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la scelta cervello in azione mentre pondera una scelta. Non ci sono decisioni "per sempre" ma tutto puo' mutare in funzione del tempo 6 3

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la scelta

cervello in azione mentre pondera una scelta. Non ci sono decisioni "per sempre" ma tutto puo' mutare in funzione del tempo 63

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guardare dall'altovedi anche rapportodal blog di Buzzacchino (cito spesso il blog di Buzzacchino, non per qualche motivo particolare, ma (mettendo da parte i suoi meriti) perchè è uno degli unici che seguo sulle mappe mentali che viene aggiornato regolarmente, per cui va a finire che è anche  uno degli unici che seguo regolarmente) (http://mappementaliblog.blogspot.com/2009/12/guardare-dallalto.html):"sempre più spesso è importanteconoscere lo scenario in cui ci muoviamoper poter fare le giuste scelte

una mappa mentale è utile per decidereperchè permette di rappresentaregli elementi particolari di una questionesenza perdere la visione d'insieme

a questo ho pensato oggi guardando le immaginidella nuova campagna stampa di Banca Profilofirmata da Lorenzo Marini & Associati

guardare dall'alto, avere una visione d'insieme.."

La conclusione di Buzzacchino è che guardare dall'alto è meglio perchè si ha una visione d'insieme.

Quali potrebbero essere i "gradini", tenendo fede al titolo del blog, di queste conclusioni?

Uno potrebbe essere la constatazione che non sempre guardare dall'alto è meglio, perche' la realta' non e' sempre come nella prima immagine, dove guardando dall'alto è anche possibile conoscere il piccolo, riuscendo a distinguere gli oggetti in basso, per cui la soluzione migliore è vedere tutto dall'alto.Piu' spesso nella realta' si assiste a qualcosa di simile all'immagine sotto: se si osserva dall'alto non è possibile conoscere il particolare e viceversa se ci si avvicina non è possibile osservare tutto. A sinistra quello che si puo' osservare da distanza ravvicinata, riuscendo a distinguere la lettera a, ma non riuscendo a vedere tutte le lettere, a destra invece quello che si vede con una visione d'insieme: si vedono tutte le lettere ma non si riesce a distinguere che lettera sia. La soluzione migliore a questo punto sarebbe zoomare dal grande al piccolo, come avviene per esempio quando usiamo Google Maps o programmi simili, oppure cercare (se c'è) un punto di mezzo che consenta di guardare sia al tutto e sia al piccolo

Nella immagine sopra vista del tutto e del particolare (indicata dal colore giallo che copre il tutto o solo una parte) e relativa incertezza della lettera (a, o, 8, q, ò, d, s, b) oppure sua chiara comprensione (a)

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rapportovedi anche guardare dall'alto

rapporto fra distanza (osservatore-oggetto), comprensione (dell'oggetto) e copertura di tutti o parte degli oggetti

(seguito di http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/01/guardare-dallalto.html)

(originale di Tullio Pericoli http://mappementaliblog.blogspot.com/2009/12/guardare-dallalto.html)

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blog radialeil primo blog radiale, come direbbe Buzzacchino, suhttp://top12.freehostia.com/blu1.html Per adesso solo pochi link in prima pagina, gli altri sono ammassati in http://top12.freehostia.com/nero1.html

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Regoleuna mappa di astrid morganne (http://www.lemappementali.splinder.com/post/21711898/100+mappe+per+imparare%3A+Mappa+), composta dall'autrice dando libero sfogo alla propria fantasia senza rispettare nessuna regola. Quali  dovrebbero essere queste regole, se le mappe mentali rispecchiassero la realta' e non la visione incompleta dei mind mapper di oggi? La mappa in movimento delle immagini vuole rappresentare un po' il cammino delle mind map dalle incertezze delle origini al futuro che verra', rappresentata da una cartella con il logo della calamita (per dirne una, ma poteva essere anche quella del tempo, quella della gravita’ o di una qualsivoglia variabile) per entrare nella quale bisogna sottostare  alle sue leggi, come avere un polo sud ed un polo nord. Il cammino standard che hanno fatto un po’ tutti (e molti altri mancano ancora all’appello, come per esempio la capitale di uno stato, una, quando invece dovrebbero essere due, oppure come gia’ detto nei primi post di questo blog le mappe mentali, quando invece dovrebbe esserci una mappa ed una antimappa, i contratti, le banconote eccetera).

