A r i a d i C o n c o r s o - istitutoalberini.edu.it · La Pasqua cristiana, come viene...

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Mi è stato chiesto di partecipare al “1° Concorso Nazionale Enogastronomico di Arte Bianca- A Scuola Senza Glutine” dal professor Ragazzo Michele. Consisteva nel presentare quattro Finger Food il tutto Gluten free, di cui uno dolce (dessert). Io e il professor Molin (docente di Enogastronomia e mio preparatore durante il concorso, nonchè una delle persone migliori che potessi incontrare nella mia vita) abbiamo pensato ad un menù che non solo potesse essere adatto a tutti, celiaci e non, ma anche che fosse facile da replicare a casa per chi sofre di questa patologia e per chi possiede un ristorante. La ricerca dei prodotti non è stata facile, perché, di “Gluten Free”, ne esistono a migliaia, ma non hanno tutti lo stesso sapore, insomma non sono tutti uguali. Quindi dopo una lunga ricerca, il continuo provare prodotti nuovi per non essere mai banali, abbiamo ideato un menù che si basa sulla Tradizione e sulla Stagionalità: Primo Finger: Panna Cotta all'Imbiago, riduzione di Raboso del Piave e confettura di lamponi, Chips di Canapa, un lampone e una foglia di menta per sgrassare il palato; Secondo Finger: Bonbon al Merluzzo Nordico e patata, crema al Carciofo e Topinambur, Petalo di pomodoro Confit e Carciofo croccante; Terzo Finger: Involtino di Vitello Padano ripieno di ricotta vaccino, Morlacco del Grappa e Radicchio Rosso di Treviso su un quadruccio di Polenta pasticciata, Radicchio in agro e chips di Patata Viola come decorazione. Quarto Finger: Biglia alla Birra e Mou alle Mele Golden su un dischetto di Croccante al cioccolato bianco, spuntone di Meringa all'Italiana, Ribes Rosso e triangolo di mela caramellata. Il tutto accompagnato da “Vite Bianca” I.G.P. Veneto dell'azienda vinicola “Ornella Molon”, un vino bianco, fermo e molto citrico, con sentori legnosi grazie ad una parte di fermentazione in barriques per 9 mesi. Il vitigno è Chardonnay. Consigliato dai docenti Luigi Di Sorbo e Federico Faraon, non saprei cosa avrei fatto senza di loro. Il concorso era diviso in due giornate: la prima per le scuole più vicine e la seconda per quelle lontane (Ogni Regione aveva come rappresentante una scuola sola). A giudicare c'erano due giurie: quella tecnica e quella pratica. I turni dei concorrenti venivano scelti a sorteggio e una volta entrati e sistemati della postazione, il tempo era diviso in: 30 minuti per completare le cotture; 20 minuti per impiattare e rispondere alle domande poste dalla Giuria Tecnica; 10 minuti per sbarazzare e pulire la postazione. L'emozione era tanta, il cuore mi batteva forte e la mani mi tremavano. Poiché ero al mio primo concorso, alle domande ho risposto con un sacco di strafalcioni, ma tutto sommato ne sono uscita viva. Infine ci siamo classificati terzi, avrei potuto fare sicuramente meglio, ma dopo tutto quello che ho passato in quella settimana, le sfortune, i continui “Torniamo a casa Prof!” e tanti pianti, un po' di felicità ce la siamo meritata. Ricorderò sempre il momento della premiazione in cui ho pensato: “Almeno entro i primi tre classificati! Almeno entro i primi tre!” con le dita incrociate e gli occhi chiusi. Un' esperienza che ricorderò per tutta la vita, con un po' di fierezza, ma anche con un pochino di amarezza. Devo tutto al mio docente di cucina, al professor Molin (che mi ha sopportato davvero tanto) e ai tecnici dell'istituto, che hanno sempre creduto nelle mie capacità e senza di loro non sarei arrivata fin qui. Un grazie davvero di cuore. Alle persone che stanno leggendo quest'articolo mi sento solo di consigliare di crederci sempre. Credere nelle proprie possibilità, metterci tanto impegno e specialmente metterci il cuore, tanto cuore. Credete in tutto quello che fate e pensate. Nulla è impossibile o troppo difcile. Non buttatevi mai giù di morale. Silvia Pavanello 5L Anno VIII Giornalino d’Istituto Marzo 2018 Aria di Concorso

