483 mETRI dI SEQUENzA dI PORTALI IN ACCIAIO · mente dai Paesi extra-Ue, invece, le esportazioni di...

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26 STAZIONE MEDIOPADANA REGGIO EMILIA 483 METRI DI SEQUENZA DI PORTALI IN ACCIAIO Sono state usate 14.000 tonnellate di acciaio per costruire la sinusoide della stazione, che è lunga 483 metri. L’ambiente circostante è stato riqualificato a verde nelle zone lungo il tracciato e all’altezza dell’ingresso della stazione.

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STAzIONE mEdIOPAdANAREGGIO EmILIA

483 mETRIdI SEQUENzA dI PORTALIIN ACCIAIO

Sono state usate 14.000 tonnellate di acciaio per costruire la sinusoide della stazione,che è lunga 483 metri. L’ambiente circostante è stato riqualificato a verde nelle zone lungo il tracciato e all’altezza dell’ingresso della stazione.

Associazione Acciaio Prodotti Piani e LunghiAssociazione Prima Trasformazione e TubiAssociazione Acciai SpecialiAssociazione Italiana Elettrosiderurgia A.I.E.

2. ASSOCIAzIONI dI COmPARTO

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Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

1 Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi

Nel 2014 il consumo apparente di laminati non presenta rilevanti scostamenti sull’anno precedente, segnando un calo dello 0,2% (-37,7 mila t.) e attestandosi a 22,9 m.t. Nel dettaglio, il consumo apparente dei prodotti piani è stato pari a 14,1 m.t. in miglioramento dello 0,8%, mentre quello dei prodotti lunghi si è confermato in rallentamento, con un calo dell’1,7% e fermo a 8,8 m.t. – nuovo minimo storico negli ultimi 16 anni. Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 11,4 m.t., si confermano in lieve miglioramento (+61,8 mila t., +0,5%), grazie alla buona tenuta di quelle dei prodotti lunghi (+149,1 mila t., +3,6%), sostenuta principal-mente dai Paesi extra-Ue, invece, le esportazioni di piani, 7,1 m.t., hanno registrato una nuova diminuzione (-87,3 mila t., -1,2%), con variazioni allineate tra i due gruppi di Paesi di destinazione, europei ed extra-Ue. marcata la crescita delle importazioni, che complessivamente raggiungono 12,1 m.t., in aumento dell’8,1% sull’anno preceden-te, con incrementi in entrambi i comparti: piani (+786,5 mila t., +8,4%) e lunghi (+122,5 mila t., +6,6%). In termini assoluti, nel primo caso la crescita è stata trainata dai Paesi extra-Ue (+693,4 mila t.), mentre nel secondo caso dai Paesi europei (+84,1 mila t.). dopo l’avanzo registrato nei due anni precedenti, nel 2014 il saldo degli scambi con l’estero (esportazioni-importa-zioni) ritorna negativo, passando da un avanzo 135,5 mila t. del 2013 a un disavanzo di 711,7 mila t. nell’ultimo anno. Nel dettaglio si rileva un peggioramento del disavanzo dei Paesi europei, da 22,0 mila t. a 212,0 mila t., e il marcato calo del saldo dei Paesi extra-Ue, da un avanzo di 157,5 mila t. a un disavanzo di 499,7 mila t.

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Coils a caldo

Nel 2014 la domanda nazionale di coils laminati a caldo è rimasta pressoché stabile sull’anno precedente e pari a 8,2 m.t. (-10,0 mila t., -0,1%). Al netto della parte destinata alla rilaminazione per la produzione degli altri prodotti siderurgici primari, il consumo apparente di coils laminati a caldo è stato pari a 5,8 m.t., in flessione dello 0,5% (-30,4 mila t.) sull’anno precedente. Le esportazioni si sono confermate in declino e hanno segnato la contrazione più marcata in termini assoluti tra tutti i prodotti presentati nel paragrafo. Nel dettaglio, le esportazioni sono state pari a 1,2 m.t., in flessione del 26,0% (-406,9 mila t.) sull’anno precedente, con marcati cali sia a livello europeo (715,6 mila t., -18,4%) che extra-Ue (439,7 mila t., -35,8%). Le importazioni sono invece aumentate del 4,6% attestandosi a 5,0 m.t., sintetizzando la nuova crescita di quelle extra-Ue (2,0 m.t., +23,2%) – la più elevata in termini assoluti (+378,2 mila t.) tra i prodotti analizzati nel paragrafo – solo in parte attenuata dalla flessione di quelle europee (3,0 m.t., -4,9%).

2000

2001

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2004

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40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

000 t.

60%

40%

20%

0%

- 20%

- 40%

- 60%

Variazione %anno su anno

Totale laminatiConsumo apparente

Totale laminatiSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

2000

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4.000

3.000

2.000

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0

- 1.000

- 2.000

- 3.000

- 4.000

- 5.000

- 6.000

- 7.000

000 t.

22.860,7-0,2%

-212,0-499,7-711,7

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Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Nel 2014 il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e peggiora ulteriormente, con un disavanzo che passa da 3,2 m.t. del 2013 a 3,9 m.t. nel 2014. Il peggioramento ha interessato sia il disavanzo dei Paesi europei, sebbene in misura modesta, da 2,299 m.t. a 2,307 m.t., sia quello dei Paesi extra-Ue, da 948,0 mila t. a 1,6 m.t.

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

000 t. Variazione %anno su anno

Coils a caldoConsumo apparente

Coils a caldoSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

0

- 1.000

- 2.000

- 3.000

- 4.000

- 5.000

000 t.

5.796,3

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60%

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- 40%

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2000

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2012

2013

2014

-1.571,3

-2.306,5

-3.877,7

-0,5%

3.200

2.800

2.400

2.000

1.600

1.200

000 t.

15%

0%

- 15%

- 30%

- 45%

- 60%

Variazione %anno su anno

Lamiere a caldo e larghi piattiConsumo apparente

Lamiere a caldo e larghi piattiSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

2,0%

1.600

1.200

800

400

0

- 400

000 t.

1.519,2

2000

2001

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2000

2001

2002

2003

2004

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2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

91,8

820,3

912,1

Lamiere a caldo e larghi piatti

dopo il trend negativo degli ultimi due anni che ha fatto segnare nel 2013 un nuovo minimo storico dal 1999, nel 2014 il consumo apparente di lamiere a caldo e larghi piatti è aumentato del 2,0% sull’anno precedente, raggiun-gendo 1,5 m.t. Oltre alla ripresa della domanda interna, il 2014 è stato caratterizzato dall’aumento delle esporta-zioni, che con 1,6 m.t. sono cresciute dell’1,0%. L’incremento è stato stimolato da quelle extra-Ue, in miglioramento del 18,4% e pari a 422,1 mila t., mentre quelle europee si sono confermate in rallentamento, con un calo del 4,1% e attestate a 1,2 m.t. Le importazioni sono aumentate del 34,3% e sono state pari a 661,0 mila t., livello mai così alto dall’inizio della crisi. Tale ascesa ha interessato sia quelle europee (330,7 mila t., 15,9%), sia, soprattutto, quelle extra-Ue (330,3 mila t., +59,6%). Si segnala che gli aumenti delle importazioni, complessivamente e dai Paesi extra-Ue, sono stati in termini relativi i più elevati tra i prodotti analizzati nel paragrafo. Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma diminuisce ulteriormente, da 1,1 m.t. nel 2013 a 912,1 mila t. nel 2014. La riduzione dell’avanzo ha interessato sia quello dei Paesi europei, da 915,4 mila t. a 820,3 mila t., sia quello dei Paesi extra-Ue, da 149,6 mila t. a 91,8 mila t.

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Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Lamiere a freddo

Nel 2014 la domanda nazionale di lamiere a freddo si è confermata in miglioramento e con un tasso di crescita in accelerazione. Nel dettaglio, il consumo apparente di lamiere a freddo è stato pari a 2,2 m.t., in aumento del 7,7% sull’anno precedente. Le esportazioni sono rimaste sui livelli dell’anno precedente (1,3 m.t., +0,7%), sintetizzando la nuova battuta d’arresto di quelle europee (1,0 m.t., -1,3%) e la ripresa di quelle extra-Ue (231,8 mila t., +11,1%). Le importazioni hanno registrato una crescita sostenuta, con un incremento del 20,2% ed un livello, 1,8 m.t., prossimo a quello del 2005. La crescita ha interessato sia le importazioni europee (1,1 m.t., +20,4%), sia quelle extra-Ue (654,2 mila t., +19,7%). Gli incrementi registrati sia complessivamente (+302,2 mila t.) che a livello europeo (+194,4 mila t.) sono stati in termini assoluti i più alti per i prodotti presentati nel paragrafo. Il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e in peggioramento, passando da 232,7 mila t. del 2013 a 525,6 mila t. del 2014. In particolare, il saldo dei Paesi europei è passato da un avanzo di 105,1 mila t. a un disavanzo di 103,1 mila t., e quello dei Paesi extra-Ue è rimasto negativo ed è peggiorato, da 337,8 mila t. a 422,4 mila t.

Banda stagnata e cromata

Nel 2014 il consumo apparente di banda stagnata e cromata si è confermato in miglioramento, con una crescita dell’8,9% e un livello di 787,6 mila t., soltanto 87,9 mila t. inferiore al massimo storico del 2000. Le esportazioni hanno registrato una nuova diminuzione, con un calo del 13,2% ed un livello pari a 52,6 mila t. – nuovo minimo storico negli ultimi 16 anni. Tale caduta è stata trainata da quelle europee (25,5 mila t., -28,8%), mentre quelle extra-Ue sono migliorate (27,0 mila t., +9,6%). Le importazioni sono aumentate del 13,4% attestandosi a 823,9 mila t., con incrementi sia per quelle europee (504,5 mila t., +7,9%) sia per quelle extra-Ue (319,4 mila t., +23,4%). Il saldo degli scambi con l’estero, nuovamente negativo, ha registrato un peggioramento, da 665,7 mila t. del 2013 a 771,3 mila t. del 2014. Il disavanzo dei Paesi europei è passato da 431,5 mila t. a 479,0 mila t. e quello dei Paesi extra-Ue, da 234,2 mila t. a 292,4 mila t.

4.500

4.000

3.500

3.000

2.500

2.000

1.500

000 t.

60%

40%

20%

0%

- 20%

- 40%

- 60%

Variazione %anno su anno

Lamiere a freddoConsumo apparente

Lamiere a freddoSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

7,7%

800

400

0

- 400

- 800

- 1.200

- 1.600

- 2.000

- 2.400

000 t.

2.170,7

2000

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2000

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2010

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2012

2013

2014

-422,4

-103,1

-525,6

31

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

900

850

800

750

700

650

600

000 t.

15%

10%

5%

0%

- 5%

- 10%

- 15%

Variazione %anno su anno

Banda stagnata e cromataConsumo apparente

Banda stagnata e cromataSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

0

- 100

- 200

- 300

- 400

- 500

- 600

- 700

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000 t.

2000

2001

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2013

-294,4

-479,0

-771,3

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

8,9%

787,6

4.000

3.500

3.000

2.500

2.000

000 t. Variazione %anno su anno

Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metalliciConsumo apparente

Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metalliciSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

2.518,9

-1,6%

1.500

1.000

500

0

- 500

- 1.000

000 t.

