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    PARMARMA 25/09/200425/09/2004

    MITITI, ARCHETIPIRCHETIPIESIMBOLIIMBOLI: LIMMAGINEMMAGINECOMEOMEDIMENSIONEIMENSIONETRASCENDENTALERASCENDENTALEELEEDICOTOMIEICOTOMIEINSOLUTENSOLUTE.

    Scozzari Daniele

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    Premessa

    Da sempre i Simboli, i Miti e gli archetipi, sono stati

    sinonimo di mistero da un lato e semplicit dallaltro,tanto che per questi due motivi essi sono passati,rispetto alla scienza ed anche alla comunit umana(occidentale), in secondo piano.Molto del materiale umano, artistico, filosofico,antropologico e psicologico ha la sua ragione diesistere in corrispondenza della forza dei miti e deisimboli o dei sogni, delle leggende, fiabe, ecc.., di

    ispirare lanimo umano.Senza la pretesa di essere esaustivi, il mio intento quello di avvicinare il lettore alla comprensioneiniziale della profondit di alcuni simboli che comedelle perle intessono le vie di comunicazione erivelazione dal lontano passato finanche ai giorninostri. Molti simboli operano a livello inconscio, omeglio sono recepiti dalla parte destra del cervello.La vista il canale privilegiato dai simboli, mentreludito lo per i miti o le leggende, soprattutto quelledi natura non scritta. Si insiste molto nei riti diiniziazione, come ad esempio in quello di Eleusi, o inquelli egizi di Osiride, nel trasformare il mystes(liniziato ai misteri), i cui occhi erano chiusi e velati,in epoptes (veggente). Questo passaggio importante

    testimoniato da alcuni simboli, come quello della

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    luce, dell Occhio, dellAcqua (nel battesimo), e viadicendo. Ci che lega insieme tutti i discorsi del libro la ricerca di quei simboli che rappresentano

    limmagine della Totalit, della Trascendenza e dellaUnit cosmologica e umana.Possiamo dire i simboli che sono il sogno ricorrentedellintera umanit che ad un livello profondopercepisce i medesimi stimoli e sensazioni di naturasimbolica. Spesso i significati originari dei simboli sisono perduti nel tempo, o sono stati sostituiti,camuffati o si sono evoluti. Tutto cambia perrimanendo uguale, un altro modo di intendere larilettura di taluni simboli o archetipi. dunque unviaggio interiore, dove si annullano i confini spazio-temporali, dove tutto ritorna allorigine, dovelidentit si frantuma per integrarsi alla fonte diorigine universale e uscirne pi completa, forgiata.Io attraverso questo viaggio che propongo ad altri, ho

    riscoperto, con semplicit e umilt alcuni valori qualilAmore, la Solidariet, la Conoscenza, la Spiritualitintesa come apertura a tutto ci che vibra fuori edentro di ognuno di noi, tensione propositiva versolalto e verso il centro, lorigine di ogni cosa.Mentre scrivo queste righe una sfilata di cavalli in pieno centro citt attira la mia attenzione. Sincro-nicit?

    I simboli sono chiavi di accesso. Qualsiasi modo divedere la natura, il cosmo, lessere umano, passanecessariamente per una dimensione simbolica cheracchiude l astratto e universale e il concreto,materiale. La chiave, a sua volta simbolo diliberazione, conoscenza, iniziazione e mistero. Ognidivinit ha le chiavi per aprire e chiudere, per

    mostrare e celare. Da Giano a San Pietro, da Epona a

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    Mitra, e via dicendo. Interessante sarebbe vedere tuttii vari simboli presentarti in questo libro come dellechiavi che aprono porte di collegamento tra due

    dimensioni: il cielo e la terra, il materiale e lospirituale, il mistero e la conoscenza.

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    Capitolo 1

    Lessere

    totale

    La coscienza dellIo risiede nella coscienza Universale

    (Keysertling).

    Il Sutra diciotto indica la strada della liberazione. Quando si unisce il s

    individuale con il s universale, il cuore, eliminate tutte le forme di ignoranza

    (avidya, ecc) diviene limpido e puro e non si limita pi a riflettere la luce ma la

    manifesta. Comprende che l'idea del s solo un'idea che riposa su un frammento

    della luce di Om ed abbandona in questo modo l'idea dell'esistenza separata. A

    questo punto si unisce a Sat, la sostanza eterna, Dio; tale unione chiamata

    Kaivalya.

    (Sutra

    XVIII)

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    Immergendomi nella lettura di alcuni libri misono reso conto di un concetto centrale che invari modi trapelava da taluni libri.

    Gli autori di questi libri, partendo da unadiversa impostazione epistemologica, sonogiunti a simili conclusioni ora prosaiche orapoetiche. Tra gli autori compaiono: MarkHedsel, un iniziato; Josheph Campbel unantropologo di fama mondiale; Karl Pribram,neurofisiologo; David Bohm, fisico; Michael

    Talbot, scrittore, Jung, psicologo e tanti altri

    ancora. Che cosa accomuna questi autori?Perch dottrine come la fisica quantistica,lantropologia e i miti, la psicologia e gliarchetipi, i simboli, larte e le immagini,lesoterismo, lalchimia e lEgitto, la filosofia, lareligione, la magia, eccetera, trovano punti diconvergenza e spiegano alcuni misteri connomi diversi? Una linea sottile e invisibilecollega tutto, anche i libri che, uno dietrolaltro sto leggendo: mi si riaprecontinuamente un sipario dietro al quale siintravedono realt e possibilit che superanola contingenza spaziale e temporale dove mitrovo immerso per aprire un varco al di l dellarealt visibile che in sanscrito equivale altermine maya.Il messaggio chiave che cercher di faremergere da questo lavoro che i miti, isimboli e gli archetipi raccontano in chiavepoetica i misteri dellunit cosmica chetrascende le dualit cos come si manifestanoattraverso la contingenza fisica spazio-temporale.Mi sono pi volte soffermato a contemplareun simbolo per estrapolarne, attraverso ilsuggerimento e le tracce contenute nei vari

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    libri, i loro livelli di significato (che per latradizione ermetica sono almeno sette);oppure cercare una fonte di illuminazione nella

    potente luce di saggezza degli archetipi, ocollegare i miti tra loro ritrovando quellasensazione di unit originaria che accomunatutte le culture, che risalendo dalla chinadellinconscio collettivo attraversano lasagoma di unimmagine e fanno vibrare nellamente delle risonanze che trascendono spazioe tempo.

