a Porto Ercole e a Terni: due camiciegiganti interpretano rispettivamente la figure del grande maestro pittore Caravaggio e la sua vittima il ter-nano Ranuccio Tomassoni. Le sue camicie, le innumerevoli versioni: disegnate, incise a torchio su carta, dipinte, realizzate in tessu-to, poi sospese in aria, leggere e fluttuanti, parlano a chi le sa ascoltare a chi riesce a vedere, raccontanoesperienze, città, luoghi, culture diverse che si incontrano e si fondono, con un linguaggio semplice e imme-diato. La sua energia è irrefrenabile.Borozan, testimone artistico contemporaneo del fare arte a cavallo di due secoli, ci stupisce continuamen-

te. Sorprendente, l’ultima sensazionale opera, la camicia misura XXL realizzata in carta rossa in occasio-ne della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in omaggio alla figura epica di Giuseppe Garibaldi.Personalmente mi auguro che i giovani artisti, sfogliando le pagine di questo volume possano, non soltan-to gustarne il racconto, ma farne tesoro, studiandone le tecniche e traendone spunti per i loro futuri lavo-ri.Al Maestro, “alla persona speciale”, un grazie infinito per non smettere mai di emozionarci con i suoi stra-ordinari capolavori.

Silvana TommasoniDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria

Incansable e infatigable, Borozan ha resumido su increíble modo de hacer arte en una antología artísti-ca “40 de maestro Igor Borozan” editada en 2009.El volumen fotográfico recorre su vida dedicada al arte, al estudio del conocimiento, a la experimenta-ción. Sus extraordinarias actividades: desde las instalaciones urbanas, a la noche en color y la exposi-ción virtual de artistas españoles e italianos, pasando por la pintura montenegrina contemporánea, sir-ven para contar la historia de un joven artista que durante su ecléctica carrera ha conseguido unir estey oeste de una Europa de fuerte contexto multiétnico y ha conseguido trasmitir al mundo contemporá-neo artístico su mensaje, pasión autentica y testimonio de una transición.Su “forma” es en continua evolución, el hombre y el artista no se parar, experimentan, se transforman,mueren y renacen.En su nuevo producto editorial, “Abbozzo Pittorico”, contenedor elegante y sobrio, se recogen y catalo-gan bocetos, sensaciones cazadas al vuelo y después elaboradas en su taller, sus bocetos pictóricos, comotantos otros pequeños pedazos, cuentan otro viaje donde se recorren los ultimo anos del incesante tra-bajo del maestro, hombre obstinado y contra corriente. “Bagno nella cultura spagnola”, una contaminación creativa con la historia, el arte, los usos y lascostumbres de un gran país, dan impulsos nuevos al artista. Durante la corrida, donde hombre y muer-te se retan, la camisa se convierte en un elemento símbolo, consiguiendo perfectamente expresar lapasión del pueblo, primero como mantilla, llena de polvo y viento en la plaza, después como vestido ele-gante en los teatros de flamenco. Borozan, identificándose en este extraordinario mundo, crea y exte-rioriza las sensaciones mas profundas en modo abrumador, espontáneo, simple y de un crecimiento ince-sante.

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Impressionné et impliqué par « Calé », la dernière ?uvre de Cortès, il produit des tableaux inspirés au flamenco et audanseur andalousien, les créations « frénétiques » se ressentent fortement de la danse qui réussit à rapprocher terreet esprit, chair et âme, noir et blanc . En cette occasion ses chemises blanches se teignent d’un ton sombre, obscur.En 2010, à l’occasion des 40 ans de la mort de Caravaggio il réalise une de ses ?uvres, les plus visionnaires, « Soleilet Ombre » de Caravaggio, une installation urbaine réalisée au même temps à Porto Ercole et à Terni : deux chemisesgéantes interprètent respectivement la figure du grand Maître et sa victime le ternain Ranuccio Tomassoni.Ses chemises, les nombreuses versions : dessinées , gravées à la presse sur papier, peintes, réalisées en tissu, puissuspendues en l’air, légères et flottantes, elles parlent à ceux qui savent les écouter ,à ceux qui réussissent à voir, ellesracontent des expériences, des villes, des lieux, des cultures différentes qui se rencontrent et se fondent, avec un lan-gage simple et immédiat. Son énergieest irrésistible .

Borozan, témoin artistique contemporain du « faire de l’art » à cheval sur deux siècles, nous étonne sans cesse .Surprenante, la chemise taille XXL réalisée en papier rouge à l’occasion de la commémoration des 150 ans de l’unitéd’Italie, en hommage au personnage épique Giuseppe Garibaldi.Personnellement je souhaite que les jeunes artistes , en feuilletant les pages de ce volume, puissent pas seulementen goûter le récit, mais le mettre à profit, en étudiant les techniques et en puisant des idées pour leurs travaux futurs.Au maître, « à la personne spéciale » un grand merci pour ne jamais arrêter de nous émouvoir avec ses extraordinai-res chefs-d’?uvre.

Impresionado e involucrado por “Calè”, ultima obra de Cortés, crea cuadros inspirados en el flamenco yel bailaor andaluz, las creaciones frenéticas fuertemente influenciadas de la danza que consigue a unirtierra y espíritu, carne y alma, negro y blanco. En esta ocasión sus camisas blancas se tiñen de un tonooscuro.En 2010, para conmemorar el 400 aniversario de la muerte de Caravaggio realiza una de las obras masvisionarias “sole e ombra di Caravaggio”, una instalación urbana realizada contemporáneamente enPorto Ercole y Terni: dos camisas gigantes interpretando respectivamente las figuras del grande mae-stro pintor Caravaggio y su victima el ternano Ranuccio Tomassoni.Sus camisas , las innumerables versiones, grabadas en papel con prensa, pintadas, realizadas en tejido,e luego suspendidas en el aire, libera y fluctuantes, hablan a quien sabe escuchar, a quien consigue ver-las, contando experiencias, ciudades, lugares, culturas diversas, que se encuentran y se funden, con unlenguaje simple e inmediato. Su energía es irreprimible.Borozan, testimonio artístico contemporáneo del hacer arte a caballo entre 2 siglos, nos sorprende con-tinuamente. Sorprendente, la ultima obra sensacional, la camisa tamaño XXL realizada en papel rojo enocasión del 150 aniversario de la unidad de Italia, como homenaje a la figura épica de Giuseppe Garibaldi.Personalmente espero que los jóvenes artistas, ojeando las paginas de este volumen puedan, no solodisfrutar de esta historia, sino también descubrir el tesoro estudiando las técnicas y así obtener ideaspara sus futuros trabajos.Al Maestro “a la persona especial”, gracias infinitas por no dejar nunca de emocionarnos con sus extra-ordinarias obras de arte.

