A modo nostro giugno

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LA REDAZIONE PENSANDO ALL’ESTATE... Tranquillità e soli- tudine per rilassarsi sulla spiaggia e leggere un buon libro Libertà, non studiare, andare al mare, mangiare un gelato e uscire con gli amici MARE!!!!! Pesce e divertimento Mare, dormire, gelati, granita, vacanze Tranquillità di una col- lina mentre si legge un libro Posto di meraviglie dove tutti sono liberi Mare, mancanza della scuola, giocare, uscire con gli amici Passeggiare Prendersi una pausa, studiare con moderazione e DIVERTIRSI! Amici, vitalità, mare, sole e tut- to quello che renderebbe felice chiunque ne avesse bisogno. Divertirci ci renderebbe migliori e ne abbiamo bisogno! Una pausa è la migliore, diverti- tevi con stupore! Estate: liberazione dalle regole scolastiche. La mi- gliore stagione per divertirsi Mangiare frutti tropicali sul ma- re. Cose divertenti da fare In collina con un bel libro No scuola Andare in vacanza su un’isola paradisiaca. Fare il bagno nel mare cristallino Uscire con gli amici LA REDAZIONE Termina un altro anno scolastico e inizia il tempo delle vacanze tanto attese. Il tempo ora si dilata e prevarrà il gioco, per alcuni il mare o giochi di quartiere e tanto tem- po libero. I ricordi della mia infanzia e adolescenza dell’estate mi riportano emozioni e sensazioni, che immagino possano essere simili alle vostre, chissà, forse non è proprio così. Comun- que ve le propongo con qualche flash. Al mare con alcuni coetanei e con i miei erano tuffi e sguazzare ore ed ore, finché preoccupati” i grandi” ti venivano a prelevare. Il segno che “era troppo e che dovevi u- scire” erano le dita delle mani aggrinzite. Particolari preoccupazioni venivano da nuvole minacciose che affacciando- si presagivano maltempo e mare “arrabbiato”, che avrebbe impedito i giochi d’acqua. Si sarebbe in tal caso ripiegato sui giochi a terra sulla spiaggia: costruzioni di sabbia, secchielli palette e rastrelli poco alla volta avrebbero ceduto il passo a più intriganti giochi di comitiva in cui scoprire altre amicizie. Un tuffo nel passato. Mi chiedo: sono davvero cambiate le cose? Buone estate a tutti voi e godiamoci appieno questo tempo ricco di spensieratezza, giochi, amicizie e magari negli assolati pomeriggi “qualche lettura” al fresco della nostra stanza, che ci aiuti di più ad apprezzare e ad arricchire il tempo e ad arricchirci dentro IL DIRIGENTE SCOLASTICO Francesco Lorusso A modo nostro A modo nostro tra curiosità, notizie e altro tra curiosità, notizie e altro NUMERO 2 GIUGNO 2 015 I.C. MASSARI- GALILEI Via Petrera 80-Bari www.smsmassarigalileibari.gov.it www.smsmassarigalileibari.gov.it

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LA REDAZIONE PENSANDO ALL’ESTATE...

• Tranquillità e soli-

tudine per rilassarsi

sulla spiaggia e leggere un buon

libro

• Libertà, non studiare, andare al

mare, mangiare un gelato e

uscire con gli amici

• MARE!!!!!

• Pesce e divertimento

• Mare, dormire, gelati, granita,

vacanze

• Tranquillità di una col-

lina mentre si legge un

libro

• Posto di meraviglie dove tutti

sono liberi

• Mare, mancanza della scuola,

giocare, uscire con gli amici

• Passeggiare

• Prendersi una pausa, studiare

con moderazione e DIVERTIRSI!

• Amici, vitalità, mare, sole e tut-

to quello che renderebbe felice

chiunque ne avesse bisogno.

Divertirci ci renderebbe migliori

e ne abbiamo bisogno!

• Una pausa è la migliore, diverti-

tevi con stupore!

• Estate: liberazione

dalle regole scolastiche. La mi-

gliore stagione per divertirsi

• Mangiare frutti tropicali sul ma-

re.

• Cose divertenti da fare

• In collina con un bel libro

• No scuola

• Andare in vacanza su un’isola

paradisiaca.

• Fare il bagno nel mare cristallino

• Uscire con gli amici

LA REDAZIONE

Termina un altro anno scolastico e inizia il tempo delle vacanze tanto attese. Il tempo ora si dilata e prevarrà il gioco, per alcuni il mare o giochi di quartiere e tanto tem-po libero. I ricordi della mia infanzia e adolescenza dell’estate mi riportano emozioni e sensazioni, che immagino possano essere simili alle vostre, chissà, forse non è proprio così. Comun-que ve le propongo con qualche flash. Al mare con alcuni coetanei e con i miei erano tuffi e sguazzare ore ed ore, finché preoccupati” i grandi” ti venivano a prelevare. Il segno che “era troppo e che dovevi u-scire” erano le dita delle mani aggrinzite. Particolari preoccupazioni venivano da nuvole minacciose che affacciando-si presagivano maltempo e mare “arrabbiato”, che avrebbe impedito i giochi d’acqua. Si sarebbe in tal caso ripiegato sui giochi a terra sulla spiaggia: costruzioni di sabbia, secchielli palette e rastrelli poco alla volta avrebbero ceduto il passo a più intriganti giochi di comitiva in cui scoprire altre amicizie. Un tuffo nel passato. Mi chiedo: sono davvero cambiate le cose? Buone estate a tutti voi e godiamoci appieno questo tempo ricco di spensieratezza, giochi, amicizie e magari negli assolati pomeriggi “qualche lettura” al fresco della nostra stanza, che ci aiuti di più ad apprezzare e ad arricchire il tempo e ad arricchirci dentro

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Francesco Lorusso

A modo nostroA modo nostro

… … tra curiosità, notizie e altrotra curiosità, notizie e altro

NUMERO 2

GIUGNO 2015

I.C. MASSARI-

GALILEI

Via Petrera 80-Bari

www.smsmassarigalileibari.gov.it

www.smsmassarigalileibari.gov.it

Page 2: A modo nostro giugno

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PARLARE DI SE STESSI La vita di noi studenti è scandita tra la scuola, lo studio, orari di scuola,

orari di studio, ma oltre queste cose ci possono essere dei “giardini”

in cui seminiamo qualcosa e dopo un po’ esce la pianta e il frutto che

noi abbiamo coltivato (i nostri talenti e le nostre passioni).

Come mi è venuta la passione per il teatro? Beh, mi è venuta dalla

nascita, così mi dicono, perché quando facevo le recite alle elementari

io ero sempre il protagonista e il più bravo di tutti e ricordo ancora

l’ultima recita fatta in 5°elementare in cui io interpretavo San Nicola il

patrono di Bari, contrastato da San Sabino.

Come mi è venuta la passione del nuoto? Non mi è venuta sin da pic-

colo, ma perché dovevo migliorare la posizione della schiena ma pian

piano sono arrivato al nuoto agonistico è ho scoperto che è diverten-

te, solo che solo alcune volte che mi sento di malumore è davvero

pesante.

