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Cara amiche, cari amici, cari sostenitori e simpatizzanti di ATKYE Ormai siete abituati a queste righe battezzate “APPUNTI DI VIAGGIO” in arrivo ai primi di maggio, anno dopo anno. E anno dopo anno vi parlo del nostro progetto educativo, dei suoi sviluppi, del mio vissuto, delle esperienze vissute nel corso del soggiorno di inizio anno. Il viaggio Tutto bene, posto comodissimo, riesco perfino a dormire qualche ora. Durata lunga: 10 ore e 40 minuti, con scalo a Zanzibar, due ore senza scendere a terra. Pesantino. Finalmente, alle 12.40 del 7 gennaio, esco dall’aereo a Mombasa, passo il controllo passaporti che supero in un attimo e vado per il ritiro bagagli. Poco dopo eccoli. Un addetto me li carica sul carrello e passiamo la dogana in meno di un minuto senza problemi. Fuori trovo Eunice ed Eliud (il driver) ad accogliermi. Già mi sento a casa. Caricati i bagagli in macchina si parte in direzione di Gede, con la solita sosta al Nakumatt per i miei indispensabili acquisti (joghurt, olio d’oliva e caffè). Stanca e beata, finalmente ci siamo: eccomi alla Bambakofi ! Mi tolgo le scarpe, le calze elastiche, stendo le gambe e mi rilasso. Per 5 minuti soltanto. Poi mi guardo in giro e mi rendo conto di avere solo due bagagli. E il terzo, il piccolo bagaglio a mano, dov’è ? Come dov’è, ci deve essere, diamine ! Ma no che non c’è ! Atroce dubbio: l’ho dimenticato in aeroporto ? Il cuore diventa pesante, una tonnellata. Nel piccolo trolley a mano ci sono tutte le mie preziosità: soldi (non pochi), macchina fotografica, hard disc, documenti di lavoro.... Telefonare all'aeroporto, ma a chi ? L’unica cosa da fare è tornare immediatamente a Mombasa e sperare di ritrovare il tesoro. Detto fatto. Eliud è subito d’accordo e Eunice vuole per forza accompagnarmi. Due ore e mezza di viaggio col cuore in gola e un filo di fiducia, o è speranza ? E poi, dopo aver finalmente parlato con un funzionario “may I help you Madam?” l’esplosione di gioia ! Si, il mio valigino azzurro con le ruote e senza lucchetto è stato trovato e messo al sicuro. Senza aprirlo. SONO UNA DONNA BACIATA DALLA FORTUNA ! Sulla via del ritorno, con molta allegria nel corpo, ci fermiamo di nuovo al Nakumatt ma questa volta per fare una piccola cena data l’ora tarda. Mi concedo pure un bicchiere di rosso… Arriviamo a casa alle 23.00 passate, stanchi e felici. Doccia, letto, sonno profondo per ben 12 ore, come non mai. L’indomani voglio essere messa al corrente sulle novità in generale e in particolare. Quella più ovvia è situata proprio accanto alla casa: La Nursery School, il nuovo tassello del grande progetto educativo di ATKYE. Dove prima c’erano il pollaio e il recinto dei cani ora c’è l’edificio della Nursery, una costruzione uguale al blocco aule della Bambakofi Academy. C’è posto per 4 grandi locali: KG1, KG2, KG3 e l’ufficio. Ci lavorano 3 maestre d’asilo e un’aiutante. Per ora i bimbetti sono pochi, il loro numero crescerà nel corso della mia permanenza e dovrà continuare a crescere nel corso dei rimanenti mesi. Accoglie bambine e bambini dai 3 ai 6 anni, figli di genitori impegnati professionalmente e in grado di pagare per saper i propri cuccioli in buone mani durante la giornata. Infatti, questa nuova iniziativa si basa su due esigenze e considerazioni: offrire un servizio di qualità alla comunità “benestante” e creare nel contempo una fonte di “guadagno” da riversare nella Bambakofi Academy, riservata unicamente a bambine e bambini di famiglie povere. La Nursery è già ora autosufficiente con soli 25 bambini, in quanto i salari delle maestre si pagano con le entrate. Con l’aumento delle iscrizioni aumenterà anche il salario delle impiegate e si pagheranno i servizi forniti dalla struttura “Bambakofi Academy”. Chi di voi è familiare con facebook troverà delle fotografie dei simpatici e vivaci cuccioli della Nursery. A A P P P P U U N N T T I I D D I I V V I I A A G G G G I I O O 2 2 0 0 1 1 6 6