2000

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2014

1.293,1

1.043,4

249,8

30%

15%

0%

- 15%

- 30%

Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici

Nel 2014 il consumo apparente di lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici si è mantenuto sui livelli dell’anno precedente: 2,5 m.t., in calo dell’1,6% (-40,0 mila t.). Le esportazioni hanno registrato una crescita del 9,5% raggiungendo 2,3 m.t., sostenuta sia da quelle europee (1,7 m.t., +2,8%), ma soprattutto da quelle extra-Ue (533,1 mila t., +38,8%) – la maggior crescita in termini relativi nel comparto dei piani. Le importazioni, 966,9 mila t., sono aumentate dell’8,1%, trainate da quelle extra-Ue (283,4 mila t., +20,2%) e in misura inferiore da quelle europee (683,5 mila t., +3,7%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in miglioramento, passando da 1,2 m.t. del 2013 a 1,3 m.t. del 2014 – il maggior avanzo commerciale tra i prodotti piani. Il miglioramento dell’avanzo ha interessato sia quello dei Paesi europei, da 1,02 m.t. a 1,04 m.t., sia quello dei Paesi extra-Ue, da 148,4 mila t. a 249,8 mila t.

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Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Lamiere elettrozincate

Nel 2014 la domanda nazionale di lamiere elettrozincate ha ripreso la discesa verticale degli ultimi anni, dopo l’in-terruzione del 2013, e ha segnato un nuovo minimo storico negli ultimi 16 anni. Nel dettaglio il consumo apparente è stato pari a 118,4 mila t., in calo del 17,5% – la contrazione più marcata tra i prodotti piani in termini relativi. Le esportazioni sono tornate a crescere, segnando un aumento del 21,7% e attestandosi a 119,4 mila t., stimolate sia da quelle europee (91,5 mila t., +23,6%) sia da quelle extra-Ue (27,9 mila t., 15,9%). Le importazioni sono rimaste sui livelli dell’anno precedente (60,6 mila t., -0,2%), sintetizzando l’aumento di quelle europee (55,1 mila t., +13,0%) e la diminuzione di quelle extra-Ue (5,5 mila t., -54,2%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in miglioramento, passando da 37,4 mila t. del 2013 a 58,9 mila t. del 2014, con incrementi per entrambi i gruppi di Paesi: Paesi europei, da 25,3 mila t. a 36,4 mila t., e Paesi extra-Ue, da 12,1 mila t. a 22,4 mila t.

Lamiere con rivestimenti organici

dopo la caduta dei due anni precedenti, nel 2014 il consumo apparente di lamiere con rivestimenti organici è aumen-tato del 3,6% sull’anno precedente, raggiungendo 467,0 mila t.Le esportazioni si sono confermate in ascesa (412,7 mila t., +23,0%), grazie al nuovo incremento di quelle europee (353,7 mila t., +38,3%), in sintonia con il trend positivo degli ultimi quattro anni, solo in parte attenuato dalla caduta di quelle extra-Ue (58,9 mila t., -26,1%). diversamente da quanto osservato per gli altri prodotti piani presentati nel paragrafo, le importazioni hanno segnato una ripida discesa (157,5 mila t., -20,3%), sintetizzando il lieve incremento di quelle europee (83,5 mila t., +1,5%) e la flessione di quelle extra-Ue (74,0 mila t., -35,8%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e migliora, passando da 137,9 mila t. del 2013 a 255,2 mila t. nel 2014, sostenuto dalla marcata crescita dell’avanzo dei Paesi europei, da 173,5 mila t. a 270,2 mila t., e dal miglioramento del disavanzo dei Paesi extra-Ue, da 35,6 mila t. a 15,1 mila t. .

600

500

400

300

200

100

000 t.

40%

20%

0%

- 20%

- 40%

- 60%

Variazione %anno su anno

Lamiere elettrozincateConsumo apparente

Lamiere elettrozincateSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

-17,5%

140

105

70

35

0

- 35

- 70

- 105

- 140

- 175

000 t.

118,4

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

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2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

36,422,4

58,9

33

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

700

650

600

550

500

450

400

000 t.

30%

20%

10%

0%

- 10%

- 20%

- 30%

Variazione %anno su anno

Lamiere con rivestimenti organiciConsumo apparente

Lamiere con rivestimenti organiciSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

300

200

100

0

- 100

- 200

- 300

000 t.

467,0

3,6%

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

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2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

-15,1

255,2270,2

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

000 t.

20%

10%

0%

- 10%

- 20%

- 30%

Variazione %anno su anno

Tondo per cemento armatoConsumo apparente

Tondo per cemento armatoSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

2.000

1.600

1.200

800

400

0

- 400

000 t.

6,6%

1.666,4

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

1.581,1

300,9

1.280,2

Tondo per cemento armato

Nel 2014 la domanda nazionale di tondo per cemento armato ha interrotto la sua caduta, che si protraeva dal 2007, e segnato un miglioramento del 6,6% sull’anno precedente, raggiungendo 1,7 m.t. diversamente dal trend positivo degli ultimi tre anni, le esportazioni sono diminuite del 6,6% fermandosi a 1,6 m.t., con flessioni sia a livello europeo (324,1 mila t., -14,3%) sia extra-Ue (1,3 m.t., -4,4%). In sintonia con l’andamento degli altri prodotti lunghi, le importazioni, 47,5 mila t., sono diminuite del 4,9%, riflettendo la caduta di quelle euro-pee (23,2 mila t., -26,2%) e l’incremento di quelle extra-Ue (24,3 mila t., +31,2%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo – il maggiore tra i prodotti presentati nel paragrafo –, ma in lieve peggioramento, passando da 1,7 m.t. del 2013 a 1,6 m.t. del 2014. La diminuzione del saldo ha interessato sia l’avanzo dei Paesi europei, da 346,9 mila t. a 300,9 mila t., sia quello dei Paesi extra-Ue, da 1,35 m.t. a 1,28 m.t.

34

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Laminati mercantili

Nel 2014 il consumo apparente di laminati mercatili è stato pari a 3,1 m.t., in miglioramento dell’1,7% sull’anno precedente. Le esportazioni, 1,1 m.t., sono aumentate del 7,6%, sostenute dalla domanda europea (936,9 mila t., +10,3%), mentre quella extra-europea ha confermato il trend negativo degli ultimi anni (124,1 mila t., -9,0%). Le importazioni hanno segnato l’aumento più marcato tra i prodotti lunghi, con un incremento del 12,9% raggiungendo 589,2 mila t., interessando principalmente quelle extra-Ue (169,6 mila t., +31,1%) rispetto a quelle europee (419,5 mila t., +6,8%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in lieve miglioramento, passando da 463,8 mila t. del 2013 a 471,9 mila t. del 2014, trainato dall’incremento dell’avanzo dei Paesi europei da 456,8 mila t. a 517,4 mila t., in parte attenuato dal peggioramento del saldo dei Paesi extra-Ue, passato da un avanzo di 7,0 mila t. del 2013 a un disavanzo di 45,5 mila t. nell’ultimo anno.

Vergella

dopo la relativa stabilità del 2013, nel 2014 il consumo apparente di vergella ha ripreso il trend negativo degli ultimi anni segnando il calo più marcato (-229,2 mila t., -6,5%) tra i prodotti presentati nel paragrafo, e fermandosi a 3,3 m.t. Le esportazioni si sono confermate in ascesa sostenendo l’attività del comparto. Nel dettaglio, le esportazioni, 1,1 m.t., sono aumentate del 24,9%, stimolate dalla ripida crescita di quelle extra-Ue (511,9 mila t., +54,2%), principal-mente destinate in Algeria, e dal miglioramento di quelle europee (577,6 mila t., +6,8%). Le importazioni, 1,1 m.t., sono aumentate del 6,1%, a seguito della crescita di quelle europee (850,8 mila t., +9,6%) in parte attenuata dalla flessione di quelle extra-Ue (274,2 mila t., -3,5%). Il saldo degli scambi con l’estero pur rimanendo negativo migliora, da 187,7 mila t. del 2013 a 35,5 mila t. del 2014. Tale miglioramento assomma la crescita dell’avanzo dei Paesi extra-Ue (da 47,8 mila t. a 237,8 mila t.) e il modesto peggioramento del disavanzo dei Paesi europei (da 235,5 mila t. a 273,2 mila t.).

6.000

5.500

5.000

4.500

4.000

3.500

3.000

000 t.

45%

30%

15%

0%

- 15%

- 30%

- 45%

Variazione %anno su anno

VergellaConsumo apparente

VergellaSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

400

0

- 400

- 800

-1.200

- 1.600

000 t.

-6,5%

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

3.311,4

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

-35,5

-273,2

237,8

35

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

1.100

1.000

900

800

700

600

500

000 t.

30%

20%

10%

0%

- 10%

- 20%

- 30%

Variazione %anno su anno

TraviConsumo apparente

TraviSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

600

500

400

300

200

100

0

000 t.

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

584,2

0,8%

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

78,2

133,8

211,9

4.000

3.500

3.000

2.500

2.000

1.500

1.000

000 t.

75%

50%

25%

0%

- 25%

- 50%

- 75%

Variazione %anno su anno

Laminati mercantiliConsumo apparente

Laminati mercantiliSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

1.600

1.200

800

400

0

- 400

000 t.

1,7%

3.130,9

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

-45,5

517,4471,9

Travi

dopo i cali dei due anni precedenti, nel 2014 il consumo apparente di travi è rimasto sui livelli dell’anno precedente (+4,8 mila t., +0,8%) attestandosi a 584,2 mila t. Le esportazioni sono state pari a 385,6 mila t., in flessione dell’1,5%, sintetizzando la ripresa di quelle extra-Ue (82,8 mila t., +17,0%) e il nuovo arretramento di quelle europee (302,8 mila t., -5,6%). Le importazioni, 173,6 mila t., sono diminuite dell’1,9%, con flessioni sia a livello europeo (169,0 mila t., -2,0%) che extra-Ue (4,6 mila t., -0,2%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in lieve attenuazione, da 214,6 mila t. del 2013 a 211,9 mila t. del 2014. In particolare, l’avanzo dei Paesi europei si è confermato in riduzione, da 148,4 mila t. a 133,8 mila t., mentre quello dei Paesi extra-Ue è migliorato, da 66,2 mila t. a 78,2 mila t.

36

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Rotaie e armamento ferroviario

Nel 2014 il consumo apparente di rotaie e armamento ferroviario è crollato, perdendo il 52% sull’anno precedente e scendendo a 77,8 mila t. Le esportazioni hanno segnato un forte calo (120,2 mila t., -15,4%), trainato dalla caduta sia di quelle extra-Ue (103,6 mila t., -11,5%), che rappresentano oltre l’80% delle esportazioni totali, sia di quelle europee (16,6 mila t., -33,7%). Le importazioni sono diminuite del 19,0% attestandosi a 15,5 mila t., interessando sia quelle europee (13,6 mila t., -19,7%) sia quelle extra-Ue (1,8 mila t., -12,7%). In sintonia con l’andamento dell’ultimi 16 anni, il saldo degli scambi con l’estero è rimasto positivo, ma è diminuito da 123,1 mila t. del 2013 a 104,7 mila t. del 2014. L’avanzo degli scambi dei Paesi extra-Ue è passato da 115,0 mila t. a 101,8 mila t., quello dei Paesi europei, da 8,1 mila t. a 3,0 mila t.

200

150

100

50

0

000 t.

