#5 gennaio 2011

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Il primo numero del nuovo anno.

Transcript of #5 gennaio 2011

4 l’editoriale5 un Culio nel calcio5 la grande notte del compleanno7 un sogno infranto8 calcetto giocato9 un tocco di femminilità11 lo spaccaclavè12 pappa & ciccia16 pallone d’oro19 meteore20 l’artistica di ieri22 attualità23 gli elenchi

Contents

[sommario]

- 3 -

CAPO

DANN

O

1930

[l’editoriale]

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l’ArtistichinoCAPOREDATTOREMichele Apolloni

ATTUALITÀMichele Apolloni

CULTURE CLUBMichele Apolloni

IERIGior Ioz Amboni

LA PILLOLAAlberto Avesani

SPACCACALVÈMarco Calvani

CORRISPONDENTIMarco Zanatta (Trento)

PROGETTO GRAFICOGiorgio Zamboni

FOTOGRAFIEGiorgio Zambonie da: facebook.com

COPERTINAGiorgio Zamboni

PUBBLICITÀPubliArtistica srl

SITO WEBwww.lartistichino.tk

FACEBOOKArtistica 2011

Gruppo EditorialeArtistichini Riuniti SpA

N° 5 - anno IIgiovedì 20 gennaio 2011

Il 2010 se ne andato, lasciando un segno indelebile nel cammin di nostra vita. é stato l’anno della rinascita, dei figli della rivo-luzione, delle nuove battaglie. L’Artistica che oggi viviamo tutti

insieme è risorta dalla ceneri, confermando che forse c’è vita dopo la morte: siamo qui oggi a lavare magliette sudate, a schicciare pul-santiere, a leggere l’Artistichino. Rivoluzione come grande scossa, avvenimento che cambia la storia e riscrive con nuovi caratteri gli eventi: mentre vivi il cambiamento generalmente non te ne accorgi, ma guardandoti indietro, dopo qualche tempo, realizzi tutto.L’Artistica era una cozzaglia di elementi. Gente che veniva, anda-va, partiva e forse tornava. C’erano i soci fondatori, c’erano i non soci. Non sempre i primi amavano più l’Artistica dei secondi, uno dei tanti paradossi dell’epoca. Qualcuno si è spacciato allenatore, mentre qualcuno (io) firmava contratti segreti con una squadra (proprio l’Artistica) che il giorno dopo avrebbe sfidato in finale. Era il Far West gialloblù, dove tutto era concesso. Compresa la fine. Una storia grande, storica, ma sicuramente perdente. Cos’era l’Artistica, chi l’amava veramente, chi poteva definirsi Artistichino? Dubbi, in-certezze, misteri spazzati via dalla Rivoluzione. Oggi l’Artistichino sa di esserlo e soprattutto ne va fiero, perchè è socio fondatore, e non esiste nessun non socio fondatore. E’ questione di chiarezza, ma anche di rispetto: ami una cosa? allora ci sei, sempre. Dimostri di volerla, di tenerci sul serio, e se non c’è, ti rimbocchi le maniche per averla. L’Artistica è rinata nel segno di chi l’amava veramente, e oggi può definirsi squadra, gruppo, insieme. Perchè non c’è la pecora nera, non c’è il il giocatore di una volta si e tre no: c’è l’Artistica dei fondatori, e di solo quelli. Spesso può sembrare impossibile, ma è talvolta vero: basta un se-gnale, un inizio ben fatto, che tutto poi rotola via leggero e senza intoppi. Pensiamo all’enigmista. Francamente è un gioco bello, che intriga, ma non ditemi che è così bello da unire tutti ogni venerdi. E invece è proprio quello che accade, come in campo: fino a pro-va contraria ci sei. Perchè ragioni da squadra vera, da gruppo, da fondatore tra fondatori. Vai per far vincere l’Artistica, o no? Ci sei perchè quello è il tuo gruppo, e ci tieni perchè l’hai voluto. Calcio, Enigmista, quello che vuoi. Se ragioni d’Artistica va bene tutto, ed è proprio questo tutto che sta accadendo. C’è chi vuole gli spot gial-loblù, chi il calendario, chi i ritrovi anni 30..Pensate all’Artistichino, la nostra punta di diamante. Tutti ce lo invidiano, qualcuno prova ad imitarlo, ma senza sapere che in mancanza di una squadra vera ogni idea sarà vuota, inutile. Perchè non conterà niente, non sarà vissuta ne sentita. Praticamente, quel giornalino nato solo per imi-tarci, varrà meno di una merda. Noi artistichini possiamo tutto, e per questo nuovo anno, già ve lo dico: faremo tutto. Qualsiasi cosa, purchè profumi d’Artistica. Siamo risorti, non resta che mantenerci. Le premesse ci sono tutte.Tenete botta.