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Mi è stato chiesto di partecipare al “1° Concorso Nazionale Enogastronomico di Arte Bianca- A ScuolaSenza Glutine” dalprofessor Ragazzo Michele.Consisteva nel presentarequattro Finger Food il tuttoGluten free, di cui unodolce (dessert). Io e il professor Molin(docente di Enogastronomia e mio preparatore durante il concorso, nonchè una delle persone migliori che potessi incontrare nella mia vita) abbiamo pensato ad un menù che non solo potesse essere adatto a tutti, celiacie non, ma anche che fosse facile da replicare a casa per chi sofre di questa patologia e per chi possiede un ristorante. La ricerca dei prodotti non èstata facile, perché, di “Gluten Free”, ne esistono a migliaia, ma non hanno tutti lo stesso sapore, insomma non sono tutti uguali. Quindi dopo una lunga ricerca, il continuo provare prodotti nuovi per non essere mai banali, abbiamo ideato un menù che si basa sulla Tradizione e sulla Stagionalità:Primo Finger: Panna Cotta all'Imbiago,riduzione di Raboso del Piave e confettura di lamponi, Chips di Canapa, un lampone e una foglia di menta per sgrassare il palato;Secondo Finger: Bonbon al Merluzzo Nordico e patata, crema al Carciofo e Topinambur, Petalo di pomodoro Confit e Carciofo croccante;Terzo Finger: Involtino di Vitello Padano ripieno di ricotta vaccino, Morlacco del Grappa e Radicchio Rosso di Treviso su un quadruccio di Polenta pasticciata, Radicchio in agro e chips di Patata Viola come decorazione.

Quarto Finger: Biglia alla Birra e Moualle Mele Golden su un dischetto di Croccante al cioccolato bianco,

spuntone di Meringa all'Italiana, Ribes Rosso e triangolo di mela caramellata.Il tutto accompagnatoda “Vite Bianca” I.G.P. Veneto

dell'azienda vinicola “Ornella Molon”, un vino bianco, fermo e molto citrico, con sentori legnosi grazie ad una parte di fermentazione in barriques per 9 mesi. Il vitigno è Chardonnay. Consigliato dai docenti Luigi Di Sorbo e Federico Faraon, non sapreicosa avrei fattosenza di loro.Il concorso eradiviso in due giornate: la prima per lescuole più vicine e la seconda per quelle lontane (Ogni Regione aveva come rappresentante una scuola sola). A giudicare c'erano due giurie: quella tecnica e quella pratica. I turnidei concorrenti venivano scelti a sorteggio e una volta entrati e sistemati della postazione, il tempo era diviso in:

• 30 minuti per completare le cotture;

• 20 minuti per impiattare e rispondere alle domande postedalla Giuria Tecnica;

• 10 minuti per sbarazzare e pulire la postazione.

L'emozione era tanta, il cuore mi batteva forte e la mani mi tremavano.Poiché ero al mio primo concorso, alle domande ho risposto con un sacco di strafalcioni,

ma tutto sommato ne sono uscita viva.Infine ci siamo classificati terzi, avrei potuto fare sicuramente meglio, ma dopo tutto quello che ho passato in quella settimana, le sfortune, i continui “Torniamo a casa Prof!” e tanti pianti, un po' di felicità ce la siamo meritata.Ricorderò sempre il momento della premiazione in cui ho pensato: “Almeno entro i primi tre classificati! Almeno entro i primi tre!” con le dita incrociate e gli occhi chiusi. Un' esperienza che ricorderò per tutta la vita, con un po' di fierezza, ma anche con un pochino di amarezza.

Devo tutto al mio docente di cucina, al professor Molin (che mi ha sopportato

davvero tanto) e ai tecnici dell'istituto, che hanno sempre creduto nelle mie capacità e senza di loro non sarei arrivata fin qui. Un grazie davvero di cuore. Alle persone che stanno leggendo quest'articolo mi sento solo di consigliare di crederci sempre. Credere nelle proprie possibilità, metterci tanto impegno e specialmente metterci il cuore, tanto cuore. Credete in tutto quello che fatee pensate. Nulla è impossibile o troppo difcile. Non buttatevi mai giù di morale.