Come mi è venuta la passione della tromba? E del giornalino scolasti-

co? Non sono una vera passione, ma per la prima cosa è che ho sba-

gliato, in prima media, a non iscrivermi al corso musicale, e poi perché

volevo imparare a suonare lo strumento con un professore simpatico

come il prof Caponio . E il giornalino? Semplice un giorno la prof.ssa

Traversa è venuta e ha detto che erano aperte le iscrizioni al giornali-

no scolastico 2014/2015 e io ho pensato: perché non provare? Ed è

stato strabiliante, divertente …. Anche questa non è proprio una pas-

sione, ma un hobby. Su di me non c’è altro da sapere, a parte che so-

no un ragaz- zino vivace, ma soprattutto spassoso, cioè

faccio divertire tutti, specialmente nella mia

classe la classe migliore e più famosa nella

Massari…LA CLASSE 2°A

Cristian Antonacci 2°A

PIU’ INTELLIGENTI... CON LO SPORT Lo sport, se fatto in modo regolare e

costante nel tempo, ci rende più intel-

ligenti. I meccanismi biologici non

sono stati ancora del tutto compresi,

però facendo qualche mese di eserci-

zio aerobico, favorisce la formazio-

ne di nuovi neuroni, solleva il tono

dell’umore e affina la memoria e le capacità rifles-

sive. Mentre facciamo sport la pressione sangui-

gna aumenta e una maggiore quantità di sangue,

carico di sostanze nutrienti tra cui l’ossigeno, rag-

giunge il cervello, che così potenzia le proprie

funzioni. Inoltre lo sport fa anche “ringiovanire”.

Gli studenti che alternano sport e studio ottengono

risultati migliori a scuola rispetto ai compagni più

sedentari. Oggi la maggior parte dei bambini passa

più tempo in casa a giocare ai videogame o a ripo-

sarsi. Tempo fa, quando non esistevano i giochi o

svaghi vari, i bambini passavano più tempo a gio-

care con altri amici fuori all’aria aperta e distribui-

vano il loro tempo in studio e gioco.

Irene Micaela Zacchè 1G

BECHDEL TEST Piace o non Piace?

I film, per noi ragazzi, sono diven-

tati una delle nostri passioni. Siti

internet per lo streaming o per i do-

wnload sono le nuove porte per i film

“no spese”. Ma incanta ancora

tutt’oggi il Cinema, sede del diverti-

mento e delle commedie, della paura

e dell’amore. In particolare esiste un

piccolo segreto sul cinema, scoperto

dalla fumettista americana Alison

Bechdel nel 1985: questo segreto è il

Bechdel test. Chi sa cosa è il Bechdel

test? Questo test è originario dal fu-

metto “The Rule” e serve per capire

se un film appena uscito al cinema

può avere successo o meno grazie ai

rapporti che hanno le donne nel film.

Le domande del test sono solo tre:

Nel film ci sono almeno 2 donne tra i

personaggi principali?

Queste parlano almeno una volta fra

loro?

L’argomento di conversazione delle

due donne riguarda qualcosa che

non sia in rapporto col sesso maschile?

Solo se la risposta al test è affermativa a tutti e tre i

quesiti allora il film può avere successo. Nella nuo-

va classifica del 2014 solo 9 film sono riusciti a

superare il test tra cui due film di Barbie. Non lo

hanno superato invece “Il Signore degli Anelli”,

“Star Wars” mentre solo un film della saga di Harry

Potter (I doni della Morte- II parte).

Domenico Chiaromonte 3A

LA SCELTA DI UN FUTURO

Dalle elementari siamo giunti fino alle medie e dalla scuola media stiamo sopraggiungendo alla scuo-la superiore, il liceo, la scuola pro-fessionale un istituto tecnico, in base alle caratteristiche della no-stra personalità e dei nostri deside-ri. Abbiamo il nostro futuro nelle mani, dobbiamo decidere e non è affatto semplice. A soli quattordici anni siamo forse ancora troppo giovani per poter decidere cosa vorremmo fare del nostro futuro, ancora troppo piccoli e immaturi per decidere da soli, alcuni si affi-dano a ciò che consigliano i geni-tori, mentre altri alle scelte delle amiche e degli amici più intimi. Se-condo me, la scuola va scelta so-prattutto secondo i nostri gusti e in base alle materie in cui siamo por-tati ma anche per la vicinanza.

Dobbiamo scegliere in base a ciò che vogliamo fare da grandi e quindi cercare di capire che sboc-chi ci possa offrire ciascuna scuo-la, e scegliere il maggior vantag-gio, se si è indecisi. Per chi ha in-tenzione di trovare un lavoro im-portante e impegnativo, e che quindi continuerà con l’Università, il liceo è perfetto. Per chi invece vuole entrare subito nel mondo del lavoro, i tecnici o professionali so-no la scelta giusta. NESSUNO PUÒ DECIDERE “PER TE”, MA QUALCUNO PUÒ FAR-LO “CON TE”.

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Nelle scuole di tutto il mondo, in questi anni, è cresciuto in maniera carsica (ovvero in modo corro-sivo) un Paese dei Balocchi parallelo, sfuggente perché digitale e quindi sfumato, non veramente concreto, ma presentissimo. E’ fatto di app, giochi e sms: gratifica noi studenti dal punto di vista emotivo, ma ostacola la nostra capacità di concentrarci, resistendo alle sollecitazioni immediate, agli impulsi del momento, insomma ci rende quasi sordi alle parole specialmente degli insegnan-ti, con ovvie conseguenze sui risultati scolastici. Cosa si può fare per contrastare questo fenome-no? “La distrazione a scuola si combatte con l’intelligenza emotiva, ossia insegnando ai ragazzi ad ascoltare e padro-neggiare le proprie emozioni” afferma Goleman, uno dei più quotati esperti mondiali sia di concentrazione che di intelligenza emotiva. Egli ha affermato che si deve scoprire il legame tra attenzione scolastica ed emozioni. Per scoprirlo dobbiamo addentrarci nei labirinti del cervello perché “la capacità del cervello di fissare gli impulsi emoti-vi subisce un balzo tra i 5 e i 7 anni, e dopo aumenta in maniera costante” quindi bisogna che la considerazione dei genitori e degli insegnanti per la crescita dei bimbi sia molto attenta e insegnino durante l’infanzia a controlla-re e comprendere le proprie emozionie così migliorare il proprio rendimento.

Gaia Campanale 2^ A

L’ATTENZIONE DEI RAGAZZI MENTRE STUDIANO …

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Fino a qualche anno fa i ragazzi comunicavano con lettere, mentre se erano tra di loro comunicavano

verbalmente anche con gesti. Al giorno d’oggi, invece, si vedono molti ragazzi, anche se sono insieme,

comunicare via SMS. Esistono attualmente molti modi di comunicare attraverso il cellulare (per e-

sempio: whatsapp, facebook, messanger, wechat, twitter, chaton, omegle, instagram ecc.) ma i più uti-

lizzati sono quelli attraverso messaggi e webcam.

I ragazzi spesso hanno problemi di vista frequenti di un tempo per colpa del cellulare o di qualche

altro software. Il cellulare inizialmente era stato creato per comunicare con familiari o amici lontani

ma adesso ha più funzionalità tra cui “internet”.

