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SENATO ACCADEMICO Verbale n. 1 Adunanza del giorno 26 gennaio 2016 Presso la sede del Rettorato in Via Duomo 6, in Vercelli, nell’adunanza del giorno 26 Gennaio 2016, si è riunito il Senato Accademico dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, con l’intervento dei componenti di seguito indicati: Prof. Cesare EMANUEL Rettore-Presidente Presente Prof.ssa Eliana BAICI Direttore del Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa Presente Prof. Pier Luigi CANONICO Direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco Presente Dott. Mario Luigi CASTELLO Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente Prof. Umberto DIANZANI Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute Presente Prof. Leonardo MARCHESE Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica Presente Prof. Salvatore RIZZELLO Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali Presente Prof.ssa Raffaella TABACCO Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Presente Prof. Andrea BALDISSERA Dipartimento di Studi Umanistici Assente giustificato Prof. Jean Daniel COISSON Dipartimento di Scienze del Farmaco Presente Prof.ssa Anna Rosa FAVRETTO Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali Presente Prof.ssa Giuliana FRANCESCHINIS Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica Presente Prof. Gianluca GAIDANO Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente

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SENATO ACCADEMICO Verbale n. 1

Adunanza del giorno 26 gennaio 2016

Presso la sede del Rettorato in Via Duomo 6, in Vercelli, nell’adunanza del giorno 26

Gennaio 2016, si è riunito il Senato Accademico dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, con l’intervento dei componenti di seguito indicati: Prof. Cesare EMANUEL Rettore-Presidente Presente

Prof.ssa Eliana BAICI Direttore del Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa Presente

Prof. Pier Luigi CANONICO Direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco Presente

Dott. Mario Luigi CASTELLO Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente

Prof. Umberto DIANZANI Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute Presente

Prof. Leonardo MARCHESE Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica Presente

Prof. Salvatore RIZZELLO Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali

Presente

Prof.ssa Raffaella TABACCO Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Presente

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Prof. Andrea BALDISSERA Dipartimento di Studi Umanistici Assente giustificato

Prof. Jean Daniel COISSON Dipartimento di Scienze del Farmaco Presente

Prof.ssa Anna Rosa FAVRETTO Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali Presente

Prof.ssa Giuliana FRANCESCHINIS Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica Presente

Prof. Gianluca GAIDANO Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente

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Prof. Maurizio IRRERA Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa Presente

Prof.ssa Lia RIMONDINI Dipartimento di Scienze della Salute Assente giustificata

Sig. Denis CERNUTO Rappresentante del personale tecnico-amministrativo Presente

Dott.ssa Barbara GALLO Rappresentante del personale tecnico-amministrativo Presente

Dott.ssa Antonietta STARTARI Rappresentante del personale tecnico-amministrativo Presente

Sig. Andrea AMABILE Rappresentante degli studenti Presente

Sig. Tommaso MAZZINI Rappresentante degli studenti Presente

Sig. Enrique MONTON Rappresentante degli studenti Presente

Partecipa alla seduta il Pro-Rettore, Prof. Fabio GASTALDI.

Partecipa alla seduta con funzioni di Segretario verbalizzante il Direttore Generale, Prof.

Andrea TUROLLA, assistito dalla Dott.ssa Roberta Bosi, cat. D.

Partecipa alla seduta il Dott. Paolo PASQUINI, Vice-Direttore Generale vicario. Constatata la presenza del numero legale alle ore 09.40 il Presidente dichiara aperta la

seduta.

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INDICE 1. Comunicazioni del Rettore-Presidente pag. 5

2. Approvazione del verbale della seduta precedente pag. 9

3. Ratifica Decreti Rettorali d’urgenza

4. Qualità e accreditamento ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

5. Regolamenti

5.1 Regolamento di Ateneo per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità pag. 10 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

6. Accordi e Convenzioni di interesse generale

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7. Questioni relative al Personale

7.1 Dott. Paolo GHINETTI - Richiesta di rilascio nulla-osta per incarichi successivi al primo (seconda richiesta) per lo svolgimento dell'insegnamento "Economia del Lavoro" (10 ore) nell'ambito del Master in Direzione del Personale e Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per l'a.a. 2015/2016 pag. 40

7.2 Nomina Commissione per la redazione dei criteri per la valutazione dei Professori di I e II fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato per l’attribuzione degli scatti stipendiali pag. 41

7.3 Mobilità Prof. Carlo TERRONE presso l'Università degli Studi di Genova - approvazione convenzione tra l'Università del Piemonte Orientale e l'Università degli Studi di Genova ai sensi dell'art. 6 comma 11 della Legge 30.12.2010, n. 240 pag. 42

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8. Studenti e Diritto allo Studio

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9. Didattica e Alta Formazione

9.1 Parere in merito alle modifiche degli ordinamenti dei corsi di studio per l'a.a. 2016/2017 pag. 49

9.2 Parere in merito alla proposta di attivazione della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera per l'a.a. 2014/2015 pag. 54

9.3 Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” finalizzata all’attivazione di un corso di laurea magistrale interateneo in COMPUTATIONAL DATA MANAGEMENT AND ANALYTICS (LM-18) pag. 56

9.4 Istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Lifestyle medicine”, presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, per l’A.A. 2015/2016 pag. 57

9.5 Istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Molecular diagnostics”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2016/2017 pag. 67

9.6 Approvazione della convenzione per la creazione dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) e mandato collettivo speciale con rappresentanza, in riferimento al corso di master in apprendistato di I livello in “Consulenza del lavoro e gestione delle risorse umane”, tra l’Università degli Studi di Torino (capofila) e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale pag. 73

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10. Ricerca Scientifica e Internazionalizzazione

10.1 Attivazione dello spin-off accademico Novaicos Srls – parere pag. 80 10.2 Rinnovo convenzione tra l’Università e la Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia

Oncologica – CNAO pag. 82 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

11. Centri e Consorzi

11.1 Parere sulla nomina dei componenti del Consiglio del Ce.SPA pag. 90 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

12. Patrocini

12.1 Richiesta di patrocinio gratuito per la III edizione del Corso "Territori di Montagna e Sviluppo Locale: progettare con i fondi europei" pag. 93

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13. Varie ed eventuali pag. 95

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Il Presidente rivolge il saluto ai Senatori e apre la seduta illustrando le seguenti comunicazioni.

1. Comunicazioni del Rettore-Presidente

1. Città della Salute di Novara. Il PRESIDENTE riferisce che si è svolto a Novara un incontro con l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, durante il quale sono state rese note le iniziative che devono essere intraprese per il progetto della Città della Salute: • trasferimento dalla Regione Piemonte all’Azienda Ospedaliero-Universitaria della proprietà

dell’area su cui dovrebbe sorgere l’immobile della Città della Salute; • autorizzazione ad intraprendere i lavori di bonifica del terreno per poter dare inizio alle

attività di esecuzione delle opere edilizie. Entro fine mese dovrà essere sottoscritto l’accordo di programma per la realizzazione della Città della Salute, il cui testo sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione nella seduta di Venerdì 29 gennaio. Successivamente dovrà essere sottoscritto l’accordo di programma quadro con il Ministero, per poter disporre dei fondi pubblici per la realizzazione dell’opera.

2. Terzo lotto Campus di Novara. Il PRESIDENTE riferisce in merito all’incontro con il Presidente della Fondazione Cariplo, durante il quale sono stati ufficialmente assegnati all’Ateneo 2 milioni di euro per la realizzazione del terzo lotto del Campus di Novara.

3. Fondazione Cariplo - Bandi 2015. Il PRESIDENTE informa che sono stati approvati tre dei trenta progetti presentati in risposta ai bandi 2015 - Area Ricerca Scientifica della Fondazione Cariplo. In particolare la Fondazione Cariplo ha deliberato la concessione dei contributi ai seguenti progetti: 2 progetti - Bando ricerca biomedica sulle malattie legate all’invecchiamento:

- titolo: Exploring the role of ghrelin peptides in sarcopenia development during aging, contributo di euro 350.000, responsabile scientifico in qualità di capofila Prof.ssa Nicoletta Filigheddu - Dipartimento di Medicina Traslazionale, partner Università degli Studi di Torino, e Università degli Studi di Pavia.

- titolo: Molecular linkage between translation, epigenetic changes and metabolism and the development of insulin resistance contributo di euro 260.000, responsabile scientifico in qualità di partner Dott.ssa Elisa Robotti – Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica - responsabile scientifico in qualità di capofila prof. Stefano Biffo, Università degli Studi di Milano.

1 progetto - Bando ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori: - titolo Discovery of new PI3Kgamma scaffold activity disruptor via molecular dynamics,

virtual screening and click chemistry to identify novel Treatments for cystic fibrosis, contributo di euro 250.000, responsabile scientifico in qualità di capofila Dott. Alberto Massarotti – Dipartimento di Scienze del Farmaco, partner Università degli Studi di Torino.

4. Immatricolazioni. Il PRESIDENTE invita i Senatori a prendere visione della tabella che riporta i dati definitivi delle immatricolazioni ai Corsi di Laurea Magistrale, distribuita in seduta e allegata al presente verbale. I dati risultano in linea con i numeri dello scorso anno. Il Presidente ricorda però che i Corsi di Laurea Magistrale rappresentano un punto di debolezza

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dell’Ateneo, che richiede adeguate riflessioni. Il Prof. Pier Luigi CANONICO chiede la parola per segnalare una certa discordanza tra i dati sul livello occupazionale dei laureati in Farmacia forniti dalla Regione Piemonte e dall’Istat, rispetto a quelli divulgati da Almalaurea. Il Prof. Salvatore RIZZELLO chiede la parola per informare i colleghi relativamente all’intenzione del Ministero di rendere autonomi gli Atenei nell’erogazione delle borse di studio agli studenti.

5. Articolo su “La Repubblica”. Il PRESIDENTE invita i Senatori a prendere visione dell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica”, distribuito in seduta e allegato al presente verbale, che riporta uno studio sul numero di iscritti al primo anno, effettuato su 70 Università italiane. L’Università del Piemonte Orientale, definita “piccolo ateneo con le performance da ateneo storico”, risulta al terzo posto nella classifica delle Università con il numero di matricole in crescita.

6. Gestione/erogazione della didattica. Il PRESIDENTE cede la parola al Prof. Andrea TUROLLA per informare i Senatori che al termine della seduta saranno trasmesse per posta elettronica alcune diapositive riguardanti i percorsi di ottimizzazione dei processi che guidano l’offerta didattica, oggetto di deliberazione futura. Il professore riferisce che nelle diapositive sono evidenziate una serie di criticità, segnalate dagli studenti, sulle modalità di gestione dell’offerta formativa, generate prevalentemente dalle operazioni di sdoppiamento dei corsi di studio. L’attuale regolamento didattico di Ateneo, adottato nel 2008 sulla base di un format che la CRUI ed il Ministero avevano predisposto, lascia spazi di discrezionalità decisionale ai Dipartimenti che, pur essendo coerenti con la normativa, agli effetti pratici possono determinare situazioni piuttosto disomogenee. Le diapositive contengono una sintesi dei temi sui quali è necessario intervenire, riguardanti la gestione operativa della didattica: il piano di studi, i calendari didattici, le modalità di attribuzione di punteggi aggiuntivi in sede di laurea; le modalità di accertamento della presenza all’esame, il rapporto tra CFU e ore di didattica frontale, etc … Il Prof. Turolla informa che sarà necessario ritoccare il regolamento didattico, ma dato il lungo iter di approvazione richiesto dal Ministero, le regole operative di riferimento saranno incluse in un documento a parte, che sarà sottoposto all’approvazione degli organi e che sarà utilizzato per programmare l’attività didattica 2016/2017. La Prof.ssa Raffaella TABACCO ricorda che il rapporto fra il numero di CFU ed il numero di ore di didattica frontale dipende dalla tipologia di disciplina.

7. CdLM “Computational Data Management and Analytics”. Il PRESIDENTE ricorda il parere del Nucleo di Valutazione dell’Università di Torino, trasmesso per posta elettronica e allegato al presente verbale, sulla proposta di istituzione del Corso di Laurea Magistrale “Computational Data Management and Analytics”, LM-18, in collaborazione con il nostro Ateneo. In particolare, il Nucleo di Valutazione dell’Università di Torino ha confermato il suo apprezzamento per il progetto formativo ma ha espresso forti perplessità sulla suddivisione di responsabilità e costi tra i due Atenei e ha condizionato il proprio parere favorevole a una soluzione di tali problematiche. L’istituzione del suddetto corso risulta pertanto sospesa, in attesa di una soluzione concordata tra i due Atenei.

8. Il PRESIDENTE riferisce che il Sig. Mazzini e il Sig. Monton, in qualità di rappresentanti degli studenti in Senato Accademico, hanno chiesto di render nota l’attuale situazione presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, dove risulta limitata la libertà degli studenti nella scelta degli esami da inserire nel proprio piano di studi. Il Prof. Andrea TUROLLA fornisce alcune precisazioni in merito, informando che alcuni studenti presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa non hanno ancora ottenuto l’approvazione del piano di studi a

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causa della scelta di un insegnamento, compreso nell’offerta formativa del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali. Con il piano di studi in attesa di approvazione, gli studenti risultano bloccati su tutti gli insegnamenti del semestre. La Prof.ssa Eliana BAICI informa che il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa ha attualmente un numero di insegnamenti molto elevato rispetto al personale docente disponibile. La recente riduzione del numero di contratti di docenza esterna ha nei fatti limitato la scelta a disposizione degli studenti. La capacità produttiva dei docenti ha superato il limite del 100% e, dato il numero elevato di studenti, il Dipartimento sta cercando di garantire un minimo di uniformità dei piani di studio. Il Prof. Andrea TUROLLA precisa che il Consiglio di Corso di Studi può decidere sulla coerenza o meno delle scelte effettuate dagli studenti con il loro percorso formativo, ma né il Consiglio di Corso di Studi né il Dipartimento possono definire delle regole a priori. Il Prof. Salvatore RIZZELLO riferisce che la questione ha creato alcune criticità anche nel Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali. Ricorda che la Legge riconosce l’autonomia degli studenti nelle scelte di tipo culturale o formativo e ritiene che i Consigli dei corsi di studio dovrebbero intervenire solo ex post in caso di evidenti discrasie. Ricorda inoltre l’esistenza di corsi sdoppiati che si avvalgono delle collaborazioni di altri Dipartimenti. Il PRESIDENTE condivide la necessità di avere un po’ di flessibilità, data la trasversalità delle discipline tra i Dipartimenti.

9. Adempimenti ANVUR. Il PRESIDENTE cede la parola al Prorettore per fornire un aggiornamento sull’andamento delle attività richieste dal sistema di valutazione delle Università. Il Prof. Fabio GASTALDI riferisce che si è conclusa la procedura di inserimento in banca dati delle relazioni delle commissioni paritetiche e che sono in fase di completamento le operazioni di stesura dei rapporti del riesame, annuali e ciclici, dei corsi di studio, potenziali candidati alla valutazione dell’ANVUR. Riferisce inoltre che il Nucleo di Valutazione di Ateneo, nei prossimi mesi, effettuerà l’audit dei suddetti corsi di studio. In particolare, la prima visita, che riguarda il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, si terrà il 2 marzo p.v..

10. Notizie CRUI. Il PRESIDENTE cede la parola al Prorettore per riferire quanto discusso nell’ultima assemblea della CRUI, a cui ha preso parte in sua vece. Il Prof. Fabio GASTALDI riferisce che il principale argomento di discussione ha riguardato due aspetti relativi al sistema di valutazione VQR: a. la richiesta al Ministero e all'Anvur di fermare l’attuale stillicidio di proroghe delle scadenze

previste per la messa in funzione della procedura e di stabilire date certe dopo aver verificato il sistema di gestione.

b. la protesta di un gruppo di colleghi nell'ambito universitario, relativa al contenzioso sul blocco degli scatti stipendiali, messa in atto con l’astensione dal presentare i propri prodotti da sottoporre a valutazione VQR. La CRUI ha messo in evidenza come la protesta sia giusta come finalità, ma sbagliata come modalità di esecuzione.

Il Prof. Gastaldi riferisce le preoccupazioni dei rettori, in quanto la valutazione VQR ha una cospicua incidenza sulla parte premiale dell'FFO dei prossimi anni. Una valutazione più bassa di quella che si otterrebbe con la presentazione dei prodotti di tutti i ricercatori, genererebbe inevitabilmente una perdita di fondi in sede di assegnazione. Il Prof. Pier Luigi CANONICO riferisce che anche nel Dipartimento di Scienze del Farmaco la protesta è sentita e che, in qualità di Direttore del Dipartimento, si è impegnato a chiedere al Rettore di attivarsi presso la CRUI affinché venga presa una posizione chiara. Il Prof. Salvatore RIZZELLO riferisce che il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali ha già riconosciuto con una delibera l'assoluta legittimità della protesta. Ritiene pertanto che anche il Senato

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Accademico dovrebbe prendere una posizione in merito, per fornire ai Dipartimenti le opportune indicazioni per evitare scelte individuali e diversificate. Il Prof. Leonardo MARCHESE riferisce che nel Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica si è diffuso anche un certo malessere generato dalla delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione riguardante i criteri di assegnazione dei fondi della ricerca. Il Prof. Jean Daniel COISSON ritiene che nella protesta contro la VQR si siano sommati due fattori:

• la protesta per il recupero degli scatti stipendiali che ha trovato in qualche modo nella VQR un'arma molto semplice

• la protesta nei confronti della VQR per la VQR in sé stessa, per i metodi di valutazione, la scelta dei parametri e le infinite proroghe.

Il Prof. Coisson suggerisce di affrontare singolarmente i due aspetti citati. Il Prof. Andrea TUROLLA ricorda che il blocco degli stipendi riguarda anche il personale tecnico amministrativo e che la quota premiale dell’FFO 2015, dipendente dai risultati della VQR, per l’Ateneo ha un peso di circa 10 milioni di euro su 44. Il Prof. Salvatore RIZZELLO informa che sta circolando una lettera tra tutti coloro che hanno aderito alla protesta, in cui si propone di delegare ai Direttori di Dipartimento la scelta di aderire o meno alla VQR in loro vece. Il testo della lettera si conclude però con la seguente affermazione: “i risultati individuati dalla VQR non dovranno comunque in alcun modo essere utilizzati per qualsiasi procedura che abbia ad oggetto le retribuzioni, la programmazione e le progressioni di carriera, l'assegnazione di fondi di ricerca interni, la possibilità di accedere a cariche accademiche, ad organi quali consigli di dottorato di ricerca”. Il PRESIDENTE riferisce che il Rettore dell’Università di Firenze ha trasmesso una lettera nella quale rivolge un appello a tutti i colleghi del suo Ateneo, a far valere il principio di responsabilità singola ed insieme collettiva: “Ciascuno di noi sia consapevole che qualsiasi forma di protesta non può mettere a repentaglio la stabilità economica e finanziaria della nostra istituzione compromettendo politiche di sviluppo futuro che inevitabilmente sarebbero pagate da coloro per i quali il problema a quel punto non sarebbero gli scatti, ma lo stipendio medesimo. Vi invito quindi ad inserire tempestivamente i prodotti …. “. Il Prof. Maurizio IRRERA ritiene che una presa di posizione unitaria del Senato Accademico potrebbe rappresentare un segnale positivo. Il Prof. Umberto DIANZANI riferisce che si è diffusa la sensazione che gli Atenei non abbiano intenzione di affrontare la questione degli scatti stipendiali, in quanto l’eventuale recupero di tali scatti ricadrebbe su risorse proprie. Il Prof. Salvatore RIZZELLO propone di concordare una posizione almeno su due punti:

1. il riconoscimento della legittimità della protesta 2. la responsabilità individuale nel metterla in atto

Il PRESIDENTE accoglie la richiesta di predisporre una lettera in cui l’Ateneo esprime la propria posizione in merito alla protesta in atto.

11. PRIN 2015 – progetti presentati. IL PRESIDENTE invita i Senatori a prendere visione del documento, distribuito in seduta e allegato al presente verbale, che riporta il numero di progetti, suddivisi per Dipartimento, presentati in risposta al Bando PRIN 2015.

12. Delega per l’Internazionalizzazione. Il PRESIDENTE riferisce che il Prof. Armando Genazzani sarà nominato “delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali”.

13. Accordo per Osservatorio regionale. Il PRESIDENTE cede la parola al Direttore Generale per relazionare sulla bozza di un accordo tra gli Atenei piemontesi e la Regione per la valorizzazione e la gestione delle competenze attualmente presenti nell'Osservatorio regionale.

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Il Prof. Andrea TUROLLA ricorda che la normativa per il diritto allo studio prevede l’esistenza di un Osservatorio regionale, gestito fino ad oggi dal COREP, il consorzio di cui hanno fatto parte per anni, oltre che la Regione, anche gli atenei piemontesi. Gli atenei non sono più soci del Corep e la Regione sta avanzando una proposta affinché l'Osservatorio regionale possa svolgere attività di studio e di analisi non solo nei confronti dell'Edisu e del Comitato Regionale di Coordinamento, ma anche direttamente a favore dei singoli atenei. La Regione propone pertanto un meccanismo di cofinanziamento a copertura degli stipendi dei quattro dipendenti dell’Osservatorio regionale, dando la possibilità ai dipendenti di svolgere la loro attività presso gli atenei che ne facciano richiesta. La proposta di cofinanziamento si articolerebbe nel modo seguente: 50% del costo totale annuo dei quattro dipendenti a carico della Regione e 50% ripartito tra i quattro Atenei (50 mila euro a carico dell'Università di Torino, 40 mila euro a carico del Politecnico di Torino, 30 mila euro a carico dell’Università del Piemonte Orientale e 2 mila euro a carico dell'Università di Scienze Gastronomiche). A fronte del costo annuo di 30 mila euro, l’Ateneo avrebbe a disposizione 2/3 del tempo di uno dei ricercatori dell'Osservatorio regionale.

14. Edilizia Alessandria. Il PRESIDENTE riferisce di aver sottoscritto l'atto di modifica del comodato d'uso di Palazzo Borsalino, con il quale l’Ateneo ha ceduto il piano terra al Comune di Alessandria in cambio dell’uso gratuito del primo piano, che sarà disponibile dopo il trasferimento del Museo del Cappello. L’azienda Borsalino ed il Comune di Alessandria devono pertanto sottoscrivere un accordo operativo, a fronte del quale sarà possibile l'indizione della gara di appalto per il trasferimento del Museo. Il Prof. Salvatore RIZZELLO ricorda che se non saranno disponibili le aule all'inizio del nuovo anno accademico, sarà necessario valutare soluzioni alternative.

15. Titolo di “Professore Emerito”- Prof. Vaudagna. Il PRESIDENTE informa che il Dipartimento di Studi Umanistici ha proposto di conferire il titolo di “Professore Emerito” al Prof. Maurizio VAUDAGNA, già professore ordinario nel Settore Scientifico Disciplinare M-STO/04 – Storia Contemporanea.

16. Inaugurazione Anno Accademico. Il PRESIDENTE ricorda che l’inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016 si terrà il 19 febbraio 2016 presso il Teatro Civico di Vercelli.

(Il Prof. Gianluca GAIDANO lascia momentaneamente la seduta alle ore 12:00)

Il PRESIDENTE, terminate le comunicazioni, prosegue con i punti all’ordine del giorno, ricordando che le delibere, se non diversamente concordato in seduta, si ritengono approvate seduta stante ed immediatamente esecutive.

****************** 1/2016/2. Approvazione del verbale della seduta precedente

Il PRESIDENTE sottopone all’approvazione il verbale della seduta del 14 dicembre 2015, domandando ai Senatori di formulare eventuali osservazioni o richieste di correzione.

Il verbale è approvato, senza osservazioni o richieste di correzione, all’unanimità dai

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presenti alla seduta del 14 dicembre 2015.

****************** 3. Ratifica Decreti Rettorali d’Urgenza

Il PRESIDENTE informa che non ci sono Decreti Rettorali d’Urgenza da ratificare.

****************** 4. Qualità e Accreditamento

Il PRESIDENTE informa i Senatori che non ci sono argomenti da discutere al presente punto.

****************** 5.1 Regolamento di Ateneo per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità 1/2016/5.1 Settore Risorse Finanziarie

Al Presidente del Senato Accademico

La Legge 240 del 30 dicembre 2010, all’art. 5 comma 1 lettera b), ha previsto la revisione della disciplina concernente la contabilità delle Università, al fine di garantirne coerenza con la programmazione triennale di Ateneo, maggiore trasparenza ed omogeneità, e di consentire l'individuazione della esatta condizione patrimoniale dell'Ateneo e dell'andamento complessivo della gestione.

Con D.Lgs. 18 del 27 gennaio 2012 è stata prevista l’adozione, da parte delle Università, di un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato. Tale Decreto ha inoltre previsto all’art. 7 comma 2, l’obbligo per le università di adeguare alla nuova normativa il proprio regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilità.

L’art. 5 del citato decreto legislativo prevede che il bilancio unico di Ateneo venga strutturato in Centri di Responsabilità. Nello schema di regolamento in oggetto, coerentemente con quanto indicato dallo Statuto, sono stati individuati quali Centri di Responsabilità i Dipartimenti e l’Amministrazione centrale.

Gli Organi dei Dipartimenti stabiliscono come utilizzare le risorse coerentemente con gli obiettivi assegnati, quindi stabiliscono le esigenze e le priorità. Il Direttore del Dipartimento stipula:

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• i contratti e le convenzioni necessari a garantire la didattica nei corsi del relativo Dipartimento;

• I contratti e le convenzioni di ricerca e di attività commerciale di competenza del relativo Dipartimento. I buoni di ordinazione (spese in economia) sono invece firmati dal Responsabile del relativo

Settore amministrativo (individuato dal Direttore Generale), analogamente ai mandati di pagamento e alle reversali di incasso.

Si chiede pertanto a codesto Senato Accademico di approvare il testo del Regolamento di

Ateneo, per l’Amministrazione la Finanza e la Contabilità.

OMISSIS

(Il Prof. Gianluca GAIDANO rientra in seduta alle ore 12:10)

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

Vista la Legge 240 del 30 dicembre 2010, all’art. 5 comma 1 lettera b), che ha previsto la revisione della disciplina concernente la contabilità delle Università, al fine di garantirne coerenza con la programmazione triennale di Ateneo, maggiore trasparenza ed omogeneità, e di consentire l'individuazione della esatta condizione patrimoniale dell'Ateneo e dell'andamento complessivo della gestione;

Visto il D.Lgs. 18 del 27 gennaio 2012 dove è stata prevista l’adozione, da parte delle Università, di un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato.

Preso Atto che tale Decreto ha inoltre previsto all’art. 7 comma 2, l’obbligo per le università di adeguare alla nuova normativa il proprio regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilità.

Visto l’art. 5 del citato decreto legislativo che prevede la strutturazione del bilancio unico di Ateneo in Centri di Responsabilità.

