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pagina1 In un mondo spietato nell’additare colpevoli o possibili capri espiatori, riuscire ad insegnare ai nostri figli la misericordia sembra un opera inutile e contro corrente, eppure Gesù ci racconta un Dio Padre tenero e miseri- cordioso. Cerchiamo noi stessi di riscoprirlo per poterlo testimoniare alle nuove generazioni. Potremmo introdurre il tema con la lettura dei seguenti brani: La misericordia divina non si limita alla sola attenzione di Dio per l'uomo, ma prevede il suo impegno, una solle- citudine concreta e fattiva. Interviene a sostegno della miseria e della debolezza umana come ci dimostra Cristo con il suo esempio. Così la misericordia di Dio non lascia l'uomo indifferente ma lo spinge a riflettere sulla sua identità di creatura e sulla sua dignità di persona. Lo incalza a prendere una decisione. La misericor- dia divina si manifesta nel suo aspetto vero quando rivela, promuove e trae il bene da tutte le forme di male (Dives in Misericordia). Poi sorridendo disse: "Io son Manfredi, nepote di Costanza imperadrice; ond’io ti priego che, quando tu riedi, vadi a mia bella figlia, genitrice de l’onor di Cicilia e d’Aragona, e dichi ’l vero a lei, s’altro si dice. Poscia ch’io ebbi rotta la persona di due punte mortali, io mi rendei, piangendo, a quei che volontier perdona. Orribil furon li peccati miei; ma la bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei. (Dante Alighieri - Purgatorio – Canto III) «Dopo aver subito le due ferite mortali nel corso della battaglia Manfredi, piangendo, si rivolse pentito a Dio sperando nella sua misericordia. Nonostante le colpe gravi di cui si era macchiato fu avvolto nelle “gran brac- cia” della “bontà infinita” che “prende ciò che si rivolge a lei”». Dio attende il momento in cui ogni uomo farà ritorno a lui, anzi, quando lo vedrà arrivare da lontano, come il padre misericordioso gli correrà incontro gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo con amore, lo bacerà «Lc 15, 11-32». Dove è in gioco la dignità del figlio, l'amore del Padre non si limita soltanto ad un sentimento, per quanto questo possa essere profondo, ma sottende dei gesti concreti facendosi così misericordia: sostegno reale ed effettivo per l'esistenza del figlio. Come genitori siamo sempre capaci di questa accettazione incondizionata dei nostri figli quando ci confessano di aver sbagliato o cediamo alla tentazione del “te l’avevo detto”? Quale forma ha la misericordia per un genitore? Siamo sicuri che l’atteggiamento misericordioso di Dio non venga letto come un segno di debolezza quando questo è utilizzato da un genitore? obiettivo il baretto Azione Cattolica Italiana · Genitori Per 2013.2014 Area Famiglia e Vita con misericordia scheda5 gcd

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In un mondo spietato nell’additare colpevoli o possibili capri espiatori, riuscire ad insegnare ai nostri figli la misericordia sembra un opera inutile e contro corrente, eppure Gesù ci racconta un Dio Padre tenero e miseri-cordioso. Cerchiamo noi stessi di riscoprirlo per poterlo testimoniare alle nuove generazioni.

Potremmo introdurre il tema con la lettura dei seguenti brani:

La misericordia divina non si limita alla sola attenzione di Dio per l'uomo, ma prevede il suo impegno, una solle-citudine concreta e fattiva. Interviene a sostegno della miseria e della debolezza umana come ci dimostra Cristo con il suo esempio. Così la misericordia di Dio non lascia l'uomo indifferente ma lo spinge a riflettere sulla sua identità di creatura e sulla sua dignità di persona. Lo incalza a prendere una decisione. La misericor-dia divina si manifesta nel suo aspetto vero quando rivela, promuove e trae il bene da tutte le forme di male (Dives in Misericordia).

Poi sorridendo disse: "Io son Manfredi,nepote di Costanza imperadrice;

ond’io ti priego che, quando tu riedi,

vadi a mia bella figlia, genitricede l’onor di Cicilia e d’Aragona,

e dichi ’l vero a lei, s’altro si dice.

