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Rete di monitoraggio della qualità dell’aria della Provincia di Rimini – Report 2003 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali – Ecosistema Urbano Pag. 41 3.4 Polveri totali sospese e polveri inalabili (PTS e PM10) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di polveri inalabili PM10 sono tre: Flaminia, Marecchia e Riccione. Le polveri totali sospese (PTS) vengono monitorate in maniera semiautomatica (sono prelevate da un campionatore automatico e misurate in laboratorio da un operatore Arpa). I siti di misura per le PTS sono due: Flaminia e Abete. Caratteristiche generali. Il materiale particolato sospeso è una miscela complessa di sostanze organiche ed inorganiche che si presentano in fase liquida e solida con composizione chimica variabile in funzione della granulometria e, ovviamente, della sorgente che le ha prodotte. Le dimensioni delle particelle sospese variano in un intervallo che abbraccia ben quattro ordini di grandezza: da qualche nanometro a decine di micrometri. Le differenze chimico-fisiche più importanti rendono possibile una prima classificazione fra la frazione “grossolana” (particelle con diametro aerodinamico superiore a 2,5 μm) e quella “fine” (particelle con diametro aerodinamico uguale o inferiore a 2,5 μm (PM2,5)). Questa differenziazione dipende sostanzialmente dalla diversa genesi delle polveri. Sebbene le polveri di granulometria inferiore possano essere generate per rottura delle particelle solide più grandi, questo processo richiede una energia sempre crescente al diminuire delle dimensioni delle particelle, in maniera tale da essere praticamente proibita per dimensioni dell’ordine di 1 μm. La classe di particelle “fini” contiene in massima parte le particelle secondarie (che sono i prodotti di alcune reazioni chimiche atmosferiche), e le particelle primarie prodotte dalle reazioni di combustione e dalla condensazione di sostanze altobollenti che derivano da svariati processi chimici di origine naturale o antropica. La classe di particelle più grandi è costituita da materiali crostali, materiale polverulento prodotto e/o risollevato da terra dal traffico, materiali in polvere prodotti da industrie. Sorgenti naturali di particelle grossolane possono essere le emissioni dei vulcani, le spore di muffa, i pollini, parti di insetti e di piante e, vicino alle coste, particelle prodotte dalla evaporazione di spray marino. Le diverse origini delle particelle si riflettono nella composizione chimica delle stesse: le polveri fini, ricche di particelle secondarie, sono composte sostanzialmente (80% p/p) da ioni nitrato, solfato, ammonio, carbonio organico ed elementare; di contro questi composti costituiscono solo il 10-20% della frazione grossolana la quale comprende, per un 50% della sua massa, alluminio, silicio, zolfo, potassio, calcio e ferro. È interessante notare come sia stata dimostrata sperimentalmente una più forte dipendenza della composizione chimica della frazione grossolana relativamente al sito di prelievo rispetto alla composizione della frazione fine; questo dato sperimentale è una riconferma della diversa genesi delle frazioni particellari. Effetti sulla salute. Gli effetti delle polveri sono funzione della natura chimica e della granulometria delle particelle; difatti un altro modo di classificare le particelle sospese nell’atmosfera deriva dalla diversa

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3.4 Polveri totali sospese e polveri inalabili (PTS e PM10)

Siti di misura.

Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di polveri inalabili PM10 sonotre: Flaminia, Marecchia e Riccione. Le polveri totali sospese (PTS) vengono monitorate inmaniera semiautomatica (sono prelevate da un campionatore automatico e misurate inlaboratorio da un operatore Arpa). I siti di misura per le PTS sono due: Flaminia e Abete.

Caratteristiche generali.