Mappa mentale oggi, senza regole

Abbozzo di come dovrebbe essere la mappa di Astrid Morganne tenendo conto della natura duale del pensiero. Per ogni concetto, estraneita’, ascolto, pazienza eccetera ci deve essere anche l’esatto contrario, appartenenza, non ascolto, impazienza 67

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CapitaliCapitale di uno Stato oggi: per ogni stato una capitale

Capitali di uno stato come saranno in un vicino futuro tenendo conto che anche questo aspetto della nostra vita è in una fase immatura di monopolio: per ogni stato due capitali 68

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monopoliIl post monopoli fa parte di una serie di post “in movimento”, dato il continuo evolversi del loro contenuto. Per cui ogni volta che ci saranno aggiunte, come un nuovo monopolio o lo spostamento da una forma all’altra di una delle sue voci (per esempio in Italia stiamo assistendo al passaggio (all’indietro) da un duopolio (repubblica) ad un monopolio (dittatura) grazie a Berlusconi e soci ed al loro modo di intendere il rispetto della legge).

Sopra un elenco di realta' del nostro mondo categorizzate in base al numero di parti in cui sono divise, nelle due forme piu' comuni, il monopolio ed il duopolio.Con relativi movimenti, per cui tutto quello che si trova nella forma monopolio passera’ prima o poi nella forma duopolio (assumendo che il duopolio in una scala di valori sia superiore al monopolio, e che una forma a tre poli sia a sua volta superiore al duopolio) 69

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contrattiSotto un tipico contratto, redatto in regime di monopolio da una delle parti,in questo caso Fastweb. (alla pagina google.docs il contratto completo)

Nella immagine sopra un esempio di cosa voglia dire monopolizzare un qualcosa: nel contratto, redatto da una sola delle due parti in causa, Fastweb, si specificano gli obblighi del cliente, con tutti i divieti e relative sanzioni. La forma corretta del contratto vorrebbe che si elencassero anche gli obblighi ed i divieti di Fastweb, ma non c’è nessuna voce del genere nel documento

Sopra il contratto nella sua forma corretta. Per ottenere ciò è difficile pensare ad una qualche regola per cuiFastweb rediga un contratto che non penalizzi il cliente. A meno che il cliente non rediga un suo contratto da far firmare a Fastweb, bilanciando in questo modo le opportunità di controllo. Sarà quindi diritto del cliente chiedere la firma di Fastweb sul proprio contratto (nel caso di contratti complessi ci penseranno i sindacati a redigerli in forme preconfezionate) per cui si eviteranno tutti i piccoli giochini del giorno d’oggi con Fastweb, per esempio, costretta a firmare un contratto del cliente su cui ci sono delle voci tipo “il cliente non pagherà mai in nessun caso più di tot euro al mese”

I contratti di domani, con redazioni e firme incrociate in modo da garantire una parità fra le parti in causa

I contratti al giorno d’oggi, redatti da una sola parte con conseguenti vantaggi

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lotta tra mappe

Il centromappa è ambito, ma non sempre si ha una mappa mentale con un topic centrale.Spesso si hanno due o più topic che ambiscono al centro, come nella animazione dove la mappa più piccola ha la meglio e costringe la più grande alla fuga 71

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mappa elementareUna mappa mentale è data dalle unioni e scissioni di altre mappe

per cui ogni mappa mentale è formata da altre mappe più piccole ed è divisibile fino ad arrivare alla mappa elementare composta da quattro elementi: un enunciato, le proposizioni positivo e negativo e la posizione dell’enunciato

Ogni mappa ha un proprio topic centrale. Quando un pezzo di mappa si scollega dalle altre mappe si ha anche una generazione di un conseguente altro topic centrale 72

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più piccola

la più piccola delle mappe, data da quattro elementi: due proposizioni (una simmetrica e di valore opposto all’altra), un enunciato e la posizione dell’enunciato

