8 Strutture del terziario Centro direzionale - Uffici Practice PDF/CDR2006... · Vi sono poi ancora...

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Offerte Dedicate 8 Strutture del terziario Centro direzionale - Uffici Redazione: Progettazione e Offerte Dedicate Responsabile: Ing. Gianpaolo Monti Autori: Gianni Pezzotta, Ing. Gianpaolo Monti. Realizzazione Grafica: Studio dal Verme Tenti Stampa: MODERNA Srl Tecnologie avanzate, automazione e controllo di edificio destinato a uffici pubblici e privati.

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Offerte Dedicate

8 Strutture del terziario

Centro direzionale - Uffici

Redazione:

Progettazione e Offerte Dedicate Responsabile: Ing. Gianpaolo MontiAutori: Gianni Pezzotta, Ing. Gianpaolo Monti.

Realizzazione Grafica: Studio dal Verme Tenti Stampa: MODERNA Srl

Tecnologie avanzate, automazione e controllo di edificio destinato a uffici pubblici e privati.

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� CDR2006

Premessa

L’ottavo documento della collana “Offerte Dedicate” ha lo scopo di fornire informazioni che pos-sano costituire una guida per progettisti, installatori e committenti nell’affrontare le problematiche degli impianti elettrici da progettare e realizzare in strutture del terziario destinate ad uffici.

Le soluzioni progettuali proposte si differenziano in funzione del tipo di struttura edile che potreb-be presentarsi quale, ad esempio, piani uffici “open space” con o senza pareti mobili, con o senza controsoffitti, con pavimenti tradizionali o flottanti.

Il fascIcolo cDR�006/f

Questo fascicolo rappresenta una guida introduttiva e di sintesi di quanto è contenuto nel dvd CDR2006/DVD.

Il DvD cDR�006/DvD

Disponibile su richiesta e distribuito in occasione di ns. seminari ed incontri tecnici, è strutturato per navigare in modo intuitivo tra i diversi argomenti qui elencati sommariamente:- Descrizioni introduttive degli impianti tecnologici e speciali (Sistema Automazione SCS di BTicino, Cablaggio Strutturato, Distribuzione energia,…...)- Brevi cenni su norme e leggi specifici per le strutture adibite ad uffici- Il progetto degli impianti elettrici in un palazzo di 9 piani più due interrati adibito a Centro Direzionale - La valutazione economica dei prodotti Bticino previsti a progetto

Sono inoltre rese disponibili le planimetrie dei piani in Tiplan 3.3 e gli schemi dei quadri elettrici in Tisystem 5.1, softwares questi di Bticino, installabili anche dal dvd stesso.

Il progetto per gli impianti elettrici per il Centro Direzionale, incluso nel dvd, comprende: Relazione Tecnica Progetto degli impianti elettrici valorizzazione economica

Nella Relazione Tecnica ssono descritte le soluzioni proposte sia per tipologia di impianto sia per osservanza alle prescrizioni normative; vi sono indicati inoltre i criteri che hanno portato a determinate scelte, spesso volti a garantire soprattutto impianti flessibili e funzionali, durevoli nel tempo.

Il Progetto include le planimetrie dei piani realizzati con il software Tiplan 3.3, sulle quali è ripor-tata la disposizione dei componenti elettrici previsti, gli schemi ed il dimensionamento dei quadri elettrici (software Tisystem 5.1) da realizzare per la distribuzione in bassa tensione.

Nella valorizzazione economica vi si trovano elenchi del materiale e prezzi lordi a listino, senza IVA, dei componenti elettrici previsti a progetto, distinti per zona o piano in modo da consentire di formulare stime di massima sull’incidenza degli impianti elettrici in una struttura da realizzare o da ristrutturare.

PREMESSA

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�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

�INDICE

Indice degli argomenti

Pag. n°

1 analisi esigenziale 4

� Impianti elettrici e sistemi in un centro direzionale 10

• Automazione e controllo: il sistema MY HOME 14• Cablaggio strutturato: il sistema BTNET 16• Sistemi di sicurezza:

• Illuminazione di sicurezza• Il videocontrollo• Rilevazione incendi

20

• Distribuzione, controllo energia, canalizzazioni 23

� Essenzialità del progetto e cenni normativi �6

• DM 22/02/06 regola tecnica di prevenzione incendi nelle strutture adibite a uffici 30• Norma CEI 64-8/7 Sez. 751 ambienti a maggior rischio in caso d’incendio 31• Norme e Leggi per il superamento delle barriere architettoniche 32• Riepilogo norme e leggi 34

4 scelte progettuali per un centro direzionale �6

Pia

no

Pri

mo

• Ristrutturazione di “open space” con soffitto e pavimento tradizionali• Tav. 4.2 progetto impianti elettrici• Schema QE6: quadro elettrico Piano Primo• Dis. FD1: quadro di permutazione Piano Primo

42

Pia

no

Se

con

do • Open space con pareti mobili attrezzabili, controsoffitto a doghe

e pavimento flottante (piano tipo 2°, 4°,5°,6°,7° e 8°)• Tav. 4.3a progetto impianti elettrici• Tav. 4.3b impianto pavimento flottante• Schema QE7: Quadro elettrico Piano Secondo• Dis. FD2: Quadro di permutazione Piano Primo

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�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

ANALISI ESIGENZIALE

L’evoluzione del mondo del lavoro negli ultimi anni ci ha fatto assistere, soprattutto nel “vecchio continente”, ad uno spostamento dei centri produttivi verso i paesi in forte espansione con grande potenzialità di manodopera e, invece, ad una concentrazione dei poli direttivi, di queste stesse realtà, che restano ancorati alle aree geografiche originarie e spesso collocati in realtà urbane o suburbane agevoli dal punto di vista dei trasporti.E’ uso ormai comune definire questi centri come “direzionali” proprio perché adatti ad ospitare le direzioni di piccole/grandi società con tutto l’apparato tecnologico necessario per espletare la loro funzione di amministrazione, controllo, comunicazione, direzione commerciale ed anche di sviluppo di nuove idee progettuali che prenderanno poi forma presso le realtà produttive.

Analisi esigenziale centri direzionali

DEscRIzIonE DElla TIPologIa DEll'ImmobIlE

Non vi è una tipologia di immobile esteriormente perfettamente definita come può essere un hotel o un ospedale, spesso infatti i centri direzionali sono situati in prestigiosi palazzi d’epoca o in strutture estremamente moderne, o ancora in strutture architettoniche polivalenti di cui il centro direzionale ne occupa solo una parte.Definito quanto sopra va però osservato che, pressoché indipendentemente dalla dimensione, la struttura architettonica interna presenta le medesime caratteristiche: • Reception • Uffici di segreteria • Uffici polivalenti • Uffici direzionali • Sale riunione • Vani tecnici

In base a questa segmentazione emergono immediatamente quelle che sono le esigenze degli utenti e quelle che sono le infrastrutture tecnologiche di risposta alle loro esigenze.

PREmEssa

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EsIgEnzE DEglI uTEnTI

I soggetti coinvoltiCome già osservato dalla segmentazione della struttura architettonica emergono anche molteplici soggetti fruitori con esigenze diversificate: - Centralinisti - Security - Segretarie - Funzionari commerciali - Funzionari tecnici - Funzionari di supporto (logistica) - Funzionari di amministrazione e finanza - Dirigenti/direttori

Per ciascuno di questi soggetti sono identificabili delle esigenze preponderanti che richiedono risposte tecnologiche adeguate.

utente esigenze sistema tecnologico

centralinista • comunicazione • cablaggio strutturato

segretaria • comunicazione• security• comfort

• cablaggio strutturato• antintrusione, controllo

accessi videocontrollo• automazione

Funzionario commerciale • comunicazione • cablaggio strutturato

Funzionario tecnico • comunicazione• security• comfort

• cablaggio strutturato• antintrusione, controllo

accessi videocontrollo• automazione

Funzionario di supporto • comunicazione• comfort

• cablaggio strutturato• automazione

Funzionario di amministrazione • comunicazione• security• comfort

• cablaggio strutturato• antintrusione, controllo

accessi videocontrollo• automazione

Dirigenti / direttori • comunicazione• security• comfort

• cablaggio strutturato• antintrusione, controllo

accessi videocontrollo• automazione

Identificazione delle esigenze dei soggetti coinvoltiNella tabella qui sotto riportata vengono identificati, per ogni soggetto, le esigenze tecnologiche e i sistemi tecnologici di risposta.

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�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Vi sono poi ancora tre sistemi tecnologici che sono ascrivibili alle esigenze della struttura nel suo complesso più che ad un utente specifico.Tali sistemi sono: - antincendio - diffusione sonora (per uso sonorizzazione ambientale o messaggistica) - Distribuzione elettrica

Come si può notare da tabella 1 emerge che vi è un sistema tecnologico comune a tutte le esi-genze: il cablaggio strutturato, cioè la possibilità di rendere fruibili in ogni punto della struttura i servizi di telefonia e dati e immagini. Peculiarità infatti di un centro direzionale moderno è quello di comunicare in tutto il mondo in voce, dati, ed immagini, basta pensare all’utilizzo sempre più importante delle videoconferenze.Lo stesso discorso vale per la distribuzione elettrica che deve essere flessibile e “sicura” infatti il cuore di un centro direzionale è come abbiamo visto la capacità di processare e inviare dati ma tali dati sono elaborati e inviati da macchine distribuite fisicamente nella struttura architettonica e connesse in rete che necessitano di alimentazione elettrica.Ecco allora che il sistema elettrico deve essere flessibile, per raggiungerle tutte, e affidabile cioè deve garantire, con estrema continuità (tempo di interruzione inferiore a 0,1s) l’alimentazione degli apparati più importanti.Una particolare nota va spesa sul comfort: esso è un prerequisito per quelle aree funzionali del-l’edificio dove le persone passano molte ore in una posizione “quasi costretta”, per esempio un ufficio tecnico, l’amministrazione, o ancora la segreteria o anche l’ufficio dirigenziale dove oltre al comfort va anche curata l’immagine.

ANALISI ESIGENZIALE

I sIsTEmI TEcnologIcI

sistema a bus scs automazioneIl sistema SCS AUTOMAZIONE, come tutti i sistemi a bus, è caratterizzato da dispositivi intelligenti (comandi e attuatori) collegati fra loro mediante una linea di segnale (bus) dedicata sia allo scambio delle informazioni che al trasporto della tensione di alimentazione Ogni dispositivo connesso al sistema è dotato di circuito di interfaccia e di una propria intelligenza per mezzo dei quali il disposi-tivo è in grado di riconoscere l’informazione a lui destinata ed elaborarla per realizzare la funzione desiderata. Dal punto di vista fisico e funzionale i dispositivi a bus non si differenziano dai dispositivi tradizionali: l’utente, ad esempio, per accendere una lampada, dovrà agire, come nel caso degli interruttori tradizionali, su un tasto. Alla pressione del tasto un segnale digitale verrà inviato all’attua-tore che controlla il carico consentendo l’accensione, la regolazione o lo spegnimento dello stesso. Questa caratteristica evidenzia la semplicità di fruizione della tecnologia proposta. Affinché attuatori e comandi comunichino correttamente tra loro è necessario eseguire l’operazione denominata di configurazione. Tramite la configurazione i dispositivi ricevono informazioni base quali l’indirizzo che li identifica, con chi comunicare e quali funzioni svolgere. Ciò permette di avere un impianto molto flessibile: in qualsiasi momento è possibile modificare la sua funzionalità semplice-mente variando la programmazione dei dispositivi o aggiungendone dei nuovi. Un altro vantaggio che deriva da questa caratteristica è costituito dai bassi costi di manutenzione: in caso di malfunzio-namento di un componente basta effettuarne la sostituzione con un analogo, posizionando gli stessi configuratori nelle stesse porte di quello guasto e il componente, una volta collegato elettricamente, è già pronto per funzionare. I dispositivi, invece, con programmazione software delle funzioni richie-dono un’operazione eseguita da PC per caricarne la configurazione.