Il materiale particolato sospeso è una miscela complessa di sostanze organiche ed inorganicheche si presentano in fase liquida e solida con composizione chimica variabile in funzione dellagranulometria e, ovviamente, della sorgente che le ha prodotte. Le dimensioni delle particellesospese variano in un intervallo che abbraccia ben quattro ordini di grandezza: da qualchenanometro a decine di micrometri. Le differenze chimico-fisiche più importanti rendono possibileuna prima classificazione fra la frazione “grossolana” (particelle con diametro aerodinamicosuperiore a 2,5 µm) e quella “fine” (particelle con diametro aerodinamico uguale o inferiore a2,5 µm (PM2,5)). Questa differenziazione dipende sostanzialmente dalla diversa genesi dellepolveri. Sebbene le polveri di granulometria inferiore possano essere generate per rottura delleparticelle solide più grandi, questo processo richiede una energia sempre crescente al diminuiredelle dimensioni delle particelle, in maniera tale da essere praticamente proibita per dimensionidell’ordine di 1 µm. La classe di particelle “fini” contiene in massima parte le particellesecondarie (che sono i prodotti di alcune reazioni chimiche atmosferiche), e le particelleprimarie prodotte dalle reazioni di combustione e dalla condensazione di sostanze altobollentiche derivano da svariati processi chimici di origine naturale o antropica.La classe di particelle più grandi è costituita da materiali crostali, materiale polverulentoprodotto e/o risollevato da terra dal traffico, materiali in polvere prodotti da industrie. Sorgentinaturali di particelle grossolane possono essere le emissioni dei vulcani, le spore di muffa, ipollini, parti di insetti e di piante e, vicino alle coste, particelle prodotte dalla evaporazione dispray marino.Le diverse origini delle particelle si riflettono nella composizione chimica delle stesse: le polverifini, ricche di particelle secondarie, sono composte sostanzialmente (80% p/p) da ioni nitrato,solfato, ammonio, carbonio organico ed elementare; di contro questi composti costituisconosolo il 10-20% della frazione grossolana la quale comprende, per un 50% della sua massa,alluminio, silicio, zolfo, potassio, calcio e ferro. È interessante notare come sia stata dimostratasperimentalmente una più forte dipendenza della composizione chimica della frazionegrossolana relativamente al sito di prelievo rispetto alla composizione della frazione fine; questodato sperimentale è una riconferma della diversa genesi delle frazioni particellari.

Effetti sulla salute.

Gli effetti delle polveri sono funzione della natura chimica e della granulometria delle particelle;difatti un altro modo di classificare le particelle sospese nell’atmosfera deriva dalla diversa

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capacità di queste di penetrare nell’albero respiratorio e di causare dunque un danno per lasalute umana (Fig. 3.4.1).Le particelle con dimensioni intorno ai 20 µm non penetrano nelle vie respiratorie, mentreriescono a farlo le particelle di dimensione inferiore. Per questo motivo la frazione PM10,chiamata anche frazione toracica, è stata identificata come un buon indicatore delle particellecorrelate alla salute. L’ulteriore frazione PM2.5 è utile per distinguere la frazione respirabile,ovvero quella che con maggiore probabilità può giungere alle vie respiratorie più profonde eprodurre un danno effettivo. Gli studi sul PM2.5 stanno confermando che quest'ultimo è unindicatore migliore del PM10 per gli effetti sulla salute causati dalle polveri [WHO].I danni prodotti dalle particelle (e dalle sostanze da esse veicolate) sono relativi allarespirazione, ai polmoni (anche tumore), alle patologie cardiovascolari e alle alterazioni delsistema immunitario.

Fig. 3.4.1 Capacità di penetrazione del particolato atmosferico nell’albero respiratorio.

Analisi delle PTS nell’anno 2003

Analizzando le polveri totali sospese per quanto riguarda l’anno 2003, si può notare già dallaTab. 3.4.1 che i valori misurati sono al di sotto di quelli previsti dalla legislazione.Il DM 60/02 non prevede la regolamentazione delle polveri totali sospese; in effetti questoindicatore non è altrettanto efficace rispetto al PM10 nel rappresentare il rischio per la salute.

Tab. 3.4.1 Valori di concentrazione di PTS relativi all’anno 2003,confrontati con i limiti della legislazione antecedente al DM 60/02

DPCM 28/03/83 PTS Anno 2003

Media annuale Limite 98°percentile Limite

Via Flaminia 59 150 106 300Via Abete 41 150 85 300

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Nei seguenti grafici (Figg. 3.4.2-3) sono riportati i valori giornalieri della concentrazione dellepolveri totali aerodisperse registrate nelle stazioni di Flaminia e Abete.

Fig. 3.4.2 Andamento giornaliero di concentrazione per PTS registrato nella stazione di Flaminia.

Fig. 3.4.3 Andamento giornaliero di concentrazione per PTS registrato nella stazione di Abete.

Analisi del PM10 nell’anno 2003

Per il raggiungimento dei valori limite previsti per questo inquinante dal DM 60/02, sonopreviste all’interno del decreto due fasi successive (Tab. 3.4.2). Per entrambe le fasi sonoprevisti dei valori limite, questi vengono inizialmente maggiorati da un margine di tolleranza chesi riduce poi di anno in anno.