di Michele Apolloni

Essere Artistica

Michele Apolloni

[la pillola/1]

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di Alberto Avesani

Un Culio nel calcio

Mentre gli osservatori dell’Artistica gi-rano in lungo e in largo per trovare giovani promesse, ecco rimbalzare

dalla Turchia una notizia sicuramente pitto-resca: CULIO acquistato dal Galatasaray (che tra l’altro è una delle poche squadre compar-se nelle domande anagrammate di Mark Mr Quiz). Calciomercato.com riporta i termini dell’ope-razione. “Il Galatasaray ha acquistato per 2 milioni di euro dai romeni del Cluj il centro-campista Juan Culio, 27 anni. Il giocatore ha firmato un contratto fino al 2014 con il club turco allenato da Hagi.” E pensare che il talento argentino era stato seguito anche da Patron Arietti non molto tempo fa. A tal proposito, bunker dichiara amareggiato “E’ proprio vero, tempo, Culio e siori i fa quel che vol lori!”.

(chi l’avrebbe mai detto)

[l’evento]La grande notte del compleanno

L’artistica, leggera e nel suo vestito miglio-re, si è ritrovata per il compleanno della Ester, quanto mai attesto quest’anno. Un

compleanno diverso, per ovvie ragioni, vissu-to all’insegna della solita sobrietà alcoolica e

dall’acceso acume mentale. Giochi in scatola, battute sottili, fotografie e aforismi per la sto-ria: l’artistica è questo. “Zanni è un uomo di grandissima cultura, anzi..anzi che? boh” è la frase del momento, che già sta spopolando in rete e sui principali social network. Così come sta facendo il giro del mondo la versione ka-raoke di “felicità”, cantanta dall’intero gruppo guidato da Capitan Calvè. Momenti storici, in spagnolo. Qualcuno manca purtroppo, e qual-cuno purtroppo c’è. Nella notte delle spille ar-tistichine assenti Elena e Roberto (Roberto), e al loro posto urla dalla strada. La speciale serata si interrompe in un paio di occasioni a causa di schiamazzi sotto casa azzurri. Sono loro, le brigate ariosto. Segno che quei bastar-di in giro ci sono ancora.

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tron gialloblù? Come si può vedere dall’unica immagine che ci è stata concessa, non si era badato a spese! Ampio parcheggio, 3 campi da tennis (che costeranno meno di quelli del Quinzano Bowl attuale, alla faccia del custo-de), 3 campi da calcetto e tre da calcio a 11, spogliatoi, bar, ristorante e infine una grande area verde dove poter far divertire i bambi-ni. Manca solo la piscina, che sarebbe stata comunque inserita in alto a sinistra, così Cal-vè avrebbe potuto godersi la partita dei suoi compagni standosene comodamente in am-mollo con una birra in una mano e una costi-na nell’altra.Ahinoi, quindi, il sogno è per ora infranto. Ma chissà che l’amministrazione comunale non trovi un’altra possibile collocazione per quello che sarebbe il vero fulcro dello sport verone-se.

Nel numero di dicembre avevamo par-lato della débâcle Despar, che ha chiu-so i battenti lasciando il monopolio

alimentare al Sigma.Come ricorderete, cari lettori e amici, i tifo-si dell’Artistica avevano accolto la notizia con soddisfazione, speranzosi che Patron Arietti mettesse mano al portafogli per creare la tan-to sospirata “Cittadella artistichina”.Ebbene, possiamo dirvi con certezza assolu-ta che tale progetto non verrà mai concepito. Nonostante il progetto fosse in cantiere da molto (supervisionato tra l’altro dall’archi-tetto G. Zamboni), il terreno su cui la catena Despar aveva eretto il suo fortino è stato già destinato alla costruzione di appartamenti, come non ghe ne fusse sa in bisogno.Ma cosa prevedeva il disegno attuato dal ric-cioluto e baldanzoso uomo di fiducia del Pa-

