A piedi a Gerusalemme

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69 KM: 22 TEMPO PREVISTO: 5 h DIFFICOLTÀ: Dove dormire ARBEL: Arbel B&B, la struttura, a conduzione familiare, ma ben attrezzata, offre anche la possibilità di pernottamento in camerata a prezzi ridotti. Tel. +972.4.67.94.919, fax +972.4.67.33.695, www.4shavit.com, [email protected]. MIGDAL: Il piccolo abitato di Migdal offre numerose possibilità di sistemazione, tra piccole pensioni e B&B. Noi suggeriamo: Beit Bracha Hostel, è una struttura in splendida posizione sul lago, gestita da volontari anglicani: sono un po’ rigidi circa orari e regolamento, ma il clima è familiare e l’accoglienza buona. Tel +972.4.67.92.338, fax +972.4.67.12.412, cell. +972.54.63.55.70.00, www.cmj-israel.org, [email protected]. GINOSAR: Il kibbutz di Ginosar si trova lungo la strada n. 90, in riva al lago, a una decina di chilometri a nord di Tiberiade. Offre due possibilità di sistemazione. Ginosar Village Resort, 70 camere in bungalow e palazzine, immerse nel verde, con servizi di minimarket, piscina, bar e ristorante. Tel +972.4.67.00.320, fax +972.4.67.92.170, www.ginosar.co.il, [email protected]. Nof Ginosar Hotel, 161 camere a quattro stelle. Recapiti come sopra. TABGHA E MONTE DELLE BEATITUDINI: Lungo la sponda settentrionale del lago di Tiberiade non si trovano alberghi o altre strutture ricettive vicine ai santuari. La migliore possibilità è legata all’ospitalità religiosa. Casa Ansmi, le Suore Francescane Missionarie di Haifa gestiscono una piccola struttura (30 posti), di proprietà dell’Ansmi (Associazione nazionale per soccorrere i missionari italiani), collocata tra i due santuari di Tabgha. Tel. +972.4.67.24.765. Per prenotare l’ospitalità bisogna rivolgersi alla casa di Haifa (presso l’ospedale italiano). Tel. +972.4.85.14.924 (int. 471), fax +972.4.85.20.704, cell. +972.52.59.08.373, [email protected]. Karei Deshe, ostello situato sulla sponda del lago: vi si accede deviando a destra dalla statale 90 poco dopo l’inizio della salita verso Tabgha. Appartiene alla rete dell’Israel Youth Hostels Association. La prenotazione si effettua dal sito internet, oppure - per gruppi numerosi - contattando la sede centrale (come per Akko Knight’s Hostel). Tel. +972.4.67.20.601, fax +972.4.67.24.818, [email protected]. Hospice of Beatitudes, struttura ricettiva gestita da religiose, recentemente ampliata e rinnovata (e quindi rincarata) che può accogliere singoli e gruppi. Offre servizi anche di pensione completa. Tel. +972.4.67.26.712, fax +972.4.67.26.735, [email protected]. Pilgerhaus Tabgha, i monaci benedettini tedeschi dell’Abbazia della Moltiplicazione dei pani hanno una struttura ricettiva, molto bella e confortevole, ma decisamente costosa. Tel +972.4.67.00.10, fax +972.4.66.00.101, www.tabgha.net, [email protected]. Terra Sancta Convent (Primacy of St. Peter), i Francescani ospitano singoli e gruppi (soprattutto giovani) in un piccolo ostello con uso cucina. Tel. +972.4.67.24.767, fax +972.4.67.16.962. Cartografia Israel Survey: tavola n. 3 Da Lavi al Santuario delle Beatitudini 5 LAVI SANTUARIO DELLE BEATITUDINI

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Sedici giorni a piedi tra Israele e Palestina, sulle orme degli antichi pellegrini che, sbarcati ad Acri, avevano come meta la Città Santa. Un itinerario che può essere percorso in entrambi i sensi, che ha come punto focale la "salita" a Gerusalemme. Una guida preziosa corredata da mappe e preziose indicazioni per l'ospitalità in monasteri, kibbutz, scuole, ostelli