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� CDR2006

Un altro aspetto fondamentale è la sicurezza: l’impianto bus funziona con una tensione continua di 27V, cioè è alimentato a bassissima tensione di sicurezza, e ciò comporta il fatto che tutti i punti di comando su cui agiscono gli utenti sono punti elettricamente sicuri. Questa caratteristica comporta anche una diminuzione dell’inquinamento elettromagnetico, soprattutto nel momento in cui si sce-gliesse di cablare i punti di comando con il bus e di collocare gli attuatori in quadro.Le funzionalità impiantistiche che si vogliono realizzare con questo sistema sono:

- Le applicazioni standard, costituite principalmente dal comando e controllo (dimmerizzazione) della luce e di punti presa comandati- L’automazione degli azionamenti motorizzati

applicazioni standardOltre all’accensione e alla dimmerizzazione dei punti luce e al comando di prese, si possono rea-lizzare funzioni impiantistiche particolari che soddisfano specifiche esigenze:

- Comando e controllo della luce tramite telecomando e ricevitore IR: ciò permette di eseguire questo tipo di operazione da qualsiasi posizione soprattutto all’interno di sale riunioni di prestigio senza essere in diretto contatto con il punto di comando.- Comando e controllo della luce tramite centralina scenari, che permette di agire contemporanea- mente su più punti luce con la pressione di un singolo tasto e quindi di creare particolari scenari illuminotecnici a seconda della situazione. Ad esempio è possibile creare uno scenario “presenta- zione” in una sala riunioni. - Interfaccia RS-232: permette la connessione del bus ad un computer con il quale è possibile realizzare la supervisione e il comando dello stato dei dispositivi automazione dalla postazione di presidio. - Comando della luce nelle parti comuni (ad es. nei bagni ad uso collettivo, nei corridoi, etc) mediante un interruttore ad infrarossi passivi che rileva il movimento delle persone e accende e spegne automaticamente la luce. Questa soluzione permette significativi risparmi energetici.

automazione azionamenti motorizzatiOltre al comando locale degli azionamenti motorizzati si possono realizzare le seguenti funzioni impiantistiche:

- Comando generale di salita e discesa (ad es. sala riunioni). Permette di agire simultaneamente su tutti gli azionamenti motorizzati con la pressione di un singolo tasto.- Interfaccia RS-232: permette la connessione del bus ad un computer con il quale è possibile rea- lizzare la supervisione e il comando dello stato dei dispositivi automazione relativi agli aziona- menti motorizzati dalla postazione di presidio (ciò è interessante per comandare contempora- neamente gli azionamenti motorizzati delle parti comuni).

Esigenze soddisfatteIn primo luogo è soddisfatto il comfort fruitivo di tutti i soggetti utenti, consentendo personaliz-zazioni a secondo dei luoghi e garantendo un ottimale compromesso fra le esigenze di comfort illuminotecnico e risparmio energetico.

sistema di videocontrolloIl sistema di videocontrollo è impiegato per il controllo delle parti comuni di edificio, riporta al punto di presidio, ed è espressamente dedicato alla sicurezza di luoghi destinati a custodire dati sensibili.

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�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

ANALISI ESIGENZIALE

sistema di cablaggio strutturatoRealizzare un cablaggio strutturato significa attrezzare la struttura con un sistema di cavi ed ele-menti di connessione tali da garantire la comunicazione tra tutti gli apparati di informazione.In un centro direzionale viene realizzato per implementare i seguenti sistemi: - Impianto telefonico - Rete informatica locale (LAN), ad esempio per i PC degli uffici amministrativi - Rete informatica per l’eventuale diagnostica centralizzata di impianti produttivi funzio- nanti in altri paesi.

Questo sistema realizza una infrastruttura di cavi e apparati di connessione che potrà essere utilizzata come piattaforma comune per distribuire i servizi precedentemente indicati in tutti quei locali dove è stata prevista almeno una presa del tipo RJ45. Ad esempio le linee dati e telefono vengono distribuite in ogni ufficio con un cablaggio struttu-rato che viene gestito in un apposito armadio di piano e termina in prossimità di ogni scrivania con una o più prese RJ45. Ciò permette di collegare qualunque apparato comunicante in rete con qualunque punto della rete sia interna che esterna (intranet – Internet)

Esigenze soddisfatte - Flessibilità È possibile riconfigurare i sistemi distribuiti con il cablaggio strutturato in qualsiasi momento con una semplice operazione (detta permutazione) eseguita a livello di quadro di zona (o di piano) o di quadro generale. Ad esempio, nel caso in cui si renda necessario, è possibile portare un particolare servizio (ad esempio videoconferenza in locali, dove non era previsto ma dove sono già state esistenti postazioni con RJ45, mediante una semplice permutazione nel quadro di cablaggio strutturato.

sistema di distribuzione energiaIl sistema di distribuzione energia è forse il sistema più ”nascosto” ma ricopre un ruolo di estrema importanza: infatti se si può paragonare il cablaggio strutturato al cervello del centro direzionale, la distribuzione ne è il cuore.Le informazioni sono residenti e vengono elaborate da computer che devono essere alimentati e tale alimentazione deve garantire una notevole continuità di servizio: ecco quindi la necessità di prevedere sistemi di energia “normale” e di “continuità assoluta” con tempi di intervento inferiori a 10 ms pena, la perdita dei dati in elaborazione.Altro aspetto fondamentale sono i disturbi armonici generati dai sistemi di alimentazione elettro-nica dei computer che portano a dimensionare con particolare attenzione interruttori, protezioni differenziali e condutture.Particolare cura deve anche essere posta nella scelta delle vie cavi che devono garantire flessibi-lità e implementabilità in modo da poter approntare postazioni di lavoro dove richieste nel minor tempo possibile privilegiando la distribuzione più conveniente: sottopavimento, in controsoffitto, a parete.A secondo della struttura architettonica si può scegliere il sistema di vie cavo più conveniente: 1. Canale metallico in controsoffitto per strutture dove questo sia agibile 2. Canale a pavimento per strutture dove questo sia agibile 3. Canale estetico a parete 4. Soluzioni miste fra le precedentiCaratteristica peculiare dei 4 sistemi di cui sopra è quella di consentire la distribuzione dei cavi di potenza e di segnale (vedi cablaggio strutturato) permettendo derivazioni dove richiesto garan-tendo la separazione dei servizi, la corrispondenza normativa al luogo di installazione e consen-tendo, soprattutto per il punto 3, l’attrezzabilità con gli apparecchi elettrici e di distribuzione dati da serie civile garantendo un impatto estetico gradevole e una elevata funzionalità operativa.

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11STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Impianti elettrici e sistemi in un centro direzionale

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

Nelle strutture del terziario, come del resto in ogni struttura attuale e complessa, sono sempre più presenti contemporaneamente i “sistemi”, realizzati mediante le moderne tecnologie, in grado di soddisfare esigenze, oggi irrinunciabili, di comfort, sicurezza e risparmio. I sistemi, che possia-mo schematizzare in tre definizioni principali, Impianti, Sicurezza e Comunicazione, comprendono a loro volta sottosistemi costituiti dai singoli componenti (sensori, terminali, attuatori, apparati, utilizzatori, …) in grado di comunicare tra loro, nello stesso “sistema” ed anche, tramite un’efficace integrazione, con i componenti appartenenti ad altri sistemi.

Sistemi e Impianti

IMPIANTI

ELETTRICI

MECCANICI

ComandiPrese

Utilizzatori

SICUREZZA

ALLARMI

CONTROLLO ACCESSI

SensoriAttuatoriLettori

Telecamere

RIL. FUMI

COMUNICAZIONE

FONIA

TV

ApparatiConnettori

DATI

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Questa complessità impiantistica richiede di procedere nella progettazione elettrica coordinandosi con le altre discipline definendo fin dalle stesure preliminari l’insieme delle infrastrutture e degli impianti di cui l’edificio dovrà essere dotato.

La tabella seguente rappresenta un elenco indicativo di questo insieme suddiviso nei tre sistemi principali.

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InfRasTRuTTuRE ED ImPIanTI In un TERzIaRIo

ImPIanTI ElETTRIcI/mEccanIcI ED InfRasTRuTTuRE

distribuzione in BT (contatore)

distribuzione BT con cabina di trasformazione dell'utente

gruppo elettrogeno

gruppo di continuità

motopompa diesel antincendio

centrale termica

centrale CDZ

centrale idrica

elevatori

bar/zona ristorazione

zona di cottura

uffici tradizionali

piano open space

servizi

sale riunioni

auditorium

autorimessa

ingresso/reception/scale

aspirazione polveri centralizzata

ImPIanTI PER la sIcuREzza

videocontrollo

antintrusione

controllo accessi

allarmi tecnologici

rilevazione fumo/incendio

illuminazione di sicurezza

diffusione sonora

ImPIanTI PER la comunIcazIonE

telefonia

trasmissione dati

TV terrestre e satellitare

cablaggio strutturato

diffusione sonora

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1�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Altrettanto importante e fondamentale è definire le dotazioni impiantistiche negli uffici, della postazione di lavoro in particolare ed in altre zone di lavoro. Gli impianti, i materiali i singoli prodotti dovranno essere tali da soddisfare le esigenze in fatto di Prestazioni, Comfort e Sicurezza e, nello stesso tempo, costituire un sistema volto a facilitare le procedure di gestione dell’intera struttura, consentire risparmi energetici e garantire la sicurezza di beni e persone.

DoTazIonI ImPIanTIsTIcHE nEglI uffIcIprese per prelievo energiaSPD terminali (protezione da sovratensioni)connettori RJ per trasmissione daticonnettori RJ per telefoniatorrette portapparecchi a scomparsa (pavimento flottante)torrette portapparecchi a pavimento (pavimento tradizionale)canale per sottopavimento tradizionalecanale per pavimenti flottantitubazioni sottotracciaminicolonne a pavimentocolonne ad altezza variabile attrezzatecanale da tavolo attrezzatocanale per distribuzione ed illuminazionecorpi illuminanti a soffittocorpi illuminanti per controsoffittodiffusori Grigliati, Batwing, Dark Lightcomandi luce locali comandi luci centralizzati (centralina scenari)illuminazione di sicurezzarilevatori di fumo

Infine gli impianti speciali, i componenti necessari alla supervisione ed i softwares dedicati che consentono il controllo e la gestione di impianti e degli utilizzatori presenti nella struttura. Possono riguardare il controllo e la gestione delle luci e delle serrande motorizzate, il controllo degli accessi, il videocontrollo delle aree, la gestione del clima, la supervisione sia degli impianti tecnologici che della rete di distribuzione di energia.

suPERvIsIonE gestione accessigestione/controllo allarmiautomazione luciautomazione serrandegestione climatizzazione degli ambientimonitoraggio distribuzione elettricagestione/controllo impianti tecnologicivideocontrollogestione e controllo remoto

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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auTomazIonE E conTRollo

Il sistema my HomE

My Home è un sistema di automazione basato su un protocollo proprietario (SCS) che permette di integrare in un unico bus digitale tutte le funzioni proprie dei sistemi di gestione dei circuiti energia (elettrica e termica) e dei sistemi di sicurezza (antintrusione).My Home è caratterizzato da dispositivi intelligenti collegati fra loro mediante una linea di segnale bus alimentata in SELV a 27 V d.c.. Il supporto fisico che presiede alla connessione e all’alimentazione in parallelo di tutti i dispositivi è realizzato con cavo a coppie ritorte2x0,35 mm2, del tipo non schermato e con Ø di 5,5 mm. L’isolamento di detto cavo è di 300/500V e quindi permette la convivenza nella stessa conduttura con i cavi per il trasporto dell’energia.La connessione ai singoli componenti è realizzata mediante morsetto di tipo estraibile per facilitare le operazioni di cablaggio, configurazione e sostituzione dei dispositivi.E’ possibile definire la logica di funzionamento tra tutti i dispositivi del sistema utilizzando semplici confi-guratori ad innesto diretto sui componenti oppure anche con l’ausilio di computer e software dedicato.Il sistema consente di controllare, attraverso interfacce utente di tipo tradizionale (pulsanti) o anche evolute (touch screen), punti luce, sistemi di termoregolazione, sistemi di gestione accessi.Per ogni tipologia di carico sono possibili diversi livelli di comando e attuazione.

230V a.c.