Silvia TommasoniDirección Regional Bienes Culturales y Paisajistas de Umbria.

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Sommario / Contents

Cale’ 12A las 5 de la tarde 2412 camicie sudate 36Ombra e sole 48Sole e ombra di Caravaggio 56Poco mas fuera 76Las ventas 86Accademia 98Sarajevo 106Flamenco 110Hub Madrid 122GGaarriibbaallddii nneellll’’aaiirree 112244

©N.severino atelier 2011

centinaia di copie firmate a matita dall'artista nel colophonquinientos ejemplares firmados a làpiz por el artista en el colofòncent exemplaires signés au crayon par l'artiste dans le colophon

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Comune di Monte ArgentarioAssesssorato alla Cultura

In occasione del quattrocentenario della morte di Caravaggio,l'amministrazione comunale,a coronamen-to di una intera stagione dedicata alla commemorazione del grande maestro morto a Porto Ercole, havoluto ospitare nella prestigiosa sede del Forte Stella,una originale e significativa installazione di artecontemporanea.L'opera è costituita da due camicie giganti color avorio esposte contemporaneamente in gemellaggio unaa Terni, a simboleggiare la vittima Ranuccio Tommasoni, e l'altra a Forte Stella a Porto Ercole, luogo dimorte del Caravaggio.L'evento è stato inoltre inserito nel contesto delle Giornate Europee del patrimonio Culturale 2010,allequali ormai da anni l'amministrazione aderisce aprendo le porte del Forte Stella.L'intento è infatti quello di valorizzare questo splendido e unico esempio di architettura militare dallasingolare forma di stella a sei punte, che fiero e massiccio si erge sulla costa a guardia del paese.Ormai da tempo la strada intrapresa è quella di ospitare mostre ed eventi importanti e di qualità chearricchiscano il già prestigioso contenitore. L'opera del maestro Igor Borozon ci è sembrata una splen-dida opportunità per veicolare il nostro messaggio culturale e una degna conclusione di una intera sta-gione dedicata al Caravaggio .La camicia istallata a Porto Ercole, ha egregiamente assolto, secondo me, il compito da lei affidato dalmaestro,e sventolando dal bastione del Forte ,sembrava quasi che porgesse l'ultimo saluto al grande pit-tore morto a Porto Ercole.Siamo quindi molto soddisfatti di avere colto questa occasione che ha contribuito a rendere ancor piùsuggestivo e presente il ricordo del Caravaggio nei portercolesi.

Umberto Amato Ass.alla Cultura.

In occasione del quattrocentenario della morte di Caravaggio,l'amministrazione comunale,a coronamen-to di una intera stagione dedicata alla commemorazione del grande maestro morto a Porto Ercole, havoluto ospitare nella prestigiosa sede del Forte Stella,una originale e significativa installazione di artecontemporanea.L'opera è costituita da due camicie giganti color avorio esposte contemporaneamente in gemellaggio unaa Terni, a simboleggiare la vittima Ranuccio Tommasoni, e l'altra a Forte Stella a Porto Ercole, luogo dimorte del Caravaggio.L'evento è stato inoltre inserito nel contesto delle Giornate Europee del patrimonio Culturale 2010,allequali ormai da anni l'amministrazione aderisce aprendo le porte del Forte Stella.L'intento è infatti quello di valorizzare questo splendido e unico esempio di architettura militare dallasingolare forma di stella a sei punte, che fiero e massiccio si erge sulla costa a guardia del paese.Ormai da tempo la strada intrapresa è quella di ospitare mostre ed eventi importanti e di qualità chearricchiscano il già prestigioso contenitore. L'opera del maestro Igor Borozon ci è sembrata una splen-dida opportunità per veicolare il nostro messaggio culturale e una degna conclusione di una intera sta-gione dedicata al Caravaggio .La camicia istallata a Porto Ercole, ha egregiamente assolto, secondo me, il compito da lei affidato dalmaestro,e sventolando dal bastione del Forte ,sembrava quasi che porgesse l'ultimo saluto al grande pit-tore morto a Porto Ercole.Siamo quindi molto soddisfatti di avere colto questa occasione che ha contribuito a rendere ancor piùsuggestivo e presente il ricordo del Caravaggio nei portercolesi.

Umberto Amato Ass.alla Cultura.

In occasione del quattrocentenario della morte di Caravaggio,l'amministrazione comunale,a coronamento di una inte-ra stagione dedicata alla commemorazione del grande maestro morto a Porto Ercole, ha voluto ospitare nella presti-giosa sede del Forte Stella,una originale e significativa installazione di arte contemporanea.L'opera è costituita da due camicie giganti color avorio esposte contemporaneamente in gemellaggio una a Terni, asimboleggiare la vittima Ranuccio Tommasoni, e l'altra a Forte Stella a Porto Ercole, luogo di morte del Caravaggio.L'evento è stato inoltre inserito nel contesto delle Giornate Europee del patrimonio Culturale 2010,alle quali ormai daanni l'amministrazione aderisce aprendo le porte del Forte Stella.L'intento è infatti quello di valorizzare questo splendido e unico esempio di architettura militare dalla singolare formadi stella a sei punte, che fiero e massiccio si erge sulla costa a guardia del paese.Ormai da tempo la strada intrapresa è quella di ospitare mostre ed eventi importanti e di qualità che arricchiscano ilgià prestigioso contenitore. L'opera del maestro Igor Borozon ci è sembrata una splendida opportunità per veicolareil nostro messaggio culturale e una degna conclusione di una intera stagione dedicata al Caravaggio .La camicia istallata a Porto Ercole, ha egregiamente assolto, secondo me, il compito da lei affidato dal maestro,e sven-tolando dal bastione del Forte ,sembrava quasi che porgesse l'ultimo saluto al grande pittore morto a Porto Ercole.Siamo quindi molto soddisfatti di avere colto questa occasione che ha contribuito a rendere ancor più suggestivo e pre-sente il ricordo del Caravaggio nei portercolesi.

