A CURA DEL DOTT. GUARDO S. RAUL delle donne, scheda Donne... · Il fegato è il più voluminoso...
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A CURA DEL DOTT. GUARDO S. RAUL
ONLUS (D.Lgs. 460/97)
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1
DONNE CON FEGATO A cura del dott. Raul Guardo Salinas
Il fegato è il più voluminoso organo del corpo umano ed il suo peso si aggira intorno a 1,5 kg; è
una ghiandola situata nella parte destra dell’addome, che svolge un ruolo fondamentale nel
metabolismo e permette:
la conversione dei prodotti della digestione negli elementi necessari per la vita e per
la crescita, tanto da determinare il metabolismo di carboidrati e zuccheri indispensabili
per produrre energia;
la metabolizzazione e rimozione dal sangue di farmaci, alcol e di tutte le tossine che
possono essere dannose per il corpo;
la produzione di bile, indispensabile per sciogliere ed assorbire i grassi e le vitamine
dell’intestino;
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2 il metabolismo delle proteine, ossia la scissione delle proteine in molecole più
semplici, per produrre altre proteine e altre molecole necessarie per la coagulazione del
sangue;
il mantenimento del normale bilancio ormonale.
Da tutto ciò si deduce l’importanza del fegato per il nostro organismo: da un lato, esso svolge il
compito fondamentale di disintossicare il nostro organismo dalle sostanze dannose con cui
veniamo in contatto e, dall’altro, quello di catturare le sostanze nutritive contenute nel sangue
derivanti dalle diete, di metabolizzarle e di distribuirle agli altri organi.
Di conseguenza, le patologie che colpiscono il fegato si ripercuotono sulla salute e sul
benessere di tutto l’organismo, poiché ne compromettono la normale funzionalità.
Quali sono le patologie epatiche più frequenti
Il fegato, anche a causa delle molte funzioni essenziali che svolge, è bersaglio di numerose e
diverse patologie. Ciononostante le alterazioni epatiche provocano quadri clinici e
sintomatologici solitamente simili, indipendentemente dalla loro origine.
Le malattie epatiche possono avere cause diverse:
infiammatoria
vascolare
metabolica
neoplasica
Patologie infiammatorie (epatiti)
Il significato letterale di epatite è infiammazione a carico del parenchima epatico (tipo di tessuto
del fegato). Questa condizione ha molteplici cause e provoca generalmente lesioni a carico
degli epatociti (cellule del fegato). Le epatiti sono spesso causate da infezioni, sostanze
tossiche, malattie immunologiche.
Infezioni. Le infezioni sono la causa principale delle epatiti. L’infezione virale a carico del
parenchima epatico è relativamente comune. I tre agenti eziologici virali che più
comunemente provocano epatiti in Europa sono i virus dell’epatite A (HAV), B (HBV) e C
(HCV); attualmente sono inoltre stati isolati altri ceppi virali in grado di provocare
epatopatie. I ceppi virali si diversificano per quanto concerne la via di trasmissione e le
modalità con cui causano danni al parenchima epatico. Anche batteri, funghi e protozoi
possono infettare il fegato. Il parenchima epatico inoltre è quasi sempre coinvolto, anche
indirettamente, in tutte le infezioni ematologiche.
Sostanze tossiche. Sostanze tossiche quali alcol, farmaci o veleni possono causare
epatite direttamente (danneggiando il tessuto epatico) o indirettamente (riducendo le
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3 difese immunitarie o determinando una risposta autoimmune), anche se l’esatta
patogenesi del danno epatico non è sempre chiara. L’entità del danno a carico del
parenchima epatico non dipende necessariamente dalla quantità di sostanza tossica
introdotta e può variare da una moderata infiammazione asintomatica fino a un quadro di
insufficienza epatica fulminante o di fibrosi, che può progredire fino alla cirrosi. L’alcol
comunque viene metabolizzato principalmente dal fegato e sono appunto i suoi
metaboliti a causare il danno epatico. Per quanto riguarda i farmaci sono molti quelli che
possono danneggiare il fegato, con lesioni che variano da danno biochimico moderato e
asintomatico allo scompenso epatico letale. Ci sono poi farmaci come la fenitoina (un
anticonvulsivante) e l’isoniazide (un agente antitubercolosi) che possono causare epatiti
“simil-virali ” (simili a quelle causate da virus).
