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Sped. in a.p. Posta Target Magazine autor. GIPA/LO/CONV/001/2011 del 17.01.2011-DCB MILANO- Anno XC - N. 4 N. 4 – 2011 APRILE MENSILE DELL’A.N.A. A TORINO NEL NOME DELL’ITALIA A TORINO NEL NOME DELL’ITALIA A TORINO NEL NOME DELL’ITALIA

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N. 4 – 2011APRILEMENSILE DELL’A.N.A.

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24-2011

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

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Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi

Chiuso in tipografia il 21 marzo 2011Di questo numero sono state tirate 388.697 copie

aprile 2011 sommario

3 Editoriale

4-5 Lettere al direttore

6 Consiglio Direttivo Nazionale del 12 marzo 2011

7 Calendario manifestazioni

7 5 per mille alla Fondazione A.N.A. onlus

8-9 150° dell’Unità d’Italia

10-11 Gli alpini nella storia d’Italia(quarta puntata)

12 Ricordo del cap. Ranzani, caduto in Afghanistan

13 Riunione dei presidenti del 1° e del 2° raggruppamento

14 Padova: incontro dei volontari di P.C. del 3° raggruppamento

16 Uberto Uberotti, alpino

19-48 L’84ª ADUNATANAZIONALE DI TORINO 2011

49 Sfogliando i nostri giornali

50-51 Sport: campionato nazionale ANAdi sci alpinismo ad Albosaggia

52-53 Belle famiglie

54-55 Incontri

56-57 Alpino chiama alpino

58-62 Dalle nostre Sezioni in Italia

63 Dalle nostre Sezioni all’estero

64 Obiettivo sulla Montagna

IN COPERTINALa Mole Antonelliana, uno dei simboli di Torino, si staglia contro la catena di montagne che fanno corona alla città: la Torre di Lavina (3.308 metri), Punta Tressi (2.865), Tersiva (3.512)e Rosa dei Banchi (3.164). Qui sopra una panoramica della città con uno scorcio del Po che l’attraversa.(La foto di copertina è di Veronica Rossi, la panoramica è opera di Michele D’Ottavio,entrambe dell’Archivio Turismo Torino e Provincia)

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Il 17 marzo scorso, per la secondavolta in vita mia, ho comprato unabandiera italiana. La prima l’avevo

acquistata nell’82 per i mondiali dicalcio. Ventinove anni in meno e unacoscienza civica più pallonara che al-tro, si prestavano ad uno sventolioche celebrava l’Italia campione delmondo.Ventinove anni dopo, con l’anagrafeche incalza e il tifo che si snoda trauna poltrona e un canale Sky, il drap-po s’è fatto più grande, sorretto daun’asta di bronzo e acciaio che costaun capitale. L’ho esposto nel salone dirappresentanza della Biblioteca chedirigo. Sta a Verona ed è la più anticad’Europa e dentro, se solo si ascoltacon attenzione, si sente il sussurro deicodici fermi lì da 1.600 anni. Al con-fronto i centocinquanta del Belpaese,rappresentano il vagito di un bimbo.Eppure è proprio sul ceppo di una sto-ria lontana, che fiorisce l’Italia giovanee gagliarda, dalla voce squillante, chegufa i catastrofisti e i venditori di pes-simismo.Viva l’Italia! E mi rincuoro, pensando aDante e Petrarca, a Tiepolo e Canova,a Michelangelo e Leonardo, a Colom-bo e Galilei, a Francesco d’Assisi e Ca-terina da Siena, a Leopardi e Manzoni,a Marconi e Meucci… Cito a braccio fa-cendo torto ai più, a troppi. Scorro lastoria, così come mi passa sulla scenadel cuore e penso che il bello che ciportiamo appresso è piantato nelleradici profonde del passato, prima chela politica mettesse il timbro dell’uffi-cialità ad una nazione che ancor divi-

sa, era pur sempre Italia. Scruto con gliocchi le architetture di Varsavia e diBerlino, di San Pietroburgo e di Parigi esento l’eco delle parole ammirate deifrancesi parrucconi del Settecentoche raccontano al mondo il genio desitaliens, mentre si preparano a venirlia saccheggiare.Sfioro con la mano la bandiera trico-lore e sento la freschezza del suo pre-sente. È un presente attraversato daiventi della cronaca e i sussulti finan-ziari, che spesso ne rendono convulsoil garrire. Ma è pur sempre un presentesegnato dalla forza di un’identità soli-da e resistente. È quella delle piccole imprese a con-duzione familiare, che hanno consen-tito il miracolo italiano e la rinascita diregioni segnate dalla miseria. Le stesseimprese, che sia pure nelle fatiche diuna sfida epocale, consentono ancoratenori di vita impensabili in altre partidel mondo. È quella del volontariato, diffuso sulterritorio come una mano silenziosa eoperosa rivestita di fraternità, che hanella Protezione civile un’espressionedi eccellenza, ma che rappresenta unoStato sussidiario dentro lo Stato. È quella dei donatori di sangue, di or-gani, di midollo osseo, sempre dispo-nibili a supplire ai deficit delle risorsescientifiche con prontezza e altrui-smo. È quella della politica virtuosa, chenessuno sembra più vedere, travoltadal brutto della Casta, che un’infor-mazione a senso unico continua a pro-porci. Penso invece ai Comuni virtuosi,

l’Anticasta, quelli che hanno voglia dicurare il bene della gente, ascoltando-la, coinvolgendo i cittadini nelle scel-te energetiche alternative, in quelle afavore del rispetto ambientale, nellaraccolta differenziata, nell’organizza-zione dei servizi sociali. Una miriade silenziosa, come la fore-sta che cresce, seminando civiltà men-tre in giro si sentono i botti degli im-pallinatori di professione.È l’Italia della famiglia, quella che an-cora tiene, tenendo unito il tessutosociale, a dispetto delle pur troppecoppie che si disfano. È la famiglia chevive nel villaggio, distante dall’anoni-mato delle metropoli, che conserva ilbuon senso dell’opinione comune,quella delle casalinghe e degli operai,degli artigiani e delle parrocchie, deibambini e dei nonni, mentre l’opinio-ne pubblica sembra specializzarsi allacattedra del gossip e del tutto possibi-le. Un’Italia che ha ancora il senso del-la casa e fa dire agli acuti osservatoribritannici che la nostra qualità di vita,superiore al resto d’Europa, è ascrivi-bile alla tenuta della famiglia e ad uncattolicesimo di buona marca.È l’Italia degli alpini, cari amici. Unarealtà piccola nella logica dei numeri.Ma ben più grande nello scenario cul-turale. Ci sarà pur una ragione se l’Ita-lia ci ama e se il nostro profumo lasciail segno. La retorica è pericolosa, mauna falsa umiltà è altrettanto pelosa. Se l’Italia è ancora bella, un po’ di lif-ting glielo abbiamo fatto anche noi.

Bruno Fasani

E D I T O R I A L E

34-2011

L’Italia che non fa rumore

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44-2011

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

IL CORDOGLIO PER IL CAPITANO RANZANI

Esprimiamo il cordoglio ai parenti del capitano MassimoRanzani, caduto in terra afgana. Lungo è l’elenco delle

penne nere ferraresi che hanno onorato la divisa e il cappelloalpino pagando un tributo di sangue. A rendere ancora piùamara la notizia sono le circostanze in cui Massimo ha trovatola morte: al rientro da un’operazione umanitaria di soccorsoalla popolazione civile. Desideriamo inviare un messaggio difraterna vicinanza a tutti i militari impegnati all’estero, parteci-pando al dolore che ha colpito la famiglia alpina e la città diFerrara.

Achille Ziccardi – Anversa

Il capitano Massimo Ranzani è morto mentre rientrava allabase dopo un’operazione di assistenza medica alla popola-

zione locale, in Afghanistan. Il gruppo di Morbegno e la sezionevaltellinese hanno espresso il proprio profondo dolore alcomandante del 5° reggimento e a tutti gli alpini impegnati inAfghanistan. Abbiamo invitato tutti i Gruppi, nel giorno deifunerali, ad esporre la nostra bandiera a mezz’asta.

Alberto Del Martino

Il capitano Massimo Ranzani ci ha lasciato e cantiamo: Unnostro amico hai chiesto alla montagna. Noi del gruppo di

Leonessa ogni volta che arriva la notizia tragica ci guardiamo infaccia, abbassiamo gli occhi e non riusciamo a dire una parola.Saliamo nella nostra sede, prendiamo la bandiera, tiriamo fuoridal cassetto la fascia nera e la mettiamo fuori per sette giorni.Un segno di croce ed un addio.

Nardino Cesaretti – Gruppo di Leonessa

Come purtroppo avviene con frequenza sono tante le lettereche arrivano in redazione sui nostri Caduti in missioni all’estero.Ne vengono pubblicate solo alcune, le più spontanee e vicineai nostri sentimenti. Resta sullo sfondo lo scenario inquietantedi una guerra che vorremmo finisse subito ma che, nonostantel’impegno e la professionalità dei nostri militari, sembra incan-crenirsi giorno dopo giorno.

VA DOVE TI PORTA IL CUORE. O NO?

Amio avviso la partecipazione all’Adunata nazionale, la sfilata el’entusiastica convivenza con tutti – amici, ex commilitoni,

iscritti all’ANA, alpini in armi ed in congedo, soci aggregati, coristi –come avviene per noi ex allievi non diversamente dagli altri, sonointrinsecamente indice e prova tangibile di dichiarato senso diappartenenza al Corpo degli Alpini, senza riserve e senza distinzionidi alcun genere, tanto meno di grado. Premesso ciò, il cuore mi spin-ge a sfilare con chi ha acceso ed ispirato maggiormente i sentimenti.E cioè con coloro che hanno frequentato il 60° corso SMALP (perinciso, l’istruttore e comandante del plotone era il giovane sottote-nente Giuseppe Parazzini) al cui fianco ho passato periodi memora-

bili della mia giovinezza e della mia vita non solo militare-alpina.Claudio Michelazzi - Trieste

Ma allora è tutto chiaro! Se avete avuto come istruttore il sottote-nente Parazzini non potete che essere dei pericolosi creativi. È già unmiracolo che la mattina della sfilata siate presenti all’ammassamen-to, sia pure con gli occhiali neri a protezione massima. E qui finiscelo scherzo. Con i sentimenti, l’ho già detto, sono con voi, con l’esi-genza di dare un ordine allo sfilamento qualche problema nasce. Èin crescita la tendenza a frammentare i blocchi, non solo per sezionima anche per gruppi di appartenenza: paracadutisti, motociclisti,artiglieri, camperisti, reparti. E voi siete gli antesignani di questofenomeno. Una formula per riportare nella norma le esigenze cheevidenzi si può trovare e non è nemmeno difficile. Ma dev’essere“norma”. Il “va dove ti porta il cuore” mi sembra poco sostenibile.

QUANDO UN COMMILITONE VA AVANTI

Voglio esternare alcune considerazioni suscitate dalla perdita diun amico, compagno di naja. Un periodo giovanile passato

insieme, un modello di vita che accomuna per mesi, la compagniadi coetanei che un poco alla volta impari a conoscere e ad apprez-zare. Ti rendi conto che ti stai confrontando con una realtà nuova.Entri in un mondo dove gli aspetti e gli interessi collettivi prevalgo-no su quelli della tua individualità. Gli incontri successivi, dopo lanaja, confermano il desiderio di respirare ancora quella atmosfera.La naja ti ha regalato un amico la cui perdita lascia un senso di tri-stezza e di rimpianto. Un valore solido e disinteressato come pochice ne sono. Renzo Perfumi

Considerazioni semplici, sentimenti forti, una visione diversa deirapporti fra coetanei: questa l’eredità di un periodo passato insie-me. Lascia un segno per tutta la vita.

IL SENSO DELL’UNITÀ DELLA PATRIA

In tenera età ho partecipato alle celebrazioni del Centenariodell’Unità d’Italia. Frequentavo la seconda media e il nostro pre-side aveva fortemente voluto portarci in gita a Torino in occasionedelle celebrazioni. Ricordo le motivazioni e tutto quanto potemmovedere in quell’occasione e, soprattutto, il senso e il rispetto perquesta nostra Patria. Qualche anno più tardi mi trovai a svolgereservizio di Ordine Pubblico (O.P.) in Alto Adige, zona di SanCandido. Non mi sento un eroe. I nostri “alloggi” erano costituiti dabaracche in ferro protette da alte murature, le postazioni protetteda sacchetti di sabbia e si montava di guardia con il F.A.L., colpo incanna. Non abbiamo certo “fatto l’Italia”, ma sicuramente contri-buito a mantenerla unita e integra. Raffaele Rocchini

Nella tua lunga lettera oltre che dell’Unità d’Italia e della sua inte-grità parli anche di “entusiasmo incosciente” dei vent’anni.Confermo, avendo vissuto le stesse esperienze qualche anno primadi te, che i periodi di O.P. sono stati tra i più belli del servizio mili-tare, anche se faticosi e vissuti in condizioni difficili. In fondo cibastava il sorriso di una ragazza a riscattare i sacrifici delle guardienelle gelide notti di quelle valli scure e degli “alloggi” chiamati piùpropriamente accantonamenti.

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L E T T E R E A L D I R E T T O R EL’ADUNATA A BOLZANO

Nel 2010 sono tornato a Silandro, Merano ed effettivamentesono cambiate tantissime cose, i paesi sono molto ordinati e

puliti, paesaggi meravigliosi, a parte le caserme in rovina, ma pur-troppo il rapporto con la maggior parte degli abitanti ti fa sentire“un italiano all’estero”. Mi chiedo se questa regione merital’Adunata nazionale.

Carlo Martinotti - Crocemosso, sez. di Biella

La Stampa di Torino dell’8 febbraio riporta le dichiarazioni delpresidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder con rife-

rimento ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia: “Noi cisentiamo minoranza austriaca e non siamo stati noi a scegliere difar parte dell’Italia”. Negli anni 1961/62 ho dovuto subire non pochidisagi, non vorrei che durante la nostra adunata si ripetessero lestesse cose. Alfio Forlani - Gruppo di Mozzo, sez. Mondovì

Il presidente Durnwalder dichiara apertamente che non festeg-gerà i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ritengo questo pensiero poco

rispettoso e nostalgico in un momento dell’Unità Europea. In quel-la terra sul confine l’ostilità è passato, c’è integrazione. Esiste unasola bandiera, il Tricolore. Bruno Calmasini - Nogaredo

Il presidente altoatesino ha detto di non aver nulla in contrario seassociazioni o cittadini volessero partecipare a eventi di questotipo (Unità d’Italia) o organizzarne qualcuno; la decisione di nonpartecipare ai festeggiamenti, infatti, non vuole ostacolare l’offertaculturale del territorio. Corrado Bartolo

Ho scelto alcune lettere fra le tante e le ho molto sintetizzate.Tutte esprimono disagio per alcune dichiarazioni non gradite.Cerchiamo innanzitutto di separare la storia e la nostra Adunata. Laprima è quello che è; non si costruisce o ricostruisce sui se e sui ma.Abbiamo italiani in Istria e Dalmazia che non sono stati trattaticome i residenti in Alto Adige. Allo stesso tempo non pretendiamodi imporre sentimenti non condivisi. La Provincia di Bolzano è ita-liana e chi si porta addosso tradizioni tirolesi le conservi, cercandodi eliminare steccati, se ancora ce ne sono. In quella terra le auto-rità, tutte, hanno un compito in più: promuovere a tutti i livelli lafraterna convivenza. La nostra Adunata va in quella direzione anchese è doveroso precisare che la decisione del CDN di fare la nostraadunata in Alto Adige risponde esclusivamente a criteri associativie a quelli si atterrà. Prepariamoci quindi a fare una grande festa alpi-na, con tante bandiere e con la simpatia che sempre sappiamo por-tare in tutte le città italiane.

IL RECLUTAMENTO DEGLI ALPINI DEL NORD

La proposta di legge di incentivare il reclutamento degli alpininel Nord dell’Italia suscita molte perplessità e forse sarebbe il

caso che la nostra Associazione aprisse un dibattito su questo argo-mento. Ho la sensazione che veniamo usati come strumenti dacerti politici solo ed esclusivamente a fini propagandistici. Lanostra storia è fatta da soldati provenienti da tutta la penisola. Nonpossiamo tacere, far finta di nulla, lasciare passare sopra le nostreteste questioni così importanti. Ferruccio Righele - Vicenza

L’attività dei partiti è finalizzata al consenso, all’accaparramento divoti, alla sopravvivenza. Senza limiti e senza pudore. La proposta di

cui parli, palesemente propagandistica, si è spenta da sola. Undibattito sugli alpini e la loro provenienza? Utile e necessario sesfrondato da dietrologie, sospetti, inaccettabili discriminazioni. C’èqualcuno che in questo momento pensa di poterlo fare senzauscirne massacrato? Gli alpini vengono strumentalizzati? Rispondoche si cerca di farlo, a volte in modo pesante, ma l’Associazioneconserva nelle cose che fa una sua linea, che è sotto gli occhi ditutti e nessuna parte politica potrà dire che siamo una sua costola.Dobbiamo tacere, lasciare passare? Non credo e quando ci toccanonei nostri sentimenti, nella nostra storia, nei nostri valori non stia-mo zitti. Certo non abbiamo la vocazione di qualche strillone dipartito che finge di litigare nei dibattiti televisivi e quotidianamen-te c’imbonisce di superficialità.

ALPINO… QUASI PAPÀ

Sono un alpino del Sud, sezione di Napoli. CAR a Merano e poi6° rgt. art. da montagna, brigata Cadore, Bassano del Grappa.

Appena messo il cappello alpino, che custodisco con una curaquasi maniacale, ho capito che stavo per far parte di una grandefamiglia, mi sentivo fiero e onorato. Amo il cappello, la montagna,la caserma Monte Grappa e mi sento un alpino vero. Quest’anno midispiace di non essere a Torino. Verso il 10 maggio diventerò padreper la prima volta e allora sarò di nuovo davanti alla TV a guardarel’Adunata, magari con il mio piccolo appena nato e “gridare”: vivagli alpini, viva l’Italia.

Franco Bazzarelli – Gruppo “Nigro” di Cosenza, sez. Napoli

Sei giustificato, questa volta e tutte le volte che lo ‘scarponificio’sarà in attività, ma fra qualche anno sempre presente alle Adunatecon moglie e bambino. Complimenti!

L’IMPIEGO DELL’ESERCITO

Ancora una volta, troppo spesso ormai negli ultimi mesi il san-gue degli alpini viene versato. Mamme, mogli, figli e tutti gli

alpini d’Italia piangono i loro Caduti in missione di pace in terrelontane. Non si riesce in fondo a comprendere sino a che puntol’intervento dei nostri soldati contribuisca alla pace di quella regio-ne e alla stabilità a livello mondiale. I nostri soldati dovrebberoanche essere impegnati, con fermezza e decisione in quanto lasituazione lo esige, a contrastare in modo efficace il flusso di clan-destini. Fermiamoci e togliamoci di dosso il falso buonismo, le pre-diche della chiesa cattolica, della Caritas, dei centri sociali. I nostrisoldati vengano impiegati con risolutezza e precise regole d’ingag-gio che permettano di bloccare il flusso di clandestini in acqueextraterritoriali anziché scortarli sulle nostre coste.

Gigi Ferrari - Gruppo di Lodi

Hai le idee chiare. Io un po’ meno. Anche se di molto ridotta la let-tera fa comprendere che le tue preoccupazioni sono solo nei con-fronti dei flussi migratori, non delle ragioni. In Sudafrica ci sonodecine di milioni di persone provenienti dai paesi confinanti e nelleprincipali capitali europee altri milioni di senza dimora e senza undocumento d’identità. Pensare di ‘difenderci’ da un fenomeno didimensioni planetarie con i soldati che bloccano i barconi nelMediterraneo è nascondere la testa sotto la sabbia. Sono d’accor-do con te invece nel non considerare l’impiego dell’esercito solo infunzione della politica estera.

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C O N S I G L I O D I R E T T I V O N A Z I O N A L E

del 12 marzo 2011

1. IMPEGNI DEL PRESIDENTEFebbraio: 20, Biella, assemblea sezionale dei delegati. – 23, Milano,ospedale di Niguarda con il gen. Primicerj per una visita a Luca Bari-sonzi, ferito in Afghanistan. – 26, Padova, meeting di Protezione ci-vile del 3° raggruppamento. – 26, Feltre, incontro con la Sezione sulfuturo associativo. – 27, Feltre, assemblea sezionale dei delegati.Marzo: 1, Varallo Sesia, per firma atto di vendita della sede seziona-le. – 5, Bolzano, incontro sul futuro associativo. – 5, Valdagno, in-contro con il gruppo di Monte Pulgo. – 6, Valdagno, assemblea deidelegati e futuro associativo. – 9, Biella, videoconferenza con gli al-pini in Afghanistan organizzata con il maggiore Renna.

2. …E DEI VICE PRESIDENTIValditara: febbraio, 20, Carlino, frazione di Gervasio, sezioni di Udi-ne e Palmanova, intitolazione di una via all’8° rgt. Alpini e celebra-zione del 90° del monumento ai Caduti. – 23, Trieste, assemblea se-zionale. – 25, Sevegliano, Palmanova, riunione dei capigruppo. – 26,San Giorgio di Nogaro, Palmanova, per la rappresentazione de “Latragedia del Galilea”, le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia e laraccolta di fondi destinati all’iniziativa “Un ponte per Herat”. – Mar-zo: 2, Milano, riunione straordinaria del CdP, per la stesura della let-tera a ONORCADUTI sulla consegna ai famigliari delle piastrine diCaduti in guerra. - 6, Cappella Maggiore, Vittorio Veneto, assembleasezionale. Capannolo: febbraio, 26, riunione dei presidenti delle sezioni del 4°raggruppamento. – Marzo: 3, Roma, funerali del capitano Ranzani. –5, Limburgo, assemblea della sezione Belgio.Favero: febbraio, 20, Colle San Giorgio di Richinvelda, Pordenone,incontro con i volontari di Rossosch, Costalovara, Fossa. – 26, Pado-va, incontro P.C. del Triveneto. – Marzo: Milano, CdP per il docu-mento sul recupero delle piastrine in terra di Russia. – 4, Occhio-bello, Rovigo, funerali del capitano Ranzani. – 6, Belluno, assembleasezionale. – 10, Canazei e Pozza, incontro con i sindaci per praticherifugio Contrin.

3. ADUNATA DI TORINOGeronazzo riferisce sulla conferenza stampa di Regione, Provincia eComune tenutasi a Torino il 9 marzo, presenti tutte le associazioniche partecipano con manifestazioni al 150° dell’Unità d’Italia. Nelpomeriggio, presso la caserma La Marmora, sede del Comitato, riu-nione con gli addetti alla comunicazione per un coordinamento del-le iniziative. Il 14 aprile ci sarà la conferenza stampa dell’ANA sull’A-dunata, a cura della redazione de L’Alpino. Le gare d’appalto sonostate espletate. Bonaldi aggiorna sui contatti con la prefettura e l’O-spedale da Campo. Geronazzo aggiunge che gli ex combattenti dafar sfilare su camionette sono circa una sessantina. Il gen. Vecchio ri-badisce che le tribune erette a cura del Comitato per il 150° sonostrutturate in modo diverso rispetto agli anni scorsi, in considerazio-ne del fatto che dovranno restare in loco almeno un paio di mesi. Aquesto proposito ricorda che anche la distribuzione dei pass di ac-cesso sarà limitata in considerazione del numero ridotto dei postidisponibili. Le richieste di sfilamento da parte di associazioni varienon potranno essere accolte.

4. ADUNATA DI BOLZANOGeronazzo ragguaglia sull’incontro del Comitato con il sindaco diBolzano. Vecchio sottopone all’approvazione del CDN il bando diconcorso per il manifesto e la medaglia commemorativa. Gli elabo-

rati dovranno pervenire alla sede nazionale entro il 20 maggio 2011.Il bando di concorso è consultabile sul sito www.ana.it e nelle pagi-ne di questo numero de L’Alpino.

5. ILLUSTRAZIONE ED APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI BILANCIO ANNO 2010 E PREVENTIVO 2011

Casini illustra per sommi capi le poste di bilancio, la gestione deifondi, le disponibilità bancarie e l’ammontare dell’importo disponi-bile per completare la ristrutturazione del rifugio alpino di Costalo-vara. La situazione finanziaria dell’ANA, dopo interventi onerosi co-me la ristrutturazione della sede nazionale, del rifugio Contrin, diCostalovara rimane positiva nonostante gli incrementi fisiologici dispesa corrente. Conclude, tenuto conto che a giugno passerà il te-stimone in altre mani per scadenza di mandato, che l’impegno as-sunto sei anni fa, di lasciare inalterata la consistenza dei fondi presiin consegna, è stato mantenuto. Per una volta il tesoriere incameragli applausi del Consiglio Direttivo.

6. MINISTERO DELLA DIFESA COMMISSARIATO GENERALEONORCADUTI PER PIASTRINI DI RICONOSCIMENTODISPERSI IN RUSSIA

A seguito di una lettera di ONORCADUTI, indirizzata al presidentePerona, che precisa come dovevano essere trattate le piastrine rinve-nute e rinvenibili nelle località dove hanno combattuto o sono tran-sitati nostri soldati durante la Campagna di Russia, il CdP ha predi-sposto una risposta che è stata approvata dal Consiglio Direttivo.

7. COMMISSIONIValditara (Fedeltà alla Montagna) propone di incrementare l’am-montare del premio a diecimila euro.Favero (Grandi Opere): il Contrin è in via di ultimazione nelle finiturepreviste, mentre si sta ultimando la posa in opera del mosaico dellachiesa di Fossa, finanziato dalle sezioni di Verona e Bergamo. Perquanto riguarda il rifugio di Forca di Presta è necessario fare una ve-rifica del titolo di proprietà. Bonaldi (Protezione civile): la bozza di regolamento della colonnamobile è in via di definizione. In Liguria non abbiamo rapporti con-venzionati con la Regione. I campi scuola si faranno ancora perchéc’è notevole interesse. Miotto (Sport): ottimo il risultato delle gare di sci alpinismo. Di altolivello l’organizzazione e il percorso di gara. Buona la partecipazione.2/3 aprile, Aprica, Sondrio: 45° campionato di slalom. Gatti (IFMS): una rappresentanza ANA parteciperà a Lleyda, Spagna,alla manifestazione bipartisan in ricordo dei Caduti della Guerra Ci-vile. A maggio si svolgeranno ad Udine ed in Slovenia le giornateIFMS.Crugnola (CDD): il tema del Convegno Itinerante della Stampa Alpi-na (CISA) è stato definito. La presenza dei consiglieri è particolar-mente gradita. Per il Centro Studi comunica che la stesura del LibroVerde è in dirittura d’arrivo e sollecita i consiglieri a intervenire pres-so le sezioni che non hanno mandato i dati. È stata infine ottenutal’autorizzazione della SIAE per la diffusione del CD predisposto perle scolaresche. Il col. Plasso per le TT.AA. informa che nella trasmissione RAI del 17marzo, dedicata al 150° dell’Unità d’Italia, e diretta da Bruno Vespa,parteciperanno il coro ANA Malga Roma e la fanfara della Julia. Lapalestra di roccia attivata presso la Cittadella della TT.AA. a Torino siavvale della fattiva collaborazione della Protezione civile. �

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74-2011

CALENDARIO MANIFESTAZIONI

maggio 2011A TORINO 84ª ADUNATA NAZIONALE

CUNEO – Apertura del Santuario della Madonna degli Alpini al Colle di San Maurizio di Cervasca

- A MILANO ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI- A SANTA MARGHERITA LIGURE, SEZIONE DI GENOVA, 39° CAMPIONATO NAZIONALE ANA DI MARCIA DI REGOLARITÀ

TRIESTE – Trofeo Dall’Anese, gara di orientamento tra studenti di scuole intitolate a Caduti alpini

TREVISO – Esercitazione di Protezione Civile a Castelminio di Resana

6/7/8 MAGGIO

15 MAGGIO

22 MAGGIO

23 MAGGIO

27/28/29 MAGGIO

SVIZZERA – Al gruppo di Ginevra celebrazione dei 20 anni della maison Dufour

PISA-LUCCA-LIVORNO – A Barga (Lucca) raduno sezionale e 75° anniversario di fondazione del GruppoVITTORIO VENETO – 80° di fondazione della Sezione

CIVIDALE – A Casoni Solarie commemorazione dell’alpino Riccardo Di Giusto, 1° Caduto della Grande Guerra

TRIESTE – Borse di studio ad alunni delle scuole cittadine

29 MAGGIO

30 MAGGIO

28/29 MAGGIO

28 MAGGIO

Cinque per mille alla Fondazione A.N.A. Onlus

Anche quest’anno, nella dichiarazione dei redditi, oltre all’8 per mille (a favore dello Stato, della Chiesa Cattolica, ecc.) è pos-sibile destinare un ulteriore 5 per mille, per destinarlo alla Fondazione A.N.A. Onlus. L’indicazione può essere fatta da chiun-que, alpino o non alpino. L’utilizzo del contributo proveniente dal cinque per mille sarà dedicato alla Protezione civile, al-

l’ospedale da campo e ad altre iniziative di solidarietà.Questo il numero di codice fiscale da indicare nella dichiarazione dei redditi: 97329810150. �

Si ricorda che la destinazione del 5 per mille noncomporta alcunaggravio a caricodel contribuente.

NUOVI PRESIDENTIASTI: Adriano Blengio è il nuovo presidente. Ha sostituito Giorgio Carrer.BRISBANE: Domenico De Monte ha sostituito Alfredo Tognini.COMO: il nuovo presidente è Enrico Gaffuri, ha sostituito Achille Gregori.OMEGNA: Andrea Francioni è il nuovo presidente. Ha sostituito Francesco Maregatti.REGGIO EMILIA: Emilio Schenetti ha sostituito Ivo Castellani.

SONDRIO: Alberto Del Martino ha sostituito Ettore Leali.SVIZZERA: Fabio Brembilla ha sostituito Giuseppe Massaro.SYDNEY: il nuovo presidente è Giuseppe Querin. Ha sostituito Alessandro Maremonti.TRENTO:Maurizio Pinamonti ha sostituito Giuseppe Demattè.VALDOBBIADENE: Il nuovo presidente è Marino Fuson. Ha sostituito Paolo Vanzin.