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KM: 22tEMpo prEViSto: 5 hdiFFiCoLtÀ:

Dove dormirearbel: Arbel B&B, la struttura, a conduzione familiare, ma ben attrezzata, offre anche la possibilità di pernottamento in camerata a prezzi ridotti. Tel. +972.4.67.94.919, fax +972.4.67.33.695, www.4shavit.com, [email protected]: Il piccolo abitato di Migdal offre numerose possibilità di sistemazione, tra piccole pensioni e B&B. Noi suggeriamo:Beit Bracha Hostel, è una struttura in splendida posizione sul lago, gestita da volontari anglicani: sono un po’ rigidi circa orari e regolamento, ma il clima è familiare e l’accoglienza buona. Tel +972.4.67.92.338, fax +972.4.67.12.412, cell. +972.54.63.55.70.00, www.cmj-israel.org, [email protected]: Il kibbutz di Ginosar si trova lungo la strada n. 90, in riva al lago, a una decina di chilometri a nord di Tiberiade. Offre due possibilità di sistemazione.Ginosar Village Resort, 70 camere in bungalow e palazzine, immerse nel verde, con servizi di minimarket, piscina, bar e ristorante. Tel +972.4.67.00.320, fax +972.4.67.92.170, www.ginosar.co.il, [email protected] Ginosar Hotel, 161 camere a quattro stelle. Recapiti come sopra.TabGha e monTe delle beaTiTudini: Lungo la sponda settentrionale del lago di Tiberiade non si trovano alberghi o altre strutture ricettive vicine ai santuari. La migliore possibilità è legata all’ospitalità religiosa.Casa Ansmi, le Suore Francescane Missionarie di

Haifa gestiscono una piccola struttura (30 posti), di proprietà dell’Ansmi (Associazione nazionale per soccorrere i missionari italiani), collocata tra i due santuari di Tabgha. Tel. +972.4.67.24.765. Per prenotare l’ospitalità bisogna rivolgersi alla casa di Haifa (presso l’ospedale italiano). Tel. +972.4.85.14.924 (int. 471), fax +972.4.85.20.704, cell. +972.52.59.08.373, [email protected] Deshe, ostello situato sulla sponda del lago: vi si accede deviando a destra dalla statale 90 poco dopo l’inizio della salita verso Tabgha. Appartiene alla rete dell’Israel Youth Hostels Association. La prenotazione si effettuadal sito internet, oppure - per gruppi numerosi - contattando la sede centrale (come per Akko Knight’s Hostel). Tel. +972.4.67.20.601, fax +972.4.67.24.818, [email protected] of Beatitudes, struttura ricettiva gestita da religiose, recentemente ampliata e rinnovata (e quindi rincarata) che può accogliere singoli e gruppi. Offre servizi anche di pensione completa.Tel. +972.4.67.26.712, fax +972.4.67.26.735, [email protected]. Pilgerhaus Tabgha, i monaci benedettini tedeschi dell’Abbazia della Moltiplicazione dei pani hanno una struttura ricettiva, molto bella e confortevole, ma decisamente costosa. Tel +972.4.67.00.10, fax +972.4.66.00.101, www.tabgha.net, [email protected] Sancta Convent (Primacy of St. Peter),i Francescani ospitano singoli e gruppi (soprattutto giovani) in un piccolo ostello con uso cucina. Tel. +972.4.67.24.767, fax +972.4.67.16.962.

