A scuola di DSA dislessia.pdfPoi vorrei parlare dei miei compiti: arrivo sempre a mezzanotte e poi...

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A scuola di DSA A cura di Paola Bizzozero e Guendalina Gualdi

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  • A scuola di DSAA cura di Paola Bizzozero e Guendalina Gualdi

  • In questo incontro

    ALCUNI CONCETTI CHECI AIUTANOAutostimaAutoefficaciaLocus of controlMotivazione

    DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTOLA DIAGNOSI E I SUOI

    SIGNIFICATI

    DOPO E AL DI LA’DELLA DIAGNOSI

    DI COSA PARLIAMO:DISTURBO O PERSONA?

  • I COMPITI EVOLUTIVI

    COGNITIVE

    AFFETTIVEEMOTIVE

    SOCIALIMORALI

    DIMENSIONI

  • Con l’inizio della scuola elementare il bambino capisce cosa c’è al di là della struttura familiare

    Valuta le proprie forze e debolezze e nota le differenze con i coetanei

    (aspetto fisico, chi è più o meno simpatico …). Ha bisogno di sentirsi capace e competente

    Nel gruppo sperimenta sentimenti naturali: competizione, frustrazione, gioia, disappunto e ha

    l’opportunità di capire come affrontare le emozioni legate alla vittoria e alla sconfitta.

    I bambini e le bambine tendono a formare gruppi separati per permettere di identificarsi meglio nel proprio sesso

    Fase dell’ATTIVITA’ CREATIVA, DELLA COSTRUZIONE E DELLA

    COMPETENZA (6-12 anni)

  • Il punto di riferimento del ragazzo diviene il gruppo dei coetanei, non più la famiglia

    (segue la moda per essere come i suoi pari …)Paragona i propri cambiamenti fisici

    con quelli dei coetaneiChiarisce la sua identità e la sua sessualità. Comincia a fare

    i conti con i comportamenti sessuali. Aspira ad essere indipendente

    Vuole mantenere la propria intimità

    Fase DELL’ IDENTITA’ e DELLA SEPARAZIONE

    (13-18 anni)

  • ,

  • Rappresenta un giudizio globale su se stessi e sulle proprie capRappresenta un giudizio globale su se stessi e sulle proprie capacitacitàà, che si , che si accompagna ad un senso generale di auto accettazione e ad un attaccompagna ad un senso generale di auto accettazione e ad un atteggiamento eggiamento positivo verso se stessipositivo verso se stessi

    LL’’autostima autostima èè importanteimportante

    perchperchéé incide suincide su::

    Autostima

  • L’autostima è la valutazione che ci diamo, il nostro modo di viverci.

    L’autostima viene determinata da informazioni oggettive

    e soggettive, riferite a diversi tipi di sé:

    • Il sé reale: ciò che crediamo crediamo di essere …

    • Il sé ideale: ciò che desideriamo desideriamo essere …

    • Il sé imperativo: ciò che sentiamo di dover essere dover essere ……

    Autostima

  • La teoria della discrepanza del Sé(Higgins, 1998)

    DISCREPANZASé reale / Sé ideale

    (fallimento nel corrispondere alle

    aspirazioni)

    Sé reale / Sé imperativo(fallimento

    nell’adempiere agli obblighi )

    REAZIONIEMOTIVE

    DelusioneTristezzaDiminuita attivazione fisiologica

    Colpa ImbarazzoAccresciuta attivazione fisiologica

    EFFETTI A LUNGO TERMINE

    Minore autostimaDepressioneMediocre funzionamento del sistema immunitarioMalattia

    Minore autostimaAnsiaMediocre funzionamento del sistema immunitarioMalattia

  • Il senso di Autoefficacia …

    …… ovvero, le convinzioni di una persona di essere in ovvero, le convinzioni di una persona di essere in grado di superare gli grado di superare gli ostacoliostacoli che di volta in volta si che di volta in volta si frapporranno alla messa in atto di un comportamento.frapporranno alla messa in atto di un comportamento.

    La competenza e l’autoefficacia

  • Vi sono 4 meccanismi che contribuiscono a determinare il Vi sono 4 meccanismi che contribuiscono a determinare il nostro senso di Autoefficacia:nostro senso di Autoefficacia:

    1.1. Esperienze personali: Esperienze personali: “In passato ci sono riuscito? Quante volte?”; “Ci sono riuscito grazie alle mie capacità?”

    2.2. Esperienze vicarie: Esperienze vicarie: “Altri ci sono riusciti?”; “Come hanno fatto?” ; “Se ci sono riusciti loro ci riuscirò anch’io?”

    3.3. Persuasione e influenze sociali: Persuasione e influenze sociali: “Secondo gli altri ci riuscirò?”; “Cosa dicono delle mie capacità pertinenti?”