Considerato che nello schema di regolamento in oggetto, coerentemente con quanto indicato dallo Statuto, sono stati individuati quali Centri di Responsabilità i Dipartimenti e l’Amministrazione centrale.

Considerato che gli Organi dei Dipartimenti stabiliscono come utilizzare le risorse coerentemente con gli obiettivi assegnati, quindi stabiliscono le esigenze e le priorità.

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Considerato che il Direttore del Dipartimento è competente a stipulare: • i contratti e le convenzioni necessari a garantire la didattica nei corsi del relativo

Dipartimento; • I contratti e le convenzioni di ricerca e di attività commerciale di competenza del relativo

Dipartimento.

Considerato che i buoni di ordinazione (spese in economia) sono invece firmati dal Responsabile del relativo Settore amministrativo (individuato dal Direttore Generale), analogamente ai mandati di pagamento e alle reversali di incasso. Considerato che l’Università del Piemonte Orientale ha adottato il sistema di contabilità economia dal 01/01/2015; Visto lo Statuto dell’Università del Piemonte Orientale; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

di approvare il testo del “Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità” di seguito riportato. REGOLAMENTO DI ATENEO PER L’AMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITA’ TITOLO I – PRINCIPI GENERALI Art. 1 – Finalità Art. 2 - Principi generali Art. 3 - Sistema contabile Art. 4 – Finalità del Sistema contabile Art. 5 – Contabilità Analitica Art. 6 – Modalità per l’attuazione del regolamento TITOLO II – AUTONOMIA E ORGANIZZAZIONE Art. 7 – Centri di responsabilità Art. 8 – Struttura organizzativa TITOLO III – SISTEMA CONTABILE CAPO I – ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA CONTABILE Art. 9 – Organizzazione del sistema contabile Art. 10 – Periodo contabile Art. 11 – Il Piano dei conti Art. 12 – Il Patrimonio netto e il risultato d’esercizio Art. 13 – Riserva obbligatoria

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Art. 14 – Gestione e programmazione degli investimenti CAPO II – SCRITTURE CONTABILI Art. 15 – Libri contabili Art. 16 – Libro giornale Art. 17 – Libro degli inventari Art. 18 – Partitario dei conti Art. 19 – Giornale di cassa, Giornale cronologico, Registro cassa economale Art. 20 – Libro cespiti CAPO III – DOCUMENTI CONTABILI Art. 21 – Documenti contabili pubblici Art. 22 – Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio Art. 23 – Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Triennale Art. 24 – Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo Annuale Non Autorizzatorio in Contabilità Finanziaria Art. 25 – Bilancio Unico d’Ateneo di Esercizio Art. 26 – Rendiconto Unico d’Ateneo in contabilità finanziaria Art. 27 – Bilancio Consolidato CAPO IV GESTIONE ECONOMICO PATRIMONIALE SEZIONE I ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI Art. 28 – Fasi della gestione contabile SEZIONE II – PROGRAMMAZIONE Art. 29 – Oggetto e finalità dei processi di programmazione e previsione Art. 30 – Predisposizione del Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio Art. 31 – Esercizio provvisorio Art. 32 – Predisposizione del Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Triennale Art. 33 – Predisposizione del Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo Non Autorizzatorio in contabilità finanziaria SEZIONE III – PROCESSO DI GESTIONE Art. 34 – Finalità del processo di gestione Art. 35 – Le registrazioni degli eventi contabili Art. 36 – Modalità di registrazione degli eventi contabili Art. 37 – Funzioni e responsabilità SEZIONE IV – REVISIONE DEL BUDGET Art. 38 – Analisi della gestione e verifica periodica di budget Art. 39 – Modifiche del budget SEZIONE V – CONSUNTIVAZIONE E RIAPERTURA DEI CONTI Art. 40– Registrazioni contabili di chiusura Art. 41 – Apertura dei conti

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CAPO V – GESTIONE LIQUIDITA’ Art.42 – Gestione liquidità Art. 43 – Fondo economale CAPO VI – SISTEMA DI CONTROLLO Art. 44 – Collegio dei revisori dei Conti Art. 45 - Nucleo di Valutazione Art. 46 – Internal audit Art. 47 – Analisi dei risultati della gestione Art. 48 – Rilevazioni analitiche Art. 49 – Valutazione e controllo strategico TITOLO IV - GESTIONE PATRIMONIO Art. 50 – Composizione del Patrimonio Art. 51 – Immobilizzazioni Art. 52 – Criteri di iscrizione e di valutazione degli elementi patrimoniali Art. 53 – Ammortamento delle immobilizzazioni Art. 54 – Inventario dei beni Art. 55 – Consegnatari dei beni TITOLO V – ATTIVITA’ NEGOZIALE CAPO I – DISPOSIZIONI COMUNI Art. 56– Autonomia negoziale Art. 57 – Competenze degli Organi Centrali Art. 58 – Competenze degli Organi dei Centri Responsabilità Art. 59 – Rinnovo dei contratti Art. 60 – Penalità Art. 61 – Anticipazione del prezzo Art. 62 – Revisione prezzi Art. 63 – Collaudo CAPO II – CONTRATTI ATTIVI Art. 64 – Attività Commerciale Art. 65 – Brevetti Art. 66 – Alienazione di beni mobili e immobili Art. 67 – Permute e locazioni di beni mobili e immobili CAPO III – CONTRATTI PASSIVI Art. 68 – Contratti Art. 69 – Forniture di beni e servizi di rilevanza comunitaria Art. 70 – Edilizia universitaria Art. 71 – Pubblicità delle gare Art. 72 – Svolgimento delle gare Art. 73 – Commissioni di gara Art. 74 – Ufficiale Rogante Art. 75 – Locazione di beni immobili

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Art. 76 – Leasing Art. 77 – Contratti editoriali Art. 78 – Spese in economia Art. 79 – Modalità di esecuzione delle spese in economia Art. 80 – Divieto di suddivisione dei lavori e delle forniture TITOLO VI – DISPOSIZIONI PARTICOLARI Art. 81 – Partecipazioni Art. 82 – Spese di rappresentanza Art. 83 – Spese in occasione di scambi culturali, congressi e convegni Art. 84 – Borse di studio e servizi agli studenti Art. 85 – Borse di mobilità per scambi internazionali Art. 86 – Incarichi di missione Art. 87 – Prestazioni di lavoro autonomo Art. 88 – Obbligo di denuncia Art. 89 – Rimborso spese di patrocinio legale Art. 90 – Rappresentanza e difesa in giudizio TITOLO VII – DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE Art. 91 – Limiti di valore Art. 92 – Attuazione del Regolamento Art. 93 – Modifiche del Regolamento Art. 94 – Dematerializzazione della documentazione cartacea Art. 95 – Entrata in vigore REGOLAMENTO DI ATENEO PER L’AMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITA’ TITOLO I – PRINCIPI GENERALI Art. 1 – Finalità 1) Il presente regolamento disciplina la gestione economico-finanziaria dell’Università del

Piemonte Orientale di seguito Università o Ateneo. 2) Il regolamento disciplina anche l’amministrazione del patrimonio, l’attività negoziale e il

controllo sulla gestione complessiva dell’Ateneo, nonché dei singoli Centri di responsabilità. Art. 2 – Principi generali 1) L’attività amministrativa dell’Università è diretta ad assicurare il perseguimento dei fini

istituzionali nel rispetto dei principi di imparzialità, efficacia ed efficienza. 2) I processi amministrativo-contabili si ispirano ai criteri di legalità, trasparenza, speditezza ed

economicità e tendono alla responsabilizzazione nella gestione delle risorse e al conseguimento degli obiettivi prefissati.

Art. 3 – Sistema contabile 1) L’Università adotta il sistema di contabilità generale ed il bilancio unico d’ateneo. 2) La contabilità generale è fondata sui principi della contabilità economico patrimoniale

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richiamati nel presente regolamento e nel Manuale Operativo di Contabilità. 3) L’Università adotta un sistema di contabilità analitica, di supporto alla funzione del Controllo di

Gestione. Art. 4 – Finalità del Sistema contabile 1) Il sistema contabile, nel suo complesso, risponde alle seguenti esigenze:

a) disporre di una strumentazione tecnico-contabile adeguata alla misurazione dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse e dell’efficacia della gestione;

b) garantire l’efficacia dei processi di programmazione, gestione e analisi di gestione; c) controllare in via preventiva e consuntiva il mantenimento dell’equilibrio economico,

finanziario e patrimoniale. Art. 5 – Contabilità Analitica 1) La contabilità analitica classifica i costi e i proventi in base alla loro destinazione. I riepiloghi

delle registrazioni di contabilità analitica consentono, in corso di anno e a fine esercizio, di determinare i risultati economici consuntivi dei Centri di responsabilità.

2) La contabilità analitica ha primariamente lo scopo di supportare le analisi economiche volte alla verifica del miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza della gestione, in particolare: a) in sede di predisposizione del bilancio unico d’ateneo, è un utile strumento per la

definizione dei budget dei centri di responsabilità; b) nel corso della gestione assicura la verifica delle disponibilità dei budget e la relativa

programmazione; c) durante e a chiusura dell’esercizio permette di effettuare analisi economiche volte al

miglioramento dell’efficienza della gestione. Art. 6 – Modalità per l’attuazione del regolamento 1) Le modalità operative per l’attuazione del presente regolamento sono definite nel Manuale

Operativo di contabilità. 2) Il Manuale Operativo di Contabilità è approvato con decreto del Direttore Generale. 3) Il Direttore Generale e/o il Dirigente competente possono impartire istruzioni operative. TITOLO II – AUTONOMIA E ORGANIZZAZIONE Art. 7 – Centri di responsabilità 1) I Centri di Responsabilità sono le Strutture dell’Ateneo alle quali è stata attribuita autonomia

gestionale e amministrativa. 2) I Centri di Responsabilità utilizzano le risorse messe a loro disposizione, rispondono della

corretta gestione di queste e del raggiungimento degli obiettivi programmati. 3) Sono Centri di Responsabilità:

a) L’Amministrazione Centrale b) I Dipartimenti

4) Ai Centri di Responsabilità è attribuito un budget economico e degli investimenti autorizzatorio.

5) I Centri di Responsabilità decidono in merito all’utilizzo delle risorse assegnate nel rispetto della normativa vigente, delle disposizioni regolamentari e delle istruzioni interne e sono responsabili del corretto impiego delle stesse in relazione agli obiettivi assegnati.

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6) La gestione contabile e amministrativa dei budget dei Centri di Responsabilità è effettuata da apposite Strutture amministrative di supporto, definite nell’ambito dell’Organigramma dell’apparato tecnico-amministrativo di Ateneo.

7) I Centri di Responsabilità predispongono annualmente la proposta di budget economico e degli investimenti annuale e triennale da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

8) I responsabili dei Centri di Responsabilità sono il Direttore generale per l’Amministrazione Centrale e i Direttori dei Dipartimenti.

Art. 8 – Struttura organizzativa 1) Il Direttore generale definisce la struttura organizzativa dell’apparato tecnico-amministrativo

dell’Ateneo e attribuisce le relative responsabilità. 2) Le strutture amministrative dell’Amministrazione Centrale collaborano con il Direttore

Generale e con il Dirigente competente alla formulazione della proposta di budget economico e degli investimenti, sia annuale che triennale.

3) Le strutture amministrative a supporto dei Centri di Responsabilità dei Dipartimenti collaborano con il Direttori dei Centri alla formulazione della proposta di budget economico e degli investimenti, sia annuale che triennale.

4) I Responsabili delle Strutture amministrative a supporto dei Centri di Responsabilità sono responsabili del corretto svolgimento delle procedure amministrative e contabili connesse con l’utilizzo delle risorse assegnate ai Centri di Responsabilità.

TITOLO III – SISTEMA CONTABILE CAPO I – ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA CONTABILE Art. 9 – Organizzazione del sistema contabile 1) Il sistema contabile riflette la struttura organizzativa dell’Ateneo. 2) I budget dei Centri di responsabilità sono organizzati in Unità previsionali di base (UPB). Le UPB

rappresentano unità contabili cui sono riferiti direttamente costi e proventi relativi ad una specifica area di attività.

3) Le Unità Previsionali di Base possono essere articolate su più livelli. Art. 10 – Periodo contabile 1) L’esercizio contabile ha la durata di un anno e coincide con l’anno civile (1 gennaio- 31

dicembre). 2) Il sistema contabile gestisce:

a) periodo contabile corrispondente all’esercizio contabile (annualità); b) periodo contabile corrispondente a più esercizi contabili (pluriennalità).

Art. 11 – Il Piano dei conti 1) Il Piano dei Conti in contabilità generale è redatto sulla base degli schemi previsti dalla

normativa vigente 2) La definizione e le modifiche del Piano dei conti della contabilità analitica e la sua eventuale

sotto articolazione sono definite dal Dirigente competente. Art. 12 – Il Patrimonio netto e il risultato d’esercizio

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1) Il Patrimonio netto è costituito da: a) fondo di dotazione; b) patrimonio vincolato; c) patrimonio non vincolato.

2) Il fondo di dotazione rappresenta il capitale di dotazione originario 3) Il patrimonio vincolato è composto da fondi, riserve e contributi vincolati per scelte del

consiglio di amministrazione o per scelte operate da terzi finanziatori a vario titolo o per la specificità delle risorse.

4) Il patrimonio non vincolato è costituito dal risultato gestionale dell’esercizio, dalle riserve libere derivanti dai risultati gestionali relativi ad esercizi precedenti e dalle riserve statutarie non sottoposte ad una destinazione vincolata.

5) L’utilizzo dell’utile di esercizio, degli utili portati a nuovo e delle riserve libere è di competenza del Consiglio di Amministrazione.

6) In sede di approvazione del bilancio consuntivo, il Consiglio di Amministrazione delibera la copertura di eventuali perdite, tramite le seguenti operazioni: a) utilizzo di riserve appositamente vincolate; b) utilizzo del risultato gestionale di esercizi precedenti; c) utilizzo di eventuali riserve non vincolate, se capienti; d) utilizzo della riserva obbligatoria di cui all’art. 13; e) identificazione di fonti di copertura di natura straordinaria.

Art. 13 – Riserva obbligatoria 1) Dagli utili netti annuali, limitatamente alla quota non vincolata, deve essere dedotta una

somma corrispondente almeno alla ventesima parte di essi per costituire una riserva, fino a che questa non abbia raggiunto un importo pari ad almeno un quinto del Fondo di dotazione.

2) Il Consiglio di Amministrazione può stabilire, con propria delibera, una percentuale superiore a quella di cui al comma precedente.

3) La riserva obbligatoria può essere diminuita per coprire eventuali perdite di esercizio solo dopo aver esaurito i risultati gestionali degli esercizi precedenti, eventuali riserve non vincolate ed eventuali riserve appositamente vincolate.

4) A seguito della diminuzione della riserva obbligatoria il Consiglio di Amministrazione formalizza un piano di rientro da realizzarsi entro il triennio successivo all’esercizio in perdita.

Art. 14 – Gestione e programmazione degli investimenti 1) Il budget unico degli investimenti riporta l’ammontare degli investimenti previsti e la relativa

copertura finanziaria necessaria. 2) La copertura finanziaria dell’investimento deve avvenire mediante:

a) l’utilizzo di risorse proprie; b) l’utilizzo di contributi di terzi finalizzati. c) l’utilizzo di risorse a debito, purché sia dimostrata la capacità di rimborso e la sostenibilità

economica; 3) Il Consiglio di Amministrazione può deliberare l’accensione di mutui esclusivamente per

l’effettuazione di spese di investimento. 4) L’onere complessivo annuo delle rate di ammortamento dovrà in ogni caso essere tale da

garantire il funzionamento ordinario della gestione. Il piano di ammortamento dei mutui è aggiornato annualmente ed è illustrato nel bilancio unico di Ateneo.

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5) La delibera che autorizza la stipula di un nuovo mutuo deve risultare adeguatamente motivata in ordine alla sostenibilità economica e finanziaria del piano di rimborso.

6) La procedura per l’autorizzazione agli investimenti di Ateneo è stabilita con apposite disposizioni del Direttore Generale

CAPO II – SCRITTURE CONTABILI Art. 15 – Libri contabili 1) I libri contabili dell’Ateneo sono:

a) Libro Giornale; b) Libro degli inventari; c) Partitario dei conti d) Giornale di cassa; e) Giornale cronologico; f) Registro cassa economale; g) Libro dei Cespiti.

2) Devono essere inoltre compilati e conservati, anche su supporto informatico, i registri fiscali richiesti dalla normativa vigente.

Art. 16 – Libro giornale 1) Il libro giornale è il registro cronologico in cui devono essere indicate giornalmente le

operazioni di gestione. 2) Le operazioni devono essere annotate in modo separato senza procedere alla registrazione

aggregata di operazioni omogenee anche se verificatesi nel medesimo giorno. 3) Le rilevazioni avvengono direttamente sulla base dei documenti che accompagnano le singole

operazioni (lettere, note, fatture, disposizioni amministrative, ecc.). Art. 17 – Libro degli inventari 1) L’inventario viene redatto ogni anno e deve contenere l’indicazione e la valutazione delle

attività e delle passività dell’Ateneo. L’inventario si chiude con il bilancio e con il conto economico, il quale dimostra con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite subite.

Art. 18 – Partitario dei conti 1) Il partitario dei conti è costituito da schede dalle quali si desumono le registrazioni degli

elementi patrimoniali ed economici, raggruppati in categorie omogenee. Art. 19 – Giornale di cassa, Giornale cronologico e Registro cassa economale 2) Il giornale di cassa è il documento in cui vengono annotate cronologicamente tutte le entrate

e le uscite di cassa. Il giornale di cassa è tenuto e redatto dall’Istituto Cassiere. 3) Il registro della cassa economale è il documento sul quale sono annotati i pagamenti effettuati

con il fondo economale ed i relativi reintegri. 4) L’Ateneo tiene il giornale cronologico per le reversali e per i mandati emessi. 5) Il saldo del giornale di cassa deve corrispondere al saldo del giornale cronologico per le

reversali e per i mandati emessi. Al termine di ogni mese dovrà essere effettuata la riconciliazione tra i due valori.

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Art. 20 – Libro cespiti 1) Il libro cespiti contiene l’indicazione e la valutazione delle immobilizzazioni materiali,

immateriali e finanziarie dell’Ateneo. 2) Il contenuto del libro cespiti rispetta la normativa vigente ed è dettagliato nel Manuale

Operativo di Contabilità. CAPO III – DOCUMENTI CONTABILI Art. 21 – Documenti contabili pubblici 1) I documenti contabili pubblici preventivi sono:

a) Il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio; b) il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Triennale; c) il Bilancio Preventivo Unico di Ateneo Annuale Non Autorizzatorio in Contabilità

Finanziaria; 2) I documenti contabili pubblici consuntivi sono:

a) il Bilancio Unico d’Ateneo di Esercizio; b) il Rendiconto Unico d’Ateneo in contabilità finanziaria; c) il Bilancio Consolidato;

3) I documenti contabili pubblici preventivi e consuntivi sono accompagnati rispettivamente da una Relazione illustrativa delle previsioni e da una Relazione sulla gestione del Direttore Generale. I documenti contabili pubblici preventivi e consuntivi sono inoltre accompagnati da una Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.

4) I documenti contabili pubblici preventivi e consuntivi sono approvati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Senato Accademico.

Art. 22 – Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio 1) Il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio è composto da:

a) Budget Economico, che evidenzia i costi e i proventi dell’esercizio in base ai principi della competenza economica;

b) Budget degli Investimenti, che evidenzia gli investimenti e le fonti di copertura dell’esercizio. Sono considerate operazioni di investimento quelle rivolte a modificare la consistenza delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie.

Art. 23 – Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Triennale 1) Il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Triennale è composto da

a) Budget Economico; b) Budget degli Investimenti;

finalizzati a garantire la sostenibilità di tutte le attività nel medio periodo; Art. 24 – Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo Annuale Non Autorizzatorio in Contabilità Finanziaria 1) Il Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo Annuale Non Autorizzatorio in Contabilità Finanziaria è

predisposto al fine di consentire il consolidamento e il monitoraggio dei conti delle amministrazioni pubbliche.

Art. 25 – Bilancio Unico d’Ateneo di Esercizio

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1) Il Bilancio Unico d’Ateneo di Esercizio è composto da: a) Conto Economico, che evidenzia i costi e i proventi dell’esercizio in base ai principi della

competenza economica; b) Stato Patrimoniale, che espone la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi al

termine di un determinato esercizio contabile; c) Rendiconto Finanziario, che riepiloga le relazioni tra fonti e impieghi di risorse finanziarie.

La struttura del Rendiconto evidenzia le variazioni di liquidità, ossia gli incrementi e gli utilizzi di disponibilità liquide;

d) Nota Integrativa, che fornisce informazioni complementari a quelle riportate nei documenti sopra descritti, riferite al Conto economico e allo Stato Patrimoniale necessarie a dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e dell’andamento economico, nonché a illustrare i criteri di valutazione adottati. Essa è redatta nel rispetto dei principi e delle regole previste dalla normativa vigente;

2) Al bilancio consuntivo sono allegati i seguenti documenti: a) Relazione, concernente i risultati dell’attività di Ricerca, di Formazione e di Trasferimento

Tecnologico redatta nel rispetto dei principi e delle regole previste dalla normativa vigente; b) Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio, secondo quanto previsto dalla

normativa vigente; c) Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti sulle caratteristiche dell’indebitamento degli

Enti e delle Società partecipate dell’Università del Piemonte Orientale, redatta nel rispetto dei principi e delle regole previste dalla normativa vigente;

d) Prospetti delle entrate e delle uscite dei dati SIOPE contenenti i valori cumulati dell’anno di riferimento e la relativa situazione delle disponibilità liquide, ai sensi della normativa vigente.

Art. 26 – Rendiconto Unico d’Ateneo in contabilità finanziaria 1) Il Rendiconto Unico d’Ateneo in contabilità finanziaria è finalizzato al consolidamento e al

monitoraggio dei conti delle amministrazioni pubbliche. Art. 27 – Bilancio Consolidato 1) Il Bilancio Consolidato è redatto consolidando il bilancio dell’Ateneo e il bilancio degli Enti

inclusi nell’area di consolidamento, nel rispetto dei principi e delle regole previste dalla normativa vigente.

2) Il Bilancio Consolidato d’Ateneo è composto da: a) Conto Economico Consolidato; b) Stato Patrimoniale Consolidato; c) Nota Integrativa.

CAPO IV – GESTIONE ECONOMICO PATRIMONIALE SEZIONE I – ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI Art. 28 – Fasi della gestione contabile 1) La gestione contabile dell’Ateneo si articola nelle seguenti fasi:

a) programmazione; b) processo di gestione; c) revisione del budget;

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d) consuntivazione. 2) Gli organi, i soggetti e le strutture coinvolte nel processo contabile sono definiti del Manuale

Operativo di contabilità. SEZIONE II – PROGRAMMAZIONE Art. 29 – Oggetto e finalità dei processi di programmazione e previsione 1) Il processo di programmazione è finalizzato a definire, su base annuale e triennale, i

programmi strategici e gli obiettivi dell’Ateneo e dei Centri di Responsabilità. Esso deve garantire la sostenibilità di tutte le attività dell’Ateneo e si raccorda con il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio e con il Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Triennale.

2) Il Consiglio di amministrazione, previo parere del Senato Accademico, approva: a) il documento di programmazione triennale b) la programmazione annuale e triennale del personale

3) Il Bilancio unico d’Ateneo di previsione annuale autorizzatorio deve garantire l’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.

4) Il Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Triennale deve garantire la sostenibilità di tutte le attività nel medio periodo.

Art. 30 – Predisposizione del Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio 1) Ogni Centro di Responsabilità predispone la proposta di budget nel rispetto della procedura

definita nel Manuale Operativo di Contabilità. 2) I budget annuali dei centri di responsabilità si articolano in:

a) budget economico; b) budget degli investimenti.

3) Il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio è approvato entro il 31 dicembre dell’anno precedente all’esercizio di riferimento.

4) Sono oggetto di approvazione il budget economico unico d’Ateneo e il budget degli investimenti unico d’Ateneo.

Art. 31 – Esercizio provvisorio 1) Qualora il Consiglio di Amministrazione non approvi il Bilancio unico di Ateneo di previsione

annuale autorizzatorio entro i termini stabili dal presente Regolamento, autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio, al fine di consentire l’operatività l’ordinaria.

2) L’esercizio provvisorio può essere autorizzato per un periodo non superiore a tre mesi, durante i quali potranno essere sostenute esclusivamente le spese ordinarie nonché quelle relative a progetti pluriennali già in corso e in scadenza nel periodo di esercizio provvisorio.

Art. 32 – Predisposizione del Bilancio Unico d’Ateneo di Previsione Triennale 1) Ogni Centro di Responsabilità predispone, unitamente alla proposta di budget annuale, una

proposta di budget triennale, sulla base degli schemi previsti dal Manuale Operativo di Contabilità.

2) I budget triennali dei centri di responsabilità si articolano in: a) budget economico; b) budget degli investimenti.

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3) Il Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Triennale è approvato dal Consiglio di Amministrazione entro il 31/12 dell’anno precedente all’esercizio di riferimento, previo parere del Senato Accademico e del Collegio dei Revisori dei Conti.

Art. 33 – Predisposizione del Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo Non Autorizzatorio in contabilità finanziaria 1) Contestualmente all’approvazione del bilancio di previsione unico di Ateneo il Consiglio di

Amministrazione approva il Bilancio Preventivo Unico d’Ateneo non Autorizzatorio in contabilità finanziaria, nel rispetto dei criteri previsti dalla normativa vigente.

SEZIONE III – PROCESSO DI GESTIONE

Art. 34 – Finalità del processo di gestione 1) Il processo di gestione ha lo scopo di registrare, all’interno del sistema contabile, gli eventi che

hanno rilevanza sotto il profilo economico-patrimoniale. Art. 35 – Le registrazioni degli eventi contabili 1) La contabilità generale registra le variazioni finanziarie e patrimoniali e rileva i costi e i ricavi in

base al principio della competenza economica secondo la loro natura. Rileva gli eventi contabili a consuntivo ed è finalizzata alla classificazione degli elementi del patrimonio (attività e passività), costi e proventi secondo la loro natura.

2) Le rilevazioni contabili devono essere tenute secondo le regole di una ordinata contabilità nel rispetto delle modalità e dei principi contenuti nel Manuale Operativo di Contabilità.

Art. 36 – Modalità di registrazione degli eventi contabili 1) I fatti di gestione sono rilevati nel sistema contabile e generano le opportune registrazioni nel

ciclo attivo e nel ciclo passivo. 2) Relativamente alla gestione del ciclo attivo, le regole di registrazione applicabili sono:

a) registrazione di crediti certi; b) registrazione di ricavi per competenza economica.