ALIMENTAZIONE

CARICHI UTILIZZATORI

COMANDI

ATTUATORI

M

L

N

M

dispositivo tradizionale

doppino

230V a.c.LN

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1�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Montante principale

Comando generaleo di gruppo

Centrale gestione energia

Touch screen

Alimentatore

Web server

Per quanto riguarda il Centro Direzionale, è stato previsto il sistema automazione my Home di bticino per il comando dei circuiti luce, sia delle parti comuni sia dei piani uffici. Il sistema consente il controllo e la gestione dei circuiti di illuminazione, oltre che sul posto con i dispositivi di comando, anche direttamente da un PC posto alla reception, mediante WEB Server e software dedicato. In questo modo è possibile anche il controllo e la gestione da remoto. E’ previsto un impianto My Home per ogni piano ed uno per le parti comuni, tra di loro interfacciati. Su ogni piano, inoltre, è prevista una centralina scenari che consentirà di memorizzare 4 situazioni di illuminamento particolare.Gli attuatori del sistema My Home previsti per i circuiti di illuminazione, sono del tipo modulare din e potranno essere installati nei quadri di piano oppure, in presenza di controsoffitto, in custodie a modulo din montate vicine alle lampade.

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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sIsTEmI DI comunIcazIonE

cablaggio strutturato bTnet per una rete informatica in un centro Direzionale

La tecnologia dell’informazione è ormai una necessità imprescindibile in strutture di questo tipo, ed il cablaggio strutturato è diventato un aspetto fondamentale dell’infrastruttura, alla pari dell’impianti elettrici e tecnologici. La comunicazione può avvenire tramite rete telefonica normale o a larga banda, attraverso computer e loro periferiche. Per ottimizzare al meglio la tecnologia e’ necessario realizzare una rete informatica che integri i due diversi sottosistemi di comunicazione (fonia e dati) e che sia flessibile ed affidabile nello stesso tempo. L’insieme degli elementi che permettono di realizzare reti con queste caratteristiche costituisce il cablaggio strutturato.

Il sistema di cablaggio strutturato Btnet consente di realizzare una rete di comunicazione locale (LAN- Local Area Networks) tra le apparecchiature informatiche (apparati attivi) interne ed esterne e quindi di distribuire i segnali telematici in tutti gli ambienti della struttura. Il sistema btnet di Bticino è costituito da elementi passivi, essenzialmente cavi e connettori, che si sviluppano da un’area d’ingresso della rete esterna fino alle aree ed ambienti nelle quali si prevede sia necessario connettere una apparecchiatura di telecomunicazione o informatica (telefono, fax, stampanti, computer, TV, ecc.).

servizi distribuiti mediante il cablaggio strutturato.

TElEfonIa:- Tutti i posti interni telefonici della struttura saranno derivati da un centralino telefonico. L’impianto telefonico generalmente è costituito da una centrale, da dispositivi terminali (telefoni, fax, POS, etc..) e dal sistema di connessione (connettori RJ) che consente di distribuire il segnale vocale.

DaTI: - Collegamento alla LAN per usufruire dei servizi di rete locale. Collegamento diretto ad una linea ADSL, Fastweb o ISDN per poter usufruire di servizi che richiedono una larghezza di banda più elevata, come ad esempio la connessione in videoconferenza. Collegamento diretto, mediante linea dedicata, della rete interna con la rete di aziende che svolgono un particolare servizio per la struttura.

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nota: per altre informazioni sul cablaggio strutturato e sulla postazione di lavoro si rimanda ai fascicoli IT 2000 e PL2004 presenti nel dvd in formato .pdf

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1�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Quadro normativo di riferimento

Gli impianti di cablaggio strutturato devono essere realizzati con riferimento alle principali norme emanate dal CENELEC e recepite dal CEI (nel rispetto delle norme vigenti in campo internazionale EIA/TIA568B E ISO/IEC 11801). Di seguito il quadro normativo di base, mentre in tabella sono esposte le Norme italiane di riferimento:

TIa/EIa �6�a/bDefinisce il sistema di cablaggio generico per edifici e i relativi componenti.Iso/IEc 11�01Documento emesso in ambito internazionale dal comitato ISO.En �01��-1Documento emesso dal CENELEC e al quale si fa riferimento per i mercati europei.Riprende la normativa EIA/TIA 568A.En �00�1 En�00�� En��0�� En��0�4Normative europee sull’emissione elettromagnetica e l’immunità.

norma italiana Titolo classificazione anno-mese Edizione fascicolo

CEI EN 50173Tecnologia dell'informazioneSistemi di cablaggio generico

CEI 303-14 1997-08 Prima 3699

CEI EN 50173/A1 Idem cs VARIANTE CEI 303-14;V1 2000-06 - 5681

CEI EN 50173-1Tecnologia dell'informazioneSistemi di cablaggio genericoParte 1: Requisiti generali e uffici

CEI 306-6 2003-06 Prima 6956

CEI EN 50098-1Cablaggi nei locali degli utilizzatoriper le tecnologie dell'informazione.Parte 1: Accesso base ISDN

CEI 306-1 1999-09 Seconda 5330

CEI EN 50174-1Tecnologia dell'informazione – Installazione del cablaggio Parte 1: Specifiche ed assicurazione della qualità

CEI 306-3 2001-03 Prima 5958

CEI EN 50174-2

Tecnologia dell'informazioneInstallazione del cablaggio Parte 2:Pianificazione e criteri di installazioneall'interno degli edifici

CEI 306-5 2001-5 Prima 6033

CEI EN 50310

Applicazione della connessioneequipotenziale e della messa a terra in edifici contenenti apparecchiature per la tecnologia dell'informazione

CEI 306-4 2001-4 Prima 5972

caTEgoRIE E classI La categoria è un parametro che si identifica con il singolo componente del sistema di cablaggio e viene definita dal produttore. La classe identifica le prestazioni che il sistema presenta dopo l’installazione ed aver eseguito le opportune verifiche.In tabella sono riassunte le categorie e le classi in uso, con il relativo dominio di frequenza.

caTEgoRIE banDa PassanTE classI banDa PassanTE

3 Fino a 10 MHZ A Fino a 100 kHZ

4 Fino a 16 MHZ B Fino a 1 MHZ

5 Fino a 100 MHZ C Fino a 16 MHZ

5E Fino a 125 MHZ D Fino a 100 MHZ

6 Fino a 250 MHZ E Fino a 250 MHZ

7 Fino a 600 MHZ F Fino a 600 MHZ

F Fino a 600 MHZ

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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1� CDR2006

sottosistemi del cablaggio strutturato

Come indicano le specifiche degli standard EIA/TIA 568B e ISO/IEC 11801, il cablaggio strutturato può essere suddiviso in sottosistemi che richiamiamo schematicamente di seguito:

- sala macchine (o locale tecnico principale) Locale tecnico dove viene installato il quadro generale di cablaggio strutturato dell’edificio (BD). Nello stesso locale verranno concentrati i dispositivi di rete principali. - Dorsale di edificio Cablaggio che collega gli armadi/quadri di piano (FD) e l’armadio/quadro generale BD.

- armadio/quadro di piano fD Armadio/quadro in cui vengono attestate le terminazioni e le permutazioni della dorsale di edificio e del cablaggio orizzontale.

- cablaggio orizzontale Cablaggio che collega l’armadio/quadro di piano con la presa utente (connettore RJ45).

- Postazione di lavoro Prese utente costituite da connettori RJ45.

1� CDR2006

Per i servizi di Telefonia e Trasmissione dati, nella struttura è previsto un unico impianto di cablag-gio strutturato, sviluppando una rete di comunicazione locale (tipo LAN - Local Area Networks), con topologia a stella, di categoria 6. Sarà previsto un Distributore di edificio (BD) nei pressi della

reception. Da questo si dipartiranno i cavi in fibra ottica raggiungendo i Distributori di piano (FD). Da questi alle prese telematiche TO. I tipi di cavi saranno scelti in funzione delle regole di trasmissione adottate (protocollo), tutti comunque facenti capo ad armadi o quadri di piano Bticino contenenti i pannelli di permutazione.Detti armadi sono stati posizionati in modo tale da garantire la posa dei cavi nel rispetto dei parametri di lunghezza massima ammessi dalla normativa. I connettori previsti sono del tipo RJ45.Il sistema dorsale delle condutture di questi impianti verrà realiz-zato prevedendo appropriate e dedicate tubazioni.

reception. Da questo si dipartiranno i di piano (FD). Da questi alle prese telematiche TO.

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1�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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�0 CDR2006

Illuminazione di sicurezza

Data la tipologia di struttura ed in ottemperanza alle leggi vigenti, occorre pre-vedere un impianto di illuminazione di sicurezza in grado di intervenire automa-ticamente in un tempo <= 0,5 s in caso di mancanza della tensione di rete.L’illuminazione di sicurezza è prevista lungo le vie di esodo in particolare nei corridoi, nelle scale, nella reception ed in corrispondenza delle uscite di sicu-rezza, mediante corpi illuminanti dotati di alimentatori tamponi ad accumu-latori, posizionati all’interno del corpo lampada (fluorescente o gruppo indi-catore USCITA/USCITA SICUREZZA), che assicurino una autonomia di almeno 1 ora. La ricarica completa deve essere prevista entro 12 ore. L’impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1m di altezza dal piano di calpestio.In corrispondenza delle uscite alcuni apparecchi di illuminazione saranno dotati di pittogramma recante la segnaletica di sicurezza prescritta dalle norme vigenti.Negli altri ambienti, in particolare nei servizi, dove non è obbligatoria l’illumi-nazione di sicurezza, sono previste comunque delle lampade di emergenza ad incasso e modulari della serie civile Bticino.

sIsTEmI DI sIcuREzza

�0 CDR2006

Il videocontrollo

I sistemi di televisione a circuito chiuso (TVCC) mirano a garantire, insieme ad altri impianti speciali, la sicurezza delle persone e dei beni materiali.In un Centro Direzionale l’impianto di TVCC ha come scopo principale il controllo esterno delle vie d’accesso e di uscita e delle aree perimetrali della struttura. Funzione indispensabile per svolgere efficacemente questo servizio è la videoregistrazione, nonché le telecamere ed i monitor a colori per meglio identificare le persone.Il numero delle postazioni di controllo può essere definito in base alle esigenze gestionali specifiche per ogni struttura; ad esempio è possibile ipotizzare, nella maggioranza dei casi, due postazioni di controllo: una alla reception per aree esterne e autorimessa ed una nell’ufficio tecnico per le aree magazzino e zona carico/scarico merci, oppure il posto di controllo può essere unico e concentrato alla reception quando questa è sempre presidiata.

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�1STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

L’impianto previsto consente di gestire 9 telecamere su un monitor mediante un multiplexer che permette di svolgere contemporaneamente le funzioni di registrazione e di visualizzazione delle immagini in tempo reale di più telecamere. Al videoregistratore è collegata una memoria di quadro che consente di registrare su un videoregistratore digitale una ciclata di telecamere e in seguito di scegliere in fase di riproduzione, le immagini provenienti da una particolare telecamera.

Se nell’impianto bisogna gestire più funzioni contemporaneamente, occorre utilizzare un multiplexer.

funzione-PrestazionePermette ad un certo numero di segnali di condividere lo stesso canale di trasmissione ed inoltre consente la registrazione contemporaneamente delle immagini provenienti dalle telecamere e la loro riproduzione o visualizzazione per singola telecamera o per gruppi, su di un monitor. Con il multiplexer triplex è possibile svolgere le tre funzioni di registrazione, riproduzione e visualizzazione contemporaneamente.

Multiplexer 9 canali

VISUALIZZAZIONE E REGISTRAZIONE DI NOVE TELECAMERE SU UN UNICO MONITOR: IL MULTIPLExER

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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�� CDR2006�� CDR2006

Componenti principali di un sistema di rivelazione e allarme incendio (schema concettuale)

Rilevazione incendi/fumi

Un sistema di rivelazione incendi con autonomia minima di 30 minuti è obbligatorio per strutture adibite ad uffici con oltre 500 presenze, ma è comunque consigliabile in tutti gli edifici, in parti-colare in quelli con altezza significativa. Il sistema deve fare parte degli impianti di sicurezza con interruzione dell’alimentazione breve (<= 0,5 sec), secondo il DM del 22/02/06 citato nel capitolo 3.Il sistema di rilevazione incendi deve garantire il più elevato grado di sicurezza in ogni situazione ed essere estremamente flessibile per adattarsi ad ogni tipologia di impianto. Deve inoltre essere garantita la continuità del servizio in ogni situazione, la qualità della rilevazione e la velocità di ana-lisi e gestione delle informazioni tra sensori e centrale. L’utilizzo di rilevatori intelligenti, in grado di analizzare le variazioni di stato dell’ambiente in cui si trova il rilevatore stesso e di registrare gli eventi in ordine cronologico, consente di ridurre sensibilmente i tempi di intervento e di migliorare l’interfaccia uomo-macchina con messaggi di testo associabili all’evento.