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Un link a gradiniemappe da una mindmapper, astrid morganne http://lemappementali.splinder.com/post/22464044/Anti-mappe....e+le+regoleBuongiorno a tutti, oggi sono molte felice di avere letto un articolo scritto su una delle mie mappe mentali, scoprendo con piacere di essere stata taggata come "anti-mappa" o "mappa senza regole". Vi riporto qui l'articolo in questione: http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/03/regole.html Colgo l'occasione per smentire in parte l'articolo (e lo faccio anche contro cuore, a dire il vero mi piace cosi tanto essere "contro le regole”). Anche se ai sostenitori della "Mappa Mentale" secondo Buzan, le mie mappe possono apparire senza "regole", in realtà, ce ne sono. Questo non vuole dire che sono le stesse di Buzan.  Qualsiasi persona che inizia ad utilizzare le mappe mentali segue i schemi di Tony Buzan. Io no. E vi spiego il perché. 1) Tutte le mappe mentali e mappe concettuali create secondo i schemi di Buzzan non mi trasmettono emozioni. Ci sono dati, concetti, pensieri, strutture…ma niente passione. Niente emozioni. Niente creatività. Questo è un controsenso unico in quanto LA MEMORIA, per essere stimolata e fissata a lungo termine, ha BISOGNO di EMOZIONI. Mi diverto cosi tanto a fare le mie mappe mentali seguendo il mio ISTINTO, seguendo il mio ESSERE che non può non essere positivo anche sulla memoria e la capacità di apprendimento. Invece, se seguo le REGOLE di Buzan, io mi annoio e non creo piu niente. 2) Se la mappa mentale serve a sviluppare la creatività, sviluppare progetti, ottimizzare i pensieri, scoprire altre prospettive…perché non iniziare con la mappa stessa? La creatività non è astratta e non vive fuori di noi. Per questo, non voglio dire che TUTTE le mappe devono essere come le mie, o come quelle di Buzan o quelle di Scocco. Dico che devono essere le VOSTRE di mappe. E m’impegno e m’impegnerò sempre a spiegarlo nei miei corsi e articoli: dovete trovare il VOSTRO corrispettivo creativo per potere utilizzarle. Mai quello di un altro. Io mostro attraverso le mie mappe una POSSIBILITA per potere aiutarvi a sviluppare la SCELTA di fare qualcosa di DIVERSO. Osare farlo, oltrepassare i LIMITI della mente e dei SCHEMI perché le mappe servono soprattutto a questo. Non potrete mai aspettarvi di trovare NUOVI intuiti se continuate a stare nei VECCHI schemi. 3) Bruno Munari spiegava perfettamente la differenza fra Creatività e Innovazione. Diceva che è impossibile “Creare” ma che tutti noi continuiamo invece ad “innovare”. La Creazione sta nel CREARE qualcosa di nuovo, produrre, generare dal nulla. INNOVARE invece vuole dire introdurre una o più novità in una determinata cosa. Nel Design, per esempio, si usa solo l’INNOVAZIONE. Vorrei veramente farvi capire la differenza fra questi 2 termini: usare la tecnica di Buzzan è Copiare, usare un metodo inventato da sé è Innovare, trovare un ALTRO metodo per stimolare la memorizzazione sarebbe CREARE. Ovviamente, se qualcuno copia sempre, non potrà mai arrivare a creare come quando una persona trova il suo metodo e si ferma li, anche essa non potrà mai creare. Io non seguo le regole di Buzzan perché la mia aspirazione nel fare Mappe Mentali è sempre nella speranza di potere toccare con un dito (o una matita) il favoloso mondo della CREAZIONE. Ora sono nell’Innovazione…e il mio cammino continua… Questo sono le principali ragioni per cui non seguo le regole di Buzzan o le altre…ma…Allora quali sono le mie regole? 