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Tab. 3.4.2 Parametri richiesti dal DM 60/02 per il PM10 [µg/m3]Fase 1:

Periododi mediazione

Entrata in vigore(19/7/99)

Dal01/01/01

Dal01/01/02

Dal01/01/03

Dal01/01/04

Da ragg al01/01/05

Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valorelimite

75 70 65 60 55 50Valore limitegiornalieroper laprotezionedella saluteumana

24 ore

(da non superare più di 35 volte l'anno)

Valore limiteannuale perprotezionedella saluteumana

Annocivile 48,0 46,4 44,8 43,2 41,6 40,0

Fase 2:Periodo

di mediazioneDal 01/01/05 Dal

01/01/06Dal

01/01/07Dal

01/01/08Dal

01/01/09Dal

01/01/10

Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valorelimite

Da stabilire in base alla fase 1 50Valorelimitegiornaliero per laprotezione dellasaluteumana

24 ore(da non superare più di 7 volte l'anno)

Valorelimiteannualeperprotezione dellasaluteumana

Anno civile 30 28 26 24 22 20

Nei seguenti grafici (Figg. 3.4.4-6) sono riportati i valori giornalieri delle concentrazioni dei PM10 registrate nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione.

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Fig. 3.4.4 Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registratonella stazione di Flaminia.

Fig. 3.4.5 Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registratonella stazione di Marecchia.

Fig. 3.4.6 Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 registratonella stazione di Riccione.

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Nel seguente grafico (Fig. 3.4.7) sono riportati i valori giornalieri della concentrazione del PM 10calcolata come media urbana per la Città di Rimini.

Fig. 3.4.7 Andamento giornaliero di concentrazione per il PM 10 calcolato come media urbana per la Città di Rimini.

Nel seguente grafico (Fig. 3.4.8) sono riportati i valori medi giornalieri delle concentrazioni deiPM 10 registrate nelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione.

Fig. 3.4.8 Andamento giornaliero delle concentrazioni per il PM 10 registratonelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione.

Nel seguente grafico (Fig. 3.4.9) sono riportati i valori medi mensili delle concentrazioni dei PM10 calcolati per le stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione.

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Fig. 3.4.9 Andamento mensile delle concentrazioni per il PM 10 calcolatinelle stazioni di Flaminia, Marecchia e Riccione.

Per quanto riguarda l’anno 2003, confrontando le concentrazioni rilevate per il PM10relativamente al Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana, si può notaredalle Tab 3.4.3 e 3.4.4, che il numero di superamenti avvenuti, sia come media urbana per laCittà di Rimini, sia per Riccione, sono in numero superiore a quelli previsti dalla legislazione.Se invece consideriamo il Valore limite annuale per la protezione della salute umana econfrontiamo i valori calcolati per il 2003 con quelli previsti dalla legislazione per il medesimoanno, riscontriamo che il limite è stato rispettato solo per quanto riguarda l’ambito urbano diRimini.In ogni caso, alla luce dei progressivi restringimenti dei margini di tolleranza, l’eventualeconferma negli anni prossimi di dati analoghi a quelli rilevati durante il 2003, non consentirannoin futuro il rispetto dei limiti imposti dalla legislazione per il PM 10.

Tab. 3.4.3 Parametri statistici e numero dei superamenti per le polveri PM10 durante l’anno 2003PM10 Anno 2003Provincia di RN

% DatiValidi

Mediaannuale

valmin

Percentili valmax

N° sup.VL+MT

50° 90° 95° 98°Flaminia 91% 36.8 9 34 56 69 81 98 27Marecchia 92% 44.4 5 42 69 86 105 140 64Riccione 87% 49.4 12 45 77 96 114 164 78Media Urbana Rimini 85% 41.1 11 39 65 79 87 119 39

Nota:Per il calcolo del valore di PM10 medio urbano del Comune di Rimini sono stati presi inconsiderazione i seguenti due criteri:1) Nel caso fossero presenti entrambi i dati delle due stazioni del comune di Rimini è statafatta la media dei due dati validi;2) nel caso fosse presente un solo dato valido, il valore della media urbana è statoconsiderato come non disponibile.Alla base di questa scelta c’è la considerazione del fatto che la stazione “virtuale” Media Urbanaha per valori giornalieri la media dei dati giornalieri di due stazioni di diversa tipologia:Marecchia è una stazione di fondo (tipo A) e Flaminia è una stazione ad alto traffico (tipo C). Nelconsiderare la valutazione dei superamenti, si tenga conto anche della percentuale dei dati validisull’arco dell’anno.

