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GLI ELEMENTI NEGLI ACCIAI Negli acciai, normalmente, oltre al carbonio sono presenti tre categorie di elementi: 1. Impurezze 2. Aggiunte standard 3. Elementi di lega. IMPUREZZE. ZOLFO E FOSFORO. Lo zolfo comporta l’insorgere della cosìdetta “fragilità a caldo”, il fosforo può comportare “fragilità a freddo”. IDROGENO. L’idrogeno è sempre e comunque dannoso. OSSIGENO. E’ quasi sempre presente sotto forma di ossidi. Poco dannoso. AZOTO. Aumenta la resistenza del materiale, diminuendone tenacità e duttilità; in certi casi viene perciò aggiunto di proposito. L’azoto è causa del fenomeno dell’invecchiamento per deformazione, e quindi deve essere controllato nei materiali che devono subire deformazione a freddo.

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  • GLI ELEMENTI NEGLI ACCIAI

    Negli acciai, normalmente, oltre al carbonio sono presenti tre

    categorie di elementi:

    1. Impurezze

    2. Aggiunte standard

    3. Elementi di lega.

    IMPUREZZE.

    ZOLFO E FOSFORO. Lo zolfo comporta linsorgere della cosdetta

    fragilit a caldo, il fosforo pu comportare fragilit a freddo.

    IDROGENO. Lidrogeno sempre e comunque dannoso.

    OSSIGENO. E quasi sempre presente sotto forma di ossidi. Poco

    dannoso.

    AZOTO. Aumenta la resistenza del materiale, diminuendone tenacit e

    duttilit; in certi casi viene perci aggiunto di proposito. Lazoto

    causa del fenomeno dellinvecchiamento per deformazione, e

    quindi deve essere controllato nei materiali che devono subire

    deformazione a freddo.

  • AGGIUNTE STANDARD.

    MANGANESE.

    Si trova in tutti gli acciai, con pochissime eccezioni. Il motivo per cui viene

    aggiunto la sua capacit di formare solfuri. Tipici tenori 0.3 0.5 % (non

    considerato elemento di lega per tenori inferiori all1 %).

    MICROALLIGANTI.

    Lo scopo principale dei microalliganti (Nb, Ti, Ta) sostanzialmente quello

    di limitare laccrescimento del grano. (formazione carburi e nitruri fini stabili

    ad alta T). I pi frequenti sono Nb e Ti.

    SILICIO E ALLUMINIO.

    Servono essenzialmente ad eliminare lossigeno libero (sono utilizzati negli

    acciai calmati): Hanno unelevata affinit con lossigeno e formano ossidi

    molto fini e altofondenti. Per questi scopi il Si ha tenori allincirca dello 0.3

    % e lAl dello 0.06 %.

  • ELEMENTI DI LEGA

    Laggiunta di elementi di lega agli acciai hanno come fine quello di

    incrementarne i limiti resistenziali (sS e sR maggiori) senza

    decrementare troppo la tenacit. Questo risultato strettamente legato

    ai trattamenti termici prima visti: la presenza degli elementi di lega

    permette di realizzare trattamenti termici che altrimenti non sarebbe

    possibile realizzare e comunque fanno s che i risultati siano molto pi

    soddisfacenti, in particolare per pezzi di elevato spessore. In linea di

    massima, quindi, gli elementi di lega migliorano la trattabilit del pezzo.

    Gli elementi di lega possono poi ordinarsi in base allAFFINITA PER IL

    CARBONIO, ovvero alla loro tendenza a FORMARE CARBURI.

    N Co Al Si Fe Mn Cr Mo V Ta Nb Ti

  • Primo gruppo: acciai designati in base alle loro caratteristiche meccaniche

    (sottogruppo I.1), ed in base allimpiego (sottogruppo I.2). Per questi

    acciai non garantita la composizione chimica, ma solo le caratteristiche

    meccaniche o propriet particolari che ne determinano limpiego.

    Sottogruppo 1.1 Fe 410 Pb acciaio con R = 410 MPa contenente Pb in

    bassi tenori;

    Sottogruppo 1.2 Fe P 03 acciaio in lamiera sottile per imbutitura, grado di

    qualit 03.

    Secondo gruppo: acciai designati in base alla loro composizione chimica. Messi in

    opera dopo un opportuno trattamento termico che ne esalta alcune caratteristiche.

    Due sottogruppi: acciai non legati (II.1) e acciai debolmente legati e acciai legati

    (II. 2).

    Acciai non legati (II.1) C 40 S acciaio non legato da trattamento termico con

    tenore medio di carbonio 0,4 % e con tenore minimo garantito di zolfo.

    sottogruppo II.2 :

    Acciai debolmente legati (II.2): tenore di ogni elemento di lega < 5 %

    18 Ni Cr 16 tenore medio di carbonio 0,18 %, tenore di nichel di circa il 4 % e con

    tenore di cromo inferiore e imprecisato.

    Acciai legati (II.2): X 10 CrNi 18 8 acciaio legato, con tenore medio di carbonio

    0,1 %, tenore di cromo di circa il 18 % e tenore di nichel di circa l8 %.

    CLASSIFICAZIONE DEGLI ACCIAI AL CARBONIO (UNI EU 27/77)

  • 15

    %%

    5

    %%%

    6

    %%

    CuNiVMoCrMnCCeq

    Acciai da Costruzione per uso generale

    Impiego in costruzioni civili e a livello di produzione globale sono sicuramente la

    categoria di acciai pi importante (80 % produzione totale. Messi in opera senza

    trattamenti termici (o, al pi, dopo normalizzazione) e poco costosi. Viene di

    norma richiesto limite di snervamento specifico.

