a cura della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo Desidero … · 2017-03-04 · le persone...

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Leinì insieme Direzione e Redazione: Leinì, via San Francesco al Campo, 2 tel. 011.9988098 Direttore Responsabile: Maria Rosa Sasso Stampa: Dal Broi Registrazione del Tribunale di Torino n. 4373/91 Le firme impegnano gli autori degli articoli Stampato in 6000 copie Distribuito gratuitamente Si ringrazia per le offerte pubblicità e sostenitrici a cura della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo Marzo 2017 - Anno XXXIII - n° 160 Domenica delle Palme (9 aprile) Ore 10.30 Benedizione dell’Ulivo (chiesa di San Giovanni) e Processione delle Palme Ore 11 Santa Messa con lettura della Passione del Signore Gesù. L’ulivo benedetto sarà distribuito dopo ogni messa festiva, inclusa quella del sabato ore 18.30 Ore 8 (santuario); 9.30, 11 (chiesa parrocchia- le); 10.30 (Tedeschi) Giovedì Santo (13 aprile) Ore 16-18 Confessioni Ore 21 Santa Messa in ricordo dell’Ultima Cena e Lavanda dei piedi Ore 22-23 Adorazione Comunitaria Dalle ore 23 alle ore 17 del giorno seguente, adorazione personale Venerdì Santo (14 aprile) Ore 8.30 Preghiera delle Lodi in chiesa parrocchiale Ore 9-12 e ore 15-16.30 Confessioni Ore 17 Celebrazione liturgica della passione e morte di Gesù. Ore 20.30 Via Crucis per le strade (via San Fran- cesco al Campo, via Matteotti, via Carlo Al- berto, piazza Vittorio Emanuele, via Roma, chiesa parrocchiale) Sabato Santo (15 aprile) Ore 8.30 Preghiera delle Lodi in chiesa parrocchiale Ore 9-12 e 15-18 Confessioni Ore 21,15 Veglia Pasquale Domenica di Pasqua (16 arile) Celebrazione delle Messe alle ore 8 (santuario); 9.30, 11 (chiesa parrocchiale); 10.30 (Tedeschi) Lunedì di Pasqua (17 aprile) Messa alle ore 8 in santuario La prossima primavera porterà nella nostra Parroc- chia alcuni cambiamenti e novità nell’ambito della ca- rità e della solidarietà. Domenica 2 Aprile, in oc- casione della sua Visita Pastorale alla nostra Par- rocchia, il Vescovo di Tori- no, mons, Cesare Nosiglia inaugurerà i nuovi locali Caritas, con relativo Centro di Ascolto, in Via Provana n. 33 (“casa Ferrero”). La prima importante novità è la rivoluzione sul modo di intendere la “Caritas” stessa, a cui ci siamo abi- tuati da più di vent’anni. Dobbiamo renderci conto che, con il passare del tem- po, sono cambiati i bisogni delle persone, è cambiato il modo di percepire un di- sagio e sono aumentate le tipologie di povertà. Le risposte che in passato erano adeguate e più che sufficienti, ora come ora in molti casi non portano più da nessuna parte, se non creare perfino “dipenden- za” e “immobilismo”. Cosa cambierà? Cambierà l’approccio al bisogno: non CALENDARIO SETTIMANA SANTA 2017 Caritas e Centro d’Ascolto Cosa sono? Cosa fanno? E cosa cambia dal 2 aprile più solo assistenzialismo ma ACCOMPAGNAMENTO attraverso un percorso per- sonalizzato e dedicato alla persona. Le parole d’ordine dei vo- lontari Caritas saranno: ac- cogliere, ascoltare e orien- tare coloro che si rivolgono al Centro di Ascolto. Ma che cos’è esattamente il Centro di Ascolto? È il luogo concreto dove i no- stri volontari incontreranno le persone che vivono uno stato di disagio, che non hanno nessuno a cui rivol- gersi o non sanno dove an- dare per essere ascoltate e aiutate. Il Centro di Ascolto è libe- ro e svincolato da even- tuali segnalazioni da parte dei servizi sociali prepo- sti e si rivolge ed accoglie tutte le persone Leinicesi portatrici di bisogni o che attraversano momenti di difficoltà, senza alcuna distinzione di credo reli- gioso, estrazione sociale, paese di provenienza. Il Centro di Ascolto, ed i volontari Caritas, accompa- gneranno ed orienteranno la persona bisognosa verso i servizi più appropriati alle proprie esigenze, cercando di individuare e condivide- re un cammino di crescita e di riscatto dalle povertà. Il Centro di Ascolto della Caritas non sarà solo un punto di riferimento per tutte le persone in difficol- tà, ma avrà anche il compi- to di animare la comunità al senso della carità e della giustizia; di coordinare le iniziative ecclesiali di cari- tà e di promozione umana; di sensibilizzare la Parroc- chia al problema della po- vertà largamente intesa; di richiamare alla solidarietà di fronte alle emergenze; di fare in modo che gli ani- matori e gli operatori della carità vivano una formazio- ne permanente e tenterà di attuare più collabora- zione tra tutti i servizi alla persona già presenti su territorio. Il colloquio presso il Cen- tro di Ascolto è un passo necessario anche per tutti gli utenti che già usufrui- scono da poco o da tanto tempo dell’assistenza Cari- tas, in quanto è necessario verificare la situazione per valutare l’adeguatezza dei servizi sino ad oggi elargiti. L’equipe della Caritas e del Centro di Ascolto è composta da volontari, che hanno preso a cuore il desiderio anche di essere maggiormente “professio- nali”, hanno seguito un corso e si stanno forman- do e documentando sotto la regia della Caritas Dio- cesana di Torino. Il nostro Gruppo Caritas ed il Centro di Ascolto lavore- ranno in rete con gli altri 95 Centri di Ascolto Caritas attivi e sparsi sul territorio della nostra Diocesi. Il numero di telefono del Centro di Ascolto Caritas di Leinì è 3317070488. A questo numero telefoni- co può rivolgersi chiunque abbia bisogno di essere ascoltato e aiutato; e da questo numero verranno contattati tutti gli utenti già in carico al Gruppo Ca- ritas. La segreteria del Centro di Ascolto fornirà l’appunta- mento con data ed orario per il colloquio. Il Centro di Ascolto (Via Provana n.33) aprirà con i seguenti orari: lunedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00; mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00; sabato mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00. Continueranno a sussiste- re i servizi di distribuzione alimenti, vestiti ed aiuti economici. La distribuzione delle bor- se viveri non avverrà più il martedì pomeriggio nei locali vicino all’ufficio par- rocchiale, come nel passa- to, ma verrà effettuata il lu- nedì mattina, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, su appunta- mento, nei nuovi locali di via Provana 33. L’augurio che ci facciamo e vi facciamo è che questo servizio aiuti a ritrovare la speranza a quanti busse- ranno alla nostra porta. I volontari del Centro di Ascolto e della Caritas di Leini «Desidero con gioia incontrarvi», scrive l’Arcivescovo nella Lettera di indizione, «La certezza che il Vescovo verrà alimenti il desiderio di accoglierlo con un intenso cammino di fede, di preghiera e ricco di positive esperienze di amicizia». Desidero con gioia incontrarvi

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Leinì insieme Direzione e Redazione:Leinì, via San Francesco al Campo, 2tel. 011.9988098 Direttore Responsabile: Maria Rosa Sasso Stampa: Dal Broi Registrazione del Tribunale di Torinon. 4373/91 Le firme impegnano gli autori degli articoli

Stampato in 6000 copie

Distribuito gratuitamenteSi ringrazia per le of ferte pubblicitàe sostenit rici

a cura della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo

Marzo 2017 - Anno XXXIII - n° 160

Domenica delle Palme (9 aprile)Ore 10.30 Benedizione dell’Ulivo (chiesa di San

Giovanni) e Processione delle PalmeOre 11 Santa Messa con lettura della Passione

del Signore Gesù. L’ulivo benedetto sarà distribuito dopo ogni

messa festiva, inclusa quella del sabato ore 18.30

Ore 8 (santuario); 9.30, 11 (chiesa parrocchia-le); 10.30 (Tedeschi)

Giovedì Santo (13 aprile)Ore 16-18 ConfessioniOre 21 Santa Messa in ricordo dell’Ultima Cena

e Lavanda dei piediOre 22-23 Adorazione ComunitariaDalle ore 23 alle ore 17 del giorno seguente,

adorazione personale

Venerdì Santo (14 aprile)Ore 8.30 Preghiera delle Lodi in chiesa parrocchialeOre 9-12 e ore 15-16.30 ConfessioniOre 17 Celebrazione liturgica della passione e

morte di Gesù.Ore 20.30 Via Crucis per le strade (via San Fran-

cesco al Campo, via Matteotti, via Carlo Al-berto, piazza Vittorio Emanuele, via Roma, chiesa parrocchiale)

Sabato Santo (15 aprile)Ore 8.30 Preghiera delle Lodi in chiesa

parrocchialeOre 9-12 e 15-18 ConfessioniOre 21,15 Veglia Pasquale

Domenica di Pasqua (16 arile)Celebrazione delle Messe alle ore 8 (santuario); 9.30, 11 (chiesa parrocchiale); 10.30 (Tedeschi)

Lunedì di Pasqua (17 aprile)Messa alle ore 8 in santuario

La prossima primavera porterà nella nostra Parroc-chia alcuni cambiamenti e novità nell’ambito della ca-rità e della solidarietà. Domenica 2 Aprile, in oc-casione della sua Visita Pastorale alla nostra Par-rocchia, il Vescovo di Tori-no, mons, Cesare Nosiglia inaugurerà i nuovi locali Caritas, con relativo Centro di Ascolto, in Via Provana n. 33 (“casa Ferrero”). La prima importante novità è la rivoluzione sul modo di intendere la “Caritas” stessa, a cui ci siamo abi-tuati da più di vent’anni. Dobbiamo renderci conto che, con il passare del tem-po, sono cambiati i bisogni delle persone, è cambiato il modo di percepire un di-sagio e sono aumentate le tipologie di povertà. Le risposte che in passato erano adeguate e più che sufficienti, ora come ora in molti casi non portano più da nessuna parte, se non creare perfino “dipenden-za” e “immobilismo”.Cosa cambierà? Cambierà l’approccio al bisogno: non

CALENDARIO SETTIMANA SANTA

2017

Caritas e Centro d’AscoltoCosa sono? Cosa fanno? E cosa cambia dal 2 aprile

più solo assistenzialismo ma ACCOMPAGNAMENTO attraverso un percorso per-sonalizzato e dedicato alla persona.Le parole d’ordine dei vo-lontari Caritas saranno: ac-cogliere, ascoltare e orien-tare coloro che si rivolgono al Centro di Ascolto.Ma che cos’è esattamente il Centro di Ascolto? È il luogo concreto dove i no-stri volontari incontreranno le persone che vivono uno stato di disagio, che non hanno nessuno a cui rivol-gersi o non sanno dove an-dare per essere ascoltate e aiutate. Il Centro di Ascolto è libe-ro e svincolato da even-tuali segnalazioni da parte dei servizi sociali prepo-sti e si rivolge ed accoglie tutte le persone Leinicesi portatrici di bisogni o che attraversano momenti di difficoltà, senza alcuna distinzione di credo reli-gioso, estrazione sociale, paese di provenienza.Il Centro di Ascolto, ed i volontari Caritas, accompa-gneranno ed orienteranno

la persona bisognosa verso i servizi più appropriati alle proprie esigenze, cercando di individuare e condivide-re un cammino di crescita e di riscatto dalle povertà. Il Centro di Ascolto della Caritas non sarà solo un punto di riferimento per tutte le persone in difficol-tà, ma avrà anche il compi-to di animare la comunità al senso della carità e della giustizia; di coordinare le iniziative ecclesiali di cari-tà e di promozione umana; di sensibilizzare la Parroc-chia al problema della po-vertà largamente intesa; di richiamare alla solidarietà di fronte alle emergenze; di fare in modo che gli ani-matori e gli operatori della carità vivano una formazio-ne permanente e tenterà di attuare più collabora-zione tra tutti i servizi alla persona già presenti su territorio.

Il colloquio presso il Cen-tro di Ascolto è un passo necessario anche per tutti gli utenti che già usufrui-scono da poco o da tanto

tempo dell’assistenza Cari-tas, in quanto è necessario verificare la situazione per valutare l’adeguatezza dei servizi sino ad oggi elargiti.L’equipe della Caritas e del Centro di Ascolto è composta da volontari, che hanno preso a cuore il desiderio anche di essere maggiormente “professio-nali”, hanno seguito un corso e si stanno forman-do e documentando sotto la regia della Caritas Dio-cesana di Torino.Il nostro Gruppo Caritas ed il Centro di Ascolto lavore-ranno in rete con gli altri 95 Centri di Ascolto Caritas attivi e sparsi sul territorio della nostra Diocesi. Il numero di telefono del Centro di Ascolto Caritas di Leinì è 3317070488.A questo numero telefoni-co può rivolgersi chiunque abbia bisogno di essere ascoltato e aiutato; e da questo numero verranno contattati tutti gli utenti già in carico al Gruppo Ca-ritas. La segreteria del Centro di Ascolto fornirà l’appunta-

mento con data ed orario per il colloquio. Il Centro di Ascolto (Via Provana n.33) aprirà con i seguenti orari:

• lunedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00;

• mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00;

• sabato mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00.

Continueranno a sussiste-re i servizi di distribuzione alimenti, vestiti ed aiuti economici.

La distribuzione delle bor-se viveri non avverrà più il martedì pomeriggio nei locali vicino all’ufficio par-rocchiale, come nel passa-to, ma verrà effettuata il lu-nedì mattina, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, su appunta-mento, nei nuovi locali di via Provana 33.L’augurio che ci facciamo e vi facciamo è che questo servizio aiuti a ritrovare la speranza a quanti busse-ranno alla nostra porta.

I volontari del Centro di Ascolto e della Caritas di

Leini

«Desidero con gioia incontrarvi», scrive l’Arcivescovo nella Lettera di indizione, «La certezza che il Vescovo verrà alimenti il desiderio di accoglierlo con un intenso cammino di fede, di preghiera e ricco di positive esperienze di amicizia».