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84-2011

Una spontanea dimostrazionedi amor di Patria

Avranno sicuramente un lungo seguito le celebrazioni del150° dell’Unità d’Italia, un anniversario che - possiamoben dirlo - ha lasciato un segno certamente positivo, ma

con variabili e sfumature critiche che sarebbe opportuno ap-profondire. Il 17 marzo “ufficiale” si è svolto tutto, o quasi, come previsto.Cerimonie con l’intervento del Capo dello Stato, il suo splendi-do discorso a Camere riunite, il suo appello all’unità del Paesenel corso del quale ha ricostruito la storia partendo dai primimoti del Risorgimento per arrivare ai nostri giorni. Per contro,l’ostentazione di una indifferenza ideologica ha avuto, anche inesponenti delle istituzioni, un riscontro appena dovuto, se nonaddirittura apatico della celebrazione.Ma l’aspetto più importante, insperato per contenuti e condivi-sione, è stato quello della partecipazione della gente, degli ita-liani e, in particolare, dei giovani, la cui spontaneità non ha avutonulla di costruito, di partitico. Eppure, con la crisi che li colpiscee il futuro incerto che li attende, potevano essere i primi a nutri-re qualche riserbo sull’attuale condizione sociale ed economicadell’Italia e non avere troppo desiderio di festeggiare. Il loro ge-nuino sentire è stato contagioso e suggerisce speranza.È esemplare quanto è avvenuto a Padova, all’austera inaugura-zione dell’anno accademico dell’antichisissima università (isti-tuita nel 1222): cinque docenti si sono appuntati sull’ermellino lacoccarda tricolore per onorare il contributo dato dagli studentinell’insurrezione del 1848. “Siamo veneti – hanno spiegato – maprima di tutto italiani. E orgogliosi di esserlo”.Non è mancata nemmeno la voce della Chiesa, che ha espressol’augurio sincero al popolo italiano.E gli alpini? Ancora una volta, in cento e cento paesi, sono statiun riferimento che ha attraversato l’Italia da Nord a Sud, da Estad Ovest. E all’estero, dovunque ci sia un gruppo ANA. Uno pertutti: la pattuglia alpina della sezione Balcanica-Carpatica-Danubiana guidata da Stefano Benazzo, ambasciatore d’Italia aSofia, si è riunita davanti al monumento ai Caduti italiani nellaGrande Guerra, per l’alzabandiera e deporre una corona. Da Aosta a Trieste, da Torino - prima capitale dell’Italia unita - aRoma, da Trieste a Napoli, da Cagliari a Catania un coinvolgentefermento patriottico ha percorso tutto lo Stivale. Non è statoun patriottismo retorico, nessuno ha costretto centinaia di mi-gliaia di cittadini a mettere il tricolore alle finestre, ad andarenelle piazze, a far ala a chi celebrava questa storica data. Spessosono stati gli stessi cittadini a partecipare alla ricorrenza orga-nizzata dagli alpini e alla presenza di scolaresche, conclusasi conla lettura del messaggio inviato ai Gruppi dal nostro presidentenazionale Perona. È stata una lezione di storia patria. **

150°

a Milano

a Varese

a Roma

a Torino

Il PresidenteNapolitano

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Gli italiani uniti dal 150°

Trieste

Vicenza(Monte Summano)

Firenze(San Godenzo)

Napoli

Catania

Cagliari

Sofia(Bulgaria)

Edmonton(Canada)

94-2011

Foto Gianni Formilan

Foto Lilia Rangelova

Bari(Monte Vulture)

Biella(Piazzo)

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104-2011

GLI ALPINI NELLA STORIA D’ITALIA

Ironia della sorte. O meglio, paradossidella politica italiana, che con il mini-stero della Guerra prepara una guerra

difensiva sulle Alpi e con il ministero degliEsteri decide un’offensiva nel caldo torri-do dell’Africa. Sta di fatto che le compa-gnie alpine, costituite per difendere i vali-chi del Cenisio e del San Bernardo, hannoil loro battesimo del fuoco nel 1896 duran-te la guerra di conquista coloniale d’Etio-pia: circa mille uomini al comando del te-nente colonnello Davide Menini (costi-tuenti il “1° battaglione alpino d’Africa”),partecipano alla spedizione e sono impie-gati nella battaglia di Adua del 1° marzo. Si tratta di una delle pagine più negativedella storia militare italiana: deficitario neirifornimenti e nella logistica, privo persinodi cartine aggiornate del territorio, il Cor-po di spedizione italiano sottovaluta l’e-sercito del negus Menelik e subisce unaclamorosa sconfitta, con le colonne cheavanzano verso Adua perdendo i collega-menti tra loro ed esponendosi agli attac-chi etiopi. Privi di coordinamento, i repartidel Regio Esercito, dopo una resistenza di-sperata, crollano e si abbandonano ad unaritirata disastrosa, lasciando sul terreno5mila morti, 3mila prigionieri e alcune mi-gliaia di feriti.

Il battaglione alpino del tenente colonnel-lo Menini, inizialmente assegnato alla ri-serva, viene impiegato frazionato quandole sorti della battaglia sono ormai segnatee i rinforzi possono solo servire a ritardaredi qualche ora la disfatta. I commentatori militari riconoscono l’im-pegno e il coraggio del reparto, ma i risul-tati sono drammatici: non ci sono daticomplessivi sulle perdite, però si sa che su20 ufficiali alpini impiegati, ben 9 cadonosul campo. È il primo tributo (e non saràl’ultimo!) che gli alpini pagano agli erroridella classe dirigente.Il secondo impegno militare si sviluppa inun altro scenario estraneo alla vocazionedegli alpini: le oasi del deserto libico, in

di Gianni Oliva

Dalla neve alla sabbia africana

QUARTA PUNTATA

pieno Sahara, durante la guerra italo-turcadel 1911/’12. La Campagna coloniale volutada Giovanni Giolitti ha esito favorevole,ma le condizioni in cui le truppe operanosono estreme: il caldo, i movimenti su pi-ste appena tracciate, la guerriglia delle po-polazioni nomadi, la mancanza di riforni-menti. Gli alpini, che partecipano all’impresa con13 batterie da montagna e 10 battaglioni(Saluzzo, Edolo, Susa, Tolmezzo, Verona,Mondovì, Fenestrelle, Ivrea, Vestone, Fel-tre), non vengono impiegati come unitàautonoma, bensì aggregati a reparti di fan-teria, con i quali partecipano a tutti i com-battimenti più significativi, da Ain Zara (4dicembre 1911) a Sidi Said (26-28 giugno1912) a Zuara (luglio 1912). Conclusa la pace nell’ottobre 1912, alcunireggimenti vengono rimpatriati, mentre leforze rimanenti sono riunite nell’8° reggi-mento Alpini “speciale”, comandato dalcolonnello Antonio Cantore, che nel1913/’14 viene impiegato nelle operazionidi occupazione dell’entroterra tripolino.Spedizioni africane a parte, il Corpo de-gli Alpini cresce nel corso dei decenniche intercorrono tra la sua costituzionee la prima guerra mondiale. Le quindicicompagnie iniziali, nel 1878 sono diven-tate trentasei e nel 1882 settantadue, in-quadrate in sei reggimenti, per un totaledi 45mila uomini mobilitabili in caso diguerra. Nel 1887 viene istituito un setti-mo reggimento, e un ottavo nel 1908(quando l’apertura della linea ferroviariadel Sempione impone maggiori esigenzedifensive nella Valle d’Ossola). All’evoluzione organica si accompagna unprogressivo adeguamento delle uniformi edell’armamento, studiati in rapporto alleparticolari esigenze operative del Corpo:le scarpe basse della fanteria sono sosti-tuite da scarponi alti allacciati, il cappottoa lunghe falde lascia il posto ad una giubbacolor scuro con paramani a punta, compa-re una mantellina alla bersagliera per ripa-

Morte del col. Menini ad Adua.

Il campo di battaglia di Adua.

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114-2011

rarsi dal vento freddo. L’elemento caratterizzante è tuttavia ilcappello alla calabrese con la penna nera,adottato sin dal 1873. È curioso il fatto cheinizialmente i comandanti dei reparti, poidenominati battaglioni, non portavano ilcappello, come se non scarpinassero ab-bastanza per meritare tanto onore. Quan-do viene concesso anche a loro il cappel-lo, lo ornano con una penna bianca d’oca,anziché quella nera d’aquila o di corvo.Dopo il 1880 la penna bianca rimane di-stintivo degli ufficiali superiori. Sul pianoaddestrativo, la novità più importante (an-che per i suoi sviluppi futuri al di fuori del-l’ambito militare) è l’adozione degli sci. L’i-niziativa è del tenente Luciano Roiti, ami-co di quell’ingegner Kind, torinese d’ado-zione, che per primo aveva introdotto inItalia l’uso dello sci. Nel gennaio 1897 il te-nente Roiti attraversa con due amici ilcontrafforte che separa la Valle di Susadalla Val Sangone, in provincia di Torino.Come scrive con entusiasmo “L’EsercitoItaliano”, “su una neve alta più di tre metri,fresca e leggerissima, incapace di sostene-re un uomo anche provvisto di racchette,gli sci tracciano un solco profondo appena25-30 centimetri”. Ce n’è abbastanza per passare dalla speri-mentazione individuale alle esercitazionidi gruppo: durante le escursioni invernalidi quell’anno, alcuni alpini del 3° reggimen-to fanno le prime attraversate, da Fine-strelle a Susa attraverso il colle delle Fine-stre, dall’ospizio del Moncenisio al colle diSollieres, dal Gran Serin a Cesana lungo lacresta dell’Assietta. Il successo di queste

re e da una staffa superiore – citiamo sem-pre da “L’Esercito Italiano” – e completatida un bastone generalmente di bambù conpunta di ferro”, gli sci di questi pionieri pe-sano da 4 a 6 kg e richiedono “un tirociniocontinuativo di un paio di settimane perimparare a controllarli con sufficiente di-sinvoltura”. Le fonti non ci aiutano, ma unadomanda sorge spontanea: nonostante laperizia degli alpini, quante fratture e quan-te contusioni hanno provocato queste pri-me esercitazioni, con attacchi improponi-bili e in assenza di piste battute? Non si sama, probabilmente, meno di quanto si po-trebbe pensare, perchè nell’arco di pocotempo gli sci conquistano un posto stabilenell’equipaggiamento degli alpini. Con undecreto del 25 novembre 1902,  il ministrodella Guerra generale Giuseppe Ottolen-ghi ordina infatti l’impiego dello sci in tut-ti i sette reggimenti di penne nere. �

(4 - continua)

Alpini ad Adua.

prime prove porta all’organizzazione dispecifici campi di istruzione a livello dicompagnia, con l’assunzione di istruttorisvizzeri e norvegesi che sui declivi di Bar-donecchia, del Sestriere, di Claviere inse-gnano le tecniche fondamentali di discesa. Là dove oggi ci sono gli impianti della ViaLattea e dove nel 2006 si sono svolte leOlimpiadi della neve, sono stati dunque glialpini a fare da precursori, calzando ai pie-di sci rudimentali in legno di frassino, “lar-ghi 9 cm nella parte anteriore, 8 cm nella

parte centrale e 7cm nella parte po-steriore, con unospessore variante da1 a 3 cm e una lun-ghezza non superio-re a m 2,20”. Fissati alpiede con “un appa-recchio formato dauna staffa posterio-

VIAGGIO IN ERITREANEL 70° DELLA BATTAGLIA DI CHERENDopo l’annullamento del viaggio in Eritrea, previ-sto per la fine di febbraio scorso, sono nuova-mente aperte le iscrizioni per il viaggio che sisvolgerà dal 25 ottobre al 5 novembre prossimi.Per informazioni contattare Giuseppe Parozzi,cell. 338-4478588.

Il btg. Mondovì sul Mergheb.

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124-2011

CAMBIA LO SCENARIO, MA UGUALMENTE PROFONDI SONO DOLORE E COMMOZIONE PER LA MORTE DELL’UFFICIALE DEGLI ALPINI IN AFGHANISTAN

Non ci si abitua proprio ai funerali.Meno ancora a quelli di giovani eper niente se si tratta di militari

impegnati in una terra desolata, comequella dell’Afghanistan, dove la pacesembra non essere di casa. Si continua,nelle sedi istituzionali e non, a discutere,a porre quesiti su come sia possibile con-trastare, se non eliminare quell’ondata diodio che si è riversata sul mondo occi-dentale in nome di una presunta incom-patibilità culturale o di interessi econo-mici tra aree geografiche di vitale impor-tanza per il futuro del mondo. Ma tuttoquesto passa in secondo ordine, se nondiventa privo di senso, quando ci si rac-coglie in una piccola chiesa, come quelladi Santa Maria Maddalena, una frazionedel comune di Occhiobello in provinciadi Rovigo, per pregare sulla salma di unalpino assassinato dai talebani. Il cerimoniale è sempre lo stesso: schiera-mento di commilitoni in armi, autorità ci-vili con a capo il governatore della regio-

ne, Luca Zaia e militari, con icomandanti del COMFOTERgen. C.A. Francesco Tarricone,delle TT.AA. gen. C.A. AlbertoPrimicerj e della Tridentinagen. D. Gianfranco Rossi. Unafolla silenziosa riempie ognispazio della chiesa e dellapiazza. L’ANA è presente con ilvice presidente Favero, i con-siglieri nazionali Munarini, Ar-

noldi, Geronazzo, Munari, tanti vessilli,gagliardetti e una marea di penne nere.Anche le lacrime di tanta gente ripropon-gono lo scenario di Thiene per MatteoMiotto appena qualche settimana fa. Ivolti di Jone e Mario, i genitori di Massi-mo Ranzani, toccano nel profondo dell’a-nimo tutti i presenti per la dignitosa econtenuta sofferenza. Nessuno può co-gliere i loro sentimenti nel vedere ac-compagnare all’ultima dimora con coro-ne, canti, grande partecipazione quell’u-nico figlio che era tutta la loro vita. Nem-meno sappiamo fin dove siano arrivate lenobili parole del celebrante, S.E. mons.Lucio Soravito De Franceschi, vescovo diRovigo, che spiega con citazioni biblichecome non sia possibile lasciare un paesein “balia della violenza e del terrorismo”. EMassimo era lì anche “per portare aiutimateriali, per cercare di contenere le so-praffazioni di fanatici, favorire la collabo-razione tra i popoli e costruire una nuovaumanità più libera e giusta. Un seminato-

re di speranza. Aiutare chi è nel bisognoillumina il mistero della morte”. A conclu-sione della Messa il presule legge unmessaggio del vescovo di Ferrara, mons.Paolo Rabitti in cui si definisce “eroica lamorte” del capitano Massimo Ranzani.La cerimonia religiosa finisce con un salu-to da parte di un’alpina che ricorda il suosuperiore per la semplicità e l’umiltà concui sapeva esercitare l’azione di coman-do. “Una lezione di vita”, sottolinea. Infinegli amici Scout si raccolgono in semicer-chio vicini alla bara e salutano a modo lo-ro con una canzone che è un addio ma al-lo stesso tempo un inno alla vita dedica-ta gli altri. Il resto è commozione. v.b.

Il giorno prima, nella chiesa di Santa Ma-ria degli Angeli e dei Martiri, a Roma, inun’atmosfera di grande tensione emoti-va, si erano svolti i funerali di Stato, pre-senti il Presidente della Repubblica Na-politano e le massime cariche dello Statoe delle Forze Armate. Presente il nostroLabaro, scortato dal vice presidente na-zionale Ornello Capannolo e dal consi-gliere nazionale Mariano Spreafico. All’o-melia, ricordando la missione di Ranzani -promosso post mortem a capitano - l’or-dinario militare mons. Vincenzo Pelvi, haaffermato: “…sapeva bene che la pace esi-ge il lavoro più eroico e il sacrificio piùdifficile” perché, ha concluso, “la pace ri-chiede un eroismo più grande della guer-ra, una maggiore fedeltà alla verità”.

I funerali a Roma, presenti il presidente Napolitano con le massime cariche, i genitori dell’ufficiale ucciso, il nostro Labaro.

Occhiobello (Rovigo): la bara coperta dal Tricolore esce dalla chiesa. (Foto www.laweb.tv sito sul quale si può vedere il video della cerimonia)

“Dal capitano Ranzani una lezione di vita”

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134-2011

La riunione dei presidenti del 1° raggruppamento

Il 5 febbraio nei locali della sezioneVal Susa si è tenuta la riunione deipresidenti del 1° raggruppamento

(Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Fran-cia). In apertura dei lavori la fanfara se-zionale ha suonato l’Inno nazionale, so-no seguiti l’Onore ai Caduti e il Silenzioeseguito dal maestro Bellando. Tra le autorità intervenute, da segnalareil sindaco di Susa, Gemma Amprino cheportando il saluto dell’intera comunitàsegusina ha rilevato l’importanza dellapresenza degli alpini sul territorio, ed inrappresentanza della “Taurinense” il ten.col. Davide Peroni del 3° alpini di Pinero-lo, che a sua volta ha ricordato quanto èstato fatto dalla sezione Val Susa a so-stegno degli alpini impegnati in Afghani-stan. Alla presenza dei consiglieri nazionaliLuigi Bertino, Mario Botteselle, StefanoDuretto, Mauro Gatti, Luigi Sala, EttoreSuperina e Renato Zorio, sono quindi ini-ziati i lavori sotto la regia del presidentedella sezione Val Susa Sosello in qualitàdi referente del 1° raggruppamento.Nutrito l’ordine del giorno. Al primo po-sto era l’organizzazione della 84ª Aduna-ta nazionale. Il presidente della sezionedi Torino Giorgio Chiosso con un inter-vento seguitissimo ha aggiornato la pla-tea sull’avanzamento dei lavori e sulleiniziative più importanti.Certamente con numeri ridotti, ma al-trettanto importante, a settembre siterrà nei giorni 10 e 11, il raduno di rag-

gruppamento ad Imperia, presentato dalpresidente della Sezione, Daprelà. Fiore all’occhiello del 1° raggruppamentoè il nucleo di Protezione civile, la cui at-tività è stata illustrata dal coordinatoredel Raggruppamento Bruno Pavese, pre-sidente della sezione di Alessandria, chenell’occasione ha presentato all’assem-blea il suo vice coordinatore di frescanomina, Paolo Parisio della sezione ValSusa.I lavori sono proseguiti quindi con la rati-fica della ricandidatura al Consiglio Na-zionale di Mauro Gatti, della sezione diTorino, in scadenza di primo mandato.L’assemblea ha poi assegnato l’organizza-zione del raduno di raggruppamento del2013 alla sezione di Ivrea.Da segnalare, nell’ambito della discussio-ne sulla organizzazione dei giovani diraggruppamento, la rinuncia, per motividi lavoro, di Valter Barale della sezione diCuneo, che ha ricoperto la carica dicoordinatore in questi ultimi anni. L’as-semblea gli ha tributato un sincero ap-plauso di ringraziamento. Ai presidenti diSezione l’incarico della ricerca di un so-stituto.L’ultimo e dibattuto punto riguardava l’u-niformità dei regolamenti dei Raggrup-pamenti, punto sul quale si apriva un di-battito costruttivo.I lavori sono terminati verso le 13. Il pros-simo appuntamento ad Imperia, in occa-sione del raduno di settembre.

Elio Garnero

2° RGPT, all’ordinedel giorno: futuroassociativo, nomine,giovani e P.C.

Ipresidenti del 2° raggruppamento sisono riuniti nella sede della sezione diMilano il 26 febbraio per il primo in-

contro annuale. Erano rappresentate 19Sezioni, presenti i consiglieri nazionaliAntonio Arnoldi, Corrado Bassi, MicheleCasini, Adriano Crugnola, Ferruccio Mi-nelli, Gianbattista Stoppani, MarianoSpreafico e il coordinatore di Rgpt. dellaProtezione civile Marco Lampugnani.Dopo il rituale saluto alla Bandiera si èdato inizio ai lavori coordinati dal presi-dente della Sezione ospitante, Luigi Boffi.Sono state riesaminate le proposte avan-zate nella passata riunione per la candi-datura del sostituto all’uscente consiglie-re e tesoriere nazionale Michele Casini,nonché la disponibilità, già espressa per ilsuo secondo mandato del consigliereAdriano Crugnola. Per quanto riguarda laprima carica, unanime approvazione hariscosso la candidatura a consigliere na-zionale di Cesare Lavizzari della sezionedi Milano. Un caldo ringraziamento è sta-to espresso al consigliere e tesoriere Ca-sini per il delicato compito svolto nei seianni di presenza in C.D.N. Sul “Futuro Associativo”, secondo le di-rettive poste dalla presidenza, le riunionisono in fase di organizzazione. La primariunione, svoltasi a Morbegno per le se-zioni di Colico, Sondrio e Tirano, ha ri-scosso largo successo sia per partecipa-zione che per l’interesse alla discussione.L’assemblea ha quindi trattato gli attualicompiti della Protezione civile alla lucedelle nuove direttive e le prossime sceltedirezionali del Rgpt. È stata inoltre accet-tata la richiesta della sezione di Varese diorganizzare il raduno del Raggruppamen-to nel 2015 e confermata la data dellaprossima riunione dei presidenti: sarà il 15ottobre in occasione del raduno a Palaz-zolo sull’Oglio. Osservazioni e chiarimen-ti sono stati infine sollevati sulla opera-tività del movimento giovanile che daqualche tempo risulta essersi allentata eche è necessario rilanciare. La riunione si è conclusa con l’interventodel tesoriere Casini su alcune precisazio-ni richieste nel corso della riunione e perringraziare i convenuti della collaborazio-ne fornitagli durante del suo mandato.

Antonio FeniniReferente 2° raggruppamento

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144-2011

Il futuro dell’ANAè anche nella nostra P.C.

A PADOVA PRIMO INCONTRO DEI VOLONTARI DEL 3° RAGGRUPPAMENTOPER CONFRONTARE ESPERIENZE E PROGRAMMI

Bonaldi annuncia la presentazione a fine giugnodella Colonna mobile nazionale

Primo meeting dei volontari dellaProtezione civile ANA del 3° rag-gruppamento, al PalaAlì di Padova,

il 26 febbraio scorso. Tra gli oltre millevolontari - molti dei quali per la primavolta hanno potuto incontrare i verticidell’organizzazione - c’è stata attenzione,partecipazione sincera e la voglia di co-noscere il futuro della nostra Protezionecivile.Hanno partecipato il presidente nazio-nale Corrado Perona, il vice presidenteSebastiano Favero, il consigliere naziona-le Franco Munarini, il revisore dei contiAlcide Bertarini, il presidente della sezio-ne di Padova Lino Rizzi e il generale Da-niele Pino, massima autorità militare delVeneto, sempre molto vicino alla vitadella nostra Associazione. Sul tavolo dei relatori c’erano anche ilcoordinatore nazionale alla P.C. dell’ANAGiuseppe Bonaldi, il rappresentante del-l’ANA nella Consulta delle Associazionidel Volontariato al Dipartimento della

P.C. gen. Francesco Beolchini, il coordina-tore del 3° raggruppamento OrazioD’Incà, del Friuli Venezia Giulia, ErmannoDentesano quale referente ANA con laRegione Friuli Venezia Giulia, e RobertoGiarola dirigente dell’ufficio volontaria-to del Dipartimento nazionale della P.C.Orazio D’Incà ha aperto l’incontro par-lando della struttura dell’ANA per far ca-pire la complessità del tessuto associati-vo e da dove provengono le decisioniche guidano l’attività di P.C. alle qualiogni componente deve attenersi. “I do-dici mesi in Abruzzo hanno insegnatomolto - ha aggiunto D’Incà - a L’Aquilasiamo arrivati dopo una lunga tregua, eanche in questa occasione siamo statitempestivi ed efficaci. Da questa espe-rienza dobbiamo trarre insegnamenti eper questo stiamo elaborando procedu-re organizzative che saranno la nostra li-nea guida per il futuro”.Qualche problema è emerso invece nel-la recente alluvione in Veneto: l’inter-

vento è stato effettuato con efficaciaminore rispetto alle nostre possibilità,poiché è mancata la giusta coordinazio-ne che non è stata gestita dalla Regione,ma attraverso Comuni e Province chenon si sono rivolte al Coordinamento del3° rgpt. La nostra è una struttura che fun-ziona bene, tanto che proprio al Trivene-to è stato affidato il modulo logisticocostituente della Colonna mobile dell’A-NA in virtù della capacità di risposta delRaggruppamento e delle dotazioni a di-sposizione.Parlando dell’intervento in Abruzzo, ilcoordinatore del Friuli Venezia Giulia Er-manno Dentesano ha ricordato che do-po quell’esperienza tutte le Sezioni friu-lane hanno immediatamente avviato ini-ziative per individuare e formare i “capicampo”, una figura essenziale nell’orga-nizzazione e nella conduzione dell’acco-glienza della popolazione bisognosa diaiuto. Nel contempo si sta anche affron-tando il problema dell’igiene e della si-curezza dei campi, in stretta collabora-zione con la Regione Friuli Venezia Giu-lia che sostiene queste iniziative.Francesco Beolchini ha descritto la sua

Uno scorcio del meeting.

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A Belluno il 17/18/19 giugno il raduno del Triveneto

In occasione del 90° compleanno lasezione di Belluno accoglierà, dal 17 al19 giugno, il raduno del 3° raggruppa-

mento, prologo sabato 11 giugno conMessa e onori ai Caduti al Sacrario delCol Visentin. Venerdì 17 apertura di tre mostre dedi-cate alla Grande Guerra, alle missioni del7° e ai reparti della disciolta brigata “Ca-dore”. In serata spettacolo al teatro Gio-vanni XXIII con la partecipazione del co-ro “Minimo Bellunese”. Sabato 18 la caserma “Salsa-D’Angelo”sarà aperta al pubblico con visita guidataalla mini cittadella alpina allestita dal 7°reggimento Alpini. Alle 17 nell’Audito-rium comunale incontro con le autoritàe alle 18 Messa celebrata dal vescovo diBelluno-Feltre nella Basilica di San Marti-no. La serata si concluderà con due con-certi e la trasmissione tv “Focus” in diret-ta su Rete Veneta da piazza Martiri. Domenica 19, dopo l’alzabandiera inpiazza dei Martiri, partenza della sfilatache attraverserà il Ponte degli Alpini. Al-la caserma Fantuzzi, dalle 11.30 distribu-

zione del rancio: alle 17 ammainabandie-ra. Tutta la sfilata sarà visibile su Rete Ve-neta.Il Museo del 7° di Villa Patt di Sedico saràaperto per visite guidate prenotando aln. 335-5201167. �

ADUNATA DI BOLZANO(12 - 13 maggio 2012)Concorso per la medaglia e il manifesto

Come da tradizione, anche per l’Adunata, il Consiglio Direttivo Nazionale bandi-sce un concorso aperto a tutti per la realizzazione di due elaborati grafici relati-vi alla medaglia ricordo e al manifesto ufficiale della 85ª Adunata Nazionale, del

2012 a Bolzano. Le caratteristiche dei progetti devono considerare quanto segue:Medaglia commemorativa della 85ª Adunata: su una facciata devono apparire il lo-go dell’A.N.A. e lo stemma della città di Bolzano, la data dell’Adunata (12 - 13 maggio2012), mentre sull’altra facciata uno o più elementi significativi degli alpini, di Bolzanoe - nel bordo - la scritta “85ª Adunata Nazionale Alpini” (con eventualmente il nome diBolzano qualora non compaia sull’altra facciata).Manifesto ufficiale della 85ª Adunata: devono risultare le seguenti scritte “Associa-zione Nazionale Alpini - 85ª Adunata Nazionale Bolzano 12 - 13 maggio 2012”; dovran-no inoltre trovare rilievo il logo dell’A.N.A. e una sintesi grafico - pittorica di elementisignificativi caratterizzanti gli alpini e la città di Bolzano, nonché della provincia.I due elaborati realizzati su cartoncino (35 cm. di base e 50 cm. di altezza per il mani-festo; 10 cm. di diametro per la medaglia) e possibilmente su supporto elettronico, do-vranno pervenire alla sede nazionale dell’A.N.A., via Marsala 9 - 20121 Milanoentro il 20 maggio 2011.I lavori saranno esaminati da una apposita commissione. A quelli prescelti, a giudizio in-sindacabile del Consiglio Direttivo Nazionale, saranno riconosciuti rimborsi di 1.000euro per il bozzetto della medaglia e di 1.000 euro per il bozzetto del manifesto.Degli elaborati prescelti l’ANA si riserva il diritto di farne uso nei modi ritenuti più op-portuni, compreso la registrazione. Gli elaborati presentati non verranno restituiti. �

funzione nella Consulta nazionale delleAssociazioni del volontariato e ha parla-to di come è strutturata la presenza delvolontariato nell’ambito del Dipartimen-to. È stato un intervento teso a far capireche l’ANA non è la sola associazione chefa Protezione civile e che anche per le al-tre realtà l’esperienza dell’Abruzzo è sta-ta una lezione che impone la verifica, un“de-briefing” per capire ciò che va mi-gliorato.Il coordinatore nazionale alla P.C. dell’A-NA Giuseppe Bonaldi ha portato i salutidel gen. Gorza (già coordinatore dellaP.C. ANA) che non ha potuto partecipa-re al meeting, e ha parlato, tra i numero-si argomenti, della costituente Colonnamobile nazionale che sarà un elementoqualificante e di prestigio per la nostraAssociazione. La sua presentazione uffi-ciale si terrà a Milano il 25 giugno pros-simo. “La nostra Protezione civile è l’immaginemoderna della nostra Associazione – haribadito Bonaldi – Non dobbiamo maiperdere la nostra autonomia e l’identitàche ci contraddistingue da tutte le altreAssociazioni: autorevolezza, serietà, di-sciplina, qualità che sono necessarie perottenere e pretendere rapporti alla paricon le istituzioni”. Sono poi intervenuti i volontari su diver-si argomenti, tra cui Gasperin (sez. di Bel-luno), Boschet (Feltre), Piazza e Toffolet-to (Vicenza) e Gottarelli dell’Associazio-ne delle associazioni della P.C. dell’EmiliaRomagna. In conclusione del meeting Roberto Gia-rola del Dipartimento nazionale alla P.C.ha riconosciuto che “l’ANA in Abruzzo èstata fondamentale e ha avuto anche lacapacità di lasciare traccia per il futurocon la realizzazione di parte del villaggiodi Fossa”. Anche per il Dipartimento l’Abruzzo èstata un’esperienza impegnativa: ben95.000 volontari messi in campo, im-pressionante è stata la quantità di mate-riale utilizzato e grande sarà l’impegnoper mantenerlo efficiente.Ha chiuso l’atteso intervento del presi-dente nazionale Corrado Perona: “L’Asso-ciazione segue con attenzione la sua Pro-tezione civile e mette a disposizione at-traverso la Commissione nazionale dellaP.C. tutte le risorse possibili per mante-nere alta la qualità delle nostre dotazio-ni. Per tramandare ci vogliono gli uominie nella Protezione civile ci sono tutti eanche su di loro si gioca il nostro futuroassociativo”. �

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Un fiore per Uberto Uberotti,alpinoNascere senza un padre è

già una grande sfortunae se anche la madre ti

abbandona, quando sei ancorain fasce, la faccenda si fa ancorapiù drammatica. Ad UbertoUberotti capitarono entrambele cose: infatti si trovò abban-donato, in un orfanotrofio di Li-vorno, senza né padre né madre.Da Livorno alla Val di Vara ilpasso fu breve ma, se possibile,ancora più doloroso: sì, perchéa tirarlo fuori dall'orfanotrofionon fu la benevolenza di buonigenitori ma l'avido interesse, adisporre di braccia da lavoro neicampi, di una famiglia dellaRocchetta, in Val di Vara appun-to, che di bambini ne prendevaparecchi, perché si spezzasserole ossa, a suon di fatiche e di la-voro, da mattino a sera, tutti igiorni nelle dure terre da colti-vare. Ecco perché quando Uberto di-venne giovanotto e si fece unafamiglia, una vera famiglia tuttasua, si sentì come un re. Adesso avevauna brava moglie ed una bella bimba, ap-pena nata, le quali gli sembravano un do-no del cielo e il cielo, ora che non si con-siderava più un trovatello, gli pareva ditoccarlo con le dita, tanto era felice. Purtroppo il destino, è risaputo, si acca-nisce particolarmente proprio controcoloro che di guai ne hanno già avuti ab-bastanza e così Uberto ricevette la chia-mata alle armi. Non una assegnazionequalunque ma una di quelle destinazionimilitari che facevano tremare i polsi e legambe: "Battaglione alpini Pieve di Teco,Ortigara, Prima Linea, Zona di GuerraTrincea". Nel 1917, dei suoi amici che era-no andati a finire lì, non era tornato a ca-sa nessuno. A casa, dai parenti di quelliandati al fronte, tornavano solo i carabi-nieri per darne la notizia della morte. Così, quando gli toccò partire, Uberto vi-de già scritta l'ultima pagina della sua

pieno la sua postazione eUberto saltò in aria con altricommilitoni: nella tremen-da esplosione fu fatto abrandelli e, a stento, si po-terono raccogliere solo po-chi resti. Dopo qualche tempo, i cara-binieri del suo paese bussa-rono alla porta anche dellasua abitazione per dare aiparenti la notizia della fine:non avevano nulla da ricon-segnare perché, nella defla-grazione, nulla era rimasto;né poterono precisare il luo-go esatto della sepolturaperché, in quei frangenti,non si andava tanto per ilsottile: si piantava, se si po-teva, una croce dove capita-va di morire. E tanto bastava. Così terminò la breve esi-stenza di Uberto che nac-que a Livorno, figlio di pa-dre e di madre ignoti, trova-tello in orfanotrofio, brac-ciante agricolo adottato,

marito e padre felice solo per una brevestagione, soldato alpino eroicamente ca-duto, all'età di venticinque anni, sul fron-te della Grande Guerra.