300%

200%

100%

0%

- 100%

Variazione %anno su anno

Rotaie e armamento ferroviarioConsumo apparente

Rotaie e armamento ferroviarioSaldo esportazioni-importazioni

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Elaborazioni su datiFederacciai e ISTAT

Saldo Paesi Extra UESaldo UE (28)Saldo totale

250

200

150

100

50

0

-50

000 t.

77,8

-52%

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

101,8104,7

3,0

37

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

2 Associazione Prima Trasformazione e Tubi

Nel 2014 l’attività delle imprese nazionali del comparto della prima trasformazione ha segnato complessivamente una ripresa dopo i rallentamenti degli anni precedenti, con l’unica eccezione del comparto dei nastri a freddo inferiori a 600 mm.

Nastro a freddo inferiore a 600 mm

Nel 2014 l’attività dei produttori nazionali di nastri a freddo inferiori a 600 mm si è confermata in arretramento: le conse-gne totali sono state pari a 289,6 mila t., in calo del 4,4% sull’anno precedente. L’analisi per comparto evidenzia come il calo è stato trainato dal basso carbonio, con le consegne, 215,9 mila t., in riduzione del 6,1%, mentre quelle dell’alto carbonio, 73,6 mila t., hanno registrato un lieve miglioramento (+0,8%).

Gli scambi con l’estero hanno segnato sia l’incremento delle esportazioni (+16,2%) sia quello delle importazioni (+11,7%).

Nel 2014 il consumo apparente è diminuito del 12,8%, dopo la ripresa dell’anno precedente.

Trafilati in barre

Nel 2014 la produzione totale italiana di trafilati in barre (escluso inossidabile) è stata pari a 766,5 mila t., in mi-glioramento del 6,4% sull’anno precedente. L’incremento ha interessato tutti i comparti produttivi: acciai automatici (259,3 mila t., +7,1%), acciai di base e qualità (351,4 mila t., +5,1%) e acciai al carbonio (155,8 mila t., +8,0%).

Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 418,2 mila t., si sono confermate in miglioramento (+6,5%) e le importazioni hanno registrato una ripida ascesa passando da 29,8 mila t. del 2013 a 41,7 mila t. nell’ultimo anno, segnando un aumento del 38,9%.

Nel 2014 il consumo nazionale è stato pari a 418,6 mila t., in aumento del 4,1% sull’anno precedente.

Derivati vergella

Nel 2014 la produzione totale dei fili è stimata in 1,3 m.t., in aumento del 2,5% sull’anno precedente.

Le esportazioni di filo dolce e duro sono state pari a 374,0 mila t., in aumento del 14,7% sull’anno precedente, trainate dall’ascesa di quelle di filo dolce (253,4 mila t., +26,8%) in parte attenuata dalla diminuzione di quelle di filo duro (120,5 mila t., -4,5%). Le importazioni di filo dolce e duro sono state pari a 136,2 mila t., in aumento del 19,4%, inte-ressando sia quelle di filo dolce (78,8 mila t., +13,8%) sia quelle di filo duro (57,4 mila t., +28,0%).

Fucinati

Nel 2014 la produzione è stata pari a 1,2 m.t. in aumento del 5,9% sull’anno precedente, dopo il rallentamento segnato nel 2013.

Le esportazioni si sono confermate in miglioramento sull’anno precedente, con un incremento del 3,0%, passando da 523,1 mila t. del 2013 a 538,9 mila t. del 2014. Più ripida la crescita delle importazioni, che sono aumentate del 13,6%, da 138,0 mila t. a 156,7 mila t.

Tubi

Nel 2014 la produzione di tubi è stimata in aumento del 7% sull’anno precedente.

Le esportazioni sono state pari a 3,3 m.t., in aumento dell’8,7%, con incrementi sia nel comparto dei tubi senza saldatura (660 mila t., +16,0%), sia in quello dei tubi saldati (2,6 m.t., +7,0%). Le importazioni sono state pari a 738 mila t., in crescita del 7,6% sull’anno precedente, anche in questo caso con in-crementi estesi ad entrambi i comparti: tubi senza saldatura (484 mila t., +4,1%) e tubi saldati (254 mila t., +14,9%).

38

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

3 Associazione Acciai Speciali

Nel 2014 la produzione di acciai speciali (acciaio grezzo) è diminuita in modo più marcato rispetto alla produzione totale di acciaio grezzo. Nel dettaglio la produzione di acciai speciali è stata pari a 6,3 m.t., in calo del 9,4% sull’anno precedente. Analogamente la produzione di laminati a caldo ha segnato una contrazione del 6,5% sull’anno precedente fer-mandosi a 3,8 m.t., interessando sia la produzione di laminati a caldo piani (1,2 m.t., -5,5%) – il secondo calo consecutivo dal 2012 – sia quella dei lunghi (2,6 m.t., -6,9%).

Acciai inossidabili

Nel 2014 la produzione di acciai inossidabili a caldo (piani+lunghi) ha registrato una nuova flessione, con un output di 1,2 m.t. in calo del 9,4% Il consumo apparente di laminati inossidabili si è confermato in ripresa con un aumento del 16,1% sull’anno precedente ed un livello, 1,6 m.t., prossimo a quello del pre-crisi del 2008. L’incremento ha interessato sia il comparto degli acciai inossidabili piani (1,3 m.t., +16,8%) sia quello dei lunghi (319,8 mila t., +13,1%).Per quanto concerne gli scambi con l’estero si rileva un marcato calo delle esportazioni totali di laminati inossidabili (684,5 mila t., -16,5%), trainato dalla caduta di quelle di piani (583,8 mila t., -19,1%) in parte attenuata dall’aumento di quelle di lunghi (100,7 mila t., +3,2%). Il crollo delle esportazioni di piani assomma la marcata contrazione di quelle dirette ai Paesi extra-Ue (181,7 mila t., -45,4%) e l’aumento di quelle verso l’Ue (402,1 mila t., +3,4%). Le importazio-ni hanno registrato una ripida crescita (1,2 m.t., +18,9%), con incrementi più marcati per il comparto dei piani (1,0 m.t., +20,2%) rispetto a quello dei lunghi (148,2 mila t., +10,3%). L’ascesa delle importazioni è andata principal-mente a favore dei Paesi extra-Ue (541,1 mila t., +45%), con variazioni allineate in termini relativi tra i due comparti.

Acciai inossidabili laminati lunghiConsumo apparente

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

400

350

300

250

200

150

000 t.

Acciai inossidabili laminati pianiConsumo apparente

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

1.700

1.600

1.500

1.400

1.300

1.200

1.100

1.000

900

800

000 t.

39

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Acciai da costruzione

Nel 2014 la produzione di acciai legati e non legati lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo) è tornata in territorio negativo registrando un calo del 2,9% sull’anno precedente e fermandosi a 3,9 m.t.

Lingotti per forgia

Nel 2014 la produzione di lingotti per forgia è stata pari a 977,1 mila t., in sensibile aumento (+20,0%) sull’anno precedente. In sintonia anche la domanda nazionale di lingotti per forgia ha registrato una crescita marcata, segnando un aumen-to del 12,0% sull’anno precedente e attestandosi a 923,0 mila t.

Lingotti per forgiaConsumo apparente

Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

1.200

1.000

800

600

400

000 t.

40

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

A livello europeo, l’Italia si conferma il primo produttore di acciaio colato da forno elettrico sia in termini assoluti sia relativi, superando la Spagna di oltre 7 m.t. e di 2 p.p. se si considera la quota sul totale di acciaio grezzo.

Produzione di acciaio in Italia

Elaborazioni su dati Federacciai

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

35

30

25

20

15

10

5

0

M.t.

Forno elettricoConvertitore

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 M.t.

Italia

Germania

Spagna

Francia

Polonia

Regno Unito

Produzione di acciaio da forno elettrico 2014

Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel

% sul totale acciaiogrezzo

Italia

Germania

Spagna

Francia

Polonia

Regno Unito

Produzione di acciaio da forno elettrico 2014

Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel

10% 20% 30% 40% 50% 60%0% 80%70%

4 Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.

Nel 2014 la produzione di acciaio colato al forno elettrico, 17,2 m.t., è rimasta pressoché stabile sull’anno prece-dente (-95 mila t., -0,5%), con una quota sulla produzione totale in lieve ascesa da 71,8% del 2013 al 72,5% del 2014.

41

Relazione annuale 2014 - parte I I : assoc Iaz Ion I d I comparto

Produzione acciaio da forno elettrico

2014 M.t. % totale

Italia 17,2 72,5%

Germania 13,1 30,4%

Spagna 10,0 70,5%

Francia 5,5 34,1%

Polonia 3,5 40,7%

Regno Unito 2,0 16,1%

Unione Europea (28) 66,0 39,0%

Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel

42

Questo edificio si estende su una superficie di 42.000 metri quadrati e ha ottenuto la certificazione LEED GOLD per la sostenibilità ambientale.L’impiego dell’acciaio ha garantitouna maggiore sicurezza in cantiere,una maggiore precisione in fasedi realizzazione e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica fino a 250.000 tonnellate.

FIERA mILANO RhO

110.000 TONNELLATEdI ACCIAIO

Attività verso l’Unione EuropeaEnergiaAmbienteAttività di comunicazioneRottame - Nuovo Campsider

3. LE TEmATIChE GENERALI

44

Relazione annuale 2014 - parte I I I : L e t emat Iche generaL I

1 Attività verso l’Unione europea

Federacciai contribuisce significativamente all’attività delle diverse istituzioni europee, svolgendo un ruolo fondamen-tale su vari temi e provvedimenti, tra i quali si annoverano per la cruciale rilevanza:

• risoluzione del Parlamento europeo sull’acciaio;• revisione dell’elenco dei settori ETS a rischio Carbon Leakage;• accordo Clima-Energia 2030;• riforma degli strumenti di difesa commerciali;• ETS - market Stability Reserve;• misure di difesa commerciale in vigore;• accordi commerciali dell’Unione europea;• ricorso sulle tariffe minime dell’autotrasporto.

Per ciascuno dei provvedimenti in questione l’attività ha interessato i massimi livelli istituzionali di Commissione, Parla-mento europeo e Rappresentanza Permanente italiana, sia direttamente che in stretto e proficuo coordinamento con Confindustria Bruxelles e con Eurofer, ai cui comitati e gruppi di lavoro Federacciai partecipa con assiduità e contri-buisce in modo puntuale con proposte e linee di indirizzo. Costante è stato anche il contatto con alcune federazioni europee di settore che condividono con Federacciai obiettivi comuni.

A valle delle elezioni europee di maggio 2014 e del rinnovo dei 28 membri della Commissione Ue nell’autunno dello stesso anno, sono stati organizzati numerosi incontri con i nuovi membri del Pe e con esponenti degli staff dei nuovi Commissari europei, tra cui in particolare quello del Presidente Junker, organizzati sia autonomamente sia in coordinamento con Eurofer.