Internet è stato creato per il sapere delle persone, ma alcune persone lo utilizzano negativamente.

Il mio parere sul cellulare è positivo perché non è un aggeggio per perseguitare le persone, ma per

comunicare con loro.

Paola D’Agostino 2D

COMUNICARE FRA NOI

LE PAGELLE

L’ansia delle pagelle è moltissi-ma … quando una madre o un padre vanno a scuola per veder-le, mentre stanno andando il fi-glio pensa a qualunque cosa, e particolarmente: “E SE SONO ANDATO MALE?” e frasi del ge-nere. Comunque sarà l’esito, le pagel-le devono spronare a fare me-glio. Nel periodo degli scrutini tutti gli alunni, addirittura quelli più sca-tenati, sembrano angioletti per-

ché sperano in una “grazia” per avere voti più alti. Noi alunni sappiamo se ci siamo impegnati o no e quindi alcuni voti dovremmo a-spettarceli, ma a volte ci stupia-mo per un voto “alto” inaspettato. Alla fine belle o brutte che siano, le pagelle sono uno di quei mo-menti importanti del nostro per-corso di studenti, un’emozione che non scorderemo facilmente.

Vincenzo De Martino 1A

Le pagelle sono temute da tutti gli studenti del mondo: ELEMEN-TARI, MEDIE, SUPERIORI…! Chiunque vorrebbe avere tutti 10, ma è un caso su mille. Alme-no per fare bella figura puntiamo ad avere la media dell’ 8 e una buona condotta .

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IMPARARE GIOCANDO delle capacità del cervello del bambino. In questo campo gli

studi più recenti sono giunti a conclusioni rivoluzionarie e

cioè che i bambini posso imparare tantissimo sia in matemati-

ca che in italiano che in altri saperi.

La tecnologia di oggi non è solo gioco e perdita di tempo, ma

può fare grandi cose soprattutto stimolare e sviluppare la

mente, soprattutto nei bambini piccoli.

Antonacci Cristian classe 2°A

Immaginate di vedere un gruppo di tre persone, o di tre auto-

mobili o di tre elefanti. Domanda: dovete contarli per capire

se sono tre? La risposta è no. Sapreste quanti sono senza con-

tare, al primo sguardo. E questo è solo uno degli effetti

“miracolosi” delle nostre abilità numeriche. Attualmente ci

sono delle App , come “Contabosco”, che riescono a stimola-

re attività numeriche nei bambini a partire già dai 3 anni,

perché usano accorgimenti che tengono conto dello sviluppo

Noi delle seconde abbiamo crea-to un progetto sull’alimentazione e in particolare sulla colazione con cui abbiamo vinto il concor-so “EXPO per le scuole”. L’obiettivo di questo progetto è stato migliorare le nostre abitudi-ni alimentari e il nostro stile di vita. Noi della 2D abbiamo chiesto ai nostri compagni e ad altri ragazzi delle informazioni sulla loro ali-mentazione e la loro colazione e ne abbiamo ricavato dei grafici che dimostrano che nella nostra classe circa la metà degli alunni

fa colazione e nella scuola pri-maria circa il 90% . Abbiamo anche intervistato alcu-ni nonni e nonne per vedere co-me le nostre abitudini sono cam-biate. Dai risultati dell’indagine vediamo che non solo è cambia-to quello che mangiamo, ma an-che dove mangiamo e i negozi in cui compriamo da mangiare. Pri-ma, ad esempio, non si mangia-va quasi mai fuori casa; le uni-che eccezioni erano feste o po-che altre occasioni. Insieme a 5 ragazzi delle altre seconde della Massari e della

3G della Galilei il 14 maggio sia-mo partiti per Milano! Dopo quasi 12 ore di viaggio fi-nalmente siamo arrivati, pronti per il grande evento che si sa-rebbe svolto il giorno successivo. All’EXPO abbiamo visitato i padi-glioni del Brasile, della Cina, dell’Austria, degli USA e il padi-glione Zero. Nel padiglione Italia invece abbiamo presentato i no-stri lavori davanti alla gente che passava e anche ad alcune clas-si di ragazzi, che si sono mostra-ti molto interessati al nostro pro-getto.

Giorgia Quintavalle 2D

Progetto colazione ed EXPO!

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VISITA AL FRANTOIO IL ROSONE

Ci siamo recati, noi classi 2°A e 2°D, a Ruvo di Puglia, in una visita al Frantoio “Il Rosone”, per trascor-

rere una bella giornata tutti insieme e approfondire l’argomento ALIMENTAZIONE, anche in vista della

nostra partecipazione all’ EXPO 2015 di Milano, che tratta di alimentazione. Appena arrivati al frantoio

si sono presentate le nostre guide, un ragazzo e una ragazza, che ci hanno subito spiegato l’origine del-

la parola Ipogèo, cioè un luogo sottoterra dove originariamente venivano conservate le olive e l’olio, ma

non per molto tempo, perché il loro segreto è proprio la macinatura a freddo. Abbiamo visto inoltre che

le olive sono dapprima defogliate e poi (non più però con le macine di pietra di una volta!) avviate alla

macinazione, affinchè sia separata l’acqua dalla pasta di olive e dalla sansa, che è lo scarto della lavorazio-

ne, dall’olio, che poi esce dal separatore ed è pronto per essere imbottigliato.

Abbiamo appreso che non tutto l’olio è uguale e, se si è dei buoni consumatori, bisogna tenerne conto: si

passa, infatti, dall’olio vergine a quello EXTRA vergine, che è molto diverso dal precedente.

Dopo si è tenuta una piccola conferenza in una saletta: qui ci hanno spiegato che la Puglia ha questa grande risorsa che è

l’olio d’oliva, che va protetto e che ha radici molto antiche nel passato, per esempio nell’antichità l’olio veniva usato per

accendere le lampade o i personaggi famosi venivano incoronati con foglie d’ulivo.

Poi è giunto il mo- mento di una pausa e, prima di mangiare le nostre merende, ci hanno insegnato a degustare

l’olio.

Successivamente abbiamo potuto assaggiare le buonissime bruschette con l’olio: erano

gustosissime!!

Conserveremo sicuramente un bellissimo ricordo di questo frantoio, anche grazie ai

prodotti in vendita (io personalmente ho acquistato una bottiglia di olio da 0,5 L, ma

era disponibile anche il PANETTONE ALL’OLIO D’OLIVA, morbido e fragrante, che poi

abbiamo assaggiato tutti insieme in classe.

Sono molto felice di quest’anno scolastico e mi sono piaciute molto tutte le iniziative a

cui abbiamo partecipato, sia scientifiche che letterarie, che artistiche.

Speriamo che ci sia sempre l’opportunità di divertirsi e stare insieme.

Corrado Bufi 2A

VOLETE IMPARARE ANCHE

VOI A DEGUSTARE L’OLIO?

ECCO I PASSAGGI:

Si versa qualche goccia di

olio in un bicchiere,

Si tappa il bicchiere con una

mano e si scuote legger-

mente,

Si annusa l’olio per perce-

pirne l’odore.