Poscia ch’io ebbi rotta la personadi due punte mortali, io mi rendei,

piangendo, a quei che volontier perdona.

Orribil furon li peccati miei;ma la bontà infinita ha sì gran braccia,

che prende ciò che si rivolge a lei.(Dante Alighieri - Purgatorio – Canto III)

«Dopo aver subito le due ferite mortali nel corso della battaglia Manfredi, piangendo, si rivolse pentito a Dio sperando nella sua misericordia. Nonostante le colpe gravi di cui si era macchiato fu avvolto nelle “gran brac-cia” della “bontà infinita” che “prende ciò che si rivolge a lei”».

Dio attende il momento in cui ogni uomo farà ritorno a lui, anzi, quando lo vedrà arrivare da lontano, come il padre misericordioso gli correrà incontro gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo con amore, lo bacerà «Lc 15, 11-32». Dove è in gioco la dignità del figlio, l'amore del Padre non si limita soltanto ad un sentimento, per quanto questo possa essere profondo, ma sottende dei gesti concreti facendosi così misericordia: sostegno reale ed effettivo per l'esistenza del figlio.

• Come genitori siamo sempre capaci di questa accettazione incondizionata dei nostri figli quando ci confessano di aver sbagliato o cediamo alla tentazione del “te l’avevo detto”?

• Quale forma ha la misericordia per un genitore?

• Siamo sicuri che l’atteggiamento misericordioso di Dio non venga letto come un segno di debolezza quando questo è utilizzato da un genitore?

obiettivo

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la panchina

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Per introdurre l'attività e la riflessione potrebbe essere proposto un gioco “tipo intervista doppia” dove genitori e figli sono chiamati a rispondere ad alcune domande:

Potrebbe essere proposto un gioco fra i genitori per individuare in famiglia quali sono le «COSE INUTILI» e quali sono le «COSE NECESSARIE». Tale attività potrebbe essere proposta in parallelo ai ragazzi per evidenziare eventuali differenze fra le scelte fatte

Per continuare a riflettere:

Il nostro Dio è il Dio della MISERICORDIA che si rivela nel suo messaggio profetico al popolo d'Israele: «miseri-cordia io voglio e non sacrifici». Cristo ha speso la sua vita per le strade in cerca di poveri, ammalati e pecca-tori per fare festa con loro. Nel brano della chiamata di Matteo («Mt 9, 9-13») emerge chiaramente l'invito di Gesù: lasciarsi guardare dalla sua misericordia; fare festa con Lui; mantenere viva la memoria del momento in cui abbiamo incontrato nella nostra vita la salvezza.Il primo momento, quello dell'incontro fra lo sguardo di Gesù e quello di Matteo, è un'esperienza spirituale profonda che fa provare dentro qualcosa di nuovo e spinge Matteo, pieno di gioia, a dire di si, a lasciare tutto e seguire il Signore (momento in cui la misericordia di Dio è ricevuta e accettata)Il secondo momento è quello della festa; Gesù è seduto a tavola con i pubblicani e i peccatori: si festeggia l'incontro con Gesù e la misericordia di Dio.In quest'ottica la festa deve essere per tutti gli uomini una chiamata ad amare concretamente il prossimo nel quale il Signore si identifica (Per approfondire «Lc 10, 25-37»). Tutti siamo chiamati a prenderci cura di ogni uomo costruendo relazioni autentiche che riflettono l'immagine di Dio.“Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità frater-na; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “pove-rino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globa-lizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!”(dall'Omelia del Santo Padre Francesco durante il Viaggio Apostolico a Lampedusa – 8 Luglio 2013).

Durante tutta la vita, poi, è necessario fare memoria dell'incontro con Gesù, della sua misericordia e della festa, festa che ci da forza nella quotidianità.

Domande per uno spunto di riflessione:

• Quanto siamo pronti ad accogliere, con gesti concreti, i figli che sbagliano? In che modo?

• Chi ci ha fatto fare esperienza, in un momento di difficoltà, dell'incontro con la misericordia? Abbiamo vissuto quest'incontro come un atto di umana condivisione o come un farsi vicino di Dio?