Umberto Amato Ass.alla Cultura.

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IGOR BOROZAN: LA INQUIETUD ESTÉTICA

Frente a frente con nuestro artista, lo primero que llama la atención es su profunda miradahacia todo lo que le rodea: los paisajes, las personas y los ambientes son objeto de estudio permanente.Ello hace que sea tan lógico considerar a la obra de Igor Borozan como un campo abonado, permeable,donde las más variadas sensaciones afloran. Por ello entiendes que uno de sus más recurrentes “leitmo-tiv”, la camisa, haya sido adoptado por el artista como una especie de línea conductora a lo largo de suproducción. La camisa supone la capacidad de asumir visiones ajenas, extrañas, de meterse en la piel deotros observadores, y dejar que ello te mueva internamente.

Sus reiteradas visitas a Madrid son una prueba de la capacidad de Igor Borozan para mimeti-zarse, sin perder un ápice de su lenguaje personal. Desde sus instalaciones y obra audiovisual hasta laobra pictórica y dibujística, como ahora sus grabados, son un ejercicio de evolución constante.Gestualidad rápida, intensa y personal en su pincelada, mezclada con la profundidad de una miradainfluida por mil visiones estéticas. El fértil interés que demuestra por la cultura flamenca y taurina espa-ñola se traduce en obras llenas de fuerza que aportan un lenguaje directo, sin concesiones, a este moti-vo artístico que tantos frutos ha dado de la mano de artistas como Goya, Picasso, Barjola, Naranjo… yque, lejos de polémicas y localismos, se transforma en un hito cultural de carácter mediterráneo, univer-sal.

Por todo ello, Igor Borozan, el artista inquieto, busca siempre nuevas sendas de expresión, sincerrarse a nuevos lenguajes y procedimientos, pero manteniendo unas líneas de evolución constante quele convierten, a veces a solas, otras veces junto a su inestimable compañera, la artista Katia Pangrazi,en un creador integral de imágenes, sensaciones y emociones. Algo que, por otro lado, es el ideal de todoartista.

Juan Antonio MolinaDirector de la editorial “Taller del Prado”

Madrid, abril de 2011

IGOR BOROZAN: LA INQUIETUDINE ESTETICA

Faccia a faccia con il nostro artista, la prima cosa che spicca è il suo sguardo in profondità verso tuttociò che lo circonda: i paesaggi, le persone, gli ambienti sono oggetto di studio costante. Questo porta aconsiderare che la opera di Igor Borozan sia come un campo fertile, permeabile, dove le sensazioni piùdiverse emergono. Da qui si capisce perché uno dei suoi più ricorrenti “leitmotiv”, la camicia, sia stataadottata dall’artista come una sorta di linea conduttrice nel percorso della sua produzione artistica.La camicia ha la capacità di assumere visioni aliene, estranee, di entrare nella pelle dell’osservatore elasciare che ci si sposti internamente.

Le sue ripetute visite a Madrid sono una prova della capacità di Igor Borozan di mimetizzarsi senzaperdere il suo linguaggio personale. Dalle sue installazioni e opere audiovisive, all’opera pittorica e aldisegno, come adesso le sue stampe, sono un esercizio di evoluzione costante. Gesti rapidi, intensi epersonali nella sua pennellata, mescolata con la profondità di uno sguardo influenzato da mille visioniestetiche. Il fertile interesse che mostra per la cultura flamenca e taurina spagnola si traduce in operepiene di forza, senza compromessi, verso questo tema artistico che ha dato tanti frutti ha dato dallamano di artisti come Goya, Picasso, Barjola, Naranjo…e che, lontano da polemiche e campanilismi, sitrasforma in un punto di riferimento culturale di carattere mediterraneo, universale.

Pertanto Igor Borozan, artista inquieto, sempre alla ricerca di nuove vie d’espressione, senza chiuder-si ai nuovi linguaggi e procedure, pur mantenendo una linea di sviluppo costante che lo convertono, avolte solo, altre volte insieme alla sua inestimabile compagna, l’artista Katia Pangrazi, in un creatorecompleto di immagini, sensazioni ed emozioni. Qualcosa che, d’altra parte, è l’ideale di ogni artista.

IGOR BOROZAN: LA INQUIETUDINE ESTETICA

Faccia a faccia con il nostro artista, la prima cosa che spicca è il suo sguardo in profondità verso tutto ciò che lo cir-conda: i paesaggi, le persone, gli ambienti sono oggetto di studio costante. Questo porta a considerare che la operadi Igor Borozan sia come un campo fertile, permeabile, dove le sensazioni più diverse emergono. Da qui si capisceperché uno dei suoi più ricorrenti “leitmotiv”, la camicia, sia stata adottata dall’artista come una sorta di linea con-duttrice nel percorso della sua produzione artistica. La camicia ha la capacità di assumere visioni aliene, estranee, dientrare nella pelle dell’osservatore e lasciare che ci si sposti internamente.

Le sue ripetute visite a Madrid sono una prova della capacità di Igor Borozan di mimetizzarsi senza perdere il suolinguaggio personale. Dalle sue installazioni e opere audiovisive, all’opera pittorica e al disegno, come adesso le suestampe, sono un esercizio di evoluzione costante. Gesti rapidi, intensi e personali nella sua pennellata, mescolatacon la profondità di uno sguardo influenzato da mille visioni estetiche. Il fertile interesse che mostra per la culturaflamenca e taurina spagnola si traduce in opere piene di forza, senza compromessi, verso questo tema artistico cheha dato tanti frutti ha dato dalla mano di artisti come Goya, Picasso, Barjola, Naranjo…e che, lontano da polemichee campanilismi, si trasforma in un punto di riferimento culturale di carattere mediterraneo, universale.