Ci si bagna leggermente le

labbra e la lingua per

percepirne il gusto.

CHE BONTA’!

Page 5: A modo nostro giugno

dell’esperimento serviranno a studiare le condizioni dei pia-

neti giganti come Giove e Saturno, e dove si pensa si formino

diamanti che farebbero impallidire quelli dei Reali più impor-

tanti della Terra e a capire se esistano davvero i “pianeti di

diamante “ extrasolari, ricchi di carbonio, che nel mantello

esterno avrebbero uno strato di diamanti spesso qualche Km.

Pensate un po’!!

C. Antonacci 2^A

I diamanti sono cristalli di carbonio, presi come esempio di

materiale indistruttibile. Ma cosa succede se vengono sotto-

posti a pressioni altissime, come quelle all’ interno dei pianeti

giganti?. Alcuni ricercatori hanno fatto un esperimento sui

diamanti e hanno concentrato 176 fasci laser molto potenti su

un cilindro d’oro in cui si trovava un diamante. L’oro in quel-

le condizioni emette raggi x, che colpiscono la pietra inne-

scando una pressione fino a 50 milioni di volte superiore a

quella presente sulla superficie terrestre. I risultati

QUI SI “SCHIACCIANO” I DIAMANTI COL LASER

Dopo aver visitato con la nostra classe il palazzo dell’Acquedotto Puglie-se, abbiamo deciso di descriverlo in quanto ci è piaciuto e ci ha colpito dal punto di vista dell’architettura e della sua storia. La Puglia, la nostra regione, è stata sempre soggetta a siccità, tanto che veniva chiamata “sitibonda”, ovvero senza pioggia; con il tempo si era discusso di un acquedotto già dal 1861 (l’anno dell’unità d’Italia). Verso il 1887 il ricco ingegnere Francesco Zampari presentò il progetto di una conduttura di acqua potabile a beneficio di Foggia e di Bari. Le Ferrovie dello Stato investirono ben 2.000.000 di lire dell’epoca per costruire l’acquedotto dell’Ofantino, lungo 67 Km, che venne inaugurato il 12 giugno 1910. Nel 1915 c’è stato il primo zampillo dell’acqua del fiume Sele. Nel 1919 si è costituito l’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese che nel 1999 è diven-tato Acquedotto Pugliese S.p.A. Il Palazzo dell’Acquedotto, in via Cognetti a Bari, è stato completato nel 1932 e le finiture, le decorazioni e gli arredi furono opera di Duilio Ciambellotti, di cui da febbraio a giugno 2015 c’è stata l’esposizione.. Durante il nostro itinerario all’interno del palazzo, una delle stanze che ci ha colpito maggiormente è quella che ricorda di più l’importanza dell’acqua: al centro c’è un enorme quadro in cui vengono rappresentati: • a destra una donna con 12 anfore, che sono a significare i 12 mesi in

cui non ci deve essere siccità • nella parte superiore sono rappresentati i tre santi protettori delle

tre città più importanti della Puglia: SS. Guglielmo e Pellegrino per Foggia, san Nicola per Bari e Sant’Oronzo per Lecce.

• e infine alla sinistra del quadro c’è il re Poseidone sotto forma di mo-stro. Poiché il palazzo dell’Acquedotto è unico nel suo genere in Italia e nel-la stessa Bari, noi vi consigliamo di andare a visitarlo appena ne abbia-te la possibilità.

Bufi Corrado 2°A, Grossi Alice 1°A

UNA BELLEZZA DA SCOPRIRE

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UN VOLATILE SPECIALE

Ho saputo da

mio padre

che in alcune

zone

dell’isole

Mauritius

vivono vola-

tili speciali tra cui il Colibrì, che è

molto raro avvistare. perché esso

è molto rapido. Qui in Italia è

sconosciuto e io per primo l’ho

solo visto una volta, quando sono

andato nella mia città natale; per

questo ho voluto approfondirne la

conoscenza. Ho scoperto così che

il Colibrì può volare all’indietro

grazie alle sue spalle e alle sue

ali. Questo uccello può volteggia-

re avanti, indietro, in alto, in bas-

so e di lato e raggiungere una ve-

locità di 15 o 80 battiti d’ali al

secondo. Il Colibrì è esagerata-

mente in movimento la mattina,

mentre la notte rallenta il suo me-

tabolismo, ottimizzando le sue

riserve energetiche. Si nutre di

mosche prese al volo, mentre la

sera vive solo in stato inattivo. Di

media pesa all’ incirca di 5.5 -7 g

e può essere lungo 9-9.5cm e alto

10-12 cm. E può sopravvivere

solo per 5 anni.

Shaven Nuyandoa 2

Page 6: A modo nostro giugno

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Il riscaldamento globale è un enor-me pericolo per noi umani, perché lo scioglimento dei ghiacciai accumula-ti nella Banchisa Polare, causerà l’aumento delle ac-que della terra e alcune città marit-time come la no-stra cara Bari o l'artistica Venezia, potrebbero essere ricoperte d’acqua. Molte persone si pongono questa do-manda: cosa acca-drebbe? Come po-tremmo salvarci? Noi roviniamo l’ambiente con i gas e anche con tutto quanto per noi si-gnifichi ‘’modernità’’, com-puter, cellulari,

ecc; le fabbriche rovinano sempre più l’ambiente e i loro gas tossici fanno ingrandire, ogni mi-nuto, un buco nell’ Ozono che si è for-mato per i gas tossi-ci creati sulla terra. Essi salendo e attra-versando l’atmosfera sono ar-rivati all’Ozono, che è come un ombrello, che protegge la ter-ra dai raggi ultravio-letti. Lo hanno tra-passato e hanno cre-ato un buco dal quale passano raggi caldis-simi, che causano lo scioglimento dei ghiacciai e contem-poraneamente l’ e-stinzione di animali, come gli orsi polari e di popolazioni che vivono sui ghiacci.

Pensate che questi scomparirebbero per sempre dalla faccia della terra! Il cambiamento del clima è comunque colpa dello stesso uomo che ora si lamenta: ogni azio-ne ha le proprie conseguenze, Solo gli animali non han-no colpa e meritano di essere salvati. Noi piccoli possia-mo fare qualcosa, magari convincendo i nostri genitori a usare meno le auto e noi a usare meno i cellulari e altro. Se ci impegniamo tutti un risultato lo a-vremo sicuramente.

Gabriella Meggie Rago

IL RISCALDAMENTO GLOBALE E I SUOI NUMEROSI PERICOLI PER NOI

I cambiamenti climatici stanno influenzando il futuro dell’ uo-mo sulla terra e da sempre l’hanno fatto. Hanno portato l’ uomo ad usci-re dall’Africa e conquistare il mondo. Alcuni studiosi dell’ uni-versità di Cambridge hanno ri-costruito una storia dell’uomo basata sul clima. Considerando alcuni dati come i cambiamenti di vegetazione e la disponibilità di cibo, hanno creato un’ipotesi di ciò che ha provocato l’espansione della razza uma-na, confermata dai ritrovamenti archeologici. In climatologia il termine Cam-biamenti climatici indica tutte le variazioni del clima della Terra, ovvero le variazioni, sia rispetto alle scale spaziali che storico - temporali, di uno o più parame-tri ambientali e climatici: tempe-rature, precipitazioni, nuvolosi-tà, temperature degli oceani, distribuzione e sviluppo di pian-te e animali. Da tali studi si de-duce anche che la terra sta su-bendo bruschi cambiamenti cli-matici non solo per la natura, ma soprattutto per l’intervento dell’uomo. Quindi abbiamo una risposta scientifica alla nostra domanda se i cambiamenti cli-matici influenzano solo la terra o anche la vita dell’ uomo su di essa. Quindi ragazzi, cerchia-mo nel nostro piccolo di non contribuire ad aggravare le si-tuazioni: sprechiamo meno, ri-cicliamo di più e mangiamo meglio a KM zero!