    Bassa concentrazione di carbonio, solitamente inferiore a 0,15 % a causa di una

    caratteristica particolarmente importante per tali acciai: la saldabilit. Durante la saldatura si raggiungono elevate temperature, tali da portare il

    materiale in campo austenitico. E fondamentale allora che si limiti la formazione

    di martensite durante il raffreddamento, fase troppo fragile per le applicazioni

    richieste (WELD DECAY). La formazione di martensite determinata

    principalmente dalla chimica del materiale. Si utilizza allora un parametro, detto

    carbonio equivalente, il controllo del quale garantisce la saldabilit in

    sicurezza del metallo.

    < 0,45%

  • ACCIAI MICROLEGATI

    Una particolare tipologia di tali acciai che sta assumendo recentemente

    grande importanza quella degli acciai microlegati, i quali contengono

    elementi come Ti, V e Nb che permettono un controllo delle dimensioni

    dei grani, promovendo pertanto un tipo di rafforzamento basato su ridotte

    dimensioni dei grani.

  • Acciai da bonifica

    Bonifica = tempra + rinvenimento (550C650C).

    Gli acciai da bonifica ( Es: C40) hanno il migliore compromesso tra resistenza

    meccanica e tenacit; valori indicativi: sS = 500 1000 MPa e sR = 600 1500 MPa.

    Si possono aggiungere certi elementi di lega:

    Carbonio: 0,25-0,6 %. Temprabilit e durezza della martensite.

    Manganese: sempre presente aumenta la resistenza del materiale (per soluzione

    solida), controlla lo zolfo e aumenta la temprabilit dellacciaio.

    Cromo (1% 2%): migliora la temprabilit (sposta a destra le curve di Bain).

    Molibdeno (0.1 % 0.5 %): riduce il pericolo di fragilit da rinvenimento.

    Nichel (0.5 % 4 %): aumenta temprabilit e tenacit, dunque sarebbe bene

    aggiungerlo in ogni tipo di acciaio; purtroppo costa molto.

    Struttura sorbitica: Fe-a (aciculare) + cementite (sferica).

    Gli acciai al carbonio si temprano in acqua o acqua agitata. Gli acciai al C + Cr si

    raffreddano in olio, riducendo cos gradienti termici e possibilit di frattura.

    Acciai da costruzione e vengono impiegati in tutti i particolari altamente sollecitati

    (alberi a gomito, assi, strutture ad alta resistenza etc.).

  • Acciai autotempranti

    Sono acciai che prendono tempra in aria. Poich laria un mezzo

    raffreddante a bassa drasticit (bassa velocit di raffredamento), dobbiamo

    spostare a destra le curve TTT per permettere la tempra: questi acciai hanno

    in genere quantit elevate di elementi di lega. Un esempio :

    34 Ni Cr Mo 16

    Il vantaggio di raffreddare in aria, quello di poter temprare pezzi con forma

    complicata senza provocare fratture (nei pezzi di forma complicata i

    gradienti termici creano tensioni che nei punti angolosi raggiungono livelli

    molto alti).

    Il riscaldamento di rinvenimento viene fatto in base alle esigenze, seguendo

    il solito grafico.

    Tali acciai sono caratterizzati da un costo elevato, che ne limita limpiego in

    campi ristretti.

  • Acciai per molle Elevato carico di snervamento, prossimo al carico di rottura. Non ci si

    preoccupa quindi della tenacit.

    1. Acciai non legati con lo 0.4 0.8 % di carbonio.

    Lacciaio al C viene sottoposto ad un trattamento di patentamento (ricottura

    isoterma a 500C).

    Successivamente si deforma plasticamente il pezzo in modo da incrudirlo.

    Lefficacia del trattamento dipende dallo spessore del pezzo; su un pezzo ad

    elevato spessore pu crearsi disparit di temperatura tra cuore e superficie: pi

    alto lo spessore pi la perlite grossolana (almeno nel cuore).

    Ma lo spessore interviene anche in fase di incrudimento: tanto maggiore lo

    spessore, tanto meno lincrudimento arriva al cuore del pezzo. In base allo

    spessore sS pu variare dai 3000 MPa ai 1500 MPa. Questo tipo di acciai viene utilizzato anche per realizzare fili ad alta resistenza

    (come ad esempio i cavi di una funivia, ecc.)

    2. Acciai debolmente legati.

    Vengono usati quando lo spessore molto elevato. Tempra e rinvenimento

    relativamente basse. Elementi di lega:

    Silicio (1.2%2.2%): alza sS a danno della tenacit.

    Nichel, Cromo: hanno lo stesso ruolo che negli acciai da bonifica.

    Vanadio: aumenta la resistenza.

  • Acciai per cuscinetti a rotolamento

    Questi materiali devono avere una buona resistenza ad usura da rotolamento,

    buona resistenza a fatica e buona tenacit. Il motivo dovuto alla presenza dei

    carichi concentrati variabili, che causano rottura per fatica; si possono creare

    microcricche superficiali, la cui propagazione porta ad unusura di

    delaminazione, ed al distacco di scaglie di materiale; se poi il materiale non

    tenace le microcricche si propagano rapidamente portando alla rottura per

    fatica. Queste caratteristiche vengono ottenute fornendo unottima qualit al

    materiale, ovvero riducendo al minimo le impurezze.

    Acciaio tipico di questa famiglia: 100 Cr 6.

    Questi materiali sono spesso ottenuti per rifusione sottovuoto: in generale si fa,

    come trattamento termico, una tempra con rinvenimento alle basse temperature

    per privilegiare la durezza (150200C). Lelevato tenore di cromo impedisce la

    lavorabilit dei pezzi; anche con una ricottura completa, la lavorabilit pu

    risultare insoddisfacente. In tali casi usuale sottoporre il pezzo anche a

    ricottura di sferoidizzazione, che spinge al massimo la lavorabilit.

