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Sete di Sete di Parola Parola dal 5 all’11 febbraio 2012 V Settimana del Tempo Ordinario VANGEL O del giorno COMMENTO PREGHIERA IMPEGNO

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Sete di ParolaSete di Paroladal 5 all’11 febbraio 2012

V Settimanadel Tempo Ordinario

VANG ELO del

giorno

COMMENTOPREGHIERAIMPEGNO

Domenica, 5 febbraio 2012Sant’Agata, vergine e martire

GIORNATA PER LA VITALiturgia della Parola

Giobbe 7,1-4.6-7; Sal 146; 1Cor 9,16-19.22-23; Mc 1,29-39LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

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In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, si recò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.…È MEDITATAGesù passa tra noi e ci guarisce. Ci ha rigenerati e guariti con la grazia del battesimo e ci rinnova ogni giorno con la sua misericordia. Siamo dei salvati, ma lo siamo per essere segno del Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle. La suocera di Pietro dà ad ognuno di noi l’esempio di chi, guarito dal Cristo, sceglie di servire. Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana. Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se

vogliamo essere suoi veri discepoli. …………………………………….

Gesù cerca ancora terre di dolore, cerca le frontiere del male per farle arretrare. Altrove, a sollevare altre vite, alzare creature, stringere mani. È Lui che ha bisogno di guarire la vita, Lui che ama ricordarsi di me, Lui che «deve» andare in cerca delle mie febbri. Poi però sta a me coltivare la vita risorta, nel coraggio del servizio. A volte può bastare molto poco per sollevare una vita: ascoltare, avvicinarsi, prendere la mano. Ed è appoggiando così una fragilità sull’altra che si sostiene il mondo.

P. Ermes Ronchi…È PREGATAO Dio, che nel tuo amore di Padre ti accosti alla sofferenza di tutti gli uomini e li unisci alla Pasqua del tuo Figlio, rendici puri e forti nelle

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prove, perché sull’esempio di Cristo impariamo a condividere con i fratelli il mistero del dolore, illuminati dalla speranza che ci salva. 

…MI IMPEGNACom'è la mia giornata? E' fasciata dalla preghiera, che motiva e alimenta il mio modo di vivere ogni forma di relazione, con speciale attenzione ai più poveri e malati?Mi sento inviato a "predicare" il Vangelo in ogni ambiente e circostanza con la strategia dell'amore? Cosa mi manca perché si possa dire che lì dove io vivo, lavoro, parlo, amo, costruisco un rapporto, è Gesù che lì vive, lavora, parla, ama... e si dona?

Lunedì, 6 febbraio 2012Santi Paolo Miki e Compagni, martiri del GiapponeIn quello che di loro si racconta, il meraviglioso è proprio nella gioia che irradiava dai loro volti mentre andavano al supplizio. Paolo Miki dopo essere stato condannato con gli altri, scrisse a un superiore della Compagnia di Gesù con semplicità: "Siamo stati condannati alla crocifissione, ma non preoccupatevi per noi che siamo molto consolati nel Signore. Abbiamo un solo

desiderio, ed è che prima di arrivare a Nagasaki possiamo incontrare un Padre della Compagnia per confessarci, partecipare alla messa e ricevere l'Eucaristia. È il nostro unico desiderio". Dall'alto della sua croce Paolo Miki continuava a predicare Cristo e a testimoniare la sua speranza. Diceva ai presenti: "Io sono giapponese come voi, non sono uno straniero ed è a causa della mia fede in Cristo che sono condannato. Nella situazione estrema in cui mi trovo potete credere alla mia sincerità. Non ho nessuna voglia di ingannarvi e vi dichiaro che non c e via di salvezza se non nella fede in Cristo". E continuava, manifestando che la fede e la speranza gli riempivano il cuore di intensa carità: "Cristo vuole che perdoniamo a chi ci fa del male e preghiamo per loro. Io dunque perdono a tutti quelli che hanno contribuito alla nostra morte e auguro loro di convertirsi, perché anch'essi si salvino". E anche tutti i suoi compagni sorridevano e cantavano preghiere dall'alto della croce. 

