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    Ruolo delle fasce

    Come vedremo, i fascia hanno un ruolo multiplo all'interno dell'organismo, conseguenza della loro

    istofisiologie.

    I fascia e il tessuto connettivo sono presenti a livello di tutte le parti del corpo. Lo studio anatomico

    e istofisiologico ci permette di dire che il tessuto connettivo gioca un ruolo capitale nel

    mantenimento di tutte le funzioni del corpo. I diversi studi effettuati a proposito mostrerebbero che

    esso il primo garante del buono stato funzionale del corpo e dunque della buona salute.

    "Il tessuto connettivo collega, non solo le diverse parti del corpo ma, in senso pi largo, collega le

    numerose branche della medicina". !nder#

    !tudieremo successivamente i diversi ruoli dei fascia, ossia$

    % &uolo di sostegno e di supporto,

    % &uolo di protezione,

    % &uolo di ammortizzatore,

    % &uolo emodinamico,

    % &uolo di difesa,

    % &uolo di comunicazione e scambio.

    Il tessuto connettivo collega i diversi organi e le diverse parti del corpo tra di loro, in una continuit

    ininterrotta. Lo studio anatomico ci ha mostrato, infatti, che non c' mai interruzione tra i diversi

    tessuti, ma che tutti si articolano tra loro al fine di realizzare un'armonia di funzione perfetta.

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    Ruolo delle fasce

    A - RUOLO DI SOSTEGNO (FIG. 72)

    I fascia permettono di mantenere l'integrit anatomica dell'individuo. !e in una persona si potessero

    sopprimere tutti i sistemi eccetto i fascia, quest'ultima conserverebbe un'apparenza perfettamente

    umana. !arebbe la stessa cosa se si conservasse il sistema solo il sistema vascolare o nervoso e ci)

    logico poich il fascia il supporto e la guida di questi due sistemi* questo conferma ancor pi

    l'interdipendenza e la l'indissociabilit delle diverse strutture del corpo. +' grazie ai fascia che il

    sistema muscolare pu) funzionare come vedremo nella meccanica fasciale.

    +' grazie ai fascia che le articolazioni possono conservare la loro stabilit e la loro funzione. Il

    sistema muscolare il motore delle articolazioni, ma esso stesso coordinato dalla meccanica

    fasciale.

    +' grazie ai fascia che i diversi organi possono mantenere la loro forma anatomica ed essere fissati

    alla loro struttura ossea. I fascia gli assicurano cos una buona coerenza e tramite essa permettono il

    buon funzionamento fisiologico.

    B- RUOLO DI SUPPORTO

    Il fascia il supporto del sistema nervoso vascolare e linfatico. Lo studio anatomico ci ha mostrato

    che questi diversi sistemi sono strettamente legati ai fascia. +ssi stessi costituiscono una parte dei

    fascia al fine di mantenere la loro forma anatomica, in pi essi sono attorniati da un involucro

    fasciale, collegato e orientato da alcuni fascia pi fitti.

    Il sistema nervoso e vascolare interdipendente dal sistema fasciale. -l momento dello sviluppo

    embriologico, la crescita e la migrazione avvengono in coppia e in modo intrecciata tra il sistema

    vascolo nervoso e il sistema fasciale.

    uesto ruolo di supporto particolarmente messo in evidenza$ a livello dell'aponeurosi cervicale

    profonda indissociabile dal plesso cervicale e dai gangli simpatici cervicali, al livello dei meso che

    sono dei veri porta vasi e nervi, etc...

    /

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    C - RUOLO DI PROTEZIONE

    0no dei ruoli fondamentali del fascia il mantenimento dell'integrit fisica e fisiologica del corpo

    umano. 1resente in tutti i livelli cos come abbiamo visto, esso l per proteggere le diverse

    strutture anatomiche contro tensioni, stress, aggressioni che il corpo umano subisce

    permanentemente. 1er adempiere questo ruolo esso mostra una grande adattabilit, oltre che

    numerose variazioni in funzione dei segmenti di cui esso ha la tutela.

    Cos, nella parte periferica, va a ispessirsi e a intensificarsi nelle zone di massima tensione$ a livello

    articolare ne risulter una copertura fasciale molto importante con una densificazione massimale a

    livello di catalizzatori molto potenti che sono i legamenti. 2uttavia, qualunque sia la resistenza di

    un fascia, questa non porter mai a una rigidit* questa non si esprimer se non in una patologia, ma

    si noter sempre la presenza di una certa elasticit al fine di meglio rispondere alle sollecitazioni

    che deve subire la zona controllata. 3el momento in cui i carichi di lavoro sono molto importanti,

    si constata un ispessimento del fascia capace persino di rimpiazzare interamente i fasci muscolari.