  • Acciai per utensili

    Elevato tenore di elementi di lega formatori di carburi per conferire grande durezza

    al materiale. Due categorie:

    1. acciai per le lavorazioni a freddo (cesoie, punzoni, lime, utensili manuali.

    Alta durezza e resistenza allusura fino a150C. Acciai ad alto C con eventuali

    modeste aggiunte di Cr, Mn e V. Raggiungono il massimo grado di durezza possibile

    (intorno ai 66HRC) degli acciai ma se la temperatura di lavoro dellutensile sale la

    durezza diminuisce per il rinvenimento della martensite.

    2. Acciai per le lavorazioni a caldo (acciai rapidi) . Elevati tenori di W, Cr e V (in percentuali del 18% W-4% Cr-1% V) con lo 0.8% di C e questi materiali

    dopo la tempra martensitica subiscono un rinvenimento a circa 600-650C che

    provoca un indurimento di invecchiamento. La struttura che si viene cos a creare

    ha elevata resistenza e durezza anche fino ai 500-550C raggiungibili dagli utensili

    durante le lavorazioni meccaniche (punte di trapano, utensili da tornio, frese etc.).

    A volte in questi acciai viene aggiunto il Co (acciai super-rapidi) per evitare la

    formazione di austenite residua durante la tempra che ne comprometterebbe la

    durezza.

  • )()(33 grafiteCFeCFe a

    GHISE

    Tenore di carbonio superiore a 2,14 %; in pratica, percentuali di carbonio

    comprese fra il 3 ed il 4,5 %.

    Temperature di fusione comprese fra 1150 e 1300 C e basso ritiro che

    conferiscono una BUONA COLABILITA.

    La cementite un composto metastabile sotto 860 C, e sotto certe

    circostanze pu dissociarsi a dare origine a ferrite-a e grafite, secondo la

    reazione:

    La tendenza a formare grafite regolata dalla presenza di elementi di lega

    (grafitizzanti o meno), e dalla velocit di raffreddamento. La formazione di

    grafite promossa dalla presenza di silicio (elemento grafitizzante) in

    concentrazioni maggiori di circa 1 % e da basse velocit di raffreddamento.

    Quattro categorie principali:

    Ghise bianche

    Ghise grigie

    Ghise nodulari

    Ghise malleabili.

  • Le ghise bianche

    Per ghise con basso contenuto di silicio e elevate velocit di raffreddamento, la

    maggior parte del carbonio si trova sotto forma di cementite invece che di

    grafite. La superficie di frattura di queste leghe ha un aspetto bianco, e pertanto

    sono state chiamate ghise bianche. Materiale estremamente duro e non

    lavorabile alle macchine utensili.

    Il suo utilizzo limitato ad applicazioni

    che necessitano di superfici

    particolarmente resistenti allusura, e

    senza richiesta di duttilit (ad esempio

    come cilindri di laminazione).

  • Le ghise grigie

    Contenuto di carbonio fra il 2,5 e il 4 % e silicio fra l1 e il 3 %. Nella maggior

    parte delle ghise il carbonio si trova in forma fiocchi (simili ai corn-flakes),

    che sono generalmente circondati da una matrice di ferrite-a o di perlite. La

    superficie di frattura assume un aspetto grigio. Sono le ghise pi impiegate.

    Poco resistente e fragile per sforzi di

    trazione, conseguenza della sua

    microstruttura.

    Presentano un alta capacit di

    smorzamento vibrazionale.

    Elevata resistenza allusura.

    Alta fluidit allo temperatura di

    colata, che permette la realizzazione

    di pezzi di forma complicata.

    basso prezzo.

  • Le ghise sferoidali (o duttili)

    Aggiungendo piccole quantit di magnesio (Mg) o cerio(Ce) alla composizione

    di una ghisa grigia prima della colata, si formano noduli o particelle sferoidali

    di grafite. La fase che costituisce la matrice in cui sono immerse le particelle

    di grafite perlite oppure ferrite, a seconda del trattamento termico.

    Le ghise sferoidali sono pi resistenti e

    duttili delle ghise grigie e hanno

    caratteristiche meccaniche pi simili a

    quelle degli acciai. Per esempio, le

    ghise sferoidali a matrice ferritico

    hanno una resistenza a trazione

    compresa fra 380 e 480 MPa, e un

    allungamento percentuale compreso fra

    10 e 20 %. Le applicazioni tipiche per

    questi materiali includono valvole,

    pompe, alberi a gomito, cambi e altre

    componenti per automobili.

  • Le ghise MALLEABILI Ottenute dalle ghise bianche per riscaldamento a temperature dellordine di

    800900C per un prolungato periodo di tempo e in unatmosfera neutra (in

    modo da prevenire la formazione di ossidi) per indurre decomposizione

    della cementite in grafite. La grafite risulta disposta in forme a rosetta,

    circondate da una matrice perlitica o ferritico, a seconda della velocit di

    raffreddamento finale.

    Microstruttura simile a quella di una

    ghisa sferoidale, e questo spiega la

    relativa elevata resistenza e la buona

    duttilit o malleabilit di questa ghisa.

    Le applicazioni principali includono

    bielle, ingranaggi di trasmissione,

    supporti del differenziale, per lindustria

    automobilistica, e ancora flange,

    raccordi per tubi, e parti di valvole per

    lindustria pesante, come ad esempio

    quella ferroviaria o marina.

  • ACCIAI INOSSIDABILI (STAINLESS STEELS, INOX)

  • INOX FERRITICI %C < 0,1%

    %Cr 13-26%

    Elementi aggiuntivi: S,P (lavorabilit); Mo (corrosione)

    ELI (Extra Low Interstitials): tenori assai bassi di C e N e con aggiunte di Mo,

    capaci per questo di resistenze a corrosione paragonabili agli inox austenitici.