Liturgia della Parola1Re 8,1-7.9-13; Sal 131; Mc 5,53-56

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che

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egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

…È MEDITATA Almeno la frangia del mantello, le persone vogliono toccare almeno la frangia del mantello del maestro Gesù. Davanti a questo gesto così semplice, pieno di ingenua devozione, che rasenta la superstizione, percepiamo la forza che emanava la persona di Gesù, il suo carisma assoluto, la sua autorevolezza. La folla lo vuole toccare, sfiorare, avvicinarsi fino a sentirne l'odore. E Gesù si lascia fare: solo chi ha fede attinge da lui una forza capace di guarire. Anche oggi il Signore si fa accanto ad ogni uomo, a noi, e ci sfiora con la sua presenza. Lo sguardo luminoso di un neonato, la bellezza radiosa di una persona sconosciuta che abbiano incontrato andando al lavoro, una mail da un amico, la Parola che abbiamo appena

gustato: per chi ama tutto diventa segno della presenza del Maestro. Anche il suo silenzio. E ciascuno di noi può diventare la frangia del mantello del Signore Gesù per le persone che incontreremo, per coloro che incroceranno il nostro sguardo. Il Signore, oggi, si affida a noi, alle nostre poche parole, alle nostre fragili mani per raggiungere le persone che vivono nella solitudine e nel dolore. Siamo mantello del Signore per l'uomo affaticato e stanco.----------------------------------------------- Tu mi hai chiamato, Signore, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

Sant'Agostino

…È PREGATANella mia pausa contemplativa oggi, mi metto a contatto diretto con Gesù. Egli mi incontra nella mia personale situazione di vita, nella verità di ciò che sono. Allora mi lascio incontrare sostando alla Sua presenza.Tu, O Gesù, fonte di grazia e di bellezza, vieni nel mio cuore. Tu mi conosci fino in fondo, sai la mia debolezza e il mio desiderio di essere guarito. Vieni! Signore mi fido di Te!

…MI IMPEGNANelle relazioni cercherò di evitare il mio tornaconto personale e metterò l’altro sempre al primo posto.

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Martedì, 7 febbraio 2012Liturgia della Parola

1Re 8,22-23.27-30; Sal 83; Mc 7,1-13LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATAIn quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

…È MEDITATA Ancora una volta scribi e farisei si scagliano contro Gesù rimproverandogli l'impurità rituale dei suoi discepoli. "Perché non si comportano secondo la tradizione degli antichi?". Si riferiscono alle minuziose prescrizioni della Legge ampliate da tradizioni orali che lungo i secoli erano proliferate a tal punto da produrre una serie interminabile di codicilli, finendo così per occultare

l'essenziale. Gesù risponde con indignata chiarezza e smaschera la loro ipocrisia fattasi abile malizia nell'eludere il comandamento di Dio, facendo leva sull'osservanza esteriore della tradizione.C'è una religiosità di facciata, fatta di parole, intrisa di doppiezza, che fa di te un sepolcro imbiancato, bello fuori e marcio dentro. C'è una religiosità invece pura

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manifestazione d'amore che sgorga da un cuore semplice che accoglie la Parola di Dio e la mette in pratica. Chi la vive non dice con ostentazione: "Signore, Signore..." rimanendo però serrato nel proprio egoismo, ma cerca e compie sempre in tutto la volontà di Dio.Cosa ci preserva dal pericolo di cadere in questa ipocrisia? Dicono i Padri: "l'essere abitati dal desiderio di assomigliare al Signore", cioè "l'essere discepoli di Cristo e il ricevere forma da ciò che in Lui vediamo o da Lui ascoltiamo"

(San Basilio). In una parola, la familiarità con il Vangelo e il primato della carità.

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Se la buona novella della vostra Bibbia fosse anche scritta sul vostro volto, voi non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda all’autorità di questo libro: le vostre azioni dovrebbero rendere superflua la Bibbia perché voi stessi dovreste continuamente costituire la Bibbia nuova.

Friedrich Nietzsche…È PREGATAO Dio, che crei e rinnovi l’universo, donaci di trarre dal nostro tesoro, che è il Vangelo del tuo Figlio, cose antiche e cose nuove, per essere sempre fedeli alla tua verità e camminare in novità di vita nel tuo Spirito.

…MI IMPEGNAEviterò i formalismi che mi allontanano dal vero culto al Signore.