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Tab. 3.4.4 N° superamenti mensili del valore medio giornaliero per il PM10

durante l’anno 20032003 Marecchia Flaminia RiccioneGennaio 8 7 10Febbraio 7 7 11Marzo 12 6 15Aprile 2 2 5Maggio 7 1 2Giugno 8 0 1Luglio 1 0 0Agosto 4 0 12Settembre 0 0 2Ottobre 1 0 3Novembre 8 4 11Dicembre 6 0 6TOTALE 64 27 78

Sebbene per questo tipo di inquinate le concentrazioni assumano in genere valori simili suampie porzioni di territorio, è logico aspettarsi valori leggermente più alti in zone ad alto trafficoveicolare rispetto a quelle destinate a parco o in ogni caso abbastanza lontane da strade di unacerta importanza. Al contrario, dall’analisi dei valori di concentrazione rilevati per il PM 10 nellediverse postazioni di misura è evidente un dato mediamente più basso per la stazione di ViaFlaminia, rispetto alle altre dove viene rilevato l’inquinante. Al momento ipotizziamo chel’analizzatore installato in Via Flamina, basato sullo stesso principio di misura degli altri, ma conparticolari costruttivi di tipo diverso, abbia fornito valori affetti da una un errore sistematico conuna sottostima finale dei dati.E’ stata intrapresa una azione volta all’adeguamento della componentistica strumentale perquesto analizzatore. In futuro, dopo un adeguato periodo di utilizzo del nuovo upgrade dellaapparecchiatura, che possibilmente interessi le diverse stagionalità, potremo definire il valore diquesta sottostima sistemica che, vista l’origine, dovrebbe manifestarsi in modo particolarmenteevidente durante i periodi invernali.

Gli analizzatori di PM 10 presenti a Marecchia e Riccione eseguono un campionamentogiornaliero, per cui non è possibile graficare l’andamento orario dei valori. Nella stazione diFlaminia lo strumento rileva la concentrazione di PM 10 con cadenza bioraria. Questo cipermette di tracciare anche per questo inquinante una andamento tipico giornaliero. Comeprevedibile, questo grafico evidenzia come l’andamento delle concentrazione raggiunga i valoripiù alti nelle ore centrali della giornata, dove il traffico si presenta in maniera più intensa. Datala particolare genesi dell’inquinante, i momenti di massima concentrazione si manifestanoleggermente ritardati rispetto alle ore di punta del traffico. Infine, come per tutti gli inquinanti ditipo veicolare, la concentrazione raggiunge valore mediamente più bassi nelle giornate di sabatoe domenica.

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Nella figura seguente (Fig. 3.4.10) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamentibiorari del giorno-tipo.

Fig. 3.4.10 Andamento biorario di concentrazione per il PM10 registrato nella stazione di Flaminia.Gli intervalli biorari di misura vengono etichettati rispetto all’ora finale dell’intervallo stesso.

Si fa riferimento all’ora solare durante tutto l’arco dell’anno.

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3.5 Ozono (O3)

Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di ozonotroposferico sono due: Parco Marecchia e Riccione.

Caratteristiche generali. L’ozono troposferico è sia di origine naturale che antropico; esso èun inquinante secondario di tipo fotochimico, ossia non viene emesso direttamente da unasorgente ma si produce in atmosfera a partire da precursori primari e dall’azione dellaradiazione solare.I principali precursori dell’ozono di origine antropica sono gli ossidi di azoto e le molecoleincombuste di idrocarburi emessi dagli scarichi dei veicoli a combustione interna. Anche isolventi e altri composti organici volatili (COV) partecipano alla produzione di ozono.Affinché questo composto si formi a livello del suolo con velocità apprezzabili, devono esseresoddisfatte alcune condizioni:a) le sorgenti dei precursori devono emettere alte quantità di ossido di azoto, idrocarburi edaltri COV (ad esempio una situazione di alto traffico cittadino);b) alta temperatura e irraggiamento solare;c) l’aria deve rimanere relativamente ferma affinché i reagenti non siano diluiti.