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Tappa molto bella, ma piuttosto difficile (soprattutto se si sceglie di partire dal monte Tabor). La prima parte è quasi tutta su sterrato, la seconda su asfalto. Le pendenze sono interessanti e il sentiero è a volte impegnativo, ma il saldo finale è favorevole, perché si scende nella depressione giordanica (circa 200 m sotto il livello del mare).È fondamentale partire presto, perché ci sono quattro località importanti da visitare. Questa tappa (o quella successiva) contempla una suggestiva variante: la navigazione sul lago. Le agenzie la organizzano a un costo ragionevole per gruppi di una certa consistenza; per i singoli la cosa può risultare difficile, perché non esiste servizio di linea.Il molo di Cafarnao (poco più di 1 km a nord-est del sito archeologico)non è sempre funzionante, poiché dipende dal livello delle acqua del lago.La rotta sempre praticata è quello tra Tiberiade e nof Ginosar. Si può andare da Lavi a Tiberiade, per poi proseguire lungo la strada n. 90 verso i santuari del lago. nella tappa successiva si può invece navigare da Gerico o nof Ginosar, sbarcando a Tiberiade e proseguendo quindi verso sud.

Il percorsoDall’ingresso dell’albergo [1] si percorre la “circonvallazione” del kib-butz in senso orario, fino a incrociare, nei pressi delle stalle dei cavalli [2], una strada interna che porta verso nord. La strada ha diverse diramazioni: seguire sempre la direzione nord, tenendo la sinistra, fino all’uscita dal recinto del kibbutz [3]. Si prosegue sempre diritti, giun-gendo, dopo poco più di un chilometro, a un bivio [4]: si volta a destra, seguendo la mulattiera indicata dai segnavia bianco-nero-bianco che sale verso la sommità delle corna di Hattin.In corrispondenza di un passaggio delimitato da due colonnotti in ferro e pavimentato con una grata [5] si lascia il sentiero, girando a sinistra, e si raggiunge la spianata alla sommità della montagna. Si attraversa l’altopiano e si seguono a sinistra dei segnavia bianco-blu-bianco (con il pallino giallo del Jesus Trail). Giunti quasi al termine della spianata, in corrispondenza dell’ultimo segnavia visibile [6], si valica un muricciolo di pietre e si imbocca un ripido sentiero ben battuto, che scende verso valle lungo la costa della montagna in direzione nord-ovest; quasi alla fine della discesa piega verso destra, seguendo la recinzione del sotto-stante Memoriale di Ietro. Al termine della discesa si giunge alla stra-da asfaltata [7] che conduce al santuario druso. Svoltando a destra, si raggiunge la strada n. 7717 [8]. Si svolta ancora a destra, incontrando a sinistra [9] una strada sterrata, che conduce alla prime case di Kfar Zeitim. Si prende a sinistra la strada asfaltata, che immette in un rettili-neo [10] che si prende a destra. Dopo circa 500 metri si svolta a destra [11], in direzione est. La strada, inizialmente asfaltata, si fa tortuosa e sterrata, raggiungendo le prime case del paese di Arbel [12]. Si gira a sinistra, incontrando, poco dopo una curva, una mulattiera [13] che scende ripida, contrassegnata da segnavia bianco-blu-bianco.

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La si percorre fino al fondovalle; quando accenna a risalire verso si-nistra [14] la si abbandona, prendendo un sentiero ben battuto che scende lungo il fondovalle. Questo si immette dopo poche decine di metri [15] nel sentiero verde-bianco-verde che scende dal fianco della montagna, e che prosegue per più di un chilometro. Lo si abbando-na in favore del Sentiero di Israele [16], che si presenta inizialmente sterrato, per poi immettersi [17] nella strada asfaltata che scende da Hamam. Percorso poco più di un chilometro, si traversa la strada n. 807 [18] e si seguono gli ormai ben noti segnavia bianco-blu-arancio in un vasto frutteto, fino a uscire sulla strada n. 90 [19].La si percorre a sinistra per circa 5 chilometri (mentre il Sentiero la segue solo per 250 metri). È però possibile utilizzare strade agrico-le laterali. Al principio della salita [20] bisogna comunque passare sull’asfalto. All’inizio della discesa si incrocia una deviazione sterrata sulla destra [21], che conduce alla strada n. 87 [22].Il Santuario della Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Tabgha) è in vista e si raggiunge in pochi minuti [23].All’uscita si imbocca a destra il sentiero lastricato denominato Pilgrims’ Trail, che fiancheggia la strada. In poco più di 100 metri conduce all’in-gresso del Santuario del Primato [24]. Percorrendo sempre la passeg-giata, in circa 2 chilometri, si arriva al sito di Cafarnao [25].Usciti da Cafarnao, si torna indietro per circa un chilometro lungo il Pilgrims’ Trail; dopo una curva si incontra a destra una corta salita [26] che termina con un cancello in ferro, che ha a destra un piccolo varco per il passaggio delle persone. Ci si trova quindi in un grande bananeto, che la strada aggira piegando prima verso sinistra e poi costeggiandolo in salita. Dopo la prima salita si intravede ormai il San-tuario delle Beatitudini. Un secondo tratto in salita conduce proprio davanti al cancello [27].

