a nostalgia aleggia in redazione e negli articoli ... · Marchitelli, Marco Perissinotto, Flaminia...

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I S T I T U T O C O M P R E N S I V O G U I D O P I T O C C O L a nostalgia aleggia in redazione e negli articoli, accompagnata però da una grossa soddisfazione: quella di aver fatto un bel lavoro e, comunque proseguiremo l’anno prossimo, questi mesi resteranno indelebili per tutti noi 4 fatti e opinioni dal nostro punto di vista Avete tra le mani il nostro ultimo numero del giornale, per questo anno scolastico, ma non abbiamo finito le idee da condividere con voi. Parliamo degli esami di terza media e vorremmo far notare ai professori tutto quello che, secondo noi, potrebbe aiutarci a studiare meglio e a passare l’esame. Affrontiamo le paure di alcuni alunni riguardo alle prove scritte, le tecniche usate dai professori per impaurirci – sempre secondo noi – e la preparazione degli alunni. pagina 17 Simone Borrelli IIIB, secondaria, via De Gasperi Giugno 2010 Bimestrale Quest’anno abbiamo fatto un campo-scuola particolare: siamo andati in montagna e abbiamo conosciuto il lupo, la lince, il daino, i pipistrelli e il cuculo. Abbiamo passeggiato più di un adulto, in un bosco grandissimo! La nostra guida alpina Pietro ci ha fatto fare tante esperienze nuove: bendati e al passo di lupo... ci siamo sentiti animali del Parco! Abbiamo anche guadato un torrente aiutandoci con le corde. Danilo, lo zoologo, ci ha fatto conoscere i pipistrelli che sono piccolissimi, morbidissimi, velocissimi e non è vero che succhiano il sangue o che si attaccano ai capelli. Marisa, la botanica, ci ha fatto conoscere la margherita: sono tanti fiorellini tutti insieme! Ci siamo divertiti tanto in questi tre giorni ma... vorremmo che durasse di più!!! pagine 12, 13, 14 e 15 IIC primaria, via Roma Tutti noi bambini della scuola dell’Infanzia, con le nostre maestre, siamo andati in una VERA fattoria per fare il formaggio come Polifemo. L’animale che ci è piaciuto di più è stato un pony pezzato con tanti buffi capelli sulla testa, aveva una pancia enorme perché dentro portava un cavalluccio che deve ancora nascere. È stata la più bella gita della nostra vita. pagine 10 e 11 Sezioni C ed E infanzia, via Roma Siamo arrivati all’ultima edizione del giornale “La Nostra” e quindi alla fine dell’anno. Ci sono gli esami, per noi di terza media, e poi?? E poi sarà tutto finito (almeno per quest’anno). Sul sito www.icgpitocco. it/lanostra abbiamo fatto enormi progressi, inserendo pian piano i pezzi e facendoci un nome nel paese. Un sito sbucato da nulla, partito da zero, senza lanci pubblicitari e creato completamente da noi redattori. Arrivati ad oggi il sito è sviluppatissimo!!! Un sacco di spazio dove poter inserire tutti i nostri “prodotti”. È diviso in sezioni, tra cui si distinguono di più per l’alto contenuto di pezzi: Il Diario di Bordo, Fiocchi di Montagna e il Vizio di Leggere. Stiamo per creare un’altra sezione con tutti i saluti dei ragazzi che escono dalle medie, sia sul giornale sia sul web. Io spero che il giornale sul web possa continuare ad andare avanti anche durante l’estate, magari qualche “Diario di Bordo” e qualche altra cosa, magari memorabile. La redazione web vi augura buone vacanze e arrivederci all’anno prossimo. (Sempre che il progetto venga riproposto!). pagina 6 Matteo Aricò IIIB, secondaria, via De Gasperi Bene: siamo già al quarto numero del giornale e al secondo dvd. Ovviamente non posso svelarvi il contenuto del video ma posso raccontarvi alcuni divertenti episodi. Quando abbiamo iniziato le prime riprese molti erano tranquilli ma soprattutto a loro agio davanti alle telecamere come se niente fosse. Era come se avessero voglia i essere ripresi come degli attori nati, cosa che non è da tutti. Ci siamo messi anche a recitare, per esempio, persone che cadono da panchine rotte… ma non entrerò nel dettaglio perché la sorpresa è tutta vostra. Vorrei aggiungere anche che ci sono scene davvero divertenti in cui alcuni di noi non si accorgono di essere ripresi e sono tranquilli, altre in cui noi facciamo delle richieste di cose che ci piacerebbe avere. Valeria Collabolletta IE, secondaria, via De Gasperi Nel suo ufficio il sindaco ci ha accolto un po’ emozionato, affermando che questa è la prima intervista di persona. È la prima giornata di sole dopo settimane di pioggia, ne sembra entusiasta. Ci accomodiamo di fronte a lui, ad un ampio tavolo vicino alla finestra. pagina 5 Ilaria Vitanzi e Elisabetta Marchitelli IIIB, secondaria, via De Gasperi IIIC, secondaria, bel poggio

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La nostalgia aleggia in redazione e negli articoli, accompagnata però da una grossa soddisfazione: quella di aver fatto un bel lavoro e, comunque proseguiremo l’anno prossimo, questi mesi resteranno indelebili per tutti noi

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fatti e opinioni dal nostro punto di vista

Avete tra le mani il nostro ultimo numero del giornale, per questo anno scolastico, ma non abbiamo finito le idee da condividere con voi. Parliamo degli esami di terza media e vorremmo far notare ai professori tutto quello che, secondo noi, potrebbe aiutarci a studiare meglio e a passare l’esame. Affrontiamo le paure di alcuni alunni riguardo alle prove scritte, le tecniche usate dai professori per impaurirci – sempre secondo noi – e la preparazione degli alunni. pagina 17

Simone Borrelli IIIB, secondaria, via De Gasperi

Giugno 2010 • Bimestrale

fatti e opinioni dal nostro punto di vista

Quest’anno abbiamo fatto un campo-scuola particolare: siamo andati in montagna e abbiamo conosciuto il lupo, la lince, il daino, i pipistrelli e il cuculo. Abbiamo passeggiato più di un adulto, in un bosco grandissimo! La

nostra guida alpina Pietro ci ha fatto fare tante esperienze nuove: bendati e al passo di lupo... ci siamo sentiti animali del Parco! Abbiamo anche guadato un torrente aiutandoci con le corde. Danilo, lo zoologo, ci ha fatto conoscere i pipistrelli che sono piccolissimi, morbidissimi, velocissimi e non è vero che succhiano il sangue o che si attaccano ai capelli. Marisa, la botanica, ci ha fatto conoscere la margherita: sono tanti fiorellini tutti insieme!Ci siamo divertiti tanto in questi tre giorni ma... vorremmo che durasse di più!!!

pagine 12, 13, 14 e 15

IIC primaria, via Roma

Tutti noi bambini della scuola dell’Infanzia, con le nostre maestre, siamo andati in una VERA fattoria per fare il formaggio come Polifemo. L’animale che ci è piaciuto di più è stato un pony pezzato con tanti buffi capelli sulla testa, aveva una pancia enorme perché dentro portava un cavalluccio che deve ancora nascere. È stata la più bella gita della nostra vita. pagine 10 e 11

Sezioni C ed E infanzia, via Roma

Siamo arrivati all’ultima edizione del giornale “La Nostra” e quindi alla fine

dell’anno. Ci sono gli esami, per noi di terza media, e poi?? E poi sarà tutto finito (almeno per quest’anno). Sul sito www.icgpitocco.it/lanostra abbiamo fatto enormi progressi, inserendo pian piano i pezzi e facendoci un nome nel paese. Un sito sbucato da nulla, partito da zero, senza lanci pubblicitari e creato completamente da noi redattori. Arrivati ad oggi il sito è sviluppatissimo!!! Un sacco di spazio dove poter inserire tutti i nostri “prodotti”. È diviso in sezioni, tra cui si distinguono di più per l’alto contenuto di pezzi: Il Diario di Bordo, Fiocchi di Montagna e il Vizio di Leggere. Stiamo per creare un’altra sezione con tutti i saluti dei ragazzi che escono dalle medie, sia sul giornale sia sul web.Io spero che il giornale sul web possa continuare ad andare avanti anche durante l’estate, magari qualche “Diario di Bordo” e qualche altra cosa, magari memorabile. La redazione web vi augura buone vacanze e arrivederci all’anno prossimo. (Sempre che il

progetto venga riproposto!).

pagina 6Matteo Aricò IIIB, secondaria, via De Gasperi

Bene: siamo già al quarto numero del giornale e al secondo dvd. Ovviamente non posso svelarvi il

contenuto del video ma posso raccontarvi alcuni divertenti episodi. Quando abbiamo iniziato le prime riprese molti erano tranquilli ma soprattutto a loro agio davanti alle telecamere come se niente fosse. Era come se avessero voglia i essere ripresi come degli attori nati, cosa che non è da tutti.Ci siamo messi anche a recitare, per esempio, persone che cadono da panchine rotte… ma non entrerò nel dettaglio perché la sorpresa è tutta vostra. Vorrei aggiungere anche che ci sono scene davvero divertenti in cui alcuni di noi non si accorgono di essere ripresi e sono tranquilli, altre in cui noi facciamo delle richieste di cose che ci piacerebbe avere.

Valeria Collabolletta IE, secondaria, via De Gasperi

Bene: siamo già al quarto numero del giornale e al secondo dvd. Ovviamente non posso svelarvi il

Nel suo ufficio il sindaco ci ha accolto un po’ emozionato, affermando che questa è la prima intervista di persona. È la prima giornata di sole dopo settimane di pioggia, ne sembra entusiasta. Ci accomodiamo di fronte a lui, ad un ampio tavolo vicino alla finestra.

pagina 5Ilaria Vitanzi e Elisabetta Marchitelli IIIB, secondaria, via De Gasperi IIIC, secondaria, bel poggio

Nel suo ufficio il sindaco ci ha accolto un po’ emozionato, affermando che

piacerebbe avere.

Valeria CollabollettaIE, secondaria, via De Gasperi

La Nostragiornale dell’Istituto comprensivo Guido Pitocco n. 4. Via Umberto I, 20, Castelnuovo di Portowww.icgpitocco.it/

Direttore responsabile Linda Marzocchini

Caporedattore centrale Chiara Della Valle

Redazione Ilaria Vitanzi (caporedattore), Alessio Pierfederici, Gaia Paone, Fiammetta Eugeni, Lucrezia Esposito, Edoardo Piergiovanni, Elisabetta Marchitelli, Elena Detti, Marialuna Bertozzi, Francesco Panitti, Elisa Petrovic

Art director Cristina Povoledo

Illustrazioni Alessandro Bianco, Roberta Badetti, Ilaria Camponeschi, Alessandro Marchetti

Webmaster Carlo Ercole

La Nostra on line www.icgpitocco.it/lanostra/

Redazione web Matteo Aricò (caporedattore), Flaminia Tomassetti, Arianna Bernardini, Marco Perissinotto, Francesca La Mura, Beatrice Marchitelli, Matteo Alessi

Regia e coordinamento video Marino Maranzana e Fulvio Loru con Pasquale Sannino, Roberto Ratti, Eduardo Loru

Redazione video Valeria Collabolletta (caporedattore), Floriana Orlando, Armando Mattia Belcastro, Igor Tulbu

La Nostra è un progetto dell’Istituto comprensivo Guido Pitocco, finanziato dalla presidenza della Regione Lazio, ufficio comunicazione e relazioni esterne

Dirigente scolastico Raffaella Giustizieri

Referente del progetto Daniela Magro

Coordinatori Paola Arbia, Fabrizio Capozucca, Francesca De Silvestri, Laura Maialetti, Stefania Marcucci, Rossana Serrao, Bianca Maria Severini, Cristina Simotti

La Nostra: numero registro stampa 109 del 4 Dicembre 2009 Cancelleria volontaria giurisdizione tribunale di Tivoli

Stampatori Grafiche Professionali s.r.l.Via A. Serpieri, 10 00197 Romatel. 06 80660396 fax 06 8072328

Un progetto della scuola per gli studenti, tutti non

solo quelli della redazione,. finanziato dalla Presidenza

della Regione Lazio, coordinato da professionisti e insegnanti. Storia di un’idea che adesso cammina con le

proprie gambe.