Silvia Pavanello 5L

Anno VIII Giornalino d’Istituto Marzo 2018

A r i a d i C o n c o r s o

L'uovo di Pasqua ha origini molto antiche ed è uno dei simboli della festività della Pasqua cristiana, assieme alla colomba. L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero. Le uova, infatti, forse per la loro forma e sostanza particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita, ma anche del mistero, quasi magia, a causa dell'allorainspiegabile nascita diun essere vivente daun oggetto cosìparticolare, e dellasacralità. Già al tempodel paganesimo (periodo in cuivenivano praticate le religioni precedenti al Cristianesimo), in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo e le uova erano il simbolo del ritorno della vita. Gli uccelli infatti si preparavano il nido e lo utilizzavano per le uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati. La storia dell’uovo di Pasqua è infatti legata all'inizio del periodo primaverile vistocome rinnovamento della natura e quindi legato alla fecondità. Durante il corso dei secoli, però, si sono poi aggiunte altre leggende legate a questostrano prodotto della natura. Le uova,associate alla primavera per secoli, conl'avvento del Cristianesimo divennerosimbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba. Un'altra usanza tradizionale che va molto indietro nel tempo è quella di decorare le uova di Pasqua. Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primaverae la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.

La Pasqua cristiana, come viene festeggiata in Italia, è preceduta da unperiodo di penitenza. Questo spazio di tempo, detto Quaresima, della durata di quaranta giorni, va dalle Ceneri (il mercoledì delle Ceneri è il giorno in cui il sacerdote pone la cenere sulla testa dei fedeli, in ricordo dei residui dell'ulivo benedetto arso) al Sabato Santo (sabato prima di

Pasqua), che prevede moderazione alimentare. La penitenza è interrotta solo per la mezza Quaresima, ossia il giovedì della settimana centrale della Quaresima, in cui si sospende l'astinenza e si ritorna per un giorno

all'atmosfera del carnevale.

Manca poco alla celebrazione della Pasqua e, mentre in Italia già sogniamo di abbufarci di uova al cioccolato e colomba, cosa bolle nella pentola degli altri Paesi del mondo? Va detto che, tra le tante tradizioni, quella dell'uovo (damangiare o da dipingere)si ritrova un po’ in tuttele Nazioni,probabilmente perchéappunto simboleggia lafecondità e la speranzaper il futuro. Nonostante abbia origini antichissime, fu solo a partire dal XVIsecolo che nacque l'usanza di nascondere una sorpresa nell'uovo. In Germania, così come in Svizzera, si dice che le uova vengano nascoste da un coniglietto e il giorno di Pasqua i bambini si divertono in una sorta di caccia al tesoro che culmina nel ritrovamento delle uova. Il pranzo pasquale tedesco è a base di agnello e la sera di Pasqua nelle campagne vengono accesi dei fuochi che simboleggiano la fine dell'inverno e l' inizio della primavera. In Russia la tradizione pasquale esige che le uova sode vengano colorate di rosso e nella tradizione ortodossa viene preparato il

Kulitch, un panettone accompagnato da ricotta dolce. In Inghilterra, invece, la Pasqua viene festeggiata mangiando gli Hot cross buns, piccole ciambelle. Molto prima di Pasqua i bambini finlandesi piantano dei semi in piccoli vasi e, secondo la tradizione, la notte tra il venerdì e la domenica di Pasqua le streghe escono dai loro nascondigli e volano in cielo (una sorta di Halloween finlandese!). Mentre in Grecia la Pasqua è considerata come la festa più importante dell'anno ed è celebrata con un pranzo a base di riso alla grecae suopa mayeritsa, in Francia ai bambini viene detto che il venerdì cheprecede la Pasqua le campane non suonano poiché sono volate verso Roma. Sempre in Francia la tradizione vuole che in passato l'uovo più grosso deposto dalle galline durante la Settimana Santa spettasse al re. In questi giorni di festa, in Olanda e in Danimarca domina il colore giallo: gli olandesi mettono in casa dei fiori gialli, mentre i danesi apparecchiano la tavola con un

tovaglia e delle candele di questo colore. In Italia, al di là delle consuete celebrazione religiose, nel periodo pasquale si è soliti mangiare un dolce a

forma di colomba, simbolo di pace. Questo dolce fu creato nel 750 a.C daun pasticcere di Pavia che lo diede poiin dono ad Alboino, re dei Longobardi. Tra i dolci pasquali del nostro Paese ricordiamo anche la Pastiera napoletana, i Pardulas sardi, la Schiacciata di Livorno e la Cassata siciliana.