1.1 Risoluzione del Parlamento europeo sull’acciaio

Nel mese di dicembre il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza una risoluzione d’indirizzo sulla si-derurgia europea. Si tratta del secondo provvedimento approvato in meno di un anno dall’aula di Strasburgo dopo quello votato a febbraio 2014 sullo Steel Action Plan, voluto dall’allora Commissario Ue all’impresa Antonio Tajani.Il testo riveste grande importanza politica in quanto evidenzia la dimensione strategica della siderurgia per l’economia e l’occupazione in Europa, e sottolinea il contributo che questo settore può dare all’obiettivo di portare l’incidenza del manifatturiero sul PIL europeo al 20%. Inoltre, pur non avendo forza normativa, gli enunciati di questa risoluzione sono un riferimento-guida, al quale i gruppi politici dovranno attenersi per i futuri provvedimenti in tema di commercio internazionale, energia, clima. Entrando nel dettaglio, la risoluzione tocca le principali criticità che zavorrano il settore: costi dell’energia molto elevati rispetto ai concorrenti, una normativa europea sugli aiuti di Stato sempre più inadeguata a riconoscere le nuove dinamiche nella concorrenza globale, gli strumenti di difesa commerciale che necessitano di essere attualizzati rispetto al proliferare di mercati extra-Ue sempre più protezionistici, e la normativa clima-ambiente rispetto alla quale la risoluzione, pur ribadendo la necessità di elevate prestazioni ambientali ne riconosce l’eterogeneità delle norme e la severità con il rischio concreto di Carbon Leakage. diversi paragrafi nel testo finale riprendono le proposte che Federacciai ha posto all’attenzione dei principali gruppi politici, in particolare:

45

Relazione annuale 2014 - parte I I I : L e t emat Iche generaL I

• accelerare la definizione di una politica industriale europea che affronti l’impatto dei costi energetici sulla com-petitività del settore;

• evitare ulteriori distorsioni nel mercato interno dovute all’attuale regime di aiuti di Stato per le compensazioni dei costi indiretti ETS;

• evidenziare i rischi derivanti dal Carbon Leakage a fronte dell’assenza di analoghi vincoli in campo climatico/ambientale da parte dei principali competitor globali, e la correlata necessità di parità di condizioni e reciprocità con i Paesi terzi;

• valutare l’applicazione di dazi all’esportazione di rottame dall’Ue verso Paesi con normative ambientali meno stringenti di quelle europee;

• rafforzare le norme europee di difesa commerciale, per contrastare in modo più tempestivo ed efficace le impor-tazioni in dumping e le pratiche commerciali sleali;

• procedere ad una rapida attuazione dell’iniziativa SustSteel.

1.2 Accordo clima-energia 2030 - Conclusioni del Vertice capi di Stato e di Governo

Nell’ottobre 2014 i capi di Stato e di Governo dei 28 Paesi membri Ue hanno siglato un accordo politico sui nuovi obiettivi europei di riduzione delle emissioni CO2 al 2030. Tali obiettivi prevedono di:

• ridurre di almeno 40% le emissioni CO2 rispetto al 1990 (-43% per i settori sottoposti alle norme ETS, rispetto ai livelli emissivi del 2005), si tratta di un obiettivo vincolante a livello sia Ue sia di singolo Stato membro;

• portare ad almeno il 27% la quota parte di fonti rinnovabili nella generazione termoelettrica, obiettivo vincolante a livello europeo ma non nazionale;

• incrementare al 27% l’efficienza energetica, obiettivo qualificato come “indicativo” a livello Ue così da non inter-ferire nella sovranità degli stati membri sui propri energy mix.

Per evitare il rischio concreto che nuovi e ambiziosi target ambientali europei venissero concordati in maniera svinco-lata da misure per la competitività dei settori Carbon Leakage, è stata portata avanti una intensa attività informativa sulla situazione e sui possibili risvolti penalizzanti per il sistema manifatturiero, attività a cui ha fatto riscontro durante il Vertice europeo dell’ottobre scorso l’inserimento di un capitolo ad hoc sul Carbon Leakage, le cui indicazioni rap-presentano un’ottima base di lavoro in vista della riforma della direttiva ETS attesa nella seconda metà del 2015. L’obiettivo di riduzione -40% delle emissioni CO2 risulta ora accompagnato da prime indicazioni, generiche ma comunque vincolanti per la Commissione europea, su come raggiungere il target salvaguardando la competitività dei settori Carbon Leakage. Tra queste si menzionano la continuazione dell’assegnazione di quote gratuite per l’intero decennio 2021-2030 (sia pure con modalità ancora tutte da sviluppare), l’allineamento tra assegnazione delle quote e variazioni nei livelli produttivi, e un richiamo esplicito al meccanismo di compensazione dei costi indiretti ETS, tutti temi proposti e documentati da Federacciai.

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1.3 Riforma degli strumenti Ue di difesa commerciale (TDI, trade defence instruments)

dalla fine del 2103 fino ai primi mesi dell’anno l’attività su questo tema è stata particolarmente intensa, arrivando ad un risultato importante nel voto in prima lettura da parte del Parlamento europeo nell’aprile 2014, con il quale sono stati introdotti rilevanti cambiamenti alla proposta di riforma della Commissione europea, che andavano dalla riduzio-ne a sei mesi dei tempi d’indagine antidumping, al rafforzamento delle fattispecie per cui non ci sarebbe applicazione della c.d. lesser duty rule verso i Paesi extra-Ue con normative distorsive sulle materie prime, all’eliminazione completa della shipping clause ecc., tutti aspetti che metterebbero il sistema europeo di difesa commerciale al passo con gli analoghi sistemi instaurati in altri Paesi, in particolare gli USA. Purtroppo il dossier successivamente si è arenato per l’opposizione, attuata tramite minoranze di blocco, di diversi Paesi del centro-nord Europa, contrari a ogni ipotesi di rafforzamento delle misure europee antidumping.

Allo stato dell’arte, il testo della proposta risulta ancora bloccato.

1.4 Market Stability Reserve

Nel gennaio 2014 la Commissione europea ha adottato la proposta di regolamento che istituisce una market Stability Reserve, strumento concepito per regolare a partire dal 2021 (con l’obiettivo ultimo di ridurle) le quantità di crediti CO2 in circolazione nel mercato europeo, così da farne rialzare il prezzo verso livelli superiori a 30€/t.

Evidenti le implicazioni economiche in termini di sensibile rialzo del prezzo dell’energia elettrica (quantificato da Euro-fer in circa 15€/mwh per l’Italia) e del risultante incremento dei costi di produzione.

Le scelte che si delineavano al Parlamento europeo (co-legislatore in questa materia) apparivano inizialmente influen-zate in larga parte dalle indicazioni provenienti dai deputati del centro-nord Europa, con richieste che, se accolte, avrebbero senz’altro inasprito una proposta di per sé già molto penalizzante per i settori energy-intensive. Tali richie-ste puntavano in particolare a: avviare lo strumento nel 2017 anziché nel 2021; cancellare, anziché rimettere sul mercato, i 900 milioni di quote backloading così da farne impennare il prezzo su livelli alti già dal 2019; ridurre ulteriormente la liquidità sul mercato delle aste CO2; negare ogni riferimento al tema Carbon Leakage, visto come “estraneo” alla materia.

Federacciai ha avuto su questa partita molto difficile e delicata (per via delle strette correlazioni che la market Stability Reserve ha rispetto ad aspetti chiave della futura riforma dell’ETS post-2020, attesa nella seconda metà del 2015) un indubbio ruolo di impulso e idee, tanto nel sistema Confindustria quanto in Eurofer e più in generale in sede Ue. L’esito in prima lettura del voto parlamentare ha visto le richieste nordiche drasticamente ridotte, e sono stati approvati due importanti emendamenti che chiedono in particolare il superamento dell’attuale meccanismo di compensazione dei costi indiretti ETS e che i best performers non abbiano costi diretti o indiretti.

La discussione prosegue nel 2015 spostata in sede di Stati membri, che hanno avviato un negoziato trilaterale con PE e Commissione europea per trovare un terreno di accordo sui punti più controversi.

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1.5 Misure di difesa commerciale in vigore

Federacciai ha svolto un monitoraggio costante dei diversi procedimenti nelle loro fasi; inoltre è stata fornita consulen-za specifica alle aziende associate per quanto riguarda gli aspetti procedurali delle misure di difesa commerciale Ue, e di quelle implementate da Paesi extra-Ue che colpiscono aziende italiane.Nel 2014 risultavano in vigore per il settore acciaio 17 misure di difesa commerciale contro Paesi extra-Ue, di cui 3 antisovvenzioni. A queste si è aggiunta l’imposizione di misure definitive per i cavi inox dall’India.

Le expiry review concluse con conferma del dazio in vigore hanno riguardato il ferro-silicio (Cina e Russia), in questo caso negativa per il settore in quanto materia prima, e gli accessori per tubi (Corea e malesia).Le expiry review avviate nel 2014 hanno interessato i seguenti prodotti: vergella, viti e bulloni, accessori per tubi, tubi senza saldatura (tutti provenienti dalla Cina). Le interim review concluse con modifiche dei dazi in vigore hanno interessato gli accessori inox (Cina, Taiwan e Filippine), e i cavi d’acciaio (Cina, Ucraina, moldavia, marocco e Corea); quelle avviate nel corso dell’anno hanno riguardato i cavi d’acciaio (Ucraina).

Per quanto riguarda invece le nuove indagini, quelle avviate sull’acciaio nel 2014 sono state 4 (erano 11 nel 2012 e 1 nel 2013) di cui 1 antisovvenzione, rispetto a un totale di 16 indagini avviate complessivamente dall’Ue. Tali indagini hanno interessato i seguenti prodotti: laminati inox a freddo, antidumping + antisovvenzione (Cina e Taiwan), lamierino magnetico (Russia, USA, Cina, Corea, Giappone), silicio-manganese (India).

Nuove investigazioni avviate 2006-2014

Elaborazioni su dati DG TRADE

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

40

35

30

25

20

15

10

5

0

Totale Acciaio

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1.6 Accordi commerciali dell’Unione europea

L’Unione europea ha in corso numerosi negoziati su accordi di libero scambio: USA, marocco, India, Giappone, Canada, Singapore, malaysia, Vietnam, Thailandia, Colombia, Perù, Camerun, myanmar. A rilento le trattative con gli Stati Uniti per via in particolare del capitolo che disciplina l’esercizio della giurisdizione arbitrale, e con l’India (negoziato fermo da un paio di anni per divergenze su numerosi capitoli, tra cui alcune barriere di tipo non tariffario relative a standard industriali).

Numerosi altri accordi, con focus prevalente sugli scambi di beni in vari settori merceologici, vedono coinvolti impor-tanti Paesi del sud del mediterraneo: Egitto, Israele, Giordania, Libano, Palestina, Siria, Libia, Tunisia (con cui è in cor-so un negoziato per accordo di libero scambio) e Algeria (con cui è in corso un negoziato per l’adesione alla WTO). Accordi di libero scambio sono stati invece conclusi, ma non ancora implementati, con Ucraina e Georgia, mentre è pienamente operativo quello con la moldavia.Sul versante mediorientale l’Ue ha accordi di associazione e cooperazione con Iraq e Kazakistan, mentre sono so-spesi quelli con Azerbaijan e Iran. Per quanto riguarda la Russia, il negoziato su un nuovo accordo commerciale e di investimenti è sospeso.

Una menzione a parte merita la Cina. Sulla base del mandato ricevuto nell’autunno del 2013 la Commissione europea ha avviato un negoziato sulla prote-zione degli investimenti, che dovrebbe sostituire i 27 accordi attualmente firmati nel tempo dagli Stati membri a livello individuale. Tale negoziato procede piuttosto lentamente ed è attualmente ancora in corso.

dalla fine del 2104 si è iniziato a discutere sull’ipotesi di riconoscimento, nel 2016, dello status di economia di mercato: la Cina in sostanza mira a ottenere da parte della Ue e più in generale delle principali potenze commerciali globali il riconoscimento dello status di market Economy. Un tale riconoscimento, fortemente spinto sul piano politico, sul piano giuridico è senz’altro prematuro poiché i criteri chiaramente indicati nel protocollo di accesso della Cina all’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO) sono solo in minima parte rispettati da questa (su cinque criteri, ad oggi ne ottempera uno), e in tali condizioni l’ottenimento di questo status minerebbe alla base l’efficacia degli strumenti di difesa commerciale, in particolare dell’antidumping.