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

sIsTEmI DI DIsTRIbuzIonE

Distribuzione energia in bassa tensione

E’ importante affidare i compiti di suddivisione dei carichi, di protezione delle linee e dai contat-ti indiretti ad un sistema di distribuzione che comprenda componenti coordinati tra loro e che consenta di realizzare facilmente quadri di distribuzione pienamente rispondenti alla normativa vigente. Queste proprietà permettono una progettazione semplice ma efficace e un’installazione senza necessità di adattamenti.Il sistema Distribuzione Energia di bticino risponde a queste e ad altre esigenze, quali l’af-fidabilità, la sicurezza, la completa compatibilità tra apparecchiature e sistemi di cablaggio, ed un’ampia gamma di contenitori ed accessori.

Il sistema comprende i seguenti componenti principali: - Interruttori modulari BTDIN per guida DIN 35 - Ausiliari elettrici per guida DIN 35 - Interruttori scatolati MEGATIKER - Sezionatori MEGASWITCH - Interruttori aperti MEGABREAK - Centralini e quadri per apparecchiature modulari - Quadri e armadi MAS - Sistemi di cablaggio TIFAST

Il sistema di BTicino TIconTRol consente la supervisione dell’impianto ed il software TIsysTEm permette la progettazione della distribuzione in bassa tensione, il coordinamento e la selettività tra componenti ed il dimensionamento delle carpenterie e le relative verifiche secondo le norme CEI 17-13.

Interruttori e apparecchi ausiliari Btdin

Interruttori scatolati Megatiker e sezionatori

MegaswitchInterruttori aperti Megabreak

Centralini, quadrie armadi MAS

Sistemi di cablaggio Tifast

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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�4 CDR2006

g

LEGENDA

g

Linea Potenza

Comunicazione

Connessione moduli-interruttori

Gruppo elettrogeno

Commutazione elettronica

SISTEMA SU PROTOCOLLO moDbus E COMUNICAZIONE TIPO Rs4��

Interfaccia di segnalazionee comando (M7TIC/10)

componenti di conversione(RS485/RS232, RS485/USb ecc..)

Interfaccia per interruttori elettronici (M7TIC/ELE)

Il sistema TIconTRolTicontrol, di Bticino è un sistema nato per la supervisione e il controllo delle reti elettriche di potenza.Basato sul protocollo standard Modbus e comunicazione tipo RS485, permette di acquisire, grazie a periferiche intelligenti, stati degli interruttori, misure di grandezze elettriche (tensioni, correnti, potenze ecc.) e comandare interruttori di potenza secondo logiche prestabilite costruibili a piacere.

Il sistema è costituito da 3 moduli di interfaccia: - un modulo di gestione ingressi/uscite per l’interfacciamento di dispositivi elettromeccanici, generalmente interruttori dotati di contatti ausiliari e di scattato relè - un modulo di interfacciamento per interruttori elettronici, che permette di realizzare una vera e propria comunicazione bidirezionale fra piattaforma di supervisione e moduli di campo - una centrale di misura di acquisizione delle grandezze elettriche di rete.

A completamento delle periferiche va considerato un computer per la gestione della rete Modbus su cui viene normalmente installato un software personalizzabile in grado di interagire in tempo reale con i dispositivi e generare allarmi e report in caso di anomalie.

I moduli, per lo standard considerato possono essere alimentati a 24 V sia a corrente alternata che in corrente continua, la linea di trasmissione dati è costituita da un doppino twistato e schermato, il numero massimo di dispositivi collegabili ad una linea è di 32 unità e la lunghezza massima del doppino è di 1000 m.

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

canalizzazioni

Canali e passerelle costituiscono il sistema portacavi di più largo impiego. E’ importante la scelta del sistema di canalizzazione e la sua corretta progettazione in quanto, una volta installato, è difficile eliminare gli eventuali difetti (frecce eccessive, giunzioni non sufficientemente robuste, sezioni dei canali troppo piccole, ecc.).I canali sono costituiti da basi rettilinee forate (canali IP2X) o non forate (canali IP4X) e relativi accessori installati con coperchio. L’assenza del coperchio anche per brevi tratti pregiudica il grado IP della canalizzazione e trasforma di fatto il canale in una passerella.Le principali norme di riferimento relative ai canali metallici sono le Norme CEI 23-31, CEI 23-58 e relative varianti.Le passerelle sono costituite da basi rettilinee forate, non forate, a rete o a traversini, e relativi accessori installati senza coperchio. Norma di riferimento EN 61537.I sistemi portatavi (canali e passerelle) più diffusi sono in metallo (lamiera di acciaio). Tali sistemi garantiscono ottime prestazioni meccaniche (resistenza ai carichi ed agli urti garantita nel tempo e non solo durante le fasi di installazione, con un range di temperature di impiego praticamente illimitato) ed elettriche (se il collegamento a terra è effettuato correttamente, costituiscono una valida protezione contro i contatti indiretti). Sono incombustibili e dunque non propagano l’incen-dio, né emettono fumi.I canali metallici schermano i cavi e proteggono così l’ambiente circostante (e viceversa) da eventuali principi di incendio, che possono avvenire dentro il canale, e dalle perturbazioni elet-tromagnetiche; inoltre, mediante separatori interni in materiale metallico, si possono separare fisicamente ed elettromagneticamente i circuiti posati all’interno del canale.

In alcune varianti del Piano Uffici viene proposto l’impiego del canale metallico serie P�1 gamma-P di legrand installato nel controsoffitto, per il contenimento dei cavi energia e impian-ti speciali.

Inoltre dal quadro generale di bassa tensione QE1 partono linee in cavo, del tipo FG7(O)M1 per alimentare i quadri derivati, posate su canale forato sospeso con mensole a parete nei tratti oriz-zontali e fissato a parete in verticale nei cavedi in muratura.

IMPIANTI ELETTRICI E SISTEMI IN UN CENTRO DIREZIONALE

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Gli impianti elettrici, in generale, devono essere progettati e realizzati secondo la Regola dell’ar-te (Legge 1° Marzo 1968, n.1�6) ed in osservanza alle disposizioni legislative e normative vigenti. A questa legge fa riferimento anche l’art.9.3. del D.m. ��/0�/06.Realizzare gli impianti elettrici a regola d’arte vuol dire (soprattutto, ma non solo) osservare la legislazione tecnica vigente in materia. La legge citata afferma che rispettando quanto pre-scritto dalle norme tecniche de cEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e dell’unI (Ente Italiano di Unificazione) si possono realizzare impianti a regola d’arte.Occorre inoltre osservare leggi, decreti ed altre disposizioni di legge, come ad esempio i provve-dimenti per prevenire gli incendi e gli infortuni o le disposizioni tecniche per il superamento delle barriere architettoniche.In particolare le strutture destinate ad uffici con oltre �00 presenze rientrano nelle attività sog-gette al controllo dei vigili del fuoco (Dm 16/0�/��) e quindi, secondo Norma CEI 64-8/7 Sez. 751, dovranno essere considerate “ambienti a maggior rischio in caso d’incendio”.

In una struttura adibita al terziario il progetto dell’impianto elettrico può essere obbligatorio oppure non richiesto, anche se è consigliabile produrlo per definire in modo razionale i tempi ed i modi di intervento.

In particolare, se si tratta di opera pubblica e quindi soggetta a gara di appalto, occorre redigere il progetto prescritto dalla “legge quadro in materia di lavori pubblici”, comprese integrazioni e modifiche n.10�, 11-0�-1��4.Questa legge prevede tre livelli di progetto in funzione dello stadio evolutivo generale della struttura: - preliminare o di massima - definitivo (semiesecutivo) - esecutivo

Essenzialità del Progetto e Cenni Normativi

Un’altra richiesta di progettazione è presente, come è noto, nella legge 46/�0 attraverso il DPR 44�/�1, regolamento di attuazione della Legge stessa.

Il progetto risulta obbligatorio, per immobili adibiti al terziario, se viene soddisfatta almeno una delle seguenti caratteristiche: 1) impianto alimentato con tensione superiore a 1000 V, quindi se si è in presenza di una cabina di trasformazione di propietà dell’utente. �) impianto alimentato in bT e l’edificio ha una superficie superiore a �00 m�. �) l’edificio, o parte di esso, è classificabile come ambiente a maggior rischio in caso di incendio (vedi CEI 64-8/7, art.751.03), oppure, in generale, è sottoposto a normativa specifica cEI, e con potenza impegnata uguale o maggiore di 1,� kW. Il progetto deve comunque interessare l’intera unità immobiliare.

ESSENZIALITÀ DEL PROGETTO E CENNI NORMATIVI

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�� CDR2006

Nella guida cEI 0-� (definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici), sono previsti tre livelli di progetto perfettamente allineati con la legge n.10�/�4: - preliminare - definitivo - esecutivo

livelli, precisa la guida stessa, obbligatori solo per i lavori pubblici.

Rimandando alla guida stessa le caratteristiche che devono avere le documentazioni richieste, indichiamo sommariamente che il progetto preliminare serve a delineare le principali caratteristiche funzionali e qualitative degli impianti, le esigenze da soddisfare, e può costituire una base per il coordinamento generale con gli altri impianti presenti nella struttura (edile, idraulico, termotecnico)

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

DocumEnTazIonE PRIncIPalE DI PRogETToPRElImInaRE

relazione illustrativa (descrizione del progetto, criteri di scelta, cronoprogramma, indicazioni varie)relazione tecnica (dati di progetto, criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche elettriche)planimetria generale e schema elettrico generale

piano di sicurezza (ove previsto)calcolo sommario delle spese

DEfInITIvo

relazione descrittiva (motivazioni delle scelte operate, aspetti ambientali) relazione tecnica (dati di progetto, prescrizioni normative particolari, criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche elettriche: protezione contro le sovracorrenti, contro i contatti diretti ed indiretti, contro le sovratensioni,…….)elaborati grafici (schemi elettrici e planimetrie)calcoli preliminari

computo metrico e metrico-estimativo

quadro economico

EsEcuTIvo

relazione generale (in dettaglio:criteri di scelta, rilievi e ricerche,..)relazione specialistica (evoluzione della relazione tecnica)descrizione dell’impianto elettrico (tabella di riferimento)elaborati grafici (schemi evoluti, particolari costruttivi)calcoli esecutivi, tabelle e diagrammi di coordinamento delle protezioni

piano di manutenzione (complementare)elementi per piano di sicurezza (complementare)computo metrico e metrico-estimativo, quadro economico

cronoprogramma

capitolato d’appalto e schema di contratto

Il progetto definitivo prevede una relazione tecnica approfondita, gli schemi dei quadri elettrici, gli schemi di installazione su planimetrie, tabelle riassuntive e dati di progetto oltre naturalmente al preventivo sommario dei costi.

Il progetto esecutivo deve definire in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo, identificando in modo chiaro gli estremi identificativi (tipo,qualità, quantità, dimensioni,…..) dei singoli prodotti previsti. Deve comprendere, oltre alla documentazione prevista per il definitivo ma in forma molto più dettagliata, il capitolato speciale d’appalto, il computo metrico e l’analisi dei prezzi.

Leggi, decreti e norme contengono spesso prescizioni che riguardano gli impianti elettrici in generale, altri di questi documenti riguardano invece prescrizioni per ambienti particolari. Di seguito si elencano e si commentano brevemente queste ultime rimandando per eventuali approfondimenti ad altri fascicoli tecnico/normativi di BTicino e, in ogni caso, alla consultazione delle Norme e delle Leggi nella loro stesura completa.