[la pillola/2]di Alberto Avesani

Un sogno infranto

[calcetto giocato]

Siamo veramente inguardabili

Ora è ufficiale: l’Artistica è veramen-te una squadra di merda. A quasi un anno dalla ressurrezione, mese

più mese meno, non possiamo far altro che constatare l’assoluta inconsistenza di que-sto gruppo di giocatori. Purtroppo a pe-sare sulla groppa degli artistichini sono le qualità tecniche, praticamente inesistenti. Se poi ci aggiungiamo che il giocatore pro-babilmente più forte, ovvero Apolloni, si è dichiarato “senza sprint, corsa, e quant’al-tro”, possiamo realizzare in quale disastro navighiamo. Ma veniamo ai fatti: la Neuro ci ha asfaltato pesantemente ancora, e or-mai non ci ricordiamo più l’ultima vittoria. Superati in tutto, presi in giro. Certo man-cava Albi, “er Profeta”, ma a giustificare il naufragio con questo c’è solo il Pier. Dalla sua ci sono i numeri, bisogna dargliene atto (due mesi senza sconfitte al completo) ma l’impressione è che quella fosse un’altra Neuro. Adesso ci prenderebbero a calci in culo, con Albi o senza Albi. Almeno questa è la mia idea. Magari posso sbagliarmi, anzi spero: daremo al pensiero del Pier un pizzi-co di fiducia. Se il nostro attaccante tornerà ce la giocheremo al completo, e tireremo le somme. Se però perderemo sonora-mente ancora, chiederò ufficialmente alla dirigenza di abbassare profilo e pretese: trovare avversari alla nostra portata per divertisti almeno un pò. Che ne so, quel vecchio Ariosto tanto caro. Un rimpasto di fritto misto, qualcosa del genere. Di sicu-ro qualcosa bisognerà fare, anche perchè

15 GENNAIO 2011c’è voglia di BdF cup. Sarebbe anche bello provare a vincerla, con un torneo su misu-ra che comunque, in quanto artistichini, potremmo riuscire a perdere. Ma almeno provarci, giocarcela. Va bene cari lettori, staremo a vedere.

Beccato a fine gara fuori dagli spoglia-toi, Apolloni si è concessoquattro chiacchere con alcuni gior-

nalisti sportivi, e uno di questiera proprio lui stesso. Raccogliamo qui al-cune frasi significative perriassumere un pò il contenuto della chiac-cherata.

“Non penso che il Pier vorrebbe essere Franco Baresi. Certo lui è ricco, è stato dav-vero grande, ma prova a tu a vivere con un figlio che in realtà è di Ruud Gullit”“certo oggi abbiamo perso, ma non sono venuto qui per vincere la champions lea-gue, quindi dove si va domani sera?”“la Neuro è la paggior squadra dal punto di vista estetico. ho capito che fa freddo, ma come cazzo si vestono?”“le nostre maglie sono le più belle in ass luto, dobbiamo rendere omaggio al nostro direttore artistico, Calv蔓sono un giocatore praticamente finito. infatti tra un paio d’anni appendo le scar-pe al chiodo. credo sia l’amore ad avermi invecchiato così di colpo, non mi va più di correre come un ragazzino che poiva in discoteca”“sono un fottuto astemio. é la verità, l’alco-ol non mi piace granchè. ho bevuto fino a

Post gara

poco tempo fa, ogni tanto. poi un giornomi sono chiesto:”chi cazzo me lo fa fare?”“se il Gio con la palla sul sinistro non segna, allora hai perso”“Zeno e Albi hanno qualcosa di biblico, di sa-cro. Credo che entrambi abbiano avuto a che fare con Dio in qualche modo”.“da ragazzo amavo guardarmi allo specchio. mi sentivo figo. anche ora ogni tanto lo faccio, anche se il medico mi ha consigliato di pren-dere dei calmanti prima”“Quinzano vive di pure di notte. se vuoi tro-vare una luce, un punto di ritrovo, una zona accogliente per passare le tue serate, quello èil bancomat”