Grazie a tutti, ragazzi!numero 4 • Giugno 2010

la letteraraalllaaa llleeetttttteeerrraaa

Eccoci arrivati, così come previsto, all’ultimo numero di questo

giornale.La Nostra è un progetto dell’Istituto Comprensivo Guido Pitocco, finanziato dalla presidenza della Regione Lazio, ufficio comunicazione e relazioni esterne. L’idea di produrre un giornale della scuola nasce da un ristretto gruppo di docenti ma, come avviene per tutte le cose belle, il suo sviluppo e la sua realizzazione sono avvenuti grazie alla partecipazione di molte altre persone che hanno collaborato sia nella fase progettuale che esecutiva. Voglio ringraziare prima di tutti la Presidenza della Regione Lazio - ufficio comunicazione e relazioni esterne - nelle persone di Michele Misuraca e Roberto Russo affiancati, nel loro lavoro, da Andrea Stopponi, sottolineando la competenza e la serietà mostrati e la loro gentilezza in un clima sempre estremamente collaborativo. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati accompagnati in questo percorso da Daniela Magro che ha seguito il progetto in ogni sua fase di sviluppo offrendomi consigli preziosi per la gestione. Sono grata ai docenti coordinatori Paola Arbia, Fabrizio Capozucca, Francesca De Silvestri, Laura Maialetti, Stefania Marcucci, Rossana Serrao, Bianca Maria Severini e Cristina Simotti che hanno seguito il lavoro dei ragazzi in redazione; i maestri e i professori che, con il loro lavoro nelle classi, hanno riempito

le pagine del giornale, sviluppando il tratto d’unione tra conoscenze e competenze degli alunni, senso vero del nostro mandato educativo. Ringrazio il personale di segreteria e i collaboratori scolastici per la loro preziosa collaborazione. Questi sono i ragazzi della redazione: Alice Colantoni, Sara Giannelli, Francesco Perucchini, Annalinda Maso, Robin Rocco, Elisa Petrovic, Gaia Federica Belcastro, Francesco Panitti, Serena Marchetti, Armando Mattia Belcastro, Matteo Aricò, Chiara Della Valle, Lucrezia Esposito, Fiammetta Eugeni, Gaia Paone, Alessio Pierfederici, Edoardo Piergiovanni, Alessandro Bianco, Roberta Badetti, Ilaria Camponeschi, Alessandro Marchetti, Simone Borrelli, Arianna Bernardini, Marialuna Bertozzi, Elena Detti, Francesca La Mura, Elisabetta Marchitelli, Marco Perissinotto, Flaminia Tomassetti, Igor Tulbu, Ilaria Vitanzi, Valeria Collabolletta, Matteo Alessi, Beatrice Marchitelli e Floriana Orlando; il loro contributo è evidente a chiunque sfogli il giornale ma l’impegno e la fatica spesi in questa impresa sono noti solo agli addetti ai lavori.Purtroppo non posso nominare tutti gli alunni che hanno firmato gli articoli: penne e colori che hanno dato voce al loro punto di vista e arricchito “La Nostra” di spunti di riflessione, a tutti loro vanno i miei complimenti per l’impegno mostrato.

La regia e il coordinamento video sono stati curati dall’équipe di Fulvio Loru, genitore di un alunno del nostro Istituto, con Marino Maranzana, Pasquale Sannino, Roberto Ratti, Eduardo Loru, professionisti che hanno prestato la loro opera gratuitamente: li ringraziamo per l’impegno e la pazienza dimostrati. Ringrazio Cristina Povoledo che per la prima volta nella sua carriera si è ritrovata a lavorare con dei ragazzi ed è uscita apparentemente indenne da questa esperienza: senza di te non ce l’avremmo fatta! A Carlo Ercole, serio professionista che sperava di partecipare al progetto lavorando solo con le macchine e invece si è ritrovato a contatto con esseri umani, un ringraziamento per la grande disponibilità. Voglio ricordare, infine, il direttore responsabile del giornale Linda Marzocchini: accade di incontrare persone che abbiano voglia di mettere a disposizione le proprie capacità, il proprio entusiasmo e il proprio tempo solo per il piacere di realizzare un’idea e non certo per trarne profitto; può succedere di non riconoscerle e di pensare che ci siano altri interessi, non è questo il caso poiché anche Linda ha lavorato a questo progetto a titolo gratuito.A nome di tutti i bambini e i ragazzi dell’Istituto ringrazio e saluto con affetto Linda. La nostra volontà è di non fermarci qui ma di mantenere viva questa testata giornalistica…perciò… a tutti voi lettori…grazie per averci seguito e…a presto.

Raffaella Giustizieri dirigente scolastico Istituto Comprensivo Guido Pitocco

numero 4 • Giugno 2010saluti e bacis isssssaaallluuutttiii eee bbbaaaccciii

Arrivederci

Speriamo che continuiQuesto è l’ultimo numero del

giornale e ci terrei a dire che non mi dispiacerebbe affatto se l’anno prossimo i nuovi ragazzi delle medie continuassero il lavoro iniziato a scuola per mandare avanti questo splendido giornale. Molti di noi sono molto dispiaciuti che finisca l’anno perché non potranno continuare il lavoro in redazione e sanno che di sicuro non lo continueranno mai più perché noi di terza l’anno prossimo non ci saremo più. Sinceramente questa esperienza è stata fantastica perché ho approfondito i rapporti che avevo con i professori e con i miei amici: molti non li conoscevo così profondamente e penso che tutti i ragazzi che partecipano al giornale ricorderanno questa avventura per tutta la vita.

Alessandro Bianco IIIA, secondaria, bel poggio

La fine di una bella esperienzaPer noi ragazzi di terza media,

che abbiamo partecipato alla creazione e alla pubblicazione di questo giornalino, sarà un enorme dispiacere non ritrovarci più a dibattere e a scrivere articoli, perché il prossimo anno (per i fortunati che supereranno l’esame!!) cambieremo scuola e ci divideremo.Quindi il giornalino è servito oltre che a capire come scrivere un articolo e come funziona una redazione, anche a conoscerci meglio e a confrontarci.Per cui auguro a tutti gli studenti delle medie di partecipare a questa iniziativa perché aiuta a crescere ed è una bella esperienza.Un saluto a tutti e un in bocca al lupo a “La Nostra” per il prossimo anno!!

Flaminia Tomassetti IIIA, secondaria, bel poggio

Tutto finiràUltimo numero, ultimo mese, ultimo tutto. Che

tristezza! Se il giornalino finirà… cosa farò il mercoledì pomeriggio? Che ne sarà della mia piccola ansia quando controllo le e-mail per vedere se ci sono cose nuove da scrivere? Tutto questo finirà, finiranno le ore in cui uno si spreme la testa per farsi venire delle idee; finirà l’angoscia di quando bisogna sbrigarsi a finire un pezzo; finirà la soddisfazione di quando si sfoglia il giornale appena uscito e finirà tutto il divertimento. Finiranno tante cose, è vero, ma porterò con me un gran numero di ricordi bellissimi, e saprò sempre che per un anno della mia vita sono stata una giornalista!

Sara Giannelli IIIC, secondaria, bel poggio

Semplice ma speciale

Ciao. Una parola semplice. Nel contesto di queste poche battute è come un arrivederci, un saluto

speciale anche per dirci che non dimenticheremo tutto il lavoro fatto in questo anno, e che non faremo cessare il ciclo dei pensieri che girano da novembre sul nostro giornale. Vi chiedo di pensare a nuove idee e a innovazioni anche durante questa vicina estate. Intanto vi chiedo di accettare i miei grandi complimenti, perché tutti, dal primo all’ultimo di noi, chi più concretamente e chi un po’ meno, abbiamo imparato tanto e concluso tanto quest’anno. Un’ultima cosa: BUONE VACANZE!!!

Beatrice Marchitelli IE, secondaria, via de Gasperi

Meglio tardi che maiSiamo ormai alla fine di quest’anno

scolastico: l’11 giugno molti di noi se ne andranno in vacanza, mentre altri dovranno aspettare ancora un po’ prima di lasciarsi andare al più assoluto divertimento, senza venir più assillati dai compiti e da tutto ciò che riguarda la scuola.Alcuni di noi dovranno dire addio anche al giornalino, forse per ritornarci l’anno prossimo, forse definitivamente. Contrariamente alla scuola però, fonte molte spesso di sofferenza per le più svariate ragioni, la Nostra ha regalato molte soddisfazioni ai più che vi hanno partecipato, nonostante alcuni problemi dovuti al ritardo dell’uscita di uno dei numeri. Comunque, come si dice, meglio tardi che mai.

Armando Mattia Belcastro IIID, secondaria, via De Gasperi

la letteraAbbiamo deciso, visto che questo è il quarto e ultimo numero, di fare un grande e speciale saluto a tutti quelli che ci hanno seguito durante l’anno. Consiglio a tutti di partecipare, l’anno prossimo, alla redazione perché è un modo per confrontarsi e poter dire le proprie idee. Si impara anche a capire come funziona una vera e propria redazione e a scrivere un articolo giornalistico. Nella redazione puoi fare amicizie e diventare un gruppo unito, che si diverte sempre lavorando. Comunque qui trovate solo alcuni saluti, gli altri li potrete leggere tutti sul sito scolastico www.icgpitocco.it/lanostra.

Fiammetta Eugeni IIIB, secondaria via De Gasperi

Presenti i consiglieri:Arianna De Santis VALorenzo Ferro IVBGiulia Forte VACamilla Giacomelli IVBBianca Graf Von Treuberg VBGiorgia Marigliani VAGabriele Passaquindici VALudovica Pernaselci IVDBenedetta Raili IVBAdrian Sima Georg VAMario Somma VBSamuele Sperduti VBPaula Temea VBFrancesco Theodoli IVB

numero 4 • Giugno 2010

consiglio dei bambiniicccooonnnsssiiigggllliiiooo dddeeeiii bbbaaammmbbbiiinnniii

Il giorno 19 maggio 2010, mercoledì, il Consiglio si riunisce in forma straordinaria poiché alla data stabilita del martedì scorso, gli alunni del plesso di via De Gasperi erano occupati con le prove INVALSI.Il Consiglio dalle ore 11,40 alle ore 12,40 si riunisce nella sede della biblioteca del plesso di bel poggio.

I Consiglieri in sottogruppi di lavoro espongono i vari progetti realizzati per ristrutturare i giardini

scolastici.

IL CoRTILe DI VIA RoMA Per il giardino di Via Roma i Consiglieri Benedetta, Camilla, Francesco, Lorenzo e Ludovica illustrando il loro progetto sottolineano:

• la presenza di una zona in erba per giocare e correre;

• la presenza di un orto per uso scientifico-scolastico (Francesco per essere più convincente legge una sua ricerca con una esperienza scolastica, molto interessante, di un’altra scuola);

• panchine per riposarsi;

• angolo scambio giochi;

• distributore merende con buoni firmati e timbrati dal Consiglio;

• a terra, dove non c’è erba, cemento colorato dove parlare (il nero, dicono, crea noia);

• cemento giallo come accesso a scuola;

• muro esterno della scuola ridipinto;

• recinzione ridipinta con colore.