    (AISI 444, noto anche come lega 18-2 (18 %Cr, 2% Mo).

  • INOX MARTENSITICI

    %C 0,2-1,2%

    %Cr 13-18%

    Elementi aggiuntivi: S,P (lavorabilit);

  • Inox austenitici C
  • Acciai austero-ferritici (duplex)

    Cr = 18-28%; Ni= 4-6% e Mo 1,5-3%

  • Acciai inox indurenti per precipitazione

    (PH, Precipitation Hardening)

    A seconda della composizione e del tipo di trattamento termico, si possono avere

    acciai PH con struttura: Martensitica, Austenitica, Semi-austenitica (struttura 5-20%

    ferrite, una frazione martensitica e il resto austenite).

    Ai fini delle diverse strutture possibili essenziale il bilanciamento tra cromo

    (alfageno) e Ni (gammageno).

    Pi diffusi a matrice martensitica, di maggiore resistenza meccanica. Per questi acciai si

    usano di norma le sigle stabilite dai produttori. I PH prodotti dalla ANCO e indicati dalla

    sigla 17-4 PH (1.4542)

    X5CrNiCuNb16.4) ; Per questo acciaio viene inserito il rame, con tenori intorno al 3,5%.

    In altri acciai si possono trovare niobio e spesso titanio. Il trattamento termico a cui

    questi acciai vengono assoggettati dipendono dalla struttura di base.

    I PH martensitici si rinvengono intorno a 450 C, con formazione di particelle coerenti

    (intermetallici titanio-nichel oppure rame-nichel).

    I PH austenitici, di cui il 17-10 quello pi rappresentativo, viene indurito con aggiunte di

    fosforo oppure, con aggiunte di Ti o Nb. In questo caso si invecchia a temperature un

    po pi alte (intorno a 600 C) con formazione di Ni3Ti e Ni3Al.

    COMPOSIZIONE CHIMICA INDICATIVA 17-4 PH

    C S Nb Cu Mn Cr Ni Mo Si

    0.02 0.025 5xC 3.20 0.70 15.5 4.5 0.20 0.35

  • Lavorabilit (truciabilit) alle macchine utensili degli inox.

    Le lavorazioni per asportazione di truciolo prevedono luso di utensili con spigolo taglient che,

    premuto contro il pezzo, esercitano pressioni specifiche tali da rompere la struttura del materiale.

    Tre principali modalit di formazione del truciolo:

    1 truciolo continuo che scorre senza interruzioni e spesso provoca problemi

    di intralcio (materiali duttili);

    2 truciolo continuo con formazione tagliente di riporto con incollamento del

    materiale incrudito sul tagliente dellutensile. Il riporto periodicamente si distacca e

    si riforma, modificando la gometria dellutensile, comportando surriscaldamenti

    locali e cattiva finitura superficiale del pezzo;

    3 formazione di truciolo discontinuo che si allontana dalla zona di lavoro;

    tipico dei materiali fragili e dei materiali a lavorabilit migliorata.

  • produzione acciaio liquido

  • ALTOFORNO Flusso in controcorrente con CO e CO2 dalla

    combustione di aria preriscaldata. Il COKE

    brucia con formazione di CO2:

    C + O2 CO2 (fornisce il 56% del calore)

    Lanidride carbonica reagisce con leccesso di

    carbone:

    CO2 + C 2CO 170 kJ (24% del calore)

    Nella parte alta del forno la carica viene

    essiccata e preriscaldata; poi, man mano che

    scende allinterno del forno, laumento di

    temperatura fa s che il gas eserciti la sua

    azione riducente secondo le reazioni:

    3 Fe2O3+ CO 2 Fe3O4 + CO2

    Fe3O4+ CO 3 FeO + CO2

    FeO+ CO Fe + CO2

    PRODUZIONE 1500 TONNELLATE GHISA/g

  • Principali reazioni nellaffinazione :

    2(FeO)+1/2O2(g) = (Fe2O3)

    (Fe2O3) = 2(FeO)+[O]

    [Fe] + [O] = (FeO)

    [C] + [O] = CO(g)

    [Mn] + [O] = (MnO)

    [Mn] + (FeO) = (MnO) + [Fe]

    [Si] + 2[O] = (SiO2)

    2[P] + 5 [O] = (P2O5)

    [S] + (CaO) = (CaS) + [O]

    [S] + (MnO) = (MnS) + [O]

    [S] + (MgO) = (MgS) + [O]

    Le parentesi () si riferiscono ad

    elementi/composti disciolti nella scoria, le

    parentesi [] agli elementi disciolti nel bagno

    metallico. Tutte le reazioni di ossidazione

    sono esotermiche. L' incremento della

    temperatura nel convertitore favorisce la

    fusione dei rottami di ferro (introdotti

    insieme alla ghisa) e mantiene la scoria

    fusa.

    CONVERTITORE

    AFFINAZIONE GHISA-ACCIAIO

  • COLATA CONTINUA

  • LAMINAZIONE A CALDO ED A FREDDO.

  • IL CICLO A FORNO ELETTRICO (EAF)

    Al ciclo integrale, si affianca un

    secondo ciclo di produzione

    dell'acciaio che si basa sull'acciaieria

    elettrica e vede fondamentalmente

    nel rottame la propria materia prima.

    L'acciaieria elettrica si articola

    intorno a tre elementi impiantistici

    principali: il forno elettrico, il forno

    siviera, i dispositivi di solidificazione

    che possono essere la macchina di

    colata continua cos come la fossa di

    colata.

