a cura di RCS Pubblicità BUON COMPLEANNO,DIXAN dixan Corsera 31 maggio... · ro piccolo adorabile...

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“D a 50 anni il pulito che ami, 50 anni di Emo- zioni, 50 anni di Amore”… Per i suoi primi 50 anni Dixan, il detersivo Henkel cha ha davve- ro “rivoluzionato” il modo di fare il bucato in Italia, ha appena lanciato una campagna all’insegna del sen- timento, che non a caso riporta i lettori alla loro giovinezza, con vecchie foto scolorite in bianco e nero. Così per tanti anonimi navigatori di internet, che hanno inviato al sito Di- xanCenereAttiva.it (scaduto il 15 maggio scorso) testi, filma- ti e foto di bucato e ancora a www.dixan.it tante immagini di questi ultimi 50anni, è scattato il noto meccanismo proustia- no della “Madeleine”: un ricordo piacevole, una memoria sensoriale privata, nel caso specifico legata al bucato o alla propria vita, consente di “ritrovare” come nei romanzi di Marcel Proust un “tempo perduto” di affetti e nostalgie, come quello dell’infanzia in un’Italia rurale che non esiste più. C’è un’intera generazione che ancora ricorda i piccoli giocatto- li in plastica profumati dentro le scatole di detersivo… Non era ancora Dixan, ma il suo “papà”: Persil, un marchio Henkel per il bucato a mano presente in Italia negli anni Trenta, fino alla fine degli anni Cinquanta, popolarissimo tra i più piccini: oltre ad automobiline e bamboline, regalava oggetti utili per la casa, i mitici buoni premio fino a 2 milioni di vecchie lire ciascuno, e le monete d’oro Zecchino con sopra il profilo inconfondibile della Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Da cui l’affetto dei bimbi per i fabbricanti di detersivi, che nel lo- ro piccolo adorabile empireo erano ormai secondi solo a Babbo Natale, per bontà e generosità. Con la differenza che Babbo Natale “prima della rivoluzione”: immagi- nate come le montagne di schiuma dei vecchi bucati a mano le avreb- bero intasate, ostacolando la prov- videnziale funzione primaria. Non a caso il boom delle vendite di lavatrici è successivo alla solu- zione del problema fondamenta- le: quello della troppa schiuma provocata dai saponi tradizionali. “E noi freneremo la schiuma”: si prefissero i chimici della Henkel, finché riuscirono a mettere a punto Dixan. Del resto lo storico Centro produttivo di Lomazzo (Co) poteva godere del supporto tecnico scientifico della Casa Ma- dre a Düsseldorf, con 50 società sparse nel mondo. Dalla sua fon- dazione, nel 1876, Henkel lancia il primo detersivo in polvere sul mercato; nel 1907 il primo deter- sivo autoattivo, e negli anni ’30, prima al mondo, il cosiddetto de- tersivo sintetico, trasformandosi nel 1965 da Società Italiana Persil in Henkel Italiana Spa. Così, grazie a Dixan, la Grande Ri- voluzione del Bucato era inco- minciata e nessuno l’avrebbe più fermata. Anche per questo motivo agli inizi si sprecarono sulle maggiori riviste pagine e pagine pubblicitarie per il- lustrare i pregi del prodotto. “Grazie Dixan” divenne il claim preferito dai costruttori di lavatrici (68 grandi marche, è scritto nei vari spot), che assisterono al bo- om dei loro marchingegni, ma anche da parte delle massaie “li- berate”, diventando in breve il numero uno sul mercato italiano. Interessante è analizzarne nel tempo le “trasformazioni”. condare le aspettative di un “rin- novamento” (o palingenesi), al- meno per quanto si trattava di bucato in lavatrice. Nel frattempo (1994), la polvere bianca di un tempo lascia il posto alle” pearls” e “megapearls” (le perle), e nel 1998 alle pratiche nel mondo dell’abbigliamento e della biancheria per la casa, impo- nendo un rinnovamento della for- mula originaria di Dixan. Quello delle origini diventa così negli anni Settanta “i dixan”: qua- si a individuare, in un solo fusti- no, la presenza contemporanea di tanti detersivi diversi, in modo che ogni differente capo potesse avere un trattamento specifico, a lui riservato. E veniamo ai testimonial. Alcuni miti di Carosello, come Mister X - una sorta di Superman con tanto di mascherina nera alla Zorro e una grande X sul petto, tra il Crociato e il Superuomo (dove la X rimandava a Xelene, l’ingre- diente speciale contenuto nella formula del detersivo) - a volte ri- tornavano riveduti e corretti. Ne- gli anni Ottanta ecco il “Gran Di- xan della Galassia”, protagonista persino di un fumetto con piccoli premi (le monete in argento degli astronauti russi e americani, eroi di quell’epoca). Persino i premi