    LOccidente e lOriente, la religione Cattolica elInduismo, il capitalismo e il comunismo , sonotermini che derivano da un modo di pensare almondo e di concepirlo, spesso staticamente, inmaniera dicotomica, oppositiva e per categoriedi separazione.In un mondo che segue la marcia della globa-lizzazione a senso unico possiamo aspettarci

    che i contrari trovino una loro sublimazione,una loro trascendenza?In natura ci avviene in modo del tuttospontaneo, come per esempio nel ciclometamorfico della farfalla, nella societ invece,si opera diversamente, tendendo allasupremazia di uno dei poli opposti, quello chesi riterr dominante. In molti casi le dicotomie

    oppositive assumono diverse conformazioni.Una per esempio quella della continuit, ecio che una categoria la continuazionespeculare dellaltra, oppure scorrono parallele,oppure ancora danno origine ad una terza viaquella dellembricazione nella quale gli oppostitrovano unaltra soluzione che non quelladellopposizione ma dellattrazione e delsuperamento di prospettiva. Dati due opposticome piccolo e grande, finito e infinito, materia

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    e spirito, ad un certo livello di complessittroveranno lequilibrio nel centro della bilanciae daranno origine ad una via di mezzo

    (1+1=3) che comunque diversa dagliestremi pur conservandone le caratteristiche dibase. una nuova propriet emergentescaturita dalla fusione dei due elementiopposti e complementari. Ci vero permaschio e femmina, luna e sole, universo eatomo legati da un infinito connubio, passato efuturo che formano il presente, immagini eparole che danno origine alla lingua, allascrittura.Credo che la pacificazione dei contrari sia unarisposta alla permanente crisi che staattraversando il mondo sia dal punto di vistamateriale che spirituale.Lembricazione, cio il superamento delladualit un atto damore: per il fatto che dalla

    congiunzione di due si ottenga tre. Il passaggioal numero tre che nella simbologia cristianama anche pagana, esoterica, antica, non casuale. Gi gli egizi parlavano del terzoocchio, lauraeus, che permette una visionedelle realt superiori. Il tre indica la perfezione,la sublimazione del corpo nello spirito, lavisione nella coscienza universale al di l dellamera realt, che maya, cio apparenza. Il tre equilibrio.Ci che scaturisce da due individui diversi chesi incontrano sempre una terza emergenza, enon parlo solamente di quella biologica tra unacoppia, lamore ha molti modi di fare tre. Ladimensione ultima dellamore che lacreazione non si esaurisce nellabitudinemateriale, ma la trascende essendo lamore unconcetto spirituale capace di superare spazio e

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    tempo. Amore o Philos come lo chiamavano iGreci significa dunque unione, relazione, tradue persone, tra due forze, tra due entit, tra

    due diversit, eccetera.Promuovendo le diversit e favorendo il loroconnubio otterremo risultati creativi immediati.La creativit, quindi la ricerca di nuovesoluzioni, di strategie di coping e di risposta, favorita dalla formazione di gruppi eterogenei,come risaputo in psicologia sociale. Per cuitentiamo delle nuove fushion. Lo facciamo con

    la cucina cosiddetta cooke, attraverso lamusica che assurge a veicolo di trasmissioneinterculturale, con larte. Lartista di oggi ha unruolo molto simile allo sciamano di un tempo.Entrambi comunicano i miti ai suoicontemporanei, entrambi sperimentano unarealt pi vasta e in un certo sensoinafferrabile tramite i comuni sensi, entrambisanno andare oltre la paura e il desiderio,staccarsi dalla quotidianit, oltre la coppia diopposti; si identificano con la coscienza e conuna vita della quale il tuo corpo non che unveicolo.Mancano, almeno nella societ postmodernaoccidentale, dei validi miti/guide che un temporappresentavano de capisaldi nellazionesociale con i quali vi si identificava un interopopolo e le sue generazioni. Parlo dellincontrodi esperienze soggettive diverse e su diversilivelli per poter maturare il concetto delrelativismo sociale e culturale, dellacomprensione e aiuto reciproco. Lincontrodelle diversit nella loro interdipendenza e coninterscambio reciproco. tempo anche perluomo di superare le dicotomie nelle quali

    rimane in un certo senso intrappolato.

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    Se luomo capace di amore pu operare lamagia dellincontro creativo di due realtopposte. Lamore sviluppo interiore e

    speranza. Secondo la dottrina induista la non-conoscenza, impedisce all'anima individuale dicomprendere la natura universale, non-dualedell'essere unico; essa percepisce dunque soloindividui e oggetti separati (cio l'intero mondodell'esistenza materiale, temporale) e noncomprende mai che tutte le esistenze separatesono essenzialmente irreali (questa illusione nota come maya, e la radice ma significaanche terra, cio materialit).Dobbiamo riappacificare anche gli opposti chealbergano nella nostra mente e nelle sueabitudini pi o meno condizionate. Siamoancora alla totalit, la sintesi degli opposti,lintegrit del S, di mente e corpo.Se integrit e unit equivale a benessere,

    individuale e sociale, perch non si adoperanogli strumenti necessari a permettere una talericomposizione?Da qualsiasi punto di vista si parta perosservare un fenomeno esso ci dimostra cheanche nella totale mancanza di elementi incomune con il resto, conserva una qualcheimpronta dellunico grande principio che

    sorregge luniverso: linterezza e la continuit,in poche parole lUnit. anche di questo che parlano i miti. Ilproblema che tutti i miti o le immaginisimboliche pongono, secondo il mio modestoparere, quello di non fermarsi allapparenzadelle cose, lessenza invisibile agli occhi.Ad esempio nella ricerca del Graal ci che sicercava era soltanto un calice sacro oppure ciche esso rappresenta in termini di conoscenza

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    dellAssoluto e di sintesi degli opposti. Secondomolti studiosi di miti, il Graal la metaforarappresentata dallitinerario spirituale che si

    trova tra le coppie di opposti, tra la paura e ildesiderio, tra il bene e il male. Ma le personevedono solo laspetto materiale delle cose,cercano il Graal/calice reliquia preziosa e non ilGraal/simbolo di vita autentica. Il Graal non sitrova quindi in qualche punto remoto dellaterra ma alberga dentro la nostra coscienza.Abraham sosteneva che non creiamo i simbolisono gi dentro di noi e la loro forza spessorimane assopita. Joseph Campbel sostiene chei miti sono riflessi delle potenzialit spirituali diciascuno di noi. Ognuno di noi contienelintero che ci contiene. Come direbbe il grandefisico quantistico David Bhm: tutto unoogni cellula del nostro corpo cela linterocosmo (secondo il principio definitoolografico). Ed aggiunge che nonostantelapparente separatezza delle cose a livelloesplicito e percettivo, tutto unestensioneindivisa di ogni altra cosa. Tutto nelluniversocaotico (che caos non , bens un ordineincomprensibile, implicito) parte di unacontinuit, la quale lega ogni essere con ilresto delluniverso. Cos ogni cosa si legaallaltra. Le relazioni e la loro complessit

    qualcosa di affascinante che ancora non stato compreso a pieno. Ogni cosa nasce inmutua relazione con ogni altra quasi comese ci fosse, dietro a tutto ci, ununicaintenzione, che in qualche modo producesempre un senso, sebbene nessuno di noisappia quale possa essere il senso o abbiapotuto comprendere quello della sua vita [J.

