A Cesare ciò che è di Cesare. E noi siamo del Signore · Rendete dunque a Cesare quello che è di...

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PARROCCHIA DI SANT’ANDREA APOSTOLO – UDINE/PADERNO - Piazza Paderno 1 – 33100 UDINE Tel. 0432 42809 /email: [email protected] Anno III – n. 157/43/17 VENTINOVESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO 22 - 28 ottobre 2017 A Cesare ciò che è di Cesare. E noi siamo del Signore In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». La trappola è ben congegnata: È lecito o no pagare il tributo a Roma? Stai con gli invasori o con la tua gente? Con qualsiasi risposta Gesù avrebbe rischiato la vita, o per la spada dei Romani, come istigatore alla rivolta, o per il pugnale degli Zeloti, come sostenitore degli occupanti. Erodiani e farisei, due facce note del pantheon del potere, pur essendo nemici giurati tra loro, in questo caso si accordano contro il giovane rabbi di cui temono le parole e vogliono stroncare la carriera. Ma Gesù non cade nella trappola, anzi: ipocriti, li chiama, cioè commedianti, la vostra esistenza è una recita. Mostratemi la moneta del tributo. Siamo a Gerusalemme, nell'area sacra del tempio, dove era proibito introdurre qualsiasi figura umana, anche se coniata sulle monete. Per questo c'erano i cambiavalute all'ingresso. I farisei, i puri, con la loro religiosità ostentata, portano dentro il luogo più sacro della nazione, la moneta pagana proibita con l'effigie dell'imperatore Tiberio. I commedianti sono smascherati: sono loro, gli osservanti, a violare la norma, mostrando di seguire la legge del denaro e non quella di Mosè.

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PARROCCHIA DI SANT’ANDREA APOSTOLO – UDINE/PADERNO - Piazza Paderno 1 – 33100 UDINE Tel. 0432 42809 /email: [email protected]

Anno III – n. 157/43/17

VENTINOVESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

22 - 28 ottobre 2017

A Cesare ciò che è di Cesare. E noi siamo del Signore

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù,

conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

La trappola è ben congegnata: È lecito o no pagare il tributo a Roma? Stai con gli invasori o con la tua gente? Con qualsiasi risposta Gesù avrebbe rischiato la vita, o per la spada dei Romani, come istigatore alla rivolta, o per il pugnale degli Zeloti, come sostenitore degli occupanti. Erodiani e farisei, due facce note del pantheon del potere, pur essendo nemici giurati tra loro, in questo caso si accordano contro il giovane rabbi di cui temono le parole e vogliono stroncare la carriera. Ma Gesù non cade nella trappola, anzi: ipocriti, li chiama, cioè commedianti, la vostra esistenza è una recita. Mostratemi la moneta del tributo. Siamo a Gerusalemme, nell'area sacra del tempio, dove era proibito introdurre qualsiasi figura umana, anche se coniata sulle monete. Per questo c'erano i cambiavalute all'ingresso. I farisei, i puri, con la loro religiosità ostentata, portano dentro il luogo più sacro della nazione, la moneta pagana proibita con l'effigie dell'imperatore Tiberio. I commedianti sono smascherati: sono loro, gli osservanti, a violare la norma, mostrando di seguire la legge del denaro e non quella di Mosè.

Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare. È lecito pagare? avevano chiesto. Gesù risponde impiegando un altro verbo, restituire, come per uno scambio: prima avete avuto, ora restituite. Lungo è l'elenco: ho ricevuto istruzione, sanità, giustizia, coesione sociale, servizi per i più fragili, cultura, assistenza... ora restituisco qualcosa.