si “attualizzano”: dai piccoli doni con gettoni d’oro degli anni 50 nei vecchi detersivi, si arriva agli orologi firmati da Enrico Coveri negli anni Ottanta, fino ai Concorsi a premi con in palio viag- gi da sogno (nel 2000 Enza Sampò riappare per il lancio di “Vinci il viaggio dei tuoi sogni”), e ancora tv e fotocamere digitali; nel 2002, ac- quistando le confezioni di Dixan Tabs, si possono vincere cellulari… Che dire ancora? “Buon compleanno, Dixan!” I 50 ANNI DI DIXAN a cura di RCS Pubblicità SPECIALE BUON COMPLEANNO, DIXAN Compie 50 anni il protagonista di una grande Rivoluzione italiana... Quella del bucato in lavatrice Dixan si modificava, restando in fondo sempre coerente e fedele alla sua funzione, per contribuire decisamente, se non a ripulire del marcio la Società italiana, alme- no a lavarne i panni sporchi con una crescente efficacia, adeguan- dosi - con “formulazioni” via via sempre più sofisticate - al modifi- carsi delle macchie. Se verso la fine degli anni Sessanta si assisteva alla sua prima evocazio- ne in termini di detersivo “biologi- camente attivo”, la cui efficacia En- za Sampò – testimonial storico e volto noto allora della Tv di Stato – arrivava a testare “in diretta” nelle case degli italiani, ecco agli inizi del nuovo Secolo il giornalista Rai Tibe- rio Timperi, attivissimo ancora og- gi, offrire il suo bel volto “pulito” al- le campagne Dixan, in nome di un’azione “liquidamacchia”, che sembrava fatto apposta per asse- “tabs” (le pastiglie di detersivo preconfezionate); e si modificano con il tempo i “plus” degli “additi- vi” strillati dalla pubblicità: lo Xe- lene dei primordi diventa nel Duemila il “cps - color protection system”. Perché - come spiegano gli esperti - cambiano negli anni i tessuti e il tipo di sporco: dai tra- dizionali bucati bianchi a quelli multicolore: intanto nuove fibre – oltre a quelle naturali – si affacciano Anno 1957. Il mondo si appassiona per il lancio del primo satellite artificiale russo, lo” Sputnik”. In Italia viene lanciata la Fiat 500, mentre i primi elettrodomestici si diffondono nelle case, simboli di un Benessere sempre più alla portata di tutti. La lavatrice - allora si chiamava “lavabiancheria”- diventa l’oggetto dei desideri di ogni donna. Perché lava più bianco, senza rovinare i tessuti, e finalmente libera le casalinghe dalla millenaria schiavitù del bucato a mano. Loro fedele alleato nella lotta contro lo sporco, Dixan, nato proprio nel 1957 con la sua “schiuma frenata”, inaugura una nuova epoca della Storia: quella del bucato in lavatrice. E fu subito Boom. arrivava una volta all’anno, men- tre i fustini e le scatole di detersi- vo erano lì, a portata di mano, con i loro tesori, tutto l’anno… Fremevano aspettando il mo- mento emozionante del “recu- pero”, subito appena aperta o a metà scatola, quando la mam- ma permetteva di scavare con la manina nella profumata polve- re bianca, fino a estrarre la ma- gica sorpresa, il dono prezioso in tempi di ristrettezze econo- miche, prima del Boom. LA RIVOLUZIONE DEL PULITO Ma questo era prima della gran- de Rivoluzione del Pulito… Una rivoluzione in fondo più de- cisiva di quella francese del ‘700, di quella russa d’Ottobre o di quella cinese di Mao Tse Tung, tutte oggi più o meno ridimen- sionate. La rivoluzione della Lavatrice o come si chiamava allora della “Lavabiancheria”, il cui protago- nista fu, e non poteva essere di- versamente, Dixan: il nuovo de- tersivo Henkel. E’ stato lui, infat- ti, a rendere possibile il passag- gio da una forma di pulizia arcai- ca, legata a una millenaria civiltà contadina, celebrata quotidiana- mente nei fiumi e nei lavatoi, nelle tinozze e nei fossi di miglia- ia e migliaia di paesi, verso una forma di lavaggio diverso, fatto da una macchina, dentro una scatola di metallo, con un cestel- lo che ruota… Una “liberazione” per milioni di massaie italiane, sottoposte alla schiavitù del bu- cato quotidiano, accettata solo per amore della famiglia. Dopo anni di esperimenti, tecni- ci e ricercatori della Henkel era- no riusciti a mettere a punto nel 1957 il prototipo a lungo atteso, il “salvatore” delle donne italiane: un detersivo di concezione total- mente nuova che, grazie alla sua formula “a schiuma frenata” ren- deva possibile per il bucato l’uso delle macchine liberatrici. Infatti nei loro cestelli non potevano “funzionare” i vari detersivi di

Transcript of a cura di RCS Pubblicità BUON COMPLEANNO,DIXAN dixan Corsera 31 maggio... · ro piccolo adorabile...