FRANCESCA LIBERIO 1 A

IL CLIMA GUIDÒ LA CONQUISTA DEL MONDO

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BATTERI: NEMICI NASCOSTI

Ogni giorno noi tocchiamo moltissimi oggetti sporchi, ad esempio: maniglie di porte, soldi … e anche il nostro carissimo smartphone.

Noi lo tocchiamo più di 150 volte al giorno, ma non sappiamo che sopra di esso abitano più di 10 tipi di batteri. Studi scientifici hanno dimostrato che vi dimora l'80% dei più comuni batteri che si insediano nell’uomo: il Pseudomonas aeruginosa, un batterio molto aggressivo e resistente agli

antibiotici, che ha bisogno di pochissime risorse nutritive e spopola, così, sulle superfici più disparate; il Clostridium difficile, un batterio tra i più persistenti su tablet e smartphone, che provoca infezioni, come anche gli Staffilococchi, responsabili del 30% delle infezioni sanguigne. Addirittura vive l’Escherichia coli, un batterio normalmente presente nel nostro intestino. un batterio fecale, e il problema sta proprio in questo: che sia finito sul cellulare.. Orrore! Altri, come la Candida albicans, provocano molte infezioni. Insomma, il nostro cellulare è nido di nemici nascosti! AIUTO! Non tutti i batteri vengono però per nuocere, perché il nostro organismo trova modi per difendersi; può anche capitare di essere un po’ più deboli e possono prendere il sopravvento; quindi è sempre consigliabile lavarsi le mani e ogni tanto disinfettare il nostro preziosissimo smartphone.

Alessia Fabrizio-Salvatore 1 A

LA MODA E GLI ANIMALI

La moda non sappiamo esattamente cosa sia ma ci ha coinvolti tutti, ci preoccupia-mo di vestirci come essa diffonde (jeans stracciati , anfibi o le famose converse). Negli ultimi tempi ha effetto anche sugli animali come cani e gatti a cui vengono messi vestitini o scarpine. Secondo i loro padroni sono più carini, ma forse tutto ciò li infastidisce o, chissà, a loro piace essere alla moda? Per esempio alla mia cagnolina non infa-stidisce il cappottino che le ho comprato, ma sarà così per tutti gli animali? Non credo proprio, se ad alcuni cani da fasti-dio la pettorina, il collare o la museruola, figuriamoci un vestitino.. Per alcune donne che puliscono casa

e magari posseggono un cuccio-lo, le scarpine e i cappottini sono utilissimi per non far perdere il pelo e sporcare. Gabriella MeggieRago

SAMANTHA CRISTOFORETTI

Samantha Cristoforetti è una

cittadina italiana che a poco a

poco è diventata astronauta. Ha

studiato in diverse nazioni

(Stati Uniti Germania e Rus-

sia). Gli astronauti dicono che

da lassù la terra appare senza

confini e di sicuro lei è già una

cittadina del mondo. A luglio

2012 le è stato assegnato di

andare nello spazio e per farlo

si è sottoposta a due anni di

addestramento in tre continen-

ti. Si tratta della seconda mis-

sione di lunga durata dell’A.S.I

(Associazione Spaziale Inter-

nazionale). Samantha è stata

nello spazio per sei mesi e pri-

ma della partenza in una confe-

renza stampa affermò che

“andare nello spazio era il suo

sogno fin da piccola”.Dopo la

conferenza stampa è partita per

lo spazio dove è rimasta per sei

mesi.

Antonacci Cristian 2°A

Porto, avvistata una tartaruga gigante

Alcuni velisti baresi avevano lanciato l'allarme

Le acque di un porto non sono pulite come l’oceano, ma stranamente è stata

avvistata una tartaruga gigante nelle acque del porto di Bari. Deve essere stata

davvero grande la sorpresa per alcuni velisti, che durante un giro in barca, hanno

visto l'enorme guscio della testuggine uscire dalle acque piuttosto sporche di un

porto. Della presenza dell'animale i pescatori parlavano da tempo, ma nessuno

era mai riuscito a vedere e fotografare l'esemplare. Chi l'ha avvistato però ha

anche lanciato un allarme: pare infatti che la tartaruga, del diametro di circa 150

cm, fosse ferita. Non è escluso che a colpirla, provocandole delle lesioni sul gu-

scio, possa essere stata l'elica di qualche imbarcazione.“

Questo ci fa capire che gli animali di tutto il mondo stanno migrando; forse an-

che per colpa dell’uomo si stanno sciogliendo le calotte polari, si sta allargando il

buco nell’ozono e i mari e le terre si stanno riscaldando o raffreddando.

Questa notizia si può correlare ad esempio con le balene piaggiate, sempre vici-

no Bari, dove non ci dovrebbero essere, oppure con i delfini trovati morti.

Questi casi si presentano in tutto il mondo, quindi per salvare questi splendidi

animali ognuno di noi fare qualcosa ad esempio non inquinare le acque.

SAVE THE PLANET-SAVE THE ANIMAL-

SAVE THE WORD.

Vincenzo Demartino 1 A

SORPRESA NELLE ACQUE

Page 8: A modo nostro giugno

Internet è ormai diventato per tutti noi la “fonte di svago” per eccellenza! Chi non lo consulta per fare ricerche o per trovare immagini inerenti ad argo-menti di vario tipo? La maggioranza delle persone, per numerose attività quotidiane, utilizza-no internet; non appena svegli accen-dono il loro smartphone ed entrano subito nel mondo dei social e dell’informazione, estraniandosi quasi totalmen-te da tutto ciò che li circonda. Ma senza la rete la nostra vita andrebbe avanti? Certo! Senza l’utilizzo di Face-book, Whatsapp, Youtube ed altri strumenti presenti su internet, la vita continuerebbe. A te-stimoniare ciò ci sono i nostri nonni e i nostri genitori che da ragazzi non go-devano dell’attuale tecnologia avanza-ta e che nonostante i suoi numerosi pregi, è un mezzo rischioso, che può anche alterare il nostro comportamen-to e nuocere alla nostra salute! Passare molto tempo su internet, ma-

gari giocando ai videogiochi, crea di-pendenza e induce ad imitare compor-tamenti che potrebbero mettere a rischio la nostra vita! Quando ci si inscrive ad un social network si devono rispettare alcune regole ed essere molto attenti alle persone, spesso sco-