Pertanto Igor Borozan, artista inquieto, sempre alla ricerca di nuove vie d’espressione, senza chiudersi ai nuovi lin-guaggi e procedure, pur mantenendo una linea di sviluppo costante che lo convertono, a volte solo, altre volte insie-me alla sua inestimabile compagna, l’artista Katia Pangrazi, in un creatore completo di immagini, sensazioni ed emo-zioni. Qualcosa che, d’altra parte, è l’ideale di ogni artista.

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14 15Calèteatro Nuevo Apolo210 x 297mm

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16 Calèteatro Nuevo Apolo210 x 297mm 17

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1918 Calèdietro di se220 x 270mm

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20 Calègioia220 x 270mm 21

La sua formazione artistica fa riferimento ai maestri Safet Zec e Dimitrie Popovic, pilastri nella tecnicadel disegno su carta come supporto cardine per la loro creazione.Nell’estate del 2010 ha avuto modo di ritrovarsi con Zec nel suo atelier di Sarajevo, dove scopre le suecarte incollate sulle tele…stupende, desiderabili. Di una bellezza senza tempo.Il disegno pittorico, fin da sempre utilizzato per impostare la prima impronta di un dipinto, è un segnoindelebile impresso sulla tela come concepimento di un pensiero, di un attimo vissuto, sicuramente il piùintenso ed autentico dell’intero processo creativo.Per quanto riguarda il procedimento pittorico, risulta chiaro che, fin dalle fasi di abbozzo, ad esempioCaravaggio prevedeva posizione e andamento del chiaroscuro. I riflessi di luce, sono ottenuti con velocie spesse pennellate bianche. Dalle radiografie realizzate sulle sue opere emerge infatti una gestualitàmolto libera e veloce, abbozzi pittorici dal carattere “impressionista” realizzati con poche tonalità, bruni,bluastri, terre e, immancabile, il bianco per gli effetti luministici di superficie.Tale tipo di preparazione si presenta addirittura più sintetico e raffinato di quello sperimentato da unaltro grande maestro, Leonardo, con il suo abbozzo bicromatico. Facendo a meno del disegno preparato-rio con le sue ombreggiature e i suoi “rialzi”, l’impronta chiaroscurale di tutto il complesso figurativoviene definita di getto usando un solo colore: il bianco di piombo. Con il bianco puro si delineano le basidelle aree luminose. Per le parti destinate a rimanere scure si lascia in evidenza il fondo della tela, tec-nica “a risparmio”, che è stata tutta precedentemente annerita con nero di vite. La gamma dei mezzitoni si ottiene con varie diluizioni di biacca che a contatto con il fondo nero interagisce otticamente pro-ducendo dei grigi di natura “dinamica”. Una volta completata questa prima fase il dipinto si presenta già, in linea di massima, con quello che saràil suo aspetto finale, tranne per il fatto di essere in bianco e nero. E’ iniziato così un percorso parallelo dove ha ritrovato il filo conduttore. Lo stesso filo che lo ha porta-to ad incontrare e conoscere l’opera di Miguel Barcelò, artista contemporaneo spagnolo la cui creazioneè travolgente, nel concetto e nella realizzazione. Fondamentalmente la caratteristica che contraddistingue l’arte contemporanea è proprio quella dell’in-compiutezza."Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti chepropongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovescia-mento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico,così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire aWittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della veritàfinalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - "dalla perfezione aldivenire", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà chesegna molti fenomeni culturali contemporanei.” Tratto da “La forma dell’incompiuto. Quaderno, abbozzoe frammento come opera del moderno” di Bruno Perdetti.

A cura di Katia Pangrazi

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22 Calèbaila

190 x 240mm 23

La sua formazione artistica fa riferimento ai maestri Safet Zec e Dimitrie Popovic, pilastri nella tecnicadel disegno su carta come supporto cardine per la loro creazione.Nell’estate del 2010 ha avuto modo di ritrovarsi con Zec nel suo atelier di Sarajevo, dove scopre le suecarte incollate sulle tele…stupende, desiderabili. Di una bellezza senza tempo.Il disegno pittorico, fin da sempre utilizzato per impostare la prima impronta di un dipinto, è un segnoindelebile impresso sulla tela come concepimento di un pensiero, di un attimo vissuto, sicuramente il piùintenso ed autentico dell’intero processo creativo.Per quanto riguarda il procedimento pittorico, risulta chiaro che, fin dalle fasi di abbozzo, ad esempioCaravaggio prevedeva posizione e andamento del chiaroscuro. I riflessi di luce, sono ottenuti con velocie spesse pennellate bianche. Dalle radiografie realizzate sulle sue opere emerge infatti una gestualitàmolto libera e veloce, abbozzi pittorici dal carattere “impressionista” realizzati con poche tonalità, bruni,bluastri, terre e, immancabile, il bianco per gli effetti luministici di superficie.Tale tipo di preparazione si presenta addirittura più sintetico e raffinato di quello sperimentato da unaltro grande maestro, Leonardo, con il suo abbozzo bicromatico. Facendo a meno del disegno preparato-rio con le sue ombreggiature e i suoi “rialzi”, l’impronta chiaroscurale di tutto il complesso figurativoviene definita di getto usando un solo colore: il bianco di piombo. Con il bianco puro si delineano le basidelle aree luminose. Per le parti destinate a rimanere scure si lascia in evidenza il fondo della tela, tec-nica “a risparmio”, che è stata tutta precedentemente annerita con nero di vite. La gamma dei mezzitoni si ottiene con varie diluizioni di biacca che a contatto con il fondo nero interagisce otticamente pro-ducendo dei grigi di natura “dinamica”. Una volta completata questa prima fase il dipinto si presenta già, in linea di massima, con quello che saràil suo aspetto finale, tranne per il fatto di essere in bianco e nero. E’ iniziato così un percorso parallelo dove ha ritrovato il filo conduttore. Lo stesso filo che lo ha porta-to ad incontrare e conoscere l’opera di Miguel Barcelò, artista contemporaneo spagnolo la cui creazioneè travolgente, nel concetto e nella realizzazione. Fondamentalmente la caratteristica che contraddistingue l’arte contemporanea è proprio quella dell’in-compiutezza."Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti chepropongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovescia-mento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico,così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire aWittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della veritàfinalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - "dalla perfezione aldivenire", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà chesegna molti fenomeni culturali contemporanei.” Tratto da “La forma dell’incompiuto. Quaderno, abbozzoe frammento come opera del moderno” di Bruno Perdetti.