La Redazione

E LA PASQUA NEL MONDO?

LA PASQUA CRISTIANA. COME SI FESTEGGIA?

STORIA DELL’UOVO DI PASQUA

Ma cosa sa fare un diplomato?Oltre ai contenuti specifici per ogni materia consultabili tramite le diverse programmazioni stilate dagli insegnanti di ogni singola materia, un diplomato sa:

•Operare nel mondo della ristorazione edel turismoin perfettaautonomia;•Sa gestire iservizienogastronomici, dell’accoglienza, della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera;•Riesce ad attivare sinergie complesse tra i numerosi servizi diospitalità- accoglienza sul territorio ed i servizi enogastronomici individuando nuove tendenze e mode;•Cura, progetta ed organizza eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali delterritorioe latipicitàdei suoiprodotti.

COSA POSSO FARE?

Lavoro immediatoMettersi in proprioInsegnareLibera professione

Abbiamo chiesto a 180 studenti di tutte le classi quinte cosa volessero fare unavolta terminata laquinta, abbiamochiesto secontinueranno alavorare in questosettore, se andrannoall’università oppurese cambierannolavoro.

Lisa Tosatto Federica Visentin 5G

C o s a f a r ò d o p o i l d i p l o m a ?

Giocare in Corsia inizia con un incontro, quello con Ivka, una piccola la cui sorte spinse alcune donne a mettersi a disposizione per accudirla nella pediatriadell’Ospedale Ca’Foncello di Treviso.Era il 1994, Ivka se neandò, ma chi rimasedecise che il viaggiointrapreso era soloall’inizio. Da allora ilprogetto Giocare inCorsia è cresciuto, tantoche può contare ad oggisu 146 volontari, piacevolmente impegnati nel portare il “gioco” in pediatria. I volontari garantiscono una presenza continuativa mattino, pomeriggio e sera, contribuendo a rendere più vivibile il ricovero ospedaliero ai bambini ed ai loro genitori. Anche i volontari "pagliacci" con i loro camici colorati, i loro nasi rossi, i buf cappellini animano l'oasi, vanno in giro per il reparto, entrano discretamente nelle stanze regalando sorrisi, scherzi, battute, palloncini, bolle di sapone e a volte una parola o un semplice saluto… il tutto nel rispetto delle persone che incontrano. L'Oasi pediatrica è il luogo di incontro tra giovani pazienti e volontari, dove si posso abbandonare i pensieri e le preoccupazioni per alcune ore; grazie al clima gioioso e giocoso i bambini possono svolgere attività ricreative, ascoltano fiabe, musica, giocano spesso aiutati da mamma e papà. L’istituto Massimo Alberini di Treviso, collabora da diversi annicon questa associazione attraverso ilprogetto di volontariato “Alberini in pediatria - biscottificio in pigiama”. L’attività è coordinata ed organizzata dalla professoressa Lilli Verardi assieme ad altri professori dell’istituto che si rendono disponibili accompagnando gli studenti negli incontri in ospedale.

Per quando riguarda l’ospedale, il progetto è diretto da un ex professore dell’istituto, Adriano Bellone, il quale ofre un servizio in

cucina. La partecipazione degli alunni è essenziale per la realizzazione dei biscotti o di altre piccole delizie, che inseguito alla cottura verranno consegnati ai piccoli ospiti dell’ospedale e ai loro