    Campbell, 1990].

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    Le persone, che si tratti di eminenti scienziati odellamico di merenda, sono instancabilmenteassuefatte alle loro credenze; come dicono

    Talbot e Siegel (1997) siamo assuefatti allenostre credenze e ci comportiamo davverocome tali quando qualcuno tenta di sradicareda noi il potente oppio dei nostri dogma, ilquale annebbiandoci la mente ci fa vedere solouna parte di realt, guardacaso sempre quellache si preferisce vedere, quella pirassicurante e certa.

    Ci convinciamo che le nostre convinzioni sonoconvenzioni alle quali aderire conformandoci inmodo tacito e irreversibile. Invece, proprioquesto uno dei peggiori mali della societ:laderire in modo incondizionato a modelliparadigmatici che assurgono a veritprestabilite. Tale male va di pari passo con ilmeccanismo di divisione retto dalla RatioMenti, che opera irreparabili tagli e scissionitra individui e allinterno dello stesso individuo.

    Tutto nella societ separato o tende a talecondizione che in apparenza sembraconsentire ordine e stabilit. Joseph Campbelleminente antropologo contemporaneo hacapito perfettamente la condizione in cui citroviamo a vivere come esseri umani e cio ilfatto che tutto ci che si trova nella

    dimensione del tempo e dello spazio dualee si pu ricondurre a coppie di opposti.Bisogna trascendere questi opposti, ciosuperarli attraverso una coscienza superioreche integra gli opposti nelluomo e quindiattorno alluomo.Gli archetipi, i simboli (la stessa parola simboloindica in origine lunione di due principi, di due

    cose), i miti, i sogni, e la sublimazione

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    alchemica rendono conto nel loro poteretrascendentale e relazionale di una dimensionesuperiore dove gli opposti si ritrovano a

    convivere in una sintesi costruttiva eonnicompren- siva delle potenzialit dientrambi i poli. Le nazioni sono separate, lefamiglie, le fazioni religiose, politiche, razziali,luomo con la natura. La stessa psiche in molticasi frammentata, e non solo quando sitratta di schizofrenia o nel Disturbo diPersonalit Multipla.

    La societ e le regole capitalistiche,consumistiche e in definitiva della Ragionemateriale (che opposta al sentimento) ciporta a separarci sempre pi dal tutto,dallintegrit e dalla completezza, dandoci incambio dei falsi sogni, degli ideali che non ciappartengono, delle false chimere con le qualiidentificarsi passiva- mente. Il potere delleLobby e dellIndustria culturale e massmediatica estremamente plagiante edorientato ad un unico obiettivo: il consumo e lavendita.In definitiva, dove regnano frammentazione escissione non vi pu albergare altro cheipocrisia, finzione, malattia, disintegrazione,guerre, ed un dato di fatto. Daltronde tuttoci fa parte della vita che comunqueconflitto, dove c il tempo c il dolore.Lintegrit comporta anche e soprattuttotrovare e riscoprire il fatto di appartenere allacomune razza umana; il fatto di non rinnegarequelle dimensioni del carattere o della societche pi temiamo, con le quali non ci vogliamoidentificare che vorremmo invece cambiare eintegrarle in una visione pi ampia della vita

    nelluniverso. Il nostro s separato. Siamo

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    nati per essere liberi e totali. I miti citrasmettono messaggi di unione e totalit intutte le cose. Ci comportiamo o ci

    identifichiamo con i frammenti dellesistenza,specchi rotti di realt inconciliabili e fragili. Lacompletezza e la realizzazione di un s totalesappiamo dove e come trovarlo (e cio tramiteunaltra persona, un partner, un familiare,attraverso lautoconsa- pevolezza) ma nonsappiamo o non vogliamo rischiare di ritrovarciancora pi soli, ancora pi frammentati lungo ilcammino. il percorso delleroe che develasciare il cero per lincerto, la casa di origineper ritrovare se stesso nei riflessi cupi delleordalie del mondo.Qualsiasi sia il vostro modo indiscutibile dipensare, il vostro credo religioso, la vostraappartenenza razziale e culturale, la vostraestrazione sociale, il vostro modo di essere e diconoscere, una cosa certa: siamo tutti esseriviventi.Il punto che linfinita diversit che esistenellUniverso scaturita (e continua ascaturire) da un principio (forza, mistero,chiamatelo come vi pare..) che Uno, ed anche Tutto e Totalizzante (totipotente edolistico). LUno tende alla moltitudine e allacomplessit, cio alla relazione. Anche lessereumano uno, ma la sua essenza si manifestanon solo nellunit ma nella diversit: nonesiste una persona uguale ad unaltra, lanatura umana che una contempla diversedicotomie nelle sue pi vaste accezioni: uno-molti, interno-esterno, maschile-fem- minile,materiale e spirituale, cittadino-cosmopolita,razionale-sentimentale, naturale-artifi- ciale.

    Quanti opposti da coniugare

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    Lo scopo di alcune scienze arcane come laCabala, lAlchimia (in cui Mercurio lapersonificazione ideale degli opposti e che tra

    laltro regge in mano un bastone nel quale dueserpenti vi si attorcigliano e incrociano il corpoe gli sguardi allestremit a sua volta guardatida mercurio stesso) e alcuni riti di iniziazioneesoterica quello di raggiungere unadimensione superiore anche durante la vitaterrena e ci attraverso il congiungimento dielementi dicotomici e contrapposti, come Yin e

    Yang, simbolo supremo e indivisibile diintegrit e della complemen- tarit creativadelle antinomie oppositive in relazione in tuttoluniverso. Vi sono svariati trattati sullaCongiuntio o cupola degli opposti e della lorosublimazione e trascendenza. Vi un motivomitologico di base secondo cui in origine tuttoera Uno e poi c stata una separazione, che disolito si fa coincidere con la Caduta delluomo,labbandono del Giardino dellEden, ilpassaggio da un mondo sovradimensionale aduno, il nostro, racchiuso nello schema di spazioe tempo limitati: cielo e terra, notte e giorno,maschio e femmina, inizio e fine, tutto era ununicum. Nelle upanishad indiane cunimmagine dellenergia originaria,concentrata, che il big bang della creazione

    che ha dato origine al mondo, consegnandotutte le cose alla frammentazione del tempo.. Ildivenire riguarda sempre una frazione.Lessere totale. [cfr. J. Campbell, 1990].Come abbiamo fatto a perdere i contatti conquesta unita? una domanda che si chiede ilnoto antropologo Joseph Campbell che ci invitaa riflettere sul fatto che in un certo senso a

    causa della nostra mente che viviamo in

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    questo stato di separazione. Forse questobisogno di integrit sempre esistito nelrapporto con luomo e la natura, con luomo e

    luniverso.Adesso ci che rimane di questo antico mitosono poche tracce. La tensione dellumanitverso qualcosa di totalizzante e unitario ha dasempre accompagnato i riti delle culture pieterogenee e remote del pianeta. Oggi,riusciremo a ritrovare le radici di quellanticasapienza taumaturgica che guidava il

    complesso cammino dellumanit attraverso isecoli? Non siamo pi abituati a leggere neisimboli le chiavi daccesso alle nostre originiche abbiamo smarrito.Lunica forza che guida la gente leconomiache retta dalla luce della ragione (materiale)assurge a bene massimo. Larchitetturamodera dei grattacieli e delle grandi

    costruzioni non rappresenta lelevazionespirituale delluomo bens lelevazioneeconomica della societ. La ragione, intesa inquesto modo una tensione che divide, cheaccumula in quantit e non in qualit, chedistorce il senso ultimo della vita che sembratendere verso una dimensione trascendente.