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Cara amiche, cari amici, cari sostenitori e simpatizzanti di ATKYE Ormai siete abituati a queste righe battezzate “APPUNTI DI VIAGGIO” in arrivo ai primi di maggio, anno dopo anno. E anno dopo anno vi parlo del nostro progetto educativo, dei suoi sviluppi, del mio vissuto, delle esperienze vissute nel corso del soggiorno di inizio anno. Il viaggio Tutto bene, posto comodissimo, riesco perfino a dormire qualche ora. Durata lunga: 10 ore e 40 minuti, con scalo a Zanzibar, due ore senza scendere a terra. Pesantino. Finalmente, alle 12.40 del 7 gennaio, esco dall’aereo a Mombasa, passo il controllo passaporti che supero in un attimo e vado per il ritiro bagagli. Poco dopo eccoli. Un addetto me li carica sul carrello e passiamo la dogana in meno di un minuto senza problemi. Fuori trovo Eunice ed Eliud (il driver) ad accogliermi. Già mi sento a casa. Caricati i bagagli in macchina si parte in direzione di Gede, con la solita sosta al Nakumatt per i miei indispensabili acquisti (joghurt, olio d’oliva e caffè). Stanca e beata, finalmente ci siamo: eccomi alla Bambakofi ! Mi tolgo le scarpe, le calze elastiche, stendo le gambe e mi rilasso. Per 5 minuti soltanto. Poi mi guardo in giro e mi rendo conto di avere solo due bagagli. E il terzo, il piccolo bagaglio a mano, dov’è ? Come dov’è, ci deve essere, diamine ! Ma no che non c’è ! Atroce dubbio: l’ho dimenticato in aeroporto ? Il cuore diventa pesante, una tonnellata. Nel piccolo trolley a mano ci sono tutte le mie preziosità: soldi (non pochi), macchina fotografica, hard disc, documenti di lavoro.... Telefonare all'aeroporto, ma a chi ? L’unica cosa da fare è tornare immediatamente a Mombasa e sperare di ritrovare il tesoro. Detto fatto. Eliud è subito d’accordo e Eunice vuole per forza accompagnarmi. Due ore e mezza di viaggio col

cuore in gola e un filo di fiducia, o è speranza ? E poi, dopo aver finalmente parlato con un funzionario “may I help you Madam?” l’esplosione di gioia ! Si, il mio valigino azzurro con le ruote e senza lucchetto è stato trovato e messo al sicuro. Senza aprirlo. SONO UNA DONNA BACIATA DALLA FORTUNA ! Sulla via del ritorno, con molta allegria nel corpo, ci fermiamo di nuovo al Nakumatt ma questa volta per fare una piccola cena data l’ora tarda. Mi concedo pure un bicchiere di rosso… Arriviamo a casa alle 23.00 passate, stanchi e felici. Doccia, letto, sonno profondo per ben 12 ore, come non mai. L’indomani voglio essere messa al corrente sulle novità in generale e in particolare. Quella più ovvia è situata proprio accanto alla casa: La Nursery School, il nuovo tassello del grande progetto educativo di ATKYE. Dove prima c’erano il pollaio e il recinto dei cani ora c’è l’edificio della Nursery, una costruzione uguale al blocco aule della Bambakofi Academy. C’è posto per 4 grandi locali: KG1, KG2, KG3 e l’ufficio. Ci lavorano 3 maestre d’asilo e un’aiutante. Per ora i bimbetti sono pochi, il loro numero crescerà nel corso della mia permanenza e dovrà continuare a crescere nel corso dei rimanenti mesi. Accoglie bambine e bambini dai 3 ai 6 anni, figli di genitori impegnati professionalmente e in grado di pagare per saper i propri cuccioli in buone mani durante la giornata. Infatti, questa nuova iniziativa si basa su due esigenze e considerazioni: offrire un servizio di qualità alla comunità “benestante” e creare nel contempo una fonte di “guadagno” da riversare nella Bambakofi Academy, riservata unicamente a bambine e bambini di famiglie povere. La Nursery è già ora autosufficiente con soli 25 bambini, in quanto i salari delle maestre si pagano con le entrate. Con l’aumento delle iscrizioni aumenterà anche il salario delle impiegate e si pagheranno i servizi forniti dalla struttura “Bambakofi Academy”. Chi di voi è familiare con facebook troverà delle fotografie dei simpatici e vivaci cuccioli della Nursery.