genitori. In questa attività i bambini hanno l’opportunità di creare con la loro creatività dei bellissimi biscotti con formine e decorazioni apposite. Siamo due ragazze di quinta ed abbiamo aderito a questa iniziativa di volontariato, con l’obiettivo di portare, attraverso noi stesse e la nostra professione, un momento di distrazione, svago, gioco, divertimento e serenità ai “piccoli-grandi” ospiti dell’ospedale. La nostra esperienza si è concretizzata il 19 marzo all’interno dell’Oasi pediatrica dell’ospedale Ca’Foncellodi Treviso. Ad accoglierci con grande entusiasmo c’erano il professor Bellone e due volontarie della LILT, che grazie alla loro professionalità ci hanno messe da subito a nostro agio placando le piccole ansie e preoccupazioni iniziali. In seguito ci siamo recate in Oasi ed abbiamo conosciuto i nostri piccoli aiutanti; con loro e con l’aiuto delle volontarie abbiamo creato biscottini di tutte leforme ed i colori, che in seguito sono stati cotti e consegnati nelle varie stanze del reparto. Questa esperienza ci ha arricchito nel profondo ed è stata un’ulteriore prova di maturità.

Chiara Michieletto Emma Bigolin 5L

Prego, prenda ingredienti e attrezzi, ed inizi a danzare, disegnare, scolpire, sentire, unire, condividere, amare. Se non ne è capace scenda subito. Questo concorso non è per tutti. Questa non è semplice competizione, questa è passione. Lei sa cos’è per me? Un semplice ingrediente, per riempire un bicchiere. Ilmondo per me èun bicchiere.Però per renderequesto cocktailfantastico, inquesto bicchiere, ho bisogno di Lei, di questo ingrediente. Ecco allora che anche un semplice profumo o un pezzettino di scorza di limone fa la diferenza. Lo fa in questo bicchiere, come.. come ogni persona, anche la più insignificante, la fa nel mondo. ‘‘Il mondo in sé con i suoi volti e con i suoi prodotti può sembrare tipico o atipico, strano o NoStrano, ma la realtàè che questa cosa dipende dal punto di vista da cui la si osserva. Il mondo è pieno di tipicità quindi il mondo in sé è uno stranoNoStrano. Io penso che tutti questi elementi formino un equilibrio, come gli ingredienti di un drink.’’ Nicolò, dell’Istituto Cornaro, siclassifica sul podio al termine della competizione. Per quanto tu sia strano,sei tipico. Ecco perché dobbiamo unirecolori strani, sapori tipici, spezie uniche in un unico bicchiere, per renderlo fantastico. Unire persone, culture, lingue, colori, tipicità, stranezze e creare la propria ricetta del cocktail, del mondo. Un pizzico di sale e generosità, zucchero e simpatia, un goccio di vodka e un goccio di solidarietà, una ciliegina e un po’ d’amore. Chissà che col tempo non trovi altri ingredienti o magari modifichi le dosi. E poi condividi con qualcuno, anche se ognuno ha i propri gusti. A qualcuno piacerà, altri lo sputeranno. Costruisci un muro a metàfra due nazioni. Costruiscilo basso, il giusto per sedersi e condividere un drink con la persona davanti a te. Non aver paura di ridere e sporcare. Mal chevada, stacca qualche bandiera e pulisci.

Constantin Rascu 5B

Progetto “Alberini in pediatriabiscottificio in pigiama” Ricette di cocktail

Oggi oltre più delle metà della popolazione ha un tatuaggio e probabilmentestà diventandosempre di piùuna moda. Che cos'è untatuaggio?Il tatuaggio èuna tecnica didecorazionepittorica corporale dell'uomo, destinata a durare per molto tempo, ma recentemente sono state inventate tecniche per realizzare tatuaggi temporanei.Perchè i ragazzi si fanno i tatuaggi?Ad esempio, è un modo per apparire più grandi e sentirsi indipendenti, oppure per moda, o come strumento di comunicazione per necessità di comunicazione significativa per igiovani. Come realizzarli?

Certo che può portare a delle reazioni allergiche, infezioni o

gravi problemi. La tecnica di questa modificazionecorporea consiste nell'incidere lapelle e

introdurre sostanze coloranti nelle ferite.Come rimuoverli?Per rimuovere itatuaggi si passa altattoo-laser, per cui unaforte energia luminosa vaa "colpire" il colore deltattoo.Rimane il dato di fattoche è una proceduracomplessa e costosa.

