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Strumenti della geografiaPaesaggi della naturaPaesaggi dell’uomoPaesaggio culturale
area B
PRESENTAZIONEIl pianeta che verrà è un corso di geografia per i bienni costruito tenendo ben distinti i tre grandi ambiti della materia:
area A) gli strumenti e i saperi di basedella geografia [dall’uso delle carte alle caratteristiche fisiche e antropiche del pianeta]; area B) la geografia regionale [vale a dire i luoghi del mondo: continenti e Stati, a partire dall’Italia con le sue Regioni];area C) i temi e i problemi del mondo [globalizzazione, migrazioni e multiculturalità, popolazione ed economia, questione am-
bientale, sviluppo locale, organizzazione geopolitica del pianeta, conflitti e scenari regionali].
Volume 1 Volume 2
Atlante di geostoria
Al volume 1 è annesso l’Atlante di geostoria: alcuni temi e problemi vengono rappresentati con carte tematiche che fotogra-fano la situazione in diversi momenti storici, mostrando con immediatezza l’evoluzione nel tempo di un dato tema (es., la de-mografia, le vie di comunicazione, la formazione delle entità politiche, la diffusione delle religioni, la distribuzione della ric-chezza, ecc.). Fenomeni e luoghi vengono quindi presentati in prospettiva storica.
Italia con le RegioniEuropa
area C
AsiaAfricaAmerica SettentrionaleAmerica Centro-meridionaleOceaniaAree polari e distese oceaniche
GlobalizzazioneMigrazioni e multiculturalitàPopolazione, economia, societàAmbiente e risorseSviluppo localeGeopolitica
area A
Area
Gli strumenti, i metodi di ricerca e i saperi di base della geografia
A
Fiordo Kjaerag (Norvegia).
Alcuni definiscono la geografia «scienza dei paesaggi». Ma che cos’è un paesaggio? La visione di un territorio da un punto di osservazione.
Il paesaggio, per esistere, necessita di un osservatore, di unosguardo umano. Il paesaggio contiene dunque la natura, ma anche l’uomo che lo abita e lo trasforma: contiene i mari e i tramonti ma anche le emozioni degli uomini e i ricordi dei loro viaggi.
Il paesaggio è una porta, dalla quale si accede alla Terra degli uomini, ai loro modi di abitarla, di trasformarla e di utilizzarne le risorse. Per questo il paesaggio è anche il concetto che unisce i saperi di base della geografia. In quest’area, dopo aver presentato il metodo e le finalità della geografia, si spiega come utilizzare il suo strumento più importante, la carta geografica, per poi intraprendere la lettura e l’interpretazione dei paesaggi.
Area
B I luoghi del mondo
La geografia regionale consente di conoscere tutte le partidel mondo perché lo organizza in continenti e Stati, a loro volta divisi in regioni fisiche, geopolitiche,
culturali. La geografia dell’Area C è quindi quella dei luoghi edelle regioni del mondo, con le loro specificità e i loroproblemi, diversi al variare della morfologia, del clima,
dell’economia, della sovranità, della popolazione, dellacultura. La geografia regionale insegna a ragionare attraversocontinui cambiamenti di scala: ecco perché in ognicapitolo si procede dal globale al locale, dal continente alle sue aree regionali, dagli Stati ai luoghi più significativi.
Temi e problemidel mondoAr
ea
C
La geografia per temi e problemi permette di indagare ladimensione geografica delle maggiori questioni cheriguardano il presente e il futuro dell’umanità: la
globalizzazione, le migrazioni, la crescita della popolazione,la multiculturalità, la sostenibilità dell’ambiente, le tensionigeopolitiche e la contesa per il controllo e lo sfruttamentodelle risorse del pianeta.L’Area C si sviluppa attraverso un’ottica transcalare: dalglobale al locale, scoprendo la rete di collegamenti che lega
la vita dell’uomo sulla Terra alle vicende di territori anchemolto diversi e lontani fra di loro. Svelare le connessionitra fatti e luoghi è uno dei compiti della geografia per temie problemi. Questo metodo di studio rende consapevoliche essere cittadini del mondo non è un titolo onorifico oun buon proposito educativo, ma l’espressione dellanecessità di un governo dei processi a scala globale, che alcontempo tuteli e valorizzi le tante diverse cittadinanze eappartenenze locali delle comunità umane del pianeta.
Ciascuna unità è dedicata alla trattazione completa di un argomento e si apre semprecon una grande immagine che interpreta dal punto di vistapaessagistico o culturale i contenuti del capitolo.
L’Italia Unità 5 91
L’Italia fisica
L’Italia è un Paese morfologicamente complesso, concirca il 77% del territorio coperto da rilievi. Solo il 23%è pianeggiante e sette Regioni sono completamenteprive di pianura (Valle d’Aosta, Trentino, Alto Adige, Li-guria, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise).
1
ITALIA
Latitudine (dall’Equatore) Nord 47°05'29"; Sud 35°47'05"
Longitudine (da Greenwich) Ovest 6°32'52"; Est 18°31'13"
Estensione massima 1200 km
Superficie territoriale 301 341 km2
Superficie forestale 68 558 km2
Estensione coste 7468 km
Aree protette 57 325 km2 comprese le aree marine(10% del territorio nazionale)
Vetta più alta Monte Bianco (4807 m)
Fiume più lungo Po (652 km)
Lago più grande Garda (370 km2)
TABELLA 3 Le isole più estese d’ItaliaISOLE REGIONE SUPERFICIE
DI APPARTENENZA (KM2)Sicilia 25 426,2
Sardegna 23 812,6
Elba Toscana 223,5
Sant’Antioco Sardegna 108,9
Pantelleria Sicilia 83
San Pietro Sardegna 51,3
Asinara Sardegna 50,9
Ischia Campania 46,4TABELLA 1 Le montagne più alte d’Italia MONTI ALPI ALTEZZA
Monte Bianco Alpi Occidentali 4807 m
Monte Rosa Alpi Occidentali 4637 m
Monte Cervino Alpi Occidentali 4478 m
Gran Paradiso Alpi Occidentali 4061 m
Pizzo Bernina Alpi Orientali 4050 m
MONTI APPENNINI ALTEZZA
Gran Sasso App. Abruzzese 2912 m
La Maiella App. Abruzzese 2795 m
Velino App. Abruzzese 2487 m
Vettore App. Umbro-Marchigiano 2476 m
Gorzano App. Abruzzese 2455 m
Pizzo di Sevo App. Abruzzese 2422 m
TABELLA 2 I fiumi più lunghi d’ItaliaFIUMI REGIONI ATTRAVERSATE LUNGHEZZA (KM)
Po Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, 652Veneto
Adige Trentino-Alto Adige, Veneto 410
Tevere Toscana, Lazio 405
Adda Lombardia 313
Oglio Lombardia 280
Tanaro Piemonte 276
Ticino Piemonte, Lombardia 248
Arno Toscana 241
Piave Veneto 220
Reno Emilia-Romagna 211
90 Area B I luoghi del mondo
Quadro ambientaleIn Italia la montagna ricopre il 35% della superficie, la collina il 42%; insieme costitui-scono l’ossatura dei paesaggi e condizionano la localizzazione degli insediamenti e del-le attività umane, oltre che la realizzazione delle infrastrutture: ad esempio i collega-menti stradali e ferroviari sono resi più costosi e tecnologicamente più complessi dal-l’attraversamento delle aree montane.
Le pianure, dove si concentra la maggior parte della popolazione e delle attività an-tropiche, occupano appena il 23% del territorio e, a parte la Pianura Padano-Veneta,hanno estensioni limitate (❯❯ fig. 1).
Le montagneLe Alpi sono la più alta catena montuosa dell’Europa occidentale, estesa in Italia,Francia, Principato di Monaco, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Ungheria e Slovenia(❯❯ fig. 2 a pag. 92). In Italia venivano suddivise in tre settori: Alpi Occidentali, AlpiCentrali e Alpi Orientali. A partire dal 2005, in base ad accordi internazionali, è sta-ta adottata la nuova classificazione SOIUSA (acronimo di Suddivisione Orografica In-ternazionale Unificata del Sistema Alpino) che le divide in due grandi parti, Alpi Oc-cidentali e Alpi Orientali, e cinque settori (Sud-occidentali, Nord-occidentali, Cen-tro-orientali, Nord-orientali e Sud-orientali).
Di formazione geologica recente e ancora in evoluzione, le Alpi sono strutturate inun sistema di alti rilievi (❯❯ tab. 1) e versanti scoscesi, incisi da un gran numero di valli,orientate sia da ovest verso est sia da nord verso sud.
L’Italia5
Siena, Piazza del Campo, un esempio di paesaggio urbano storico italiano.
“Il tricolore non è sempliceinsegna di Stato. È un vessillo
di libertà, di una libertàconquistata da un popolo
che si riconosce unito, chetrova la sua identità nei
principi di fratellanza,di uguaglianza, di
giustizia, nei valoridella propriastoria e dellapropria civiltà”.
(Carlo Azeglio Ciampi,Presidente della Repubblica Italiana, 2001)
SMSSMS
India, città di Behrampur, marzo 2001: truppe di soldati indiani pattugliano la città alla ricerca di ribelli islamici del Kashmir
L’organizzazione geopolitica del pianetaIl mondo è suddiviso in circa duecento Stati (esattamente 194, ❯❯ fig. 1), alcuni di di-mensioni piccolissime, altri con superfici molto vaste. Alcuni Stati sono anche nazioni(vedi definizione a pag. seguente), molti altri sono aggregazioni di più unità (gli StatiUniti, ad esempio, sono una Repubblica federale che comprende cinquanta Stati).