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Il pollaio è stato spostato alla Forest Farm, il nuovo terreno, e offre una comoda dimora alle galline. Il recinto per cani si trova ora sotto un grande albero di anacardi, alle spalle del blocco amministrativo. Non ho ancora terminato di svuotare i miei bagagli che già mi trovo davanti i primi Studenti di secondary schools. Per esempio Bernard Bongo, lo spilungone, ormai all’ultimo anno. Nel corso dei prossimi giorni vengono a salutarmi molti altri, come Musa, Maurine, Alfred, Maureen, Mary, Harusi, Betty, Fadhili, Santa. Maurine è un caso speciale. Dovrebbe essere all’ultimo anno di secondary school. Ma nel corso del 2015 ha abbandonato la scuola per far nascere la sua bambina. Un’altra ancora ! Si è pentita, vuole tornare a scuola e chiede il nostro aiuto. Riprende lo studio dove ha lasciato, in terza classe, in una scuola non lontana da casa sua. La bimba è affidata alla nonna durante il giorno, la sera se ne occupa invece mamma Maurine. Un’altra nonna con nipotina viene a trovarci. Alexandra, la bimba di Lilian, al secondo anno del corso sartoria al Vocational Centre di Mama Lorenza (Child to Child for Africa) ha ora quasi due anni. Durante le mie prime due settimane alla Bambakofi c’è un continuo vivace viavai di ragazze e ragazzi ormai giovani adulti. Chi ha finito gli studi secondari ed è in attesa del risultato finale, chi invece è all’ultimo anno e spera di finirlo brillantemente per poi avere accesso alla formazione universitaria dei suoi sogni. Questi risultati saranno noti solo in marzo. Oggi sono in grado di dirvi che pur non avendo (ancora) raggiunto il massimo della qualifica, una decina di studenti ha raggiunto la maturità per entrare all’università, mentre per una mezza

dozzina si aprono varie porte di specializzazione professionale. I risultati di fine ciclo Anche quest’anno abbiamo ragione di esultare e fare salti di gioia al momento in cui vengono pubblicati i risultati della ormai non più ottava classe. Ci sono ben tre studenti con 400 e più punti, 13 con un punteggio tra 350 e 399, 8 totalizzano tra 329 e 349 punti e una sola ragazza non raggiunge i 300, ma solo 230. A tre di loro sorridono delle borse di studio, a tutti gli altri la chiamata in ottime scuole secondarie. La già ottima media della nostra scuola è salita da 342 a 361.16. A questo punto possiamo davvero essere orgogliosi sperando di migliorare ancora l’anno prossimo. Il grande impegno del corpo insegnante e la grande fiducia in se stessi degli allievi ha dato dei frutti splendidi. Avvicendamenti di personale Juliet è stata chiamata dal Governo ad un posto di responsabilità in una zona “difficile” e lei ha accettato anche perché dopo cinque anni potrà chiedere il trasferimento nella sua zona di origine, vicino al Mount Kenya. E’ stata la terza Head Mistress della nostra scuola. Per la prima volta nella storia della Bambakofi il posto di preside è ora occupato da un uomo, Nicholas, il molto apprezzato insegnante da 5 anni e amato da allieve e allievi. Juliet è venuta a salutarmi ed esprimermi riconoscenza per averle dato la possibilità di fare una bella esperienza. Ha voluto regalarmi un piccolo quadro africano e un magnifico telo swahili. Altre due maestre hanno preso il volo, la loro sostituzione era comunque prevista. Abbiamo anche dovuto sostituire un giardiniere, James, diplomatosi ECD, cioè insegnante di prima infanzia. James è ora il docente responsabile della seconda classe. Per lui si è trattato dell’inizio di una nuova carriera, sempre alla BK; per noi il piacere di dare un’opportunità ad una brava persona di migliorare la propria posizione. Il suo posto di giardiniere è stato affidato al giovane Emmanuel, in precedenza attivo da noi come precario. I volontari Luisa Benetti, per due anni al mio fianco, è volata in Indonesia per offrire le sue competenze ad altra organizzazione. La sostituisce egregiamente