1.7 Ricorso sulle tariffe minime dell’autotrasporto

La difesa contro il sistema delle tariffe minime dell’autotrasporto è certamente un tema di respiro prevalentemente nazio-nale, portato avanti attraverso un ricorso al Tribunale amministrativo presentato da Federacciai insieme a Confindustria ed altre Associazioni, ma viene introdotto in questa sezione perché il ricorso al TAR nell’estate del 2014 è approdato alla Corte di giustizia europea, la quale ha riconosciuto la fondatezza delle motivazioni stabilendo che le restrizioni imposte dalla normativa nazionale sui costi minimi dell’autotrasporto sono contrarie alla normativa sulla concorrenza.Con tale sentenza viene di fatto demolito un’importante effetto distorsivo sulla competitività delle industrie italiane; ora il Tribunale amministrativo dovrà dare seguito alla pronuncia sul territorio nazionale.

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2 Energia

Il 2014 ha presentato importanti novità nel quadro normativo regolatorio in materia di energia, che hanno interes-sato sia ambiti storici per il settore siderurgico quali l’interrompibilità e l’interconnector, sia l’attuazione della recente disciplina sui cosiddetti “energivori”, sia una materia di gran interesse per le prospettive del settore quale l’efficienza energetica. Federacciai si è impegnata nel suo ruolo di leader promotore di interventi e innovazioni a favore delle aziende del settore nei confronti delle istituzioni e all’interno del sistema Confindustria.

2.1 Interrompibilità

durante tutto il 2014 è stata molto intensa l’attività di Federacciai in relazione alla predisposizione delle nuove regole per l’assegnazione del servizio di interrompibilità per il triennio 2015-2017 da parte dell’Autorità per l’energia il gas e i servizi idrici (sulla base degli indirizzi del Governo e delle esigenze espresse da Terna).Tale attività ha visto la partecipazione attiva delle aziende, coinvolte da Federacciai nei numerosi incontri promossi durante l’anno e mediante l’attività di informazione e aggiornamento per mezzo di circolari e comunicazioni.Il negoziato sul rinnovo del servizio è stato molto delicato e spinoso poiché sin dall’inizio del confronto con i soggetti istituzionali (ministero dello Sviluppo Economico, Autorità e Terna) è emersa una volontà di riformare il servizio, al fine del raggiungimento di una maggiore economicità complessiva dello stesso, a scapito in particolare dei soggetti “storici” (tra cui in primis le aziende siderurgiche) che garantiscono ormai da diversi anni, con la loro disponibilità all’interruzione dei carichi elettrici dei propri impianti, un importante servizio per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico.In tal senso durante i diversi momenti di confronto (a seguito in particolare della pubblicazione dei documenti ufficiali: delibere, regolamento, contratto, note di indirizzo) numerosi sono stati gli interventi di Federacciai a tutela delle azien-de siderurgiche per valorizzare al meglio il servizio prestato su durata triennale rispetto a quelli annuali e infrannuali, in ragione della qualità e stabilità garantita da soggetti più strutturati per rispondere al meglio alle esigenze della rete elettrica nazionale. In tal senso in particolare si è ottenuto il riconoscimento di una capacità da assegnare sul triennio maggiore di quanto proposto in un primo momento e a condizioni economicamente più sostenibili. Le procedure per l’assegnazione si sono svolte tramite asta negli ultimi giorni del mese di dicembre e l’assegnazione per le aziende siderurgiche ha visto complessivamente un risultato inferiore rispetto alle aspettative, sia in termini di capacità aggiudica che di remunerazione del servizio.

2.2 Interconnector

Il 2014 è stato caratterizzato dagli sviluppi del progetto di realizzazione della linea di interconnessione sulla frontiera francese.Nel 2013 infatti Terna ha individuato un progetto di interconnessione con la Francia, di cui una parte finanziabile mediante interconnector, nello specifico una partecipazione su 350 mW di linea a fronte di un’assegnazione totale su tale frontiera di 500 mW.A seguito dell’esigenza di ottimizzare la partecipazione delle aziende al progetto di realizzazione, Federacciai è stata capofila nell’ideazione dell’architettura di un sistema consortile che coinvolge tutte le aziende dei diversi settori, ottenendo poi in concreto la costituzione della società consortile metal Interconnector, che raggruppa in particolare le aziende del settore metallurgico, oltre ad altre provenienti dal settore del legno. Secondo il memorandum of Understanding sottoscritto il 16 dicembre del 2013 tra Terna e le associazioni di cate-goria che hanno aziende assegnatarie, i singoli consorzi di settore confluiranno in un consorzio principale (Intercon-nector Italia) che rappresenterà l’unica controparte in qualità di soggetto finanziatore per Terna nella realizzazione del progetto.Nel corso del 2014 quindi Federacciai è stata impegnata nella predisposizione di tutta la documentazione (statuto, patti parasociali, ecc.) e nella gestione di tutte le procedure propedeutiche alla costituzione del consorzio metal Inter-connector, che ha portato il 31 ottobre del 2014, presso la sede di Federacciai, alla firma dell’atto costitutivo della società consortile.

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metal Interconnector è stata la prima società consortile di settore a essere costituita e, rappresentando oltre il 68% del-la potenza interconnector assegnata su tutte le frontiere (oltre il 63% della potenza assegnata sulla frontiera francese), ha avuto inevitabilmente un ruolo di traino per la costituzione degli altri due consorzi di categoria. Nei primi giorni di novembre è stata infatti costituita la società consortile che raggruppa le aziende della chimica, del cemento e del vetro mentre a inizio 2015 è nata la società della aziende della carta.

2.3 Imprese a forte consumo di energia

Nel 2014 sul tema delle imprese energy intensive si segnalano in particolare i seguenti aspetti:

• fissazione di un sistema di garanzie finanziare sul pagamento delle anticipazioni dei contributi 2013;• pubblicazione da parte della Commissione europee delle linee guida sugli aiuti di stato su energia ambiente;• contestuale notifica da parte dell’Italia alla Commissione europea delle misure adottate ai sensi dell’art. 39 (d.L.

n. 83/2012), per la verifica di ammissibilità ai criteri della suddette linee guida;• presentazione delle dichiarazioni 2013 e pubblicazione dell’elenco delle imprese energivore per l’anno 2013;• disposizioni per il pagamento dei conguagli sulla base dell’elenco 2013 a seguito di rilascio di garanzia finan-

ziaria.

Federacciai ha supportato le aziende in tutte le fasi dell’iter procedurale, informando e aggiornando per mezzo di circolari e comunicazioni e rispondendo alle richieste delle singole aziende.Federacciai ha seguito poi con particolare interesse la vicenda legata alle garanzie finanziare per il pagamento delle agevolazioni voluta dall’Autorità per l’energia il gas e i servizi idrici. L’Autorità ha giustificato tale misura in particolare con la necessità che la Commissione si esprima sull’ammissibilità delle misure adottate in Italia prima di procedere “liberamente” ai pagamenti.In numerosi interventi Federacciai ha ribadito l’assoluta contrarietà a questa misura, ritenuta ingiustificata rispetto agli impegni assunti dall’Italia con i provvedimenti introdotti dall’art. 39 e denunciando le difficoltà che le aziende hanno avuto (in anni di forte crisi economica) nell’ottenere le garanzie dagli istituti bancari, a fronte di un diritto acquisito per la rispondenza a requisiti di legge.

2.4 Efficienza energetica

Con la pubblicazione del d.Lgs. 102/2014 l’Italia ha recepito le disposizione della direttiva 2012/27/UE, che definisce il nuovo quadro europeo in tema di efficienza energetica in linea con gli obbiettivi previsti al 2020.Per quanto riguarda il sistema industriale, tra le principali novità introdotte si segnala l’obbligo per le grandi imprese e per le imprese energivore di eseguire una diagnosi energetica entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni.Su questa tema si sono riscontrati diversi problemi interpretativi legati all’implementazione della misura e Federacciai, in coordinamento con Confindustria, a sollecitato il ministero dello Sviluppo Economico a fornire risposte e chiari indirizzi interpretativi. In particolare tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 Federacciai ha partecipato a due incontri organizzati da Confindustria con i ministeri interessati (Sviluppo Economico e Ambiente) ed Enea, durante i quali sono stati illustrati dubbi e osservazioni in merito alla realizzazione degli audit energetici (ad esempio sulla definizione di grande impresa e impresa a forte consumo di energia, sito produttivo, soggetti che eseguono la diagnosi, contenuti degli audit energetici). In risposta a tali quesiti il ministero ha annunciato la pubblicazione delle linee guida esplica-tive entro la prima parte del 2015.

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3 Ambiente

Le tematiche ambientali, proseguendo una tendenza consolidata da diversi anni, continuano a mantenere un ruolo strategico nei programmi e nelle attività delle aziende e dell’Associazione. In un quadro internazionale sempre più complesso, e in uno scenario nazionale ed europeo caratterizzato negli ultimi anni da un rallentamento dell’econo-mia, una delle sfide principali che il comparto siderurgico sta affrontando, e dovrà continuare ad affrontare in futuro, è quella di coniugare competitività e sostenibilità. In questo contesto, si colloca l’iniziativa che Federacciai ha avviato nel 2014 per la realizzazione del primo “Rapporto di Sostenibilità” dell’industria siderurgica italiana. Tale rapporto rappresenta la naturale evoluzione dei rapporti ambientali pubblicati da Federacciai negli anni precedenti, e nasce con l’obiettivo di mettere a disposizione degli stakeholder una fotografia del comparto siderurgico italiano, attraverso la definizione della sua “impronta” dal punto di vista della sostenibilità, declinata non solo nei suoi aspetti ambientali, ma anche in quelli economici e sociali.

Oltre all’attività multidisciplinare e trasversale associata all’elaborazione del “Rapporto di Sostenibilità” (che include la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati), il lavoro svolto da Federacciai in campo ambientale nel corso del 2014 può essere in sintesi ricondotto alle seguenti principali tematiche: clima ed Emissions Trading; prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento (applicazione della normativa IEd/IPPC); gestione dei rifiuti e delle sostanze pericolose. Questi argomenti (illustrati in sintesi nei paragrafi seguenti) continuano ad essere oggetto di una complessa, e non sempre lineare, evoluzione normativa sia a livello comunitario che nazionale, con rilevanti implicazioni per l’attività industriale e la conseguente necessità di continui aggiornamenti e approfondimenti. Questi ultimi sono stati assicurati grazie alla partecipazione di Federacciai ai diversi tavoli di discussione, sia a livello nazionale che comunitario, e alla organizzazione di attività di informazione e approfondimento destinate all’aziende Associate. In termini operativi il lavoro si è concretizzato nell’invio di circolari informative, nella predisposizione di documenti di posizione o di risposta a consultazioni pubbliche, nell’organizzazione di riunioni tematiche e di gruppi di lavoro, nonché nell’esple-tamento di servizi di consulenza specifica alle aziende che ne hanno fatto richiesta.