Il peso politico internazionale di uno Stato è il risultato di una serie molto ampia difattori, tra cui l’estensione del territorio, l’entità della popolazione, la forza militare, laforza economica, la capacità tecnologica e il ruolo culturale. Anche la posizione geogra-fica ha un’importanza strategica, così come la disponibilità di risorse naturali.
Talvolta gli Stati si uniscono in organizzazioni sovranazionali alle quali trasferisconouna parte della propria sovranità: è il caso dell’Organizzazione delle N azioni Unite(ONU), che lega ben 192 Paesi; è il caso dell’Unione Europea (UE) e di numerose orga-nizzazioni di tipo economico (G8, FMI, WTO), politico-militare (NATO) o sociale.
Potere e territorio: i soggetti geopoliticiLo scenario politico mondialeLa geopolitica è lo studio dei rapporti di forza, di potere, che Stati e organizzazioni sovra-nazionali esercitano o cercano di esercitare sul proprio territorio e, attraverso vari sistemi,su quello degli altri Stati, in alcuni casi ricorrendo anche a conflitti armati.
Il modello di Stato attuale è il risultato della diffusione a scalamondiale del modello statuale europeo che tende a definire loStato come unità di popolo e territorio (Stato-nazione), un mo-dello che non sempre ha funzionato bene nel resto del pianeta.
Alcuni concetti chiavePer comprendere meglio i diversi ruoli esercitati dai soggetti geo-politici è importante conoscere alcuni concetti chiave.
Stato. È un’entità territoriale costituita da tre elementi: unterritorio, una popolazione che vi risiede stabilmente, la sovra-nità, esercitata attraverso strutture politiche e amministrative eun apparato di leggi. «Paese» e «Stato» sono termini intercam-biabili, mentre è sbagliato usarli come sinonimo di «nazione».Ogni Stato ha la capitale, centro nevralgico del Paese, spesso col-locata in un’area centrale che a sua volta svolge la funzione dicuore dell’economia, dell’amministrazione e della cultura.
Confederazione. Lo Stato federale è costituito dall’aggrega-zione di Stati indipendenti o comunque già autonomi prima del-la fondazione della confederazione. In questo caso i singoli Statiche si uniscono decidono di delegare parte dei loro poteri a unanuova entità tramite un patto di federazione.
Nazione. Con questo nome si indica l’insieme di persone(popolo) unite dal senso di appartenenza a elementi e valori co-muni (ad esempio, la lingua, la religione, vicende storiche, tradi-zioni, composizione etnica) e che per questo esprimono la vo-lontà di appartenere a uno Stato o di diventarlo (si parla per que-sto di nazionalismo). Vi sono Stati che raccolgono popolazioni dinazionalità diverse: talvolta questo avviene in modo condiviso,come per il Regno Unito, composto da inglesi, scozzesi e gallesi (iquali conservano, ad esempio, le proprie squadre nazionali dicalcio); talvolta questo avviene in modo forzato, e sono molti ipopoli che reclamano l’indipendenza della propria nazione. So-no noti, oggi, i movimenti indipendentisti del popolo curdo, cor-so, basco e palestinese (l’ONU riconosce i palestinesi come «na-zione senza Stato»).
Stato-nazione. Questa definizione si riferisce a un Paese il cuiterritorio è occupato da un popolo che condivide una forte identitàcomune tanto da poter essere considerato nazione. Lo Stato-nazio-ne si basa poi su altri tre pilastri: il territorio, il potere centrale e unabuona organizzazione che leghi i l territorio al potere centrale.Quando Stato e nazione coincidono il popolo sviluppa un attacca-mento ai simboli dello Stato che i governi cercano di favorire permigliorare la coesione sociale. Nascono così i valori della patria edel patriottismo.
Sovranità. È l’autorità (il governo) sul territorio. La esercitaogni Stato indipendente attraverso il potere legislativo (parla-mento), amministrativo, giudiziario e militare.
Territorio. Non esiste Stato senza territorio, cioè senza unasuperficie geografica su cui viene esercitata la sovranità e su cuirisiede la popolazione. Il territorio è uno degli elementi che di-versificano di più gli Stati in base ad elementi come la dimensio-ne, la morfologia, la localizzazione assoluta.
Popolazione. La popolazione di uno Stato può essere forte-mente omogenea, ed è il caso dello Stato-nazione. Ma più fre-quentemente i confini statali separano popoli con caratteristicheculturali comuni e uniscono popoli con culture diverse. È un ca-so diffuso, ad esempio, nelle ex aree coloniali africane dove gliStati nati dalle ex colonie hanno mantenuto i confini arbitrari di-segnati dagli europei.
Confine. È una linea – invisibile e fissata tramite accordi – chesepara territori a sovranità diversa, in genere dividendo uno Sta-to da un altro. Va pensata come un piano verticale, perché la so-vranità comprende anche lo spazio aereo e il sottosuolo con le ri-sorse. I confini vengono tradizionalmente definiti seguendo le li-nee formate da aspetti fisici come catene montuose, fiumi, laghi;a volte invece sono stati fissati tracciando semplici linee geome-triche artificiali.
Frontiera. Il confine non va confuso con la frontiera, termineche indica un’area, a volte una regione molto estesa, compresa fradue Stati, le cui attività sono in qualche modo influenzate dalla vici-
“Nessuna civiltà potràessere considerata tale
se cercherà di prevaleresulle altre.”(Mahatma Gandhi 1869-
1948, sostenitore dellaprotesta non violenta e
fondatore del modernoStato dell’India)
Mar diBeaufort
180 120150
RUSSIA
Alaska(USA)
Str. di Bering
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Circolo Polare Artico
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Circolo Polare Antar tico
Isole Kerguelen
Terre Australi e Antartiche Francesi
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M A R G L A C I A L E A R T I C O
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Isole Auckland(N. Zel.)
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Potere e territorio
Osservando la carta politica del mondo contemporaneo sipuò notare che gli Stati, con i loro territori, continuano a es-sere al centro del nostro modo di rappresentare il mondo.
1
0 2000 km
Geopolitica del mondo attuale
18
Geopolitica del mondo attuale Unità 18 405404 Area C Temi e problemi del mondo
SMSSMS
Il VOLUME 1 contiene tutta l’area Ae la prima parte dell’area B, relativaall’Italia (trattata in generale e per Regioni) e all’Europa (profilogenerale, Unione Europea, Stati).
Il VOLUME 2 contiene la seconda partedell’area B, relativa ai continentiextraeuropei (comprese le zone polari e le distese oceaniche) e tutta l’area C.
3525_Indice pp 3-8:3107_Area C 3-11-2010 14:11 Pagina III
La grande ricchezza e il valorescientifico dell’apparatoiconografico (carte geografiche e fotografie, ma anche grafici e cartogrammi) consente di valorizzare uno degli aspettifondanti della disciplina:l’osservazione e l’interpretazionedelle immagini.
Il testo propone molteplicioccasioni per ampliareo puntualizzare il discorsosull’argomento trattatocon l’aggiunta di contenutisignificativi: dossier,letture critiche, aperturestoriche, finestre sullacontemporaneità, paginevisuali
La parte finale di ciascuna unità è dedicata agli strumenti per lo studio:
Il «Grandangolo» offre un glossario di sintesi con mappe dei contenuti o riassunti per domande, insieme a suggerimenti di libri, film e spunti per approfondimenti su Internet. Lo «Spazio di lavoro» contiene gli esercizi per la verifica ma anche la traccia per svolgere autonomamente da parte degli studenti una ricerca («RicercAzione»)
I paesaggi dell’uomo Unità 3 5958 Area A Gli strumenti, i metodi di ricerca e i saperi di base della geografia
Gli insediamenti
Le forme di villaggioLe forme dell’insediamento rurale sono legate ai modi con i qua-li gli uomini hanno organizzato l’uso della terra. L’abitato puòessere accentrato, nella forma di un villaggio, oppure sparso.
Nel mondo contadino, le case sparse hanno il vantaggio di es-sere più vicine ai campi coltivati, cosa molto importante per legrandi proprietà fondiarie, soprattutto nei secoli che precedonola meccanizzazione dell’agricoltura.
I centri rurali (❯❯ fig. 11) sono invece sorti con una funzioneprotettiva e difensiva: in alcuni casi la parte centrale e più sicuradell’abitato era adibita a granaio collettivo, dove tutte le famigliedepositavano le proprie derrate alimentari e le sementi (❯❯ fig. 12).Anche nel villaggio africano, talvolta, la parte centrale è quella checustodisce la risorsa più importante della comunità, ossia gli ani-mali allevati (❯❯ fig. 13).
La casa rurale: tipi e materialiLe forme, le funzioni e i materiali delle case dicono molte cosesulla cultura a cui appartengono.
Alcuni tipi hanno origini antichissime. La casa di montagnaè basata sulla disponibilità di materiali locali, principalmentelegno e pietra, in quanto in passato il trasporto in aree montanedi materiali era molto difficoltoso e costoso. L’argilla impastatacon paglia è utilizzata in varie regioni del mondo: in Cina e inTurchia, ma anc he in N ormandia. N ella r egione cinese delFujian si conservano grandi costruzioni rurali che connotano ilpaesaggio e vengono studiate da tutto il mondo (❯❯ fig. 14). L’al-ternativa alla terra impastata con la paglia è data dalla tecnolo-gia del mattone, inventata nelle regioni aride del Medio Orien-te versando il fango in stampi di legno dove lo si lascia essiccareal sole. Più recente è l’invenzione del mattone cotto in fornaci,che è diventato il materiale oggi più usato in edilizia in tutto ilmondo.
Ancora più recentemente, anche nel paesaggio agrario ha fat-to la sua comparsa il cemento armato, spesso utilizzato nella co-struzione di nuove stalle con materiali prefabbricati.