3) I crediti, sono esposti in bilancio al valore di presunto realizzo. 4) I ricavi sono registrati solo se ragionevolmente certi in ordine alla loro esistenza e alla

determinabilità dell’ammontare. 5) Relativamente alla gestione del ciclo passivo, in base al principio della prudenza, tutte le

componenti negative devono essere contabilizzate anche se non sono definitivamente realizzate. Pertanto le regole di registrazione applicabili sono: a) registrazione di debiti certi e presunti; b) registrazione di costi per competenza economica.

6) I debiti sono esposti in bilancio al valore nominale. 7) I costi devono essere correlati con i ricavi dell'esercizio o con le altre risorse disponibili per lo

svolgimento delle attività dell’Università. 8) Il Manuale Operativo di Contabilità dettaglia le modalità operative di registrazione degli eventi

nel sistema di contabilità generale. Art. 37 – Funzioni e responsabilità 1) I Centri di Responsabilità sono responsabili:

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a) del reperimento delle risorse proprie; b) della proposta di budget; c) dell’utilizzo delle risorse coerentemente con gli obiettivi assegnati; d) del monitoraggio del budget; e) del raggiungimento degli obiettivi assegnati;

2) Le Strutture amministrative a supporto dei Centri di Responsabilità sono responsabili: a) del processo di acquisizione dei beni e servizi; b) della correttezza e veridicità delle registrazioni contabili; c) del monitoraggio dei crediti e dei relativi adempimenti amministrativi finalizzati alla loro

riscossione; d) dell’emissione del certificato di regolare esecuzione e del certificato di collaudo quando

previsto; e) della liquidazione delle somme dovute nonché dei relativi adempimenti amministrativi

finalizzati al loro pagamento; f) dell’emissione degli ordinativi di incasso e di pagamento; g) della correttezza e completezza delle scritture contabili di esercizio e di fine esercizio; h) della corretta tenuta dei libri contabili.

3) Il Manuale Operativo di Contabilità, disciplina nel dettaglio le singole responsabilità in riferimento alle fasi del ciclo attivo e passivo.

4) Gli ordinativi di incasso e di pagamento relativi al Centro di Responsabilità “Amministrazione centrale” sono firmati da due soggetti tra i seguenti: a) Direttore Generale b) Dirigente competente c) Responsabile del Settore Risorse Finanziarie

o dalle persone che legittimamente li sostituiscono, ovvero da loro delegati; 5) Gli ordinativi di incasso e di pagamento relativi ai Centri di Responsabilità dei Dipartimenti sono

firmati da due funzionari individuati dal Direttore Generale o dal Dirigente competente e, in caso di loro assenza o impedimento, sono firmati dal Direttore Generale e dal Dirigente competente o da loro delegati.

SEZIONE IV – REVISIONE DEL BUDGET Art. 38 – Analisi della gestione e verifica periodica di budget 1) L’analisi della gestione ha primariamente la finalità di verificare la congruenza di quanto

pianificato, la presenza di eventuali scostamenti, consentendo di intervenire tempestivamente sulle criticità gestionali, attraverso l’individuazione e l’attuazione delle opportune azioni correttive.

2) Gli uffici competenti verificano periodicamente la congruenza tra il budget assegnato, il grado di realizzazione di costi, investimenti e ricavi previsti. Tali verifiche possono determinare l’assunzione di opportune azioni correttive, quali una revisione generale del budget o opportuni accantonamenti nel caso si manifestino situazioni di presunta criticità rispetto a crediti già registrati e i relativi fondi rischi non siano valutati sufficientemente capienti.

3) Il consiglio di Amministrazione, su proposta del Direttore Generale adotta le opportune azioni correttive.

Art. 39 – Modifiche del budget

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1) In corso d’anno, il budget economico e il budget degli investimenti possono essere oggetto di variazioni per effetto dei seguenti eventi: a) situazioni che richiedono interventi di assestamento del budget in relazione a:

i) maggiori costi/investimenti da sostenere e nuovi fabbisogni da finanziare; ii) realizzazione di minori ricavi/fonti di finanziamento rispetto a quelli previsti; iii) assegnazione di nuovi finanziamenti senza vincolo di destinazione; iv) allocazione dell’utile/riassorbimento della perdita accertati nell’esercizio precedente;

b) variazioni in aumento o in diminuzione nell’assegnazione di risorse con vincolo di destinazione;

c) variazioni del budget tra Centri di Responsabilità; d) rimodulazioni interne al budget dei Centri di Responsabilità.

2) Al termine di ogni semestre è presentato al Consiglio di Amministrazione l’aggiornamento del Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio.

3) Le variazioni di cui al punto a) sono approvate dal Consiglio di Amministrazione. 4) Le variazioni di budget per maggiori o minori risorse con vincolo di destinazione, di cui ai punti

b) e c) hanno effetto immediato e sono comunicate al termine di ogni semestre al Consiglio di Amministrazione con l’aggiornamento del Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio.

5) Le variazioni di budget di cui al punto d) hanno effetto immediato e sono incluse nell’aggiornamento del Bilancio Unico di Ateneo di Previsione Annuale Autorizzatorio.

SEZIONE V – CONSUNTIVAZIONE E RIAPERTURA DEI CONTI Art. 40– Registrazioni contabili di chiusura 1) Il processo di chiusura contabile ha lo scopo di determinare i valori da inserire a consuntivo nei

documenti contabili pubblici riguardanti l’Ateneo nel suo complesso. 2) Le scritture contabili di chiusura si suddividono in:

a) scritture contabili di assestamento, integrazione e rettifica; b) scritture finali di chiusura.

3) Le scritture contabili di assestamento, integrazione e rettifica, sono effettuate alla chiusura del periodo contabile al fine di determinare la competenza economica dei componenti positivi e negativi di reddito e per determinare gli elementi del patrimonio di funzionamento. Si distinguono in: a) scritture di ammortamento e di svalutazione, per rilevare la quota di ammortamento delle

immobilizzazioni e l’eventuale svalutazione di elementi patrimoniali attivi; b) scritture di storno, per rinviare ad esercizi futuri costi e ricavi già rilevati in contabilità ma di

competenza economica, in tutto o in parte, degli esercizi futuri (risconti, rimanenze e capitalizzazione dei costi);

c) scritture di integrazione, per imputare all’esercizio costi e ricavi non ancora rilevati in contabilità, ma di competenza economica, in tutto o in parte, dell’esercizio relativo al periodo contabile in chiusura.

d) scritture di accantonamento a fondi per rischi e oneri per la copertura di perdite di esistenza certa o probabile, ma indeterminate nell’ammontare o nella data di sopravvenienza.

4) Le scritture finali di chiusura hanno lo scopo di chiudere i conti e di iscrivere i relativi saldi nei

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conti riepilogativi di Conto Economico e Stato Patrimoniale. 5) Il Manuale Operativo di Contabilità esplicita e dettaglia i criteri e le modalità di effettuazione

delle registrazioni contabili finali di chiusura. 6) I principi di redazione dei documenti contabili pubblici consuntivi sono esplicitati e dettagliati

nella nota integrativa al bilancio unico di Ateneo di esercizio. 7) In sede di chiusura contabile le disponibilità di budget non utilizzate vengono azzerate. Art. 41 – Apertura dei conti 1) All’inizio del nuovo esercizio contabile si provvede alla riapertura dei saldi dei conti dello Stato

Patrimoniale. 2) I saldi finali dei conti relativi alle Attività, Passività e Patrimonio netto dell’esercizio precedente

costituiscono i saldi iniziali del nuovo periodo contabile. CAPO V – GESTIONE LIQUIDITA’ Art.42 – Gestione liquidità 1) Il servizio di cassa è affidato, sulla base di apposita convenzione, a un unico Istituto bancario

nel rispetto delle disposizioni che disciplinano la funzione creditizia, la sorveglianza sulle banche e la tesoreria unica.

2) ll servizio è affidato previo esperimento di apposita procedura concorsuale nel rispetto della normativa di riferimento.

3) Per particolari servizi l’Università può avvalersi di conti correnti postali. Unico traente di tali conti è l’Istituto cassiere, previa emissione di apposite reversali da parte dell’Ateneo.

Art. 43 – Fondo economale 1) Con provvedimento del Direttore Generale è individuato il responsabile di ciascun fondo

economale dell’importo non superiore a € 5.000, reintegrabile previa presentazione del rendiconto delle somme spese.

2) Il Responsabile del fondo economale può provvedere, con il fondo, al pagamento delle minute spese d’ufficio: ad esempio spese per piccole riparazioni e manutenzione di mobili, attrezzature e locali, spese postali, spese per l’esercizio di automezzi, per l’acquisto di materiale di consumo e di utensileria, per l’acquisto di libri e pubblicazioni periodiche e simili, spese di rappresentanza.

3) I pagamenti e i reintegri sono annotati su apposito registro numerato e vidimato dagli stessi soggetti di cui ai precedenti commi.

4) E’ ammesso il rimborso e il pagamento di spese che singolarmente non eccedono € 250 (iva esclusa) previa presentazione di scontrino fiscale o di altra documentazione idonea.

5) Nel caso di necessità o urgenza, con provvedimento motivato del Dirigente competente, è ammesso l’utilizzo del fondo economale per spese che singolarmente non eccedono € 1.000 (iva esclusa).

6) Nell’ipotesi di attività finanziata da fondi esterni dovranno essere seguite le regole per la rendicontazione di tali fondi previste dall’Ente finanziatore, anche in deroga alle disposizioni del presente regolamento, ma nel rispetto dei principi generali della contabilità.

7) Non è consentito il frazionamento di una stessa spesa al fine di sottrarla all’applicazione del presente regolamento.

8) Le disponibilità al 31 dicembre del fondo economale sono versate all’Istituto incaricato del

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servizio di cassa. 9) Ogni Centro di Responsabilità può essere dotato di un solo fondo economale. CAPO VI – SISTEMA DI CONTROLLO Art. 44 – Collegio dei revisori dei Conti 1) Il Collegio dei Revisori dei Conti è l’Organo di controllo sulla gestione amministrativo-contabile,

finanziaria e patrimoniale dell’Ateneo. 2) Al collegio dei revisori dei conti sono attribuiti i compiti stabiliti dalla legge, dallo Statuto e dai

regolamenti dell’Ateneo. Art. 45 – Nucleo di Valutazione 1) Il Nucleo di Valutazione è l’Organo cui compete la verifica della qualità e dell’efficacia

dell’offerta didattica, la verifica dell’attività di ricerca e dei servizi offerti dall’Ateneo, anche allo scopo di promuovere sistemi di autovalutazione.

2) Il nucleo di Valutazione svolge i compiti che gli sono attribuiti dalla legge, dallo Statuto e dai Regolamenti dell’Ateneo.

Art. 46 – Internal audit 1) Il Direttore Generale può definire ed attuare un piano di Internal Audit al fine di vigilare sulla

correttezza delle procedure amministrative e contabili dei Centri di Responsabilità. 2) L’attività di internal audit mira al miglioramento continuo dei processi interni all’Ateneo, in

ragione delle necessità di sviluppo della regolamentazione e delle procedure interne. 3) I risultati dell’attività di internal audit sono riferiti direttamente al Rettore e ai responsabili dei

rispettivi Centri di Responsabilità, al fine di verificare: a. integrità dei processi e conformità a leggi e regolamenti; b. competenza e rigore nella gestione documentale; c. completezza, affidabilità e tempestività delle informazioni; d. gestione dei rischi interni ed esterni.

Art. 47 – Analisi dei risultati della gestione 1) L’ufficio preposto al controllo di gestione esegue l’analisi dei risultati della gestione diretta a

verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati, la funzionalità dell’organizzazione dell’Ateneo, l’efficacia, l’efficienza e il livello di economicità nella realizzazione dei predetti obiettivi. Le Strutture dell’Ateneo devono fornire gli eventuali elementi necessari per l’effettuazione dell’analisi.

2) L’attività di analisi è finalizzata a monitorare sistematicamente e prevenire possibili criticità legate alle attività effettuate dai diversi Centri di Responsabilità. A tal fine vengono individuate e costantemente aggiornate le aree di rischio nella gestione dell’Ateneo.

Art. 48 – Rilevazioni analitiche 1) Le componenti del sistema di contabilità analitica, sono descritte in apposito manuale. Art. 49 – Valutazione e controllo strategico 1) La valutazione e il controllo strategico hanno la funzione di verificare l’effettiva attuazione

delle scelte contenute nelle direttive e negli altri atti di indirizzo politico.

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2) L’attività di valutazione e controllo strategico consiste nell’analisi, preventiva e successiva, della congruenza e degli eventuali scostamenti tra le missioni istituzionali, gli obiettivi individuati, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate.

TITOLO IV – GESTIONE PATRIMONIO Art. 50 – Composizione del Patrimonio 1) Il patrimonio dell’Ateneo è costituito dalle immobilizzazioni iscritte come prima voce

dell’attivo dello Stato Patrimoniale. Art. 51 – Immobilizzazioni 1) Le immobilizzazioni si suddividono in immateriali, materiali e finanziarie. 2) Le immobilizzazioni sono soggette a inventariazione secondo quanto indicato nel Manuale

dell’Inventario e nel Manuale Operativo di Contabilità. 3) Le immobilizzazioni sono iscritte come prima voce dell’Attivo dello Stato Patrimoniale. 4) Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni confluiscono nell’attivo circolante

dello Stato Patrimoniale. Art. 52 – Criteri di iscrizione e di valutazione degli elementi patrimoniali 1) I criteri di iscrizione e di valutazione degli elementi patrimoniali attivi e passivi sono definiti in

base alla normativa vigente nel Manuale Operativo di Contabilità e nel Manuale dell’Inventario.

Art. 53 – Ammortamento delle immobilizzazioni 1) Le immobilizzazioni, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, devono essere sistematicamente

ammortizzate in ogni esercizio, secondo i criteri civilistici, in relazione alla residua possibilità di utilizzo.

2) Nel Manuale Operativo di Contabilità e nel Manuale dell’Inventario sono esplicitati i criteri e le modalità di calcolo dell’ammortamento.

Art. 54 – Inventario dei beni 1) L’inventario dei beni dell’Ateneo è unico. 2) Separatamente è tenuto un inventario dei Beni di terzi presso l’Ateneo. 3) La ricognizione dei beni inventariati deve essere effettuata annualmente. 4) Il Manuale Operativo di Contabilità e il Manuale dell’Inventario riportano le modalità di

inventariazione, ricognizione e rivalutazione dei beni. Art. 55 – Consegnatari dei beni 1) I beni mobili soggetti all’inventariazione sono dati in consegna ai Responsabili dei Centri di

Responsabilità, i quali sono personalmente responsabili dei beni loro affidati, nonché di qualsiasi danno che possa derivare dalle loro azioni od omissioni.

2) I beni mobili dell’Amministrazione Centrale sono dati in consegna al Dirigente competente. TITOLO V – ATTIVITA’ NEGOZIALE CAPO I – DISPOSIZIONI COMUNI

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Art. 56 – Autonomia negoziale 1) L’Università ha piena autonomia negoziale nel rispetto dei propri fini istituzionali e dei principi

generali che regolano la sua autonomia funzionale. 2) Ai lavori, alle forniture di beni e di servizi, alle vendite, alle permute, alle locazioni ed

all’attività contrattuale in genere si provvede mediante la stipula di contratti e convenzioni secondo quanto previsto dalle disposizioni del presente Titolo.

3) Tutti i contratti devono avere termine e durata certi. I contratti ad esecuzione continuata e periodica non possono avere durata superiore ai nove anni.

4) I contratti pluriennali e i contratti che per loro natura hanno una durata indeterminata devono contenere una clausola di recesso a favore dell’Università

Art. 57 – Competenze degli Organi Centrali 1) Sono di competenza del Consiglio di Amministrazione le deliberazioni attinenti ai seguenti

compiti: a) approvazione del piano di Ateneo per i collegamenti di telefonia e trasmissione dati; b) acquisto, costituzione di diritti reali, alienazione e permuta di immobili; c) locazione di immobili con esclusione di quelle inferiori all’anno; d) accettazione di eredità e legati; e) accettazione di donazioni, ad esclusione di quelle in denaro in favore dei Centri di

Responsabilità diversi dall’Amministrazione Centrale; f) assicurazioni di interesse generale; g) convenzioni che riguardano l’Università nel suo complesso ovvero che riguardano più

Strutture universitarie, per gli aspetti relativi alla gestione economico-finanziaria; h) convenzioni sanitarie, per gli aspetti relativi alla gestione economico-finanziaria; i) affidamento di progetti relativi a lavori pubblici e appalto di lavori pubblici finalizzati

all’amministrazione del patrimonio dell’Università; j) appalto di forniture e servizi che riguardano l’Università nel suo complesso.

2) Il Direttore Generale o il Dirigente competente individua la procedura per la scelta del contraente, approvandone tutti gli atti e i documenti necessari.

3) Il Direttore Generale o il Dirigente competente approva lo schema di contratto. 4) Le convenzioni che riguardano l’Università nel suo complesso ovvero che riguardano più

strutture universitarie sono stipulate dal Rettore o da un suo delegato nelle forme previste dalle norme vigenti.

5) I contratti per l’esecuzione di lavori e per la fornitura di beni e servizi sono stipulati dal Direttore Generale o dal Dirigente competente.

6) I Dirigenti responsabili, sulla base anche delle competenze assegnate, procedono alla gestione della gara e compiono tutti gli atti di gestione del contratto stipulato nel rispetto della legge.

7) Il Direttore Generale ovvero i Dirigenti responsabili possono delegare funzionari competenti per natura a compiere specifici atti sulla gestione della gara e a compiere individuate attività sulla gestione dei contratti sempre nel rispetto della legge.

8) Sono fatte salve le competenze per le spese in economia secondo il disposto del successivo art. 78

Art. 58 – Competenze degli Organi dei Centri Responsabilità 1) I Centri di Responsabilità dei Dipartimenti stabiliscono i criteri generali per l’utilizzo dei fondi

assegnati al Dipartimento.

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2) I Centri di Responsabilità dei Dipartimenti approvano: a) I contratti e le convenzioni necessari a garantire la didattica nei corsi del relativo

Dipartimento; b) I contratti e le convenzioni di ricerca e di attività commerciale di competenza del relativo

Dipartimento. 3) I contratti e le convenzioni di cui ai precedenti commi sono stipulati dal Responsabile del

Centro di Responsabilità. Art. 59 – Rinnovo dei contratti 1) E’ vietato il rinnovo tacito dei contratti. 2) Il rinnovo dei contratti è ammesso nei limiti previsti dalle leggi vigenti. Art. 60 – Penalità 1) Nei contratti può essere inserita a carico della parte contraente una clausola penale per

l'inadempimento o il ritardo nell'esecuzione del contratto, facendo salvo in ogni caso il risarcimento del danno ulteriore.

2) La procedura di contestazione degli inadempimenti deve essere effettuata, se possibile, in contraddittorio con apposita verbalizzazione. In ogni caso la contestazione deve essere fatta per iscritto.

Art. 61 – Anticipazione del prezzo 1) L’anticipazione del prezzo è ammessa nei limiti previsti dalla normativa vigente. Art. 62 – Revisione prezzi 1) La revisione dei prezzi contrattuali è ammessa nei limiti previsti dalla normativa vigente. Art. 63 – Collaudo 1) Tutte le forniture e i lavori sono soggetti a collaudo secondo le norme di legge e secondo

quanto stabilito nei relativi contratti. Il collaudo può essere in corso d’opera e finale. 2) La nomina del collaudatore è effettuata dal Dirigente competente, ovvero, per i contratti dei

Centri di Responsabilità dei Dipartimenti, dal Responsabile del Centro. 3) Il collaudo è eseguito da personale dell’Università ovvero, qualora se ne ravvisi la necessità e

ne ricorrano i presupposti, da estranei qualificati per specifica competenza e individuati in base alle leggi vigenti. Il certificato di collaudo è approvato dal Direttore Generale e, per i Centri di Responsabilità dei Dipartimenti, dal Responsabile del Centro.

4) Le operazioni di collaudo devono concludersi entro i termini stabiliti nei relativi contratti. 5) Per le opere di edilizia universitaria il collaudo può essere sostituito dal certificato di regolare

esecuzione nei limiti previsti dalla normativa speciale in materia. 6) Per le forniture di beni effettuate con il sistema in economia il collaudo può essere sostituito

dal certificato di regolare esecuzione. 7) Per i servizi deve essere rilasciato apposito certificato di regolare esecuzione. CAPO II – CONTRATTI ATTIVI Art. 64 – Attività Commerciale 1) Le prestazioni di natura commerciale costituiscono per l’Università attività istituzionali non

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obbligatorie e consistono in attività di ricerca, di analisi, di consulenza, di sperimentazione, di formazione e di servizio svolte, nell’interesse esclusivo o prevalente di terzi, da Strutture didattiche, scientifiche e amministrative dell’Ateneo.

2) Le prestazioni devono essere effettuate a titolo oneroso. Il corrispettivo deve essere determinato considerando tutti i costi, diretti e indiretti, della prestazione.

3) Gli introiti delle prestazioni di natura commerciale sono destinati in primo luogo alla copertura dei relativi costi diretti e indiretti.

Art. 65 – Brevetti 1) La brevettazione delle invenzioni effettuate durante lo svolgimento di attività istituzionali è

disciplinata da apposito Regolamento. Art. 66 – Alienazione di beni mobili e immobili 1) La deliberazione di addivenire all’alienazione di beni mobili e immobili è adottata dal Consiglio

di Amministrazione e deve essere espressamente motivata evidenziando in modo specifico l’interesse pubblico che si intende perseguire. Tale deliberazione non è soggetta ad approvazione da parte di altri Enti o Autorità.

2) Per l’alienazione di immobili la procedura ordinaria per la scelta del contraente è l’asta pubblica.

3) E’ consentito il ricorso alla procedura negoziata quando, anche solo per una volta, la gara per asta pubblica non sia stata aggiudicata ovvero sia andata deserta.

4) Il prezzo a base di gara viene stabilito dal Consiglio di Amministrazione sulla base di perizia predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Ateneo o da professionista esperto in materia individuato dal Direttore Generale.

5) Per l’alienazione di beni mobili la procedura ordinaria per la scelta del contraente è la procedura negoziata, per l'alienazione di beni mobili di particolare pregio o valore si fa ricorso alla procedura prevista per l'alienazione di immobili.

Art. 67 – Permute e locazioni di beni mobili e immobili 1) Gli immobili universitari, non direttamente utilizzabili per il perseguimento dei fini istituzionali,

previa delibera del Consiglio di Amministrazione, possono essere locati, anche tramite procedura negoziata. In ogni caso deve essere sempre assicurata, per la ricerca del locatario, la pubblicazione dell’avviso su un quotidiano a diffusione regionale e l’affissione all’albo dell’Università.

2) La deliberazione del Consiglio di Amministrazione deve essere preceduta da perizia predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Ateneo o da professionista esperto in materia individuato dal Direttore Generale.

3) La utilizzazione temporanea (oraria o giornaliera) di specifici spazi universitari è disposta sulla base di apposito Regolamento.

4) Le permute e le locazioni di beni mobili sono disposte dal Direttore Generale e, per i Centri di Responsabilità dei Dipartimenti, dal Responsabile del Centro.

CAPO III – CONTRATTI PASSIVI Art. 68 – Contratti 1) La stipulazione del contratto è preceduta da delibera del Consiglio di Amministrazione o da

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decreto del Dirigente competente, fermo restando quanto previsto dal Regolamento per le spese in economia.

2) La delibera del Consiglio di Amministrazione o il decreto del Dirigente individua gli elementi essenziali del contratto e i criteri di selezione degli operatori economici e delle offerte.

3) Per l’individuazione dell’appaltatore o del fornitore sono adottate le procedure previste dalla normativa vigente.

Art. 69 – Forniture di beni e servizi di rilevanza comunitaria 1) Il progetto delle forniture di beni e servizi di rilevanza comunitaria è approvato dal Consiglio di

Amministrazione. Art. 70 – Edilizia universitaria 1) I progetti preliminari e definitivi di opere di edilizia universitaria sono approvati dal Consiglio di

Amministrazione. 2) I progetti esecutivi di opere di edilizia universitaria sono approvati dal Rettore. 3) I progetti esecutivi di opere di edilizia universitaria devono essere verificati, di norma,

attraverso strutture tecniche esterne all’Università e devono essere validati dal Responsabile del procedimento.

4) Sono fatte salve le competenze in materia di spese in economia secondo il disposto del successivo art 78.

Art. 71 – Pubblicità delle gare 1) Per le procedure contrattuali concernenti opere di edilizia universitaria, forniture di beni e

servizi di importo pari o superiore alla soglia di rilievo comunitario la pubblicità dei relativi avvisi è effettuata con le modalità previste dalla normativa vigente.

2) Gli avvisi di gara, indipendentemente dalla procedura contrattuale prescelta, sono pubblicati in forma integrale sul sito web dell’Ateneo.

Art. 72 – Svolgimento delle gare 1) Le gare si svolgono nel luogo, nel giorno e nell’ora stabiliti nell’avviso di gara o nella lettera di

invito. Art. 73 – Commissioni di gara 1) Le Commissioni di gara sono presiedute da un Dirigente dell’Ateneo o di altra Pubblica

Amministrazione ovvero dal Responsabile del Procedimento. Le Commissioni di gara possono anche essere presiedute da un professore universitario dell’Ateneo.

2) Apposita Commissione, nominata dal Direttore Generale o dal Dirigente competente, procede all’apertura dei plichi contenenti le offerte, alla verifica della documentazione presentata ed alla conseguente aggiudicazione o proposta di aggiudicazione.

3) Il processo verbale della Commissione è approvato dal Direttore Generale che dispone la definitiva aggiudicazione, dandone formale comunicazione al Consiglio di Amministrazione.

4) Le attività dei Dirigenti e dei funzionari dell’Ateneo, quali componenti delle Commissioni di gara, sono attività di servizio.

5) Fermo restando quanto indicato al comma precedente, ai componenti delle Commissioni di gara indette con le forme della procedura aperta o ristretta per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, può essere attribuito, salvo che sussista un divieto di legge, un compenso

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determinato dal Direttore Generale. 6) Il compenso è determinato in misura analoga ai compensi attributi ai componenti delle

commissioni per il reclutamento del personale tecnico amministrativo di categoria D. Nelle ipotesi di concorso di idee e di concorso di progettazione, può essere determinata, nei limiti previsti dalla normativa vigente, una maggiorazione del compenso in relazione alla maggiore complessità della procedura concorsuale.

7) Per i professionisti esperti componenti di Commissioni di gara il compenso di cui ai commi 4 e 5 è determinato nei limiti delle tariffe professionali vigenti, salvo accordo più favorevole all’Ateneo.

8) Il compenso di cui ai precedenti commi è imputato al quadro economico dell’opera, fornitura e/o servizio.