Desidero con gioia incontrarvi

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VITA DI COMUNITÀ VITA DI COMUNITÀ VITA DI COMUNITÀ

ANAGRAFE PARROCHIALEBattesimi

Defunti

Severini Giulia, Buscemi Alex, Onofri Leonardo, Di Stefano Alessandro, Volpe Santiago, Fassera Gabriele, Bove Vit toria, Rivera Roberto, Chiabotto Anna, Chiabotto Chiara, Spagnolo Nicole, Spagnolo Gaia, Mione Sofia, Petrocco Nicole

Benedetto Niccolò e Ceravolo SimonaMorato Maurizio e Soto Munoz Cintya Monica

Matrimoni

Panzini Bruno di anni 80, Baima Peit Franco di anni 63, Spaduzzi Carmela di anni 64, Magnano Lorenzo di anni 86, Placido Francesco di anni 80, Cannaria-to Giuseppe di anni 70, India Maria Rita di anni 52, Taramino Maria di anni 91, Pinsoglio Teresa di anni 80, Pecoraro Filippa di anni 95, Cossu Luigi di anni 56, Vaulà Antonio di anni 82, Petri Maria di anni 87, De Gregori Daniela di anni 61, Gaiottino Domenica di anni 94, Polimeno Giovanna di anni 54, Bertoldo Mas-simina di anni 84, Raso Antonio di anni 95, Bava Anna di anni 91, Guidi Maria Resi di anni 64, Trivellinn Rina di anni 82, Succo Pier Antonio di anni 70, Di Tuccio Pasquale di anni 82, D’agostino Domenico di anni 78, Sandretto Franca di anni 71, Faccilongo Gaetano di anni 87, Contratto Maria di anni 85, Cappato Alberta di anni 89, Natoli Antonino di anni 83, Invincibile Anto-nia di anni 84, Vecchi Alfredo di anni 89

* Il bilancio è di cassa (dal 1° gennaio al 31 dicembre) e non di compe-tenza. Ciò vuol dire che alcune voci sono parziali, in quanto non “chiuse”. * Nel prospetto non c’è la voce “pellegrinaggi” che è attività le cui entrate e uscite pareggiano a zero, ed è a cavallo di due anni solari.* Nel 2016, per un problema di domiciliazione bancaria, sono state adde-bitati g 7.278,68 di un’utenza ENI (consumi del 2015). Per un cambio di gestore (si è passati ad IREN) mancano le spese di riscaldamento dell’ulti-mo trimestre 2016.* Nel 2016 la raccolta della Quaresima di Fraternità è stata di g 3.085,00. Completamente devoluti alle opere della Caritas parrocchiale.* Dal ricavato del campo lavoro 2016, sono stati dati g 7000,00 all’associa-zione FIDES onlus ed g 1.000,00 all’associazione ABALALITE.* Nel 2016 si sono anche raccolti per i Terremotati del Centro Italia g 3.000,00, per le Missioni g 820,00 e per il Seminario g 400,00.* Nel 2016 si sono pagate Ritenute d’Acconto e Tasse comunali (Leini e Groscavallo) per g 5.687,07 compensando con detrazione dal Credito d’I-VA della Parrocchia.* Nel presente bilancio non ci sono la contabilità del Santuario e della cap-pella dei Tedeschi.* Nel 2017 si affronterà il consolidamento e il restauro del Campanile di San Giovanni, e il CPI della casalpina di Pialpetta le cui spese sono preven-tivate in circa euro duecentomila.* Si ringraziano tutte le persone che hanno svolto gratuitamente i servizi di contabilità della parrocchia/oratorio/cinema e relativa consulenza fiscale.

VIVONO PER SEMPRE

Chi lo desidera può lasciare in ufficio parrocchiale la foto del proprio defunto che verrà pubblicata sul giornale parrocchiale

Margherita AbrateI anniversario

Franco Baima Peitanni 63

Giuseppina BerissaI anniversario

Luigi BoettoI anniversario

Antonio Cenaanni 79

Maria Taraminoanni 91

Benedetto Di Paloanni 70

Domenico D’Agostinoanni 78

Gaetano Faccilongoanni 87

Maria Guidi Resianni 64

Maria IbbaI anniversario

Antonia ScatignaI anniversario

Resoconto economico della parrocchiaSanti Pietro e Paolo apostoli di Leinidal 1o gennaio al 31 dicembre 2016

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDEOCONTROLLO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

Domenica 11 ottobre Processione catechistica: ragazzi ebambini hanno camminato, pregato, riflettuto sull’enciclica del Papa “Laudato SI’”.

Il 15 agosto, festa dell’Assunta, il nostro Arcivescovo emerito SEVERINO POLETTO ha celebrato la Santa Messa al Santuario.

Festa della SS. Addolorata a Frazione TedeschiDomenica 13 Settembre si è celebrata presso la chiesa della SS.Addolorata di Frazione Tedeschi la S.Messa conclusiva della Festa patronale, svoltasi dal 30 Agosto al 13 Settembre 2015.I Priori di quest’anno sono Anna Maria Bertoldo e Luigi Calla. I Vicepriori sono Graziella Riccardino e Mario Abrate. A tutti loro vanno gli auguri ed i ringraziamenti della nostra comunità parrocchiale.Alla parte religiosa è stata affiancata anche quest’anno la gran-de fiera “Expotedeschi”, con stand gastronomici e commerciali e appuntamenti musicali per tutte le serate di festa.

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO PER SEMPRE

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

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2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO PER SEMPRE

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

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3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDEOCONTROLLO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

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Sabato 24 ottobre il coro che canta abitualmente alla Messa delle 9,30 ha partecipato ad una rassegna di cori parrocchiali con quelli di: Volpiano - Torino San Paolo - Settimo Mezzi Po. L’appuntamento è stato alle ore 20,45 presso l’oratorio di Volpiano.

Domenica 27 Settembre si è svolta la giornata di festeggiamenti per i 50 anni dei coscritti 1965. Dopo l’omaggio reso al cimitero ai defunti della classe 1965, i coscritti hanno animato la Messa delle 11 in Parrocchia, ricevendo gli auguri della nostra comunità. La festa è poi proseguita con la partecipazione al pranzo.

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Domenica 5 febbraio “GIORNATA DELLA VITA” si sono ritrovati alla Santa Messa delle ore 11 genitori e bimbi bat-tezzati nell’anno

Page 3: a cura della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo Desidero … · 2017-03-04 · le persone che vivono uno stato di disagio, che non hanno nessuno a cui rivol- ... bitati g

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VISITA PASTORALE ARCIVESCOVO NOSIGLIA

Accogliamo con gioia e gratitudine il nostro arcivescovo S. E. Mons. Cesare Nosiglia che viene a visitare la nostra comunità parrocchiale:Mons. Nosiglia è arcivescovo di Torino dall’11 ottobre 2010, nominato da Papa Benedetto XVI; ha recentemente festeggiato i suoi 25 anni di episcopato (era stato infatti nominato vescovo da Giovanni Paolo II nel settembre del 1991).Nostro arcivescovo da oltre sei anni, il 5 gennaio 2011 è stato eletto Presidente della Conferenza episcopale piemontese; il 12 novembre 2012 ha solennemente aperto – durante una celebrazione nel duomo di Torino – il sinodo dei giovani, durato due anni.Nel 2015, anno di ostensione della Sindone, ha sollecitato tutti i giovani a partecipare al pellegrinaggio al sacro telo, come cammino alla riscoperta di se stessi.Il 21-22 giugno 2015 ha accolto Papa Francesco in visita apostolica alla nostra diocesi nella duplice occasione della solenne ostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco.Sempre il 22 giugno 2015 ha accompagnato il Santo Padre nella storica visita al Tempio Valdese, la prima nella storia del papato.Il 9 novembre 2015, presso la cattedrale di Santa Maria a Firenze ha tenuto la solenne prolusione in occasione della apertura del Convegno ecclesiale nazionale, di cui pure ha ricoperto l’incarico di Presidente del Comitato preparatorio.

APPUNTAMENTI SOLO PARROCCHIALI (LEINI)

GIOVEDI 30 MARZO in mattinata: VISITA ALLE SCUOLE DI LEINI

ore 9,00 Scuola Elementare “Anna Frank” , Piazza Madonnina 1ore 9,30 Scuola dell’Infanzia, Via Gobetti 5ore 9,45 Scuola dell’Infanzia “Villa Violante”, via Volpiano 8ore 10,00 Scuola dell’infanzia “Collodi”, via Caviglietto 1ore 10,15 Scuola dell’infanzia “G. Rodari”, via Atzei 130re 10,30 Scuola dell’infanzia “G. Rodari”, via Dogliotti 19Ore 10,45 Scuola dell’infanzia “Vittorio Ferrero”, Suore di Sant’Anna, Via Capirone 1Ore 11,15 Scuola Elementare in Frazione TedeschiOre 11,45 Scuola Secondaria di primo grado (Medie) “C.Casalegno”, via Provana 22Ore 12,30 Pranzo in casa parrocchiale a Leini

nel pomeriggio: ore 15-17 Visita di alcuni malati in casa loroore 17 Incontro con i bimbi/e del Catechismo in chiesa parrocchialeore 19.30 Cena in casa parrocchiale a Leini

VENERDÌ 31 MARZO in mattinata: ore 9 - Casa dell’Emmanule, strada Zea 5, fondazione pa-

dre Lupanoore 10 - Casa di Riposo “Capirone” – piazza Madonnina 5 ore 11 - Visita di un paio di aziende agricoleore 12,30 - Pranzo con il clero a Volpiano + incontro par-

roci fine visita pastorale

PROGRAMMA DELLA VISITA PASTORALEDOMENICA 2 APRILE Ore 9,30 Il Vescovo è disponibile per le confessioni in chiesa parrocchialeOre 10,30 Celebrazione unica della Messa domenicale presieduta dall’ArcivescovoOre 11,30 Inaugurazione Centro d’Ascolto Caritas Parrocchiale in via Provana, 33

APPUNTAMENTI DI UNITÀ PASTORALE(LEINI, VOLPIANO, BRANDIZZO)

Giovedì 16 marzoalle ore 17 a Volpiano, incontro con gli anziani, in chiesa

parrocchialealle ore 18 a Volpiano, incontro le Associazioni Civili, ora-

torio, piazza Amedeo Savoia 6alle ore 21 a Volpiano, in Comune, incontro con le Ammi-

nistrazioni Comunali

Venerdì 17 marzoalle ore 17 a Volpiano, incontro le Associazioni Ecclesiali,

oratorio, piazza Amedeo Savoia 6

Giovedì 23 marzoAlle ore 21 a Brandizzo con i Consigli pastorali ed econo-

mici, nella Chiesa di San Giovanni, via Papa Giovanni 2

Giovedì 30 marzoAlle ore 18 a Leinì incontro con i Gruppi Caritas, nel salo-

ne di Piazza don Matteo Ferrero 2Alle ore 21 a Leinì incontro con tutti gli operatori della

catechesi nel salone di Piazza don Matteo Ferrero 2

ALTRI APPUNTAMENTI DIUNITÀ PASTORALE(LEINI, VOLPIANO, BRANDIZZO,CASELLE, BORGARO E MAPPANO)Venerdì 17 marzo, a Volpiano, in serata, incontro con i gio-

vani e adolescenti, oratorio, piazza Amedeo di Savoia 6

Venerdì 31 marzo, a Leini, alle ore 17, incontro con i Cresi-mandi, in chiesa parrocchiale

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VISITA PASTORALE ARCIVESCOVO NOSIGLIA

Finalità della visita pastoraleLa visita del vescovo, Pa-store della Chiesa, espri-me il passaggio del Signo-re che guida, nutre e serve il suo popolo attraverso coloro che ha scelto come suoi ministri e ai quali ha affidato il suo gregge.Nella nostra Diocesi si ri-cordano ancora le visite pastorali dei cardinali Sal-darini e Poletto che hanno lasciato nelle comunità una scia di bene e sono ancor oggi dei punti di riferimen-to per il cammino della Chiesa di Torino.Ora il rapido mutare dei tempi e della cultura, la necessità di un rinnovato annuncio del Vangelo, la diminuzione progressiva del clero e delle comunità religiose, l’urgenza di una maggiore presa di respon-sabilità da parte dei laici, la crisi della famiglia e tanti altri fattori socio-cultura-li che hanno investito la Diocesi, chiedono che la visita, senza perdere il suo carattere di verifica e di-scernimento, sia anzitutto un forte incoraggiamento a proseguire e a qualifica-re il cammino intrapreso in questi ultimi anni.Obiettivi principali della visita saranno verificare gli aspetti fondamentali della vita e della missione

della Chiesa nel mondo d’oggi: l’annuncio di Gesù Cristo, speranza di ogni uomo e comunità; la vita delle comunità alla luce degli Orientamenti pa-storali «Educare alla vita buona del Vangelo»; la corresponsabilità presbi-teri-laici; il funzionamento delle Unità pastorali; l’a-pertura al cammino della Diocesi; l’impegno missio-nario nei confronti delle persone, delle famiglie, degli ambienti di vita e di lavoro, secondo i crite-ri dettati dal Documento della Conferenza Episco-pale Italiana: «Il volto mis-sionario delle parrocchie in un mondo che cambia» (CEI 2004).Il carattere spirituale ed ec-clesiale della Visita si ma-nifesterà nello stile e nel clima che caratterizzeranno l’incontro fra il Vescovo e le comunità cristiane, soprat-tutto nello spirito di fede, nell’ascolto reciproco, nel-la capacità di riconoscere e condividere la povertà e la ricchezza di ogni situa-zione, nella gioia di una responsabilità condivisa nel rispetto della diversità di ministeri e carismi, nella semplicità e nella festosità del celebrare e del pregare insieme.

I soggetticoinvolti nella visitaSono anzitutto le comunità parrocchiali, che il Vescovo desidera incontrare nella celebrazione dell’Eucaristia domenicale.Incontrerà poi i sacerdoti, i diaconi, le comunità reli-giose, il Consiglio pastorale e quello per gli affari econo-mici, i genitori dei ragazzi che celebrano i sacramenti della iniziazione cristiana, i ragazzi del catechismo, i giovani, gli operatori pasto-rali dei vari ambiti. Sarà op-portuno prevedere la visita a qualche ammalato e del tempo a disposizione per quanti desiderano incontra-

re e parlare con il Vescovo.È bene che gli incontri con le singole categorie di persone siano organizzati a livello di Unità Pastorale, al fine di far crescere la comunione e la collaborazione tra le par-rocchie. Il vescovo visiterà anche le scuole e le realtà civili e amministrative del territorio che desiderano incontrarlo. Inoltre visiterà le comunità religiose e le re-altà di impegno sociale sia cristiane sia laiche. Là dove ci sono ospedali, case di cura o d’accoglienza per anziani il Vescovo porterà la sua paro-la di speranza e di vicinanza.

Preghiera per la visita pastoraleSignore, aumenta la nostra fede.Fa che in mezzo alle intemperiedel male che affliggono questo mondo,non perdiamo mai la fiducia in Te, che sei Salvatore potente.Guarda la nostra comunità diocesana e parrocchialeche si affida al tuo amoredi Padre, e chiede l’aiuto del tuo Spirito,per seguire Cristo tuo Figlio sulla via della verità e dell’amore.Benedici la visita pastorale del Vescovo Cesare,e rendici aperti e disponibili a cogliere in essai segni del tuo passaggio pasquale di speranza.Le nostre comunità, riunite attorno al loro Pastore,celebrino con gioia l’Eucaristia per rinsaldare la loro unità,e vivere la carità, superando divisioni e indifferenza.Alle famiglie, ai piccoli, ai giovani,agli anziani, ai malati e ai poveri,giunga la buona novella del vangelo,e sia portatrice di pace,di coraggio e di vita nuova.Nessuno si senta escluso o estraneo a questa visita, ma tutti possano godere di un segnodi attenzione, di accoglienza e di misericordia.Si rinsaldi nel cuore di ogni credente la convinzione che si è chiamati ad essere missionari,diventando cristiani ogni giorno di piùmediante l’ascolto della Parola di Dioe la testimonianza della carità, verso i poveri e sofferenti.In tutti rinasca la gioia e il coraggiodi annunciare Cristo, in famiglia, nella comunità,ed in ogni ambiente di vita e di lavoro.O Maria Santissima, Vergine Consolatapatrona della Diocesi, e Ausiliatrice,guida i nostri passi dietro il tuo Figlio Gesù,e mostraci in Lui la meta della nostra speranza,per la vita eterna. Amen.

d Cesare NosigliaArcivescovo di Torino

Page 5: a cura della comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo Desidero … · 2017-03-04 · le persone che vivono uno stato di disagio, che non hanno nessuno a cui rivol- ... bitati g

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SOLIDARIETÀ FRATELLANZA CONDIVISIONE

5Leinì insieme

La comunità parrocchiale organizza un corso di pre-parazione alla Cresima, per i battezzati che non hanno potuto ricevere il Sacramento quand’erano preadole-scenti. È un’occasione di formazione rivolta soprattutto a giovani e adulti, non ancora confermati, che intendo-no fare da padrini o madrine ai nipoti da battezzare o cresimare, ai genitori che desiderano battezzare i propri figli, ai fidanzati in procinto di sposarsi o semplicemente a coloro che intendono riscoprire la fede in Gesù Cristo. Il corso comprende otto momenti vissuti con la comunità e dieci incontri tematici, per consultare l’Antico e Nuovo Testamento, comprendere la morale cristiana e conosce-re i Sacramenti, in particolare i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio. Inoltre, l’anno pastorale 2014-2015 della nostra arcidiocesi è arricchito da due celebrazioni di importanza mondiale, il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e l’Ostensione della Sindone, alle quali parteciperà anche Papa Francesco in visita a Tori-no. Tutti saremo testimoni de “L’AMORE PIU’ GRAN-DE”, questo è il motto che l’Arcivescovo di Torino, S.E. Mons. Cesare Nosiglia, ci ha consegnato affinché ci il-lumini e sorregga nell’annunciare e vivere il Vangelo.