EPILOGO La moglie di Uberto rimase sempre de-vota al suo ricordo, non si riaccompagnòmai ad alcun altro e tenne fede alla pro-messa di adempiere bene e fedelmenteal suo dovere di madre. Riposa nel cimi-tero di Marinasco, sulle alture di La Spe-zia, da dove, nelle giornate di cielo terso,è possibile vedere la costa di Livorno. La figlia, Maria Uberotti, é tuttora in vita,a La Spezia; ha novantasei anni, una vitasemplice e serena, ma con il grande ram-marico di non aver mai potuto posare unfiore sulla tomba di quel padre, buono egeneroso, che dal cielo, ne è certa, le havoluto assicurare tanto bene e tanta pro-tezione.

DA LIVORNO ALL’ORTIGARA CON IL BATTAGLIONE PIEVE DI TECO E INFINE AL SACRARIO DI ASIAGO

storia. Baciò la figlia e abbracciò la mo-glie, facendosi promettere di provvedereal bene della piccola. Arrivò al fronte,quando era il mese di marzo dell'anno1917. Sull'Ortigara, a 2.105 metri, in trincea, era-no combattimenti continui e freddo efame e dolori e paura e morti, tanti mor-ti. L'alpino Uberotti resisteva, avanzava,ubbidiva agli ordini e combatteva cononore. Era buono e generoso, lo diceva-no anche a casa, al paese e, se si presen-tava la paura, sotto tutte quelle canno-nate e fra tutti quei morti, lui cercava divincerla quella maledetta paura e andavaavanti. Per questo gli fecero pure una menzioned’onore: “Per avere servito la Patria confedeltà e onore". Malauguratamente, dopo tre mesi diaspri combattimenti in prima linea, nelgiugno del 1917, una granata centrò in

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Finalmente il destino, oggi non più ostile,ha permesso di scoprire, per una serie dicircostanze casuali, che i resti dell’alpinoUberto Uberotti non sono più ignoti. Es-si riposano sull'Altipiano di Asiago, nelmonumentale Sacrario dedicato ai Ca-duti della prima guerra mondiale. Lì, in quel luogo sacro, tutti possono ren-dergli onore ed anche la figlia potrà de-porvi, prima di morire, un fiore ed una la-crima per il suo amato papà alpino. Restano, a sfondo tanto reale quantoterribile di questa vicenda di vita, lemontagne: esse stanno sempre lì comegigantesche dita, le dita di Dio, a volerciindicare a volgere lo sguardo in alto, ver-so grandi sacrifici ma anche verso grandisperanze e grandi ideali.

Un ringraziamento particolare va a tutticoloro che, a vario titolo, hanno contri-buito al ritrovamento di Uberto Uberottie, specialmente, agli alpini Sergio Leonar-di e Ivan Martinelli del gruppo ANA di Ar-co (Trento). Alla sezione ANA di La Spe-zia, presieduta da Alfredo Ponticelli, al-l'alpino Roberto Giannoni e al gruppo al-pini di Vezzano Ligure, nelle persone diGiuseppe Ricci e di Giovanni Ravenna. Lasignora Maria Uberotti, figlia del Cadutoritrovato, esprime a tutti ed a ciascuno, aquanti hanno collaborato la sua piùprofonda e commossa gratitudine. A no-stra volta, siamo grati alla signora Uberot-ti perché consentendoci di accedere aisuoi personali ricordi ci ha donato moltopiù di quanto non ci abbia richiesto. �

CAVALIERE DEL LAVORO IN CANADAArnaldo Zanon, clas-se 1926, 8° Alpini, aEdmonton ha ricevu-to l’onorificenza diCavaliere del Lavorodalle mani del console d’Italia Arnaldo Minuti.

ALPINI SOCCORRITORI DEL VAJONTUn gruppo di alpini che furono soccorritori nellatragedia della diga del Vajont (ottobre 1963), si ritro-va tutti gli anni in una località diversa. Vengono daBelluno, Treviso, Vicenza, Bologna, Forlì, Ascoli Pice-no e Roma. L’anno scorso la località prescelta è sta-ta Roma dove, partecipando all’udienza generaledel Santo Padre, Adriano Zilio (che sorregge il cartel-lo) ha consegnato al Papa due libri sul Vajont. Bene-detto XVI ha ringraziato dicendo: “Siate fieri delcappello che portate”.

IN RICORDO DI UMBERTO VENTURINIQuesta, che raffigura il Monte Altissimo di Nago(Monte Baldo) è una delle tante bellissime fotoscattate dall’alto da un appassionato scalatore, alpi-no doc, inviata a L’Alpino qualche tempo fa. È di Um-berto Venturini, “volato” avanti nel settembre 2009,trent’anni dopo essere atterrato con il suo piper sul-la Cima Tosa del Gruppo Brenta.

SCOLARI ALLE TRINCEE SUL CARSOIl gruppo di San Giorgio di Nogaro, sezione di Palma-nova, ha accompagnato i ragazzi di quinta elementa-re a Redipuglia sui percorsi della Grande Guerra. Visi-ta al Museo, salita sul monte Sei Busi e visita delletrincee. Pensando al sacrificio dei soldati in quelletrincee, i ragazzi hanno poi scritto pensieri e poesie.

IN BREVE

Roma - Il monumento nazionaleai Caduti di Russia

Inaugurato a Roma il monumento na-zionale ai Caduti sul fronte russo, nelgiardino loro dedicato con questo

nome. È stata una celebrazione solenne,per iniziativa del “Comitato per Niko-lajewka”, alla presenza del sindaco dellacittà Alemanno, di alti gradi delle variearmi, la fanfara dei bersaglieri, associazio-ni d’Arma, ANA compresa con una foltarappresentanza di alpini, una Compagniastorica di lancieri di Montebello e un pic-chetto di bersaglieri con fanfara.Un corteo di centinaia di appartenenti al-le varie associazioni e semplici cittadini,

aperto dai carabinieri a cavallo, ha rag-giunto il giardino dove era stato posto ilmonumento, formato da un basamentosormontato da una colonna romana e sulquale sono affisse venti formelle con inomi delle regioni, a simboleggiare il sa-crificio d’una Nazione intera in quellasciagurata Campagna voluta dal regime.Una Messa, accompagnata dai canti delcoro ANA Malga Roma, è stata celebratada monsignor Giacomino Feminò, che al-l’omelia ha ricordato, fra i Caduti in guer-ra anche i “Caduti per la pace”, come i no-stri alpini in Afghanistan. �

Foto Comune di Roma.

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MESSA PER DON GNOCCHI A BERNAREGGIO...Gli alpini del nuovo gruppo di Bernareggio hannoorganizzato una Messa in ricordo del beato don Car-lo Gnocchi, che ha visto la partecipazione del vessil-lo della sezione di Monza accompagnato dal presi-dente sezionale Oggioni e di 10 gagliardetti di Grup-pi locali. Alla fine momento conviviale e visita allamostra itinerante sulla vita del Beato. L’impegno èquello di ripetere annualmente la celebrazione.

... E VEGLIA A SAN COLOMBANOVeglia di preghiera nel primo anniversario della bea-tificazione di don Carlo Gnocchi a San Colombanoal Lambro, paese natale del Beato. La veglia, presie-duta dal vescovo di Lodi mons. Merisi, ha visto lapresenza del vessillo della sezione di Milano e deigagliardetti dei gruppi di Lodi e Melzo, presente conil suo coro.

AL SACRARIO DI CAPORETTOPellegrinaggio al Sacrario di Caporetto di 52 soci delgruppo di Pianezze San Lorenzo, sezione di Marosti-ca, guidato dal capogruppo Gino Bressan.

IN BREVE

L’Orobica non c’eraPer uno di quegli errori che non dovrebbero accadere mai, nel testo di un articolosulla commemorazione del 68° anniversario della battaglia è stato riportato che aNikolajewka (1943), con la Tridentina c’era anche …l’Orobica che ancora non esiste-va, essendo stata costituita il 1° gennaio del 1953! Ci scusiamo.

Premio “De Cia”: prorogato il termine per concorrereÈ stato prorogato il termine per la presentazione degli elaborati relativi al premio“Generale Amedeo De Cia” (ne abbiamo scritto nel numero di novembre): devonoarrivare alla segreteria del premio entro le ore 12 del 30 aprile 2011. Per informa-zioni: cell. 338.2980987 oppure 340.8262342.

La colonia alpina San Marcouna realtà, grazie anche agli alpini

Nell’estate del 2009 c’è statal’inaugurazione, alla qualeerano presenti numerosi

alpini molte volte intervenuti inappoggio ai lavori, e nel 2010 è sta-ta aperta all’utenza anche nei mesiinvernali: la colonia alpina SanMarco è oggi una realtà che meritadi essere presa ad esempio. Tuttoquesto emerge dal libro, curato dal prof.Giovanni Andrea Martini, che il 1° febbraioè stato presentato a Venezia a Cà Farsettiin una conferenza stampa alla quale eranopresenti il vice sindaco di Venezia Ales-sandro Simionato e l’assessore ai LavoriPubblici Alessandro Maggioni. “Il libro sul-la storia della colonia alpina San Marconon descrive solo il passato di un enteglorioso che nei suoi 110 anni molto hadato ai cittadini di Venezia, ma rappresen-ta il futuro attraverso un nuovo modo diconcepire i servizi sociali che si autofinan-ziano con iniziative rivolte alle fasce de-boli”. Così Luca Segalin, presidente dellacolonia alpina San Marco, ha aperto lapresentazione. L’impronta che il consigliodi amministrazione composto, oltre che

dal presidente, da Alfredo Kogler,Sergio Gasperini, Giovanni An-drea Martini, Eliano Verardo, coa-diuvato da Tiziano Vanin, ha da-to a questa imponente struttura,collocata in una posizione unicache domina tutta la vallata di Pe-davena, è quella di un nuovo mo-dello per prestare servizi sociali,

al passo con i tempi e compatibile con ilparticolare momento economico che ve-de i pensionati e le famiglie numerose increscente difficoltà. È una struttura sicu-ramente adatta ad accogliere Associazio-ni, come L’ANA, in occasioni d’incontrocome congressi, stage, seminari di forma-zione. Questo è il commento del consi-gliere nazionale Franco Munarini, intervi-stato in merito, che è stato registrato nelDVD allegato al libro e che racconta in im-magini e suoni la storia della colonia. Nel2008 la colonia alpina San Marco ha fattoda base logistica all’esercitazione alpini-stica nazionale della Protezione civileANA, una due giorni di impegnative dimo-strazioni che ha visto la presenza del pre-sidente nazionale Corrado Perona. �

IN MEMORIA DI REMO SACCHETÈ andato avanti il redu-ce Remo Sacchet, clas-se 1917, iscritto al grup-po di Castellavazzo,sezione di Belluno. Inforza al 7°, divisionePusteria, tornò feritodalla Campagna diGrecia. Dopo la conva-lescenza fu mandatosul fronte Russo, dove

partecipò alla battaglia di Nikolajewka.

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84a ADUNATA - TORINO 2011

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84a ADUNATA - TORINO 2011

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Questo significativo e bel manife-sto nasce… in famiglia. L’autrice, ilgiovane architetto Gabriella

Pianca, ha il padre, Edoardo, alpino iscrit-to al gruppo di Pianezza (Torino); è statolui, leggendo su L’Alpino la notizia delconcorso per il manifesto dell’Adunata adinvitare la figlia a partecipare. “Ho messoin risalto il Tricolore – spiega Gabriella –perché mi sembrava prevalente questaimmagine all’anniversario del 150°, trattandosi dell’Adunata de-gli alpini. Ed in evidenza è appunto l’alpino - espressione di for-za - che tira il mulo sulla montagna simboleggiata dalla MoleAntonelliana”. E poi, “la Bandiera e sullo sfondo - sempre inbianco e nero per farla risaltare meglio - il profilo del Monvisoche domina l’orizzonte torinese”. Congratulazioni alla vincitrice,ma un bravo anche a papà Edoardo! �

Il manifesto

La medaglia

Tricolore in risalto anche per lamedaglia, opera del torineseFlavio Biancardi, che ha …respi-

rato il Risorgimento dalla piazza omo-nima, dove abita. Sul recto c’è tutto:l’alpino che saluta la bandiera, il nume-ro dell’Adunata, 84a, la scritta ‘Adunatanazionale’, la Mole Antonelliana e lemontagne che fanno da corona. Sulverso, il logo dell’ANA, lo stemma del-la città, la scritta Torino, in evidenza, einfine la data: 7-8 maggio 2011. Biancar-di è un grafico pubblicitario, padre al-pino e fratello di un salesiano, donGiuseppe, iscritto al gruppo TorinoCentro, del quale è il cappellano. È sta-to proprio questi a consigliare al fra-tello di partecipare al concorso per ilbozzetto della medaglia dell’Adunata.Quando si dice il caso… �

Nell’anno 1911, nel 50° anni-versario dell’ Unità d’Italia,con apposita delibera del-

la Giunta Municipale veniva adot-tato il Gonfalone ufficiale dellaCittà di Torino, che allora non ave-va, a differenza delle principalicittà Italiane. Il Gonfalone eracomposto da un drappo rettango-lare di seta azzurro montato suaste con frange dorate, cordoni enastri azzurri e gialli, e fiocchi do-rati. Nel drappo era ricamato lostemma della Città adottato nel1849 con corona turrita e, al di sot-to di quest’ultimo, era riportata la

scritta: AUGUSTA TAURINORUM. Il Gonfalone oggi adottatodalla Città è sempre composto da un drappo azzurro con fran-ge, cordonature e fiocchi in colore oro, ma lo stemma è quellodecretato nel 1931, diventato stemma ufficiale della Città di To-rino con la scritta sottostante: CITTÀ DI TORINO.La Città è decorata con Medaglia d’Oro come “Città benemeri-ta del Risorgimento Nazionale” e con Medaglia d’Oro al ValorMilitare. Le medaglie sono apposte sul Gonfalone Civico. �

La prima insegna della Città fu un tororosso rampante in campo circolared’argento, come riportato nel Codice

della Catena del 1360. Successivamente loscudo diventa di tipo sannitico, lo smaltoazzurro con toro rampante in oro e nel 1619sarà sormontato dalla corona comitale chevenne sostituita , nel 1849, dalla corona tur-rita. Tale rimase sino al 1931 quando fu de-cretato essere lo stemma della Città di Tori-no “d’azzurro al toro furioso d’oro cornato d’argento”. Lo scudosarà di tipo triangolare fregiato della corona comitale: questo ètuttora lo stemma ufficiale della Città. �

Lo stemma della città

Il Gonfalone

«Capitale e cuore di una regione guerriera non piegòsotto l'urto ferrigno e per diciannove mesi opposeinvitta resistenza all'oppressore sdegnando le lu-

singhe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò compromessi, treguee accordi indegni che avrebbero offuscato la limpidezza dellesue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa fierezza dei padri,nuovo baluardo alla continuità e all'intangibilità della Patria.Centro pulsante di vitale linfa, alimentò le sue formazioni par-tigiane che, senza distinzione di parte, nel piano, sui monti eper le valli opposero i petti dei giovani figli alle dilaganti ordeche non riuscirono a portare il ludibrio nelle contrade, nellecase, nelle officine, ove lavoro e onore erano atavico vessillo

d'onesta fede e di sacro amore di Patria. Tutto il suo popolo inarmi, dopo aver fieramente rifiutato, nonostante minaccia dinuovi massacri e distruzioni, il libero passo al nemico in ritira-ta, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i cuori, un solocuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva ed abbattevaper sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271 fucilati,12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti in fattid'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio sacropatrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e ra-diosa via della redenzione e della libertà».

8 settembre 1943 - 25 aprile 1945. �

Motivazione della Medaglia d’Oro V.M. alla Città di Torino

(A cura di Gatto Piergiacomo e Pizzuto Daniela del Servizio Rappresentanza del Nucleo Palazzo Civico del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino).

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214-2011

84a ADUNATA - TORINO 2011

I MESSAGGI DI SALUTO

Equand ch’à l’è stait ora ‘d fesseonor l’ha batezà l’Italia e ij trecolor.

Mi sono rifatto ai versi del poeta NinoCosta per questo saluto rivolto a voitutti che vi accingete a vivere il grandeevento di Torino che celebra la 84ª Adu-nata nazionale degli alpini nel 150° del-l’Unita d’Italia. Va da sé che i miei natali

piemontesi mi fanno sentire in modo particolare l’avvenimen-to. L’introduzione lo conferma, soprattutto in virtù dei conte-nuti: Quando è stata l’ora di farsi onore (Torino) ha battez-zato l’Italia e i tre colori. Sfileremo per sostenere con solen-nità la celebrazione dell’Unità nazionale e difendere il Tricolo-re affinché continui ad essere un riferimento forte e non sog-getto ai malsani venti nostrani. Viviamo in un contesto negati-vo, confuso e chiacchierato, moralmente sfilacciato. Non cipiace. Sfileremo per ricordare i nostri Caduti e le figure leggen-darie dei nostri Padri, per onorare il sacrificio dei giovani alpinimorti nell’adempimento del dovere, anche in missioni di pace.Sfileremo per cementare lo spirito di Corpo e la nostra amici-zia, per fare aggregazione con gli alpini in armi, con i loro Co-mandanti e con la gente che vorrà essere con noi. Sfileremo perfare festa, festa del popolo alpino. A Torino per l’Italia.

Corrado Perona

Il Presidente nazionale

Il Capo di StatoMaggiore della Difesa

In occasione dell’84ª Adunata del-l’Associazione Nazionale Alpini, vo-glio far giungere a tutti gli Alpini, in

congedo e in servizio, il caloroso ed af-fettuoso saluto delle Forze Armate Ita-liane e mio personale. Quest’anno l’A-dunata ricorre in un particolare mo-mento, quello del 150° anniversario del-l’Unità d’Italia e si svolge nella bella,elegante ed accogliente città di Torino,nel Piemonte, dove sono presenti Reg-gimenti e Comandi della specialità da

montagna e dove si è compiuta una parte significativa dellastoria dell’Unità d’Italia e delle stesse Forze Armate.Migliaia di “Penne Nere” sfileranno in questa città, ripercorren-do idealmente il cammino di tutti coloro che li hanno precedu-ti nel tempo, suscitando l’immancabile, affettuoso entusiasmodella popolazione presente.Come recita lo Statuto della stessa Associazione Nazionale Al-pini, “tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difen-derne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta”, è la mis-sione perseguita con entusiasmo e determinazione da tutti isuoi appartenenti.In questo modo l’Associazione si è assunta la responsabilità dinon perdere mai di vista le radici della specialità. Radici cheaffondano in terre e montagne che hanno fatto la storia nonsolo del Corpo ma dell'Italia. Luoghi e scorci di paesaggi cheevocano molti ricordi e fanno tornare alla mente vicende sì do-

lorose, ma che si sono trasformate in esempi di grande valore.Perché esser Alpino è un Valore, simbolicamente rappresentatoproprio dal cappello alpino con la famosa penna nera. Lo por-tiamo con orgoglio, perché sotto quel Cappello ci sono statitanti Caduti che lo hanno onorato. Perché una legge d'onorenon scritta, ma profondamente sentita, rende consapevoli chechi lo porta non si può mai ‘tirare indietro’.Di questo sentimento è testimone la nostra storia patria chenon ha mai visto venir meno l’impegno degli Alpini, dalle origi-ni ai nostri giorni, in guerra così come in numerose e delicatemissioni, di cui l’Afghanistan è solo l’esempio più recente, e inaltrettante vitali azioni di aiuto alle popolazioni civili colpiteda disastri e calamità naturali. In questi contesti la professionalità, l’entusiasmo e la genero-sità dimostrati dai militari della specialità sono la conferma cheil nostro motto, ‘di qui non si passa’, è sempre attuale. Esso con-tinua ad esprimere il modo con cui gli Alpini affrontano le dif-ficoltà e mantengono fermi i valori e gli ideali che ispirano leloro azioni.Alpini: amati dalla gente per tutte le pagine indelebili di picco-li e grandi eroismi che hanno scritto fin dalla loro nascita, ap-prezzati da tutti senza riserve. Non a caso un grande scrittoreinglese, Rudyard Kipling, venuto in visita al fronte italiano nelcorso della Prima Guerra Mondiale, espresse questo giudiziosulle penne nere: “Alpini, forse la più fiera, la più tenace fra lespecialità impegnate su ogni fronte di guerra. Combattono conpena e fatica fra le grandi Dolomiti, fra rocce e boschi, di gior-no un mondo splendente di sole e di neve, la notte un gelo distelle. Nelle loro solitarie posizioni, all’avanguardia di dispera-te battaglie contro un nemico che sta sopra di loro, più ricco diartiglieria, le loro imprese sono frutto soltanto di coraggio e digesti individuali”.Da sempre, perciò, gli Alpini fanno parte della storia d’Italia e ditutti gli italiani. Si tratta di una storia lunghissima, costellata diricompense, militari e civili, conferite alle Bandiere dei repartied ai singoli soldati, esempi luminosi di amor di Patria, di eroi-smo, di straordinario senso del dovere e di spirito di sacrificio. È il radicamento dell’Associazione Nazionale Alpini in tantissi-me città della nostra bella penisola insieme all’attivismo dellenumerose sezioni presenti all’estero, che tiene alto e vivo l’i-deale dell’alpinità, di quell’insieme di valori di solidarietà, diazioni disinteressate, di coesione morale e di amicizia che su-pera i ceti sociali e che fa degli alpini in armi e in congedo ununico Corpo, un’unica anima con un sentimento comune versola collettività. In particolare all’Associazione Nazionale Alpiniva riconosciuto il grande merito di essere stata una insostituibi-le sostenitrice dell’iniziativa “Pianeta Difesa”, tramutatasi nel piùampio progetto di “Vivi le Forze Armate. Militari per tre setti-mane”, fortemente voluto dal nostro Ministro.Progetto che ha contribuito ad attirare migliaia di giovani, inte-ressati a conoscere da protagonisti l’organizzazione militare, ilmodo di operare e i valori di riferimento dei nostri soldati.Di tutto questo e della preziosa ed insostituibile opera di tra-mite e di promozione dei valori militari, tesa a rafforzare e aconsolidare il legame fra le Forze Armate e il Paese, voglio rin-graziare l’Associazione Nazionale Alpini.A tutti gli Alpini d’Italia rinnovo la profonda e sincera ricono-scenza mia e delle Forze Armate unitamente ai più fervidi votiaugurali di un futuro costellato di gratificazioni e successi sem-pre maggiori.Viva gli Alpini! Viva l’Esercito! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!

Generale Biagio Abrate

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84a ADUNATA - TORINO 2011

Il Capo di StatoMaggiore dell’Esercito

In occasione della 84ª edizionedell’Adunata nazionale dell’Asso-ciazione Nazionale Alpini sono

particolarmente lieto di porgerVi ilsaluto dell’Esercito italiano e quellomio personale. Nel corso della loro lunga e presti-giosa esistenza, che si fonde inscin-dibilmente con la storia nazionale, le“Penne Nere” hanno saputo scrivereindimenticabili pagine di eroismo,

ponendosi sempre, per senso del dovere, abnegazione e amordi Patria, quali preziosi punti di riferimento per l’intera comu-nità nazionale. L’odierna manifestazione testimonia e rinnovaquei valori e quelle nobili gesta che da sempre caratterizzanogli Alpini e che costituiscono un prezioso patrimonio faticosa-mente edificato, spesso, anche a prezzo dell’estremo sacrificio.Dal fondamentale contributo alla condotta delle operazionidella Grande Guerra, con la quale si è completato il processo diUnità Nazionale, di cui quest’anno commemoriamo il 150° anni-versario, all’enorme sacrificio offerto nel corso delle Campa-gne di Grecia e Russia, fino alla lotta di Liberazione Nazionale,ma anche l’opera di soccorso alle popolazioni in occasione dicalamità naturali, le operazioni di controllo del territorio inambito nazionale, fino ai recenti interventi internazionali inaree di crisi, gli Alpini di ieri come quelli di oggi, hanno contri-buito a creare la figura “dell’Alpino”, soldato valoroso e cittadi-no esemplare.La completa professionalizzazione delle Forze Armate e l’aper-tura all’arruolamento femminile dimostrano che non vi è unasostanziale differenza nello spirito che anima i nostri “alpini”impegnati nella valle del Gulistan o a difesa dei capisaldi arroc-cati lungo le pendici del bacino del fiume Murgab, a protezio-ne della popolazione afghana, con quello che animava i “bocia”impegnati nei soccorsi in seguito al disastro del Vajont o al ter-remoto del Friuli. I valori e il “modus vivendi” sono gli stessi: si-lenziosa umiltà, consapevole coraggio, assoluta dedizione eamorevole generosità.Questa mentalità ha permesso alle “Penne Nere” di andare ol-tre il classico compito di presidio delle frontiere alpine e diproporsi quali truppe altamente addestrate, in grado di opera-re con successo in contesti operativi ad alta intensità.è proprio questa comunanza di valori fra diverse generazioni,dei quali proprio la Vostra Associazione, attraverso le sue stori-che sezioni, è da sempre gelosa custode, che deve contribuirea favorire la piena integrazione degli Alpini di oggi nelle comu-nità locali che tradizionalmente ospitano i nostri reparti.Infine, desidero cogliere questa gioiosa circostanza per manife-stare nuovamente i sentimenti di sincera gratitudine e diprofonda stima di tutto l’Esercito all’Associazione NazionaleAlpini, che con caloroso affetto e profondo impegno segue esostiene le “Penne Nere” in servizio, tramandando, con la suaquotidiana, capillare e preziosa opera, i tipici valori alpini allenuove generazioni.Viva gli Alpini! Viva l’Esercito! Viva l’Italia!

Generale C.A. Giuseppe Valotto

Il Comandante delle Truppe alpine

Cari Alpini, fra qualche settimanaci incontreremo con rinnovatospirito di appartenenza e di coe-

sione a Torino, prima capitale del Paesee principale protagonista, quest’anno,del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.La scelta di Torino non è però legata so-lo ad una ricorrenza così importante,ma anche alla lunga tradizione alpinaesistente in Piemonte sin dalla costitu-zione delle prime 15 compagnie nel lon-

tano 1873. Il ritrovarsi a Torino costituirà per gli Alpini in servi-zio e per i “veci” una ulteriore opportunità per ribadire dinanziall’intera nazione che l’impegno, l’onestà di comportamento, ilsenso di responsabilità, la solidarietà umana e lo spirito di sa-crificio di quanti indossano il cappello con la penna rappresen-tano una risorsa estremamente preziosa per il progresso e losviluppo pacifico del nostro Paese, per la salvaguardia dei no-stri valori e delle nostre istituzioni e per la riaffermazione dellapace, della libertà e della civile convivenza nelle principali areedi rischio del mondo.Per gli Alpini in armi gli ultimi dodici mesi sono stati difficili dalpunto di vista operativo e purtroppo segnati da dolorose perdi-te di vite umane. Ai nostri ragazzi Caduti in Afghanistan – comeanche ai nostri feriti – va il rispetto, la riconoscenza e la gratitu-dine di tutti gli Alpini, in servizio e non, e di tutto il Paese; alleloro famiglie, così provate dal dolore e dalla sofferenza, va lanostra vicinanza ed il nostro affetto. Tuttavia, pur con questedifficoltà, lo sforzo per stabilizzare e rendere più sicura quellaterra sfortunata continua. Come pure sta continuando il contri-buto delle Brigate alpine per garantire, con l’operazione “Stradesicure”, la sicurezza e la vivibilità nelle principali città italiane.Da sempre gli Alpini sono simbolo e memoria dell’Italia, un’Ita-lia buona, sana ed operosa e sono certo che anche in questasplendida città, sede della “Taurinense”, gli Alpini saprannoonorare la loro storia, le loro tradizioni e la loro fama di uomi-ni disciplinati e generosi.La gioia, le emozioni e i sentimenti che vivremo insieme a Tori-no saranno sicuramente indimenticabili, a riprova che l’Associa-zione Nazionale Alpini, con in testa il suo appassionato e lungi-mirante presidente Corrado Perona, e gli Alpini in servizio sonouna unica, solida e compatta famiglia.Arrivederci a Torino e buona Adunata a tutti.

Generale C.A. Alberto Primicerj

Piazza Castello (foto di Claudio Penna).