9) Non possono fare parte di Commissioni di gara le figure individuate dalla normativa vigente e dal piano triennale di prevenzione della corruzione.

Art. 74 – Ufficiale Rogante 1) I processi verbali delle gare indette con le forme della procedura aperta o ristretta per

l’affidamento di lavori, servizi e forniture sono formati e ricevuti da un funzionario designato dal Direttore Generale quale Ufficiale Rogante ovvero da un notaio.

2) L’Ufficiale Rogante ovvero il notaio non intervengono nelle sedute di gara nelle quali la Commissione procede esclusivamente alla valutazione tecnica delle offerte o dei progetti presentati.

3) Il funzionario designato quale Ufficiale Rogante assume le funzioni e le responsabilità attribuite dall’ordinamento al notaio per quanto attiene alla tenuta del repertorio degli atti e contratti dell’Amministrazione Universitaria, alla verbalizzazione degli atti ed al ricevimento delle dichiarazioni avvenute alla sua presenza durante lo svolgimento delle sedute di gara alla stipula dei contratti in forma pubblico amministrativa.

4) Il funzionario designato quale Ufficiale Rogante deve essere di categoria non inferiore alla D e deve essere in possesso di laurea vecchio ordinamento o magistrale.

5) Le attività dei funzionari dell’Ateneo compiute nell’esercizio delle funzioni di Ufficiale Rogante sono attività di servizio. Al funzionario designato quale Ufficiale Rogante può essere attribuito un compenso determinato dal Direttore Generale secondo criteri fissati in linea generale dal Consiglio di Amministrazione.

Art. 75 – Locazione di beni immobili 1) La deliberazione di addivenire alla locazione di beni immobili è adottata dal Consiglio di

Amministrazione e deve essere espressamente motivata evidenziando in modo specifico le esigenze dell’Università.

2) La deliberazione del Consiglio di Amministrazione deve essere preceduta da apposita perizia predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Amministrazione Centrale, ovvero da professionista esperto in materia individuato dal Direttore Generale.

3) Per la locazione di beni immobili la procedura ordinaria per la scelta del contraente è la procedura negoziata. Tale procedura può essere preceduta da avvisi pubblicati su quotidiani.

4) Sono fatte salve le competenze per le spese in economia secondo il disposto del successivo art.78.

Art. 76 – Leasing

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1) L’acquisizione di beni immobili necessari alle attività istituzionali dell’Università può essere assicurata anche attraverso contratti di leasing, approvati dal Consiglio di Amministrazione sulla base di apposita perizia predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Ateneo, ovvero da professionista esperto in materia individuato dal Direttore Generale.

2) E’ consentita la stipulazione di contratti di leasing, quando ne sia dimostrata la convenienza economica rispetto alle tradizionali tipologie di contratto, ai fini della immediata acquisizione di beni mobili strumentali per il conseguimento di fini istituzionali.

3) La stipula dei contratti di leasing per l’acquisizione di beni mobili strumentali è autorizzata dal Direttore Generale e/o Dirigente competente.

4) I Centri di Responsabilità possono stipulare contratti di leasing per l’acquisizione di beni mobili strumentali di importo annuale inferiore a € 10.000 e, nei limiti dei ricavi, nelle ipotesi di finanziamenti specifici pluriennali sufficienti e certi nell’ammontare.

Art. 77 – Contratti editoriali 1) I contratti di editoria e di stampa relativi a ricerche e lavori svolti nell’ambito dei fini

istituzionali dell’Università devono salvaguardare i diritti dell’autore e del Soggetto finanziatore.

2) I contratti di editoria e di stampa devono essere sottoscritti dall’editore, dall’autore e dal rappresentante dell’Università.

3) I contratti di editoria e stampa devono essere formulati secondo uno schema approvato dal Consiglio di Amministrazione e in essi deve essere esplicitato che l’autore può percepire i diritti d’autore solamente successivamente al recupero, da parte dell’Università, delle spese di edizione, di stampa e/o di acquisto copie.

4) Tutte le pubblicazioni inerenti a tali contratti devono riportare la denominazione dell’Università e del Centro di Responsabilità interessato.

5) Una copia di ogni pubblicazione di cui al punto 1 deve essere conservate presso la relativa Biblioteca.

6) Le residue copie non riservate all’editore sono destinate dall’autore e dal Responsabile del Centro di Responsabilità interessato per esclusivi scopi scientifici e didattici.

Art. 78 – Spese in economia 1) Le spese in economia devono essere effettuate secondo le modalità stabilite da uno specifico

Regolamento, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente. 2) Le spese in economia riguardano esemplificativamente:

a) Gruppo lavori edili i) lavori di manutenzione ordinaria dei locali e lavori di elettricista, idraulico, falegname,

fabbro, decoratore, muratore, pavimentista, palchettista, piastrellista e impiantista; ii) manutenzione e gestione degli impianti elettrici, di riscaldamento, ecc.; iii) lavori di edilizia universitaria urgenti ed imprevedibili non rientranti nelle lettere a) e b).

b) Gruppo forniture i) provviste di generi di cancelleria e piccola ferramenta (chiavi, ecc.), stampati, registri,

materiale per disegno e per fotografia, nonché stampa di tabulati e simili; ii) acquisto, manutenzione, riparazione, assicurazione e noleggio di autoveicoli e altri

mezzi di trasporto; iii) acquisto di carburante, lubrificante, pezzi di ricambio e accessori per automezzi, tasse

ZTL, sanzioni, pedaggio autostradale;

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iv) provviste di corredo per il personale dipendente comunque occorrente per l’espletamento del servizio;

v) abbonamento a riviste, periodici e simili, banche dati, manuali tecnici, acquisto di libri e pubblicazioni periodiche e spese per le relative rilegature, acquisizione digitale documenti (es. da biblioteche estere);

vi) acquisto, noleggio, leasing, manutenzione e riparazione di mobili, arredi, attrezzature, strumenti scientifici, didattici e di sperimentazione e macchine d’ufficio (comprende fotocopiatori, stampanti, fax, ecc.), acquisto e assistenza software (comprese licenze software);

vii) acquisto e noleggio di apparecchi e materiali igienico sanitari; viii) acquisto prodotti da laboratorio; ix) dispositivi per la prevenzione e la sicurezza del personale.

c) Gruppo servizi i) spese postali, telegrafiche, telefoniche e per la trasmissione dati; ii) servizi di pulizia, disinfestazioni, derattizzazione di locali e smaltimento dei rifiuti; iii) trasporti, spedizioni e facchinaggi; iv) organizzazione di mostre, simposi, tavole rotonde, conferenze, convegni, seminari e

altre manifestazioni culturali e scientifiche, nazionali e internazionali, stampa di inviti e degli atti, catering, vitto e alloggio relatori, assicurazione di materiale scientifico e didattico;

v) locazioni occasionali per affitto di locali per lo svolgimento degli eventi di cui alla lett. d) e affitto locali per assicurare il normale svolgimento delle lezioni universitarie;

vi) spese di rappresentanza; vii) operazioni di sdoganamento di materiali importati e relative assicurazioni; viii) divulgazioni di bandi di concorso e di pubbliche gare o di altre informazioni a mezzo

stampa o di altre fonti di informazioni, necrologi, tasse affissione materiale pubblicitario;

ix) iniziative culturali e didattiche per gli studenti; x) vigilanza diurna e notturna e custodia di immobili; xi) accertamenti medico fiscali; xii) formazione e aggiornamento del personale; xiii) assicurazioni; xiv) pubblicazioni scientifiche, spese per brevetti; xv) lavori di traduzione, correzione di bozze, sbobinatura, esecuzione di disegni e

fotografie, esecuzioni di interviste, lavori di stampa, tipografia e grafica, fotocomposizione, preparazione di software specifici;

xvi) spese per biglietti di viaggio e pernottamento in alberghi, hotel ecc. xvii) spese per iscrizione a congressi e convegni e quote associative a società scientifiche

di singoli soggetti; xviii) servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura; xix) servizi informatici; xx) valori bollati; xxi) servizi per la ricerca; xxii) servizi per la prevenzione e la sicurezza del personale.

3) Le spese in economia sono ammesse nei limiti previsti dalla normativa vigente fermo restando la possibilità per il Consiglio di Amministrazione, per l’Amministrazione Centrale, e

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per il Consiglio del Centro di Responsabilità di stabilire importi inferiori. 4) Gli atti relativi alle spese in economia sono firmati dal Direttore Generale o dal Dirigente

competente, ovvero dai Responsabili di Settore da loro individuati. 5) La competenza ad effettuare i lavori di cui al Gruppo lavori edili lett. ii) e iii) è demandata

esclusivamente all’Ufficio Tecnico. Art. 79 – Modalità di esecuzione delle spese in economia 1) I lavori in economia possono essere eseguiti:

a) in amministrazione diretta, con materiali, utensili e mezzi propri o appositamente noleggiati e con personale dell’Università;

b) a cottimo fiduciario mediante l’affidamento ad imprese o a persone di adeguata competenza, previa acquisizione di preventivi o progetti contenenti le condizioni di esecuzione dei lavori e i relativi prezzi, sulla base delle indicazioni fornite dall’Amministrazione;

c) con sistema misto, cioè in amministrazione diretta e parte a cottimo fiduciario. 2) E’ consentito il ricorso ad una sola impresa nelle ipotesi previste dalla normativa vigente,

fermo restando la possibilità per il Consiglio di Amministrazione, per l’Amministrazione Centrale, e per il Consiglio del Centro di Responsabilità, per i Centri di Responsabilità dei Dipartimenti, di stabilire importi inferiori. Negli altri casi occorre contattare non meno di cinque soggetti.

3) L’acquisizione di preventivi dovrà essere effettuata con le modalità previste dallo specifico Regolamento e secondo le istruzioni del Direttore Generale o del Dirigente competente.

Art. 80 – Divieto di suddivisione dei lavori e delle forniture 1) I contratti per l’esecuzione di opere di edilizia universitaria, di forniture di beni e servizi

riguardanti un unico oggetto non possono essere artificiosamente frazionati allo scopo di sottrarli all’applicazione del presente regolamento e di specifiche norme di legge.

TITOLO VI – DISPOSIZIONI PARTICOLARI Art. 81 – Partecipazioni 1) L’Università, con delibera del Consiglio di Amministrazione, può costituire o partecipare a

Società di capitali, Consorzi ed a Società consortili di ricerca nei limiti stabiliti dalla normativa vigente previo esame del piano finanziario e commerciale della costituenda Società o Consorzio.

2) L’Università, con delibera del Consiglio di Amministrazione, può costituire o partecipare ad Associazioni e Fondazioni nei limiti stabili dalla normativa vigente.

3) Le partecipazioni di cui ai commi precedenti, si traducono, contabilmente, nella posta dell’attivo dello Stato Patrimoniale che registra il valore dei diritti al capitale di altri enti, posseduti direttamente o indirettamente tramite altra società o altro ente partecipati direttamente dall’Università.

4) L’Università può altresì avere rappresentanti negli organi di governo di altre società o enti senza detenere una partecipazione ai sensi dei commi precedenti.

5) L’acquisizione di quote di partecipazione al patrimonio di altre società o enti nonché l’adesione a enti e/o la nomina del rappresentante nei rispettivi organi di governo sono deliberati dal Consiglio di Amministrazione sentiti gli organi interessati per i diversi aspetti di competenza.

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6) In tutte le fattispecie precedentemente indicate devono essere esplicitate, nella delibera del Consiglio di Amministrazione ovvero nel provvedimento di nomina dei Rappresentanti, le responsabilità patrimoniali in cui l’Università può incorrere nell’ipotesi di crisi del soggetto costituito o partecipato o del soggetto per il quale sono stati nominati dall’Università rappresentanti negli organi di governo.

Art. 82 – Spese di rappresentanza 1) Le spese per rappresentanza sono ammesse nei limiti di bilancio e con le modalità disciplinate

da apposito Regolamento. Art. 83 – Spese in occasione di scambi culturali, congressi e convegni 1) In occasioni di scambi culturali e di collaborazioni scientifiche e didattiche, di congressi,

convegni, simposi, tavole rotonde, seminari e altre simili manifestazioni riferibili ai fini istituzionali dell’Ateneo possono essere assunti a carico del bilancio oneri per spese relative a colazioni, per spese di viaggio, vitto e alloggio, ad esclusione delle spese di carattere personale, per i relatori esterni all’Università nonché per illustri studiosi e autorità italiane e straniere, sempre che questi non percepiscano compensi per la loro attività.

2) Nell’ambito di accordi culturali con Università o Istituti scientifici stranieri che prevedano anche lo scambio di personale, l’Ateneo può assumere oneri per le spese di viaggio, vitto e alloggio del personale interessato.

3) L’Università può assumere l’onere delle spese connesse a programmi di mobilità del personale stabiliti da Organismi nazionali e internazionali.

4) Le modalità e i limiti per l’assunzione a carico del bilancio degli oneri di cui ai commi precedenti, sono disciplinati con apposito Regolamento.

Art. 84 – Borse di studio e servizi agli studenti 1) L’Università può conferire borse di studio per:

a) la frequenza a corsi post laurea in Italia e all’estero; b) lo svolgimento di attività di ricerca da parte di dottori di ricerca, laureati o titolari di

analogo titolo accademico anche conseguito all’estero; c) aiutare economicamente gli studenti meritevoli e privi di mezzi;

2) L’Università può favorire l’attivazione di servizi anche didattici mediante: a) borse di studio per studenti, giovani laureati, diplomati e dottori di ricerca; b) collaborazioni part time per studenti;

3) Il conferimento di assegni per la collaborazione ad attività di ricerca è disciplinato dalle norme speciali in materia.

4) L’Università può conferire a studenti meritevoli premi di studio “una tantum”. 5) L’istituzione e la gestione delle borse di studio di cui ai precedenti commi è disciplinata da

appositi regolamenti. 6) L’Università promuove, sulla base di appositi regolamenti, l’attivazione e il pagamento di altri

servizi per gli studenti quali, a titolo esemplificativo, attività culturali, ricreative e sportive. Art. 85 – Borse di mobilità per scambi internazionali 1) Al fine di facilitare e promuovere gli scambi internazionali possono essere erogate borse di

mobilità a studenti autorizzati a frequentare, nell’ambito di accordi e di convenzioni di cooperazione siglati dall’Ateneo o rientranti in progetti comunitari, cicli di studi presso

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Università, Istituti di Istruzione, Accademie e altre Istituzioni a carattere universitario estere, al fine di sostenere le spese di soggiorno all’estero.

2) Le borse di mobilità possono essere erogate anche a studenti di istituzioni universitarie straniere frequentanti l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

3) Le borse di mobilità possono essere erogate a favore di docenti dell’Ateneo che si rechino per periodi di studio presso Università estere e a favore di docenti stranieri in visita presso l’Università.

Art. 86 – Incarichi di missione 1) Lo svolgimento di incarichi di missione è disciplinato da apposito Regolamento. Art. 87 – Prestazioni di lavoro autonomo 1) L’Università e i Centri di Responsabilità, attraverso la stipulazione di contratti, possono affidare

a personale estraneo prestazioni d’opera intellettuale, di collaborazione coordinata e continuativa e di collaborazione occasionale, nei limiti previsti dalla normativa vigente.

Art. 88 – Obbligo di denuncia 1) I Dirigenti, i Responsabili dei Centri di Responsabilità e i responsabili delle Strutture hanno

l’obbligo di denunciare per iscritto al Rettore e al Direttore Generale i fatti di cui sono venuti a conoscenza, direttamente o mediante rapporto, che possano dare luogo a responsabilità amministrativa o contabile di carattere patrimoniale, fermo restando ogni altro obbligo previsto dalla legge in materia di responsabilità civile, penale e disciplinare.

2) La denuncia scritta deve contenere tutti gli elementi raccolti per l’accertamento delle responsabilità e per la determinazione dei danni.

3) Il Direttore Generale o il Rettore provvede a trasmettere la denuncia unitamente ad una propria relazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

4) Se il fatto è imputabile al Direttore Generale la denuncia è fatta dal Rettore, se è imputabile al Rettore la denuncia è fatta dal Consiglio di Amministrazione.

Art. 89 – Rimborso spese di patrocinio legale 1) Le spese legali relative a giudizi per responsabilità civile, penale ed amministrativa, promossi

nei confronti di dipendenti universitari in conseguenza di fatti od atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali e conclusi con sentenza o provvedimento che escluda la loro responsabilità, sono rimborsate dall’Amministrazione Universitaria nei limiti riconosciuti congrui dall’Avvocatura dello Stato. Sono fatte salve le condizioni di miglior favore stabilite dai Contratti collettivi nazionali di lavoro.

2) Il rimborso non può superare il limite di spesa previsto dalle tariffe professionali. 3) Il patteggiamento ovvero l’intervenuta prescrizione del reato non danno luogo a rimborso

spese. 4) Il rimborso delle spese è subordinato al fatto che il dipendente, all’atto dell’instaurazione del

giudizio e prima della nomina dell’avvocato difensore ne abbia dato comunicazione per iscritto agli Uffici competenti.

Art. 90 – Rappresentanza e difesa in giudizio 1) Nei giudizi attivi e passivi avanti l’Autorità Giudiziaria, i Collegi Arbitrali e le Giurisdizioni

Amministrative speciali, l’Università è rappresentata e difesa dall’Avvocatura dello Stato,

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sempre che non si tratti di contestazione contro lo Stato o contro Enti il cui patrocinio risulta obbligatoriamente demandato all’Avvocatura.

2) L’Università, sulla base di motivata delibera adottata dall’Organo competente, può conferire specifico mandato di rappresentanza e difesa ad avvocati del libero Foro.

TITOLO VII – DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE Art. 91 – Limiti di valore 1) Tutti i limiti espressi nel presente regolamento sono da considerare al netto degli oneri fiscali,

salvo che sia diversamente indicato. 2) Tutti i limiti di valore possono essere aggiornati con delibera del Consiglio di Amministrazione,

nel rispetto delle disposizioni legislative e normative di riferimento, sulla base dell’aumento dei prezzi individuato dall’indice generale dei prezzi al consumo determinato dall’Istat.

Art. 92 – Attuazione del Regolamento 1) I rapporti contrattuali già costituiti e le gare in corso di svolgimento restano regolati dalle

norme vigenti all’atto della stipulazione dei contratti e dell’indizione delle gare. Art. 93 – Modifiche del Regolamento 1) Le modifiche al presente regolamento sono adottate con la stessa procedura prevista per la sua emanazione, ad eccezione delle modifiche dei limiti di valore di cui all’art.91. Art. 94 – Dematerializzazione della documentazione cartacea 1) L’Ateneo adotta tutte le disposizioni previste nell’ambito della normativa vigente

relativamente ai processi di dematerializzazione dei documenti cartacei. Art. 95 – Entrata in vigore 1) Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo all’affissione del decreto Rettorale

di emanazione all’albo dell’Università.

****************** 6. Accordi e Convenzioni di interesse generale

Il PRESIDENTE informa i Senatori che non ci sono argomenti da discutere al presente punto.

****************** 7. Questioni relative al Personale

7.1 Dott. Paolo GHINETTI - Richiesta di rilascio nulla-osta per incarichi successivi al primo (seconda richiesta) per lo svolgimento dell'insegnamento "Economia del Lavoro" (10 ore) nell'ambito del Master in Direzione del Personale e Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per l'a.a.

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2015/2016 1/2016/7.1 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Senato Accademico

Incarichi successivi al primo – Richiesta di nulla osta per svolgere, nell’a.a. 2015/2016, l’insegnamento di “Economia del Lavoro” (10 ore) nell’ambito del Master in Direzione del Personale e Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano conferito al Dott. Paolo GHINETTI, Ricercatore Confermato, a tempo pieno, presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa di questo Ateneo. Si unisce copia della relativa delibera B.5.2 trasmessa dal Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa con nota prot. n. 2289 del 02.11.2015 e assunta a protocollo n. 16333 del 02.11.2015. Si fa presente che al suddetto Ricercatore, per l’a.a. 2015/2016, è stato conferito un carico didattico di n. 72 ore presso il nostro Ateneo. Si rende noto inoltre che, con nota rettorale prot. n. 18833 del 10.12.2015, il Dott. Paolo GHINETTI è stato autorizzato a svolgere l’insegnamento di “Economia e politica delle risorse umane” di 30 ore per la Laurea Magistrale in Economia presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano come primo incarico per l’a.a. 2015/2016.

Ai sensi dell'art. 9 della Legge 18/03/1958 n° 311, si chiede che codesto Collegio esprima il proprio parere in merito.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO il T.U. delle Disposizioni di legge sull'istruzione superiore, approvato con R.D. 31.08.1933, n° 1592, e successive integrazioni e modificazioni;

VISTO l'art. 9 della Legge 18.03.1958, n° 311; VISTE le deliberazioni 2/1998/5-13 e 3/1998/8-2 del Senato Accademico dell'Università

del Piemonte Orientale; VISTO l'art. 53 del D. Lgs. 30.03.2001, n° 165 e successive modificazioni; VISTA la L. 30.12.2010 n. 240 e in particolar modo l’art. 6 comma 10; VISTO lo Statuto dell’Università del Piemonte Orientale; VISTO il D.R. Rep. n. 258-2006 del 29.05.2006 con il quale è stato emanato il

Regolamento per il rilascio dell’autorizzazione al conferimento di incarichi retribuiti esterni al Personale Docente e Ricercatore;

VISTA la delibera del Consiglio di Dipartimento n. 10/2015/B.5.2 del 22.10.2015;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

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di esprimere parere favorevole allo svolgimento, da parte del Dott. Paolo GHINETTI, Ricercatore Confermato, a tempo pieno, presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, dell’insegnamento di “Economia del Lavoro” (10 ore) nell’ambito del Master in Direzione del Personale e Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per l’a.a. 2015/2016.

****************** 7.2 Nomina Commissione per la redazione dei criteri per la valutazione dei Professori di I e II

fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato per l’attribuzione degli scatti stipendiali 1/2016/7.2 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Senato Accademico

Il D.P.R. 15/12/2011 n. 232 in applicazione della Legge 30/12/2010 n. 240 ha previsto la revisione del trattamento economico dei Professori e dei Ricercatori universitari a tempo indeterminato e la trasformazione della progressione biennale per classi e scatti di stipendio in progressione triennale a seguito di valutazione positiva.

Il nuovo regime si applica a:

1. Professori universitari assunti sulla base di procedure indette secondo la legge 240/2010 contestualmente con la presa di servizio;

2. Professori e ricercatori universitari assunti sulla base di procedure indette secondo la

normativa antecedente la legge 240/2010 con decorrenza della trasformazione dal primo scatto successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della suddetta legge fermo restando l’invarianza complessiva della progressione.

In entrambi i casi l’attribuzione della progressione economica avviene su base premiale a

seguito di richiesta dell’interessato di attribuzione dello scatto stipendiale. Ai sensi dell’art. 6 comma 14 della Legge 30/12/2010 n. 240 la valutazione del complessivo

impegno didattico, di ricerca e gestionale ai fini dell'attribuzione degli scatti triennali è di competenza delle singole università secondo quanto stabilito nei regolamenti di Ateneo.

A tal fine è stata predisposta dal Settore Risorse Umane – Docenti e Ricercatori una prima

bozza di Regolamento che si allega alla presente (All. 1). Considerata la complessità dell’argomento in particolare in tema di definizione dei Criteri di

valutazione si chiede a codesto spettabile Senato di deliberare in merito all’opportunità di dare mandato al Rettore di nominare una Commissione composta da un Docente designato da ogni singolo Dipartimento o, in alternativa, di utilizzare i componenti della Commissione già individuata per la definizione dei criteri di valutazione per l’attribuzione dell’incentivo una tantum al fine di definire i

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contenuti del Regolamento di Ateneo.

Alla luce di ciò si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di esprimersi in merito a quanto sopra.

OMISSIS

(Il Sig. Enrique MONTON lascia momentaneamente la seduta alle ore 12:25) .

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO il D.P.R. 11.07.1980, n. 382; VISTO la Legge 30.12.2010, n. 240; VISTO il D.P.R. 15.12.2011, n. 232; VISTA la Legge 28.12.2015, n. 208; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale; VISTA la relazione a firma del Dirigente della Divisione Risorse; CONSIDERATA l’esigenza di definire con proprio regolamento le modalità e i criteri della

valutazione dei Professori di I e II fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato per l’attribuzione degli scatti stipendiali

VALUTATO ogni opportuno elemento.

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1) Di dare mandato al Rettore di nominare una Commissione composta da un Docente designato da ogni singolo Dipartimento al fine di definire i contenuti del Regolamento di Ateneo in materia di valutazione dell’attività didattica e scientifica dei Professori di I e II fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato per l’attribuzione degli scatti triennali di carriera.

****************** 7.3 Mobilità Prof. Carlo TERRONE presso l'Università degli Studi di Genova - approvazione

convenzione tra l'Università del Piemonte Orientale e l'Università degli Studi di Genova ai sensi dell'art. 6 comma 11 della Legge 30.12.2010, n. 240

1/2016/7.3 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Senato Accademico

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Si porta all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico che, ai sensi dell’art. 6 comma

11 della Legge n. 240 del 30.12.2010, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Genova, rispettivamente nelle sedute del 15.12.2015 e 16.12.2015, hanno approvato la convezione tra l’Università degli Studi di Genova e l’Università del Piemonte Orientale al fine di potersi avvalere della figura del Prof. Carlo TERRONE (Professore Ordinario – Settore Scientifico Disciplinare MED/24 UROLOGIA – Settore Concorsuale 06/E2 CHRURGIA PLASTICA-RICOSTRUTTIVA, CHIRURGIA PEDIATRICA E UROLOGIA in servizio presso il DIMET di questa Università) per il completo svolgimento dell’attività didattica e di ricerca per la durata di un anno con l’eventuale rinnovo fino a un massimo di cinque anni.

La convenzione ha lo scopo di promuovere la diffusione delle conoscenze e delle competenze

del personale docente e ricercatore universitario di ruolo e del personale ricercatore a tempo determinato, favorendo la loro mobilità presso le Università contraenti.

Si rileva che il trattamento economico e previdenziale del Prof. Carlo TERRONE è a completo

carico dell’Università degli Studi di Genova.

Si allega la soprarichiamata convenzione.

