Abbiamo voluto studiare la storia della costruzione della ... · Abbiamo voluto studiare la storia...
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Abbiamo voluto studiare la storia della costruzione della casa albergo per anziani di Torre Orsaia, le vicende politiche che l’hanno accompagnata e dalle quali essa è scaturita, convinti che fosse conseguenza nonchè meta-fora più adatta per descrivere il passato recente di questo pezzo di Cilento.
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Caratteristiche della struttura
La storia della costruzione
indice
I tentativi di recupero
Le nuove capacità in campo
Alcuni scenari possibili
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un recupero di comunità
LocalitàDimensioniDestinazioni d’usoProgettistaInizio LavoriInterruzione lavoriFinanziamentoLegge di Rif.
San Biase - Torre Orsaia10.000 mq caCasa albero per anzioniArch. Giuseppe Cavaliere
Caratteristiche della struttura
198419993.851.531.510 lireL.R. 29/1981
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un recupero di comunità
Promotore dell’opera si fa l’architetto Cavaliere che, con l’allora sindaco Padulo condivide “idea di grandezza” per la quale bisognava rendere Torre Orsaia una centralità urbana del territorio cilentano per gran parte rurale.Il sindaco Padulo, medico e gia ex direttore dell’ASL di competenza (ASL 61), immaginava di fare di Torre Orsaia un centro sanitario, attraverso la casa albergo e il poliambulatorio, che servisse un ampia zona del Cilento.
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un recupero di comunità
1981
La storia della costruzione
La prima delibera del Consiglio Comunale riferita alla casa albergo risale al 29/06/1981. Il breve tempo che intercorre tra l’approvazione della legge regio-nale e la delibera, porta a pensare che l’idea alla bese della realizzazione della struttura sia la fretta di rientrare nella distribuzione dei finanziamenti, rispon-dendo alla logica del “pigliare i soldi”.
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un recupero di comunità
1984 1985
Il progetto del primo lotto risale al 1984 e viene avanzata una richiesta di finan-ziamento per un valore di 900 milioni di lire, l’anno successivo il progetto viene modificato e rielaborato, risultando ampliato, viene approvato con voti unanimi, per il costo di 3.851.531.510 di lire, “riconosciuta l’importanza sociale ed assistenziale dell’opera che si andrà ad iniziare”. L’ampliamento del progetto mette in evidenza un problema di scala, sia di ordine morfologico che funzio-nale. I protagonisti lo giustificano come una scelta dovuta visto la scala sovra comunale dell’infrastruttura, nonostante il tetto di utenza massima sia fissato ad 80 posti.
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un recupero di comunità
L’ex sindaco Pina Vairo, spiega invece il sovradimensionamento dell’opera è dovuto ad una realizzazione che viene portata avanti secondo una logica di “completamento ed ampliamento” utilizzando un cavillo per l’attribuzione dei fondi che tende ad incrementare del 5% i finanziamenti di opere per le quali si prevede il completamento. Questa procedura innesca un meccanismo per-verso per il quale l’opera viene ogni anno lasciata incompleta per poi essere completata e ampliata l’anno successivo.
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un recupero di comunità
1999
Nel 1999 quando, la stessa Pina Vairo in veste di Sindaco, decide di bloccare il lavori con il completamento del terzo lotto, scegliendo di non investire il finan-ziamento di settecento milioni di lire nel progetto della Casalbergo.
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un recupero di comunità
2002 2004
Contemporaneamente si avvia una riflessione sulle possibili destinazioni d’uso della struttura. Dal 1999, sono state presentate ipotesi di recupero. Nel periodo che va dal 2002 al 2004 l’agenzia “Sviluppo Italia” si propone per la realizzazi-one di un centro di ricerca oncologica prevedendo la residenza stanziale di ricercatori stranieri. L’ipotesi prevedeva la richiesta di fondi “FIO” per il comple-tamento della struttura e per la sua gestione, che vengono presto cancellati.
I tentativi di recupero
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2005
un recupero di comunità
Tra il 2004 e il 2005 l’associazione nazionale “Ostelli della Gioventù” mostra interesse per il recupero della struttura; a seguito di un sopralluogo, verificate le dimensioni, constata di non poterla recuperare totalmente.