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diario Del Mese

Un tocco di femminilità

15 GENNAIO 2011poco tempo fa, ogni tanto. poi un giornomi sono chiesto:”chi cazzo me lo fa fare?”“se il Gio con la palla sul sinistro non segna, allora hai perso”“Zeno e Albi hanno qualcosa di biblico, di sa-cro. Credo che entrambi abbiano avuto a che fare con Dio in qualche modo”.“da ragazzo amavo guardarmi allo specchio. mi sentivo figo. anche ora ogni tanto lo faccio, anche se il medico mi ha consigliato di pren-dere dei calmanti prima”“Quinzano vive di pure di notte. se vuoi tro-vare una luce, un punto di ritrovo, una zona accogliente per passare le tue serate, quello èil bancomat”

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Se qualcuno si ostina ancora a pensare che l’Arti-stica sia solo calcetto, è ora che inizi a cambiare decisamente idea. A dimostrare che i confini gial-

loblù sono ormai veramente infinitiarriva una chicca tutta al femminile. Passeggiando per le vie del centro storico veronese, gli inviati bomber Albi e la sua consor-te Federica si sono imbattuti nelParfumPrivè, rinomato atelier i cui responsabili, dopo una breve trattativa con la sopra citata futura economista (nonché manager del goleador prossimo al rientro), hanno deciso di fare da sponsor all’Artistica visti i grandi risultati raggiunti dalla squadra in quest’ultimo anno, come pureda consiglieri personali per quanto riguarda profumi, cosmesi, bigiot-teria e quant’altro. I pannelli pubblicitari sono già pronti, e qui ve ne proponiamo un’anteprima. Per il nuovo anno appena iniziato, il ParfumPrivè ha destinato a tutte le so-stenitrici della squadra la collezione di prodotti Versilia Vintage. Un omaggio gradito alle damigelle, le quali, da perfette donne d’affari, stanno già negoziando il lancio di un nuovo profumo:“Eau de Calvé”.

diario Del Mese

Foto scattata sul posto, ma ricavabile anche dal sito dell’atelier

[new opening]di Alberto Avesani

M

v- 11 -

[lo spaccacalvè]

di Marco Calvani

Il capitano Calvani sta pensando di chiedere a Nicole Minetti di

istruire le ragazze su come comportarsi alla sua festa.

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[ultimo dell’anno 1930]

Pappa & Ciccia

E infine il Ciccia, circondato e sempre più nel baratro, si deve arrendere: a quella cinquanti-

na di infreddoliti e quanto mai incaz-zosi ospiti, tornano in tasca i 65 euro spesi per una cena di fine anno dav-vero singolare. La vittoria è nostra vien da dire, ma andiamo con ordi-ne. Partiamo dall’inizio. I furbetti del fortino sballano totalmente il nume-ro di partecipazioni, che da 120 su-pera i 500. La folla, all’ingresso del Forte, passa almeno un’ora la freddo chiedendosi come mai tanta attesa. La risposta sta all’ingresso, dove due completi idioti (uno di questi è il nostro pr Gurakuki) raccattano su soldi, derubando palesemente. La gente è troppa, non si capisce nulla. “Hai già pagato? Tu con chi sei qua? Ma ci siamo già visti? Cena o disco-teca?”. E’ il delirio. Sappiamo più noi di loro. Ma come è possibile? En-trati tutti, altro caos: solo tavoli da 10. Ma come. Ci avevano contattato per dirci quanti eravamo, per orga-nizzare gruppi e nominativi. Volano piatti, si spostano tavoli. Mettiamoci qua, e vaffanculo. Il delitto qualcuno pensa di farlo accadere sul serio, è davvero troppo. Seduti al tavolo si scopre che l’antipasto devi andarte-lo a prendere. Poco male, qualcuno lo sapeva. Peccato che 4 tavoli per 500 persone siano davvero pochi: la gente si ammassa, urla, vuole qual-cosa: un pezzo di pane, a qualcuno,

Doveva essere una cena con delitto.

Per poco il delitto non si è consumato

realmente.