Rendete a Cesare, vale a dire pagate tutti le imposte per servizi che raggiungono tutti. Come non applicare questa chiarezza immediata di Gesù ai nostri giorni di faticose riflessioni su manovre finanziarie, tasse, fisco; ai farisei di oggi, per i quali evadere le imposte, cioè non restituire, trattenere, è normale? E aggiunge: Restituite a Dio quello che è di Dio. Di Dio è la terra e quanto contiene; l'uomo è cosa di Dio. Di Dio è la mia vita, che «lui ha fatto risplendere per mezzo del Vangelo» (2Tm 1,10). Neppure essa mi appartiene. Ogni uomo e ogni donna vengono al mondo come vite che risplendono, come talenti d'oro su cui è coniata l'immagine di Dio e l'iscrizione: tu appartieni alle sue cure, sei iscritto al suo Amore. Restituisci a Dio ciò che è di Dio, cioè te stesso. A Cesare le cose, a Dio le persone. A Cesare oro e argento, a Dio l'uomo. A me e ad ogni persona, Gesù ripete: tu non appartieni a nessun potere, resta libero da tutti, ribelle ad ogni tentazione di lasciarti asservire. Ad ogni potere umano il Vangelo dice: non appropriarti dell'uomo. Non violarlo, non umiliarlo: è cosa di Dio, ogni creatura è prodigio grande che ha il Creatore nel sangue e nel respiro. (Letture: Isaia 45,1.4-6; Salmo 95; 1 Tessalonicesi 1,1-5; Matteo 22,15-21)

p. Ermes Ronchi

DOMENICA 22 OTTOBRE GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

ALLE PORTE DELLA CHIESA RACCOLTA DI

OFFERTE PER LE MISSIONI

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Ventinovesima settimana del Tempo Ordinario e Prima settimana della Liturgia delle Ore

29ª DEL TEMPO ORDINARIO Is 45,1.4-6; Sal 95 (96); 1 Ts 1,1-5b; Mt 22,15-21 Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. R Grande è il Signore e degno di ogni lode.

22 DOMENICA

LO 1ª set

• Giornata Missionaria Mondiale

ore 8.00 Santa Messa ore 10.30 SANTA MESSA. FESTA CON GLI ANZIANI ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

S. Giovanni da Capestrano (mf) Rm 4,20-25; C Lc 1,68-75; Lc 12,13-21 Quello che hai preparato, di chi sarà? R Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.

23 LUNEDÌ

LO 1ª set

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

S. Antonio Maria Claret (mf) Rm 5,12.15b.17-19.20b-21; Sal 39 (40); Lc 12,35-38 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli. R Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

24 MARTEDÌ

LO 1ª set

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa ore 20.30 Prove di canto

Rm 6,12-18; Sal 123 (124); Lc 12,39-48 A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto. R Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

25 MERCOLEDÌ LO 1ª set

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53 Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione. R Beato l’uomo che confida nel Signore.

26 GIOVEDÌ LO 1ª set

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

Rm 7,18-25a; Sal 118 (119); Lc 12,54-59 Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? R Insegnami, Signore, i tuoi decreti.

27 VENERDÌ

LO 1ª set

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

Ss. Simone e Giuda, apostoli (f) Ef 2,19-22; Sal 18 (19); Lc 6,12-19 Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli. R Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

28 SABATO LO Prop

ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

30ª DEL TEMPO ORDINARIO Es 22,20-26; Sal 17 (18); 1 Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40 Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso. R Ti amo, Signore, mia forza.

29 DOMENICA

LO 2ª set

ore 8.00 Santa Messa ore 10.30 SANTA MESSA. ore 18.30 Recita del Santo Rosario ore 19.00 Santa Messa

ORARI DELL’UFFICIO PARROCCHIALE: OGNI GIORNO, da lunedì a sabato, dalle ore 11 alle ore 12. Il martedì e il venerdì, anche dalle ore 16 alle ore 18. Il parroco è raggiungibile in mattinata al tel. 0432 414539 Telefono della canonica: 0432 42809 – EMAIL: [email protected]

COME AVVICINARSI A DIO?

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». (Mt 22,21)

Il Vangelo della XXIX domenica fa scaturire una domanda, banale forse, ma provocante: quando ci avviciniamo a Dio, lui cosa penserà di noi?

Più volte nel Vangelo si legge che Gesù conosce quello che i suoi interlocutori avevano nel cuore e anche questo brano non fa eccezione. Gesù conosce la malizia che abita e guida il cuore di chi va da lui: farisei ed erodiani lo vogliono mettere alla prova, hanno bisogno di coglierlo in fallo (cfr. Mt 22,15-18). Ma lui risponderà a tono.