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Variante: dal Memoriale di Ietro a Tiberiade (1 h e 30’)Dal Memoriale di Ietro si imbocca a destra [8] la strada n. 7717, che si segue per circa 5 chilometri. Giunti all’immissione nella n. 77 [28], si sovrasta ormai l’abitato di Tiberiade. Seguendo sempre la strada principale, in 4 chilometri si giunge al porto di Tiberiade [29], nel cuo-re della città vecchia. Di lì ci si può imbarcare per Ginosar [30], da cui riprendere la strada n. 90 [31] dopo meno di 500 metri. Quando sarà ripristinato, ci si potrà dirigere anche al molo di Cafarnao [32], iniziando da quel sito la visita dei santuari del lago.

Visitandum estCorna di Hattin Appena fuori dal Kibbutz Lavi si giunge nella località di Hattin, teatro, nel luglio 1187, della sconfitta che costò ai crociati il possesso della Terra Santa. Il sito è riconoscibile da un’altura con due punte, dette “corna”. Risalendo il breve pendio, ci si trova con sorpre-sa su di una spianata naturale, che gode una vista strepitosa verso il monte Arbel e il lago di Tiberiade. È in questa sorta di fortino naturale che i crociati si asserragliarono e soffrirono la sete, prima dell’ultima sfortunata sortita contro le truppe di Saladino.

Memorie bibliche

migdal È la biblica Magdala, patria di Maria Maddalena. Viene ri-cordata dagli evangelisti con nomi diversi (Mc 8,10; Mt 15,39). Ma-ria Maddalena, discepola di Gesù, è la prima testimone della sua risurrezione (Gv 20,1-18).

Cafarnao Gli evangelisti riportano numerosi episodi avvenuti a Cafarnao, città nella quale Gesù fissò la sua residenza nel tempo della predicazione in Galilea (Mt 14,13): la chiamata dei primi discepoli (Mc 1,16-20); un’intera giornata ivi trascorsa da Gesù (Mc 1,21-32); il miracolo del paralitico (Mc 2,1-12); la chiamata di Matteo (Mc 2,13-17); la risurrezione della figlia di Giairo (Mc 5,21-43); il lungo e controverso discorso sul pane di vita (Gv 6).

Tabgha Nella zona lungo il lago sono ricordati due episodi evangelici: la moltiplicazione dei pani e dei pesci (Gv 6,1-15) e il conferimento del primato a Pietro (Gv 21,1-19).

Santuario delle Beatitudini Ricorda il “discorso della montagna” di Gesù (Mt 5-7), anche se il luogo più probabile di tale episodio, secondo la tradizione si troverebbe più in basso, verso il lago, dove sorgeva un convento bizantino, ora distrutto. Per l’evangelista Luca, invece, Gesù avrebbe tenuto il discorso in un luogo pianeggiante (Lc 6,17-49).

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Tomba di Ietro Scendendo l’altura di Hattin si giunge alla Tomba di Ietro, suocero di Mosè (Nebi Shu’eib): santuario principale della co-munità drusa, costruito nel XIX sec. su un sito di una tomba scavata nella roccia e menzionata nei racconti dei pellegrini sin dall’XI sec. Il 25 aprile vi si celebra una grande festa, con grande partecipazione di fedeli.