Malattie immunologiche. Normalmente il sistema immunitario è in grado di riconoscere
antigeni “estranei” o “non-self” (proteine che non appartengono al proprio organismo),
per esempio quelli portati o prodotti da virus e batteri, e di eliminarli grazie all’intervento
degli anticorpi (proteine ad alta specificità che si legano selettivamente agli antigeni); a
volte però può accadere che si sviluppi una condizione definita di autoimmunità, nella
quale il sistema immunitario reagisce incontrollatamente contro antigeni “self” (le proprie
cellule). E’ ciò che succede nelle epatiti autoimmuni e nella cirrosi biliare primitiva,
malattie caratterizzate dall’attacco da parte del sistema immunitario di porzioni del
parenchima epatico. Se non controllate, infiammazioni croniche possono condurre a un
quadro di cirrosi.
Patologie vascolari (ipertensione portale)
Il fegato riceve sangue dall’intestino e dalla milza attraverso la vena porta. Se la resistenza
opposta dal fegato aumenta, come nella fibrosi o nella cirrosi, si assiste anche a un aumento
della pressione intravenosa a livello della vena porta (ipertensione portale). Dal momento che in
questa situazione risulta difficile per il sangue passare attraverso il fegato, esso cerca di refluire
verso il cuore lungo vie alternative, di solito con lo sviluppo di nuove vene chiamate circoli
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4 collaterali, che mettono in connessione la vena porta con il circolo sanguigno sistemico.
L’ipertensione portale ha tre gravi conseguenze:
1) shunt porto-sistemico e relativa encefalopatia epatica, con il primo si perde l’importante
funzione di “filtro” del fegato e con la seconda si hanno anche gravi ripercussioni sul cervello;
2) varici (dilatazioni vascolari con eventuali gravi emorragie interne) ;
3) ascite: si tratta di un versamento e accumulo di liquido sieroso contenente proteine (liquido
ascitico) nella cavità addominale, che può provocare anoressia-inappetenza o dispnea-
sensazione di mancanza di respiro.
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5 Patologie metaboliche
Alterazioni del metabolismo epatico possono essere congenite (presenti alla nascita) o
acquisite. Alcune di queste malattie, come la malattia di Wilson, il deficit di alfa1-antitripsina e
l’emocromatosi, possono presentarsi con sintomatologia simile a quella delle epatiti o della
cirrosi; è pertanto necessario effettuare una diagnosi differenziale corretta per poter impostare
la terapia più adatta.
Patologie neoplastiche (tumorali)
Tumori epatici benigni. Generalmente sono asintomatici; il più comune è l’emangioma,
caratterizzato da un intreccio di vasi che assumono conformazione “a gomitolo”; risulta
più frequente nelle donne ed è presente nel 5% della popolazione.
Tumori epatici maligni. Il principale tumore maligno primitivo del fegato è il carcinoma
epatocellulare o epatocarcinoma; esso colpisce più comunemente pazienti con cirrosi
secondaria a infezione virale, ad alcolismo, a emocromatosi, a deficit di alfa1-antitripsina.
Il sesso maschile è maggiormente colpito di quello femminile e la prognosi è severa, con
una sopravvivenza media di circa sei mesi dall’insorgenza dei sintomi.
Tumori metastatizzanti nel fegato. Alcuni tumori maligni, come il carcinoma della
mammella e il carcinoma del polmone, possono metastatizzare (“disseminare” piccole
parti di neoplasia che vengono trasportate altrove nel corpo, attraverso la circolazione,
con impianto e crescita in altri tessuti). Data la sua azione “filtrante” il fegato è una delle
sedi più frequenti di metastasi di tumori maligni (secondarismi epatici).