nosciute, con cui si instaura un contatto che potrebbero rive-larsi tutt’altro di ciò che cre-diamo. Un altro rischio che si può correre è quello delle viola-zioni alla privacy, che rendo-no visibili e manipolabili in-formazioni legate alla no-stra personalità e fisicità,

di cui dovremmo avere estrema cura! L’uso di internet può facilitare la vita di uno studente, infatti esistono ormai molti siti che agevolano sì il nostro lavoro ma, a volte, fanno venir meno la passione e lo stabile senso critico che la lettura di un buon libro trasmette o che possiamo avere come protagonisti e artefici del sostanziale lavoro ef-

fettuato. Internet, nonostante i rischi, è un fenomeno che ha stravolto l’umanità e il cui uso è ormai diventato quasi indi-spensabile: permette di avere infor-mazioni in tempo reale, di ricercare notizie di qualsiasi tipo e su qualsiasi argomento, possiamo sempre essere in contatto con il mondo intero! Non pen-so che queste prove siano false o sba-gliate ma potrei essere facilmente confutato: le informazioni le potrem-mo captare da giornali, libri, radio e dalla televisione. Ammetto che ogni tanto al posto di chattare sarebbe meglio fare una bella chiacchierata a quattrocchi con le persone, così da non dover congelare le proprie emo-zioni in una chat. In conclusione vorrei affermare che internet è una grande FINESTRA SUL MONDO che però dovremmo chiudere ogni tanto, altrimenti potremmo cor-rere il rischio di “ammalarci” e di pro-sciugare le nostre passioni e i nostri sentimenti!

VULPIS NICOLA 3*A

A che età ha cominciato a suonare? C= Ho cominciato a suonare in 1° Me-dia. Si= All’età di sei anni. Sc= Quando avevo dieci anni. Cosa voleva fare quando era picco-lo? C= Fin da quando avevo nove, dieci anni mi appassionai alla musica. Si= Da piccolo non pensavo di diventare un musicista, pensavo di fare uno dei

Salve gentili lettori di “A Modo Nostro”, ho creato una breve intervista ai professori di strumento che insegnano nell’Indirizzo Musicale della Massari. Manca

l’intervista alla professoressa Rizzi, perché non è stato possibile per diversi impegni. C=Caponio, Si=Signorile, Sc=Schena,

tanti lavori comuni come il poliziotto Sc= Volevo solamente suonare la chi-tarra sin dai tre anni, anche se non me la potevo permettere. Da quanto insegna? C= Isegno da venticinque anni. Si= Insegno violino da undici anni. Sc=Vedi, Domenico, io insegnavo con alcuni miei amici da quando avevo quat-tordici anni.

Domenico Chiaromonte 3A

TEMPO D’INTERVISTE

BAMBINI E TECNOLOGIA ...CHE GUAIO!!

bambini, ci sono passata anche io. Ad un certo punto, noto che il bimbo ma-neggiava molto bene il cellulare, come fosse un adulto. Aveva attivato la con-nessione ad internet e aveva iniziato a navigare su internet. E poi, ho visto cliccare, dal bambino, su un sito: Face-book. Io non avrei mai permesso a mio figlio di andare su questo sito e crea-re un proprio profilo...quanti pericoli!!! Non ho mai visto un padre cosi permis-

sivo e un bambino così testardo da non capire che navigare su internet com-porta vari problemi. Capisco che il bambino è troppo piccolo per capire, ma almeno i genitori facessero uno sforzo per insegnarglielo. Da piccola non mi era concesso nemmeno pensare a navigare su internet. Quindi bambini e genitori non esponete i vostri figli a pericoli maggiori.

Martina Piccolella 2°A

L’altro ieri sono andata al parco e accanto a me c’era un bimbo sui 4-5 anni, con un cellulare.

Io ho subito pensato che forse aveva quel cellulare in mano perché voleva sentirsi un po’ più grande, come tutti i

Pagina 8

Una finestra sul mondo...

Page 9: A modo nostro giugno

In quest’ultimo periodo quasi tutti i pre-adolescenti aggiustano i propri capelli con nuove acconciature alla moda.

In questi anni vanno di moda i ciuffi all’in su con la fronte scoperta; questo taglio nacque nel 1956 con un

“certo” Elvis Presley (famoso cantante rock del periodo) che inventò lo stile ROCKABILY , ora tornato di gran-

de moda; questo look è creato da ciuffi alzati, pantaloni a vita bassa precisamente tuta jeans, camicie con varie fanta-

sie o magliette scollate o in estate canotte. Esso è strepitoso perché è un outfit americano di tendenza. Le nuove capigliature

femminili sono modificate e arricchite da statusch o ciocche colorate. Alcune ragazze si tingono la metà dei loro capelli con un

colore diverso da quello naturale, maggiormente le brune si tingono di una sfumatura più chiara e certe volte con

ciocche bionde solo alle punte. Altre si tingono anche più di una ciocca con un colore un po’ appariscente come il

rosa, il celeste.

Molte volte è bello apparire “alla moda” e alla nostra età sicuramente ci fa sentire accettati dai nostri coetanei. Ma

c’è un principio importante: Non seguire il gregge ma sii te stesso e coltiva la tua personalità e originalità.

Shaven Nuyandoa 2

CAMBIAMO LA NOSTRA TESTA Nuovi tagli e nuove pettinature

ESCLUSI? COSÌ IL CERVELLO VI FA SENTIRE MENO MALE no rifiutati da altre persone selezio-

nate su un finto sito di incontri.

Nel loro cervello si è misurata una

grande quantità di recettori di que-

ste sostanze: cioè si è attivato il si-

stema anti-dolore NON MI PIACI

che li ha portati a rifiutare loro stes-

si gli altri che avevano contattato e

quindi c’è un gran numero di oppio-

di rilasciato nel cervello. Il cervello

sembra usare sostanze analgesiche

per riprendersi dal dolore sociale

provato. In chi è dotato di resilien-

za, cioè una resistenza a questo do-

lore psicologico, questo rilascio è

maggiore. Ora capisco perché la

percentuale di ragazzi introversi e

eccessivamente vivaci aumenta o-

gni anno.

Irene M. Zacchè

Un rifiuto fa male. Chi non ha mai

provato?

Non è un modo di dire: il nostro

cervello reagisce in modo simile al

dolore fisico e a quello “sociale”. Gli

scienziati hanno scoperto che quan-

do ci facciamo male o quando sia-

mo esclusi nel nostro organismo si

producono dei naturali naturali an-

tidolorifici, chiamati oppioidi. Alcuni

volontari sono stati sottoposti ad

test speciali medici e psicolgici, era-

Pagina 9

La tristezza è

considerata

un’emozione

negativa. Eppu-

re le canzoni

tristi sono tra quelle che piac-

ciono di più. Anche a me che so-

no una ragazza di dodici anni

piace molto la musica triste per-

ché suscita in me delle sensazioni

ambigue, che mi fanno sentire

meglio e mi fanno superare ciò

che succede quotidianamente.

Questo genere di musica provoca

generalmente delle sensazioni

“tristi”, era già un fatto noto, ma

se le sensazioni che provoca fos-

sero solo queste, di certo finirem-

mo tutti per non ascoltarla più.