I MESSAGGI DI SALUTO

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234-2011

84a ADUNATA - TORINO 2011

1973, notte in montagna. Rifugio Loca-telli, nella conca delle Tre Cime di La-varedo. Mi ricordo giovane artigliere

alpino poco più che ventenne che, di tur-no per la guardia ai muli, sferzati da unagrandine insistente, cerca di mantenere lecavezze legate tra loro, di placare l’istintodegli animali e di superare lo sconforto diuna notte gelida nella solitudine di quelle

altezze. E tra i pensieri di quella notte, ancorché meno nobili diquanto oggi la memoria, selettiva, mi porta a ritenere, ritrovo lacertezza che indossare quel cappello e quella penna riempivadi senso il vuoto apparente di una notte spaventosa. Fin qui,uno dei miei più singolari e ricorrenti ricordi di Caporal Mag-giore. Oggi, su un ripiano nel mio ufficio, un cappello da alpinoche non indosso più ma che è rimasto un segno distintivo del-la mia appartenenza ad un Corpo che nel corso della storia si èdistinto per onore, disciplina e fedeltà al Tricolore. Il più anticoCorpo di fanteria da montagna del mondo che, dal 1872, data difondazione, ha assunto i caratteri di punta avanzata nella dife-sa dei confini nazionali. Più volte impiegati nelle travagliate vi-cende nazionali come difensori: dalle guerre coloniali del Re-gno d’Italia, alla prima guerra mondiale che li vide in prima lineacontro l’Austria- Ungheria nella terribile guerra di montagna, fi-no alla seconda guerra mondiale in cui combatterono al confi-ne con la Francia, poi in Grecia, poi nuovamente in Africa e, in-fine, sul suolo russo, dove diedero prova di eroismo, per finireall’attualità che li vede impegnati nelle difficili operazioni del-l’Afghanistan. Così, oggi nel guardare la mia penna nera in uffi-cio non è alla notte di grandine che penso, o almeno non solo,ma al contributo di vite, di forza, di dedizione e coraggio che inostri Alpini hanno dato all’Italia.E penso che non poteva esserci appuntamento morale e im-portante più alto che la celebrazione del Centocinquantenario,con l’adunata delle Penne Nere a Torino, per concludere degna-mente i 3650 giorni di mandato da Sindaco; un appuntamentoche, nel tempo stranamente dilatato di questi mesi, aspettocon affetto e compiacimento. Grazie al Corpo degli Alpini.Benvenuti a Torino, la mia - e loro - città, che li accoglie comesi accolgono gli amici di riguardo, quelli ai quali vanno i nostrimigliori ricordi. Sergio Chiamparino

Il Sindaco di Torino

Il presidente dellaRegione Piemonte

Le giornate dedicate all’Adunata nazionaledegli Alpini porteranno in città e in tuttala regione tanti appassionati, pronti a se-

guire le sfilate in un’atmosfera di grande festa epartecipazione. Sono sicuro che i piemontesisapranno ricoprire con grande responsabilitàed entusiasmo il ruolo di “padroni di casa”. È

con questo spirito che accogliamo i turisti e i visitatori che pren-deranno parte alle celebrazioni a Torino e in tutto il Piemonte.Le penne nere hanno con il nostro territorio un legame storico

Cari Alpini, benvenuti a Torino! Vi sa-luto con affetto e simpatia, anche anome di tutti gli abitanti de1 315 Co-

muni del territorio provinciale. La vostrapresenza tra noi, per il 150° anniversariodell’Unità d’Italia, è un momento salientee significativo dello spirito alla base diquesto anno 2011, per sottolineare il no-stro percorso comune, riflettendo su quel

che siamo stati e quel che siamo. Ma celebrare “l’Italia una” èanche altro: è incontrarsi, stare insieme, condividere, in serenitàed in allegria una volta tanto, l’essere italiani. È la sesta volta (laprima fu nel lontano 1928) che voi, alpini, venite a trovarci conla vostra umanità, simpatia, disponibilità, organizzazione. Saràper le montagne che ci circondano, per lo spirito della città, mavoi tra Torino e dintorni siete a casa: molto della vostra glorio-sa storia ha radici qui, perché la gente delle nostre parti hasempre visto nell’alpino, sia nel “vecio” che nel “bocia”, uno difamiglia. Mi viene da pensare a quel che ho visto in diverse ca-se del torinese. In genere all’ingresso, messo in bella vista sul-l’attaccapanni, è posto, magari un po’ liso dal tempo, un cap-pello da alpino. Non è lì per caso. È lì perché il suo orgogliosopadrone ha voluto metterlo per ricordare a tutti – ma anche ase stesso – che fra gli avvenimenti importanti della sua vita c’èanche quello di essere stato alpino che – come tutti voi ben sa-pete – è un impegno che non termina con la conclusione delservizio militare ma prosegue nel tempo. Se si è stati alpini, losi è sempre. Dietro e dentro ogni alpino c’è la storia di tutti glialpini, c’è uno spirito di Corpo che supera retoriche e regola-menti e ha le sue radici nel senso del dovere, tante volte nellastoria d’Italia spinto sino all’abnegazione, ma, al pari, in un'uma-nità mai dimenticata e sempre palesata. Lo so che non amate lelodi, cari alpini. Magari vi mettono in imbarazzo. Ma se l’Italia vivuole tanto bene è proprio perché, ieri come oggi, siete stati esiete così e sono certo lo sarete in futuro. Chiudo con un invi-to: non dimenticate di fare un salto fuori Torino durante il radu-no. Ne vale davvero la pena. Troverete luoghi storici ed am-bientali di sublime bellezza. Troverete sopratutto le nostre val-li e vette. Quelle montagne che noi di Torino e dintorni amia-mo tanto come voi. Un abbraccio a tutti, Antonio Saitta

Il Presidente dellaProvincia di Torino

e indissolubile testimoniato dal sacrificio di tanti piemontesiche ne hanno fatto e ne fanno parte. Il ruolo degli Alpini è di pri-maria importanza sia nelle Forze Armate, dove le penne nere so-no sempre in prima linea, che nella Protezione civile: basti pen-sare ai recenti interventi in Abruzzo o a quelli di soccorso duran-te i terremoti in Friuli e in Irpinia. L’Adunata sarà un evento molto importante per Torino e pertutto il Piemonte. Si prevede un afflusso in città di oltre 500mila persone: un fiume in piena pronto a festeggiare al suonodelle fanfare. È quindi a nome di tutti i cittadini piemontesi cheporgo al Corpo degli Alpini il mio più caloroso benvenuto, cer-to che le manifestazioni previste nei giorni dell’Adunata avran-no un grande successo di pubblico e una straordinaria parteci-pazione. Roberto Cota

I MESSAGGI DI SALUTO

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84a ADUNATA - TORINO 2011

Carissimi alpini, cari amici che neiprossimi giorni verrete a Torinoper la 84a Adunata nazionale: il più

caloroso benvenuto. Benvenuti da partedella Sezione “la Veja”, benvenuti in que-sta terra che fu culla e fucina dell’Italia;terra di patrioti, di statisti, di lavoratori edi alpini e che ha visto negli scorsi 150anni i nostri avi, nonni e padri donare lavita per grandi aspirazioni di Risorgimen-

to, di Patria, di unità nazionale, di libertà e, ora, di lunghi anni dipace; frutti che ci sembrano dovuti e di cui beneficiamo, figli im-memori dei sacrifici e delle lotte che sono costati.Così dobbiamo essere a Torino: con un occhio alla nostra Sto-ria, per non dimenticare, e con l’altro al nostro futuro, per co-struire; testimonieremo insieme, con la nostra massiccia espontanea presenza quell’Unità Nazionale, dalle Alpi alla Sici-lia, che mai gli Alpini hanno messo in discussione; onoreremo il

Il Presidente della Sezione

nostro Tricolore che sempre tenemmo alto, anche quando inmolti lo nascondevano, e che mai ammaineremo. Troverete una città cambiata dall’Adunata di ventitré anni fa;non più città grigia e industriale ma una città viva e dinamica,reinventata dopo la crisi, città che fa cultura, turismo, innova-zione; città orgogliosa del suo passato sabaudo ma giovanile edinamica, tutta tesa verso il futuro.È con questo spirito che vi accogliamo per la 84a Adunata, bensapendo che tutte le Adunate sono belle e che ognuno la vor-rebbe più bella delle altre; ebbene a Torino non desideriamobattere nessun record, sempre difficili da certificare, ma offrirele migliori opportunità affinché tutti possano godere di quelmeraviglioso, serio e gioioso evento che sono le nostre Aduna-te, incontro spontaneo di migliaia di Alpini che sostengonoogni anno disagi e spese solo per rinsaldare fraterne amicizie,per dimostrare la loro forza e unità, per poter dire “io c’ero”.Cari amici, la “Veja” vi aspetta a braccia aperte con calorosasimpatia; i “bogia nen” si sono impegnati seriamente per offrir-vi una Adunata che, come tutte le precedenti, dovrà essere in-dimenticabile.Grazie, arrivederci a Torino. Viva l’Italia e viva gli Alpini.

Giorgio Chiosso

ATorino sfilerà la Bandiera diguerra del 3° reggimento Alpini,comandato dal col. Carlo Sardi,

scortata da due compagnie. È uno deireggimenti alpini fra i più impiegati ne-gli ultimi anni, a partire dall’OperazioneMozambico, con il battaglione Susa, fi-no alle attuali missioni in Afghanistan edovunque sia stata impegnata all’este-ro la nostra Forza Armata in missione dipace. Il reggimento nasce il 1° novem-bre 1882 con sede a Fossano. Quattroanni dopo viene inviato a soccorrere lepopolazioni colpite dal terremoto inCalabria e in Sicilia, meritando una me-daglia d’Argento di Benemerenza. NellaGrande Guerra combatte sull’Isonzo, inCarnia, sull’Adamello e sul Grappa, gua-dagnando una medaglia d’Argento alValor Militare. Poi, la campagna d’Etio-pia, con il battaglione Exilles e quindi laseconda guerra mondiale, forte di 8reggimenti prima sul fronte occidenta-le e quindi in Bosnia-Erzegovina, Alba-nia, Montenegro e in Corsica.Sciolto nel ’44, viene ricostituito su ba-se del battaglione Susa, che acquisisce

la Bandiera di guerra del reggimento.Il resto è cronaca dei nostri anni, con leesercitazioni in Norvegia, Danimarca,Inghilterra, Spagna, Grecia e Slovenia,

rivelandosi come reparto capace di in-terventi rapidi nell’ambito del coman-do Nato in Europa.Dopo l’Operazione Mozambico (1993),ha preso parte per vari periodi alleoperazioni di peacekeeping in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo, dal 1997 al2001. Quindi le difficili missioni in Af-ghanistan, iniziate nel 2002 e prosegui-te, alternandosi con altri reparti e infi-ne con l’intera brigata Taurinense nel-l’ottobre dell’anno scorso.Infine, il reggimento, con il battaglioneSusa ha partecipato anche alle opera-zioni “Antica Babilonia”, in Iraq, nel2005.Gli alpini che sfileranno a Torino, unita-mente alle fanfare della Julia e dellaTaurinense, saranno circondati dall’af-fetto non solo dagli alpini in congedoma da tutta la popolazione. Sono uo-mini e donne che, all’estero, hanno ri-scosso e riscuotono tuttora grande am-mirazione da parte di tutti i reparti de-gli altri Paesi nostri partner nelle diffici-li operazioni per ristabilire in quei terri-tori normali condizioni di vita. �

Sfilerà la Bandiera di guerradel 3° Alpini

I MESSAGGI DI SALUTO

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84a ADUNATA - TORINO 2011

Le Medaglie d’Oro della SezioneMEDAGLIE D’ORO SUL LABARO

LUIGI CAVAGLIÀ Nato a Carignano (Torino) Alpino del 3° rgt. Alpini, btg. "Val Pellice" Motivazione: “Porta arma tiratore di unasquadra mitraglieri nella fase più cruenta diun combattimento per la conquista di impor-tante testa di ponte portava la propria armain posizione avanzata per combattere più ef-

ficacemente il fuoco di bande nemiche. Gravemente colpitomentre falciava col tiro le fanterie avversarie, si accasciava sve-nuto. Ripresi quasi subito i sensi, in un supremo sforzo di vo-lontà, teso oltre la morte che sentiva prossima, rifiutava ognisoccorso e chiedeva nuove munizioni. Ottenutele, con la solamano restatagli valida, sparava ancora sul nemico obbligando-lo a retrocedere fin quando lo spasimo sopportato lo facevanuovamente svenire. Spirava appena trasportato al posto dimedicazione”. Ovcji Brod (Croazia), 14 aprile 1942

FEDERICO COLINELLI Nato a Torino nel 1914Sottotenente di complemento, 9° rgt. AlpiniMotivazione: “Già volontario di guerra in ter-ra d’Africa, otteneva dopo insistenti richiestedi essere inviato sul fronte russo. Comandantedi Compagnia, le infondeva tutto il suo giova-

nile entusiasmo e la sua ardente fede, facendone un vibrantestrumento di guerra. Impegnato in aspro combattimento offen-sivo guidava con valore e perizia il reparto trascinando i suoi al-pini — galvanizzati dall’eroico esempio del loro comandante —fin sulle munite posizioni nemiche annientandone i difensori,numericamente superiori. In successiva azione, attaccato da ri-levanti forze corazzate nemiche seguite da fanterie, sprezzantedi ogni pericolo, sempre presente ove più cruenta era la mi-schia, accettava l’impari lotta e, malgrado le gravissime perditesubite, riusciva a fermare l’ondata nemica attaccante contras-saltandola subito dopo alla testa degli eroici superstiti. Colpitomortalmente e trasportato a forza ad un posto di medicazione,si preoccupava solo del proprio reparto e che la notizia dellasua morte venisse celata al fratello, comandante di batteria al-pina operante sullo stesso fronte, affinché potesse continuaresereno e preciso il suo tiro. Nella lunga e dolorosa agonia un so-lo pensiero: i suoi alpini; un solo desiderio: ritornare in linea. Su-blime esempio di fermezza, di fede, di eroica abnegazione”. Fronte russo, Ovest di quota 205, 24 dicembre 1942 Quadrivio di Seleny Yar, 30 dicembre 1942.

FEDERICO ENRICO Nato a Torino nel 1909 Tenente degli alpini in s.p.e., comandante della 62ª Com-pagnia del btg. Bassano, 11° rgt. Alpini, divisione PusteriaMotivazione: “Magnifico comandante di una compagnia alpini,

in un particolare e difficile momento di lottacruentissima ed incerta, si lanciava tre volte,alla testa del proprio reparto, al contrattaccocontro imbaldanzite e soverchianti forze ne-miche. Durante la violenta mischia che ne se-guiva trascinava eroicamente i suoi alpini nel-la lotta corpo a corpo, ributtando il nemicoincalzante oltre le proprie linee. Nell’epilogo

del combattimento, quando l’avversario volgeva in fuga, un col-po mortale troncava il suo generoso slancio. Fulgido esempio dieroismo”. Novoselic (Fronte greco albanese), 30 novembre 1940.

CARLO GIORDANA Nato a Moncalieri (Torino) il 30 agosto 1865Colonnello degli alpini – 4° rgt. AlpiniMotivazione: “Costante e fulgido esempiodelle più alte virtù militari, risoluto, energicoe di magnifico stimolo a tutti per il suo valo-re personale nel combattimento, nelle opera-

zioni d’attacco di importanti posizioni, condusse con gagliardaenergia e tenace volontà di vincere, le truppe a lui affidate,tanto che queste, dietro il suo impulso e la sua illuminata azio-ne di comando, ottennero ottimi risultati. (Monte Mrzli e Vo-dil, 21 - 30 ottobre 1915). A capo di numerosi reparti alpini,rinforzati di artiglieria di vario calibro, guidava in alta montagnaun’arditissima operazione, espugnando due linee fortissime pernatura e per arte ed infliggendo al nemico gravi perdite”. Adamello, aprile - maggio 1916.

LORENZO NICOLA Nato a Piossasco (Torino) il 13 gennaio 1917Tenente di complemento, 5° rgt. Alpini, btg. Tirano Motivazione: “Reduce dal fronte occidentalee dalla guerra greco-albanese partiva volon-tario al comando di un plotone per il fronte

russo. Nella grande ansa del Don, durante accaniti attacchi ne-mici contro nostre posizioni avanzate, metteva in evidenza su-perbe virtù di tenacia e di ardimento, contrattaccava ripetuta-mente con risolutezza e decisione, infliggendo all’avversariogravi perdite di uomini e di mezzi. Sul fronte di Belogorye do-po aver attivamente collaborato ad allestire un’importante at-trezzatura difensiva, eseguiva varie audaci pattuglie, spingen-dosi profondamente in territorio nemico. Iniziatasi la “rotturadi contatto” si offriva spontaneamente di assumere il difficilecomando di truppe destinate alla copertura, rimanendo con ilsuo reparto di retroguardia. Durante una lunga marcia attraver-so la steppa inospitale, sotto l’infuriare della tormenta e l’in-crudire dei più impensati disagi, benché menomato da gravecongelamento alle mani, si preoccupava di mantenere la com-

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MEDAGLIE D’ORO SUL MEDAGLIEREConferite a militari, già in servizio nelle Truppe alpine, ma inquadrati e combattenti in altre Armi e Corpi all’atto del fatto d’armi.

CARLO BRESCIANO Nato a Torino nel 1888Capitano in s.p.e. 1° rgt. art. da montagna,comandante del 43° gruppo*Ten. col. di complemento, artiglieria, co-mandante 4° gruppo da montagna 65/17,Divisione “Frecce Verdi”Motivazione: “Sospinto da pura fede fasci-

sta, accorreva fra i primi a combattere in Spagna. Comandantedi un gruppo someggiato, nelle battaglie che da Bilbao alla Ca-talogna videro vittoriose le armi italiane, si rese popolare fra lecamicie nere e fra i legionari tutti che lo ebbero compagno nel-le zone più avanzate. Nella battaglia di Catalogna confermò ilsuo eccezionale valore, portando, come sempre, decisivo con-tributo alla vittoria. Durante l’attacco dell’8 gennaio 1939, resopiù difficile dall’aspro terreno, viste le fanterie arrestate da mi-cidiale fuoco, generosamente si sospingeva oltre i fanti piùavanzati per raggiungere una posizione dominante dalla qualepoter individuare i centri nemici. Ritto sulla posizione, con laserenità dei forti, mentre il suo eroico gesto stava per esserecoronato da successo, veniva colpito in fronte mortalmente.Chiudeva così eroicamente la sua esistenza, tutta dedita al do-vere e al sacrificio”. Spagna, 1937 - 1939; Ospistal (Tarres), 8 gennaio 1939.

CARLO BUFFA DI PERRERO Nato a Torino nel 1867Magg. in s.p.e. 7° rgt. Alpini c.te btg. Pieve di Cadore*Ten. col. in s.p.e. del 138° rgt.   di fanteria -brigata "Barletta" Motivazione: “Alla testa del suo reggimento,con sereno sprezzo del pericolo, lo condusse

alla conquista di una forte e contrastata posizione nemica. Su-peratala, con meraviglioso ardimento e mirabile slancio, semprein prima linea, proseguì nell’azione, inseguendo il nemico, fru-strandone ogni tentativo di resistenza e spingendosi fino alla li-nea più avanzata del campo di battaglia. Ivi, con insuperabile se-renità ed incrollabile fermezza, per una intera notte e fino almezzogiorno dell’indomani, seppe col suo valoroso reggimentoresistere agli accaniti contrattacchi dell’avversario ed alle sue ri-petute minacce di avvolgimento, assicurando così la completa,brillantissima vittoria conseguita dai nostri nel pomeriggio del-lo stesso giorno. Sulla stessa linea più avanzata, trovò mortegloriosa, mentre si studiava di affermare la vittoria col consoli-damento delle posizioni conquistate”. Locvizza, Kastanjevizza (Carso), 1- 4 novembre 1916.

FERDINANDO BURLANDO Nato a Torino nel 1923Sottotenente in s.p.e., 5° rgt. Alpini, btg. Morbegno*Sottotenente in s.p.e., partigiano com-battente, 9ª div. “Giustizia e Libertà”Motivazione: “Sottotenente degli alpini, sde-gnando per due volte la resa, sottraeva tutti i

suoi uomini alla cattura da parte del tedesco e li costituiva informazioni partigiane alle quali accorse numerosa schiera digiovani entusiasti ed impazienti di impugnare le armi control’oppressore. Animatore e trascinatore, dava prova di audaciasuperiore ad ogni umano ardimento in numerosi fatti d’arme,attaccando e sbaragliando con pochi uomini formazioni di au-tocolonne tedesche e, in audaci atti di sabotaggio, distruggen-do diecine di pezzi di artiglieria nemica. Due volte arrestato, op-poneva fiero silenzio alle sevizie infertegli sebbene ferito. Con-dotto tre volte innanzi al plotone di esecuzione che per sadicacrudeltà non eseguiva l’infame sentenza, affrontava serenamen-te la morte che lo sfiorava senza ghermirlo; finché veniva ardi-tamente liberato da una squadra di partigiani pochi minuti pri-ma che il capestro, cui era stato condannato, ponesse fine alsuo calvario. Sette volte ferito in distinti cruenti combattimen-ti, con le membra stroncate, sorreggendosi a stento sulle stam-pelle, riprendeva con maggiore ardore il suo posto di combatti-mento, compiendo ancora leggendarie gesta. Fulgido esempiodi indomito valore e di altissimo amore di Patria”. Piemonte, settembre 1943 - aprile 1945.

BERNARDO CASTAGNERI Nato a Vauda Inferiore (oggi Vauda Canavese) nel 1909Maggiore in s.p.e., 3° rgt. art. alpina gruppo Val Piave *Magg. in s.p.e., partigiano combattente,capo di s.m. 4ª Divisione Garibaldina Motivazione: “Ufficiale superiore in s.p.e.,

dopo l’8 settembre 1943 sceglieva la dura lotta clandestina. Pri-ma come semplice gregario e poi come capo di S.M. di una Di-visione partigiana, partecipava a numerose azioni di guerra,contribuendo efficacemente al felice esito delle operazioni,nelle quali rifulgeva per le sue alte qualità di organizzatore evaloroso comandante. Fu a tutti maestro e guida di coraggio.Così in un difficile combattimento lasciò il suo posto di StatoMaggiore per tornare semplice artigliere servendo da solo, alloscoperto, un pezzo da 75/13 con cui riuscì a spezzare lo slancio

pattezza del proprio plotone, e con esso partecipava a tutti isuccessivi combattimenti per rompere il cerchio nemico. Ac-cesasi la violenta battaglia di Arnautowo (Nikitowka), dopo es-sere intervenuto a contrastare con violenti assalti le preponde-ranti forze avversarie, che tentavano di incunearsi sul fianco si-nistro della colonna, visto cadere il proprio comandante dicompagnia, pur avendo le mani paralizzate per il sopravvenutocongelamento di terzo grado, assumeva il comando del repar-

to e balzava alla testa dei propri alpini, trascinandoli in un vit-torioso assalto in cui l’avversario veniva sgominato e costrettoa disordinata fuga. Nell’impeto travolgente egli, eroica figura disoldato e di volontario, cadeva mortalmente colpito in fronte,immolando la propria giovinezza a un grande ideale ed al piùpuro dei sacrifici”.Fronte russo, quota 228, quota 226,7 Belogorye Arnautovo, 9 settembre 1942 -26 gennaio 1943.

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nemico. Durante l’ultimo tentativo del nemico di impadronirsidel Monte Soglio, baluardo della resistenza partigiana del Ca-navese – delineandosi un cedimento raccoglieva intorno a sé imigliori e ragguagliava il comando che non avrebbe receduto.Fedele alla parola, si immolava. Superbo esempio di intrepidez-za, di cosciente valore, di altissimo sentimento del dovere edell’onore militare”. Monte Soglio (Prealpi canavesi), 3 marzo 1945.

ADOLFO DELLA NOCE Nato a Torino nel 1908Tenente in s.p.e. 4° rgt. Alpini *Tenente in s.p.e. 3° raggruppamento arabo-somalo, 9° battaglione Motivazione: “In aspro e sanguinoso com-battimento contro i ribelli in posizione forti-ficata, dimostrava slancio ammirevole, ardi-

tezza e sprezzo del pericolo. Mentre in piedi, incitando i suoiascari, lanciava una bomba a mano, cadeva colpito a morte. Mi-rabile esempio di alte virtù militari, di fierezza, di alto senti-mento del dovere. Già decorato per essersi distinto in prece-denti fatti d'arme”.M. Dunun (Neghelli) - Somalia, 19 maggio 1936.

MARIO GIARETTO Nato a Torino nel 1913Sergente di compl. btg. “Val Pellice”3° gruppo alpino, fronte greco-albanese *Sergente magg. di compl., Divisione paracadutisti “Folgore”, 186° reggimentoMotivazione: “Assumeva volontariamente il

comando di un nucleo italiano di una pattuglia mista di esplo-razione notturna italo-germanica. Durante l’assolvimento delsuo compito, caduta la pattuglia in un’imboscata di forze mo-tocorazzate, rimasto gravemente ferito l’ufficiale germanicocomandante la pattuglia, ne assumeva il comando. Ordinava ilripiegamento e con sovrumano coraggio rimaneva solo sulcampo della lotta, a proteggere il ripiegamento dei dipenden-ti; serenamente sicuro del suo sacrificio, allo scoperto, in piedi,con preciso tiro del suo moschetto automatico teneva in scac-co per lungo tempo il nemico. Ferito, non desisteva, ma rima-nendo al suo posto continuava il fuoco, fino a che una rafficanemica non lo abbatteva definitivamente. Da altra pattugliauscita in suo soccorso, venne trovata la salma crivellata di feri-te, circondata da molti cadaveri nemici. Fulgido esempio di su-prema dedizione al dovere, di altissimo spirito di sacrificio e diprofondo sentimento di cameratismo”.Quota 99 di Deir Alinda (Africa Settentrionale), notte dell’8agosto 1942.

MARIO GIULIANO Nato a Torino nel 1901Alpino, 3° rgt. Alpini prima guerra mondiale*Ten. col. in s.p.e. Arma Aeronautica, 30° Stormo da bombardamentoComandante dell’87° Gruppo Motivazione: “Dopo una vita interamente

votata al culto della Patria, in una inesauribile ricerca e gene-rosissima offerta di quanto potesse consacrare al dovere e alsacrificio, comandante di gruppo da bombardamento, si af-

fermava, attraverso molteplici prove di dedizione ed eroicoardimento, comandante e combattente del più alto valore.In due cicli operativi, nei settori centrale e orientale del Me-diterraneo si prodigava senza tregua per la preparazione e lacondotta delle sue squadriglie, perfetti organismi di guerra,che sotto la sua guida, al suo esempio luminosissimo, segui-vano, di affermazione in affermazione, la via del sacrificio, dionore e di successo da lui inflessibilmente percorsa. Semprevolontario per le imprese ove maggiore fosse il rischio, rag-giungeva dalle più alte solitudini e a volo radente, con vei-colo vulnerabilissimo in bassa quota, gli obiettivi più muniti;violava in pieno giorno ed in volo isolato i cieli nemici piùdifesi, per arditissime ricognizioni fotografiche, si lanciava suampie distese marine ove più lontano era il palpito amico epiù vicina la minaccia nemica, per ricognizioni alturiere sot-tratte ai limiti dell’autonomia, quasi sospinto ovunque dauna forza d’audacia e di volontà senza limiti che sembravaassicurare il suo certo destino. In azione notturna, al di là diuna lunga navigazione, alla testa delle sue squadriglie, porta-va l’infallibile offesa su importante base nemica. Scomparsonel cielo del più puro eroismo, facevano di lui ritorno la ma-gnanimità dello spirito, la luce del suo valore, la grandezzadell’esempio, ad imperitura testimonianza di un’esistenzaconsacrata e serenamente offerta per le maggiori fortunedella Patria”.Cielo del Mediterraneo centrale e orientale, luglio 1940 - 5 settembre 1942

ADOLFO SERAFINO Nato a Rivarolo Canavese (Torino) nel 1920

Tenente in s.p.e. degli alpini, 3° gr. alpini Valle, btg. Val Fassa*Partigiano combattente, Divisione alpina autonoma Val Chisone Motivazione: “Ufficiale degli alpini, dopol’armistizio impegnava nella zona di MassaCarrara combattimento contro forze tede-sche assumendo di iniziativa anche il coman-

do di una batteria. Ritornato in Piemonte organizzava le primeformazioni partigiane delle valli pinerolesi divenendo poi capodi Stato Maggiore della Divisione alpina autonoma “Val Chiso-ne” e partecipando a varie azioni di sabotaggio. Nel novembre1944, circondato da forze soverchianti, con una banda di pa-trioti si poneva alla testa di alcuni ufficiali, decisi, pur essendoconsci del sicuro sacrificio, a resistere fino all’estremo per ri-tardare l’avanzata del nemico e consentire di mettere in salvouomini ed armi. Impegnato il combattimento, dopo varie ore dilotta, esaurite le munizioni, nell’estremo tentativo di aprirsi unvarco con le bombe a mano, veniva falciato dal fuoco nemico,unitamente agli altri ufficiali, attirati dal suo sublime esempiodi eroismo. Il suo nome è divenuto leggendario in tutta la ValChisone ed alla sua memoria fu intitolata la Divisione partigia-na «Serafino» che combatté nella stessa valle valorosamente iltedesco fino alla liberazione”.Italia occupata, settembre 1943- novembre 1944.

Nota:* Posizione nel reparto non alpino, al momento del conferimento della decorazione

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Una città in attesa, orgogliosa del-l’evento, ma riservata e compostacome solo Torino sa essere. La

prima capitale dell’Italia unita aspettal’Adunata nazionale degli alpini e guardaal Corpo delle penne nere con sentimen-ti di simpatia e gratitudine. Per accorger-sene basta percorrere il tracciato dellasfilata – dal monumento di corso Vitto-rio Emanuele II a piazza Vittorio Veneto,passando le piazze San Carlo e Castello– chiedendo ai torinesi di esprimere at-tese e pareri sulla manifestazione. «Sia-mo pronti ad un abbraccio caloroso – di-ce Antonio Cavallaro – Per noi gli alpinisono la colonna portante dell’esercito euno dei Corpi più vicini alla gente, comehanno dimostrato in tante situazioni diemergenza e difficoltà». Sotto i portici di corso Vittorio Emanue-le, Sergio Gayet riassume così il concet-to: «Gli alpini son sempre gli alpini: ovun-que vanno sono benvoluti e sono unvanto per la nostra nazione. Glielo diceuno che il militare non l’ha potuto fare,perché inidoneo, ma da figlio e nipote dialpini dice: viva gli alpini».Il segreto del loro fascino? Secondo gliabitanti di Torino sta «nell’intreccioprofondo della loro storia con le vicen-de dell’intera nazione». «In fondo, sonoun simbolo dell’Italia», dice Filippo Gros-so indicando il busto in legno dell’alpino

La grande attesaLA PRIMA CAPITALE D’ITALIA ACCOGLIE GLI ALPINI CON SIMPATIA E GRATITUDINE

di Andrea Ciattaglia che è stato posizionato poche settimanefa davanti alla stazione di Porta Nuovaper i 150 anni dell’Unità d’Italia. E assicu-ra: «A maggio andrò sicuramente a vede-re la sfilata. Porterò anche i miei nipoti,perché penso che la tradizione alpina va-da trasmessa ai giovani e l’esempio deireggimenti alpini seguito dalle nuove ge-nerazioni».Nemmeno i più critici sull’operato dell’e-sercito italiano negano l’intreccio dellebrigate alpine con la storia dell’Italia.«Sulle missioni all’estero dei nostri mili-tari, dall’Afghanistan all’Iraq, sono in di-saccordo totale – dice Maria Teresa Cor-bella – Le rifiuto come mezzo per man-tenere la pace, che non si fa con i mitraspianati». Poi però ammette: «Sareb-be ingiusto negarlo: gli alpini hannoavuto un ruolo fondamentale nellastoria del nostro Paese. Sono par-te di noi, del nostro essere italia-ni e li ammiriamo per questo». Non è un caso se la decisionedi svolgere a Torino l’Adunatadel centocinquantenariodell’Unità italiana vienesalutata come «decisio-ne giustissima, per-ché riconosce ilvalore della no-stra storia» diceEmanuele Ne-gro, dalle vetri-ne del suo ne-

gozio, davanti al quale sfileranno le pen-ne nere. Gli fa eco Giacomo Lucia: «Non convo-care l’Adunata qui sarebbe stata un’offe-sa alla città: in occasioni così importantiè la storia che decide i luoghi».La più curiosa manifestazione d’affettoverso gli alpini la offre, proprio sotto laMole, Giovanni Mussotto alias «Gian-duia», la popolare maschera del carneva-le piemontese. Scostandosi un po’ il ba-vero della tradizionale giubba marronebordata di rosso, Mussotto indica unaspilla appuntata sul petto: «Brigata alpi-na Taurinense». Niente burla di carneva-le: «Sono stato caporalmaggiore – diceserio, con orgoglio – E a maggio sfilerò

anch’io, rigorosamente col cappel-lo dalla penna nera».Livia Somacal, edicolante di piaz-za Castello, che la sfilata se la go-drà in prima fila, non fa misterodelle sue origini: «Vengo da Bellu-no, un posto dove essere alpino èuna cosa incarnata nelle persone,

prima ancora che espressa dauna divisa. Per me gli alpini,

soprattutto i giovani, sonoil collante delle popola-

zioni da un capo all’al-tro delle Alpi, dal Pie-monte al Friuli». Perun Paese nel segnodell’unità. Nel segnodelle penne nere. �

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QUESTE OTTO PAGINE CENTRALI DELLA RIVISTAPOTETE STACCARLE E PORTARLE CON VOI.CONTENGONO CARTINE E INFORMAZIONI UTILI PER SEGUIRE LE MANIFESTAZIONI DELL’ADUNATA

Anche l’Adunata ha le sue regole, non potrebbe essere al-trimenti. Sono quelle che gli stessi alpini si sono datiper fare in modo che questo importante avvenimento

associativo si svolga nel migliore dei modi. Regole da rispetta-re, tanto più perché ogni città è diversa e, conseguentemente,lo è anche l’Adunata che vi si svolge. Confidiamo tutti nei pre-sidenti di Sezione, tramite i capigruppo.Sarà comunque utile riportare alla memoria alcune disposi-zioni.Prima di tutte il dovere verso il Labaro, e verso i vessilli deco-rati di medaglia d’Oro al V.M.: sia reso loro il dovuto onore daparte di tutti.

Cappello alpino - Non sia degradato con penne lunghissimee con ammennicoli carnevaleschi. È il simbolo di chi ha svoltoil servizio militare negli alpini, e solo a questi è riservato. Unicaeccezione: i giovani della mininaja, poiché è stato dato lorodall’Esercito.

Tema degli striscioni - Per l’Adunata di Torino il CDN ha scel-to il seguente tema: “A Torino per l’Italia”. Il tema sintetizzail modo di concepire i valori che sostiene la nostraAssociazione. A tale tema dovranno ispirarsi gli striscioni che leSezioni potranno far sfilare senza alcuna limitazione numerica.

Veicoli stravaganti - Si ribadisce, come già ampiamenteriportato su “L’Alpino”, l’assoluto divieto da parte del CDN del-l’uso di automezzi o carri agricoli addobbati in modo strava-gante e carnevalesco, che in maniera strombazzante cercano dirichiamare l’attenzione dei partecipanti all’Adunata, soprattut-to nelle ore serali del venerdì e sabato, disturbando invece lacittadinanza e dimostrando di non aver compreso lo spiritoalpino.

