68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca...

8

Transcript of 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca...

Page 1: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-
Page 2: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

Arte

Il padre Lodovico Francesco è professore di latino e gre-co al “Regio Liceo-Ginnasio Andrea D’Oria”, all’epoca nel-lo Stradone Sant’Agostino, in Sarzano. Ha un fratello, Sil-vio, minore di due anni. Silvio Ardy ricoprirà la carica diSegretario Generale del Comune di Genova dal 1929 al1945 e, dal gennaio 1929 al dicembre 1936, sarà an-che direttore della rivista “Genova”.Compie gli studi classici al Convitto Nazionale Colombo.Compagno di studi e amico è Orlando Grosso: futuro pit-tore, negli anni Venti istituirà e dirigerà l’Ufficio di Bel-le Arti del Comune di Genova. Insieme ricevono le pri-me lezioni di disegno e pittura da un singolare insegnante:Mastro Eligio, nome d’arte di Angelo Raffaele Pintore, giànel 1864 caricaturista del periodico di cronaca locale edi costume Le Piccole miserie (Rivista settimanale di ciòche si vede e non si vede, diretta e compilata da unasocietà di ben-dicenti), come certifica il certosino cen-

simento (1389 testate) condotto da Roberto Beccaria,conservatore della Civica Biblioteca Berio di Genova, ecodificato nel 1994 nel poderoso volume I periodici ge-novesi dal 1473 al 1899. In Vita d’Arte del maggio/giu-gno 1919 Orlando Grosso ne tratteggerà un pittorescoritratto: «Pintore: un vecchio pittore di soggetti storici,una gustosissima personalità del mondo artistico geno-vese, ridotto nella più nera miseria pur avendo un’invi-diabile cultura archeologica». Abilissimo nel disegno e dotato di un acuto spirito sati-rico, il giovane Ardy, ancora sui banchi del Liceo, ornai suoi quaderni con accattivanti “pupazzetti” finementeschizzati sotto i titoli di Storia sacra, Quadri storici, Qua-dri più o meno storici: tra i personaggi più illustri, vi ef-figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-dice della città natia («Ahi, Genovesi, uomini diversi/ d’o-

Pittore, illustratore, caricaturista, ritrattista,

eroe della Grande Guerra, Giovanni Ardy

nasce a Genova il 18 gennaio 1885.

67

Giovanni Ardy, un pittore eroe

di Antonio Todde

La firma dell’artista.

A fronteAutoritratto.

Page 3: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

68 Arte

gne costume e pien’ d’ogni magagna,/ perché non sie-te voi del mondo spersi?», Inf. XXXIII, 151-153), un Dan-te Alighieri “preso a calci” ai piedi della Lanterna (!).Terminato il Liceo, frequenta i corsi dell’Accademia Li-gustica di Belle Arti di Genova. Scomparsi prematura-mente i genitori, prosegue gli studi artistici presso la Re-gia Accademia Albertina: è allievo di Giacomo Grosso,figura eminente nella cultura italiana ed europea dellafine dell’Ottocento, paesaggista e ritrattista raffinato. Co-me risulta da un attestato dell’Accademia del dicembre1909, supera con il massimo della distinzione tutti gliesami delle materie di insegnamento (Storia dell’Arte, Or-nato, Anatomia, Figura, Pittura, Architettura, Prospetti-va, Plastica), riportando sei primi premi, due medaglied’oro, una medaglia d’argento e un premio-acquisto. Con-segue la licenza al termine del Corso Superiore di Pit-tura nel 1908.Vince, a Genova, il “Concorso per studi e copia dall’an-tico” bandito dal Municipio il 27 luglio 1911, che met-te in palio «una borsa di viaggio e un premio»: ottiene«un assegno di lire 400 sui fondi del lascito De FerrariBrignole Sale per la visita all’Esposizione Internaziona-le di Roma del 1911, oltre ad un premio supplettivo dilire 300 per alcuni studi ed una relazione da lui compi-