Allora per quale ragione conti-

nuiamo ad ascoltarla?

Gli psicologi Stefan Koelsch e

Liila Taruffi hanno coinvolto 772

persone in un sondaggio compo-

sto sulla modalità di ascolto della

musica e le emozioni suscitate.

Nello specifico, i volontari hanno

ascoltato il notturno “La Separa-

zione” di Glinka, l’Etude Op. 14

e “Sur mer” di Felix Blumenfeld

e l’ “Allegro” di Granados per

quanto riguarda la musica

“felice”. E’ stato poi chiesto loro

di specificare, mediante degli

appositi aggettivi, quali fossero

le emozioni suscitate dalle musi-

che in questione.

Ebbene, a quanto pare la musica

triste susciterebbe davvero delle

emozioni contrastanti fra loro,

poiché se è vero che in linea ge-

nerale, essa tende a indurre tri-

stezza, è altrettanto vero che essa

può suscitare emozioni romanti-

che.

Insomma, ascoltare musica triste

non induce pensieri negativi, ma

la tristezza vissuta in maniera

differente, proprio perché non

costituisce una concreta minac-

cia, ci aiuta ad affrontare le emo-

zioni negative in maniera più te-

nue.

Gisella Pesole 2D

PERCHÉ CI PIACCIONO LE CANZONI TRISTI?

Page 10: A modo nostro giugno

Religione o non reli-gione questo è il pro-blema! Nelle scuole ita-liane è da molti anni che si discute sull’insegnamento di questa materia che, tempo fa, era ritenuta essenziale, in quanto Italia si è aperta a nuo-ve ideologie e religioni. Nella mia classe, ad esempio, ci sono alcuni ragazzi atei e una te-stimone di Geova che non partecipano alle lezioni perdendo l’occasione di confron-tarsi con l’argomento. Molte persone sosten-gono che la religione

cattolica generi un con-flitto educativo con le altre discipline, come le scienze, e che debba essere studiata in am-biti facoltativi. Partendo da questo presupposto alcune scuole hanno deciso di togliere i crocifissi nel-le classi italiane in ri-spetto alle persone che professano diverse re-ligioni e che vorrebbero i propri simboli nelle classi di ognuno. Secon-do noi ragazzi tutti so-no liberi di professare una religione diversa dalla nostra, e per que-sto se i simboli cristiani

nei luoghi frequentati da tutti suscitano rab-bia o fastidio, noi ab-biamo il dovere di ri-spettare tutti in manie-ra reciproca e quindi arrivare anche ad elimi-narli. La libertà è un diritto. Nonostante ciò, secon-do me, la religione deve ancora essere materia scolastica, magari mo-dificandone alcune par-ti, ma senza eliminarla del tutto perché aiuta noi ragazzi a crescere e a formare la nostra persona!

VULPIS NICOLA 3*A

La scuola cambia rotta

Se al volante si perde il controllo …

si devono: Assumere pasti leggeri per evitare incon-

venienze ELIMINARE gli alcolici se si è al volante Evitare farmaci che inducono alla sonno-

lenza Spezzare la giuda di almeno 2 ore circa

di pausa totale e magari far prendere il controllo dell’auto a qualche altra persona

Evitare di assumere il caffè, o sostanze che inducono ad avere effetti collate-rali

Tenere la musica a basso volume per

evitare distrazioni e tenere alla larga tutto ciò che può diventare simbolo di distrazione tipo il cellulare o il compu-ter portatile

E per una maggiore sicurezza “indossare” la cintura soprattutto se in presenza di bambini EVITANDO DANNI GRAVI TI-PO: IN CASO DI FRENATE BRUSCHE O SPORGENZE. Salvaguardiamo la vita e rendiamolo migliore anche nel campo

tecnologico.

Piccolella Martina 2A

Ho sentito in TV

che molti giovani e adulti tendono a perdere il controllo del volan-te dell’auto. Alcuni sostengono che per guidare non si debbano assumere alcoli-ci o droghe, ma se c’è una festa? Biso-gna essere responsabili … molto, perche di mezzo c’è la vita. Negli adulti invece è meno frequente, e se lo perdono è per-che o hanno assunto droghe o alcolici o perche hanno dei colpi di sonno. Per evitare incidenti stradali e colpi di sonno

Pagina 10

AIUTO! Le piante dormono?

Le piante hanno un sistema nervoso cen-trale, ovvero quello che ci fa dormire. Le piante posso intuire se è notte o giorno. Per li uomini la luce deter-mina il ciclo del sonno/veglia. Le piante riescono a capire la lun-ghezza della luce,sanno quando difendersi dai predatori. Alcuni ricercatori hanno scoperto che alcune piante rilasciano sostanze chimiche che servono per allon-tanare i bruchi. Altri studi parlano di ortaggi che mantengono il loro ritmo cardiaco anche quando so-no stati raccolti. Questo serve anche per i consumatori, come noi,per sapere che le sostanze nutritive sono al massimo, anche se quando andiamo a comprare gli ortaggi, essi hanno viaggiato per un’ora o anche di più su dei camion. Ho trovato molto interes-sante questo articolo perché io non mangio verdure

Paola D’Agostino

sguardo che si basa sulla scrittura

gotica o pop dei cartoon.

Siccome è una forma di espressione

bisognerebbe permetterla o per lo

meno trovare un luogo adatto a que-

sti ragazzi pieni di sentimenti che

non riescono ad esprimere con le

parole ma disegnando sui muri an-

che se può diventare una forma di

vandalismo; dovrebbero anche cer-

care di liberare la loro creatività e i

Street art, conosciuta anche come

arte di strada,è un modo per supera-

re l’indifferenza visiva ed emoti-

va,la solitudine e suscitare emozio-

ni. Molte persone la prendono in

malo modo ricorrendo anche alla

violenza. Senza dimenticare che la

street art serve per combattere il

graffitismo,delle scritture frutto di

una minoranza culturale. E’ anche

una forma di democrazia dello

loro talenti

partecipando a

mostre o di-

mostrare alle

persone che sono contro di loro e

contro la loro arte che si sbagliano.

Queste persone dovrebbero capire

anche il significato delle loro opere

perché molte di queste hanno la pos-

sibilità diventare famose. FRANCESCA LIBERIO MONICA MARTULLI

LA STREET ART

Page 11: A modo nostro giugno

Gli orfani della invadente orsa

Daniza, uccisa per “errore” dal

narcotico in autunno, si aggirano

tra i paesini della Val Rendena.

