9788820109233 120 125.qxd:9788820109233 120...

6
LE ORIGINI DEL FUMETTO Questa forma di narrazione ebbe origine ne- gli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento; è ormai tradizione far coincidere la sua nascita con la prima pubblicazione delle storie di Yellow Kid – disegnato da R.F. Outcalt – sul «New York World», il 17 febbraio 1895. J Il fumetto si diffuse largamente in Europa soprattutto negli anni Trenta del Novecento, in particolare grazie alle storie di «supereroi» come Flash Gordon, Superman e Batman. In Italia svolse un ruolo importante la pubblica- zione di strisce di fumetti sui giornali per ragaz- zi, in particolare sul «Corriere dei Piccoli» (na- to a inizio secolo, nel 1908), nonostan- te l’opposizione del regime fascista. Alla stessa epoca risale la nascita di uno dei personaggi più famosi al mon- do, Mickey Mouse (Topolino), creato dal- la mano di Walt Disney per il cinema d’anima- zione e trasformato in fumetto nel 1930, al quale si sono affiancati nel tempo numerosi compagni di avventure. Lungo gli anni, la veste grafica e le vicende di personaggi vecchi e nuovi si sono via via adat- tate ai gusti e alle esigenze del pubblico giova- ne e adulto. IL LINGUAGGIO DEL FUMETTO Il fumetto è costituito da una sequenza di vi- gnette disposte su grandi tavole (una per ogni pagina) in modo da comporre un preciso per- corso di lettura. Il susseguirsi delle vignette ri- prende quello delle inquadrature cinemato- grafiche, utilizzando campi e piani finalizzati al- le esigenze della narrazione. Il linguaggio del fumetto si differenzia da quello del cinema, ol- tre che per la staticità dei disegni, per il parti- colare codice che definisce il rapporto tra im- magine e testo scritto; questo è posto nelle didascalie narrative, che riportano i commenti di un immaginario narratore esterno (fig. 3), o nelle nuvolette, che riportano i discorsi diretti. J Come nella letteratura e nel cinema, anche nel fumetto si sono sviluppati vari generi (umoristico, di fantascienza, western, giallo ecc.): ognuno di essi si rivolge a un determina- to tipo di pubblico (definito target) ed è ap- positamente costruito per assecondarne i gu- sti e le aspettative. Ogni genere, inoltre, possiede una struttura e un ritmo narrativo ricorrenti e si distingue per l’ambientazione e per le caratteristiche stilisti- che, anche se esistono margini di variabilità determinati dallo stile grafico del fumettista. 120 VOLUME B IL FUMETTO UNITÀ 7 © Loescher Editore - Torino 1 Lupo Alberto, il simpatico lupo dal pelo blu creato da Guido Silvestri (Silver) intorno al 1970. I personaggi protagonisti di queste strisce, pubblicate a partire dal 1974, sono animali umanizzati. 3 Jerry Siegel e Joe Shuster hanno creato nel 1938 questo personaggio dalla doppia identità: il timido giornalista Clark Kent si trasforma nel supereroe Superman. 2 Topolino è senza dubbio uno tra i più popolari personaggi dei fumetti. 1 3 INQUADRATURA: vedi p. 61 2 DC Comics, 1999 Walt Disney Silver, MCK

Transcript of 9788820109233 120 125.qxd:9788820109233 120...

LE ORIGINI DEL FUMETTO

Questa forma di narrazione ebbe origine ne-gli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento; è ormaitradizione far coincidere la sua nascita con laprima pubblicazione delle storie di Yellow Kid– disegnato da R.F. Outcalt – sul «New YorkWorld», il 17 febbraio 1895.

J Il fumetto si diffuse largamente in Europasoprattutto negli anni Trenta del Novecento, inparticolare grazie alle storie di «supereroi»come Flash Gordon, Superman e Batman. InItalia svolse un ruolo importante la pubblica-zione di strisce di fumetti sui giornali per ragaz-zi, in particolare sul «Corriere dei Piccoli» (na-

to a inizio secolo, nel 1908), nonostan-te l’opposizione del regime fascista. Alla stessa epoca risale la nascita di

uno dei personaggi più famosi al mon-do, Mickey Mouse (Topolino), creato dal-

la mano di Walt Disney per il cinema d’anima-zione e trasformato in fumetto nel 1930, alquale si sono affiancati nel tempo numerosicompagni di avventure.Lungo gli anni, la veste grafica e le vicende dipersonaggi vecchi e nuovi si sono via via adat-tate ai gusti e alle esigenze del pubblico giova-ne e adulto.