“D a 50 anni il pulito che ami, 50 anni di Emo-zioni, 50 anni di Amore”… Per i suoi primi 50anni Dixan, il detersivo Henkel cha ha davve-ro “rivoluzionato” il modo di fare il bucato in

Italia, ha appena lanciato una campagna all’insegna del sen-timento, che non a caso riporta i lettori alla loro giovinezza,con vecchie foto scolorite in bianco e nero. Così per tantianonimi navigatori di internet, che hanno inviato al sito Di-xanCenereAttiva.it (scaduto il 15 maggio scorso) testi, filma-ti e foto di bucato e ancora a www.dixan.it tante immagini diquesti ultimi 50anni, è scattato il noto meccanismo proustia-no della “Madeleine”: un ricordo piacevole, una memoriasensoriale privata, nel caso specifico legata al bucato o allapropria vita, consente di “ritrovare” come nei romanzi diMarcel Proust un “tempo perduto” di affetti e nostalgie, comequello dell’infanzia in un’Italia rurale che non esiste più.

C’è un’intera generazione che ancora ricorda i piccoli giocatto-li in plastica profumati dentro le scatole di detersivo… Non eraancora Dixan, ma il suo “papà”: Persil, un marchio Henkel peril bucato a mano presente in Italia negli anni Trenta, fino allafine degli anni Cinquanta, popolarissimo tra i più piccini: oltread automobiline e bamboline, regalava oggetti utili per la casa,i mitici buoni premio fino a 2 milioni di vecchie lire ciascuno,e le monete d’oro Zecchino con sopra il profilo inconfondibiledella Regina Elisabetta II d’Inghilterra.Da cui l’affetto dei bimbi per i fabbricanti di detersivi, che nel lo-ro piccolo adorabile empireo erano ormai secondi solo a BabboNatale, per bontà e generosità. Con la differenza che Babbo Natale

“prima della rivoluzione”: immagi-nate come le montagne di schiumadei vecchi bucati a mano le avreb-bero intasate, ostacolando la prov-videnziale funzione primaria.Non a caso il boom delle venditedi lavatrici è successivo alla solu-zione del problema fondamenta-le: quello della troppa schiumaprovocata dai saponi tradizionali.“E noi freneremo la schiuma”: siprefissero i chimici della Henkel,finché riuscirono a mettere apunto Dixan. Del resto lo storicoCentro produttivo di Lomazzo(Co) poteva godere del supportotecnico scientifico della Casa Ma-dre a Düsseldorf, con 50 societàsparse nel mondo. Dalla sua fon-dazione, nel 1876, Henkel lanciail primo detersivo in polvere sulmercato; nel 1907 il primo deter-sivo autoattivo, e negli anni ’30,prima al mondo, il cosiddetto de-tersivo sintetico, trasformandosinel 1965 da Società Italiana Persilin Henkel Italiana Spa.Così, grazie a Dixan, la Grande Ri-voluzione del Bucato era inco-minciata e nessuno l’avrebbe piùfermata.Anche per questo motivo agli inizisi sprecarono sulle maggiori rivistepagine e pagine pubblicitarie per il-lustrare i pregi del prodotto.“Grazie Dixan” divenne il claimpreferito dai costruttori di lavatrici

(68 grandi marche, è scritto neivari spot), che assisterono al bo-om dei loro marchingegni, maanche da parte delle massaie “li-berate”, diventando in breve ilnumero uno sul mercato italiano.Interessante è analizzarne neltempo le “trasformazioni”.

condare le aspettative di un “rin-novamento” (o palingenesi), al-meno per quanto si trattava dibucato in lavatrice.Nel frattempo (1994), la polverebianca di un tempo lascia il postoalle” pearls” e “megapearls” (leperle), e nel 1998 alle pratiche

nel mondo dell’abbigliamento edella biancheria per la casa, impo-nendo un rinnovamento della for-mula originaria di Dixan.Quello delle origini diventa cosìnegli anni Settanta “i dixan”: qua-si a individuare, in un solo fusti-no, la presenza contemporaneadi tanti detersivi diversi, in modoche ogni differente capo potesseavere un trattamento specifico, alui riservato.E veniamo ai testimonial.Alcuni miti di Carosello, comeMister X - una sorta di Supermancon tanto di mascherina nera allaZorro e una grande X sul petto, trail Crociato e il Superuomo (dovela X rimandava a Xelene, l’ingre-diente speciale contenuto nellaformula del detersivo) - a volte ri-tornavano riveduti e corretti. Ne-gli anni Ottanta ecco il “Gran Di-xan della Galassia”, protagonistapersino di un fumetto con piccolipremi (le monete in argento degliastronauti russi e americani, eroidi quell’epoca).Persino i premi si “attualizzano”:dai piccoli doni con gettoni d’orodegli anni 50 nei vecchi detersivi, siarriva agli orologi firmati da EnricoCoveri negli anni Ottanta, fino aiConcorsi a premi con in palio viag-gi da sogno (nel 2000 Enza Sampòriappare per il lancio di “Vinci ilviaggio dei tuoi sogni”), e ancora tve fotocamere digitali; nel 2002, ac-quistando le confezioni di DixanTabs, si possono vincere cellulari…Che dire ancora?“Buon compleanno, Dixan!”

I 50 ANNI DI DIXAN a cura di RCS PubblicitàS P E C I A L E

BUON COMPLEANNO,DIXAN Compie 50 anni il protagonista di una grande

Rivoluzione italiana... Quella del bucato in lavatrice

Dixan si modificava, restando infondo sempre coerente e fedelealla sua funzione, per contribuiredecisamente, se non a ripulire delmarcio la Società italiana, alme-no a lavarne i panni sporchi conuna crescente efficacia, adeguan-dosi - con “formulazioni” via viasempre più sofisticate - al modifi-carsi delle macchie.Se verso la fine degli anni Sessantasi assisteva alla sua prima evocazio-ne in termini di detersivo “biologi-camente attivo”, la cui efficacia En-za Sampò – testimonial storico evolto noto allora della Tv di Stato –arrivava a testare “in diretta” nellecase degli italiani, ecco agli inizi delnuovo Secolo il giornalista Rai Tibe-rio Timperi, attivissimo ancora og-gi, offrire il suo bel volto “pulito” al-le campagne Dixan, in nome diun’azione “liquidamacchia”, chesembrava fatto apposta per asse-

“tabs” (le pastiglie di detersivopreconfezionate); e si modificanocon il tempo i “plus” degli “additi-vi” strillati dalla pubblicità: lo Xe-lene dei primordi diventa nelDuemila il “cps - color protectionsystem”. Perché - come spieganogli esperti - cambiano negli anni itessuti e il tipo di sporco: dai tra-dizionali bucati bianchi a quellimulticolore: intanto nuove fibre –oltre a quelle naturali – si affacciano

Anno 1957. Il mondo siappassiona per illancio del primosatellite artificialerusso, lo” Sputnik”. In Italia viene lanciatala Fiat 500, mentre iprimi elettrodomesticisi diffondono nellecase, simboli di unBenessere sempre piùalla portata di tutti. La lavatrice - allora si chiamava“lavabiancheria”-diventa l’oggetto dei desideri di ognidonna. Perché lavapiù bianco, senzarovinare i tessuti, e finalmente libera le casalinghe dallamillenaria schiavitùdel bucato a mano.Loro fedele alleatonella lotta contro losporco, Dixan, natoproprio nel 1957 conla sua “schiumafrenata”, inaugura una nuova epoca della Storia: quella del bucato in lavatrice. E fu subito Boom.

arrivava una volta all’anno, men-tre i fustini e le scatole di detersi-vo erano lì, a portata di mano,con i loro tesori, tutto l’anno… Fremevano aspettando il mo-mento emozionante del “recu-pero”, subito appena aperta o ametà scatola, quando la mam-ma permetteva di scavare con lamanina nella profumata polve-re bianca, fino a estrarre la ma-gica sorpresa, il dono preziosoin tempi di ristrettezze econo-miche, prima del Boom.

LA RIVOLUZIONE DEL PULITOMa questo era prima della gran-de Rivoluzione del Pulito…Una rivoluzione in fondo più de-cisiva di quella francese del ‘700,di quella russa d’Ottobre o diquella cinese di Mao Tse Tung,tutte oggi più o meno ridimen-sionate.La rivoluzione della Lavatrice ocome si chiamava allora della“Lavabiancheria”, il cui protago-nista fu, e non poteva essere di-versamente, Dixan: il nuovo de-tersivo Henkel. E’ stato lui, infat-ti, a rendere possibile il passag-gio da una forma di pulizia arcai-ca, legata a una millenaria civiltàcontadina, celebrata quotidiana-mente nei fiumi e nei lavatoi,nelle tinozze e nei fossi di miglia-ia e migliaia di paesi, verso unaforma di lavaggio diverso, fattoda una macchina, dentro unascatola di metallo, con un cestel-lo che ruota… Una “liberazione”per milioni di massaie italiane,sottoposte alla schiavitù del bu-cato quotidiano, accettata soloper amore della famiglia.Dopo anni di esperimenti, tecni-ci e ricercatori della Henkel era-no riusciti a mettere a punto nel1957 il prototipo a lungo atteso, il“salvatore” delle donne italiane:un detersivo di concezione total-mente nuova che, grazie alla suaformula “a schiuma frenata” ren-deva possibile per il bucato l’usodelle macchine liberatrici. Infattinei loro cestelli non potevano“funzionare” i vari detersivi di

