A vista

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1 ARRAMPICATA E DISABILITÀ VISIVA L’arrampicata in palestra e in ambiente naturale è uno sport emergente, dalle caratteristiche straordinarie. Il movimento istintivo che riprende i gesti con i quali l’uomo scopre orizzonti nuovi racchiude in sé una magia che non manca di sorprendere chi si avvicina a questo sport. I giovani ne rimangono immediatamente affascinati: arrampicare rafforza il fisico e l’autostima, insegna a confrontarsi con le proprie paure e i propri limiti sperimentando le capacità e le soluzioni personali a problemi generali. Trasmette l’amore per la natura e costruisce l’amicizia che si rafforza nei momenti di maggiore difficoltà; infrange, come per miracolo, le difficoltà relazionali. In generale, quest’ultima è una delle caratteristiche più importanti dello sport, ciò che rende così importante incentivarne la pratica presso i giovanissimi In gergo tecnico, l’espressione “a vista” (on sight) si usa quando un itinerario, o “via”, viene percorso dall’inizio alla fine, senza averlo mai visto prima e senza momenti di riposo (resting) intermedi. Il titolo del progetto è provocatorio: come fa un giovane atleta non vedente a percorrere a vista una via in palestra o di montagna? Come fa a trovare la presa o l’appoggio ideali per procedere verso l’alto? Come avviene l’apprendimento tecnico in mancanza del potente meccanismo dell’imitazione visiva? Le risposte a queste domande sono l’obiettivo del progetto “a vista” con il quale la nostra Fondazione desidera fornire l’occasione di far nascere, nei giovanissimi, la passione per questo sport i cui valori li accompagneranno per tutta la vita. PROGETTO “AVISTA” © FONDAZIONE PER LO SPORT SILVIA RINALDI ONLUS

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A vista, climb

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ARRAMPICATA E DISABILITÀ VISIVA

L’arrampicata in palestra e

in ambiente naturale è uno

sport emergente, dalle

caratteristiche straordinarie.

Il movimento istintivo che

riprende i gesti con i quali

l’uomo scopre orizzonti nuovi

racchiude in sé una magia

che non manca di

sorprendere chi si avvicina a

questo sport.

I giovani ne rimangono

immediatamente affascinati:

arrampicare rafforza il fisico e

l’autostima, insegna a

confrontarsi con le proprie

paure e i propri limiti

sperimentando le capacità e

le soluzioni personali a

problemi generali.

Trasmette l’amore per la

natura e costruisce l’amicizia

che si rafforza nei momenti di

maggiore difficoltà; infrange,

come per miracolo, le

difficoltà relazionali.

In generale, quest’ultima è

una delle caratteristiche più

importanti dello sport, ciò che

rende così importante

incentivarne la pratica presso

i giovanissimi

In gergo tecnico, l’espressione

“a vista” (on sight) si usa

quando un itinerario, o “via”,

viene percorso dall’inizio alla

fine, senza averlo mai visto

prima e senza momenti di

riposo (resting) intermedi.

Il titolo del progetto è

provocatorio: come fa un

giovane atleta non vedente a

percorrere a vista una via in

palestra o di montagna?

Come fa a trovare la presa o

l’appoggio ideali per

procedere verso l’alto?

Come avviene

l’apprendimento tecnico in

mancanza del potente

meccanismo dell’imitazione

visiva?

Le risposte a queste domande

sono l’obiettivo del progetto

“a vista” con il quale la nostra

Fondazione desidera fornire

l’occasione di far nascere, nei

giovanissimi, la passione per

questo sport i cui valori li

accompagneranno

per tutta la vita.

PROGETTO “AVISTA”©

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La Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi

Onlus, ha proposto per la prima volta i corsi

di arrampicata per ragazzi non vedenti a

settembre del 2009.

I corsi si sono svolti in collaborazione con il

Centro Universitario Sportivo (C.U.S. )

Bologna, sotto la direzione tecnica di

Istruttori della Federazione Arrampicata

Sportiva Italiana (F.A.S.I.) e con la

collaborazione del Club Alpino Italiano

(C.A.I.), per quanto riguarda l’uscita finale in

ambiente naturale.

Per la stagione 2010-2011 la proposta aspira a

diventare un progetto indipendente e più

articolato che, oltre a proporre corsi e

iniziative aperte anche a ragazzi normodotati

al fine di integrare ragazzi con diverse abilità,

persegua la più ampia diffusione possibile

dell’esperienza e dei risultati conseguiti.

Verrà curata, inoltre, la ricerca di tecnologie

innovative da applicare alle necessità degli

atleti non vedenti, stimolando anche la

progettazione di nuove soluzioni.

Questo obiettivo verrà realizzato tramite:

- la codifica e la pubblicazione di un metodo

di insegnamento, definito tramite la

sperimentazione pratica di nuove soluzioni

didattiche;

- la creazione di una rete fra enti del Terzo

Settore che sviluppino iniziative analoghe

sul territorio italiano;

- la produzione di un video con il quale

trasmettere al pubblico le sensazioni e le

emozioni dei partecipanti;

- l’organizzazione di momenti culturali per la

diffusione dei risultati e lo scambio delle

buone prassi;

- la realizzazione del blog www.a-vista.it

(www.on-sight.it) per il confronto delle

esperienze, la pubblicazione del materiale

fotografico e video, i commenti dei

partecipanti e la comunicazione sulle

iniziative.