La Parrocchia di Leinìpropone

per chi desidera avvicinarsi alla lettura della Bibbia,

un Corso Biblico.Con queste tappe…

1. Capire il linguaggio della Bibbia attraverso la lettura dei primi dodici capitoli della

Genesi.2. Tentare l’esperienza di “Dio che Parla”

attraverso il “Pregare la Parola”.3. Lettura del Vangelo di Marco

Saremo guidati nel corso da don Carlo Semeria(prete torinese, missionario per 20anni in Brasile)

Il corso biblico sarà al Lunedì, a partire dal 20 ottobre,

nelle stanze catechistiche della Parrocchia.Con questi orari: ore 9 oppure ore 21.

I gruppi saranno a numero chiuso,massimo 12/15 persone per gruppo.

È necessario dare la propria adesione in ufficio parrocchiale.

In caso di molte richieste si valuteranno altri turni.

Cosa serve? Una Bibbia!

L’Amore più grande è un gesto concreto che la Chiesa compie, aprendo le braccia verso i peccatori, credenti e non, per condurli alle fonti della Parola e dei Sacramenti. A maggior ragione, i cresimandi dovranno fare proprio il motto che accompagna quest’anno pastorale, visto che il Vescovo è la loro guida responsabile. Il primo appun-tamento è previsto per domenica 11 gennaio 2015, alle 10:00, presso i locali parrocchiali e proseguirà tutti i mar-tedì, alle 21:00, fino al conferimento della Cresima, che avverrà sabato 11 aprile 2015, in occasione della Messa prefestiva delle 18:30. Il calendario del corso è consulta-bile sul sito web www.leini.com. Per iscrizioni telefonare a Massimo Boarella cell. 393 2809770 oppure rivolgersi all’ufficio parrocchiale.

CORSO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA PER GIOVANI E ADULTI

RESOCONTO ECONOMICODELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINì

dal 1° GENNAIO al 30 SETTEMBRE 2014

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2013 € 4.486,20 Collette festive e feriali € 28.669,00 Intenzioni Defunti € 18.315,00 Offerte per Sepolture € 5.470,00 Offerte Candele € 10.020,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 2.450,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 19.544,00 Caritas € 3.938,50 € 5.009,25Manutenzione ordinaria € 5.007,17Manutenzione straordinaria € 19.089,90Attrezzature, Impianti € 20.029,00Cancelleria € 738,47Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 1.632,27Attività pastorali e Catechesi € 1.525,50 € 3.441,57Liturgia € 1.563,68Stipendio Parroco e rimborsi preti collaboratori € 14.335,00Imposte e Tasse € 1.252,00Enel (e fotovoltaico) € 1.282,50 € 5.540,65Acquedotto € 256,21Telecom € 784,65Riscaldamento € 8.040,34Attività varie - Oratorio € 2.110,00 € 1.034,00CINEMA: esercizio ordinario € 16.108,48 € 17.044,88CINEMA: adeguamento al digitale € 41.500,00PIALPETTA: esercizio ordinario (utenze, tasse) € 3.778,23PIALPETTA: campi € 13.755,00 € 7.715,98Campo Lavoro € 7.690,00Estate Ragazzi 2014 € 44.377,50 € 54.368,60Contributo Comune per Estate Ragazzi (acconto) € 7.200,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 294,78

TOTALI € 231.231,68 € 170.956,63 Attivo al 30/09/2014 € 60.275,05

* Il bilancio è di cassa (dal 1° gennaio al 30 settembre) e non di competenza. Ciò vuol dire che alcune voci sono parziali, in quanto non “chiuse”. Nonostante ciò, pare che l’attività estiva di Pialpetta abbia prodotto un avanzo, che verrà investito nell’acquisto di una nuova cucina professionale. * Il ricavato del campo lavoro non è completo in quanto manca ancora la vendita del ferro, e andrà diviso secondo le finalità dichiarate.* La voce “Cinema: adeguamento al digitale” è composta da questi contributi: € 30.500,00 dalla Fin Piemonte; € 6.000,00 anticipo Tax-Credit; € 5.000,00 dal Comune di Leini; acconto di 1/5 sulla convenzione fra Comune e Parrocchia per l’uso dell’Auditorium-Cinema.* Lo stipendio del Parroco mensilmente a carico della Parrocchia è di € 860,00, al netto della restituzione mensile (€ 310,00) per le spese della casa parrocchiale. La permanenza estiva di don Wilfred è stata retribuita con € 3.000,00. Così pure vengono retribuite le celebrazioni dei preti che abitualmente aiutano la nostra parrocchia.* La Parrocchia ha ricevuto con atto notarile una donazione di euro centoventimila, proveniente dalla vendita della casa di Massiccio Carlo. Rispettando la volontà del defunto e dei parenti stretti tale somma verrà destinata nei prossimi anni all’assistenza che svolge la Caritas e all’adeguamento dei locali Fides per svolgere attività aggregativa anche per gli anziani. * In questo bilancio non c’è la contabilità né della cappella dei Tedeschi né del Santuario. Si ringraziano le signore Monica e Maurizia per il servizio gratuito svolto di contabilità e lo studio Ballor per il servizio gratuito di consulenza fiscale.

don Pier

VIDeOCONTrOllO

Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, parla ai Leinicesi“I parlamentari non devono prendere soldi” questa è una delle provocazioni lanciate da Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unitre di Leinì e poi spiega che dovrebbe essere un onore lavorare per il bene comune, per cui ai parla-mentari dovrebbe bastare percepire lo stipendio che prende-vano prima. E naturalmente, non devono rubare. E poi pro-segue “dai giovani può venir fuori il nuovo De Gasperi, un grande che non aveva cappotto nuovo per andare ad un ver-tice a Parigi”. L’incontro è stato tutto incentrato sui giovani, a partire dall’appuntamento mondiale Giovani della Pace che nella sua 4° edizione si è svolto a Napoli sabato 4 ottobre 2014. 40.000 giovani dall’Italia, con delegazioni da tutto il mondo, si sono raccontati le loro esperienze di sconfitte e di vittorie contro la droga, la malavita organizzata e il disagio di vivere in un mondo che sta affrontando uno dei periodi più difficili della storia. Dice Olivero che a Napoli c’era tanti “piccoli”, ma non c’era nessun “grande”, i politici, anche se inviati, non sono intervenuti, non hanno voglia di ascoltare, vogliono solo parlare e occupare la scena Ernesto Olivero ha parlato anche delle origini del SERMIG, nato come gruppo missionario per combattere la fame nel mondo, ma poi passato ad occuparsi di tutte le povertà, mate-riali, spirituali e morali, con un occhio particolare ai giovani, i quali se si parla loro “in modo diretto, schietto, anche duro” rispondono, spesso in modo sorprendente e bellissimo. Sollecitato da una domanda del pubblico, Olivero ha detto che a scuola era sempre l’ultimo della classe, ma poi ha ca-pito che anche di questo si è servito Dio affinché lui parlasse e scrivesse in un modo diverso dal convenzionale, così sono nati i suoi libri dove parla dei giovani, di alcuni grandi testi-moni della fede di vita, di battaglie e di speranza.Parlando di fede e di motivazioni al suo agire è stato lapidario “Noi siamo sempre guidati da Dio, ma possiamo opporci. Cielo e terra sono uniti. Dio è in mezzo a noi.” Ernesto Olivero ha anche brevemente detto quali sono le at-tività attuali del SERMIG Arsenale della Pace, in Italia e nel mondo, di come offra un aiuto concreto a chiunque bussa alla sua porta, attratto da quel motto “la bontà è disarmante”, che sintetizza un modo concreto di agire per la pace.

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDeOCONTrOllO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2014 € 90.596,04 Collette festive e feriali € 27.528,00 Intenzioni Defunti € 19.045,00 Offerte per Sepolture € 7.520,00 Offerte Candele € 8.951,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 3.160,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 10.241,94 Caritas € 4.030,00 € 5.818,06Manutenzione ordinaria € 6.437,60Manutenzione straordinaria, professionisti € 7.044,62Attrezzature, Impianti € 2.499,00Cancelleria € 558,72Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 2.136,10Attività pastorali e Catechesi € 2.271,00 € 2.794,24 Liturgia € 1.084,46Stipendio Parroco e rimborsi preti e seminarista € 17.580,29Imposte e Tasse Tasse alla Diocesi (sul bilancio anno 2014) € 12.493,00Assicurazioni (polizze varie) € 4.027,92Acquedotto € 859,10Enel € 7.971,52Telecom € 706,71Riscaldamento € 13.392,08Oratorio, Pialpetta, Estate Ragazzi € 55.784,00 € 59.749,96CINEMA: esercizio ordinario anno 2015 € 20.516,64 € 26.625,61Campo Lavoro 2015 € 8.000,00Saldo Convenzione Comune per uso Auditorium € 20.000,00Contributo Comune per Estate Ragazzi (saldo 2014) € 4.362,04Confraternita SS. Nome di Gesù (San Giovanni) € 5.500,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 6,26 € 238,14

TOTALI € 284.801,92 € 177.517,13Attivo al 30/09/2015 € 107.284,79

Fondo Massiccio al 01.01.2015 € 73.201,98Spese per solidarietà dal Fondo Massiccio € 22.644,17

Avanzo Fondo Massiccio al 30/09/2015 € 50.557,81

RESOCONTO ECONOMICO DELLA PARROCCHIASANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINÌ

dal 1° GENNAIOal 30 SETTEMBRE 2015

CALENDARIOBATTESIMI 2016

Gennaio 2016Incontro all’asilo 09 gennaio 2016Messa presentazione 24 gennaio 2016 Date Battesimo 31 gennaio 016 ore 12.30

Febbraio 2016Incontro all’asilo 30 febbraio 2016Messa presentazione 14 febbraio 2016 Date Battesimo 21 febbraio 2016 ore 12.30

Marzo 2016Incontro all’asilo 27 marzo 2016Messa presentazione 06 marzo 2016 Date Battesimo 13 marzo 2016 e 20 marzo 2016 ore 16.00

Aprile 2016Incontro all’asilo 02 aprile 2016 Messa presentazione 03 aprile 2016Date Battesimo 10 aprile 2016 e 1° maggio 2016 ore 16.00

Maggio 2016Incontro all’asilo 30 aprile 2016 Messa presentazione 07 maggio 2016 ore 18.30 (sabato)Date Battesimo 15 maggio 2016 e 29 maggio 16 ore 16.00

Giugno 2016Incontro all’asilo 28 maggio 2016Messa presentazione 05 giugno 2016 Date Battesimo 12 giugno 2016 e 26 giugno 2016 ore 16.00

Luglio 2016Incontro all’asilo 25 giugno 2016Messa presentazione 03 luglio 2016 Date Battesimo 10 luglio 2016 e 17 luglio 2016 ore 16.00

Agosto 2016NON SI BATTEZZA

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO Per SeMPre

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

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CORSO FIDANZATI IN PREPARAZIONEAL MATRIMONIO

APRILE 2016: venerdì sera 1-8-15-22 alle h. 21 domenica 17 dalle h. 09.00

11/04/16 - ITALIA/Milano Malpensa - POLONIA/ VarsaviaRitrovo dei Partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa. Opera-zioni di accettazione, imbarco e decollo con voli di linea per Var-savia. Incontro con la guida e pranzo. Inizio del tour della città con la chiesa di S. Kostka nei cui pressi è collocata la tomba del Beato Padre J. Popieluszko martire polacco, rapito ed ucciso dai funzionari dei servizi speciali del regime comunista. Proseguimento delle visi-te con il centro storico (patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) in gran parte ricostruito dopo la seconda guerra mondiale con la Piazza del Castello, la Cattedrale di San Giovanni, la Colonna di Sigismon-do (uno dei simboli della città), la via Krakowskie Przedmiescie (prima parte del Tratto Reale) lungo la quale sorgono diversi palazzi storici tra cui quello del Presidente della Repubblica, la Chiesa di S. Anna e l`Università. Sistemazione in hotel, cena e notte.12/04/16 - Varsavia - Czestochowa Prima colazione e completamento delle visite di Varsavia. Partenza per Czestochowa, la capitale spirituale della Polonia, arrivo e pran-zo. Visita del Santuario della Madonna Nera che sorge sulla collina di Jasna Góra (Monte Chiaro) il più importante luogo di devozione cattolica in Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Qui è conservato il quadro della Madonna con Bambino, di tradizione medievale bizantina, così caro al popolo polacco. Pos-sibilità di partecipare alla preghiera serale “Appello di Jasna Gora “ alle 21.00 in Santuario condotta dai Frati Paolini. Cena e notte.13/4/15, Czestochowa - Wadowice - Kalwaria – Cracovia Prima colazione e partenza per Wadowice, città natale di Gio-vanni Paolo II. Visita del museo dedicato al Santo Padre e della Basilica della Presentazione al Tempio della Vergine Maria dove fu battezzato il futuro Papa. Pranzo. Proseguimento per Kalwaria Zebrzydowska, Santuario della Madre di Dio con la famosa Via Crucis, luogo dove il giovane Karol Wojytila veniva molto spesso da ragazzo insieme a suo padre. Visita della chiesa dei Padri Ber-nardini che, insieme al Monastero e al Parco dei Pellegrinaggi, è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e il più importante Santuario della Polonia dopo Jasna Gòra. In serata arrivo a Cracovia, capitale a partire dall’XI fino al XVI secolo, riconosciuta dall’UNESCO come uno dei maggiori complessi architettonici del mondo. Siste-mazione in hotel, cena e notte.14/04/16, CracoviaPrima colazione e giornata dedicata alle visite di Cracovia. Tour del centro storico che ha conservato la sua originaria architettura medievale con la Piazza del Mercato e dei Panni e la Chiesa de-dicata alla Vergine Maria (con il famoso altare gotico in legno). Proseguimento con il Castello Reale e la Cattedrale situati sulla collina di Wawel, che domina le acque della Vistola. Edificato in-torno al Mille e ricostruito nei primi decenni del Cinquecento con il concorso di una schiera di artisti italiani, il castello presenta un grandioso impianto gotico, affiancato dalle torri dell’orologio e

delle campane d’argento, a cui furono aggiunte nei secoli XVII e XVIII diciotto cappelle barocche; l’insieme è uno scrigno di tesori d’arte che adornano i sepolcri di monarchi e prelati. Della Cattedra-le di Wawel, Santuario nazionale da più di mille anni, ricordiamo la cinquecentesca Cappella di Sigismondo a pianta quadrata con cu-pole d’oro che custodisce le spoglie di diversi regnanti polacchi dal Trecento fino al XVIII secolo. Nel pomeriggio visita al quartiere ebraico Kazimierz , che per secoli ospitava la più grande comunità ebraica della Polonia. Oggi al suo interno si trovano sette sinago-ghe tra cui la Vecchia Sinagoga, la prima in Polonia (oggi museo), la Sinagoga Remuh, unica ancora utilizzata, circondata da cimitero dov’è seppellito uno dei più famosi rabbini al mondo, Moses Is-serles vissuto nel Cinquecento, rinomato talmudista. Cena e notte.