3.1 Il Rapporto di Sostenibilità di Federacciai

Il Rapporto è stato impostato sulla base delle più recenti Linee Guida sviluppate da Global Reporting Initative (GRI- G4), organizzazione a rete globale che fornisce specifiche linee direttive per il reporting di sostenibilità. In accordo con tali linee guida, l’aggiornamento puntuale degli indicatori ambientali, già oggetto dei precedenti rapporti am-bientali di Federacciai (consumo di risorse, emissioni in atmosfera, consumi energetici, gestione dei rifiuti, ecc.), è stato integrato con l’elaborazione di indicatori di carattere sociale (valorizzazione delle risorse umane, sicurezza sul luogo di lavoro, formazione, ecc.) ed economico (creazione e distribuzione della ricchezza, investimenti, ecc.). L’e-voluzione delle performance delle aziende Associate, rilevate puntualmente attraverso la compilazione di questionari ad hoc e presentate in forma aggregata a livello di comparto, ha consentito di evidenziare trend significativi, conte-stualizzandoli rispetto alla congiuntura economica, oltre che ai cambiamenti normativi degli ultimi anni. Il quadro com-plessivo che ne emerge testimonia in maniera inequivocabile il grande impegno profuso negli ultimi anni dalle imprese del settore verso la sostenibilità, con particolare riferimento al costante miglioramento delle prestazioni ambientali dei propri impianti. Rimandando ad una lettura completa del Rapporto per tutti gli approfondimenti, ci si limita di seguito a citare alcuni esempi: dal 2005 al 2013 la produzione di rifiuti per tonnellata di acciaio prodotto è scesa di oltre il 30%; nel medesimo periodo le polveri sottili complessive convogliate in atmosfera per tonnellata di acciaio prodotto si sono più che dimezzate e i consumi idrici specifici si sono ridotti di quasi il 30%; i consumi energetici complessivi per tonnellata di acciaio prodotto si sono ridotti di oltre il 24% dal 1990 ad oggi. Risultati molto positivi emergono anche per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro (indici di frequenza e gravità degli infortuni) e il livello di formazione degli occupati. Il Rapporto vuole inoltre porre l’accento sull’evidenza che la valutazione di sostenibilità non può limitarsi ai confini degli stabilimenti e al loro contesto territoriale, ma deve abbracciare l’intero ciclo di vita dei prodotti: la completa riciclabilità dell’acciaio a fine vita, la sua durabilità, resisten-za e versatilità, la possibilità di utilizzo efficiente dei suoi sottoprodotti, nonché l’impiego insostituibile in una serie di applicazioni strategiche per lo sviluppo sostenibile, possono e devono assegnare all’acciaio un ruolo da protagonista nello sviluppo della green economy.

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3.2 Emissioni di CO2, ETS e politiche comunitarie in materia di clima ed energia

La revisione della lista “Carbon Leakage” valida per il periodo 2015-2019

Nel corso del 2014 si è concluso, a livello comunitario, il processo di revisione della lista cd. Carbon Leakage (CL), che individua i settori industriali esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di CO2, che hanno dirit-to all’assegnazione di un livello elevato di quote gratuite nello schema ETS. Il nuovo elenco, pubblicato con decisione della Commissione 2014/746/UE, ha validità per il periodo 2015-2019 e sostituisce, a partire dal primo gennaio 2015, il precedente elenco pubblicato con la decisione 2010/02/UE. Anche grazie all’efficace azione di sensibi-lizzazione, unita ad una verifica dei dati e dei parametri a livello di settore utilizzati dalla Commissione Ue, svolta in coordinamento con Eurofer, tutte le attività siderurgiche comprese nel precedente elenco sono state confermate anche nel nuovo e pertanto manterranno per il periodo 2015-2019, il 100% del quantitativo di quote gratuite stabilito nell’assegnazione iniziale (fatti salvi l’applicazione del fattore correttivo transettoriale, ed eventuali adeguamenti di quote annue per chiusure, cessazioni o variazioni sostanziali di capacità).

Inoltre, grazie al successo dell’iniziativa promossa dalla sezione fucinati di Federacciai e agli studi presentati alla Commissione Ue che hanno dimostrato l’elevata esposizione alla concorrenza internazionale del settore della forgia-tura di acciaio, nel nuovo elenco CL è stato introdotto l’intero sotto-settore relativo alla produzione da forgia libera (open die forging), precedentemente incluso solo per un numero limitato di specifiche produzioni.

Le forge pertanto, fino ad oggi penalizzate rispetto ad altri settori in termini di assegnazioni gratuite, potranno chiede-re, a partire dal 2015, il riconoscimento del 100% delle quote di CO2 associate all’intera produzione da fucinatura libera di acciaio, adeguando al rialzo il quantitativo di quote gratuite fino ad oggi assegnate.

La revisione della Direttiva ETS

Nel corso del 2014 si è intensificato a livello comunitario il dibattito sulle politiche in materia di clima ed energia con orizzonte il 2030, con il coinvolgimento di Commissione, Parlamento, Consiglio e dei governi dei singoli Stati mem-bri, come descritto in dettaglio nel capitolo dedicato alle attività verso l’Ue della presente Relazione. In particolare, nel corso dell’anno la Commissione europea ha lanciato due importanti consultazioni pubbliche: la prima dedicata ai possibili criteri da adottare per rivedere la lista Carbon Leakage, e la seconda dedicata alla più ampia riforma dello schema ETS per il periodo post-2020.

Federacciai ha risposto attraverso un proprio autonomo contributo ad entrambe le consultazioni, formulando una serie di considerazioni e proposte, in linea con quanto sostenuto da Eurofer, ma focalizzando l’attenzione sui temi partico-larmente critici a livello nazionale.

Le proposte di Federacciai in quest’ambito, portate avanti sia in sede comunitaria che nazionale, si possono riassu-mere nei seguenti punti:

• assegnazione di quote gratuite ai settori Carbon Leakage al livello del 100% del parametro benchmark settoriale, senza la successiva applicazione di alcun fattore di correzione transettoriale; i benchmark devono essere tecni-camente ed economicamente raggiungibili e definiti sulla base di performance reali sulla base dei dati verificati nel periodo precedente;

• compensazione completa dei costi indiretti trasferiti nel prezzo dell’elettricità attraverso un sistema armonizzato a livello comunitario, superando l’attuale schema basato sugli aiuti di stato che crea gravi distorsioni intra-Ue;

• destinazione del 100% dei proventi delle aste a misure associate a politiche o strumenti di contrasto al cambia-mento climatico, includendo tra di esse la difesa della competitività dei settori esposti a Carbon Leakage, e la compensazione finanziaria dei costi indiretti;

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• il meccanismo di assegnazione delle quote dovrà essere più flessibile, ad esempio attraverso un’allocazione dinamica, e il più possibile allineato ai reali livelli produttivi, tale da evitare sovra-allocazioni o sotto-allocazioni ingiustificate e non penalizzare la crescita produttiva;

• obiezione a meccanismi (quali il backloading delle quote o la market Stability Reserve) finalizzati ad aumentare artificialmente il prezzo della CO2 sul mercato, alterando il meccanismo della domanda/offerta;

• semplificazioni del carico amministrativo legato agli obblighi di monitoraggio, verifica, comunicazione, ecc.;• bilanciamento degli obiettivi Ue in materia di clima e ambiente con quelli in materia di politica industriale.

La compensazione dei costi CO2 indiretti

Nel corso del 2014 si è allargato il numero dei Paesi europei che hanno deciso di applicare le misure di compen-sazione dei costi CO2 indiretti trasferiti nel prezzo dell’energia elettrica (Germania, UK, Olanda, Belgio, Spagna, Grecia) a favore di alcuni settori energivori, tra cui la siderurgia. In Italia tale misura continua al contrario ad essere disattesa, aggravando un’evidente distorsione competitiva, che penalizza l’industria siderurgica italiana, non solo nei confronti dei Paesi extra-Ue, ma anche all’interno della stessa Ue.

Anche grazie all’esposto presentato da un’impresa siderurgica e alla contestuale azione specifica portata avanti da Federacciai, la questione è stata portata all’attenzione dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato (Antitrust), la quale a dicembre 2014 ha emanato una formale segnalazione al Governo Italiano evidenziando, con specifico riferimento al mercato siderurgico, “una chiara distorsione della concorrenza nella forma di una differente implementazione della normativa ETS nei diversi Stati membri dell’Unione europea ed in particolare, per quanto di interesse dell’Autorità, un evidente svantaggio competitivo per le imprese italiane nei confronti dei concorrenti comu-nitari che beneficino di un programma di misure compensative predisposte dallo Stato membro nel cui territorio sono situate”.

La segnalazione dell’AGCm ha consentito di rafforzare l’azione di Federacciai verso le istituzioni nazionali, che sono state ripetutamente sollecitate affinché rendano operativo urgentemente in Italia quanto già previsto in altri Paesi. Pa-rallelamente nell’ambito della più ampia riforma ETS post-2020, è stato chiesto alle istituzioni comunitarie di riformare il meccanismo in modo tale da garantire un’applicazione armonizzata a livello europeo.

Monitoraggio ETS

In tema di monitoraggio delle emissioni di CO2 (uno degli adempimenti cardine della normativa ETS in capo ai gestori degli impianti) si segnala ancora nel 2014 la mancata approvazione da parte del Comitato Nazionale ETS dei Piani di monitoraggio presentati.

Permane pertanto una situazione di incertezza, sia per i gestori sia per gli enti verificatori, che si vedono costretti a condurre le procedure per la verifica delle emissioni 2014 con piani non ancora approvati e che, nella maggior parte dei casi, sono già stati oggetto di successivi aggiornamenti, anche questi ancora al vaglio dell’Autorità competente. Federacciai, in stretto coordinamento con Confindustria, ha continuato l’azione di sensibilizzazione nei confronti del Comitato ETS al fine di poter giungere finalmente all’approvazione dei piani e a superare l’attuale situazione transito-ria. In quest’ambito è stata evidenziata al ministero dell’Ambiente anche l’esigenza di rendere più certi i tempi per le assegnazioni e il successivo rilascio delle quote CO2 per tutte le aziende che partecipano al sistema ETS.

Sempre in tema di monitoraggio, nel mese di giugno sono state definite dal Comitato ETS le procedure per la comuni-cazione sui miglioramenti introdotti alla metodologia di monitoraggio. Trattandosi di un nuovo adempimento introdotto nella normativa ETS, Federacciai ha svolto attività di informazione e supporto per le aziende Associate, anche in considerazione di alcuni aspetti che hanno necessitato di specifici approfondimenti con il Comitato ETS.

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Nel corso del 2014 è stata infine portata a termine l’attività del gruppo di lavoro di Federacciai istituito allo scopo di effettuare una campagna di analisi a campione sul contenuto di carbonio nel rottame ferroso in ingresso ai processi siderurgici. Tale indagine era stata richiesta dal Comitato ETS nell’ambito di un confronto avviato con Federacciai, al fine di definire una soluzione condivisa per l’indicazione del tenore di carbonio nel rottame da utilizzare per il monito-raggio delle emissioni di CO2, basato sul bilancio di massa. A novembre 2014 Federacciai ha potuto presentare al Comitato ETS le proprie proposte, supportate dai risultati dei campionamenti e delle analisi effettuate e da un’indagine sull’approccio adottato rispetto alla medesima problematica nei principali Paesi europei.