Coinvolgimento del fegato nelle patologie extraepatiche
Dato il suo ruolo chiave nella produzione di molte proteine, incluse le “proteine infiammatorie”, il
fegato può essere coinvolto o essere affetto da molte patologie extraepatiche, in particolare
malattie autoimmuni (disordini in cui il sistema immunitario attacca i normali tessuti corporei).
Alcuni esempi includono le malattie reumatiche (quali il lupus eritematoso sistemico e l’artrite
reumatoide) e le malattie infiammatorie intestinali (come la retto colite ulcerosa e la malattia di
Crohn). Le infezioni sistemiche, quali tubercolosi, candidosi e toxoplasmosi, possono causare
danno epatico. Inoltre l’insufficienza cardiaca può portare alla congestione epatica, alla fibrosi e
alla comparsa di ascite; ciò è dovuto alla stasi ematica a livello epatico, causata dal deficit della
pompa cardiaca.
Quali sono le differenze tra i sessi Tra i due sessi non vi sono differenze strutturali, ma nel corso della vita il fegato può subire
modificazioni funzionali. È noto in particolare che in corso di gravidanza gli estrogeni hanno
plurimi e differenti effetti sul metabolismo epatico, sulla capacità di sintesi di proteine
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6 plasmatiche e sulla funzione secretoria. Si possono così trovare alcune modificazioni degli
esami di laboratorio che dopo la gravidanza ritornano alla normalità.
Le patologie epatiche più frequenti nella donna Il fegato femminile è più vulnerabile alle situazioni di autoimmunità, cioè a quelle alterazioni
della risposta immunitaria, che portano alla formazione di autoanticorpi, in grado di aggredire le
cellule del fegato.
Per questo motivo vi sono due tipiche malattie che rientrano in questo capitolo: l’epatite
autoimmune, che è un’infiammazione cronica del fegato, oggi facilmente diagnosticabile e
curabile; e la cirrosi biliare primitiva che colpisce selettivamente le cellule dei dotti biliari
ostacolando la secrezione biliare. Tipicamente quest’ultima malattia colpisce quasi
esclusivamente le donne (con un rapporto di 9:1) e l’esordio avviene prevalentemente in epoca
perimenopausale (intorno alla menopausa). Questo ha fatto pensare perciò all’interferenza di
fattori ormonali, oltre che immunologici, per spiegare la patogenesi. Oggi si sa che gli ormoni
femminili, specie gli estrogeni, possono avere un ruolo nel favorire il danno,
immunologicamente mediato, alle cellule del fegato.
Fattori ambientali, alimentari e comportamentali di malattia del fegato
Non dimentichiamo che le donne più degli uomini sono consumatrici di farmaci. Il fegato
è l’organo che metabolizza i farmaci e le sostanze tossiche; per questo motivo può subire
un danno da farmaci che non sempre è evidente clinicamente. Infatti il meccanismo di
danno da farmaci è solo in casi eccezionali dovuto alla dose eccessiva (effetto dose-
dipendente); nella maggioranza dei casi il meccanismo del danno da farmaci è di tipo
immuno-allergico. Ciò significa che basta una singola somministrazione di farmaco per
determinare il danno epatico.
Tra i tossici più conosciuti annoveriamo l’alcol che è uno dei fattori più importanti di
danno epatico. La donna rispetto all’uomo ha meno capacità di detossificare l’alcol,
perciò la donna ha una minore tolleranza verso l’etanolo (alcol). La distribuzione
dell’etanolo nei tessuti è inoltre influenzata anche dal loro contenuto di acqua. La donna
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7 che ha un diverso tenore corporeo di acqua, ha una aumentata durata di etanolo
circolante. Inoltre, in gravidanza, l’alcol si diffonde facilmente attraverso la placenta, e il
feto ha capacità enzimatiche molto limitate. Ne deriva la raccomandazione di astenersi
da bevande alcoliche durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre.
