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    Appendici in giallo 220 racconti usciti in appendice

    ai Gialli Mondadori

    2008 Bluebook

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    Indice

    Tutto in unora di Dashiell Hammett .............................................................................. 3Incontro a Berlino di Patricia McGerr .......................................................................... 12Poliziotto fino in fondo di Jerome L. Johnson............................................................... 32Un pezzetto di stagnola di Alfonso Ferrari Amores ....................................................... 38Allucinazione di Ron Goulart ....................................................................................... 41Gelide pietre di Joan Richter ........................................................................................ 50La spia che non ricordava di Edward D. Hoch ............................................................ 60

    autunno e abitiamo in una casa di campagna... di David Morrell......................... 73Perch vuoi uccidermi? di Luna Wolf........................................................................ 80Omicidio Stop di Richard Laymon ................................................................................ 85La forza dellabitudine di Helen Patrick...................................................................... 90Piccole cose di Isaac Asimov ......................................................................................... 94Sette anni dopo di Evelyn Groff Deuel .......................................................................... 97Il tranello di Robert L. Fish ......................................................................................... 100La talpa di Lee Schultz ...............................................................................................104La nuova amica di Ruth Rendell ................................................................................ 107Ardere dodio di Randye Lordon ................................................................................ 115Ritorno a casa di William Bankier ..............................................................................119King Kong di Liza Cody.............................................................................................130La scommessa di Flip Jarrett ......................................................................................136

    Appendice alle Appendici .......................................................................................... 141Qualcuno deve morire... di Carol Mac Loggon..........................................................142Tre racconti di Franco Enna ................................................................................... 145

    Un volto nel passato ..................................................................................................................145

    Il fenomenale Mister Logan in: Nebbia fitta .............................................................................147Le avventure di Keogh Marton: Kate........................................................................................148

    Pronto Servizio di Luigi Naviglio..............................................................................153La morte viola di William Le Queux..........................................................................160

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    Tutto in unora

    di Dashiell Hammett

    Titolo originale: One Hour 1924

    Raccolto in 150 anni di giallo (Mondadori 1989)

    1

    Il signor Chrostwaite disse Vance Richmond.

    Chrostwaite, incuneato tra i braccioli di una delle grosse poltrone dellavvocato,grugn qualcosa che forse voleva essere un saluto. Grugnii a mia volta e mi trovai unasedia.

    Era davvero una mongolfiera, questo Chrostwaite, con un vestito scozzese che noncontribuiva certo a smagrirlo. La cravatta era chiassosa, sui toni del giallo, con ungrosso diamante in mezzo, e portava altre pietre preziose alle dita grassocce. Ilineamenti erano offuscati da un grasso spugnoso che rendeva impossibile alla facciarotonda e rubizza assumere qualsiasi espressione che non fosse la malevolenzaporcina che le era abituale. Puzzava di gin.

    Il signor Chrostwaite agente degli estintori Mutual per la Costa Occidentale cominci Vance Richmond non appena mi fui accomodato. Il suo ufficio inKearny Street, vicino a California Street. Ieri pomeriggio, alle due e quarantacinquecirca, ha lasciato lautomobile una Hudson davanti allufficio col motore acceso.Tre minuti dopo uscito, e lauto era sparita.

    Guardai Chrostwaite: si stava guardando le ginocchia grasse senza mostrare ilminimo interesse per ci che il suo avvocato stava dicendo. Mi affrettai a tornare aguardare Vance Richmond: con la sua magrezza e la sua faccia grigia e sobriasembrava addirittura bello a confronto del cliente.

    Un uomo di nome Newhouse stava dicendo lavvocato, proprietario diuna tipografia di California Street, vicinissimo allufficio del signor Chrostwaite, stato investito e ucciso dallauto del signor Chrostwaite allangolo tra Clay Street eKearny Street cinque minuti dopo che il signor Chrostwaite aveva lasciato lauto perandare in ufficio. La polizia ha ritrovato lauto poco dopo, a un solo isolato didistanza dal luogo dellincidente, in Montgomery Street vicino a Clay Street. La cosa lampante: qualcuno ha rubato lauto subito dopo che il signor Chrostwaite lavevalasciata, fuggito investendo Newhouse e poi, spaventato, ha abbandonato lauto.Ora, il problema che tre sere fa il signor Chrostwaite, guidando forse un pospericolatamente in...

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    Ubriaco disse Chrostwaite senza alzare lo sguardo dalle proprie ginocchiascozzesi. La sua voce era rauca ma priva demozione: era la raucedine di una golabruciata dal whisky.

    Guidando forse un po spericolatamente in Van Ness Avenue, proseguVance Richmond ignorando linterruzione il signor Chrostwaite ha investito un

    pedone. Luomo non rimasto ferito gravemente, e in ogni caso statogenerosamente risarcito. Luned per ci presenteremo in tribunale per rispondere diunaccusa di guida pericolosa, e io temo che lincidente di ieri, in cui morto iltipografo, ci possa mettere in cattiva luce. Nessuno si sogna che il signor Chrostwaitesia stato al volante quando rimasto ucciso il tipografo, e possiamo dimostrarloinoppugnabilmente. Temo per che la morte del tipografo si ritorca contro di noi alprocesso per lincidente di Van Ness Avenue. Quale avvocato, so bene come ilpubblico ministero se lo volesse potrebbe ricamare sullinsignificante coincidenzache la stessa automobile che ha investito un uomo in Van Ness Avenue ieri ha ucciso

    un altro uomo. E so che potrebbe servirsene in modo da renderci impossibile spiegareil nostro punto di vista. Nel peggiore dei casi, invece di pagare unammenda il signorChrostwaite potrebbe essere mandato in prigione per trenta o sessanta giorni, ed proprio questo che non vogliamo...

    Chrostwaite interloqu ancora, sempre guardandosi le ginocchia. Maledetta seccatura! disse. Che non vogliamo che accada prosegu lavvocato. Siamo pronti a pagare

    una grossa ammenda sar inevitabile poich lincidente di Van Ness Avenue stato chiaramente colpa del signor Chrostwaite, per...

    Ubriaco come un cosacco! disse Chrostwaite. Per non vogliamo che laltro incidente, del quale non abbiamo la minima

    responsabilit, getti unombra sospetta sullincidente minore. Insomma, vogliamotrovare luomo o gli uomini che hanno rubato lauto e investito John Newhouse. Severranno presi prima del processo, non rischieremo di subire le conseguenze del loroatto. Crede di poterli trovare prima di luned?

    Ci prover promisi anche se...Il pallone umano mi interruppe issandosi in piedi e cercando lorologio da taschino

    con le grosse dita ingioiellate. Le tre disse. Ho una partita di golf alle tre e trenta. Raccolse il

    cappello e i guanti dalla scrivania. Li trovi. Andare in prigione sarebbe unamaledetta seccatura!

    E trotterell via.

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    Dallufficio dellavvocato raggiunsi il palazzo di giustizia e, dopo qualche minutodi ricerche, trovai il poliziotto che era accorso allangolo tra Clay Street e Kearny

    Street pochi secondi dopo linvestimento di Newhouse. Stavo proprio uscendo dal tribunale quando ho visto un autobus svoltare dicorsa in Clay Street mi disse lagente, un omaccione dai capelli sale e pepe di

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    nome Coffee. Poi ho visto radunarsi della gente, cos sono andato e ho trovatoquesto John Newhouse riverso. Era gi morto. Una mezza dozzina di persone avevavisto linvestimento, e una aveva preso il numero di targa. Abbiamo trovato lauto,abbandonata proprio dietro langolo di Montgomery Street e girata a nord. Ceranodue tipi a bordo, quando la macchina ha investito Newhouse, per nessuno se li

    ricorda. Ed era vuota, quando labbiamo ritrovata. In che direzione stava camminando Newhouse? Verso nord, in Kearny Street, e aveva quasi attraversato Clay Street quando

    stato investito. Anche lauto veniva da Kearny Street, e stava svoltando sulla Clay.Forse non stata interamente colpa dei tipi a bordo, secondo i testimonidellincidente. Newhouse stava attraversando la strada guardando un pezzo di cartache aveva in mano. Io gli ho trovato in mano dei soldi stranieri, una banconota, ecredo che stesse guardando quella. Il tenente mi ha detto che sono soldi olandesi unabanconota da cento fiorini.

    Saputo qualcosa degli uomini dellautomobile? Niente! Abbiamo interrogato tutti tra California Street e Kearny Street, dovstata rubata lauto, e tra Clay Street e Montgomery Street, dov stata abbandonata,ma nessuno ricorda di aver visto salire o scendere i due tipi. Il proprietario non era alvolante, e penso che glielavessero proprio rubata. Sulle prime ho creduto che ci fossequalcosa di marcio nellincidente. Questo John Newhouse aveva un occhio nero didue o tre giorni, per abbiamo controllato e scoperto che un paio di giorni fa avevaavuto un attacco di cuore o qualcosa del genere ed era caduto battendo locchiocontro una sedia. Era stato a casa in malattia per tre giorni, ed era uscito appena unamezzora prima dellincidente.

    Dove viveva? In fondo a Sacramento Street. Devo avere il suo indirizzo da qualche parte.Sfogli le pagine di un notes lercio e mi diede lindirizzo del morto, i nomi e gli

    indirizzi dei testimoni che aveva interrogato.Non aveva altre informazioni da darmi, e me ne andai.

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    Passai poi a setacciare il quartiere in cui lautomobile era stata rubata e

    abbandonata e a interrogare i testimoni. Dopo che laveva gi fatto invano la polizia,era improbabile che scoprissi qualcosa di nuovo, ma non per questo potevo rinunciarein partenza.

    Il novantanove per cento del lavoro investigativo consiste nel raccoglierepazientemente dei dettagli, e i dettagli devono essere per quanto possibile di primamano, anche se non si i primi a ricercarli.

    Prima per di cominciare, decisi di fare un salto alla tipografia del morto, che eraad appena tre isolati di distanza dal palazzo di giustizia, per vedere se qualcuno deisuoi impiegati sapesse qualcosa di utile.

    La tipografia di Newhouse occupava il pianterreno di un palazzotto di CaliforniaStreet, tra Kearny Street e Montgomery Street. Nellingresso era stato ricavato, condei divisori, un ufficetto, collegato da una porta allofficina.

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    Quando entrai, nellufficio cera solo un uomo tozzo e robusto sulla quarantina,biondo e dallespressione preoccupata. Era in maniche di camicia e stavaconfrontando due serie di cifre, una su un registro e laltra su delle carte che avevadavanti.

    Mi presentai dicendogli che ero un agente della Continental Detective Agency e

    che mi occupavo della morte di Newhouse. Si chiamava Ben Soules, ed era ilcapofficina di Newhouse. Ci stringemmo la mano, poi mi fece cenno di sedere difronte alla scrivania; spinse da parte il registro e le carte su cui lavorava e con ariadisgustata si gratt la testa con una matita.

    un disastro! disse. Tra una cosa e laltra siamo sommersi dal lavoro, iodevo occuparmi di questi libri di cui non capisco niente e...

    Si interruppe per rispondere al telefono, che aveva suonato. S... parla Soules... li stiamo stampando adesso... li avr al pi tardi entro il

    mezzogiorno di luned... lo so che li avevamo promessi per ieri, ma... lo so! Lo so!