A cura di Katia Pangrazi

Page 14: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

24 Calècortes220 x 270mm25teatro Nuevo Apolo

210 x 297mm

Page 15: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

26 la cogida y la muerte220 x 270mm27A las 5 de la tarde

La sua formazione artistica fa riferimento ai maestri Safet Zec e Dimitrie Popovic, pilastri nella tecnicadel disegno su carta come supporto cardine per la loro creazione.Nell’estate del 2010 ha avuto modo di ritrovarsi con Zec nel suo atelier di Sarajevo, dove scopre le suecarte incollate sulle tele…stupende, desiderabili. Di una bellezza senza tempo.Il disegno pittorico, fin da sempre utilizzato per impostare la prima impronta di un dipinto, è un segnoindelebile impresso sulla tela come concepimento di un pensiero, di un attimo vissuto, sicuramente il piùintenso ed autentico dell’intero processo creativo.Per quanto riguarda il procedimento pittorico, risulta chiaro che, fin dalle fasi di abbozzo, ad esempioCaravaggio prevedeva posizione e andamento del chiaroscuro. I riflessi di luce, sono ottenuti con velocie spesse pennellate bianche. Dalle radiografie realizzate sulle sue opere emerge infatti una gestualitàmolto libera e veloce, abbozzi pittorici dal carattere “impressionista” realizzati con poche tonalità, bruni,bluastri, terre e, immancabile, il bianco per gli effetti luministici di superficie.Tale tipo di preparazione si presenta addirittura più sintetico e raffinato di quello sperimentato da unaltro grande maestro, Leonardo, con il suo abbozzo bicromatico. Facendo a meno del disegno preparato-rio con le sue ombreggiature e i suoi “rialzi”, l’impronta chiaroscurale di tutto il complesso figurativoviene definita di getto usando un solo colore: il bianco di piombo. Con il bianco puro si delineano le basidelle aree luminose. Per le parti destinate a rimanere scure si lascia in evidenza il fondo della tela, tec-nica “a risparmio”, che è stata tutta precedentemente annerita con nero di vite. La gamma dei mezzitoni si ottiene con varie diluizioni di biacca che a contatto con il fondo nero interagisce otticamente pro-ducendo dei grigi di natura “dinamica”. Una volta completata questa prima fase il dipinto si presenta già, in linea di massima, con quello che saràil suo aspetto finale, tranne per il fatto di essere in bianco e nero. E’ iniziato così un percorso parallelo dove ha ritrovato il filo conduttore. Lo stesso filo che lo ha porta-to ad incontrare e conoscere l’opera di Miguel Barcelò, artista contemporaneo spagnolo la cui creazioneè travolgente, nel concetto e nella realizzazione. Fondamentalmente la caratteristica che contraddistingue l’arte contemporanea è proprio quella dell’in-compiutezza."Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti chepropongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovescia-mento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico,così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire aWittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della veritàfinalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - "dalla perfezione aldivenire", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà chesegna molti fenomeni culturali contemporanei.” Tratto da “La forma dell’incompiuto. Quaderno, abbozzoe frammento come opera del moderno” di Bruno Perdetti.

A cura di Katia Pangrazi

Page 16: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

29 la cogida y la muerte220 x 270mm

© k.pangrazi 2010

Page 17: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

30

3d vision

A las 5 de la tarde5 nella ombra300x400

© k.pangrazi 2010

Page 18: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

32la colomba e il leopardo300 x 400mm

3d vision

A las 5 de la tarde

© k.pangrazi 2010

Page 19: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

34 A las 5 de la tarde © k.pangrazi 2010

Un ataúd con ruedas es la cama a las cinco de la tarde. Huesos y flautas suenan en su oído a las cinco de la tarde. El toro ya mugía por su frente a las cinco de la tarde. El cuarto se irisaba de agonía a las cinco de la tarde. A lo lejos ya viene la gangrena a las cinco de la tarde. Trompa de lirio por las verdes ingles a las cinco de la tarde. Las heridas quemaban como soles a las cinco de la tarde, y el gentío rompía las ventanas a las cinco de la tarde. A las cinco de la tarde. ¡Ay, qué terribles cinco de la tarde! ¡Eran las cinco en todos los relojes! ¡Eran las cinco en sombra de la tarde!

Federico García Lorca, 1935

LA COGIDA Y LA MUERTE

A las cinco de la tarde. Eran las cinco en punto de la tarde. Un niño trajo la blanca sábana a las cinco de la tarde. Una espuerta de cal ya prevenida a las cinco de la tarde. Lo demás era muerte y sólo muerte a las cinco de la tarde.

El viento se llevó los algodones a las cinco de la tarde. Y el óxido sembró cristal y níquel a las cinco de la tarde. Ya luchan la paloma y el leopardo a las cinco de la tarde. Y un muslo con un asta desolada a las cinco de la tarde. Comenzaron los sones de bordón a las cinco de la tarde. Las campanas de arsénico y el humo a las cinco de la tarde. En las esquinas grupos de silencio a las cinco de la tarde. ¡Y el toro solo corazón arriba! a las cinco de la tarde. Cuando el sudor de nieve fue llegando a las cinco de la tarde cuando la plaza se cubrió de yodo a las cinco de la tarde, la muerte puso huevos en la herida a las cinco de la tarde. A las cinco de la tarde. A las cinco en Punto de la tarde.