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Norman da Basilea, il civilista arrivato solo pochi giorni dopo di me. Giovane studente, ha appena finito il suo Bachelor a San Gallo e ha scelto di prestare il suo servizio civile alla nostra Bambakofi Academy. Noi lo apprezziamo sin dall’inizio. Da metà febbraio gli farà compagnia Nil da Berna, il secondo civilista molto qualificato per lavorare con gli insegnanti per il bene degli studenti della BK. I due giovani idealisti vanno subito d’accordo fra di loro, ma anche con me e tutta la scuola. Le riflessioni di Norman sulla sua esperienza sono parte integrante di questo racconto. Una simpatica giovane signora di Firenze in vacanza per due mesi a Watamu mi è raccomandata da una vecchia amica della BK. Desidera rendersi utile. Magari a ravvivare l’insegnamento della lingua italiana ? Perché no, può affiancare Norman nella sua inconsueta veste di maestro. Heliana si presta anche ad essere presente e dare una mano durante le uscite annuali al mare. La nostra prima uscita con la seconda e l’ottava classe ha luogo il 23 gennaio. Come in passato corriamo (quasi) tutti nelle onde del mare sulla splendida spiaggia del Garoda. Le uscite con le altre classi si susseguono ogni sabato e finiscono praticamente il 13 febbraio quando si tufferanno i cucciolotti della prima con gli aspiranti candidati della settima classe. Saranno presenti numerosi altri volontari, tra i quali anche miei familiari e le amiche in vacanza per alcuni giorni. Anche quest’anno c’è stato grande divertimento acquatico, con tutti al mare !

E’ il 27 gennaio, il mattino del quinto giorno senza acqua nella condotta. Arriverà forse oggi ? Speriamo ! Non si tratta di un fenomeno soltanto locale, di Gede o Watamu. No. Manca da Malindi a Kilifi a Mombasa, su tutta la Costa. E

ieri, per tutto il giorno, mancava anche l’elettricità. Per lavori sulla rete – in serata è tornata. L’acqua invece no. La prima pagina del Daily Nation, il giornale più diffuso del Kenya, parla del pericolo di malattie, di animali sofferenti, di turisti presto in difficoltà se questa crisi dovesse durare ancora. Crisi artificiale, perché si tratta di pagare le fatture arretrate da parte delle aziende locali. Noi, alla Bambakofi, per ora siamo stati fortunati. Per cucinare, lavare, usare i bagni e per l’igiene personale usiamo, con parsimonia, l’acqua dei tank e l’acqua piovana.

Per fortuna ha piovuto molto durante i mesi passati. Per quanto tempo possiamo andare avanti ? Siamo quasi alla fine. I fiori del nostro giardino piangono in silenzio. Se solo potessero bere…! Per rinfrescarmi vado fare una nuotata al mare, sulla mia spiaggia preferita, la Blue Bay, e faccio un po’ di spesa dalle “Donne della Spiaggia”. Quando torno a casa in serata, ecco il miracolo, l’acqua è tornata ! Voglio segnalarvi un’altra pagina del Daily Nation che mi impressiona perché parla della straordinaria vita del nuovo direttore della Banca Centrale del Kenya (CBK). E’ un signore di bella presenza, distinto, ovviamente molto qualificato, competente ed esperto. Vive in un monastero, non possiede beni materiali, nemmeno un’automobile, non è sposato e non ha figli. I soldi che guadagna con il lavoro vanno quasi tutti in beneficienza. E’ legato ad Opus Dei. Quasi un miracolo, da non crederci, vero ? E’ l’uomo più potente del Kenya ? Febbraio, come sempre, è il mese delle visite. Ho avuto la fortuna di essere spesso in compagnia delle mie due figlie (Manuela e Daniela) e

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consorti (Franco e Rolf) di due dei miei 4 nipoti (Sara e Matteo) con Oriana, Lisa e l’immancabile amicona Antonella. Manuela e Antonella sono presenti al primo meeting del comitato locale. La fedele Luisa Lubini del Locarnese, anche lei ogni anno a Watamu per incontrare i suoi bimbetti, non manca di animare la scolaresca durante due pomeriggi con il gioco della tombola, assistito da Norman. Le foto di Rolf Madrine e padrini aspettano ogni anno di ricevere non solo una letterina dalla bimba/bimbo della Bambakofi Academy, ma anche una o due fotografie per vedere se sono cresciuti i loro pupilli. Vi ho preavvisato l’anno scorso degli scatti diversi. Prima i ritratti: si vede la mano del fotografo esperto. Poi le altre: gli assistenti del fotografo hanno messo a disposizione di allieve e allievi vari materiali da scegliere per mettersi in posa, a loro scelta. Incredibile fantasia e creatività !