15/04/16, Cracovia - Wieliczka - Oswiecim/Auschwitz Prima colazione e trasferimento a Wieliczka per la visita delle mi-niere di sale, un’attrazione turistica celebre in tutto il mondo. Per più di 700 anni tante generazioni di minatori polacchi crearono un mondo sotterraneo eccezionale ed unico per la sua bellezza, con le cappelle riccamente decorate, le originali gallerie nonché un sot-terraneo lago salino. In centinaia di anni i minatori scavarono oltre 300 km di corridoi. I tre livelli superiori della miniera sono stati adattati all’itinerario turistico dove vi si possono ammirare 20 sale piene di bellissime statue scolpite nel sale. Pranzo e partenza per Auschwitz per la visita del campo di sterminio Auschwitz-Birke-nau che fu la maggiore fabbrica di morte in tutta la storia dell’u-manità dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, perirono più di due milioni di persone, di cui la maggior parte ebrei. Il campo è stato iscritto nella lista UNESCO nel 1979. Ritorno a Cracovia. Cena e notte.

16/04/16, Cracovia – Santuario di Lagiewniki - ITALIA/Milano MalpensaPrima colazione in albergo. Il mattino sarà dedicato alla visita a Lagiewniki, dove sorgono due importanti templi: il Santuario della Divina Misericordia, consacrato da Papa Wojtyla, nel cui convento visse e morì suor Faustina Kowalska, e il Centro “ Non abbiate paura “ dedicato al Santo Padre Giovanni Paolo II con la chiesa e museo che portano il suo nome. Pranzo in ristorante e trasferimento in aeroporto per il rientro a Milano Malpensa ( scalo a Varsavia).L’ordine delle visite potrà subire variazioni

Documenti: Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. È ne-cessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità. (La carta d’identità non deve essere rinnovata con timbro)

QUOTE A PERSONA: euro 990 (min. 25 persone paganti in camera doppia)Camera singola, euro 140 - Assicurazione annullamento: euro 40

La quota include:Voli di linea Malpensa–Varsavia/Cracovia–Malpensa (via Varsavia) – Tasse aeroportuali (possibili variazioni a norma di legge) – Ho-tel 3* con pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno – Trasferimenti da/per gli aeroporti in Polonia - Bus a disposizione per le visite – Guida in lingua italiana – ingressi a : Cattedrale di Wawel e tombe reali , Basilica Mariana, Miniera di sale con ascensore a risalita , Sinagoga a Cracovia, museo a Wadowi-ce, audioguide ad Aushwitz – Mance - Assicurazione sanitaria.

La quota non include:Bevande ai pasti - Extra di carattere personale – Trasferimento per/da Milano Malpensa - Tutto quanto non indicato in “la quota in-clude”

ISCRIZIONI IN UFFICIO PARROCCHIALE:Entro il 22 Novembre 2015, e/o esaurimento dei posti a disposizio-ne (per il momento sono 35 posti) versando l’acconto di euro 500 a testa con assegno intestato alla “Parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli” e consegnando la fotocopia del codice fiscale e del do-cumento con cui si intende viaggiare; e nel mese di febbraio 2016 versando il saldo.

La Parrocchia di Leinì con l’Abbey Travelpropongono un Pellegrinaggio

in Polonia dall’11 al 16 aprile 2016

5Leinì insieme

La comunità parrocchiale organizza un corso di pre-parazione alla Cresima, per i battezzati che non hanno potuto ricevere il Sacramento quand’erano preadole-scenti. È un’occasione di formazione rivolta soprattutto a giovani e adulti, non ancora confermati, che intendo-no fare da padrini o madrine ai nipoti da battezzare o cresimare, ai genitori che desiderano battezzare i propri figli, ai fidanzati in procinto di sposarsi o semplicemente a coloro che intendono riscoprire la fede in Gesù Cristo. Il corso comprende otto momenti vissuti con la comunità e dieci incontri tematici, per consultare l’Antico e Nuovo Testamento, comprendere la morale cristiana e conosce-re i Sacramenti, in particolare i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio. Inoltre, l’anno pastorale 2014-2015 della nostra arcidiocesi è arricchito da due celebrazioni di importanza mondiale, il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e l’Ostensione della Sindone, alle quali parteciperà anche Papa Francesco in visita a Tori-no. Tutti saremo testimoni de “L’AMORE PIU’ GRAN-DE”, questo è il motto che l’Arcivescovo di Torino, S.E. Mons. Cesare Nosiglia, ci ha consegnato affinché ci il-lumini e sorregga nell’annunciare e vivere il Vangelo.

La Parrocchia di Leinìpropone

per chi desidera avvicinarsi alla lettura della Bibbia,

un Corso Biblico.Con queste tappe…

1. Capire il linguaggio della Bibbia attraverso la lettura dei primi dodici capitoli della

Genesi.2. Tentare l’esperienza di “Dio che Parla”

attraverso il “Pregare la Parola”.3. Lettura del Vangelo di Marco

Saremo guidati nel corso da don Carlo Semeria(prete torinese, missionario per 20anni in Brasile)

Il corso biblico sarà al Lunedì, a partire dal 20 ottobre,

nelle stanze catechistiche della Parrocchia.Con questi orari: ore 9 oppure ore 21.

I gruppi saranno a numero chiuso,massimo 12/15 persone per gruppo.

È necessario dare la propria adesione in ufficio parrocchiale.

In caso di molte richieste si valuteranno altri turni.

Cosa serve? Una Bibbia!

L’Amore più grande è un gesto concreto che la Chiesa compie, aprendo le braccia verso i peccatori, credenti e non, per condurli alle fonti della Parola e dei Sacramenti. A maggior ragione, i cresimandi dovranno fare proprio il motto che accompagna quest’anno pastorale, visto che il Vescovo è la loro guida responsabile. Il primo appun-tamento è previsto per domenica 11 gennaio 2015, alle 10:00, presso i locali parrocchiali e proseguirà tutti i mar-tedì, alle 21:00, fino al conferimento della Cresima, che avverrà sabato 11 aprile 2015, in occasione della Messa prefestiva delle 18:30. Il calendario del corso è consulta-bile sul sito web www.leini.com. Per iscrizioni telefonare a Massimo Boarella cell. 393 2809770 oppure rivolgersi all’ufficio parrocchiale.

CORSO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA PER GIOVANI E ADULTI

RESOCONTO ECONOMICODELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINì

dal 1° GENNAIO al 30 SETTEMBRE 2014

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2013 € 4.486,20 Collette festive e feriali € 28.669,00 Intenzioni Defunti € 18.315,00 Offerte per Sepolture € 5.470,00 Offerte Candele € 10.020,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 2.450,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 19.544,00 Caritas € 3.938,50 € 5.009,25Manutenzione ordinaria € 5.007,17Manutenzione straordinaria € 19.089,90Attrezzature, Impianti € 20.029,00Cancelleria € 738,47Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 1.632,27Attività pastorali e Catechesi € 1.525,50 € 3.441,57Liturgia € 1.563,68Stipendio Parroco e rimborsi preti collaboratori € 14.335,00Imposte e Tasse € 1.252,00Enel (e fotovoltaico) € 1.282,50 € 5.540,65Acquedotto € 256,21Telecom € 784,65Riscaldamento € 8.040,34Attività varie - Oratorio € 2.110,00 € 1.034,00CINEMA: esercizio ordinario € 16.108,48 € 17.044,88CINEMA: adeguamento al digitale € 41.500,00PIALPETTA: esercizio ordinario (utenze, tasse) € 3.778,23PIALPETTA: campi € 13.755,00 € 7.715,98Campo Lavoro € 7.690,00Estate Ragazzi 2014 € 44.377,50 € 54.368,60Contributo Comune per Estate Ragazzi (acconto) € 7.200,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 294,78

TOTALI € 231.231,68 € 170.956,63 Attivo al 30/09/2014 € 60.275,05

* Il bilancio è di cassa (dal 1° gennaio al 30 settembre) e non di competenza. Ciò vuol dire che alcune voci sono parziali, in quanto non “chiuse”. Nonostante ciò, pare che l’attività estiva di Pialpetta abbia prodotto un avanzo, che verrà investito nell’acquisto di una nuova cucina professionale. * Il ricavato del campo lavoro non è completo in quanto manca ancora la vendita del ferro, e andrà diviso secondo le finalità dichiarate.* La voce “Cinema: adeguamento al digitale” è composta da questi contributi: € 30.500,00 dalla Fin Piemonte; € 6.000,00 anticipo Tax-Credit; € 5.000,00 dal Comune di Leini; acconto di 1/5 sulla convenzione fra Comune e Parrocchia per l’uso dell’Auditorium-Cinema.* Lo stipendio del Parroco mensilmente a carico della Parrocchia è di € 860,00, al netto della restituzione mensile (€ 310,00) per le spese della casa parrocchiale. La permanenza estiva di don Wilfred è stata retribuita con € 3.000,00. Così pure vengono retribuite le celebrazioni dei preti che abitualmente aiutano la nostra parrocchia.* La Parrocchia ha ricevuto con atto notarile una donazione di euro centoventimila, proveniente dalla vendita della casa di Massiccio Carlo. Rispettando la volontà del defunto e dei parenti stretti tale somma verrà destinata nei prossimi anni all’assistenza che svolge la Caritas e all’adeguamento dei locali Fides per svolgere attività aggregativa anche per gli anziani. * In questo bilancio non c’è la contabilità né della cappella dei Tedeschi né del Santuario. Si ringraziano le signore Monica e Maurizia per il servizio gratuito svolto di contabilità e lo studio Ballor per il servizio gratuito di consulenza fiscale.

don Pier

VIDeOCONTrOllO

Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, parla ai Leinicesi“I parlamentari non devono prendere soldi” questa è una delle provocazioni lanciate da Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unitre di Leinì e poi spiega che dovrebbe essere un onore lavorare per il bene comune, per cui ai parla-mentari dovrebbe bastare percepire lo stipendio che prende-vano prima. E naturalmente, non devono rubare. E poi pro-segue “dai giovani può venir fuori il nuovo De Gasperi, un grande che non aveva cappotto nuovo per andare ad un ver-tice a Parigi”. L’incontro è stato tutto incentrato sui giovani, a partire dall’appuntamento mondiale Giovani della Pace che nella sua 4° edizione si è svolto a Napoli sabato 4 ottobre 2014. 40.000 giovani dall’Italia, con delegazioni da tutto il mondo, si sono raccontati le loro esperienze di sconfitte e di vittorie contro la droga, la malavita organizzata e il disagio di vivere in un mondo che sta affrontando uno dei periodi più difficili della storia. Dice Olivero che a Napoli c’era tanti “piccoli”, ma non c’era nessun “grande”, i politici, anche se inviati, non sono intervenuti, non hanno voglia di ascoltare, vogliono solo parlare e occupare la scena Ernesto Olivero ha parlato anche delle origini del SERMIG, nato come gruppo missionario per combattere la fame nel mondo, ma poi passato ad occuparsi di tutte le povertà, mate-riali, spirituali e morali, con un occhio particolare ai giovani, i quali se si parla loro “in modo diretto, schietto, anche duro” rispondono, spesso in modo sorprendente e bellissimo. Sollecitato da una domanda del pubblico, Olivero ha detto che a scuola era sempre l’ultimo della classe, ma poi ha ca-pito che anche di questo si è servito Dio affinché lui parlasse e scrivesse in un modo diverso dal convenzionale, così sono nati i suoi libri dove parla dei giovani, di alcuni grandi testi-moni della fede di vita, di battaglie e di speranza.Parlando di fede e di motivazioni al suo agire è stato lapidario “Noi siamo sempre guidati da Dio, ma possiamo opporci. Cielo e terra sono uniti. Dio è in mezzo a noi.” Ernesto Olivero ha anche brevemente detto quali sono le at-tività attuali del SERMIG Arsenale della Pace, in Italia e nel mondo, di come offra un aiuto concreto a chiunque bussa alla sua porta, attratto da quel motto “la bontà è disarmante”, che sintetizza un modo concreto di agire per la pace.

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDeOCONTrOllO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2014 € 90.596,04 Collette festive e feriali € 27.528,00 Intenzioni Defunti € 19.045,00 Offerte per Sepolture € 7.520,00 Offerte Candele € 8.951,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 3.160,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 10.241,94 Caritas € 4.030,00 € 5.818,06Manutenzione ordinaria € 6.437,60Manutenzione straordinaria, professionisti € 7.044,62Attrezzature, Impianti € 2.499,00Cancelleria € 558,72Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 2.136,10Attività pastorali e Catechesi € 2.271,00 € 2.794,24 Liturgia € 1.084,46Stipendio Parroco e rimborsi preti e seminarista € 17.580,29Imposte e Tasse Tasse alla Diocesi (sul bilancio anno 2014) € 12.493,00Assicurazioni (polizze varie) € 4.027,92Acquedotto € 859,10Enel € 7.971,52Telecom € 706,71Riscaldamento € 13.392,08Oratorio, Pialpetta, Estate Ragazzi € 55.784,00 € 59.749,96CINEMA: esercizio ordinario anno 2015 € 20.516,64 € 26.625,61Campo Lavoro 2015 € 8.000,00Saldo Convenzione Comune per uso Auditorium € 20.000,00Contributo Comune per Estate Ragazzi (saldo 2014) € 4.362,04Confraternita SS. Nome di Gesù (San Giovanni) € 5.500,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 6,26 € 238,14

TOTALI € 284.801,92 € 177.517,13Attivo al 30/09/2015 € 107.284,79

Fondo Massiccio al 01.01.2015 € 73.201,98Spese per solidarietà dal Fondo Massiccio € 22.644,17

Avanzo Fondo Massiccio al 30/09/2015 € 50.557,81

RESOCONTO ECONOMICO DELLA PARROCCHIASANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINÌ

dal 1° GENNAIOal 30 SETTEMBRE 2015

CALENDARIOBATTESIMI 2016

Gennaio 2016Incontro all’asilo 09 gennaio 2016Messa presentazione 24 gennaio 2016 Date Battesimo 31 gennaio 016 ore 12.30

Febbraio 2016Incontro all’asilo 30 febbraio 2016Messa presentazione 14 febbraio 2016 Date Battesimo 21 febbraio 2016 ore 12.30

Marzo 2016Incontro all’asilo 27 marzo 2016Messa presentazione 06 marzo 2016 Date Battesimo 13 marzo 2016 e 20 marzo 2016 ore 16.00

Aprile 2016Incontro all’asilo 02 aprile 2016 Messa presentazione 03 aprile 2016Date Battesimo 10 aprile 2016 e 1° maggio 2016 ore 16.00

Maggio 2016Incontro all’asilo 30 aprile 2016 Messa presentazione 07 maggio 2016 ore 18.30 (sabato)Date Battesimo 15 maggio 2016 e 29 maggio 16 ore 16.00

Giugno 2016Incontro all’asilo 28 maggio 2016Messa presentazione 05 giugno 2016 Date Battesimo 12 giugno 2016 e 26 giugno 2016 ore 16.00

Luglio 2016Incontro all’asilo 25 giugno 2016Messa presentazione 03 luglio 2016 Date Battesimo 10 luglio 2016 e 17 luglio 2016 ore 16.00