IL LINGUAGGIO DEL FUMETTO

Il fumetto è costituito da una sequenza di vi-gnette disposte su grandi tavole (una per ognipagina) in modo da comporre un preciso per-corso di lettura. Il susseguirsi delle vignette ri-prende quello delle inquadrature cinemato-grafiche, utilizzando campi e piani finalizzati al-le esigenze della narrazione. Il linguaggio delfumetto si differenzia da quello del cinema, ol-tre che per la staticità dei disegni, per il parti-colare codice che definisce il rapporto tra im-magine e testo scritto; questo è posto nelledidascalie narrative, che riportano i commentidi un immaginario narratore esterno (fig. 3), onelle nuvolette, che riportano i discorsi diretti.

J Come nella letteratura e nel cinema, anchenel fumetto si sono sviluppati vari generi(umoristico, di fantascienza, western, gialloecc.): ognuno di essi si rivolge a un determina-to tipo di pubblico (definito target) ed è ap-positamente costruito per assecondarne i gu-sti e le aspettative.Ogni genere, inoltre, possiede una struttura eun ritmo narrativo ricorrenti e si distingue perl’ambientazione e per le caratteristiche stilisti-che, anche se esistono margini di variabilitàdeterminati dallo stile grafico del fumettista.

120 VOLUME B

IL FUMETTOUNITÀ7

© Loescher Editore - Torino

1 Lupo Alberto, ilsimpatico lupo dal peloblu creato da GuidoSilvestri (Silver) intorno al 1970. I personaggiprotagonisti di questestrisce, pubblicate apartire dal 1974, sonoanimali umanizzati.

3 Jerry Siegel e JoeShuster hanno creato nel1938 questo personaggiodalla doppia identità: il timido giornalista ClarkKent si trasforma nelsupereroe Superman.

2 Topolino è senzadubbio uno tra i piùpopolari personaggi dei fumetti.

1 3

INQUADRATURA: vedi p. 61

2

DC

Com

ics, 1

999

Wal

t Disn

ey

Silve

r, MC

K

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 120

J Gli stereotipi dei generi cinematograficisono dunque tradotti nel fumetto con stru-menti grafici e con un linguaggio peculiari. Illinguaggio del fumetto è costituito da ele-menti figurativi codificati che permettono divisualizzare metafore o similitudini sempli-cissime e immediatamente comprensibili dallettore, come, per esempio, la lampadina ac-cesa che significa «idea improvvisa» o le stelleche girano intorno al capo di un personaggioche indicano dolore e stordimento o, ancora,

il punto di domanda che esprime perplessità.Nel linguaggio del fumetto questi simboli, cherafforzano l’espressività della scena evitandodi ricorrere al linguaggio verbale, sono definitisegni convenzionali.

J Sono invece definiti grafemi (o segni cine-tici) quelle linee che per convenzione indica-no il movimento di un oggetto o di un perso-naggio, oppure lo spostamento d’aria provo-cato da uno scoppio (fig. 5).

J L’elemento fondamentale del fumetto èperò, come scrive Umberto Eco, «il segnoconvenzionale della nuvoletta (che è appun-to il ‘fumetto’, il ‘balloon’), il quale, se tratteg-giato secondo alcune convenzioni, e termi-nante in una lama che indica il viso del parlan-te, significa ‘discorso espresso’; se unito al par-lante da una serie di bollicine, significa ‘discor-so pensato’; se circoscritto in contorni frasta-gliati, ad angoli acuti, a denti di sega, a istrice,può rappresentare volta a volta paura, ira,concitazione, esplosione collerica, urlo, boato,secondo una precisa standardizzazione degliumori» (fig. 6).

VOLUME B 121

IL FUMETTO UNITÀ 7

© Loescher Editore - Torino

4 Negli ultimi anni hannoriscosso grande successo imanga (fumetti giapponesi).a: Lady Oscar, creata neglianni Settanta da R. Ikeda;b: alcuni protagonisti diDragon Ball, nati nel 1984dalla penna di A. Toryama.Questi e altri personaggigiapponesi sono stati prestotrasformati in protagonistidi serie animate.

5 «Smontare» lavignetta di un fumettoevidenziando grafemi e onomatopee permettedi riconoscere gliaccorgimenti graficiutilizzati dal disegnatoreper renderla più efficace.

SSSH!