1) Niente regole. Fai quello che ti pare. La struttura delle mappe mentali la sappiamo. E’ facile. Quello che è meno facile dopo è fare qualcosa (qualsiasi) che rispecchia il tuo pensiero e che tu possa riportare sulla carta. O su qualsiasi altra cosa. Non è per forza detto che le mappe mentali devono essere messo su una carta. Chi lo dice? Non dimentichiamo uno degli obbiettivi principali delle mappe mentali: la memorizzazione. La carta funziona benissimo per le persone visive, ma che ne facciamo delle persone che usano come sistema di rappresentazione la Cinestesia? Gli faccio “disegnare” un concetto? Si annoieranno. Invece, potrei farle “costruire” il concetto. Anche con dei Lego, perché no? E un auditivo? Funzionerebbe la carta o i lego? Certo che no. All’auditivo, invece, gli farebbe registrare un nastro con il concetto spiegato da lui…Una mappa mentale auditiva!!!! Eh si…questa è la mia prima regola: niente regole, ragazzi. 2) EMOZIONI. Se vi pesa creare una mappa mentale, lasciate perdere. Perdete il vostro tempo e sprecate carta. La memoria è EMOZIONE. I ricordi a lungo termine sono solo legati allo stato emozionali in cui eravate nel ricordo. Non è possibile ricordarvi di una cosa successa molto tempo fa se non era legata ad un emozione. Pensateci bene…i vostri ricordi che avete da piccoli…sono tutti legati a momenti emozionali: gioia, paura, tristezza, sorpresa, amore,  felicità, appagamento, odio, stupore, confusione…allora pensate veramente a continuare a fare delle mappe mentali senza emozioni? Peggio, al COMPUTER??? Tanti mi chiedono il mio parare sulla costruzione di mappe mentali al computer. E io dirò sempre la stessa cosa: bello, pulito. Ma a cosa vi serve? Se volete rappresentare un CONCETTO, va bene. Ma se volete create un RICORDO non va bene. Dipende tutto quello che volete ottenere…. 3) Lasciarsi andare. Niente giudizio. Spesso mi dicono “ma io non le farò mai belle quanto le tue”…o “io non riesco a farle strutturate come quelle di Buzzan” e io rispondo sempre come fate a saperlo se non ci provate? E poi, chi se ne frega se non sono “belle” o “strutturate”? Le mappe mentali non sono fate per essere “belle “strutturate” “pulite”.. sono fate per essere uno strumento di memorizzazione e di crescita. Potete fare una mappa mentale solo a matita e scritta a stampatello se questo è il VOSTRO essere. Se questo vi ha creato EMOZIONI a farlo. Se creandola vi siete PERSI nella gioia di creare qualcosa di VOSTRO. Ribadisco: non voglio che mi copiate. Voglio che diventate VOI STESSI e che troviate il metodo MIGLIORE per utilizzare la mappe mentali secondo il vostro ESSERE. Che dopo, guardandole, mi dite “ma sono brutte, non vanno bene, non seguono le regole”…tutti giudizi. Vostri. Smettetela che non serve proprio a nulla giudicarvi perché nessuno lo farà con voi. E se per caso uno ci prova, sarà sempre un giudizio “suo” secondo i suoi “limiti” e i suoi “schemi mentali”. Non è un problema vostro. Potrei aggiungere altre regole, ma avevo detto che non ne avevo J Ora lascio la parola a voi, in questo spazio di condivisione, perché è sopratutto condividendo i pensieri che si crea un terreno fertile per la crescita. Un abbraccio a tutti i voi Astrid