lata intorno alle impressioni avute nella visita dell’Espo-sizione stessa» (comunicazione del 5 giugno 1912 del-l’Ufficio di Belle Arti e Archivio Storico, a firma dell’As-sessore Giuseppe Vitali).Compie un viaggio in Toscana e in Umbria. E’ affasci-nato dai paesaggi senesi, volterriani, perugini, costella-ti dai turriti castelli medioevali, testimoni di un passatoglorioso. “Il Comune” influenza romanticamente la suapittura. Castelli, mura, cavalieri in armi, condottieri, eser-citi, battaglie, rivivono nei suoi dipinti: Sobborgo Me-dioevale, La Campana del Comune, Ambasceria, Ban-de di Campagna, Assalto notturno, Colpo di mano, Tu-multo, Battaglia.La Campana del Comune è esposta al “Concorso Stefa-no Ussi” a Firenze: «Egli ha dipinto una città intera irtadi torri. Sotto le mura è arrivato il nemico e sta per dar-ne l’assalto. La campana del Comune chiama a raccol-ta dando l’allarme. La folla si versa dai viottoli tortuosinell’arteria principale. I difensori stanno già prendendoi loro posti di combattimento lungo le mura. Nella follapassa il momento terribile. E’ la confusione, è lo scom-piglio, è un vociare confuso che s’agita sotto la minac-cia improvvisa! Tela di grandi dimensioni dipinta con unequilibrio veramente raro in un giovane», scriverà l’amicopittore Aroldo Bonzagni. Nel 1953 il dipinto verrà donato

Scenette “più o meno” storiche. Inchiostri su carta.

Cartolina dipinta.

Page 4: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

69Arte

al Comune di Genova dal fratello Silvio. Il Sindaco Vit-torio Pertusio, in una lettera di accettazione e di ringra-ziamento del 9 giugno, ricorderà al donatore che «il Suoeroico fratello è già degnamente rappresentato nella Ci-vica Galleria d’Arte Moderna col quadro Sobborgo Me-dioevale». Si orienta verso la “pittura storica”, della quale avvertel’alto valore etico. Sente “il mestiere di pittore” come unamissione: realizza composizioni narrative solenni, im-ponenti, epiche, percorse da un forte lirismo, grandio-se e, al contempo, minuziose nei particolari («da ricor-dare i fiamminghi», noterà Adelina Zandrino, la sensi-bile pittrice genovese). Il taglio è nuovo e personale, letonalità sono austere. Evoca la Roma Imperiale: Ritornodall’Oriente, Ritorno dall’Illiria, Trionfo. Rivive episodi del-la Storia Sacra: Salomè, Susanna al bagno, L’Adultera,Gesù sulle acque, Predicazione di San Domenico, Pre-dicazione di San Giacomo. Dipinge paesaggi e scene digenere: Lucciana (Corsica), Càsole d’Elsa (Siena), La ter-ra, Estate, Tramonto, Uscita dalla Messa (Càsole d’Elsa),Il ladro.Nel 1912 si trasferisce a Milano. Entra in contatto coni giovani artisti che gravitano attorno all’Accademia di Bre-ra: Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Carlo Carrà, RomoloRomani, Achille Funi, Aroldo Bonzagni. Collabora a “La

Lettura”, mensile del “Corriere della Sera”, a “Il SecoloXX”, “rivista mensile illustrata” dell’editore Treves, a “LaGrande Illustrazione”, fondata a Pescara dal pittore, li-tografo e ceramista Basilio Cascella. Alla pittura e al-l’illustrazione unisce la satira e l’umorismo, disegnandoper i periodici “…A quel paese!” e “In Tramway”. E rea-lizza bozzetti pubblicitari per aeroplani, automobili, pro-dotti assicurativi e, a Genova, vincendo il relativo con-corso, per l’Albergo Diurno di piazza De Ferrari.Si dedica al ritratto. Ha studio in via Plinio: «Quivi con-vennero i migliori artisti e intenditori d’arte, attratti dal-la sua vivida intelligenza, dal fervore di lavoro e di lotta,ed insieme dalla meravigliosa serenità e mitezza di ca-rattere, che ne facevano uno degli artisti più equilibratie più seri della intellettualità milanese. A Milano cominciòappunto quel lavoro intenso, prodigioso, infaticabile, chegli fruttò in pochi anni una ricchissima produzione edun buon nome di artista: schivo della pubblicità, evitandotutto ciò che potesse rappresentare un inutile sciupìo diforze, egli filava diritto alla sua méta», ricorda, in un suoscritto del marzo 1920, il pittore e ritrattista Federico Ga-riboldi, genovese di nascita, attivo tra Milano e Varese.Nell’autunno 1912, nelle sale del Cova, il caffè più à la

page della vita artistica e intellettuale milanese, parte-

Gli Alleati, cartolina a colori.

Bozzetto per l’albergo diurno di piazza De Ferrari.

Page 5: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

70 Arte

cipa con Ritorno dall’Oriente alla “Mostra dei rifiutati”(“Mostra Pittura Scoltura Rifiutata”), allestita per prote-sta contro l’ambiente accademico di Brera. Organizza-tore della manifestazione è Aroldo Bonzagni, “il Groszitaliano”: autore di caustiche tavole di critica sociale edi costume, con il 1914, esonerato dal servizio militarea causa di una grave forma di sinovite ad un ginocchio,conduce una feroce campagna antitedesca con disegnisatirici su vari giornali e riviste.Ferve il tumultuoso dibattito nazionale su neutralità o in-tervento. A Milano, sui muri delle case, compare, insi-stita, una scritta enigmatica: Viva Verdi! Morte Aida! Mai milanesi sanno leggerla: Viva Vittorio Emanuele Re D’I-talia! Morte All’Imperatore D’Austria! Un canto irreden-tistico domina i cortei con cadenza marziale: «A-mòr-te-il-Frànz! Vi-và-O-ber-dàn!». Sul “Corriere dei Piccoli”, ilsupplemento illustrato del “Corriere della Sera”, fonda-to nel dicembre 1908, Attilio (Attilio Mussino) illustra isogni profetici del bambino Schizzo popolati di eroicheimprese patriottiche. E Antonio Rubino vi racconta le fan-tasiose beffe del contadinello Italino ai danni dell’arci-duca Kartofel Otto, in virtù delle quali i repressivi decretiregio-imperiali si tramutano in impreviste esaltazioni deltricolore.Si schiera apertamente per l’intervento. Illustra gli Innid’Italia (Inno di Mameli, Inno di Garibaldi, Marcia Rea-le), I fasti militari dei Finanzieri d’Italia, l’Italia in armi.

Disegna le cartoline patriottiche degli Eserciti Alleati. Alla vigilia della guerra, è invitato a collaborare all’albumsatirico Gli Unni…e gli altri, «idee e motti» del comme-diografo Giannino Antona Traversi, edito a Milano da Ra-và nell’aprile 1915, dove gli Unni sono gli austriaci e itedeschi e gli altri i popoli da essi calpestati. Il fortuna-to titolo è suggerito da un’acquaforte di Goya: la n.77,Unos à otros (Gli uni agli altri) dei Caprichos. L’album ècomposto da trentaquattro grandi tavole, violentementeantiaustriache, affidate ai maggiori pittori-illustratori ita-liani del tempo: oltre ad Ardy, Bonzagni, autore anchedella copertina, Amero Cagnoni, caposcuola del “Gue-rin Meschino”, e il suo successore Aldo Mazza, il car-tellonista Marcello Dudovich, il caricaturista e scrittoreEnrico Sacchetti, il poliedrico Leonardo Dudreville, il fu-turista Luigi Daniele Crespi, il copertinista déco RenzoVentura, Sergio Tofano (Sto, il creatore del Signor Bo-naventura). L’edizione viene pubblicizzata sui maggioriquotidiani italiani e stranieri.Il 23 maggio 1915 l’Italia dichiara guerra all’Austria-Un-gheria. La notte tra il 23 e il 24 le nostre avanguardie var-cano la frontiera austriaca. Il 24 l’esercito italiano è in mar-cia. Ardy presenta domanda di arruolamento: «Ill.mo Sig.Comandante del Distretto di Milano. Il sottoscritto, a suotempo riformato alla leva, desiderando essere ammesso aicorsi speciali accelerati per la nomina ad Ufficiale di com-plemento, chiede una visita medica di revisione. Milano,

Page 6: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

71Arte

Trionfo, olio su tela.

Tumulto, olio su tela.

A fronteCàsole d’Elsa (Siena), olio su tela.

Page 7: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

72 Arte

9 giugno 1915». Gli viene offerto un posto di disegnatorein uno stabilimento industriale ausiliario dell’Esercito: Egli,però, disdegna di restare nelle retrovie e chiede di esse-re ammesso al Corso Ufficiali dell’Accademia Militare di Ca-serta. Al termine del corso, è nominato Sottotenente di com-plemento ed inviato in zona di combattimento. È assegnatoalla “Brigata Roma”. È sul Carso a quota 208 sud, poi sulPasubio e sul Monte Maio.Appassionato di tecnica militare, nei momenti di riposoin trincea redige l’originale studio Mimetismo e Ma-scheramento in guerra. Il lavoro gli vale, troppo tardi, perla fine prematura, la chiamata al Comando Supremo. Il29 agosto 1917, nell’attacco alla quota 778, combattendocon valore, cade sulla Bainsizza. Nello stesso reggimento,a qualche centinaia di metri, combatte il fratello Silvio,Aiutante Maggiore del III Battaglione.Su “Il Secolo XX” del 1° febbraio 1918, Bonzagni, nel com-mosso necrologio Giovanni Ardy, un pittore morto com-battendo, rievoca «la vita dell’amico infinitamente caro,morto al fronte combattendo eroicamente» e annunzia che«è stato proposto per la medaglia d’argento per la sua mor-te gloriosa!». E il 28 giugno 1918 il Comando del Depo-sito 79° Reggimento Fanteria, in Verona, indirizza alla Fa-miglia Ardy la comunicazione ufficiale: «Il Ministero del-la Guerra ha inviato a questo Comando, per essere inol-trata alla famiglia, una copia della dispensa 39a in data20 Giugno 1918 del Boll. Uff. contenente il Decreto Luo-got. 13 Giugno 1918 col quale è stata concessa la me-daglia d’argento al valor militare alla gloriosa memoria delSottotenente nel 79° Fanteria Ardy Sig. Giovanni di Lo-dovico. Nell’ottemperare all’ordine ministeriale, questo Co-mando sente il bisogno di rendersi interprete presso la fa-miglia del Valoroso Estinto del sentimento di tutti i milita-ri del 79° Reggimento Fanteria i quali tributano alla me-moria di Lui gratitudine perenne e riverente ammirazio-ne per le gesta onde fu accresciuta di una pagina fulgi-dissima la storia del glorioso Reggimento». Dice la moti-vazione: «Sprezzante del pericolo, con slancio e ardire,conduceva il proprio plotone all’assalto di una forte posi-zione, attraverso un terreno fortemente ed intensamentebattuto. Colpito a morte da granata nemica, dava fino al-l’ultimo istante mirabile prova di grande forza d’animo». La famiglia Ardy annovera altri due figli eroici: il Sotto-tenente Agostino Ardy del 34° Fanteria, scomparso il 24ottobre 1915 sul Monte Sabotino, e il Sottotenente Giof-fredo Ardy del 232° Fanteria, deceduto nell’Ospedale dacampo 238 nel novembre 1918 per le ferite riportate incombattimento.E un prestigioso riconoscimento giunge anche per l’ar-tista. Il 30 Giugno 1920 il Presidente dell’Accademia Li-gustica così comunica a Silvio Ardy: «Mi pregio parteci-pare alla S.V. Ill.ma che quest’Accademia, sul rapportodi apposita Commissione, a tenore delle sue Leggi, hanominato, per acclamazione, il pittore Giovanni Ardy, ho-

Page 8: 68 · figia un Cristoforo Colombo alle prese con il celebre uo-vo, un Napoleone Bonaparte a Mosca e, facendosi vin-

73Arte

noris causa Accademico di Merito per la Classe di Pit-tura. Le conquiste nel campo dell’Arte e le eccelse vir-tù di Cittadino e di Soldato che distinsero il nobile ed eroi-co Artista lo resero ben meritevole dell’attestato di am-mirazione tributatogli dalla nostra Accademia, orgoglio-sa di annoverare il nome di Giovanni Ardy nella falangedegli Eroici suoi Figli che si immolarono per la grandezzadella Patria. Le trasmetto, in rotolo raccomandato, il Di-ploma conferito al compianto, glorioso di Lei congiuntoe Le presento i più distinti ossequi».Mostre pubbliche delle sue opere vengono allestite, a Va-rese, al Palazzo Municipale, nel 1920, e a Genova, al Pa-lazzo Rosso nel 1925 e al Circolo della Stampa, in piaz-za De Ferrari, nel 1937. Il 9 gennaio 1939 la Città di Mi-lano gli dedica una via. A Genova, nel 1986, un suo beldipinto, Giovane donna, è esposto nella mostra “geno-va, il Novecento”, curata da Giuseppe Marcenaro con ilpatrocinio della Cassa di Risparmio di Genova e Impe-ria, al Centro dei Liguri, in piazza Faralli.

Carica di Cavalleria, acquerello su cartone.

Autoritratto, olio su tela con medaglia al valor militare.

A fronteRitratto di Maria Ardigò Ardy, olio su tela.(sotto) Nudino di schiena, olio su tela.