Page 20: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

36 A las 5 de la tardeil cuore in alto500x70037

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38 12 camicie sudate

©N.severino 2010

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40 12 camicie sudate

© N.severino 2010

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42 12 camicie sudate © l.Gosta Aphrodisiac festval 2010

©N.severino 2010

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44 4512 camicie sudate

© N.severino 2010

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46 4712 camicie sudate

© l.Gosta Aphrodisiac festval 2010

©N.severino 2010

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48 12 camicie sudate3d vision

© k.pangrazi 2007

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50 51ombra e solemalta acquaforte380 x 500mm

dibujo350 x 500mm

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52 53ombra e solelas ventas Madrid380 x 500mm

stamperia Sgroi © k.pangrazi 2010

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54 ombra e solecitta' della Pieve380 x 500mm

Page 30: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

56 57ombra e solemaggio2010240 x 350mm

stamperia Sgroi© k.pangrazi 2010

Page 31: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

58sole e ombra di Caravaggio 59

© k.pangrazi 2010

Page 32: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

sole e ombra di CaravaggioCaravaggio380 x 500mm

orata di argentario600 x 800mm60 61

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barca295 x 235mm

6362 sole e ombra di Caravaggio

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64 sole e ombra di CaravaggioMalta220 x 270mm65

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6766 sole e ombra di Caravaggiopittore220 x 270mm

Page 36: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

68 69a Caravaggio235 x 295mm

porto Ercole 240 x 330mmsole e ombra di Caravaggio

Page 37: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

70 71sole e ombra di Caravaggio

arcipelago dell'Argentario1200 x 300mm

arcipelago dell'Argentario1

200 x 300mm

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72 sole e ombra di Caravaggio 73 anima220 x 270mm

Una fatalità, un errore, un tragico destino porta Caravaggio a Porto Ercole in un torrido Luglio dell'an-no 1610.Porto Ercole è un presidio militare spagnolo,istituito da Filippo II dopo il trattato di Cateau Cambresysdel 1559 che concludeva la guerra tra Francia e Spagna, assicurando il dominio spagnolo su gran partedell'Italia.Filippo conosceva già questi luoghi, in precedenza aveva inviato un capitano con il compito di perlustrar-li e di informarlo sulle condizioni del sistema difensivo.Quest'ultimo così relazionava all'allora futuro Re di Spagna: “La roca y la tierra es la cosa mas perdidaque yo he visto en mi vida en ninguna parte.........”Questa immagine ha Caravaggio negli occhi quando tocca le coste di Porto Ercole il Luglio 1610, il suoera stato il viaggio della speranza, all'inseguimento di quella grazia papale tanto agognata che gli avreb-be permesso di continuare a vivere e a dipingere senza mai più fuggire, nascondersi e assaggiare “quan-to sa di sale lo pane altrui”per dirla con il sommo poeta.Era partito da Napoli, via mare per raggiungere Palo laziale a circa 40 km da Roma, dove lo attendevala nobile famiglia degli Orsini, qui sarebbe stato al sicuro in attesa di ottenere il condono dal bando capi-tale per l'uccisione di Ranuccio Tomassoni, avvenuta quattro anni prima.La feluca sulla quale viaggiava era diretta a Porto Ercole, allora principale porto dello Stato dei PresidiSpagnoli, ma quando giunti a Palo, Caravaggio per errore di persona fu arrestato e trattenuto, il capita-no della feluca ripartì senza attenderlo e soprattutto senza scaricare i suoi effetti personali tra i qualitre dipinti, uno di questi il S. Giovanni Battista di Galleria Borghese, destinato al Cardinal Scipione.Il bagaglio fece l'intero percorso e tornò a Napoli da dove era partito, ma Caravaggio nella speranza direcuperarlo, aiutato dagli Orsini, si imbarcò da palo alla volta di Porto Ercole, viaggiò sotto il sole cocen-te di Luglio, provato dalle botte prese durante l'arresto, debilitato da una intera giornata trascorsa incarcere, viaggiò forse bevendo e mangiando cibo ed acqua avariati, e una volta giunto a Porto Ercole fufatto scendere sulla spiaggia, una delle tante che oggi sono inglobate nel porto turistico, fu soccorso,forse messo in quarantena, ma morì la domenica del 18 Luglio 1610.Della sua morte si seppe notizia ufficiale a Roma il 28 Luglio, quando fu affisso l'avviso pubblico.Il suo corpo fu cristianamente seppellito nel cimitero spagnolo di S.Sebastiano di cui oggi si conserva lamemoria grazie al monumento lì collocato.Caravaggio giunse a Porto Ercole a “chiuder la vita”lasciando però in questo luogo un' impronta indele-bile.Nell'anno della sua morte Forte Stella era appena costruito, secondo l'interpretazione di alcuni, secondoaltri verso i quali io protendo, svettava già sul promontori da circa cento anni.In entrambi i casi è lecito pensare che Caravaggio giungendo per mare, alzando gli occhi verso la costa,loabbia scorto e il Forte sia l'immagine più vivida che in lui rimase di Porto Ercole.Nessun' altro luogo sarebbe quindi stato adatto ad ospitare la sua anima simboleggiata dalla camiciaistallata dal maestro Igor Borozon.La camicia affissa sui bastioni, battuta dai venti che implacabili si incontrano e scontrano al Forte, sigonfia e si tende nei modi più bizzarri e irrequieti, metafora della vita stessa del Maestro.Contemporaneamente una seconda camicia completa questa installazione, è la camicia della vittimaRanuccio Tomassoni, esposta nella sua città natale Terni, una sorta di gemellaggio simbolico tra i dueluoghi che segnarono la fine della vita del Caravaggio: Terni che dette i natali al Tomassoni,la cui ucci-sione fu causa del declino e della rovina del Caravaggio, e Porto Ercole, luogo presso il quale giunse percaso fuggendo ma dove trovò ad attenderlo la morte.

Carla Longobardi

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74 75sole e ombra di CaravaggioRanuccio

Tommassoni

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76 77sole e ombra di Caravaggio

Teatro G.Verdi Terni

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78 poco mas fuera

3d vision

© k.pangrazi Madrid 2010

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80 poco mas fuera

3d vision© k.pangrazi Madrid 2010

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82 poco mas fuera

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8384 poco mas fuera

© k.pangrazi Madrid 2010

Tornare a Madrid…

E' una notte di settembre, dall'alto dei tetti di Madrid, scenario mozzafiato, l'artista indossa la sua stessaopera d'arte, dando vita ad un gioco di duplicita', di contrasto, prende forma, si materializza l'alter ego.Adesso e' visibile. Non ci sono piu' vincoli, e' solo aria e vento e musica e voci che salgono alla Luna. Tuttosi fonde, si mescola e gira meravigliosamente. Una vertigine, un attimo, l'estasi che arriva improvvisa eimprovvisa svanisce. Dal 2007 Borozan realizza dipinti e art performance a Madrid, dando vita alle sueopere più intriganti, testimonianze di un'energia creativa che, urgente, emerge e irrefrenabile trova la giu-sta via d'uscita.Dietro le quinte, l’occhio nascosto, ma sempre attento di Katia Pangrazi pittrice e fotografa, immortala ilworking progress in una serie di scatti fotografici che raccontano il rapporto intimo tra l’uomo e l’arte, conle sue emozioni, le sue tensioni, il suo stesso corpo.Da questo sodalizio artistico nasce “Poco mas fuera”, un’opera articolata tra pittura, fotografia e art perfor-mance presentata in anteprima presso l’Hub di Madrid. Il bianco, il nero e il fuoco in un vortice di malinconia, dramma e passione.