    Siamo andati in ritardo con la morte del capo. Lo dica al signor Chrostwaite. E s, velo pro-metto, ve li daremo luned mattina!Soules butt gi la cornetta, irritato, e mi guard. stata la sua automobile a uccidere il capo, e lui ha anche il cattivo gusto di

    lamentarsi del ritardo! Chrostwaite? S, era uno dei suoi impiegati. Gli avevamo promesso di stampargli dei

    volantini per ieri, ma tra la morte del capo e due nuovi operai da scozzonare, siamo inritardo con tutto. Sono qui da otto anni, e questa la prima volta che siamo in ritardosugli ordini... e ogni dannato cliente d fuori di matto! Se fossimo come la maggiorparte dei tipografi, sarebbero abituati ad aspettare, ma noi li abbiamo trattati troppobene. Ma quel Chrostwaite avesse almeno la decenza di pazientare, dopo che la suaauto ucciso il capo!

    Annuii con aria comprensiva, gli allungai un sigaro attraverso la scrivania e attesiche lo avesse acceso prima di domandargli:

    Mi parlava di due nuovi operai da istruire. Come mai? La settimana scorsa il signor Newhouse aveva licenziato due dei nostri

    tipografi, Fincher e Keys. Ha scoperto che erano dellI.W.W.1, cos ha dato loro gliotto giorni.

    Avevano dato dei problemi, a parte essere iscritti a quel sindacato? No, erano due buoni operai. E hanno dato dei problemi dopo il licenziamento? domandai. Nessun vero problema, anche se erano due teste calde. Prima di andarsene,

    hanno fatto un sacco di discorsi sovversivi. Ricorda che giorno era? Mercoled della settimana scorsa, credo. S, mercoled, perch ho assunto i due

    nuovi gioved. Quanti operai ci sono?

    A parte me, tre.

    1Industrial Workers of the World. (N.d.A.)

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    Il signor Newhouse stava spesso male? Non da star via spesso, anche se ogni tanto il cuore gli dava dei guai e doveva

    restare a letto per una settimana o dieci giorni. Non che stesse mai davvero bene.Faceva solo il lavoro dufficio, e la tipografia la mandavo avanti io.

    Quando era stato male lultima volta?

    La moglie ha chiamato marted mattina per dire che aveva avuto un altroattacco e che non sarebbe venuto per qualche giorno. venuto ieri pomeriggio, ciogioved, per una decina di minuti, dicendo che sarebbe tornato stamattina. statoucciso subito dopo che se nera andato.

    Aveva laria di stare molto male? Non troppo. Non aveva mai una bella cera, naturalmente, ma ieri non mi

    sembrava molto diverso dal solito. Lultimo attacco non doveva essere dei peggiori,credo... di solito doveva restare a letto per una settimana e pi.

    Non ha detto dove andava, quando uscito? Glielo domando perch vivendo in

    Sacramento Street avrebbe certo preso un tram per rincasare, e invece statoinvestito in Clay Street. Diceva che sarebbe andato in Portsmouth Square a sedersi al sole per una

    mezzoretta. Era stato chiuso in casa per due o tre giorni, e voleva prendere un po disole prima di rincasare.

    Non sa niente della banconota straniera che aveva in mano quando statoinvestito?

    S, laveva presa qui. Un cliente un uomo di nome Van Pelt venuto apagare un lavoro ieri pomeriggio, mentre il capo era qui. Van Pelt aveva nelportafogli questa banconota olandese non so come si chiami e ha detto che valevatrentotto dollari circa. Il capo lha voluta e ha dato il resto a Van Pelt: voleva farlavedere ai suoi ragazzi, poi se la sarebbe fatta cambiare.

    Chi questo Van Pelt? Un olandese che tra uno o due mesi vorrebbe incominciare a importare tabacco.

    A parte questo, non so molto di lui. Dove ha la casa, o lufficio? Ha lufficio in Bush Street, vicino a Sansome Street. Sapeva che Newhouse era stato male? Non credo. Il capo non sembrava diverso dal solito.

    Conosce anche il nome di Van Pelt? Hendrik Van Pelt. Che aspetto ha?Prima che Soules mi rispondesse, tre squilli risuonarono ad intervalli regolari tra lo

    sferragliare delle presse della tipografia.Tenevo, da cinque minuti la pistola sulle ginocchia. Alzai la canna al di sopra del

    bordo della scrivania di quel tanto sufficiente a farla vedere a Soules. Metta tutte e due le mani sulla scrivania dissi.Mi obbed.

    La porta che dava sulla tipografia era proprio dietro di lui, cos che dalla miaposizione la potevo vedere dietro le sue spalle. Il suo corpo massiccio avrebbe

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    impedito di vedere la mia pistola chiunque entrasse dalla porta in risposta al segnaledi Soules.

    Non dovetti aspettare a lungo.Tre uomini neri dinchiostro entrarono nellufficio con aria distratta e disinvolta,

    ridendo e scherzando tra di loro.

    Uno di essi per si lecc le labbra nellentrare, gli occhi del secondo mostravanotroppo bianco attorno alle iridi e le spalle del terzo erano rigide malgrado laffettatadisinvoltura della postura.

    Fermi! abbaiai quando anche lultimo fu dentro lufficio e sollevai la pistolain modo che potessero vederla.

    Si fermarono contemporaneamente, come se avessero un solo paio di gambe.Scostai la sedia con una pedata e mi alzai. La mia posizione non mi piaceva per

    niente. Lufficio era troppo piccolo per i miei gusti. S, avevo la pistola, ma nonsapevo se i tre uomini avessero su di s delle armi nascoste. Mi erano troppo vicini

    e una pistola non una bacchetta magica, ma solo uno strumento meccanico dallecapacit limitate.Se avessero deciso di aggredirmi, avrei potuto abbattere uno solo di loro prima che

    gli altri tre mi fossero addosso: lo sapevo e lo sapevano anche loro. Alzate le mani ordinai e voltatevi.Nessuno di loro mi obbed. Uno degli uomini inchiostrati sogghignava

    malignamente; Soules scosse lentamente il capo. Gli altri due restarono immobili aguardarmi.

    Non sapevo che pesci pigliare. Non si pu sparare a un uomo neanche a uncriminale solo perch rifiuta di obbedire ad un ordine. Se si fossero voltati, almenoavrei potuto tenerli docchio mentre telefonavo.

    Ma non aveva funzionato.Pensai allora di arretrare fino alla porta dingresso, tenendoli sotto tiro, e poi

    gridare aiuto dalla soglia oppure affrontarli perla strada, dove avrei avuto pipossibilit. Ma dovetti scartare immediatamente questidea.

    Quei quattro stavano per balzarmi addosso, su questo non cera dubbio: per farlipassare allazione sarebbe bastato qualsiasi tipo di scintilla. Se ne stavano tesi, egambe rigide, attendendo che facessi una mossa. Se avessi fatto un passo indietro, labattaglia sarebbe iniziata.

    Eravamo cos vicini che uno qualsiasi dei quattro avrebbe potuto tendere la mano atoccarmi. Prima di essere sopraffatto, avrei dovuto colpirne uno solo... uno su quattro.Ci significava che ciascuno di loro aveva una sola probabilit su quattro di essere lavittima troppo poco per spaventare un uomo non abiettamente codardo.

    Sogghignai con finta sicurezza poich avevo davvero le spalle al muro e tesi lamano verso il telefono: dovevo fare qualcosa! E poi mi maledissi: cos non facevoche cambiare il segnale dellassalto, che sarebbe cominciato non appena avessisollevato la cornetta.

    Ormai per non potevo cambiare idea: anche questo sarebbe stato un segnale.

    Dovevo farlo.Mentre mi avvicinavo il telefono con la mano sinistra, il sudore mi gocciol dasotto il cappello sulle tempie.

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    La porta dingresso si apr, e alle mie spalle sentii una esclamazione di sorpresa.Parlai in fretta, senza perdere docchio i quattro davanti a me. Presto! Il telefono! La polizia!Con larrivo dello sconosciuto probabilmente uno dei clienti di Newhouse

    credetti di essere tornato in vantaggio. Anche se il suo ruolo attivo non fosse andato

    oltre il chiamare la polizia, i quattro avrebbero dovuto dividersi per affrontare anchelui, e questo mi avrebbe dato la possibilit di colpirne almeno due prima di esseresopraffatto. Due su quattro: ora che ciascuno di loro aveva cinquanta probabilit sucento di essere colpito, forse ci avrebbero pensato due volte.

    Si sbrighi! incitai il nuovo arrivato. Si! S! rispose. La sua s sibilante mi disse che era uno straniero.Teso comero, fu per me un segnale dallarme pi che sufficiente. Mi gettai di lato

    per allontanarmi in qualsiasi modo dal punto in cui mi trovavo, ma non fuiabbastanza lesto.

    Il colpo che mi arriv da dietro non mi prese in pieno, ma con abbastanza forza dafarmi cedere le gambe come se avessi le ginocchia di carta: mi abbattei a terra comeun fagotto...

    Qualcosa di scuro precipit verso di me e lo afferrai con le mani. Forse era unpiede diretto alla mia faccia. Lo torsi come una lavandaia torce un panno.

    La mia spina dorsale veniva scossa da colpi su colpi. Forse qualcuno mi stavapicchiando sulla testa, ma non ne ero certo. La mia testa non era viva, il colpo cheavevo ricevuto mi aveva intorpidito tutto. I miei occhi non funzionavano: davanti adessi vedevo solo delle ombre in movimento, e basta. Attaccavo in tutti i modi leombre: a volte trovavo solo il vuoto, altre volte trovavo cose che sembravano farparte di un corpo, e allora le picchiavo e le strattonavo. La mia pistola non cera pi.

    Ludito era ancora peggio della vista. Per me non esisteva pi un suono al mondo,mi muovevo nel silenzio pi totale che avessi mai conosciuto. Ero un fantasma chelottava contro dei fantasmi.

    Scoprii che le gambe avevano ripreso a funzionarmi, ma qualcosa che si agitavasulla mia schiena mi impediva di alzarmi. Sulla faccia avevo qualcosa di caldo eumidiccio, come una mano.

    Ci affondai i denti, poi gettai indietro la testa il pi possibile, ma non capii seavesse colpito o no una faccia, come io speravo. In ogni caso, la cosa che mi si

    agitava sulla schiena se ne and.Mi rendevo vagamente conto di essere sballottato da colpi che ero troppo torpido

    per sentire. Colpivo incessantemente le ombre attorno a me con la testa, le spalle, igomiti, i pugni, le ginocchia e i piedi...

    Allimprovviso ricominciai a vedere non chiaramente, per le ombre si stavanocolorando. Recuperai un po ludito, e le mie orecchie cominciarono a captare igrugniti, le imprecazioni e il tonfo dei colpi. Mi accorsi di avere una sputacchieradottone ad una ventina di centimetri dalla faccia, e capii di essere di nuovo a terra.

    Mentre mi contorcevo per dare un calcio ad un corpo sopra di me, avvertii ad una

    gamba qualcosa che sembrava una bruciatura ma non era una bruciatura... un coltello.Il dolore mi fece riprendere di colpo i sensi.

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    Afferrai la sputacchiera di bronzo e usandola a mo di mazza riuscii a levarmi inpiedi e a farmi largo. Gli uomini si stavano gettando su di me. Sollevai lasputacchiera al di sopra delle loro teste e la scagliai in California Street sfondando ilvetro smerigliato della porta.

    E poi riprendemmo a picchiarci.