La dimora rurale in ItaliaI paesaggi rurali italiani sono caratterizzati da edifici tradizionali,alcuni dei quali costruiti tra il XVI e il XVII secolo, che cambianonome e tipologia a seconda delle aree del Paese. Queste costruzio-ni sorgono isolate, all’interno della proprietà rurale.
Al nord, principalmente in Alto Adige è diffuso il maso: èun’abitazione rustica al servizio di un’azienda silvo-pastorale fa-miliare. Il maso è detto «chiuso» nel senso di indivisibile comeproprietà: l’istitut o del «magg iorasco» pr evede c he l’aziendavenga ereditata per intero dal primogenito.
Nella Pianura Padana le case rurali prendono il nome di ca-scine o cassine (❯❯ fig. 15). Hanno spesso una mole imponente, a
corte chiusa, con gli edifici disposti a quadrilatero intorno a uncortile cui si accede attraverso un portone.
Nelle zone del sud, dove è diffuso l’allevamento ovino, la casarurale è costituita dalla masseria, un quadrilatero di edifici co-struiti in grossa muratura. Si basa su grandi aziende fondiarie,evolutesi in senso capitalistico. Nelle aree con una proprietà fon-diaria più frazionata troviamo invece una maggioranza di case acorte aperta, spesso costituite da un unico blocco.
Un ricetto
Il termine ricetto deriva dal latino receptum, ricovero o rifugio, e indica un luogo protetto da mura o fortifica-zioni, nel centro del villaggio rurale, dove la comunità conservava le scorte alimentari più preziose. Nella fo-to: il ricetto di Candelo (Biella).
12
Guida allo studio
● Quali sono le principali tipologie di centri rurali?● Che differente organizzazione sociale ed economica
esprimono i villaggi accentrati rispetto alle case sparse?● Quale tipo di dimora rurale caratterizza la Pianura Padana?
Casa rurale di fango del Fujian, sulla costa sud-est della Cina14 Cascina a corte chiusa padana (Cascina Micona a Rosate, Lombardia)15
Tipologie dei centri rurali
In tutto il mondo i centri rurali sono riconducibili prin-cipalmente a tre tipologie principali.1) Nel villaggio allungato o villaggio di strada, le case
sono allineate lungo una via di comunicazione. Nel-la foto: un villaggio in Québec (Canada).
2) Nel villaggio agglomerato, le case, sorte senza unpiano organizzativo, sono ammassate e separate davie strette e irregolari. Nella foto: il villaggio di Me-chthausen (Alsazia, al confine tra Francia e Germa-nia) al centro di un territorio coltivato a campi aper-ti, cioè non definiti da limiti di proprietà.
3) Il villaggio rotondo ha le vie disposte a raggiera in-torno a un centro, con le case disposte ad anello; hain genere un’origine difensiva, talvolta abbinata allaposizione su una sommità. Nella foto: la città di Pal-manova (Udine), con la caratteristica pianta a stella.
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Il villaggio africano
Tanzania: veduta aerea di un villaggio tribale; in evidenzala posizione centrale, a fini protettivi, del recinto con il be-stiame.
13
L’Italia Unità 5 9796 Area B I luoghi del mondo
flussi diretti dalle aree di montagna e dalle campagne verso lecittà. Fra il 1950 e il 1970, oltre sei milioni di persone si sono di-rette dalle Regioni del nord-est e del sud v erso le Regioni delnord-ovest e Roma. Nei decenni successivi, grazie a una buonacrescita economica, le aree dell’Italia nord-orientale sono a lorovolta di ventate meta di immig razione, sopr attutto st raniera,mentre le città più grandi hanno smesso di crescere e si sono svi-luppati i piccoli centri, soprattutto quelli con una popolazionecompresa tra 5000 e 20000 abitanti.
La popolazione italiana ha un tasso di invecchiamento moltoalto (❯❯ fig. 11): il 25% degli italiani ha più di 60 anni (in Francia so-no il 21%, in Cina l’11%). Questo dato è dimostrato da due indica-tori diversi: la bassa natalità e l’elevata speranza di vita. In Italianascono in media 9,5 bambini ogni mille abitanti (in Francia nenascono 12,7, in Cina 12,1). In compenso, la speranza di vita, di 79anni per i maschi e 84 anni per le femmine, è tra le più alte delmondo (in Francia 77 e 84, in Cina 67 e 70).
L’immigrazione stranieraL’Italia è stata a lungo, soprattutto tra fine Ottocento e primi duedecenni del Novecento, un Paese di emigranti. Oltre 15 milionidi italianisono partiti verso i Paesi dell’Europa centrale, verso gliStati Uniti e verso l’America Meridionale. Oggi si stima che gliitaliani residenti all’estero siano oltre tre milioni e mezzo.
A partire dagli anni Settanta del Novecento l’Italia è progres-sivamente diventata un Paese di arrivo di migrazioni internazio-
Identità e differenza dei territori italiani: le subregioni
L’Italia è caratterizzata da un gran numero di subregioni, cioè di territori che hannouna forte identità legata a caratteri fisici, storici, culturali e talvolta economici.Nel nord troviamo due tipi principali di subregioni: quelle coincidenti con le vallatealpine, ad esempio la Valle di Susa (Piemonte), e quelle coincidenti con aree morfo-logiche e storico-culturali, come la Brianza e la Lomellina (Lombardia).Anche nel centro e nel sud troviamo varie subregioni identificate dall’unità morfolo-gica e da storia e tradizioni: ad esempio la Lunigiana e la Versilia in Toscana, il Cilen-to e l’Irpinia in Campania, le Murge e il Salento in Puglia, la Conca d’oro e la Val diNoto in Sicilia. Anche la Sardegna può essere suddivisa in subregioni interne, comela Barbagia, il Campidano, la Gallura, il Sulcis e il Logudoro.
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La popolazioneIl censimento ufficiale del 2001 ha contato 57 730 000 abitanti. Ilbilancio demografico ISTAT del 2010 afferma che sono stati di po-co superati i 60 milioni, con una significativa maggioranza fem-minile (quasi 31 milioni, contro poco più di 29 milioni di ma-schi) e una densità di circa 200 abitanti per chilometro quadrato.
Per il futuro, le previsioni dell’ISTAT indicano una popolazio-ne numericamente abbastanza stabile o in modesta crescita, do-vuta soprattutto ai flussi migratori: nel 2021 sono previsti 61,7milioni di abitanti, numero che, con le tendenze attuali, si man-terrebbe poi stabile almeno fino al 2050.
L’Italia è uno dei Paesi con più abitanti e più densamente po-polato d’Europa, ma la distribuzione geografica della popolazio-ne è estremamente irregolare e concentrata nelle aree urbane lo-calizzate nelle pianure e lungo le coste (❯❯ fig. 10).
Nel corso degli ultimi 150 anni i movimenti interni di popo-lazione sono stati n umericamente rilevanti e caratterizzati da
Carta della densità della popolazione italiana
La popolazione italiana è addensata nelle aree di pianura e lungo le coste, dove sitrovano i maggiori agglomerati urbani (Milano, Veneto centrale, Via Emilia, Roma,Napoli). Si nota come le aree di minore densità coincidano quasi completamentecon le aree di montagna delle Alpi, degli Appennini e delle isole.
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Indice di vecchiaia
La maggiore presenza di anziani non è un dato uniforme: dalla carta si nota che è piùevidente nel centro-nord, in particolare in Liguria, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, To-scana, Emilia-Romagna, Umbria e Marche. Spesso la maggiore incidenza coincide conle aree di montagna e quelle economicamente più marginali. Nel nord fa eccezionel’Alto Adige insieme a parti del Trentino e della Pianura Padano-Veneta. Nel sud la po-polazione giovane è mediamente più numerosa, in particolare in Puglia e Campania.
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POPOLAZIONE ITALIANA
POPOLAZIONE STRANIERA
1 000 0001 000 000 02 000 0003 000 0004 000 0005 000 000
0-45-9
10-1415-19
20-2425-2930-3435-3940-4445-4950-5455-5960-6465-6970-7475-79
80-8485-8990-94
95 +
Incidenza popolazione straniera
Dal punto di vista della distribuzione degli stranieri l’Italia appare divisa in due. Glistranieri si trovano in maggior concentrazione in tutto il centro-nord e in particolarenelle aree più sviluppate della Lombardia, del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia, del-l’Emilia-Romagna, della Toscana, dell’Umbria e delle Marche. Mentre gli arrivi av-vengono in prevalenza nel sud (Sicilia e Puglia) e in Friuli-Venezia Giulia, la distri-buzione territoriale segue la logica della maggiore offerta di lavoro.
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Piramide delle età della popolazione straniera e italiana13
Guida allo studio
● Quali città sono state sedi dal parlamento italiano?● Dove è maggiore la densità della popolazione italiana?● Quali popoli e culture stranieri hanno lasciato tracce
storiche e culturali nel territorio italiano?● Qual è la comunità straniera più numerosa in Italia?
nali. All’inizio del 2000 g li stranieri ufficialmente residenti inItalia erano un milione e trecentomila. Dieci anni dopo sono tri-plicati: tre milioni e novecentomila, il 6% della popolazione (inlinea con la media dell’Unione Europea).
La comunità straniera più numerosa è quella rumena, chesupera gli ottocentomila residenti, seguita dalla comunità alba-nese e da quella marocchina.
A livello geografico quasi due terzi degli immigrati stranieri siconcentra nelle Regioni del nord, in particolare in Lombardia eVeneto. Nel centro sono numerosi soprattutto nel Lazio, grazieall’attrazione esercitata da Roma (❯❯ fig. 12).