Dal bucato fatto con la cenereai detersivi liquidi di oggi

Ha saputo trasformarsi nel tempo adeguandosi ai cambiamenti della nostra vita: nuovi tessuti sintetici, accanto alle fibre naturali di una volta,e una grande varietà di colori oltre al bianco

posto di tutto rispetto Di-xan Cenere Attiva, con iprincipi attivi della cenerenaturale, tradizionalmen-te usata per fare il bucato.Questo prodotto è natoascoltando le consumatri-ci, che ricordavano ancoral’antico rito del bucatocon la cenere, ai tempidelle nostre nonne, quan-do ancora non esisteva lalavatrice: i panni erano la-vati al fiume, dopo esserestati a bagno tutta la nottein un grande recipiente diterracotta, in ammollonella lisciva (una soluzio-ne a base di cenere del fo-colare e acqua bollente).La cenere, che è il prodot-

to della combustione dimaterie organiche, è riccadi carbonati, in particolarecarbonato di sodio, che haun notevole effetto sgras-sante. Cenere Attiva è statoil perfetto esempio di ri-scoperta delle tradizioni inchiave moderna. Un pro-dotto eccellente, lanciatocon una comunicazionemolto caratterizzante e unsupporto a 360° sono statele chiavi del suo successo.La linea, presentata alla fi-ne del 2006, si confermacome uno dei lanci dimaggior successo nel mer-cato della detergenza, siacome velocità distributivache come risultati rag-giunti. Sempre in tema diriscoperta delle tradizioni,abbiamo da poco rilancia-to la linea ‘Marsiglia & Tal-co’ nella versione ‘Purezzadi Talco’, che è in grado dirisvegliare nei consumato-ri antichi ricordi, suscitan-do tenere emozioni. Aqueste novità si af-fiancano i prodottistorici: Dixan Classi-co e Color, ma anchei più recenti Dixan La-vanda e Dixan Fre-schezza di Vernel”.

Con cinquant’anni diesperienza alle spalle,questo 2007 è l’anno diDixan: un vero e propriotraguardo da celebrare inmodo adeguato…“Proprio così - confermaPanajia -. In questi mesistiamo preparando tantis-sime attività per riviverecon Dixan questi ultimi 50anni di storia e di costumeitaliano. L’approccio cheseguiamo è quello solisti-

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Dalla scuola al sociale

L’IMPEGNO DIDIXAN PER UN FUTUROMIGLIOREDa tempo Dixan è impegnato nelsociale con varie iniziative, tra cuispicca il progetto “Dixan per lascuola”, di cui si è conclusa da poco lasettima edizione. In questi anni sonostati contattati oltre 55 mila istituti intutta Italia e nel corso delle varieedizioni sono stati coinvolti più di unmilione e mezzo di bambini dellescuole, pubbliche o private, dei primitre ordinamenti: scuola dell'infanzia,

Oggi Dixan festeggia il mezzo secolo econtinua ad essere uno dei prodotti lea-der per la cura del bucato, con una va-sta gamma di detersivi in grado di sod-

disfare le nuove esigenze e tecniche di lavaggio. In-somma, un marchio che rappresenta a buon titoloun pezzo della nostra storia. Ma come è cambiatoil modo di fare il bucato delle consumatrici in que-sti 50 anni? Ne parliamo con la dottoressa MaraPanajia (nella foto), responsabile marketing diHenkel Italia, azienda produttrice di Dixan.

“Dal bucato fatto con la cenere fino ad arrivare aidetersivi dei nostri giorni ne è passato di tempo: idetersivi si sono evoluti e migliorati per seguire leevoluzioni dei tessuti, dell’abbigliamento e deitessuti per la casa, come lenzuola e tovaglie. Untempo questi ultimi erano essenzialmente di coto-ne bianco e i capi di abbigliamento in cotone: si la-vava meno frequentemente, ma le lavatrici aveva-no carichi più pieni, omogenei e quasi sempre siutilizzavano le alte temperature. Nel corso deltempo molte cose sono cambiate. Ad esempio itessuti - grazie all’introduzione di fibre miste e tes-suti moderni - e i colori: la biancheria per la casa èdiventata sempre più variopinta, con lenzuola etovaglie non più solo bianche. Inoltre sono cam-biate le abitudini dei consumatori: oggi si tende avivere tutto il giorno fuori casa e c’è quindi l’esi-genza di lavare molto più spesso i capi, anchesemplicemente per “rinfrescarli”. E inoltre è cam-biata la tecnologia, grazie al lancio di lavatricisempre più sofisticate, in grado di lavare anche ca-pi delicatissimi o di effettuare cicli brevi. I detersi-vi si sono dunque adeguati a queste evoluzioni.

consumatori, interpretan-done i bisogni (anche la-tenti)… E poi sperimen-tando moltissimo, per of-frire un prodotto eccellen-te dal punto di vista quali-tativo”.