Mehndi. È un termine hindi per indicare un tatuaggio temporaneo eseguito con hènne naturale rosso, dipinto su mani e piedi. Viene usato in oriente e nell'Africa Meridionale per la decorazione di mani e piedi per ilrito nuziale, ben augurante e di protezione. Viene eseguito con speciali stencil o a mano libera. I motivi sono di buon auspicio perla persona che li indossa e il rito del disegno del mehndi coinvolge

le donne di tuttala famiglia e/o tribù. È in uso nel Nord Africa,India e Pakistan.

Dotto CamillaGobbo Alessia 1I

I t a t u a g g i

Ethn i c f oodOrmai , non lo si può negare, il cibo etnico fa parte della nostra vita. Chi almeno una volta a settimana non mangia un kebab o si ferma a mangiare sushi o si fa portare a casa il cinese o va a mangiare al brasiliano? O, ancora, chi non ha mai assaggiato la paella o i tachos o gli hamburger o gli hot dog? E poi è buono, non lo si può negare. Per quanto uno possa essere legato alle proprie tradizioni culinarie (e noi italiani lo siamo anche troppo), prima o poi cede a queste sfiziosità. L’introduzione di questi cibi, che per bontà fanno concorrenza alla nostra acclamata pizza, è coincisa con il fenomeno dell’immigrazione nei paesi occidentali e con la necessità degli immigrati di mangiare qualcosa che ricordasse loro la propria terra. Questo movimento culturale si è poi trasformato in una moda e quindi sono spuntati come funghi ristoranti etnici di ogni paese del mondo. Se avete amici dubbiosi o difdenti verso le altre culture, portateli ad assaggiare una di queste prelibatezze: sarebbe è un bel gesto di integrazione o almeno il primo passo, perché una delle cose che ci insegna la nostra scuola è che l’integrazione parte anche dalla buona tavola.

La Redazione

Non avrete mica voglia di restare chiusi incasadurantequestoponte diPasqua?Non avetemicavoglia dispendere chissà quanti soldi per un viaggio lungo?Ehi, tu! Vivi in una delle regioni più interessanti e ricche di bellezze naturali dell’Italia. Zaino, scarpe comode e pronti per partire! Per altre informazioni abbiamo trovato un sito molto interessante:

https://www.expedia.it/vc/magazine/idee-di-viaggio/il-belpaese/le-20-cose-da-vedere-in-veneto-tra-borghi-castelli-e-oasi

A solo 78,9 km da Treviso (1h e 7 minuti di macchina) c’è Arquà Petrarca, questo piccolo borgo è il secondo tra i 20 più belli d’ Italia. Questa piccola città ha ospitato il poeta Franceso Petrarca nei suoi ultimi anni di vita.Questa borgata di origini medioevali ofre la possibilità di visitare:La casa del Petrarca: villa risalente al Duecento mantiene ancora oggi gran parte delle sue originarie strutture trecentesche.La strutturaè apertadalle 9:00alle 12:30 e

dalle 15 alle 19 da marzo ad ottobre (chiuso tutti i lunedì) e il costo del biglietto è: intero 4,00 €, ridotto 2,00 €.Via Valleselle, 4, 35032 Arquà Petrarca (PD)

Laghetto della Costa: lago inserito nell’UNESCO. È un piccolo specchio d’acqua che si stende ai piedi del colli euganei. Sulle sue rive sono state individuate delle tracce di un villaggio i cui resti risalgono all’ età del bronzo antico

Giardino diValsanzibio:realizzato tra il 1665e il 1696, è unostraordinario esempiodi giardinosimbolico. Si presenta come uno dei più estesi ed integri giardini d’epoca mondiali.

A 113 km da Treviso (1h e 17 di macchina) si trova Soave, una cittadina in provincia di Verona popolarissima per la produzione dello squisito vino bianco Doc.Il castello medioevale Scaligero di Soave: arroccato su una dolce collina che svetta sulla pianura veronese, una delle più pregevoli fortificazioni del Veneto.www.castellodisoave.it

Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova a 93,4 km da Treviso (1h e 27 di macchina) è una sfilata di sentieri, foreste, vie ferrate da percorrere a piedi, a cavallo o in bicicletta.Esso ofre splendidi scenari naturali.