6 Anche le nuvolette dei fumetti possiedonouna propria espressività.Le frasi pensate, peresempio, sono racchiuse

da una nuvoletta formatada segmenti curvilinei che paiono ovattarne il suono, impedendone la diffusione. Il tratteggio

utilizzato per le parolesussurrate indica inveceche solo una minimaparte del suono vieneeffettivamente diffuso.

BoH

4b 6b

6a

5a 5b

4a

Aki

ra To

ryam

a/Ja

pan

Mag

azin

e n.

18, 2

001

Riyo

ko Ik

eda

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 121

J Un altro tratto rilevante è l’utilizzo delleono matopee, parole caratterizzate da unsuono simile a quello che intendono descri-vere (figg. 7 e 8). Le onomatopee possonoessere racchiuse nelle nuvolette o, viceversa,restarne al di fuori nei casi in cui rappresen-tano un suono che non è pronunciato da unpersonaggio. Il box in alto riporta una descri-zione delle onomatopee da parte di Umber-to Eco.

J Anche i caratteri delle lettere che com-pongono il testo hanno la loro importanzaespressiva: più sono grandi e marcati, più leparole sono pronunciate ad alta voce.

LA PRODUZIONE DEL FUMETTO

Alla base di un fumetto di successo c’è lacreazione di un personaggio e, con lui, diun’intera famiglia di personaggi (in inglesecharacters) che saranno i protagonisti di nu-merose storie.Il personaggio viene definito studiandonepreventivamente diversi atteggiamenti e po-

sture; ma chi segue a lungo le avven-ture di uno stesso personaggio, nonmanca di coglierne un’evidenteevoluzione. Il personaggio di suc-cesso, inoltre, sopravvive spesso alsuo creatore, mentre in altri casi la

richiesta di storie è superiore allepossibilità di produzione del singolo

disegnatore; è quindi abbastanza comu-ne vedere un personaggio disegnato da«mani» diverse.

L’impiego massiccio del computer per-mette oggi di aumentare enormementela produzione di disegni, perché da un

numero limitato di disegni originali si puòfacilmente passare alla produzione di nume-rose varianti.

J Attorno al personaggio viene costruita unastoria, e più spesso una serie di storie, caratte-rizzate in genere da un modulo di lunghezzache diventa caratteristico di quel fumetto.

122 VOLUME B

MODULO 5 LA COMUNICAZIONE DI MASSA PER IMMAGINI E IL DESIGN

© Loescher Editore - Torino

da Apocalittici e integrati di Umberto Eco

IL LINGUAGGIO DELLE ONOMATOPEE NEL FUMETTO

LETTURAJ

Altro elemento è il segno grafico usato in funzione sonora con un libero ampliamento delle risorse onomatopeiche di una lingua. Si ha quindi una tabella dei rumori, piuttosto rigorosa, che va dallo «zip» della pallottola in corsa, al «crack» della carabina, lo «smack» del pugno, lo «slam» della porta sbattuta, lo «swiss» della percossa andata a vuoto, i vari tipi di tonfo, dal «blomp» al «ploff», il «sigh» o «sob» del singhiozzo, il «gulp» della

costernazione, il «mumble» del lavoro cerebrale,

8 Le onomatopeeprovengono in buonaparte dalla lingua inglese:per esempio, crash derivadal verbo to crash

(«rompere»), splash da to splash («schizzare»),crack è il suono diqualcosa che si spezza,boom indica uno scoppio.

9 Lo stesso personaggioè qui studiato con caratteridiversi in relazione al tipodi storia o di pubblico a cui si rivolge.

il «rattle» dell’occulta corrosioneattuata vuoi da roditori vuoi dainsetti, e così via. In molti casi sitratta di vere e proprie onomatopee, già dotate di significato

in inglese, che si trasferiscono in altri paesi con pura funzioneevocativa, perdendo l’immediataconnessione col significato –diventando, da «segno»

linguistico che erano,equivalente visivo del rumore, e ritornando in funzione come «segno» nell’ambito

delle convenzioni semantiche del fumetto.

7 Come dimostrano le tre figure, l’efficaciaespressiva delleonomatopee è in genereampiamente rafforzata

dalla forma, dal colore e dall’andamento deicaratteri, oltre che daigrafemi e dall’immaginestessa.7a

7c

7b

8a

9

8b

United

Featu

re

Synd

icate

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 122

Esistono fumetti in strisce, che occupano solouna linea di vignette, quindi non più di tre oquattro: tra i più famosi ci sono i Peanuts diCharles M. Schulz, con Charlie Brown, Linus,Snoopy e gli altri piccoli amici (fig. 10).Spesso più strisce sono legate fra loro e for-mano una serie che a sua volta è una storia fat-ta di tante storie più brevi, le strisce appunto.Vi sono poi storie che si svolgono in più punta-te; celebri le parodie di Walt Disney, imitazionischerzose di grandi opere della letteratura(per esempio, I Promessi Paperi dal manzonianoI Promessi Sposi), quasi tutte prodotte in Italia.La modalità più comune per i fumetti di suc-cesso sono i serial, composti di episodi riferitialle avventure di una famiglia di personaggi.Topolino, Paperino, la Pimpa, Tex Willer, DylanDog sono esempi di personaggi protagonistidi interminabili serie di storie.