    4li esempi pi rappresentativi di questo fenomeno sono il potente tratto ileotibiale e la

    resistentissima aponeurosi lombo%sacrale.

    0n ulteriore ruolo di protezione, come vedremo pi avanti, consiste nella capacit del fascia di

    ammortizzare. -l momento di sforzi o di tensioni troppo violente, esso prende in carica una parte

    dell'intensit delle forze per evitare che tensioni inconsiderate si applichino sui muscoli , organi

    etc.., evitando cos la loro rottura. uesto intervento avviene grazie alla stimolazione delle

    terminazioni nervose del fascia.

    5ednar e Coll hanno dimostrato che il legamento vertebrale comune anteriore ha una funzione

    passiva, ma riccamente innervato. -l momento di una stimolazione risulta essere la sede di una

    attivit neurologica molto attiva.

    Il fascia presente anche a livello dell'asse cerebrospinale per proteggere cervello e midollo contro

    le variazioni di pressione troppo brutali, oltre che contro gli choc che sarebbero troppo dannosi per

    queste strutture. Il questa regione il fascia mostra una adattabilit e ingeniosit notevoli. 0n solo

    involucro connettivo sarebbe insufficiente per il ruolo di protezione. +sso, infatti si costruito un

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    triplo involucro fasciale e per aumentare ancora la sua efficacia sono stati aggiunti due sistemi

    tampone$ il liquido cefalorachideo e un importante sistema venoso.

    Il suo ruolo di protezione si esercita anche a livello del sistema vascolare e nervoso che supporta e

    previene, in una certa misura, compressioni, stiramenti , traumi etc...

    &icordiamoci semplicemente che i principali tronchi arterovenosi e nervosi sono situati a livello dei

    fascia profondi e che questi sono inguainati negli involucri fasciali canali di 7unter...# o contenuti

    nelle parti pi stabili del fascia radice del mesentere#.

    Infine, nel momento in cui deve proteggere degli organi vitali e fragili, li avvolge in una guaina

    resistente e in pi, interpone un fascia molto fluido e plastico$ tessuto adiposo grasso

    perirenale...# o un tessuto a trame molto lente$ tessuto aureolare.

    4li stessi organi possiedono un involucro fasciale che sostengono la loro struttura. uesto

    involucro penetra all'interno dell'organo in cui si divide numerose volte, realizzando cos, uno

    divisione che pi o meno isola le diverse parti una dall'altra. uesto con lo scopo di evitare la

    diffusione di un'infezione da un segmento all'altro. L'esempio pi marcato di questa divisione

    riguardano il fegato e il polmone.

    D - RUOLO DI AMMORTIZZATORE

    4razie alla sua elasticit, il fascia pu) ammortizzare le tensioni che subisce il corpo. La struttura

    macromolecolare in rete di proteoglicani8 partecipa attivamente alla coesione meccanica dei

    tessuti.

    I proteoglicani8 sono ammortizzatori di choc e agiscono come lubrificanti che, al momento di

    sollecitazioni intense e ripetute, si trasformano in una sostanza viscoelastica. I proteoglicani e

    l'acido ialuronico8, conferiscono, alla sostanza fondamentale, una superstruttura molecolare

    reticolare coprono le superfici cellulari, costituiscono la sostanza intercellulare, avvolgono e

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    infiltrano le fibre di collagene e di elastina, costituendo un regime viscoelastico di tampone

    indispensabile a una funzione cellulare e tissulare normale. uesto confermato dagli studi di

    :ahia e Coll che hanno dimostrato un comportamento viscoelastico, che varia nel tempo, del fascia

    lombodorsale nel momento in cui questo veniva sottoposto a sovraccarichi ripetuti.

    1ermette, inoltre, di diminuire le intensit di pressione e di canalizzarle seguendo diverse direzioni,

    con lo scopo di evitare le lesioni organiche. uesto ruolo di ammortizzatore rinforzato

    dall'accumulo di tessuti adiposi particolarmente abbondanti in certe regioni vulnerabili$ adipo

    perirenale8, adipe addominale, abomdante soprattutto a livello del grande epiploon, ma anche in

    alcune regioni sottomesse a forti pressioni e in particolare a livello delle fosse ischiorettali.