(Il Sig. Enrique MONTON rientra in seduta alle ore 12:28)

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTA la Legge 30.12.2010, n. 240, in particolare l’art. 6, comma 11 ai sensi del quale “I professori e i ricercatori a tempo pieno possono svolgere attività didattica e di ricerca anche presso un altro ateneo, sulla base di una convenzione tra i due atenei finalizzata al conseguimento di obiettivi di comune interesse. La convenzione stabilisce altresì, con l'accordo dell'interessato, le modalità di ripartizione tra i due atenei dell'impegno annuo dell'interessato, dei relativi oneri stipendiali e delle modalità di valutazione di cui al comma 7. Per un periodo complessivamente non superiore a cinque anni l'impegno può essere totalmente svolto presso il secondo ateneo, che provvede alla corresponsione degli oneri stipendiali. In tal caso, l'interessato esercita il diritto di elettorato attivo e passivo presso il secondo ateneo. Ai fini della valutazione delle attività di ricerca e delle politiche di reclutamento degli atenei, l'apporto dell'interessato è ripartito in proporzione alla durata e alla quantità dell'impegno in ciascuno di essi. Con decreto del Ministro, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i criteri per l'attivazione delle convenzioni”;

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VISTO l’art. 7, comma 3 della Legge 30.12.2010, n. 240; VISTO il D.M. del 26 aprile 2011, n. 167, adottato in attuazione dell'articolo 6, comma 11

della Legge 30.12.2010, n. 240; VISTO il D.M. del 30 gennaio 2014, “Stipula di convenzioni e contratti per lo svolgimento

di attività didattica e di ricerca presso altro ateneo, in applicazione dell'articolo 6, comma 11, della legge 30 dicembre 2010, n. 240”;

VISTO lo Statuto dell’Università del Piemonte Orientale; VISTA la relazione a firma del Dirigente della Divisione Risorse; VISTA la delibera con la quale il Consiglio di Dipartimento di Scienze Chirurgiche e

Diagnostiche dell’Università degli Studi di Genova, nella seduta del 03.12.2015, ha espresso parere favorevole alla mobilità del Prof. Carlo TERRONE presso il medesimo Dipartimento;

VISTA la delibera con la quale il Consiglio di Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, nella seduta del 18.01.2016, ha espresso parere favorevole al testo della convenzione con l’Università degli Studi di Genova per la mobilità del Prof. Carlo TERRONE per la durata di un anno;

PRESO ATTO che il Prof. Carlo TERRONE ha manifestato la propria disponibilità a svolgere la propria attività didattica e di ricerca presso l’Università degli Studi di Genova;

VALUTATO ogni opportuno elemento con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1) Di approvare il testo della convenzione tra l’Università degli Studi di Genova e l’Università del Piemonte Orientale come riportato in allegato (Allegato 1) avente come fine la mobilità del Prof Carlo TERRONE (Professore Ordinario – Settore Scientifico Disciplinare MED/24 UROLOGIA – Settore Concorsuale 06/E2 CHRURGIA PLASTICA-RICOSTRUTTIVA, CHIRURGIA PEDIATRICA E UROLOGIA in servizio presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale di questo Ateneo) presso l’Università degli Studi di Genova ai sensi dell’art. 6, comma 11 della Legge 30.12.2010, n. 240 per la durata di un anno, con eventuale rinnovo fino a un massimo di cinque anni, dando mandato al Rettore di sottoscriverla.

2) Per l’intera durata della Convenzione il Prof Carlo TERRONE svolgerà totalmente l’attività didattica e di ricerca presso l’Università degli Studi di Genova.

3) Il trattamento economico e previdenziale del Prof. Carlo TERRONE è a completo carico dell’Università degli Studi di Genova in applicazione a quanto disciplinato dal D.M. 26 aprile 2011, n. 167, art. 2 comma 1 lett. b, attuativo dell’art. 6 comma 11 della Legge 30.12.2010, n. 240 e dal D.M. 30 gennaio 2014.

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(All. 1)

CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA E L’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE

AI SENSI DELL’ART. 6, COMMA 11, DELLA LEGGE 240/2010 e SS.MM.II L’Università degli Studi di Genova, con sede in Genova, in Via Balbi n. 5, P.I. 00754150100 rappresentata dal proprio Rettore e legale rappresentante pro tempore, Prof. Paolo COMANDUCCI a tale atto autorizzato con delibera del ________________________

e

L’Università del Piemonte Orientale, con sede in Vercelli, P.I. 01943490027 rappresentato dal proprio Rettore, legale rappresentante pro-tempore, Prof. Cesare EMANUEL a tale atto autorizzato con delibera del ___________________________________________ entrambe nel seguito congiuntamente indicate anche come “Atenei” o “Parti”

PREMESSO CHE

- L’art. 6, comma 11, della legge 240/2010 e successive modificazioni e integrazioni,

consente ai professori a tempo pieno ed ai ricercatori universitari a tempo indeterminato e pieno di poter svolgere attività didattica e di ricerca presso altro Ateneo, sulla base di una specifica convenzione finalizzata al conseguimento di obiettivi di comune interesse;

- Il Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 26 aprile 2011, n. 167 ha fissato i criteri per la stipula delle convenzioni di cui alla norma soprarichiamata;

- Costituisce interesse delle parti che il Prof. Carlo TERRONE, professore ordinario a tempo pieno del settore scientifico disciplinare MED/24 Urologia presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale con cui viene stipulata la presente convenzione, svolga attività didattica e di ricerca presso l’Università di Genova;

- Il Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Diagnostiche Integrate (DISC) della Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche dell’Università di Genova ha formulato, con apposita deliberazione in data 3/12/2015, proposta di utilizzazione del Prof. TERRONE interamente presso l’Università di Genova;

- Il Dipartimento DISC, nella citata deliberazione del 3/12/2015, ha altresì indicato espressamente gli incarichi didattici da conferire per affidamento al Prof. TERRONE;

- Il Dipartimento di Medicina Traslazionale di afferenza del Prof. TERRONE presso l’ Ateneo del Piemonte Orientale ha deliberato, in data 18.01.2016, in merito al possesso dei requisiti necessari per aderire alla Convenzione previsto dallo specifico decreto ministeriale sopraccitato nonché l’accettazione della proposta di utilizzazione del Prof. TERRONE presso l’Università di Genova;

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- Il professore interessato ha formalmente espresso il proprio consenso a svolgere l’attività presso questo Ateneo in conformità alle pattuizioni di seguito concordate;

- La stipula della convenzione è funzionale allo sviluppo della reciproca collaborazione tra le due Istituzioni con particolare riguardo al perseguimento degli obiettivi di comune interesse, meglio specificati nell’articolo 1;

- L’art. 6, commi 1,2 e 3 della legge 240/2010 disciplina, tra l’altro, la quantificazione dell’impegno annuo del professore universitario a tempo pieno;

- La convenzione non può riguardare professori la cui presenza nell’organico dell’Università di appartenenza è indispensabile ai fini del possesso dei requisiti di docenza

- Viste le norme ed i regolamenti vigenti presso le Università;

SI STIPULA E CONVIENE QUANTO SEGUE:

Art. 1 OGGETTO

1. La Convenzione disciplina i rapporti tra le Parti in ordine allo svolgimento delle attività di didattica e di ricerca, interamente presso l’Università di Genova, del Prof. Carlo TERRONE, professore ordinario a tempo pieno del settore scientifico disciplinare MED/24 Urologia presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’ Ateneo del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro, ai sensi e per gli effetti della legge, al fine di sviluppare la reciproca collaborazione e lo scambio delle relative conoscenze ed esperienze nonché di razionalizzare e valorizzare le risorse scientifiche e didattiche presenti nelle Istituzioni procedenti.

2. La collaborazione tra le Parti è finalizzata al raggiungimento del seguente obiettivo di comune interesse: Approfondimento e sviluppo di conoscenze e tecniche della chirurgia laparoscopica e robotica in ambito urologico, con scambio delle conoscenze ed esperienze tecnico – scientifiche.

Art. 2 RIPARTIZIONE DELL’IMPEGNO

1. Per il periodo di durata della Convenzione previsto dal successivo art. 9 il Prof. Carlo TERRONE svolgerà interamente la propria attività didattica e di ricerca presso l’Università di Genova.

2. Ai fini della valutazione delle attività di ricerca e delle politiche di reclutamento di cui all’art. 5, comma 5, della legge n. 240/2010, l’apporto del professore viene considerato, in relazione alla durata della convenzione e all’impegno esclusivo presso l’Università di Genova, interamente a carico dell’Università di Genova.

3. Analogamente, ai fini del possesso dei requisiti di docenza necessari ai corsi di studio, il professore, svolgendo attività didattica esclusivamente presso l’Università di Genova, viene conteggiato interamente dall’Università degli Studi di Genova.

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Art. 3 ONERI STIPENDIALI

Per il periodo di durata della Convenzione e di effettivo svolgimento del servizio, il Prof. TERRONE continua a percepire il trattamento economico e previdenziale in godimento presso l’Ateneo del Piemonte Orientale di appartenenza. Il trattamento economico e previdenziale è a completo carico dell’Università di Genova.

Art. 4 VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA E DI RICERCA

Le attività didattiche e di ricerca svolte dal professore saranno valutate dall’Ateneo di Genova sulla base delle disposizioni di legge vigenti e dei propri regolamenti interni.

In particolare il docente sarà tenuto a: a) Compilare uno specifico registro delle attività didattiche svolte, che ha valore di

autocertificazione e che al termine delle attività deve essere consegnato al Direttore del Dipartimento di riferimento

b) Presentare al Direttore del Dipartimento di riferimento, al termine della durata dell’incarico, una dettagliata relazione sull’attività svolta utile anche ai fini di un eventuale rinnovo della Convenzione.

ART. 5 ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO

Ai sensi dell’art.3, comma 3, del D.M. 26/4/2011, n.167, poiché l’attività del Prof. TERRONE è svolta esclusivamente presso l’Università di Genova, lo stesso esercita il diritto all’elettorato attivo e passivo presso l’Università di Genova medesima.

ART. 6 SICUREZZA E COPERTURE ASSICURATIVE

1. Allo scopo di dare attuazione a quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, di cui al D.lgs. 9.4.2008, n. 81 integrato con il D.lgs. 3.8.2009, n. 106, si stabilisce che il datore di lavoro presso l’Università di Genova assume tutti gli oneri relativi all’applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nei confronti del Prof. TERRONE, dell’Università del Piemonte Orientale.

2. I soggetti ai quali attribuire le posizioni di garanzia di cui all’art.2, comma 1, lettere d) ed e) del D.L.gs. 9/4/2008, n.81 e ss.mm.ii. sono il Direttore della struttura ospitante e il docente responsabile d’aula.

3. L’Università di Genova si impegna, per la durata della convenzione, a versare la copertura assicurativa relativa all’attività del docente, e a integrare la stessa, previa verifica della sostenibilità finanziaria, con quelle ulteriori che si rendessero eventualmente necessarie in relazione a particolari esigenze correlate alle attività che verranno realizzate.

ART. 7 TRATTAMENTO DATI

1. Le Parti si impegnano reciprocamente a trattare e custodire i dati e le informazioni, sia su supporto cartaceo che informatico, relativi all’espletamento di attività riconducibili alla

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presente Convenzione, in conformità alle misure e agli obblighi imposti dal D. Lgs. 30.6.2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei dati personali” e ss.mm.ii..

2. I titolari del trattamento sono le Parti come sopra individuate, denominate e domiciliate.

ART. 8 RINVIO

Per tutto quanto non previsto dalla Convenzione le Parti si impegnano a formalizzare quanto necessario con apposito scambio di comunicazioni in forma scritta tra il Rettore dell’Università di Genova e il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, da trasmettere per conoscenza al professore interessato.

ART. 9 DURATA

La Convenzione ha durata di un anno a decorrere dalla data di sottoscrizione di entrambe le Parti; è rinnovabile fino ad un massimo di cinque anni consecutivi con il consenso del professore previa deliberazione dei competenti Organi degli Atenei interessati.

ART. 10 RISOLUZIONE

1. La Convenzione potrà essere risolta unilateralmente e motivatamente dalle Parti, anche per sopravvenute esigenze didattiche e scientifiche, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede nei confronti dell’altra Parte. L’intenzione di recedere deve essere comunicata in forma scritta almeno sei mesi prima dell’effettiva cessazione.

2. La Convenzione si intende automaticamente risolta nel caso di revoca da parte del professore del proprio consenso ovvero nel caso in cui il professore eserciti l’opzione per il regime di impegno a tempo definito ai sensi di quanto previsto dall’art.6, comma 6, della legge 30/12/2010, n.240.

3. La risoluzione della Convenzione, ai sensi dei precedenti commi, ha effetto a far data dall’inizio dell’anno accademico successivo.

ART.11 RISERVATEZZA

1. Le Parti si impegnano, tramite apposite procedure, a non divulgare all’esterno dati, notizie, informazioni di carattere riservato eventualmente acquisite a seguito e in relazione alla presente Convenzione.

ART. 12 CLAUSOLE FINALI

1. Le Parti si impegnano a comporre amichevolmente ogni eventuale controversia che dovesse sorgere relativamente alla interpretazione ed esecuzione della Convenzione prima di iniziare qualsiasi procedimento giudiziale.

2. Fermo restando quanto previsto al comma precedente, qualsiasi controversia dovesse insorgere fra le Parti relativamente alla interpretazione ed esecuzione della Convenzione sarà deferita alla competenza dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria del Foro di Genova.

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3. Qualsiasi pattuizione che modifichi, integri o sostituisca la Convenzione sarà valida solo se concordata tra le Parti e redatta per iscritto.

4. Per il periodo di durata della Convenzione non possono essere stipulare altre convenzioni per l’utilizzo del medesimo professore né avviate procedure per la copertura della posizione ricoperta dai soggetti interessati.

5. Ai fini di cui agli articoli 5,6,7 del D.L.vo 29/3/2012, n. 49, gli oneri stipendiali derivanti dalla Convenzione sono conteggiati in capo all’Università di Genova, svolgendo il professore interamente la sua attività presso l’Università di Genova medesima. A tal fine copia della Convenzione è trasmessa al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

6. Ai fini della Convenzione, ciascuna delle Parti elegge domicilio legale nella propria sede o residenza indicata in epigrafe.

7. La Convenzione, che si compone di n. …… fogli, redatta in duplice copia originale una per ciascuna delle Parti, è soggetta ad imposta di bollo e viene registrata solo in caso d’uso con spese che saranno poste a carico della parte richiedente.

Letto, confermato e sottoscritto dalle Parti con le modalità previste dal comma 2-bis dell’art. 15 della Legge 7.8.1990, n. 241, come inserito dall’art. 6, comma 2, della Legge 17.12.2012 n. 221.

******************

8. Studenti e Diritto allo studio

Il PRESIDENTE informa i Senatori che non ci sono argomenti da discutere al presente punto.

****************** 9. Didattica e Alta Formazione

9.1 Parere in merito alle modifiche degli ordinamenti dei corsi di studio per l'a.a. 2016/2017 1/2016/9.1 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

Al Presidente del Senato Accademico

Si sottopone all’attenzione di Codesto Spettabile Senato Accademico, la richiesta di esprimere

un parere, ai sensi dell’art. 12 comma 2, lett. c), relativamente alle proposte pervenute dalle

strutture didattiche di modifica dell’ordinamento dei corsi di studio per l’anno accademico

2016/2017.

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Si precisa che gli ordinamenti proposti in modifica sono numerosi anche a seguito,

dell’intenzione dell’Ateneo di allinearsi alle indicazioni contenute nella “Guida alla scrittura degli

ordinamenti didattici” pubblicata dal Consiglio Universitario Nazionale in data 8 settembre 2015 e

alla conseguente revisione degli ordinamenti dei corsi di studio svolta dalle strutture didattiche.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTA la Legge 19 novembre 1990, n. 341 – “Riforma degli ordinamenti didattici

universitari”; VISTA la Legge 2 agosto 1999, n. 264 recante “Norme in materia di accessi ai corsi

universitari”; VISTA la Legge 30 dicembre 2010, n. 240 – “Norme in materia di organizzazione delle

Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”;

VISTO il D.M. 4 ottobre 2000 (pubblicato nella G.U. n. 249 del 24 ottobre 2000 – S.O. n. 175) inerente i “Settori Scientifico-Disciplinari”, e successive modifiche e integrazioni;

ESAMINATO il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 – “Modifiche al Regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;

ESAMINATO il D.M. 16 marzo 2007 (pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 157 del 9 luglio 2007) recante la disciplina delle nuove Classi dei Corsi di Laurea Magistrale;

ESAMINATO il D.M. 26 luglio 2007, n. 386 di “Definizione delle Linee guida per l’istituzione e l’attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (in attuazione dei predetti DD.MM. 16 marzo 2007)”;

ESAMINATO il D.M. 22 settembre 2010 n. 17 di “Requisiti necessari dei corsi di studio”; VISTO il D.M. 15 ottobre 2013 n. 827, - Decreto ministeriale di definizione delle linee

generali d’indirizzo della programmazione universitaria per il triennio 2013/2015; ESAMINATO il D.M. 30 gennaio 2013 n. 47 “Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e

periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica”; VISTO il D.M. 23 dicembre 2013 n. 1059 “Autovalutazione, accreditamento iniziale e

periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica. Adeguamenti e integrazioni al D.M. 30 gennaio 2013, n. 47”;

VISTA la nota ministeriale del 24 settembre 2015 n. 16453 concernente indicazioni operative per le banche dati RAD e SUA-CdS per accreditamento corsi a.a. 2016/2017;

VISTO lo Statuto dell'Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"; ESAMINATO il Regolamento Didattico di Ateneo dell'Università del Piemonte Orientale "Amedeo

Avogadro”; VISTA la Delibera del Senato Accademico n. 10/2015/12.10 del 14 dicembre 2015 relative

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avente ad oggetto Offerta Formativa 2016/2017 – Allineamento Ordinamenti didattici dei Corsi di Studio;

VISTE le delibere n. 4.1.2/46/2015 e 4.2.2/46/2015 del 16 dicembre 2015 del Consiglio di Dipartimento di Scienze del Farmaco e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento dei corsi di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in “Farmacia” e in “Chimica e Tecnologia Farmaceutiche” (classe LM-13 Farmacia e farmacia industriale);

VISTA la delibera n. 5/1/2016 del 20 gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea in “Servizio Sociale” (classe L-39 Servizio sociale) e di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in “Giurisprudenza” (classe LMG/01 Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza);

VISTE le delibere n. 1/2016/A.4.3, 1/2016/A.4.4 e 1/2016/A.5.3 del 14 gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea in “Promozione e Gestione del Turismo” (classe L-15 Scienze del turismo), dell’Ordinamento del corso di Laurea in “Economia Aziendale” (classe L-18 Scienze dell'economia e della gestione aziendale) e di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Management e Finanza” (classe LM-77 Scienze economico-aziendali);

VISTA la delibera n. 6/6.1/2016 del 13 gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento dei seguenti corsi di Laurea: Laurea in “Scienze biologiche” (classe L-13 Scienze biologiche), Laurea in “Scienza dei Materiali - Chimica” (classe L-27 Scienze e tecnologie chimiche), Laurea in “Chimica” (classe L-27 Scienze e tecnologie chimiche), Laurea in “Informatica” (classe L-31 Scienze e tecnologie informatiche), e di modifica dell’Ordinamento dei seguenti corsi di Laurea Magistrale: Laurea Magistrale in “Biologia” (classe LM-6 Biologia) Laurea Magistrale in “Scienze Chimiche” (classe LM-54 Scienze chimiche);

VISTA la delibera n. 2/2.1/2016 del 25 gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea Magistrale “Informatica” (classe LM-18 Informatica);

VISTA la delibera n. 108.8/2015 del 16 dicembre 2015 del Consiglio di Dipartimento di Studi Umanistici e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea in “Filosofia e Comunicazione” (classe L-5 Filosofia), modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea in “Lingue Straniere Moderne” (classe L-11 Lingue e culture moderne), e di modifica dell’Ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Filosofia” (classe LM-78 Scienze filosofiche);

VISTA la delibera n. 5.3/1/2016 punti 1, 2, 3 e 5 del 15 gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Scienze della Salute e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento dei seguenti corsi: Laurea in “Infermieristica pediatrica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere Pediatrico)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), Laurea in “ Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista)” (classe L/SNT2 Professioni sanitarie della riabilitazione), Laurea in “ Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche), Laurea in “Tecniche di laboratorio biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico

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di laboratorio biomedico)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche); VISTA la delibera n. 5.3/1/2016 punti 1, 2, 3 e la delibera 5.2 /1/2016 punti 1 e 2 del 18

gennaio 2016 del Consiglio di Dipartimento di Medicina Traslazionale e relativi allegati di modifica dell’Ordinamento dei seguenti corsi: Laurea in “Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), : Laurea in “Ostetricia (abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), Laurea in “Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di radiologia medica)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche), Laurea Magistrale in “Scienze Infermieristiche Ostetriche” (LM/SNT1 Scienze infermieristiche e ostetriche) Laurea Magistrale a ciclo unico in “ Medicina e Chirurgia” (LM-41 Medicina e chirurgia);

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

esprimendo parere favorevole in merito alle modifiche di Ordinamento Didattico dei seguenti corsi di studio: Dipartimento di Scienze del Farmaco

1. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in “Farmacia” (classe LM-13 Farmacia e farmacia industriale), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso e dei crediti di lingua;

2. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in “Chimica e Tecnologia Farmaceutiche” (classe LM-13 Farmacia e farmacia industriale), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso e dei crediti di lingua;

Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali

3. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Servizio Sociale” (classe L-39 Servizio sociale), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, della denominazione inglese del corso e l’abbassamento del range massimo delle attività affini e integrative

4. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in “Giurisprudenza” (classe LMG/01 Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa

5. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Promozione e Gestione del Turismo” (classe L-15 Scienze del turismo), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso;

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6. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Economia Aziendale” (classe L-18 Scienze dell'economia e della gestione aziendale), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso;

7. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Management e Finanza” (classe LM-77 Scienze economico-aziendali), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso e sbocchi professionali

Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica

8. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Scienze biologiche” (classe L-13 Scienze biologiche), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

9. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Scienza dei Materiali - Chimica” (classe L-27 Scienze e tecnologie chimiche), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

10. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Chimica” (classe L-27 Scienze e tecnologie chimiche), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

11. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Informatica” (classe L-31 Scienze e tecnologie informatiche), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

12. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Biologia” (classe LM-6 Biologia), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

13. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Informatica” (classe LM-18 Informatica), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

14. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Scienze Chimiche” (classe LM-54 Scienze chimiche), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

Dipartimento di Studi Umanistici

15. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Filosofia e Comunicazione” (classe L-5 Filosofia), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa e dei settori affini e integrativi;

16. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Lingue Straniere Moderne” (classe L-11 Lingue e culture moderne), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso;

17. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Filosofia” (classe LM-78 Scienze filosofiche), riformulazione degli obiettivi formativi specifici, e dei descrittori di Dublino;

Scuola di Medicina

18. modifica dell’ordinamento del corso di : Laurea in “Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), nella riformulazione dei contenuti dell’ordinamento a seguito della nota citata in premessa;

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19. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Infermieristica pediatrica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere Pediatrico)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso e degli sbocchi occupazionali;

20. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Ostetricia (abilitante alla professione sanitaria di Ostetrica/o)” (classe L/SNT1 Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica), ), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, delle conoscenze richieste per l’accesso e degli sbocchi occupazionali;

21. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in Laurea in “ Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista)” (classe L/SNT2 Professioni sanitarie della riabilitazione), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso e degli sbocchi occupazionali;

22. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “ Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di Igienista dentale)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso e degli sbocchi occupazionali;

23. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Tecniche di laboratorio biomedico (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di laboratorio biomedico)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche), ), nella riformulazione degli obiettivi formativi specifici, e delle conoscenze richieste per l’accesso;

24. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di radiologia medica)” (classe L/SNT3 Professioni sanitarie tecniche), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso;

25. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “ Scienze Infermieristiche Ostetriche” (LM/SNT1 Scienze infermieristiche e ostetriche), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso e degli sbocchi professionali;

26. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in “ Medicina e Chirurgia” (LM-41 Medicina e chirurgia), ), nella riformulazione delle conoscenze richieste per l’accesso.

Si dà mandato al Rettore di effettuare modifiche formali che dovessero presentarsi successivamente alla seduta odierna

Gli ordinamenti dei corsi sono ridefiniti, secondo quanto richiesto nella Banca Dati SUA 2016, e successivamente generato dalla banca dati Cineca RAD 270 al momento della chiusura prevista per il prossimo 3 febbraio.

****************** 9.2 Parere in merito alla proposta di attivazione della Scuola di Specializzazione in Farmacia

Ospedaliera per l'a.a. 2014/2015 1/2016/9.2 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

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Al Presidente del Senato Accademico

In data 5 novembre 2015, il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco ha deliberato

l’avvio delle procedure per l’attivazione del nuovo ciclo del Corso di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera per l’a.a. 2014/2015, nonostante non sia pervenuta la nota ministeriale che invita le Università ad avviare le procedure concorsuali per l’ammissione dei laureati non medici alle Scuole di specializzazione dell’area sanitaria.

Si precisa che:

• il corso per l’a.a. 2013/2014 non è stato attivato in quanto, successivamente all’approvazione da parte degli organi accademici era pervenuta per le vie brevi dal Ministero una nota che consigliava di attenersi alle indicazioni del Ministero;

• altri Atenei hanno proceduto all’attivazione e all’emanazione del bando. Si chiede a Codesto Spettabile Senato Accademico di deliberare in merito autorizzando, nel

caso, il Rettore a emanare il bando per la procedura concorsuale di cui trattasi.

(Il Prof. Maurizio IRRERA lascia momentaneamente la seduta alle ore 12:35)

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO il D.P.R. 10 marzo 1982, n. 162 “Riordinamento delle scuole dirette a fini speciali, delle

scuole di specializzazione e dei corsi di perfezionamento”; VISTO il D.M. 16 settembre 1982 “Determinazione del punteggio dei titoli valutabili per

l'ammissione alle scuole di specializzazione universitarie”; VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341 “Riforma degli ordinamenti didattici universitari”; VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264 “Norme in materia di accessi ai corsi universitari”; VISTA la legge 29 dicembre 2000, n. 401, e in particolare l’art. 8 concernente i laureati non

medici iscrivibili alle scuole di specializzazione post-laurea; VISTO il D.M. 22/10/2004 n. 270 “modifiche al regolamento recante norme concernenti

l’autonomia didattica degli Atenei” approvato con Decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3/11/1999 n. 509;

VISTO il D.M. 1° agosto 2005 (G.U. n. 258 del 15/11/2005 - supplemento ordinario n. 176) e successive modifiche e integrazioni, concernente il “riassetto per le Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria”;

VISTO il D.M. del 29 marzo 2006 avente ad oggetto “Definizione degli standard e requisiti minimi delle scuole di specializzazione”;

VISTO il D.M. 31 luglio 2006 (G.U. n. 244 del 19/10/2006) riguardante la “Rettifica del D.M. 1/8/2005 per le scuole di specializzazione in Fisica Medica e Farmacia Ospedaliera”;

VISTO il Decreto interministeriale 4 febbraio 2015, prot. n. 68 (G.U. 03/06/2015, n. 126) “Riordinamento delle scuole di specializzazione di area sanitaria”;

VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale;

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VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera,

emanato con Decreto Rettorale Rep. N. 146/2014, Prot. n. 2899 del 6/03/2014; VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 5/2014/8.1 del 30 maggio 2014 con la

quale sono stati fissati per l’a.a. 2014/2015 gli importi delle tasse e contributi per la frequenza delle scuole di specializzazione;

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco n. 45 del 5 novembre 2015 punto 4.3 con la quale si approva la proposta di avviare le procedure per l’attivare il nuovo ciclo di formazione specialistica della Scuola di Area Sanitaria in Farmacia Ospedaliera, istituita presso il nostro Ateneo, per l’anno accademico 2013/2014, chiedendo agli Organi Accademici di esprimersi al riguardo;

VALUTATO ogni opportuno elemento;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di esprimere parere favorevole in merito all’avvio del nuovo ciclo della Scuola di

Specializzazione in Farmacia Ospedaliera a. a. 2014/2015, nonostante non sia pervenuta la nota ministeriale che annualmente invita le Università ad avviare le procedure concorsuali per l’ammissione dei laureati non medici alle Scuole di specializzazione dell’area sanitaria;

2. di autorizzare pertanto il Rettore all’emanazione del Bando per l’ammissione al primo

anno della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera per l’a.a. 2014/2015.