Le più alte concentrazioni di ozono si registrano nelle ore di massimo irraggiamento solare deimesi estivi, proprio perché alcune delle reazioni per la produzione di questo inquinante hanno laradiazione come ingrediente fondamentale.L’ozono è un composto altamente ossidante ed aggressivo e per questa sua natura chimica nonpermane a lungo in atmosfera, sebbene possa essere trasportato anche a grande distanza dallemasse d’aria in movimento. In effetti, nelle aree urbane, dove è maggiore l’inquinamentoatmosferico, l’ozono si forma e reagisce con elevata rapidità (i composti primari che partecipanoalla sua formazione sono gli stessi che possono causarne una rapida distruzione). Se l’ozonoprodotto in area urbana viene rimosso fisicamente per trasporto verso aree suburbane e rurali,dove acquista un tempo di vita superiore a causa del minore inquinamento da NO, puòaccumularsi raggiungendo valori di concentrazione superiori a quelli urbani. C’è inoltre daaggiungere che nelle aree caratterizzate da forte presenza di vegetazione vi è la produzionenaturale di alcheni (pinene, limonene, isoprene) che sono fra i più reattivi precursori di ozono.

Effetti sulla salute. L’ozono è un gas tossico e molto aggressivo sia per le vie respiratorie cheper gli occhi. I primi sintomi sono: irritazione delle mucose, tosse, fiato corto, mal di testa,dolore al petto. L’esercizio fisico svolto all’aperto nelle ore di massima concentrazione è uno deimaggiori fattori di rischio. Gli effetti sulla salute sono statisticamente significativi già allaconcentrazione di 160 µg/m3 per una esposizione di 7 ore in un gruppo di adulti sani cheeffettuano leggeri esercizi fisici (i soggetti maggiormente sensibili hanno manifestato undecremento della funzionalità respiratoria superiore al 10% già dopo 4-5 ore). Esposizionicontrollate di 240 µg/m3 su adulti sotto leggero sforzo e su bambini per 2 ore producono deficitrespiratori. Alla concentrazione di 500 µg/m3 è sufficiente un’ora di esposizione [WHO]. Lecategorie maggiormente sensibili sono gli anziani, i bambini (per una maggiore ritmorespiratorio e per il fatto che passano molte ore all’aperto nelle ore più calde della giornata) egli asmatici.

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Dal punto di vista ambientale si segnalano danni soprattutto alla flora e al patrimonio artistico. Idanni provocati dall’ozono alla vegetazione sono talmente ingenti che viene consideratoattualmente una delle maggiori cause del declino delle foreste.

Gli indicatori che compaiono nel bollettino quotidiano di qualità dell’aria sono il valore massimoorario e il valore della massima media su otto ore. La legislazione italiana ha emanato il DL 183del 21/05/04 come recepimento della direttiva europea 2002/3/CE. Il DL 183 prevede valoribersaglio e obiettivi a lungo termine, soglie di informazione, di allarme, di protezione dellasalute, di protezione della vegetazione e delle foreste. Sebbene nel 2003 il DL 183 non fosseancora stato emanato, possiamo comunque fare riferimento alle tabelle di parametri checompaiono nella direttiva europea 2002/3/CE (Tab. 3.5.1).

Tab. 3.5.1 Parametri richiesti da 2002/3/CE [µg/m3]

Periodo di mediazione Valore bersaglioper il 2010

Soglia di informazione Media di 1 ora 180Soglia di allarme Media di 1 ora 240

Obiettivo a lungo termineper la protezione dellasalute umana

Media massima giornalierasu 8 ore nell'arco dell'annocivile

120

Obiettivo a lungo termineper la protezione dellavegetazione

AOT40, calcolato sulla basedei valori di1 ora da maggio a luglio

6000 µg/mch

Protezione delle foresteAOT40, calcolato sulla basedei valori di1 ora da aprile a settembre

20000µg/mc h

Beni Materiali 1 anno 40

Valore bersaglio per laprotezione della saluteumana

Media massima giornalierasu 8 ore

120(da non superare piùdi 25 giorni per annocivile come media di 3anni)

Valore bersaglio per laprotezione dellavegetazione

AOT40, calcolato sulla basedei valori di1 ora da maggio a luglio

18000 µg/mc h(come media su 5anni)

Nota: Obiettivo a lungo termine: concentrazione di ozono nell'aria al di sotto della quale si

ritengono improbabili, in base alle conoscenze scientifiche attuali, effetti nocivi diretti sulla salutee/o sull'ambiente nel suo complesso; Soglia di informazione: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di

esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione; Soglia di allarme: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana di esposizione di

breve durata della popolazione in generale; Valore bersaglio: livello fissato al fine di evitare a lungo termine effetti nocivi sulla salute

umana e/o sull'ambiente nel suo complesso, da conseguirsi per quanto possibile entro un datoperiodo di tempo.