    - proposito del ruolo di ammortizzatore, andiamo ad aprire una parentesi per quanto riguarda le

    meningi. -bbiamo visto che queste tappezzano la scatola cranica cos come la colonna vertebrale al

    fine di contenere e proteggere l'asse cerebrospinale. ueste meningi servono anche a contenere il

    liquido cefalorachideo, involucro idrico che gioca un ruolo di ammortizzazione per il cervello,

    proteggendolo dalle variazioni di pressione alle quali sottomesso. 4ioca anche un ruolo nutritivo

    e difensivo.

    uesto liquido prodotto in maggior parte dal plesso coroideo, e per circa il /;< proviene

    direttamente dal parenchima venoso per vie trasversali a livello di spazi perivascolari di =ircho>

    &obin.

    Il suo assorbimento avviene per via venosa attraverso i villi e le granulazioni aracnoidee di

    1acchiuoni, per via linfatica nelle guaine neurali verso il canale toracico.

    Il volume di questo liquido nell'adulto di circa (9; ml ? controllare a pag. 164, a cosa si riferisce

    quel " 30"?@ di cui 6A ml nei ventricoli, /Aml negli spazi sottoaracnoidei pericerebrali e cisterne,

    BA ml negli spazi sottoaracnoidei spinali.

    La sua composizione simile a quella del plasma e della linfa ma con proporzioni diverse. Inoltre

    esso trasporta numerosi ormoni e altre sostanze il cui ruolo resta attualmente ancora sconosciuto.

    A

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    &egolarmente vengono scoperte nuove sostanze cerebrali che permettono di acuire il ruolo

    dell'LC& L'ultima era una sostanza dal forte potere soporifero scoperta da &ichard Lernier.

    La produzione del liquido cefalorachideo va da ;,A l a (l/9 h. -bbiamo cos descritto una

    fluttazione dell'LC& seguendo un movimento di espansione e retrazione che costituisce uno dei

    motori del meccanismo cranico la cui periodicit varia da D a (/ cicli per secondo. - questo

    proposito i lavori di Laland%ClarEe creano le condizioni di pulsioni continue intervenendo nelle

    strutture pi sottili del cervello e caratterizzate da onde cicliche che vanno da (; a (9

    periodiminuto.

    In realt sembrerebbe che questo ritmo da D a (/ traduca piuttosto uno stato "patologico" legato a

    una simpaticotonia relativa allo stress provocato dalla vita moderna. In effetti il ritmo cranico di

    societ primitive all'incirca di /,A periodiminuto. Il che ci porta a considerare questa frequenza

    come una condizione di equilibrio.

    uesti movimenti ritmici del cervello e la fluttuazione dell'LC& sono stati alla base di una teoria

    secondo la quale l'LC& circolava a livello dei fascia ed era alla base dei loro movimenti ritmici.

    In realt sembra che non ci sia continuit tra l'LC& e il liquido periferico e particolarmente a livello

    delle radici nervose.

    5rdeviE e Coll dopo l'iniezione di 7%metilglucosio in modo intravenoso o direttamente nel liquido

    cefalorachideo hanno dimostrato che la distribuzione degli isotopi si stabilivano come segue$

    % radice nervosa$ AD< apportato dall'LC& contro il 6A< apportato dai vasi intramurali8*

    % nervi periferici$ FA< apportati dai vasi intramurali, niente per quanto riguarda l'LC&.

    La nutrizione delle radici nervose avviene in maggior parte tramite l'LC& mentre, la nutrizione dei

    nervi periferici avviene praticamente tramite i vasi. 3on stato obbiettivamente dimostrato che ci

    sia un passaggio dell'LC& verso i nervi periferici.

    I nervi cranici e rachidei al di l dei loro fori ossei sono ricoperti di tessuti connettivi nel quale

    circolano le linfatiche.

    Le meningi avrebbero, cos, strette relazioni di confine con gli spazi linfatici, non ci sarebbe

    continuit diretta ma semplice filtrazione, impregnazione, per attiguit. uesto sembra

    G

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    completamente logico perch, se ci fosse stata una continuit del LC& con la periferia, questo

    avrebbe costituito, per il cervello, il rischio di diffusione di infezioni o di agenti patogeni

    provenienti dalla periferia dove le porte di entrata sono molto pi numerose. Il fatto che lo scambio

    avvenga per diffusione costituisce un meccanismo respingente di salvaguardia paragonabile a

    quello di numerose altre regioni del corpo.