  • PRODUZIONE ACCIAI INOSSIDABILI

  • Processi produttivi degli acciai inossidabili. Elaborazione di acciai provenienti da cicli produttivi di base che partono

    rispettivamente da minerali ferrosi o da rottami. Nel ciclo da minerale, si

    parte dallaltoforno per la produzione della ghisa, si esegue una

    defosforazione e si opera con un convertitore con lancia di ossigeno per

    produrre lacciaio convenzionale, aggiungendo in questo caso leghe ferro-

    cromo e minerale di cromo. Si ottiene un acciaio di composizione

    prossima a quella voluta ad eccezione del carbonio ancora a tenori

    relativamente elevati. Di qui, due principali processi di elaborazione dellacciaio fuso:

    1. VOD (Vacuum Oxigen Decarburization) : ossidazione sotto vuoto dellacciaio fuso, con insufflaggio di ossigeno. Lallontanamento continuo

    dellossido di carbonio permette di scendere a tenori di carbonio

    dellordine di 0,015 % ed inferiori, senza avere parallelamente ossidazione

    del cromo.

    2. AOD (Argon Oxigen Decarburization): variante di funzionamento di un convertitore. Si insuffla una miscela di ossigeno e argon allo scopo di

    diluire lossido di carbonio che si sviluppa nella massa liquida. E

    possibile decarburare lacciaio fino a tenori molto bassi, senza ossidare

    sostanzialmente il cromo.

  • Gli inox sono tendenzialmente poco lavorabili alle macchine utensili

    rispetto agli acciai al carbonio, gli austenitici ancor meno dei

    ferritici e martensitici, per le seguenti ragioni:

    a) I carichi di rottura degli inox, anche allo stato addolcito, sono sensibilmente superiori

    di quelli degli acciai al carbonio nelle medesime condizioni;

    b) Il rapporto tra carico di rottura e carico di snervamento pi elevato negli inox che

    non negli acciai al carbonio nelle analoghe condizioni di ricottura;

    c) La tendenza allincrudimento per deformazione plastica a freddo maggiore per gli

    inox e questo comporta una maggior sollecitazione sul tagliente dellutensile;

    d) Gli acciai martensitici ad alto carbonio (AISI 440 A/B/C) contengono unalta frazione

    di carburi di cromo (assai duri) che provocano rapida usura degli utensili;

    e) La conducibilit termica degli inox, in special modo per gli austenitici, minore

    rispetto agli acciai al carbonio e questo comporta maggiori surriscaldamenti

    dellutensile;

    f) Il coefficiente di dilatazione termica degli austenitici superiore a quello degli acciai al

    carbonio e c maggior tendenza del pezzo a forzare sullutensile;

    g) Il truciolo prodotto risulta sovente continuo e di difficile spezzettamento.

  • Per particolari caratteristiche di purezza:

    VIM = Vacuum Induction Remelting, con forno a induzione sotto vuoto;

    VAR = Vacuum Arc Remelting, rifusione con forno ad arco sotto vuoto;

    EBM = Electron Beam Melting, con forno a fascio elettronico;

    EBR = Electron Beam Remelting, processo di rifusione a fascio elettronico;

    ESR = Electro Slag Remelting,

    ESR: processo di rifusione di lingotti di inox ottenuti in modo convenzionale,

    qualora si desiderino materiali a bassa densit di inclusioni non metalliche e

    di segregazioni. Il procedimento consiste nel rifondere il lingotto, utilizzato

    come elettrodo di un normale procedimento ad arco sommerso. La fusione

    avviene sotto protezione di una scoria basso fondente ed elettroconduttrice.

    Le gocce di acciaio fuso si affinano disponendosi nella sottostante

    lingottiera, cos da riformare goccia a goccia il nuovo lingotto.

  • ACCIAI INOX RISOLFORATI

  • Tab. 3 - DESIGNAZIONE CONVENZIONALE DELLALLUMINIO E

    DELLE LEGHE DI ALLUMINIO

    Principale elemento di lega Classe secondo la

    Alluminium Association

    Al ( 99,00 %)

    1 xxx

    Rame

    Manganese

    Silicio

    Magnesio

    Magnesio e Silicio

    Zinco

    Altri elementi

    Serie non usuale

    2 xxx

    3 xxx

    4 xxx

    5 xxx

    6 xxx

    7 xxx

    8 xxx

    9 xxx

    Leghe di alluminio: designazione

  • Tab. 4

    SIGLE DEGLI STATI METALLURGICI

    DELLALLUMINIO E DELLE LEGHE DI ALLUMINIO

    Sigla Strato metallurgico

    F Grezzo di lavorazione

    O Ricotto, ricristallizzato

    H xy (z) Incrudito

    H 1y (z) Incrudito

    H 2y (z) Incrudito e parzialmente ricotto

    H 3y (z) Incrudito e stabilizzato

    H x 9 (z)

    8 (z)

    6 (z)

    4 (z)

    2 (z)

    Extra-incrudimento

    Massimo incrudimento

    di incrudimento

    semi-incrudimento

    di incrudimento

    H xy (z) Grado di controllo della laminazione o combinazione

    di propriet meccaniche

    W (xxh) Temprato e invecchiato naturalmente (seguito dal

    tempo di invecchiamento)

    Tx (yy) Trattato termicamente

  • Tab. 5

    SIGLE DEGLI STATI METALLURGICI

    DELLALLUMINIO E DELLE LEGHE DI ALLUMINIO

    TRATTATO TERMICAMENTE

    Sigla

    Stato metallurgico

    T1 (yy)

    T2 (yy)

    T3 (yy)

    T4 (yy)

    T5 (yy)

    T6 (yy)

    T7 (yy)

    T8 (yy)

    T9 (yy)

    T10 (yy)

    Ricotto e invecchiato naturalmente

    Ricotto, incrudito e invecchiato naturalmente

    Temprato, incrudito e invecchiato naturalmente

    Temprato e invecchiato naturalmente

    Ricotto e invecchiato artificialmente

    Temprato e invecchiato artificialmente

    Temprato e stabilizzato per il controllo della

    crescita del grano

    Temprato, incrudito e invecchiato artificialmente

    Temprato, invecchiato artificialmente e incrudito

    Ricotto, incrudito e invecchiato artificialmente

    Tx (yy)

    Variazioni introdotte nelle condizioni usuali di

    lavorazione

  • Indurimento per precipitazione: Leghe SERIE 2000/6000/7000

  • Invecchiamento artificiale leghe di alluminio alto-resistenziali

  • Variazione della temperatura di invecchiamento artificiale

  • RAME. Per evitare l'infragilimento da H nel rame deossigenato, si aggiunge P.

    stando attenti ai tenori residui.