Infine non dobbiamo dimenticare il superlavoro del fegato secondario ad
un’alimentazione scorretta oppure a disturbi genetici del metabolismo degli zuccheri
o dei grassi. Il sovrappeso, l’obesità, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, il
diabete possono avere ripercussioni a livello di vari organi ed apparati. Anche il fegato si
può ammalare con l’accumulo di grassi all’interno delle sue cellule, condizione che va
sotto il nome di steatosi epatica. Questa è una condizione per lo più benigna e in parte
reversibile, se vengono corretti i fattori principali, ma può anche subire un progressivo
peggioramento fino a determinarsi la presenza di cirrosi.
Epatite acuta da virus A (HAV)
L'epatite A è una malattia altamente contagiosa che interessa il fegato; ne è responsabile un piccolo virus RNA, chiamato HAV (o virus dell'epatite A), che si trasmette attraverso il consumo di alimenti e bevande contaminate o tramite il contatto diretto con persone infette. Fortunatamente, la A non è così pericolosa come le altre forme di epatite, ma, seppur raramente, può complicarsi nella temibile epatite fulminante; per questo motivo, è bene non sottovalutarla ed adottare tutte le norme necessarie a prevenirla, prima fra tutte la vaccinazione delle persone a rischio. I sintomi sono talvolta assenti ed in genere lievi, caratterizzati da febbre e senso di malessere generale; talvolta è presente ittero. Il virus dell'epatite A si replica nel fegato e viene eliminato all'esterno tramite le feci. Per questo motivo, la prevenzione dell'epatite A si basa sull'adozione delle norme igieniche fondamentali, come il lavarsi spesso le mani, pulire gli alimenti e cuocerli generosamente prima del consumo. Per le persone più esposte, come quelle che si recano in vacanza nei Paesi a rischio, è comunque consigliata l'immunizzazione attiva o passiva. In presenza di un'infezione lieve, la malattia si risolve spontaneamente anche in assenza di trattamento medico. A differenza dell'epatite B e C, l'infiammazione epatica sostenuta dall'HAV ha un decorso acuto, non cronicizza, non facilita l'insorgenza di cirrosi e cancro al fegato nel lungo periodo e non lascia la condizione di portatore cronico.
Epatite cronica da virus B (HBV) Negli ultimi 20 anni l’epidemiologia dell’infezione da HBV è radicalmente cambiata in Italia.
Attualmente la prevalenza dei portatori è inferiore all’1%, con una prevalenza maggiore nel
sesso maschile.
Questa riduzione dell’infezione è dovuta alle misure di profilassi e alle campagne educazionali:
materiale a perdere per iniezioni, lavaggio e disinfezione degli strumenti, screening dei familiari
di portatori cronici, sorveglianza e misure adottate negli ambienti a rischio; in minor misura
anche all’introduzione della vaccinazione obbligatoria nel nostro paese.
L’infezione da HBV si trasmette per via parenterale, cioè: attraverso trasfusione di sangue o
emoderivati infetti (ormai questa modalità è inesistente nel nostro paese dal momento che le
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8 donazioni sono altamente controllate); trattamento emodialitico; scambi di siringhe e/o aghi
contaminati con sangue infetto; microlesioni della cute e delle mucose, provocate da strumenti o
da oggetti contaminati da sangue infetto (spazzolini da denti, forbici, oggetti per manicure e per
pedicure, pettini, aghi, spilli, coltelli, ecc.); per via sessuale o per via perinatale (da madre a
figlio).
Epatite cronica da virus C (HCV)
L’epidemiologia dell’HCV è completamente diversa da quella dell’HBV. La possibilità di
determinare nel siero gli anticorpi anti-HCV risale alla fine del 1989. Negli ultimi anni sono stati
compiuti numerosi studi epidemiologici su popolazione generale, dai quali si evince che il tasso
di portatori di anti-HCV in Italia è in media del 3,5%, ma aumenta progressivamente in età
avanzata, tanto che, nei soggetti al di sopra di 65 anni, si riscontra una prevalenza di infetti del
25-35%. In questa fascia d’età si assiste ad una prevalenza maggiore di epatite nelle donne
rispetto agli uomini.