• Assecondiamo o cerchiamo di far maturare nei nostri figli atteggiamenti da buon Samaritano sapendo che questi portano comunque a perdere tempo e denaro?

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GenitoriCosa è difficile accogliere dei miei figli?

Cosa mi piace dei miei figli?Cosa faccio per accogliere i miei figli?

FigliCosa è difficile accogliere dei miei genitori?

Cosa mi piace dei miei genitori?Quando mi sento accolto dai miei genitori?

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Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo. [...]

[...] Anche questo lo capisco. Io e milioni di uomini ricchi e poveri, sapienti e ignoranti, nel passato come nel presente, siamo d'accordo nel pensare che bisogna vivere per il bene. La sola conoscenza chiara, assoluta che possediamo è questa, e non si può spiegare con la ragione: è al di fuori della ragione e non ha nessuna causa e non può avere nessun effetto. Se ha una causa, il bene non è più bene, e se ha un effetto (la ricom-pensa) egualmente non è più bene. Perciò il bene è oltre la catena delle cause e degli effetti. [...]Lev Nikolaevič Tolstoj - Anna Karenina

La misericordia di Dio è per l'uomo un insegnamento continuo che gli ricorda che è chiamato a rendere testimonianza della sua alleanza con Dio ed è quindi tenuto ad agire secondo amore e comprensione sia verso se stesso che verso gli altri. (Per approfondire «Mt 25, 31-46»)

È facile cadere nel rischio di essere “cristiani degli avanzi”. Dedichiamo a Dio e alla preghiera quel poco di tempo che ci avanza la sera dopo una giornata piena di impegni, doniamo agli altri vestiti ormai stretti o vecchi, il cibo che per noi è superfluo.

• Come possiamo, come famiglie cristiane, essere prossimi per le famiglie che incontriamo nel nostro cammino? Siamo compartecipi solo con le famiglie “felici” o siamo “misericordiosi” anche con quelle “infelici”?

Mt 22, 1-14; 25, 31-46

Dio si rende presente nel mondo in modo da non essere necessario: Dio non è tra le tante cose del mondo che agiscono su noi come un bisogno, un interesse, un'urgenza di cui vivere.Dio non è necessario, nel senso che non s'impone a noi come una necessità che ci costringe. Dio è presente alla maniera di uno che è accolto per ciò che è al di là e al di fuori di tutti i bisogni, le utilità e gli interessi. Possiamo avere una relazione con Dio solo se è nella libertà e nel distacco da tutto ciò che rientra nel mondo dell'utile, dell'obbligo e della necessità.La nostra relazione con lui può compiersi solo nella gratuità, cioè in quella non necessarietà che ha la festa, il banchetto, l'incontro tra le persone, il gioco, la lode, il Grazie, cioè il dono, cioè l'Eucarestia. Il giudizio di Dio non coincide con quello dell'uomo: Dio è un giudice giusto e misericordioso, esigente e tenero. L'umanità sarà giudicata sull'amore (perché Dio è Amore): Durante la vita sono tante le scelte e le occasioni che si possono compiere con gesti di gratuità e intonati allo stile di Dio.

la piazza

la fontanella

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Tu ci perdoni sempre.Tu ci dai semprela possibilità di essere nuovie di ricominciare da capo.Allora anche noidobbiamo perdonaregli amici che ci lasciano,a quelli che parlano male di noi,a quelli che non mantengonogli impegni presi insieme.Tu ci perdoni sempre.Allora nessuno deve mai«chiudere» con un fratello.

Mai disperare che il benela spunti sui difetti.Allora mai dobbiamo aspettareche incomincino gli altri.Tu ci perdoni sempre.Allora nessuno di noideve mai stancarsidi ricominciare,di ridare fiducia,di risalire la chinadelle delusioni.Tu ci perdoni sempree non ti stanchi mai di noi.(Don Tonino Lasconi- Rimetti a noi i nostri debiti)

preghiera finale

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Per approfondire e ulteriore materiale vedasi pagg 149-175 del testo adulti “PER-DONO invitati inviati”e la parte inerente la scheda “con misericordia” nel CD allegato.

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