Cison di Valmarino si trova a 33 km da Treviso, è un piccolo comune a nord della provincia diTreviso.La fama di Cison di Valmarino è dovuta al Castello Brandolini, uncomplesso di circa 2.000 anni, ampliato nel Cinquento dai conti

Brandolini e dotato di mura più elevate, bastioni esterni e un'ala

rinascimentale. Da non perdere ilpercorso le Vie dell'Acqua, che dal centro storico si snoda nel bosco tra antichi mulini e raggiunge la località Valle di San Daniele.Famoso anche a Cison è l’evento “Artigianato Vivo”: per 11 giorni il borgo di Cison diventa capitaledell’artigianto e le strade si riempiono di artigiani da tutta Europa.

Bellato Diana Guadagno Elisabetta 2C

Una pausa per guardars i intorno

Torta pasqualina Ingredienti per 8 persone:

Per la pasta: 600 g di farina, olio extravergine di oliva

Per il ripieno: 500 g di spinaci, 500 g di bietole, 1cipolla, 20 g difunghi secchi, 8uova, 50 g digranagrattugiato, lamollica di 1panino, latte, 400 g di prescinsöa (o ricotta), 1 cucchiaio di maggiorana fresca tritata, olio extravergine di oliva, sale, pepe.

Tempo di preparazione: 2 ore e 30 minuti + 1 ora di riposo

Difficoltà: alta

Progressione ricetta della pasta: disponete la farina a fontana sulla spianatoia; al centro versate 2 cucchiai di olio e un pizzico di sale, quindi iniziate a lavorare, unendo poca per volta tanta acqua quanta ne occorre per ottenere una pasta morbida. Continuate a impastare per 10 minuti, quindi dividete la pasta in 14 pezzi, che infarinerete leggermente e lascerete riposare per un'ora, coperti da un canovaccio.

Progressione ricetta del ripieno: lessatele verdure in poca acqua salata, quindi scolatele, strizzatele e tritatele. Fate rosolare in un filo di olio la cipolla tritata e i funghi, ammollati, strizzati e tritati. Unite leverdure e lasciatele insaporire, quindi togliete dal fuoco. Sbattete 4 uova con il grana, unite la mollica di pane ammorbidita nel latte e la prescinsöa, quindi aggiungete il tutto alle verdure tiepide, salate, profumate con la maggiorana e mescolate. Finitura: Stendete i pezzi di pasta in modo da ottenere 14 sfoglie sottili,

delle dimensioni necessarie a foderare uno stampo rotondo da30 cm di diametro, debordando leggermente. Disponete la prima sfoglia nello stampo unto di olio, spennellatela con altro olio e

sovrapponete un'altra sfoglia: proseguite in questo modo con metà delle sfoglie.

Ungete la superficie dell'ultimasfoglia, copritela con tutto il ripieno, livellatelo e, con il dorso di un cucchiaio, formate

4 incavi a distanza regolare. Versate inogni incavo un uovo, salatelo e pepatelo, quindi sovrapponete una sfoglia di pasta, spennellatela d'olio e proseguite sovrapponendo l'una all'altra le rimanenti 6 sfoglie, semprespennellandole di olio. Ripiegate verso l'interno la pasta che fuoriesce dalla tortiera e sigillate il bordo pizzicandolo con le dita. Ungete la superficie della torta, bucherellatela con una forchetta e infornate a 200 °C per 45 minuti o fino a doratura. Abbinamento consigliato: Colli di Luni Vermentino Boboli di Giacomelli (SP)

Pastiera Napoletana

Ingredienti per la frolla: 500gr Farina, 300gr Burro, 200gr Zucchero, 3 Tuorli d’Uovo, 1 Uovo intero, un pizzico di Sale, 1 buccia di limone grattuggiata.

Ingredienti per il ripieno:500gr di ricotta di mucca,350gr Cremapasticcera,400gr dizucchero, 6 uova intere,750 grano precotto gr 1 barattolo, 200ml di Latte, 1 limone scorza, 1 cucchiaio raso di cannella, 1 fialetta di fiori d’arancio, 1 cucchiaino di aroma millefiori, 150gr di canditi, 1 arancia spremuta, ½ bacca di vaniglia

PREPARAZIONE

Ripieno: Versiamo il grano nel latte,aggiungiamo la buccia di limone (intera, poi a fine cottura verrà tolta) ½ fialetta di fiori d’arancio, un pizzico di sale, un cucchiaino di cannella, e 4 cucchiai di zucchero che preleviamo dai 400gr totali. Cuciniamo tutto in pentola finché non diventa cremoso,Frullare il composto in modo grossolano. Farlo rafreddare.Stemperare la ricotta con lo zucchero ed amalgamare al grano. Con una frusta rompiamo le uova intere ed aggiungiamo al composto di ricotta e grano ed infime mettiamo la crema pasticcera. Aggiungiamo i canditi a cubetti, acqua di fior d’arancio, la cannella, il succo d’arancia e i semi della vaniglia.