Attualmente l’HCV è la principale causa di malattia cronica di fegato. La cronicizzazione
dell’infezione acuta è molto alta (> al 80%), ma la gravità della malattia dipende da diverse
cause (genetiche, cofattori di rischio quali coinfezione con altri virus epatitici, introito alcolico,
alterazioni metaboliche, ecc.). L’epatite C viene contratta per contatto diretto, evidente o
misconosciuto, con sangue proveniente da un portatore di virus. Il rischio di contagio è molto
più basso di quello dell’epatite B per molte ragioni: perché le donazioni di sangue sono molto
controllate, perché la trasmissione sessuale è rara e così pure la trasmissione verticale (madre-
figlio).
I problemi del fegato in gravidanza
In gravidanza il fegato può ammalarsi di alcune condizioni peculiari che interessano solo questo
particolare periodo: l’iperemesi gravidica, steatosi acuta della gravidanza, la colestasi
intraepatica della gravidanza, la sindrome HELLP.
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Iperemesi gravidica: è caratterizzata da vomito intrattabile, che inizia precocemente in
gravidanza e la causa è sconosciuta. Si verifica con un’incidenza variabile tra 1 su 100 e
3 su 1.000 gravidanze.
L’iperemesi può essere associata a disturbi metabolici, come l’obesità, od ormonali come
l’ipertiroidismo. L’interessamento epatico è in genere modesto e si configura in un
transitorio aumento di alcuni esami di laboratorio di funzione epatica. Il disturbo è molto
fastidioso, talvolta occorre somministrare liquidi per via endovenosa, ma non è
rischioso né per la madre né per il feto.
Steatosi acuta della gravidanza: è eccezionale in Italia, ed è dovuto a un particolare
disturbo metabolico a trasmissione genetica. In alcuni casi può essere molto grave e
manifestarsi con i segni dell’insufficienza epatica fino al coma. Può essere aggravato
dall’uso di antibiotici o dalla denutrizione, come in certe zone del terzo mondo.
Colestasi della gravidanza: è una condizione a incidenza variabile (da noi è stimata
intorno a 1: 3000-5.000 gravidanze), caratterizzata da prurito che compare nel terzo
trimestre e si risolve spontaneamente con il parto. Ha un andamento familiare, poiché
può trovarsi in altri membri di sesso femminile della stessa famiglia, tanto che c’è
evidenza di trasmissione di tipo genetico, anche se le modalità di trasmissione non sono
state chiarite in maniera definitiva. Poiché si verifica in soggetti predisposti
geneticamente, tende a ripresentarsi nelle gravidanze successive. La prognosi è buona
per la madre, poiché i sintomi si risolvono rapidamente dopo il parto, e si assiste ad una
rapida normalizzazione degli esami bioumorali (clinici). Viene comunque segnalato un
aumentato rischio di calcolosi della colecisti dopo la gravidanza.
L’incidenza di complicanze ostetriche è, al contrario, abbastanza elevata. Globalmente
c’è un rischio di sofferenza fetale, di mortalità fetale e di prematurità 5 volte più elevato
rispetto alle gravidanze normali. La prevenzione di queste complicanze consiste in uno
stretto monitoraggio della madre ed eventualmente nell’anticipare il parto con il cesareo.
La prevenzione delle patologie epatiche
La prevenzione primaria consiste nell’allontanare o neutralizzare le cause della malattia. Un
esempio è rappresentato dalla vaccinazione contro il virus dell’epatite B. I soggetti che
rispondono sviluppano anticorpi, che praticamente hanno una durata illimitata. È consigliabile
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10 inoltre la vaccinazione contro il virus dell’epatite A per i soggetti che si recano per vacanza o per
lavoro nelle zone endemiche.