Pappa & Cicciapotrebbe anche bastare. Ma non ce per tutti. Finito quello sul tavolo, devi andartelo a cercare. Ma dove. Non c’è nulla. Pure il primo e se-condo sono a buffet, e se vuoi bere, quella è la fontana. Qui va a finir male. C’è aria di sommossa. Volano piatti e parole grosse. Fuori. Prote-sta. Si cerca un responsabile. Soldi, soldi, soldi, rivogliamo i soldi. I tito-lari non si trovano, ma nel frattempo c’è lui, un cretino che non è ne testa ne braccio: praticamente un coglio-ne. La massa lo circonda, si lamenta, e lui carica:”c’è posto, anzi. Andate a sedervi là, in pizzeria, quando sarete tutti seduti al tavolo vedrete di che pasta sono fatto”. Cos’è? una minac-cia? Non l’ha capito nessuno. Ma attenzione, arrivano i grandi capi, che per comodità chiameremo Pap-pa e Ciccia. Il Pappa è il più codardo, se ne va subito, fa finta di niente. Il Ciccia sente il nome “polizia”, e gli si drizza la panza. Che fare, la folla chiede i soldi. Sa di essere una ciam-bella dal buco mal riuscito, la terza media che si ritrova non sa rispon-dere alle accuse sempre più insisten-ti della gente. A suo favore ci sono quelli ancora dentro, che in qualche modo se la fanno passare, abbattu-ti e tristi. “Guardate quelli dentro, non mi sembra si stiano lamentando troppo. Quindi voi siete una forte minoranza”. A loro sfavore la minac-cia degli sbirri, la consapevolezza di essere dei ladri, l’ignoranza di una terza media ottenuta a stento. Si ar-rendono, dopo quasi un’ora è mezza di battaglia al freddo. “Dategli i soldi e fuori dai coglioni”...”Ma certo Cic-cia, ce ne andiamo al volo. E vaffan-culo!”

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extreme

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ARTISTICA extreme CLOTHES.PER RAGGIUNGERE ALTEZZE IMPENSABILI

E SOPPORTARE TEMPERATURE PROIBITIVE.1 Berretto di lana “Lessinia”, 89% lana di pecora e 11% fibra di vetro

per garantire un maggior isolamento termico.

2 Giacca “Boscochiesanuova” in poliestere Oxford spalmato poliuretano, girovita chiuso con cintura. Ottima per sormontare laghi ghiacciati.

3 Zaino “Val Galina” in tessuto e kevlar, resistente ma leggero, può sopportare chili e chili di provviste e riparare la schiena da eventuali colpi di armi da fuoco.

4 Pantalone “Monte Baldo” in poliestere e fibra di carbonio, si possono facilmente rimboccare fino al ginocchio in caso di eccessivo calore.

5 Calzettoni “Montecchio” in cotone elasticizzato, bi-color. I colori sgargianti permettono di essere avvistati fino a 4,5 km di distanza dai soccorritori.

Tengono i piedi caldi fino a una temperatura di -15° Celsius.

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[pallone d’oro]

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“Leo” Messi fa il bisLionel Messi, calciatore del Barcellona, ha

vinto il Pallone d’Oro 2010, il massimo rico-scimento assegnato dalla Fifa al migliore cal-

ciatore del mondo. Dietro di lui, i suoi compagni di squadra del Barcellona Andres Iniesta and Xavi. Un en-plein del Barcellona, quindi.Per “Leo” Messi, 23 anni, si tratta di una doppiet-ta; l’argentino aveva infatti già vinto l’edizione 2009 del premio. Meglio di lui, finora, solo Johan Cruyff (1971-1973-1974), Michel Platini (1983-1984-1985), Marco van Basten (1988-1989-1992).Il Pallone d’Oro è nato nel 1956 per iniziativa di France Footbal, poi il passaggio sotto le insegne della Fifa.Nel corso della medesima cerimonia è stato asse-gnato a Mourinho il premio di miglior allenatore del 2010. Il portoghese ha avuto la meglio sugli altri “finalisti” Del Bosque e Guardiola.