****************** 9.3 Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi del Piemonte

Orientale “Amedeo Avogadro” finalizzata all’attivazione di un corso di laurea magistrale interateneo in COMPUTATIONAL DATA MANAGEMENT AND ANALYTICS (LM-18)

1/2016/9.3 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

Il PRESIDENTE informa i Senatori che la presente proposta è stata ritirata a seguito del

Parere espresso dal Nucleo di Valutazione dell’Università di Torino, come già illustrato ad inizio seduta nell’ambito delle comunicazioni.

PROPOSTA RITIRATA

******************

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9.4 Istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Lifestyle medicine”, presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, per l’A.A. 2015/2016

1/2016/9.4 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Senato Accademico

Si chiede di sottoporre all’attenzione del Senato Accademico la proposta di istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Lifestyle medicine”, presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, per l’A.A. 2015/2016.

L’obiettivo è di realizzare un percorso formativo per i professionisti sanitari che si

occupano di promozione della salute e benessere, incentrato sulle condizioni psico-fisiche di base da garantire e sugli interventi scientificamente efficaci per rimuovere, ridurre o contenere i possibili fattori di rischio. Ciò al fine di prevenire l’instaurazione di condizioni croniche di malattie e per aiutare le persone assistite a iniziare o migliorare comportamenti che promuovano la salute.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4, relativo tra l’altro alla

formazione universitaria; VISTI gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, relativi ai

corsi di master universitari; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II Livello,

di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTA la delibera del Dipartimento di Medicina Traslazionale n. 5.4.1 del 18/01/2016, relativa al corso in oggetto;

CONSIDERATO il valore formativo di quest’ultimo; SENTITO il Dipartimento di Medicina Traslazionale;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di esprimere parere favorevole sull’istituzione del corso di master di I livello, di durata

annuale, in “Lifestyle medicine”, presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, per l’A.A. 2015/2016, mediante l’approvazione dell’ordinamento didattico di seguito riportato.

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Corso di Master di I livello in

“Lifestyle medicine” (A.A. 2015/2016)

Tipologia, durata e denominazione del corso

I edizione del Corso di Master Universitario di I livello di durata annuale in “Lifestyle

Medicine”, presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale.

Requisiti di ammissione al Master

Il Master è rivolto a laureati di I livello, laureati Specialistici o Magistrali ovvero laureati

di ordinamento precedenti al D.M 509/99, in possesso del/i titolo/i appartenente/i alla/e classi di laurea in elenco.

Lauree di I livello in: • Professioni Sanitarie Infermieristiche e Professione Sanitaria Ostetrica • Professioni Sanitarie della Riabilitazione • Professioni Sanitarie Tecniche • Professioni Sanitarie della Prevenzione • Scienze Biologiche • Scienze delle Attività Motorie e Sportive • Scienze e Tecniche Psicologiche Lauree di II livello in: • Medicina e Chirurgia (a ciclo unico) • Scienze Infermieristiche e Ostetriche • Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione • Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche • Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione • Biologia • Ingegneria Biomedica • Odontoiatria e Protesi Dentaria • Organizzazione e Gestione dei Servizi per lo Sport e le Attività Motorie • Psicologia • Scienze Cognitive • Scienze della Nutrizione Umana • Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate • Scienze e Tecniche dello Sport Possono altresì presentare domanda di ammissione coloro che siano in possesso dei

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titoli riconosciuti come equipollenti in ambito delle professioni sanitarie. Possono presentare domanda di ammissione al master anche i laureandi, purché

abbiano già espletato tutte le attività previste proprio corso di laurea, fuorché la prova finale. I candidati di cui al comma precedente, nell’ipotesi in cui risultino in posizione utile nella

graduatoria degli aventi diritto, potranno effettuare l’iscrizione “sotto condizione”. In ogni caso, ai fini della graduatoria degli ammessi e a parità di condizione di merito,

costituirà requisito preferenziale l’avvenuto conseguimento del diploma di laurea. La Commissione determinerà, in sede di valutazione delle domande, l’attinenza del

titolo presentato a quello richiesto. La Commissione si riserva, inoltre, di valutare eventuali domande presentate da

candidati in possesso di altri titoli accademici, rientranti nell’area delle Professioni Sanitarie. Possono accedere al Corso di Master gli studenti in possesso di titoli accademici rilasciati

da Università straniere, preventivamente riconosciuti equipollenti dal Collegio docenti del Master al solo fine dell’ammissione al corso e/o nell'ambito di accordi inter-universitari di cooperazione e mobilità.

Obiettivi formativi e potenziali sbocchi professionali

L’obiettivo generale del corso di Master è di realizzare un percorso formativo per i

professionisti sanitari che si occupano di promozione della salute e benessere (individuale e di gruppo/ popolazione) sugli aspetti scientifici che riguardano le condizioni psico-fisiche di base da garantire per la salute e gli interventi scientificamente efficaci per rimuovere, ridurre o contenere i possibili fattori di rischio al fine di prevenire l’instaurazione di condizioni croniche di malattie e per aiutare le persone assistite a iniziare o migliorare comportamenti che promuovano la salute, secondo gli insegnamenti dell’Igiene e della Medicina Preventiva e Predittiva.

Al termine del corso il discente sarà in grado di:

1) valutare e interpretare i bisogni di salute secondo prove scientifiche di lifestyle

medicine e sanità pubblica; 2) individuare e gestire i fattori di stress secondo lifestyle medicine; 3) valutare e pianificare una corretta alimentazione secondo lifestyle medicine; 4) indagare e gestire la componente legata all’ereditarietà secondo lifestyle medicine; 5) valutare il livello di sedentarietà e prescrivere l’adeguato movimento secondo

lifestyle medicine; 6) utilizzare terapie complementari evidence-based secondo lifestyle medicine; 7) gestire motivazione e compliance secondo lifestyle medicine; 8) intervenire nell’anziano utilizzando interventi di lifestyle medicine, healthy ageing e

anti aging;

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9) utilizzare le tecniche della lifestyle medicine nei bambini e negli adolescenti; 10) utilizzare le tecniche della lifestyle medicine nella gravidanza; 11) utilizzare le tecniche di lifestyle medicine nella medicina clinica per specifiche

condizioni patologiche; 12) utilizzare le tecniche della lifestyle medicine nella persona fragile. Lo sbocco professionale, cui mira il Corso di Master, è l’esercizio della funzione di

promozione della salute individuale e collettiva secondo lifestyle medicine.

Piano didattico Il Corso di Master Universitario di I livello è di durata annuale, prevede 1500 ore

suddivise tra attività didattica, attività pratica e studio individuale e comporta il conseguimento di 60 crediti formativi, si sviluppa su XII insegnamenti modulari.

L’articolazione degli insegnamenti modulari si caratterizza per crediti attribuiti, per ore

di impegno ed è illustrata in dettaglio nella seguente tabella:

Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

I Introduzione alla Lifestyle Medicine 1 Lifestyle Medicine e

Sanità Pubblica MED/4

2 8 17 25

I Introduzione alla Lifestyle Medicine 1

Misure e studi di popolazione, stima e

valutazione del rischio individuale

MED/42 8 17 25

I Introduzione alla Lifestyle Medicine 2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

II Lo stress nella Lifestyle Medicine 1

Fisiopatologia dello stress; strategie e

metodi per affrontare lo stress;

Fisiopatologia del processo

infiammatorio

MED/09 8 17 25

II Lo stress nella Lifestyle Medicine 1

Qualità e disturbi del sonno:

eziopatogenesi, diagnosi e terapia

MED/26 8 17 25

II Lo stress nella Lifestyle Medicine 2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4 Totale ore 100

60

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Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

Modulo

III L’alimentazione nella Lifestyle Medicine 1

Alimentazione, nutrizione, educazione alimentare

MED/49 8 17 25

III L’alimentazione nella Lifestyle Medicine 1

Sovrappeso-obesità: prevenzione,

dimagramento, fattori di rischio

MED/49 8 17 25

III L’alimentazione nella Lifestyle Medicine 1 Dieta come terapia;

cucina e cibo sani MED/4

9 8 17 25

III L’alimentazione nella Lifestyle Medicine 2 Attività Pratica 50

Totale CFU 5

Totale ore

Modulo

125

IV L’ereditarietà nella Lifestyle Medicine 1

Elementi di genetica medica: ereditarietà, rischio e stili di vita

MED/03 8 17 25

IV L’ereditarietà nella Lifestyle Medicine 1

Test genetici di valutazione del

rischio, dieta genetica e dieta dei gruppi

sanguigni

MED/03 8 17 25

IV L’ereditarietà nella Lifestyle Medicine 2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

V Il movimento e la sedentarietà nella Lifestyle Medicine

1

Teoria e metodi per allenare la capacità

aerobica, e per allenare la forza e il

tono muscolare

M-EDF/01 8 17 25

V Il movimento e la sedentarietà nella Lifestyle Medicine

1

Valutazione rapida di flessibilità, forza

equilibrio e capacità aerobica

M-EDF/01 8 17 25

V Il movimento e la sedentarietà nella Lifestyle Medicine

1

La prescrizione dell'attività fisica:

valutazione e posologia; Esercizi per te e per il tuo assistito

M-EDF/02 8 17 25

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Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

V Il movimento e la sedentarietà nella Lifestyle Medicine

2 Attività Pratica 50

Totale CFU 5

Totale ore

Modulo

125

VI

Le terapie complementari

evidence-based nella Lifestyle Medicine

1

Principi di farmacologia generale nella

Lifestyle Medicine

BIO/14 8 17 25

VI

Le terapie complementari

evidence-based nella Lifestyle Medicine

1

Nutraceutica; Utilità di principi naturali ed

integratori, e loro prescrizione

MED/49 8 17 25

VI

Le terapie complementari

evidence-based nella Lifestyle Medicine

2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

VII Motivazione e

compliance nella Lifestyle Medicine

1

Teorie e metodi di Motivazione e

Automotivazione; Interviste

motivazionali: metodologie e

strumenti

M-PSI/07 8 17 25

VII Motivazione e

compliance nella Lifestyle Medicine

1

Teorie e pratiche delle attività di

Coaching; trasformare noi e i

nostri pazienti

M-PSI/06 8 17 25

VII Motivazione e

compliance nella Lifestyle Medicine

2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

VIII Lifestyle Medicine,

Healthy Aging e Anti Aging

1

Lifestyle Medicine nell’anziano: prove di efficacia; prescrizione dell’esercizio fisico e raggiungimento di un

MED/09 8 17 25

62

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Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

peso ottimale

VIII Lifestyle Medicine,

Healthy Aging e Anti Aging

1 La palestra della mente

MED/09 8 17 25

VIII Lifestyle Medicine,

Healthy Aging e Anti Aging

2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

IX Lifestyle Medicine

per bambini e adoloscenti

1

Lifestyle Medicine per bambini ed

adolescenti: prove di efficacia;

raggiungimento del peso ottimale

MED/38 8 17 25

IX Lifestyle Medicine

per bambini e adoloscenti

1

La prescrizione dell’esercizio fisico

nel bambino e nell’adolescente; Gioco, esercizi e apprendimento

MED/38 8 17 25

IX Lifestyle Medicine

per bambini e adoloscenti

2 Attività Pratica 50

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

X Lifestyle medicine nella gravidanza 1

Fisiopatologia della gravidanza; Utilità

della Lifestyle Medicine

MED/40 8 17 25

X Lifestyle medicine nella gravidanza 1

La prescrizione di Lifestyle Medicine in gravidanza; analisi di

casi osterico-ginocologici

MED/40 8 17 25

X Lifestyle medicine nella gravidanza 2 Attività Pratica 0 50

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Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

Totale CFU 4

Totale ore

Modulo

100

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Lifestyle medicine nel paziente con

sindrome metabolica e diabete e analisi di

casi clinici

MED/13 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Lifestyle medicine nel paziente con malattie

cardio-cerebrovascolari e

analisi di casi clinici*

MED/11 -

MED/26

8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Lifestyle medicine nel paziente con

neoplasia e analisi di casi clinici

MED/06 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Utilità della Lifestyle Medicine nelle

malattie infiammatorie

gastrointestinali e analisi di casi clinici

MED/12 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Utilità della Lifestyle Medicine in

osteoporosi e osteartite e analisi di

casi clinici

MED/16 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Utilità della Lifestyle Medicine nelle

malattie respiratorie e analisi di casi clinici

MED/10 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Utilità della Lifestyle Medicine nelle

malattie odontostomatologich

e e analisi di casi clinici

MED/28 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 1

Utilità della Lifestyle Medicine in

dermatologia e analisi di casi clinici

MED/35 8 17 25

XI Lifestyle Medicine e medicina clinica 3 Attività Pratica 75

Totale CFU 11 Totale ore 275

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Modulo

Denominazione Modulo CFU Disciplina SSD Ore

Teoria Ore

Studio Ore

Totali

Modulo

XII Lifestyle Medicine nella persona fragile 1

Utilità della Lifestyle Medicine nella

malattia mentale e nella disabilità

psichica e analisi di casi clinici

MED/25 8 17 25

XII Lifestyle Medicine nella persona fragile 1

Utilità della Lifestyle Medicine nella

disabilità fisica e analisi di casi clinici

MED/34 8 17 25

XII Lifestyle Medicine nella persona fragile 1

Utilità della Lifestyle Medicine nella

dipendenza patologica e analisi di

casi clinici

MED/42 8 17 25

XII Lifestyle Medicine nella persona fragile 2 Attività Pratica 50

Totale CFU 5

Totale ore

Modulo

125

Project work – Prova Finale 2

Ore Project work – Prova Finale

50

Titolo accademico Master I livello 60

Totale ore

Master 1500

* I CFU e le ore sono da intendersi equamente ripartiti tra i due SSD indicati.

Modalità di svolgimento delle attività didattiche Gli insegnamenti istituzionali hanno l’obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e

metodologiche di base e constano di lezioni frontali, alternate a discussioni plenarie guidate e lavori di gruppo.

L’attività pratica ha l’obiettivo di sviluppare competenze specifiche di analisi e

progettazione, e consiste nello svolgimento di un tirocinio finalizzato a osservare la realtà nelle strutture sanitarie, a discutere con i professionisti impegnati nelle Aziende, a svolgere esercitazioni pratiche e altre attività vicine alle condizioni specifiche di lavoro.

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Il project work (PW) ha l’obiettivo di completare e personalizzare all’interno dell’azienda il percorso formativo dei partecipanti, viene svolto presso le aziende coinvolte e si realizza attraverso un coinvolgimento nelle attività pratiche dell’azienda per le quali il discente viene formato, organizzate in progetti specifici. Durante il PW, e a partire dai progetti sviluppati, il discente dovrà produrre un elaborato finale.

Modalità di attestazione della frequenza

La frequenza al corso è indicativamente organizzata con moduli di tre giorni a cadenza

quindicinale. La frequenza alle lezioni teoriche deve essere di almeno il 75% delle ore di ciascun

modulo. Le firme di frequenza verranno raccolte attraverso apposito registro giornaliero.

Modalità di selezione dei partecipanti L’ammissione al master è determinata da una graduatoria derivante dall’applicazione di

due criteri: A) TITOLI = 30 punti • ruolo di direzione e/o coordinamento certificato dal proprio Ente di appartenenza 1

punto ogni anno; • anzianità di servizio 0,5 punto ogni anno; • pubblicazioni su riviste accreditate 0,5 punti cadauna; • pubblicazioni di testi attinenti alla Lifestyle Medicine 1 punto cadauna. B) COLLOQUIO = 70 punti A parità di punteggio si terrà conto dell’età anagrafica, come da vigente normativa in

materia concorsuale. La commissione selezionatrice è costituita dal Prof. Massimiliano Panella, Direttore del

Master, da un docente interno e da un esperto in ambito di medicina preventiva, che verranno successivamente individuati.

Verifiche intermedie del profitto

Al termine di ogni modulo sono previste prove di valutazione sulla totalità degli

insegnamenti per la totalità degli studenti iscritti al Corso di Master Universitario.

Titolo di studio rilasciato Al candidato, che abbia conseguito i 60 CFU totali, di cui 58 CFU attestanti la frequenza

dei singoli moduli e il superamento delle relative prove di valutazione, e 2 CFU conseguenti il superamento della prova finale, verrà rilasciato il titolo di Master Universitario di I livello in

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“Lifestyle Medicine” a firma del Rettore e sottoscritto dal Direttore del Corso di Master.

****************** 9.5 Istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Molecular diagnostics”,

presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2016/2017 1/2016/9.5 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Senato Accademico

Si chiede di sottoporre all’attenzione del Senato Accademico la proposta di istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Molecular diagnostics”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2016/2017.

Il corso ha lo scopo di approfondire sul piano scientifico e metodologico le conoscenze

del personale dedicato alla diagnostica molecolare. Verranno approfondite le applicazioni pratiche all’uso della diagnostica nel campo delle malattie genetiche, delle patologie neoplastiche e delle malattie infettive, così da fornire allo studente le basi teoriche e pratiche per l’identificazione, la caratterizzazione e la diagnosi, nonché per il monitoraggio delle risposte terapeutiche. Verranno inoltre approfondite le tecniche di diagnostica molecolare avanzata, incluse quelle di nuova generazione.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4, relativo tra l’altro alla

formazione universitaria; VISTI gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, relativi ai

corsi di master universitari; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II Livello,

di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTA la delibera del Dipartimento di Scienze della Salute n. 5.4.1 del 15/01/2016, relativa al corso in oggetto;

CONSIDERATO il valore formativo di quest’ultimo; SENTITO il Dipartimento di Scienze della Salute;

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con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di esprimere parere favorevole sull’istituzione del corso di master di I livello, di durata

annuale, in “Molecular diagnostics”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2016/2017, mediante l’approvazione dell’ordinamento didattico di seguito riportato.

Corso di Master di I livello

in “Molecular diagnostics”

(A.A. 2016/2017)

Tipologia, durata e denominazione del corso È istituita, per l’A.A. 2016/2017, la I edizione del Corso di Master Universitario di I livello

di durata annuale in “Molecular Diagnostics”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Requisiti di ammissione al Master

Possono presentare domanda di ammissione al Master coloro che sono in possesso di

almeno uno dei seguenti titoli: • Laurea in biotecnologie (Classe delle lauree L-2) • Laurea in Scienze Biologiche (Classe delle lauree L-13 ) • Tecniche di Laboratorio Biomedico Classe delle lauree in professioni sanitarie

tecniche (SNT/3). • Laurea Magistrale in Scienze Biologiche (Classe delle lauree LM-6) • Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche (Classe

delle Lauree LM-9), Agrarie (LM-7) e Industriali (LM-8) • Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (LM-41) • Laurea Magistrale in Scienze e tecnologie alimentari (LM-70) • Laurea Magistrale a ciclo unico in CTF, Farmacia e Farmacia industriale (LM-13) Possono inoltre presentare domanda coloro che siano in possesso di titolo di studio

equipollente a quelli sopra elencati, conseguito secondo i precedenti ordinamenti universitari. La Commissione potrà inoltre ammettere i candidati in possesso di ulteriori titoli rispetto a quelli sopra riportati purché attinenti al percorso formativo del Master.

Obiettivi formativi e potenziali sbocchi professionali

Il Master universitario in “Molecular Diagnostics” ha lo scopo di approfondire sul piano

scientifico e metodologico le conoscenze del personale dedicato alla diagnostica molecolare

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con particolare applicazione in campo clinico. In modo particolare verranno approfondite le applicazioni pratiche all’uso della diagnostica nel campo delle malattie genetiche, delle patologie neoplastiche, e delle malattie infettive. Il corso fornirà allo studente le basi teoriche e pratiche per la identificazione, caratterizzazione, e diagnosi delle varie malattie e per il monitoraggio delle risposte terapeutiche. Verranno approfondite le tecniche di diagnostica molecolare avanzata incluse le tecniche di nuova generazione.

Saranno discussi inoltre i temi riguardanti l’organizzazione e la strutturazione dei servizi

di diagnostica molecolare e le relative procedure di accreditamento sia per i laboratori di diagnostica che di ricerca. Infine, verranno considerati gli aspetti medico-legali relativi agli esami diagnostici.

Il Corso è teso a fornire: • le conoscenze teoriche e pratiche delle metodiche di laboratorio necessarie per le

analisi di diagnostica molecolare delle patologie oggetto del master; • le conoscenze di base delle malattie interessate da una diagnostica molecolare,

comprendente malattie causate da difetti genetici costituzionali e difetti genetici somatici;

• una panoramica sulle potenzialità diagnostiche e la rilevanza clinica dei diversi test genetici utilizzati per le diagnosi di malattie genetiche con difetti costituzionali (o germline);

• una specifica conoscenza dei metodi molecolari utilizzati per la diagnosi di malattie monogeniche con particolare riferimento ai metodi di analisi per le mutazioni puntiformi e delle sequenze ripetute in tandem;

• una specifica conoscenza dei metodi molecolari utilizzati per la diagnosi di patologie cromosomiche, malattie genomiche, malattie da geni contigui a malattie monogeniche causate da delezioni/inserzioni e i meccanismi molecolari che determinano riarrangiamenti genomici;

• una specifica conoscenza dei metodi molecolari applicati alle patologie genetiche maggiormente utilizzati in Patologia Clinica e all’individuazione di fattori di rischio nell’ambito della Diagnostica Clinica;

• una conoscenza di base di Farmacogenetica; • le conoscenze di base sull’applicazione delle analisi delle variazioni di sequenza del

DNA in campo forense; • una specifica conoscenza delle principali metodologie di indagine molecolare e degli

obiettivi diagnostici, prognostici e del significato predittivo dei principali biomarcatori utilizzati nella pratica clinica in campo oncologico;

• competenze tecniche specifiche di biologia molecolare estrattiva e di morfologia molecolare in anatomia patologica;

• una specifica conoscenza dei metodi molecolari applicati alle malattie immunomediate (malattie autoimmuni e allergie);

• specifica conoscenza dei metodi molecolari applicati alla diagnostica di malattie infettive;

• una conoscenza di base sugli aspetti medico-legali e deontologici relativi ai test diagnostici molecolari e alla loro refertazione per le patologie genetiche

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costituzionali, oncologiche, infettive; • una conoscenza specifica sugli aspetti organizzativi dei laboratori di diagnostica

molecolare con riferimento particolare anche ai controlli di qualità dei test diagnostici;

• una panoramica sulle strumentazioni di maggiore utilizzo nei laboratori diagnostici e di ricerca, e sulle tecnologie di nuova generazione.

Potenziali Sbocchi professionali Il master ha l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di svolgere e

coordinare autonomamente da un punto di vista tecnico e amministrativo un’attività di laboratorio nei diversi ambiti di diagnostica molecolare e di ricerca biomedica traslazionale e industriale.

In particolare si tratta di una figura che potrà svolgere la sua attività professionale in

diversi ambiti tra i quali: laboratori pubblici e privati di diagnostica e ricerca in biochimica clinica, anatomia patologica, genetica medica, immunologia, infettivologia.

Il corso si rivolge sia ai neolaureati che alle figure professionali già attive nel campo, allo

scopo di fornire strumenti di aggiornamento teorico e pratico nel campo di indagine molecolare e nelle sue evoluzioni più recenti.

Piano didattico

Il Corso di Master Universitario di I livello in “Molecular Diagnostics” è di durata

annuale e prevede un monte orario di 1500 ore complessive, articolate in: lezioni frontali (240 ore) e seminari, esercitazioni pratiche (210 ore), tirocinio-stage (500 ore), attività di studio e preparazione individuale inclusa l’elaborazione della prova finale (550 ore).

Le esercitazioni pratiche e il tirocinio-stage saranno differenziati a seconda del

background formativo e si terranno presso laboratori di ricerca e diagnostica della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale e dell’AOU Maggiore della Carità di Novara. Altre strutture di ricerca o diagnostica potranno partecipare a seguito di stipula di specifici convenzioni.

All’insieme delle attività formative previste corrisponde l’acquisizione da parte degli

iscritti di 60 crediti formativi universitari (C.F.U.). La frequenza da parte degli iscritti alle varie attività formative è obbligatoria per almeno

il 75% del monte ore complessivamente previsto. Il periodo di formazione non può essere sospeso. L’articolazione degli insegnamenti si caratterizza per crediti attribuiti, per ore di

impegno, ed è così articolata:

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SETTORI SCIENTIFICO

DIPSCIPLINARI Moduli Formativi

Totale Totale TEORIA STUDIO

INDIVIDUALE ATTIVITÀ PRATICA

Ore Crediti (ORE) (ORE) (ORE)

MED/04

Diagnostica molecolare: le molecole e le

tecniche di base

100 4 20 50 30

MED/03 Diagnostica

molecolare Genetica Clinica I

100 4 20 50 30

MED/05 Diagnostica

molecolare in Patologia clinica

100 4 20 65 15

MED/08

Diagnostica molecolare in

Anatomia Patologica*

150 6 40 70 40

MED/03 Diagnostica

molecolare in Genetica clinica II

100 4 20 65 15

MED/04

Diagnostica molecolare di

malattie immunomediate

100 4 20 65 15

MED/07 Diagnostica

microbiologica molecolare

100 4 25 55 20

MED/43 Aspetti Medico Legali 25 1 5 20 -

MED/43 Aspetti Etico Deontologici

25 1 5 20 -

MED/46 Organizzazione

Tecnico Diagnostica 25 1 5 15 5

MED/46

Strumentazioni e applicazioni innovative in diagnostica molecolare*

100 4 50 20 30

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MED/05

Sistemi/Assicurazione di qualità in laboratorio biomedico

50 2 10 30 10

Parziali didattica

975 39 240 525 210

TIROCINIO-STAGE

500 20 = = 500

PROVA FINALE 25 1 = 25 =

Totali 1500 60 240 550 710

* Attività formativa a elevato contenuto sperimentale/pratico.