Anche alcuni comportamenti alimentari rientrano nella prevenzione primaria. L’unico alimento
“tossico” per il fegato se assunto in quantità non adeguate è l’alcol. La soglia di “sicurezza” è
considerata 40 grammi di etanolo al giorno per i maschi e 20 grammi per le femmine. Ciò
equivale in forma semplificata per la donna a due bicchieri di vino al giorno o a un bicchierino di
superalcolico al giorno. Naturalmente, se il fegato è già ammalato per una qualsiasi causa, è
bene astenersi completamente dalle bevande alcoliche, perché il fegato sarebbe costretto a un
superlavoro.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la prevenzione primaria delle malattie metaboliche consiste
nel mantenere un’alimentazione corretta ed equilibrata, evitando il soprappeso o l’obesità. I
soggetti con ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e diabete devono correggere con la dieta
adeguata le alterazioni metaboliche ed eventualmente, se la sola dieta non è sufficiente,
devono seguire un programma terapeutico.
Infine fa parte della prevenzione primaria evitare comportamenti scorretti o stili di vita che
favoriscono la trasmissione di virus epatitici: tossicodipendenza, tatuaggi, piercing, rapporti
sessuali non protetti con persone a rischio.
La prevenzione secondaria consiste nella diagnosi precoce della malattia e soprattutto nel
controllo della funzionalità epatica, là dove vi sia la necessità di assunzione di farmaci e ormoni
che possono costituire problemi per il fegato.
Poiché i farmaci possono rientrare nelle cause del danno epatico, la regola generale
consiste nell’assumere eventuali trattamenti sotto stretta prescrizione medica.
Nell’età fertile, in caso di terapia ormonale prescritta dal ginecologo, è opportuno
valutare, prima del trattamento e dopo 1-2 mesi dall’inizio della cura, gli esami di
funzionalità epatica. Se nel corso di esami di routine si scopre un’alterazione, è
consigliabile rivolgersi al proprio medico ed eventualmente allo specialista per
approfondire sul piano diagnostico la causa del danno epatico.
In età menoapausale, in caso di terapia ormonale sostitutiva, va ricordato che i
trattamenti ormonali vanno assunti con prudenza per le donne che hanno un fegato
sano, ma possono costituire un problema, se vi è un danno epatico di qualsiasi natura. In
questi casi è bene non sottoporre il fegato a un superlavoro.
Presidio
Distrettuale
PONTEDERA
ATTIVITA’ TERRITORIALI
Attività medico Distrettuali
- Rilascio/rinnovo esenzione ticket per patologia - Patente A, B, C, D, E , Nautica – Porto d’armi - Idoneità psico-fisica all’impiego - Ecc….
Attività Infermieristiche
- Medicazioni ambulatoriali - Misurazione pressione - Prelievi ematici - Ecc….
Tel.0587/273737
Attività Amministrative
Dal lunedì al venerdì 7.15-15.00
Sabato 7.15-12.00
Tel. 0587/273757-273777
Attività sociali
Segretariato sociale: Martedì e Venerdì
10.00-13.00 Telefono 0587/273765 -768 - 769
Attività specialistiche
Si eseguono le seguenti attività specialistiche: - Cardiologia - Odontoiatria - Dermatologia - Ginecologia - Screening Mammografico - Servizio Consultoriale - Oculistica - Ortopedia - Visite allergologiche - Visite psichiatriche
Attività consultoriali
- Visita ginecologica - Consulenza psicologica - Attività IVG - Attività di mediazione familiare - Ecc…..