ESSENZIALITÀ DEL PROGETTO E CENNI NORMATIVI

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“approvazione della regola tecnica (allegata al decreto) di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”

Le prescrizioni inerenti ai criteri di sicurezza antincendi di questo decreto si applicano agli edifici e/o locali adibiti a uffici con oltre 25 persone ad esclusione degli uffici di controllo e gestione diretta annessi in reparti di lavorazione o deposito di attività industriali o artigianali di nuova costruzione o agli edifici esistenti in caso di ristrutturazioni sostanziali.Gli impianti elettrici sono trattati nell’articolo 9.3. del Titolo II del decreto stesso e riguardano “uffici di nuova costruzione con oltre 100 persone e, oltre a richiamare la legge n.1�6 del 01/0�/6� sulla regola dell’arte (9.3.1.1) definisce le prescrizioni ai fini della prevenzione incendi che di seguito riassumiamo brevemente.

Per quanto riguarda il pericolo d’incendio, gli impianti elettrici: a) devono possedere caratteristiche strutturali, tensione di alimentazione e possibilità di intervento individuale nel piano della gestione delle emergenze tali da non costituire pericolo durante le operazioni di spegnimento b) non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione c) non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi d) i cavi per energia e segnali non devono determinare rischio per la emissione di fumo, gas acidi e corrosivi, secondo le vigenti norme di buona tecnica e) devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema (utenza); (richiesta la selettività la cui configurazione, più o meno articolata, dovrà essere prevista dal progettista nella fase di dimensionamento della distribuzione generale di bassa tensione) f) devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni protette e devono riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono (sezionatori e quadri conformi).

Devono essere previsti impianti di sicurezza per le seguenti utenze:

ad interruzione breve (≤ 0,� s): a) illuminazione di sicurezza, con autonomia minima di � ore, che deve assicurare almeno 5 lux ad 1 metro dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. Sono ammesse lampade con alimentazione autonoma con autonomia di almeno 1 ora b) allarme acustico con autonomia minima di 30 minuti c) rilevazione incendi con autonomia minima di 30 minuti

ad interruzione media (≤1� s): d) impianti di estinzione incendi con autonomia minima di 1 ora e) ascensori antincendio con autonomia min. di 1 ora (obbligatori per edifici con h>54 m) f) ascensori di soccorso g) impianto di diffusione sonora con autonomia di 1 ora

Eventuali accumulatori devono essere dotati di dispositivo di carica automatico che consenta la ricarica completa entro 12 ore.

Dm DEl ��/0�/06

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�1STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

CAVI in TUBISOTTOTRACCIA

CANALI o TUBIMETALLICIGrado di protezione

IP4X

Qualsiasi tipo di cavoEs. N07V-K, H07V-K

Qualsiasi tipo di cavoEs. N07V-K, H07V-K,FG7,…

INVOLUCRIMETALLICI < IP4X

PASSERELLAISOLANTE,a vista,…

Cavi multipolaricon PE non propagantil’incendio (CEI 20-22)Es. cavi tipo FG7OR

Cavi unipolari conguaina o multipolarisenza PE nonpropaganti l’incendio(es. cavi tipo FG7R,FG7(O)R)

Richiesto Int.differenzialeI n 0,300 A

Richiesto Int.differenzialeI n 0,300 A

CANALI e TUBIISOLANTI,

IP4X,INSTALLATI IN VISTA

Cavi unipolari o multipolarinon propaganti l’incendioCavi tipo N07V-K,FG7R, FG7OR

BINARI ELETTRIFICATI eCONDOTTI SBARRE IP IP4X

Condutture più frequenti utilizzate nelle strutture alberghiere(riferimento Norma CEI 64-8/7 Sez. 751 art.751.04.2.6)

noRma cEI 64-�/� sEz. ��1 ambIEnTI a maggIoR RIscHIo In caso D’IncEnDIo

Aziende ed uffici con oltre �00 persone occupate, rientrano nell’elenco delle attività sogget-te al controllo dei Vigili del Fuoco (D.M. 16-02-1982), e da considerare “ambienti a maggior rischio in caso d’incendio” per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfol-lamento, secondo la Norma cEI 64-�/� sezione ��1. Gli impianti elettrici realizzati in queste strutture devono perciò essere conformi anche a questa parte della norma generale e di seguito si riassumono le prescrizioni particolari da osservare: 1) Non è ammesso utilizzare il sistema TN-C. È possibile però il transito dell’eventuale conduttore PEn �) Tutti i circuiti devono essere protetti contro il sovraccarico (facoltativo per circuiti di sicurezza) �) I dispositivi di protezione contro il sovraccarico (ed il cortocircuito) devono essere posti all’inizio del circuito (per evitare il mantenersi di guasti non franchi ma che possono innescare incendio). 4) condutture di qualsiasi tipo, incassate in strutture non combustibili (es. conduttura sottotraccia, qualsiasi tubo e qualsiasi cavo) oppure con cavi in tubi metallici o canali metallici ≥IP4X, non richiedono provvedimenti integrativi contro la propagazione o l’innesco dell’incendio. Per condutture di altro tipo, sono necessari provvedimenti quali adozione di cavi non propaganti l’incendio e sbarramenti nei tratti verticali, ogni 10 m. Inoltre nei sistemi TT e TN-S, l’impiego di dispositivi differenziali con Idn ≤ 0,300 A a protezione dei circuiti racchiusi in involucri con IP<40

ESSENZIALITÀ DEL PROGETTO E CENNI NORMATIVI

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�� CDR2006

abbattimento delle barriere architettonicheLe strutture private che comprendono ambienti di lavoro e le strutture con funzione pubblica devono possedere i requisiti tecnico-impiantistici che possano soddisfare le leggi e le norme che dispongono regole per l’abbattimento delle barriere architettoniche, integrandole con quelle eventualmente emanate a livello regionale e comunale e con le circolari ministeriali. Dette leggi e norme, in particolare il D.m. n. ��6 del 14/06/�� ed il DPR n.�0� del �4/0�/�6 hanno l’obbiettivo di favorire il superamento delle barriere architettoniche mediante livelli di fruibi-lità coerenti e distinti in accessibilità, visitabilità ed adattabilità.

L’articolo �g del DPR n. �0� del �4/0�/�6 definisce i criteri per l’accessibilità: “Per accessibilità si intende la possibilità, da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di poter fruire di spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.”Lo stesso DPR prescrive che devono essere accessibili gli spazi esterni, le parti comuni e gli ambienti destinati ad attività sociali.Per gli edifici sedi di aziende o imprese soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio è obbli-gatoria l’accessibilità e, di conseguenza, vengono soddisfatte anche la visitabilità e l’adattabilità.Devo Devono essere accessibili tutti i settori produttivi, gli uffici amministrativi, e almeno un ser-vizio igienico per ogni nucleo di servizi igienici previsto. Deve essere sempre garantita la fruibilità delle mense, degli spogliatoi, dei luoghi ricreativi e di tutti i servizi di pertinenza.

noRmE E lEggI PER Il suPERamEnTo DEllE baRRIERE aRcHITETTonIcHE

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

accessibilità degli impianti elettriciAcuni articoli sull’accessibilità degli impianti elettrici compresi nel D.M. n. 236 del 14/06/89 richie-dono in particolare che gli apparecchi elettrici, i quadri generali, ...termostati regolabili, nonché i campanelli, pulsanti di comando e i citofoni devono essere per tipo e posizione pla-nimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono inoltre essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento per urto e posti ad altezza compresa tra i 40 e i 140 cm.

Per i servizi igienici dedicati deve essere garantito in particolare la dotazione di opportuni cor-rimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca.

Nell'interno della cabina ascensore devono essere posti un citofono, un campanello di allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza con autonomia minima di 3 h. I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione Braille.Deve essere prevista inoltre la segnalazione sonora dell' arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.

Negli edifici aperti al pubblico deve essere predisposta una adeguata segnaletica che indichi le attività principali ivi svolte e i percorsi necessari per raggiungerle. Per i non vedenti è opportuno predisporre apparecchi fonici per dette indicazioni, ovvero tabelle integrative con scritte Braille.In generale, ogni situazione di pericolo dev'essere resa immediatamente avvertibile anche trami-te accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive.

140130120110100908070605040

ESSENZIALITÀ DEL PROGETTO E CENNI NORMATIVI

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�4 CDR2006

Nella seguente tabella sono riassunte le prescrizioni per gli impianti elettrici contenute in decreti, leggi o norme che sono specifiche per le strutture del terziario oppure che riguardano luoghi particolari nei quali possono rientrare le strutture stesse.

Riepilogo prescrizioni specifiche e particolari per gli impianti elettrici nelle strutture del terziario

norme e leggi Prescrizioni

Dm del��/0�/06(applicabile in ambienti adibiti ad uffici con 25 persone, in generale obbligatori con oltre 100 presenze)

Alimentazione di sicurezza ad intervento automatico

Richiesta la Selettività degli impianti elettrici

Illuminazione di sicurezza, 5 lux a 1m da pavimento lungo vie di uscita (<= 0,5 s) (auton. 2 hricarica <12 h)

Impianto di allarme acustico da pericolo di incendio (<= 0,5 s, auton. 30 min.)

Impianto di rilevazione incendi (<= 0,5 s, auton. 30 min.)

Impianto di estinzione incendi (<= 15 s, auton. 1 h)

Ascensori antincendio (<= 15 s, auton. 1 h). Obbligatori con edifici alti oltre 54 metri

cEI 64-�/�sez.��1Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio (per strutture adibite ad uffici con oltre 500 persone)

Vietato il sistema TN-C

Obbligo di protezione delle linee dalsovraccarico

Dispositivo di protezione linee a monte del circuito

Componenti in vista: 650 °C prova del filo incandescente

Distanza adeguata degli apparecchi di illuminazione da oggetti combustibili

Condutture: provvedimenti per evitare la propagazione e/o l’innesco dell’incendio

Dl 6�6/�4 “Le vie e le uscite di emergenza che richiedono un’illuminazione devono essere dotate di illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell’impianto elettrico”

cEI 64-�/�sez.�01Locali contenenti bagni o docce.

Collegamento equipotenzialesupplementare

Considerare le zone 0, 1, 2, 3 di rispetto

Dm n.��6 del 14/06/�� e DPR n.�0� del �4/0�/�6Abbattimento barriere architettoniche

Obbligo di accessibilità per gli edifici sedi di aziende o imprese soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio

Servizi igienici: n.1 servizio per ogni nucleo di servizi presenti al piano

Altezza dei componenti elettrici compresa tra 40 e 140 cm

Servizi igienici: pulsante per allarme bagno nei pressi sia della tazza che della vasca

Luce, allarme e citofono interno cabina ascensore

Segnaletica per attività principali

RIEPIlogo noRmE E lEggI

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Nelle seguenti tabelle sono elencate le principali disposizioni normative e legislative.

Principali disposizioni legislative

Descrizione

DPR n.547 del 27/04/55 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”

Legge n.186 del 01/03/68 “Costruzione e realizzazione di materiali ed impianti elettrici a regola d’arte”

DM 16/02/82 “Elenco delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco”

DM del 08/03/85 “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del rilascio del NOP di cui alla Legge n.818 del 07/12/84”

Legge n.46 del 05/03/90 “Norme per la sicurezza degli impianti”

DPR n.447 del 06/12/91 “Regolamento di attuazione della Legge n.46 del 05/03/90”

DM del 22/02/06 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”

DPR n.503 del 24/07/96 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”

DM n.236 del 14/06/89 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”

DL del 19/09/94 n.626 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro”

norme e guide cEIdi riferimento

Descrizione

Norma CEI 64-8/1-7 ediz.2007 “Impianti elettrici utilizzatori a Vn fino a 1000 V ac e a 1500 V dc”

Norma CEI 11-17 ediz. 2006 “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica”

Norma CEI 11-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”

Norma CEI 17-13/1 “Apparecchiature assiemate di protezione per basse tensioni (apparecchiature di serie AS e non di serie ANS)”

Norma CEI 17-13/3 “Apparecchiature assiemate di protezione di manovra per basse tensioni installate in luogo con personale non addestrato (quadri di distribuzione ASD)”

Norma CEI EN 62305-1 (81-10/1) “Protezione contro i fulmini. Principi generali”

Norma CEI EN 62305-2 (81-10/2) “Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio”

Norma CEI EN 62305-3 (81-10/3) “Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”

Norma CEI EN 62305-4 (81-10/4) “Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture”

Guida CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”

Guida CEI 0-3 “Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati”

Norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione di interni con luce artificiale”

ESSENZIALITÀ DEL PROGETTO E CENNI NORMATIVI

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�6 CDR2006

4

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Scelte progettuali esemplificative degli impianti elettrici e speciali in una struttura del Terziario.Edificio adibito ad uso uffici.

caRaTTERIsTIcHE DElla sTRuTTuRa

La struttura di riferimento utilizzata per questo esempio progettuale, è un edificio adibito a Centro Direzionale costituito da 9 piani fuori terra, un terrazzo e due piani interrati.