    L'LC&, dunque, comunica con il liquido eHtracellulare, cos come quest'ultimo comunica con il

    liquido intracellulare.

    uale che sia il livello, la comunicazione avviene per diffusione o trasporto attivo, ma mai

    direttamente. uesti diversi liquidi hanno una composizione chimica diversa ma restano

    permanentemente in contatto tra loro, assicurando una continuit e una comunicazione permanente

    all'interno dell'organismo, nel suo insieme.

    E - RUOLO EMODINAMICO

    Il sistema vascolare e linfatico sono indissociabili dal sistema fasciale. La circolazione ritorno che

    avviene grazie al sistema venoso e linfatico, non beneficia di una pompa aspirante cos potente

    come la pompa erogatrice che invia il sangue in tutto il corpo attraverso il sistema arterioso. el

    resto, quest'ultimo ha una struttura rigida difficilmente deformabile, contrariamente ai linfatici e

    alle vene che sono troppo flaccide, e che pertanto possono collaber incollarsi, collassare8 %vedi

    p.(GA%# facilmente. +' per questa ragione che questi vasi sono provvisti di valvole, per facilitare la

    circolazione ritorno, ma le valvole sono insufficienti per assicurare questo compito.

    I fascia suppliscono dunque la pompa centrale per facilitare la circolazione ritorno. !ono delle

    vere pompe periferiche che pompano il sangue e la linfa verso il cuore.

    Come vedremo, i fascia sono animati da movimenti ininterrotti, la cui frequenza varia da circa D a

    (/ periodi per minuto. ueste contrazioni realizzano un movimento di pompa erogatrice che

    permette la progressione dei fluidi.

    B

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    5isogna notare che il trasporto della linfa all'interno dei vasi avviene per contrazioni successive dei

    segmenti valvulari. La linfa trasportata da onde di contrazione con periodicit che va da (; a (/

    per minuto. Il che equivale alla periodicit del fascia, ma il linfatico non innanzitutto un fasciaJ

    uesto meccanismo sottile rinforzato dalle contrazioni muscolari canalizzate dai fascia.

    L'anatomia ci ha mostrato che i fascia non erano delle bande continue esattamente parallele, ma

    sono costituite da diversi strati con direzione obliqua, trasversale o circolare. uesti diversi

    orientamenti delle fibre fasciali, ci permette di dire che in generale i fascia assumono una forma a

    spirale. -l momento della contrazione, dunque, tender a richiudere le strutture che inguaina,

    cacciando cos il liquido verso il cuore, come uno "strofinaccio" che viene strizzato.

    Ka se il fascia il motore della circolazione ritorno, esso pu) anche essere l'elemento perturbatore.

    Immaginiamo un fascia in stato di tensione anormale, possiamo facilmente comprendere che il

    sistema vascolare a lui collegato sar in stato di compressione permanente, e in questo caso

    giocher un ruolo di ostruzione favorizzando la stasi.

    I linfatici e le vene perforano i fascia al livello di strutture anulari, rese pi o meno rigide per

    favorire la libert di tubazione in quest'anello, ma se quest'ultimo sottomesso a tensioni troppo

    importanti pu) trasformarsi in un vero e proprio laccio emostatico.

    F - RUOLO DI DIVESA

    La funzione del tessuto connettivo la ristabilizzazione delle funzioni normali.

    Il ruolo di difesa del tessuto connettivo certamente una fase principale del meccanismo dei fascia.

    +' a livello della sostanza fondamentale che inizia la lotta contro gli agenti patogeni e le infezioni,

    questo grazie a un meccanismo intrinseco locale prima dell'intervento del sistema generale. a

    questa lotta dipende la diffusione dell'agente patogeno, e dunque la salute del soggetto.

    I progetti di difesa sono caratterizzati da quattro fasi cellulari$

    (# -ll'inizio, uno scudo istiocitario si organizza attorno al punto dell'invasione nociva.

    D

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    /# Immediatamente segue la fase microfagica reazione locale ma con partecipazione passiva

    dell'organismo#.

    6# ase macrofagica accompagnata da una cooperazione attiva dell'intero corpo.

    9# !tadio linfocitario con l'eliminazione dell'infezione e passaggio allo stato cronico#.

    Lo stadio macrofagico provocato dal fattore monocitario, La sua assenza riduce l'intensit dello

    stadio macrofagico fino a renderlo inoperante.

    Le prime reazioni di difesa locali sono avviate da una serie di ormoni tissulari prostaglandina,

    leucotriene, interferone...#.