    Il fatto che in California Street, in pieno centro di San Francisco, non si pusfondare una porta a vetri con una sputacchiera di bronzo senza dare nellocchio. E fucos che mentre ero di nuovo schiacciato contro il pavimento da tre o quattrocentochili di carne umana fummo separati e venni ripescato dal fondo del mucchio da unasquadra di poliziotti.

    Uno di loro era il grosso Coffee dai capelli sale e pepe, ma ci volle del bello e delbuono per convincerlo che ero lagente della Continental con cui aveva parlato pocoprima.

    Ragazzi! disse quando lebbi finalmente convinto. Che ripassata le hanno

    dato! Ha una faccia come un geranio bagnato!Non risi. Non faceva ridere.Con lunico occhio che aveva ripreso a funzionare, guardai i cinque uomini

    allineati nellufficio: Soules, i tre tipografi sporchi dinchiostro e luomo dalla ssibilante che aveva dato inizio al pestaggio dandomi un colpo in testa.

    Era piuttosto alto, sulla trentina, con una faccia rotonda e rossa ora adorna diqualche livido. Aveva un bellabito nero, ora lacero e strappato. Non mi occorsedomandare per capire che era Hendrik Van Pelt.

    E allora, che storia questa? mi stava domandando Coffee.Scoprii che stringendomi forte la mascella con la mano potevo parlare senza

    troppo dolore. Sono stati loro a investire Newhouse dissi e non stato un incidente. Io

    stesso vorrei conoscere i particolari, ma mi hanno aggredito prima che ci arrivassimo.Newhouse aveva in mano una banconota da cento fiorini quando stato travolto, estava andando a denunciare qualcuno... era solo a mezzo isolato di distanza dalpalazzo di giustizia. Soules dice che Newhouse stava andando in Portsmouth Squarea prendere il sole, per non sa che Newhouse aveva un occhio nero, quello su cui leiha indagato. E quindi scommetto che quel giorno Soules non ha affatto vistoNewhouse! Ricordiamoci che Newhouse stava andando dalla tipografia alla polizia

    con una banconota estera in mano. Secondo lamico Soules, Newhouse avevafrequenti malori che lo costringevano a casa per setto o dieci giorni, ma lultima voltaera stato a casa solo per due giorni e mezzo. Soules dice che la tipografia ha tre giornidi ritardo sugli ordini, e che in otto anni la prima volta che capita. Ne d la colpaalla morte di Newhouse avvenuta solo ieri. Se i precedenti malesseri di Newhousenon avevano mai causato dei ritardi, perch questa volta s? La settimana scorsa sonostati licenziati due tipografi, e altri due assunti il giorno dopo... che rapidit!Lautomobile che ha investito Newhouse stata rubata proprio dietro langolo e poiabbandonata a breve distanza dalla tipografia, rivolta a nord, e quindi molto

    probabile che i ladri siano scesi e andati a sud. Dei normali ladri dauto non sarebberotornati nella direzione da cui erano venuti. Secondo me il nostro olandese, Van Pelt,aveva delle lastre per stampare delle banconote da cento fiorini false, e cercava un

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    tipografo disposto a fare il lavoro. Ha trovato Soules, il capoccia di una tipografia ilcui padrone era spesso assente per una settimana e pi per problemi cardiaci. Uno deitre tipografi alle dipendenze di Soules era disposto a starci, ma forse gli altri due no,o forse Soules non lo chiese neanche loro. In ogni caso, furono licenziati e sostituitida due amici di Soules. Era tutto pronto, i nostri amici attendevano solo un nuovo

    malore di Newhouse che puntualmente si verific luned sera. Non appena saputolodalla moglie, la mattina dopo, questi gentiluomini hanno cominciato a sfornarebanconote false ecco perch sono in ritardo su tutti i normali lavori. Per lattaccodi Newhouse era pi lieve del solito; nel giro di due giorni si era gi alzato e ieripomeriggio passato di qui per qualche minuto. Deve essere entrato mentre i nostriamici erano indaffaratissimi da unaltra parte. Deve aver visto del denaro falso,afferrata al volo la situazione e preso una banconota da mostrare alle autorit, primadi incamminarsi per il palazzo di giustizia certo pensando di non essere stato visto.E invece devono averlo visto mentre usciva e lhanno seguito in due. A piedi, non

    avrebbero potuto farlo fuori a cos breve distanza dal palazzo di giustizia, ma giratolangolo hanno trovato lauto di Chrostwaite col motore acceso. Questo risolveva ilproblema della fuga: sono saliti sullauto e hanno inseguito Newhouse. Credo che inorigine volessero sparargli, ma poi hanno avuto unoccasione doro, quando lo hannovisto attraversare Clay Street, assorto nellesame della banconota falsa. Lo hannoinvestito e se linvestimento non lo avesse ucciso subito, erano certi che a finirlo ciavrebbe pensato il suo cuore malato. Poi hanno abbandonato lauto e sono tornati qui.Certo, non so tutti i particolari, ma questa favoletta che le ho raccontato quadra contutti i fatti che sappiamo e scommetterei un mese di stipendio che non sono troppolontano dalla verit. Deve esserci un bel mucchio di banconote olandesi nascosto daqualche parte, e se voi...

    Credo che avrei continuato a parlare allinfinito nella vertiginosa intossicazionedella spossatezza, se la grossa mano del poliziotto dai capelli sale e pepe non miavesse tappato la bocca.

    Basta cos disse, sollevandomi dalla sedia e coricandomi di schiena sullascrivania. Tra un attimo arriver lambulanza.

    Lufficio stava roteando di fronte al mio unico occhio aperto, il soffitto gialloprecipitava sudi me, si risollevava e poi si riabbassava in strane forme. Voltai la testaper evitarlo, e i miei occhi si posarono sul quadrante di un orologio.

    Quando riuscii a metterlo a fuoco, vidi che erano le quattro.Ricordai che mi ero messo al lavoro alle tre, quando Chrostwaite aveva posto fine

    alla nostra piccola riunione nellufficio di Vance Richmond. Unintera ora! cercai di dire a Coffee prima di addormentarmi.

    La polizia pose fine alla faccenda mentre io me ne stavo a letto. Nellufficio di VanPelt, in Bush Street, trovarono un cumulo di banconote da cento fiorini, e poi siapprese che, in Europa, Van Pelt era reputato un falsario di gran classe. Uno deitipografi confess; disse che erano stati Van Pelt e Soules a seguire Newhouse fuoridalla tipografia e a ucciderlo.

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    Incontro a Berlino

    di Patricia McGerr

    Traduzione di Hilja Brinis 1968 Davis Publications Inc.

    Raccolto neIl Giallo Mondadori n. 1020 (18 agosto 1968)

    Seduta nel ristorante del Templehof, Selena decise di offrirsi un bel dolce comeultimo ricordo di Berlino. La delicatissima sfogliata dalla ricca copertura di pannasembrava, in qualche modo, rappresentare lesistenza alla quale stava per far ritorno.

    In giugno, si era laureata alla Vassar, insieme agli altri compagni di corso, tutti dellaclasse del 45. In ottobre, si sarebbe sposata. La vacanza estiva in Europa era stata uncapriccio finale prima di sistemarsi accanto al distinto giovanotto di cui i suoi genitorierano tanto soddisfatti, come futuro genero. Una volta sposi, sarebbero entrati a farparte del giro di coppie giovani e brillanti di Washington, la cui preoccupazionemaggiore era che i vini fossero ghiacciati al punto giusto o che la scelta degli invitatia cena riuscisse bene assortita e armoniosa. La vita accanto a Raymond sarebbe statafacile, confortevole, protetta. E, ahim, cos monotona e uniforme.

    Smettila! Si strapp energicamente a un principio di malinconia. le delusione per

    essere arrivata alla fine del viaggio, pens. Alla quale, forse, si aggiungeva un pizzicodi nervosismo pre-matrimoniale. Consult lorologio: le 7,40. Le avevano detto,quandera arrivata allaeroporto, in tempo per il volo di New York, che la partenzaavrebbe subto circa unora di ritardo. Perci, le restavano ancora venti minuti perbere il caff, mangiare una fetta di dolce e dire addio allavventura.

    I suoi occhi corsero al corridoio dingresso, dal quale stava arrivando in quelmomento un giovanotto. Alto, dinoccolato, volto piuttosto scarno, non eraesattamente goffo, e tuttavia le sue braccia e le sue gambe sembravano muoversi conuna certa sfasatura di ritmo. Com diverso da Raymond, pens involontariamente

    Selena. Raymond, con i suoi gesti esatti, precisi, tutti cos coordinati e cos facili daclassificare. Il volto dello sconosciuto era serio, quasi teso; eppure, a giudicare daiprofondi solchi che segnavano le guance, le sembrava di sapere come doveva esserequando sorrideva.

    Mi piacerebbe conoscerlo, pens, ma subito, poich gli occhi di lui stavano perincontrare il suo sguardo, gir vivamente la testa, con un vago senso di slealt neiconfronti di Raymond. Fiss lo sguardo sul vassoio delle paste, posato a pochitavolini di distanza, studiandolo come se ogni sua speranza di felicit dipendesse dauna giusta scelta tra le varie specialit esposte. Cos intensa era la sua concentrazione,che non si avvide dello squallido ometto finch non le fu proprio accanto.

    Scusate, frulein. Linglese dello sconosciuto era fluente, anche se siavvertiva un accento straniero. Voi siete americana, vero? Domanda puramente

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    retorica. Luomo, nel parlare, era scivolato pian pianino sullaltra sedia. Soltantodopo che lui si fu seduto Selena si rese conto dal respiro ansimante delluomo, dalmodo come si aggrappava allorlo del tavolino che quello non era un incontroqualsiasi: non si trattava di pappagallo della strada, di un mendicante, di un venditore.Quello era un individuo in preda a una terribile tensione, un uomo attanagliato dal

    terrore. Frulein. Le si fece pi vicino. Debbo parlare in fretta. necessario chemi vedano parlare con unamericana. Ho una lista. importante. Appartiene alPartito. Ed stata affidata a me perch la consegnassi al nostro capo. Ma ora diconoche io non sono fidato. Dicono che vender questa lista agli americani. Non vero. Ionon vendo niente. Tutta la mia fedelt... si batt il petto con il pugno, ... tutta lamia lealt per il Partito. Ma uno di loro mi ha accusato e ora gli altri non mi dannotempo di spiegarmi. Stasera stessa troveranno il modo di uccidermi, prima che iopossa vendere la lista. Contiene i nomi di quelli che lavorano per il Partito,

    questelenco, di quelli che sono sinceri e di quelli che ci tradiscono. Capite, ora? No. Selena scrollava la testa: Non importa. Limportante che mi vedano parlare con voi che mi vedano

    mentre vi consegno qualcosa. Finch credono che la lista lho io, penseranno soltantoa uccidermi per impedirmi di venderla. Se invece crederanno che lho gi consegnata,non avranno pi tanta fretta di eliminarmi. Vorranno anzi prendermi vivo, perportarmi dal capo e denunciarmi. Io allora consegner la lista a lui e dimostrer loroche sono sempre fedele. Perci vi prego, mettete la mano sul tavolo.

    Istintivamente, lei obbed, e la mano di lui si mosse con un guizzo rapidissimo permetterle tra le dita una scatolina rettangolare.