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�� CDR2006

Otto piani fuori terra sono adibiti ad uso uffici. Il piano Terra comprende per una parte l’ingresso e la reception e per la parte rimanente una sala riunioni con uffici dedicati e una zona caffetteria con cucinetta.

Il primo piano interrato è adibito a spazi comuni da adibire ad archivi mentre il secondo piano inter-rato comprende la cabina di trasformazione, un deposito e un ufficio tecnico con laboratorio per manutenzione interna. Il secondo piano interrato comprende anche un parcheggio interrato. Sul terrazzo il locale tecnico per il condizionamento, l’argano per la manutenzione esterna dell’edi-ficio ed i locali per gli elevatori.

La struttura è stata progettata in modo da rendere flessibile il suo utilizzo prevedendo la possibilità che possa essere impegnata da un solo utente oppure da più utenti. La distribuzione elettrica preve-de infatti un quadro smistamento utenti, con partenze per ciascun quadro di piano e per un quadro delle parti comuni e degli impianti interni dell’edificio, con la possibilità di collegare ad ognuna con-tatori di energia dedicati. Il quadro smistamento utenti sarà derivato dal quadro generale di bassa tensione che alimenterà inoltre le utenze comuni e tecnologiche dell’intera struttura.

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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40 CDR2006

Per diversificare le soluzioni impiantistiche spesso vincolate dalla struttura edile o dagli arredi, sono stati previsti 3 piani tipici rappresentati dai piani 1°, 2° e 3°. Il 4° piano presenta in variante la pre-senza di un UPS per l’alimentazione utenze in caso di black-out. Le caratteristiche edili dei piani e la destinazione d’uso dello stesso sono indicate nel prospetto ... mentre nelle pagine seguenti sono rappresentate, a titolo esemplificativo, due tipologie tra quelle proposte nel DVD, relative ai piani primo e secondo.

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41STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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4� CDR2006

Il piano primo è un esempio di open-space con distribuzione in vista mediante canale Interlink sof-fitto e colonne verticali fino al pavimento. Il secondo piano è anch’esso un open space ma arredato con controsoffitto a doghe, pareti mobili attrezzabili e pavimento flottante. In questo caso viene proposto l’impiego di canale sottopavimento Interlink e torrette a scomparsa con supporti per l’in-stallazione di componenti delle serie civili.

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4�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Un piano uffici “open space” ristrutturato parzialmente, nel quale sono stati mantenuti sia il pavi-mento originale sia il soffitto. È stato previsto l’impiego di INTERLINK OFFICE, il sistema di canalizza-zione ed installazione di BTicino che permette di integrare, con opportuni setti separatori, i servizi di energia, dati, fonia e illuminazione senza intervenire con lavori di muratura. Colonne bifacciali pavimento-soffitto consentono la distribuzione verticale e l’installazione di componenti terminali, mentre le prese per fan-coil sono installate sul muro perimetrale ed alimentate trami cavi in tubo sottotraccia nelle pareti.

Altre caratteristiche impiantistiche di questo piano sono:Accensioni delle luci tramite attuatori del sistema SCS My-Home installati nel quadro elettrico QE6 mentre comandi e centralina scenari sono installati nel corridoio.Illuminazione di emergenza tramite lampade autonome.Rilevatori di fumo.In locale apposito sono posizionati il quadro elettrico di distribuzione e di protezione delle linee energia ed il quadro di permutazione per le linee telefoniche e dati.

PIano PRImo - oPEn sPacE. soffITTo E PavImEnTo TRaDIzIonalI.

morsettidi connessione

del carico

pulsantedi comando

del carico

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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44 CDR2006

PAVIMENTO - SOFFITTOSOFFITTO

oPEn sPacE in RIsTRuTTuRazIonEsoffitto e pavimento tradizionalidistribuzione energia, fonia, dati mediante canale interlink e colonne bifacciali con altezza variabile

Ambiente: OPEN SPACE

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

500

579

Area [m?]

Altezza [m]

261.29

3.00

QP FDQ QUADRO PERMUTATORE PIANO PRIMO

QE6 QUADRO PIANO PRIMO

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4�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

disegno n.

denominazione

progetto impianto elettrico

scala 1:200

disegnato

coordinato

data OTTOBRE 2006

specifica n.

offerta n. CDR2006

TAV. 4.2

CENTRO DIREZIONALEPIANO PRIMO

COLONNE INTERLINKBIFACCIALI

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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46 CDR2006

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4�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

Tipo involucro:Armadio HDR IP55 H =2000mmPasso variabile

Ingombro totale [mm]:980x2.300x471

Tipo porta:Cristallo

Tipo fondo:Pannello

Tipo laterale:Pannello

Data: 20/06/2007

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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4� CDR2006

Descrizione linea gEnERalEprotezione limitatori

limitatori di sovratensione

lucE circuito 1

circuito 1a circuito 1blucE

circuito �

Fasi della linea L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 N L1 N L1 N L1 N L1 N L2 N

Potenza totale 90,510 kW 0,000 kW 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 1,500 kW

Ku / Kc 0,89/0,75 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 60,383 kW 0,000 kW 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 1,500 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 104,13 6,52 3,26 3,26 3,26 3,26 6,52

Codice articolo T7134WF/125 014532 F10A/4 F3/3000 F81N/10 F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F81N/10

Modulo differenziale 021505 150A G24/32A G24/32A

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,30/0,00 0,30/0,00

Corrente nominale in [A] 125 32 10 4 4 4 4 10

Corrente regolata ir [A] 1"in=125 1"in=32 1"in=10 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=10

Sezione fase [mm2] 1,5 1,5

Sezione neutro [mm2] 1,5 1,5

Sezione PE [mm2] 1,5 1,5

Sigla cavo N07G9-K N07G9-K

Codice posa 34 34

Portata fase [A] 16 16

N° circuiti raggruppati 3 3

Lunghezza linea [m] 30,0 30,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 1,33%/2,87% 1,33%/2,87%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

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4�STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Descrizione linea circuito �a circuito �alucE

circuito �circuito �a circuito �b

lucE sERvIzI

Fasi della linea L2 N L2 N L2 N L2 N L2 N L2 N L3 N L3 N L3 N L3 N

Potenza totale 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 1,390 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,000 kW

Ku / Kc 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 1,390 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,620 kW 0,000 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 3,26 3,26 3,26 3,26 6,05 2,70 2,70 2,70 2,70

Codice articolo F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F81N/10 F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F81N/4

Modulo differenziale G24/32A

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,30/0,00

Corrente nominale in [A] 4 4 4 4 10 4 4 4 4 4

Corrente regolata ir [A] 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=10 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4

Sezione fase [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione neutro [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione PE [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5

Sigla cavo N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K

Codice posa 34 34 34 34

Portata fase [A] 16 16 16 16

N° circuiti raggruppati 3 3 3 3

Lunghezza linea [m] 30,0 30,0 30,0 30,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 1,33%/2,87% 1,33%/2,87% 1,33%/2,87% 1,33%/2,87%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�0 CDR2006

Descrizione linealamPaDEsERvIzI

lamPaDE sIcuREzza

sERvIzI pres.tensione

lucE �cnoTTuRna/sIcuREzza

PREs. TEnsIonE lamP sIc

(contatti sc in serie)

lucE circuito 4

circuito 4a circuito 4b

Fasi della linea L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L1 N L1 N L1 N L1 N L1 N

Potenza totale 0,000 kW 0,000 kW 0,100 kW 0,100 kW 0,050 kW 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW

Ku / Kc 0,89/0,75 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 0,000 kW 0,000 kW 0,100 kW 0,100 kW 0,050 kW 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 0,43 0,43 0,24 6,52 3,26 3,26 3,26 3,26

Codice articolo F81N/4 F411/2 F81N/4 F81N/10 F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N

Modulo differenziale G24/32A

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,30/0,00

Corrente nominale in [A] 4 4 4 10 4 4 4 4

Corrente regolata ir [A] 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=10 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4

Sezione fase [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione neutro [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione PE [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sigla cavo FG7(0)M1 FG7(0)M1 N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K

Codice posa 32 32 34 34 34 34

Portata fase [A] 15 15 16 16 16 16

N° circuiti raggruppati 3 3 3 3 3 3

Lunghezza linea [m] 1,0 1,0 30,0 30,0 30,0 30,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 0,00%/1,54% 0,00%/1,54% 0,17%1,72% 0,08%/1,63% 1,33%/2,87% 1,33%/2,87%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

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�1STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Descrizione linea lucE circuito �

circuito �a circuito �bgEnERalE

localI vaRI

fan coIl zona

sX

fan coIl zona

DX

PREsE sERvIzI coRRIDoIo

PREsE alTRI localI

Fasi della linea L2 N L2 N L2 N L2 N L2 N L1 L2 L3 N L1 N L2 N L3 N L1 N

Potenza totale 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 8,120 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW

Ku / Kc 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 1,500 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 0,750 kW 8,120 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 6,52 3,26 3,26 3,26 3,26 19,32 9,66 9,66 9,66 9,66

Codice articolo F81N/10 F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F84S/25 F81N/16 F81N/16 F81N/20 F81N/20

Modulo differenziale G24/32A G43/32A/2

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,30/0,00 0,03/0,00

Corrente nominale in [A] 10 4 4 4 4 25 16 16 20 20

Corrente regolata ir [A] 1"in=10 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=25 1"in=16 1"in=16 1"in=20 1"in=20

Sezione fase [mm2] 1,5 1,5 4 4 4 6

Sezione neutro [mm2] 1,5 1,5 4 4 4 6

Sezione PE [mm2] 1,5 1,5 4 4 4 6

Sigla cavo N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K

Codice posa 34 34 34 34 34 34

Portata fase [A] 16 16 22 22 22 29

N° circuiti raggruppati 3 3 3 3 3 3

Lunghezza linea [m] 30,0 30,0 30,0 30,0 10,0 60,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 1,33%/2,87% 1,33%/2,87% 1,30%/2,84% 1,30%/2,84% 0,43%/1,97% 1,73%/3,27%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�� CDR2006

Descrizione lineaausIlIaRIcircuito 1

auX �4 vfan-coIls

RIsERva auX �4 vausIlIaRIcircuito �

auX �4 vfan-coIls

RIsERva RIsERva

Fasi della linea L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N L3 N

Potenza totale 0,060 kW 0,060 kW 0,030 kW 0,010 kW 0,020 kW 0,060 kW 0,060 kW 0,030 kW 0,010 kW 0,020 kW

Ku / Kc 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 0,060 kW 0,060 kW 0,030 kW 0,010 kW 0,020 kW 0,060 kW 0,060 kW 0,030 kW 0,010 kW 0,020 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 0,29 0,29 0,14 0,05 0,10 0,29 0,29 0,14 0,05 0,10

Codice articolo F81N/4 F95/12/24 F81N/4 F81N/4 F81N/4 F81N/4 F95/12/24 F81N/4 F81N/4 F81N/4

Modulo differenziale

Idiff [A] / Tdiff [s]

Corrente nominale in [A] 4 6 4 4 4 4 6 4 4 4

Corrente regolata ir [A] 1"in=4 1"in=6 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=4 1"in=6 1"in=4 1"in=4 1"in=4

Sezione fase [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione neutro [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sezione PE [mm2] 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5

Sigla cavo N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K N07G9-K

Codice posa 34 34 34 34 34 34

Portata fase [A] 12 12 12 12 12 12

N° circuiti raggruppati 3 3 3 3 3 3

Lunghezza linea [m] 30,0 30,0 30,0 30,0 30,0 30,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 0,05%/1,59% 0,02%/1,56% 0,03%/1,58% 0,05%/1,59% 0,02%/1,56% 0,03%/1,58%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Descrizione lineacolonnE canalE 1

colonnE canalE �

colonnE canalE �

colonnE canalE 4

colonnE canalE �

PREsE cEE cIRc 1

PREsE cEE cIRc �

PREsE PERI-mETRalI

gEnERalE vaRI

boylER bagnI

Fasi della linea L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N

Potenza totale 10,000 kW 10,000 kW 10,000 kW 10,000 kW 10,000 kW 4,000 kW 4,000 kW 4,000 kW 7,000 kW 2,500 kW

