5^D 2012/13 “Noi ci siamo”!

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VITA SCOLASTICA:gestire lassemblea

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5^D 2012/13Noi ci siamo!

1Art.16Gli studenti hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della Scuola.Le Assemblee studentesche costituiscono occasione di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della Scuola e della societ in funzione della formazione culturale e civile degli studenti. Le Assemblee studentesche possono essere di Classe o di Istituto .

2NASCITA DELLE ASSEMBLEE STUDENTESCHELa scuola superiore italiana prima del 1968Negli anni 60 cera stata la Riforma della scuola media (obbligatoria e uguale per tutti) ma non delle superiori.La prima Riforma valida fu la Riforma Gentile del 1923. In seguito la contestazione studentesca del 68 apport delle modifiche Erano presenti pochi indirizzi (quelli che attualmente chiamiamo tradizionali) e la differenza tra i tipi di scuola era notevole: i professionali erano di tre anni e consentivano solo laccesso al lavoro. I tecnici davano titoli qualificati per il mondo del lavoro, ma ciascuno di loro consentiva un limitatissimo accesso universitario, specifico per il corso di studi svolto. Dunque la scelta della superiore era decisamente una scelta per la vita, dettata quasi sempre da condizionamenti di tipo familiare ed economico.

3TUTTE LE NOVIT AL 1 SETTEMBRE 20101.1 Gli obiettivi della riformaDal 1settembre 2010, perla prima volta nel nostro Paese, entra in vigore la riforma complessiva e simultanea delsecondo ciclo di istruzione e formazione. Cambia il volto della scuolasecondaria superiore, completamente riorganizzata per offrire un panorama pi chiaro per lesceltedelle famiglie (6 licei;istituti tecnici suddivisi in 2 settori con 11indirizzi;istituti professionalisuddivisi in 2 settori e 6 indirizzi). Anche il sistema di istruzione e formazione professionale dicompetenza regionale (IeFP), avr un ordinamento di rilievo nazionale che prevede qualifichetriennali e diplomi quadriennali gi definiti a livello nazionale nella sede tecnica della Conferenza Stato-Regioni. Sono ulteriori opportunit per i giovani, chiamati ad esercitare il propriodiritto-dovere allistruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di istudio, oppuredi almeno una qualifica professionale triennale entro i 18 anni.quattro dei sei diplomi liceali (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane) sipongono in continuit - per durata, numero e tipo di materie e orari (allineati sulle 30 oresettimanali, 2

4Negli anni successivi (fino al 74 e poi al 77) le assemblee:- vengono consentite e si svolgono a scuola;- oltre ai problemi della scuola (mense, libri, trasporti,) hanno come -- temi argomenti (storia, economia, .) che non vengono affrontati dai programmi;- SONO PREPARATE DA UN GRUPPO DI STUDIO che si riunisce dove pu (la scuola chiusa il pomeriggio);- le lezioni NON vengono sospese;- si fanno quando il DGS pronto.Nel 1974 i Decreti Delegati : introducono la partecipazione a scuola: vengono inseriti nella scuola rappresentanti dei genitori, degli studenti, del territorio. Nasce il Consiglio di Istituto.Il 1977: gli anni di piombo, la crisi economica, si spezza il rapporto tra studenti e lavoratoriIl ministro della Pubblica istruzione Falcucci emana una circolare (che vale ancora oggi):- le assemblee sono degli studenti (no partecipazione degli insegnanti)- le lezioni vengono sospese;- si introduce una organizzazione rigida

Cosa provoca il movimento del 68 nella scuola Superiore italiana?E una grande occasione per prendere coscienza dei problemi della scuola.C una grande mobilitazione, che dura fino ai primi anni 70.Quali i risultati? Significativi:- lo sblocco degli accessi universitari;- listituzione del 4 e 5 anno per le scuole triennali e quadriennali;- lorganizzazione di corsi e indirizzi sperimentali;- nuovi percorsi per la formazione dei docenti.

Qual il ruolo delle assemblee studentesche in questo percorso?Le assemblee sono un momento essenziale per discutere e analizzare i problemi della scuola, per decidere le mobilitazioni.Si svolgono fuori da scuola (sono un giorno di sciopero) e coinvolgono pi scuole.Coinvolgono gli insegnanti pi attenti e spesso i lavoratori (nel quadro del generale rinnovamento della societ proprio di questo periodo).

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Marzo 1968. Si occupano anche i licei: il Parini a Milano, il d'Azeglio a Torino, il Mamiani a Roma Negli anni 80 si tira avanti in qualche modo e si evidenzia questo spazio vuoto: in alcune scuole si fa cineforum, in altre si vedono film; altre fanno gite sulla neve, ..Negli anni 90 al Quadri si tenta di dare nuovo significato alle assembleeA partire dai primi Progetto Giovani e Progetti di Educazione alla Salute, si comincia a ricostruire un nuovo rapporto di collaborazione tra docenti e studenti. Ci sono gruppi pomeridiani di studenti e alcuni docentiSi tenta di dare risposta al problema degli spazi e della organizzazioneEsperimenti di quel periodo:laboratori come testimonianza di altri tipi di culture (diventa spesso lo spazio dei giochi e dei tornei);cineforum (diventa in breve visione libera di film, senza dibattito);dibattiti con relatori, per la discussione gli studenti e alcuni docenti si preparano e diventano facilitatori.Ma lorganizzazione ancora troppo rigida: si tenta un esperimento: lassemblea dei tre giorni.Le assemblee di tre mesi vengono riunite e viene effettuato un grande seminario con dibattiti, ospiti, partecipazione di personalit locali dello sport e dello spettacolo. Ha un grande successo di partecipazione e di interesse.Lesperimento non verr ripetuto perch molti studenti preferiscono uno spazio libero mensile.In questi anni:I rappresentanti degli studenti chiedono appello e controappello: lassemblea non pi uno spazio libero, anche se continua ad essere uno spazio vuoto.

La scuola influisce insieme alla famiglia sulleducazione degli alunni e non solo li prepara in ambito formativo, ma ad anche ad affrontare la vita al di fuori di essa.Quindi nellambiente scolastico si imparano le prime regole comportamentali per ambientarsi nella societ in cui si vive.

Societ diCompagniUnitiOgni giorno nelLavoro e nellAmiciziaLa scuola impegnata a valorizzare le diversit,A promuovere le potenzialitE garantire a ciascuno il pieno successo formativo.

Lavoro realizzatodalla 5^DCon la supervisione della prof.ssa Antonietta Gioioso