    Ora mettetela via subito, le ordin. Ma io... la lista... io non... Svelta, frulein, vi scongiuro! Il tono di lui era talmente carico di urgenza

    che Selena si affrett a mettere la scatolina in borsetta e a far scattare la cerniera. Ora va bene. La tensione dellomino si scaric in un lungo sospirone di

    sollievo. Hanno visto. Pensano sia troppo tardi per impedirmi di vendere. Ora miporteranno dal capo.

    Ma che cosa mi avete dato? Io non voglio... Niente, signorina. Non vi ho dato niente. La scatoletta con lelenco qui.

    Batt il palmo sul taschino del gil. Una volta in presenza del capo, la consegnera lui, e lui sapr che Stanovsky fedele. Quella che vi ho consegnato una scatolettadi fiammiferi, una semplice scatoletta di fiammiferi. Ma loro crederanno quanto bastaperch io abbia salva la vita.

    Ma se cos importante, tanto per i vostri amici che per gli americani, e se queivostri amici credono che labbia io... Luomo si stava alzando per andarsene. Leilo afferr per la manica. Voglio dire, se intendevano uccidere voi, potrebbero...

    A voi,frulein, non possono far niente. Per me, diverso. Se qualcosa accade ame in una strada buia, io sono uno di loro, chi volete che se ne curi? Ma voi siete

    americana. State qui in piena luce, in mezzo a tanta gente. Tra poco andrete aprendere il vostro aereo e ve ne tornerete al vostro paese. Nessuno pu farvi del male.E poi tra un quarto dora, forse meno, io avr consegnato la lista al capo e tutti

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    sapranno che voi non avete niente. Soltanto una scatola di fiammiferi, frulein.Quando me ne sar andato, ve ne servirete per accendere una sigaretta, e ogni voltache accenderete una sigaretta, quei fiammiferi vi ricorderanno che avete salvato unavita. Lomino si alz, batt i tacchi e accenn un inchino formale. Aufwiedersehen, frulein.

    Lei lo segu con lo sguardo, lo vide allontanarsi, quasi spavaldo, verso luscita.Due uomini gli si fecero incontro, l, e lo salutarono. A un osservatore distrattopoteva sembrare un incontro tra amici. Ma cera qualcosa, negli occhi degli altri due,qualcosa nel modo come gli si erano messi ai lati, talmente vicini che sembravavolessero sollevarlo in mezzo a loro, che fece correre un brivido lungo la spinadorsale di Selena. Quellomino, lei se ne rendeva conto, era un agente nemico, cheportava con s informazioni preziose per quelli che stavano dalla sua parte. Eppurenellosservarlo, cos piccolo e inerme tra i suoi due compatrioti, Selena si rallegr disaperlo ancora in possesso della preziosa lista, di saperlo in grado di dimostrare la

    propria lealt.La cameriera si avvicin, nascondendole la vista delluscita. Lei guardindifferente il vassoio che, pochi minuti prima, le era sembrato cos invitante: lasfoglia di cioccolata, la torta con la panna, i canditi.

    No, disse, distrattamente. No, grazie.Chiss perch, non aveva pi alcun desiderio di mangiare dolciumi.Si vers invece una seconda tazza di caff, frug nella borsa, cercando la sigaretta

    che, si augurava, avrebbe agito da sedativo per i suoi nervi scossi. Quando avevavoluto fumare, in precedenza, il cameriere era accorso con laccendino; ma ora eraimmerso in una fitta discussione con la ragazza addetta alla pasticceria, le stava forsespiegando perch laveva chiamata per servire del dolce a una cliente che invece nonne valeva.

    Cos, Selena frug di nuovo e trov il suo pi recente acquisto. Era, come lominoaveva detto, una scatoletta di fiammiferi, identica a tutte le altre che si potevanoacquistare in qualsiasi punto della Germania. Selena spinse la parte interna per apriree fece per prendere un fiammifero.

    Ma non ce nerano. La scatola era vuota. No, non vuota. Non cerano fiammiferi,ma non era vuota, perch qualcosa faceva resistenza... Quel che faceva resistenza, eraun pezzetto di microfilm arrotolato. La lista! La lista di Stanovsky! In preda al terrore

    e allagitazione, luomo aveva sbagliato taschino, aveva consegnato a lei la scatolettasbagliata. Ora non avrebbe avuto niente da dare al suo capo, per dimostrare la propriafedelt. Aveva consegnato la lista a unamericana. Chi avrebbe creduto mai chelavesse fatto per errore? E se anche lavessero creduto, avrebbero fatto unadistinzione tra errore e tradimento? Le facce truci dei compagni di Stanovsky le sipararono dinanzi, agghiacciandola. E chiss il capo, doveva essere ancora pispietato! Oh, povero omino!

    Gi, ma... Selena richiuse la scatoletta, la rimise nella borsa e, allimprovviso, siritrov a commiserare se stessa. Ora la lista ce lho io, pens. Lo sanno, che lho io.

    Mi stata consegnata in modo che tutti vedessero. E se quei due erano stati mandati acatturare il compagno, vivo o morto, per portarlo dal capo, non ce ne saranno altricon lincarico di ricuperare il microfilm, a qualsiasi costo?

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    Selena gett unocchiata intorno a s. Il ristorante era pieno di gente e nessunobadava a lei. Eppure le era parso o era stata solo unimpressione? che molti occhisi fossero rapidamente abbassati, per evitare il suo sguardo. Attraverso la parete divetro del locale guard fuori, nelloscurit. L fuori cera la pista, dalla quale sarebbedecollato il suo aereo. Non vedeva lora di precipitarsi da quella parte, di prendere

    posto nella cabina che subito si sarebbe innalzata nel cielo.Lambasciata americana, pens. No, quella a Bonn. A Berlino c la missionestatunitense. Ci terrebbero, ad avere questo elenco. Debbo consegnarlo a loro. Ma dialzarsi dal tavolino, cercare un telefono, parlare con qualcuno della missione,spiegare che cosa aveva con s... non ne aveva la forza. Qui siete al sicuro, le avevadetto Stanovsky. Cera luce, l, cera gente, e lei non osava allontanarsi per affrontarelignoto che poteva essere in agguato al di l della porta. Non me la sento di fareleroina, si disse. Rester qui, in questo luogo pubblico, finch non verr annunciatoil mio aereo. Consegner il microfilm alle autorit solo quando mi sentir al sicuro, a

    New York.Cos, rimase seduta a sorseggiare il suo caff, ripromettendosi di infilarsi proprio alcentro del gruppo che si sarebbe avviato attraverso luscita che dava sul campo, indirezione dellaereo.

    Venne, finalmente, lannuncio che lei aspettava. Achtung, disselaltoparlante, e continu in tedesco. Lei afferr soltanto i nomi di Amburgo, Londra,New York e comprese che si trattava del suo volo. Ma, via via che lannuncio sidiffondeva, un mormorio di delusione si lev dai passeggeri che lo capivano. Altroritardo, intu Selena, e si domand come avrebbe fatto a lasciar passare unaltramezzora o pi, con quella scatolina che le scottava dentro la borsa.

    Attenzione, ricominci laltoparlante in inglese, e lei si concentrattentamente sulla traduzione. Ad ogni parola, il suo sgomento aumentava.Condizioni di tempo sfavorevoli. Volo annullato. Niente pi aerei in partenza daBerlino, per quella sera.

    Attorno a lei, i mormorii erano tinti dirritazione, di rabbia, di disappunto. MaSelena provava soltanto un senso di torpore, come se un incubo si fosse impossessatodi lei e nulla di quanto accadeva potesse essere reale. Niente pi cabina dove trovarsial sicuro, niente pi aereo che la sollevasse al di sopra del pericolo. Soltanto oscurit,nebbia e terrore.

    Attorno a lei la gente raccoglieva borse e soprabiti, preparandosi a tornare a casa oallalbergo, per trascorrervi la notte. Per quelle persone, la sospensione del volo eraun inconveniente, una seccatura, forse un danno di affari.

    Ma io, pensava Selena, stringendosi al petto la borsa, io non ho appuntamenti oimpegni inderogabili. Un rinvio di diverse ore non pu fare grande differenza per me.Io non ho niente da perdere... tranne la vita.

    Poche persone indugiavano per finire il caff o le paste. Tra poco anche quellepoche se ne sarebbero andate. Il ristorante avrebbe chiuso i battenti, laeroportosarebbe rimasto deserto. Che fare, allora? Cercare un taxi, farsi portare in un albergo,

    passare la notte a Berlino. Fin dove mi permetteranno darrivare, si domand, quasicon distacco. Aspetteranno che mi sia allontanata dallaeroporto oppure tutto avverrprima ancora che io abbia messo piede su un taxi? Quando? E come?

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    Se avesse potuto parlare con le autorit dellaeroporto, dir loro quel che erasuccesso, forse loro lavrebbero protetta. Ma il banco delle prenotazioni le sembravaa una distanza irraggiungibile. Al di l dellingresso del ristorante cera una salettadattesa con poltrone, tavolini e un guardaroba. Poteva esserci gente, in quella saletta,ma poteva anche darsi che fosse deserta. Passata la saletta, cera un largo tratto di

    corridoio, sul quale si aprivano diverse porte che conducevano... lei non sapeva dove.Attraversare da sola quel corridoio deserto?... No, impossibile!Eppure, una via duscita doveva esserci. Un aiuto qualsiasi. Tutta quella gente!

    Non posso aspettare che tutti se ne vadano, pens. Se almeno masticassi un po laloro lingua. Gi, ma, quandanche, come potrei distinguere un tedesco disposto adaiutarmi da uno di quelli che maspettano al varco? Come fare, a stabilire di chi possofidarmi?

    Ancora una volta si guard attorno. Come si fa, domandava a se stessa, ariconoscere un americano? Tutti capiscono subito da dove vengo, e io non riesco a

    distinguere i miei compatrioti.Dietro di lei, a un tavolo vicino ma fuori del suo campo visivo, una voce si eralevata per chiedere il conto al cameriere. Una voce imperiosa, che si esprimeva in uninglese forbito, un tono in cui si intuiva la presunzione che tutti dovessero capirequella lingua. Un cittadino britannico! Selena si gir per poter guardare losconosciuto. Vide un individuo di mezzet, daspetto rassicurante, un tipo dicolonnello inglese a riposo. Mi rivolger a lui, pens. Gli racconter quel che successo e lui mi scorter fino al consolato americano e... anzi, no.

    Prima di alzarsi, Selena tent di riordinare i pensieri. Meglio non correre da lui perraccontargli una strabiliante storia a base di spie. Mi crederebbe pazza, e questo mimetterebbe maggiormente in vista agli occhi di chi mi osserva. Mi avviciner inveceal suo tavolino, gli spiegher che sono sola, in questa citt, e che desidererei esserescortata fino in albergo. Poi, una volta al sicuro, lontano dallaeroporto, gli racconterla storia.

    Si alz e si aggrapp forte alla spalliera della sedia, per vincere la debolezza chesentiva improvvisamente nelle gambe. Poi si volt. Il colonnello inglese stavapagando il conto, ma lei quasi non gli bad perch, a un altro tavolino, sempre dietroil suo ma dal lato opposto, aveva scorto il giovanotto notato in precedenza. E ilgiovanotto stava leggendo ledizione europea del New York Herald Tribune. La

    pagina dei fumetti, leggeva! Quindi, era sicuramente un americano. Selena avrebbevoluto urlare il suo entusiasmo. Un americano!

    Corse, quasi, verso il tavolino del giovane, e il discorsetto che si era preparata perlinglese le usc tutto dun fiato.