    L'apparizione di fasi istiocitarie e microfagiche non interessa solo la biochimia, ma anche le

    modificazioni biofisiche come il cambiamento brutale del p7 verso l'acidosi, nel luogo

    dell'aggressione, responsabile delle alterazioni membranali delle cellule.

    'altra parte, la modificazione brutale della situazione biofisica nei confronti dell'aggressione,

    genera una reazione di urgenza immediata provocando la prima reazione di difesa allo scopo di

    limitare l'estensione dell'aggressione.

    Lo srotolamento avviene in due fasi$

    (# !oppressione dei legamenti delle grandi cellule reticolate con il sistema di base. La loro

    liberazione sottoforma di istiociti mononucleari facilita lo stabilizzarsi di uno scudo attorno al

    luogo dell'invasione.

    /# -lterazione della permeabilit delle pareti capillari permettendo lo stabilirsi dello stadio

    microfagico.

    uesti fenomeni di difesa si accompagnano col passaggio del siero nei tessuti e con l'apparizione

    dell'edema. L'edema non nocivo per il processo di difesa, come si credeva in un certo periodo, ma

    al contrario partecipa alla diluizione dell'agente nocivo e gli immunoglobulini sierici provenienti da

    infezioni precedenti possono gi intervenire localmente.

    F

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    uesto meccanismo di difesa, come abbiamo gi detto, comincia a livello della sostanza

    fondamentale. La sostanza fondamentale collegata alle glandole endocrine tramite i capillari e al

    sistema nervoso centrale tramite le estremit terminali libere delle fibre nervose e vegetative. Le

    due organizzazioni sono dunque il tronco cerebrale. La sostanza fondamentale pu) dunque

    influenzare direttamente i centri regolatori grazie ai prodotti liberati interleuchina, prostaglandina,

    interferone, proteasi...#, c' informazione reciproca tra i capillari, le fibre nervose vegetative e le

    cellule connettive mobili della sostanza fondamentale macrofagi, leucociti, monociti#. 3e risulta

    una organizzazione umorale in rete, di grande complessit. Il vantaggio di questi sistemi in rete

    dipende dall'aumento delle facolt di adattamento e di efficienza.

    Lo scopo dell'organismo di assicurare la manutenzione grazie alla regolazione dell'omeostasi. In

    biologia come in medicina, la causalit e la finalit non si escludono, ma al contrario si influenzano

    reciprocamente. ilogeneticamente, la sostanza fondamentale pi vecchia del sistema nervoso e

    umorale. 1ertanto , la formazione e la degradazione sono gestite da una organizzazione cellulare

    primitiva compensatoria$ l'associazione fibrociti%macrofagi. -lla domanda, i fibrociti sono capaci

    di reagire in pochi secondi tramite una sintesi di proteoglicani8 e di glicoproteine strutturali,

    quantitativamente e qualitativamente adattate, che saranno fagocitati dai macrofagi. Con la

    progressione di questa alterazione, il fibrocita secerne una sostanza fondamentale strutturata ma no

    fisiologica. Influenzati da quest'ultima, tutti gli elementi cellulari possono essere all'origine di

    malattie croniche e tumorali. 7ine#.

    -ltre sostanze intervengono nel ruolo di difesa della sostanza fondamentale. I proteoglicani8 e i

    glicosaminoglicani8 sono i primi sistemi di difesa primitiva. +sse costituiscono un sistema

    viscoelastico capace di assorbire gli choc con un effetto di consumo di energie.

    !ele considera il tessuto connettivo come il regolatore della sindrome di stress. La sindrome di

    stress porta a un invecchiamento precoce per la perdita di adattabilit e dell'energia di adattazione.

    uesto ruolo di difesa del tessuto connettivo illustrato dalle funzioni del peritoneo e del grande

    epiploon8. Le funzioni principali del peritoneo consistono nel ridurre lo sfregamento di fare riserve

    (;

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    di grassi tramite il grande epiploon8# e di resistere alle infezioni. Il grande epiploon ha la tendenza

    di spostarsi verso il luogo delle infezioni il meccanismo sconosciuto#, a legarsi al focolaio e, di

    conseguenza a aumentare la vascolarizzazione locale. 1u) cos aiutare a prevenire la diffusione

    dell'infezione.

    !econdo le nostre attuali conoscenze, sembrerebbe che gli interventi del sistema immunitario siano

    posteriori a quelle della sostanza fondamentale, che sarebbe dunque la prima barriera di difesa.