L’arrivo di manodopera straniera ha avuto un impatto socio-economico positivo, ma ha anche generato complessi processidi integrazione, con problemi sia di tipo sociale sia di tipo assi-stenziale.
Come evidenzia la piramide delle età (❯❯ fig. 13), vi è una nettadifferenza tra la composizione della popolazione straniera e italia-na. La componente straniera è in prevalenza giovane, in età lavora-tiva, con una fascia in crescita di bambini appena nati (0-4 anni) chedimostra la progressiva stabilizzazione delle migrazioni. La compo-nente italiana ha le fasce più ampie a partire dai trenta e fino agli ot-tant’anni, segno del progressivo invecchiamento della popolazione.
La trasformazione in senso multiculturale e multietnico dellasocietà italiana coinvolge oggi in modo particolare la scuola, dove ilnumero di alunni stranieri è in costante aumento grazie ai ricon-giungimenti familiari e agli immigrati di seconda generazione.
Geopolitica del mondo attuale Unità 8 187186 Area B Temi e problemi del mondo
L’aumento della popolazione mondiale ha reso l’acqua un bene sempre più prezioso, per il quale possono scatenarsi veri e propriconflitti. La proprietà dell’acqua (fiumi, sorgenti ecc.) è oggi un fattore strategico per lo sviluppo degli Stati e il benessere dei po-
poli, ed è anche un grande business di cui le imprese multinazionali stanno tentando di impossessarsi. Secondo molti politologi, ilcontrollo dell’acqua sarà una delle principali cause dei conflitti futuri.
Per il futuro, l’acqua potrebbe arrivare in Me-dio Oriente dalla Russia settentrionale, che neha in abbondanza, attraverso grandi acque-dotti, diventando una risorsa da esportare piùpreziosa dello stesso petrolio.
3. Una ripartizione disugualeLa disponibilità di acqua dolce è legata inprimo luogo a fattori naturali, a causa delclima e della piovosità. Contano poi ladensità di popolazione e la presenza digrandi centri urbani. Così, leggendo la car-ta, si nota come la disponibilità di acquapro capite sia maggiore nelle regioni piùpiovose, come quelle equatoriali, e in quel-le meno abitate, come il Canada e l’Austra-lia. Le aree di maggiore penuria sono quel-le aride e quelle con la densità di popola-zione più elevata: il Medio Oriente, l’Africa(Maghreb, Sahel, Africa orientale e meri-dionale) e il nord della Cina (compresa Pe-chino).
L’aumento della popolazione mondiale,dodici volte più numerosa di 150 anni fa, haaggravato di molto la situazione. Città cheun tempo erano piccoli borghi, oggi conta-no milioni di abitanti e continuano a cresce-re rapidamente
4. L’accesso all’acqua potabileLa disparità geografica nell’accesso all’acquapotabile è legata sia alla disuguale ripartizionenaturale delle risorse idriche sia alla cattiva ge-stione della risorsa. Ottanta Paesi, con il 40%della popolazione mondiale, si trovano oggiin stato di penuria. In quasi tutto il sud del
mondo la percentuale di popolazione che nonha accesso all’acqua potabile è compresa tra il10 e il 50%. In alcune aree, tale cifra arriva al60-70%. Tra gli Stati più svantaggiati vi sonol’Afghanistan e l’Etiopia, dove l’acqua potabileraggiunge meno del 20% della popolazione. Acausa di questa situazione, si stima che ognianno cinque milioni di persone muoiano permalattie legate all’acqua: dieci volte di più diquelle che muoiono nei conflitti.
I problemi legati all’acqua sono ancorapiù preoccupanti se si considera che neiprossimi decenni l’aumento della tempera-tura media dell’atmosfera, conseguenza del-l’effetto serra, potrebbe modificare drastica-mente le condizioni climatiche di gran par-te della superficie terrestre.
Paesi vulnerabili dal punto di vista idrico
«I consumi di acqua aumentano con la crescita dellapopolazione, il miglioramento del tenore di vita, l’e-spansione dell’agricoltura irrigua, lo sviluppo dell’in-dustria. In un numero crescente di aree del mondo – inmolte delle quali l’acqua già scarseggia – le risorse li-mitate di acqua dolce rappresentano un grave vincoloper lo sviluppo sostenibile, imponendo scelte difficiliper quanto concerne l’allocazione dell’acqua tra utentiin competizione fra loro». (Da: J. D. Fellmann, A. Getis, J.
Getis, Geografia umana, McGraw-Hill, 2007)
placare la sete. Quante montagne di rifiutidi plastica ne deriverebbero? Quanta acquasarà distrutta dalla plastica buttata via?
da V. Shiva, Le guerre dell’acqua, Feltrinelli, 2004, pp. 9-10
2. La battaglia dell’acqua in Medio OrienteIl Medio Oriente, dopo essere stato al centrodelle battaglie per il petrolio, potrebbe diventa-re una delle prime regioni al centro delle batta-glie per l’acqua. Il brano, tratto dall’AtlanteGeopolitico della rivista francese Le Mondediplomatique, spiega le ragioni di questa pre-visione. Per i Paesi del Medio Oriente il controllo del-l’acqua è diventato la sfida principale da af-frontare, stante la grave minaccia che in-combe sull’equilibrio tra attività umane esfruttamento delle risorse naturali. [...]
Benché sia attraversato da numerosi fiu-mi, il Medio Oriente è una zona arida e se-miarida. L’approvvigionamento idrico èsempre limitato, mentre il consumo d’acqua
ha registrato un aumento notevole nell’arcodi vent’anni, con l’urbanizzazione (la regio-ne è passata da due città con oltre un milionedi abitanti nel 1970 a ben 15 città nel 2002) elo sviluppo delle superfici irrigue (che assor-be oltre i tre quarti delle risorse idriche).
Numerosi Paesi del Medio Oriente sonogià oggi sotto la soglia di penuria idrica, sti-mata a 1000 metri cubi di acqua pro capiteall’anno; alcuni si trovano addirittura sotto i500 metri cubi. Forti della manna dei petro-dollari, i Paesi del Golfo hanno potuto ricor-rere a progetti di desalinizzazione per otte-nere acqua potabile in grande quantità [...].
In Israele, Palestina e Giordania le tensio-ni per il possesso dell’acqua aumentano di in-tensità. [...]. In Giordania, per uscire dalla stret-ta della penuria idrica, le autorità puntano sudue infrastrutture strategiche: la costruzionedella diga dell’Unità sul fiume Yarmuk, effet-tuata in cooperazione con la Siria e quasicompletata, e soprattutto lo sfruttamentodella falda freatica di Disi, al confine saudita.
Ma il progetto idraulico più ambiziosoin tutto il Medio Oriente è il Grande proget-to anatolico (GPA) nel sud-est della Turchia.Tramite 22 dighe, esso punta ad irrigare 1,7milioni di ettari, e a produrre elettricità. Ilprogetto, avviato a metà degli anni Ottanta,deve concludersi nell’arco di circa trent’an-ni e il costo minimo previsto è di 30 miliardidi dollari. Le infrastrutture sono già state co-struite per oltre la metà, suscitando vive ten-sioni con la Siria.
da L’Atlante di Le Monde diplomatique/Il manifesto, edizione 2005, pag. 121
1. Vandana Shiva: le guerre dell’acqua in IndiaL’autrice, fisica ed economista indiana, si occu-pa di ecologia sociale e dirige in India il centroper la scienza, tecnologia e politica delle risorsenaturali. In questo brano mette in evidenza co-me oltre alle guerre combattute con le armi, lacontesa per l’acqua stia generando un conflittopiù sottile tra i diversi modi di pensare alla ge-stione di questa risorsa: bene di tutti o merce davendere e da cui ricavare guadagni.Nel 1995 Ismail Serageldin, vicepresidentedella Banca Mondiale, fece una previsionesulle guerre del futuro che ha avuto granderisonanza: «Se le guerre del Ventesimo seco-lo sono state combattute per il petrolio,quelle del Ventunesimo avranno come og-getto del contendere l’acqua». Molti segnalifanno pensare che Serageldin abbia ragione.[...]
Le guerre dell’acqua non sono un’even-tualità futura: ne siamo già circondati, an-che se non sempre sono immediatamente ri-conoscibili come tali. [...]
Lo scontro tra diverse culture dell’acquaè un fenomeno comune a tutte le società. Re-centemente, mentre ero in viaggio per Jai-pur, la capitale del Rajasthan, nell’India occi-dentale, ho assistito in prima persona alloscontro tra queste due culture. Sul treno daDelhy a Jaipur servivano acqua in bottigliadi marca Aquafina, un prodotto della Pepsi.Per le vie di Jaipur la cultura dell’acqua eraun’altra. Nei periodi di maggiore siccità era-
DOSSIER Le guerre per l’acqua La risorsa più contesa nella geopolitica dei prossimi anni
Quali problemi sono causati oggi dalla scarsa disponibilità di acqua?no state erette delle piccole baracche, i co-siddetti jal mandirs (templi dell’acqua), dovel’acqua viene offerta in dono agli assetati inciotole di cocco. I jal mandirs rientrano nel-l’antica tradizione dei piyao, i chioschi di ac-qua a disposizione di tutti nelle aree pubbli-che. Mi trovavo di fronte a un conflitto tradue culture: quella che vede l’acqua comequalcosa di sacro, la cui equa distribuzionerappresenta un dovere per preservare la vi-ta, e quella che la considera una merce e ri-tiene il suo possesso e commercio due fon-damentali diritti d’impresa. La cultura dellamercificazione è in guerra con le opposteculture del condividere, del dare e ricevereacqua come dono gratuito. La cultura nonsostenibile, non rinnovabile e inquinantedella plastica è in guerra con la civiltà basatasul suolo e sul fango, e con le culture del rin-novamento e della rinascita. Immaginateun miliardo di indiani che, abbandonata lapratica dell’offerta dell’acqua presso i piyao,ricorrono a quella in bottiglie di plastica per
Una ripartizione disuguale
La disponibilità pro capite diacqua dolce dipende dal rap-porto tra acqua disponibile enumero di abitanti. Così, per iPaesi densamente popolaticome Cina, India e Banglade-sh, nonostante una buona di-sponibilità di acqua, la vul-nerabilità idrica è alta, men-tre Paesi in gran parte aridima poco popolati, come l’Au-stralia, hanno una disponibi-lità pro capite più elevata.