Sfilata - Allo scopo di conferire fluidità ed al tempo stessoregolare i tempi di sfilamento occorre che ci si attenga allasequenza ed all’orario presumibile di sfilamento, all’organi-gramma per l’inquadramento del “blocco sezionale”, che deveessere su righe di nove alpini e inquadrato a cura dal respon-sabile sezionale. Infine vanno contenuti gli spazi fra una sezio-ne e l’altra: prendersi qualche centinaio di metri fra un bloccoe l’altro per guadagnare visibilità significa concludere la sfilatadopo il tramonto, com’è avvenuto a Bergamo l’anno scorso.Infine, tenere i cellulari spenti, non indossare pantaloni corti oavere un abbigliamento non consono alla sfilata: il Serviziod’Ordine provvederà a escludere i trasgressori.

Fanfare - Regolata preliminarmente la loro posizione nei con-fronti della S.I.A.E., sfilino con il cartello del complesso appe-na davanti sulla destra, lato tribuna d’onore. Si rammenta inol-tre che il ritmo dell’Inno degli alpini e di altre eventuali marcedovrà essere di 100 battute al minuto, non meno. Come pre-scrive il Cerimoniale ANA è assolutamente vietato eseguirel’Inno Nazionale e la “Leggenda del Piave” durante la sfilata.

Zona filtro - Opportunamente segnalata, sarà dislocata inPiazza CNL (Comitato Nazionale Liberazione). I bandieronisono vietati, ad eccezione di quello della sezione ReggioEmilia. Il S.O.N. è autorizzato a togliere dallo sfilamento i ban-dieroni delle Sezioni che contravvengono alla disposizione.

Decorati al V.M. - Purché in grado di tenere il passo, sianoammessi al corteo con la propria Sezione; in caso contrariopossono sfilare sugli appositi automezzi inquadrati nel primosettore.

Onori al proprio Vessillo - Per le Sezioni che intendono ren-dere gli onori al loro vessillo sarà predisposta, al terminedello sfilamento, una apposita pedana sulla quale dovrà col-locarsi solo il vessillo sezionale scortato dal presidente, men-tre la fanfara e tutta la sezione devono assolutamente conti-nuare sino allo scioglimento. L’operazione non dovrà in alcunmodo interferire con la fluidità del deflusso; il S.O.N. è auto-rizzato a prendere tutte le misure necessarie qualora ciòdovesse verificarsi.

Alloggiamenti collettivi - L’esigenza di predisporre deglialloggi rustici e di limitata spesa per cori, fanfare e GruppiANA che parteciperanno all’Adunata nazionale trova soluzionenella disponibilità di circa 1800-2000 posti letto (branda, len-zuola di carta e due coperte) realizzati in locali opportuna-mente attrezzati di luce, acqua, WC e cassonetti per immondi-zie, presso strutture reperite dalla sezione di Torino, alla qualedovranno rivolgersi direttamente le Sezioni che intendonofruire del servizio prenotando il numero di posti necessari(suddivisi uomini e donne).

Alloggiamenti per le Sezioni all’estero - L’esigenza di garan-tire un adeguato alloggiamento con modesta spesa agli alpinidelle Sezioni all’estero che parteciperanno alla 84ª Adunatanazionale, trova soluzione presso strutture reperite dallasezione di Torino (Comitato Organizzatore).

Campeggi per roulottes e camper - Saranno attrezzati opotenziati con WC e cassonetti per le immondizie in localitàvarie.

Zona per attendamenti - Per la localizzazione rivolgersi allasezione di Torino (Comitato Organizzatore).

Parcheggi per pullman e autovetture - Saranno predispostele aree di parcheggio in prossimità del centro cittadino.

Protezione civile - L’Ospedale da campo sfilerà su automez-zi, gli associati appartenenti alla Protezione civile sfilerannocon tuta arancione in testa a ciascun settore.

Posti di pronto soccorso - Da venerdì 6 maggio a domenica8 maggio sono garantiti dei posti medici avanzati nelle zone digrandi concentrazioni: ammassamento, scioglimento e zonatribune.

TORINO: istruzioni per l’uso

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PROGRAMMA DELL’84a ADUNATAGIOVEDÌ 14 APRILEore 10.45

VENERDÌ 6 MAGGIOore 9a seguireore 11.30a seguire

ore 14ore 16

ore 18

a seguirea seguire

SABATO 7 MAGGIOore 8ore 10.30

ore 12ore 17

ore 18.30

ore 20.30

ore 20.30ore 21ore 21.30ore 24

DOMENICA 8 MAGGIOore 8-8.30

ore 8.45

ore 9

a seguire

Conferenza stampa di presentazione della 84ª Adunata nazionalealla stampa nazionale e locale (segue buffet).

Alzabandiera (Labaro e Gonfaloni Comune e Provincia).Deposizione corona ai Caduti (Labaro e Gonfalone Comune e Provincia).Inaugurazione “Cittadella degli Alpini”Inaugurazione mostre:-Alpini- bozzetti del concorso “manifesto e medaglia 84ª Adunata Torino 2011”- I.F.M.S.Consegna opera di P.C. alla cittàIncontro tra presidente nazionale, consiglieri nazionali e i presidenti delle Sezioni ANAall’estero.Arrivo dei Gonfaloni: Regione Piemonte - Provincia di Torino- Comune di Torino e tutti iComuni della Provincia di TorinoArrivo del Labaro dell’Associazione.Arrivo della Bandiera di guerra, onori iniziali e sfilamento

Onori finali

Visita del presidente nazionale al S.O.N.Incontro con le delegazioni ANA all’estero e delegazioni I.F.M.S. e militari stranieri(segue buffet a invito).Lancio di paracadutisti (eventuale).Messa in suffragio di tutti i Caduti celebrata dall’Ordinario Militare, dall’arcivescovo di Torinoe dai cappellani militari alpiniSaluto del sindaco e del presidente nazionale ANA a tutte le autorità, al consiglio direttivo e ai presidenti di Sezioni ANA. (Segue buffet ad invito).Concerto delle fanfare dei congedati delle Brigate Alpine e carosello della fanfara militare.

Esibizione di cori e fanfare in città e comuni limitrofi.Concerto ufficiale di cori alpini (congedati brigate alpine).Spettacolo “Son e Lumière”Riunione delle fanfare e dei cori in Piazza San Carlo per l’Inno d’Italia

Ammassamento

Resa degli onori iniziali

Sfilamento e resa degli onori a sinistra sulle tribune dislocate in Piazza San Carlo

ScioglimentoAmmainabandiera

Palazzo della Regione PiemontePiazza Castello

Piazza CastelloChiesa San Lorenzo (Piazza Castello)Giardini RealiMuseo Scienze Naturali e Caserma La Marmora

Parco delle RimembranzeMuseo del Risorgimento Palazzo Carignano

Piazza Carignano

Piazza CarignanoSfilamento:Piazza Carignano – via Lagrange – Via Gramsci – Via Roma - Piazza San Carlo– Via Roma – Piazza Castello (fronte Palazzo Madama)Piazza Castello (fronte Palazzo Madama)

Sede S.O.N. (Caserma La Marmora)Teatro AlfieriPiazza Solferino 4Piazza San Carlo o Piazza CastelloPiazzetta Reale

Teatro AlfieriPiazza Solferino 4Piazza Bodoni – Piazza Municipio – PiazzaFusi – Piazza Carignano – Piazza CastelloLocalità varieChiesa San FilippoPiazzetta RealePiazza San Carlo

Zona Largo Vittorio Emanuele – Corso Vinzaglio – Corso G. Ferraris – Corso Duca degli AbruzziCorso Galileo angolo Corso VittorioEmanueleCorso Vittorio Emanuele – Piazza CarloFelice – Piazza Lagrange – Via Roma –Piazza San Carlo – Via Roma – PiazzaCastello – Via Po – Piazza Vittorio VenetoPiazza Vittorio Veneto Piazza Castello

GIORNO/ORA AVVENIMENTO LOCALITÀ

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LE CARTINE DI TORINOPosti tappa, parcheggi, campeggi

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84a ADUNATA - TORINO 2011

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LA COLLOCAZIONE A TORINO DELL’OSPEDALE DA CAMPO ANA NON È ANCORA STATA DEFINITA.SARÀ RIPORTATA SUL SITO DELL’ADUNATA www.adunata2011.it

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COSÌ L’AMMASSAMENTO

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NUMERI UTILIUfficio stampa Adunatac/o Hotel Jolly Ligure, piazza Carlo Felice 85Tel. 011-55641; fax 011-535438cell. 349/1305867 e-mail: [email protected]

Presidenza e segreteria nazionaleANAc/o Hotel Jolly Ligure, piazza Carlo Felice 85

Servizi ANAc/o Hotel Jolly Ligure,piazza Carlo Felice 85Tel. 011-55641; fax 011-535438e-mail: [email protected]

Centro Studi ANAc/o Hotel Jolly Ligure,piazza Carlo Felice 85Tel. 011-55641; fax 011-535438e-mail: [email protected]

Punto incontro e informazioniBook Shop “Al 33”Palazzo Regione Piemonte, piazza Castello 165Tel. 011-4321555

Servizio d’Ordine Nazionalec/o Caserma La Marmora, Via Asti 22Tel. 011-8198594; fax 011-8393062

Sezione A.N.A. di Torinoe-mail: [email protected] Balangero 17Tel. 011-745563; fax 011-7776643

Comitato organizzatore 84a AdunataCaserma La Marmora, Via Asti 22Tel. 011-8198594; fax 011-8393062e-mail: [email protected]

Torino musei - Infopiemontepiazza Castello, ang. via Garibaldi -Torino - Tel. 800 329 329

Polizia Municipale di TorinoVia Bologna 74Tel. 011-4606060

Carabinieri Tel. 112Polizia di Stato Tel. 113Emergenza sanitaria Tel. 118Vigili del Fuoco Tel. 115Guardia di Finanza Tel. 117

1° SETTORE: Inizio sfilamento: ore: 9

• 1ª Fanfara militare;• Reparto Alpino di formazione con bandiera.• Gruppo Ufficiali e Sottufficiali delle TT.AA. in servizio.• Gonfaloni di: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, tutti i Comuni della

Provincia di Torino.• Rappresentanza “Pianeta Difesa”.• 2ª Fanfara militare.• Labaro dell'Associazione Nazionale Alpini.• Bandiera btg. Piemonte.• Stendardo U.N.I.R.R.• Stendardo Istituto Nastro Azzurro.• Alpini decorati, mutilati e invalidi su automezzo.• Rappresentanza equipaggio NAVE ALPINO con striscione.• Rappresentanza I.F.M.S. e Militari stranieri.• C.C.I.O. (Centro Coordinamento Interventi Operativi) della P.C. • Rappresentanza Crocerossine.• Ospedale da campo.

2° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 9.30

• Alpini di ZARA - FIUME - POLA.• Sezioni all’estero: Fanfara militare francese - FRANCIA - SUD AFRICA - ARGENTINA -

AUSTRALIA - BRASILE - CANADA - NEW YORK - COLOMBIA - PERÙ - CILE - URUGUAY -VENEZUELA - BELGIO - LUSSEMBURGO - GRAN BRETAGNA - NORDICA - GERMANIA -BALCANICA CARPATICA DANUBIANA - SVIZZERA.

3° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 10

• Protezione civile 4° rgpt.;• Sezioni del Centro Sud e isole: SICILIA - SARDEGNA - BARI - NAPOLI - LATINA - ROMA -

MARCHE - MOLISE - ABRUZZI.• Sezioni della Toscana: FIRENZE - PISA/LUCCA/LIVORNO - MASSA CARRARA.

4° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 10.30

• Protezione civile 3° rgpt.;• Sezioni del Friuli - Venezia Giulia: TRIESTE - GORIZIA - CARNICA - GEMONA - CIVIDALE -

UDINE - PALMANOVA - PORDENONE.• Sezioni del Trentino - Alto Adige: BOLZANO - TRENTO.• Sezioni del Veneto: CADORE - BELLUNO - FELTRE - VALDOBBIADENE - VITTORIO VENETO

- CONEGLIANO - TREVISO - VENEZIA - PADOVA - ASIAGO - MAROSTICA - BASSANO DELGRAPPA - VALDAGNO - VICENZA - VERONA.

5° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 13.30

• Protezione civile 2° rgpt.;• Sezioni della Lombardia: TIRANO - SONDRIO - COLICO - LUINO - LECCO - VARESE -

COMO - MONZA - MILANO - PAVIA - BERGAMO - CREMONA - SALÒ - BRESCIA -VALLECAMONICA.

• Sezioni dell'Emilia - Romagna: PIACENZA - BOLOGNESE ROMAGNOLA - MODENA - REGGIOEMILIA - PARMA.

6° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 16.00

• Protezione civile 1° rgpt.;• Sezioni della Liguria: LA SPEZIA - GENOVA - IMPERIA - SAVONA. • Sezione della Valle d’Aosta: AOSTA• Sezioni del Piemonte: DOMODOSSOLA - OMEGNA - INTRA - VALSESIANA - NOVARA -

BIELLA - IVREA - VERCELLI - ACQUI TERME - ALESSANDRIA - CASALE MONFERRATO - ASTI- SALUZZO - CEVA - MONDOVÌ - CUNEO - PINEROLO - VAL SUSA.

7° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento ore 19.00

• Sezione TORINO • Gonfalone Comune di Bolzano con striscione ARRIVEDERCI A BOLZANO• Gruppo di 139 Bandiere a ricordo dei 139 anni del Corpo degli Alpini.• Rappresentanza del Servizio d’Ordine Nazionale.

N.B. I RIFERIMENTI ORARI SONO PURAMENTE INDICATIVI E POTRANNO SUBIRE VARIAZIONI IN PIÙ O IN MENO

ANCHE IN MISURA SIGNIFICATIVA

ORDINE DI SFILAMENTO DELLE RAPPRESENTANZE E DELLE SEZIONIPER L’84ª ADUNATA NAZIONALE – TORINO 7 - 8 MAGGIO 2011

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84a ADUNATA - TORINO 2011

364-2011

Elenco Farmacie Torino serali e notturne

Il Villaggio dei partner Adunata

Nel centro di Torino, all’interno dei Giardini Reali, è allestito il Villaggio cheospita i partner commerciali dell’Adunata. È suddiviso in tre grandi aree tema-tiche:

- Il Villaggio dei partner, in cui sono presenti le aziende partner dell’evento che alsuo interno promuovono e vendono i propri prodotti ufficiali e offrono servizi; nelVillaggio sono inseriti anche gli stand delle associazioni di volontariato e ONLUS.

- L’expo del territorio, dedicato alle piccole aziende piemontesi, dalla gastronomiaall’artigianato di qualità, che presentano i propri prodotti; la presenza è coordinatadalle principali associazioni di categoria del territorio.

- La grande ristorazione, lo spazio dei padiglioni della ristorazione è diventato, nelcorso degli anni, un punto di riferimento per gli alpini e per tutti i partecipanti all’A-dunata, dove è possibile mangiare bene ad un prezzo competitivo.

L’ufficio stampa Adunata sarà ope-rativo a Torino presso l’Hotel Jol-

ly Ligure, in piazza Carlo Felice 85, dagiovedì 5 a lunedì 9 maggio; tel. 011-55641; cell. 349-1305867; fax n. 011-535438; indirizzo sito internet:www.ana.it; e-mail: [email protected]’ufficio stampa – riservato ai giorna-listi e fotografi professionisti – rila-scia le tessere stampa di accredito perl’Adunata. I giornalisti e pubblicistipotranno richiedere le tessere stampasoltanto se muniti di tesserino del-l’Ordine nazionale o se accreditati dauna testata giornalistica tramite fax olettera su carta intestata riportantenome e indirizzo della testata e nomee dati identificativi dei giornalisti opubblicisti. I fotografi e/o teleopera-tori potranno chiedere l’accreditopresentando un documento compro-vante la loro attività professionale. �

UFFICIO STAMPA ADUNATA

Gadget dell’Adunata

All’Adunata di Torino, pressol’Hotel Jolly Ligure (piazza Car-lo Felice, 85), sarà aperto dal 5

al 7 maggio l’ufficio della ServiziANA, dove sarà possibile richiederecravatte, cappelli, libri e gadget vari eprenotare i DVD dell’Adunata (la listacompleta è su www.ana.it, nella se-zione “gadget”). In particolare, si po-tranno acquistare sei versioni dellecravatte, compresa quella confezio-nata per il 91° dell’ANA e per il 150°dell’Unità d’Italia (nella foto).

*I gadget ufficiali dell’84ª Adunata (ab-bigliamento, t-shirt, felpe, cappellini,spille, libri, oggettistica, ecc.) potran-no essere invece acquistati al book-shop “Al 33 - le giargiátole d la Adu-nata” (le giargiátole in piemontesesono i piccoli oggetti con scarso va-lore economico, ma di grande valoreaffettivo), in piazza Castello, 167 (an-golo via Palazzo di Città), aperto dallunedì al venerdì dalle ore 15 alle 19;sabato e domenica ore 10-12, 15-19. �

Aeroporto Pertini, punto di accoglienza

Dal 15 marzo 2011, all'aeroporto Sandro Pertini di Torino-Caselle, è stato allesti-to un punto accoglienza per gli alpini. È gestito dal Consorzio Torinese Auto-servizi (www.ctataxi.it), con il quale la sezione di Torino ha concluso un accor-

do commerciale per garantire tariffe scontate a tutti i soci ANA. �

PARTNER DELL’84ª ADUNATA– Acqua Eva– Antica Grapperia Bosso– Associazione Strada Reale dei Vini To-

rinesi– Barbero– Birra Moretti– Bolaffi (che ha realizzato una lamina

celebrativa dell'Adunata, i collezionistila possono acquistare tra i prodotti uf-ficiali dell’Adunata)

– Dealp – Distilleria Erboristica Alpina– Due Emme– Giemme– Majani 1796

– Neronobile– Paniere dei Prodotti Tipici della Provin-

cia di Torino– Unicredit

PARTNER EXPO DEL TERRITORIO– CIA, Confederazione Italiana Agricoltori– CNA, Confederazione Nazionale dell’Ar-

tigianato e della Piccola Media Impresa– Confartigianato– Confcooperative

PARTNER GRANDE RISTORAZIONE– Giovanni Poni Catering– Mazzucato Food&Service �

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ritrovo nel piazzale della vecchia stazio-ne ferroviaria Cuneo Gesso (in viale Vec-chia Stazione); ore 17,30, saluto del presi-dente nazionale Perona e apertura dellamostra temporanea “Alpini Campagna diRussia” e progetto "Memoriale della Di-visione Alpina Cuneense e della Provin-cia di Cuneo in Armi"; ore 18,30, l’autoreMario Tonini presenta il libro “Don Rinal-do Trappo: uomo, alpino, prete”: unospazio della mostra è riservato a donTrappo; a seguire, rinfresco e festa ai re-duci nei locali adiacenti alla mostra; ore20,45 concerto dei cori “La Baita” di Cu-neo e “Stella Alpina” di Alba al TeatroMonviso (in corso XX settembre). �

Il 4 maggio, in occasione dell’Adunataa Torino, sarà inaugurata a Cuneo nel-l’ex stazione ferroviaria di Cuneo

Gesso, una mostra temporanea (apertadal 1° all’8 maggio) intitolata “Alpini nellaCampagna di Russia” e sarà presentato ilprogetto "Memoriale della Divisione Al-pina Cuneense e della Provincia di Cu-neo in Armi" (www.memocuneense.it). Il progetto del Memoriale nasce nel2007. Sull’onda di entusiasmo dell’Adu-nata nazionale a Cuneo, il comitato dipresidenza della sezione ANA diede l’in-carico ad alcuni componenti del Comi-tato organizzatore Adunata e dell’Asso-ciazione “Tracce di memoria” di verifica-

re la possibilità di realizzare un Memoria-le della Divisione alpina Cuneense, conl’intento di mantenere viva la memoriadelle penne nere.Il Comitato per il memoriale, costituitosinel 2009, ha individuato nell’ex stazioneferroviaria di Cuneo Gesso il luogo idea-le per allestire lo spazio espositivo; la su-perficie è stata concessa in comodatodal Comune grazie all’accordo con l’enteferroviario. Il progetto preliminare è sta-to curato dallo studio Kuadra di Cuneo.Questo il programma della manifesta-zione “L’eco dell’Adunata” di mercoledì 4maggio alla quale parteciperà il presi-dente nazionale Corrado Perona: ore 17,

Il 4 maggio sarà presentatoil Memoriale della Cuneense

La caserma La Marmora è tornata adessere una struttura viva, grazie al-l’opera dei nostri alpini ed all’aiuto

di due imprese locali. Con diecimila oredi lavoro dei nostri volontari e l’aiuto fi-nanziario della Regione Piemonte perl’acquisto dei materiali, oggi la casermaLa Marmora, sita a pochi passi dal centrostorico di Torino, è pronta ad ospitarepiù di milleduecento persone nei proprialloggiamenti completamente ristruttu-rati. Tutti i servizi della caserma sono sta-ti rimessi in funzione: camerate, docce,servizi igienici e cucine sono tornati adessere pienamente operativi. Nei saloniche furono del circolo ufficiali e sottuffi-ciali, sono oggi insediate la sede operati-va del Comitato Organizzatore dell’Adu-nata e la segreteria. Verranno alloggiatiall’interno della caserma gli alpini delleSezioni all’estero, della Protezione civileANA, del Servizio d’Ordine Nazionale edel Servizio Sanitario. I restanti posti sa-ranno messi a disposizione degli allog-giamenti collettivi. Conclusa l’Adunata,la caserma sarà messa a disposizionedelle associazioni d’arma che vorranno –con raduni a Torino - celebrare il 150° nel-la prima capitale dell’Italia unita. Nelle foto: la facciata della caserma e lasala del Circolo ufficiali dove è insediatoil Comitato Adunata. �

La caserma La Marmora rinasce grazie agli alpiniOspita il Comitato Adunata, accoglierà 1.200 penne nere

Una foto del Comitato organizzatore della 84ª Adunata nazionale di Torino, scattata alla Caserma La Marmora nel corso di una riunione, con al centro il presidente e consigliere nazionale Nino Geronazzo e, alla sua destra, il presidente della Sezione Chiosso.

La Caserma La Marmora.

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84a ADUNATA - TORINO 2011

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Per tutti gli italiani Torino è sempre stata la città industria-le per antonomasia, un po’ grigia, un po’ riservata, l’esattocontrario di quella che si può scoprire oggi visitandola.

Dalle Olimpiadi invernali del 2006 in poi, i torinesi si sono ri-scoperti abitanti di una città viva dove sono stati valorizzati iluoghi simbolo di una dinastia, quella sabauda, con una voca-zione turistica tenuta nascosta per troppo tempo. La lunghezza dei suoi viali alberati, l’eleganza delle sue piazze,che un’amministrazione comunale lungimirante ha saputo re-staurare e donare ai cittadini, prive di auto, ne fanno una cittàapprezzata e visitata per tutto il corso dell’anno per le sue bel-lezze e le innumerevoli manifestazioni di richiamo internazio-nale.Il 2010 si è lasciato alle spalle i 2.000.000 di visitatori per l’o-stensione della Sindone e questo 2011 si prospetta altrettantoimportante per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.

*Proprio in questa occasione riaprirà a Torino il Museo Naziona-le del Risorgimento Italiano, il più antico e il più noto tra i mu-sei di storia patria italiani, l’unico ad essere “nazionale”, ubicatoin una delle più originali costruzioni barocche: Palazzo Carigna-no, dove nacquero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II e do-ve si può visitare la sede del primo parlamento del Regno d’Ita-lia, prima che fosse trasferito a Firenze, nel 1865. È un museocompletamente rinnovato, moderno e accattivante allo stessotempo che attraverso un percorso di 30 sale, ognuna caratteriz-zata da un colore, racconta come gli italiani divennero nazione.Il visitatore è accompagnato in un lungo viaggio che parte dal-la rivoluzione francese e si conclude con la prima guerra mon-diale.Tra i protagonisti della storia patria ci sono anche gli alpini: ilmuseo, infatti, conserva ed espone numerosi cimeli e ricordi diquesto Corpo. Non si potrà dunque perdere l’occasione di visi-tarlo, anche perché il direttore, Roberto Sandri Giachino, è unalpino, ed accoglierà nelle sue sale le penne nere che il prossi-mo maggio saranno a Torino offrendo la possibilità di un in-gresso a prezzo ridotto: 2 euro, invece di 7. Museo Nazionale del Risorgimento, via Accademia delleScienze 5, Torino tel. 011-562.11.47. Orari dalle ore 9 alleore 19 dal martedì alla domenica. www.museorisorgimentotorino.it

*Il Museo Egizio. Fondato nel 1824 come Regio Museo delle An-tichità Egizie, secondo solo a quello del Cairo, espone circa6.500 reperti e più di altri 26.000 sono depositati nei suoi ma-gazzini, a disposizione di molti ricercatori i cui studi sono rego-larmente pubblicati.Non basta un giorno per visitarlo a fondo, alcune sale potreb-bero tranquillamente essere dei veri musei autonomi. Dal 2006al piano terra è disponibile “Lo Statuario”, una esposizione distatue monumentali, sfingi, sarcofagi, dei più famosi faraoni e

A spasso, fra storia e arteTORINO È LA CITTÀ DEI MUSEI, TUTTI INTERESSANTI E FAMOSI.

NOI NE SEGNALIAMO ALCUNI…

di Riccardo Blandino

divinità, denominata “Riflessi di Pietra” per la sua particolarescenografia realizzata da Dante Ferretti, premio Oscar 2005 peril film “The Aviator”, di Martin Scorsese. Museo Egizio, via Accademia delle Scienze 6, Torino, tel.011-5617776; www.museoegizio.it.Orari: da martedì a domenica dalle 8,30 alle 19,30 (ultimoingresso alle 18,30). Per prenotazioni ed informazioni te-lefonare al n. 011-4406903.

*La Mole Antonelliana, simbolocome nessun altro di Torino,163,35 metri di altezza, presenteanche sul manifesto della 84ªAdunata, è la sede del MuseoNazionale del Cinema, unico nelsuo genere in Italia e tra i più im-portanti al mondo, 10 anni di vitae 4.500.000 visitatori: un tra-guardo di tutto rispetto per unmuseo che ha fatto scuola percome affascina il visitatore coin-volgendolo nel suo percorso aspirale verso l’alto. Una scenografia curata nei minimi dettaglisi sviluppa nei 3.200 metri quadrati, ideata e progettata dall’ar-chitetto François Confino, uno dei massimi esponenti mondia-li di allestimenti museali, prende per mano il visitatore e loconduce attraverso un percorso che riproduce e gioca con imeccanismi che sono alla base della rappresentazione cine-matografica. È presente inoltre, all’interno della Mole, unascensore ad alto contenuto tecnologico, interamente di cri-stallo, per un balzo di 80 metri sino alla balconata panoramicache consente di ammirare uno dei più affascinanti panorami diTorino e delle Alpi. Museo Nazionale del Cinema, via Montebello 20, Torinotel. 011-8138560-1 www.museodelcinema.it. Orari: dal mar-tedì alla domenica dalle 9 alle 20 (ultimo ingresso alle 19)sabato dalle 9 alle 23 (ultimo ingresso alle 22). Ampio ser-vizio di visite guidate (info e prenotazioni 011-2178540).

*

Foto di Dante Ferretti - Archivio Turismo Torino e Provincia

Foto G. Fontana

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Il Museo Regionale di Scienze Naturali ha avuto origine nel1739 a cura dell’Università diventando nell’800 un importantepolo di ricerca e di esposizione. Probabilmente le “Tigri diMompracem” e “Sandokan” sono nate nelle sue sale, essendolo scrittore Emilio Salgari un assiduo frequentatore del museo,sempre alla ricerca di nuovi spunti per i suoi libri. Un’area delmuseo è allestita come la stiva di una grande nave, quasi un’Ar-ca in cui si possono ammirare i reperti di preziose collezioniscientifiche del ’700, di cui fanno parte molti esemplari di spe-cie ormai estinte. Gli animali esposti, frutto di scambi, acquisti,viaggi, nonché provenienti dai giardini zoologici reali, hannoun’importanza storica eccezionale; significative, in particolare,la collezione ornitologica, con almeno 25.000 reperti, e la col-lezione di anfibi e di rettili, con oltre 20.000 esemplari. Gli ul-timi importanti lavori di riallestimento sono stati eseguiti nel1980, dopo la stipula che dà al museo in comodato d’uso unaparte del prestigioso edificio dell’ospedale San Giovanni Batti-sta, progettato nel 1680 dall’architetto Amedeo di Castella-monte. Attualmente è articolato, per la parte scientifica, nellesezioni di botanica, entomologia, mineralogia-petrografia-geo-logia, paleontologia e zoologia. Museo Regionale di Scienze Naturali, via Giolitti 36, Tori-no - Numero verde 800.329.329Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiuso il martedìwww.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali

*

Pronto a riaprire i battenti in occasione dei festeggiamenti del150° dell’Unità d’Italia il Museo Storico Nazionale dell’Artiglie-ria è il più antico museo di Torino e affonda le sue radici nellontano 1752 per volere di Carlo Emanuele III. È una straordina-ria collezione di armi del periodo che va dalla preistoria ai tem-pi moderni ubicata nel Mastio della Cittadella, unico edificiorimasto della celebre “ Cittadella” costruita nel ‘500 ma divenu-ta famosa durante l’assedio da parte delle truppe francesi di

Luigi XIV nel 1706. Per evita-re l’assalto dei granatierifrancesi penetrati nottetem-po nei cunicoli sotterraneiperì Pietro Micca, che vistosiattaccato e non funzionandole micce a disposizione, si sa-crificò facendo brillare unamina e chiudendo così l’ac-cesso agli assalitori. A lui èdedicato un museo, del qua-le si possono visitare le gal-lerie sotterranee di Torino erivivere i luoghi dell’assedio. Museo Nazionale dell’Ar-tiglieria, Corso GalileoFerraris, angolo via Cernaia, Torino, tel. 011-5629233 www.arglieria.orgMuseo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino1706, via Guicciardini 7/A, Torino, tel. 011-546317 www.musopietromicca.it

*

Un altro museo pronto a riaprire in occasione dei festeggia-menti è il Museo dell’Automobile, dedicato agli appassionatidelle quattro ruote, che ha sempre seguito l’evoluzione deitempi. Sono esposte ben 80 delle case più famose al mondo,con vetture che alcuni non avranno mai sentito nominare. Per ilnuovo allestimento è stato chiamato l’architetto François Con-fino, autore a Torino dell’allestimento del Museo del Cinema. Ilfilo conduttore è “l’auto osservata come creazione del genio edell’immaginazione umana”. Museo Nazionale dell’Automobile “Carlo Biscaretti diRuffia”, corso Unità d’Italia 40, Torino www.museoauto.ittel. 011-6599872; 011-677666/7Orari: Lunedì 10-14, martedì 14-19, da mercoledì a domeni-ca 10-19, venerdì e sabato 10-21.

*Nato come punto di osservazione delle montagne che circon-dano la città, il Museo Nazionale della Montagna è oggi un po-lo culturale articolato in tre strutture separate ma complemen-tari, una dedicata agli incontri, una alla documentazione e unaalle esposizioni temporanee e permanenti. Tutti i livelli dellearee espositive sono accessibili con un ascensore che sale finoalla vedetta e alla terrazza panoramica esterna, da dove si puòammirare la città. Ubicato su un colle, il “Monte dei Cappucci-

Foto Archivio Turismo Torino e Provincia

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Visita al forte di Exilles…

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e del-l’Adunata nazionale di Torino, la direzione del forte diExilles in alta Val Susa, per tutto il 2011, ad ogni alpino o

aggregato in regola con il tesseramento e in possesso di tes-sera, riconoscerà la tariffa ridotta (4 euro anziché 6 euro)per l’ingresso al forte. Maggiori informazioni su questa sug-gestiva costruzione a baluardo della valle, possono esseretrovate all’indirizzo www.fortediexilles.it �

…e al forte Bramafam

Il 6 e 7 maggio, in occasione dell’Adunata di Torino e del150° dell’Unità d’Italia, il Forte Bramafam di Bardonecchia(Torino) osserverà un’apertura straordinaria a prezzi ri-

dotti: il biglietto d’ingresso costerà 3 euro (anziché 4,50).Il sito e il museo sono curati dall’Associazione per gli Studidi Storia e Architettura Militare, un’associazione di volonta-riato che dal 1995 ha in affidamento il Forte Bramafam.Per maggiori informazioni: 339-222 72 28, 333-602 01 92;prenotazioni gruppi: tel e fax 011-3112458; www.fortebrama-fam.it e-mail: [email protected] – www.assam.it �

ni”, è sede del Club Alpi-no Italiano che lofondò nel 1874 e che logestisce tuttora, offren-do al pubblico mano-scritti, documenti, dise-gni ed erbari, la fotote-ca con oltre 155.000 im-magini, la Cineteca sto-rica e videoteca, con ol-tre 3.500 titoli di film edocumentari su monta-gne, alpinismo edesplorazione. Ospita,infine, il CISDAE (CentroItaliano Studio e Docu-mentazione AlpinismoExtraeuropeo), che do-cumenta l’alpinismo

sulle vette di tutto il mondo, fornendo informazioni a chi orga-nizza nuove spedizioni. Museo Nazionale Della Montagna “Duca Degli Abruzzi”Club Alpino Italiano – Sezione di Torino www.museomontagna.orgPiazzale Monte dei Cappuccini, 7 – Torino, tel. 011-6604104 – fax 011-6604622. Orario: dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Chiuso il lunedì.