Agosto 2016NON SI BATTEZZA

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO Per SeMPre

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

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CORSO FIDANZATI IN PREPARAZIONEAL MATRIMONIO

APRILE 2016: venerdì sera 1-8-15-22 alle h. 21 domenica 17 dalle h. 09.00

11/04/16 - ITALIA/Milano Malpensa - POLONIA/ VarsaviaRitrovo dei Partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa. Opera-zioni di accettazione, imbarco e decollo con voli di linea per Var-savia. Incontro con la guida e pranzo. Inizio del tour della città con la chiesa di S. Kostka nei cui pressi è collocata la tomba del Beato Padre J. Popieluszko martire polacco, rapito ed ucciso dai funzionari dei servizi speciali del regime comunista. Proseguimento delle visi-te con il centro storico (patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) in gran parte ricostruito dopo la seconda guerra mondiale con la Piazza del Castello, la Cattedrale di San Giovanni, la Colonna di Sigismon-do (uno dei simboli della città), la via Krakowskie Przedmiescie (prima parte del Tratto Reale) lungo la quale sorgono diversi palazzi storici tra cui quello del Presidente della Repubblica, la Chiesa di S. Anna e l`Università. Sistemazione in hotel, cena e notte.12/04/16 - Varsavia - Czestochowa Prima colazione e completamento delle visite di Varsavia. Partenza per Czestochowa, la capitale spirituale della Polonia, arrivo e pran-zo. Visita del Santuario della Madonna Nera che sorge sulla collina di Jasna Góra (Monte Chiaro) il più importante luogo di devozione cattolica in Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Qui è conservato il quadro della Madonna con Bambino, di tradizione medievale bizantina, così caro al popolo polacco. Pos-sibilità di partecipare alla preghiera serale “Appello di Jasna Gora “ alle 21.00 in Santuario condotta dai Frati Paolini. Cena e notte.13/4/15, Czestochowa - Wadowice - Kalwaria – Cracovia Prima colazione e partenza per Wadowice, città natale di Gio-vanni Paolo II. Visita del museo dedicato al Santo Padre e della Basilica della Presentazione al Tempio della Vergine Maria dove fu battezzato il futuro Papa. Pranzo. Proseguimento per Kalwaria Zebrzydowska, Santuario della Madre di Dio con la famosa Via Crucis, luogo dove il giovane Karol Wojytila veniva molto spesso da ragazzo insieme a suo padre. Visita della chiesa dei Padri Ber-nardini che, insieme al Monastero e al Parco dei Pellegrinaggi, è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e il più importante Santuario della Polonia dopo Jasna Gòra. In serata arrivo a Cracovia, capitale a partire dall’XI fino al XVI secolo, riconosciuta dall’UNESCO come uno dei maggiori complessi architettonici del mondo. Siste-mazione in hotel, cena e notte.14/04/16, CracoviaPrima colazione e giornata dedicata alle visite di Cracovia. Tour del centro storico che ha conservato la sua originaria architettura medievale con la Piazza del Mercato e dei Panni e la Chiesa de-dicata alla Vergine Maria (con il famoso altare gotico in legno). Proseguimento con il Castello Reale e la Cattedrale situati sulla collina di Wawel, che domina le acque della Vistola. Edificato in-torno al Mille e ricostruito nei primi decenni del Cinquecento con il concorso di una schiera di artisti italiani, il castello presenta un grandioso impianto gotico, affiancato dalle torri dell’orologio e

delle campane d’argento, a cui furono aggiunte nei secoli XVII e XVIII diciotto cappelle barocche; l’insieme è uno scrigno di tesori d’arte che adornano i sepolcri di monarchi e prelati. Della Cattedra-le di Wawel, Santuario nazionale da più di mille anni, ricordiamo la cinquecentesca Cappella di Sigismondo a pianta quadrata con cu-pole d’oro che custodisce le spoglie di diversi regnanti polacchi dal Trecento fino al XVIII secolo. Nel pomeriggio visita al quartiere ebraico Kazimierz , che per secoli ospitava la più grande comunità ebraica della Polonia. Oggi al suo interno si trovano sette sinago-ghe tra cui la Vecchia Sinagoga, la prima in Polonia (oggi museo), la Sinagoga Remuh, unica ancora utilizzata, circondata da cimitero dov’è seppellito uno dei più famosi rabbini al mondo, Moses Is-serles vissuto nel Cinquecento, rinomato talmudista. Cena e notte.

15/04/16, Cracovia - Wieliczka - Oswiecim/Auschwitz Prima colazione e trasferimento a Wieliczka per la visita delle mi-niere di sale, un’attrazione turistica celebre in tutto il mondo. Per più di 700 anni tante generazioni di minatori polacchi crearono un mondo sotterraneo eccezionale ed unico per la sua bellezza, con le cappelle riccamente decorate, le originali gallerie nonché un sot-terraneo lago salino. In centinaia di anni i minatori scavarono oltre 300 km di corridoi. I tre livelli superiori della miniera sono stati adattati all’itinerario turistico dove vi si possono ammirare 20 sale piene di bellissime statue scolpite nel sale. Pranzo e partenza per Auschwitz per la visita del campo di sterminio Auschwitz-Birke-nau che fu la maggiore fabbrica di morte in tutta la storia dell’u-manità dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, perirono più di due milioni di persone, di cui la maggior parte ebrei. Il campo è stato iscritto nella lista UNESCO nel 1979. Ritorno a Cracovia. Cena e notte.

16/04/16, Cracovia – Santuario di Lagiewniki - ITALIA/Milano MalpensaPrima colazione in albergo. Il mattino sarà dedicato alla visita a Lagiewniki, dove sorgono due importanti templi: il Santuario della Divina Misericordia, consacrato da Papa Wojtyla, nel cui convento visse e morì suor Faustina Kowalska, e il Centro “ Non abbiate paura “ dedicato al Santo Padre Giovanni Paolo II con la chiesa e museo che portano il suo nome. Pranzo in ristorante e trasferimento in aeroporto per il rientro a Milano Malpensa ( scalo a Varsavia).L’ordine delle visite potrà subire variazioni

Documenti: Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. È ne-cessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità. (La carta d’identità non deve essere rinnovata con timbro)

QUOTE A PERSONA: euro 990 (min. 25 persone paganti in camera doppia)Camera singola, euro 140 - Assicurazione annullamento: euro 40

La quota include:Voli di linea Malpensa–Varsavia/Cracovia–Malpensa (via Varsavia) – Tasse aeroportuali (possibili variazioni a norma di legge) – Ho-tel 3* con pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno – Trasferimenti da/per gli aeroporti in Polonia - Bus a disposizione per le visite – Guida in lingua italiana – ingressi a : Cattedrale di Wawel e tombe reali , Basilica Mariana, Miniera di sale con ascensore a risalita , Sinagoga a Cracovia, museo a Wadowi-ce, audioguide ad Aushwitz – Mance - Assicurazione sanitaria.

La quota non include:Bevande ai pasti - Extra di carattere personale – Trasferimento per/da Milano Malpensa - Tutto quanto non indicato in “la quota in-clude”

ISCRIZIONI IN UFFICIO PARROCCHIALE:Entro il 22 Novembre 2015, e/o esaurimento dei posti a disposizio-ne (per il momento sono 35 posti) versando l’acconto di euro 500 a testa con assegno intestato alla “Parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli” e consegnando la fotocopia del codice fiscale e del do-cumento con cui si intende viaggiare; e nel mese di febbraio 2016 versando il saldo.

La Parrocchia di Leinì con l’Abbey Travelpropongono un Pellegrinaggio

in Polonia dall’11 al 16 aprile 2016

5Leinì insieme

La comunità parrocchiale organizza un corso di pre-parazione alla Cresima, per i battezzati che non hanno potuto ricevere il Sacramento quand’erano preadole-scenti. È un’occasione di formazione rivolta soprattutto a giovani e adulti, non ancora confermati, che intendo-no fare da padrini o madrine ai nipoti da battezzare o cresimare, ai genitori che desiderano battezzare i propri figli, ai fidanzati in procinto di sposarsi o semplicemente a coloro che intendono riscoprire la fede in Gesù Cristo. Il corso comprende otto momenti vissuti con la comunità e dieci incontri tematici, per consultare l’Antico e Nuovo Testamento, comprendere la morale cristiana e conosce-re i Sacramenti, in particolare i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio. Inoltre, l’anno pastorale 2014-2015 della nostra arcidiocesi è arricchito da due celebrazioni di importanza mondiale, il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e l’Ostensione della Sindone, alle quali parteciperà anche Papa Francesco in visita a Tori-no. Tutti saremo testimoni de “L’AMORE PIU’ GRAN-DE”, questo è il motto che l’Arcivescovo di Torino, S.E. Mons. Cesare Nosiglia, ci ha consegnato affinché ci il-lumini e sorregga nell’annunciare e vivere il Vangelo.

La Parrocchia di Leinìpropone

per chi desidera avvicinarsi alla lettura della Bibbia,

un Corso Biblico.Con queste tappe…

1. Capire il linguaggio della Bibbia attraverso la lettura dei primi dodici capitoli della

Genesi.2. Tentare l’esperienza di “Dio che Parla”

attraverso il “Pregare la Parola”.3. Lettura del Vangelo di Marco

Saremo guidati nel corso da don Carlo Semeria(prete torinese, missionario per 20anni in Brasile)

Il corso biblico sarà al Lunedì, a partire dal 20 ottobre,

nelle stanze catechistiche della Parrocchia.Con questi orari: ore 9 oppure ore 21.

I gruppi saranno a numero chiuso,massimo 12/15 persone per gruppo.

È necessario dare la propria adesione in ufficio parrocchiale.

In caso di molte richieste si valuteranno altri turni.

Cosa serve? Una Bibbia!

L’Amore più grande è un gesto concreto che la Chiesa compie, aprendo le braccia verso i peccatori, credenti e non, per condurli alle fonti della Parola e dei Sacramenti. A maggior ragione, i cresimandi dovranno fare proprio il motto che accompagna quest’anno pastorale, visto che il Vescovo è la loro guida responsabile. Il primo appun-tamento è previsto per domenica 11 gennaio 2015, alle 10:00, presso i locali parrocchiali e proseguirà tutti i mar-tedì, alle 21:00, fino al conferimento della Cresima, che avverrà sabato 11 aprile 2015, in occasione della Messa prefestiva delle 18:30. Il calendario del corso è consulta-bile sul sito web www.leini.com. Per iscrizioni telefonare a Massimo Boarella cell. 393 2809770 oppure rivolgersi all’ufficio parrocchiale.

CORSO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA PER GIOVANI E ADULTI

RESOCONTO ECONOMICODELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINì

dal 1° GENNAIO al 30 SETTEMBRE 2014

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2013 € 4.486,20 Collette festive e feriali € 28.669,00 Intenzioni Defunti € 18.315,00 Offerte per Sepolture € 5.470,00 Offerte Candele € 10.020,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 2.450,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 19.544,00 Caritas € 3.938,50 € 5.009,25Manutenzione ordinaria € 5.007,17Manutenzione straordinaria € 19.089,90Attrezzature, Impianti € 20.029,00Cancelleria € 738,47Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 1.632,27Attività pastorali e Catechesi € 1.525,50 € 3.441,57Liturgia € 1.563,68Stipendio Parroco e rimborsi preti collaboratori € 14.335,00Imposte e Tasse € 1.252,00Enel (e fotovoltaico) € 1.282,50 € 5.540,65Acquedotto € 256,21Telecom € 784,65Riscaldamento € 8.040,34Attività varie - Oratorio € 2.110,00 € 1.034,00CINEMA: esercizio ordinario € 16.108,48 € 17.044,88CINEMA: adeguamento al digitale € 41.500,00PIALPETTA: esercizio ordinario (utenze, tasse) € 3.778,23PIALPETTA: campi € 13.755,00 € 7.715,98Campo Lavoro € 7.690,00Estate Ragazzi 2014 € 44.377,50 € 54.368,60Contributo Comune per Estate Ragazzi (acconto) € 7.200,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 294,78

TOTALI € 231.231,68 € 170.956,63 Attivo al 30/09/2014 € 60.275,05

* Il bilancio è di cassa (dal 1° gennaio al 30 settembre) e non di competenza. Ciò vuol dire che alcune voci sono parziali, in quanto non “chiuse”. Nonostante ciò, pare che l’attività estiva di Pialpetta abbia prodotto un avanzo, che verrà investito nell’acquisto di una nuova cucina professionale. * Il ricavato del campo lavoro non è completo in quanto manca ancora la vendita del ferro, e andrà diviso secondo le finalità dichiarate.* La voce “Cinema: adeguamento al digitale” è composta da questi contributi: € 30.500,00 dalla Fin Piemonte; € 6.000,00 anticipo Tax-Credit; € 5.000,00 dal Comune di Leini; acconto di 1/5 sulla convenzione fra Comune e Parrocchia per l’uso dell’Auditorium-Cinema.* Lo stipendio del Parroco mensilmente a carico della Parrocchia è di € 860,00, al netto della restituzione mensile (€ 310,00) per le spese della casa parrocchiale. La permanenza estiva di don Wilfred è stata retribuita con € 3.000,00. Così pure vengono retribuite le celebrazioni dei preti che abitualmente aiutano la nostra parrocchia.* La Parrocchia ha ricevuto con atto notarile una donazione di euro centoventimila, proveniente dalla vendita della casa di Massiccio Carlo. Rispettando la volontà del defunto e dei parenti stretti tale somma verrà destinata nei prossimi anni all’assistenza che svolge la Caritas e all’adeguamento dei locali Fides per svolgere attività aggregativa anche per gli anziani. * In questo bilancio non c’è la contabilità né della cappella dei Tedeschi né del Santuario. Si ringraziano le signore Monica e Maurizia per il servizio gratuito svolto di contabilità e lo studio Ballor per il servizio gratuito di consulenza fiscale.

don Pier

VIDeOCONTrOllO

Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, parla ai Leinicesi“I parlamentari non devono prendere soldi” questa è una delle provocazioni lanciate da Ernesto OLIVERO, fondatore del SERMIG, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unitre di Leinì e poi spiega che dovrebbe essere un onore lavorare per il bene comune, per cui ai parla-mentari dovrebbe bastare percepire lo stipendio che prende-vano prima. E naturalmente, non devono rubare. E poi pro-segue “dai giovani può venir fuori il nuovo De Gasperi, un grande che non aveva cappotto nuovo per andare ad un ver-tice a Parigi”. L’incontro è stato tutto incentrato sui giovani, a partire dall’appuntamento mondiale Giovani della Pace che nella sua 4° edizione si è svolto a Napoli sabato 4 ottobre 2014. 40.000 giovani dall’Italia, con delegazioni da tutto il mondo, si sono raccontati le loro esperienze di sconfitte e di vittorie contro la droga, la malavita organizzata e il disagio di vivere in un mondo che sta affrontando uno dei periodi più difficili della storia. Dice Olivero che a Napoli c’era tanti “piccoli”, ma non c’era nessun “grande”, i politici, anche se inviati, non sono intervenuti, non hanno voglia di ascoltare, vogliono solo parlare e occupare la scena Ernesto Olivero ha parlato anche delle origini del SERMIG, nato come gruppo missionario per combattere la fame nel mondo, ma poi passato ad occuparsi di tutte le povertà, mate-riali, spirituali e morali, con un occhio particolare ai giovani, i quali se si parla loro “in modo diretto, schietto, anche duro” rispondono, spesso in modo sorprendente e bellissimo. Sollecitato da una domanda del pubblico, Olivero ha detto che a scuola era sempre l’ultimo della classe, ma poi ha ca-pito che anche di questo si è servito Dio affinché lui parlasse e scrivesse in un modo diverso dal convenzionale, così sono nati i suoi libri dove parla dei giovani, di alcuni grandi testi-moni della fede di vita, di battaglie e di speranza.Parlando di fede e di motivazioni al suo agire è stato lapidario “Noi siamo sempre guidati da Dio, ma possiamo opporci. Cielo e terra sono uniti. Dio è in mezzo a noi.” Ernesto Olivero ha anche brevemente detto quali sono le at-tività attuali del SERMIG Arsenale della Pace, in Italia e nel mondo, di come offra un aiuto concreto a chiunque bussa alla sua porta, attratto da quel motto “la bontà è disarmante”, che sintetizza un modo concreto di agire per la pace.