Page 45: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

86 poco mas fuera 87

©k.pangrazi 2010

Tornare a Madrid…

E' una notte di settembre, dall'alto dei tetti di Madrid, scenario mozzafiato, l'artista indossa la sua stessa opera d'ar-te, dando vita ad un gioco di duplicita', di contrasto, prende forma, si materializza l'alter ego. Adesso e' visibile. Nonci sono piu' vincoli, e' solo aria e vento e musica e voci che salgono alla Luna. Tutto si fonde, si mescola e gira mera-vigliosamente. Una vertigine, un attimo, l'estasi che arriva improvvisa e improvvisa svanisce. Dal 2007 Borozan realiz-za dipinti e art performance a Madrid, dando vita alle sue opere più intriganti, testimonianze di un'energia creativa che,urgente, emerge e irrefrenabile trova la giusta via d'uscita.Dietro le quinte, l’occhio nascosto, ma sempre attento di Katia Pangrazi pittrice e fotografa, immortala il working pro-gress in una serie di scatti fotografici che raccontano il rapporto intimo tra l’uomo e l’arte, con le sue emozioni, le suetensioni, il suo stesso corpo.Da questo sodalizio artistico nasce “Poco mas fuera”, un’opera articolata tra pittura, fotografia e art performance pre-sentata in anteprima presso l’Hub di Madrid. Il bianco, il nero e il fuoco in un vortice di malinconia, dramma e passione.

Tornare a Madrid…

E' una notte di settembre, dall'alto dei tetti di Madrid, scenario mozzafiato, l'artista indossa la sua stessaopera d'arte, dando vita ad un gioco di duplicita', di contrasto, prende forma, si materializza l'alter ego.Adesso e' visibile. Non ci sono piu' vincoli, e' solo aria e vento e musica e voci che salgono alla Luna. Tuttosi fonde, si mescola e gira meravigliosamente. Una vertigine, un attimo, l'estasi che arriva improvvisa eimprovvisa svanisce. Dal 2007 Borozan realizza dipinti e art performance a Madrid, dando vita alle sueopere più intriganti, testimonianze di un'energia creativa che, urgente, emerge e irrefrenabile trova la giu-sta via d'uscita.Dietro le quinte, l’occhio nascosto, ma sempre attento di Katia Pangrazi pittrice e fotografa, immortala ilworking progress in una serie di scatti fotografici che raccontano il rapporto intimo tra l’uomo e l’arte, conle sue emozioni, le sue tensioni, il suo stesso corpo.Da questo sodalizio artistico nasce “Poco mas fuera”, un’opera articolata tra pittura, fotografia e art perfor-mance presentata in anteprima presso l’Hub di Madrid. Il bianco, il nero e il fuoco in un vortice di malinconia, dramma e passione.

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88 las ventascorsa600 x 800mm

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90 las ventasbici fronte200 x 300mm

2007 ss1000 x 1000mm

Page 48: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

konj450 x 880 mm

la bici270 x 350mm93

Page 49: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

94dentro600x 800mm

© N.severino 2011

Page 50: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

96 las ventasimpronte600x800mm

© N.severino 2010

Page 51: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

98 las ventasel ruido700x800mm

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100 accademiafamiglia220 x 270mm

Page 53: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

102 accademia © k.pangrazi Zaragoza 2008

© k.pangrazi Madrid 2009

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104 accademia© k.pangrazi 2009

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106 Sarajevoatelier kosevo400 x500mm

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Edin’s home240 x 300mm109Sarajevo

jan ed io230 x 170mm 108

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110 111Sarajevocontacto180 x 240mm

ljeto 2010300 x 400mm

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112 Flamencoel ritmo600 x 800mm