Platini “Dal 2011 premio Uefa”Il presidente non ha gradito la nuova formula

del Pallone d’Oro che ha visto la rinomina di Leo Messi. Dal prossimo anno la Uefa assegne-

rà un proprio trofeo al miglior giocatore d’Europa della stagione. Ad annunciarlo è Michel Platini,

presidente della federcalcio europea, che sembra non aver accolto di buon grado l’assegnazione del Pallone d’Oro (da quest’anno unificato al premio Fifa), assegnato a Leo Messi. In un’intervista al quotidiano ‘El Mundo Deportivo’, l’ex numero 10 della Juventus, è stato più che deciso. “La Uefa darà un premio speciale al miglior giocatore d’Eu-ropa, secondo il vecchio spirito del Pallone d’Oro di France Football, che ora si è unito al Fifa World Player”, spiega Platini, premiato per tre anni di fila col Pallone d’Oro. Un annuncio che arriva il gior-no dopo l’assegnazione a sorpresa a Leo Messi del Pallone d’Oro. L’argentino, che ha replicato il suc-cesso del 2009, ha ottenuto più voti dei compagni di squadra Iniesta e Xavi, dati per favoriti alla vi-gilia. A quanto pare, e la tempistica dell’annuncio ne è una conferma, Platini non gradisce la nuova composizione della giuria di cui fanno parte gior-nalisti, capitani e commissari tecnici.Se fosse ancora in vigore il vecchio sistema, con i voti assegnati dai soli giornalisti, il premio quest’anno sarebbe andato all’interista Wesley Sneijder. Anche la Uefa, sostiene ancora il Mundo, aveva cercato invano di fondersi con France Foot-ball prima che lo facesse la Fifa.

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1 Lionel Messi 22,65 % Barcellona 2 Andrés Iniesta 17,36 % Barcellona 3 Xavi 16,48 % Barcellona 4 Wesley Sneijder 14,48 % Inter 5 Diego Forlan 7,61 % Atletico Madrid 6 Cristiano Ronaldo 3,92 % Real Madrid 7 Iker Casillas 2,90 % Real Madrid 8 David Villa 2,25 % Barcellona 9 Didier Drogba 1,68 % Chelsea 10 Xabi Alonso 1,52 % Real Madrid 11 Marco Calvani 1,43 % Artistica 12 Samuel Eto’o 1,37 % Inter 13 Mesut Özil 1,21 % Werder Brema / Real

La classifica, Calvè 11oMadrid 14 Arjen Robben 1,16 % Bayern Monaco 15 Thomas Müller 0,91 % Bayern Monaco 16 Bastian Schweinsteiger 0,75 Bayern Mo-naco 17 Maicon 0,57 % Inter 18 Asamoah Gyan 0,46 % Rennes / Sunder-land 19 Julio Cesar 0,22 % Inter 20 Cesc Fabregas 0,22 % Arsenal 21 Miroslav Klose 0,19 % Bayern Monaco 22 Daniel Alves 0,05 % Barcellona 23 Philipp Lahm 0,05 % Bayern Monaco

Fantastico CalvèSiamo nella storia. Per la prima volta dal

1956 a oggi un artistichino entra nella classifica dei più forti calciatori dell’an-

no. E’ proprio lui, il nostro Calvè, ad averci re-galato questa attesissima prima volta, con un11° posto veramente eccezionale. Suona mol-to meglio dire “sono tra i primi 10 al mondo”, ma chi se ne frega, va bene anche questo fan-tastico piazzamento. Davanti a lui giocatori di fama mondiale, come Xavi e Villa, dietro di lui campionissimi consacrati, quali Robben e Fabregas. Sicuramente hanno giocato a suo favore due o forse tre fra le tante reti realiz-zate dalla ressurrezione a oggi. Pensiamo per esempio a quel gol da capogiro all’Evergreen, alla serpentina in Uovo Cup, sino all’ultima invenzione di poche settimane fa, quella pen-nellata sotto gli incroci da calcio piazzato. La storia ci dice che sono gli episodi a segnare il percorso, ed episodi come questi non posso-no che aver influito nelle votazioni. Un grosso applauso a Marco e a tutta l’Artistica dunque, quest’ultima intesa come società. Calvè in-fatti è cresciuto nel vivaio gialloblù. Un vanto per tutto l’ambiente.

[meteore]

Un portiere? Ce l’abbiamo in casa!

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militare nella grande Artistica come estremo difensore dei pali gialloblù?!Dalla diretta interessata arriva una dichiara-zione che non lascia scampo: “Devo ammet-tere che è stata una bella esperienza, rugolar in tera d’altra parte è sempre stato un mio pregio (fa il libero, ndr.). Ma credo che nel mio futuro non ci sarà nuovamente spazio per il calcio. Mi limiterò a tifare Artistica!”