    As migliora R a T elevate

    Te migliora la lavorabilit

    2% Be trattabile termicamente

    OTTONI Mediamente contengono dal 10 al 45% Zn e con varie addizioni

    originano una vasta gamma di leghe.

    Ottoni Monofasici a fino al 37% Zn (in leghe binarie) + 1% Sn Lega Ammiragliato

    + 2% Al Ottone all'Alluminio

    + 1-2% Pb miglioramento lavorabilit

    RAME E SUE LEGHE

  • OTTONI a ROSSI.

    Sono gli ottoni a pi basso tenore di zinco ( dal 5 al 20 % ) , risultano

    facilmente lavorabili a freddo ( la lavorabilit decresce al crescere del

    tenore di Zn ) , hanno colore variabile dal rosso al giallo e una

    resistenza alla corrosione migliore degli altri ottoni essendo

    praticamente immuni ai problemi di dezincificazione e di season

    cracking , risultano per pi costosi a causa dellalto contenuto di rame

    .

    Materiale Composizion

    e

    Stato R kg / mm2 Rs kg / mm2 A %

    Dorato 95 Cu 5 Zn Ricotto 24 7.6 45

    Duro 38.5 34.5 5

    Commerciale 90 Cu 10 Zn Ricotto 26 8.3 45

    Duro 42 37 5

    Rosso 85 Cu 15 Zn Ricotto 28.5 9.7 46

    Duro 48 39 5

    Basso 80 Cu 20 Zn Ricotto 31.5 10.5 48

    Duro 51 40 7

  • OTTONI a GIALLI.

    Sono leghe contenenti dal 20 al 36 % di Zn ; accoppiano buone caratteristiche

    meccaniche a una ottima duttilit prestandosi per lavorazioni plastiche a

    freddo e con piccole aggiunte di piombo anche a quelle per asportazione di

    truciolo alle macchine utensili .

    Questi ottoni sono per soggetti a season cracking e dezincificazione ;

    problemi che vengono ridotti con piccole aggiunte di Sn ( 1 % ) o di Al ( 2 % )

    . Materiale Composizione Stato R kg / mm2 Rs kg / mm2 A %

    Cartridge 70 Cu 30 Zn Ricotto 34 11.5 57

    Duro 52.5 43.5 8

    Giallo 65 Cu 35 Zn Ricotto 34 11.5 57

    Duro 51 41.5 8

    Al piombo 65 Cu 34 Zn 1

    Pb

    Ricotto 34 11.5 54

    Duro 51 41.5 7

    Ammiragliato 71 Cu 28 Zn 1

    Sn

    Ricotto 36.5 11.5 65

    Duro 67 ----- 4

  • Materiale Composizione Stato R kg / mm2 Rs kg / mm2 A %

    Muntz 60 Cu 40 Zn Ricotto 37 14.5 45

    Semiduro 48.5 34.5 10

    Free-cutting 61.5 Cu 35.5 Zn

    3 Pb

    Ricotto 34 12.5 53

    Semiduro 40 31 25

    Navale 60 Cu 39 Zn 1

    Sn

    Ricotto 40 18.6 45

    Semiduro 55.2 39 20

    OTTONI a. Contengono dal 35 al 40 % di Zn e hanno di conseguenza una struttura a

    temperatura ambiente di tipo bifasico . Sono lavorabili a caldo quando , al di sopra

    dei 460 C e mostrano una suscettibilit maggiore degli ottoni a alla dezincificazione

    Fra i pi usati il Muntz ( 60 Cu 40 Zn ) che accoppia elevata resistenza e

    lavorabilit a caldo e , il Navale ( 60 Cu 39 Zn 1 Sn ) ottimo per la resistenza a

    corrosione in ambiente marino .

  • BRONZI

    BRONZI AL FOSFORO.

    Contengono dall1 al 12 % di stagno e mostrano caratteristiche meccaniche e

    durezza superiori a quelle del rame accoppiate unottima resistenza alla corrosione in

    ambiente marino ; presentano inoltre una migliore resistenza allusura e quindi alla

    corrosione erosione e una maggiore opposizione al biofouling .

    Caratteristiche meccaniche :

    Materiale Composiz. Stato R kg / mm2 Rs kg / mm2 A %

    C50500 98.7 Cu 1.3

    Sn

    Ricotto 27.6 7.6 47

    Duro 42 41.4 5

    C51000 94.8 Cu 5

    Sn 0.2 P

    Ricotto 34 14 58

    Duro 56 51.5 10

    C52100 92 Cu 8 Sn Ricotto 40 --- 65

    Duro 64 49.5 10

    C52400 90 Cu 10

    Sn

    Ricotto 45.5 --- 68

    Duro 69 --- 13

  • BRONZI AL SILICIO.