Ku / Kc 0,80/1,00 0,80/1,00 0,80/1,00 0,80/1,00 0,80/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 8,000 kW 8,000 kW 8,000 kW 8,000 kW 8,000 kW 4,000 kW 4,000 kW 4,000 kW 7,000 kW 2,500 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 12,85 12,85 12,85 12,85 12,85 6,42 6,42 6,42 12,08 12,08

Codice articolo F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F81N/10 F81N/4 F411/1N F81N/4 F411/1N F81N/4

Modulo differenziale G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2 G43/32A/2

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00 0,03/0,00

Corrente nominale in [A] 20 20 20 20 20 20 20 20 25 16

Corrente regolata ir [A] 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=20 1"in=25 1"in=16

Sezione fase [mm2] 4 4 4 4 4 2,5 6 2,5 2,5

Sezione neutro [mm2] 4 4 4 4 4 2,5 6 2,5 2,5

Sezione PE [mm2] 4 4 4 4 4 2,5 6 2,5 2,5

Sigla cavo FM9 FM9 FM9 FM9 FM9 FM9 FM9 FM9 FM9

Codice posa 34 34 34 34 34 5 34 5 5

Portata fase [A] 22 22 22 22 22 21 25 21 17

N° circuiti raggruppati 2 2 2 2 2 1 3 1 3

Lunghezza linea [m] 30,0 30,0 30,0 30,0 30,0 20,0 60,0 60,0 15,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 0,86%/2,40% 0,86%/2,40% 0,86%/2,40% 0,86%/2,40% 0,86%/2,40% 0,46%/2,00% 0,57%/2,11% 1,38%/2,92% 1,30%/2,84%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�4 CDR2006

Descrizione lineaascIugamanI

ElETTRIcIRIsERva

gEnERalE vaRI

PIasTRE ElETTRIcHE

aPPaREccHIaTTIvI-PREsEcablaggIo

sTRuTTuRaTo

RIsERva

Fasi della linea L2 N L3 N L1 L2 L3 N L1 N L2 N L3 N

Potenza totale 2,500 kW 2,000 kW 6,000 kW 2,500 kW 1,500 kW 2,000 kW

Ku / Kc 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00 1,00/1,00

Potenza effettiva 2,500 kW 2,000 kW 6,000 kW 2,500 kW 1,500 kW 2,000 kW

Corrente d'impiego Ib [A] 12,08 9,96 12,08 12,08 7,25 9,66

Codice articolo F81N/16 F81N/16 F84S/25 F81N/16 F81N/10 F81N/16

Modulo differenziale G43/32A/2

Idiff [A] / Tdiff [s] 0,30/0,00

Corrente nominale in [A] 16 16 25 16 10 16

Corrente regolata ir [A] 1"in=16 1"in=16 1"in=25 1"in=16 1"in=10 1"in=16

Sezione fase [mm2] 2,5 2,5 2,5 1,5 2,5

Sezione neutro [mm2] 2,5 2,5 2,5 1,5 2,5

Sezione PE [mm2] 2,5 2,5 2,5 1,5 2,5

Sigla cavo FM9 FM9 FM9 FM9 FM9

Codice posa 5 34 5 5 34

Portata fase [A] 17 17 17 12 17

N° circuiti raggruppati 3 3 3 3 3

Lunghezza linea [m] 15,0 20,0 15,0 15,0 20,0

C.d.T. linea / C.d.T. totale 1,30%/2,84% 1,38%/2,93% 1,30%/2,84% 1,25%/2,80% 1,38%/2,93%

Progetto:CENTRO DIREZIONALE

Disegnato:

coordinato:

n° di Disegno:

Tensione di Esercizio:400/230 [V]

Quadro:3-QE6 QUADRO PIANO PRIMO

back up:No

Potere interruzione (PI):Ics

Data: 20/06/2007

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

Un piano uffici “open space” con pareti mobili attrezzate che suddividono l’area in uffici tradizionali mantenendo la possibilità di variarne il numero e l’ampiezza in funzione delle esigenze del momen-to. Le pareti consentono l’installazione di apparecchiature di comando e di prelievo energia. Il contro-soffitto previsto è con doghe metalliche nelle quali sono inseriti i corpi illuminanti L’orientamento di doghe e plafoniere è funzionale al riposizionamento delle pareti e dei circuiti di alimentazione delle lampade che in tali occasioni devono essere modificati. Il controllo delle lampade viene effettuato tramite comandi SCS My-Home installati nelle pareti che agiscono sugli attuatori in modulo din contenuti in calotte da esterno montate nel controsoffitto. Ogni attuatore comanda 2 lampade con-secutive nel senso trasversale del piano. Una centralina scenari, posizionata all’inizio del corridoio, consente di impostare quattro situazioni tipiche nell’arco della giornata.

La distribuzione sotto il pavimento flottante è realizzata tramite canale Interlink di sezione 60x25 mm. È prevista una canalizzazione per il servizio Energia ed uno per Telefonia /Dati.

torretta

portapparecchi

componibile

torretta

portapparecchi

a scomparsa

fianchetto

per tubi

art. 10��1g/�

fianchetto

per canale

art. 10��1g/6

box a 1

servizio

art. 10��1/4

connettore

maschio

art. 6���m

connettore

femmina

art. 6���fbocchettone in resina

art. 10���

box in resina

a 1 servizio

art. 10��1g

PIano sEconDo - oPEn sPacE con PaRETI mobIlI aTTREzzabIlI, conTRosoffITTo a DogHE E PavImEnTo floTTanTE.

Mediante box in resina si provvede alla derivazione delle linee, con tubi circolari, dal canale alle tor-rette a scomparsa da 10 e 20 moduli equipaggiate con componenti della serie civile ed alle prese installate sul muro perimetrale.

Installazione su pavimento flottante

Altre caratteristiche impiantistiche di questo piano sono:Canale metallico IP40 per la distribuzione circuiti nel controsoffitto.Illuminazione di emergenza tramite lampade autonome.Rilevatori di fumo.In locale apposito sono posizionati il quadro elettrico di distribuzione e di protezione delle linee energia ed il quadro di permutazione per le linee telefoniche e dati (simili ai precedenti)

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�6 CDR2006

oPEn sPacE con PaRETI mobIlI aTTREzzabIlIcntrosoffitto a doghe trasversali e pavimento flottantedistibuzione energia e rilevazione fumi mediante canale metallico e tubi a parete nel controsoffitto

Ambiente: sbarco ascensori

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

100

107

Area [m?]

Altezza [m]

12.48

3.00

Ambiente: servizi

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

200

237

Area [m?]

Altezza [m]

5,66

3.00

Ambiente: ufficio generico

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

500

608

Area [m?]

Altezza [m]

21.32

3.00

Previsti 19 attuatori SCS, a 2 relË ogni 4 lampadeart. F411/2 contenuti in calotte da parete nel controsoffitto

CENTRO DIREZIONALE

PIANO SECONDO

progetto impianto elettrico

TAV.4.3.a

1:200

Ottobre 2006

CDR2006

6 7 8 9 10

1213

141516

5556

57 58

59

6061 6263

64 65

66 67

68 6970

71 72 73

74 75

76775

11

78

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------16

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------17

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------18

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------19

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------110

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------112

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------113

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------114

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------115

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------116

MGPL2PL1ASISTID

--431155

MGPL2PL1ASISTID

--651156

MGPL2PL1ASISTID

--871157

MGPL2PL1ASISTID

--212158

MGPL2PL1ASISTID

--432159

MGPL2PL1ASISTID

--652160

MGPL2PL1ASISTID

--872161

MGPL2PL1ASISTID

--213162

MGPL2PL1ASISTID

--433163

MGPL2PL1ASISTID

--653164

MGPL2PL1ASISTID

--873165

MGPL2PL1ASISTID

--214166

MGPL2PL1ASISTID

--434167

MGPL2PL1ASISTID

--654168

MGPL2PL1ASISTID

--874169

MGPL2PL1ASISTID

--215170

MGPL2PL1ASISTID

--435171

MGPL2PL1ASISTID

--655172

MGPL2PL1ASISTID

--875173

G3G2G1MPLASISTID

----11174

G3G2G1MPLASISTID

----21175

M2PL2A2M1PL1A1SISTID

------176

M2PL2A2M1PL1A1SISTID

------177

MPLASISTID

-1-15

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------111

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------178

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

100

107

12.48

3.00

sbarco ascensori

200

237

5.66

3.00

servizi

500

608

21.32

3.00

Ufficio generico

fcop.

laser fax

impianticavedio

serv.uomini serv.donne

U.S.

U.S.

impianticavedio

2x18W

2x18W

1x36

W

1x36

W

USCITA

SICUREZZA

USC

ITA

SIC

URE

ZZ

A

USC

ITA

SICU

REZZ

A

1x36

W

1x18W 1x18W

2x18W

2x18W

USCITA

SICUREZZA

UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

UN

EL10

/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

Btn

et

UNEL 10/16

UNEL

10/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

FUMOFUMO

FUMO

FUMO

FUMO

FUMOFUMO

FUMOU

NEL

10/1

6

P

P

P

P

P

QE7 QUADRO PIANO SECONDO

QP FD2 Q. PERMUTAZIONE P. 2?

UNEL 10/16

CONTROSOFFITTO A DOGHE TRASVERSALI E PAVIMENTO FLOTTANTE

DISTRIBUZIONE ENERGIA E RILEVAZIONE FUMI MEDIANTE

UNEL 10/16

16

16

16

UN

EL

UN

EL

UNEL

16

16

16

16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16 UNEL 10/16

UN

EL10/16

UNEL 10/16

1 4 5 7 10 13 14

2b

1413109541

38 37 38 37 38 37 38 37

34 36

34

35

302928

2625

2522

23

38

37

2x18W

P

37 38 37

P

UNEL 10/16

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

FUMO FUMO FUMO FUMO FUMO

FUMOFUMO

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

32 33

UNEL 10/16

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

FUMOFUMO

313031

28 3029

26

27

2723

22 24

24

1x58

W

1x58

W

1x58

W

6

6

UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16UNEL 10/16UNEL 10/16UNEL 10/16

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19

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2 22 2

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30 31

32 33

34 36

353837

1 1Attuatori lampade corridoio, nel

controsoffitto P P P

P

P

CANALE METALLICO e TUBI A PARETE NEL CONTROSOFFITTO

UN

EL10

/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

OPEN SPACE CON PARETI MOBILI ATTREZZABILI

Previsti 19 attuatori SCS, a 2 relË ogni 4 lampade

art. F411/2 contenuti in calotte da parete nel controsoffitto

1x36

W1x

36W

1x36

W

1x36

W

1x18

W

1x18

W

SA1

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1x18

W

1x18

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1x18

W

1x36

W

UNEL 10/16

denominazionescala

disegnato

coordinato

data

specifica n.

offerta n.

disegno n.

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56 / 2

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71 / 2

72 / 1

72 / 2

73 / 1

73 / 2

74 75

CENTRO DIREZIONALE

PIANO SECONDO

progetto impianto elettrico

TAV.4.3.a

1:200

Ottobre 2006

CDR2006

6 7 8 9 10

1213

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57 58

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MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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--655172

MGPL2PL1ASISTID

--875173

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----11174

G3G2G1MPLASISTID

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------176

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-1-15

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-------111

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------178

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Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

100

107

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3.00

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200

237

5.66

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servizi

500

608

21.32

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Ufficio generico

fcop.

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serv.uomini serv.donne

U.S.

U.S.

impianticavedio

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2x18W

1x36

W

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USCITA

SICUREZZA

USC

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A

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USCITA

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UNEL 10/16 UNEL 10/16

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P

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QE7 QUADRO PIANO SECONDO

QP FD2 Q. PERMUTAZIONE P. 2?