J Personaggio e storia vengono creati in fun-zione dei gusti del pubblico cuisono destinati: il creatore difumetti deve quindi cono-scere bene i gusti del suopubblico e anche il gergoche questo preferisce.

DAL SOGGETTO ALLO STORY-BOARD

Il fumettista ha il compito di narrare unastoria attraverso cui trasmettere unpreciso messaggio.

J Ogni storia è elaborata partendo da unsoggetto, sviluppato e adattato al linguaggiodel fumetto attraverso fasi successive, che pre-vedono anzitutto la stesura della sceneggiatura,con i dialoghi dei personaggi e gli eventuali testidi raccordo della «voce narrante» fuori campo.Sulla base della sceneggiatura il disegnatore puòcreare lo story-board, un limitato numero di vi-gnette che fissano i passaggi-chiave della storia.

J Dallo story-board si passa poi alla scansio-ne in pagine, determinata dalle esigenze edi-toriali: è molto importante che ogni pagina siaequilibrata per quanto riguarda il numero e ledimensioni delle immagini.

LO STUDIO DELLE SINGOLE VIGNETTE

Per definire il contenuto della vignetta il dise-gnatore utilizza inquadrature analoghe a quelledella fotografia e del cinema. Per esempio, se in-tende dare risalto all’ambiente utilizza un cam-po lungo, se vuole centrare l’attenzione sul per-sonaggio e sull’azione utilizza una figura intera oil piano americano, mentre per mettere in risal-to l’espressione del personaggio adotterà il pri-mo o primissimo piano. Inquadrando un detta-glio di un oggetto lo si rende particolarmente

significativo per la narrazione; inoltre si uti-lizzano inquadrature dal basso per rende-re più monumentale la figura, oppure dal-

l’alto per ottenere l’effetto opposto.In questa fase vanno studiati nel dettaglio ipersonaggi, che devono essere chiara-mente caratterizzati, in modo da suggerire

immediatamente la loro personalità.

VOLUME B 123

IL FUMETTO UNITÀ 7

© Loescher Editore - Torino

11 Tex Willer, creato nel1948 da Gianluigi Bonellie disegnato da AurelioGalleppini (Galep), è uno dei più popolaripersonaggi del fumettoitaliano. Eroe del mondowestern che lotta per ilBene contro ogni sopruso,è stato pensato per una fascia di pubblicoadulto.

10 Il bracchetto Snoopy e l’uccellino Woodstocksono tra i protagonistidelle strisce di Schulz.Dalla scomparsa del lorocreatore (avvenuta nel2000), però, non sono piùstate realizzate nuove

storie dei Peanuts, poiché Schulz ha sempredisegnato in prima persona tutti i suoi fumettie non ha creato un teamche continuasse la suaopera anche dopo la suamorte.

STORY-BOARD: vedi p. 64

12 Nelle storie horror di Dylan Dog (creato nel1986 da Tiziano Sclavi), ilprotagonista deve spesso

affrontare nemicisoprannaturali.

10

11

12

Serg

io B

onel

li Ed

itore

Serg

io B

onel

li Ed

itore

Uni

ted

Feat

ure

Synd

icate

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 123

124 VOLUME B

MODULO 5 LA COMUNICAZIONE DI MASSA PER IMMAGINI E IL DESIGN

13 Fasi di realizzazionedi una tavola: story-board(1); schizzo a matita constudio degli ingombri (2);«matita» definitiva (3);inchiostrazione definitivaa china e cancellazionecon la gomma dei tratti a matita (4); colorazionecon il computer (5).

15 Una delle fasi di lavoro del disegnatore,intento a ripassare a china le vignette di una tavola.

IL LAVORO DEL FUMETTISTA

In genere il fumettista lavora su commissionedi un editore che fornisce precise indicazionicirca il genere, il target, la quantità di pagine adisposizione.In una prima fase il disegnatore realizza delleproposte sotto forma di disegni a matita, chedevono essere sottoposte all’approvazionedell’editore.Una volta realizzate a matita tutte le vignette, ildisegnatore procede ripassando a china il di-

segno utilizzando un pennino o un pennarello,a seconda delle proprie esigenze espressive.