    4.4. Stati fisiologici e affettivi: Stati fisiologici e affettivi: “Mi sento in forma?”; “Il compito richiede molta efficienza?”; “In questo stato sono in grado di funzionare al livello richiesto?”

    Lo sviluppo dell’autoefficacia

  • Nel processo di scelta . . .

    ALTA AUTOEFFICACIA

    • Affrontare compiti difficili con motivazione

    • Porsi obiettivi e si impegnarsi a raggiungerli

    • Nelle difficoltà intensificare l’ impegno e la costanza

    • Recuperare velocemente la propria autoefficacia

    dopo i fallimenti

    • Attribuire l’insuccesso alla mancanza di conoscenze e

    impegno

  • La vita tra destino e controllo:

    IL LOCUS OF CONTROL

    Il locus of control (Rotter, 1966) è una variabile psicologica che indica il grado di percezione rispetto al controllo del proprio destino e degli eventi.

    Rappresenta l’atteggiamento mentale con cui noi sentiamo di essere in grado di determinare le nostre azioni, e i relativi risultati, rispetto al controllo esercitato dal caso e dalle circostanze esterne.

    I risultati di pendono dal destino, non da me,dal mio impegno o dalle mie decisioni

    I risultati ottenuti dipendono da me, dal mio impegno o dalle mie decisioni

  • Di chi è la responsabilità?

    �� Gli alunni tendono frequentemente ad attribuire Gli alunni tendono frequentemente ad attribuire successo e insuccesso a fattori esterni che successo e insuccesso a fattori esterni che sfuggono al controllo soggettivo (fortuna, sfuggono al controllo soggettivo (fortuna, arbitro, compagni, avversari, ecc.), piuttosto che arbitro, compagni, avversari, ecc.), piuttosto che analizzare i meriti e le responsabilitanalizzare i meriti e le responsabilitàà personalipersonali

    �� Importanza dellImportanza dell’’attribuzione attribuzione interna!!!interna!!!

    “Ho preso 7…che fortuna!”“Ho preso 4, sono stupido!”

  • Quali ragioni spingono le persone ad investire energie e impegnonel loro contesto di lavoro?

    Cosa spinge a dare il meglio di sé al lavoro?

    Si riferisce all’attivazione, alla direzione ed alla persistenza di un comportamento.Essa indica il complesso processo delle forze che attivano, dirigono e sostengono il comportamento nel tempo.

    Che cos’è la motivazione?

    La Motivazione

  • La Motivazione intrinseca vsMotivazione estrinseca

    Deriva da fattori esterni, quali i premi, gli elogi, gli incentivi, l’approvazione sociale, lo status

    Deriva da fattori interni all’oggetto (i.e. il lavoro) come l’interesse, la curiosità, il successo e, in primo luogo, il piacere

    provato nello svolgimento dell’attività

    Motivazione

    intrinseca

    Motivazione

    estrinseca

  • Bisogno di competenza

    Autostima

    Autoefficacia

    Motivazione

  • PROVATE A LEGGERE

    C’evra unna volxta un Prinxipec chid amuavva unsa Prinxipexsa ma ellda non coryspondevya il suok amroere.Allorsa luid afferontè daiverxse sdfide pecr attirzare las stua attienxzionne. Unx fiorno sfèidò unex grago myutolto cxasttivo…

  • FRUSTRAZIONE

    SFIDUCIA ANSIA RABBIA

    DISAGIO FATICA

    SENSO DI INADEGUATEZZA

    DEMOTIVAZIONE

    DifficoltDifficoltàà di apprendimentodi apprendimento

  • FRUSTRAZIONE

    SFIDUCIA ANSIA RABBIA

    DISAGIO FATICA

    DEPRESSIONE

    SENSO DI INADEGUATEZZA

    DEMOTIVAZIONE

    DifficoltDifficoltàà di apprendimentodi apprendimento

  • DIAGNOSI SI ?DIAGNOSI SI ?

    DIAGNOSI NO?DIAGNOSI NO?

  • La diagnosi non èun ombrello

  • Comprendere, Accompagnare, Comprendere, Accompagnare, Sostenere la DIAGNOSI Sostenere la DIAGNOSI

  • CLASSE FAMIGLIA

    TERRITORIODOCENTI

    Sofia

    MarcoGiulia

    Luca

    Zorica

    Nieng

    KevinJessica

    Giuseppe

  • COM’E’ FATTA UNA DIAGNOSI?

    • Identificazione del valutatore

    • Motivo dell’invio• Anamnesi e background

    • Condizioni della valutazione• Osservazioni sul comportamento

    • Risultati ai test• Classificazione diagnostica

    • Formulazione diagnostica• Sintesi

    • Indicazioni e suggerimenti

  • DOPO LA DIAGNOSI

    Suggerimenti per la famiglia1.Informarsi del problema:

    Cosa so? Che idea mi sono fatto? A chi posso rivolgermi per avere ulteriori informazioni?