Mercoledì, 8 febbraio 2012San Girolamo Emiliani, sacerdoteVenezia, 1486 – Somasca di Vercurago, Lecco, 8 febbraio 1537Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), Girolamo Emiliani si dedicò a malati, giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute. Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione, similmente a sant'Ignazio ferito a Pamplona. Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un'epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l'ordine di chierici regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo. Il fondatore morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati

Liturgia della Parola1Re 10,1-10; Sal 36; Mc 7,14-23

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

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In quel tempo, chiamata di nuovo la folla, Gesù diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

…È MEDITATAQuesto lungo brano evangelico riporta una discussione tra Gesù e i farisei sull'osservanza di alcune prescrizioni riguardanti la purificazione. I discepoli di Gesù si sentivano "liberi" da queste norme rituali che, per altro, non erano dedotte dalla Scrittura ma, appunto, aggiunte dalla "tradizione degli antichi". Inizialmente le disposizioni ricordate erano riservate ai sacerdoti; solo successivamente vennero estese a tutto il popolo. La disputa che nasce tra Gesù e i farisei si sposta subito su ciò che è puro e ciò che non lo è. Ma Gesù riporta il problema dell'osservanza delle norme sul suo punto nodale: il cuore. Il cuore, infatti, è la fonte dell'impurità. Dal cuore nascono i pensieri malvagi, le intenzioni impure, le decisioni cattive. E' il cuore perciò che bisogna curare; è dal cuore che debbono essere

sradicate le erbe amare ed è nel cuore che va accolta e custodita la Parola di Dio. Maria, la prima dei credenti, ce lo insegna fin dall'inizio. Essa, scrive il Vangelo, "custodiva nel cuore tutte queste cose", tutte le cose che vedeva accadere a Gesù. Il Vangelo è la medicina che purifica il cuore e l'energia che lo muove.

-------------------------------------------Beati coloro che si allietano quando, entrando nel loro cuore, non vi trovano niente di male. Per poter rientrare così nel tuo cuore, purificalo! Spazza via dal tuo cuore i sordidi desideri, l’avarizia, getta via i risentimenti... verso l’amico e anche verso il nemico. Togli via tutto questo e ritorna al tuo cuore: vi troverai la gioia.

Sant’Agostino

…È PREGATADammi un cuore puro, Signore, che cerchi Te e quanto a Te piace Rendi libera la tua Chiesa, Signore, rendila serva della

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Parola e non delle proprie abitudini, rendi le nostre comunità disponibili a cambiare le tradizioni degli uomini se queste oscurano il tuo comandamento, Dio benedetto nei secoli!

…MI IMPEGNACercherò di vincere: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.

Giovedì, 9 febbraio 2012Liturgia della Parola 1Re 11,4-13; Sal 105; Mc 7,24-30

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù, partito da Genesaret, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.…È MEDITATAGesù torna in terra pagana e vi resta per qualche tempo per compiervi una vera e propria missione di evangelizzazione. Rompendo i confini ordinari del popolo di Israele, Gesù vuol dire che il Vangelo non è riservato solo ad alcuni popoli o solo ad alcune persone. Non c'è nessuno al mondo che sia estraneo al Vangelo; nessuno che non possa essere toccato dalla misericordia del Signore. L'esempio della donna

siro-fenicia sembra "costringere" Gesù ad allargare i confini della sua missione. Si potrebbe dire che il Vangelo costringe anche Gesù ad andare sempre oltre, a non fermarsi dentro i confini abituali, neanche quelli della propria cultura e neppure quelli della propria religione. L'insistenza di questa povera donna, che intercede per la figlia malata, è esempio della preghiera della comunità cristiana e di ogni discepolo. Quella donna ha

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perseverato nell'insistenza della preghiera e Gesù l'ha ascoltata andando ben oltre le sue richieste. Non le ha dato solo le briciole, bensì la pienezza della vita per la figlia.

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La fede non è soltanto qualcosa di puramente spirituale, ma anche una modalità concreta di vivere, un’arte di vivere in modo sano, un cammino verso la libertà che nessuno ci può togliere perché ci è stata donata da Dio.

Anselm Grün…È PREGATAOggi nella mia pausa contemplativa, gettandomi ai piedi di Gesù con la stessa audacia della donna siro-fenicia, confesserò la mia fede in Lui morto e risorto, ripetendogli con umile amore le parole dell'apostolo Tommaso:"Mio Signore e mio Dio". …MI IMPEGNASarò aperto e cordiale con tutti, anche con gli sconosciuti.