0 3000 km 0 2300 km
Atlante del
mondo contem
poraneo
Democrazie liberali
Democrazie liberali debolie transizioni democratiche
Altri regimi nonliberal-democratici
Crisi di statualità
Alaska(USA)
C A N A D A
S T A T I
U N I T I
BELIZE
CUBA
BAHAMA
GIAMAICAM E S S I C O
GUATEMALANICARAGUA
HONDURAS
EL SALVADOR
HAITI
REP. DOMINICANA
COSTA RICAPANAMÁ
SAINT KITTS E NEVISANTIGUA E BARBUDADOMINICASAINT LUCIA
TRINIDADE TOBAGO
GUYANA
SURINAMEVENEZUELA
Guiana Franc.
B R A S I L E
SAINT VINCENTE GRENADINE
BARBADOSGRENADA
COLOMBIA
ECUADOR
PERÚ
BOLIVIA
PARAGUAY
URUGUAY
ARGENTINA
CILE
NORVEGIA
FINLANDIA
SV
EZ
IA
ESTONIA
LETTONIA
LITUANIA
ISLANDA
REGNOUNITOIRLANDA
P.B.
BEL.
FRANCIA
PORTOGALLOSPAGNA
LUSS. R. CECA
GERM.
DAN.
POLONIA
UCRAINA
BIELORUSSIA
SLO.CRO.
BOS.ERZ.
MONT.ALB.ITALIA
MOL.
SERBIA
ROMANIASVIZZ.
AUSTRIASLOVAC.
UNGH.
BULG.MAC.
GRECIA
R U S S I A
K A Z A K I S T A NMONGOLIA
C I N ACOREA
DEL SUD
COREADEL NORD
GIAPPONE
Equatore
TUNISIA
A LG E R I A
MAROCCO
L I B I A EGITTO
BURKINAFASO
N I G E R
CIAD
Sahara Occ.(Maroc.)
CAPOVERDE
MAURITANIA
GAMBIAGUINEA-BISSAU
SENEGAL
SIERRA LEONEGUINEA
COSTAD'AV.LIBERIA
M A L I
BEN
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GH
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SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE
GUINEAEQUATORIALE
GABON
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SOMALIAREP.
CENTRAFRICANA
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REP. DEM.CONGO
KENYARUANDABURUNDI
TANZANIA
MADAGASCARMAURIZIO
COMORE
SEICELLE
ANGOLA ZAMBIAMALAWI
ZIMBABWE
NAMIBIA BOTSWANA
SUDAFRICA
SWAZILAND
LESOTHO
O C E A N O
I N D I A N O
GEOR.ARM. AZER.
T U R C H I A
LIBANOISRAELE
CIPRO SIRIA
GIORD.
IRAQ
KUW.
ARABIA
SAUDITA
QATARBAH.
E.A.U.
OMAN
TAGIKISTAN
KIRGHIZISTAN
TURKMEN.
UZBEKISTAN
I R A NAFGHAN.
BHUTAN
BANGLADESH
CAMB.
THAIL.
SRI LANKAMALDIVE
I N D I ABIRMANIA
(MYANMAR)
M A L AY S I A
FILIPPINE
TAIWAN
BRUNEI
SINGAPORE
I N D O N E S I A PAPUANUOVAGUINEA
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M A R G L A C I A L E A R T I C O
G r o e n l a n d i a( D A N . )
4500 km0
L’Indice di Sviluppo Umano delleNazioni Unite combina i datirelativi a reddito, alfabetizzazionee speranza di vita alla nascita.Posizione nell’Indice diSviluppo Umano:
basso
medio
Sviluppo 2000
alto
mancanza di dati
guerra con altri Stati
guerra civile
Guerre 1997-2001
intervento nella guerracivile di un’altro Stato
guerra d’indipendenza
Tra il 1997 e il 2001il Paese è stato coinvolto in:
Canada
Stati Uniti
Belize
CubaBahama
Giamaica
Messico
Guatemala Nicaragua
HondurasEl Salvador
HaitiRep. Dominicana
Costa RicaPanamá
GuyanaSuriname
Venezuela
BrasilePerú
Bolivia
Paraguay
Uruguay
ArgentinaCile
Norvegia Finlandia
Svez
ia
Lett.Let.Lit.
Islanda
RegnoUnito
Irlanda P.B.Bel.
Francia
Portogallo Spagna
Luss. R.C.Germ.
Dan.
Pol.Biel.
Slo.Cr.B.E.
Mol.Sv. A.Sl.
Un.
Grecia
Kazakistan Mongolia
Cina
Coread. Sud
Coread. Nord
Giappone
Tunisia
AlgeriaMarocco
Burk.
Niger
Ciad
Sahara Occ.(Maroc.)
Mauritania
Guinea-bissau
Senegal
Sierra Leone
Guinea
CostaD'av.Liberia
Mali
Ben
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Gha
.
Nigeria
São Tomé E PríncipeGuinea Equatoriale
Gabon
YemenSudan Gibuti
Etiopia SomaliaRep.Centr.
Cong
o Uganda
Rep. Dem.Congo
KenyaRuanda
BurundiTanzania
MadagascarMaurizio
Comore
Seicelle
Angola
ZambiaMalawi
Zimbabwe
Namibia Bots.
Sudafrica
Swaziland
Lesotho
Geor.
Arm.
Azer.Turchia
LibanoCipro Siria
Giord.Iraq
Kuw.Arabia
Saudita
QatarBah.
E.A.U.
Oman
TagikistanKirghizistanTurkmen.
Iran
Afghan.
Bhutan
Bangladesh
Camb.Thail.
Sri LankaMaldive
IndiaBirmania
(Myanmar)
Malaysia
Filippine
Taiwan
Brunei
Singapore Indonesia
PapuaNuovaGuinea
Australia
Timor Est
NuovaZelanda
Moz
ambi
co
Togo
Cam
erun
Eritrea
Paki
stan
Nepal
Vietnam
Laos
Groenlandia(Dan.)
Colombia
Ecuador
UcrainaRo.
ItaliaSerbia
AlbaniaMaced.
Israele
EgittoLibia
Uzbek.
Russia
0 2000 km
INDICE DI SVILUPPO UMANO E CONFLITTI NEL MONDOSi nota come le aree dove l’Indice di Sviluppo Umano è più basso coincidono frequente-mente con i Paesi non democratici e con le regioni coinvolte in conflitti e guerre civili.(L’indice combina reddito, istruzione e speranza di vita.)
SISTEMI POLITICI ALL’INIZIO DEL XXI SECOLO
SISTEMI POLITICI E CONFLITTI NEL MONDOSISTEMI POLITICI E CONFLITTI NEL MONDO
All’inizio del XXI secolo la transizione globale verso i sistemi politici democratici è ancora molto lon-tana dall’essere compiuta. I Paesi retti da governi democratici sono oggi diffusi in quasi tutta l’Ame-
rica, in Europa centro-occidentale e in Oceania. In Asia spiccano i governi democratici di India e Gippone, mentre laRussia si trova in una complessa fase di transizione nella quale democrazia e autoritarismo non sono ancora del tuttoseparati. Vi sono poi diversi Stati, dall’Africa centro-settentrionale fino alla Cina, che in forme diverse hanno al poteregoverni non legittimati democraticamente.La maggior parte dei conflitti attivi nel mondo coinvolge Paesi non democratici, in generale le democrazie sembranogarantire in misura maggiore la libertà, il diritto e la pace. La mancanza di libertà democratica coincide con la maggio-ranza delle situazioni in cui si verificano guerre civili, un rischio diffuso anche nei Paesi in transizione. Le cause che portano ai conflitti sono comunque molte e diversificate localmente. Tra di esse va sicuramente dato ri-salto alla povertà, con tutte le sue conseguenze: denutrizione e malnutrizione, mancanza di assistenza sanitaria ediffusione delle malattie, mancanza di istruzione, mancanza di servizi sociali. L’Indice di Sviluppo Umano può quin-di diventare un buon indicatore delle aree in cui si verificano o possono verificarsi conflitti. Dopo l’11 settembre 2001 (attentato alle Torri Gemelle di New York) è aumentato l’impegno militare di molti Paesi con-tro il terrorismo internazionale, anche attraverso interventi diretti in aree geopoliticamente instabili. I governi demo-cratici, infatti, spendono cifre molto alte per gli armamenti e per l’esercito.
Geopolitica del mondo attuale Unità 18 421420 Area C Temi e problemi del mondo
I suoli alluvionaliI suoli formati nel corso di milioni di anni dal succedersi di depositi fluviali sono chiamatialluvionali. L’intera Pianura Padana, ad esempio, è in buona parte coperta dai materiali tra-sportati e depositati dai fiumi alpini durante gli episodi alluvionali. Siccome i materiali piùpesanti sono i primi a essere depositati, nella parte alta della Pianura Padana troviamo i suo-li più pietrosi e meno fertili, mentre nella parte bassa troviamo suoli argillosi e limacciosi,più fertili. Tra alta e bassa Pianura Padana si estende una fascia intermedia, nella quale l’ac-qua sotterranea affiora naturalmente dal sottosuolo in centinaia di fontanili o risorgive.