Modalità di svolgimento delle attività didattiche Gli insegnamenti istituzionali vengono svolti all’interno della struttura universitaria,

hanno l’obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e metodologiche di base e constano di lezioni frontali e di attività pratiche di laboratorio.

Lo stage ha l’obiettivo di mettere lo studente a contatto con specifiche realtà lavorative

di laboratorio clinico, industriale e di ricerca e potrà essere svolto in strutture anche esterne all’Università, grazie alla stipula di convenzioni ad hoc.

Modalità di attestazione della frequenza

La frequenza al corso è organizzata con modello block-system con cadenza settimanale

(si prevedono indicativamente 8 ore al venerdì e 4 ore al sabato mattina. La frequenza alle lezioni teoriche deve essere di almeno il 75% delle ore di ciascun modulo.

L’attività pratica nell’ambito dello stage dovrà essere sostenuta interamente.

Modalità di selezione dei partecipanti

Nel caso in cui il numero di aspiranti sia superiore a quello massimo previsto, verrà

effettuata, da parte di una Commissione, una selezione e formulata una graduatoria di merito, fissata in base al curriculum e a un colloquio, previsto per valutare le conoscenze.

In caso di ex aequo all’ultimo posto disponibile in graduatoria sarà ammesso il candidato

più giovane di età. In caso di rinuncia di uno o più candidati, i posti resisi disponibili saranno messi a

disposizione.

Verifiche intermedie del profitto

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Verranno pianificate alcune prove in itinere (domande a scelta multipla e aperte).

Prova finale e Titolo di studio rilasciato

La prova finale ha l’obiettivo di completare e personalizzare il percorso formativo dei

partecipanti. Consta di un elaborato finale relativo all’attività svolta che sarà presentato e discusso dal candidato con una Commissione costituita ad hoc. Verrà così acquisito 1 Credito ed il titolo di Master di I livello in “Molecular Diagnostics” a firma del Rettore e sottoscritto dal Direttore del Corso di Master.

****************** 9.6 Approvazione della convenzione per la creazione dell’Associazione Temporanea di Scopo

(ATS) e mandato collettivo speciale con rappresentanza, in riferimento al corso di master in apprendistato di I livello in “Consulenza del lavoro e gestione delle risorse umane”, tra l’Università degli Studi di Torino (capofila) e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale

1/2016/9.6 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Senato Accademico

Si chiede di sottoporre all’attenzione del Senato Accademico, per l’approvazione, la convenzione per la creazione dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) e mandato collettivo speciale con rappresentanza, in riferimento al corso di master in apprendistato di I livello in “Consulenza del lavoro e gestione delle risorse umane”, tra l’Università degli Studi di Torino (capofila) e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

La Regione Piemonte (con la D.D. n. 482 del 15/09/2010) ha emanato e successivamente

modificato il Bando per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo di master universitario di I e II livello. Tale bando è stato concepito anche per atenei disposti a partecipare in forma associata, in particolare mediante Associazione Temporanea di Scopo (ATS).

L’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Giurisprudenza) e l’Università degli

Studi del Piemonte Orientale (Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali) hanno partecipato al bando con il progetto citato, impegnandosi contestualmente a costituirsi in ATS in caso di approvazione. Il progetto ha ottenuto tale approvazione.

Pertanto, per gli Atenei, si presenta ora la necessità di formalizzare la collaborazione

nell’ambito del progetto, nonché di conferire all’Università degli Studi di Torino (capofila) mandato collettivo speciale con rappresentanza, designandola quale soggetto beneficiario e gestore del finanziamento.

Il titolo finale del corso sarà rilasciato esclusivamente dall’Università degli Studi di

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Torino. L’Università degli Studi del Piemonte Orientale collaborerà essenzialmente rendendo disponibile il proprio personale docente, per il quale l’ATS funge da nullaosta.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4, relativo tra l’altro alla

formazione universitaria; VISTI gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, relativi ai

corsi di master universitari; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II Livello,

di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTO il Bando per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo di master universitario di I e II livello, emanato dalla Regione Piemonte con la D.D. n. 482 del 15/09/2010 (Alta formazione continua in apprendistato), e successivamente modificato;

CONSIDERATO che tale bando è stato concepito anche per atenei disposti a partecipare in forma associata, in particolare mediante Associazione Temporanea di Scopo (ATS);

CONSIDERATO che l’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Giurisprudenza) e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale (Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali) hanno partecipato al summenzionato bando con il progetto di un corso di master in apprendistato di I livello in “Consulenza del Lavoro e Gestione delle Risorse Umane”, impegnandosi contestualmente a costituirsi in ATS in caso di approvazione;

CONSIDERATO che il progetto ha ottenuto tale approvazione; VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche,

Economiche e Sociali n. 222 del 16/12/2015, Prot. n. 447 del 14/01/2016, con cui si richiede la stipula della convenzione in oggetto;

CONSIDERATA appunto la necessità degli Atenei di formalizzare la collaborazione nell’ambito del progetto, nonché di conferire all’Università degli Studi di Torino (capofila) mandato collettivo speciale con rappresentanza, designandola quale soggetto beneficiario e gestore del finanziamento;

CONSIDERATO che il titolo finale del corso sarà rilasciato esclusivamente dall’Università degli Studi di Torino;

CONSIDERATO che l’Università degli Studi del Piemonte Orientale collaborerà essenzialmente rendendo disponibile il proprio personale docente, per il quale l’ATS funge da nullaosta;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

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DELIBERA 1. Di approvare la convenzione per la creazione dell’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) e

mandato collettivo speciale con rappresentanza, in riferimento al corso di master in apprendistato di I livello in “Consulenza del lavoro e gestione delle risorse umane”, tra l’Università degli Studi di Torino (capofila) e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, secondo il testo in allegato.

2. Di autorizzare il Rettore ad apportare al testo summenzionato gli aggiustamenti non sostanziali

eventualmente necessari per la sua sottoscrizione.

CONVENZIONE PER LA CREAZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI SCOPO

E MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti:

A) Università degli studi di Torino (UNITO), con sede in Via Verdi n.8, Torino Codice Fiscale 80088230018, nella persona di Borio Dott. Claudio, nato a Brusasco – Cavagnolo (TO) il giorno 25 luglio 1953, domiciliato ai fini del presente atto in Torino, Via Verdi, 8, dirigente dell’Università di Torino, non in proprio ma nella sua qualità di procuratore speciale dell’Università degli Studi di Torino, con i poteri per quanto infra in forza di procura speciale autenticata dal Notaio Andrea Ganelli di Torino in data 8 luglio 2009, repertorio n. 15418/10093, registrata a Torino in data 15 luglio 2009 al numero 16194, serie 1T (di seguito indicato quale “Capofila”) B) Università del Piemonte Orientale (UNIUPO), con sede in ………., via…, Partita IVA…., rappresentata dal prof. …………. in qualità di ………………………. (di seguito indicato come “Associato”)

di seguito indicati anche singolarmente come “Parte” e collettivamente come “Parti”

PREMESSO CHE LE PARTI - sono i soggetti attuatori del Master di I° livello in Consulenza del lavoro e Gestione delle risorse umane finanziato dalla Regione Piemonte – Direzione Coesione Sociale a valere sul Bando Alta Formazione in Apprendistato per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo di Master universitario di I e II livello di cui alla D.D. n. 482 del 15/09/2010; - intendono impegnarsi alla realizzazione del Master secondo le modalità, i contenuti ed i costi di cui al Progetto approvato dalla Regione Piemonte; - si sono impegnati, contestualmente alla partecipazione al Bando suddetto, a raggrupparsi in Associazione Temporanea di Scopo per l’attuazione del Master; - intendono, con la presente convenzione, regolare la loro collaborazione per l’attuazione del Master, nonché conferire all’Università degli Studi di Torino mandato collettivo speciale con rappresentanza, designandolo quale soggetto beneficiario e gestore del finanziamento;

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CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:

con le premesse facenti parte integranti della presente convenzione.

Art. 1 (Scopo della Convenzione)

1. Lo scopo della Convenzione è regolare i rapporti tra le Parti per attuare il Master di cui in premessa, nel rispetto della disciplina applicabile e delle disposizioni che seguono.

2. La presente Convenzione non ha di per sé lo scopo di creare un nuovo soggetto giuridico. Le parti mantengono la loro autonomia legale ed in particolare fiscale.

Art. 2 (Mandato)

1. Ai fini della realizzazione del Master, l’Associato conferisce al Capofila, tramite il suo rappresentante legale pro-tempore, mandato speciale, gratuito, nell’interesse dello stesso mandante e irrevocabile, con obbligo di rendiconto e con rappresentanza esclusiva e processuale.

2. Il Capofila è fin da ora autorizzato a rappresentare, anche in sede processuale, l’Associato nei confronti della Regione Piemonte, per tutte le operazioni e gli atti di qualsiasi natura dipendenti dalla realizzazione del Master.

Art. 3 (Obbligazioni delle Parti)

1. Le Parti concorderanno le modalità, la tempistica e quanto connesso alla gestione e realizzazione degli interventi finanziati indicati in premessa, anche in relazione ai compiti spettanti a ciascuna parte. 2. Ciascuna Parte eseguirà le prestazioni di propria competenza ferma restando la responsabilità solidale delle Parti nei confronti della Regione Piemonte.

Art. 4 (Obbligazioni del Capofila)

1. Il Capofila si impegna a svolgere tutte le attività occorrenti per la migliore redazione di tutti gli atti necessari al perfezionamento della concessione del finanziamento con la Regione Piemonte, nonché a coordinare:

• gli aspetti amministrativi e legali correnti; • i rapporti con i revisori incaricati dalla Regione Piemonte.

2. In particolare, il Capofila assume:

a. la responsabilità e il coordinamento della rendicontazione delle attività finanziate svolte fino alla data di scadenza del Piano conformemente alle norme e alle procedure stabilite dalla Regione Piemonte, nonché la sottoscrizione degli atti necessari per la realizzazione

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delle attività finanziate; b. la responsabilità ed il coordinamento generale del Master; c. la responsabilità del coordinamento della progettazione e organizzazione delle attività

connesse al Master; d. il coordinamento dei rapporti finanziari con la Regione Piemonte, provvedendo ad

incassare le somme dovute sia in acconto che a saldo, indicando l’istituto di credito prescelto;

e. il coordinamento nella predisposizione dei rapporti e degli altri documenti necessari alla realizzazione delle attività;

f. il coordinamento amministrativo e di segreteria dell’azione formativa prevista.

3. Nonostante il carattere gratuito del mandato, il Capofila dovrà svolgere la sua attività con la speciale diligenza professionale richiesta dalla esecuzione di un Piano finanziato da fondi pubblici.

Art. 5

(Obbligazioni dell’Associato) 1. L’Associato dovrà svolgere la parte di attività prevista nel Master, nonché dalle successive

previsioni della Regione Piemonte e del Comitato Tecnico Scientifico, assicurando la collaborazione con il Capofila.

2. L’Associato è tenuto inoltre alla elaborazione del rendiconto di tutti i costi relativi alle attività ad esso affidate nel rispetto della normativa vigente e dalla Regione Piemonte, nonché alla predisposizione, relativamente alle proprie attività, del monitoraggio e della documentazione necessaria allo svolgimento delle attività finanziate compresa l’eventuale relazione finale.

Art. 6

(Il Comitato Tecnico Scientifico) 1. Il Comitato Tecnico Scientifico è composto da rappresentanti degli Enti componenti l’ATS. 2. Il Comitato Tecnico Scientifico è costituito con funzioni consultive, di coordinamento e supervisione relativamente a:

- programmazione e microprogettazione delle attività formative; - gestione operativa, attivazione locali e logistica; - problematiche e progettualità inerenti ai destinatari dell’azione formativa; - monitoraggio e valutazione interna in progress del progetto.

3. Il Comitato Tecnico Scientifico del Progetto si riunirà convocato ordinariamente dal Direttore, con preavviso di almeno 5 giorni e con l’indicazione di una proposta di ordine del giorno. È prevista la verbalizzazione delle riunioni. 4. In caso di impedimento, i componenti del Comitato possono farsi sostituire, di volta in volta, da altro soggetto appartenente allo stesso Ente delegato formalmente dal titolare stesso.

Art. 7

(Il Responsabile amministrativo) 1. II Responsabile amministrativo è individuato nel Responsabile Amministrativo dell'Ente

capofila o, nel caso in cui questi sia rinunciatario, è nominato dal Legale rappresentante

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dell’Ente capofila. 2. Egli è responsabile della corretta tenuta della contabilità finanziaria del Master, assumendo

come riferimento le voci e le entità finanziarie comprese nel preventivo approvato dalla Regione Piemonte. All'uopo si relaziona al Direttore del Master ed utilizza i necessari supporti tecnico-amministrativi onde produrre, per ogni singola voce di spesa, le opportune giustificazioni contabili.

3. Allo stesso competono le seguenti funzioni: a. Predisposizione della documentazione richiesta dai competenti organismi della Regione

Piemonte; b. Assolvimento degli adempimenti fiscali derivanti dalla gestione finanziaria delle attività

finanziate; c. Firma tutti gli atti che comportano decisioni di spesa; in via indicativa ma non esaustiva:

acquisti di materiali didattici e/o di consumo, parcelle etc.; d. Predisposizione del rendiconto delle spese.

Art. 8

(Segreteria) 1. I servizi di segreteria consistono principalmente nella:

a. predisposizione della documentazione necessaria alla gestione delle attività finanziate; b. archiviazione, conservazione e tenuta della documentazione relativa all’attuazione degli

interventi finanziati; c. tenuta del protocollo della corrispondenza tra Associazione e Regione Piemonte; d. verifica della coerenza di ogni giustificativo di spesa con gli strumenti di gestione

finanziaria; e. tenuta e archiviazione della documentazione relativa al corso; f. archiviazione delle fatture, delle note ed ogni altro giustificativo di spesa, dei contratti di

collaborazione coordinata e continuativa, occasionali e professionali siglati con i diversi soggetti aventi causa in ordine alla effettuazione delle diverse fasi di attuazione degli interventi finanziati;

g. predisposizione degli atti di liquidazione delle spese e dei connessi adempimenti finanziari di pagamento.

2. I compiti di segreteria vengono svolti da personale interno degli Enti sottoscrittori o da personale esterno la cui responsabilità è affidata al Responsabile Amministrativo.

Art. 9

(Controllo e ripartizione delle spese) 1. Le Parti sono tenute al rispetto delle procedure definite dalla Regione Piemonte per quanto

riguarda l'effettuazione ed il controllo delle spese sostenute nell'ambito delle attività finanziate.

2. Ciascuna parte si fa comunque carico delle spese autonomamente assunte per l'esecuzione delle attività, fatta salva la sua eleggibilità e il conseguente finanziamento.

3. Tutte le spese di interesse comune, come ad es. quelle inerenti la sottoscrizione del presente atto, saranno imputate fra i costi di competenza del soggetto capofila.

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Art. 10 (Riduzione del finanziamento)

Il finanziamento del progetto di cui al presente accordo potrà essere ridotto proporzionalmente a seguito del mancato raggiungimento del valore atteso e/o del numero di ore previste a progetto e pertanto ciascun soggetto attuatore sopporterà i rischi economici connessi a tale eventualità rispetto alle quota di propria competenza, fatte salve le attività formative già svolte presso la struttura che rilascerà il titolo di studio.

Art. 11 (Riservatezza)

1. Tutta la documentazione e le informazioni di carattere tecnico e metodologico, fornite da uno

dei soggetti attuatori ai responsabili del progetto per ciascuna parte e esplicitamente qualificate come confidenziali, dovranno essere considerate da quest'ultimo in modo riservato. Esse non potranno essere utilizzate, per scopi diversi da quelli per i quali sono state fornite, senza una preventiva autorizzazione scritta dal soggetto che le ha fornite.

2. Ciascuno dei soggetti avrà cura di applicare le opportune misure per mantenere circoscritte le informazioni e le documentazioni ottenute.

Art. 12

(Validità) 1. La presente Convenzione entra in vigore alla data della sua firma e cesserà ogni effetto alla

data di estinzione di tutte le obbligazioni assunte e, successivamente alla verifica amministrativa contabile effettuata da parte della Regione Piemonte sul rendiconto presentato, alla data dell’avvenuta erogazione del saldo finale del finanziamento.

2. Sarà comunque valido ed avrà effetto sin tanto che sussistano pendenze tra i soggetti attuatori e/o con la Regione Piemonte tali da rendere applicabile il presente atto.

Art. 13

(Modifiche al presente atto) Il presente atto potrà essere modificato solo per atto scritto e firmato da tutti i componenti l’ATS.

Art. 14

(Arbitrato e foro competente)

1. Le eventuali controversie in merito all’applicazione del presente atto tra i soggetti che lo sottoscrivono, se non risolte amichevolmente, saranno affidate ad un Collegio arbitrale costituito a norma degli articoli 806 e seguenti del codice di procedura civile.

2. L’arbitrato avrà luogo a Torino. 3. Le spese per la costituzione ed il funzionamento del Collegio arbitrale sono anticipate dalla

parte che chiede l’intervento e definitivamente regolate dal foro arbitrale in base alla soccombenza.

4. Le parti concordano che inderogabilmente ed esclusivamente competente per ogni controversi

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inerente la validità, l’interpretazione, l’esecuzione e la risoluzione per inadempimento del presente accordo sarà il tribunale di Torino.

******************

10. Ricerca Scientifica e Internazionalizzazione

10.1 Attivazione dello spin-off accademico Novaicos Srls – parere 1/2016/10.1 Settore Ricerca

Al Presidente del Senato Accademico

Su proposta della Commissione Tecnica Spin-off, si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico l’approvazione dello spin-off accademico Novaicos Srls.

La richiesta, presentata dal dott. Casimiro Luca Gigliotti (titolare di borsa di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Salute) è stata avanzata ai sensi dell’art. 3 del Regolamento di Ateneo per la costituzione di Spin-off dell’Università e Accademici.

La società, in via di costituzione ed assistita nelle fasi preliminari dall’Incubatore di Impresa Enne3, avrà sede in Novara e opererà per sviluppare e fornire innovativi composti brevettati per il trattamento dell'osteoporosi e dei casi di casi di deterioramento ed erosione ossea.

Il valore aggiunto tecnologico di dette molecole si fonda su caratteristiche di modularità, non-mortalità cellulare e biocompatibilità, con un prevedibile interesse da parte del mercato farmaceutico e biotecnologico.

La Commissione, nella seduta dell’01/12/2015, ha proceduto alla verifica della rispondenza della richiesta a quanto previsto dal Regolamento di Ateneo, in particolare per quanto riguarda:

- soci proponenti e partecipanti; - rispetto della procedura di approvazione: completezza della documentazione

presentata, deliberazione da parte del Consiglio di Dipartimento interessato; - progetto di impresa.

La Commissione ha valutato positivamente le informazioni presentate ed ha espresso

giudizio positivo sul progetto di impresa, che risulta competitivo nel settore di riferimento e coerente con le competenze professionali e le esperienze maturate dai soci proponenti.

Come previsto dal Regolamento, il Consiglio della struttura interessata, il Dipartimento di Scienze della Salute, ha approvato l’iniziativa.

La Commissione propone a codesto spettabile Senato Accademico di esprime parere in merito alla concessione del marchio ‘spin-off accademico dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” alla società Novaicos srls.

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

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PREMESSO che il dott. Casimiro Luca Gigliotti, titolare di borsa di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Salute, ha presentato richiesta di attivazione dello Spin-off accademico Novaicos Srls;

PRESO ATTO che la società, in via di costituzione ed assistita nelle fasi preliminari

dall’Incubatore di Impresa Enne3, avrà sede in Novara; CONSIDERATO che la società opera per sviluppare e fornire innovativi composti brevettati per

il trattamento dell'osteoporosi e dei casi di casi di deterioramento ed erosione ossea, con comprovato valore aggiunto tecnologico di interesse per il mercato farmaceutico e biotecnologico;

CONSIDERATO che la Commissione Tecnica Spin-off, nella seduta dell’01/12/2015, ha

esaminato la richiesta e ha proceduto alla verifica della rispondenza a quanto previsto dal Regolamento di Ateneo, in particolare per quanto riguarda: soci proponenti e partecipanti; rispetto della procedura di approvazione: completezza della documentazione presentata, deliberazione da parte del Consiglio di Dipartimento interessato;

CONSIDERATO che la Commissione ha valutato positivamente le informazioni presentate ed ha

espresso giudizio positivo sul progetto di impresa, che risulta competitivo nel settore di riferimento e coerente con le competenze professionali e le esperienze maturate dai soci proponenti;

VISTA la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Scienze della Salute; VISTA la Legge n. 240 del 30/12/2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo

Avogadro” vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’approvazione e la costituzione di società di

capitali o “Spin-off” dell’Università e accademici” vigente; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di esprimere parere favorevole all’attribuzione del marchio “Spin-off accademico

dell’Università del Piemonte Orientale” alla società Novaicos Srls, di cui si allegano Business Plan e bozza di atto costitutivo.

****************** 10.2 Rinnovo convenzione tra l’Università e la Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia

Oncologica - CNAO

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1/2016/10.2 Settore Ricerca

Al Presidente del Senato Accademico

Con deliberazione n. 6/2010/6.2 del 5/7/2010 il Senato Accademico ha approvato la sottoscrizione della convenzione con la Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica – CNAO, scaduta il 4/1/2015. Il Dipartimento di Medicina Traslazionale ne propone il rinnovo.

Le tematiche di ricerca del Centro sono di interesse di diversi gruppi di ricerca dell’Ateneo,

in particolare per quanto riguarda gli aspetti clinici, fisici e biologici degli effetti delle radiazioni ionizzanti.

Il rapporto di collaborazione nell’ambito della convenzione prevede la sottoscrizione di successivi accordi esecutivi su specifici programma di ricerca.

Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.

(Il Prof. Salvatore RIZZELLO lascia momentaneamente la seduta alle ore 12:40)

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

PREMESSO che con deliberazione n. 6/2010/6.2 del 5/7/2010 il Senato Accademico ha

approvato la sottoscrizione della convenzione con la Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica – CNAO;

CONSIDERATO che la convenzione è scaduta il 4/1/2015; CONSIDERATO che le tematiche di ricerca del Centro sono di interesse di diversi gruppi di ricerca

dell’Ateneo, in particolare per quanto riguarda gli aspetti clinici, fisici e biologici degli effetti delle radiazioni ionizzanti;

CONSIDERATO che il rapporto di collaborazione nell’ambito della convenzione prevede la

sottoscrizione di successivi accordi esecutivi su specifici programma di ricerca; VISTA la Legge n. 240 del 30/12/2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

vigente; VISTA la deliberazione del Dipartimento di Medicina Traslazionale del 18/1/2016;

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con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1) di approvare, per gli aspetti di sua competenza, il rinnovo della allegata convenzione con la Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica – CNAO.