Prendono la parola i consiglieri Paula, Bianca, Mario, Samuele, Giulia, Giorgia, Arianna, Adrian, Gabriele ed illustrano i progetti del giardino De Gasperi antistante la palestra, dello spazio di ingresso alla scuola e dei campi sportivi.

DAVANTI ALLA PALeSTRA

Illustrano il progetto sottolineando:

• la presenza di scale rinnovate perché troppo dismesse e pericolose;

• vialetto colorato per accedere alla palestra;

• palestra ristrutturata (pavimento, finestre, gomma piuma intorno alle colonne) ed anche materiale più numeroso e nuovo;

• mettere una porta allo spogliatoio dei maschi;

• porta esterna senza sbarre (sembra un carcere?) e ristrutturata anche nel colore;

• parete esterna aggiustata e colorata;

• recinzione giardino riverniciata di colore rosso.

INGReSSo SCUoLA De GASPeRI

Espongono il progetto sottolineando l’importanza di avere un ingresso “accogliente” alla scuola.

CAMPI SPoRTIVIPropongono il progetto sottolineando che è il loro unico spazio per il tempo libero ed è abbandonato e non considerato, se non per il gioco del calcio.

Chiedono all’insegnante referente Paola Arbia quando, come già deciso dal Consiglio, si andasse a rimontare il cubo che illustra, nello specifico, il progetto dell’intera zona Campi Sportivi. La referente informa i membri che purtroppo la struttura del cubo custodita dal Comune dietro

gli spogliatoi dei Campi Sportivi non c’è più. Alla sua richiesta di poterla rimontare, fatta nuovamente qualche giorno fa, ha preso atto che la struttura non c’è più. I consiglieri fanno molte domande in proposito. Decidono all’unanimità di scrivere una lettera alla redazione del giornale “La Nostra” (vedi pag. 20, ndr), affinché sia scritto un annuncio che informi tutti dell’accaduto e che chieda a chiunque lo veda di riportarlo, a sorpresa, in piazza perché tutti i Bambini della scuola credono nel loro progetto di poter “dire” la loro opinione sull’unica zona dove trascorrono grandi e piccoli il tempo libero, resa oramai solo parcheggio.

Il Consiglio dei Bambini

I giardini che vogliamo

Alessandro Marchetti ID, secondaria, via De Gasperi

ID, secondaria, via De Gasperi

L’orco vanitoso

numero 4 • Giugno 2010

consiglio dei bambini l’intervistall i talllll’iiinnnttteeerrrvvviiissstatata

Siamo andate ad intervistare il sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio Stefoni, nel suo ufficio, per affrontare le problematiche venute fuori durante l’anno scolastico e messe alla luce dal nostro giornale.

Ha in previsione qualche opera infrastrutturale per Castelnuovo di Porto?Con i fondi comunali per l’anno 2010 è in procinto la messa a norma del campo sportivo comunale e manutenzione delle scuole, compreso il giardino della scuola di via Roma.Con la richiesta dei fondi regionali vi sono diverse opere in cantiere, con priorità alla messa a norma dei plessi scolastici e a seguire la ristrutturazione degli impianti sportivi e degli edifici comunali.

È contento di essere diventato sindaco di Castelnuovo di Porto?Sì, sono contento. In questo paese ci sono nato, è bello dare un apporto al paese dove si nasce ma è molto faticoso in un periodo di crisi economica quale stiamo vivendo.

Pensate di aumentare le aree verdi e i punti di aggregazione per i giovani?Castelnuovo come ben sapete non ha molte aree disponibili.Vogliamo dare seguito al progetto di un concorso di idee già individuato dalla precedente amministrazione riguardante l’area dell’ex campo sportivo dove potrebbe essere sviluppata un’area multifunzionale per i giovani, lo sport e via dicendo, ma ancora oggi non è nella disponibilità del Comune in quanto proprietà di un ente regionale, e comunque siamo legati per la fattibilità a traferimenti regionali o provinciali. Ad oggi con il bilancio comunale non ce lo possiamo permettere.

Secondo lei, qui a Castelnuovo, si potrebbe creare un polo culturale (scuola di musica, danza, recitazione, pittura…)?Di fatto Castelnuovo è già molto attiva grazie alle tante associazione esistenti che fanno sì che esista un polo culturale spontaneo.

Quando aprirà lo svincolo autostradale?Dovrebbe essere entro il 2011, salvo imprevisti.

Perché non trovate un accordo con gli altri comuni (come Riano e Morlupo ad esempio) per un sistema di trasporto pubblico più efficiente?Ottima domanda! C’è l’esigenza di mettere in rete i comuni con affinità territoriali in temi come sicurezza, ambiente, servizi ecc…ecc… È già stato proposto agli altri sindaci e ci stiamo lavorando.

A che cosa saranno destinati i locali della Rocca?Con la Provincia e l’Università Roma Tre vi è un protocollo d’intesa con il Comune di Castelnuovo di Porto. L’utilizzo per quanto riguarda la Provincia per eventi culturali di un certo livello, Roma Tre per master di eccellenza. Per quanto riguarda in nostro Comune l’intenzione è trasferire l’archivio storico insieme alla biblioteca Comunale. Naturalmente se vi saranno altre proposte le valuteremo.

Nascerà mai un nuovo complesso scolastico?La crescita demografica dei bambini ci impone con impellenza di impegnarci alla edificazione di un polo scolastico. Le strutture in termini di ospitalità sono al collasso,ogni anno alla ripresa dell’attività didattica gli uffici comunali e la dirigenza scolastica si inventano tutte le soluzioni possibili per un adeguamento più dignitoso delle strutture.

Si potranno mai ristrutturare le aule delle scuole di Castelnuovo?Rientra sempre nella messa a norma degli edifici scolastici, come ho già detto, quello che manca sono i finanziamenti che, ripeto, abbiamo richiesto alla Regione Lazio.

La nostra palestra non è adeguata al numero di alunni che la frequentano, pensa di fare qualcosa?La palestra rientra sempre nel progetto di un nuovo polo scolastico, con aule e palestra a norma e adeguate al numero di studenti.

Ilaria Vitanzi e Elisabetta Marchitelli IIIB, secondaria, via De Gasperi IIIC, secondaria, bel poggio

La GiuntaAlfonso Antonio Pedicino vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici

Ernesto Ballini presidente del Consiglio comunale e assessore alla Sanità, allo Sport e al Patrimonio

Maria Luisa Marchetti assessore alle Politiche educative, sociali e culturali

Gianfranco Faraotti assessore al Commercio e all’Artigianato

Michele Rossini assessore al Bilancio e al Controllo di gestione e tributi

Renzo Boni assessore all’Ambiente e alla Qualità della vita, all’Organizzazione e alle Risorse umane

Il sindacoNato a Roma il 31 agosto del 1960, imprenditore, sposato con due figli, dal 1976 iscritto all’M.S.I di seguito ad Alleanza Nazionale e attualmente al PDL. Oltre alla carica di sindaco, dal 2010 ricopre anche quella di consigliere provinciale e membro delle commissioni “Lavori pubblici, Politiche del territorio e della Mobilità” e “Servizi Sociali e Qualità della vita” della Provincia di Roma.

Lavori in corso

numero 4 • Giugno 2010

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News: i criceti di DamianoLa mattina del 7 maggio Damiano ha portato in classe

quattro fotografie dei suoi sette criceti con Olly, la loro mamma.Nella prima foto che la maestra ci ha fatto vedere, c’è Olly nella sua gabbia con una ciotola piena di mangime, il contenitore dell’acqua e la ruota per giocare.I suoi piccoli si trovano nel piano sottostante in un nido preparato precedentemente dalla mamma con carta igienica sfilacciata.Sono tutti vicini vicini e a vederli fanno molta tenerezza.Per quaranta giorni sono allattati dalla mamma e durante questo periodo aprono gli occhi, il corpo si ricopre di pelo ed essendo roditori, hanno già lunghissimi denti. Le zampine e il nasino sono rosa, gli occhi dolci e grazie alla mamma sono cicciottelli.Sono nati tutti il 21 Aprile e quindi super-romani. Vogliamo dare loro dei nomi? Avendo risposto tutti sì, cominciamo anche non conoscendo i maschi e le femmine: Romolo, Remo, Romoletto, Romeo, Romina, Roma e Lupacchiotta.Abbiamo saputo da Damiano che il papà di questi piccoli per non farsi fotografare, si nascondeva sotto la carta igienica. È geloso, e si chiama Squit.Questa è proprio una simpatica famiglia! Auguri!

IVA primaria, via De Gasperiprimaria, via De Gasperi

Piccoli webmaster cresconoTra le tante sezioni che abbiamo sviluppato on line ce n’è una intitolata “notizie dalla redazione web”. Qui vengono raccolte tutte le ultime che ci arrivano sui più svariati argomenti, grazie anche alla collaborazione degli oltre 800 corrispondenti sparsi in tutto l’Istituto. Chi può vantare una rete più capillare de “La Nostra”? ;) Quindi per chi vuole aggiornare questa pagina è sufficiente che invii una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Ci abbiamo preso gustoQuando sono entrata a far parte del giornale “La Nostra” ero molto emozionata:

conoscevo molte persone tra cui alcuni miei compagni di classe e cinque mie amiche. Quando ho fatto il primo articolo mi sono trovata un po’ in difficoltà dato che non lo avevo mai fatto prima; però mi sono resa conto che mi piaceva scrivere per il giornale, soprattutto perché mi piacciono gli argomenti che sono proposti da noi ragazzi. La mia difficoltà non è trovare le idee ma esprimerle correttamente, quindi fatico un po’ nel comporre l’ articolo. Per quanto riguarda il mio lavoro futuro mi piacerebbe continuare a scrivere articoli con il gruppo che si occupa del giornale.

Marialuna Bertozzi IB, secondaria, via De Gasperi

Una coperta ad… arteIl nostro Istituto, lo scriviamo con un certo orgoglio, può contare

su ragazzi creativi, ricchi di idee e capacità: sanno scrivere, suonare, disegnare, fotografare, realizzare riprese… Hanno molto da comunicare e, non appena ne hanno la possibilità, lo fanno sfruttando ogni mezzo espressivo… Col tempo abbiamo costituito per il giornale una vera e propria redazione di illustratori, che adesso stanno – tra le altre cose – realizzando delle nuove copertine per i libri raccontati e discussi nella sezione “Il vizio di leggere”.

Io e il webmaster creiamo il sito internet, che consiste nel mettere i pezzi di noi piccoli giornalisti on line. Mettiamo anche immagini e foto

riguardo l’argomento. Io all’inizio non ero capace di farlo ma poi con l’aiuto di Carlo, che me lo ha insegnato, ci sono riuscito. È bello perché sei a contatto con tutti i pezzi, dai bambini delle elementari fino ai ragazzi delle medie. Ecco, nei dettagli, come si svolge questa fase della produzione per il web: entro nell’area riservata agli amministratori, accedo con i miei dati personali, creo un documento per inserire il pezzo, gli metto il titolo, lo allego al genitore e lo invio al server. Poi creo il link alla pagina a cui è destinato il pezzo. Invece per le immagini prima vado sul web, le salvo e le inserisco sul server, allego la foto al pezzo, però mantenendo le proporzioni.

Matteo Aricò IIIB, secondaria, via De Gasperi

Saluti e baciCome avrete notato

sfogliando il giornale, in questo ultimo numero abbiamo voluto dedicare una pagina ai saluti dei redattori, ma poiché sulla carta lo spazio è limitato abbiamo scelto solo sei messaggi tra i tanti di tutti noi che in questi mesi hanno dato vita a questa redazione e questa testata. Chi vorrà, potrà leggere i saluti al completo sul sito, in una sezione ad hoc. E se qualcuno che ha scritto per questo giornale pur non frequentando la redazione, ma impegnandosi ugualmente nella propria classe, vuole unirsi al nostro coro, può farlo inviando una mail ai nostri contatti.

numero 4 • Giugno 2010

web dietro l’angolodddddddiiieeetttrrrooo lll’’aaangolngolngolooo

Tra noi

Come pensa che si trovi la gente in questo centro?“Abbastanza bene, qui vengono assistiti con cura e offriamo loro tutto”.