Quali sono le ultime novi-tà in materia di detersivi? “In questi ultimi anni stia-mo assistendo a un fortetrend di riscoperta delletradizioni. Le consumatri-ci amano che venga ripre-sa la saggezza del passato,ma sono molto attente ache questo non venga resoin chiave nostalgica. Tragli ultimi nati in casa Di-xan si è conquistato un

“Oggi si tendea vivere tutto il giorno fuori

casa e c’è quindi l’esigenza

di lavare moltopiù spesso i capi

‘Cenere Attiva’ è stato il perfetto

esempio di una riscoperta delle tradizioni

in chiave moderna

Dal detersivo in polvere -il più adatto a lavare tessu-ti resistenti e macchiati adalte temperature, ma altempo stesso anche il piùaggressivo - si assiste nel-l’ultimo decennio ad unacrescita a doppia cifra deldetersivo liquido. Un pro-dotto più versatile, perchéadatto a bianchi e colorati,anche alle basse tempera-ture, efficace, ma al tempostesso rispettoso di fibre ecolori. E, cosa da non sot-tovalutare, particolarmen-te gradevole dal punto divista polisensoriale, per-ché più piacevole estetica-mente e in grado di veico-

scuola primaria, scuola secondaria diprimo grado. L’iniziativa ha da sempreriscosso un grande successo; basti direche alla scorsa edizione 2005/2006, cheha avuto per tema “La scuola chevorrei”, hanno partecipato oltre 3.000istituti di tutta Italia. Per la cronaca, arisultare vincitrice è stata la scuolaelementare di Nepezzano, che grazie alpremio di 20.000 euro devoluto da“Dixan per la scuola” ha finalmente lapossibilità di realizzare una nuovapalestra, con tanto di passaggiocoperto per il collegamento con ilcomplesso scolastico.L’iniziativa è stata replicata anche nelcorso di questo anno scolastico, con unnuovo tema: “Multietnicità ededucazione alla convivenza civile”, unargomento di grande attualità, coerentecon le indicazioni delle recenti riformescolastiche e capace di coinvolgeredocenti e alunni. Con il supporto di unapposito manuale didattico, gli alunnidelle scuole sono stati invitati araccontare una storia sul temaproposto, con le tecniche espressivepreferite, entro il 15 aprile. I treracconti migliori diventeranno uncortometraggio, in cui i ragazzi saranno

protagonisti come attori, sceneggiatorio registi; il tutto girato incollaborazione con il Giffoni FilmFestival, evento di riferimento delcinema per bambini e ragazzi. Non solo. Della iniziativa “Dixan per laScuola” fa parte anche un progetto di

lare meglio il profumo. In tutti questi anni di storiadel bucato Dixan è stato tra i protagonisti, anzipossiamo considerarlo addirittura il capostipite,dato che è stato il primo detersivo per macchinelavatrici lanciato sul mercato”.

Quali sono le esigenze attuali delle consumatriciin tema di bucato?“Rispetto al passato la consumatrice di oggi è abi-tuata a fare lavaggi a basse temperature, ma moltopiù frequenti: è fondamentale quindi che il deter-sivo garantisca la massima efficacia, pur assicu-rando il rispetto dei tessuti. Da sottolineare che laconsumatrice italiana - tra tutte le faccende do-mestiche - ama particolarmente fare il bucato, an-che perché lo considera un gesto di amore verso ipropri cari. È al tempo stesso molto esigente edesperta: ognuna ha il proprio modo di impostare ilavaggi, in quanto sa dosare e mescolare con curai prodotti necessari e conosce le piccole astuzieper risolvere i problemi. Per le italiane, insomma,il bucato è una cosa seria ed è spesso un sapereche si trasmette di generazione in generazione.Tutte esigenze che Dixan asseconda ascoltando i

I 50 ANNI DI DIXAN a cura di RCS PubblicitàS P E C I A L E

co, ossia cerchiamo di farein modo che, dal pack allacomunicazione al puntovendita, tutto parli lo stes-so linguaggio. ‘Da 50 anniil pulito che ami’ è lo slo-gan che accompagnerà i

festeggiamenti per il com-pleanno di Dixan e saràpresente in tutti i materia-li, nella comunicazionedell’evento e nelle iniziati-ve collegate.“Oggi Dixan è la secondamarca nel mercato del bu-cato, che attualmente è di-viso equamente fra pro-dotto in polvere e liquido,ma è leader del mercatodei detersivi liquidi. È que-st’ultimo il settore più di-namico - conclude Panajia- tanto che stimiamo chenel 2010 il liquido supere-rà il 60% del totale. Si trat-ta quindi di una tipologiadi prodotto che rappre-senta il mercato del futuro.E, date queste premesse, èchiaro che puntiamo araggiungere la leadershipnel medio periodo!”.