Azione legale contro il fattore correttivo applicato alle quote gratuite di CO2

A settembre 2014 il TAR del Lazio, a seguito dei ricorsi presentati da 28 aziende siderurgiche coordinate da Fe-deracciai, ha deciso di rinviare alla Corte di giustizia europea la questione pregiudiziale relativa alla legittimità dell’assegnazione delle quote gratuite di CO2, con particolare riferimento all’applicazione del fattore di correzione transettoriale (CSCF). Il CSCF ha comportato un taglio complessivo dell’11,6% delle quote gratuite assegnate per la terza fase ETS (2013-2020), che per il settore siderurgico nazionale corrisponde complessivamente ad un riduzione di circa 20 milioni di quote. Le questioni, che il TAR ha posto alla Corte di giustizia europea, hanno positivamente ripreso molte delle argomentazioni che erano state sviluppate nelle memorie elaborate dagli avvocati con il supporto di Federacciai. Una pronuncia della Corte di giustizia europea è attesa entro il 2016.

3.3 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento

Recepimento della Direttiva IED

L’11 aprile 2014, con sensibile ritardo rispetto a quanto previsto dalle norme comunitarie, l’Italia ha finalmente portato a termine il recepimento nazionale della direttiva sulle Emissioni Industriali (direttiva IEd – 2010/75/UE) attraverso l’entrata in vigore del d.Lgs. n. 46/2014, che ha introdotto importanti modifiche al Testo Unico Ambientale , in particolare in tema di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). A fronte di queste novità e del transitorio che si è venuto a creare tra la vecchia e la nuova disciplina, particolarmente sentita è stata l’esigenza di chiarimenti e appro-fondimenti da parte delle aziende soggette. In tal senso Federacciai ha contribuito, all’interno del gruppo di lavoro coordinato da Confindustria, all’elaborazione delle richieste che sono state portate all’attenzione del ministero. In seguito ad un confronto che ha coinvolto i diversi Enti interessati, il ministero nel mese di ottobre ha pubblicato una Circolare contenente le prime linee di indirizzo sulle modalità applicative conseguentemente alle modifiche in mate-ria di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento apportate dal d.Lgs. n. 46/2014. La Circolare fornisce solo alcune prime indicazioni su punti controversi della nuova normativa, in particolare su aspetti relativi a: nuove definizioni e campo di applicazione; rinnovo periodico delle AIA e gestione dei procedimenti in corso; relazione di riferimento sullo stato del suolo e delle acque sotterranee (vedi paragrafo successivo); controlli da parte di ISPRA/ARPA; sospensione dell’autorizzazione.

La relazione di riferimento su suolo e acque sotterranee

Tra le principali novità introdotte dal d.Lgs. n. 46/2014 spicca la “Relazione di riferimento su suolo e acque sotterra-nee” (RdR), un nuovo adempimento ambientale a cui sono tenuti tutti gli impianti industriali soggetti ad AIA, nuovi ed esistenti, che utilizzano, producono o rilasciano sostanze pericolose per il suolo o le acque sotterranee.

La norma richiede che, in occasione del primo riesame/aggiornamento dell’AIA, venga effettuata una “fotografia” dello stato della qualità del suolo e delle acque sotterranee, allo scopo di poterla confrontare con la situazione al momento della cessazione definitiva delle attività. Qualora, al momento della chiusura del sito, si sia verificato un inquinamento significativo, il gestore è tenuto a riportare il sito alle condizioni di cui alla Relazione di Riferimento.

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La normativa prevede peraltro la possibilità di esclusione dall’obbligo di presentazione della RdR qualora l’impianto ri-esca a dimostrare, attraverso una procedura preliminare di “screening”, che non sussiste allo stato attuale una concreta possibilità di contaminazione, tenendo conto delle proprietà delle sostanze interessate, delle caratteristiche idrogeo-logiche del sito, e delle misure di prevenzione e contenimento (impiantistiche e gestionali) messe in atto dall’azienda.

In attuazione di quanto previsto dal d.Lgs. n. 46/2014, a novembre è stato approvato il decreto ministeriale n. 272/2014, il quale definisce le modalità per la redazione della Relazione di Riferimento, nonché le procedure da seguire per la verifica preliminare di “screening”. Il decreto richiama peraltro le linee guida comunitarie già emanate in quest’ambito dalla Commissione Ue a maggio 2014 (Comunicazione del 2014/C136/01).

Già in fase di preparazione del decreto da parte del ministero Ambiente, Federacciai ha coinvolto gli esperti delle aziende Associate attraverso informative e riunioni dedicate al tema per valutare le possibili implicazioni del nuovo adempimento, che presenta aspetti controversi derivanti principalmente da un’incerta sovrapposizione o mancato coordinamento con la previgente normativa nazionale sulla bonifica dei siti inquinati. Il testo del d.m. definitivamente approvato lascia inoltre aperte una serie di problematiche con particolare riferimento al campo di applicazione, alle sostanze pericolose da prendere in considerazione, alle tempistiche e procedure. Questi ed altri aspetti sono stati evidenziati da Federacciai ed altre associazioni del Sistema Confindustriale e sono stati sottoposti al ministero dell’Am-biente, auspicando che alcuni chiarimenti risolutivi possano essere oggetto di una prossima Circolare ministeriale.

Applicazione delle Conclusioni BAT per la produzione di acciaio a forno elettrico

Nel mese di maggio è stata pubblicata la delibera della Regione Lombardia (d.G.R. 23 maggio 2014 - n. X/1872) che contiene gli indirizzi per l’applicazione delle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di acciaio con forni elettrici.

La delibera, approvata a seguito di un intenso lavoro nei tavoli tecnici organizzati dalla Regione Lombardia con la partecipazione attiva di Federacciai, era molto attesa in quanto ha di fatto dato l’avvio ai procedimenti di riesame delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) richiesti a seguito della pubblicazione della decisione comunitaria sulle Conclusioni sulle BAT.

Visto il ruolo di capofila che anche in passato ha ricoperto la Regione Lombardia su queste aspetti, il documento rap-presenta uno strumento di riferimento importante anche per gli impianti elettrosiderurgici presenti sul resto del territorio nazionale.

Nel corso del 2014 si sono quindi intensificati i contatti tra le aziende e le Province/Regioni (Autorità competente al rilascio delle AIA) nell’ambito delle istruttorie di riesame delle autorizzazioni.

Una delle misure da implementare, che richiede particolare attenzione, è l’adeguamento dei sistemi di monitoraggio attualmente installati negli impianti ai più sofisticati sistemi di misurazione in continuo (SmE) da applicare alle emissioni di polveri al camino. Le aziende si sono quindi attivate per predisporre gli studi e condurre le attività propedeutiche alla presentazione del progetto di adeguamento, che potrebbe risultare particolarmente complesso per la tipologia impiantistica (discontinuità del ciclo produttivo, fluidodinamica del flusso di emissioni, caratteristiche geometriche del camino, ecc.). Per questo motivo sarà molto importante il confronto tra aziende, autorità competenti ed enti di controllo, per permettere un’efficace implementazione dei sistemi SmE e del relativo manuale di Gestione entro la tempistica prefissata.

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3.4 Rifiuti, bonifiche, sostanze pericolose

Le novità apportate dal Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014 (cd. Decreto Competitività)

In tema di rifiuti, le novità di maggior rilievo, segnalate da Federacciai in quanto di potenziale interesse per il settore siderurgico, sono state apportate dal decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014 (cd. decreto Competitività), convertito successivamente con modifiche nella Legge n. 116/2014. L’aggiunta di un nuovo comma, all’art. 216 del Codice Ambientale, ha introdotto la possibilità per gli impianti industriali in possesso di AIA di utilizzare, nel rispetto delle BAT di settore, i rifiuti individuati nella Lista Verde del Regolamento CE n. 1013/2006 (spedizione transfrontaliera di rifiu-ti), previa una comunicazione da inoltrare all’Autorità ambientale competente entro le tempistiche indicate. La novità inserita nella norma potrebbe avere importanti risvolti, in termini di semplificazione e chiarezza nella gestione da parte della acciaierie dei rottami ferrosi classificati “rifiuti”, fatta salva ovviamente la necessità di valutare con attenzione le possibili interpretazioni e modalità di applicazione, anche attraverso un confronto con le autorità competenti.

Un’ulteriore modifica apportata dal decreto Competitività, che Federacciai ha sottoposto all’attenzione delle aziende Associate interessate, ha riguardato il coordinamento tra i regolamenti comunitari cd. “End of Waste” e le procedure semplificate nazionali per il recupero dei rifiuti. Nello specifico, è stato chiarito che le operazioni di recupero dei rifiuti che sono soggetti alla normativa comunitaria in materia di “End of Waste” (come il Regolamento UE n. 333/2011 sul recupero dei rottami metallici) sono sottoposte alle procedure semplificate a condizione che siano rispettati tutti i requisiti, i criteri e le prescrizioni previste dai pertinenti regolamenti comunitari. L’intervento del legislatore è stato fina-lizzato a sanare l’incongruenza che, secondo alcuni commentatori, si era venuta a creare a causa della coesistenza e incerta sovrapposizione tra i criteri stabiliti a livello nazionale dal d.m. del 05/02/1998 (caratteristiche del rifiuto in ingresso, delle operazioni di recupero e delle mPS in uscita) e quelli introdotti dai regolamenti comunitari per la cessazione della qualifica di rifiuto (“End of Waste”), tra cui appunto il Regolamento UE n. 333/2011 applicabile ai rottami metallici.

In tema di bonifiche nel corso di quest’anno sono state approvate a livello nazionale alcune norme che vanno nella direzione, più volte auspicata dal sistema industriale, di una parziale semplificazione delle procedure di bonifica. In particolare il decreto Competitività ha introdotto una nuova procedura semplificata di bonifica, in base alla quale non sono più richieste (o sono state semplificate) le autorizzazioni preventive sul progetto e la caratterizzazione.

Confindustria ha istituito un gruppo di lavoro, che sarà operativo dal 2015, a cui aderisce Federacciai, con l’obiettivo di intensificare, le attività di analisi e di proposta nel confronto istituzionale, nonché istituire un servizio alle imprese per la corretta applicazione delle nuove regole.In tema di rifiuti si segnalano inoltre due importanti provvedimenti comunitari approvati a fine 2014 che riguardano rispettivamente l’aggiornamento delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti (Regolamento 1357/2014/UE) e il nuo-vo elenco europeo dei codici dei rifiuti CER (decisione 2014/955/UE): entrambi i provvedimenti, che saranno applicabili dal 1 giugno 2015, sono finalizzati ad allineare i propri contenuti a quanto previsto dal Regolamento 1272/2008/CE (cd. Regolamento CLP sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele).

SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti)

Riguardo l’annosa e ancora irrisolta questione SISTRI, sistema introdotto dal ministero dell’Ambiente nel lontano 2009 e mai entrato a pieno regime, il decreto Legge n. 192 del 31 dicembre 2014 (cd. decreto milleproroghe) ha prolun-gato la sospensione delle relative sanzioni fino al prossimo 31 dicembre 2015, escludendo però da tale sospensione le sanzioni relative all’iscrizione SISTRI e prevedendo uno spazio temporale che consenta alle aziende di assolvere al pagamento del contributo SISTRI, qualora non abbiano già provveduto entro le tempistiche previste.