L’uomo ha tenuto conto delle caratteristiche dei suoli costruendo la maggior parte dellecittà, delle aree industriali, delle vie di comunicazione e degli aeroporti nella zona meno fer-tile, conservando la maggior parte della bassa pianura per l’attività agricola.
I paesaggi della natura Unità 2 2120 Area A Gli strumenti, i metodi di ricerca e i saperi di base della geografia
IL RETICOLO IDROGRAFICOIL RETICOLO IDROGRAFICO
Geografia da vedere
L’insieme delle aree le cui acque confluiscono in un unico fiume, chiamatocollettore principale, costituiscono il bacino idrografico o bacino fluviale.
Ad esempio, il bacino fluviale del Po comprende anche tutti gli affluenti che dalle Alpi e da-gli Appennini si gettano nel corso d’acqua principale. I confini del bacino idrografico sono ingenere le linee di cresta delle montagne, che per questo sono chiamate linee spartiacque.Vediamo la struttura di un bacino fluviale attraverso un percorso per immagini. ..................
Le parti del fiumeLa parte dove scorre normalmente l’acqua del fiume è chiamata letto o alveo. Durante le pie-ne, il fiume arriva a occupare un’area molto più vasta, che prende il nome di letto fluvialemaggiore. Queste aree sono spesso coltivate, perché molto fertili, ma non devono esservi co-struiti edifici, perché le inondazioni possono tornare a occupare l’intero letto fluviale mag-giore anche a distanza di decine di anni.
Se il fiume scorre più in basso della pianura circostante, ciò significa che nel tempo hascavato linearmente la pianura, creando dei solchi incassati. Questi fenomeni di erosione so-no chiamati forre o canyon. Se invece il fiume ha alternato periodi di erosione a periodi dideposito, la pianura scende verso l’alveo del fiume formando gradoni e piccole scarpate,chiamati terrazzi fluviali.
Un conoide alluvionale
I conoidi torrentizi lungo le valli attirano spesso l’inse-diamento umano e le colture, perché più sicuri e meglioesposti al sole rispetto al fondovalle. Nella foto: Bormio,Sondrio.
I meandri
Nelle pianure alluvionali gli alvei fluviali formanocurve dette meandri. Il meandro è la conseguenzadi un processo di erosione su una riva e depositosull’altra generato dalla corrente fluviale.
Immagine satellitare della Pianura Padana
È riconoscibile al centro il solco fluviale del Po, collet-tore principale del bacino idrografico.
I terrazzi fluviali
Il bacino di deiezione All’uscita dalla valle il fiume si allarga in un’areachiamata bacino di deiezione, che si estende fino al-la foce, il punto nel quale il fiume finisce in mare o inun lago. In esso, a causa della riduzione della velo-cità di trasporto, il fiume smette la sua azione erosi-va e inizia la sua azione di deposito («deiezione» si-gnifica appunto deposito e accumulo). Buona partedel suolo della pianura è stata formata dai depositialluvionali dei fiumi. All’uscita della valle questi de-positi alluvionali sono spesso molto evidenti e a for-ma di cono o ventaglio, tanto da prendere il nome diconoidi di deiezione.
La foce a deltaLa foce è a delta, se prima di arrivare in mare il corsod’acqua si suddivide in vari rami. Nella foto: immaginesatellitare della foce a delta del fiume Volga che sfocianel Mar Caspio.
Il bacino di raccoltaGeneralmente dall’aspetto a ventaglio, partedalla linea spartiacque e comprende le acquesuperficiali, i ruscelli e i torrenti che scendonodai versanti delle valli. A partire dalla lineaspartiacque, infatti, una fitta rete di ruscelliscava piccoli solchi dove si incanalano le ac-que, che possono essere di origine meteorica(pioggia, neve, grandine) o sorgiva (dalle sor-genti sgorga l’acqua meteorica, filtrata dal ter-reno, che spesso scorre sotterranea per moltichilometri). Scendendo verso valle i ruscelliconfluiscono, formando torrenti, che scorronovelocemente sui versanti montani.
La foce a estuarioSe il fiume si getta in mare mantenendo un unico ra-mo, la foce si dice a estuario. Nella foto: la foce adestuario del fiume Medina nell’Isola di Wight (GB).
Il bacino vallivo Giunti al fondovalle, in genere, i torrenti confluiscono in un unico corso d’acqua,il collettore principale che, se la sua portata d’acqua media (regime idrico) è re-golare, prende il nome di fiume. Il corso d’acqua principale che scorre nella val-le più importante e nel quale confluiscono ruscelli e torrenti prende il nome dibacino vallivo. Nella foto: Valtellina, Lombardia.
L’Europa Unità 6 171170 Area B I luoghi del mondo
SPAZIO DI LAVOROAdesso tutto mi sembra che vada per il meglio. Sono riuscita ad
inserirmi nella nuova realtà, ad adattarmi ad un codice culturaledifferente e così a creare dei legami con la società che mi ospita. So-no consapevole di essere straniera, ma non mi sento inferiore né su-periore a nessuno, sono solo diversa. E credo e spero che la cono-scenza, la collaborazione e la comprensione possano promuovereuna civile convivenza tra tradizioni e culture differenti.
E poi... sarebbe davvero monotona la vita se tutti fossimo uguali.
da «Ambiente Società Territorio», Rivista dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, n. 5/2006
Ora rispondi alle domande.❯ La ragazza come è riuscita a inserirsi nel contesto italiano?❯ Cosa pensi della sua esperienza?❯ Quali sono i tuoi atteggiamenti verso i migranti?
4. Utilizzando le carte e i dati statistici disponibili nell’Unità,svolgi le attività che seguono.a. Comparando i dati statistici, trova gli elementi che pre-
sentano più uniformità nei diversi Paesi europei e quelliper i quali si riscontra la maggiore disomogeneità.
b. Confronta la Svezia e la Grecia dal punto di vista dell’am-biente, dell’economia e della popolazione utilizzando lecarte, i testi e i dati statistici a tua disposizione. Prova ascrivere una breve descrizione comparativa.
c. Scrivi la graduatoria dei Paesi europei in base alla densitàdi popolazione.
5. Con i dati a tua disposizione, raccolti nell’Unità e nell’ap-pendice statistica alle pp. 173-175, costruisci i grafici se-guenti.a. In base ai dati sul PIL pro capite, costruisci un grafico con
il valore dei tre Stati più ricchi e dei tre Stati più poveri.b. Costruisci una tabella o un istogramma mettendo in ordi-
ne i Paesi dell’Unione Europea in base al PIL pro capite.Prova poi a scrivere una breve didascalia in cui osservi do-ve si trovano in genere i Paesi più ricchi e dove quelli piùpoveri, tentando in breve di accennare alle cause di questadifferenza.
c. Costruisci un istogramma con i dati della speranza di vita(maschi e femmine) comparando, Italia, Svizzera, Russiae Turchia.
6. Con i dati a tua disposizione nell’Unità, completa come in-dicato le carte mute.a. Costruisci la carta della densità di popolazione, utilizzan-
do tonalità di colore diverse per indicare la diversa den-sità.
b. Utilizza la carta muta per distinguere i vari gradi di parteci-pazione dei Paesi all’Unione Europea. Lascia in bianco i Pae-si non aderenti, poi usa diverse sfumature di colore per di-stinguere i Paesi fondatori dell’UE, quelli che vi hanno aderi-to in seguito, quelli che fanno parte anche della zona euro.
STRUMENTI
7. Utilizza le tracce seguenti per elaborare dei testi.a. Scrivi un volantino informativo di una pagina sull’Unio-
ne Europea rivolto a studenti stranieri. Immagina di spie-gare che cos’è l’UE, che cosa la differenzia dai singoli Statiche la compongono, quali sono le sue istituzioni e i lororuoli, quali i suoi obiettivi economici, politici e sociali.
b. L’UE ha tra i suoi fini lo sviluppo di un modello culturaleeuropeo che valorizzi la c onvivenza tra le tant e diverseidentità e culture europee. Esponi in un br eve testo de-scrittivo, di 30 righe al massimo, le caratteristiche di que-sto modello discutendone la fattibilità rispetto alle diffi-coltà dovute alle molte diversità culturali e ai localismi.
ELABORAZIONE SCRITTA
8. Utilizzando i siti elencati a p. 169 e i motori di ricerca, realiz-za la seguente attività in Internet.a. Cerca attraverso Internet, utilizzando un motore di ricer-
ca, informazioni sulle principali cucine europee e realizzasu ciascuna una breve scheda dove indichi i prodotti tipiciche la caratterizzano e alcuni piatti che la rappresentano(ad esempio, la cucina italiana avrà tra i suoi prodotti lapasta, il pomodoro, l’olio di oli va, le erbe aromatiche, iformaggi e tra le ricette la pizza, il risotto, la pastasciuttaecc.).
INTERNETGEOGRAFIA
1. Rispondi alle seguenti domande in un massimo di 8 righeciascuna.a. Perché è difficile definire in modo netto i confini fisici e
geopolitici tra Europa e Asia? b. Che cosa significa il toponimo Finisterre e in quali luoghi
d’Europa si ritrova? c. In quali aree si estendono le più grandi pianure europee? d. Con quali obiettivi e con quali strategie l’Unione Europea
affronta la grande varietà di popoli e culture del continen-te?
e. Spiega la questione dei localismi in Europa in particolareattraverso il caso del Regno Unito.
f. Come si è specializzata l’agricoltura nell’Europa centro-occidentale?
g. Quali sono le principali tipologie e caratteristiche dei pae-saggi europei?
h. Che cosa hanno cambiat o g li ac cordi di Sc hengen del1985?
i. Che ruolo ha la Banca Centrale Europea? l. Che cos’è e che ruolo ha la Commissione europea?m. Che obiettivi hanno le politiche territoriali dell’Unione
Europea?n. Come si pongono oggi Russia, Svizzera e Turchia nelle re-
lazioni con l’Unione Europea?o. Spiega l’attuale ruolo geopolitico della Russia e i suoi rap-
porti con gli altri Paesi europei.