Io spero solo che la bionda giocatrice non la pensi come il miticoBenjamine Price “La porta da calcio è come la porta di casa mia, non può entrare nessuno!”, se no par mì se mette mal!

Cercare un portiere per l’Artistica? Non serve! Dall’archivio “Luce” ecco arri-vare a noi una foto più unica che rara,

nonché leggermente sbiadita dal tempo. Chi ha detto che le donne non sono al livello de-gli uomini nel giuoco del calcio (come direbbe il buon Silvio..)!? Federica Tormene, in arte Fede, ha un passato da calciatrice, e più esat-tamente da portiere! (per chi non l’avesse ri-conosciuta, non è quella in piedi a destra ma è la ragazza con la maglia grigia… :P sia mai che qualcuno si confonda!).E allora è giusto porsi il problema: lasciare Fe-derica alla pallavolo o cercare di convincerla a

di Alberto Avesani

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[l’Artistica di ieri]

quella festa a Villa Calvani

di Gior Ioz Amboni

Correva l’anno 2005, per l’esattezza era il 23 luglio. L’Artistica era nata da poco più di tre mesi e quella sera l’allora pre-

sidente, il ragionier Calvani, aveva organizza-to una festa nella sua villa di via Tommaseo. Lo scopo era quello di presentare la squadra alla stampa ed in particolare svelare il nome dell’ultimo arrivato, il portire che avrebbe do-vuto difendere i pali gialloblù. «In realtà - di-chiara G. Papalia, a quel tempo procuratore capo di Quinzano - lo scopo della serata era quello di imbuonirsi i giornalisti e di far colpo su tutti i suoi potenziali elettori, artistichini compresi; la presentazione di Sabau e Sabau stesso furono solamente un pretesto. Al party - prosegue il magistrato - parteciparono tutti i giocatori esclusi Brugnoli e Avesani. Eravamo in piena campagna elettorale per eleggere il nuovo presidente dell’Artistica e Brugnoli, che era il diretto avversario di Calvani, ave-va capito che quella festa aveva un secondo fine e non si presentò. Ma forse fece la scelta sbagliata. Se ci fosse andato avrebbe dimo-strato di non avere alcun timore reverenziale nei confronti del “padrino” di Ponte Crenca-no. Ma così non è stato. Avesani, invece, non partecipò perché costretto a letto dolorante a causa di un incidente di cui era stato vittima pochi giorni prima. Fatalità il misfatto gli capi-tò qualche ora dopo aver reso pubblica la sua preferenza (Brugnoli, ndr) per il nuovo presi-

Papalia: «Fu un gioco d’astuzia del ragionier Calvani, in quel modo si comprò il sostegnò degli elettori e ammorbi-dì la stampa. L’errore lo fece Brugnoli a non presentarsi»

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quella festa a Villa Calvani

dente». Papalia è un fiume in piena, all’epo-ca le sue indagini non portarono a niente e il caso venne archiviato nel giro di poco tempo. Lui, però, non sembre neancora essersi dato per vinto. «Durante quella serata all’interno della villa vennero offerti, oltre ai soliti cibi prelibati - tuona il giudice - anche droghe di vario tipo e accompagnatrici disinibite. Quan-do un giornalista mi riferì cos’era accaduto in quella casa di perdizione, misi il telefono del ragioniere sotto controllo e, da alcune con-

versazioni, dedussi esterrefatto che si stava comprando i voti di mezzo Veneto per essere rielletto. Usava un linguaggio in codice come: dai ti basta un click per avere due birre medie gratis oppure vedrai che se clikki nella pros-sima partita ce la fate a fare un goal più di noi». Nonostante la sua determinazione l’al-lora procuratore fu costretto ad abbandona-re il caso per insufficienza di prove. Calvani continua ad essere il capitano dell’Artistica e a ricopre ruoli diriganziali di spicco.