Frolla: facciamo una fontana spianatoia con la farina a cui al centro metteremo lo zucchero, il burro, l’uovo intero e i tuorli d’uovo, un pizzico di limone grattuggiato. Lasciamo riposare in frigo 30 minuti in modo che la frolla si compatti.

Per fnire: foderiamo una teglia di alluminio tipica per pastiere, ma potete fare anche con quella per crostate classiche, imburrata e

infarinata, con la frolla preparata cercando di lasciare alti i bordi. Mettiamo al centro ilripieno e ricopriamo la superficiecon

strisce di pasta frolla.Cottura: Inforniamo a 170° 45/50 minuti fino a quando la frolla risultabella dorata.

Servizio: spolverare con dello zucchero a velo

IN PRATICA

LA DOMENICA DELL’OLIVO (Giovanni Pascoli)Hanno compiuto in questo dì, gli uccelliil nido (oggi è la festa dell’olivo)di foglie secche, radiche, fuscelli;quel sul cipresso, questo su l’alloro,al bosco, lungo il chioccolo d’un rivo,nell’ombra mossa d’un tremolio d’oro.E covano sul musco e sul lichenefissando muti il cielo cristallino,con improvvisi palpiti, se vieneun ronzio d’ape, un vol di maggiolino.

Suburra

IL PULCINO MARZIANO (Gianni Rodari)Ho visto, a Pasqua, sbarcaredall’uovo di cioccolatoun pulcino marziano.Di certo il comandantedi quell’uovo volantedi zucchero e cacaocon la zampa ha fatto ciao.E il gatto, per la sorpresa,non ha detto neanche: “Miao”.

Florida

Ingredienti :8 cl di succo di pompelmo2 cl di succo di arancia2 cl di succo di limone2 cl di sciroppo di zuccherosoda water

Esecuzione:shakero gli ingredienti tranne la soda, che colmerà la bevanda versata in un higball con ghiaccio. decoro con un rametto di menta e cannucce

PASQUA E’ (Giuseppe Bordi)Pasqua è una gabbiaper l’odio e la rabbiaè un fuoco giocondoche illumina il mondo.Pasqua è il coraggiodi fare il passaggiodal male che vieneal mondo del bene.Pasqua è la paceche urla, non tacecancella ogni maleè il giorno ideale.

Magic moment

Ingredienti :5 cl di spremuta di mandarino5 cl di succo di maracuja5 cl di succo di ananasginger ale

Esecuzione:shakero gli ingredienti tranne il ginger ale , che colmerà la bevanda versata in un tumbler alto con ghiaccio. Servo con cannucce

COTTI A PUNTINO I.P.S.S.A.R.

Massimo Alberini diLANCENIGO DI

VILLORBA (TV) direttoda Luigi Di Sorbo

Dirigente scolastico:Edi Brisotto

P o e s i e p a s q u a l i

La prima serie tv targata NetfixItalia.Se avete già visto altre serie tvcrime italiane come “RomanzoCriminale“ o “Gomorra“, di certoSuburra non può mancare nellavostra lista.Ambientata nel 2008 la serie seguele vicende di alcuni personaggi trapolitici, criminali e personecomuni, che rimangono coinvoltinegli afari malavitosi della città diRoma.I tre personaggi principali sono:-Aureliano Adami, appartenentealla famiglia criminale Adami-Alberto "Spadino" Anacleti, ilboss del clan zingaro degliAnacleti-Gabriele "Lele" Marchilli,Figliodi un poliziottoUna serie tuttada scoprire.Netfix haannunciato unasecondastagione nel2018, e RaiDue netrasmetterà laprima, per coloro che nonusufruiscono di questapiattaforma.

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