2. Costruisci una mappa concettuale che riassuma i principaliambiti di azione dell’Unione Europea e gli obiettivi dellesue politiche.
3. Leggi il brano che ti proponiamo. Si tratta della testimo-nianza di una giovane rumena che vive e studia in Italia.«Cammino per le strade di Vercelli e di tanto in tanto sento parlarela mia lingua. Adesso, ormai, mi sembra normale, ma mi ricordoche, appena arrivata, mi voltavo contenta e sorridente per vederechi fosse quella gente: la «mia gente».
Sono rumena. Sono una ragazza straniera e, come tutti gli stra-nieri, vivo lontano dalla mia casa, dalla mia cultura, dalle personecare. E non è affatto facile, a volte mi pesa. Allora perché sono venu-ta qui?
Un anno fa sono arrivata in Italia, seguendo mia madre. E leiperché l’ha fatto? Perché sperava in una vita migliore, sperava ditrovare quello che le mancava in patria: lavoro, soldi, opportunità,nuovi orizzonti preclusi in patria anche dopo la caduta di Ceause-scu [Nicolae Ceausescu (1918-1989), leader comunista della Ro-mania dal 1965 al 1989. In seguito a un colpo di stato, fu deposto egiustiziato]. In gran parte li abbiamo trovati. Nel contesto dell’emi-grazione, io rappresento uno dei casi fortunati. Vado all’Università,dove mi trovo bene, anche se non è stato semplice imparare da solauna lingua straniera, per me completamente nuova.Ricordo soprattutto l’ansia e i timori di non riuscire a farcela. Dinon integrarmi.
CONOSCENZE
I paesaggi dell’uomo Unità 3 6564 Area A Gli strumenti, i metodi di ricerca e i saperi di base della geografia
1. Rispondi alle seguenti domande in un massimo di 10 righe cia-scuna.
a. Quali sono le caratteristiche della città europea?b. Quali sono i segni che caratterizzano la città islamica tra-
dizionale?c. Cosa si intende per gentrification? In quali realtà urbane si
verifica questo processo?d. Quali colture caratterizzano il paesaggio rurale mediter-
raneo?e. Quali sono le caratteristiche dell’agricoltura di terza gene-
razione?f. In un territorio rurale caratterizzato da un’agricoltura di
tipo commerciale, che tipo di paesaggio ti aspetti di incon-trare?
g. Quali materiali caratterizzano la casa rurale tradizionale?
2. Conosci il tuo territorio?
a. Prova a descr ivere il sito dove sorge la tua città, indivi-duando i più e videnti legami t ra la for ma dell’insedia-mento e la pianta urbana.
b. Quali funzioni differenziano il centro della tua città dallasua periferia?
3. Scrivi su ciascuno dei seguenti temi un breve testo di 12 righe almassimo.
a. Quali conseguenze positive e negative sta producendo sul-la vita umana il processo di urbanizzazione?
b. Con quali iniziative si potrebbero migliorare le condizionidi vita nelle periferie urbane più degradate?
c. Attraverso quali segni del paesaggio si può riconoscere lafunzione preminente di una città? F ai degli esempi concittà che conosci.
4. Tracce per un testo.
Elabora un breve testo argomentativo sul tema proposto.La popolazione urbana è in crescita costante in tutto il pia-neta. Nei Paesi più poveri questo spesso coincide con laformazione di baraccopoli e vasti quartieri abitati dalle fa-sce più deboli della popolazione. Spiega le cause di questofenomeno e fai delle ipotesi sulla sua evoluzione futura.
5. Osserva le immagini di questa pagina e svolgi le attività.
❯ Quali elementi caratterizzano l’immagine con il paesag-gio urbano?
❯ Quali elementi caratterizzano l’immagine con il paesag-gio rurale?
❯ Aggiungi un termine che aiuti a identificare meglio le dueimmagini (per esempio, sotto l’aspetto della morfologia,della tipologia o delle funzioni).
STRUMENTI
ABILITÀ
CONOSCENZE
7. Organizza un viaggio.
Molti siti Internet sono dedicati ai v iaggi. Puoi trovare siaagenzie turistiche sia informazioni per i viaggiatori.Scegli un’area geografica extraeuropea e fai una ricerca perorganizzare un viaggio. Alla fine, prepara una presentazio-ne/guida di due o tre pagine per i partecipanti al viaggio. Deviindicare la meta del viaggio e l’itinerario, se il viaggio prevedespostamenti. ❯ Informazioni generali sullo Stato e sulle località toccate
dal viaggio.❯ La descrizione del paesaggio naturale e antropico che po-
tranno osservare durante il viaggio.❯ Le principali attrattive culturali e ambientali. ❯ I tempi e i costi previsti.
INTERNETGEOGRAFIA Esempi di siti da cui puoi cominciare la ricerca:
SPAZIO DI LAVORO
Azione
6. Analizza e riscrivi il brano.
«Il modo di vedere le Alpi nel 1600» di Enrico Camanni(dal libro Le nuova vita delle Alpi).Nel 1673 il viaggiatore inglese John Evelyn scrive: «La natura haspazzato tutte le immondizie della Terra nelle Alpi, allo scopo dispianare e di r ipulire la pian ura del la Lombardia». E c osì siesprime il teologo Thomas Burnet: «La Terra, se noi la conside-riamo nel suo complesso, non è un insieme bello e ordinato, mauna massa confusa di parti accumulate alla rinfusa, senza bada-re alla bellezza e alla simmetria [...]. Le montagne a che cosa ser-vono? Se si potessero sopprimere, cosa perderebbe la natura senon un peso inutile?». Inutili e inquietanti sono i due connotatipiù diffusi per i monti e i ghiacciai. Uno stereotipo duro a mori-re: le guglie e i fiumi di ghiaccio [...] vengono considerati pertutto il Settecento montagnes maudites, luoghi maledetti, comeattesta il de Saussure nei suoi famosi Voyages. Per quasi tre seco-li i ghiacciai inghiottono i pascoli e le case, uccidono pastori econtadini, minacciano la sopravvivenza dei villaggi con frane,valanghe e alluvioni. Portano a valle la paura delle cime.
Analizza.❯ In questo brano, l’autore racconta il modo in cui le Alpi
erano considerate e descritte tra Sei e Settecento. ❯ Come mai uno degli autori citati ritiene che le montagne
si potrebbero sopprimere?❯ C’è molta differenza tra il modo con cui le Alpi erano con-
siderate nel Settecento e quello contemporaneo?❯ Fai delle ipotesi per cercare di spiegare come mai l’imma-
gine delle Alpi era così negativa.
Riscrivi.Sulla base delle tue conoscenze, scrivi un testo sull’esempio diCamanni in cui spieghi come le Alpi sono viste e considerate og-gi dalla maggioranza delle persone.
http://www.paesionline.it/http://viaggi.repubblica.it/http://www.viaggi24.ilsole24ore.com/http://www.viaggiatorionline.com/http://www.viaggiavventurenelmondo.it/http://www.viaggisolidali.it/http://www.cts.it/
8. Svolgi la ricercaCerca con Internet le immagini di quattro fra le principalicittà del mondo, scelte una in E uropa, una in Asia, una inAmerica e una in Africa, e comparale osservando analogie edifferenze fra i diversi paesaggi urbani.
Studiare lo spazio urbano attraverso le città digitaliLa proposta operativa di questo capitolo riguarda l’analisi dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni che governano la cittàin cui si trova il vostro istituto scolastico. Lo scopo della ricerca è imparare a utilizzare questi siti come fonte per lo studio geo-grafico dello spazio urbano. I siti delle amministrazioni sono detti «città digitali» e vengono intesi come uno spazio collettivodi informazione e di connessione fra i cittadini, le amministrazioni e le associazioni che operano sul territorio.Vi invitiamo a utilizzare lo schema operativo indicato di seguito applicandolo ai siti del Comune, della Provincia e della Regionein cui vi trovate. Il sito della città è quello fondamentale, ma spesso i siti di Provincia e Regione includono informazioni interes-santi, come immagini e dati statistici. Per ogni domanda riassumete le informazioni più importanti trovate sul sito esplorato.
Seconda parte: le informazioni testuali e i dati statistici1. Sono disponibili dati statistici sul territorio? Su quali argomenti?2. Sono disponibili informazioni sugli aspetti culturali (storia, arte, architettura) e sulle attività legate al turismo?3. Sono disponibili informazioni sulle associazioni che operano nella città e sui modi di contattarle? 4. Sono disponibili notizie sugli aspetti sociali, con possibilità di esprimere commenti e osservazioni?
Terza parte: le funzioni1. Il sito è leggibile (anche parzialmente) in altre lingue? Quali? 2. Si trovano notizie che riguardano le attività dei vari assessorati (ad esempio sport, turismo, istruzione)?3. Ci sono notizie sugli eventi importanti che riguardano o stanno per riguardare il territorio?4. Interattività: si possono svolgere delle pratiche on-line (come pagare le tasse, le multe, chiedere certificati), contattare per-
sone e uffici per posta elettronica, esprimere opinioni attraverso forum di discussione?5. Sul sito si trovano sezioni con argomenti pensati per i giovani e i lavoratori?