Un lavoro di squadra impegnativo ma divertente, bravi tutti, bravissimo Rolf ! Alcuni allievi e allieve ti hanno ringraziato con una piccola performance in occasione della festa organizzata per il tuo compleanno…. Con le foto arrivano anche le lettere/letterine che gli allievi di ogni classe scrivono (anno dopo anno) al “personal sponsor”. Sono diverse anche queste letterine. Ovviamente le prime tre classi hanno bisogno di sollecitazioni, di un certo input, per cui manca probabilmente di spontaneità. Voglio però ricordarvi che non c’è mai stata la cultura dello scrivere lettere. Siamo stati noi a introdurre questa forma di ringraziamento. Le classi superiori hanno così imparato ad esprimersi, mentre quelle inferiori dipendono ancora tanto da suggerimenti esterni. Norman e

Nil si sono prodigati per ottenere dei “prodotti” originali. Mi domando: e da noi, si usa ancora scrivere una bella lettera ? Dubito; la creatività si è eclissata nelle veloci lettere elettroniche.

Manutenzione e migliorie Certo, la manutenzione è da fare sempre, durante tutto l’anno. Ma non si può fare tutto in una sola volta perché altri problemi hanno la priorità. Con l’arrivo dell’amico Saro pittore entriamo nella fase di rinnovamento delle aule. Il team tutto maschile comprende Saro, Franco, Rolf, assistiti da Norman e Jackson, il giovane amicone di Franco. In due giorni di lavoro non sempre facile rendono le prime quattro aule nuovamente luminose. Quelle delle classi superiori devono attendere l’anno prossimo, ma sono anche mantenute meglio di quelle delle prime 4 classi. Un grande e forte ringraziamento a tutta la squadra per il lavoro ma specialmente a Saro, Franco e Rolf che hanno fornito anche la pittura. Il nostro vicino di casa ci ha fatto un’offerta interessante di mobilia molto utile alla nostra struttura. Di cosa si tratta ? Ne abbiamo davvero bisogno ? Quanto chiede ? Sono le domande di

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Eunice Kagiri per valutare l’offerta. Si tratta di una cinquantina di sedie individuali per studenti con piano scrittura e di una scrivania con piano sovrapposto, leggermente arrotondata e scaffali al suo interno. Adatta per l’ufficio della segretaria. Finalmente un vero ufficio di ricezione ! Si, perché la segretaria Eunice Awuor è anche ricezionista, contabile, consulente di studenti e altro ancora. E potrà meglio tenere in ordine la scrivania. Il costo è davvero basso, non arriva nemmeno a venti franchi. E le sedie per gli studenti ? Sono utilissime, finalmente una sedia per ogni studente, senza più la possibilità di copiare specialmente durante gli esami….. Non mi ricordo più il prezzo, mi ricordo però che ho detto: ma senz’altro, a questo prezzo ! Saranno stati non più di dieci franchi/sedia. Avreste dovuto vedere la gioia delle ragazze e dei ragazzi quando quelli delle due ultime classi hanno preso possesso delle loro sedie individuali ! Vi chiederete come mai il nostro vicino di casa ha tutta questa mobilia da liquidare. Spiegazione: lui aveva una piccola scuola privata che non opera più. Gli sono rimasti questi oggetti in liquidazione e li ha offerti a noi. Forest Farm Si, la Forest Farm ha cambiato un po’ aspetto da quando l’ho vista l’ultima volta. C’è la nuova casa delle galline, più bella e più grande. C’è il pozzo e il tank per tirare su l’acqua, anche il generatore. Purtroppo però l’acqua del pozzo è salata e quindi non utilizzabile per l’irrigazione. Si dipende dunque ancora dal tempo per piantare e far crescere regolarmente il mais e altri prodotti agricoli. Per ora si raccolgono dei pomodori e la mciccia, una specie di spinaci che cresce abbondante e in fretta. Una verdura servita dai nostri cuochi quasi ogni sera per accompagnare l’ugali, la polenta bianca locale. Dimenticavo: se si fa crescere la mciccia si raccoglieranno i suoi semi, l’amaranto. Ottimo nutrimento. Piri ne ha raccolto già una bacinella quasi piena. Norman mi accompagna alla prima visita, in seguito ritornerà diverse volte sul posto per rendersi conto in dettaglio di quel che è stato possibile ricavare da questo immenso terreno e quello che si immagina si potrà ricavare se opportunamente e intensamente coltivato. Ha redatto un ricco rapporto in cui espone anche le sue idee per un futuro sviluppo. Il nuovo trattore è stato utile ?