    In queste leghe commerciali il tenore di silicio varia dall1.5 al 3 % e in

    genere aggiunto un terzo elemento di lega come ferro , manganese , zinco

    o stagno in quantit fra lo 0.25 e l1.25 % . I bronzi al silicio mostrano

    caratteristiche meccaniche e resistenza alla corrosione buone e crescenti al

    crescere degli elementi di lega mentre la lavorabilit decresce allaumentare

    degli alligati. Essendo , per i tenori di silicio usati , presente una sola fase su

    questi bronzi non sono possibili trattamenti termici di rafforzamento che pu

    essere ottenuto solo per deformazione plastica a freddo . Fra i molti usi di

    questi materiali segnaliamo quelli in apparecchiature chimiche resistenti alla

    corrosione , in scambiatori e parti di valvole o pompe

    Materiale Composiz. Stato R kg / mm2 Rs kg / mm2 A %

    C65100 98.5 Cu

    1.5 Si

    Ricotto 27.5 10.5 50

    Duro 48.5 38 12

    C65500 97 Cu 3 Si Ricotto 40 15 60

    Duro 63.5 38 22

  • BRONZI ALLALLUMINIO. Sono leghe rame alluminio apprezzate ed usate per le loro ottime caratteristiche

    meccaniche , di resistenza allusura e allossidazione a caldo e di resistenza alla

    corrosione . Questultima in particolare dovuta alla formazione superficiale di un

    sottile strato protettivo di allumina che se anche asportato si riforma quasi

    istantaneamente .

    I cuproallumini commerciali possono esibire microstrutture diverse variando il

    tenore di alluminio e dosando altri opportuni elementi di lega possibile ottenere

    molti tipi di cuproallumini che per semplicit classificheremo come :

    Cuproallumini binari monofasici

    Cuproallumini binari bifasici

    Cuproallumini complessi monofasici

    Cuproallumini complessi polifasici

    Gli usi dei cuproallumini sono molti e in molti campi ; per quanto riguarda

    quelli tipici dellindustria chimica possiamo ricordare gli impieghi per serbatoi o

    apparecchiature in contatto con soluzioni acide o saline , per tubi e piastre di

    scambiatori o condensatori , per evaporatori , parti di pompe o valvole e tubature

    in genere anche in ambiente marino .

  • TITANIO E SUE LEGHE INDUSTRIALI

    Il Titanio esibisce unottima resistenza a creep ed alla corrosione in ambiente

    ossidante, in corrispondenza

    Di buoni livelli resistenziali e con peso specifico molto inferiore a quello

    dellacciaio (circa 4,5 g/cm3).

    Le nuove tecniche di produzione ne hanno diminuito il costo, rendendolo pi

    competitivo.

    Il Titanio puro polimorfo ed esibisce 2 strutture cristallografiche:

    1. TITANIO a , reticolo esagonale compatto, stabile fino a 880 C;

    2. TITANIO , reticolo cubico corpo centrato, stabile per T> 880 C

    Il Titanio a T>500 C tende ad assorbire ossigeno e azoto e idrogeno e reagisce

    con il

    Carbonio. E quindi necessario predisporre adeguata protezione. Ottima

    resistenza a corrosione e notevoli applicazioni nellindustria chimica. Ottime

    RESISTENZE SPECIFICHE e applicazioni nellindustria aerospaziale.

    Le leghe industriali utilizzano elementi di lega che possono alzare o abbassare

    la temperatura di trasformazione polimorfica --- a e dare un contributo di

    rafforzamento per soluzione solida.

  • Elementi stabilizzanti la fase a Al, O, N

    Elementi stabilizzanti la fase V, Mn, Cr, Fe, Nb, Ta

    In base alla struttura stabile a temperatura ambiente, si distinguono in:

    LEGHE a Struttura titanio puro. Impiegate allo stato ricotto, hanno eccellenti propriet meccaniche dalle basse temperature fino a 550 C.

    Sono duttili e facilmente saldabili.

    LEGHE - struttura cubico corpo centrato. Poco usate.

    LEGHE a + a struttura bifasica. Possono indurirsi per tempra e

    invecchiamento

    Tipo struttura %Al %V %Altri R Rs0.2 Impieghi

    a 5 - Sn=2,5 900 850 App. industria chimica

    a + Mn =8 900 800 Aeronautica

    T -250-350 C

    a + 6 4 950 850 Aeronautica

    T -250-350 C

  • MAGNESIO E SUE LEGHE

    Il magnesio il pi leggero tra i metalli da costruzione di interesse industriale

    (peso specifico

    1,74 g/cm3, cio 2/3 di quello dellalluminio). Le caratteristiche meccaniche sono

    comunque mediocri e si sono sviluppate quindi opportune leghe. Ha una

    struttura esagonale compatta ed quindi poco deformabile a temperatura

    ambiente, tanto che si producono componenti per lo pi per fusione seguita

    dopo raffreddamento da lavorazione a caldo. Si sono messe a punto

    principalmente leghe MAGNESIO-ALLUMINIO, MAGNESIO-ZINCO,

    MAGNESIO-Al-Zn.

    Sigla UNI %Al %Mn %Zn stato R R0,2 A% Applicazioni

    MgAl8,5ZnMn 8,25 0,25 0,65 getto 137 78 2 getti leggeri

    TA 235 118 3

    MgZn5,5Zr 5,5 +Zr0,7% estruso 294 216 5 buone res,

    meccaniche

  • SUPERLEGHE PER ALTE TEMPERATURE

    Le superleghe offrono eccezionali combinazioni di propriet. In linea di massima possono classificarsi

    sulla base dei principali elementi leganti:

    1. Leghe a base NICHEL (INCONEL, NIMONIC, HASTELLOY ecc.)

    2. Leghe a base cobalto (STELLITI)

    3. Leghe a base metalli refrattari (cromo, vanadio, molibdeno, niobio).

    Per una lega resistente ad alta temperatura si pu pensare come prima cosa di impiegare un metallo

    base con elevato punto di fusione, in lega con elementi in grado di fornire un rafforzamento per

    dispersione stabile ad altissima temperatura (precipitati per invecchiamento artificiale o immissione

    di particelle dure e stabili per metallurgia delle polveri PM).

