A cura di Alfredo Nazareno...
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Filosofia delle Religioni 7
Religione e arte
A cura di Alfredo Nazareno
d’Ecclesia
Introduzione Il sentimento religioso ha trovato nell’arte, nella bellezza e
nella cultura, espressioni straordinarie e la visita alle
chiese e ad altri luoghi sacri può diventare un’originale
esperienza di meditazione e di incontro con la divinità. La
fede è inseparabilmente legata all’arte e a tutto ciò che il
genio degli artisti ha seminato nell’arco della storia.
Arte Religiosa
Figurativa Visiva Decorativa
Astratta
Rappresenta o tende
a rappresentare in
figura, arti del
disegno:
-pittura,
-scultura,
-grafica
-Disegno -Mosaico
-Incisione
-Arte tessile, -Arazzo
-Architettura
La definizione arti
decorative è molto
ampia poiché indica
tutte le opere
destinate a un uso
pratico, ma dotate
anche di qualità
ornamentali.
La fede e l’arte C’è una lunga storia dell’uso delle immagini nella pratica
della Chiesa. Gesù Cristo è il Verbum Dei fatto carne e si manifesta come Imago Dei; in Lui Verbum ed Imago sono unificati, egli è Parola che si Vede, Immagine che Parla. Per certi versi con la Natività già s’impone la necessità di un modo nuovo di mostrare raccontando il Verbo fatto Carne.
Gesù Cristo, Verbum Dei e Imago Dei, ci rivela il Padre parlando e agendo, ci dona anche la sintassi esemplare di un’arte nuova capace di trasmettere la Buona Novella. L’arte cristiana è di per sé, dunque, annuncio della Fede, essendo intimamente e interamente sostenuta dalla Fede in Gesù Cristo, senza la quale non esisterebbe.
Immagine
IMMAGINE-
Se si risale al significato
letterale del termine,
scopriamo che può
essere inteso in tre
modi:
a) come figura
esteriore dei
corpi;
b) come immagine
mentale;
c) come
rappresentazione del
processo di
trasferimento in figura
visibile di
un’immagine
percepita.
Immagine sacra La funzione dell’immagine sacra, che nell’attuale contesto di
comunicazione digitale globale, può esprimere molto di più
della parola.
Uno dei più importanti e specifici compiti del sapere
religioso, da questo svolto intenzionalmente, è quello di far
passare dalla realtà alla rappresentazione di esso
attraverso un progressivo passaggio alle conoscenze
simboliche.
Religione e Storia dell’Arte L’opera di Giotto manifesta il pensare storico, che
vede le azioni determinate da una finalità che le
giustifica, è un modo antico e cristiano.
L’ermeneutica giottesca interpreta l’antico, non come
evocazione, né come modello, ma soprattutto come
semiotica inerente ai segni dell’esperienza storica
da investire nel presente.
La storia della basilica è legata alla vicenda religiosa
del santo assisano. Essa è testimone di gesta
religiose molto importanti, la sua costruzione
sovrasta, imponente, tutto il paesaggio intorno come
è il ricordo di Francesco.
L’opera architettonica sembra in grado di conferire un volto alla
realtà e, allo stesso tempo, consente all’artista di trovare e di
esprimere se stesso. In quel clima d’intensa partecipazione e di
corale celebrazione l’artista respira una religiosità profonda e
coinvolgente.
L’arte come comunicazione religiosa L’artista deve suscitare il vero interesse, vale a dire la partecipazione dell’Io all’opera che si compie. Il problema del “sacro” investe le diverse arti, dalla poesia alle immagini, dalla musica alla danza ed ha il compito di trasmettere capacità, conoscenze e valori, in altre parole di comunicare il patrimonio culturale.
La Pietà di Palestrina è una scultura marmorea incertamente attribuita a Michelangelo Buonarroti, databile forse al 1555 circa.
L’arte come comunicazione religiosa 2 “Pietà” di Michelangelo (1496-97), come oggetto di un’esperienza estetica. La qualità è data dal tema del rimpianto, questo ha due momenti, cioè si realizza in un’oscillazione ansiosa dell’animo. La Madonna tiene in grembo Cristo morto, come se fosse un bambino dormiente ed è giovane, come quando Cristo era bambino. La percezione della flessuosità è colta, dall’eventuale osservatore nella raffigurazione dal corpo umano e non dal marmo, che cogliamo nella pura percezione della realtà. L’intera composizione, chiusa in una piramide, vuole indicare che tutto ciò rientra in un progetto divino, che trascende l’umano.
L’arte come comunicazione religiosa 3
L’arte cristiana è nel suo
insieme un processo di
cambiamento con un
proposito utile ai fini
dell’educazione
religiosa e morale dei
fedeli perché l’attività
formativa di essi è parte
essenziale del
programma e della
funzione del
Cristianesimo. (Roma Basilica di Santa Sabina IV
sec.)
L’arte come comunicazione religiosa 4 La Basilica della Sagrada Familia di Gaudì, vuole esprimere la devozione che sale dalla città a Dio. Egli avverte il contrasto dell’impulso modernista con la tradizione spagnola e cattolico convinto, non si propone di descrivere la psicologia, ma di interpretare la vocazione urbana. Come le cattedrali gotiche deve rivelare, nel mutare delle forme, il succedersi delle generazioni e degli stili.
L’arte come comunicazione religiosa 5 Con la sua maestosità sovrasta
tutta Barcellona. È l’icona della
città.
La sua costruzione iniziò
nel 1882, ma ancora oggi, l’opera
non è completa. Gaudì riuscì a
vederne solo un quarto.
Le 18 torri dedicate
rispettivamente a Gesù Cristo, ai
Vangeli, alla Vergine Maria e ai
12 apostoli. Le forme e le
geometrie ispirate alla natura con
un gioco di luce e colori davvero
spettacolari. Per Gaudì, il colore
era l’espressione della vita, per
questo è sempre costante in tutte
le sue opere.
Conclusione L’impressione nella nostra mente crea un’immagine soggettiva
che la memoria immediatamente riporta criticamente al giudizio del
nostro sentimento. La figura, con i suoi prolungamenti nelle
immagini mentali, è ben di più che un semplice rivestimento
estetico della religione ed è molto di più che un espediente nelle
iniziative educative. Essa si radica alla sorgente stessa del
discorso religioso e fa parte integrante dell’espressione
reverente.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE