6 Lezione Statica - Welcome to Bugianens'...
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Statica
§ Condizioni di equilibrio statico
§ Le leve
§ Guadagno meccanico di una leva
§ Sforzi e deformazioni
A.S
ola
no -
Fis
ica
- C
TF

La statica studia le forze che agiscono su corpi rigidi in equilibrio ed in quiete. Un corpo in equilibrio statico non trasla né ruota. Condizioni di equilibrio statico:
1) La risultante delle forze deve essere nulla.
à assicura l’equilibrio traslazionale del centro di massa [aCM=0 à “se il CM è fermo, resta fermo”]
2) La risultante dei momenti deve essere nulla.
à assicura l’equilibrio rotazionale [α=0 à “se il corpo è fermo, non si mette in rotazione”]
Equilibrio statico
!F∑ = 0
!τ∑ = 0
A.S
ola
no -
Fis
ica
- C
TF

Le leve La leva è una macchina semplice che può essere schematizzata come un’asta rigida appoggiata su punto fisso (fulcro) e sottoposta a due forze: § forza motrice (Fm) § forza resistente (Fr)
Fulcro
à Caso particolare: Fr e Fm sono ortogonali all’asta
A.S
ola
no -
Fis
ica
- C
TF

Calcoliamo i momenti delle forze rispetto al fulcro:
• momento di R è nullo
•
Fulcro
Condizioni di equilibrio per una leva
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO TRASLAZIONALE
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO ROTAZIONALE
!F∑ = 0 R−Fr −Fm = 0 R = Fr +Fm
!τ∑ = 0
Frbr −Fmbm = 0
A.S
ola
no -
Fis
ica
- C
TF

1o tipo
2o tipo
3o tipo
Tipi di leve A
.So
lano
- F
isic
a -
CTF

Leve del corpo umano A
.So
lano
- F
isic
a -
CTF

Guadagno meccanico di una leva
brFr - bmFm = 0 ⇒ brFr - bmFm ⇒Fr
Fm=
bm
br
G = Fr
Fm
= bm
br
Il guadagno meccanico è il rapporto tra la forza resistente e la forza motrice
G = Fresistente
Fmotrice
Vale per tutti i tipi di leve
Dalla condizione di equilibrio rotazionale:
nel caso di forze perpendicolari alla leva abbiamo ricavato:
0 τ =∑!
Leva vantaggiosa: G > 1 Leva svantaggiosa: G < 1
A.S
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Le leve e il guadagno meccanico
Tipo di leva Guadagno meccanico
1o tipo Puo’ essere
<1 o >1
2o tipo Sempre > 1
3o tipo Sempre <1
G = bm
br
br < bm
br > bm
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Sforzo e deformazione
Sforzo: rapporto tra l'intensità F della forza applicata e l'area A del corpo sulla quale detta forza agisce uniformemente
σ = FA
Deformazione: risposta del materiale allo sforzo applicato. Varia al variare del tipo di sforzo
Un corpo solido reale, sottoposto allʼ’azione di forze (o momenti di forze), si deforma: le sue dimensioni o la sua forma variano
Tipi di sforzi:
• trazione e compressione
• flessione
• torsione
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Sforzo di trazione e di compressione
σ = FA
Per rendere indipendente la prova dai parametri geometrici , il carico e l’allungamento sono normalizzati , ottendo così i parametri :
sforzo nominale:
dove F (newton, N) è applicata perpendicolarmente alla sezione, ed A0 (m2) è l’area iniziale della sezione.L’unità di misura dello sforzo nominale (spesso chiamato semplicemente sforzo) è il pascal (Pa), e spesso è espresso in megapascal (MPa) (1 MPa = 106 N/m2)
deformazione nominale:dove l0 è la lunghezza iniziale e li è la lunghezza istantanea e ∆l rappresenta l’allungamento.La deformazione nominale (spesso chiamata semplicemente deformazione ) è adimensionale, anche se talvolta viene data l’indicazione di metro/metro ed espressa in percentuale.
00
0
ll
llli ∆=
−=ε
0AF
=σ
Prova di compressioneConsiste nel deformare un provino applicando, lungo il suo asse principale, un carico di compressione gradualmente crescente.
Lo sforzo (nominale) e la deformazione (nominale) sono definite come per la trazione, ma per convenzione la forza di compressione è considerata negativa.Inoltre, poichè la provetta si contrae e la lunghezza finale è minore di quella iniziale, le deformazioni di compressione sono negative.
Sforzo di trazione Sforzo di compressione
l0 : lunghezza iniziale l : lunghezza dopo l’applicazione delle forze
Sforzo Deformazione: Δl = l-l0
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σ
Δll
Curva sforzo – deformazione (trazione)
Frattura Carico di rottura
Carico di snervamento
Zona di regime lineare elastico (deformazioni reversibili)
Zona plastica (deformazioni permanenti)
DEFORMAZIONE ELASTICA
Un materiale sottoposto a trazione subisce una deformazione.
Se cessata la forza applicata il materiale ritorna alle dimensioni originali si dice che il materiale presenta un comportamento elastico.
l0
∆l
DEFORMAZIONE ELASTICAUn materiale sottoposto a trazione subisce una deformazione.
Se cessata la forza applicata il materiale ritorna alle dimensioni originali si dice che il materiale presenta un comportamento elastico.
l0
∆l
DEFORMAZIONE PLASTICAUn materiale sottoposto a trazione subisce una deformazione.
Se cessata la forza applicata il materiale NON ritorna alle dimensioni originali si dice che il materiale presenta un comportamento plastico
l0
∆l
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FA
= Y Δll
Deformazione elastica Si dice che il materiale presenta un comportamento elastico se cessata la forza applicata il materiale ritorna alle dimensioni originali Sforzo e deformazione sono proporzionali:
Y = modulo di Young
§ Rappresenta la rigidezza del materiale, ovvero la resistenza che il materiale oppone alla deformazione elastica.
§ A livello atomico, la deformazione elastica macroscopica si manifesta come piccole variazioni della distanza interatomica e dello stiramento dei legami interatomici à Y è la misura delle forze di legame interatomiche
Legge di Hooke
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trazione
compressione
Sforzo terminale compressivo (Σ)
Sforzo terminale tensile (Σ)
σ (F/A) Nm-2 x 107
ε (Δl/l) x 10-3
5
10
15
-15
-10
-5
-5 -10 -15 5 10 15
F = mg ~103 N
A~1 cm2 = 10-4 m2
Le pendenze sono diverse (trazione ~ 2x compressione):
à Le ossa sono più deformabili in compressione che in trazione!
Sforzo e stiramento delle ossa
I valori di Σ sono diversi tra compressione e trazione
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