Il lago di Tiberiade La sponda nord del lago offre alcuni importan-ti santuari, ma oltre agli edifici sacri è il paesaggio del lago a essere suggestivo e a evocare in maniera potente le narrazioni evangeliche. Avendone la possibilità, non si tralasci la navigazione sul lago!

Cafarnao Scavi di Cafarnao e casa di Pietro La cittadina di Cafarnao sorse probabilmente nel III-II sec. a.C., lungo l’importante direttri-ce per Damasco (la Via Maris). Gli scavi hanno avuto inizio ai primi all’inizio del secolo scorso e hanno portato alla luce un’importante sinagoga (posteriore ai tempi di Gesù) e soprattutto la casa di Pietro, attestata dalla presenza di due antichi edifici di culto successivi sul medesimo luogo. Tel. +972.4.67.21.059. Orario di apertura: 8-16.30, ingresso a paga-mento.

Tabgha Santuario del Primato di Pietro La chiesa attualmente visibile è stata costruita nel 1933, sul luogo di precedenti edifici bizantini e crociati. Sotto l’altare, la pietra della “Mensa Christi”, che la tradizione riconosce come il luogo in cui Gesù avrebbe cucinato del pesce per i suoi discepolo (cf. Gv 21, -12). Tel. +972.4.67.24.767. Orario di apertura: 8-17. Santuario della moltiplicazione dei pani e dei pesci La chiesa attuale, risalente al 1984, è stata costruita dai benedettini tedeschi sul luogo di un’antica chiesa bizantina, della quale ricalca il perimetro e conserva i bellissimi mosaici. L’abbondanza d’acqua sorgiva richiama l’originario nome greco del sito: “Eptàpegon”, cioè sette sorgenti.Tel. +972.4.66.78.100. Orario di apertura: 8-17; sabato 8-15; dome-nica chiuso.

Migdal La campagna di scavi effettuata dai Francescani negli ultimi anni ha messo in luce significativi resti del villaggio del I secolo.Il sito, non ancora visitabile, sarà probabilmente aperto al pubblico nei primi mesi del 2013. Ingresso a pagamento.

Santuario delle Beatitudini La chiesa, circondata da un bel giardi-no, è stata edificata dall’architetto Antonio Barluzzi nel 1937. La pianta ottagonale richiama le otto beatitudini del racconto di Matteo. Il luogo offre una splendida vista sul lago.Tel. +972.4.67.11.200 / 67.11.225 (prenotazione Messe). Orario di apertura: 8-11.45 e 14.30-16.45.

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Il termine “Drusi” indica i seguaci di una setta nata nell’XI secolo, quando il califfo d’Egitto Al-Hakim si proclamò Dio, ponendosi in tal modo al di fuori della fede islamica. Tale evento, condannato e com-battuto dagli Arabi, trovò accoglienza fra Persiani e Turchi. Proprio dal turco Darazi, che diede vita a un gruppo di adepti, derivò il nome di Drusi. Secondo la tradizione drusa, il califfo Al Hakim non morì, ma scomparve misteriosamente, per ritornare quale Mahdi (“Salvatore”) alla fine dei tempi.I Drusi furono oggetto delle persecuzioni dei Musulmani sunniti e questo li portò a trovare rifugio in Libano e in Siria, dove risiedono tuttora, come pure in Israele, Palestina e Giordania. Al suo interno la comunità si divide in due gruppi: gli uqqal - i sapienti - e i guhhal - gli ignoranti. Solo i primi sono al corrente delle parti più esoteriche della loro religione. Per di più, la comunità non accoglie da secoli alcuna conversione: solo chi è figlio di Druso può farne parte. La fede drusa è complessa, perché accoglie principi delle tre grandi religioni monoteiste, con elementi gnostici. Essi venerano il Nuovo Testamento e il Corano, ma hanno anche proprie scritture. La dottri-na si caratterizza soprattutto per la credenza nell’akl, un principio di ragione universale presente in ogni essere, e nella reincarnazione.

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