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La comunità sembra vivere una rassegnazione all’abbandono collegata ad un epoca del comune che è ormai finita da un pezzo. I numerosi tentativi falliti di recupero dell’ecomostro hanno contribuito ad alimentare questo sentimento.Si è quindi voluto accompagnare l’amministrazione comunale nell’immaginare un futuro diverso e possibile per questa struttura che partisse dai “fallimenti” del passato, riconoscendone i limiti e le virtù, partendo da 5 presupposti.
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un racconto collettivo
Uno dei motivi principali per cui il completamento della struttura si è arenato, è il quadro di risorse pubbliche scarse in cui gli amministratori, in particolar modo del sud Italia, si sono trovati ad operare dalla fine degli anni ’90. È necessario quindi coinvolgere attori privati, soggetti economici e con disponibilità finanzia-rie proprie per far in modo che il contesto in cui l’opera si è bloccata cambi.
Le nuove capacità in campo
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un racconto collettivo
Uno degli errori tradizionali che si compie in questi casi è credere di poter trovare delle soluzioni semplici a problemi complessi. Non è possibile, infatti, individuare l’attività che sola può risolvere il problema e può riqualificare la struttura.Questa soluzione dovrebbe partire dal presupposto che il decisore è a cono-scenza di tutte le soluzioni possibili e che, tra esse, scelga la migliore. Riconos-cere questa impossibilità è alla base per riconoscere i limiti del decisore, pub-blico, e coinvolgere altri attori, privati, nel processo-progetto di riqualificazione.
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un racconto collettivo
Un altro errore riscontrato dalla ricostruzione del caso è stato il volersi affidare interamente ad un privato, lasciando la completa autonomia gestionale e affi-dando a lui la speranza di individuare una soluzione economica ed organizza-tiva per il recupero della struttura. Questo approccio ha limitato gli scenari pos-sibili di utilizzo della struttura, a causa del parziale punto di vista che il prima poteva, a ragione, mettere a disposizione. È stato impossibile creare soluzioni complesse e che affrontassero il caso da molteplici punti di vista, anche di natura non esclusivamente economica.
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un racconto collettivo
Trovare una nuova vocazione per la struttura della casa-albergo costruita con finanziamenti pubblici non è solo un problema di efficacia di spesa. Adempiere a questo impegno, per la pubblica amministrativa, vuol dire soprattutto recuper-are la credibilità necessaria, nel rapporto con i propri cittadini, a consentire una ricucitura tra la politica, seppur territoriale, e la popolazione.È per questo che non solo è necessario recuperare il manufatto ma è indis-pensabile creare un legame con il territorio, che coinvolga i cittadini nel pro-cesso decisione e nella gestione. Avendo sempre chiaro il contributo necessa-rio degli attori privati nel processo.
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un racconto collettivo
Se da un lato le risorse che i vari livelli di governo del territorio possono mettere in campo sono di natura decrescente e non sufficienti a rendere concreto il recupero e l’utilizzo della struttura, dall’altro è da considerare nociva, perchè assistenziale, la logica dell’intervento pubblico come unica possibilità di intervo sul territorio e di strutturazione delle politiche pubbliche.È quindi indispensabile prevedere l’inserimento di attività che seppur in parte possano dare un contributo anche economico al mantenimento della struttura.