Come è cambiata la loro vita da quando sono qui? “Hanno avuto un cambio di vita molto particolare, dato che scappano da situazioni molto tragiche come guerre e stermini”.

Ci sono famiglie complete?“Dipende dalle situazioni. Alcuni genitori di famiglie di paesi in brutte situazioni vengono da soli per guadagnarsi qualcosa da mandare ai loro figli, ma ci sono anche molti ragazzi assieme a genitori o accompagnatori”.

Come li trattate e cosa offrite loro?“Noi cerchiamo di non far loro mancare nulla, e di soddisfare i loro bisogni. L’unica cosa che chiedono sono i soldi, ma noi non possiamo darglieli”.

Come passano il tempo?“Per guadagnarsi qualcosa passano il tempo organizzando anche dei mercatini fra di loro. Questo dimostra la necessità che hanno di lavorare”.C’è chi ha ottenuto un vero lavoro?“Sì, i più fortunati svolgono piccoli lavori, anche

quelli che noi italiani quasi ci vergogniamo di fare”.

E i bambini invece? Cosa fanno, possono uscire dal centro, giocare il pomeriggio con noi?“Qui organizziamo per tutti dei corsi per imparare meglio l’italiano. Rispetto al fatto di stare al di fuori del centro loro sono liberissimi di farlo, il problema è che non hanno i mezzi per uscire e spesso non hanno nemmeno un euro per pagarsi i mezzi. Comunque tutti devono essere presenti a cena per controlli organizzativi.”

Hanno l’opportunità di praticare sport?“Certamente. Qui abbiamo campi da calcio, basket e organizziamo tornei”.

Quanto tempo devono stare all’interno del centro?“In media tra gli 80 e i 90 giorni, ma nei casi estremi anche un anno, un anno e mezzo”.

Cosa sperano per il futuro?“Loro chiedono la serenità di vivere una vita tranquilla, di avere una casa, un lavoro e dei titoli di studio. Basta poco, non chiedono altro”.

Lucrezia Esposito e Beatrice Marchitelli ID e IE, secondaria, via De Gasperi

La schedaLa Croce Rossa Italiana gestisce il Cara di Castelnuovo di Porto che ha una capienza di 680 posti, ma ci sono periodi in cui gli ospiti sono più di 800. Attualmente 18 bambini del Cara frequentano l’Istituto comprensivo Guido Pitocco.Dall’apertura del Cara nel luglio 2008 ad oggi (in un ex deposito di stoccaggio della Protezione civile, 120 mila metri quadri coperti, su due piani) sono state aperte le cartelle cliniche di circa 1.700 ospiti. È stata effettuata almeno una visita di screening presso l’ambulatorio del centro Cara di Castelnuovo di Porto a tutti gli ospiti richiedenti. In ambito pediatrico si effettuano le cure primarie che hanno come obiettivi principali oltre alla gestione delle patologie acute e croniche che non necessitano di ospedalizzazione, l’attività di prevenzione (screening, bilanci di salute, vaccinazioni, valutazione dello sviluppo psicofisico, ecc.) e l’educazione alla salute (linee guida anticipatorie, indicazione dei rischi per l’età, consigli sulle problematiche alimentari e nutrizionali, ecc.) al fine di assicurare uno sviluppo del bambino il più adeguato possibile.Secondo la circolare del ministero della Salute n. 8 del 23 marzo 1993, quando per qualunque bambino non sia noto lo stato vaccinale, è necessario procedere alla rivaccinazione totale. Data la difficoltà di reperimento dei certificati vaccinali si è ritenuto “buona pratica” eseguire il titolo anticorpale per tutte le malattie prevenibili con vaccino, prima di effettuare rivaccinazioni. Tutti i bambini del Cara hanno effettuato o stanno completando le vaccinazioni obbligatorie e facoltative rispettando il calendario nazionale.

Eravamo curiosi di conoscere una realtà molto diversa dalla nostra, in cui vivono persone a noi vicine. Così abbiamo organizzato un incontro al Centro di accoglienza richiedenti asilo (il Cara), che non è stato esattamente come ce lo aspettavamo.Avremmo tanto voluto parlare direttamente con le persone che vivono nel centro, ma ci è stata concessa solamente un’intervista con il responsabile del Cara, il capitano Massimo Ventimiglia, nel suo ufficio. A parte ciò, possiamo dire che ci ha fatto piuttosto effetto vedere da dentro quel grande edificio bianco che sempre e solo avevamo osservato con curiosità da fuori.

numero 4 • Giugno 2010

BabeleB eeeBBBaaabbbeeellleee

La mia passione per le lingue

Ho quasi 14 anni e sento che la mia passione per le lingue va crescendo di giorno in

giorno; sono giovane e ci sono ancora un sacco di cose che voglio fare, ma se devo guardare al mio futuro intraprenderò un lavoro d’interpretazione linguistica, in quanto ho scelto di seguire le orme di mia madre, ossia un indirizzo linguistico presso il liceo Caetani. La mia passione per le lingue è nata con l’arrivo alle scuole medie, è stato proprio qui che lo studio e l’apprendimento di lingue straniere ha cominciato ad affascinarmi e appassionarmi. In riferimento alla mia condizione di adolescente mi ritengo abbastanza fortunata ovvero ho avuto più volte

la possibilità di viaggiare in Europa potendo mettere a frutto le mie

conoscenze e capacità linguistiche. Studio due lingue straniere inglese e francese e devo ammettere che non ho alcuna difficoltà nell’apprenderle, in fondo in fondo riconosco di esserne particolarmente portata perchè

mi sono accorta che viaggiando all’estero esse sono di fondamentale

importanza per poter comunicare con gente straniera, quindi ragazzi fatevi sotto e cercate di studiarle è per il vostro futuro perché la società contemporanea sta cambiando troppo radicalmente.

Floriana orlando IIIB, secondaria, via De Gasperi

Caro amico

L’e-twinning è un progetto che consiste nel relazionarci e comunicare con studenti

nostri coetanei di altre nazionalità. Lo facciamo attraverso una corrispondenza via e-mail in lingua inglese e francese. Ci incontriamo una volta a settimana nell’aula computer della nostra scuola e, sotto la guida e la supervisione delle due professoresse di inglese e francese, lavoriamo alla nostra corrispondenza on-line. Siamo in contatto con una scuola belga, una francese ed una polacca. Con ognuna di queste abbiamo aderito a progetti diversi: con la scuola polacca abbiamo iniziato a lavorare sull’argomento degli animali da compagnia, i cosiddetti “pets”; con la scuola francese al progetto “sarò la tua guida per un giorno”; con la scuola belga al programma “giovani così diversi, eppure tutti europei”. Dopo esserci presentati a vicenda abbiamo scelto, per affinità, il compagno con cui iniziare la nostra corrispondenza. Già dopo i primi scambi, abbiamo iniziato a ricevere immagini e fotografie degli edifici scolastici dei nostri “colleghi” europei. Il confronto tra gli ambienti è davvero scioccante: le loro strutture sono belle e accoglienti, invidiabili, mentre le nostre portano “i segni degli anni” e dell’incuria. Secondo noi il progetto è molto utile e divertente per imparare a comunicare con ragazzi di altre culture ed iniziare ad avere amicizie anche internazionali.

Chiara Della Valle e Sara Giannelli IIID, secondaria, via De Gasperi IIIC, secondaria, bel poggio

Pc e pasticcini

Il 5 maggio, noi ragazzi di terza media e le professoresse di francese ed inglese Maria

Laura Sanna e Rossana Serrao, ci siamo riuniti per il nostro consueto appuntamento con l’e-Twinning nella scuola di bel poggio. Arrivati alla sala d’informatica, ci aspettava una sorpresa:

una bellissima torta con il logo dell’e-Twinning, un vassoio di pasticcini

e varie bibite. Successivamente il gruppo si è divisa in varie parti: chi scriveva poesie, chi curava la musica di sottofondo, chi esprimeva il proprio pensiero sul corso.

Due ore quasi volate!!!Un pomeriggio che ci ha lasciato

carichi di euforia e felicità.

Flaminia Tomassetti e Matteo Aricò IIIA, secondaria, bel poggio IIIB, secondaria, via De Gasperi

Tre le lingue straniere insegnate nel nostro Istìtuto, ma sono più di dieci quelle parlate e capite a scuola o in famiglia. E se ci facessimo venire un’idea per mettere a disposizione di tutti questa ricchezza?

In un mondo esperanto

numero 4 • Giugno 2010

Babele BabeleBBBBBaaabbbeeellleee

English, french, spanish or what…???

Il passaggio dalle elementari alle medie è notevole, soprattutto nello studio

delle lingue, perché mentre alle elementari l’approccio

con le lingue straniere era una cosa molto superficiale, qui alle medie è più complicato e impegnativo.Di certo i metodi di

studio di ogni ragazzo sono diversi e così

abbiamo deciso di confrontarli raccontandovi la nostra esperienza.

Sono Valeria, io alle elementari ho studiato inglese con la maestra di italiano che non aveva un metodo con il quale mi trovavo bene.Infatti alle elementari odiavo l’inglese e non riuscivo a capirlo, invece adesso mi trovo molto meglio e probabilmente era la mia maestra “a non andarmi giù”.Io sono Lucrezia, alle elementari anch’io studiavo inglese con la mia maestra d’italiano.A me invece piaceva molto come spiegava la mia maestra, era molto brava, ci faceva capire tutto come fa tutt’ora la mia insegnante. La professoressa Serrao è molto brava ed infatti quest’anno ci troviamo bene con lei.Ora, oltre all’inglese si è aggiunta a propria scelta l’opzione tra spagnolo e francese.A questo proposito ci chiediamo: bilinguismo anche alle elementari???

Valeria Collabolletta e Lucrezia Esposito IE e ID, secondaria, via De Gasperi

Io parlo due lingue

Mi chiamo Roberta, ho quasi 6 anni,vado alla scuola dell’infanzia e parlo due

lingue: il rumeno e l’italiano perché i miei genitori sono rumeni. Con loro, mia sorella e mia cugina Ioana parlo sempre il rumeno mentre l’italiano lo uso a scuola e con altri che sono italiani. Quando vado a danza con mia cugina parliamo sempre l’italiano perché altrimenti gli amici non ci capiscono. Forse

mi piace un po’ di più il rumeno perché conosco più parole e

quando non le so le chiedo a mamma. Conosco anche

le parolacce ma quando mi stanno per scappare io mi tappo la bocca con le mani perché non mi piacciono. La notte sogno, a volte ho gli

incubi, ma mai in italiano e anche i capricci li faccio

in rumeno. Adoro leggere i libri in italiano a scuola, invece

a casa ho solo quelli in rumeno che mi legge la mamma tutte le sere per addormentarmi. Io sono molto contenta che so parlare due lingue perché posso parlare con tante persone, e poi a scuola la maestra mi chiede di insegnare a lei e ai miei amici le canzoni e le parole nella mia lingua. Vorrei tanto che tutti i miei amici le imparassero così potremmo guardare insieme i cartoni che vedo io e potrebbero venire con me l’estate dai miei nonni in Romania.

Roberta Alexandru sezione C, infanzia, via Roma

Musica, maestro!

La musica a scuola non viene ascoltata quasi mai. Quanto

è vero poi che i professori non vogliono che noi la ascoltiamo!La musica durante le lezioni si può ascoltare solo in via eccezionale durante l’ora di arte, quando noi ci mettiamo a disegnare.La musica che noi ascoltiamo è: House,Tecno, Rock, Hip Hop, e per alcuni anche il Rap.Alla scuola secondaria la musica la studiamo con il professor Fabrizio Capozucca, utilizzando il flauto oppure la pianola. Impariamo alcune canzoni che sono in un cd che lui porta.La musica la ascoltiamo come passatempo mentale anche fuori, come per esempio prima di entrare in classe.