    Nelle scuole non si insegna ad accostarsi conumilt e trasparenza ai simboli, ai miti e agliarchetipi, che pur avrebbero tanto dainsegnare. I genitori non stanno pi, nellamaggior parte dei casi a raccontare favole estorie come facevano una volta le nonne, trauna persona e unaltra, come pu essere tragenitori e figlio vi sono innumerevoliintermediari artificiali che in alcuni casiaccentuano il distacco. Si sono persi alcuni

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    valori di comunit, sostituiti con surrogati usae getta costruiti artificialmente per tale scopo.Le bande di ragazzini teppisti non passano

    attraverso riti che preparano con cautela il loroinserimento nella societ, sono invece lasciatiallo sbaraglio e lunico rito che gli rimane quello che loro stessi fabbricano poichnessuno gli ha dato la possibilit diapprenderlo e guardacaso cosa fanno?Dipingono, si danno allarte. Attraverso imurales si impadroniscono degli spazi grigidelle metropoli fredde e apatiche.Attraverso le gare di velocit e abilit con gliskateboards si sentono i padroni del tempo edegli spazi, diventano eroi. Nessuno gli hainsegnato che molto tempo prima di loro imaya facevano un gioco con la palla in cui allafine il capitano della squadra vincente venivasacrificato sul campo dal capitano dellasquadra perdente per cui rappresentava leroeche muore come un dio. Gli veniva tagliata latesta che come la palla rappresentava unsimbolo di assoluto, la sfera, la perfezione.I giovani, inconsapevolmente, tentano diriappropriar- si dei miti storici dellinconsciocollettivo e lo fanno in modi che vanno a voltea urtare la vita dei grandi o della societ. Sitratta di una protesta del giovane: perch nonmi insegni tu quale via devo percorrere invecedi fabbricarmela da solo? E la via dapercorrere non si insegna solo attraverso lelezioni a scuola o i libri ma attraversolesempio e, in ultima analisi, attraverso leimmagini, i simboli che racchiudono milleparole e mille esperienze vissute e da vivere,

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    sic et simpliciter. Il simbolo come disse Jung:pu trasformare la natura stessa delluomo.1

    Parlavamo prima di economia. Mi sono davverostupito nel notare i mille rimandi simbolici chepu contenere ad esempio una banconotacome il dollaro (one dollar) americano, ci valeper molte altre monete dove si riscontrasempre un elemento distintivo simbolico I duesimboli chiave, la Piramide nel lato sinistrodella banconota e lAquila nel lato desto sono

    intrisi di riferimenti massonici, esoterici(soprattutto rosacrociani ed egizi). Vi tutto ilsimbolismo qabbalistico dei numeri (inparticolare il 13 e il 17): Al di l dellovvioriferimento ai tredici stati che formarono laprima confederazione america- na (tuttorapresenti come numero nelle tredici striscebianche e rosse della bandiera statunitense), il

    significato del tredici in numerologiapotrebbe riempire tranquillamente una interaenciclopedia.Nei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi raffigurato con la Morte, intesa cometrasformazione, cambiamento e rinascita. Nellatradizione cristiana, in cui Giuda il traditore legato al tredici (Ges pi dodici apostoli),

    considerato il numero della gerarchia infernale.Per alcuni studiosi dell'alfabeto ebraico iltredici simbolo di distruzione e morte.Secondo invece Carmen Rettore, il tredicioltre ad essere il numero cosmico del

    perdurare della presenza anche il numerodel trasporto e del volo . Cosa significaquesto? In pratica con questo numero -

    1 La psicologia di C.G. Jung edizione Boringhieri

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    continua Carmen Rettore - viene data allabanconota la pulsazione di un movimentouniversale, della serie: un movimento di

    circolazione che perdura, trascende eresiste per leternit.La conferma di questultima affermazione, ecio della circolazione che perdura, sta nelfatto che il dollaro sicuramente la banconotache circola maggiormente nel mondo e datantissimo tempo.Lintento iniziale, rappresentato sotto forme

    simboliche nel dollaro era lattuazione di unnuovo ordine del mondo (come compare nellascritta Novo Ordo Seclorum, composta da 17lettere..), retto dalla Democrazia, dalla pace,dalla Ragione, intesa come forza rivelatrice eguida spirituale del mondo. Ma ancora unavolta le persone, come per il Santo Graal, nonsanno andare oltre il livello materiale dellecose, in questo caso quello economico. Cosa rimasto dei buoni propositi contenuti sottoforma di messaggi cifrati nel dollaro?Ma questo alla sua nascita e cio allepocadellIlluminismo, nel 1789, data di nascita dellabanconota del dollaro sotto la Presidenza di J.Washington nonch data ufficiale dellaRivoluzione Francese tra laltro preparata daesponenti massonici, come di ispirazionemassonica erano i primi fondatori degli StatiUniti. Dove sono andati a finire oggi i valorioriginali con i quali sorta lAmerica (e lostesso vale per lEuropa a cui si lega la storiadel Graal e tutto lOccidente, anche selOriente, soprattutto Cina, Giappone e Indiastanno tentando di percorrere la medesima viache sta portando noi occidentali verso un

    mondo materiale e consumistico). Un simbolo

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    di unit come la moneta o la carta moneta(facce della stessa medaglia) pu far rifletterecome elementi dicotomici compaiono anche

    attraverso lecono- mia. La banconota comequella statunitense viaggia su due dimensioni:materiale (economico) e spirituale (messaggimassonici: il concetto di massoneria legato alcostruire, essi sono i muratori del nuovomondo, o almeno questa sembrava essere unadelle missioni).Un altro paradosso, se cos si pu chiamare,

    il seguente: per secoli gli alchimisti e gliermetici (ma non solo) si sono sforzati diraggiungere la cosiddetta Pietra Philosofale,la quintessenza rappresentato dallarealizzazione delloro dal piombo eparallelamente laccrescimento spiritua- le,che costituiva la vera e pi grandetrasformazione.