Il progetto prevede il coinvolgimento di amici

e famigliari in modo da creare gruppi in

grado di dedicarsi in autonomia

all’arrampicata.

Lo sport non è solamente un mezzo per raggiungere importanti risultati nelle diverse politiche sociali ma reca con sé valori insostituibili. Oltre a contribuire alla qualità della vita, le sue più importanti caratteristiche rimangono la felicità e la gioia che reca alle persone

Rapporto UE 2010 sulle politiche per lo sport

Descrizione sintetica e obiettividel progetto

Ogni persona è dotata di un proprio talento particolare.La società deve garantire ad ognuno la possibilità, fin dai primi anni di vita, di realizzare la propria unicità.Creando e sostenendo le occasioni per far scoccare la scintilla della passione

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“La migliore scuola nella quale un giovane possa apprendere che l’Universo è dotato di senso è la pratica diretta con la natura”

Konrad Lorenz

Gli adolescenti, nella maggior parte dei casi, sono

dotati di tutte le informazioni biomeccaniche e delle

caratteristiche psicologiche necessarie ad esprimersi ad

alto livello: gli adulti sovente non comprendono queste

capacità perché non è comune riconoscere che i giovani

possono essere un modello da imitare.

Eppure l’esperienza empirica, dimostra l’esatto

contrario.

Questo è vero anche in presenza di disabilità visiva: un

ragazzo non vedente di 15 anni può risolvere

brillantemente problemi complessi nell’arrampicata.

Semmai, l’emergenza di un talento precoce, come ne

osserviamo di continuo, deve essere l’occasione per

creare una scuola in cui il soggetto che si trova in una

situazione di vantaggio tecnico, il più delle volte frutto

di una combinazione casuale e non intenzionale di

fattori incontrollabili, diventi l’elemento trainante per i

coetanei che imitano, modificano e superano l’esempio.

Solo in questo modo si può generare un circolo virtuoso

che permette, in ultima analisi, alla società di crescere,

nel suo complesso.

Immergersi nella natura, inoltre, rappresenta uno

stimolo fondamentale per lo sviluppo delle qualità

fondamentali per la vita sociale.

Dalla pianificazione dell’uscita, per la quale si devono

prevedere le condizioni climatiche e di impegno

psicofisico al confronto con l’itinerario di salita sulla

roccia, si toccano tutti i punti “caldi” dell’educazione

dei ragazzi.

Il progetto “a vista” aspira a valorizzare questi elementi,

dalle potenzialità virtuose praticamente illimitate.

Chi lo desidera, inoltre, potrà dedicarsi all’attività

agonistica, incontrando giovani di tutte le età,

provenienti da altri Paesi.

Se il talento individuale non genera un movimento l’innovazione si disperde nel nulla

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I numeri dell’edizione 2009 - 2010

26%

19%13%

43%

Partecipanti ai corsi (12)Istruttori (9)Volontari (6)Altri partecipanti (20)

0 12,5 25 37,5 50

• Giornate in palestra

• Uscite in ambiente

• Ore di pratica

30

1

50

Totale partecipanti 47

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I servizi fotografici che documentano il progetto sono a cura della

Scuola di Fotografia

www.shootinstitute.it

I professionisti e gli allievi della Scuola di Fotografia, prestando gratuitamente

la loro opera a favore della Fondazione, permettono una straordinaria documentazione delle attività

• AUTUNNO 2010 - PRIMAVERA 2011

Corsi in palestra, presso la struttura del C.U.S. Bologna

e sotto la direzione tecnico/didattica degli Istruttori

della F.A.S.I.

• PRIMAVERA 2011

Uscita in ambiente naturale, con arrampicata in falesia

attrezzata. In collaborazione e con la supervisione degli

Istruttori del C.A.I. (accordo da confermare)

• GIUGNO 2011 (data da definire)

Partecipazione alla manifestazione internazionale Rock

Junior di Arco (Trento) o Daone (Trento).

• GIUGNO 2011 (data da definire)

Uscita in ambiente naturale, con arrampicata in falesia

attrezzata. In collaborazione e con la supervisione degli

Istruttori del C.A.I. (accordo da confermare)

• AUTUNNO 2010 - AUTUNNO 2011

Produzione e selezione del materiale video e fotografico

• AUTUNNO 2011

Redazione della proposta del metodo di insegnamento

• PRIMAVERA 2012

Presentazione materiale finale e illustrazione dei

risultati

Professionalità coinvolte

- Istruttori F.A.S.I

- Istruttori C.A.I (da confermare).

- Istruttori di mobilità

- Docenti di metodologia dell’allenamento

- Scuola di Fotografia Shoot Institute

- Volontari

(La partecipazione al progetto è limitata a max. 10 iscritti per corso)

Programma dell’edizione 2010 - 2011

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Per [email protected]

www.fondazioneperlosport.it

In collaborazione con

Con il contributo tecnico di