    Sono americana, il mio volo stato annullato. Sono sola a Berlino e... Ma ora no, che non siete pi sola, la interruppe allegramente lui. Siete

    con Simon Mead, ora, e non c nessuno pi adatto ad accorrere in soccorso di unadamigella in difficolt... specie quando si tratta di damigelle molto carine e indifficolt di questo genere. Sedetevi, beviamo qualcosa insieme e poi spiccheremo il

    volo con le nostre ali.Lei accett la sedia che il giovane le offriva, ma si sentiva profondamente delusa.Al primo momento, pensava, mera sembrato cos solido, cos competente, cos

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    capace di venire a capo di una situazione difficile. Chi doveva dirlo che, in realt, eraun cretinotto capace solo di dire idiozie?

    Non bevo niente, grazie, disse. E preferirei andar via subito. S, capisco, convenne lui. Non c niente di pi triste di un aeroporto,

    quando cala la nebbia. Tutto il bello e lameno se ne va, ma noi gli correremo dietro.

    Vi dir subito dove andremo, tanto per cominciare. Abbass la voce a unmormorio confidenziale, come se gi fossero stati soli, e a lume di candela. Zigeuner Keller dellHaus Wien. Sapete che cosa significa? Cantina tzigana del caffviennese, o qualcosa di simile. Ed allaltezza del suo nome, ve lassicuro. Musicache fa male al cuore e goulash che fa male allo stomaco. Di l, poi...

    Non voglio andare in un night club, protest lei. Pensavo che potesteaccompagnarmi in un posticino tranquillo e...

    Ah! esclam lui, e termin lesclamazione zufolando a fior di labbra. Saiuna cosa, piccola, tavevo giudicata diversamente. Me ne stavo seduto qui, pensando

    che eri un gran bel bocconcino, per mi dicevo: sta attento, bello, quella l unghiacciolo, prova ad avvicinarti e lei ti sbatter la porta del frigorifero sul muso. Eintanto che mi dicevo questo, sei venuta tu da me. Be, piacevole, in certi casi,accorgersi davere sbagliato.

    Ma io... Stai tranquilla, piccola, se un posticino tranquillo quello che cerchi, il bravo

    Simon fa proprio al caso tuo. Ho una bella cameretta, ci manderanno su un po dispumante, e ci concederanno una festicciola tutta per noi. Forse conosci gi il mioalbergo? Di nuovo la voce di lui era bassa, guardinga. LAm Zoo. Buffo nome,eh? Significa vicino allo zoo. Potrai sentire i leoni che ruggiscono di fuori e ungattone che fa le fusa nellinterno. Che te ne pare? Un sorriso gli illuminava ilvolto, ed era proprio come lei, allinizio, se lera immaginato; ma quella vista non ledava nessuna soddisfazione.

    Lui si alz e, mettendole una mano sotto il gomito, laiut ad alzarsi a sua volta ela pilot verso luscita. A malincuore, lei si lasciava trascinar via, sebbene soltanto ilpensiero della pericolosa scatolina chiusa nella sua borsetta la trattenesse dal liberareil braccio e scostarsi dal giovane. La conversazione di lui, mentre si aprivano unvarco passando attraverso gli altri tavoli, continuava ad essere chiassosa, gioviale,insulsa. Ma, non appena raggiunsero la soglia, si verific un improvviso

    cambiamento. Il sorriso di lui svan, la voce si abbass di colpo, e nel tono non cerapi traccia di spensieratezza.

    Li prendo in consegna io, ora, le mormor sbrigativo, i fiammiferi delnostro amico.

    Voi?... Selena liber il braccio. Cos, pens, uno di Loro. Oppure, uno diNoi? In quel momento poco le importava di stabilirlo. Limportante era che luivoleva la lista e che lei voleva sbarazzarsene. Era stata quasi costretta ad accettare ilmicrofilm. Non si sentiva in alcun modo responsabile, n tanto meno in grado dicustodirlo. Se quel giovanotto lo voleva, se lo prendesse pure. E, soprattutto, che tutti

    vedessero, ora, che ce laveva lui.Selena si gir verso la sala del ristorante. Guardatemi, avrebbe voluto urlare.Chiunque siate, dovunque siate, guardate bene! Frug nella borsetta, tenne per un

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    attimo la scatolina bene in vista, poi la spinse verso il suo accompagnatore. Guardate!Era quasi una preghiera. Avete visto bene, spero. La scatolina lho passata a lui! Ionon ce lho pi!

    La sua mano incontr per un attimo quella di lui, mentre la scatoletta cambiavaproprietario. Il giovane parve un po sorpreso per limmediatezza del gesto di lei, ma

    accett la scatola e fece per prendere nuovamente il braccio della ragazza. No, rifiut lei. Non ho finito di bere il mio caff. Andate pure, grazie. Ioresto qui.

    S? Lui aggrott la fronte, si strinse nelle spalle, ritrov latteggiamentofalsamente giovialone. Okay, lidea non stata mia, padronissima di ritirarvi, senon vi va pi.

    Si allontan, tutto dinoccolato, e spar nella saletta attigua. Lei ritorn verso ilproprio tavolino, incrociando il colonnello inglese che, rimettendosi il portafogli intasca, si stava avviando verso luscita. Non ho nessuna necessit di parlargli, ormai, si

    disse lei. Mi sono sbarazzata della lista, liberata di ogni pericolo. Eppure, nonriusciva a provare un vero senso di sollievo.Il cameriere le si fece incontro con il conto che lei aveva completamente

    dimenticato. Selena pag, aspett il resto. In quel momento, dal corridoio arrivaronovoci concitate, rumori di passi in corsa. No, pens lei, negando i propri timori. No,non cosa che mi riguardi. Non debbo uscire l fuori, io. Debbo restare qui. Ma stavagi correndo verso la porta, incespicando per la fretta, attraverso la saletta attigua,fuori nel corridoio dove si era radunata una piccola folla.

    Che cosa c? Selena afferr il braccio delluomo pi vicino a lei. Checos successo?

    Luomo rispose con un torrente di parole in tedesco, e lei, disperata, prov arivolgersi ad altri. Alla fine, quasi vicino alluscita, trov una donna che parlavalinglese.

    Quel giovanotto... un americano... ha avuto crisi, svenimento. Lui caduto ebattuto testa su pavimento. Ma lui fortunato che suo amico dottore. Ora suo amicoportare lui ospedale.

    No! Il grido angosciato che le sfugg serv solo ad attirarle le occhiateincuriosite degli spettatori pi vicini. Si fece largo tra la calca finch arriv proprioalluscita e, attraverso la vetrata, pot scorgere, dentro un taxi, la lunga persona di

    Simon Mead, inerte e con la testa ciondolante, che veniva sostenuta da un tiziodallimpermeabile nero.

    Ferma! Si scagli fuori, facendosi largo a gomitate, arriv fin sulmarciapiede esterno. Quello non un dottore. Lui non ha amici.

    Ma il tass si stava gi movendo, acquistava velocit. La folla si scioglieva,terminato ormai il piccolo dramma, e ciascuno tornava alle proprie preoccupazioni.

    Fermateli, grid ancora lei, senza alcuna speranza, e infatti nessuno le bad.Il taxi era gi lontano, tra un istante sarebbe scomparso.

    colpa mia, pens Selena, e quel pensiero era come una pugnalata. Io, mostrando

    bene la scatoletta, porgendola ostentatamente a lui, non ho fatto che segnarlo a dito.Siccome avevo paura per me, lho consegnato nelle loro mani, lho condannato a...Non pot terminare il pensiero. Doveva agire.

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    Unaltra auto era ferma lungo il marciapiede, e dentro una coppia di personeanziane dava indicazioni a un autista in divisa. Selena spalanc lo sportello, si ficcdentro, finendo quasi in braccio al meravigliatissimo proprietario.

    Seguiteli! Mise, in quellimplorazione, le forze che ancora le restavano. Seguite quel taxi.

    Il signore, la signora e lautista la fissavano sbalorditi. Dicono che i nostri film digangster si vedono in tutta Europa, pens amareggiata lei, perci questa una fraseche dovrebbe senzaltro capire. Ma, quelli la guardavano inebetiti, aspettandocortesemente una spiegazione plausibile di quellinvasione cos irruente e cosamericana. E il taxi, intanto, era scomparso nei buio. Solamente il numero di targa,mandato a memoria quasi istintivamente, le rimaneva impresso nel cervello. SimonMead era scomparso, era perduto, e lei non poteva far niente per aiutarlo.

    Eppure, un mezzo doveva esserci. La sua mente riand alle poche parole scambiateinsieme, al tavolino. Lui aveva recitato cos bene la parte del fanfarone un po

    stupido. Ma, in realt, si trovava l con uno scopo, perci anche i suoi discorsidovevano aver avuto uno scopo. Le aveva detto il suo nome, glielaveva ripetuto pivolte affinch le rimanesse impresso. E le aveva detto... cosaltro? Ma s, il nomedellalbergo.

    Risent la voce di lui, e il tono basso e sussurrato assunse per lei un significatonuovo. Le stava dando informazioni che nessun altro doveva sentire, le stava dicendodove avrebbe potuto trovare aiuto. Ma lei, ottenebrata dai propri terrori, non era stataad ascoltare attentamente. Ora tentava inutilmente di ricordare. Era la sua unicasperanza, forse lunica speranza anche per lui. Doveva ricordare assolutamente ilnome dellalbergo. Qualcosa, s... qualcosa che aveva a che fare con i leoni.

    Portatemi allo zoo, disse allautista.Luomo guard il vecchio signore, con aria interrogativa. Selena si rivolse a

    questultimo. Un albergo, supplic, vicino allo zoo. Tent diverse combinazioni.

    Hotel Zoo? Zoo Hotel? Hotel Am Zoo? sugger lanziana signora, e Selena assent, con gratitudine. Hotel Am Zoo, ripet. Presto, vi prego!I due la guardarono, scambiarono bonariamente qualche parola in tedesco.

    Capivano che era nei guai, forse ammalata, sicuramente isterica. A meno di non

    scaraventarla fuori, non avevano altro mezzo per sbarazzarsi di lei. A quellaconclusione dovettero arrivare, perch il signore si rivolse allautista e gli ordinqualcosa ripetendo tra laltro Hotel Am Zoo. Selena si calm un pochino, vedendoche la macchina si metteva in moto.

    Ma solo per un istante. Dovera Simon, ora? Che cosa gli stavano facendo? Gliavrebbero preso il microfilm e poi lavrebbero lasciato andare? Oppure lavrebbero...Ancora una volta la sua mente si ritrasse, davanti allinevitabile conclusione. Sedutasullorlo del sedile, i pugni contratti, Selena si affondava le unghie nella carne ecercava di ripetersi che non era troppo tardi, che una volta arrivata allalbergo

    avrebbe potuto portare soccorso a Simon.Corsero attraverso strade buie, stradine anguste, e finalmente sbucarono nellampiae illuminata Kurfurstendamm. Lauto rallent, si ferm e lei, con un barlume di

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    speranza, vide la vivida scritta luminosa dellAlbergo Am Zoo. Strinse congratitudine la mano della vecchia signora, mormor un grazie e salt gi dallautoprimancora che lautista potesse accorrere ad aprirle la portiera. Un istante dopofaceva irruzione nellatrio, quasi gridando il nome di Simon Mead allimpiegato chestava dietro il banco.