Alessio Pierfederici ID, secondaria, via De Gasperi

numero 4 • Giugno 2010numero 4 • Giugno 2010

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Tutti noi bambini della scuola dell’Infanzia, con le nostre

maestre, siamo andati in una VERA fattoria per fare il formaggio come Polifemo. La “padrona”si chiama Laura e ci ha offerto, appena arrivati, una torta calda, profumata e buonissima. Poi ci ha fatto vedere tantissimi animali: c’era un’oca gialla gialla con le piume morbidissime; la papera con le zampe come le rane (si dice palmate); un pulcino svelto e un po’ birichino che voleva sempre scappare. Ci ha fatto mungere una pecora grandissima come quelle di Polifemo, il latte cadeva caldo sulle nostre manine che dopo odoravano di ricotta. Vicino a lei c’era il suo agnellino che belava spaventato. L’animale che ci è piaciuto di più è stato un pony pezzato con tanti buffi capelli sulla testa, aveva una pancia enorme perché dentro portava un cavalluccio che deve ancora nascere. Quando siamo rientrati, Laura ha messo il latte appena munto a scaldare e appena è diventato tiepido ci ha versato un liquido giallo e puzzolente che si chiama caglio (si prende dalla pancia dei vitellini) e il latte ha fatto una specie di magia: è diventato una cagliata che somiglia allo yogurt. Poi noi con le mani lo abbiamo preso in fondo in fondo e lo abbiamo messo a sgocciolare in un cestello, la fuscella. Dopo pranzo era diventato formaggio, ce ne hanno dato un pezzetto e lo abbiamo portato a casa per mangiarlo con mamma e papà. Ad alcuni non è piaciuto perché aveva un odore e un sapore strano, Emanuele invece ha detto che era buono perché era “spalmoso”. È stata la più bella gita della nostra vita e abbiamo anche giocato a pallone in un prato verdissimo.

Sezioni C ed E infanzia, via Roma

La fattoria era beLLa: c’erano i maiaLoni, Le gaLLine e Le papere.

tutto era beLLo, tranne i maiaLi perché puzzavano… non sembrava fango!

avevo paura deLLa pecora che mi correva dietro e mi è piaciuto iL canguro…

io avevo tanta paura deL puLcino perché mi voLeva pizzicare…

La fattoria era grande come iL mappamondo e c’era tanto verde e però iL cieLo era un po’ scuro.

Sezione A infanzia, via Roma

mi sono emozionato ad andare suL puLLman

insieme ai miei compagni e saLutare i miei genitori

deLL’aLto.

per me era La prima gita… che agitazione!

iL viaggio è stato più Lungo aLL’andata, infatti mi ha dato fastidio iL puLLman,

ma sono stata fortunata perché non ho vomitato!

che piacevoLe sensazione toccare iL formaggio in trasformazione, ma ho anche scoperto che

iL cagLio ha un odore forte!

come sono morbidi i puLcini, Le oche, Le anatre, i conigLi, così piccoLi e spaventati,

ma anche La tartaruga è carina!

che pancione iL pony: tra un po’ nasce iL suo piccoLino!

…e poi finaLmente abbiamo anche mangiato: una fame!

Sezione D infanzia, via Roma

La cosa più bella della scuola? Le gite!Non sono mai troppe e mai abbastanza lunghe.Però, che anno piovoso! Noi sotto la pioggia ci divertiamo lo stesso, e anche se l’erba è bagnata e si rischia di scivolare a pallone ci abbiamo giocato lo stesso, alla fattoria, perché nemmeno l’acqua ci può fermare.“Maestra, ma perché non ci andiamo tutti i giorni alla fattoria?”.Sì, questa gita ci è piaciuta proprio tanto.

Noi... come Polifemo

numero 4 • Giugno 2010numero 4 • Giugno 2010

scoperte d’infanzia scoperte d’infanziafanziassssscccooopppeeerrrttteee ddd’’iiinnnfanziafanziafanziafanziafanziafanzia

Una riserva naturale è dove ci sono gli animali, gli alberi, i fiori e le api che vengono protetti dagli

uomini “GUARDAPARCO”.L’ape che comanda tutte le altre nella sua casa è la “regina APE” con il marito (anzi tanti mariti).C’era anche il fiume TEVERE che sembrava come un lago con tanti pesci e tanti gabbiani.Sulla riva c’erano tanti fiori gialli “IRIS” che spontaneamente crescevano lungo il fiume.Abbiamo visto anche gli avvistamenti per gli uccelli.Abbiamo imparato che bisogna rispettare la natura e quindi non buttare le sigarette accese perché può bruciare il bosco con tutti gli animali che lo vivono e non fanno in tempo a scappare; i primi che si salvano sono solo gli uccellini perché possono volare via, invece, le volpi, i

ricci e le talpe (quelle fanno i buchi sotto terra per vivere) purtroppo muoiono.

Sezioni A e B infanzia, Le Terrazze

La fattoria era beLLa: c’erano i maiaLoni, Le gaLLine e Le papere.

tutto era beLLo, tranne i maiaLi perché puzzavano… non sembrava fango!

avevo paura deLLa pecora che mi correva dietro e mi è piaciuto iL canguro…

io avevo tanta paura deL puLcino perché mi voLeva pizzicare…

La fattoria era grande come iL mappamondo e c’era tanto verde e però iL cieLo era un po’ scuro.

Sezione A infanzia, via Roma

Patentino dell’ecologista

L’albergoQuando siamo arrivati ai Quattro Camosci,

cioè al nostro albergo, ci siamo un po’ emozionate, perché ci sentivamo come se abitassimo lì da tanto tempo anche se ancora non era iniziato il campo-scuola. Quando siamo entrati nell’albergo ci siamo sentite accolte dai proprietari dell’albergo molto bene. Nella mia stanza (di Sveva) al piano terra, ci sono i letti matrimoniali. Invece al secondo piano (camera di Lucrezia), ci sono i letti a castello. Dalle camere vedevamo molti animali che non abbiamo mai visto anche qui a Castelnuovo di porto, addirittura dalle finestre. Che spettacolo vedere la lince passeggiare libera di fronte al nostro albergo!!!

Sveva Novelli e Lucrezia Ferro IIC, primaria, via Roma

Con il bat-detector tra i pipistrelliI pipistrelli sono mammiferi ghiotti di zan-

zare che allattano i piccoli. I loro nemici sono: il gufo, le donnole, le martore, i toppi. Volano di notte. Quanbdo è giorno si riposa-no nelle fessure appesi a testa in giù, hanno le ali di pelle e il corpo peloso. Se tu entri in una grotta e disturbi le mamme fanno cadere i piccoli e possono morire. Danilo, lo zoologo che ci ha accompagnato durante le passeggiate al campo-scuola ha spiegato tante cose. Con il bat-detector abbiamo sen-tito il loro suono era come un uccellino. È stato emozionante toccare un piccolo pipis-trello, perché non ne avevamo mai toccato un vero prima. Prima di toccarlo pensavamo che i pipistrelli fossero più piccoli e brutti!

Elena Perucchini, Greta Antinori e Beatrice Roncacci IIC, primaria, via Roma

Nel bosco bendatiIl giorno che siamo arrivati, siamo andati alla Val

Fondillo: abbiamo camminato poco e poi abbiamo pranzato. Ci siamo rimessi in cammino e siamo arrivati in una zona particolare del bosco dove ci sono dei sassi giganti a forma di sedia. Ci siamo seduti, poi Pietro, la nostra guida alpina, ha portato delle bende e ci hanno bendati. Ci siamo alzati e in fila indiana ci hanno portato a fare un passeggiata per fare finta di essere animali al buio. Poi ci siamo seduti, abbiamo odorato e sentito con le mani il terreno e dopo ci hanno tolto la benda, Shadi aveva un po’ di paura! Io avevao paura perché Pietro ci ha raccontato di una festa che fanno a Locullo con i serpenti e io immaginavo che ci avrebbero messo le vipere al collo, ma invece non era così!

Shadi Nafea e Gabriel Dell’Isola IIC, primaria, via Roma

Escursione notturnaSiamo andati in un bosco magico a

sentire gli ultrasuoni. Eravamo seduti sotto un grande bosco direttamente sulla terra e le foglie.Poi abbiamo sentito l’odore della terra per essere veri animali del bosco. Danilo Russo, lo zoologo, con il bat-detector ci ha fatto sentire tanti pipistrelli. Poco dopo Pietro Santucci, la nostra guida alpina, ha fatto il verso del cuculo poi ci ha detto di chiudere gli occhi e tutti noi abbiamo sentito molti cani che abbaiavano ma non i lupi che ululavano.Siamo partiti con la torcia accesa e tutti noi facevamo finta di essere un branco di lupi. Abbiamo camminato a passo del lupo: ognuno entrava con i piedi nelle orme del comapgno davanti.

Elena Tiracorrendo, Andrea Rossi e Paolo Leca IIC, primaria, via Roma

Il gioco degli gnomi e delle fatePer questo gioco occorreva una lente

di ingrandimento, una penna e un blocchetto. Io ho visto sul filo una roccia piccola e poi mi sono spostato da un’altra

parte e ho visto un buco, un fiore, una formica. Le fate erano femmine e i maschi gli gnomi. Dovevamo cercare un filo a coppie di bambini, quello che trovavamo potevamo

disegnarlo o scriverlo: era bellissimo, perché stavamo nella natura!! C’erano tanti insetti e piante che non conoscevamo. C’erano tanti faggi, intorno a noi: provavamo tante sensazioni come quella di essere un farfalla! Quando eravamo seduti sull’erba sembrava di stare sull’acqua! È stato molto bello e si vedeva tutto molto grande.

Elena Perucchini, Susanna Severi, Eugenio Collecchia, Beatrice Pascucci, Giada Morimanno e Beatrice Roncacci IIC, primaria, via Roma

Alla scoperta del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise: un ritorno alla natura tra guadi, boschi e animali che molti ormai conoscono solo dai libri e dalla televisione. Noi invece li abbiamo incontrati e li portiamo a casa vostra

Tre giorni di avventuranumero 4 • Giugno 2010

campi scuolai aacccaaammmpppiii ssscccuuuooolllaaa

numero 4 • Giugno 2010 campi scuolacccccccaaammmpppiii ssscccuuuooolllaaa

Il nostro vissutoil lupoNoi quando abbiamo conosciuto quel lupo abbiamo provato

tanta gioia, perché non avevamo mai visto un lupo in carne e ossa. Noi immaginavamo che il lupo fosse in branco e in un bosco molto grande, ma invece sono tutti morti tranne un lupetto piccolo. Il lupo ha a disposizione tutto lo spazio del Parco, anche se è recintato. Ora il lupetto aspetta un compagno e Marisa ci ha raccontato che sta per arrivare in regalo da un altro Parco.

la linceLa lince l’abbiamo vista dalla finestra

della camera di Shadi: era proprio la lince! Eravamo molto agitati, perché non avevamo mai visto la lince vera! La conoscevamo soltanto dai libri. La lince faceva avanti e indietro e sembrava facesse la guardia alla famiglia.

Luca Giannini e Gabriel Morelli IIC, primaria, via Roma

Il pipistrelloQuando ho toccato il pipistrello

ho provato un po’ di emozione e un po’ di paura ed anche un po’ di impressione. Quando ho sentito gli ultrasuoni con il bat-detector io ho avuto paura perché sembrava il suono di un mostro. Mi è piaciuto sentire le nostre voci trasformate con il bat-detector in suoni terribili. Ho visto tre pipistrelli cacciare sul fiume. Volavano bassi e velocissimi per magiare le zanzare.

