71 disdetta ccnl dirigenti

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Carissimo collega, fino ad oggi abbiamo svolto con discrezione il nostro ruolo di rappresentanza dei Dirigenti Industriali, tanti sono stati gli attacchi ai Manager, coinvolgendo anche la Middle Class Manageriale di cui molti di noi fanno parte. Sono stati tagliati in tre anni il 54 % dei posti di lavoro dei quadri e dei Dirigenti. Stiamo vivendo ogni tipo di vessazione e violenza psicologica, sottoposti alla spada di Damocle, dei "ristrutturatori" che altro non fanno che accellerare la morte delle nostre PMI, privandole del personale qualificato che le ha fatte crescere e restare in vita. Tagliando i costi "certi" del Management, tagliando i costi della "competenza", totalmente "ignari" che i costi dell'"incompetenza" possono essere molto più alti, fino a diventare "letali". Vi chiedo di leggere il comunicato allegato e di coinvolgere i vostri colleghi ancora lontani da Federmanager, abbiamo la necessità di poterli incontrare, al fine di evitare di doverci trovare nella situazione di doverli "rappresentare" senza neanche "conoscerli". Si, perché con il recepimento della sentenza della corte Europea con conseguente modifica della legge 223/91, nei licenziamenti collettivi (5 dipendenti entro 120 gg) , dove sia presente anche un solo Dirigente Industriale, Federmanager verrà chiamata per discutere i termini della "messa in mobilità". Conto sul vostro supporto, per poter rappresentare sempre al meglio la nostra categoria. In fede Il Presidente Federmanager AN PU Roberto Rocchegiani

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Comunicato n. 70

DISDETTA CCNL DIRIGENTI DI AZIENDE PRODUTTRICI BENI E SRVIZI

DA PARTE DI CONFINDUSTRIA.

Cari colleghi,

sono molti i litri di inchiostro ed i fogli con i quali in tanti hanno espresso, prima di me, il loro disappunto a scrivere una

pagina che avrebbero voluto non scrivere mai.

Oggi tocca a me.

Tocca a me, nella qualità e nella funzione di presidente di FEDERMANAGER AN/PU, informarVi che Confindustria

ha deciso, in maniera unilaterale, di disdettare il contratto collettivo di lavoro, a far data dal 1° gennaio 2015.

Qui di seguito riporto quanto scritto da Confindustria all’indomani della sottoscrizione del rinnovo 2009/2013.

“Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dirigenti di aziende produttrici di beni e

servizi firmato il 25 novembre tra Confindustria e Federmanager rappresenta un importante

segnale di continuità e consolidamento dell’innovativo modello di relazioni industriali introdotto

dalle parti con il precedente contratto 2004-2008.

L’ accordo del 2004, scaduto il 31 dicembre 2008, aveva anzitutto profondamente modificato la

parte relativa al trattamento economico, introducendo il cd. trattamento minimo complessivo di

garanzia (TMCG) teso a garantire un livello minimo di retribuzione complessiva annua che fosse

consono alla figura dirigenziale.

Con l’accordo del 25 novembre 2009 le parti hanno voluto tener ferma tale impostazione ma, nel

contempo, hanno voluto proseguire nel processo di innovazione del contratto dei dirigenti

favorendo “l’introduzione di modelli gestionali e retributivi che leghino quote di retribuzione del

dirigente ai risultati aziendali”.

In tal senso si esprime la nuova nota di intenti con cui si apre il contratto e che, appunto, riafferma la rilevanza dei

sistemi di retribuzione incentivanti e premianti.

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E’ evidente che dal quel 25 novembre 2009 Confindustria ha maturato divergenti convincimenti che hanno portato, non

solo alla mancanza del rinnovo ma addirittura alla disdetta unilaterale del contratto così tanto magnificato.

Certo, il 2009 sembra essere un’epoca preistorica rispetto alle mutate condizioni del Paese, ma ciò non giustifica un atto

di tale gravità nei confronti di una categoria di lavoratori atipici, da sempre considerati, ed a ragione, alter ego della

proprietà.

Cosa si nascondi dietro questa mossa si chiarirà nei prossimi giorni, le conseguenze per la nostra organizzazione è

necessario che vengano esaminate da subito.

Fermo restando che la reazione di Confindustria segna una sconfitta politico/gestionale delle rappresentanze, noi da

Dirigenti sappiamo che non dobbiamo mai “reagire” ma “rispondere e proporre”.

E questo deve farci riflettere e innescare con forza un cambio di fronte a livello Nazionale.

Resta il fatto che c’è la necessità per noi, che operiamo sui Territori, di analizzare con professionale lucidità tutti gli

scenari che si aprono.

Senza alcuna retorica penso che il richiamare tutti ad un maggiore senso di appartenenza ad una categoria professionale

sia la prima raccomandazione.

E dico questo non solo e non tanto per la responsabilità derivante dalla carica che ricopro, ma anche e soprattutto per

quel che ci potrebbe riservare il prossimo futuro.

E’ di questi giorni, infatti, il recepimento da parte dell’Italia dell’obbligo di interpello anche del sindacato dirigenti in

caso di licenziamenti collettivi. Immaginate cosa potrebbe succedere in una azienda se dovesse scattare questa

malaugurata emergenza e FEDERMANAGER si trovasse senza rappresentanti aziendali. Mi rivolgo ad un pubblico

abbastanza esperto per cui mi guarderò bene da rappresentare lo scenario.

Su questo vi chiedo di riflettere, preannunciandovi la mia personale disponibilità e di tutta intera la struttura di

FEDERMANAGER territoriale ad incontrarvi e cercare comuni soluzioni ai problemi che, purtroppo, non

mancheranno.

Con viva cordialità.

Roberto Rocchegiani