*Come ultime visite, anche se in realtà ne abbiamo tralasciatetantissime, ci trasferiamo nel cuore di Torino, nella centralissi-ma Piazza Castello, dove ha sede Palazzo Madama, primo Sena-to del Regno D’Italia, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte An-

tica. Vi sono esposte le Arti decorative di tutte le epoche: ce-ramiche, oreficerie, tessuti, vetri… Creato nel 1861 dalla Città di Torino per salvaguardare l’enormepatrimonio degli artisti ed artigiani piemontesi aiuta a capirecom’era la cultura e il gusto di una regione alpina e di confine,governata per sei secoli dalla dinastia dei Savoia. In occasionedelle celebrazioni di “Italia 150°” è anche possibile visitare la ri-costruzione della Grande Aula che ospitò dal 1848 al 1861 il Se-nato Subalpino e poi, tra il 1861 ed il 1864, il primo Senato delRegno d’Italia.Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica, piazza Ca-stello, Torino www.palazzomadamatorino.it. Orari: da martedì a sabato: ore 10-18, domenica: ore 10-20Sala del Senato. Da martedì a sabato ore 10-18, Domenicaore 10-20. Prenotazione visite con guida autonoma e conguida del museo: tel. 011-4429911.

*Defilato da piazza Castello, nella piazzetta che prende il suonome, il Palazzo Reale, cuore della corte sabauda e del poterepolitico oltre che residenza dei Savoia sino al 1865 è oggi mu-seo dei fasti Sabaudi. Si possono visitare gli appartamenti reali,eleganti e lussuosi, completi di mobili, orologi, porcellane e di-pinti dei migliori artisti che lavorarono per i re d’Italia. Annessiad esso, i Giardini Reali, progettati da Andreé Le Nôtre, arteficedei giardini di Versailles, ed il Duomo di Torino ove è custoditala Sacra Sindone da poco esposta nella grande Ostensione del2010. Sempre per i festeggiamenti di “Italia 150°” è allestita unaspeciale mostra in cui sono esposti preziosi materiali legati alledonne di Casa Savoia. Adiacenti, ci sono lo storico complessodell’Armeria Reale, la Biblioteca Reale, le segreterie di Stato el’ex Accademia Militare. Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, Torino, tel. 011-4361455– 011-4361557 www.beniarchitettonicipiemonte.it

Altre mostre da vedere: • Armeria Reale, piazza Castello 191, tel. 011-5184358. • Mostra Alpina, via Giolitti 36: “Alpini e l’ambiente”, “Noi alpi-

ni (foto di Isaia)”, “Le nostre montagne (foto don Solero)”.• Caserma La Marmora, via Asti 22, “I manifesti dell’Adunata e

mostra IFMS”. �

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84a ADUNATA - TORINO 2011

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Visita a Infini.to,le stelle da vicino

Infini.to, il mu-seo dello Spa-zio e Planeta-

rio digitale di Pi-no Torinese, inoccasione dell'A-dunata nazionaledi Torino, offre aigruppi alpini lapossibilità di visitare, accompagnatidallo staff scientifico, uno dei piùavanzati musei dedicati all'astrono-mia, e di poter assistere a uno deglispettacoli all'interno del PlanetarioDigitale.Il programma prevede:Venerdì 6 maggio (dalle 14 alle 18):accoglienza e breve introduzione aitemi del Museo con la guida di unastrofisico. Ingresso in Planetario perlo spettacolo “Alla scoperta del cie-lo”. Visita libera al museo. Servizio bare bookshop disponibili all'interno.Biglietto: 6 euro a persona - Prenota-zione obbligatoria dal 15 marzo al 23aprile.Per informazioni e prenotazioni:tel. 011-8118640 (dal martedì al ve-nerdì dalle 10 alle 17 - sabato e dome-nica dalle 14 alle 19).sito: www.planetarioditorino.ite-mail: [email protected] Per contatti con il gruppo di PinoTorinese: Miglioretti, cell. 348-8060504; Grillo, cell. 347-3553090, e-mail [email protected] Gli alpini del Gruppo saranno a di-sposizione dei visitatori per l’acco-glienza e la logistica.

Come raggiungere il museoInfini.to si trova sulla collina di PinoTorinese a circa 10 km dal centro diTorino, in Via Osservatorio 8. È rag-giungibile con mezzi propri (compresii bus), ma è possibile utilizzare anchei mezzi pubblici: linea 30 dei bus inpartenza dal centro di Torino (C.soSan Maurizio, angolo Via Bava), fer-mata Osservatorio. �

Programma per le delegazioni I.F.M.S.

L’arrivo all’Adunata nazionale delle delegazioni I.F.M.S. (Federazione Internazio-nale Soldati della Montagna) è previsto per giovedì 5 maggio. I delegati sa-ranno ospitati a Carmagnola (Torino) all’Hotel San Marco, in via San Francesco

di Sales 18. Tel. 011 9626953 – Fax 011 9715938 – [email protected] –www.sanmarcoalbergo.com. Alle ore 19 riceveranno il saluto del sindaco, alle 19,30 ce-na presso il gruppo alpini di Carmagnola. Venerdì 6 maggio alle ore 20 cena presso il gruppo alpini di Moncalieri, saluto del sinda-co della città o di un suo delegato. Chiuderà un concerto del Coro ANA di Moncalieri. Sabato 7 maggio alle 19,30 cena presso il gruppo alpini di Torino Parella. �

A Torino raduni di 10 associazioni

ATorino gli alpini non saranno i soli a festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia: so-no ben dieci le adunate che da aprile a ottobre si svolgeranno in città, eventiche avranno un forte impatto emotivo e significato.

Il programma dei raduni è stato presentato alla stampa al Palazzo della Regione mer-coledì 9 marzo. I primi ad arrivare saranno i Granatieri di Sardegna, il 15-17 aprile, quin-di il raduno che si annuncia come il più imponente: l’Adunata nazionale degli alpini,che si svolgerà nei giorni 6, 7 e 8 maggio. Pochi giorni dopo (20-22 maggio) arriveranno gli iscritti all’associazione Arma di Ca-valleria ai quali seguiranno quelli dell’Aviazione, dell’Esercito e dell’Arma Aeronautica,che sfileranno assieme; toccherà poi ai Bersaglieri (15-19 giugno), all’Arma dei Carabi-nieri (25-26 giugno) e, il 2-3 luglio all’Assoarma, che comprende 34 Associazioni d’Ar-ma di tutte le Forze Armate italiane.Il 10-11 settembre ci sarà il raduno dell’Associazione nazionale dei vigili del fuoco, se-guito dalla Sanità Militare (16-18 settembre) e infine (1-2 ottobre) dall’International Po-lice Association (IPA), secondo raduno nazionale e primo raduno internazionale delleforze di polizia. �

Il tavolo della presidenza della conferenza stampa in Regione: da sinistra, il presidente delConsiglio regionale del Piemonte Valerio Cattaneo, il presidente della Provincia di Torino AntonioSaitta, l’assessore regionale al Bilancio e alle Pari opportunità Giovanna Quaglia e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino.

Agli alpini e a quanti non potranno essere presenti a Torino sarà possibile se-guire l'Adunata nazionale sul portale dell’Associazione, ana.it, dove, oltre atutti i momenti importanti della manifestazione, domenica 8 maggio, si

potrà vedere la diretta web dell'intera sfilata. I video, di qualità professionale, sa-ranno fruibili dagli utenti che dispongono di un collegamento internet a bandalarga, Adsl o fibra ottica. Nella parte “Video” del portale gli utenti potranno tro-vare anche il video integrale di ogni singola Sezione ANA: il filmato in modalitàVOD (Video on Demand) sarà disponibile entro 60 minuti dal termine del passag-gio della Sezione davanti alla tribuna delle autorità. Per gli utenti di ana.it registra-ti, inoltre, sarà possibile scaricare i video sul proprio computer. L’intera sfilata,suddivisa nelle 81 Sezioni italiane più una parte dedicata alle Sezioni all’estero, ri-marrà in tal modo disponibile per sempre sul portale. La sfilata sarà trasmessa an-che in televisione: le reti saranno comunicate quanto prima sul sito www.ana.it �

La sfilata in diretta su ana.it e in TV

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84a ADUNATA - TORINO 2011

424-2011

CONCERTI CORI A TORINO VENERDI 6 MAGGIOLUOGO INDIRIZZO ORARIO COROChiesa Patrocinio di San Giuseppe Via Baiardi 8 20,30 Corale Rino Celoria (CN)

Coro A.N.A. La Campagnola (BI)Chiesa Resurrezione del Signore Via Monte Rosa 150 20,30 Coro La Bissoca Villanova (AT)

Coro A.N.A. Sezione di Latina Chiesa San Massimo Via dei Mille 28 20,30 Coro Bric Boucie Città di Pinerolo

Coro A.N.A. Baita Caviet Leinì (TO)Chiesa San Michele Arcangelo Corso Vercelli 396 20,30 Coro A.N.A. San Maurizio Canavese (TO)

Coro Alpino "Adunata" (BL)Chiesa San Secondo Martire Via San Secondo 8 20,30 Coro Sezionale A.N.A. di Cremona

Coro congedati Brigata Alpina TaurinenseCoro SMALP

Chiesa Maria Regina della Pace C.so Giulio Cesare ang. Via Malone 20,30 Coro Alpette (TO)

CONCERTI CORI FUORI TORINO VENERDI 6 MAGGIOGruppo A.N.A. Cafasse (TO) Cafasse (TO) 20,30 Coro A.N.A. Sezionale Alpin dal Rosa (VC)Sede A.N.A Moncalieri Viale del Parco 21,30 Coro A.N.A Moncalieri (TO)Comune di San Gillio (TO) Via Roma 6 21,00 Coro A.N.A. Gruppo di Melzo (MI)

CONCERTI CORI A TORINO SABATO 7 MAGGIOCircolo Eridano Corso Moncalieri 88 20,30 Coro A.N.A. Sez.le Monte Cervino (AO)Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris 266 19,00 Coro Monte Dolada

CONCERTI CORI NELLE CHIESE DI TORINO SABATO 7 MAGGIOChiesa S. Maria del Monte dei Cappuccini Via Gaetano Giardino 35 (Monte dei Cappuccini) 20,30 Coro Cantor d'la Meidia - Saluzzo (CN)

Coro La Preara - Lubiara (VR)Duomo San Giovanni Piazza San Giovanni 20,30 Coro Sezione Roma

Coro Sezione Vittorio VenetoChiesa Gran Madre di Dio Piazza Gran Madre 4 20,30 Coro A.N.A. Monterosa - Busto Arsizio

Coro Stella Alpina - Berzonno (Cusio)Chiesa Madonna degli Angeli Via Carlo Alberto 39 20,30 Coro A.N.A. Monte Orsaro - Sezione Parma

Coro Stelle Alpine - Sezione BariChiesa Madonna del Pilone Corso Casale 195 20,30 Coro A.N.A. Oderzo

Coro Stellina di Viù - Lanzo TorineseChiesa Madonna delle Grazie Via Marco Polo 8 20,30 Coro Sezione Udine

Coro La Bissoca - Villanova d'AstiChiesa Madonna delle Rose Via Rosario di Santa Fè 7a 20,30 Coro A.N.A. Amici Miei - Montegalda (VI)

Coro A.N.A. Nikolajewka - Desio - MonzaChiesa Madonna Divina Provvidenza Via Carrera 11 20,30 Coro Valle Belbo (AT)Basilica Maria Ausiliatrice Piazza Maria Ausiliatrice 20,30 Coro A.N.A. Sezione Torino

Coro Sezione Vittorio Veneto Col di Lana Chiesa Nostra Signora SS. Sacramento Via Casalborgone 16 20,30 Coro A.N.A. Prealpi Don Luigi Colnaghi (VA)

Coro Val Pellice (TO)Chiesa San Gaetano da Thiene Via San Gaetano da Thiene 2 20,30 Coro della Neve (Abruzzi)

Coro La Rocca ANA-CAI (Arona)Chiesa Sant'Alfonso Maria De Liguori Via Netro 3 20,30 Coro Alpino Umberto Masotto (VI)

Corale Alpina Valle Maira (CN)Chiesa Sant'Antonio da Padova Via Sant'Antonio da Padova 5 20,30 Coro A.N.A. Alpini Gemona del Friuli

Corale Città di Chivasso (TO)Chiesa San Giovanni Evangelista Corso Vittorio Emanuele 13 20,30 Coro Acqua Ciara Monferrina Acqui

Coro CAI -A.N.A - Cinisello BalsamoChisa Santa Rosa da Lima Via Bardonecchia 85 20,30 Coro A.N.A. Friuli Monte Cavallo (PN)

Corale Alpina Monasterolese (TO)Via Santa Teresa di Gesù Via Santa Teresa 5 20,30 Coro A.N.A. Penna Nera (VA)

Coro di Canossa A.N.A. Reggio EmiliaChiesa San Dalmazzo Via delle Orfane 9 20,30 Coro A.N.A. Sezionale Alpin dal Rosa (VC)

Coro Varade CAI Varallo (A.N.A. Valsesiana) (VC)Chiesa San Domenico Via San Domenico 20,30 Coro A.N.A. Monte Alto Rogno (BG)

Coro A.N.A. Sovere (BG)Chiesa San Filippo Neri Via Maria Vittoria 5 20,30 Coro congedati Brigata Cadore

Coro congedati Brigata TaurinenseCoro congedati Brigata TridentinaCoro congedati SMALP

CONCERTI CORI FUORI TORINO SABATO 7 MAGGIOChiesa San Filippo Via V. Emanuele - Chieri (TO) 20,30 Coro Arco Alpino Chieri (TO)

Coro A.N.A. Sez. Soreghina (GE)Chiesa San Giorgio Bairo (TO) 20,30 Coro A.N.A. Sezionale Alte Cime (BS)

Coro Città di LuinoTeatro San Giovanni Bosco Via Stupinigi 7, Cascine Vica Rivoli (TO) 20,30 Coro A.N.A. Bassano del GrappaChiesa San Nazario M. Piazza delle Chiese 2, Villarbasse 20,30 Coro Congedati Orobica Gruppo A.N.A. Givoletto Givoletto (TO) 20,30 Coro A.N.A. Alpini Val CavallinaCollegiata Santa Maria della Scala Piazza Vittorio Emanuele II, Moncalieri 20,30 Coro A.N.A. di Creazzo (VI)

21,30 Coro A.N.A. Moncalieri (TO)21,30 Coro A.N.A. Italo Timallo di Voghera (PV)

Teatro "Le Glicini" Pino Torinese (TO) 21,00 Coro A.N.A. Grigna Sezione di LeccoMunicipio di Brandizzo Via Torino 121, Brandizzo 21,00 Coro A.N.A. Preganziol (TV)

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434-2011

Chiesa San Francesco d'Assisi Via San Francesco d'Assisi 11 20,30 Coro A.N.A. Stella del Gran Sasso - AbruzziCoro Alpini Novale - Valdagno (VI)

Chiesa San Lorenzo Piazza Castello 20,30 Coro Barbagia - Sardegna (NU)Coro Tre Valli Città di Venaria (TO)

Chiesa San Massimo Via dei Mille 28 20,30 Coro A.N.A. Sezionale Su Insieme (FI)Coro ANA.Sezionale A. Desio - Palmanova

Chiesa San Secondo Martire Via San Secondo 8 20,30 Coro A.N.A. Cervere (CN)Coro A.N.A. Monte Greppino (SV)Coro A.N.A. G. Bedeschi - Gaiarine (TV)

Chiesa San Tommaso Apostolo Via Monte di Pietà 12 20,30 Coro A.N.A. Cittadella (PD)Coro La Genzianella - Mazzè (TO)

Chiesa Santa Giulia Piazza Santa Giulia 20,30 Coro A.N.A. Monte Sillara - La SpeziaCoro Negritella - Torino

Chiesa Santa Rita da Cascia Piazza Santa Rita 20,30 Coro A.N.A. Alpini Porretta Terme (BO)Corale La Marmotta (CN)

Chiesa Sant'Agostino Via Santa Chiara 9 20,30 Coro A.N.A. Gruppo Medio Sangro - AbruzziCoro A.N.A. Alpino Rondinella - Sesto San Giovanni

Chiesa Santi Angeli Custodi Via San Quintino 37 20,30 Coro A.N.A. Sez. Nino Baldi (TS)Coro A.N.A. Valnure - Piacenza

Chiesa SS. Annunziata Via Sant'Ottavio 5 20,30 Coro A.N.A. Alpino La Rotonda - Agliè (TO)Coro A.N.A. Alpini Passons (UD)Coro A.N.A Acqua Ciara - Valdagno (VI)

Chiesa SS. Nome di Gesù Corso Regina Margherita 68/D 20,30 Corale Alpina Ten. Guglio Bracco - SaluzzoCorale Le Tre Valli Saluzzo

Chiesa SS. Pietro e Paolo Largo Saluzzo 20,30 Coro A.N.A. Sezionale TrentoCoro Sot il Bular (UD)

Chiesa Trasfigurazione del Signore Via Spoleto 12 20,30 Coro A.N.A. I Gravaioli (TV)Coro A.N.A. Val Tidone (PC)

Chiesa Gesù Buon Pastore Via Monte Vodice 11 20,30 Coro A.N.A. "Malga Roma" Coro Alpino "Adunata" (BL)

Chiesa Maria Speranza Nostra Via Ceresole 44 20,30 Coro A.N.A. CAI Valbertina-Abbiate Guazzone (VA)Chiesa Madonna Addolorata (Pilonetto) Corso Moncalieri 227 (Piazza Zara) 20,30 Coro A.N.A. Sezione di Latina

CONCERTI FANFARE SABATO 7 MAGGIOSe non diversamente indicato i concerti avranno inizio alle ore 20,30-21

TORINOFANFARE LUOGOCongedati brigata Julia Piazza BodoniCongedati brigata Taurinense Piazza CarignanoMontenero (TO) Piazza Palazzo di Città (Municipio)Pieve di Bono (TN) Piazza San GiovanniAss.ne Filarmonica Felettese (TO) Piazza StatutoColle di Nava (IM) Piazza B. ConsolataSezione Palmanova Piazza CLNPrezzate (BG) Piazza Carlo FeliceAlpina di Roppolo (SP) Gran MadreAlpina Monregalese (AL) Parco della PellerinaAlpina Valchiese (Salò) Piazza Carlo AlbertoAlpina di Borsoi (Belluno) Teatro dei Giovani, Corso Galileo Ferraris 266, ore 18Corpo Musicale Germagnano (TO) Giardini via Cernaia, angolo via Stampatori (Palazzo Enel)Banda Filarmonica Vergnacco (UD) Via Montebello (Mole Antonelliana)Bassano del Grappa Via Lagrange (zona pedonale)Alpini della Garfagnana (Pi-Lu-Li) Mastio della CittadellaTridentina della sezione di Brescia Parrocchia Santo Nome di Maria, via Guido ReniCorpo musicale “La Baldoria” (VA) Largo Regio Parco

FUORI TORINOCongedati brigata Cadore VenariaCongedati brigata Orobica Berzano San PietroStar of Alps (Salò) Castiglione TorineseBanda Alpina Sorisole (BG) San Maurizio CanaveseStorica della Sezione ANA di Vicenza Castello di Moncalieri, ore 16Filarmonica di Moncalieri (TO) Castello di Moncalieri, ore 17Santa Cecilia Centroitalia di Rieti Castello di Moncalieri, ore 18

CONCERTI FANFARE VENERDI 6 MAGGIOSe non diversamente indicato i concerti avranno inizio alle ore 20,30-21

TORINOFANFARE LUOGOSezione Palmanova Piazza Carlo FeliceMonte Zugna Lizzana (TN) Piazza StatutoBanda Alpina Orzano (Cividale) Chiesa Maria Speranza Nostra, via ChatillonRoppolo (SP) Piazza BodoniSocietà Filarmonica Rivarolese (TO) Piazza Carlo Alberto Corpo Musicale di Germagnano (TO) Piazza San GiovanniBanda Musicale Druento (TO) Piazza CNLUnione Musicale di Inverso Pinasca (TO) Piazza Gran MadreVivaldi di Candiolo (TO) Piazza Solferino

Palazzo Reale (foto di Giovanni Fontana).

Il Duomo (foto di Giovanni Fontana).

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Armi e mezzi blindati, una baseoperativa avanzata, un’area-mon-tagna per i ragazzi con gli istrutto-

ri alpini, una mostra storica, uno standinformazioni per l’arruolamento e un po-sto per l’annullo postale Adunata: saràdavvero speciale, anche con il coinvolgi-mento diretto del pubblico nelle simula-zioni, questa edizione torinese della Cit-tadella degli Alpini che la brigata Tauri-nense allestirà negli splendidi GiardiniReali, alle spalle di piazza Castello.Da cinque anni la Cittadella è il luogod’incontro tra gli alpini di ieri e quelli dioggi, aperto al pubblico dell’Adunata cheper quattro giorni – da giovedì 5 a dome-nica, avrà la possibilità di immergersi nel-la suggestiva esposizione. Tutte le specialità delle Truppe alpine il-lustreranno i mezzi ed equipaggiamentidi ultima generazione in dotazione, suuno spazio verde di oltre 5000 metriquadri con vista sulla Mole Antonelliana.Filo conduttore dell’esibizione sarà la te-stimonianza degli alpini come risorsa peril Paese, impegnati in Italia e all’estero afavore della sicurezza e della stabilità.Molto ricca la proposta del 2011: ai bam-bini e ai giovani visitatori verrà dedicatal’area montagna, dove gli istruttori di al-pinismo militare prepareranno un murodi arrampicata, un ponte tibetano e unapista da sci di fondo artificiale, mentre

Una Cittadella degli Alpini. Specialedi Mario Renna *

appassionati e curiosi potranno salire abordo dei modernissimi blindati Lince indotazione, orientare l’obice FH70/90,assistere alla bonifica di un campo mina-to con il robot e anche provare l’ebbrez-za di essere liberati dai Rangers in una si-mulazione di presa di ostaggi. Novità centrale di questa edizione dellaCittadella sarà la riproduzione di unapiccola FOB, acronimo inglese diForward Operational Base (base operati-va avanzata), ovvero di un caposaldo diquelli realizzati dagli alpini nelle zone piùremote dell’Afghanistan occidentale, do-ve negli ultimi dodici mesi hanno opera-to le brigate Taurinense e Julia. L’internodella FOB verrà riproposto in modo rea-listico, con gli apprestamenti difensivi,gli equipaggiamenti e le tende, il tutto il-lustrato direttamente da veterani dellamissione.Come di consueto verranno presentati ilMeteomont – l’esclusivo servizio me-teorologico del Comando delle Truppealpine incentrato sulla montagna – e i

moderni equipaggiamenti medici e delletrasmissioni in dotazione alle Unità alpi-ne. Ancora una volta, la tenda radio del-la Cittadella collegherà via etere l’Adu-nata di Torino con tutto il mondo, graziealla collaborazione con l’AssociazioneRadioamatori Italiani.Importante spazio verrà consacrato allastoria del Corpo, con l’esibizione all’in-terno della Cittadella di una originalemostra dei cimeli d’epoca provenientidal Museo degli Alpini di Trento, direttodal gen. Stefano Basset.Completeranno il quadro lo stand Info-Team, dove i giovani interessati alla car-riera militare potranno ricevere tutte leinformazioni aggiornate e presentare do-manda di arruolamento, e infine il puntovendita delle cartoline speciali dell’Adu-nata, dove si potrà anche ottenere l’an-nullo speciale delle Poste Italiane. Una sesta edizione della Cittadella, mol-to speciale, grazie alla disponibilità dellaSoprintendenza per i Beni Architettonicie Paesaggistici del Piemonte, e per la ric-chezza degli stand espositivi, dove più dicento uomini e donne delle Truppe alpi-ne interagiranno con i visitatori in unafull immersion che bene si inserisce nel-lo spirito delle celebrazioni del 150° anni-versario dell’Unità nazionale. �

* Maggiore – Ufficiale della brigata Tauri-nense addetto alle Relazioni Esterne

Ètradizione che la nostra Protezionecivile lasci un segno di gratitudine esolidarietà alla città che ospita l’A-

dunata nazionale. A Torino, in accordocon l’amministrazione comunale, i nostrivolontari effettueranno un intervento alParco delle Rimembranze, posto sul Col-le della Maddalena. È un parco con una storia che risale al1923, quando venne deciso di dedicarloai Caduti della Grande Guerra torinesi(4.787, con 29 medaglie d’Oro, ricordaticon altrettante targhe in alluminio). Ven-ne arricchito con alberi di pregio, vialet-ti, acque sorgive e meteoriche. Una Vit-toria alata, alta 18 metri e mezzo in un’u-

L’intervento della nostra P.C.al Parco delle Rimembranze

nica fusione in bronzo (nella foto), costi-tuisce una rarità mondiale per la sua ti-pologia costruttiva. Il tempo ha reso ne-cessari interventi di ripristino, dei viale,dei muriccioli di sostegno, delle staccio-nate, di altro ancora cui provvederannogli alpini nella settimana dell’Adunata.Già nel 1988, preso atto della situazionedi indecorosa trascuratezza e dello statodi degrado dei pali di sostegno delle tar-ghe commemorative, la sezione ANA diTorino decise di intervenire con opere diripristino. La manutenzione, in collaborazione conla Città di Torino, riceverà un ulterioreimpulso nei giorni dell’Adunata. �

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Spesso a Torino sentirete ripetereche "nella città della Mole sononati il cinema, la televisione, la mo-

da, ma che tutto è stato portato via, fi-nendo quasi sempre a Roma".  Una recri-minazione  che, per fortuna, non vale perla gastronomia di cui l'antica capitale sa-bauda continua a mantenere un primatoindiscusso. E dire che i nipoti di Giandujaa tavola sono per loro natura general-mente sobri, buongustai ma non ghiot-toni. Gran parte della notorietà della cu-cina piemontese deriva dalla bontà e ge-nuinità dei prodotti locali,  che negli ulti-mi anni hanno conosciuto una straordi-naria rivalutazione attraverso progettimirati: pensiamo ad esempio ai prodottidel "Paniere della Provincia di Torino", uncatalogo di autentiche prelibatezze, avolte, purtroppo, ignorate o scarsamen-te valorizzate. Una caratteristica dellacucina piemontese sono gli antipasti chemettono a dura prova i commensali condecine di portate: dalla carne cruda, alvitello tonnato, alle acciughe al verde,per non parlare dei salumi, che costitui-scono    una straordinaria "ouverture" perpranzi e cene.Dagli antipasti agli  agnolotti,  piatto clas-sico della cucina popolare piemontese: èinfatti consuetudine utilizzare per il ri-pieno gli avanzi di arrosto dei giorni pre-cedenti, triturati e mescolati fra loro. Purpotendo essere cucinati in diversi modi,sono  essenzialmente quattro le ricettetradizionali: con sugo di carne arrosto,con burro, salvia e parmigiano, con ragùdi carne alla piemontese e in brodo dicarne.Un posto di particolare rilievo occupa labagna càuda (letteralmente salsa cal-da), piatto a base di aglio, burro, olio d'o-liva ed acciughe salate. Per tradizione èuna specialità  tipica del periodo dellavendemmia,  da consumare prevalente-mente in autunno ed in inverno. Una del-le leggende sulla sua nascita vuole pro-prio che venisse preparata per togliere aivendemmiatori il dolce, spesso quasinauseante, dell'uva pigiata. La bagna càuda si consuma intingendovivari tipi di verdure di stagione cotte ecrude (specialmente cardi, cipolle, pepe-

La capitale della tavola è servitaLA CUCINA PIEMONTESE RIVENDICA IL SUO PRIMATO GASTRONOMICO

di Guido Novaria

se di pomodoro), la cognà (mele cotognee pere cotte nel mosto) la saussa d'avijie(una salsa rinascimentale con miele, nocie senape). Nelle "piole" (le vecchie trattorie)  il bolli-to arriva fumante su grandi patti di por-cellana sistemati su un carrello e lo chefsi trasformava in sacerdote, officiandoun vero e proprio rito con coltellaccio eforchettone a due punte: prima vi serviràla testina (il taglio più grasso) poi la sca-ramella e i muscoli. Dopo la triade prin-cipale, gli altri quattro pezzi canonici:lingua, coda, cappone e cotechino. Il ritoconviviale del bollito vuole dosi consi-stenti.

roni, finocchi, foglie di cavolo crude, to-pinambur, patate e tante altre).  Venivaservita in maniera conviviale, con un uni-co contenitore (pèila) posto al centrodel tavolo. Oggi sono diventati tradizio-nali appositi contenitori in terracotta(fojòt) costituiti da una ciotola a cui èsottoposto un fornellino per mantenerecalda la salsa. La bagna càuda può essereaccompagnata da un vino rosso corposo(possiamo usare il Barbera, il Nebbiolo, ilBarbaresco, o il Dolcetto e in particolarela Freisa di Chieri).Altro classico della cucina torinese èil  fritto misto,  "inventato" con  il rito del-la macellazione del maiale, e di altri ani-

Agnolotti. Bollito.

Bagna càuda. Salumi.

mali, per la necessità di non sprecarenulla. In origine il fritto misto annoveravai sanguinacci, il polmone (fricassà bian-ca), il fegato (fricassà neira). Col tempo siè arricchito di nuovi ingredienti e nume-rose sono le versioni: tipici del Monfer-rato sono i fiori di zucca e gli amaretti.Da non perdere il  bollito misto,  piattopiù semplice e monumentale della cuci-na piemontese. La carne lessata in acquae sale con un bouquet di verdure enient'altro: niente condimenti elaborati,niente intingoli. La carne da gustare sem-plicemente bagnando i bocconi nel saleoppure con la classica sfilata di salse: ilbagnetto verde (a base di prezzemolo,acciughe e aglio), il bagnetto rosso (a ba-

Tutti i gusti  in tavola in Piemonte posso-no essere soddisfatti con prodotti tipicidella regione. Dagli aperitivi ai famosi gris-sini torinesi (les petites baton de Turin, dicui era ghiotto Napoleone),  ai saporitiformaggi, senza dimenticare i dolci  pro-dotti da maestri pasticceri: dal bonèt(berretto) con cioccolato e amaretti, allepiccole bignole, alla panna e pasticcini va-ri, dalle torte, soprattutto alle nocciole eal cioccolato Gianduja, allo zabaglione,dal panettone basso (tipo Galup ossia go-loso) al torrone alle nocciole. Il tutto  an-naffiato da straordinari  vini rossi e bianchi(44 D.O.C. e D.O.C.G.) e spumanti dolci esecchi, per i quali  il Piemonte è famoso intutto il mondo. �

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APPUNTAMENTI ADUNATA

ALPINI DELL’EST EUROPAGli alpini e gli amici dell’Est Europa cheparteciperanno all’Adunata e voglionoincontrarsi a Torino possono contattare laneonata sezione Balcanica-Carpatica-Danubiana ([email protected])nella persona del presidente StefanoBenazzo (ambasciatore d’Italia a Sofia),[email protected] o del vice presidentedon Graziano Colombo, [email protected]

GRUPPO ASIAGOSergio Benso del 10°/’77 aspetta gli artiglieridel gruppo Asiago sabato 7 maggio alle ore 15in piazza Castello lato via Po. Contattarlo alnr. 333-2231618.