    Per far ci essi partivano da uno stato in cui lamateria e la forma venivano definiti dinigredo nerezza.In poche parole lOpus, ovvero il processoalchemico di sublimazione dello Spirito e dellamateria partiva dal nero che essi associavanoalla notte, alla malinconia, alla non-unit degliopposti, per arrivare al bianco ovvero alloro

    come principio superiore e trascendente e da lriperpetuare il ciclo che non era mai compiutose non forse dopo la morte! Era ciclico.Oggi assistiamo ad una guerra che riguardadue culture, Occidente e Medio-Oriente eimplicita- mente anche due Religioni da moltisecoli in combutta, ovvero la Cattolica e laMusulmana, due modelli di pensiero. Tutto perloro nero, che a differenza delloro alchemiconon eleva spiritualmente ma al contrario sta

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    portando lumanit ad una sfrenata esigenza dipotere e di distruzione. Loro nero, mi sa tantoche, alla luce dei fatti odierni la controparte

    negative e materiale delloro (bianco). Il primoti trasforma in consumatore materialista, ilsecondo attraverso la sua trasformazione (che un atto che compi di persona) ti trasforma asua volta..Sono due principi contrapposti. Il compito per inuovi alchimisti quello di trasformare loronero, o la nigredo, in oro, in luce cos da

    compiere quella necessaria trasformazioneinteriore che ci innalza al di l della materia,del potere sulle cose e sulle persone.Questa la nuova missione che spetta a tuttinoi alla luce del messaggio lasciatoci dai miti,dai simboli e dagli archetipi. Finch vivremosotto lombra della materialit intesa comeattac- camento morboso alla cose, agli oggetti,

    al denaro, la vera luce della consapevolezzadel nostro essere rimarr eclissata. Bisognatrasformare la nerezza della quotidianit.

    A proposito di nerezza, bisogna constatare cheanche la condizione di essere umano stadiventando lentamente, sotto i nostri occhi

    increduli, unattivitpart-time.Chi per un motivo chi per un altro portato acriticare la sua o la di altri condizione di uominie ci per varie ragioni: culturali, politiche,religiose, sessuali, razziali, intellettuali,eccetera. Bisogna ritornare ad essere uomini atempo pieno, uomini che pensano e inter-agiscono in vista di una concezione globale del

    mondo, la casa di tutti, ma purtroppo

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    patrimonio di pochi affittuari nonchsfrattatori alias Lobby e Co.Ogni individuo di questo pianeta ha le stesse

    esigenze di qualunque altro, vive con le stesseaspettative di ogni altro, sente e prova lemedesime emozioni, le quali ci insegnano adessere pi umani, ma la cui voce che grida dalprofondo nascosta e si perde nel trafficoroboante di desideri materiali ed effimeri neltraffico globale dellingiustizia e dellipocrisia.A forza di rin-negare le emozioni, non abbiamo

    armi per superare le crisi della ragionecapitalisti- ca e tecnocratica, abbiamodisimparato a sorride- re intensamente anchealla vista delle cose semplici e genuine, astupirci delle cose veramente belle come untramonto, un dipinto, o la nascita di uncucciolo. Tutto nel complesso,semplicemente meccanico e freddo?

    Ho chiesto ad un mio amico quale fosse la suaaspirazione pi grande. La risposta stata:fare soldi.L uomo del xx secolo vuole semplicementeessere simile ad una macchina, efficiente edefficace, che poi sappia trapelare qualcherudimentale e incerta emozione come adesempio lamore, cosa di poco conto, magari

    ci penseranno le macchine a fabbricarequalche pillola della felicit facendo le veci deinostri naturali ormoni e neurotrasmettitori.Mah!!!

    Tuttavia, siamo ancora in grado di recuperaredai ruderi della civilt postmoderna brandellidi essere umano e ricostruire quellessereimperfetto e inarrestabile che siamo.

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    Se luomo non torner ad essere S stesso,cio autentico e totale, non frammentato sarimperdo- nabilmente il responsabile del

    decadi- mento culturale e sociale cui purtropposta andando incontro autoconvincendosi chequella che si accinge a percorrere sia la stradagiusta, che per certi versi allindietro. Pi sidar spazio alla tecnocultura pi sisedimenteranno a fondo i veri bisogni e-motividelluomo e pi essi si sostituiranno ad altri pieffimeri da fast-food consumistici.

    Luomo tende sempre pi a diventareelettromec- canico, di contro, le macchinetendono sempre pi ad avvicinarsi a modelliumanoidi. Il mondo alla rovescia.In un futuro, forse non troppo lontano, laspecie umana rappresenter per le macchinequello che le scimmie antropoidirappresentano adesso per

    noi: antenati o predecessori, discendentiancestrali giunti ad uno stadio evolutivoinferiore.Einstein, nella sua grande lungimiranza, in unasua celebre massima scriveva: un giorno lemacchine potranno risolvere tutti i problemi,ma nessuna di esse potr mai porne uno.Certo anche vero il fatto che abbiamo pochi

    validi esempi cui far riferimento perrestaurare la s-cultura umana; invece sonotanti, forse troppo i contromodelli (purtroppoquelli pi emulati) a fare da cornice allasociet, sulle quali si basa: sto parlando dimodelli de-generazionali quali quelli discissione e dissociazione tra Stati, politiche,religioni, famiglie, classi e gruppi di ogni

    generegli esempi sarebbero interminabili,

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    tutto diviso nella societ, e lo continuo aripetere.Ci sono poche idee che propinano messaggi di

    unione e sodalizio. La scissione operata alivello sociale, in linea con il modo analitico edivisorio con il quale opera la Ratio, siripercuote inesorabilmente nelle menti pifragili di bambini e adolescenti, o di personerobotizzate e per ci disumanizzate. Fatecircolare idee di unione, messaggi disolidariet: siamo tanto bravi a vendere e

    condizionare tramite le pubblicit e ilmarketing prodotti (senza offesa per nessuno)stupidi, che spingono alla ricerca di chimereeffimere, allora, mi chiedo, come mai nonriusciamo a far attecchire propositi pi utili perluomo, che ridanno il senso della coesioneumana e della svolta decisiva per un mondo amisura duomo - e non a uomo da misurare -da soppesare e rivendere. Per i propositi saggie creativi ci vuole impegno e tempo. Oggi iltempo prezioso, tutto corre vorticosamente,se un progetto, come la pace nel mondo troppo lungo, beh, non c tempo. Meglio laguerra, pi veloce e decisa.

    Prima delle macchine devono muoversi e

    funzionare gli ingranaggi del cervello (e nonsolo nella sua parte sinistra), se non vogliamoveramente essere ridotti a robot a tempo

    pieno (con tutto il rispetto per i medesimi) o almassimo umani part-time, magari pronti acambiare lavoro non appena si presentano leprime condizioni avverse di cui la societ, nellasua infinit variet di situazioni, pronta adoffrirci.

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    Capitolo 2I miti: perle che

    racchiudono/dischiudono lunit

    cosmica collegandola allunit

    interiore.