..1957Siamo agli inizi del Boom economico. La Fiat lancia la 500 e gli italianimotorizzati si lanciano in picnic e gite fuori porta. Le lavatrici cominciano a entrare nelle case e fra i primi detersivi specifici per questo fondamentaleelettrodomestico c’è l’innovativo Dixan “a schiuma frenata”.

Fare business, nel rispettodello sviluppo sostenibile

Fare business, nel rispetto dello sviluppo sostenibile. Fra i valori aziendali di Henkel anche quelli della responsabilità sociale e della promozione

di uno sviluppo che ha a cuore le sorti dell’ambiente

Per questa ragione Henkel ha iniziato moltopresto ad affrontare le tematiche ambientali ea prestare attenzione alle aspettative dell’opi-nione pubblica. Ad esempio già dal 1959 svol-

geva regolarmente test ecologici sui detersivi e sui pro-dotti per la pulizia della casa.Si tratta di un atteggiamento virtuoso che ha una pre-cisa ragione: l’azienda si dichiara convinta che la so-

Impegno nella riduzione

dell’impattoambientale.

E una maggioreattenzione

ai costi del trasporto,

allo smaltimento dei rifiuti

e al packaging

stenibilità ripaga in ter-mini di una maggiore fi-ducia nei confronti dellaSocietà stessa ed è unodei presupposti del suc-cesso dei propri prodotti.

Da molti anni Henkel uti-lizza ingredienti basati sumaterie prime rinnovabi-li, per ottimizzare le ca-ratteristiche generali deisuoi prodotti, ogniqual-volta questo sia compati-bile con considerazioni ditipo ecologico, economi-co e sociale. La percen-tuale di tensioattivi rica-vati da fonti rinnovabili èdi circa il 35% del totalepresente nei detersivi del-la linea Dixan. La sicurez-za dei prodotti, che ven-gono immessi sul merca-to dei 125 Paesi in cuiHenkel è presente, è ga-rantita da un rigoroso si-stema di approvazioneeco/tossicologica sia del-le materie prime impie-gate sia dei prodotti finiti. Allo scopo di ridurre l’im-patto ambientale, Henkelè impegnata a migliorarele prestazioni dei suoi de-tersivi per poterne ridurrei dosaggi. Nel caso deiclassici detersivi in polve-re il dosaggio è passatodai 155 g del 1998 agli at-tuali 95 con una riduzio-ne pari al 33%.Un altro passo importan-

te in direzione di un piùfavorevole impatto am-bientale si è ottenuto conlo sviluppo di Dixan Azio-ne a Freddo che consenteprestazioni di lavaggio ot-timali già a basse tempe-rature, con un significati-vo risparmio di energiaelettrica per singolo la-vaggio.Henkel aderisce inoltre alprogetto di Pulizia Soste-nibile lanciato nel 2005da AISE (Associazione In-ternazionale dei Produt-tori di Saponi, Detersivi eProdotti per la Manuten-zione della Casa). Il pro-getto ha l’obiettivo dipromuovere e certificare

pratiche sostenibili neiprocessi che caratterizza-no l’intero ciclo di vita deiprodotti.In un’ottica di svilupposostenibile anche gliaspetti legati alla distri-buzione dei prodotti sulmercato devono essereconsiderati; Henkel ha af-frontato il problema dadue fronti. Da un lato, decentraliz-zando le produzioni deiprodotti liquidi sui duestabilimenti operanti inItalia - Lomazzo a nord eFermentino nel Lazio -ottimizzando così la fasedistributiva; dall’altro,utilizzando in prevalenzail treno per il trasportodei propri prodotti: daanni più di 200.000 ton-nellate di detersivi Hen-kel si muovono in Italia surotaia.Anche l’attenzione allosmaltimento dei materia-li di imballaggio è unapriorità per un’azienda

che operi nella logica del-la sostenibilità. In questoambito Henkel si è mossasu più fronti: in fase pro-gettuale la massima curaè posta nello sviluppo diconfezioni sempre piùpiccole e leggere, che pre-vedano l’utilizzo di cartae plastica riciclate, chesiano facili da smaltire eoccupino il minor volumepossibile quando avviatealla raccolta differenziata.La produzione è caratte-rizzata da processi quasiesclusivamente basati sumiscelazioni, operazioniche quindi sono a bassoimpatto energetico; glistabilimenti del GruppoHenkel sono comunqueimpegnati a sviluppare eadottare processi produt-tivi volti a migliorarnel’impatto ambientale: val-ga per tutti l’esempio del-lo stabilimento di Kruse-vac, in Serbia, che dal2005 ha ridotto le emis-sioni di CO2 del 20%.