Eugenio Colecchia e Leonardo Mancini IIC, primaria, via Roma

Perché per noi è stata un’esperienza importanteQuest’anno la nostra classe ha fatto il campo scuola nel

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Quando siamo arrivati a Civitella Alfedena, eravamo presi dal fare le stanze, dal vedere se i compagni con cui eravamo capitati ci piacevano e non ci siamo resi conto subito della

bellezza della natura che ci circondava ma, appena siamo usciti per fare le escursioni, ci siamo trovati immersi in un mondo fantastico, in contatto diretto con la natura. Secondo noi ragazzi della IVB il campo scuola è un’esperienza unica, bella e divertente perché facciamo lezione fuori scuola e viviamo nuove avventure. Conosciamo alcuni bambini che dicono che è meglio fare lezione in classe, usando libri, ma secondo noi non è così perché non puoi scoprire cose nuove. Durante il campo impari e vedi cose che a scuola non potresti vedere ed imparare; sui libri le puoi vedere in immagini, ma non puoi sentirne gli odori ed i rumori. Noi infatti abbiamo sentito rumori mai ascoltati ed abbiamo visto animali mai visti dal vero, come la lince ed i cervi; abbiamo scoperto che i pipistrelli non si attaccano ai capelli e che i lupi ed altri animali feroci non aggrediscono gli uomini, anzi, hanno paura di noi. Certo, all’inizio abbiamo avuto tutti un po’ di paura, ma uniti ci siamo dati forza. Al campo poi ci si diverte ed è un modo per scoprire quanto sei maturo; stando insieme puoi conoscere di più i compagni di classe e, anche quando si fatica, ci si diverte perché si è in gruppo e se capita di litigare è più facile ritrovare l’armonia. Un’altra cosa che ci piace tanto dell’esperienza del campo scuola è la possibilità di organizzare il pigiama party: tutti insieme possiamo ridere, parlare, mangiare e ballare. Vi consigliamo di andare al campo scuola perché è un’esperienza unica e perché non è sicuro che nella vita si ripeterà. Insomma, chiedete alle vostre maestre di fare questa esperienza perché così

potrete:andare in giro per il mondostare più tempo con gli amicidivertirviscoprire cose nuovevedere nuovi luoghiconoscere nuove persone

Alessandra, Benedetta, Camilla, Federica, Flavio, Giulia, Ludovica, Marina IVB, primaria, via Roma

Il lago di Villetta BarreaIl lago di Barrea è un lago artificiale ricavato nel

1951 dello sbarramento del fiume Sangro. Villetta Barrea si trova ad una altezza di 990 metri. Ai margini del paese si trova una bellissima pineta, con un pino caratteristico detto “Pino di Villetta Barrea”. Il lago di Villetta Barrea all’esterno ha una diga fatta di alberi e cespugli. La nostra guida alpina Pietro ci ha spiegato che alzando la diga, la forza dell’acqua, che scorre, crea energia elettrica. Siamo andati a fare una passeggiata al lago di Barrea. Abbiamo visto un animale nell’acqua: Danilo, lo zoologo, ci ha spiegato e detto che si chiama germano reale, è tutto colorato e per questo è un maschio. Poi lo abbiamo guardato anche con il binocolo: ci sembrava fosse accanto a noi!

Rossana Misuraca e Emma Pandolfi IIC, primaria, Roma

Le apiCome tutti gli insetti l’ape possiede un corpo suddiviso in

segmenti, le antenne ed è provvista di tre paia di zampe.Il corpo può essere suddiviso in tre parti: il capo, il torace e l’addome. Sul capo troviamo gli occhi, gli ocelli (sono presenti sulla fronte e percepiscono la luce) e le antenne. Sulla porzione terminale del corpo è presente una aculeo velenoso. Al momento della puntura l’ape lascia il pungiglione inserito nella ferita e dopo qualche giorno l’ape muore. Al momento della penetrazione del pungiglione sono rilasciate delle sostanze, per richiamare altre api operaie all’attacco.

Silvano Mariani, Giovanni Marrella e Filippo Lesti IIC, primaria, via Roma

Silvano Mariani, Giovanni Marrella e Filippo LestiIIC, primaria, via Roma

campi scuola

numero 4 • Giugno 2010

campi scuolai aacccaaammmpppiii ssscccuuuooolllaaa

Crescere in viaggioIntervistati gli alunni della classe IVC, che nei giorni 21-

22-23 aprile 2010 hanno vissuto l’esperienza del campo scuola presso il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sull’argomento, hanno così risposto:Il campo scuola è una scuola sul campo, quindi equivale a crescita;• il momento per socializzare fuori da un’aula;• imparare nuove cose al di fuori del leggere, scrivere e far di conto;• un’attività laboratoriale all’aperto;• vivere nuove esperienze al di fuori del contesto familiare;• fare cose non abituali;

• mettere in pratica ciò che si apprende a scuola;• divertirsi imparando;• vivere un’esperienza con i coetanei;• un momento per responsabilizzarsi;• stare insieme e collaborare;• anche condivisione con i compagni;• stabilire un rapporto alunno-maestra senza il registro;• avere un rapporto sano e naturale con l’ambiente con il quale si viene a contatto;• prendere coscienza di sé e degli altri al di fuori del solito ambiente quotidiano;• vivere tre giorni della nostra vita in completa autonomia;• mettere in pratica i comportamenti idonei a situazioni diverse dalle regole scolastiche;

• sperimentare sul campo le proprie idee ed emozioni;• avere la possibilità di esplorare luoghi non conosciuti;• addormentarsi condividendo la paura del buio;• sostenersi reciprocamente;• rafforzare amicizie esistenti e crearne di nuove.

A intervista terminata la classe aggiunge in coro che, per quanto detto, consigliano a tutti l’esperienza del campo scuola e invitano i loro insegnanti a organizzarne un altro per il prossimo anno.

IVC primaria, via De Gasperi

Ululati nella notteUna sera, dopo cena, siamo andati in un bosco appena fuori Civitella Alfedena.

Mentre camminavamo era buio ma non cadevamo perché eravamo illuminati dalla luce delle torce. Quando siamo arrivati, le abbiamo spente e ci siamo seduti su un prato per sentire l’ululato dei lupi. Stavamo tutti zitti in ascolto, poi ci hanno fatto sdraiare uno sull’altro, ci hanno detto di guardare la luna e, improvvisamente, abbiamo sentito gli ululati. Era tutto buio intorno, noi tutti eravamo vicini vicini e i lupi ululavano. Roby ha detto: “Mo me magnano la mano”. Anche altri erano spaventati perché pensavano che fossero nascosti dietro un cespuglio e poi ci sarebbero saltati addosso. Tutti infatti pensavamo che i lupi si sarebbero avvicinati sempre di più e avevamo sempre più paura. Pietro, la guida, sussurrando, ci ha detto che erano due branchi che comunicavano dalla cima di un monte all’altro e che si stavano avvicinando a noi, poi a loro si è

aggiunto anche un lupo che stava nel recinto. Noi sentivamo che parlavano la “lingua lupina”, cioè ululavano: “Auuuuuhhhhhhh!!!”. Per tutti noi è stata un’esperienza importante ed entusiasmante perché non avevamo mai sentito l’ululato del lupo così da vicino, è veramente formidabile. La guida ci ha detto che eravamo stati molto fortunati. Mentre stavamo tornando in albergo, ci siamo fermati nella piazza del paese, ci siamo seduti in circolo e Pietro ci ha chiesto se avevamo avuto paura per questa esperienza e alcuni di noi hanno risposto di no. Allora ha proposto a questi compagni di ritornare dove stavamo prima, ma da soli. Non ne hanno avuto il coraggio. Alcuni di noi hanno detto di aver

avuto paura dei lupi e del buio ma di aver preso sicurezza dai compagni e dalle guide Pietro e Danilo. Quella sera, tornati in albergo, abbiamo scoperto che il lupo è l’animale preferito di molti nostri compagni. Ludovico ha detto di non aver provato paura, anzi ha provato tanto amore per il lupo che stava dentro la sua gabbia ed ululava ai due branchi che stavano sulle montagne. Mamma mia che bella esperienza! Quella sera eravamo molto felici perché stavamo tutti insieme e a noi piace stare tutti insieme.

Nicoletta, Aurora, Andrea, Francesco L., Federico, Johnson, Valentina, Virginia, Ludovico, Roberto, Fabrizio, Leonardo Bu. IVB, primaria, via Roma

Il parco: che emozione!È molto bello il Parco nazionale d’Abruzzo con le sue montagne,

i torrenti, i cavalli, i cervi, i lupi, gli orsi, i camosci, le linci, le api e i “nostri amici” pipistrelli.

IIA primaria, via Roma

Colora di rosso gli animali del Parco Nazionale d’Abruzzo e di verde gli animali che vivono in altro ambiente

Shadi Nafea e Rossana Misuraca IIC, primaria, via Roma

Giochiamo

Al Castello di LunghezzaNoi della IC siamo andati con due pulmini al Castello di Lunghezza con la IB,

la IA e la IIIB per vedere gli spettacoli di Pinocchio, Biancaneve, la Spada nella Roccia con Mago Merlino, Zorro e D’Artagnan, il ballo di Cenerentola, Alice, il Cappellaio Matto e la Lepre, Peter Pan e Capitan Uncino.

Appena siamo arrivati eravamo emozionati, all’entrata c’era Capitan Uncino, dopo c’era una spada nella roccia che nessuno riusciva a sfilare. Zorro e un moschettiere hanno duellato. Ci è piaciuto: il ballo di Cenerentola, lei è bellissima, ha ballato bene con il principe;Biancaneve perché è romantica e si sono baciati con il principe; Pinocchio perché c’era la fatina buona che lo aiutava a diventare un bravo bambino, la fatina con la bacchetta che lo fermava sempre. Pinocchio ci ha fatto ridere molto. Anche Peter Pan ci ha fatto ridere. È stato bello perché hanno fatto il duello con le spade, Peter Pan

faceva gli scherzi a Capitan Uncino, gli dava sempre i calci e poi gli ripeteva sempre tutto. La giornata è stata meravigliosa. E poi abbiamo giocato in giardino. Ci è piaciuto perché siamo stati in compagnia. La giornata è stata uno “sballo”.

IC primaria, via Roma

Che emozione… si parte!!!Meta: Vulci, “un giorno tra natura e cultura”.

Un’ora e mezza di viaggio trascorsa in allegria sul pullman. Arrivo alle 10 e subito ricca

colazione al sacco su un verde prato toscano.La prima tappa è alla Tomba delle Iscrizioni, dove si pensa che alcune donne etrusche fossero state seppellite e dove si possono ammirare delle scritte murarie interessanti per conoscere la civiltà e gli usi etruschi.Successivamente abbiamo raggiunto la Tomba François, che prende il nome dall’archeologo che la scoprì,

ma che non poté ultimarne lo studio per la sua prematura scomparsa. A parte il fascino dei dipinti raffiguranti scene di lotta ritrovare all’interno della tomba, divertente e eccitante è stato l’incontro con i simpatici pipistrelli che abitano lì!La terza tappa ci ha portato ad ammirare il lago Pellicone, che con la sua frizzante cascata ci ha offerto uno spettacolo indimenticabile.Ed infine, la visita al castello che ospita il museo etrusco.Subito fuori dal castello, il ponte della Badia, chiamato anche “del diavolo” e “dell’arcobaleno”, noto per i numerosi suicidi che vi sono avvenuti, offre uno spettacolo panoramico che toglie il fiato!