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Il periodo transitorio (cd. “doppio binario”) viene pertanto prorogato fino al 31 dicembre 2015, vale a dire per tutto il 2015 il tracciamento dei rifiuti avverrà contemporaneamente sia mediante il consueto sistema cartaceo (Registro ca-rico/scarico, Formulario identificazione rifiuti) sia mediante il sistema informatico SISTRI. Quindi durante tale periodo (vale a dire fino al 31 dicembre 2015) continueranno ad applicarsi le sole sanzioni relative all’impianto cartaceo, ad eccezione, come detto, delle sanzioni SISTRI relative all’iscrizione.

In un contesto soggetto a continui cambiamenti, Federacciai ha mantenuto aggiornate le proprie Associate relativa-mente ai principali aspetti del SISTRI (operatività, sistema sanzionatorio, ecc.), e ha proseguito nel rappresentare, attraverso l’azione Confindustriale, le istanze e le specificità del settore siderurgico, sottolineando la necessità che le aziende siano poste nelle condizioni di poter esercitare con regole certe, utilizzando un sistema user-friendly che non comporti un aggravio sulla normale operatività, sia in termini temporali che logistici.

A tale riguardo, nel giugno 2014 Confindustria ha sottolineato, in un documento di posizione inviato alle Istituzioni, la necessità che siano apportate le seguenti semplificazioni al SISTRI: trasmissione asincrona dei dati; eliminazione delle chiavette USB; sostituibilità delle black-box con sistemi GPS alternativi; registrazione unificata delle diverse attivi-tà svolte nell’unità locale; schede cronologica e di movimentazione con format uguale al registro di carico e scarico e al formulario.

La gara per l’affidamento, da parte del Governo, della nuova concessione del servizio SISTRI (prevista a giugno 2015), sarà l’occasione per il Sistema Confindustriale di ribadire l’urgenza che siano apportate tali modifiche, ol-tre evidenziare la necessità di una riscrittura del quadro normativo applicabile al SISTRI, al fine di sciogliere i nodi normativi e interpretativi che ancora impediscono il corretto funzionamento del sistema, a prescindere da qualsiasi semplificazione.

Sostanze pericolose - Regolamento REACH e Regolamento CLP

In ambito REACh, nel corso dell’anno l’EChA ha proseguito l’attività di aggiornamento della Candidate List (CL), vale a dire l’elenco in cui sono inserite le sostanze individuate come Substances of Very high Concern (SVhC).

A seguito di ulteriori valutazioni da parte delle Autorità competente e con il supporto di consultazioni pubbliche, le sostanze inserite nella CL saranno progressivamente aggiunte a quelle già presenti nell’Allegato XIV del Regolamento REACh (sostanze soggette ad autorizzazione per la loro immissione sul mercato e il loro uso nell’Unione europea).

È essenziale per le imprese agire in conformità alla disciplina europea, visti gli obblighi di informazione, a cui devono ottemperare a partire dalla data di inclusione di una sostanza in CL, qualora ovviamente sussistano le condizioni pre-viste dal Regolamento REACh. In questo contesto Federacciai ha proseguito l’attività di monitoraggio e segnalazione alle aziende Associate delle sostanze di possibile interesse, che sono oggetto di attenzione da parte dell’EChA e che potrebbero divenire soggette ad obblighi di informazione o di autorizzazione.

Per quanto riguarda il Regolamento CLP sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele, dal prossimo 1 giugno 2015, saranno definitivamente abrogate la direttiva 67/548/CE e la direttiva 1999/45/CE. di conseguenza, a partire da quella data, le schede di dati di sicurezza SdS (Safety data Sheet), la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio sia delle sostanze che delle miscele dovranno seguire esclusivamente il Regolamento CLP.

In vista dell’entrata a pieno regime del Regolamento CLP, sarà importante per le aziende mantenere costante il flusso delle informazioni lungo l’intera catena di approvvigionamento, in modo tale che tutti i soggetti della filiera siano posti nelle condizioni di poter ottemperare agli obblighi normativi, ad esempio per poter compilare/aggiornare le SdS delle sostanze e delle miscele.

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4 Attività di comunicazione

Nel 2014 l’obiettivo che Federacciai si è posto in tema di comunicazione è stato quello di rendersi interlocutore autorevole sia con le diverse istituzioni, sia con i diversi attori – politici, economici, sociali e culturali proponendo un più aggiornato – ed efficace – modello di rappresentanza allineato anche alle esperienze più avanzate a livello internazionale.

Il bilancio dell’operato è di quasi 400 tra articoli e servizi radio-televisi, al netto di citazioni tra Agenzie di stampa, siti e portali web, ma ciò che è importante sottolineare è che si è trattato come si dice in gergo di “articoli dedicati” ovvero interviste/interventi, profili congiunturali, scenari ecc. direttamente promossi e ispirati dalla Federazione che ha potuto grazie all’autorevolezza acquisita nel tempo, difendere il proprio comparto e l’intero settore manifatturiero del Paese - ancora oggi asse importante dell’economia italiana - nonostante le difficoltà permanenti di crisi (Taranto, Terni, Lucchini) e le problematiche a vario livello nazionale e internazionale in tema di energia, ambiente e concorrenza.

Tra le iniziative che hanno avuto la maggiore visibilità mediatica, vanno ricordate almeno il lancio dell’Interconnector, nonché i diversi commenti all’Action Plan europeo e alle riunioni dell’high-Level Expert Group svoltesi presso la Commis-sione Europea. Un’ultima considerazione merita il sito web della Federazione, sempre più spesso consultato da media e stakeholder per acquisire, nell’immediatezza temporale che solo il «digitale» consente, dati, trend, statistiche, ecc.

0 100 150 200 250

Testate specializzate

Citazioni e presenze Radio - TV

Quotidiani e Periodici Locali

Quotidiani e Periodici Nazionali

Numero articoli “Federacciai”

Elaborazioni su dati SEC

50

di cui:• 188 su testate nazionali (quotidiani e periodici)• 209 su testate locali (quotidiani e periodici)• 100 su testate specializzate (di settore)• 85 servizi Radio-televisivi (testate nazionali e locali)

Totale articoli 2014 in cui è presente Federacciai - 397 (di cui 195 dedicati).

Percentuale uscite locali e nazionali “Federacciai” 2014

Testate Locali53 %

Testate Nazionali47 %

Articoli dedicati“Federacciai”49 %

Percentuale articoli dedicati “Federacciai” 2014

Articoli con citazione“Federacciai”51 %

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5 Rottame – Nuovo Campsider

Sono proseguite per tutto il 2014 le riunioni di Nuovo Campsider con la consueta cadenza mensile, con lo scopo di rilevare i prezzi e le condizioni di mercato del rottame ferroso, registrati dalle aziende facenti parte dell’Associazione.Federacciai ha monitorato costantemente i dati relativi agli arrivi, alle importazioni ed esportazioni di materia prima rendendo disponibili agli Associati le statistiche di interesse.

Il bilancio delle acquisizioni di rottame per il 2014, comprensivo dei rottami di ghisa, della spugna di ferro e dei recuperi interni, è sintetizzato nella tabella seguente:

Bilancio acquisizioni rottame

Quantità totale var. %

000 t. 2014/2013

Fabbisogno totale 19.660 - 0,9

Fabbisogno d’acquisto 17.626 - 2,1

Mercato nazionale 11.545 - 7,1

Import:

- Mercato UE 3.978 - 3,0

- Paesi Extra-UE 2.272 + 34,4

Elaborazione su dati Federacciai

A fronte di un fabbisogno complessivo di rottame nel 2014 che risulta solo lievemente inferiore all’anno precedente, si evidenzia un significativo calo della raccolta nazionale, compensato da maggiori importazioni di provenienza extra-Ue.

Il quadro degli arrivi di rottame alle acciaierie italiane, distinto per mese e per provenienza, è il seguente:

Bilancio degli arrivi (rottame ferroso)

000 t.

Italia Francia Germania Altri Europa Totale U.E. Paesi Extra-UE Totale

Gennaio 1.040 72 170 69 1.351 200 1.550

Febbraio 1.067 92 201 67 1.426 182 1.609

Marzo 1.038 88 206 98 1.429 254 1.683

Aprile 921 73 173 102 1.269 280 1.549

Maggio 1.077 84 199 112 1.471 281 1.752

Giugno 997 75 166 124 1.362 257 1.619

Luglio 1.116 79 239 150 1.584 158 1.742

Agosto 335 23 120 66 543 72 615

Settembre 1.131 79 193 105 1.508 202 1.710

Ottobre 1.129 74 130 67 1.400 132 1.532

Novembre 899 64 127 80 1.169 134 1.303

Dicembre 794 45 112 62 1.013 121 1.133

Totale 11.545 845 2.034 1.100 15.523 2.272 17.795

La differenza tra gli arrivi totali e il fabbisogno di acquisto è imputabile alla variazione delle scorte.

Elaborazione su dati Federacciai

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Relazione annuale 2014 - parte I I I : L e t emat Iche generaL I

La seguente figura rappresenta la distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi.

Il nuovo indice N.C. viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41,

con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice per il mese di Marzo 2006 è imposto pari a 100.

Elaborazioni su dati Nuovo Campsider

Prezzi medi mensili nazionali per categorie di rottame

Categorie

E3 E40 E8 E5M Indice

2014 (01) (33) (50) (40/41) N.C.

(€/t) (€/t) (€/t) (€/t)

Gennaio 285 310 305 250 142,16

Febbraio 270 295 290 235 134,80

Marzo 255 280 275 220 127,45

Aprile 265 290 285 230 132,35

Maggio 265 290 285 230 132,35

Giugno 255 280 275 220 127,45

Luglio 260 285 280 225 129,90

Agosto 260 285 280 225 129,90

Settembre 260 285 280 225 129,90

Ottobre 240 265 260 205 120,10

Novembre 225 250 245 190 112,75

Dicembre 235 255 250 200 116,67

Distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi

Elaborazione su dati Federacciai

Paesi extra UE13 %

Italia65 %

Altri Europa6 %

Germania11 %

Francia5 %

Si riporta di seguito la tabella dei prezzi medi mensili nazionali rilevati da Nuovo Campsider nel corso dell’anno, relativamente alle categorie di rottame più frequentemente utilizzate, nonché il grafico con l’andamento dell’indice di prezzo N.C. dal 2009 al 2014:

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Relazione annuale 2014 - parte I I I : L e t emat Iche generaL I

Nel 2014 i prezzi del rottame hanno seguito un trend complessivamente discendente, con un calo medio delle quota-zioni pari a circa il 17% tra gennaio e dicembre. L’indice di prezzo Nuovo Campsider ha fatto segnare un minimo a novembre, raggiungendo il livello più basso degli ultimi quattro anni. Il calo delle quotazioni nel 2014, che ha dato continuità ad un trend moderatamente discendente iniziato nel 2011, è stato primariamente influenzato dalla debo-lezza del mercato internazionale delle materie prime. I flussi di materiale in ingresso, inclusi gli approvvigionamenti via nave in arrivo ai porti nazionali, si sono mantenuti complessivamente regolari.

Andamento Indice Nuovo Campsider dei prezzi del rottame

Elaborazioni su dati Nuovo Campsider

2009

2010

2011

2012

2013

2014

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0

IndiceNuovo CampsiderMarzo 2006=100

Il nuovo indice Nuovo Campsider viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, conpesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice imposto pari a 100 per il mese di Marzo 2006.