© N.severino 2010

Page 59: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

114 a Joaquin Grilo240 x 330mmFlamenco 115

© N.severino 2010

Page 60: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

117116 Flamenco luna220 x 270mm

© k.pangrazi 2008

Page 61: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

118 119Flamenco Copla Cintia Reina220 x 270mm

Page 62: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

120 Flamenco 121

Page 63: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

122 123Hub Madrid

©k.pangrazi HUB Madrid 2010

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125124 Garibaldi nell’aire

©k.pangrazi Bat Terni 2011

Page 65: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

126manifesti, carteles, manifeste

Il maestro Igor Borozan è un giovane poliedrico talento distintosi particolarmente per le sue capacitànell’ambito della pittura e della comunicazione visiva che ha dedicato questo ultimo decennio della suaattività ai giovani creativi e alla loro formazione. Nel 1998 infatti, fonda l’Accademia di Belle Arti diTerni, prima realtà in Umbria ad aver adottato un “Metodo Didattico” innovativo grazie al connubio trale arti classiche del disegno, della pittura e della decorazione, e le discipline innovative quali la compu-ter grafica, il design e la comunicazione.Igor Borozan nasce a Sarajevo nella primavera del '68.Figlio d'arte, gioca e cresce con i pennelli ed i colori nell'atelier del padre. La sua precoce personalità edil suo indiscusso talento pittorico lo portano a frequentare prestigiose scuole artistiche dell'est europeo. I suoi primi studi artistici si svolgono nel liceo d’arte a Sarajevo, tra i suoi maestri più illustri ricordia-mo Metka Kraigher. Appena diplomato si reca nella cittadina di Cetinje, in Montenegro, dove studia pres-so l’Accademia di Belle Arti seguito dal professor Dimitrie Popovic.Nel '90, l'approdo in Italia, sua terra d'origine, dove studia e si specializza in illustrazione seguito dalProf. Giancarlo Montelli a Roma.Millenovecentonovantuno: la guerra nei Balcani. Sono anni, quelli a seguire, dedicati ad una vasta pro-duzione artistica; i venti di guerra e la rabbia nel cuore sembrano aver dato nuova forza alla sua pittu-ra che si fa impulsiva, travolgente. Consigliato da importanti galleristi vola in Svizzera dove si trasferi-sce ed espone nelle prestigiose gallerie di Horgen, Lucerna e Zurigo. Nel ’98 torna in Italia chiamato comescenografo pittore nello staff di Danilo Donati per il film “La vita è bella” di Roberto Benigni. Non anco-ra terminate le riprese fonda l'Accademia di Belle Arti di Terni. Il suo linguaggio pittorico è semplice,immediato, autentico, innegabilmente contaminato dalle musiche multietniche del compositore GoranBregovic, suo primo riferimento artistico ai tempi di Sarajevo.In Italia costante è l’impegno con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la promozione di even-ti riferiti alle “Settimane della Cultura” e alle “Giornate Europee del Patrimonio” appuntamenti artisticiannuali di maggior rilievo sul panorama italiano-internazionale. Nel febbraio 2008, viene insignito del prestigioso “Premio Internazionale San Valentino d’Oro” per l’ar-te.Negli ultimi anni la sua produzione artistica si è rivolta verso una concezione più materia e tangibile del-l’opera d’arte, installazioni urbane che prendono vita dalle sue stesse opere pittoriche: gigantesche cami-cie di carta bianca sospese in aria, metafora della condizione umana sospesa a metà tra grandezza emiseria, tra divino e terreno. Dal 2007 intraprende un percorso creativo parallelo che lo avvicina al mondo iberico, molteplici le suecollaborazioni con realtà artistiche madrilene come il Taller del Prado, l’Hub, il Circolo di Belle Arti e laCaixa Forum.Attualmente la sua attenzione è tornata alla pittura e alla tecnica dell’incisione, di elevato spessore laproduzione di stampe d’arte realizzate in collaborazione con il maestro Giorgio Upiglio e con il suo disce-polo Paolo Sgroi.La sua è una ricerca continua, una continua metamorfosi dell'essere e del suo cammino dove est ed ovestsi fondono in una panoramica europea ricca di fermenti creativi e di importanti transizioni socio-cultu-rali.

Page 66: Abbozzo Pittorico di Igor Borozan

Il maestro Igor Borozan è un giovane poliedrico talento distintosi particolarmente per le sue capacitànell’ambito della pittura e della comunicazione visiva che ha dedicato questo ultimo decennio della suaattività ai giovani creativi e alla loro formazione. Nel 1998 infatti, fonda l’Accademia di Belle Arti diTerni, prima realtà in Umbria ad aver adottato un “Metodo Didattico” innovativo grazie al connubio trale arti classiche del disegno, della pittura e della decorazione, e le discipline innovative quali la compu-ter grafica, il design e la comunicazione.Igor Borozan nasce a Sarajevo nella primavera del '68.Figlio d'arte, gioca e cresce con i pennelli ed i colori nell'atelier del padre. La sua precoce personalità edil suo indiscusso talento pittorico lo portano a frequentare prestigiose scuole artistiche dell'est europeo. I suoi primi studi artistici si svolgono nel liceo d’arte a Sarajevo, tra i suoi maestri più illustri ricordia-mo Metka Kraigher. Appena diplomato si reca nella cittadina di Cetinje, in Montenegro, dove studia pres-so l’Accademia di Belle Arti seguito dal professor Dimitrie Popovic.Nel '90, l'approdo in Italia, sua terra d'origine, dove studia e si specializza in illustrazione seguito dalProf. Giancarlo Montelli a Roma.Millenovecentonovantuno: la guerra nei Balcani. Sono anni, quelli a seguire, dedicati ad una vasta pro-duzione artistica; i venti di guerra e la rabbia nel cuore sembrano aver dato nuova forza alla sua pittu-ra che si fa impulsiva, travolgente. Consigliato da importanti galleristi vola in Svizzera dove si trasferi-sce ed espone nelle prestigiose gallerie di Horgen, Lucerna e Zurigo. Nel ’98 torna in Italia chiamato comescenografo pittore nello staff di Danilo Donati per il film “La vita è bella” di Roberto Benigni. Non anco-ra terminate le riprese fonda l'Accademia di Belle Arti di Terni. Il suo linguaggio pittorico è semplice,immediato, autentico, innegabilmente contaminato dalle musiche multietniche del compositore GoranBregovic, suo primo riferimento artistico ai tempi di Sarajevo.In Italia costante è l’impegno con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la promozione di even-ti riferiti alle “Settimane della Cultura” e alle “Giornate Europee del Patrimonio” appuntamenti artisticiannuali di maggior rilievo sul panorama italiano-internazionale. Nel febbraio 2008, viene insignito del prestigioso “Premio Internazionale San Valentino d’Oro” per l’ar-te.Negli ultimi anni la sua produzione artistica si è rivolta verso una concezione più materia e tangibile del-l’opera d’arte, installazioni urbane che prendono vita dalle sue stesse opere pittoriche: gigantesche cami-cie di carta bianca sospese in aria, metafora della condizione umana sospesa a metà tra grandezza emiseria, tra divino e terreno. Dal 2007 intraprende un percorso creativo parallelo che lo avvicina al mondo iberico, molteplici le suecollaborazioni con realtà artistiche madrilene come il Taller del Prado, l’Hub, il Circolo di Belle Arti e laCaixa Forum.Attualmente la sua attenzione è tornata alla pittura e alla tecnica dell’incisione, di elevato spessore laproduzione di stampe d’arte realizzate in collaborazione con il maestro Giorgio Upiglio e con il suo disce-polo Paolo Sgroi.La sua è una ricerca continua, una continua metamorfosi dell'essere e del suo cammino dove est ed ovestsi fondono in una panoramica europea ricca di fermenti creativi e di importanti transizioni socio-cultu-rali.

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