astrid morganne

Manca immagine

Mappe mentale create con il Cuore

Mappe mentale create al computer 74

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commenti:Cara Astrid Concordo con il tuo punto di vista: è importante scegliere di volta in volta lo strumento che si sente più congeniale.. quello sarà il più adatto per quel particolare scopo. Credo non sarà una precisa modalità a "facilitare", una regola a dare "maggiore valore", una formula a "chiarire in modo definitivo"... nel percorso interiore che ciascuno compie inseguendo una intuizione o un pensiero. Aggiungo un altro elemento, per rimarcare l'importanza del processo, ricollegandomi al disegno dei Mandala: uno strumento di processo che aiuta a "sviluppare". Quando si sente che il disegno è completo, l'invito dei Maestri è sempre di "superare" il disegno prodotto, di lasciarlo indietro (se non proprio di cancellarlo) per non rimanere ancorati a ciò che è stato: lo scopo era nel processo, non nel "prodotto". In tal senso la presenza di regole più o meno rigide non sempre aiuta, anzi... forse è più d'ostacolo per un processo che è essenzialmente di scoperta. Buon lavoro Astrid e... grazie per l'opportunità di approfondire questo discorso  Alberto Scocco

forse c’è un malinteso fra quello che intendevo io per mancanza di regole e quello che ha percepito Astrid (e Alberto)Io pensavo a regole delle mappe, come la prima dettata da Buzan, il concetto principale deve stare al centro, e non a regole dei mind mapper per realizzare le proprie mappe.Regole universali, che non cambiano da soggetto a soggetto ma sono uguali per tutti (una mappa mentale con al centro il terzo concetto per importanza non sarebbe più una mappa mentale).Quale potrebbe essere per esempio, facendo riferimento al numero di  rami e sottorami, un ramo non può mai avere più di sette sottorami, ma all’ottavo ramo uno dei sette scivola in un livello più basso e l’ottavo ne prende il posto in modo da lasciare inalterato il numero di sette.Per esempio nella mappa di Astrid, dopo il topic centralenon possiamo non cambiare ci sono quattro sottotopic: resistenza, incrementale, evolutivo e risveglio, in un numero, 4, libero da regole, per cui Astrid poteva farne liberamente 5, 6 o quanti ne voleva quando invece il loro numero dovrebbe essere, appunto, soggetto a delle regole ben precisePerchè poi  questa categorizzazione di Astrid è abbastanza equilibrata, ma tante volte si esagera, come nel caso del blog di Buzzacchino dove nei menù di destra (assimilabile ad una mappa), alla voce categorie, si contano ben 48 voci rendendo il tutto poco comprensibilefrancesco barnaba

astrid morganne2

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stessa cartella

il problema più grosso dell’effettuare una ricerca in sistemi complessi è la localizzazione della ricerca, cercare nello stesso spazio dove è contenuto l’oggetto. Compiuta questa operazione la ricerca il piu’ delle volte avra’ esito positivo, in tempi più o meno lunghi a seconda del numero di oggetti, però prima o poi si arriverà sempre ad un risultato. Al contrario invece tante volte una ricerca non dà frutti perché si cerca e ricerca in uno spazio (nella immagine raffigurato da cartelle) ed invece l’oggetto è vicinissimo, ma posto in una altro spazio. In questo caso potremmo cercare all’infinito senza trovare niente (potremmo cercare un oggetto che ricordiamo di avere messo in una busta bianca e non trovarlo mai, perche’ guardiamo solo nelle buste bianche senza pensare che magari e’ in una scatola) 77

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uno, due treLa visione del mondo della maggior parte delle realta’ di oggi, incentrato su se stessi es:1-  http://eyeplorer.com/show/      2- http://www.visualcomplexity.com/vc/

Altre realta’ invece accettano l’esistenza dell’altro: es. 1- http://it.wikipedia.org/wiki/Antimateria       2- http://www.repubblica.it/economia/2010/04/21/news/guasti_telefono_adsl-3519592/

Rapporto a tre, non ancora ben definito. E’ qui che inizia la complessita’ ed e’ qui che  l’uomo comincia ad andare in tilt es. 1- http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_dei_tre_corpi

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visual complexityVisual complexity, vedi presentazione, che fa comprendere la visione attuale dell’uomo sul mondo che lo circonda, ancora incentrata sui propri  confini

sotto la versione corretta, come dovrebbe essere visual complexity

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Uno, nessuno e centomila cervelli

Uno, nessuno e centomila, il titolo di uno dei romanzi piu' famosi di Pirandello, calzerebbe a pennello anche per i nostri cervelli (htpiutp://gradiniemappe.blogspot.com/2009/10/cervelli.html), che hanno la proprieta’ di dividersi ed unirsi a seconda del bisogno, risultando in un momento un tutt’uno, ed in un altro diviso in tanti cervelli piu’ piccoli

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