La domanda però la rivolgo oggi anche a me, a noi… Cosa c’è nel nostro cuore quando ci avviciniamo a Dio? Cosa cerchiamo o speriamo di trovare quando ci rivolgiamo a lui? Qual’è l’intenzione che spinge il nostro desiderio e muove il nostro cuore?

È una domanda difficile, eppure è necessario che ognuno la faccia a se stesso. Perché l’intenzione che coltiviamo interiormente è il cuore della nostra stessa relazione con Dio. Lui è per noi sempre: in modo gratuito, generoso, totale. Non impone prezzi al suo amore. Non c’è contraccambio da offrire per il suo perdono. Ma noi perché ci avviciniamo a lui? E come lo facciamo?

Gesù, a coloro che vivono con malizia questo dono, risponde in modo lapidario: «A Dio ciò che è di Dio, a Cesare ciò che è di Cesare» (cfr. Mt 22,21). Quasi a dire: ognuno raccolga ciò che ha seminato. Dio è largo nel donare, e chi va a lui con cuore puro non può che raccogliere i frutti abbondanti del suo amore. E chi va misurando? Calcolando? Pretendendo? Mettendo alla prova?

Rischierà di non scoprire quanto sia immenso il suo cuore. E non perché Dio non doni all’uomo-cesare, ma perché il cuore dell’uomo-cesare non avrà sufficiente spazio per lasciarsi sorprendere da Dio.

CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA

PENITENZA

VENERDI’ 27 OTTOBRE – ORE 20.30 – IN CHIESA

PER TUTTI I CRESIMANDI, GENITORI E PADRINI

SONO INVITATI ANCHE GIOVANI E ADULTI

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA

CRESIMA

DOMENICA 29 OTTOBRE 2017

ALLE ORE 10.30 PRESIEDUTA DA MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO,

ARCIVESCOVO DI UDINE

MESE DI OTTOBRE: MESE DEDICATO AL SANTO ROSARIO:

ogni sera alle ore 18.30 RECITA DEL SANTO ROSARIO

CORO DEI BAMBINI venerdì e sabatovenerdì e sabatovenerdì e sabatovenerdì e sabato

dalle ore 15.30 alle dalle ore 15.30 alle dalle ore 15.30 alle dalle ore 15.30 alle ore 16.00ore 16.00ore 16.00ore 16.00

PROVE DI CANTOPROVE DI CANTOPROVE DI CANTOPROVE DI CANTO

CON MARIA,

MADRE DI GESU’ E

MADRE NOSTRA

vveenneerrddìì ee ssaabbaattoo ddaallllee oorree 1144..3300 aallllee oorree 1155..3300

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SABATO 4 NOVEMBRE 2017

ORE 15.00

PELLEGRINAGGIO

AL SANTUARIO DELLA BEATA

VERGINE DELLE GRAZIE

nell’anno mariano

FANCIULLI E RAGAZZI DEL CATECHISMO

– GENITORI – E TUTTA LA COMUNITA’ PARROCCHIALE

DOMENICA 22 OTTOBRE 2017

LA COMUNITA’ IN FESTA CON GLI ANZIANI

Ore 10.30 – S. MESSA Ore 12.00 – PRANZO COMUNITARIO E MOMENTO DI FESTA

DOMENICA 22 OTTOBRE

ALLA SANTA MESSA DELLE ORE 10.30

CELEBRAZIONE DEL

SACRAMENTO DEL BATTESIMO

ACCOGLIAMO CON GIOIA

GIORGIO

I GIOVANI OPERAI NELLA VIGNA DEL SIGNORE

Ringrazio di cuore tutti i giovani che hanno accolto l’invito di trovarsi in canonica venerdì scorso per un momento di convivialità in cui presentarsi e scambiarsi qualche idea. Ora, con la vostra preziosa collaborazione, possiamo iniziare a dare forma alle vostre proposte affinché insieme si dia vita a qualcosa di bello che faccia piacere a voi e che sia anche una testimonianza per tutti i giovani della parrocchia. Il Regno di Dio si costruisce in mille modi, con mattoni grandi e piccoli, di tutti i tipi e dimensioni…ai giovani il compito di farlo con quello che più li caratterizza: gioia, entusiasmo e creatività. Vi saluto sperando di accogliervi sempre più numerosi…

Don Alessandro