Certo che si, ma il suo posto è la tettoia alla BK, accanto al pulmino. Attualmente lavora, è molto richiesto da vari contadini per la preparazione del terreno in vista delle prossime piogge. L’arrivo del Cargo Molti di voi si sono accorti dell’azione di Manor lanciata in tutto il Ticino denominata “Daì una seconda vita al tuo vecchio zaino“ durante l’estate 2015. Chi riportava uno zaino usato riceveva un buono per l’acquisto di quello nuovo. Gli zaini riportati erano più di 350, di cui circa 300 ancora in buone condizioni. Quelli erano destinati a finire alla Bambakofi. Grazie alla ditta internazionale di trasporti Schenker di Chiasso sono stati imballati e trasportati a Genova per essere imbarcati su una nave porta-container con destinazione Mombasa. Abbiamo potuto aggiungere pure dell’altro materiale giacente nel nostro magazzino di Lugano, in attesa di prendere la via per il Kenya. Libri, palloni, penne e matite varie, garze, classificatori, scarpe da football. La partenza della nave era prevista per fine dicembre. A Mombasa avrebbe dovuto arrivare entro 4-5 settimane, altro tempo ci voleva sicuramente per lo sdoganamento. Se tutto andava bene, i 5 paletti sarebbero approdati a Gede, alla BK per metà febbraio. Non la voglio far lunga: dopo varie peripezie e scambio di email sul “come dove quando” finalmente arriva il camion della corrispondente ditta di trasporto e scarica il suo ingombrante carico sulla rampa davanti alla Conference Hall il giorno 8 marzo, giornata internazionale delle donne. WOW ! La curiosità è ai massimi livelli, e non appena sono disponibili i nostri uomini coi muscoli si inizia la sistemazione degli zaini. Quanto siamo grati a Silvano che allora ha creato una parete di scaffali ! E finora non l’abbiamo mai usata veramente, solo occasionalmente. Ma ora è venuto il momento!

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Viva Silvano ! anche se non è più tra di noi. Un grande, grandissimo ringraziamento va naturalmente alla Manor (e Cristina) per la bella iniziativa. Senza la generosità della ditta Schenker che ha curato il trasporto da Lugano a Gede senza farci spendere niente…..tutto questo non sarebbe stato possibile. GRAZIE GRAZIE GRAZIE !!! Due giorni dopo chiamo le ragazze e i ragazzi dell’ottava classe: sul grande tavolo ci sono 25 zaini piuttosto grandi, belli, ognuno se ne scelga uno che lo accompagnerà nella nuova scuola, all’inizio del 2017. Quanti visi increduli e raggianti ! Le ragazze americane Il tempo vola via come sempre, in grande velocità. Sarà per il vento spesso forte per farci sopportare meglio il grande caldo di marzo ? 38, 39 e anche 40 gradi sono tanti anche per me che al caldo sto bene. Una settimana prima della mia partenza il 19 marzo (Festa del Papà in Europa) arrivano dagli USA Valery, Anna e Morgan. Tutte e tre le giovani donne conoscono la nostra scuola e la amano profondamente. Hanno fatto parte del gruppo di studenti della Virginia Tech University durante gli ASC (Atkye School Camps), nel frattempo sospesi per ragioni di sicurezza. Portano avanti il Taaluma Project da loro fondato negli USA che raccoglie fondi per i nostri secondary school students. Passare una settimana con loro mi ha arricchita, dato gioia, fatto ancora maggiormente apprezzare il loro impegno. Il loro entusiasmo ha nutrito il mio. Ma nooooo, il computer mi avvisa che ho speso più di tremilatrecento parole ! E’ ora di salutarvi e di scusarmi per il tempo rubato. Per cosa poi ? Per raccontarvi sempre le stesse cose: che le cose vanno bene, bambine e bambini bravissimi, tutto funziona a meraviglia, che siamo la miglior scuola della zona, che fa caldo, che la frutta tropicale è speciale e mi salva la vita, che mi fa piacere tornare a casa. Ora devo smettere se no supero perfino le 3400 parole….

Grazie, e ciao ciao a tutte e tutti voi

Esther

……

Il nuovo olio extra vergine d’oliva è arrivato ! 079 2798432 o 091 9681964