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDeOCONTrOllO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

ENTRATE USCITESaldi cassa/banca al 31 dicembre 2014 € 90.596,04 Collette festive e feriali € 27.528,00 Intenzioni Defunti € 19.045,00 Offerte per Sepolture € 7.520,00 Offerte Candele € 8.951,00 Offerte Matrimoni, Battesimi, Cresime, Comun. € 3.160,00 Offerte per la Parrocchia (offerte, rimborsi..) € 10.241,94 Caritas € 4.030,00 € 5.818,06Manutenzione ordinaria € 6.437,60Manutenzione straordinaria, professionisti € 7.044,62Attrezzature, Impianti € 2.499,00Cancelleria € 558,72Canonica: contributo del Parroco e spese vitto € 2.790,00 € 2.136,10Attività pastorali e Catechesi € 2.271,00 € 2.794,24 Liturgia € 1.084,46Stipendio Parroco e rimborsi preti e seminarista € 17.580,29Imposte e Tasse Tasse alla Diocesi (sul bilancio anno 2014) € 12.493,00Assicurazioni (polizze varie) € 4.027,92Acquedotto € 859,10Enel € 7.971,52Telecom € 706,71Riscaldamento € 13.392,08Oratorio, Pialpetta, Estate Ragazzi € 55.784,00 € 59.749,96CINEMA: esercizio ordinario anno 2015 € 20.516,64 € 26.625,61Campo Lavoro 2015 € 8.000,00Saldo Convenzione Comune per uso Auditorium € 20.000,00Contributo Comune per Estate Ragazzi (saldo 2014) € 4.362,04Confraternita SS. Nome di Gesù (San Giovanni) € 5.500,00Interessi e commissioni-bolli banca e posta € 6,26 € 238,14

TOTALI € 284.801,92 € 177.517,13Attivo al 30/09/2015 € 107.284,79

Fondo Massiccio al 01.01.2015 € 73.201,98Spese per solidarietà dal Fondo Massiccio € 22.644,17

Avanzo Fondo Massiccio al 30/09/2015 € 50.557,81

RESOCONTO ECONOMICO DELLA PARROCCHIASANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI DI LEINÌ

dal 1° GENNAIOal 30 SETTEMBRE 2015

CALENDARIOBATTESIMI 2016

Gennaio 2016Incontro all’asilo 09 gennaio 2016Messa presentazione 24 gennaio 2016 Date Battesimo 31 gennaio 016 ore 12.30

Febbraio 2016Incontro all’asilo 30 febbraio 2016Messa presentazione 14 febbraio 2016 Date Battesimo 21 febbraio 2016 ore 12.30

Marzo 2016Incontro all’asilo 27 marzo 2016Messa presentazione 06 marzo 2016 Date Battesimo 13 marzo 2016 e 20 marzo 2016 ore 16.00

Aprile 2016Incontro all’asilo 02 aprile 2016 Messa presentazione 03 aprile 2016Date Battesimo 10 aprile 2016 e 1° maggio 2016 ore 16.00

Maggio 2016Incontro all’asilo 30 aprile 2016 Messa presentazione 07 maggio 2016 ore 18.30 (sabato)Date Battesimo 15 maggio 2016 e 29 maggio 16 ore 16.00

Giugno 2016Incontro all’asilo 28 maggio 2016Messa presentazione 05 giugno 2016 Date Battesimo 12 giugno 2016 e 26 giugno 2016 ore 16.00

Luglio 2016Incontro all’asilo 25 giugno 2016Messa presentazione 03 luglio 2016 Date Battesimo 10 luglio 2016 e 17 luglio 2016 ore 16.00

Agosto 2016NON SI BATTEZZA

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO Per SeMPre

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

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CORSO FIDANZATI IN PREPARAZIONEAL MATRIMONIO

APRILE 2016: venerdì sera 1-8-15-22 alle h. 21 domenica 17 dalle h. 09.00

11/04/16 - ITALIA/Milano Malpensa - POLONIA/ VarsaviaRitrovo dei Partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa. Opera-zioni di accettazione, imbarco e decollo con voli di linea per Var-savia. Incontro con la guida e pranzo. Inizio del tour della città con la chiesa di S. Kostka nei cui pressi è collocata la tomba del Beato Padre J. Popieluszko martire polacco, rapito ed ucciso dai funzionari dei servizi speciali del regime comunista. Proseguimento delle visi-te con il centro storico (patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) in gran parte ricostruito dopo la seconda guerra mondiale con la Piazza del Castello, la Cattedrale di San Giovanni, la Colonna di Sigismon-do (uno dei simboli della città), la via Krakowskie Przedmiescie (prima parte del Tratto Reale) lungo la quale sorgono diversi palazzi storici tra cui quello del Presidente della Repubblica, la Chiesa di S. Anna e l`Università. Sistemazione in hotel, cena e notte.12/04/16 - Varsavia - Czestochowa Prima colazione e completamento delle visite di Varsavia. Partenza per Czestochowa, la capitale spirituale della Polonia, arrivo e pran-zo. Visita del Santuario della Madonna Nera che sorge sulla collina di Jasna Góra (Monte Chiaro) il più importante luogo di devozione cattolica in Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Qui è conservato il quadro della Madonna con Bambino, di tradizione medievale bizantina, così caro al popolo polacco. Pos-sibilità di partecipare alla preghiera serale “Appello di Jasna Gora “ alle 21.00 in Santuario condotta dai Frati Paolini. Cena e notte.13/4/15, Czestochowa - Wadowice - Kalwaria – Cracovia Prima colazione e partenza per Wadowice, città natale di Gio-vanni Paolo II. Visita del museo dedicato al Santo Padre e della Basilica della Presentazione al Tempio della Vergine Maria dove fu battezzato il futuro Papa. Pranzo. Proseguimento per Kalwaria Zebrzydowska, Santuario della Madre di Dio con la famosa Via Crucis, luogo dove il giovane Karol Wojytila veniva molto spesso da ragazzo insieme a suo padre. Visita della chiesa dei Padri Ber-nardini che, insieme al Monastero e al Parco dei Pellegrinaggi, è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e il più importante Santuario della Polonia dopo Jasna Gòra. In serata arrivo a Cracovia, capitale a partire dall’XI fino al XVI secolo, riconosciuta dall’UNESCO come uno dei maggiori complessi architettonici del mondo. Siste-mazione in hotel, cena e notte.14/04/16, CracoviaPrima colazione e giornata dedicata alle visite di Cracovia. Tour del centro storico che ha conservato la sua originaria architettura medievale con la Piazza del Mercato e dei Panni e la Chiesa de-dicata alla Vergine Maria (con il famoso altare gotico in legno). Proseguimento con il Castello Reale e la Cattedrale situati sulla collina di Wawel, che domina le acque della Vistola. Edificato in-torno al Mille e ricostruito nei primi decenni del Cinquecento con il concorso di una schiera di artisti italiani, il castello presenta un grandioso impianto gotico, affiancato dalle torri dell’orologio e

delle campane d’argento, a cui furono aggiunte nei secoli XVII e XVIII diciotto cappelle barocche; l’insieme è uno scrigno di tesori d’arte che adornano i sepolcri di monarchi e prelati. Della Cattedra-le di Wawel, Santuario nazionale da più di mille anni, ricordiamo la cinquecentesca Cappella di Sigismondo a pianta quadrata con cu-pole d’oro che custodisce le spoglie di diversi regnanti polacchi dal Trecento fino al XVIII secolo. Nel pomeriggio visita al quartiere ebraico Kazimierz , che per secoli ospitava la più grande comunità ebraica della Polonia. Oggi al suo interno si trovano sette sinago-ghe tra cui la Vecchia Sinagoga, la prima in Polonia (oggi museo), la Sinagoga Remuh, unica ancora utilizzata, circondata da cimitero dov’è seppellito uno dei più famosi rabbini al mondo, Moses Is-serles vissuto nel Cinquecento, rinomato talmudista. Cena e notte.

15/04/16, Cracovia - Wieliczka - Oswiecim/Auschwitz Prima colazione e trasferimento a Wieliczka per la visita delle mi-niere di sale, un’attrazione turistica celebre in tutto il mondo. Per più di 700 anni tante generazioni di minatori polacchi crearono un mondo sotterraneo eccezionale ed unico per la sua bellezza, con le cappelle riccamente decorate, le originali gallerie nonché un sot-terraneo lago salino. In centinaia di anni i minatori scavarono oltre 300 km di corridoi. I tre livelli superiori della miniera sono stati adattati all’itinerario turistico dove vi si possono ammirare 20 sale piene di bellissime statue scolpite nel sale. Pranzo e partenza per Auschwitz per la visita del campo di sterminio Auschwitz-Birke-nau che fu la maggiore fabbrica di morte in tutta la storia dell’u-manità dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, perirono più di due milioni di persone, di cui la maggior parte ebrei. Il campo è stato iscritto nella lista UNESCO nel 1979. Ritorno a Cracovia. Cena e notte.

16/04/16, Cracovia – Santuario di Lagiewniki - ITALIA/Milano MalpensaPrima colazione in albergo. Il mattino sarà dedicato alla visita a Lagiewniki, dove sorgono due importanti templi: il Santuario della Divina Misericordia, consacrato da Papa Wojtyla, nel cui convento visse e morì suor Faustina Kowalska, e il Centro “ Non abbiate paura “ dedicato al Santo Padre Giovanni Paolo II con la chiesa e museo che portano il suo nome. Pranzo in ristorante e trasferimento in aeroporto per il rientro a Milano Malpensa ( scalo a Varsavia).L’ordine delle visite potrà subire variazioni

Documenti: Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. È ne-cessario viaggiare con uno dei due documenti in corso di validità. (La carta d’identità non deve essere rinnovata con timbro)

QUOTE A PERSONA: euro 990 (min. 25 persone paganti in camera doppia)Camera singola, euro 140 - Assicurazione annullamento: euro 40

La quota include:Voli di linea Malpensa–Varsavia/Cracovia–Malpensa (via Varsavia) – Tasse aeroportuali (possibili variazioni a norma di legge) – Ho-tel 3* con pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno – Trasferimenti da/per gli aeroporti in Polonia - Bus a disposizione per le visite – Guida in lingua italiana – ingressi a : Cattedrale di Wawel e tombe reali , Basilica Mariana, Miniera di sale con ascensore a risalita , Sinagoga a Cracovia, museo a Wadowi-ce, audioguide ad Aushwitz – Mance - Assicurazione sanitaria.

La quota non include:Bevande ai pasti - Extra di carattere personale – Trasferimento per/da Milano Malpensa - Tutto quanto non indicato in “la quota in-clude”

ISCRIZIONI IN UFFICIO PARROCCHIALE:Entro il 22 Novembre 2015, e/o esaurimento dei posti a disposizio-ne (per il momento sono 35 posti) versando l’acconto di euro 500 a testa con assegno intestato alla “Parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli” e consegnando la fotocopia del codice fiscale e del do-cumento con cui si intende viaggiare; e nel mese di febbraio 2016 versando il saldo.

La Parrocchia di Leinì con l’Abbey Travelpropongono un Pellegrinaggio

in Polonia dall’11 al 16 aprile 2016

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDEOCONTROLLO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

Domenica 11 ottobre Processione catechistica: ragazzi ebambini hanno camminato, pregato, riflettuto sull’enciclica del Papa “Laudato SI’”.

Il 15 agosto, festa dell’Assunta, il nostro Arcivescovo emerito SEVERINO POLETTO ha celebrato la Santa Messa al Santuario.

Festa della SS. Addolorata a Frazione TedeschiDomenica 13 Settembre si è celebrata presso la chiesa della SS.Addolorata di Frazione Tedeschi la S.Messa conclusiva della Festa patronale, svoltasi dal 30 Agosto al 13 Settembre 2015.I Priori di quest’anno sono Anna Maria Bertoldo e Luigi Calla. I Vicepriori sono Graziella Riccardino e Mario Abrate. A tutti loro vanno gli auguri ed i ringraziamenti della nostra comunità parrocchiale.Alla parte religiosa è stata affiancata anche quest’anno la gran-de fiera “Expotedeschi”, con stand gastronomici e commerciali e appuntamenti musicali per tutte le serate di festa.

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO PER SEMPRE

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

Via Vassalli Eandi, 210138 Torino

Tel. e Fax 011 433.30.91Cellulare 347 583.78.66

email: [email protected]

Per le vostre feste• capretti• agnelli• costine

APERTI DAL 1° AL 14

AGOSTO

• CENTRO REVISIONI • GOMMISTA • CARICA CONDIZIONATORI • SOSTITUZIONE OLIO

CAMBIO CON ATTREZZATURA SPECIFICA

Strada Caselle 53/A • 10040 Leinì (TO) • Tel. 011 998 80 80

2 Leinì insieme

VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ - VITA DI COMUNITÀ

AUDANO Bruna ved. Garassinoa. 89

VAGINA Vittoriaa. 94

LUCCHINI Adriana in Cameranoa. 76

CRESTO Domenicoa. 86

BERUTTI Carlo1° Anniversario

BIOLCATI Massimo1° Anniversario

Dai registri parrocchialiBATTESIMITafuro Davide, Fusco Viola Francesca, Tarro Lucia Stella, Golia Ginevra, Ferrami Simone, Ballesio Irene, Lanza Riccardo, Barone Marco, Olmo Francesco, Stellin Nicole, nStellin Marco, Oblique Maria Vittoria, Navarra Sally, Pezzo Davide, My Tommaso, Cicerelli Vittoria, Iacovino Bryan, La Greca Mia.

DEFUNTIBartolo Maria a. 66, Spano Vi t to r ia a . 77 , S imone Catterina a. 100, Borlo Adele a. 93, Amione Sergio a. 71, De Roma Genesio a. 56, Madlena Igino a. 59, Bricca Fioretta a. 94, Gallo Serafina a. 94, Audano Bruna a. 89, Garino Luigi a. 65, Vagina Vittoria

a. 94, Lucchini Adriana a. 76, Dutto Marianna a. 95, Grassia Salvatore a. 82, Cusintino Giuseppe a. 91, Bardella Videlmino a. 71, Pavanato Maria a. 82, Baratin Agnese a. 90, Carrieri Filomena a. 100, Torriani Valentina a. 84, Fava Giovanni a. 80, Rossi Aladino a. 77, Vitrani Lucia a. 42, Taglioli Teresa a. 72, Frand Genisot Ida a. 66, Graziani Evelina a. 82, Pellicano Cherie Emilia a. 90, Costanzo Concetta a. 61, Giano Rosina a. 78, Fiori Ercolina a. 80, Falcone Antonio a. 67, Albanese Teresa a. 95, Tomassone Paolo a. 48, D’arcangelo Giovanni a. 74, Marchetti Loris a. 93, Capello Iole a. 83, Guarnieri Fanny a. 76, Lebanti Maria Teresa a. 82.