    Il signor Mead non c, spieg il portiere. Volete lasciar detto qualcosa? No, io... Tent di calmarsi, di raccogliere le idee. C qualcuno qui...qualcuno che lo conosce... qualcuno con cui possa parlare?

    C il signor Hartman, lamico del signor Mead. Volete parlare con il signorHartman?

    S, prego. urgente.Con una flemma che a lei sembr esasperante, il portiere pass lordine alladdetto

    al centralino. Dopo minuti che le sembrarono ore, un giovanotto tarchiato, con icapelli a spazzola, avanz verso di lei.

    Bill Hartman, si present. Cercate Simon? Dovrebbessere qui a minuti.Se volete accomodarvi... No, lhanno portato via. in pericolo. Lui... Da questa parte. Con fermezza, Hartman la prese per un braccio e la pilot

    verso la breve rampa di scalini che portava al vestibolo dellalbergo. Non c tempo da perdere, continu lei. Dovete aiutarlo, trovarlo... Naturalmente, promise lui, serio serio. Ma prima dovete dirmi che cos

    successo.Il vestibolo era una specie di galleria con una balaustra che affacciava sullatrio, e

    lunico occupante era un tizio che stava consultando nervosamente lorologio. BillHartman condusse Selena bene in fondo, verso una specie di saletta, separata dapareti di vetro, cui grandi piante in vaso conferivano laspetto di una serra. La feceaccomodare in poltrona e sedette bene accanto a lei.

    Coraggio. Ditemi quello che sapete e cos sapr quello che devo fare.Il tono e lo sguardo autorevole di lui la rassicuravano. Selena, dopo un profondo

    respiro, espose in fretta ma esaurientemente i fatti che si erano svolti allaeroporto,dal momento in cui Stanovsky si era avvicinato a quello in cui Simon era statoportato via privo di sensi. Tacque un solo particolare: il gesto ampio con il quale leiaveva passato a Simon la scatolina. Ammettere la propria codardia, confessare daver

    tradito Simon proprio allamico di questi... no, non se la sentiva. Siete certa, domand lui alla fine, del numero di targa? Certissima. Pu servire? una buona cosa che cominciasse con le lettere KB. Significa che la targa di

    Berlino Ovest, e quindi meno probabile che Simon sia stato portato in zonasovietica. Hartman era in piedi, la guardava pensoso. Ora pensiamo a voi.Dovrei accompagnarvi in qualche posto dove poteste stare al sicuro, sorvegliata...

    No! proruppe lei, con veemenza. Non perdete tempo. Sanno che lascatoletta lho data a lui. Nessuno penser pi a me, ormai.

    S, forse avete ragione. Hartman aggrott la fronte. Daccordo, rimanetequi. Questo dovrebbe essere un posto sicuro, penso. Non vi movete di qui finch nonvedrete arrivare me oppure Simon.

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    Attraverso il vetro, lei segu con lo sguardo il giovane che si affrettava gi per gliscalini, attraverso latrio e fuori dellalbergo. Poi si rannicchi nella poltrona e cercdi convincere se stessa che tutto si sarebbe aggiustato. Ma inutilmente tentava dirasserenarsi. Berlino era una citt immensa, piena di nascondigli e di forze ostili. Checosa poteva fare un Bill Hartman, o una dozzina di Bill Hartman, per ritrovare un

    taxi, o un uomo, in tutta quella buia estensione? Venne nuovamente afferrata da unsenso di colpa, dal desiderio di tornare allistante in cui il suo unico pensiero era statodi trasferire il pericolo su qualcun altro.

    Ma Simon voleva il microfilm, si ripeteva. Me lha chiesto lui. Era allaeroportoproprio per questo. E tuttavia, non riusciva a sottrarsi alla convinzione che, se leiavesse agito in modo meno appariscente, se fosse rimasta con lui, le cose avrebberopreso tuttaltra piega. Chiss come mi disprezzer! pens. Non sopporto lidea diaffrontarlo. Ma sapeva che, in effetti, vederselo davanti era la cosa che pi di tuttedesiderava. Purch torni, pens. Qualunque cosa pensi di me, non fa nulla. Purch sia

    sano e salvo.Un valletto sal gli scalini e rifer qualcosa alluomo seduto nel vestibolo. Luomoguard nuovamente lorologio, poi si alz per andarsene. Selena frug in borsetta perprendere le sigarette e i fiammiferi. Si mise una sigaretta tra le labbra, ma gi ilvalletto le era accanto, con laccendino pronto, senza darle il tempo di tirar fuori ilfiammifero. Selena aspir avidamente una boccata di fumo, e intanto osservavaluomo scendere gli scalini, seguito dal valletto.

    Tent di non pensare a niente, di concentrare lattenzione su quanto avvenivanellatrio, sui movimenti dei facchini e dei portieri, sullandirivieni degli ospiti. Ilprimo cliente che entr era una figura familiare per lei, anche se non le riusciva divederlo in faccia. Ma certo, era il colonnello inglese! Quanto diversamente sisarebbero svolte le cose, se lei si fosse rivolta a questi, invece che a Simon.

    Linglese si ferm per alcuni istanti al banco del portiere, si guard intorno, poi,con passo agile, nonostante fosse un grassone, sal i gradini. Percorse tutto ilvestibolo deserto ed entr nella finta serra dove stava Selena.

    Mia cara. Si ferm accanto a lei, sorridendole. Che piacere rivedervi.Speravo proprio di trovarvi qui.

    Voi... Lei lo fissava, meravigliata. Scusate, non credo di... Ho detto al portiere che venivo a cercare mia nipote e gli ho dato i vostri

    connotati. Mi ha mandato quass. Il posto ideale. Sedette, accost la sedia allapoltrona di lei. E adesso, veniamo agli affari.

    Non capisco... Prego. Luomo alz la mano grassoccia e ben curata. Il mio tempo

    troppo prezioso, non posso star qui a giocare. Sapete benissimo perch sono venuto.Avete qualcosa che ci appartiene. Sono qui per riaverla. La scatoletta di fiammiferi,per favore.

    Ma voi non siete inglese! una nazionalit che mi sta a pennello. Utilissima, nel mio mestiere.

    Ma allora... siete una spia!

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    Facciamo la medesima professione, mia cara. Soltanto, lavoriamo in campidiversi. Ma non sono qui per parlare di bottega. Vi prego, restituitemi quanto ciappartiene.

    Non ce lho. Lho consegnata ad altri. E ve ne sarete accorto... Ho visto, s. Avete fatto il possibile perch tutti vi vedessero. Luomo

    sorrise, e a quel ricordo le guance di lei avvamparono. Siete abilissima. Pensareche avete unaria cos frivola. Forse per questo che siete preziosa come agente.Stanovsky diceva che eravate una ragazza qualsiasi, che aveva scelto voi solo percheravate la prima americana che gli fosse capitata a tiro e che, in sbaglio, vi avevaconsegnato la scatoletta contenente il microfilm. Da principio gli abbiamo quasicreduto. Ma ci non ha importanza.

    La scrollata di spalle con la quale Stanovsky venne messo in non cale esprimevaindifferenza, il sorriso continuava ad essere amabile. Stanovsky non ci disturberpi per molto con le sue frottole. Quanto a voi, mia cara, mi congratulo per come

    recitate. Sembravate talmente ansiosa di liberarvi della scatoletta, talmenteindifferente al suo contenuto. Davvero brillante, il modo come vi siete servita di quelgiovanotto americano per lanciarci sulle sue tracce, facendoci perdere di vista voi.

    Quel giovanotto americano... Tra tutte le parole che il grasso aveva detto,lattenzione di Selena si accentrava su quella frase.

    Lamericano... dov? Che cosa ne avete fatto? To, adesso vi preoccupate di quel povero gonzo. Il grasso rise. Un po

    tardi, non credete? Ma gi, voi siete come me, spietata quando c di mezzo il lavoro.Linnocente va usato e buttato via. Se poi ci va di mezzo... be, tanto peggio per lui.

    Che cosa ne avete fatto? Uno stupido turista! Dovrebbessere proibito, a questa gente, di andarsene a

    zonzo, a intralciare il lavoro serio altrui. S, ma... ... Quando ho scoperto che non era nessuno, un semplice idiota, non sono stato a

    perdere tempo per lui. Labbiamo perquisito e abbiamo scoperto che gli avevate datouna scatola di fiammiferi. Fiammiferi veri. Molto brillante, mia cara. Per fortuna,anche se ho preso un abbaglio, non mi sono lasciato ingannare del tutto. Avevolasciato qualcuno di guardia, allaeroporto, per sapere doveravate diretta, e cos hopotuto rintracciarvi. Ora mi darete la scatoletta, quella di Stanovsky. Quella che

    contiene il microfilm.Tendeva il palmo, con aria sicura di s, e istintivamente Selena serr pi forte la

    scatolina che ancora teneva nel pugno, quella che non aveva avuto occasione di aprireperch il valletto era subito accorso con laccendino. Non possibile, rifletteva tra s.Non possibile che quellomino ed io abbiamo commesso il medesimo errore! Lui,convinto di darmi una scatoletta qualsiasi, mi ha dato quella col microfilm. Io,convinta di consegnare a Simon quella con il microfilm, gli ho dato una scatolettaqualsiasi. Conclusione, la preziosa lista, quella che tutti cercavano disperatamente,era ancora in mano a lei.

    Esitate, carissima? Il tono del grassone era ridente. Non penserete, spero,che sia venuto da voi senza i necessari mezzi di persuasione.

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    La mano di lui spar dentro una tasca e riapparve impugnando un pezzo di legnopiatto e scuro. Il pollice premette una leva e dal legno schizz fuori una lama sottile eaffilata, lunga circa dieci centimetri. Se per caso state pensando di chiamare aiuto,vi avverto subito che basterebbero meno di cinque secondi perch questa lama miscivolasse tra le costole, fino al cuore. Dopo di che, non dovrei far altro che chiamare

    un facchino e farmi aiutare a trasportare la mia nipotina sofferente fino al taxi. Non potreste... vi fermerebbero... non riuscireste... Preferite mettermi alla prova? Luomo fece sparire la lama nel fodero, che le

    accost al fianco. Lei si ritrasse, scrollando la testa senza parlare. La sigaretta lecadde dalle dita. Lui la raccolse, la schiacci con cura nel portacenere posato sultavolino davanti a loro.

    Vedo che siete saggia, approv. Forse il mio un bluff, ma nel nostromestiere non si dura a lungo, a meno di non essere disposti ad accettare anche unbluff per buono. E adesso, per favore, la scatola.

    Io... Selena aveva la gola talmente secca che stentava a pronunciare leparole. Chiuse gli occhi e tent disperatamente di inghiottire. quel che volevi,diceva a se stessa. Sbarazzarti della lista, levarti dai guai. Non devi fare altro checonsegnarla a questuomo e tutto sar finito. Altrimenti...

    Non ce lho, disse. Non siate sciocca. Per la prima volta, la voce di lui son simile a un ringhio.

    So che lavete. In un modo o nellaltro, ve la toglier. Sarebbe pi piacevole se viadattaste a collaborare.

    Ma s, non essere sciocca, diceva una parte di lei. Non potrai salvare la lista, tuttoquel che otterrai sar di soffrire. Dagliela, prima che debba usare la forza. Ma unaltraparte della sua volont diceva irrevocabilmente di no. Forse era vile, forseallaeroporto era stata pronta a salvarsi a qualsiasi costo, ma era ben decisa a noncomportarsi mai pi in quel modo.

    Simon Mead aveva rischiato la vita per impossessarsi di quella lista. Anche lei sisarebbe battuta, prima di cederla. Al ritorno di Simon se mai lui fosse tornato avrebbe potuto dirgli di non essersi arresa senza prima lottare. Il fodero del coltelloera duro contro il suo fianco. E va bene, avrebbe voluto urlare lei. Hai me in tuopotere, per la lista ancora non lhai avuta.

    Ecco qua, porse la borsetta al grasso. Cercate voi stesso.

    Luomo apr la borsetta e ne vers il contenuto sul tavolino. Lei approfitt di quelmomento di distrazione per lasciar scivolare la mano pi lontana da lui, quella chestringeva la scatoletta, gi dal bracciolo della poltrona, finch le dita incontrarono laterra soffice di una delle piante. Senza fretta, per non tradirsi, scav una piccola buca,seppell la scatoletta, rimise a posto la terra con le dita.

    Visto? domand trionfante al grassone, che tastava la borsa ormai vuota incerca di qualche tasca nascosta. Proprio non ce lho.

    In borsetta, non lavete, rettific lui. Gett tutto dentro alla rinfusa e fecescattare la chiusura. Pare che dovremo procedere a una perquisizione pi accurata,

    cosa impossibile in un atrio dalbergo. Devo pregarvi di venire con me.Si alz, sempre mostrandole il coltello. Non ancora troppo tardi, pens lei. Potreiancora dargli la scatoletta e lasciarlo andar via senza di me. Invece, facendo forza a se

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    stessa, trov il coraggio di alzarsi in piedi. Una sola cosa le sembrava importante:allontanare lindividuo dalla scatoletta nascosta, allontanarlo da quellalbergo primache Simon ritornasse, rivelando dessere anche lui della partita.

    Si avviarono insieme gi per i gradini. Lui le teneva una mano sotto il gomito, inatteggiamento apparentemente cavalleresco. Quella mano, in realt, stringeva il

    coltello. Tua zia sar contenta che io sia riuscito a trovarti, disse ad alta voce luomo,mentre passavano davanti al banco del portiere. Temeva che tu partissi da Berlinosenza passare prima a salutarla.

    Uscirono nella strada. La Kurfurstendamm era ancora gaia, ancora splendente diluci come la sera innanzi. Ma, la sera innanzi, lei aveva preso parte a quella gaiezza.Ora, invece, guardava sgomenta la folla che passeggiava e si domandava se avrebbefatto ancora parte della gente spensierata e normale. Un taxi aspettava presso ilmarciapiede. Il suo compagno laiut a salire, poi prese posto accanto a lei.

    La signorina non vuol mostrarsi ragionevole, Josef, disse al conducente. Pretende che ci diamo da fare per recuperare quanto ci appartiene. Sai, vero, doveportarla?

    Josef assent, mise in moto, sinser nel traffico. Ma io sono ragionevole, protest Selena. Se lavessi, ve la darei. Tanto,

    prima o poi me la prendereste ugualmente. Perci sarebbe veramente sciocco, daparte mia, tentare di fare resistenza.

    Estremamente sciocco, convenne il grasso. Ma io, di gente sciocca, neincontro tanta. In ogni modo, se avete cambiato idea e volete darmi la lista,migliorerete assai la vostra situazione. Vi renderete conto, spero, che ormai siete nellenostre mani.

    S che me ne rendo conto, e se avessi la scatola ve la darei! Ma non lho, ve logiuro. Io... lho consegnata, ecco.

    Davvero? E a chi? Questo non posso dirvelo. Ah, invece potete. Anzi, scoprirete che non c nulla che non possiate dirmi,

    dopo che saremo rimasti un poco a tu per tu. Il mio tempo prezioso, ve lo ripeto, mase necessario sono disposto a dedicarvene molto. Quanto a voi... Dimmi, Josef, si chin verso lautista. Tu hai esperienza, in fatto di americani. Quanto ci vorr

    per convincere la nostra giovane amica a dirci tutto quello che sa? Mollano presto, assicur lautista, sprezzante. Dieci minuti, se avete

    molta fretta. Dieci minuti. Il grasso la fiss sporgendo le labbra e socchiudendo le

    palpebre, come se volesse soppesarla. Desiderate scommettere che resisterete pi alungo?

    No, io... Selena serr i pugni, si impose di conservare la calma. Sonoconvinta che potete farmi dire tutto quello che so. Ma quello che so non molto. Imiei ordini erano di andare allaeroporto dove un uomo mi avrebbe consegnato una

    scatoletta di fiammiferi. Io dovevo portarla allHotel Am Zoo e l, nellatrio,qualcuno mi sarebbe venuto incontro e lavrebbe presa in consegna. Ho fatto comemi era stato ordinato e di pi non so dirvi.

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    E la persona che lha presa in consegna? Chi era? Non lo so. Ve lassicuro. Storna i loro sospetti da Bill Hartman, diceva

    intanto a se stessa, per il caso che sappiano che hai parlato con lui. Era una donna.Una donna che non avevo mai visto in vita mia. Mi ha dato la parola dordine e io leho passato la scatoletta. Non occorreva che sapessi altro, di lei.

    Hmmm. Il grasso si gratt il mento. Che cosa te ne pare Josef? possibile, rispose lautista. Questi americani non si fidano neppure diloro stessi.

    Vedremo, disse il grassone. Se, nelle prossime ore, continuerete asostenere la medesima versione, forse cominceremo a credervi.

    Le batt sulla mano, come se davvero fosse stato uno zio affettuoso, e lei si sentagghiacciare. Dieci minuti, aveva detto Josef. Quanto avrebbe resistito, di pi o dimeno? Non disponeva di alcun modello per misurare la propria resistenza, e Josef erainvece unautorit in materia. Tanto valeva credergli e convincersi che, tempo dieci

    minuti, avrebbe spifferato ogni cosa su Simon e su Bill Hartman, ammettendo inoltredaver sepolto la scatoletta nel vaso, allHotel Am Zoo. Le era stata offerta unaseconda occasione per mostrarsi coraggiosa, ma prevedeva gi che si sarebbemostrata ancora pi codarda.

    Vi prego... Prese un profondo respiro, raccogliendo le forze. So bene dinon potere nulla contro di voi, perci... ora sono pronta a dirvi tutta la verit.

    Ah. Il grassone si lasci sfuggire un sospiro di sollievo e Josef, al volante,ridacchi, manifestando la propria soddisfazione nel constatare che unamericana simostrava anche pi malleabile di quel che lui aveva previsto.

    Ecco, io... Selena parl lentamente, scegliendo le parole con cura. veroquanto vi ho detto, che non mi dicono niente di pi di quanto occorre che io sappia edi non conoscere affatto gli altri agenti. Per, per puro caso, a loro insaputa, hosentito qualcosa.

    S? la sollecit il grassone? Che cosa avete sentito? La donna alla quale ho dato la scatoletta doveva recarsi in un caff. Doveva

    trattenersi l dalle dieci alle undici. Un uomo lavrebbe avvicinata, le avrebbe detto laparola dordine e avrebbe preso in consegna la scatoletta.

    Il nome di questo caff? Se ve lo dico, e vi indico la donna, mi lascerete andare?

    La vostra vita in cambio della nostra lista? Potrebbe essere un buon affare. Neriparleremo quando avr in mano la lista. Presto, il nome di quel locale.

    Presto, fece eco la mente di lei, presto, presto. Ma non riusciva a far lavorare pi infretta la propria memoria. Due volte Simon aveva abbassato la voce. Una volta pernominarle il proprio albergo, e l lei aveva trovato Bill Hartman. Senza dubbio anchelaltra volta Simon doveva aver detto qualcosa di significativo, qualcosa che potesseindicarle un luogo dove rifugiarsi.

    un posto che non avevo mai sentito nominare. Si gir verso il grasso, comeper chiedergli daiutarla. Un nome strano... credo fosse ungherese. O forse

    viennese. Qualcosa come... aspettate, s, una cantina. E anche di musica zingaresca. Cantina tzigana, sugger lui. Zigeuner Keller...

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    House Wien. S, s, ecco! Lei quasi lo abbracci, per il sollievo. Quelposto l.

    Forza, Josef, portaci l. L macchina sterz, prese a correre pi veloce. Dobbiamo arrivare prima delle dieci, prima che la nostra lista cambi nuovamentemano. Ci avete fatto fare un giro inutile, mia cara, Lo Zigeuner Keller a due passi

    dallHotel Am Zoo. Questo non lo sapevo. Ve lho detto, ho udito solo per caso. Per il vostro stesso bene, spero che mi abbiate detto la verit. Se questo un

    trucco per guadagnare tempo, o per ritornare in mezzo alla gente, temo che dovretepentirvene. In un locale affollato non sarete pi al sicuro che in questa macchina.Ricordate con quanta facilit vi ho fatta uscire dallalbergo? E la gente che mi faperdere tempo ha un pessimo effetto sui miei nervi.

    Non voglio farvi perdere tempo, mormor lei.La macchina, tornata ancora una volta sul corso principale di Berlino, si ferm

    davanti a un edificio di pietra grigia, vivacemente decorato. Aspettaci, Josef, disse il grasso, poi aiut Selena a scendere dalla macchina.La tenne per un braccio, mentre si avvicinavano alledificio, e continu a tenerla

    ben stretta mentre scendevano la ripida scalinata che conduceva alla cantina. Simon Mead, mormor lei, mentre il portiere in uniforme li accoglieva con

    un inchino. Eh? Il grasso la guard, accigliato. Che cosavete detto? Il nome di quellamericano, rispose lei. Quello dellaeroporto, mi ha detto

    di chiamarsi cos. Erano accanto alla cassiera. Il cameriere si era fatto loroincontro. S, credo che si chiamasse... Selena alz un poco la voce, SimonMead.

    Il cameriere, con sicuro istinto professionale, li accolse in lingua inglese e offrloro unampia scelta di tavoli nella sala gremita per tre quarti.

    Abbiamo appuntamento con amici, spieg il grasso. Faremo prima ungiro della sala, per vedere se sono gi qui.

    Fecero lentamente il giro della cantina, osservando bene le coppie, i gruppifamiliari. Nel passare accanto a un gruppo di camerieri fermi presso la piattaformadellorchestra, che in quel momento taceva, lei parl di nuovo.

    S, disse, sono sicura che disse di chiamarsi Simon Mead.

    State ancora pensando a quel turista, brontol il suo grasso cavaliere. Cercate piuttosto di trovare quella donna, o dovrete preoccuparvi per voi stessa,invece che per lui.

    Completarono il giro. Il grasso scelse un tavolino contro la parete in fondo, dadove si vedeva bene lentrata, e sedette vicinissimo a Selena, sulla stessa panchetta.

    E cos, pare che labbiamo preceduta, osserv. un bene, a meno che leinon venga affatto. Sarebbe davvero spiacevole, per voi.

    Vi ho detto solo quello che ho sentito. Laccordo era che lei venisse qui. Mapotrebbero aver cambiato lordine. Potrebbero aver disposto diversamente.

    Speriamo di no, mia cara, replic gentilmente lui. Speriamo di no,nellinteresse di entrambi.Il cameriere era accanto a loro, con il menu.