    2. Costruire un dialogo con gli insegnanti:Che idea hanno gli insegnanti?Esiste un referente interno/esterno alla scuola?

    3. Non creare eccessive preoccupazioni e ulteriori fonti di ansia:

    Qual è la mia reazione? Sono preoccupato, spaesato, spaventato, deluso…Con chi posso condividere questi miei sentimenti?

  • 4.Non assillare il proprio figlio sottoponendolo a continui esercizi

    (vedi sopra!)Di cosa ha bisogno mio figlio in questo momento?

    5. Capire che l’apprendimento non riguarda solo ciò che si fa a scuola

    Da 0 a 10 quanto conta per me il successo scolastico?Quali sono gli apprendimenti più importanti della mia vita? Dove, come, da chi ho imparato?

    6. Responsabilizzare dimostrando piena fiduciacrescere è un lungo percorso di separazione alla conquista dell’autonomia…Quali sono i compiti, le faccende quotidiane in cui mio figlio nella vita si sente capace? In quali potrebbe fare un ulteriore passo verso l’autonomia?

    7. Favorire esperienze gratificanti.Cosa gli/le piace fare? Quando lo vedo rilassato e contento, a suo agio?

  • • Spiegategli che la dislessia è molto comune, che probabilmente anche nella sua scuola/classe altri bambini sono dislessici e forse anche nella sua famiglia.(anche in fase di valutazione spiegare al bambino cosa sta succedendo)

    • Portategli molti esempi positivi di persone conosciute o personaggi dislessici.

    • Spiegategli che tutti siamo diversi: tutti abbiamo abilità e strategie differenti.

    • Non parlatene continuamente ma non considerate chiuso l’argomento una volta date le dovute spiegazioni

    DOPO LA DIAGNOSI

  • DOPO LA DIAGNOSI

    • Considerate la diagnosi come un punto di svolta: il passato è alle spalle e ora dovete andare avanti con fiducia pensando alle potenzialità di vostro figlio, rispettando i suoi tempi ed il suo modo di apprendere.

    • Se ci fosse bisogno di un aiuto supplementare, magari per i

    compiti a casa, presentatelo come un’opportunità e non come

    una punizione

    • Fate in modo che i compiti non interferiscano eccessivamente con altre attività che gratificano molto il bambino (sport, feste, ecc).

  • • Comprendere i suoi punti di forza e superare con le strategie giuste ciò che senza di quelle lo limita.

    • Assicuratevi che vostro figlio capisca che la scuola èmolto importante ma è solo un aspetto della vita.

    • Aiutate vostro figlio a trovare la sua strada e non precludetegli dei percorsi per paura che non ce la possa fare: ragionate con lui sulle difficoltà che potrebbe incontrare e sostenetelo ogni volta che cerca di realizzare i suoi sogni.

    DOPO LA DIAGNOSI

  • • Ragionare in modo dinamico, creando connessioni inusuali che altri difficilmente riescono a sviluppare.

    • Apprendere facilmente dall’esperienza.• Ricordare maggiormente i fatti non in modo astratto ma come

    esperienze di vita, racconti ed esempi.

    • Pensare soprattutto per immagini, visualizzando le parole e i concetti in modo tridimensionale.

    • Memorizzare più facilmente per immagini.• Vedere le cose da diverse prospettive.• Tendere ad affrontare i “compiti” con approcci e modalità diverse.• Percepire ed apprendere in maniera multi-dimensionale, usando

    tutti i sensi..

    DSA VUOL DIRE ANCHE …

  • •Legittimare le emozioni: quello che sento èquello che sono

    •Ascolto: attenzione e curiosità

    •Tu cosa ne pensi?

    AL DI LAAL DI LA’’ DELLA DIAGNOSIDELLA DIAGNOSIDare valoreDare valore

  • Quanto più una persona è cosciente di ciò che fa e di come la propria mente lavora e quanto più è in grado di operare un controllo sui propri processi cognitivi, tanto più ottiene risultati positivi nelle attività che esegue.Le difficoltà evidenziate da alcuni studenti nel lavoro scolastico possono dipendere anche da una scarsa o cattiva consapevolezza che l’alunno ha relativamente alle strategie di pensiero e ai comportamenti che rendono efficace lo studio. Di conseguenza un soggetto può ottenere scarsi risultati perché organizza il proprio lavoro in modo poco funzionale agli obiettivi che si prefigge

    AL DI LAAL DI LA’’ DELLA DIAGNOSIDELLA DIAGNOSIImparare ad ImparareImparare ad Imparare

  • Imparare ad imparare“ IImparare ad ImparareImparare ad Imparare

    Imparare ad imparare è l’abilitàdi perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che di gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento ....”

    Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006

    (2006/962/CE)

  • • PIANIFICAZIONE; ad es. immaginare come procedere per • risolvere un problema, elaborare delle strategie; • PREVISIONE; per es. stimare il risultato di un'attività cognitiva

    specifica;

    • PROCEDURE; per es. testare, rivedere, rimaneggiare le strategie;• CONTROLLO DEI RISULTATI OTTENUTI; per es. valutare • il risultato di una azione in funzione dello scopo previsto; • TRANSFERT e GENERALIZZAZIONEdi una strategia di • risoluzione da un problema dato ad altri problemi o

    contesti nozionali

    Processi metacognitiviProcessi metacognitivi

  • Il gruppo-classe

    (3

    Conoscersi e ri-conoscersi

  • LE RELAZIONI

  • Onorevole,ministro della pubblica istruzioneTi scrive un ragazzino di II media. Mi chiamo Lorenzo e ho scoperto da poco di essere dislessico.L’ impato con le medie è stato disastroso: e la prof. di matematica mi diceva che non ci arrivavo e quella italiano mi diceva che avevo la scrittura illeggibile! Pensi che si è rifiutata di leggere il mio ultimo tema . Per i voti la penso come don Lorenzo milani .Per me le verifiche o comunque i voti servono a rinforzare i forti e indebolire i deboli e io che speravo di diventare ministro della publica istruzione! Come faccio?Solo quelli che hanno ottimo possono diventarci, quelli che la scuola ritiene intelligenti ma che invece studiano tutto a memoria e non sanno fare un minimo collegamento?Quelli farete diventare ministri?Ritornando ai voti volevo dire che gli studenti di Don Milani non erano incapaci anzi erano bravi. Ma se continuamo così il mondo andrà ai presunti intelligenti ,e per colpa dei voti si ritonerà all’ analfabetismo della popolazione non dominante cioè di quella che non governerà mai per essere stata per anni giudicata incapace.Poi vorrei parlare dei miei compiti: arrivo sempre a mezzanotte e poi continuo dalle 6 alle 7 di mattina. Poco tempo fa c’è stato un giorno critico. Era sabato ed a un certo punto arriva la notizia che lunedì c’è la festa di un mio compagno .La mia classe ci andava ma per i compiti che avevo per martedì io che sono più lento per la dislessia, non ci sarei potuto andare e li mi è preso una crisi isterica: piagevo perché i compiti erano troppi e mia madre mi tranquillizzava.

    LETTERA

  • I compiti per martedì erano i seguenti:GEO: pag.114-119+es;ANT: pag.21-24+es(tra cui due sul quaderno e due sul libro);MAT:stud. Pag. 172 e 174 es 1-2-4-5-7-8 pag173 e 1-3-4 pag175(tutto sul quaderno);INGL:memorizza e copia il brano ;Scienze: pag 15 e 17Alla festa alla fine ci sono adato perché se rinunciavo al la festa, a questo punto non facevo neanche piu calcio, scaut ecc.

    Io non parlo in nome dei didlessici ma anche di altri compagni.La mia domanda è se puo abolire i voti e le verifiche che ci giudicano, oppure lasciare le verifiche solo per vedere a che punto stiamo ma senza voti. Le chiedo anche di abolire i compiti o almeno di invitare i professori a confrontarsi per vedere la somma complessiva dei compiti che ci danno ogni santo giorno anche quando è festa. E’ possibile che i TEMPI di noi ragazzi e bambini non vengono mai rispettati? Io credo che il problema èche gli adulti non sanno mettersi nei nostri panni e allora la scuola verràsempre odiata.Io non dico questo perché sono svogliato(come penza tanta gente di me) ma perché credo che la scuola non puo occupare una gionata intera,dalla mattina alla notte. Credo che noi abbiamo il diritto(ma non solo i dislessici) di sfocarci con il gioco e le amicizie che a scuola non puoi coltivare.Un ciao di speranza

    Lorenzo De Angelis

    P.S.vorrei tanto una risposta con una sua nuova riforma veramente pensata per noi.

  • Vorrei che la scrittura fosse leggera come una piuma, che semplice fosse l'ortografia ed avere una bella calligrafia.Vorrei che i numeri non fossero dispettosi,ma loro danzano giocosi,

    e il 63 agli occhi mieidiventa un 36.Non so fare le divisioni e le altre operazioni? Ma a voi chi ve lo dicedatemi una calcolatrice.Vorrei leggere esattamente,riconoscere le lettere velocemente,ma tutto si confonde nella mia mente.Voi siete capaci di leggere e imparare, a me serve la sintesi vocale.Vi chiedete tutto questo cosa sia?Non è colpa mia,

    si chiama DISLESSIA.

    • "Manuela"

    VORREI CHE…

  • Non c’è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono”

    Don Lorenzo Milani