Sintesi finale1. Prova a scrivere un breve testo descrittivo sulla tua città basandoti unicamente sulle informazioni trovate attraverso i siti
delle Pubbliche Amministrazioni. 2. Esprimi una tua opinione sulla qualità del sito: le informazioni sono sufficienti e chiare?3. Scrivi con la classe una lettera (meglio se inoltrata per posta elettronica) al sindaco e a chi gestisce il sito web cittadino,
spiegando la ricerca svolta e i pregi e i difetti incontrati, suggerendo i cambiamenti che possono rendere il sito più ricco epiù utile per lo studio del territorio nelle scuole.
Prima parte: l’immagine del territorio1. Sono disponibili carte geografiche o piante urbane? Con quali tipi di informazioni?2. Sono disponibili fotografie dei luoghi con cui è possibile descrivere il paesaggio urbano o almeno i suoi elementi principali?3. Sono disponibili immagini aeree o satellitari? Quali elementi del paesaggio permettono di osservare?
Napoli e il suo golfo
Campagna fra Termoli e Campobasso (Molise)
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Indice V
AREA B I LUOGHI DEL MONDO
I continenti extraeuropei
UNITÀ 7 L’AsiaUn mosaico di ambienti e culture 174Quadro ambientale 175Quadro sociale e culturale 178
Il nuovo centro del mondo? 181Quadro economico 181Quadro geopolitico 182
Il Medio Oriente: una regione unitaria? 183ATLANTE DEL MONDO CONTEMPORANEO I conflitti in Asia 184DOSSIER La questione del Tibet 186La Cina 188CASO DI STUDIO «Il caso Taiwan» 190
La diga delle Tre Gole 191GEOGRAFIA DA LEGGERE La Cina è vicina? 191L’Unione Indiana 193
Fiumi e culture 193Il Giappone 195
I Manga 195Gli altri Stati asiatici 197L’Asia occidentale 197L’Asia centrale 199L’Asia meridionale e orientale 200
GRANDANGOLO 202SPAZIO DI LAVORO 204
UNITÀ 8 L’AfricaIl continente più antico 206Quadro ambientale 206Quadro sociale e culturale 210
La musica e l’arte africana 213GEOGRAFIA DA LEGGERE L’islam, forza unificatrice 214
Un sottosuolo ricco per economie povere 215Quadro economico 215Quadro geopolitico 217L’Egitto 220La Nigeria 222GEOGRAFIA DA LEGGERE Lo Stato nell’Africa subsahariana,
eredità geografica del colonialismo 223Il Sudafrica 224Gli altri Stati africani 226L’Africa settentrionale e il Sahel 226L’Africa centro-occidentale 228L’Africa centro-orientale 229L’Africa meridionale 231
GRANDANGOLO 232SPAZIO DI LAVORO 234
UNITÀ 9 L’America SettentrionalePaesaggi americani 236Quadro ambientale 236Quadro sociale e culturale 239GEOGRAFIA DA LEGGERE Los Angeles: l’immaginario collettivo
del disastro 243Un continente di due Confederazioni 244Quadro economico 244Quadro geopolitico 245GEOGRAFIA DA LEGGERE La fine dell’invulnerabilità.
La strategia americana e i suoi limiti 246Gli Stati Uniti 247
Il mito del West (Ovest) americano 249Il Canada 252
Nunavut, la terra degli Inuit 254La Groenlandia 255
GRANDANGOLO 256SPAZIO DI LAVORO 258
UNITÀ 10 L’America Centro-meridionalePaesaggi naturali e paesaggi modellati dalle migrazioni 260Quadro ambientale 260Quadro sociale e culturale 264
Un continente segnato dalle distanze 266Quadro economico 266Quadro geopolitico 268CASO DI STUDIO La strada panamericana 269
Il Messico 270Il Brasile 272
Il popolo delle «favelas» 272L’Argentina 274GEOGRAFIA DA LEGGERE Métissage e coabitazione: le cucine creole 276
Gli altri Stati dell’America Centro-meridionale 277
L’America Centrale 277I Paesi caraibici 278L’America Meridionale 279
GRANDANGOLO 280SPAZIO DI LAVORO 282
INDICE
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VI Indice
AREA C TEMI E PROBLEMI DEL MONDO
UNITÀ 13 Abitare la Terra nell’epoca della globalizzazione
Che cos’è la globalizzazione 306Crescita e velocizzazione dei flussi 306Neoliberismo o movimenti no global? 308GEOGRAFIA DA LEGGERE Insegnare l’identità terrestre 309GEOGRAFIA DA VEDERE I principali aspetti della globalizzazione 310La globalizzazione dell’economia 312I cambiamenti nel mondo del lavoro 315GEOGRAFIA DA VEDERE Effetti della globalizzazione
nei settori dell’economia 316Gli effetti delle globalizzazione nei Paesi poveri 317La società dell’informazione: partecipanti ed esclusi 317Reti materiali e immateriali 319Il settore che cresce di più: il turismo 322
Il lato oscuro della globalizzazione 324Riciclaggio, mafie, paradisi fiscali 324Il problema del debito estero 326Gli obiettivi del millennio per l’umanità globalizzata 328Salute, malattie e cure nel mondo globale 328GEOGRAFIA DA LEGGERE ActionAid International: una storia
di due mondi 329DOSSIER AIDS, Sars, Aviaria, Mucca pazza 330
GRANDANGOLO 332SPAZIO DI LAVORO 334
UNITÀ 14 Migrazioni e multiculturalitàLa mobilità della popolazione 336Le tipologie delle migrazioni 336Le migrazioni nella storia 339Emigrare nell’epoca della globalizzazione 340GEOGRAFIA DA VEDERE Migrazioni forzate: sfollati e rifugiati 342DOSSIER L’Italia e le migrazioni 344Multiculturalità e integrazione 346I segni dell’immigrazione nel paesaggio 347Cittadinanza e integrazione 348Lingue, religioni, culture, identità 350
GRANDANGOLO 356
SPAZIO DI LAVORO 358
UNITÀ 15 Un futuro sostenibile: popolazione, economia, società
La Terra ha troppi abitanti o troppi la usano male? 360Le dimensioni della sostenibilità 360La crescita e la distribuzione della popolazione sulla Terra 362Le vie della ricchezza e le vie della povertà 365
UNITÀ 11 L’OceaniaUn continente di isole 284Quadro ambientale 284Quadro sociale e culturale 287
Economie ricche nel Sud del mondo 288Quadro economico e geopolitico 288L’Australia 290DOSSIER Gli aborigeni australiani e le vie dei canti 292
Gli altri Stati dell’Oceania 294La Nuova Zelanda 294La Melanesia 294Micronesia e Polinesia 295
GRANDANGOLO 296SPAZIO DI LAVORO 297
UNITÀ 12 Le aree polari e le distese oceaniche
Le aree polari 298Artide: un’isola di ghiaccio 298Antartide: il continente bianco 299GEOGRAFIA DA LEGGERE Una carota di tre chilometri rivela
il clima degli ultimi 740 000 anni 300Le distese oceaniche 301Un pianeta acquatico 301GEOGRAFIA DA LEGGERE Lo tsunami del 2004. Salvarsi con la geografia 303
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Indice VII
UNITÀ 18 Geopolitica del mondo attualeL’organizzazione geopolitica del pianeta 404Potere e territorio: i soggetti geopolitici 404Le principali organizzazioni sovranazionali 406Il ruolo delle Nazioni Unite nei conflitti 406Quali sono le potenze mondiali? 408Gli USA sono il Paese leader del mondo? 408
Dove primeggiano gli Stati Uniti 408La crescita dell’Asia fa paura? 410L’Italia nel contesto internazionale 412
Conflitti e scenari regionali 414Cause e caratteristiche dei conflitti
contemporanei 414ATLANTE DEL MONDO CONTEMPORANEO Sistemi politici e conflitti nel mondo 416ATLANTE DEL MONDO CONTEMPORANEO I confini «chiusi» nel mondo 418Le aree di guerra nel mondo 421Impegnarsi per la pace: le ONG 424
L’Unione Europea e la lotta al terrorismo 424GEOGRAFIA DA LEGGERE La funzione della geografia
secondo le Nazioni Unite 425DOSSIER Le guerre per l’acqua 426
GRANDANGOLO 428SPAZIO DI LAVORO 430
Dati sugli Stati 432
Atlante 444
Indice dei nomi geografici 456
Eccessi e carestie: la questione dell’alimentazione 368Il microcredito 369
Istruzione e analfabetismo nel mondo 371La questione dei diritti delle donne 371GEOGRAFIA DA LEGGERE Il grano per sfamare il mondo c’è ma viene
usato per allevare bestiame 373
GRANDANGOLO 374SPAZIO DI LAVORO 376
UNITÀ 16 Un futuro sostenibile: ambiente e risorse
La questione della sostenibilità ambientale 378Dallo sviluppo allo sviluppo sostenibile 378Il debito ambientale e il calcolo dell’impronta ecologica 379I problemi ambientali 380Le risorse: distribuzione e accessibilità 384Come sostituire il petrolio? 385Biotecnologie e biodiversità 388La questione dei rifiuti 388Le politiche per l’ambiente 390
GRANDANGOLO 392SPAZIO DI LAVORO 394
UNITÀ 17 Lo sviluppo locale e il sistema-mondo
Lo sviluppo locale 396Cos’è lo sviluppo locale 396Gli «attori» dello sviluppo locale 397Lo sviluppo locale sostenibile 398Clima e sviluppo del territorio 398Le strategie territoriali delle imprese 399
Il sistema-mondo e l’economia 400I modelli del sistema-mondo 400Globalizzazione e sviluppo locale 401
GRANDANGOLO 401SPAZIO DI LAVORO 402
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