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    Cognac, disse il grasso. E voi, cara? Desiderate mangiare qualcosa? Oh, no, niente. Cognac, ripet lui, e un caff per la signorina.Il cameriere si allontan. E adesso, state bene attenta, ordin il grasso. Non dobbiamo rischiare di

    perdere la nostra amica.Lei obbed, e fiss lo sguardo sulla porta dentrata. E adesso? si domandavadisperata. Lui quanto aspetter, prima di capire che quella donna non esiste, che lhoinventata io? E che cosa far, quando lavr scoperto?

    Il cameriere era di ritorno con le ordinazioni. Il grasso prese il bricco fumante, leriemp la tazza di ottimo caff. Poi si appoggi allindietro, annusando il cognac, daintenditore. Ma usava sempre la mano pi lontana da lei. Laltra rimaneva sulla pancaimbottita, vicino al fianco di lei, in modo di farle sentire il contatto del fodero dilegno che mascherava la lama.

    Gli orchestrali, terminata la pausa, risalirono sulla pedana. Violino, violoncello,piano e marimba si fusero in un motivetto orecchiabile che aveva un sottofondo diinfinita tristezza. Al tavolo accanto, un giovanotto prese la mano della sua ragazza,guard la compagna negli occhi con uno sguardo languido. A un altro tavolo, uncliente che stava cenando prese ad accompagnare con la forchetta il ritmodellorchestra. Da un altro angolo della stanza arriv uno scoppio di risa acute.

    Un gridolino, alle sue spalle, la indusse a girare la testa di scatto. Vide una brevefiammata. Un incendio! Prov un attimo di speranza. Se il locale va a fuoco, potreiavere una possibilit di fuggire, nella confusione! Ma la fiamma, come lei subito siaccorse, era soltanto quella di un arrosto allo spiedo al quale il cameriere, dopo averversato del brandy, aveva accostato un fiammifero. Il cameriere, dopo una sapientescrollata, fece scivolare il pezzo di carne, ancora fiammante, sul piatto da portata.

    Interessante, osserv il grassone. Avete mai visto una torcia umana, miacara?

    No, si limit a mormorare lei. pi o meno cos. Solo che, invece del brandy, usiamo benzina. Costa meno.

    La vostra collega dovrebbessere qui, ormai... ammesso che venga. S, mormor lei. Dovrebbe arrivare da un momento allaltro.Si guard intorno disperata, lasciando scorrere lo sguardo dalla porta allorchestra,

    lungo tutti quei tavoli di gente felice, fino in fondo alla stanza dove, al di sopra di unoschermo divisorio, si vedevano spuntare gli alti berretti dei cuochi. Fiss lo schermo esubito distolse lo sguardo, incapace di credere ai suoi occhi. Torn a guardare, e nonvide pi nulla. Poi, una testa spunt di nuovo... ed era Simon!

    Gli occhi di lui si fissarono nei suoi per un lungo istante; poi, alzando le mani al disopra dello schermo, lui le fece segno di allontanarsi dal grassone, di liberarsi inqualche modo, affinch lui potesse agire.

    Selena non desiderava che di obbedirgli, ma... non era semplice! Qualsiasimovimento, da parte sua, non avrebbe fatto che mettere ancor pi in guardia il

    grassone. Smise di fissare verso la cucina, sperando di non essersi gi tradita. Ma lasua improvvisa tensione non era sfuggita al compagno. Avete visto qualcosa? sinform questi. La donna... qui?

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    Mi pare di s. Selena si morse le labbra, prese tempo. Aspettate. Lasciateche me ne assicuri.

    I suoi occhi perlustrarono freneticamente la sala, scelsero una donna grassoccia chesedeva sola soletta, a pochi tavoli di distanza. Il marito sar andato probabilmente alguardaroba, pens Selena. Pu darsi che ci voglia qualche minuto, prima che venga a

    raggiungerla. S, lei. Indic, con dito tremante. Quella col cappellino rosso. Ha lei lascatoletta. Ma fate presto. Se mi riconosce, e ci vede insieme, pu sospettare e...

    Bene Luomo estrasse la propria mole da dietro il tavolino. Avete fatto unbuon lavoro. Fece per allontanarsi, si volt: La parola dordine. Qual laparola dordine?

    Fine del viaggio, disse lei.Luomo assent. Nel suo mestiere, senza dubbio, era abituato alle frasi strane.

    Percorse il breve tratto fino al tavolino della signora sola, si chin verso di lei, le

    parl. Quella lo fiss senza capire e lui parl di nuovo, alzando la voce per sovrastareil baccano della musica. La signora batt le palpebre, si ritrasse lievemente disgustata,e lui alz ancor di pi la voce proprio nellattimo in cui lorchestra si fermava, cosche il suo ripetuto fine del viaggio echeggi nellimprovviso silenzio.

    Proprio cos. La voce che aveva risposto era stata avvertita dalle orecchietese di Selena. Il vostro viaggio finito, amico mio.

    Dietro il grassone vicinissimo, cos che larma del nuovo arrivato potessepremergli contro le reni cera Bill Hartman. E, in arrivo per tagliare la ritirata dallato opposto, cera il violoncellista, un po assurdo nella camicia di raso giallo e nelgil riccamente ricamato. Lorchestra, ora ridotta a un trio, attacc un nuovo motivo,e Selena non pot sentire pi niente di quanto veniva detto. Ma vide il grassostringersi nelle spalle, come per arrendersi, e andare verso luscita con gli altri due, equella vista le ricord vagamente luscita di Stanovsky, allaeroporto. Stavolta, per,Selena non prov alcuna compassione.

    Non ebbe tempo di vederli uscire dalla sala. Improvvisamente Simon era al suofianco, le parlava con voce gentile e a un tempo autoritaria. State bene?

    Lei si volt e gli occhi di lui sembravano intenti a mandare a monte ogniparticolare del suo faccino spaurito.

    S, io... sto benissimo. Sentiva, ora che tutto era finito, una strana debolezza.

    Poi, nel guardare il giovane, lenergia le torn, e allora ripet pi convinta: Stobenissimo. Ma quelluomo... ce n un altro fuori, con un taxi...

    Labbiamo preso, rispose Simon. Abbiamo la situazione in pugno, ormai. Ma voi... Selena lo guard meglio, not inorridita la rossa cicatrice che gli

    correva dallattaccatura dei capelli al sopracciglio. Siete ferito. Che cosa vi hannofatto?

    Non niente. Lui si sfior il taglio, rise dello sgomento di lei. Nonpreoccupatevi per me. Sono indistruttibile. Se pensate che sia stata dura, avrestedovuto essere con noi quella volta ad Hong Kong. Un giorno o laltro ve ne parler.

    Oh, s, certo, disse ansiosamente lei, sebbene il suo interesse non fosse tantoper Hong Kong quanto per la promessa contenuta nella frase, un giorno o laltro.

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    E stasera com andata? domand Selena. Come avete fatto a salvarvi?Allaeroporto eravate svenuto. Ho visto, quando vi hanno portato via. Il ricordo letorn, cos vivido da farla rabbrividire. Ho proprio temuto che volessero uccidervi. tutto per colpa mia!

    Colpa vostra? Lui inarcava la fronte, incuriosito.

    Ero talmente spaventata. Abbassando lo sguardo sul caff che non avevatoccato, Selena proruppe in una confessione. Non ho pensato ad altro che asalvarmi. Per questo mi sono fatta vedere da tutti, nel passarvi la scatolina. Non hopensato al pericolo in cui vi mettevo. La verit, anzi, che in quel momento non mene importava. No, in quel momento non mimportava di nessuno.

    Allatto pratico, stata la cosa migliore che potevate fare. Quel vostro gesto liha indotti pi facilmente a credere che vi foste servita di me, e che io non sapessiniente di niente. Quando sono rinvenuto, loro avevano finito di perquisirmi esapevano che la lista non lavevo io. Non ho dovuto fare altro che inscenare la solita

    commedia del playboy, finch si sono convinti che avevano preso un granchio e chesi erano lasciati giocare da voi. E vi hanno lasciato andare cos facilmente? Un turista americano, nelle loro mani, pu trasformarsi in una patata bollente.

    Lasciate che ne sparisca uno e si mette in moto lira di Dio. Titoloni sui giornali,messaggi diplomatici, conferenze al vertice, indagini condotte in sordina. Le relazionisovietico-americane sono troppo delicate per essere messe a dura prova senzanecessit. E, dal loro punto di vista, io non ero proprio nessuno. Non valevo nienteper nessuno. Cos, mi hanno scaricato alla prima cantonata e si sono rimessi al lavoro.

    E voi... Lei dovette fare uno sforzo per trattenersi dal posargli la mano sullafronte malconcia e assicurarsi che la ferita era superficiale. Voi state bene?

    Perfettamente. Quello che maneggiava il sacchetto di sabbia stato attento astordirmi senza accopparmi. Volevano che fossi in grado di parlare. Ma se voi eravatein pensiero per me, potete immaginare io quanto mi sarei preso a calci, per avervigettata in pasto ai lupi. Il pericolo il mio mestiere. Ma voi...

    Mise la mano su quella di lei, la strinse forte, come per convincersi che lei era l,sana e salva. Credetemi, ero convinto che foste ben protetta, o non avrei mailasciato che prendessero voi per la vera agente e me per un povero strumento nellevostre mani. La guardarobiera dellaeroporto dei nostri. Prima che mi prendessero,

    ho avuto il tempo di indicarle voi e di dirle che vi facesse scortare. Ma voi sietescappata via troppo alla svelta.

    Per forza! Quandho visto che vi portavano via, ho pensato solo a portarvi aiuto. Lo so. Continuava a tenerle la mano. stato peggio di una scossa a mille

    volts, per me, telefonare allaeroporto e venire a sapere che vi eravate allontanata dasola, senza nessuno a proteggervi. Poi mi sono messo in contatto con Hartman e luimi ha detto che eravate corsa allalbergo. Siamo tornati l di corsa e... La strettasulla mano aument. Selena, pur avendo le dita indolenzite, si guardava bene dalritirarla. Il portiere ci ha detto che eravate andata via con vostro zio. Allora s che

    ho perso la testa. Ma poi mi avete ritrovata, lo consol lei.

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    Hartman ha conservato la calma. Ha detto che, se avevate capito il mio accennoallalbergo, forse avevate tenuto a mente anche il nome di questo locale. Abbiamocontrollato e scoperto che una ragazza americana aveva continuato a buttar l il mionome. Cos, abbiamo compreso davervi ritrovata. Solo il cielo sa come avete fatto,per. Quali stregonerie avete usato per convincere il grassone ad accompagnarvi in

    un night-club proprio la sera in cui maggiormente aveva il suo da fare? Gli ho detto che la lista era... oh, quasi dimenticavo! La lista importante, vero? Vale tutto quello che avete dovuto passare, assicur lui, serio serio. I rossi

    sono bravissimi nel mettere i loro agenti tra le nostre file, e naturalmente hanno paurache poi quelli facciano il doppio-gioco. Cos, eseguono dei controlli periodici sui loroscagnozzi. Questa la prima volta che riusciamo a impossessarci del risultato di queicontrolli. La lista ci permetter di stabilire chi per noi e chi per loro.

    Allora sar bene che andiamo a prenderla. Lei fece per alzarsi. Lhoficcata dentro un vaso, allAm Zoo.

    Come? Decifrate, non ho capito niente. Lho interrata in un vaso. La lista. in uno dei vasi del vostro albergo. Sarmeglio affrettarsi. Se tanto importante...