VIVONO PER SEMPRE

Comitato di redazione «Leinì Insieme»Don Pierantonio, Marinella Aseglio, Anna Antoniotti Ballor, Laura Michelotti Ballor, Gabriella BrassioloPiero Fiori, Maria Rosa Sasso, Piero Seren Gai, Alessio Michele Soldano, Fabrizio Turo.

GRAZIANI Evelinaa. 82

Baden Powel l , fondatore dei boy scout, affermava «Le chiese hanno dita che indicano il cielo».In ogni paese, più o meno esteso che sia, si trova quasi sempre (almeno) un campanile che svetta alto, fiero e maestoso sopra i tetti degli altri edifici e che si erge adiacente ad una chiesa o ad un santuario, anche a ricordare la “direzione” cui tendere… il cielo… proprio come il dito di una mano che indica…E ogni tanto, si sa, anche le dita della mano necessitano di cure ed attenzioni: la “manicure”…Anche i campanili delle chiese leinicesi, allo stesso modo, richiedono manutenzione ed interventi al fine di garantirne la stabilità e la solidità nel tempo.La nostra comunità possiede due “giovani” campanili che – in questo periodo – richiedono maggiori attenzioni: quello adiacente alla nostra chiesa parrocchiale (in piedi dal 1700) e quello di San Giovanni (costruito ad inizio 1600) che si affaccia sulla piazza principale del nostro paese.Sembrerebbero tutti e due avere qualche piccolo acciacco, purtuttavia lo stato di salute di entrambi è continuamente monitorato da tecnici che con costanza li tengono sotto controllo.Oggigiorno si segnala la priorità di un intervento tecnico sul campanile di San Giovanni al fine di meglio assicurarne la stabilità nel tempo e di consegnarlo ai posteri in migliore salute. A breve partiranno alcuni importanti interventi di manutenzione.L’importo delle cure si prevede già fin d’ora notevole e si chiede alla comunità ed a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – se possibile, e ciascuno secondo la propria sensibilità e condizione – di contribuire per far fronte alle ingenti spese necessarie.Anche attraverso il giornalino parrocchiale verranno seguite le “tappe” degli interventi che verranno effettuati sulle nostre (perché sono patrimonio comune dell’intera popolazione) dita che indicano il cielo Leini, 28 aprile 2015

Renzo Pinna e il Consiglio Economico della Parrocchia di Leinì

I NOSTRI CAMPANILI

IMPRESSASu un telo di morte L’icona di vita Del debole uomo, mortale, Vinto dal dono di Dio.

Nei rivoli rossi Del sangue ubbidiente Del Figlio, La chiave di ogni esistenza: L’Amore che vince la morte.

Quel volto, Dolore dell’uomo trafitto Su in croce, È il massimo grido d’Amore Di Dio: prossimo, eterno e creatore.

Emanuele

Riceviamo e pubblichiamo una poesia composta da un giovane di Leinì in occasione

dell'esposizione della Santa Sindone

Fabrizio Aseglio GianinetInvestigazioni e indagini di ogni tipo.Investigatore abilitato con licenza prefettizia n. 4/03 agPROT. N. 10127/2011/area 1/ter

Via Vassalli Eandi, 210138 Torino

Tel. e Fax 011 433.30.91Cellulare 347 583.78.66

email: [email protected]

Per le vostre feste• capretti• agnelli• costine

APERTI DAL 1° AL 14

AGOSTO

• CENTRO REVISIONI • GOMMISTA • CARICA CONDIZIONATORI • SOSTITUZIONE OLIO

CAMBIO CON ATTREZZATURA SPECIFICA

Strada Caselle 53/A • 10040 Leinì (TO) • Tel. 011 998 80 80

3Leinì insieme

SUOR ENRICHETTA TUT TO MENO CHE NUMERISabato 21 febbra-

io 2015, nel corso della S. Messa pre-festiva le “nostre” suore di Sant’An-na hanno ricordato la loro consorella, Beata Maria Enri-chetta Dominici, proprio nel giorno del 121esimo an-niversario della sua nascita al cielo.

In occasione di questa ricorrenza, al termine della S. Messa, suor Felicia ha speso molte belle parole per ri-cordare la grande umanità di suor Enrichetta, così pure sottolineando – come già affermato dal Card. Ballestrero – che i santi nascono per non morire. Caterina Dominici è nata a Carmagnola (To) il 10 ottobre 1829, quartogenita di una semplice famiglia di campa-gna; nel mese di novembre 1850 entra fra le suore della Congregazione di sant’Anna e della Provvidenza, fon-data nell’anno 1834 da Tancredi e Giulia di Barolo, così prendendo il nome di suor Maria Enrichetta. Dall’anno 1854 è a Castelfidardo proprio nel periodo in cui scoppia l’epidemia di colera, ed è anche lì che suor Enrichetta dimostra il suo particolare temperamento caritatevole e la sua straordinaria dedizione. Successivamente rientrata nel capoluogo piemontese come maestra delle novizie, già nell’anno 1861, ad appena 32 anni, diventa superiora della Congregazione. Guiderà così la congregazione fino alla morte, per oltre 33 anni, profondendo gran-dissimo impegno nel fiorire di questa famiglia religiosa ed arrivando a fondare una trentina di case, nel totale e fiducioso abbandono a Dio. Secondo la storiografia, suor Enrichetta fu inoltre una straordinaria mistica, sebbene fosse a capo di una congregazione religiosa di vita attiva. Anche altri santi piemontesi, come lo stesso don Bosco, si rivolgeranno a suor Enrichetta per domandare preziosi suggerimenti, per esempio in occasione della istituzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suor Enrichetta ha poi ancora indirizzato le sue suore alla missione: nell’anno 1871 partirono le prime sei con-sorelle per l’India (dove adesso si contano circa ottanta case) ed è anche curioso e bello come proprio dall’India tutt’oggi il medesimo carisma (ri)torni nel torinese, come pure nel nostro stesso asilo “Vittorio Ferrero” che ha nel suo organico suor Sophiamma, proveniente dal Kerala.

Suor Enrichetta muore a Torino il 21 febbraio 1894 e verrà proclamata beata il 7 maggio 1978 da Paolo VI.

A.M.S.

Un campus universitario, il 2 Aprile, viene attaccato dai terroristi in Kenya, a Garissa. Dopo aver dato una notizia come questa, in genere i mezzi di informazione approfondiscono le cause, spiegano le dinamiche, raccolgono le reazioni, le opinioni, intervistano alcune famiglie, ma di quelle vittime noi conosciamo solo il numero: 147, nel caso del Kenya. Quasi sempre non si va più avanti di così: arriva un'altra tragedia, e della precedente è solo il dolore delle famiglie ad essere incancellabile.Un'attivista dei diritti umani del Kenya, Ory Okolloh, non è stata al gioco di chi punta alla cancellazione di altri esseri umani e ha deciso che non erano "147 studenti". Erano Labon, Alice, Elizabeth, Erich... Erano persone con nomi, volti e vite e li ha pubblicati su twitter, con l'hashtag #147notjustanumber. La rete ha fatto il resto e sono arrivate tantissime foto, le frasi di commiato, e poi le testimonianze: chi conosceva qualcuno di loro ne ha parlato, ha descritto qualche istante di quella vita spezzata, ha ricordato l'amico, il fratello il cui nome non sarà mai pronunciato alla festa di laurea, ma che vive grazie a questa iniziativa.A volte capita che la rete serva davvero a qualcosa: a mettere in luce, in questo caso, quanto di buono c’era in quei ragazzi che osavano istruirsi, costruirsi, costruire. E a ricacciare nell’ombra quel maledetto numero.

“Siate misericordiosi come il Padre”

Annunciato il 1 4 M a r z o d i quest 'anno, i l Giubileo della M i s e r i c o r d i a proclamato da Papa Francesco si svolgerà dall'8 Dicembre 2015 al 20 Novembre 2016.Dalle vive parole d e l P a p a i l significato di questa decisione:«Tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo». Tutti siamo chiamati e tutti dobbiamo consolare, ci ricorda Papa Francesco, inequivocabile, rivolto ai fedeli, rivolto alla Chiesa come istituzione, rivolto ai governi e singolarmente ad ognuno di noi, a chi andrà a Roma per il Giubileo straordinario e a chi non vi metterà mai piede.Misericordia é pietà che porta all'aiuto, al soccorso; è dunque drammaticamente attuale e necessaria a livello umano, oltre che cristiano. Il rito iniziale del prossimo Giubileo sarà l'apertura della Porta Santa a S. Pietro, l'8 Dicembre prossimo. Una porta spalancata, simbolo anche di accoglienza.Come sempre accade, un Giubileo ha aspetti pratici, economici, di ordine pubblico; decine di eventi e milioni di persone sono previste a Roma, già si discute e ci si accapiglia. Ma quella porta aperta l'8 Dicembre non rimarrà un simbolo e non sarà soffocata dalle polemiche: verrà anzi sostenuta dalla forza che Papa Francesco ha sempre dimostrato e dimostra anche in questi giorni di migranti e di tragedie.Già al primo Angelus del nuovo Papa, il 17 Marzo 2013, era stata chiara la sua passione per l'aiuto fraterno: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.»E alto è l'obiettivo che anche questa volta ci è dato, durante l'annuncio del 14 Marzo: «Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”».

In Parrocchia ogni MARTEDI’ dalle ore 9 alle ore 11, una volontaria della Croce Rossa offre gratuitamente il SERVI-ZIO di MISURAZIONE della PRESSIONE

“ANCORA OGGI SENTIAMO IL GRIDO SOFFOCATO E TRASCURATO DI TANTI NOSTRI FRATELLI E SORELLE CHE A CAUSA DELLA LORO FEDE IN CRISTO O DELLA LORO APPARTENENZA ETNICA VENGONO PUBBLICAMENTE E ATROCEMENTE UCCISI. STIAMO VIVENDO UNA SORTA DI GENOCIDIO CAUSATO DALL’INDIFFERENZA GENERALE E COLLETTIVA, DAL SILENZIO COMPLICE DI CAINO”. (Parole di Papa Francesco nella seconda Domenica di Pasqua – della Divina Misericordia – nella Basilica Vaticana durante la S. Messa per il centenario del “martirio” armeno)

Oggi come ieri si consumano le grandi tragedie di intere popolazioni.

Nella messa per il centenario del martirio armeno il Papa ha pronunciato per la prima volta, in un discorso pontificio, il vocabolo “genocidio”, legato all’immane strage di cristiani nel 1915. “La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come - il primo genocidio del XX secolo. Essa ha colpito il vostro popolo armeno – prima nazione cristiana - insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci. Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi ...”

Il Papa evoca nel suo discorso il dramma del genocidio armeno come una ferita aperta che non si può dimenticare o negare, altrimenti continuerebbe a sanguinare e il male a propagarsi. Il suo è un severo monito anche nei confronti delle altre due tragedie inaudite “quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”e per ogni olocausto o genocidio commesso, sino ai genocidi africani e mediorientali di questi anni. In sostanza, stiamo vivendo “un vero secolo di martirio” nell’indifferenza generale e collettiva, come se la storia del cristianesimo fosse ridotta al nostro perimetro.

Ricordiamo. Dal 301 d.c. Il cristianesimo fu religione di stato dell’Armenia, piccolo paese sulle vie della seta tra il Caucaso e il Medio Oriente. Con l’arresto dei notabili armeni residenti in Istanbul iniziò la persecuzione, che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce crudeli, internati in campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura, civiltà, laboriosità fu distrutto in qualche mese del 1915. Il disegno laico-nazionalista dei Giovani Turchi ordì una strage accusando gli armeni di separatismo, ma si unì all’odio religioso contro l’infedele “il giaour” ed il fanatismo colpì tutti i cristiani in quanto tali, quasi due milioni di morti. Non mancarono giusti musulmani o yazidi che tentarono di salvare la vita ai cristiani, talvolta perdendo la loro. Alcuni perseguitati riuscirono a riparare in altre nazioni del Medio Oriente, accolti dalle comunità cristiane di quei luoghi, che a loro volta ora sono colpite.

Va detto che dagli archivi vaticani emerge che l’allora Papa Benedetto XV tentò tutto ciò che era umanamente possibile per porre fine ai massacri senza distinzione di confessioni religiose, ma che fu inascoltato.

Questo centenario non riguarda solo la Chiesa Armena. Tocca tutte le Chiese Cristiane perché, come ci ha insegnato il Santo Papa Giovanni Paolo II “Nel sangue dei martiri i cristiani sono già uniti”.

a cura di Anna Ballor

4 Leinì insieme

GLI STAND PER RIFLETTEREAll'Expo 2015 di Milano (1 Maggio - 31 Ottobre 2015), é presente i l padiglione Città del Vaticano. Parte dal tema principale della manifestazione, la nutrizione, con particolare attenzione agli aspetti legati al miglioramento della distribuzione delle risorse alimentari e idriche.Traendo spunto da una frase del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, il padiglione tratta il tema del nutrirsi secondo quattro chiavi di lettura: ‘cibo come giardino da custodire’, ‘cibo da condividere’, ‘cibo che educa’ e ‘ cibo per l’anima’.

Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini

11 giugno 2015 – National Day Santa Sede Cerimonia ufficiale.Argomento: Riflessioni sul tema del Padiglione. Organizzatore: Pontificio Consiglio della Cultura.Luogo: Expo.

5 settembre 2015 – Convegno: “Giornata nazionale del Creato” Argomento: Cibo sostenibile e ambiente.Organizzatore e relatori: Conferenza Episcopale Italiana. Luogo: Expo.

6 settembre 2015 – Santa Messa celebrata dal Cardinal ScolaLuogo: Milano, Duomo. Diretta su Raiuno alle 11.00

VIDEOCONTROLLO

Cos’è un pellegrinaggio? È una “vacanza dell’anima” come l’ha definita don Pierantonio durante l’omelia della Messa celebrata davanti alla tomba di San Francesco.Ed è ciò che questo viaggio è stato per il nostro bel gruppo di cinquanta pellegrini (dai 19 agli 89 anni), portando con noi ciò che più ci sta a cuore, le nostre fatiche e le nostre gioie. Cinque giorni intensi partendo dalla visita della Basilica di San Pietro, alla Basilica di San Giovanni in Laterano, al Pantheon, ma anche a luoghi più “ mondani”come Fontana di Trevi, Piazza Navona e Trinità dei Monti.

L’avvenimento più vivo ed emozionante di questo pellegrinaggio è stato senza dubbio la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco mercoledì 15 aprile. Nella sua catechesi sulla famiglia, dedicata alla complementarietà tra l’uomo e la donna, il Papa ha sottolineato che la differenza tra i due generi “non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre a immagine e somiglianza di Dio”. … “per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per ascoltarci e aiutarci a vicenda. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro, anche nella fede, i due non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna”. Il Papa inoltre ha evidenziato anche l’importanza del legame matrimoniale e familiare “non solo per i credenti”, esortando gli intellettuali a non disertare questo tema come se fosse secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Infine, Papa Francesco ha rivolto un invito a fare molto di più in favore della donna: “…Se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”.

Dopo questa intensa esperienza il nostro gruppo è partito alla volta di Assisi.Prima tappa la Basilica di Santa Maria degli Angeli con una breve sosta nella chiesetta della Porziuncola per affidare una preghiera a Francesco. Abbiamo visitato, ascoltato le parole dei Frati francescani e pregato in mezzo a quelle

Riflessioni sul Pellegrinaggio a Roma e Assisipietre vive tra le quali Francesco è ancora presente: la Chiesa Nuova edificata sui resti della casa natale di San Francesco; la Basilica di Santa Chiara che custodisce le spoglie della Santa; il santuario di San Damiano dove il Crocefisso rivelò a Francesco la necessità di mettersi in cammino di conversione, e che ci invita a riflettere davanti alla croce; l’Eremo delle Carceri dove ogni pellegrino che desidera camminare sulle orme di San Francesco non può non salire. In questo santuario ci ha particolarmente colpito l’incontro con una dolcissima suora dell’ordine delle Clarisse che ha descritto il luogo della preghiera di San Francesco con una gioia che arrivava direttamente dal cuore.