Papalia: «Fu un gioco d’astuzia del ragionier Calvani, in quel modo si comprò il sostegnò degli elettori e ammorbi-dì la stampa. L’errore lo fece Brugnoli a non presentarsi»

[attualità]di Michele Apolloni

Pd, l’ennesimo farsi maleNon dobbiamo rinchiuderci in un angolo”. “E’ giusto guardare avanti ma dobbiamo farlo sa-pendo che l’accordo con il terzo polo non c’è e in ogni caso non ci garantisce sulla possibi-lità di iscrivere in questa ricerca dell’accordo la limpida forza riformista che noi rappresen-tiamo”. In conclusione l’annuncio schock: “Io avrei esclusa l’esigenza di un voto finale, il

segretqario Bersani tuttavia lo chiede e noi anticipiamo a questo punto la nostra decisione di votare contro”. Allarme poi rientrato, con la decisione dei veltroniani di non partecipare alla vota-zione finale.

Bocciata la linea di Bersani anche dal consigliere lom-bardo Pippo Civati, leader dei “Rottamatori” insieme al sindaco di Firenze Mat-teo Renzi: “Quella in campo è una strategia pericolosa che ci allontana dagli elet-tori. Non è stato fatto alcun lavoro sulla coalizione che c’è già, mentre quello su

una coalizione più ampia non è concreto”.Critiche sull’indecisione sul referendum di Mirafiori anche dal sindaco di Torino, Ser-gio Chiamparino, oggi vicino alle posizioni di Veltroni. “Sinceramente da Bersani mi sarei aspettato parole più nette e certe a sostegno del sì all’accordo. Ora devo andare via, ma mi sarei astenuto”, ha detto lasciando l’ultimo piano del Nazareno.

Che il Pd sia diviso non è certo una no-tizia, ma giovedì 12 il rischio di una frattura marcata è stato evidente. Nella

mattinata il segretario Pierluigi Bersani aveva chiesto alla direzione nazionale del Parito, ri-unita a Sant’Andrea delle Fratte, di votare la sua relazione. Ma i passaggi su alleanze (al-largamento alle forze di centro), primarie (bisogna riformarle) e Fiat (rispettare l’esito del refe-rendum) non sono piaciuti alla corrente veltroniana di MoDem e ai “rottamatori” di Civati e Renzi. Alla fine il voto dell’assemblea ha pre-miato la linea del segretario (127 sì, 2 contrari e 2 aste-nuti) ma i veltroniani non hanno partecipato al voto.

Paolo Gentiloni non ha usa-to mezzi termini, attaccan-do la relazione del segre-tario. “Non ci ha convinto. A partire dalla questione Fiat”. “Dobbiamo stare dal-la parte di Marchionne? Non è questo il punto”, ha spiegato nel suo intervento l’ex ministro delle Telecomunicazioni. “Ma il Pd dovrebbe esse-re a sostegno del sì all’accordo di Mirafiori in maniera esplicita”. Per quanto riguarda il ca-pitolo alleanze, i Modem si sono detti contrari all’ingresso di Udc e Fli nella coalizione di cen-tro sinistra. “E’ sbagliato continuare a inse-guire il miraggio di un cartello elettorale che va da Vendola a Di Pietro fino al terzo polo.

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[gli elenchi]

Sono dell’Artistica perché...Marco è sempre stato il mio migliore amico e se non

me lo chiedeva mi incazzavo.

È amicizia vera.

Ho sempre avuto la vena calcistica nonostante continui a prediligere la pallavolo.

Altrimenti ore e ore di sbalonade durante le scuole medie con Marco sarebbero state buttate nel cesso.

Se non colpisco di testa io sui cross di Marco bisognerebbe acquistare Peter Crouch.

Si gioca vicino a casa a prezzo modico.

Eravamo tutti scarponi che piano piano si sono evoluti.

Il blu mi ha sempre donato, diceva mia mamma (il giallo un po’ manco perché attira i moscerini…).

È l’unica squadra in cui gioco in attacco invece di stare a guardare i compagni tutto il tempo come

meriterei viste le mie scarse doti.

Che mondo sarebbe senza Artistica? (altro che Nutella…tsk!).

È follia e adrenalina allo stato puro.

Adoro sentire ogni settimana il “ragiona” di Ragionier Pierre.

Un vaffanculo in partita non lo si nega a nessuno.

Ci stiamo evolvendo e se mollo una squadra così adesso sarei da manicomio.

Artistica non è solo calcio ma è molto molto di più.

La Juventus ha voluto puntare su Amauri e Toni.

Alberto Avesani

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