    La scienza sta iniziando nell accostarsi alledimensioni del mistero, entrando nella sfera dicui parla il mito. La fisica Quantistica, la teoriaOlografica e la teoria della Complessit sonoun valido tentativo per scoprire i veli di Isidee per spiegare ci che stato consideratoinco- noscibile, il Logos non fenomenico,eccetera. Ci che non si pu esperire con i

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    sensi considerato privo di discernimentoscientifico; ma quanta parte della realt vieneesclusa dai sensi? Colori, frequenze, radiazioni,

    il regno del micro e del macro, le esperienzesubliminali, eccetera.Lenergia, che investe ogni cosa, era gioggetto di venerazione mitica [J. Campbell,1988], lenergia in ogni cosa e in qualsiasiorganiz- zazione della materia dalla pielementare alla pi evoluta con diversi gradi elivelli.

    I miti, le immagini ed i simboli racchiudonostati energetici che vanno al di l dellamateria, sconfinando invece in una forma dienergia universale che il Pensiero (cfr.Bohm), ovvero lIdea che investeenergicamente i suoi tre rappresentanti inogni epoca storica e in ogni popolo e nazione.Si tratta del Mito, dellimmagine simbolica e

    dellarchetipo. Dicevamo tre elementi chestanno alla base del pensiero, che sono inqualche modo immagini speculari dello stessofenomeno ma operanti a diversi livelli.Si manifestano, infatti, sia a livello di coscienzaindividuale, sia a livello collettivo, ci che Jungchiama inconscio collettivo. Tutti e tre glielementi o forze si trasmettono quindi nel

    tempo, si materializzano in una dimensionestorica e sociale, prendono innumerevoli formeche sono le loro diverse possibilit dipresentarsi e accompagnano lumanit lungo ilsuo tortuoso cammino ed inducono allazionepartendo da un livello, diciamo, subliminale dicontagio emotivo.Sappiamo bene quanto potere pu avere un

    immagine mediatica, un cartellone

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    pubblicitario, prima a livello subliminale e poispronando allazione date certe condizioni. Lapubblicit ricicla vecchi miti, trasformandoli in

    chiave moderna, arriva a condizionare con leimmagini il desiderio di possesso e il bisognodi colmare dei vuoti, o pi semplicementesoddisfa curiosit, distrae, comunque opera api livelli. Forse la pubblicit, i media e latecnologia si stanno sostituendo ai miti e agliarchetipi di un tempo? Le celebrit di oggi, lenotoriet stanno forse rimpiazzando il modellodi eroe classico?In una scuola superiore di Brooklyn, statofatto circolare un questionario che domandava:A chi vorresti assomigliare? Due terzi deglistudenti risposero: A una celebrit.La societ dellimmagine propina modellisempre pi fittizi con i quali identificarsi.I vecchi miti sono sempre presenti, nel cinema,

    nei romanzi, ma forse hanno perso quel valoreoriginario o forse siamo noi ad essere troppoimmersi nella quotidianit. La vita oggi complessa, cambia a ritmi frenetici, mancacos il tempo perch qualcosa si sedimenti, sifissi davvero nella mente. Un tempo nellanticoEgitto le costruzioni sacre come le piramididuravano anche per unintera generazione

    dallinizio dei lavori fino alla loro realizzazione.I figli dei costruttori diventavano i nuovicostruttori e completavano le opere dei padri iquali li istruivano affinch tramandassero ailoro nipoti le loro arti e tutti erano coinvoltinella costruzione di queste immemorabiliopere, in un modo o nellaltro, con tempi lentima catartici. Al giorno doggi una celebritdura una stagione e si fa presto a cambiareeroe per identificarsi subito in un nuovo

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    cosmo costituita dal materiale ininterrottodellordine implicito, non visibile (la realt maya), tutto nelluniverso parte di una

    continuit. I miti non raccontano, in diversomodo anche di questo?La separazione che opera la mente ad un certolivello solo apparente, tutto in relazione, inmodi e termini che non possiamo coglierenellimmediato, che ci prescindono epreformano. La societ tende a dividere, adicotomizzare, a ragionare in modo

    utilitaristico e materiale. Noi dobbiamo esseregli eroi della nostra vita, il mito della nostrastoria, il simbolo della redenzione e dellunit,larchetipo che illumina gli altri, ognuno nelsuo piccolo grande microcosmo.Bisogna dunque conciliare ci che in definitivaera un tempo unito. La scienza/ragione, hannoseguito un cammino divergente rispetto al

    mito/sentimento. Esse sono invece due faccedella stessa medaglia cui lumanit deve dareascolto alternativamente, come un individuodovrebbe sentire in modo complementare siala parte destra (emotiva) sia la sinistra(razionale) del cervello. Anche le Rune celticheesprimono questo bisogno di unit, soprattuttoquella delluomo, formata da due Pcontrapposte e la Runa della realizzazione,formata da due triangoli uniti alla base (vediimmagini pi avanti): tale runa rappresenta unprogetto. Simbolo di fertilit e di nascita, parladi una realizzazione, ma anche di unrinnovamento.Forse, a titolo di ipotesi, vi uninfluenzageografica non solo sulla cultura umana maanche sulla parte del cervello che sviluppiamomaggiormente: per cui loccidente ha

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    sviluppato di pi la parte analitica del cervelloe forse loriente la parte emotiva e sinteticadel cervello, la quale reagisce con pi forza ad

    immagini visive, ai suoni melodiosi del mantra,ascolta di pi ed che aperta alla voce deisentimenti.

    Capitolo 3

    Simboli Mitici

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    L Albero.

    Un importante simbolo, nonch archetipo limmagine dell albero.Esso compare in diversi miti e indicapressappoco le medesime cose: tutto ilcomplesso della manifestazione; la sintesi dicielo, terra e acqua; la vita dinamica in antitesicon la vita statica della pietra. Rappresentaanche limago mundi e laxis mundi dato checongiunge i tre mondi e rende possibile lacomunicazione tra loro. I rami sono il simbolodella variet nellunit, i quali si levano da unasola radice e ritornano allunit nellapotenzialit del seme del frutto portato daquegli stessi rami. Ogni tradizione associaallalbero (caratteristico della zona di origine,come ad esempio lagave e il cactus per ilMessico) un valore cosmologico dimanifestazio- ne dellUno, della riconciliazione

    degli opposti, che in definitiva il filoconduttore del mio lavoro di ricerca. Ancheogni religione e quindi ogni Dio opersonificazione di un dio ha un albero cuiidentificarsi.Lalbero Cosmico talvolta raffigurato con 9rami che si dividono e si ricongiungono dinuovo, oppure con due tronchi che hanno la

    stessa radice e rami che si congiungono, il cheindica la manifestazione universale cheprocede dallunit alla variet per tornareallunit, lunione dei principi complementari,maschile e femminile, Bene e Male, terra ecielo, oppure landrogino. Sopra o attornoquesti alberi spesso compare un serpente, unuccello, un diamante o un frutto a seconda

    della tradizione religiosa e culturale.