REPARTO SANITÀ DELLA TAURINENSEGli alpini del reparto sanità aviotrasportabiledella Taurinense che erano alla caserma Cec-caroni di Rivoli negli anni 1984-85, il coman-dante col. Losno e il vice col. Balbo con ilmagg. Arlati e i s.ten. Cabodi, Parma e Rabajoi-li sono attesi a Torino da Paolo Avagnina, tel.328-4213442; e-mail: [email protected]

8ª CP. MORTAIAppello agli alpini dell’8ª cp. mortai da 107,3°/’35, 1°, 2° e 3°/’36 a 1°/’37: troviamoci in oc-casione dell’Adunata. Contattare SilvanoVenturi, 392-2988163.

MESSA PER I CADUTI DEL 3°Messa per i Caduti del 3° da montagna dellaJulia, sabato 7 maggio alle ore 16 nella chiesadi San Secondo, via San Secondo 8, a Torino.Per informazioni Nunzio Modesto, 368-7863739, oppure 0864-89203.

44ª BATTERIA, GRUPPO LANZOAppuntamento venerdì 6 maggio alle ore 18in piazzetta Reale davanti all’ingresso del Pa-lazzo, degli artiglieri del 1°/’63, 44ª batteria,gruppo Lanzo. Per adesioni contattare Alfre-do Valle, 335-1544774; e-mail: [email protected] Girolamo Rigolon, 0444-694985.

CASERMA MONTEGRAPPA, 1981Carlo Donà (tel. 333-2717954) e Giovanni Ca-pra (328-88397656) aspettano a Torino i com-militoni che nel 1981 erano alla caserma Mon-tegrappa, reparto Trasmissioni, per festeggia-re i 30 anni dalla naja.

UGOVIZZA, 1963Chi era ad Ugovizza (Udine) nel 1963 al co-mando dell’8° Alpini, btg. Gemona? Telefona-re ad Ambrogio Attilio, 347-0789627.

53° CORSO AUCAlpini del 53° corso AUC, SAUSA di Folignotroviamoci a Torino. Contattare Gian LuigiColtelli, al nr. 051-235110.

BTG. CIVIDALE, 20ª CP.Franco Scarsi, vorrebbe riabbracciare i commi-litoni dell’8° rgt., btg. Cividale, 20ª cp., 2° plo-tone, 2°/’37, anni 1958/59 che erano a Civida-le del Friuli. Contattarlo al nr. 333-6046514.

CASERMA PIZZOLATOGli alpini Marco Ivol, Angelo Gaspardino, Da-nilo Favro, Claudio Rima ed Enrico Votteroattendono a Torino i commilitoni che neglianni 1982/83 erano a Trento alla caserma Piz-zolato. Contattare Favro, al nr. 347-6990252.

CASERMA DI PRAMPERO, 1953Ariodante Camosso e Renato Molandrino era-no a Udine, cp. Trasmissioni della Julia, casermaDi Prampero, nel 1953. Vorrebbero riabbracciareanche altri commilitoni in occasione dell’Adu-nata. Contattare Camosso, al nr. 011-9831201.

MESSA PER GLI ARTIGLIERI DEL PINEROLOGli artiglieri del gruppo Pinerolo si danno appuntamento a Torino sabato 7 maggio alle ore 11,per la Messa presso la basilica del Cottolengo, via Cottolengo 14. Per informazioni contattareVernazza, 331-3939827; e-mail: [email protected] oppure Marenco al nr. 340-2746404.

CP. GENIO PIONIERIAppello all’Adunata a tutti gli alpini che han-no partecipato ai campi invernali nel febbraio1974 e che erano nella cp. genio Pionieri, Ab-badia Alpina di Pinerolo, 2° e 3°/’73. Contatta-re Luciano Tamagnone, 349-5010379; oppureGiovanni Bertone, 349-3737283.

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84a ADUNATA - TORINO 2011

474-2011

LUPI DELLA MONTE BIANCOI lupi della “Monte Bianco” si ritroveranno aTorino, via Salbertrand 51, sabato 7 maggiodalle ore 17 presso il gruppo alpini Borgata Pa-rella. Per informazioni e prenotazioni per lacena contattare Lorenzo Gassa, al nr. 348-2633632.

ARTIGLIERI DEL SUSARitrovo a Torino alla caserma Montegrappadegli artiglieri del gruppo “Explorer” del Susa,4° Alpini di Pinerolo, nel 1969. Contattare Ma-rio Nonini, 320-0641737.

51ª CP., 3° PLOTONEGli alpini che hanno fatto il militare alla ca-serma Battisti di Merano nel 1998 e del12°/’97 che erano al CAR alla caserma Edolodi Merano, 51ª cp., 3° plotone, 1ª squadra, sidanno appuntamento a Torino. Telefonare aStefano Brugnola, 339-2998994.

108ª CP. E 34° CORSO ACSGli alpini della 108ª cp del btg. L’Aquila e gliallievi del 34° corso ACS, 3ª e 4ª cp., si ritrove-ranno a Torino, sabato 7 maggio dalle ore 14nella sede del gruppo Borgata Parella, via Sal-bertrand 51. Per informazioni contattare CarloGhilino, 347-6401374.

CASERMA CECCARONIElvo Grazi (tel. 347-5924575) e Vittorio Ampri-mo (tel. 011-9644462) si ritroveranno a Torinocon i commilitoni della caserma Ceccaroni diRivoli, 3°/’47 e 1°/’48. Contattateli.

66° E 67° AUC Rimpatriata sabato 7 maggio alle ore 20 degliAUC del 66° e 67° corso della SMALP. Contat-tare Riccardo Fagotti per il 66°, e-mail:[email protected] oppure Giovanni Stabiliniper il 67°, al nr. 347-4424487.

PARACADUTISTIRitrovo all’Adunata degli alpini paracadutisti albar Neuv Caval’d Brons, piazza San Carlo 155.Contattare Franco Francescon, 335-5929755.

16° CORSO ASC E MORTAISTI DA 127Appuntamento sabato 7 maggio in piazzaSan Carlo dalle ore 16 degli allievi del 16° cor-so ASC della SMALP di Aosta, anni 1959/60.Appuntamento anche per i mortaisti da 127della cp. reggimentale Taurinense che eranoalla caserma Monte Grappa negli anni1960/61, domenica 8 davanti alla loro caser-ma, ore 10-11. Contattare, per entrambi i ra-duni, Agostino Nosenzo, 335-5320603;e-mail: [email protected]

BTG. SUSA, 1965Giovanni Carmagnola aspetta i commilitonidel btg. Susa, componenti della squadracalcio del 4° Alpini che parteciparono altorneo 4° C.d.A., nel 1965 e si classificaronoterzi. Contattarlo al nr. 329-3029066; e-mail: [email protected]

CAVE DEL PREDILErano a Cave del Predil nel settembre del 1968 durante la manovra Carnia-Cadore. Per ritrovarsi a Torino contattare Francesco Bosticardo, al nr. 335-1007530; e-mail: [email protected]

ALLIEVI 12° CORSO ASC Gli allievi del 12° corso ASCsi danno appuntamento aTorino l’8 maggio davanti al-la pizzeria Esposito, corsoVinzaglio 17, dalle ore 10 alle11,30. Contattare Faverio, alnr. 349-4625368.

ALPINI MOTOCICLISTI I soci e i simpatizzanti del-l’Associazione Alpini Moto-ciclisti si danno appunta-mento sabato 7 maggio adAsti, presso il negozioRock’nBike, corso Casale299, dalle ore 11. Seguirà ilpranzo a Montafia per poiraggiungere Torino. Per informazioni contattareEmily al nr. 333-6926940, o visitare il sito www.alpinimotociclisti.it

Partirà proprio da Torino il Giro d’Italia 2011

Il Giro ciclistico d’Italia è uno dei treeventi ufficiali di grande impatto me-diatico scelti, insieme al Festival di

Sanremo e alla Coppa Italia, nell'ambitodei festeggiamenti del 150° anniversariodell'Unità d'Italia. La “Corsa Rosa” esor-dirà proprio nella prima capitale dell'Ita-lia Unita, Torino. Un unico filo condutto-re lega l’Adunata nazionale degli alpini eil Giro d'Italia, eventi legati alla storia, al-la cultura, al cuore del nostro Paese.Il Giro e l’Adunata uniscono il paese,ognuno a suo modo: il primo attraversocittà, paesi, strade, montagne toccherà17 regioni, 60 province e oltre 550 Comu-ni; l’Adunata porta a Torino quelle stesse

regioni, province e Comuni attraversogli uomini, le centinaia di migliaia di Al-pini che arriveranno da tutta Italia e siincontreranno per l’84ª volta. La com-presenza dell'Adunata degli alpini e delGiro sarà un momento ideale per sot-tolineare ancor di più l'Unità del Paese,grazie a due eventi da sempre caratte-rizzati da grandi uomini, capaci di gran-di cimenti. La tappa, una cronometro asquadre, partirà da Venaria Reale perconcludersi in Piazza Vittorio Veneto,nel centro di Torino.

Eleonora StrazioMarketing & Comunicazione

eventi ciclismoNella foto: un’immagine storica del “Giro”, scattata durante una tappa di montagna,

nella quale si nota un alpino incitare un ciclista in un tornante.

APPUNTAMENTI ADUNATA

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84a ADUNATA - TORINO 2011

484-2011

La conta d’laveja, in un librola lunga storiadella Sezione

Gli alpini torinesi quando parlano dellaloro Sezione la chiamano affettuosa-

mente la veja. E con diritto, essendo la primaad essere stata costituita, il 19 febbraio 1920,data del verbale dell’assemblea. Copia di que-sto atto, redatto a mano in bella calligrafia, ènella prima parte del bel volume curato daGiuseppe Bollero e Gianfranco Revello che laSezione ha mandato alle stampe in occasionedel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ai Pa-dri fondatori era venuta l’idea nel dicembredel 1919, in occasione dello scoprimento diuna lapide in onore della Medaglia d’Oro Giu-seppe Garrone, capitano degli alpini cadutosul Grappa. Seguirono le prime riunioni, gli in-contri spontanei di alpini graduati e non, e inpoche settimane la sezione era una realtà.Nasce il “Bollettino mensile”, con il titolo diprima pagina che è quasi un ordine: “Grassoalle scarpe! Sci in spalla!”, che ben rende la vo-lontà degli alpini di continuare ad esserlo, an-che in tempi in cui i reduci venivano accusatidi aver fatto la guerra.Partecipano al primo raduno-convegno sul-l’Ortigara (5 settembre 1920) ed a quelli suc-cessivi di Cortina e di Trento. Ormai la Sezio-ne è lanciata, forte di 549 soci, un aggregato e6 patronesse. Il resto è storia, ben documen-tata dal volume che attraversa il Novecento eche rende testimonianza di spirito alpino, so-lidarietà, fedeltà a ideali che sono i fonda-mentali della società civile, oggi alquanto di-sattesi, talvolta denigrati e derisi. Ma gli alpi-ni, di Torino e tutti gli altri, tirano dritto. �

Così Torino ha celebrato il 150°

Vigilia della festa dell’Unità d’Italia, aTorino. Neanche la pioggia battenteha potuto fermare la festa tricolore:

più di centomila persone hanno infatti par-tecipato alla kermesse nel centro dellacittà dove alle 20,30, nella centralissimapiazza San Carlo, la fanfara della brigataTaurinense ha dato il via alle celebrazionisuonando e cantando l’Inno di Mameli. Lastessa fanfara ha accompagnato l’alzaban-diera a Palazzo Cisterna, sede della Provin-cia, presenti il presidente Saitta, il sindacoChiamparino, il comandante della brigataTauriunense gen. Figliuolo e una nutritarappresentanza di alpini della sezione di

Torino con il presidente Chiosso. Nella città, intanto, la festa saliva di tono: la Moleilluminata con i colori della nostra Bandiera, era uno spettacolo a sé. Nelle piazze, oc-cupate dalle delegazioni delle varie province piemontesi, si succedevano sfilate, ban-de musicali e gruppi in costume, preludio ai fuochi che hanno illuminato la notte edato il via a concerti che, nonostante l’ora tarda e la pioggia, hanno avuto un succes-so di pubblico degno delle notti olimpi-che del 2006. La mattina del 150°, alzaban-diera davanti a palazzo Madama, sede delprimo Senato della storia d’Italia, presen-ti le massime autorità, la fanfara e unacompagnia di alpini, la delegazione dellasezione ANA di Torino, decine di gagliar-detti, labari e vessilli delle altre associa-zioni combattentistiche e d’Arma. Le no-te dell’Inno nazionale sono state accom-pagnate dal canto di migliaia di torinesiche facevano corona alla piazza e chehanno concluso con un lunghissimo ap-plauso. Applausi anche alla fanfara e aglialpini della Taurinense che lasciavano lapiazza al suono della “Marcia dei coscrit-ti”, un abbraccio ideale che è sembrato ilprologo all’Adunata nazionale, ormai alleporte.Riccardo Blandino

Il vessillo della sezione di Torino con altri vessilli di associazioni d’Arma.

Da sinistra: il gen. Figliuolo, il sindaco Chiamparino e il presidente della Provincia Saitta.

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Sfogliando i nostri giornali

Ol Scarpù de Carvìc, gr. Carvico - Sez. BergamoGIOVANI A BERGAMO“…Noi sappiamo da sempre che i giovani danno quello che ri-cevono. E questi giovani a Bergamo hanno ricevuto molto.Gli alpini hanno mostrato un altro modello di vita e in fondoai loro cuori hanno posato il seme della conoscenza… Al no-stro fianco non saranno mai soli, scopriranno che esistequalcosa oltre il vuoto del Grande Fratello, il teatrino dellapolitica, il degrado sociale e culturale. Nella Londra apoca-littica cantata da Joe Strummer può bastare un sorriso persentirsi vivi, nel futuro non scritto di questi ragazzi un alpinosaprebbe ancora indicare il sentiero sicuro verso il rifugio…”.

Nôi sûma alpin - Sez. SaluzzoVOLONTARI DI PC A BARGE“…In poco tempo, caricati i mezzi con le attrezzature ade-guate all’intervento programmato, i volontari si portano al-le falde del vecchio castello di Barge memore di antiche ge-sta medioevali… Ognuno sa ciò che deve fare e ciascuno siesprime secondo le proprie possibilità e il proprio impe-gno… Infine il castello campeggia nuovamente con tutta lasua vetusta maestà dall’alto dei poggi che dominano la no-stra invitante cittadina di Barge”.

Nun dla pèna néra - Sez. NovaraTRE NOVITÀ“Le novità sostanzialmente sono tre: la prima sarà l’incorpo-ramento del nucleo cinofilo Laika tra le fila della nostra Pro-tezione civile. La seconda novità in effetti non è data da unnuovo arrivo ma da un gradito ritorno: la ricostituzione delgruppo di Castelletto Ticino che estinto anni fa, riprende conrinnovato entusiasmo il cammino interrotto… L’ultima manon in ordine di tempo, è il nostro nuovo sito web. Distruttoil vecchio e affidato l’incarico di webmaster all’amico deglialpini Mauro Boles sotto la supervisione del nostro consi-gliere Caviggioli, ora è finalmente una realtà”.

L’Alpin del Vittoriese - Sez. Vittorio VenetoUNA MEDAGLIA… AL MULO“Siamo riusciti con la nostra grande perseveranza, ma per al-cuni piuttosto cocciutaggine, a portare a luglio i muli del re-parto salmerie nella caserma del 6° Alpini di San Candido eda settembre il reparto si è spostato a Tambre, nell’Alpago,ospiti del 7° Alpini di Belluno… Purtroppo dei molti muli cheinizialmente componevano il reparto ne sono rimasti ora so-lo due. Per questo motivo abbiamo inviato alla sede naziona-le ANA una particolare richiesta da trasmettere agli organiministeriali competenti affinchè si possa loro concedereun’onorificenza…”.

Alpin munfrin - Sez. Casale MonferratoI NUOVI MARTIRI“La gravità e il ripetersi delle atrocità perpetrate oggicontro i cristiani in tante nazioni, ultimamente in Iraq, mispingono a non tacere su questi fatti e a farvi riflettere. InAfghanistan cinque uomini americani e tre donne sonostati uccisi: erano medici e facevano parte di una organiz-zazione di volontari cristiani operante in quella nazione afavore della popolazione povera… A Faisalabad (Pakistan)due fratelli di fede cristiana al termine di un’udienza intribunale in cui erano stati riconosciuti innocenti rispettoad una accusa di aver scritto un opuscolo che offendevaMaometto, sono stati barbaramente uccisi in barba allasentenza innocentista del tribunale. Solo nel 2009 sonostati uccisi 37 operatori pastorali, 30 sacerdoti, 2 suore, 2seminaristi e 3 volontari laici… Siamo alle soglie del terzomillennio e l’Islam non può ignorare il principio fonda-mentale e inalienabile della reciprocità e della pacificaconvivenza”.

Don Giuseppe Cesana - cappellano sezionale

La baita di Ginevra, gr. Ginevra - Sez. SvizzeraPENSIERI ALPINI (GUERRA ’15/’18)“Se un alpino ti guarda male vuol dire che ha sete. Quandoun alpino rifiuta un bicchiere, chiamate un medico, il prete eavvisate la famiglia. Un uomo che beve troppo è un ubriaco-ne, un uomo che beve molto ma non troppo è un alpino. Ilbuon senso è la chiodatura morale degli alpini. Se Romaavesse avuto gli alpini, Annibale non avrebbe passato le Alpi.Vale di più un mulo alpino morto che un purosangue vivo.Rispettate i cappellani, sono gli ufficiali di collegamento conil Padre Eterno. L’alpino rispetta le opinioni degli altri mapensa con la sua testa. Camminate nella vita come marciatein montagna: senza fretta e senza fermarsi. L’alpino con lescarpe rotte è come l’automobile con le gomme sgonfie.Quando piove o fa tempesta per l’alpino è sempre festa”.

Sei nappine nuovo, gr. Genova Centro - Sez. GenovaMESSAGGIO DAL CAPOGRUPPO“…Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro (non moltipurtroppo rispetto al numero degli iscritti) che hanno resopossibile lo svolgimento delle molteplici attività in cui sia-mo stati chiamati ad operare. Mi preme quindi sottolineareche è molto importante, oltre al sostegno legato al rinnovodell’iscrizione, che tutti i soci cerchino di presenziare più at-tivamente alla vita del Gruppo partecipando ad esempio al-la cena sociale del mercoledì, frequentando i locali della se-de con più assiduità e offrendo, dove ci sono le capacità, an-che un aiuto materiale. Mi rivolgo inoltre, a tutti gli alpiniche a vario titolo non hanno ancora rinnovato la tessera,esortandoli a farsi carico dell’impegno assunto…”.

494-2011

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504-2011

SPORT

Pizzatti e Vavassori regalanola vittoria a Sondrio

Duecento atleti di 20 Sezioni si sono af-frontati lo scorso 6 marzo al 34° Cam-pionato nazionale ANA di sci alpini-

smo, svolto ad Albosaggia (Sondrio), sullasplendida pista del Meriggio, nel cuore delParco delle Orobie.

“Competizione sì, ma nello spirito alpino ed’amicizia”, ha ribadito più volte il direttoredi gara e responsabile della Polisportiva di Al-bosaggia, l’alpino Franco Parolo. Uno spiritoche si è visto fino dai primi momenti di gara,ai Campei (1.300 metri), dove gli atleti in fasedi riscaldamento si incitavano e dove alcuni lapenna alpina l’hanno fissata ai caschi e l’han-no portata fin sul Pizzo Meriggio, a quota2.350 metri.Campioni nazionali ANA di sci alpinismo 2011,con un tempo eccezionale di poco più di un’o-ra e mezzo, sono Christian Pizzatti e MarcoVavassori della sezione di Sondrio, che hannostaccato di un minuto i vincitori della scorsaedizione, Walter Trentin e Paolo Antoniolidella sezione di Tirano. Medaglia di bronzoper Olves Savaris e Federico Pat, della sezionedi Feltre.Festeggiati speciali l’unica donna in gara, An-na Moraschetti, che ha gareggiato per la se-zione Vallecamonica in squadra con Guido Te-stini (classe 1942), e la coppia più in là con gli

SULLE NEVI DI ALBOSAGGIA, NEL CUORE DELLE OROBICHE, IL 34° CAMPIONATO NAZIONALE ANA DI SCI ALPINISMO

Il percorso di gara si è sviluppato su 14 chilo-metri per 1.580 metri di dislivello e ha alter-nato salite e discese, alcune delle quali nelbosco di larici e passaggi mozzafiato in cresta.Splendido il tempo e perfetto il manto nevo-so, nonostante la temperatura primaverile.Lo sci alpinismo è la competizione più tipica-mente alpina, non solo perché è tecnicamen-te completa, in quanto combina tratti di sali-ta e discesa con gli sci e tratti a piedi, ma so-prattutto perché si gareggia a coppie e si vin-ce grazie alla preparazione atletica, ma anchee soprattutto con l’affiatamento di squadra.

Secondi Walter Trentin e Paolo Antonioli (Tirano),campioni uscenti, al terzo posto Olves Savaris eFederico Pat (Feltre)

di Matteo Martin

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514-2011

Classifica generale: 1°) Christian Pizzatti – Marco Vavassori (sez. Sondrio) 1,35.30; 2°) Walter Trentin –Paolo Antonioli (sez. Tirano) 1,36.34; 3°) Olves Savaris – Federico Pat (sez. Feltre) 1,37.59; 4°) Camillo Cam-pestrini – Roberto Panizza (sez. Trento) 1,41.09; 5°) Eros Pini – Dino Sala (sez. Tirano) 1,42.05; 6°) Amos Ro-sazza Buro – Maurizio Enrici (sez. Aosta) 1,42.21; 7°) Enzo Passare – Corrado Vigitello (sez. Biella) 1,44.40;8°) Paolo Roccon – Ivo Bee (sez. Feltre) 1,45.32; 9°) Enrico Colajanni – Enrico Titolo (sez. Aosta) 1,46.25; 10°)Fermo Maiolani – Mauro Della Maddalena (sez. Sondrio) 1,49.28.Classifica per Sezioni: 1°) Sondrio (1095 punti); 2°) Bergamo (820); 3° Trento (757); 4°) Tirano (657); 5° Feltre(636); 6° Biella (559); 7°) Vallecamonica (387); 8°) Aosta (277); 9°) Valdobbiadene (229); 10°) Torino (217).Classifica alpini in armi: 1°) Daniele Cappelletti – Mirko Penasa (4° rgt. alpini paracadutisti) 1,39.34; 2°)Davide De Podestà (Centro Addestramento Alpino) – Cristian Moro (3° rgt. Alpini) 2,06.55.

anni, composta da Vincenzo Bolandrini (classe1948) e Bortolo Albricci (classe 1953) della se-zione di Bergamo.L’ultima squadra, applaudita con la stessa in-tensità dei primi arrivati, ha tagliato il tra-guardo dopo quasi 4 ore, concludendo unosplendido campionato, frutto, come spiega ilcapogruppo di Albosaggia Dario Bormolini,della costante collaborazione tra le diverserealtà locali: “L’unione fa la forza! Nel Gruppogli alpini sono impegnati nella salvaguardiadell’identità delle nostre tradizioni, non ulti-me le nostre splendide montagne. Il sostegnodella Commissione ANA allo Sport, della se-zione di Sondrio e la collaborazione con la Po-lisportiva di Albosaggia, hanno permessoquesto risultato”. Sono stati oltre un centinaio tra volontari,guide alpine e medici le persone impegnatesul percorso di gara, senza dimenticare quantihanno lavorato a tutta la manifestazione cheha avuto diversi appuntamenti collaterali eha coinvolto l’intera comunità. Si è apertagiovedì 4 marzo con l’incontro nelle scuoleprimarie tra gli alunni, i tecnici della Polispor-tiva e gli istruttori militari del “Gruppo altamontagna” del Centro Addestramento Alpinodi Courmayeur, sui temi della montagna, del-lo sport e della sicurezza in quota. Sabato 5marzo c’è stata l’apertura ufficiale del cam-pionato con il saluto del sindaco di Albosag-gia Graziano Murada, alla presenza del presi-dente della Commissione nazionale ANA alloSport Onorio Miotto, del consigliere naziona-

le Mariano Spreafico, del coordinatore nazio-nale dello Sport Daniele Peli e degli alpini,guidati dallo storico presidente della sezionedi Sondrio Ettore Leali e dal nuovo presidenteAlberto Del Martino. È seguita la sfilata per le vie del paese e laMessa officiata dal prevosto mons. FrancescoAbbiati che, al termine dell’omelia, ha ricor-dato il capitano del 5° Alpini Massimo Ranza-ni, ucciso in Afghanistan, e il valore degli uo-mini che si adoperano per la pace. Il concerto del coro CAI di Milano ha chiuso laserata alla tensostruttura, dove il pomeriggiodel giorno successivo si sono svolte le premia-

Il podio deivincitori. A sinistra, ilpresidente dellaCommissioneANA allo SportMiotto, a destra,il coordinatorenazionale Peli.

Gli atleti in salita sul Pizzo Meriggio.

I primi cinque classificati delle Sezioni con Onorio Miotto (a sinistra) e a destra il capogruppo di Albosaggia, Dario Bormolini.

gradini del podio le medaglie di bronzo Sava-ris-Pat, e d’argento, Trentin-Antonioli, hannoricevuto l’applauso e le congratulazioni delpresidente della Commissione ANA allo Sport,Onorio Miotto. Un’ovazione ha accolto l’oro aChristian Pizzatti e Marco Vavassori che, salitisul gradino più alto, hanno intonato con gli al-pini e gli altri atleti l’Inno nazionale. �

zioni. Sul palco, presenti numerose autoritàlocali, sono stati festeggiati i vincitori. Laclassifica per Sezioni è stata vinta da Sondrioche ha staccato Bergamo di 275 punti; terzaclassificata la sezione di Trento.Il trofeo "Medaglie d'Oro valtellinesi", conferi-to in ricordo degli eroi e dei Caduti, è statoconsegnato alla coppia Bolandrini-Albricci, lapiù anziana regolarmente arrivata al traguar-do. Sono poi stati chiamati gli atleti delle pri-me dieci squadre classificate. Sugli ultimi due

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524-2011

B E L L E F A M I G L I E

Dal gruppo di Collecchio (sezione di Parma)due soci d’eccezione: l’alpino Attilio VILLA-NI, cl. 1912, combattente sul fronte greco al-banese - dove fu ferito - e il figlio Mario, ser-gente alpino del 6° corso ACS che ha prestatoservizio nel 2° reggimento, a Cuneo.

Il presidente della sezione di Valdobbiadene Paolo VANZIN, 3° artiglieria da montagna, 34ª bat-teria del gruppo “Udine”, ritratto con amici e parenti alpini al matrimonio della figlia Marina conDaniele MARCHESIN, 7° Alpini, volontario nella missione Sarajevo negli anni 2000-2001.

Famiglia e amici alpini, riuniti nel giorno del matrimonio dell’alpino Ivan PRETO e di BarbaraBICEGO. Alle spalle della sposa il fratello di Ivan, Alessio, alla sua sinistra il papà della sposaed ex capogruppo di Massignani Alti (sezione di Valdagno), Giovanni. A destra, con il gagliar-detto, il papà dello sposo, Antonio, attuale capogruppo.

Dalla sezione di Treviso Ivan GOTTARDO, cl.’76, btg. logistico “Julia” con la moglie ElisaNARDER e con i genitori: Plinio (papà dellasposa), cl. ’47, conducente alla 13ª batteria delgruppo “Conegliano” e Roberto, cl. ’50, del-l’autoreparto della “Julia”.

Dal gruppo Vagli (sezione di Pisa-Lucca-Livor-no) Moreno BALDUCCI, alpino della “Triden-tina”, il giorno delle nozze della figlia Morenacon Ilario PUGLIA. Nella foto, da sinistra adestra: i cugini della sposa Adriano POLIDO-RI, della “Tridentina” e Loriano COLTELLI,della “Taurinense”, lo zio dello sposo Lorenzo,l’amico Alessio Lorenzi, il prozio dello sposoDomenico COLTELLI e i prozii della sposaMoreno BALDUCCI e Lorenzo MATTEONI,tutti alpini della “Tridentina”.

I fratelli FIORIO del gruppo di Buttapietra(sezione di Verona): da sinistra in piedi, Gior-gio, 6° rgt., btg. “Bassano”, Vittorio, 175ª com-pagnia del 6° Alpini, btg. “Trento”; accosciati,Renato, 5° Alpini, btg. “Edolo” e Daniele del-la “Julia”.

Dal gruppo di Colorina (sezione di Sondrio),l’alpino Doriano CODEGA con la moglieEster GIANATTI, il capogruppo Ivan Pizzinie lo zio Vittorio Codega.

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534-2011

B E L L E F A M I G L I E

Il capogruppo di Forni di Sopra (sezione Carni-ca), nonno Dante COMORETTO, cl. ’38, 8° Al-pini, compagnia comando del btg. “Cividale”, fe-steggia l’arrivo della stella alpina Sara insiemeal papà Lorenzo POLO, cl. ’72, 1° maresciallodell’8° Alpini, btg. “Tolmezzo” e allo zio Omar,cl. ’78, compagnia comando dell’8° Alpini.

L’alpino Mario MELONE, del 9° rgt. della“Taurinense, con la moglie Angela DEL GIU-DICE nel giorno del matrimonio insieme aparenti e amici del gruppo di Scontrone (se-zione Abruzzi): il papà dello sposo Giuseppe,i cugini Umberto, Luigi e Marco.

Massimiliano VERSOLATTO del gruppo diBranco (sezione di Udine), la sposa FabianaBISCONTIN, il cugino Dino Biscontin (a si-nistra), Genio pionieri della “Julia” e l’amico ecapogruppo Massimo Faleschini, RepartoComando e Supporti Tattici della “Julia”.

L’alpino Damiano ZUIANI, 8° reg., btg. “Ge-mona”, festeggia il figlioletto Nicholas nelgiorno del battesimo, con nonno Franco, lozio Savino, il padrino Vanny e alcuni amicicon la penna. Sono soci della sezione di Pal-manova.

Dal gruppo di Vigolo (sezione di Bergamo) ilvecio Battista BETTONI nel giorno del suo80° compleanno, festeggiato dal figlio Fabio,dal capogruppo Eros Cadei e dal responsabi-le alla P.C. Maurizio Vezzoli.

Nel giorno del matrimonio Francesca MO-ROSOLI e Jarno SOZZI ritratti con i rispetti-vi papà: Gaetano (papà della sposa), cl. ’37,155° compagnia mortai del btg. “Gemona”, ca-pogruppo di Vigolzone (sezione di Piacenza)e Mario, cl. ’49, btg. “Tolmezzo”.

L’alpino paracadutista Mario GATTI tiene inbraccio il nipotino Tommaso; a sinistra lo ziodel piccolo, l’alpino Fabio TESSER. Sono so-ci del gruppo “Medaglia d’Oro al V.M. PietroMaset” (sezione di Conegliano).

Antonio NEMBRINI, cl. ’78, e la moglie Lau-ra nel giorno del matrimonio. Sono con lo ziodello sposo, Armando, cl. ’49 - che tiene inbraccio il nipotino Michele - e il cugino Cri-stiano AGUSTONI, cl. ’82. Sono iscritti algruppo di Cenate Sopra (sezione di Bergamo).

Il gruppo alpini di Zero Branco (sezione diTreviso), festeggia le nozze d’oro del socio econsigliere onorario Pasquale BIASIN con lamoglie Ines (al centro nella foto), assieme adalcuni parenti alpini e agli amici del gruppo.Nella foto, in basso a destra, c’è il capogrup-po Adriano Barbazza accanto al vice capo-gruppo Maurizio Borgo.

Dal gruppo di Santa Caterina di Lusiana (sezio-ne di Marostica) papà Michele SOSTER, 7°Alpini, btg. “Feltre”, tiene in braccio il primoge-nito Elia. A sinistra il nonno materno AntonioPOZZA, artigliere da montagna al 6° rgt.