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attività ricreativeattività sportive
attività di intrattenimento
attività socialiattività ricettiveattività commerciali
attività produttive attività di laboratorioattività fieristiche attività amministrative
2010 2015 2020
PUNTI DI FORZA
Riutilizzo degli spazi a partire dall’uso attuale
Recupero dell’area incentrando l’intervento, in unprimo momento, ad attività destinate ai giovani
Creazione di un luogo di incontro e di scambiotra i giovani artisti locali e non
Spazio di aggregazione giovanile
Incentrivazione dei prodotti agricoli tramite lacostruzione dell’iniziativa “adotta un orto a distanza”
Mantenere vive le tradizioni locali
Laboratori specializzati nel mantenimento e nellapromozione dei caratteri produttivi locali
OPPORTUNITÀ
Entratrare in contatto con importanti marchi peroffrire le proprie produzioni locali
Attrazione di molteplici investimenti visto chesi propongono più finzioni
Nell’ottica del lungo periodo può permetttere ilrecupero dell’intero edificio
Creazione di una rete per la promozione delprodotto locale
Realizzazione della filiera corta
MINACCE
Atti di vandalismo da parte dei giovani
Abbandono da parte degli agricolotri locali deiterreni a casua del fallimento dell’orto a distanza
PUNTI DI DEBOLEZZA
Non riuscire a portare a termine il cronoprogramma
Agricoltori non disposti ad occuparsi dellainiziativa
D.D TORREDivertimento didattico
Alcuni scenari possibili
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una racconto collettivo
Gli scenari proposti in seguito sono emersi durante il workshop “Laborato-rio di Sviluppo Locale” tenutosi nell’estate del 2010. Essi rappresentano alcune possibilità emerse dal lavoro di esperti e dall’interazione con la comunità locale di processi di recupero della struttura.
Alcuni scenari possibili
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impianti di compostaggiosmistamento
zona di raccolta rifiuti
vivaioriciclaggio carta-vetro-plasticatipografia
raccolta differenziata scatolificio
PUNTI DI FORZA
Riutilizzo degli spazi a partire dall’uso attuale
Realizzazione di un intervento volto al riciclaggiodi rifiuti
Riutilizzo del compost
Promozione di un parco fotovoltaico
Inserimento di aree destinate all’attività vivaisticae all’agricoltura locale
OPPORTUNITÀ
Commercializzazione dei prodotto riciclati
MINACCE
Inquinamento del suolo
PUNTI DI DEBOLEZZA
Non riuscire a portare a termine il cronoprogramma
Presenza di un progetto simile nelle vicinanze(Vallo della Lucania)
RICICLinTORRE
2010 2015 2020
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RistoranteCasinò
Discoteca
Spazio ricettivo/collegamentiUffici/amministrazioneAlloggi
Cinema/teatro Piscina/SPAShop Giochi
PUNTI DI FORZA
Recupero di un’opera mai entrata in uso
Creazione degli itinerari turistici collegando varie risorse
Aumento della sicurezza nell’area circostante
Promozione da parte degli abitanti delle caratteristiche locali
Basso livello di intermodalità dei trasporti turistici
OPPORTUNITÀ
Affermazione di un’immagine turistica a livellosovrallocale
Nuovi investimenti finanziari esterni al territorio
Fondi a disposizione dell’amministrazione locale
MINACCE
Concentrazione stagionale dei flussi turistici
Unica destinazione funzionale
Possibile insuccesso dell’investimento
PUNTI DI DEBOLEZZA
Inadeguatezza a sostenere il traffico turistico
Isolamento della struttura dal resto del territoriocircostante
Torre Village
2010 2015 2020
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un recupero di comunità
La maggior parte dei partecipanti preferiva il RICICLInTorre ritenendolo utile, valido anche se difficile da realizzare in collina, produttivo e un'ottima fonte di lavoro .
Alcune persone si sono espresse circa la D.D.Torre definendola la più fanta-siosa tra le idee e un buon modo per rivalutare il lavoro contadino.
Il Villaggio Turistico,invece, è stato immaginato come il “più bello da vedere” ma il più difficile da realizzare per la scarsa reperibilità di investitori.
Abbiamo sottoposto alla popolazione questi tre scenari simulando attraverso dei giochi le situazioni ambientali che si verrebbero a creare, chiedendo loro quale sarebbe stato il migliore per il futuro del Comune:
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26 august- 02 september 2011torre orsaia
summer workshop 2011
un recupero di comunità
il Summer Workshop 2011
Il summer workshop è promosso da ASTE e NODI “agenzia informale di sviluppo locale”, con la collaborazione della Università degli Studi di Napoli Federico II, il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, la Comunità Montana del Bussento e il Comune di Torre Orsaia.
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un recupero di comunità
PROGETTO 1
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un recupero di comunità
PROGETTO 2
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un recupero di comunità
PROGETTO 3
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un recupero di comunità
PROGETTO 4
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un recupero di comunità
PROGETTO 5
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un recupero di comunità
PROGETTO 6
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un recupero di comunità