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    L Albero della Vita i cui frutti dannolimmortalit al/un centro e simboleggia larigenerazione, il ritorno allo stato primordiale

    della perfezione; lasse cosmico ed unitario; trascende gli opposti del Bene e delMale, Mentre lAlbero della Scienza del Bene edel Male , secondo le varie tradizioni, per suastessa natura, essenzialmente dualistico; associato quindi al primo uomo e alla suacaduta dallEden. Il Dio destinato a morireviene sempre ucciso su un albero. Cristo, inuna raffigurazione di Giovanni da Modenacompare crocefisso sullo stesso albero da cuiAdamo ed Eva mangiarono il frutto dellaCaduta, unendo in uno stesso simbolo i dueestremi del mistero della Redenzione, Alfa eOmega. Buddha raggiunse lilluminazione sottoun albero di fico (ficus religiosa) , simbolo delGrande Risveglio da cui prende il nome ilBuddha. Nella saggezza ind il cosmo ungrande albero che ha radici nelloltretomba, iltronco appartiene al mondo delluomo e allaterra e i suoi rami al cielo. Lalbero dalla Vita Aditi, lessenza dellindivi- dualit, mentre Diti,la divisione, lalbero dualistico dellaConoscenza, o Samara, che Visn abbatte conla sua ascia. Anche per il Tao lalbero (che ilpesco) racchiude in s le coppie di opposti, yin

    e yang, nellunit taoista. Lalbero inoltre ciche meglio di qualsiasi altro simbolo riesce arappresenta- re la natura strutturale umana:lalbero diventa per estensione lassedelluomo, ovvero la colonna vertebrale (vi una terminologia parallela quale traradici/nervi, linfa vitale, corteccia cerebrale evia dicendo). Le tradizioni storiche sono intrise

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    di figure che come lalbero hanno tre funzioniprincipali:

    a) rappresentare una moltitudine di elementiche si rimandano lun laltro, ad indicare chedietro la complessit apparente vi sono deiprincipi base unificanti e integranti.Hanno inoltre diversi livelli di significato. Glielementi del simbolo racchiudono polarit incontinua metamorfosi (Cacciari).b) Servono a collocare luomo e le sue azioni

    dentro uno scenario pi vasto e comunque nondualistico ma trascendentale.c) sono tramandate e compaiono in diverseforme adattandosi di volta in volta al substratoculturale o background sociale del luogo e deltempo storico-politico; servono comespiegazione dellordine delle cose, spiegazionealla quale ormai pochi attingono.

    Non ci si identifica con certi miti, forse perchsentiamo che non ci appartengono quandoinvece i miti sono per tutti, di tuttie in tuttinoi.

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    .Ed il Serpente

    Anche limmagine del serpente, come quelladellalbero compare in molte mitologie. Nellatradizione cristiana viene considerato unprincipio negativo; esso ambivalente, ossia

    pu essere considerato positivo o negativo.Diversa invece la concezione che ne hanno leculture orientali, primitive e altre ancora,soprattutto se lo si considera nellarchetiporappresentato come Ouroboros, un serpente odrago che si morde la coda: le suerappresentazioni comunque non si limitano aidue animali mitici, ma tutto ci che ciclico,

    origine-fine e nuovo ciclo, sono associate alsignificato che racchiude lOuroboros, ovverola mia fine il mio inizio. Simboleggia quindilindifferenziato, la Totalit, lunit primordiale,lautosufficienza, lAndrogino, il ciclo eterno ose si vuole usare un termine cibernetico il cicloretroattivo del feedback.Insieme con lOuroboros sono raffigurati lAlfa

    e lOmega; nella mitologia Orfica racchiudelUovo Cosmico ed Eone, larco temporaledelluniver- so. Unespressione Greca cheracchiude il suo significato tutto Uno.Come diceva Epicureo: Il Tutto era alliniziocome un uovo, con un serpente (pneuma) chelo cingeva come un cerchio o una banda.Anche nel simbolismo Sumerico-semitico

    lOuroboros rappresenta lUno e il Tutto e la

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    ruota del Samara ne svela tutto il suoaffascinante mistero. Pi avanti ho inseritoalcune immagini dellOuroboros prese da

    differenti tradizioni ed epoche storiche.La raffigurazione del primo emergeredell'Essere, chiamato Matrice Uno, spessoun "Uovo di Luce" o "Uovo d'Oro", spesso conun centro in cui a volte vi l'immagine di unadivinit, archetipo dell'essere e dell'unit dicoscienza che compare in tutti i miti delleorigini sotto forma di immagini, quando ancora

    il linguaggio non era presente.La spirale, (che ha unincredibile assonanzacon spire o scaglie del serpente) che assumedifferenti forme, come il serpente, la svasticache tra laltro associata al Sole, il fiore o iltao. Insomma il serpente o lOuroboros sono dicero alcuni dei simboli pi comuni e ricorrentidell' umanit, attorno ai quali ruotano storie e

    miti di ogni genere.Incisa sulle pareti di roccia o dipinta nei luoghisacri, la spirale rappresenta il senso delmovimento creativo centrifugo, dal nullacentrale alla manifestazione fisica versol'esterno, e del movimento inverso diinvoluzione centripeta, dalla manifestazionefisica al nulla. Un ciclo che l'essere umano

    primitivo osservava ogni primavera, quandodal ramo nudo apparivano i germogli e da essile foglie e soprattutto i fiori, con i loro petalidisposti a spirale, pensate alla rosa o algirasole. La spirale anche raffigurazione delsole e di tutti i cicli solari diurni-notturni estagionali che scandiscono il tempo e la vitastessa.In ultima analisi il principio fluido del serpentee il suo corrispettivo simbolo dellOuroboros ci

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    riconducono alla simbologia atavica del cerchio(o dello zero) che meriterebbe una trattazionein separata sede. Possiamo dire che il mondo

    intero ed i pianeti sono un cerchio. Tutte leimmagini circolari, secondo J. Campbell (1990)riflettono la psiche per cui dev essere unarelazione tra larchitettura di questi disegni ela struttura delle nostre funzioni spirituali. Ilcerchio rappresenta la totalit nel tempo enello spazio. Ci che sta dentro al cerchio separato e allo stesso tempo connesso contutte le cose. E se tutto fosse rappresentatocircolarmente?L'alba della cultura umana inizia, secondo