    LEGHE BASE NICHEL. Queste leghe sono molto impiegate per palettature di turbine a gas e in molte applicazioni dellindustria

    chimica e petrolchimica. Hanno grande resistenza in ambienti corrosivi (ad eccezione di quelli

    contenenti zolfo) fino a temp. Di 1200-1300 C e ottima resistenza a CREEP. Le LEGHE INCONEL

    contengono cromo intorno al 15 % e alcuni tipi Ti e Al (INCONEL 700) per precipitazione indurente

    e maggiore resistenza a creep.

    %Cr %C %Fe %Al %Ti %Altri

    INCONEL 600 15,8 0,04 7,2 - - - X-750 15,0 0,04 6,7 0,8 2,5 Nb=0,85

    NIMONIC 115 15,5 0,15 1,0 5,0 4,0 -

    HASTELLOY C-22 22,0 0,010 3 W=3,0 ; Mo=13 ; Co=3

  • Esercitazione di metallografia

    Osservazione e studio dei costituenti strutturali e della microstruttura dei

    materiali metallici.

    Finalit principali:

    Valutazione degli effetti sulla microstruttura di trattamenti termici, termochimici, termomeccanici e di deformazioni plastiche a caldo o a freddo;

    Individuazione di difetti quali microvuoti, inclusioni non metalliche (ossidi,

    solfuri) o cricche;

    studio della correlazione fra microstruttura e caratteristiche meccaniche.

    Possiamo dividere lindagine metallografica in due branche principali:

    la Macrografia, cio losservazione a basso ingrandimento (1x-10x);

    la Micrografia, ovvero losservazione ad ingradimenti pi elevati (da 50x a

    1000x, per quanto riguarda il microscopio ottico)

  • Esercitazione di metallografia

    Scelta e prelievo del campione

  • Esercitazione di metallografia

    Inglobamento

    Si utilizzano solitamente resine acriliche termoindurenti che scaldate a

    temperature dellordine dei 150 C e portate in pressione danno origine ad una

    reazione di polimerizzazione.

    In questo modo si riesce a creare una matrice plastica che ingloba il campione e lo

    rende pi maneggevole per le successive operazioni di lucidatura e attacco chimico,

    specie se di piccole dimensioni.

  • Esercitazione di metallografia

    Levigatura e Lucidatura

    Si utilizzano carte abrasive al carburo di silicio.

    Si parte da carte di granulometria elevata in modo da sgrossare il campione,

    successivamente si utilizzano carte sempre pi fini, in modo da diminuire sempre

    pi le dimensioni dei solchi lasciati dalle carte.

    La fase finale consiste nella lucidatura a specchio della superficie interessata

    tramite lutilizzo di un panno su cui depositata della pasta formata da cristalli di

    diamante di dimensioni micrometriche.

  • Esercitazione di metallografia

    MICROSCOPIO OTTICO

  • Esercitazione di metallografia

    Attacco Metallografico e Osservazione al Microscopio Ottico

    Lattacco metallografico

    utilizza reagenti chimici

    capaci di aggredire in modo

    differenziato le diverse

    strutture del metallo:

    bordi di grano;

    fasi diverse;

    superfici di separazione fra

    fasi diverse;

    inclusioni;

    precipitati;

  • LEGA 6061 BARRA LAMINATA A FREDDO

  • PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI

    Ferrite:

    grani poligonali di

    forma tondeggiante;

    aspetto chiaro;

    non sembra attaccata

    ad ingrandimenti non

    troppo elevati.

  • PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI

    Austenite:

    grani poligonali

    maggiormente squadrati

    rispetto a quelli della

    ferrite;

    presenza di piani

    geminati;

    evidenziabile in acciai

    inox austenitici, non

    una fase stabile a

    temperatura ambiente.

  • PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI Perlite:

    si presenta in noduli

    non omogenei formate da

    laminette alternate di

    ferrite e cementite;

    Negli acciai

    difficilmente

    distinguibile anche con

    lausilio del MO, pi

    evidente nelle ghise;

    Negli acciai ipo- i

    noduli di perlite sono

    circondati da grani di

    ferrite; in quelli iper- da

    placche di cementite.

  • PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI

    Martensite:

    presenta aspetti

    differenti a seconda delle

    tipologie di acciai e di

    raffreddamento;

    In generale si presenta

    in forme aciculari: cio

    ad aghetti e a placchette.

  • Martensite

    Rinvenuta (Sorbite):

    E la struttura tipica

    degli acciai bonificati;

    costituita da ferrite

    aciculare e carburi

    dispersi;

    le dimensioni dei

    carburi sono troppo

    piccole per essere risolte

    al MO.

    PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI

  • Ferrite-Perlite:

    struttura tipica degli

    acciai ipoeutettoidici

    normalizzati;

    costituita da noduli di

    perlite immersi in una

    matrice ferritica;

    il MO non in grado

    di risolvere la struttura

    delle lamelle di perlite,

    che appaiono quindi

    come grani

    uniformemente scuri.

    PRINCIPALI STRUTTURE METALLOGRAFICHE

    DEGLI ACCIAI

  • ACCIAIO INOX FERRITICO AISI 430

    Sezione trasversale Sezione longitudinale

  • Sez.trasv. Sez.long.

    8 mm, AISI 430FR (attacco Kallings 2)

  • Sez.trasv. Sez.long.

    AISI 416 (attacco Kallings 2)

  • AISI 440 C - Matrice martensitica con presenza di carburi

    primari e secondari