Telefono 0587/273710
Presidio
Distrettuale
BIENTINA
ATTIVITA’ TERRITORIALI
Attività medico Distrettuali
- Rilascio/rinnovo esenzione ticket per patologia - Patente A, B, C, D, E , Nautica – Porto d’armi - Idoneità psico-fisica all’impiego - Ecc…
Attività Infermieristiche
- Medicazioni ambulatoriali - Misurazione pressione ambulatoriale - Ecc… - Prelievi ematici nelle seguenti sedi:
Bientina Buti C/o Misericordia Calcinaia c/o Proassistenza Fornacette c/o pubblica assistenza
Tel. 0587/273903
Attività Amministrative
Dal lunedì al venerdì 7.15-15.00
Giovedì 8.30-10.00
Sabato 7.15-12.00
Tel. 0587/273916
Attività sociali
Segretariato sociale Bientina
- mercoledì 10.00-12.00 Buti
- mercoledì 10.00 – 12.30 Calcinaia
- martedì 10.00-12.00 S.Maria a Monte
- martedì 8.30-11.30 - mercoledì 10.00-12.00 - giovedì 15.00-16.00
Tel.0587/273911-273912
Attività specialistiche
Si eseguono le seguenti attività specialistiche: - Cardiologia - Odontoiatria - Diabetologia - Ginecologia
- Vaccinazioni
Attività consultoriali
- Visita ginecologica - Consulenza psicologica - Ambulatorio ostretico – ginecologico - Pap - test
Tel 0587-273907
Presidio
Distrettuale
PONSACCO
ATTIVITA’ TERRITORIALI
Attività medico Distrettuali
- Rilascio/rinnovo esenzione ticket per patologia - Autorizzazione trasporti - Vaccinazioni adulti - Ecc…
Attività Infermieristiche
- Medicazioni ambulatoriali - Consegna referti - Ecc… - Prelievi ematici nelle seguenti sedi:
Ponsacco Crespina Chianni Lari Casciana Terme Cenaia
Tel. 0587/273802
Attività Amministrative
Dal lunedì al venerdì 7.15-11.30
Martedì e Giovedì 14.30 17.00
Sabato 8.30-11.30
Tel. 0587/273804-806
Attività sociali
Segretariato sociale: Ponsacco
- Martedì 14.30 - 17.30 - Mercoledì 10.00 – 12.00
Crespina - Venerdì10.00 – 12.00
Chianni e Casciana Terme
- Lunedì 10.00-12.30 - Mercoledì 10.00 – 12.00
Lari - Lunedì 10.00 – 12. 00
Tel.0587/273817-819
Attività specialistiche
Si eseguono le seguenti attività specialistiche: - Cardiologia - Oculistica - Dermatologia - Pediatria Vaccinazioni
- Vaccinazioni
Attività consultoriali
- Visita ginecologica - Consulenza psicologica - Ambulatorio ostretico - ginecologico - Pap- test
C/o Pubblica assistenza di Ponsacco, Tel 0587 735177
Presidio
Distrettuale
LA ROSA TERRICCIOLA
ATTIVITA’ TERRITORIALI
Attività medico Distrettuali
- Rilascio/rinnovo esenzione ticket per patologia - Autorizzazione trasporti sanitari - Vaccinazioni adulti - Ecc…
Attività Infermieristiche
- Consegna referti - Attività infermieristiche ambulatoriali - Ecc… - Prelievi ematici nelle seguenti sedi:
La Rosa Peccioli Capannoli Forcoli Lajatico Palaia Terricciola
Tel. 0587/273853
Attività Amministrative
Dal lunedì al venerdì 9.00 – 12.30
Lunedì e Venerdì 15.00-18.00
Giovedì 10.00-11.00
Sabato 9.00 – 12.00
Tel. 0587/273875- 865
Attività sociali
Segretariato sociale Terricciola
- Lunedì 9.00 – 11.00
Capannoli - Martedì 10.00-
12.00 La Rosa
- Mercoledì 10.00 – 12.00
- Venerdì 10.00 – 12.00
Forcolì - Martedì 10.00 –
12. 00 Peccioli
- Martedì 10.00 – 12.00
Lajatico - Mercoledì 11.00 –
13.00
Tel.0587/273860 – 861 - 862
Attività specialistiche
Si eseguono le seguenti attività specialistiche: - Cardiologia - Oculistica - Dermatologia - Pediatria (vaccinazioni) - Ecografie - Ginecologia - Odontoiatria
- Ostetricia
Attività consultoriali
- Visita ginecologica - Ambulatorio ostretico - ginecologico - Pap- test
Tel. 0587-273857