J Per quanto riguarda la tecnica di produzio-ne, va rilevato che oggi la colorazione vieneeseguita quasi sempre in un secondo tempo,impiegando strumenti informatici in grado diriconoscere in modo automatico le aree(campiture) da colorare con le tinte preventi-vamente indicate: si tratta di un metodo chepermette al disegnatore di non perdere tem-po in questa operazione ripetitiva e pura-mente tecnica, e di concentrarsi sulla creazio-ne di nuove vignette.

14 Roy Lichtenstein,Lo so… Brad, 1963, olio e magna su tela(Aquisgrana, NeueGalerie). Questo artista,tra i principali esponentidella Pop Art americana,ha spesso realizzato i suoi dipinti riproducendometicolosamente, in grande formato, singole vignette riprese da fumetti di ampiadiffusione popolare. In questo modo il fumetto è elevato ad arte vera e propria.

14 15

© Loescher Editore - Torino

© R

. Lich

tens

tein

/ by

SIA

E, Ro

ma

2010

G. S

osio

13

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 124

VOLUME B 125

APPLICAZIONILA REALIZZAZIONE

DI UN FUMETTO

vedi Modulo 4, Unità 6 (narrazione per immagini

e inquadratura)

7UNITÀ

1 La creazione dei personaggi

La caratterizzazione dei personaggi varia in relazioneal genere a cui il fumetto appartiene (fantastico, d’av-ventura ecc.). I personaggi possono pertanto essererealistici oppure fantastici, come dimostrano gli animalio gli oggetti umanizzati dei fumetti di Walt Disney. Essidevono inoltre apparire più o meno bonari, simpatici ocrudeli, a seconda del ruolo che svolgono all’internodella narrazione e devono poter assumere espressionidifferenti (gioiosa, triste, malinconica ecc.), al fine diadattarsi alle varie situazioni presentate nel racconto.Studia alcuni personaggi ispirandoti al mondo dellaletteratura o della storia, analizzandone la persona-lità così come emerge nei testi letterari o storici.J Inizia a realizzare alcuni schizzi approssimativistabilendo l’aspetto umano o fantastico dei perso-naggi, le loro proporzioni, le caratteristiche soma-tiche, gli abiti, gli atteggiamenti tipici ecc.;J una volta stabilito l’aspetto di un personaggio,elabora, attraverso una serie di disegni, l’espressi-vità del volto e dei gesti.

2 La creazione delle vignette

Dopo aver sintetizzato un episodio del racconto neisuoi passaggi essenziali, elabora le singole vignette.J Stabilisci lo spazio che occuperanno le vignettenella pagina, in relazione alla loro importanza; ingenere, vignette più grandi rappresentano mo-menti particolarmente significativi della vicendanarrata;J studia la tavola (ossia la pagina) nel suo com-plesso attraverso una serie di disegni a matitasempre più definiti, studiando attentamente, oltrealle figure, le inquadrature delle singole scene el’ambiente.

2 Il fumettista haraffigurato la medesimascena, rappresentata peròda due punti di vista econ diverse inquadrature.Nella prima i personaggisono in primo piano e

viene dato grande risaltoall’atteggiamentoaggressivo di Renzo; nellaseconda, invece, l’ambienteè descritto con piùprecisione e la discussionerisulta meno animata.

1

2a 2b

Nell’ideazione di un fumetto è fondamentale, prima di mettersi al-l’opera, individuare con chiarezza il contenuto della narrazione e

il tipo di pubblico a cui si rivolge.Dopo aver analizzato il racconto e predisposto i dialoghi, il di-segnatore può passare alla creazione dei personaggi e, in se-guito, all’organizzazione delle singole scene.

© Loescher Editore - Torino

1 Il fumettista hastudiato i personaggi di don Abbondio, Lucia e Renzo, protagonisti del romanzo manzoniano I Promessi Sposi,definendo, oltre ai trattisomatici e allacorporatura, anche il loroabbigliamento, checontribuisce a renderli

riconoscibili dai lettori.Dopo aver stabilitol’aspetto fisico e leespressioni dei personaggiprincipali, il disegnatorestudia anche alcunefigure «di contorno» che potranno essere utili per completarel’ambientazione dinumerose scene.

9788820109233_120_125.qxd:9788820109233_120_125.qxd 18-03-2010 15:46 Pagina 125