VC primaria, via De Gasperi

numero 4 • Giugno 2010 campi scuolacccccccaaammmpppiii ssscccuuuooolllaaa campi scuola

Siamo andati a Pompei perché è l’unica città dove il tempo è come se si fosse fermato 2000

anni fa. Entrando dalla porta di Nocera, le strade di Pompei ci sono sembrate più vive e ci siamo immaginati la gente che passeggia e i carri che portano la merce dalle campagne; ma ciò che ha colpito la nostra fantasia sono le efficienti strisce pedonali, fatte di pietra , a forma rettangolare e rialzate, ma voi vi chiederete: i carri come passavano? Passavano in mezzo alle strisce e non c’era rischio di rimanere incastrati in quanto erano fatti con le misure esatte perché le ruote passassero tra una pietra e l’altra, ma i conduttori dovevano andare piano.Quando arriviamo alla villa dei Misteri, scendiamo le scale e vediamo molte colonne dipinte; tutte le stanze e i corridoi sono dipinti con un bel colore: il rosso pompeiano. In ogni stanza ci sono molte raffigurazioni; attraverso delle serrande vediamo immagini bellissime con colori molto accesi.E le povere persone di Pompei? Che fine hanno fatto? Purtroppo sono morte quasi tutte, ma, grazie alla cenere sono rimasti molti calchi di persone, animali e oggetti. Vedere questi calchi, in particolare quelli dei bambini, ci ha trasmesso

un po’ di tristezza, e che dire di quel povero cagnolino che purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto senza capire?Mentre sul libro a volte studi storia a pappardella, in quest’altro modo hai l’opportunità di vedere i luoghi abitati dalle genti, così come sono stati voluti da loro, te li fa immaginare e ti fa proprio capire la loro vita.

VA, primaria via De Gasperi

La nostra gita più bella

Edoardo e Jessica

la striscia

Roberta Badetti e Ilaria Camponeschi IIID, secondaria, via De Gasperi IIIC, secondaria, bel poggio

numero 4 • Giugno 2010

in gitai giiinnn gggiiitttaaa

Da Torino a Latina, a Roma... tante uscite, tanti argomenti, un unico obiettivo: far vivere agli studenti ciò che si insegna in classe.

Fuori tutti!

Al Museo del RisorgimentoNel 1878, alla morte di Vittorio Emanuele II che aveva assunto nel 1861, con la creazione

dello stato italiano, il titolo di re, il Parlamento edifica a Roma un monumento in onore del primo sovrano dell’Italia unificata, chiamato perciò Vittoriano. Nel monumento fu collocato il Museo del Risorgimento, destinato a raccogliere le testimonianze relative alla trasformazione dell’Italia nei secoli XVIII, XIX, e XX. Lungo la scalinata d’accesso al Museo sono state collocate incisioni che raffigurano i momenti “preparatori” del Risorgimento. La prima sezione del museo è dedicata appunto ai protagonisti del Risorgimento: all’interno di grandi teche sono esposti dipinti, cimeli e documenti legati a Mazzini, Garibaldi e Cavour, mentre alcune sezioni illustrano figure della storia dell’Ottocento. Altre sezioni sono invece incentrate sulle lotte risorgimentali. L’ultima sezione è totalmente dedicata alla prima guerra mondiale. Al centro è collocato l’affusto di cannone utilizzato del 1921 per il trasporto della salma del Milite Ignoto. Il museo era interessante, abbiamo approfondito grazie alla visita gli argomenti di storia studiati in quel periodo. Hanno partecipato le classi terze di tutti e due i plessi.

Chiara Della Valle IIID, secondaria, via De Gasperi

Torino: the endTorino 2010, l’ultimo campo scuola con la

classe con la quale abbiamo passato gli ultimi tre anni.Si prevedeva per questo una grande adesione da parte di noi studenti e invece...Quali sono stati i problemi? Perché una così scarsa partecipazione al viaggio che molti aspettano per tutto l’anno?Sia quelli che hanno partecipato sia coloro che non hanno voluto o non hanno potuto partecipare sono d’accordo sul fatto che, rispetto agli anni scorsi, il prezzo sia lievitato troppo.Chi non ha partecipato, lo ha fatto per i motivi più svariati: c’è chi aveva degli impegni durante quella settimana, chi non era entusiasta della meta, chi ancora aveva dei problemi a casa.Ma i problemi sono stati così tanti che intere classi hanno rischiato di non partecipare, arrivando a massicce campagne di persuasione dei compagni che non volevano partecipare.Chi ha partecipato, anche se contento, nella maggior parte dei casi si ritiene deluso: a Torino si poteva vedere di più, non si è approfittato abbastanza dei luoghi che avremmo potuto visitare.

Elisabetta Marchitelli ed Elena Detti IIIC secondaria, bel poggio IC, secondaria, bel poggio

Per la festa della LiberazioneIl 25 aprile siamo andati al museo storico di Piana delle Orme, in provincia

di Latina. Questo museo è dedicato all’inizio del ’900, diciamo alle guerre del ’900. Il terreno è diviso in quattordici padiglioni, noi ne abbiamo visitati quattro: uno dedicato allo sbarco di Anzio, in cui abbiamo visto i mezzi e le armi dell’esercito angloamericano e anche di quello nazista, un altro ai mezzi bellici e non della guerra, e due all’entrata in guerra dell’Italia e alla campagna d’Africa con la battaglia di El Alamaein, e allo sbarco in Sicilia dell’

esercito angloamericano, dove ci hanno mostrato la ricostruzione di una trincea e una simulazione di guerra. Al centro di questo terreno c’era un grosso tronco tagliato nel 1918, tutto il territorio era circondato da cannoni e mitragliatrici d’epoca. È stata un’esperienza davvero bella, quanto istruttiva.

Simone Borrelli IIIB, secondaria, via De Gasperi

numero 4 • Giugno 2010

in gita

I mitici anni ’70

Mio padre si chiama Sergio, adesso ha 52 anni. 41 anni fa ha iniziato le scuole medie. Era uno di quei tipi che anche se si impegnavano il minimo che serviva,

andavano bene. Quando ha fatto gli esami lui, le cose non erano molto diverse da ora, l’unica cosa era che quando papà stava in terza media agli esami gli facevano portare le tesine, soltanto che erano chiamate in un modo diverso, cioè ricerche. Papà era uno che preferiva uscire e andare a giocare a pallone con gli amici, piuttosto che rimanere i pomeriggi sui libri a studiare, non era neanche però una di quelle persone menefreghiste, perché di fatto a scuola aveva la media del 7: si può dire che mio padre era una via di mezzo. Certo che a scuola era “molto pestifero”, come dice mia nonna quando ci racconta di come era da piccolo.Alcune volte quando prendiamo un brutto voto o qualche nota non è lui che ci sgrida a casa, è mia madre.

Mio padre, come tutti penso, una settimana prima degli esami si fece prendere dal panico: si mise subito a studiare e ripassare, arrivato davanti alla commissione si aspettava l’inferno, invece finiti gli esami pensò che tutta la paura avuta era stata inutile. Ancora adesso quando gli dico di aver paura per gli esami lui mi dice di stare tranquilla e che avere paura è inutile.

Alice Colantoni IIID, secondaria, via De Gasperi.

Caro papà come hai vissuto il periodo pre-esame?Con molta agitazione e preoccupazione.Tua sorella maggiore che cosa ti ha consigliato?Mi ha consigliato di rispondere sempre a qualunque domanda mi avessero chiesto i professori, pur non essendo preparatissimo sulla risposta.Come hai passato la notte prima degli esami?Per fortuna sono riuscito a dormire in modo piuttosto tranquillo.Come ti sei organizzato nello studio? I tuoi professori ti hanno aiutato?I professori mi hanno dato qualche suggerimento su come ripassare.Hai studiato per conto tuo o con altri amici?Per conto mio.Quel voto ti ha cambiato la vita?Assolutamente no.Come ci si sente a trovarsi davanti a una commissione di professori a soli 13-14 anni? Che emozioni o sensazioni si provano?Per fortuna avevo già un’idea su come potesse essere un esame perché avevo già sostenuto quello di quinta elementare a soli 10-11 anni; durante l’esame ho pensate che infondo si trattava di persone che facevano il loro lavoro e che non avevano nessun interesse a mettermi in difficoltà.Quale materia ti terrorizzava di più?Latino perché non mi piaceva e sopratutto non l’avevo ripassato.Hai ripassato la notte prima?Assolutamente no, ho studiato tutto nei giorni precedenti utilizzando i libri di riassunto chiamati i “Bignami”.Come ti sei sentito dopo l’ultimo esame?Molto leggero, sollevato perché potevo finalmente divertirmi e non pensare più a studiare.

Ilaria Vitanzi IIIB, secondaria, via De Gasperi

Effetto stress

Mi chiamo Chiara, ho quasi nove anni e mia sorella di 13 sta per fare gli esami di terza

media. Ilaria, questo è il nome di mia sorella, non sembra molto preoccupata degli esami, anche se io sono sicura che in fondo ha un po’ di paura. Infatti ho notato che da qualche tempo è più nervosa del solito: si arrabbia spesso quando io e mio fratello Luca non apparecchiamo la tavola, non è gentile con me quando io guardo i cartoni alla televisione e vorrebbe cambiare canale per vedere MTV. Anche nei confronti dei miei genitori si rivolge talvolta in modo brusco, e fa arrabbiare moltissimo papà. Secondo me non studia moltissimo, però si ricorda bene le cose e prende sempre buoni voti a scuola. Sono convinta che il merito è della maestra Fausta di matematica alle elementari, la stessa che ho io e che è molto brava. Spero che venga promossa agli esami con il massimo dei voti.

Chiara Vitanzi IIIA, primaria, via Roma

La strategia del terrore

Parliamo di strategia del terrore quando un professore crede

di invogliare i ragazzi a studiare utilizzando metodi non esattamente incoraggianti.Capita sovente, soprattutto in terza media, di avere quel o quei professori che per qualsiasi situazione spaventano gli studenti parlando di compiti in classe o, peggio ancora, di esami.Gli esami, appunto, spaventano la maggior parte di noi quando in realtà da temere c’è ben poco. Possiamo quindi paragonare quei professori che sfruttano questa strategia a dei dittatori che, per avere il potere, per essere rispettati, fanno leva sulle paure dello studente. “E agli esami come fai?”, “Se ti blocchi cominciano le domande”, “Occhio, che potrei chiedervi il disegno, non l’ho mai fatto e mi sa che quest’anno lo faccio” e molte altre ancora sono le frasi che in classe sentiamo ripetere più spesso. E se l’ansia per qualcosa che effettivamente ci risulta sconosciuto si fa sentire sempre di più, la pressione di alcuni professori di certo non aiuta.Certamente dobbiamo ringraziare quegli insegnanti che ci hanno incoraggiato, o almeno ci hanno provato, dato che il mito dell’esame di terza media viene sfruttato già nella primaria. Crederci o no, sta a noi decidere.

Elisabetta Marchitelli IIIC, secondaria, bel poggio

Tanti articoli per una cosa sola, una sola preoccupazione: gli esami. Così viviamo questa paura a scuola e a casa, cercando conforto da chi gli esami li ha fatti molti anni fa.

Finalmente libero

prima degli esamipp samipppprrriiimmmaaa dddegli eegli eegli esamisamisami

numero 4 • Giugno 2010

sportss tpssspppooorrrttt

Mia madre si chiama Elisabetta Latini, ha 44 anni, fa la mamma e

la vigilessa, però prima giocava a basket, era una campionessa europea. Per questo motivo sono cresciuta in mezzo a palloni da basket di tutti i tipi. Mia madre mi ha trasmesso questa passione e infatti anche io gioco: per lei il basket non è solo tirare una palla dentro un cerchio ma è soprattutto passione, perché quando giochiamo insieme per esempio (vince sempre lei) vedo che nei suoi occhi si accende una scintilla di gioia nel constatare che anche io ho la sua stessa passione.