    Joseph Campbell, circa 15.000 anni fa con ilmito evolutivo dell'albero e del serpente.Lessenza del mito, differenziato in infinitevarianti, che l'essere umano pu diventareun fiore del giardino di Dio, che ogni essereumano, se ristabilisce l'armonia interiore deglielementi esterni (maschile e femminile, terra ecielo), se utilizza in modo evolutivo le forzeprimordiali dell'energia sessuale-creativa,simboleggiata dal serpente, pu sviluppare isuoi frutti potenziali, reintegrarsi e goderedell'unit, della re-ligio con il divino.In ogni cultura antica troviamo varierappresen- tazioni di questo mito, un puntochiave nella visione olistica della realt umanae del suo potenziale evolutivo; i simboli che viricorrono sono gli elementi essenziali che iprimi esseri umani hanno concepito perspiegarsi le leggi e il funzionamento dellamisteriosa esistenza, in cui, a differenza deglianimali, erano diventati consapevoli diesistere. Questo mito rivela innanzitutto una

    profonda venerazione per lintera esistenza,

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    proprio come se ogni elemento del misteriosogioco della vita fosse intrinseca- mente sacro.Gli archetipi in esso presenti sono lalbero, il

    serpente, la dualit polare maschile-femminile,sole-luna e lunit di tutti questi elementi: ilDharma o legge armonica dellesistenza.Il primo archetipo lalbero: mediatore traCielo e Terra, che ha la capacit di produrrefrutti ed ha un'intrinseca analogia con lessereumano. Lalbero, con i suoi frutti, il primo epi elementare dono che la natura offre

    allessere umano per il suo sostentamento. Lapianta viene venerata perch in essa simanifesta la divinit benevola e il simbolostesso dellalbero diventa, poi, un archetipodella struttura umana e cosmica: le gambe acontatto con la terra, le braccia e gli occhi alcielo ed il cuore aperto sulla bellezza e i doveriumani. Ma se i frutti di un semplice alberopossono dare la vita agli esseri umani, qualipotranno mai essere i frutti dellalbero-uomo?Come pu un piccolo insignificante essereumano, perso nell'immensit della natura,esprimere del tutto la sua potenzialit e unirsiallarmonia dellesistenza? Qui entrano in giocola saggezza e lenergia creatrice e ispiratrice,simboleggiate dal serpente.

    Il serpente - archetipo di onda e flusso spiraledell'energia intelligente e creatrice - sale lungolalbero e la sua innata saggezza rende divinala pianta. La saggezza profonda dellenergiavitale, rappresentata dal serpente, permette acolui che cerca il divino di trasformarsiinteriormente, unificando e integrando le forzemaschili e femminili e le altre dicotomie,portando cos a maturazione le propriepotenzialit, i propri frutti spirituali: la

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    conoscenza del bene e del male e laconsapevolezza delleternit della vita. Ilserpente, che invecchiando cambia la vecchia

    pelle ritrovando brillantezza e vitalit, ancheil simbolo del potere di trasformazione erigenerazione dell'energia vitale, elementochiave dell'intero processo di evoluzioneinteriore.La pianta, espressione primaria della grandeDea della Terra, e il serpente, espressionemaschile e fallica del Dio Creatore, si uniscono

    simbolica- mente, generano e produconofrutti sacri.Lunione interiore nellessere umano delle sueforze polari maschili e femminili porta allafioritura delle sue potenzialit spirituali,espande la sua coscienza, lo rende partecipe diun "Tutto" pi vasto e sacro. Non a caso inmolte scene ritratte da pittori alchemici si vede

    in primo piano un albero con frutti al qualepoggia una scala i cui gradini sono numerisimbolici.Rappresenta la possibilit di sublimazione(uccelli sopra lalbero) e quindi superamentodelle dicotomie.2

    Quando mi accingevo a scrivere questo libro ,

    ho collegato albero e serpente, in modo deltutto naturale e spontaneo. solo dopo e con2 Luomo che salendo lalbero supera le dicotomie terrene unimmagine ricorrente in molti autori come Hieronymus Bosch (Ilfigliol Prodigo, Trittico dellEpifania) pittore vissuto intorno al 1450,che ancora non ci stato restituito in tutto il suo grande spessoredallinterpretazione perniciosa di taluni critici; S. Trismosin ( ArborPhilosophorum); Drer , J. Jamsthaler che ha come soggetto lalberoSefirotico e altri pittori del Rinascimento. Tra i contemporanei citiamo

    Victor Brauner (La pietra filosofale, del 1940).

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    mio grande stupore che effettivamente i dueelementi si esplicano insieme, che si ritrovanonei vari miti, ed implicano un caleidoscopio di

    collegamenti e concetti, sono dunque unottimo esempio di unit. Anche il mio intuitoaveva pescato in quellimmenso archivio fluidodi immagini e miti che riaffiora nellinconsciocollettivo, nei sogni, in certe esperienzemistiche e di estasi. Il simbolo vivo e incontinua espansione [J. C. Cooper, 1987].Dietro a tali concetti, pi o meno aneddotici emetaforici si celano misteri che ancora lascienza non ha penetrato del tutto, non haavuto lultima parola in merito, come si suoldire. Come afferma Joseph Campbell si diceche la mitologia sia la penultima verit, lapenultima perch lultima non pu esseretradotta in parole... Pi avanti torneremo aparlare del simbolismo del serpente, comevedremo esso un tema ricorrente che haorigini lontanissime nel tempo e acquistasignificati diversi in associazione con altrisimboli.

    - Ebbene, dopo questa disamina di simboli e miti nonmi resta altro da dire se non far parlare direttamentele immagini visto che, come abbiamo detto,unimmagine vale mille parole, di seguito propongo lavisione di alcune di esse, di modo che la loro forzacreatrice possa accendere barlumi di saggezza ecoesione -

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    0 O @ Q O

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    Bibbliografia

    Chiss perch nessuno cita mai nella propria

    bibliografia linconscio collettivo o semplicemente le

    idee/pensieri che ci attraversano

    Bohm David, 1980, Wholeness and the ImplicateOrder. N.Y.

    Buchanan M., 2003, Nexus: Perch la natura, la societ,leconomia, la comunicazione, funzionano

    allo stesso modo; Mondadori, Milano.

    Bussagli M.,Bosch, Giunti, Art Dossier.

    Calvesi M., 2004, Arte e Alchimia, Giunti, ArtDossier.

    Campbell J., 1988,Il potere del Mito, Intervista di BillMoyers, Le fenici Tascabili, Ugo Guanda Ed., Parma.

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    Hedsel Mark, 1999, Liniziato: un viaggio allaricerca della verit nascosta negli antichi misteri;

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    Hopke R. H., 2004, Nulla succede per caso: Lecoincidenze che cambiano la nostra vita; OscarMondadori, Cles (TN).

    Tosonotti P. A., 1999, La Numerologia, Xenia,Milano.

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    Pagine web consultate

    3Ho volutamente inserito nella bibliografia solo i libri che ho letto dai quali hotratto spunto per questo lavoro. Per citare tutti i libri e gli autori che affrontanotematiche del genere ci voleva proprio un intero altro libro

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    http://www.globalvillage.it.com/enciclopedia/spi/spi02.htm.(IMITIUNIVERSALI