Venerdì, 10 febbraio 2012 Santa Scolastica, vergineNorcia, Perugia, ca. 480 - Montecassino, Frosinone, ca. 547Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”

Liturgia della Parola1Re 11,29-32; 12,19; Sal 80; Mc 7,31-37

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù uscì dalla regione di Tiro e passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

…È MEDITATA

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Gesù continua a comunicare il Vangelo in territorio pagano. Ed anche qui accadono scene analoghe a quelle che si vedevano in Galilea. Il Vangelo, in effetti, si può (si deve) annunciare ovunque. Potremmo dire, anzi, che è atteso da tutti i popoli, da tutte le culture, da tutti gli uomini. Il passaggio di Gesù continua a creare anche in territorio pagano quel clima nuovo di festa e di speranza, sperimentato soprattutto dai malati e dai poveri, come avveniva nella Galilea. Alcuni pagani, ai quali era giunta la fama di guaritore del giovane profeta, portano davanti a Gesù un uomo sordomuto. Gesù lo prende con sé e lo porta in disparte, lontano dalla folla. Il Vangelo continua a sottolineare che la guarigione, qualunque essa sia, nel corpo o nel cuore, avviene sempre in un rapporto diretto con Gesù, non

nella confusione del mondo. C'è bisogno di un rapporto personale con lui, di vederlo negli occhi, di sentire la sua parola, anche una sola parola (il centurione chiese a Gesù: "di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito"). Anche in questo caso Gesù, dopo aver rivolto al cielo i suoi occhi, dice solo una parola a quel sordomuto: "Apriti!" ed egli guarisce dalla sua chiusura.

------------------------------------------Da sopra l’Infinito dello spazio e del tempo, l’amore infinito di Dio ci raggiunge. Viene a suo tempo. Noi abbiamo il potere di acconsentire ed accogliere o di rifiutare. Se restiamo sordi, torna e ritorna come un mendicante, ma ancora come un mendicante un giorno qualsiasi non torna più.

Simone Weil

…È PREGATA'Sospira' ancora, Signore, volgendoti misericordioso verso di me. Rendi umile e docile il mio cuore perché possa ascoltare la Tua Parola di salvezza ed accoglierla con gioia nell'incessante desiderio di esserti fedele.

…MI IMPEGNAMetterò a disposizione una mia abilità particolare per lodare il Signore.

Sabato, 11 febbraio 2012 Beata Maria Vergine di Lourdes

GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

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Dal vangelo secondo Luca

In quei giorni, Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:di generazione in generazione la sua misericordiasi stende su quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato a mani vuote i ricchi.Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».

…È MEDITATAL'umiltà di Maria non è quella virtù che porta ad abbassarsi. La sua non è virtù, ma la verità essenziale di ogni creatura, che lei riconosce e accetta: il proprio nulla, il proprio essere terra-terra. Tutte le generazioni gioiranno con lei della sua stessa gioia di Dio, perché in lei l'abisso di tutta l'umanità è stato colmato di luce e si è rivelato come capacità di concepire Dio, il Dono dei doni. Dio è amore onnipotente. Lo ha mostrato donando totalmente se stesso. Il suo nome (la sua persona) è conosciuto e glorificato tra gli uomini perché Dio stesso santifica il suo nome rivelandosi e donandosi al povero. Maria sintetizza in una sola parola

tutti gli attributi di colui che ha già chiamato Signore, Dio, Salvatore, Potente, Santo: il nome di Dio è Misericordia. Dio è amore che non può non amare. E' misericordia che non può non sentire tenerezza verso la miseria delle sue creature. Maria descrive la storia biblica della salvezza in sette azioni di Dio. La descrizione con i verbi al passato significa quello che Dio ha già fatto nell'Antico Testamento, ma anche quello che ha compiuto nel Nuovo, perché il Cantico, composto dalla comunità cristiana, canta l'operato di Dio alla luce della risurrezione di Cristo già avvenuta. 

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…È PREGATABenedetta sei tu, figlia, davanti al Dio Altissimo più di tutte le donne,e benedetto il Signore Dio, che ha creato il cielo e la terra. 

…MI IMPEGNATroverò il tempo per pregare il Santo Rosario e cercherò di visitare un ammalato o un anziano solo.

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