CONVENZIONE QUADRO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA E DIDATTICA TRA LA FONDAZIONE CENTRO NAZIONALE DI ADROTERAPIA ONCOLOGICA - CNAO – E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO” La Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica - CNAO, C.F. n. 07301200156, con sede unica in Strada Campeggi, 53 – 27100 Pavia, rappresentata dal Presidente, dr. Erminio Borloni e autorizzato alla stipula del presente atto dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione CNAO del n. 138 dell’ 11 dicembre 2015 (d’ora innanzi denominata «Fondazione CNAO») e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale ‘A. Avogadro’, C.F. n. 94021400026, rappresentata dal Rettore, Prof. Cesare Emanuel, autorizzato alla stipula del presente atto dal Consiglio di Amministrazione con delibera n. _________ (d’ora innanzi denominata «Università») congiuntamente denominate le Parti premesso

- la Fondazione “CNAO” Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica istituita ai sensi e per gli effetti dell’articolo 92, comma 1, della legge 388/2000 e dei conseguenti Decreti del Ministero della Sanità del 1/3/2001, 9/5/2001 e del 28/4/2003, persegue, in accordo con l’art. 2 del proprio Statuto, quale scopo istituzionale, la realizzazione e la gestione del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (di seguito anche “CNAO”);

- il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica eroga prestazioni altamente innovative e uniche attualmente nel territorio italiano per la cura di Particolari tipologie di tumori, utilizzando metodologie altamente sofisticate e tecnologicamente avanzate;

- che l'Università ha, quali compiti istituzionali, l’istruzione, la formazione, la ricerca scientifica e tecnologica e può stipulare accordi di cooperazione con altre strutture di ricerca per lo svolgimento di attività scientifiche comuni;

- che presso l’Università sono in corso, da parte di docenti e ricercatori, nell’ambito dei loro compiti istituzionali, attività di ricerca e sviluppo attinenti a temi specifici cui è interessata la Fondazione CNAO, in particolare per quanto riguarda gli aspetti clinici, fisici e biologici degli effetti delle radiazioni ionizzanti;

- che è interesse delle Parti instaurare un rapporto di collaborazione nell’ambito dei suddetti

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temi; convengono e stipulano quanto segue: Art. 1 - Finalità della Convenzione Le premesse fanno parte integrante e sostanziale della presente Convenzione. Finalità della Convenzione è instaurare un rapporto di collaborazione fra le Parti, nel quale le attività di ricerca, didattiche e di supporto scientifico dell’Università e le attività della Fondazione CNAO possano integrarsi. Art. 2 - Oggetto della collaborazione La collaborazione tra l’Università e la Fondazione CNAO, da esplicitarsi attraverso la stipula di specifici accordi esecutivi, potrà riguardare: - attività di collaborazione scientifica per studi e ricerche su progetti specifici; - possibilità di partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e/o internazionali; - attività di supporto alla didattica ed alla formazione; - attività di ricerca, consulenza e/o formazione commissionate; L’eventuale svolgimento di attività assistenziale nell’ambito di programmi di ricerca clinica potrà essere previsto da ulteriori accordi che vedano il coinvolgimento dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. Le Parti convengono che la presente Convenzione costituisce regolamentazione generale di riferimento per i propri rapporti e per le iniziative che si andranno ad attuare, fermo restando che le future attività di collaborazione dovranno essere disciplinate mediante specifici accordi operativi per singoli progetti. Nell’ambito dei predetti accordi esecutivi dovranno essere indicati in particolare: gli obiettivi da conseguire e le specifiche attività da espletare; la durata; i termini dell’impegno assunto da ciascuna delle Parti anche in relazione alla definizione dell’impiego delle strutture e del personale; i responsabili scientifici di entrambe le Parti; i diritti e le procedure per la pubblicazione dei lavori scientifici, nonché la titolarità e la gestione dei diritti connessi ai risultati della ricerca. Le Parti restano titolari dei diritti di proprietà intellettuale e di ogni altro bene immateriale a sé intestato alla data di sottoscrizione del presente accordo o che sarà frutto di attività di ricerca condotte in proprio. Gli accordi esecutivi dovranno essere preventivamente sottoposti all’approvazione degli Organi competenti di entrambe le Parti. Art. 3 – Accessi, comunicazioni e responsabili della Convenzione L’Università indica quale proprio responsabile della gestione della presente Convenzione il prof. Marco Krengli. La Fondazione indica quale proprio responsabile della gestione della presente Convenzione il Presidente Erminio Borloni. La sostituzione dei responsabili potrà avvenire per iniziativa di ciascuna delle Parti tramite comunicazione scritta da inviarsi all’altra parte con un preavviso di cinque giorni. Il personale della Università, dalla stessa preventivamente accreditato, potrà avere accesso, su istanza, al Centro CNAO, così come quello della Fondazione CNAO potrà accedere ai laboratori ed alle strutture della Università. Ogni comunicazione tra le Parti sarà inviata ai seguenti indirizzi:

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Per Università del Piemonte Orientale: via Duomo 6, 13100 Vercelli Per Fondazione CNAO: strada Campeggi 53, 27100 Pavia Art. 4 – Riservatezza Ciascuna delle Parti s’impegna a osservare e far osservare ai propri dipendenti e collaboratori le condizioni di trattamento delle informazioni, documenti, dati e quant’altro contenute nell’allegato 1 alla presente Convenzione. Art. 5 - Personale La presente Convenzione non produce alcuna modifica o novazione dei rapporti di lavoro intitolati alle Parti, che espressamente dichiarano e si impegnano a fornirsi reciproca manleva per ogni richiesta e/o pretesa avanzata dai propri dipendenti, consulenti o collaboratori. Art. 6 – Copertura assicurativa L’Università garantisce la copertura assicurativa contro gli infortuni, malattie professionali e per responsabilità civile verso terzi del proprio personale impegnato nelle attività oggetto della presente Convenzione. La Fondazione CNAO garantisce analoga copertura assicurativa ai propri dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo impegnati nello svolgimento delle suddette attività. Art. 7 – Sicurezza La tutela della salute e sicurezza sul lavoro di qualsiasi lavoratore e soggetto ad esso equiparato che ad ogni titolo operi nell'ambito di attività oggetto della presente Convenzione è assicurata nel rispetto del D.Lgs 81/08 e s.m.i., del D.Lgs 230/95 e s.m.i., della normativa connessa e del D.M. 363/98. La Fondazione CNAO individua nel soggetto indicato dal Consiglio di Indirizzo, colui che deve intendersi come “datore di lavoro” dei dipendenti della Fondazione e di coloro che, in base ad accordi formalizzati con la Fondazione stessa, come tali operino nell'ambito della suddetta Convenzione. Analogamente, l’Università individua nel Rettore il “datore di lavoro” del personale dipendente dall’Università e di coloro che, in base ad accordi di lavoro o di studio (studenti, laureandi, specializzandi, dottorandi, volontari, frequentatori), come tali operino nell’ambito della Convenzione. Il datore di lavoro della Struttura Ospitante, sulla base delle risultanze della valutazione dei rischi di cui all'art.17 del D.Lgs. 81/08 dallo stesso effettuata, assicura al personale ospitato ed ai soggetti ad esso equiparati, le misure specifiche per la protezione della salute dei lavoratori, nonché la formazione l’informazione e la fornitura di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale per tutti i rischi specifici presenti presso la struttura ospitante. Rimangono a completo ed esclusivo carico della struttura di appartenenza tutti gli ulteriori adempimenti che la legislazione in materia di prevenzione e sicurezza e tutela della salute pone a carico del datore di lavoro come ad es. l'informazione, formazione e addestramenti di cui agli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08, relativamente ai rischi generali dell’impresa, la sorveglianza sanitaria e la assicurazione sugli infortuni sul lavoro. Prima dell’inizio di qualsiasi attività dovrà essere consegnata alla struttura ospitante la documentazione attestante l’adempimento agli obblighi previsti dalla vigente legislazione come riportato nel documento di Valutazione Rischi Interferenziali previsto dall’art. 26 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. che costituisce parte integrante della presente Convenzione. Dovranno essere inoltre trasmessi alla struttura ospitante gli aggiornamenti di idoneità lavorativa di tutto il personale che

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effettua attività prevista dalla presente Convenzione. La Struttura Ospitante comunicherà prima dell’inizio delle attività la condizione di eventuale rischio lavorativo del personale ospitato tramite una scheda di rischio. Per quanto riguarda il rischio di esposizione alle radiazioni ionizzanti la Struttura ospitante è tenuta:

a) a esporre al rischio da radiazioni ionizzanti unicamente il personale espressamente autorizzato dalla Struttura di appartenenza, classificato dal punto di vista della radioprotezione e giudicato idoneo dal punto di vista della sorveglianza medica della radioprotezione;

b) a trasmettere alla Struttura di appartenenza la valutazione, effettuata da parte del proprio esperto qualificato, dei rischi derivanti dalle attività, svolte nell’ambito della propria struttura, comportanti esposizione alle radiazioni ionizzanti al fine di consentire la classificazione dei propri lavoratori da parte della Struttura di appartenenza;

c) ad assolvere gli obblighi stabiliti dall’art. 61, comma 3, del D.L.vo 230/95 relativi all’attività svolta con esclusione di quanto posto in capo alla Struttura di appartenenza come sotto indicato;

d) a trasmettere tempestivamente alla Struttura di appartenenza le valutazioni periodiche della dose individuale effettuate dal proprio esperto qualificato.

La Struttura di appartenenza è tenuta: a) a classificare i lavoratori dal punto di vista del rischio di esposizione alle radiazioni

ionizzanti; b) ad assicurare, mediante medici dalla stessa incaricati, la sorveglianza medica della

radioprotezione dei propri lavoratori; c) a istituire le schede dosimetriche personali dei propri lavoratori e, nel caso di lavoratori

esposti di categoria A, i libretti personali di radioprotezione, e a trascrivere su di essi, mediante un proprio esperto qualificato, i dati dosimetrici individuali, trasmessi dalla Struttura ospitante, aggiornandoli periodicamente;

d) ad assicurare, nei termini di legge, da parte del proprio esperto qualificato, la trasmissione dei suddetti dati dosimetrici individuali al medico incaricato della sorveglianza medica della radioprotezione;

e) a fornire ai propri lavoratori esposti i risultati delle valutazioni di dose effettuate dall’esperto qualificato, che li riguardano direttamente;

f) a rendere edotti i propri lavoratori delle norme generali di protezione sanitaria e delle conseguenze derivanti dalla mancata osservazione delle prescrizioni mediche.

Sono a carico del datore di lavoro della Struttura Ospitante gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi della normativa vigente in materia, la sicurezza dei locali e la messa a norma delle attrezzature installate e dei macchinari messi a disposizione dei lavoratori. Ciascun datore di lavoro vigila, anche attraverso i propri delegati e/o dirigenti e preposti, sulla corretta applicazione delle disposizioni normative in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro e di quanto indicato nel presente accordo. Il personale che opera nell’ambito della Convenzione è tenuto ad uniformarsi ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore nella struttura ospitante, nel rispetto della normativa di sicurezza dei lavoratori di cui al D.Lgs 81/08 e s.m.i, con particolare riferimento agli obblighi di cui all’art. 20, e di cui al D.Lgs 230/95, con particolare riferimento all’art. 68, nonché ad osservare le disposizioni indicate dalle norme e procedure interne, dall’Esperto Qualificato e dal Responsabile

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del Servizio di Prevenzione e Protezione. Eventuali infortuni occorsi al personale ospitato durante lo svolgimento delle attività connesse alla presente Convenzione dovranno essere tempestivamente comunicati dalla Struttura Ospitante all'Ente di Appartenenza. Ciascun datore di lavoro, anche per il tramite dei propri delegati e/o dirigenti e preposti è inoltre tenuto a collaborare e a sorvegliare sull’attuazione delle iniziative per il coordinamento della sicurezza richiesto dall’art. 26 del d.lgs 81/08 e smi e dal capo VIII del d.lgs 230/95 e smi. I datori di lavoro, anche eventualmente tramite i rispettivi responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, i medici competenti/autorizzati e, ove necessario, gli esperti qualificati, sono tenuti a fornirsi reciproche informazioni sui dati riportati nei documenti di sicurezza e salute sul lavoro in esito alla valutazione dei rischi, ivi comprese quelle relative al rischio individuale. Eventuali ulteriori disposizioni per la tutela della salute e sicurezza del personale coinvolto, anche a parziale modifica di quando indicato nel presente accordo, potranno essere concordate tra le Parti previo scambio di note tra i due datori di lavoro. Tali disposizioni diverranno efficaci alla data delle note stesse. Art. 8 – Codice Etico L’Università, con la sottoscrizione della presente Convenzione, si impegna al rispetto delle disposizioni specificate nel Codice Etico della Fondazione CNAO, consultabile nel sito web istituzionale [email protected]. L’osservanza dello stesso costituisce parte essenziale delle obbligazioni assunte dall’Università con la sottoscrizione del presente documento. Art. 9 - Trattamento dei dati personali Le Parti dichiarano reciprocamente di essere informate (e, per quanto di ragione, espressamente acconsentire) che i “dati personali”, compresi quelli relativi ai pazienti, di cui vengano a conoscenza nel corso delle attività oggetto della Convenzione, e quelli forniti, anche verbalmente, per l’attività precontrattuale o comunque raccolti in conseguenza e nel corso dell’esecuzione del presente accordo, vengano trattati esclusivamente per le finalità del medesimo, mediante consultazione, elaborazione, interconnessione, raffronto con altri dati e/o ogni ulteriore elaborazione manuale e/o automatizzata e inoltre, per fini statistici, con esclusivo trattamento dei dati in forma anonima, mediante comunicazione a soggetti pubblici, quando ne facciano richiesta per il perseguimento dei propri fini istituzionali, nonché a soggetti privati, quando lo scopo della richiesta sia compatibile con i fini istituzionali delle Parti. Titolari per quanto concerne il presente articolo sono le Parti come sopra individuate, denominate e domiciliate. Le Parti dichiarano infine di essere informate sui diritti sanciti D. Lgs. n. 196/2003 «Codice in materia di protezione dei dati personali». Art. 10 - Utilizzazione dei risultati di studi e ricerche In assenza di contraria pattuizione tra le Parti e ferme restando le vigenti norme di legge in materia, le Parti concordano che la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale e i connessi diritti di sfruttamento economico derivanti da qualunque risultato inventivo brevettabile derivante dalle attività cliniche, gli studi e le ricerche svolti in attuazione della presente Convenzione spetteranno congiuntamente ed in Parti uguali all’Università ed alla Fondazione CNAO, fermo restando il diritto degli inventori di essere riconosciuti autori. Le Parti provvederanno di comune accordo a disciplinare gli aspetti relativi alle modalità di presentazione, gestione, sfruttamento e tutela dei brevetti.

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Le Parti comunque stabiliscono, quale principio generale per i rapporti che deriveranno dalla presente Convenzione, quello della libertà reciproca, previa autorizzazione scritta dell’altra Parte, di pubblicare i risultati delle ricerche, salvo una dilazione della pubblicazione nel caso in cui si debba procedere alla brevettazione dei risultati stessi. Nelle pubblicazioni dovrà in ogni caso essere riconosciuto ed indicato il contributo della Fondazione CNAO e quello dell’Università. Art. 11 - Durata della Convenzione e procedura di rinnovo La presente Convenzione ha durata di cinque anni a decorrere dalla data di stipula di entrambe le Parti e potrà essere rinnovata sulla base di un accordo scritto approvato dagli organi competenti delle Parti prima della scadenza. Al termine della Convenzione le Parti redigeranno una relazione conclusiva sulla collaborazione e sui risultati raggiunti; in caso di rinnovo, a questa dovrà aggiungersi una relazione sugli obiettivi futuri. Le Parti potranno recedere dalla presente Convenzione mediante comunicazione con raccomandata con avviso di ricevimento da inviarsi nel rispetto di un preavviso di almeno tre mesi; lo scioglimento della presente Convenzione non produce effetti automatici sui rapporti attuativi in essere al momento del recesso, che restano regolati, quanto alla risoluzione, dai relativi atti. Resta inteso che eventuali atti e/o contratti specifici, in vigore al momento del recesso, saranno portati a compimento. Art. 12 – Controversie Le Parti contraenti definiranno in via bonaria qualsiasi controversia che possa sorgere dalle attività oggetto della presente Convenzione. In caso non sia possibile raggiungere un accordo amichevole, le Parti stabiliscono di risolvere ogni eventuale vertenza avanti il Foro erariale, indicando sin da ora congiuntamente la competenza esclusiva del Foro di Pavia. Art. 13 – Norme finali La presente Convenzione non può essere ceduta a soggetti terzi. Qualsiasi modifica al presente contratto dovrà essere concordata per iscritto tra le Parti ed entrerà in vigore solo dopo la sottoscrizione dei rispettivi legali rappresentanti. Il presente accordo sarà registrato in caso d’uso. Le spese ed ogni altro onere, imposte e tasse comprese, del presente accordo sono a carico delle Parti contraenti in pari misura. luogo e data ________________________________ FONDAZIONE Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica - CNAO Il Presidente (Erminio Borloni) ____________________________ luogo e data ________________________________ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE ‘A. AVOGADRO’ Il Rettore (Prof. Cesare Emanuel)

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____________________________ Allegato 1 ACCORDO DI RISERVATEZZA La Fondazione Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, in persona dei propri rappresentanti legali, si impegnano a trattare le rispettive informazioni secondo quanto segue:

1) Il termine “INFORMAZIONI” comprende tutte le informazioni e i dati di qualsiasi natura, commerciali, tecnico-scientifici, giuridici o finanziari e sotto qualunque forma, orale o scritta, in particolare quelle concernenti i progetti, le attività, i mezzi, i prodotti o i procedimenti, combinazioni o applicazioni di mezzi, di prodotti, o procedimenti, comunicati direttamente o indirettamente da una delle PARTI alle altre ed ottenuti da queste ultime, compresi gli studi realizzati sulla base delle INFORMAZIONI e i loro risultati.

2) Di seguito la Parte che divulga o ha divulgato una o più INFORMAZIONI è definita “Parte Emittente”, mentre la Parte o le Parti che riceve o ha ricevuto questa o più informazioni sono la “Parte Beneficiaria”.

3) Sono considerate Terzi, ai sensi del presente Accordo, tutte le persone fisiche o giuridiche diverse dalla “Parte Emittente” e dalla “Parte Beneficiaria” nonché dai dipendenti delle predette Parti che, per la loro funzione, sono messi a conoscenza delle INFORMAZIONI scambiate nell’ambito del presente Accordo.

4) La “Parte Beneficiaria” s’impegna, per tutta la durata del presente Accordo, ed anche dopo la sua scadenza, a non divulgare a terzi, a titolo gratuito ovvero oneroso, e sotto qualsiasi forma, una qualsiasi delle INFORMAZIONI che sono state e saranno comunicate dalla “Parte Emittente”, salvo che non vi sia un’autorizzazione preliminare espressa della “Parte Emittente”. In quest’ultimo caso, la Parte Beneficiaria si impegna fin d’ora a ottenere dai soggetti terzi ai quali intende trasmettere le informazioni riservate un impegno scritto di riservatezza con termini non meno vincolanti di quelli contenuti nel presente accordo.

5) La “Parte Beneficiaria” s’impegna espressamente, a tal fine, a prendere tutte le precauzioni e le misure necessarie per tutelare la riservatezza delle INFORMAZIONI.

6) Tuttavia, l’impegno della “Parte Beneficiaria” non si riferirà alle INFORMAZIONI di cui la stessa “Parte Beneficiaria” potrà dimostrare: - di essere stata già in possesso prima di riceverle dalla “Parte Emittente”, senza che

siano provenute dalla “Parte Emittente”, se la “Parte Beneficiaria” può produrre la prova scritta di tale possesso anteriore;

- che le stesse sono state comunicate, senza restrizioni di divulgazione, da un terzo che aveva il diritto di farlo.

7) Si concorda espressamente che l’appartenenza di una o più delle INFORMAZIONI, allo stato della tecnica non avrà di per sé l’effetto di annullare il carattere riservato delle stesse.

8) Ciascuna delle PARTI s’impegna ad avvisare i propri dipendenti o collaboratori del carattere riservato delle INFORMAZIONI comunicate e dei termini del presente accordo, assicurandone il rispetto ed assumendosi la responsabilità di un’eventuale

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divulgazione, avvenuta per fatto d’opera di uno o più dei suoi dipendenti. 9) La “Parte Beneficiaria” s’impegna affinché le INFORMAZIONI non siano né copiate, né

riprodotte, né duplicate, in parte o interamente, se non è stata autorizzata dalla “Parte Emittente” a copiarle, riprodurle o duplicarle.

10) La “Parte Beneficiaria” s’impegna a restituire alla “Parte Emittente”, in qualsiasi momento e su semplice richiesta di quest’ultima ed entro il termine di un mese dalla richiesta, tutte le INFORMAZIONI trasmesse dalla “Parte Emittente” che non siano più necessarie per l’esecuzione dell’incarico conferito e a non conservarne alcun riassunto né copia alcuna.

11) Per l’intera durata dell’accordo sottostante alla presente scrittura, e per i 5 anni successivi, le Parti si impegnano a non diffondere a terzi qualsiasi informazione di carattere riservato relativa alla attività della controparte.

12) La firma, l’esistenza e l’esecuzione del presente Accordo saranno considerate rigorosamente confidenziali per le Parti e non saranno divulgate da loro senza l’accordo preliminare scritto dell’altra Parte.

Pavia,

****************** 11. Centri e Consorzi

11.1 Parere sulla nomina dei componenti del Consiglio del Ce.SPA 1/2016/11.1 Centro per lo Sviluppo delle Procedure Amministrative

Al Presidente del Senato Accademico L’atto istitutivo del Centro per lo Sviluppo di Procedure Amministrative “Ce.SPA” è stato modificato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 13.1 del 28 Gennaio 2013 visto il parere favorevole ottenuto dal Senato Accademico del 21 Gennaio 2013. Il Rettore ha emanato l’atto istitutivo del Centro nella sua nuova versione con decreto rettorale n. 156/2013 del 20 Febbraio 2013. L’articolo 7 del suddetto atto istitutivo prevede che il Consiglio del Centro sia composto:

1. dal Rettore o un suo delegato con funzioni di Presidente;

2. dal Direttore Generale o un Dirigente suo delegato;

3. da un docente, uno studente o un rappresentante del personale tecnico-amministrativo nell’ambito del Senato Accademico;

4. da un componente del Consiglio di Amministrazione.

La nomina dei componenti è deliberata dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Rettore sentito il Senato Accademico.

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Gli attuali componenti del Consiglio del Centro sono stati nominati con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 2/2013/2 del 01/03/2013 su proposta del Rettore sentito il Senato Accademico. Considerato che la composizione degli organi di Ateneo è cambiata in data 01/11/2015 per conclusione mandato, occorre rinnovare anche la composizione del Consiglio del Ce.Spa. Il Rettore propone che i componenti del Consiglio del Centro siano i seguenti:

1. Prof. Fabio Gastaldi con funzioni di Presidente;

2. Dott. Paolo Pasquini in qualità di delegato del Direttore Generale;

3. Prof. Andrea Baldissera in qualità di componente del Senato Accademico;

4. Dott.ssa Giorgia Casalone in qualità di componente del Consiglio di Amministrazione;

5. Sig. Denis Cernuto in qualità di rappresentante del personale tecnico-amministrativo nell’ambito del Senato;

6. Uno dei rappresentanti degli studenti nell’ambito del Senato Accademico scelto dagli stessi studenti.

Si chiede al Senato Accademico di esprimere parere sulla nomina dei componenti del Consiglio del Centro per lo Sviluppo di Procedura Amministrative proposti dal Rettore

OMISSIS

(Il Prof. Maurizio IRRERA rientra in seduta alle ore 12:42).

OMISSIS

(Il Prof. Salvatore RIZZELLO rientra in seduta alle ore 12:44) (Il Prof. Fabio GASTALDI, il Dott. Paolo PASQUINI, il Sig. Denis CERNUTO e il Sig. Enrique

MONTON lasciano momentaneamente la seduta)

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

Premesso che l’atto istitutivo del Centro per lo Sviluppo di Procedure Amministrative “Ce.SPA” è stato modificato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 13.1 del 28 Gennaio 2013 visto il parere favorevole ottenuto dal Senato Accademico del 21 Gennaio 2013; Visto che il Rettore ha emanato l’atto istitutivo del Centro nella sua nuova versione con

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decreto rettorale n. 156/2013 del 20 Febbraio 2013; Considerato che l’articolo 7 del suddetto atto istitutivo prevede che il Consiglio del Centro sia composto:

1. dal Rettore o un suo delegato con funzioni di Presidente;

2. dal Direttore Generale o un Dirigente suo delegato;

3. da un docente, uno studente o un rappresentante del personale tecnico-amministrativo nell’ambito del Senato Accademico;

4. da un componente del Consiglio di Amministrazione.

La nomina dei componenti è deliberata dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Rettore sentito il Senato Accademico;

Preso atto che gli attuali componenti del Consiglio del Centro sono stati nominati con delibera

del Consiglio di Amministrazione n. 2/2013/2 del 01/03/2013 su proposta del Rettore sentito il Senato Accademico;

Considerato che la composizione degli organi di Ateneo è cambiata in data 01/11/2015 per

conclusione mandato, occorre rinnovare anche la composizione del Consiglio del Ce.Spa;

Considerato che il Rettore propone che i componenti del Consiglio del Centro siano i seguenti:

1. Prof. Fabio Gastaldi con funzioni di Presidente;

2. Dott. Paolo Pasquini in qualità di delegato del Direttore Generale;

3. Prof. Andrea Baldissera in qualità di componente del Senato Accademico;

4. Dott.ssa Giorgia Casalone in qualità di componente del Consiglio di Amministrazione;

5. Sig. Denis Cernuto in qualità di rappresentante del personale tecnico-amministrativo nell’ambito del Senato;

6. Sig. Enrique Monton in qualità di rappresentante degli studenti nell’ambito del Senato Accademico scelto dagli stessi studenti

Visto il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità; Visto lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

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DELIBERA

1. Di esprimere parere favorevole sulla nomina dei componenti del Consiglio del Centro per lo Sviluppo di Procedure Amministrative proposti dal Rettore.

****************** 12. Patrocini

12.1 Richiesta di patrocinio gratuito per la III edizione del Corso "Territori di Montagna e Sviluppo Locale: progettare con i fondi europei"

1/2016/12.1 Ufficio di Supporto agli Organi Collegiali

Al Presidente del Senato Accademico

Su proposta della Dott.ssa Stefania Cerutti si sottopone a codesto spettabile Senato Accademico la richiesta di patrocinio gratuito per il corso di Specializzazione “Territori di montagna e Sviluppo locale: progettare con i fondi Europei”, che si terrà a Domodossola (VB) nel periodo febbraio-giugno 2016.

Il percorso didattico proposto nell’ambito del Corso “Territori di Montagna e Sviluppo locale: progettare con i fondi Europei” si pone come finalità quella di analizzare e valutare alcuni aspetti chiave della progettazione europea e dei suoi strumenti e fondi principali, con specifico riguardo ai territori montani.

La struttura del corso è di tipo modulare: sono stati individuati cinque ambiti tematici corrispondenti ciascuno ad un modulo di approfondimento, i cui contenuti costituiranno dei focus specifici ed indipendenti l’uno dall’altro, fruibili anche distintamente, sui programmi attivati ed i relativi bandi aperti.

Lo scopo è di consentire ai partecipanti all’intero percorso/ai singoli moduli di approfondire specifiche tematiche, raggiungendo una conoscenza tecnico-progettuale in linea con i dettami europei.

L’Ateneo sarà coinvolto con la partecipazione della Dott.ssa Stefania Cerutti, in qualità di direttore e responsabile scientifico del corso.

Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito.

(Il Prof. Fabio GASTALDI, il Dott. Paolo PASQUINI, il Sig. Denis CERNUTO e il Sig. Enrique MONTON rientrano in seduta)

OMISSIS

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IL SENATO ACCADEMICO

PREMESSO che in data 11 gennaio 2016 è pervenuta da parte della Dott.ssa Stefania Cerutti, la richiesta di patrocinio gratuito per il corso di Specializzazione “Territori di montagna e Sviluppo locale: progettare con i fondi Europei”, che si terrà a Domodossola (VB) nel periodo febbraio-giugno 2016;

CONSIDERATO che il percorso didattico proposto nell’ambito del Corso “Territori di Montagna e Sviluppo locale: progettare con i fondi Europei” si pone come finalità quella di analizzare e valutare alcuni aspetti chiave della progettazione europea e dei suoi strumenti e fondi principali, con specifico riguardo ai territori montani;

CONSIDERATO che la struttura del corso è di tipo modulare: sono stati individuati cinque ambiti tematici corrispondenti ciascuno ad un modulo di approfondimento, i cui contenuti costituiranno dei focus specifici ed indipendenti l’uno dall’altro, fruibili anche distintamente, sui programmi attivati ed i relativi bandi aperti;

CONSIDERATO che lo scopo è di consentire ai partecipanti all’intero percorso/ai singoli moduli di approfondire specifiche tematiche, raggiungendo una conoscenza tecnico-progettuale in linea con i dettami europei;

CONSIDERATO il coinvolgimento dell’Ateneo con la partecipazione della Dott.ssa Stefania Cerutti, in qualità di direttore e responsabile scientifico del corso;

CONSIDERATO il profilo culturale dell’iniziativa; VISTO il “Regolamento per la concessione di patrocini a titolo gratuito e per

l’erogazione di contributi per iniziative culturali” emanato con D.R. n. 26-2006 del 13/1/2006;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

di concedere il patrocinio gratuito per il corso di Specializzazione “Territori di montagna e Sviluppo locale: progettare con i fondi Europei”, che si terrà a Domodossola (VB) nel periodo febbraio-giugno 2016.

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Page 95: 7.2 Nomina Commissione per la redazione dei criteri per la valutazione dei Professori di I e II fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato per l’attribuzione degli scatti st

13. Varie ed eventuali

13.1 Il Prof. Jean Daniel COISSON chiede informazioni sulle modalità per la richiesta di contratti a tempo determinato per ricercatori. Il Dott. Paolo PASQUINI riferisce che, in base alla legge di stabilità 2016, gli Atenei che risultano in regola con tutti gli indicatori (spese di personale, indebitamento, indicatore di sostenibilità economico finanziaria dei corsi di studio, etc… ) possono assumere ricercatori a tempo determinato di tipo A senza utilizzare punti organico, purché abbiano la copertura finanziaria.

****************** Il PRESIDENTE alle ore 12:50, esaurito l’esame degli argomenti all’ordine del giorno, dichiara

sciolta la seduta.

IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE IL RETTORE-PRESIDENTE (Prof. Andrea TUROLLA) (Prof. Cesare EMANUEL)

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