UNEL 10/16

CONTROSOFFITTO A DOGHE TRASVERSALI E PAVIMENTO FLOTTANTE

DISTRIBUZIONE ENERGIA E RILEVAZIONE FUMI MEDIANTE

UNEL 10/16

16

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UN

EL

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UNEL 10/16

UNEL 10/16

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UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16

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32 33

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30 31

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353837

1 1Attuatori lampade corridoio, nel

controsoffitto P P P

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P

CANALE METALLICO e TUBI A PARETE NEL CONTROSOFFITTO

UN

EL10

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UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

OPEN SPACE CON PARETI MOBILI ATTREZZABILI

Previsti 19 attuatori SCS, a 2 relË ogni 4 lampade

art. F411/2 contenuti in calotte da parete nel controsoffitto

1x36

W1x

36W

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SA1

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UNEL 10/16

denominazionescala

disegnato

coordinato

data

specifica n.

offerta n.

disegno n.

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74 75

QP FD2 QUADRO PERMUTATORE PIANO SECONDO

QE7 QUADRO PIANO SECONDO

Attuatori lampadecorridoio nelcontrosoffitto

Page 57: 8 Strutture del terziario Centro direzionale - Uffici Practice PDF/CDR2006... · Vi sono poi ancora tre sistemi tecnologici che sono ... della luce e di punti presa ... Oltre all’accensione

��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

disegno n.

denominazione

progetto impianto elettrico

scala 1:200

disegnato

coordinato

data OTTOBRE 2006

specifica n.

offerta n. CDR2006

TAV. 4.3.a

CENTRO DIREZIONALEPIANO SECONDO

CENTRO DIREZIONALE

PIANO SECONDO

progetto impianto elettrico

TAV.4.3.a

1:200

Ottobre 2006

CDR2006

6 7 8 9 10

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11

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-------16

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

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--431155

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----11174

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Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

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Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

100

107

12.48

3.00

sbarco ascensori

200

237

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servizi

500

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Ufficio generico

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QE7 QUADRO PIANO SECONDO

QP FD2 Q. PERMUTAZIONE P. 2?

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CONTROSOFFITTO A DOGHE TRASVERSALI E PAVIMENTO FLOTTANTE

DISTRIBUZIONE ENERGIA E RILEVAZIONE FUMI MEDIANTE

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1 1Attuatori lampade corridoio, nel

controsoffitto P P P

P

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CANALE METALLICO e TUBI A PARETE NEL CONTROSOFFITTO

UN

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UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

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/16

OPEN SPACE CON PARETI MOBILI ATTREZZABILI

Previsti 19 attuatori SCS, a 2 relË ogni 4 lampade

art. F411/2 contenuti in calotte da parete nel controsoffitto

1x36

W1x

36W

1x36

W

1x36

W

1x18

W

1x18

W

SA1

SA2

1x18

W

1x18

W

1x18

W

1x36

W

UNEL 10/16

denominazionescala

disegnato

coordinato

data

specifica n.

offerta n.

disegno n.

EDP EDP EDP55 / 1 55 / 2

56 / 1

56 / 2

57 / 1

57 / 2

58 / 1

58 / 2

59 / 1

59 / 2

60 / 1

60 / 2

61 / 1

61 / 262 / 1 62 / 2

63 / 1

63 / 2

64 / 1

64 / 2 65 / 1

65 / 2

66 / 1

66 / 267 / 1

67 / 2

68 / 1

68 / 2

69 / 1

69 / 2

70 / 1 70 / 271 / 1

71 / 2

72 / 1

72 / 2

73 / 1

73 / 2

74 75

CENTRO DIREZIONALE

PIANO SECONDO

progetto impianto elettrico

TAV.4.3.a

1:200

Ottobre 2006

CDR2006

6 7 8 9 10

1213

141516

5556

57 58

59

6061 6263

64 65

66 67

68 6970

71 72 73

74 75

76775

11

78

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------16

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------17

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------18

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------19

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------110

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------112

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------113

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------114

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------115

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------116

MGPL2PL1ASISTID

--431155

MGPL2PL1ASISTID

--651156

MGPL2PL1ASISTID

--871157

MGPL2PL1ASISTID

--212158

MGPL2PL1ASISTID

--432159

MGPL2PL1ASISTID

--652160

MGPL2PL1ASISTID

--872161

MGPL2PL1ASISTID

--213162

MGPL2PL1ASISTID

--433163

MGPL2PL1ASISTID

--653164

MGPL2PL1ASISTID

--873165

MGPL2PL1ASISTID

--214166

MGPL2PL1ASISTID

--434167

MGPL2PL1ASISTID

--654168

MGPL2PL1ASISTID

--874169

MGPL2PL1ASISTID

--215170

MGPL2PL1ASISTID

--435171

MGPL2PL1ASISTID

--655172

MGPL2PL1ASISTID

--875173

G3G2G1MPLASISTID

----11174

G3G2G1MPLASISTID

----21175

M2PL2A2M1PL1A1SISTID

------176

M2PL2A2M1PL1A1SISTID

------177

MPLASISTID

-1-15

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------111

MPL3A3PL2A2PL1A1SISTID

-------178

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

Illuminazione richiesta [lux]

Illuminazione calcolata [lux]

Area [m?]

Altezza [m]

Ambiente:

100

107

12.48

3.00

sbarco ascensori

200

237

5.66

3.00

servizi

500

608

21.32

3.00

Ufficio generico

fcop.

laser fax

impianticavedio

serv.uomini serv.donne

U.S.

U.S.

impianticavedio

2x18W

2x18W

1x36

W

1x36

W

USCITA

SICUREZZA

USC

ITA

SIC

URE

ZZ

A

USC

ITA

SICU

REZZ

A

1x36

W1x18W 1x18W

2x18W

2x18W

USCITA

SICUREZZA

UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

UN

EL10

/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

Btn

et

UNEL 10/16

UNEL

10/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

FUMOFUMO

FUMO

FUMO

FUMO

FUMOFUMO

FUMO

UN

EL10

/16

P

P

P

P

P

QE7 QUADRO PIANO SECONDO

QP FD2 Q. PERMUTAZIONE P. 2?

UNEL 10/16

CONTROSOFFITTO A DOGHE TRASVERSALI E PAVIMENTO FLOTTANTE

DISTRIBUZIONE ENERGIA E RILEVAZIONE FUMI MEDIANTE

UNEL 10/16

16

16

16

UN

EL

UN

EL

UNEL

16

16

16

16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16

UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16UNEL 10/16 UNEL 10/16

UN

EL10/16

UNEL 10/16

1 4 5 7 10 13 14

2b

1413109541

38 37 38 37 38 37 38 37

34 36

34

35

302928

2625

2522

23

38

37

2x18W

P

37 38 37

P

UNEL 10/16

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

1x58

W1x

58W

FUMO FUMO FUMO FUMO FUMO

FUMOFUMO

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

32 33

UNEL 10/16

1x58

W

1x58

W

1x58

W

1x58

W

FUMOFUMO

313031

28 3029

26

27

2723

22 24

24

1x58

W

1x58

W

1x58

W

6

6

UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16 UNEL 10/16

UNEL 10/16UNEL 10/16UNEL 10/16UNEL 10/16

2

2

3

3

7

8

8

9 11

11

12

12

15

15

16

16

17

17

18

18

19

19

20

20 21

31

32

33

2

22 2

222 2

22 2

2 22 2

2

22 2

1 2 34 5 6

7 8

109

11 12 1314

15

1617

181920 21

252322 24

2627

2928

30 31

32 33

34 36

353837

1 1Attuatori lampade corridoio, nel

controsoffitto P P P

P

P

CANALE METALLICO e TUBI A PARETE NEL CONTROSOFFITTO

UN

EL10

/16

UNEL 10/16

UNEL 10/16

UN

EL10

/16

OPEN SPACE CON PARETI MOBILI ATTREZZABILI

Previsti 19 attuatori SCS, a 2 relË ogni 4 lampade

art. F411/2 contenuti in calotte da parete nel controsoffitto

1x36

W1x

36W

1x36

W

1x36

W

1x18

W

1x18

W

SA1

SA2

1x18

W

1x18

W

1x18

W

1x36

W

UNEL 10/16

denominazionescala

disegnato

coordinato

data

specifica n.

offerta n.

disegno n.

EDP EDP EDP55 / 1 55 / 2

56 / 1

56 / 2

57 / 1

57 / 2

58 / 1

58 / 2

59 / 1

59 / 2

60 / 1

60 / 2

61 / 1

61 / 262 / 1 62 / 2

63 / 1

63 / 2

64 / 1

64 / 2 65 / 1

65 / 2

66 / 1

66 / 267 / 1

67 / 2

68 / 1

68 / 2

69 / 1

69 / 2

70 / 1 70 / 271 / 1

71 / 2

72 / 1

72 / 2

73 / 1

73 / 2

74 75

QP FD2 QUADRO PERMUTATORE PIANO SECONDO

QE7 QUADRO PIANO SECONDO

Attuatori lampadecorridoio nelcontrosoffitto

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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�� CDR2006

�. PIano uffIcI oPEn sPacE con PaRETI mobIlIcntrosoffitto a doghe trasversali e pavimento flottantepareti mobili attrezzabilidistibuzione energia, fonia, dati mediante canale intrlink pavimento rivestito in moquette

QP FD2 QUADRO PERMUTATORE PIANO SECONDO

QE7 QUADRO PIANO SECONDO

CANALE SOTTOPAVIMENTO FLOTTANTE TORRETTE A SCOMPARSA

TIPO 10 MODULI TIPO 20 MODULIcanale in resina 60x25mm per circuito ENERGIAcanale in resina 60x25mm per circuito DATI

BOx ad 1 servizio per derivazione circuito ENERGIABOx ad 1 servizio per derivazione circuito ENERGIA

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��STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

disegno n.

denominazione

progetto impianto elettrico

scala 1:200

disegnato

coordinato

data OTTOBRE 2006

specifica n.

offerta n. CDR2006

TAV. 4.3.b

CENTRO DIREZIONALEPIANO SECONDO

connessione box-torrette mediante tubo flessibile Ø 25mm

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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60 CDR2006

alTRE soluzIonI ImPIanTIsTIcHE

Il piano terzo è un classico piano uffici “open space” con pavimento tradizionale sotto il quale è previsto il canale Interlink per la distribuzione dei servizi Energia e Telefonia/Dati. Sulle torrette sporgenti bifacciali a pavimento sono contenuti prese e connettori per il prelievo dell’energia e per la connessione a strumenti informatici.

fianchetto

per canale

art. 10�6�/46

separatore

a corredo

box universale

a 2 servizi

art. 10�6�

copertura

a corredo

guarnizione

in gommacoperchio di

chiusura in

metallo

torretta

portapparecchi

componibile

torrette portapparecchi

componibili

tappo di chiusura

bocchettone

fianchetto per

tubi

art. 10���/4

fianchetto per

canali

art. 10���/�

cassetta di giunzione

e incrocio a 2 servizi

art. 10���sn

Naturalmente sono possibili altre soluzioni tra le quali quella che prevede l’impiego di minicolonne bifacciali.

Minicolonnebifacciali h=780 mm

Minicolonnebifacciali h=340 mm

MINICOLONNE BIFACCIALIDisponibili con diverse altezze per la massima fl essibilità.

Il controsoffitto è costituito da pannelli quadrati, come le plafoniere che contengono 4 lampade da 18w metalliche nelle quali sono inseriti i corpi illuminanti.Il controllo delle lampade viene effettuato tramite due centraline SCS My-Home che consentono 8 scenari memorizzati. I circuiti sono attivati da attuatori in modulo din contenuti nel quadro elettrico.

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61STRUTTURE DEL TERZIARIO CENTRO DIREZIONALE - UFFICI

placca 4 moduli

LIGhT TECh/LIVING/

LIGhT/MàTIx

giunzione fondo

e coperchio

LIGhT TECh 1��00�TH

grigio antracite 1��00�gR

bianco 1��00�ba

testata di

chiusura destra

e sinistra

LIGhT TECh 1��00�TH

grigio antracite 1��00�gR

bianco 1��00�ba

supporto 4 moduli

LIVING/LIGhT/

LIGhT TECh/MàTIx

Strutturalmente simile al 2° piano, il piano terra comprende una Sala Riunioni nella quale sono state previste sia torrette a scomparsa sia canali da tavolo Interlink con montati componenti per prelievo energia e telefonia/dati.

SCELTE PROGETTUALI PER UN CENTRO DIREZIONALE

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6� CDR2006

Note

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6�ELEMENTI DI SICUREZZA NEGLI AMbIENTI A MAGGIOR RISChIO IN CASO DI INCENDIO

Note

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NOTE

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