U n p o ’ d i s t o r i a . . .

lungo periodo, realizzato incollaborazione conl’associazione “L’Albero dellavita”. Lo scopo è quello direalizzare concreti interventiper favorire l’istruzione nelpaese di Dhupguri, nellaregione del West Bengal, unodei territori più poveridell'India, che vanta il tristeprimato del 50% dianalfabetismo e una mortalitàinfantile pari al 20%. Gli obiettivi sono quelli dilanciare a Dhupguri unprogramma di istruzione checoinvolga il maggior numeropossibile di bambini,migliorando al tempo stessole condizioni igienichedell'attuale ambientescolastico. Ma non ci si fermaqui. Il progetto ha anche loscopo di dare a tutti glistudenti della cittadina lapossibilità di ricevere curemediche di base, cibo,materiale didattico, creare unfondo per garantire laretribuzione degli insegnanti

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2007Le vicende dei nostri giorni sono cronaca quotidiana. Dal canto suo Dixan festeggia i cinquant’anni di storia nelle case degli italiani con il claim “Da 50 anni il pulito che ami” e un cuore stilizzato in rosso.

2000Alla svolta del secolo aleggia il timore del Millennium bug nel mondo informatico. Si temono ripercussioni economiche, bancarie e problemi nelle telecomunicazioni per un potenziale difetto informatico. Il rischio si rivelerà ampiamente sopravvalutato. La tecnologia della detersione evolve: si allarga la gamma di Dixan, che offre la prima linea completa di detersivi per il bucato colorato.

È l’anno del clamoroso divorzio tra Lady Diana e Carlo d’Inghilterra. Mentre Bill Clinton fa il bis alle elezioni presidenziali USA. Alberto Tomba sugli sci è Campione del mondo di Slalom.Vengono lanciati sul mercato i primi gel, naturale evoluzione dei detersivi liquidi “inventati” nel 1986.

1989In novembre cade il muro di Berlino. Iniziano a circolare i primi telefonini, che ancora nessuno chiama “cellulari”. Il ballo dell’anno è la Lambada, che vende oltre 5 milioni di dischi. Il fustino di Dixan diventa più piccolo, il detersivo è concentrato e per non sprecarne nemmeno un po’ viene inventato l’apposito dosatore.

1985In Russia Michail Gorbaciov è l’uomo della Perestroika. Negli USA il film “La mia Africa” con Meryl Streep vince l’Oscar come miglior film. Sono gli anni del consumismo, della “Milano da bere” e degli yuppies. Tutto deve essere piacevole comodo,funzionale. Così anche il mitico fustino tondo sparisce, per lasciare spazioal più razionale fustino a sezione rettangolare.

1982La Nazionale Italiana di Calcio vince i Modiali in Spagna.La famiglia Giannini è famosa in tutta Italia: Mamma Rosannaha messo al mondo pochi anni prima sei splendidi gemelli.Dopo qualche tempo li vediamo tutti insieme a festeggiare il loro compleanno nello spot Tv che pubblicizza il “fustone”Dixan, l’unico in grado di far risparmiare e far fronte a tantigrembiulini macchiati di cioccolato.

1970La teleselezione mette in comunicazione i telefoni di tutta Italia. Raffaella Carrà fa sognare gli uomini con il provocante ballo del Tuca-tuca, presentato a Canzonissima. Sono gli anni della moquette,dello stereo e delle tecnologie domestiche. Dixan diventa “programmato”,si fa anche in tanti “i Dixan”, in una sola confezione, per adeguarsi ai differenti cicli di lavaggio delle lavatrici e ai diversi tipi di bucato ormai in uso nelle case degli italiani.

e avviare un dopo-scuola pertogliere i bambini dallastrada. Un impegno sociale dicui verrà dato conto on line(sul sitowww.dixanperlascuola.it),tenendo informati i lettoridello stato della raccoltafondi, della realizzazione delle iniziative edell’aggiornamento sugliinterventi via via realizzati.Anche di queste iniziativemirate alla scuola e ai giovanici parla Mara Panajia diHenkel.

“A settembre prenderà il vial’ottava edizione: sono ottoanni consecutivi che Dixanè accanto alle famiglieitaliane, cercando di farequalcosa di concreto perquanto abbiamo di più caro,ossia i nostri figli. Nel corsodi questi anni abbiamocontattato migliaia di scuolee distribuito premi inattrezzature informatiche esportive, nonché aiutato arealizzare dei veri e propriprogetti. Dall’anno scorsosiamo legati al Giffoni FilmFestival ed all’associazione‘L’Albero della Vita’, duepartner importanti e insintonia come noi con ilmondo dei ragazzi. “Dixan per la scuola èun’iniziativa che mi staparticolarmente a cuore -conclude Panajia - e che haricevuto nel corso degli anninumerosi riconoscimenti,anche perché non ha maiavuto paura di toccare temi difficili e attuali”.

I 50 ANNI DI DIXAN a cura di RCS PubblicitàS P E C I A L E

1996