Quando hai iniziato a giocare?Ho iniziato all’età di 9 anni in una vera e propria squadra, ma anche prima mi esercitavo durante gli allenamenti dei miei fratelli più grandi, cercando di copiare quello che facevano.

Come è nata questa passione?Me l’hanno trasmessa i miei genitori che erano e sono tutt’oggi degli appassionati.

Per quanti anni hai giocato?Ho giocato fino all’età di 27 anni, quindi 18.

Che differenza c’è tra giocare a livello agonistico e livello amatoriale?Lo sport agonistico richiede un impegno quotidiano senza trascurare gli studi.

Hai raggiunto risultati importanti?Sì, sono stata campionessa italiana nelle categorie giovanili, campionessa europea di un

torneo intitolato ad una giocatrice italiana Liliana Ronchetti, un torneo molto importante ai miei tempi.

Perché hai smesso di giocare?Ho smesso di fare sport agonistico quando ho saputo di essere incinta di tuo fratello Simone.

Durante la tua carriera hai mai avuto infortuni?Sì, purtroppo ne ho avuti molti, ma i più importanti sono stati quando mi sono rotta i legamenti delle ginocchia.

Che sensazione hai provato quando io ho iniziato a giocare?È stata una sensazione bellissima vedere il proprio sogno continuato da un figlio.

Ti è dispiaciuto molto lasciare lo sport e diventare mamma?Essere mamma è la partita più importante: sì un po’ mi dispiace aver lasciato il basket ma sono felicissima di essere diventata mamma.

Alice Colantoni IIID, secondaria, via De Gasperi

Una madre e una figlia legate dalla stessa passione, il basket. A tu per tu per un’intervista e il racconto di una rinuncia per la più grande delle vittorie: la maternità.

Canestro!

Canestro: È un anello in metallo a cui è appesa una rete. L’anello deve avere un diametro di 45 centimetri e deve essere posto a 3,05 metri dal suolo. In un campo di gioco, ve ne sono due, fissati

perpendicolarmente a due tabelloni verticali di plastica, legno o vetro. L’obiettivo di questo sport è quello di far entrare il pallone proprio all’interno dell’anello. Per estensione, quando si realizza un tiro si dice che è stato segnato un canestro. Se il tiro è libero, cioè comminato dall’arbitro in seguito ad un fallo, vale un punto; se è stato scagliato all’interno della linea dei 6,25 metri vale due punti; se proviene da un’altra zona del campo ne vale tre.Pivot: Il centro o pivot (“perno” della squadra) è uno dei ruoli standard della pallacanestro. È generalmente il giocatore più alto della squadra e preferibilmente il più massiccio dal punto di vista muscolare. Nella pallacanestro maschile, l’altezza minima richiesta ad un tipico centro è di almeno 208 centimetri, in quella femminile si preferiscono atlete dai 190 centimetri di altezza in su.Area dei tre secondi: È una zona del campo. Ve ne sono obbligatoriamente due, sotto i due canestri. La sua funzione è di rendere chiaro agli arbitri se un giocatore in attacco sta commettendo un’infrazione: non è infatti consentito di rimanere al suo interno per più di tre secondi, come indica il nome stesso.

bask

et

numero 4 • Giugno 2010

sport

All’ultima sfidaAnche quest’anno il torneo di

palla fermata sta per finire: tutte le sezioni hanno gareggiato divise in base alla classe di appartenenza (I-II-III), cercando di dare il massimo per portare a casa la vittoria. Tutte le classi si sono affrontate seguendo le regole, ma non senza qualche (raro) caso di fallo, non sempre richiamato dalla professoressa avente il ruolo di arbitro.Il torneo però si è comunque svolto in modo regolare e non sono mancati momenti emozionanti, con rimonte in extremis ed eroici testa a testa fra gli ultimi rimasti di entrambe le squadre.I vincitori delle rispettive classi sono stati: per le prime la D, in seconda la B mentre la finale fra le terze sarà giocata tra la terza B e la terza A.Inoltre sono state giocate vari amichevoli tra le squadre, al semplice scopo di divertirsi.Durante il torneo le altre classi hanno potuto assistere, tifando per la loro squadra (o classe) preferita. Ciò non è sempre stato approvato dalle professoresse di fisica a causa della gran confusione che si veniva a creare nella palestra della scuola. Ciò è quindi costato alle classi la possibilità di assistere alle partite.Nonostante quindi qualche piccolo inconveniente questo torneo è stato molto appassionante poiché tutti i giocatori hanno avuto la possibilità di essere protagonisti. Questo sport è stato quindi ancora una volta valorizzato dall’impegno che molti ragazzi hanno messo nelle partite.

Armando Mattia Belcastro, IIID, secondaria, via De Gasperi

Voglio raccontarvi di uno sport poco diffuso in Italia che però sta lentamente crescendo: lo skateboarding.

Personalmente sono un appassionato dello skate e cerco di seguire tutte le gare che si svolgono in Italia. Oltre a seguirlo, pratico questo sport da tre anni. Lo skate è uno sport abbastanza pericoloso, tant’è vero che dopo alcune cadute sono rimasto fermo per un po’ di tempo. Infatti, mentre stavo facendo skate, sono cascato più volte sull’anca che è diventata gonfia come un pallone. Io penso che lo skate sia l’unico sport che ti carica di una dose di adrenalina che ti permette di rimanere sveglio per giorni. Ora, per farvi avvicinare di più a questa disciplna ho intervistato uno skater famoso in Italia: Manuele Mariotti.

Come hai conosciuto lo skate?Grazie alla befana…infatti la mattina dopo mi sono ritrovato uno skate vicino al letto così ho iniziato a praticarlo.

Senti come e stata l’emozione del tuo primo ollie (salto)?È stato fantastico, mi sembrava di volare.

So che hai fatto parecchie gare ma tra tutte queste quale è stata quella che ti è piaciuta di più?È stata la Team cup tim tribù che si e tenuta quest’anno allo skatepark di Ostia.

Sei mai partito per un tour, insieme ai tuoi amici?Ma sì certo…l’ultimo che ho fatto è stato alla elbo, uno delle piu grandi bowl d’Italia.

Ma tra tutte le gare che hai fatto ci sono state delle gare particolarmente importanti?Sì, la tim tribu cup, gli italiani e gli europei. Dopo questa intervista spero che anche a voi sia cresciuta la voglia di skateare.

Alessandro Bianco IIIA, secondaria, bel poggio

Su 4 ruote Half-pipe: (espressione di lingua inglese che significa letteralmente “mezzo tubo”) è una rampa a sezione semicircolare o paraboidale, sulla quale si scende in moto armonico fino a perdere quota.

Skateboard: è una tavola con 4 ruote che si usa per lo skateboarding, uno sport nato in California negli anni sessanta. Un praticante dello skateboarding è uno skater.La diffusione in Italia si deve ad un servizio del programma televisivo Odeon nel 1977, rubrica di spettacolo e curiosità dal mondo. In quell’inverno si registra un picco di vendite, soprattutto del modello Saturnus, dal caratteristico colore arancione. In assenza di opportune strutture dedicate, strade e marciapiedi sono invasi da ragazzini entusiasti.Skatepark: È un luogo che permette agli skater di eseguire evoluzioni su delle rampe chiamate pipe o half-pipe.Skateboarding trick: o più semplicemente trick, è una manovra fatta da uno skateboarder col suo skate. La maggior parte dei trick è basata su degli ollie, manovre inventate da Alan (Ollie) Gelfand in Florida, USA, nel 1970. Un trick può includere numerose varianti quali jump, flip, grab, slide, grind e stall, le quali possono a loro volta essere combinate con rotazioni di 180° (e relativi multipli e sottomultipli). I trick che richiedono delle rampe o degli half-pipe vengono considerati di transizione o verticali, mentre gli altri (compresi i cosiddetti rail) vengono chiamati “stradali”, senza che ciò implichi una minore importanza o difficoltà. La difficoltà e la buona riuscita di un trick sono i parametri per la sua valutazione nelle competizioni.

skat

e

sportp ttssspppooorrrttt

Se beccamo dopo: modo di salutarsi che sta a significare “ci vediamo più tardi”.

Don’annamo?: contrazione assai diffusa per dire “Dove andiamo?”.

Annamo a magnà: espressione volgare per invitare ad andare a mangiare.

Fagiano: si usa per definire una persona

sciocca, tonta, niente affatto arguta.

Ma ke d’avorio?: modo di dire che esprime incredulità e sottolinea lo stupore che un racconto o un comportamento suscita, “ma davvero?”.

No d’argento!: per rispondere alla

domanda precedente.

Ke figo: espressione usata per sottolineare l’ammirazione per qualcuno veramente bello o l’entusiasmo per qualcosa di divertente, attraente, esaltante.

Mo’ scrocco qualcosa: modo di dire usato per esternare l’intenzione di farsi dare qualcosa da qualcuno, che sia una cosa da mangiare o qualcosa che può servire o piacere.

Sì proprio un tappo: modo di dire offensivo nei confronti di chi è basso di statura.

Sì proprio n’a schiappa: si usa nei confronti di chi non è bravo in uno sport o a fare qualcosa, soprattutto in ambito competitivo.

Marco Perissinotto IE, secondaria, via De Gasperi

Io sono contraria all’ora di informatica a scuola perché mi sembra un controsenso per come

si svolge nei nostri istituti. Infatti in molte scuole europee l’informatica non è una

materia di studio ma uno strumento per svolgere la le-zione come lo può essere un libro o una squadra. Da noi invece insegnare in un’ora “informatica” soprattutto alla scuola secondaria di primo grado è come insegnare di nuovo ad un bambino che già legge l’alfabeto. Generalmente nelle scuole italiane i computer sono obsoleti o inutilizzabili o senza connessione quindi

la lezione diventa teorica. A volte capita che gli alun-ni sappiano usare il computer in maniera più funzionale

dell’insegnante. Per questo in una scuola moderna del XXI secolo l’informatica non dovrebbe essere limitata ad un’ora ma dovrebbe essere parte integrante e di sostegno a tutte le materie studiate.

Flaminia Tomassetti IIIA, secondaria, bel poggio

Una sala computer abbastanza ben fornita al plesso di Bel Poggio, un’altra a De Gasperi, un po’ meno bella, ma comunque c’è. E allora perché non usarle?Queste nostre aule informatica sono quasi inutilizzate: per esempio la mia professoressa di scienze e matematica ci ha fatto fare dei lavori attinenti alle sue materie, ma, tolto il fatto che non ci siamo trovati benissimo con le condizioni di alcuni computer, perché non utilizziamo queste aule per studiare informatica? Ritengo che sia anche interessante imparare a lavorare al computer. Dovrebbe essere una materia scolastica come le altre, noi, per altro, abbiamo i mezzi per imparare attivamente. Sarebbe anche comodo per imparare nozioni utili per lavorare qui in redazione. Io partirei dal rimettere un po’ a posto le aule.

Beatrice Marchitelli IE, secondaria, via De Gasperi

Informatica

Pro e contro sull’insegnamento dell’informatica a scuola: quando gli studenti sono più avanti dei docenti,

quando i mezzi sono obsoleti e quando la materia non è

un contenuto ma un mezzo.

a lingua sciolta

numero 4 • Giugno 2010

rubricheeerrruuubbbrrriiiccchhheee

A.A.A. cercasiCara redazione,

Siamo i consiglieri del progetto Città dei bambini 2009-2010 vorremo raccontarvi un fatto molto grave accaduto a Castelnuovo di porto che riguarda tutti quanti noi.Vi ricordate il cubo esposto in piazza nel centro storico?Quel cubo, rappresentante il progetto del campo sportivo per Città dei bambini, adesso è sparito! Chiediamo che chiunque l’abbia visto, o preso, lo riporti in piazza entro il 10 giugno perché ci serve per cambiare qualcosa che appartiene a tutti.

Il Consiglio dei Bambini