I più audaci sono giunti all’Eremo a piedi con una “camminata” di circa 2 ore. Ultima tappa la suggestiva Basilica di San Francesco, dove si trova la tomba del Santo, luogo di pace e ammirevole bellezza, dove si contempla le decorazioni e gli affreschi Giotto.Questo luogo è un invito a custodire questa pace francescana e portarla con noi per affrontare le nostre difficoltà quotidiane e camminando insieme in fraternità.

In questo cammino ci siamo presi cura gli uni degli altri condividendo emozioni e pensieri, sotto lo sguardo vigile di don Pierantonio che più che un pastore spesso è stato un…“pastore tedesco” (come lui stesso si è definito).E sulla via di ritorno… tutti a intonare vecchie canzoni piemontesi e cori alpini sotto lo sguardo allibito di Federica e Elisa le 2 giovanissime partecipanti.Un saluto a tutti i partecipanti e …arrivederci alla prossima “vacanza dell’anima”.

Maria e Carlo

MANU’ LA VOSTRA WEDDING PLANNER: STILE ITALIANO, BUON GUSTO E SEMPLICITA’

Sabato 24 ottobre il coro che canta abitualmente alla Messa delle 9,30 ha partecipato ad una rassegna di cori parrocchiali con quelli di: Volpiano - Torino San Paolo - Settimo Mezzi Po. L’appuntamento è stato alle ore 20,45 presso l’oratorio di Volpiano.

Domenica 27 Settembre si è svolta la giornata di festeggiamenti per i 50 anni dei coscritti 1965. Dopo l’omaggio reso al cimitero ai defunti della classe 1965, i coscritti hanno animato la Messa delle 11 in Parrocchia, ricevendo gli auguri della nostra comunità. La festa è poi proseguita con la partecipazione al pranzo.

ORARIO CONTINUATOIl giovedì aperto dalle 12,00 alle 20,00

Daniela EandiVia G. Matteotti, 60 - 10040 LEINÌ (TO) - Tel. 011.9981546

Accoglienza migranti:un anno dopoÈ trascorso un anno dal 29 febbraio 2016, quando la nostra comunità ha accolto la famiglia Mounla, proveniente dal capo profughi di Tel Abbas in Libano. Abbiamo ricordato questo avvenimento sabato 25 febbraio con una cena comunitaria presso il Fides che ha coinvolto i volontari e le persone che hanno collaborato al progetto. Nel frattempo è nato Omar, simbolo della vita che continua e di speranza per il futuro di queste persone che hanno per-so tutto. Nei giorni scorsi i componenti della famiglia hanno ricevuto il permesso di soggiorno, documento essenziale per prose-guire nel percorso verso la loro autonomia.

Condividere la nostra fede e le nostre ric-chezze culturali e materiali, continua ad essere un’esigenza del nostro essere cri-stiani, un segno di vita della nostra comu-nità. La Quaresima è un momento specia-le per lasciarsi interpellare seriamente e rivedere il nostro rapporto con Dio e i fratelli La Diocesi di Torino promuove - dal 1963 - la “Quaresima di Fraternità con il Terzo Mondo”.La solidarietà si traduce propriamente in fra-ternità quando a praticarla sono dei credenti in Cristo. Per questo la Chiesa diocesana di To-rino si occupa del Sud del mondo e delle sue potenzialità, dei suoi abitanti e del loro pro-blemi, con lo spirito di chi si sente fratello.Ai credenti è chiesto di fare un passo oltre: cambiar vita per non generare la povertà di altri. Per questo la nostra fraternità trova il suo apice nel tempo di Quaresima. La nostra comunità parrocchiale ha deciso quest’anno di sostenere il progetto qui sotto esposto.Si possono ritirare le scatolette o le buste in fondo chiesa.

Titolo Progetto:Acquisto di medicinali a servizio delle mamme e dei bambini di Shire – Tigray – Ethiopia

Promotore progetto:La Fondazione Thouret On-lus è un’organismo operati-vo della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret.

Quaresima di Fraternità 2017La Congregazione è un Isti-tuto religioso femminile di Diritto Pontificio, fondato da una religiosa francese Giovanna Antida Thouret l’11 aprile 1799 in Francia.Caratterizza la sua opera re-ligiosa nella luce di un’ori-ginale pedagogia dell’amore caratterizzata dalla seguen-te direttiva: “Amare Gesù Cristo, amare e servire i po-veri che sono sue membra, manifestare loro l’amore del Padre…” (Regola di Vita delle SdC 1.1.1). Attraver-so: il coraggio della carità, la formazione educativa, la passione per Dio e per l’uo-mo, l’educazione integrale della persona, l’accoglienza, la tenerezza e la relazione autentica.Sono presenti in 30 Paesi di quattro Continenti (Europa, Americhe, Asia, Africa).Possiede uno stile religioso

dinamico e moderno che, partendo dalla contempla-zione del volto del Risorto, si propone di rispondere alle esigenze di una carità concre-ta, promotrice di umanità, di giustizia, di fraternità, sulle dimensione del mondo.

Obiettivo generale:Il principale obiettivo è quel-lo di ridurre la mortalità del-le mamme (75%) e dei bam-bini (66%).

Situazione Nazionale:L’Etiopia ha una popolazione stimata attorno ai 90 milioni, con un aumento annuale del 3.2%, di cui circa l’85% vive nella campagna. L’indagine demografica sul-la salute in Etiopia 2011 (EDHS) rivela i seguenti dati:la mortalità sotto i cinque anni di età è 88 per 1000 nati vivi, il tasso di mortalità in-fantile (minore di un anno) è di 59 per 1000 nati vivi, la percentuale dei bambini di 1 anno immunizzati contro il morbillo è 55,7%, il tasso di mortalità materna è 679 per 100.000 nati vivi, la per-centuale di nascite assistite

da personale qualificato è del 10%, il tasso di prevalen-za contraccettiva è del 28,6%, la copertura prenatale, cioè almeno 1 visita è 42,6%, 4 visite il 19,1%, il bisogno in-soddisfatto di pianificazio-ne familiare è 25.35%, tasso di prevalenza di HIV tra gli adulti è di 1,5%, l’aumento delle sorgenti di acqua pota-bile è del 50,8%, l’aumento dei servizi igienici in funzio-ne è dell’8,8%. Ci sono prove sostanziali che documentano gli effetti posi-tivi di una serie di interventi semplici e convenienti per la sopravvivenza della madre e del bambino, comprese la vac-cinazione materna e infantile, la terapia orale di reidratazio-ne, la gestione integrata delle malattie neonatali e infantili, zanzariere trattate con inset-ticidi insieme con il rafforza-mento dei sistemi sanitari per migliorare l’assistenza prena-tale, e post-natale.

Condivisione:Puoi restituire la tua scato-letta o busta durante le Mes-se della Settimana Santa.

Se guardiamo a questo anno trascorso possiamo dire che:È passato molto in fretta, troppo in fretta….Che sono svanite tutte le nostre paure iniziali…Che abbiamo toccato con mano e sperimentato che anche le cose più difficili diventano facili se siamo in tanti a farle insieme.Abbiamo avuto il privilegio di conoscere persone diverse per usi co-stumi e fede religiosa e di essere diventati amici, facendo esperienza concreta di come l’amore ci rende tutti fratelli… ci vogliamo proprio bene, sentiamo che noi vogliamo bene a voi e voi volete bene a noi !...Grazie a voi siamo stati più attenti alle vicende di guerra nel mondo e in particolare in Siria… Così, vedendo questa tragedie del mondo, magari ci siamo lamentati di meno dei nostri problemi…Percepiamo la nostra comunità parrocchiale più viva, più aderente al vangelo, più unita… tante persone che quasi non si conoscevano ora sono fianco a fianco…… E in questa esperienza abbiamo anche avuto modo di incontrare, stimare e abbracciare alcune persone che non si sentono parte della chiesa e della comunità dei credenti ma che sono capaci di lavorare per il bene comune… Eccome se sono capaci!!!!Siamo venuti a conoscenza di associazioni come Operazione Colom-ba, dell’ufficio diocesanio e di tante persone che si occupano quoti-dianamente di profughi e immigrati… e tutti noi siamo un po’ più coscenti di ciò che sta accadendo in Italia per queste persone.Quanta ricchezza, quanta bellezza, e anche un barlume di speranza…

Famiglia Mounla, sentiate il nostro affetto e che questo renda un po’ meno duro il terribile destino che vi ha portato lontano dalla vostra terra e dai vostri parenti…

Grazie!!!!Daniela V.

Comitato redazione Don PierantonioAnna Antoniotti BallorGabriella BrassioloLaura Michelotti BallorMaria Rosa SassoPiero Seren GayAlessio Michele Soldano Fabrizio Turo

Per tutto il periodo di Quaresima, a partire da mercoledì 1° mar-zo fino a mercoledì 12 aprile, saranno trasmesse tutti i giorni alle ore 8.30 su Tv2000 (canale 28) in diretta le celebrazioni eucaristiche dalla cappella San Giuseppe Moscati del Policlini-co universitario Agostino Gemelli di Roma, in collaborazione con il Centro pastorale dell’Università Cattolica e la cappellania del Policlinico Gemelli. La domenica sarà trasmessa in diretta anche una Messa, prodotta da Tv2000 (regia di Pina Cataldo) per Rti, in onda alle ore 10 su Rete4.

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Spazio Giovani Spazio Giovani Spazio Giovani Spazio Giovani Spazio Giovani Spazio Giovani

Con il Giorno della Me-moria, celebrato anche quest’anno il 27 Gennaio, arrivano le commemora-zioni, le interviste e i di-battiti televisivi, che ten-tano di raccontare anche quegli aspetti che non sa-ranno mai descrivibili con parole.Un fenomeno collaterale ed inevitabile si impone inoltre con il passare dei decenni: sono sempre meno, purtroppo, i testi-moni, e la viva voce dei sopravvissuti è sempre più flebile.Segno che una parte della memoria, quella diretta, sta per forza di cose diven-tando più debole.Vengono allora in aiuto del ricordo diretto la pa-rola scritta, i video, gli stu-di e le ricerche. È così da quando l’Europa è tornata libera; sono necessari la cura e l’impegno con cui vengono raccontati questi fatti. Non bisogna dimen-ticare, bisogna tramanda-re il ricordo.Tanto impegno genera tut-tavia sorpresa quando si scopre che proprio i gio-vani, che sono il futuro an-che della nostra memoria collettiva, non conoscono l’Olocausto. Un sondaggio ha determinato che uno studente su tre non è al corrente dei fatti. C’è chi non sa neanche il signifi-cato della parola Shoah e chi pensa di sapere quel-lo che è successo, ma poi ne parla in modo impreci-so. Il sondaggio, commis-sionato dall’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (Aned), oltre alla carenza di conoscenza ha eviden-ziato alcune opinioni dei giovani intervistati che non possono non preoccu-pare. C’è chi lo considera un “periodo sopravvaluta-

A memoriadi giovane

to”, chi ritiene che ci sia-no le classiche “cose più importanti” a cui pensa-re oggi, chi dice che è un evento “molto lontano nel tempo” e quindi “se ne è parlato troppo”, e così via.Questa non è la maggio-ranza, va detto. Per fortu-na. Ma è una spaccatura. Quali le cause?Esiste un’“usura” del ricor-do e dell’emozione anche per questo tipo di vicen-de? Non esistono eventi talmente sconvolgenti da meritare di essere in eter-no parte dalla memoria collettiva? il tempo ha la meglio davvero su tutto, e in soli 70 anni?Il passo successivo allo stemperarsi del ricordo è la deformazione dei fatti. Perché c’è anche un’altra minoranza secondo cui “non è neanche detto che tutto questo sia avvenuto”. E siamo alla Storia degra-data a nebulosa leggenda, racconto noir o trama di un film.Quando nessuno dei pro-tagonisti diretti avrà più voce, la responsabilità intera della trasmissione del ricordo passerà certo ai loro figli e nipoti, ma anche a coloro che per dovere “comunicano” e hanno il potere per farlo: le istituzioni, gli studiosi, la stampa. E soprattutto la scuola, perché “a memoria di giovane” è molto più importante che “a memo-ria d’uomo”.Chissà se un giorno la scuola potrà considerare di togliere anche solo un po’ di tempo ai mondi lon-tani dell’antica Roma o del basso Medioevo e donar-ne un po’ di più alla storia dei nostri nonni, che può essere d’aiuto per vivere più consapevolmente il nostro presente.

Fabrizio

Casalpinadi PialpettaQui i nostri ragazzi giocano insieme, ridono, pregano. Vi-vono. Da sempre, in piena armonia e serenità.Ma ora è la casa ad aver bisogno di noi, di voi, del nostro sostegno. Della nostra solidarietà economica.Per i prossimi campi estivi sono necessari lavori impor-tanti per meglio garantire la sicurezza dei nostri ragazzi.Serve il vostro contributo. Quello che si vuole, quello che si può...Aiutaci, perché le mura di Pialpetta possano continuare ad essere un luogo sereno in cui far stare i nostri ragazzi, in assoluta sicurezza.Per le vostre donazioni, contattate l’Ufficio Parrocchiale al numero 0119988098.Grazie.

Il mese di maggio giunge gradito a tutti per molti aspetti ma per i cristiani è un periodo dell’anno particolarmente importante: è il mese dedicato alla Madonna. A Leinì, da trentasei anni, è tradizione pregare la Madre di Dio presso alcune abitazioni o chiese con il Santo Ro-sario. Pregare insieme a tante persone è importante e si-gnificativo perché questa unione nella fede ci dà il corag-gio di affrontare le tante difficoltà che, specialmente in questo periodo, incontriamo nella nostra vita quotidiana e ci dà la forza di credere che anche la preghiera potrà aiutare a cambiare il mondo.Ritroviamoci, dunque, numerosi attorno alla piccola sta-tua di Maria col bambino in braccio e accogliamola con amore nelle nostre famiglie.Quest’anno il mese mariano avrà inizio martedì 2 maggio. Le Messe saranno celebrate solo nelle chiese e nei luoghi di forte interesse religioso.Il calendario definitivo sarà disponibile in fondo alla chiesa parrocchiale.Concluderemo il mese maria-no Domenica 28 maggio con la celebrazione della Messa alle ore 20.30 nel Santuario della Madonnina.Come prosecuzione dei ro-sari, da lunedì 29 maggio a sabato 3 giugno sarà celebra-ta la Novena di Pentecoste, al Santuario dalle 20,30 alle 21,15. Sabato 3 giugno seguirà la messa di Pentecoste che inizierà alle ore 21,00, sempre celebrata in Santuario.

Maggio, mese di Maria

La Parrocchia di Leiniin collaborazione

con l’Opera Diocesana Pellegrinaggi srl

da Fatimaa Santiago

di Compostela dal 25 al 30 Settembre 2017

Iscrizioni entro il 24 Aprile e/o fino ad esaurimento

posti a disposizione(Solo 30 posti)

Informazioni: www.leini.com

oppure volantino in fondo alla chiesae/o ufficio parrocchiale

Pialpetta invernale3a Media

1a e 2a Superiore

3a Superiore

La Corrida 2017I presentatori

I vincitori