La famiglia TIRONI: da sinistra Dario, cl. ’75, btg.“Gardena”, il nonno Elzio “Lino”, cl. ’26, CAR aMontorio Veronese e il papà Francesco, cl. ’33,della “Tridentina”.

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I N C O N T R I

Alcuni fucilieri alpini dell’8°/’88, caserma Italia di Tarvisio, si sono ri-trovati per il raduno annuale. Messa, onori ai Caduti, pranzo, consegnatarghe ricordo, foto di gruppo e… appuntamento all’anno prossimo.

Gli alpini del btg. Pieve di Cadore, 75ª cp., si ritroveranno a Monte Berico (Vicenza) il prossimo 28 maggio,con i comandanti Zaltron e Audisio. Per informazioni contattare Antonio Corain, 0442-490042; oppure Gui-do Zampiva, 0444-830828.

Gli allievi del 59° corso AUC che erano alla SMALP nel 1970 si sono ritrovati ad Aosta, a 40 anni dall’inizio del corso.

Artiglieri della 35ª batteria, gruppo Vestone, 2° e 3°/’50 nella sede delgruppo di Vestone (Brescia). Dopo 39 anni, hanno incontrato anchel’alpino Marino Medori.

Luigi Biolghini di Orbassano eSeverino Zapelli si sono riab-bracciati all’Adunata di Berga-mo. Cinquantotto anni fa eranonel btg. Bolzano, cp. Comando,brg. Tridentina.

Ritrovo a 37 anni dal congedodegli alpini del 2°/’73 che era-no alla caserma Vodice, cp. ge-nio Pionieri a Bressanone. So-no: Adobati, Perani, Pedrali,Delvai, Berti e Dellai. Per ilprossimo incontro scrivere al-l’indirizzo e-mail:[email protected]

Incontro a Vertova (Bergamo)dopo 57 anni tra Mario Bocchiae Bruno Alt. Erano commilitoninel btg. Cividale, della Julia.

Alcuni ufficiali del 42° corso AUCche erano alla SMALP di Aosta, nel1966. Sono, da sinistra, Bertella, Bus-so (presidente di Pinerolo), Ferreri,Colesanti, Barasolo e Dal Cason.

Erano a Bassano del Grappa nel1960, si sono ritrovati a Capan-nette di Pej. Sono, da sinistra,Piero Bersani, Silvio Armani eGiuseppe Capelli.

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I N C O N T R I

Alpini del 179° corso AUC a 10 anni dalla prima nomina a sottotenen-ti. La foto è stata scattata davanti al castello Generale Cantore con ilcomandante di compagnia, oggi generale, Patrick Farcoz.

Raduno alpini paracadutisti, 1°, 2° e 3°/’65 a Gemona del Friuli con i loro comandanti di allora. Per informazioni sul prossimo incontro contattareAdriano Borgini, 366-2424643.

Di nuovo insieme a Manzano (Udine), gli artiglieri del 3° da montagna,gruppo Udine, caserma Berghinz di Udine, anni 1965-66. ContattareVergilio Braida, 0432-755243.

Ritrovo a 40 anni dal congedo dei mortaisti delle compagnie da 120 edei tre battaglioni del 5° Alpini, con i loro comandanti, gen. Antonelli,magg. Fabbri e gen. Filippazzi.

Comaron, Gallina e Ravasio in-sieme dopo 51 anni all’Adunatadi Bergamo. Nel 1959 erano alcomando brigata della Julia.

In occasione della ricorrenza di Santa Barbara, si sono ritrovati a 45anni dal congedo alcuni artiglieri della 41ª batte-ria del gruppo Agordo, 3°/’65 con l'allora tenenteFranco Chiesa (oggi generale), il ten. Ernesto Ric-ci (ora ten. col.) ed il consigliere nazionale NinoGeronazzo. Nella foto, scattata alla storica Birre-ria Pedavena di Feltre, sono con il past-presidentdella Sezione, Renzo Centa.

Ritrovo a 50 anni dal congedo degli alpini del btg.Gemona, 70ª cp., 8° Alpini a Ugovizza (Udine). Sono:Bardina, Baima, Maccagno, Casetta, Chiapasco, Al-berto e Albera. Per il prossimo raduno contattareGabriele Bardina, 011-9277089.

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CHI SI RICONOSCE? INCONTRIAMOCI! • ALPINO CHIAMA ALPINO

Giovanni Vaccani (nella foto),brg. Julia, 1°/’29, cp. collega-menti, motociclista porta ordi-ni, trasferito nel luglio del ’50alla caserma Di Prampero diUdine, cerca i commilitoni.Contattarlo al nr. 339-1252229.

BRG. JULIA, 1°/’29

CAR di Trento nel giorno del giuramento il 15 giugno del 1949. Con-tattare Pierino Ermacora, 0432-784028.

GIURAMENTO A TRENTO, NEL 1949

Ascensione al Monviso, cp. comando, 4° btg. Mondovì, anni 1957-58.Telefonare ad Antonio Gadaleta, 340-9251214.

CP. COMANDO, ANNI 1957-58

Btg. Cividale, 20ª cp., 2°/’36 a Santuario di Castelmonte nel settem-bre del 1958. Contattare Angelo Basso, 0432-720054.

BTG. CIVIDALE, 2°/’36

Btg. Bassano, 6° Alpini, a Dobbiaco nel 1950. Telefonare a Renato Fior-disaggio, 335-7121755; oppure 380-4528431.

DOBBIACO, NEL 1950

Campo estivo della cp. GenioPionieri di Bressanone, nel 1964.Scrivere a Diego Stedile, 43 Ruede la Poste - Le Fayet, 74190France, tel. 0033-450782015.

CP. GENIO DI BRESSANONE

Il gruppo di Tezze (Trento) cura un piccolo cimitero di guerra chesorge ai piedi dell’Ortigara. Qui sono sepolti 12 militari italiani i cuiresti a tutt’oggi non sono stati reclamati dalle loro famiglie. Questii loro nomi: Giovanni Bellina caporale 5° fanteria - Michele Bossi-ni caporale 6° fanteria - Emilio Leoni soldato 5° regg. genio mina-tori - Giulio Migliorini sottotenente 20° art. - Giovanni Roggerosoldato 5° regg. 19 ª comp. - Pasquale Santagata soldato 5° fante-ria - Pietro Speronello soldato 20° artiglieria - Giuseppe Vittonesoldato 3° Alpini - Giovanni Zingarelli soldato 6° fanteria. Ci sonoanche i resti di tre soldati recuperati ma non identificati. Se qualcu-no dovesse riconoscere da questi pochi dati parenti o conoscenti evolesse altre informazioni può contattare Livio Stefani, al nr. 0461-769134, cell. 348-3694275. Per ricordarli ogni anno, l’ultimo sabato diagosto, viene organizzata una semplice cerimonia e una Messa vie-ne celebrata dal parroco. Al rito partecipano diversi gruppi con i ga-gliardetti, molti cittadini e il sindaco con la fascia tricolore.

IL CIMITERO AI PIEDI DELL’ORTIGARA

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CHI SI RICONOSCE? INCONTRIAMOCI! • ALPINO CHIAMA ALPINO

Gli alpini del btg. Valchiese del22° rgpt. da posizione si dannoappuntamento nei giorni 18/19giugno a Prati di Vizze, nel padi-glione delle feste. Per informa-zioni e per il programma contat-tare Gianni Ghiringhelli al nr.0332-771591; e-mail: [email protected] Luciano Rinaldi, cell.339-3364808.

RADUNO DEL BTG. VALCHIESE

Caserma Trevisan di Bra, btg.Susa, CAR nel luglio del 1968.Contattare Mario Aime, 0171-261293.

CAR A BRA, NEL 1968

Artiglieri da montagna a Saviglia-no, primavera del ’58. Franco So-lio (tel. 0163-860410) cerca in par-ticolare Pier Franco Bertolotti.

SAVIGLIANO, NEL 1958

Artiglieri del 2° da montagna della Tridentina, caserma De Angelis aBressanone, anni 1957-58. Giovanni Grasso (tel. 329-4183664) cerca inparticolare Bruno Roni, indicato dalla freccia.

CASERMA DE ANGELIS, ANNI 1957-58

Pontebba anni 1950/51: 22ª batteria al comando dell’allora cap. Me-neguzzo. Alcuni alpini nella foto: Bolzon, Della Bianca, Panizzo, Qua-glia, Gerometta e Zamparo. Contattare Tiziano Quaglia, 333-5440237.

22ª BATTERIA A PONTEBBA

Tolmezzo anni 1955-56, 8° Alpini, cp. Comando, classe 1933, CasermaDal Cin. Contattare Mirko Lanaro, 11915 Filion st. – Montreal QC H4J1T6 Canada.

8° ALPINI, CP. COMANDO

Campo estivo a Val Ferret (Aosta), btg. Mondovì, cp. Comando, nelluglio del 1959. Contattare Vittorio Giors, 339-4624370.

BTG. MONDOVÌ A VAL FERRET

Si ritroveranno alla caserma Druso di Silandro, nei giorni 28e 29 maggio, gli artiglieri del gruppo Bergamo. Per informa-zioni e programma dettagliato contattare Paolo Moro,349-5276500; e-mail: [email protected] oppure ilgen. Elio Carrara, 035-311122; e-mail: [email protected]

RADUNO GRUPPO BERGAMO

Mario Turani (tel. 338-6076023; e-mail: [email protected]) cerca icommilitoni che nel 1963 erano a Bolzano al Palazzo Alti Comandidel 4° Corpo d’Armata, 1°/’43. Cerca in particolare, Capretti, Pimaz-zoni, Stanchina, Prandi, Tomasini, Trentini, Rota, Patrone, Monaci,Lonardoni e De Maria. Contattatelo.

4° CORPO D’ARMATA, 1°/’43

Ivano Repetti cerca pubblicazioni (libri o riviste) e fotografie, d’epocae attuali, sul btg. Susa del 3° Alpini. Contattare Ivano Repetti – viaRaffaello 42 – 43017 San Secondo Parmense, tel. 347-0192519.

FOTO O LIBRI SUL BTG. SUSA

Massimo Chinaglia (tel. 02-9421034; e-mail: [email protected] notizie dello zio VincenzoD’Ubaldo, nato a Vejano il6/4/1922 e appartenente alla41ª btr. C.A., dichiarato dispersosul fronte russo il 31/1/1943,presumibilmente fra Valuikj eNikolajewka.

VINCENZO D’UBALDO

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S E Z I O N I I T A L I A

Èdurata alcuni mesila celebrazione dei

90 anni di attività del-la sezione ANA diTrento. Proprio perchéradicati sul territoriotrentino (270 Gruppi afronte di 221 Comuni)con 24.500 iscritti, 560volontari (alpini e non)impegnati nella Prote-zione civile, 830 don-ne presenti nell’Asso-ciazione e 4.000 “ami-ci”, si è voluto che tut-to il Trentino parteci-passe con iniziative or-ganizzate nelle valli ol-tre che a Trento città.Perché la storia deglialpini trentini è anche la storia del Trentino. La festa di compleanno è stata il 9-10 ottobre, preceduta il 25 set-tembre dalla mostra aperta nelle gallerie di Piediscatello a Trento.È stato un primo assaggio per ricordare la storia delle penne nere,dagli anni della Legione trentina all’esercito attuale. Furono i Le-gionari, nel 1920, a fondare la Sezione trentina dell’ANA per ricor-dare i loro morti in guerra. Novant’anni costellati di eventi gioiosi e tristi, di solidarietà, di al-truismo, di aiuto a chi ha bisogno: il Friuli innanzi tutto, con l’alpi-no trentino Franco Bertagnolli a chiamare a raccolta tutte le pen-ne nere per aiutare i fratelli friulani. Ma poi tanti altri episodi chesono storie di cuore, di passione, di rispetto e di fiducia che le pen-ne nere hanno saputo conquistarsi giorno dopo giorno in no-vant’anni di disponibilità nei confronti della comunità non solotrentina.

TRENTO Novant’anni di alpini. E di storia

Grazie alla Compagnia delle Figliedel Sacro Cuore Evaristiane - con

la quale gli alpini del Gruppo lavoranoda anni - soci e aggregati del gruppo diArborea hanno una nuova sede. La Ma-dre superiora ha concesso loro in usodue dei container a suo tempo donatidagli alpini della Protezione civile diTrento per realizzare una scuola pro-fessionale e tutt’ora non utilizzati acausa della chiusura dei finanziamentiper le scuole professionali. La struttura,grazie all’opera di tutti i soci, è diventa-ta un luogo accogliente, realizzandocosì un vecchio sogno. La giornata del-l’inaugurazione è iniziata con la Messa

SARDEGNA La nuova sede del gruppo di Arboreaofficiata da don Pier Paolo Mur-gia, parroco di Villaurbana e Sia-manna, che segue da tempo ilGruppo. Dopo la Messa, accom-pagnata da canti e dal violino delmaestro del coro sezionale Ro-berto Ingrosso, il presidente Zu-liani ha formalizzato la nomina a“soci aiutanti” di Teresa, Angela eIsa e a soci aggregati di suor Mar-gherita, superiora della Compa-gnia, e di suor Emanuela. La ceri-monia del taglio del nastro è sta-ta affidata al reduce pluridecora-to Angelo Simula (nella foto conil presidente Zuliani). �

Disponibilità che com-prende anche le mille fe-ste paesane che organiz-zano annualmente e sen-za le quali le centinaia dipiccoli paesi morirebbe-ro: dalla Befana al Carne-vale, dal vin brulé dopola Messa di mezzanottealla festa di Santa Lucia,dalle sagre paesane allefeste degli alberi, com-prese le notti ad assisterei senza tetto. Con l’allorapresidente Giuseppe De-matté e l’allora coordina-tore delle manifestazioniper il 90°, Maurizio Pina-monti, ora presidente,sono state tre le iniziati-

ve principali a conclusione dell’anno celebrativo. La mostra nelle Gal-lerie di Piedicastello, un’opera teatrale dal titolo “Sui monti fioccano”- pièce messa in scena dal Club Armonia di Trento per opera di Ren-zo Fraccalossi - e la sfilata conclusiva, dove gli alpini erano precedutida decine di gonfaloni comunali e dal sindaco con la fascia tricolorea testimonianza di quanto le amministrazioni comunali trentine sonovicine agli alpini, e viceversa. Infine una pubblicazione su tutte le ma-nifestazioni del 2010: “Sui monti fioccano”, con testi e foto curati dadue giornalisti: Andrea Selva e Filippo Degasperi. Un libro tra storia ecronaca, tra foto e personaggi. Quei personaggi che hanno fatto lastoria dell’ANA trentina.Nelle foto: gli alpini trentini schierati nella suggestiva e storica PiazzaDuomo e un momento della sfilata aperta dai gonfaloni. (Foto AgfBernardinatti, Trento)

Roberto Gerola

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Tricolori dappertutto per i numerosi alpini convenuti nella citta-dina della Valle del Velino, dove il gruppo locale, guidato da An-

tonio Santopietro, ha celebrato il 55° della rifondazione nell’ambitodel 10° raduno sezionale. Tante le penne nere d’Abruzzo, quasi alcompleto i gruppi della sezione di Roma, consistenti le rappresen-tanze della sezione di Latina e delle Marche. Hanno partecipato an-che delegazioni delle sezioni di Tirano, Feltre e Verona, presenti 7vessilli e circa 70 gagliardetti.Il sabato alzabandiera e apertura della mostra fotografica nel Palaz-zo comunale: una carrellata sulla vita del Gruppo. Ha fatto seguitolo scoprimento di una targa di dedicazione del museo storico-mili-tare degli alpini ad Emanuele Galgani, fondatore del locale gruppo. Subito dopo il capogruppo ha consegnato il distintivo d’oro ai socicon 50 anni d’iscrizione all’ANA; il sindaco ha poi premiato con me-daglia e diploma quattro giovani militari che hanno fatto servizio al-l’estero con il contingente italiano. Infine la Messa, celebrata dal ve-scovo della diocesi di Rieti, mons. Delio Lucarelli, e la deposizione dicorone ai monumenti e cippi del Paese. Domenica la sfilata, lungo il cui percorso erano assiepate migliaia dipersone. Sul palco era presente anche il senatore Franco Marini, al-pino. Al momento dei saluti il sindaco Faina ha ringraziato gli alpiniper la bella giornata, e il vice presidente nazionale Ornello Capan-

Posizionato nei Giardini di Cor-so Vittorio Emanuele II, il mo-

numento all’artigliere da monta-gna ha avuto vita difficile. Lavori diriadattamento dei giardini, inclusiquelli per il teleriscaldamento,hanno coinvolto anche questomonumento che viene considera-to il mausoleo nazionale degli ar-tiglieri da montagna eretto dagliartiglieri reduci della secondaguerra mondiale. Benemeritoquanto entusiasta promotore del-la nuova sistemazione, il generaleGiorgio Marchetti di Muriaglio. Ilmonumento è stato definitiva-mente (si spera) traslato negli stes-si giardini, denominati “degli arti-glieri” sempre in corso VittorioEmanuele, ma all’angolo con corsoFerrucci. La cerimonia è stata par-ticolarmente solenne. C’erano lafanfara e un picchetto armato della Taurinense, il gen. (allora diDivisione, ora di Corpo d’Armata) Giorgio Battisti, artigliere alpi-no, attuale Capo di Stato Maggiore del Comando Forze Terrestri aVerona, il presidente nazionale degli artiglieri d’Italia gen. VittorioOlivieri, i gonfaloni di Torino (decorato di Medaglia d’Oro), dellaProvincia e della Regione Piemonte, associazioni d’Arma e asso-ciazioni storiche con stendardi e bandiere. L’ANA era rappresentata dal consigliere nazionale Mauro Gatti e

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S E Z I O N I I T A L I AROMA

Il monumento all’artigliere da montagnaTORINO

Antrodoco: raduno sezionale e 55° del Gruppo

dal presidente della sezione di Torino Giorgio Chiosso. Dopo unabreve rievocazione storica, il monumento è stato benedetto dalcappellano della Taurinense don Mauro Capello; poi la lettura dellapreghiera dell’artigliere da montagna, la deposizione di corone e lenote del “Silenzio”. Sono seguiti la celebrazione di una Messa e ilpranzo nella sezione di Torino.Nella foto: il monumento all’artigliere da montagna e lo schiera-mento durante la cerimonia. �

La tribuna d’onore del 10° raduno sezionale.

nolo, nel portare il saluto del presidente e del consiglio nazionaleha ribadito l’impegno degli alpini “dove c’è bisogno di loro”. Infineil senatore Marini, salutando in particolare gli alpini antrodocani,“fratelli a quelli d’Abruzzo”, ha ricordato che “in momenti di gran-de incertezza, come quelli che stiamo vivendo, gli alpini rappre-sentano quei fondamentali valori che non vanno mai smarriti”. �

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Le cerimonie per il cinquantesimo del gruppo di Biganzolo, sezio-ne di Intra, sono iniziate con la Messa celebrata da don Paolo al-

la presenza del sindaco di Verbania Marco Zacchera, dell’assessoreGianmaria Vincenzi, entrambi alpini, del presidente della sezione In-tra, Gianmario Coretta, con il vessillo e i consiglieri sezionali e oltre20 gagliardetti. Il corteo ha sfilato sulle note della fanfara dalla Chiesa al parco Pa-stura, dove sorge la lapide in memoria degli alpini che non sono tor-nati. Due alpini del Gruppo hanno deposto una corona mentre sono

stati resi gli onori alla bandiera e ai Caduti. Ha quindi avuto iniziola semplice cerimonia con il saluto del capogruppo Massimo Os-sola, che ha ricordato gli alpini Caduti in Afghanistan, per i quali èstato osservato un minuto di silenzio. Sono poi intervenuti il sin-daco Zacchera, che ha rievocato momenti ed episodi della suaesperienza di alpino e il presidente della sezione di Intra Coretta(nella foto). Nel parco Pastura è stato offerto un aperitivo. Nel pomeriggio glialpini del gruppo hanno allestito la tradizionale castagnata. �

Due giorni di festa in una Dosolo imbandiera-ta per l’inaugurazione di un piazzale dedica-

to agli alpini, nel quale è stato posizionato unmonumento ai Caduti. Il sabato nella chiesa dei Santi Gervasio e Prota-sio il coro ANA di Cremona si è esibito in unconcerto che ha riscosso grande successo. Do-menica, la cerimonia è stata preceduta dalla de-dicazione di una strada ai fratelli Martelli, im-prenditori benemeriti della comunità dosolese.Poi, il corteo, aperto dalla fanfara alpina di Pon-teranica, ha raggiunto il piazzale degli Alpini. Nu-merose le autorità, fra le quali l’on. Fava vice pre-sidente della Commissione Difesa e il sindaco diDosolo, Vincenzo Madeo, e poi i vessilli di Reg-gio Emilia, Cremona e Parma, decine di gagliardetti e tanti alpini, frai quali, al posto d’onore, c’erano due reduci di Russia: Pasquale Cor-ti e Vando Falchi. Corone sono state deposte al monumento ai Ca-duti, un blocco roccioso del peso di 12 quintali opera dell’artistaPradella, sono seguiti l’alzabandiera e, sulle note del “Silenzio”, la re-

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S E Z I O N I I T A L I AINTRA

REGGIO EMILIA

Biganzolo, il mezzo secolo del Gruppo

sa degli onori agli alpini Caduti, compresi quelli nelle missioni all’e-stero. È seguita la celebrazione della Messa ed in chiusura i discorsidelle autorità. Le parole finali, sono state quelle del reduce PasqualeCorti che si è rivolto ai giovani esortandoli a promuovere la pace af-finché nessuno debba più vivere i momenti terribili della guerra. �

La sfilata, aperta dalla fanfara.

A Dosolo inaugurato il Piazzale degli Alpini

Sopra: la sfilata per il paese imbandierato e, in questa foto,il Piazzale degli Alpini: sulla destra il monumento ai Caduti.

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Si è tenuto a Chiaverano il 58° Convegno della Fraternità Alpinain concomitanza con i festeggiamenti per l’80° di fondazione

del locale Gruppo. La manifestazione è stata aperta il venerdì se-ra con un concerto del coro della sezione di Ivrea, diretto dalmaestro Francesco Pozzo. Sabato sera, presso il salone polifunzionale Guido Mino, è stata lavolta della fanfara sezionale diretta dal maestro Sergio Bonessio.Da segnalare la presenza del presidente della sezione di TriesteFabio Ortolani, della madrina della fanfara Franca Minarini, deglialpini dei gruppi di Arcugnano (Vicenza) e Civezzano (Trento), edegli Chasseurs Alpins della Savoia gemellati con la sezione diIvrea. Domenica mattina sfilata per le vie del paese con il consiglierenazionale Renato Zorio e sette vessilli sezionali: Aosta con il pre-sidente Remo Gobetto e l’ex vice presidente nazionale Carlo Bio-naz, Trieste con il presidente Fabio Ortolani, Valsusa con il vice-presidente Elio Garnero, Torino, Trento, Vicenza e Ivrea, oltre allebandiere delle Amicales del 7° e del 27° Bataillon Chasseurs Alpinsed ai numerosi gagliardetti e tanti alpini.La sfilata ha raggiunto il Parco della Rimembranza dove, dopo ladeposizione di una corona al monumento ai Caduti, sono statipronunciati i discorsi celebrativi e di saluto. Ha fatto seguito laMessa al campo, officiata dal parroco don Camillo Meroni. Altermine è stata deposta una corona al monumento dedicato aglialpini chiaveranesi; infine sono state distribuite le targhe ricordo

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S E Z I O N I I T A L I A

La sezione Carnica ha raccolto e ver-sato su un apposito conto corrente

circa 4.000 euro, frutto della sotto-scrizione tra i vari Gruppi ANA dellaregione, da destinare alla brigata Juliain missione in Afghanistan. La sommasarà destinata ad opere umanitarie afavore di quelle popolazioni e all’am-pliamento dell’ospedale di Herat (co-sto 50.000 euro).Sempre la sezione Carnica ha dotato il3° reggimento artiglieria da montagna,di stanza alla caserma “Cantore” a Tol-mezzo ed ora in missione nella zona diHerat agli ordini del col. Antonino In-turri, di un forno per il pane (3600 eu-ro circa). L’importo è stato raggiuntocon il concorso del Comune, dellaCoopca-Cooperativa Carnica, dellaBanca di Cividale e della sezione Carnica. I nostri artiglieri, oltre al-la normale attività di servizio sono impegnati anche sul territorio afavore della popolazione. Ad Herat, ad esempio hanno inauguratouna nuova stazione idrica. Presenti alla cerimonia, oltre ai militari,rappresentanti del governo provinciale e cittadini della zona, mul-lah compreso. In un’altra località, a Chist-e-Sharif, a 112 chilometrida Herat è stata organizzata una “shoura”, cioè un incontro dei rap-presentanti del governo centrale di Herat con gli anziani, i mullah

CARNICA

IVREA Chiaverano: per l’80° un dono agli anziani

Con il 3° da Montagna aiuti all’Afghanistan

della manifestazione. Il gruppo di Chiaverano, con una sottoscrizio-ne, è riuscito a donare alla comunità un automezzo attrezzato per iltrasporto degli anziani e delle persone diversamente abili: alla ge-stione quotidiana del servizio provvedono gli alpini. �

e i capi dei villaggi circostanti per poter discutere sulle problemati-che di maggiore interesse per l’area. Al termine dell’incontro le pen-ne nere hanno provveduto a dotare gli ambulatori locali di medicina-li, e consegnare materiali per la scuola, vestiti per l’inverno e, infine,hanno offerto il pranzo ai circa 250 convenuti. Da non dimenticareche lo scorso anno la sezione Carnica aveva raccolto 31.054,70 euro afavore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo, garantendo la co-stante presenza della sua Protezione civile. Fausto Coradduzza

Nella foto: un momento della “shoura”, l’incontro con i notabili.

La sfilata, aperta dagli Chasseurs Alpins e dai vessilli.

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Il villaggio di Caviola (circa 630 residenti), nella Valle del BioisAgordino (Belluno), ha visto nascere nel 2002 il proprio gruppo

alpini, simbolicamente dedicato alle Cime d’Auta (Marmolada) cheincoronano a nord l’abitato. L’attività del Gruppo, che oggi contapiù di 100 alpini e 60 simpatizzanti, ha avuto inizio con la ristruttu-razione dell’ex latteria locale, ceduta in comodato d’uso dalla Coo-perativa Sociale per farne la sede del gruppo (nella foto). Già distintosi in numerose iniziative di solidarietà e di valorizzazio-ne e tutela del territorio, nel 2007 il Gruppo ha formato al suo in-terno un nucleo di Protezione civile. Da allora questi alpini non sono mai mancati agli appelli, tanto nel-le proprie valli quanto nel proprio Paese, e infine in occasione delterremoto in Abruzzo: ben diciotto sono i volontari che da Cavio-la sono partiti per le zone del sisma, prestando a vario titolo il pro-prio aiuto. �

Gli alpini del gruppo diCastegnato della se-

zione di Brescia, guidati daGirolamo Bertoglio, insie-me a quelli di Breno dellasezione Vallecamonica conil capogruppo GiacomoDucoli, hanno piantato unacroce di legno di 5 metri dialtezza sulla sommità delMonte Trabucco, in prossi-mità del passo di CroceDomini a quota 2.238. È l’u-nione semplice di duetronchi di larice, rustica e

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BELLUNO

BRESCIA

S E Z I O N I I T A L I A

Una croce sul monte Trabucco

Caviola: 630 residenti, 100 alpini e 60 aggregati

Nelle foto: l’elicottero in prossimitàdella vetta e la croce con gli alpinidei due gruppi. Per proteggerla daifulmini, l’incrocio dei due tronchi -fissati con viti e bulloni di acciaio - èstato coperto da un nastro speciale.

grezza, ma basta guardarla per subirne il fascino,sublimando lo spirito in pensieri alti, e donandoall’animo serenità. È stata portata lassù da un eli-cottero e piantata dopo che era stato preparatoil foro nella roccia, a mano, a colpi di mazza epunte d’acciaio. Ai suoi piedi è stata posta unatarga in marmo con la scritta “Crucifixus – Ba-luardo perenne di Civiltà Cristiana”. Dopo la cerimonia di inaugurazione e benedi-zione, ora svetta a protezione di tutti noi e a pe-renne preghiera per gli alpini Caduti e andatiavanti. Ogni anno sarà effettuato un pellegrinag-gio con due colonne di alpini e simpatizzantiche saliranno da percorsi diversi, per ritrovarsilassù a recitare la Preghiera dell’Alpino. �

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634-2011

S E Z I O N I E S T E R O

Il direttivo della sezione di Perth

Autorità svizzere ospiti del gruppo di Ginevra

Gli alpini del gruppo di Ginevra sono stati invitati ad un ricevi-mento dell’Associazione Sottufficiali, dove hanno potuto in-

contrare alte cariche civili e militari svizzere. Al termine del ricevimento la visita è stata ricambiata ed il mini-stro della Sicurezza ed Affari Militari Isabel Rochat ha visitato lasede degli alpini accompagnata dal presidente del Gran ConsiglioRenaud Gautier, per un brindisi dell’amicizia.Nella foto, scattata nella sede ANA di Ginevra, vediamo, da sini-stra: Franco Vola vice capogruppo, Luciano Caon consigliere,Maddalena Fronda segretaria, Antonio Strappazzon capogruppodi Ginevra, Isabel Rochat ministro della Sicurezza e Affari Militari,Renaud Gautier presidente del Consiglio svizzero, Anna Sempianaconsole generale italiano, Marcello Sartor consigliere. �

AUSTRALIA SVIZZERA

Da Bassano a Montréal

Luciano Bragagnolo, alpino del gruppo Romano D’Ezzelino (se-zione Bassano) si è incontrato con gli alpini della sezione di

Montréal (Canada). Sono, in piedi da sinistra, Ferdinando Bisinella,presidente di Montréal, Bruno Negrello, segretario e Luciano Bra-gagnolo. Sotto, Mario Scremin, Sergio De Paoli e Mauro Filiberti. �

CANADA

AUSTRALIA

Lo scorso anno a Brisbane (Australia) la cerimonia del 4 Novem-bre si è tenuta nella sede della locale associazione calcistica

dopo la chiusura dell’Italo-Australian Centre. C’era poca gente, al-meno rispetto al passato, come ci scrive Massimo Ficca, un aggrega-to residente a Brisbane, perché il numero dei nostri alpini all’esteropurtroppo si assottiglia sempre più. Dopo alcune parole di salutodel presidente sezionale Alfredo Tognini, è iniziata la Messa, moltocommovente e raccolta, celebrata da padre Angelo e accompagna-ta dalla corale Verdi. Al termine un corteo si è mosso fino al monu-mento ai Caduti dove sono state deposte alcune corone offerte daautorità ed associazioni italiane e non. Tra queste anche l’on. TeresaGambaro del parlamento federale australiano. Poi, dopo il silenziofuori ordinanza, il commiato e l’arrivederci al prossimo anno. �

In questa foto, scattata in occasione dell’assemblea generaledel dicembre 2010, è ritratto il direttivo della sezione austra-

liana di Perth dietro a una bella composizione di stelle alpine.Da sinistra: il presidente sezionale Roberto Puntel, il tesoriereGiovanni Lerede, il segretario  Davide Tognascioli, i consiglieriNello Pedrotti  e Bepi Bolzicco, il presidente onorario ArtemioValvassori. �

La foto ricordo con il presidente Alfredo Tognini e l’on. Teresa Gambaro,figlia di italiani e rappresentante al Parlamento Federale per il seggio di “Brisbane”. (Russle photo)

A Brisbane celebrato il 4 Novembre

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Obiettivosulla montagnaUna suggestiva immaginedelle montagne che fannocorona alla città di Torino ela cuspide della MoleAntonelliana che facapolino dalla coltre dinebbia mattutina, quasi asfidare la maestà dellevette innevate.Questa bella foto è deltorinese Enzo Isaia, autoredel libro fotografico “Noialpini”, con prefazione diGiulio Bedeschi, edito nel1969 da “Il Diaframma” erecentemente da Mursia.