Vivono tra le boscaglie che lam-

biscono i centri abitati delle citta-

dine inserite nel parco naturale

Adamello-Brenta. Seguiti dagli

agenti provinciali dell’Ufficio

Fauna e Foreste almeno due volte

ogni giorno da quando la loro

madre Daniza, il 15 agosto, ave-

va ferito un cercatore di funghi e

pertanto era stata dichiarata

“problematica” dalla Provincia di

Trento. Le guardie forestali do-

vendo lasciare soli nella foresta i

cuccioli di Daniza, hanno posi-

zionato su uno solo dei due un

GPS, perché per via della loro età

i cuccioli tendono a passare i pri-

mi anni di vita insieme. Dai mo-

vimenti dei cuccioli hanno potuto

vedere che i piccoli orfani giron-

zolano vicino alle case dei paesi-

ni intorno. Oggi quei cuccioletti

pesano sempre più e arriveranno

a superare i due quintali. Il futuro

di questi orsetti è nelle mani della

Provincia di Trento; alcuni come

Wanda Moser preferiscono allon-

tanare gli orsi in generale dalla

zona nord dell’Italia, altri invece,

come Maurizio Zanin, pensano di

creare una zona favorevole agli

orsi e diminuire così gli incidenti

tra uomo e animale di qualsiasi

genere, la sua idea è di non cac-

ciare gli orsi ma neanche di avvi-

cinarli alla civiltà.

Secondo me quindi sarebbe me-

glio diminuire gli spazi

dell’uomo per donarli ai veri pa-

droni … la flora e la fauna .Ho

voluto ricordare questo avveni-

mento per non dimenticare

l’invasione dell’uomo nel territo-

rio della natura

Irene Micaela Zacchè 1G

ORSETTI DI DANIZA Pagina 11

subiscono violenza. Chi paga per vedere questi spettacoli do-

vrebbe saperlo, spesso i bambi-

ni, anche se è sbagliato, vengo-

no portati al circo da piccoli, crescendo così vorranno andarci

da grandi e magari porteranno

anche il loro figli.

È sbagliato che tolgano gli ani-mali dai loro habitat naturali

per tenerli a soffrire chiusi in

Secondo voi è naturale vedere dei felini saltare in un cerchio di

fuoco, delle foche andare in giro

con una palla in bilico sul muso,

un orso stare su due zampe? Secondo me no! E la cosa più

importante sarebbe chiedersi: -

Per loro è piacevole? Non credo

proprio! Per loro non lo è affat-to, per il semplice motivo che

vengono riempiti di droghe e

gabbia e, quando viaggiano, li obblighino in gabbie ancora più

piccole del previsto, sovraffolla-

te, dove non possono neanche

muoversi. Non voglio dire che il circo debba chiudere e tutti

quei talenti scomparire, ma al-

meno potrebbero trattare bene

gli animali! Rago Gabriella Meggie 1G

IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI DEL CIRCO

I PESCI E LA MEMORIA??

I pesci ricordano? E per quanto tempo? Pochi secondi, pensavano tutti. Ma non è così; se avete un pesciolino a casa si ricorderà per più di sette giorni che la vostra mano gli ha dato da mangiare e di settimana in settimana il pece si ricorderà sempre di voi. Pensate che uno studio condotto in CANADA ha dimostrato che i pesci riescono a ricordare per ben 12 giorni. Gli studiosi si sono soffermati sul comportamento di alcuni pesci africani d’acqua dolce. Alcuni di loro sono stati “ADDESTRATI” portandoli in una grande vasca dove in una zona è stato messo del cibo. Per 12 giorni sono stati messi a riposo. Dopo sono stati rimessi in quella vasca e subito si sono

precipitati subito nella zona dove c’era il cibo. QUINDI NON FATE MALE AI PESCI, SI RICORDERANNO!!

VINCENZO DEMARTINO

Page 12: A modo nostro giugno

LA BONTÀ È CONTAGIOSA

Certo che la bontà è con-tagiosa! È una delle cose più impor-tanti del mondo! Un grande esempio di bontà è quello di Papa Francesco che ci in-segna giorno dopo giorno ad essere persone gentili. Ma siamo sicuri che una persona per essere buona deve essere anche gentile? Oppure gentile ma anche buona? Non sempre tutte le persone sono buone e gentili; alcune persone possono essere buone ma non gen-tili, oppure altre persone possono essere sia buone che gentili, solo che queste persone alla fine posso-no essere considerate la “cavia”, cioè quella persona che può sempre essere presa in giro, trattata male perché tanto non reagisce mai. La bontà ci insegna ad essere persone forti e coraggiose ed è molto rara, ma ci sorprende sempre per tutti i ge-sti buoni che ci fa fa-re. La gente crede che sia molto sem-plice essere buoni, ma, come ho detto prima, non è proprio così: es-sere buoni significa essere persone calme, sensibili verso il prossimo e anche dolci con gli altri, quindi noi per essere gentili dobbiamo aiuta-re il prossimo, essere disponibili, aiutare in caso di difficoltà e non solo!

Alice Grossi 1°A

LUNA PARK PER I BIMBI DI KABUL. Interessante sorpresa e scoperta diver-

tente per i bambini. Negli ultimi anni si è sempre sentito par-lare di Kabul e dell’Afghanistan perché lì,

con il regime dei Talebani, era impossibile l’esistenza del gioco. Sì, avete capito bene! Non era più possibile che un bimbo, di qualsiasi età, potesse essere visto a giocare, come se la perdizione fosse in agguato. Invece “mai dire mai” … è stato per noi una vera scoperta sapere che a Kabul è stato co-struito il primo Luna Park per i bambini, costruito proprio dai Talebani. Fino a poco tempo fa era proibita alcuna forma di divertimento, anche gli sport come la danza la musica e il tennis, mentre ora è addirittura permesso fare la fila e a grandi e piccoletti salire su qualsiasi attrazione. Hanno attribuito al parco il nome Kabul City Park. È un territorio circondato da cime di montagna, un posto intimo che ispira vitalità e divertimento. Sorge nei pressi del fiume Kabul, dove sono fiorenti famosi centri per animali e zoo. Il Luna Park è visitato costantemente da centinaia di per-sone. Il suo scopo è creare un esempio di collaborazione tra pubblico e bambini, anche in un Paese come l’Afghanistan. L’inaugurazione è stata fatta ad ottobre, per la fine del pellegri-naggio a La Mecca. A stupire i bambini e milioni di persone so-no state appunto le ruote panoramiche con diciotto cabine tutte colorate, che danno senso di felicità. Ci sono anche persone che si travestono da Minnie, Topolino o Pluto. Non che i loro costumi e vestiti siano originali, ma per i bambini afgani sì e li

vedono come supereroi. Secondo me è un idea molto gradita dalla popolazione e so-prattutto procurerebbe molti animi felici, almeno in questo periodo, a bambini e persone che fino a poco tempo fa non venivano presi in considerazio-ne e venivano anzi sempre te-nuti sotto controllo.

Piccolella Martina 2A

CAPO REDAZIONE Prof.ssa Bianca Traversa

REDATTORI delle classi 3A– 2A– 2D– 1A— 1G

REDAZIONE

Antonacci Cristian

Berlingerio MirKo

Bufi Corrado

Campanale Gaia

Chiaromonte Do-

menico

D’Agostino Paola

De Martino Vincen-

zo

Fabrizio Salvatore

Alessia

Garofalo Tamara

Giangregorio Gaia

Grossi Alice

Pesole Gisella

Piccolella Martina

Quintavalle Giorgia

Schino Tamara

Iaquinta Alice

Liberio Francesca

Martulli Monica

Nuyandoa Shaven

Petroni Adriana

Prosperi Federica

Rago Gabriella

Meggie

Sportelli Mariasole

Urbano Francesco

Vulpis Nicola

Zacché Irene