    G- RUOLO DI COMUNICAZIONE E SCAMBIO

    Il tessuto connettivo e, tramite esso, la sostanza fondamentale, hanno un punto di continuit con gli

    elementi cellulari del corpo umano. Il sistema vascolare, linfatico, nervoso, si fermano a livello

    della sostanza fondamentale e non si prolungano oltre nella cellula. 2utti questi sistemi diversi

    portano alla sostanza fondamentale gli elementi nutritivi e le informazioni periferiche e ne

    ripartono con i prodotti di scarto e le informazioni provenienti dalle cellule.

    ueste cellule si bagnano nel liquido eHtracellulare ed attraverso quest'ultimo che si instaura un

    dialogo con la sostanza fondamentale. uesta ha per scopo, come gi sappiamo, quello di attuare

    una barriera di divesa al fine di evitare che la cellula possa essere attaccata.

    - partire dal momento in cui la sostanza fondamentale viene sovraccaricata da un agente patogeno,

    la cellula stessa pu) essere attaccata ed entriamo, cos, in un processo degenerativo e morbido. Ka

    oltre al ruolo di difesa, la sostanza fondamentale in comunicazione permanente con la cellula,

    fornendole tutti gli elementi funzionali di cui ha bisogno, e veicolando, in senso inverso, i prodotti

    del metabolismo cellulare oltre che i diversi messaggi emessi dalle cellule.

    Il tessuto connettivo considerato come un complesso unitario che avvolge le cellule

    parenchimatose specifiche e permette la loro sopravvivenza e la loro regolazione.

    ((

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    5orden aveva gi percepito, nel (BGB, che il tessuto connettivo non solamente un elemento di

    riempimento e di sostegno, ma anche di regolazione e nutrizione per gli organi, e aveva anche

    capito che, allo stesso tempo, il tessuto connettivo era un mediatore per le attivit vascolari e

    nervose.

    Il tessuto connettivo un elemento di unione tra il parenchima e le formazioni vascolo%nervose.

    questi scambi con le cellule avvengono per$

    % diffusone,

    % meccanismo osmotico,

    % processo attivo del mesotelio.

    La pellicola glucidica superficiale della cellula o glycocalix, rappresenta l'intermediario funzionale

    tra l'interno e lo spazio cellulare. ig.B6#

    +sso corrisponde all'involucro recettore della cellula, tramite alcunii glicosaminoglicani e alcuni

    proteoglicani, esso mette in contatto il centro intercellulare con la sostanza fondamentale.

    I disturbi di quest'ultima possono alterare i glucidi del glycocalixo modificare il comportamento

    della cellula.

    Ci sono delle proteine di legame$ fibronectine, laminine, condronectine, intermediarie tra la

    superficie cellulare e la sosranza fondamentale.

    La fibronectine partecipa alla crescita, la mobilit, la differenziazione cellulare, interviene nel

    fissaggio delle cellule alla sostanza fondamentale impedendone cos la sovrapposizione. La

    t!nasine, nuova scoperta glicoproteina, partecipa alle interazioni cellulari.

    L'eparina contenuta nelle vescichette nei mastociti e granulociti basofili, la cui liberazione avviene

    secondo la necessit, partecipa a tutti i fenomeni di regolazione della sostanza fondamentale$

    % essa regolatrice della lipolisi e della lipoproteinemia circolante,

    % stimola l'aggressione della cellule linfatiche,

    (/

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    % attiva le proteine chinasi delle cellule muscolari,

    % provoca la sintesi della sostanza fondamentale$ interviene nella sintesi del collagene e nella

    polimerizzazione collageniche.

    Le membrane basali corrispondono a una certa forma di sostanza fondamentale. !ono

    indispensabili per la regolare crescita dell'epitelio, ricoprono ugualmente le cellule di !ch>ann, gli

    assoni terminali, le cellule muscolari striate e lisce, le cellule miocardiche. Il cambiamento delle

    membrane basali all'origine delle lesioni di organi.

    +sse impediscono la propagazione dell'infiammazione del tessuto connettivo verso l'epitelio grazie

    al loro contenuto elevato di vitamina C che sembra captare i radicali ionici legati ai processi

    infiammatori.

    L'alimentazione del parenchima il risultato di un secretorio ordinario attraverso le canicole della

    membrana capillare verso la membrana cellulare$ l il liquido carico di prodotti provenienti dal

    metabolismo, s disposizione della cellula perenchimatosa, successivamente, questo liquido carico

    dei prodotti del metabolismo cellulare, raggiunge i vasi linfatici, mumerosissimi a livello del

    tessuto connettivo.

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