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Analisi dell’ozono durante l’anno 2003

Nei grafici successivi (Figg. 3.5.1-2) sono state elaborate le medie massime giornaliere su 8 orerelative agli anni 2001-’02-’03.Nelle Tabb. 3.5.2-3 sono riportati i giorni nei quali è stato superato il valore di 120 µg/m3.Nella Tab. 3.5.4 vengono riportati i superamenti dei valori medi orari e altri parametri statisticiper il 2003.

Fig. 3.5.1 Ozono: massimi valori giornalieri delle medie su 8 ore per gli ultimi tre anni registrati nella stazione di Marecchia

Fig. 3.5.2 Ozono: massimi valori giornalieri delle medie su 8 ore per gli ultimi tre anni registrati nellastazione di Riccione. Nell’anno 2003 sono stati persi alcuni giorni di misura

causa malfunzionamento della strumentazione.

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Tab. 3.5.2 Superamenti delle medie 8 ore - Stazione Marecchia –anni 2001-2003

Marecchia anni 2001-’02-’03: numero medio di superamenti su tre anni = 59(limite max = 25 a partire dal 2010)

N°progressivo

delsuperamento

DatasuperamentiAnno 2001

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

DatasuperamentiAnno 2002

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

DatasuperamentiAnno 2003

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

1 25/05/2001 153 14/05/2002 134 18/04/2003 1312 26/05/2001 129 15/05/2002 132 24/04/2003 1233 27/05/2001 134 16/05/2002 139 25/04/2003 1224 28/05/2001 152 17/05/2002 142 08/05/2003 1345 29/05/2001 168 18/05/2002 127 13/05/2003 1256 30/05/2001 144 21/05/2002 129 14/05/2003 1357 31/05/2001 141 22/05/2002 130 17/05/2003 1238 08/06/2001 122 29/05/2002 141 18/05/2003 1319 13/06/2001 145 30/05/2002 131 24/05/2003 12110 14/06/2001 180 31/05/2002 133 25/05/2003 13111 15/06/2001 143 01/06/2002 151 26/05/2003 12712 16/06/2001 128 02/06/2002 133 27/05/2003 12613 21/06/2001 132 03/06/2002 133 28/05/2003 12614 22/06/2001 128 04/06/2002 125 29/05/2003 13115 23/06/2001 135 10/06/2002 124 30/05/2003 13216 24/06/2001 142 12/06/2002 123 31/05/2003 14517 25/06/2001 128 13/06/2002 130 07/06/2003 14618 27/06/2001 136 14/06/2002 161 08/06/2003 15619 29/06/2001 123 15/06/2002 178 09/06/2003 14420 30/06/2001 134 16/06/2002 179 10/06/2003 18421 05/07/2001 130 18/06/2002 135 11/06/2003 19922 09/07/2001 131 19/06/2002 150 12/06/2003 20823 11/07/2001 121 20/06/2002 123 13/06/2003 17224 12/07/2001 125 22/06/2002 180 15/06/2003 12725 14/07/2001 123 24/06/2002 178 19/06/2003 12526 15/07/2001 126 26/06/2002 128 20/06/2003 14727 21/07/2001 122 27/06/2002 152 21/06/2003 14028 22/07/2001 141 01/07/2002 126 22/06/2003 12829 23/07/2001 130 04/07/2002 121 23/06/2003 12930 24/07/2001 121 06/07/2002 121 24/06/2003 13231 25/07/2001 136 07/07/2002 141 25/06/2003 12932 26/07/2001 134 08/07/2002 121 26/06/2003 15833 27/07/2001 145 09/07/2002 165 27/06/2003 12234 28/07/2001 151 10/07/2002 153 01/07/2003 22435 29/07/2001 149 11/07/2002 160 04/07/2003 13736 30/07/2001 138 13/07/2002 138 05/07/2003 12137 31/07/2001 142 18/07/2002 144 07/07/2003 12138 01/08/2001 172 19/07/2002 123 08/07/2003 12239 02/08/2001 131 20/07/2002 128 09/07/2003 13240 03/08/2001 161 21/07/2002 134 10/07/2003 14141 04/08/2001 126 22/07/2002 133 11/07/2003 12742 07/08/2001 125 23/07/2002 126 12/07/2003 12343 10/08/2001 125 28/07/2002 121 13/07/2003 13644 13/08/2001 123 29/07/2002 132 17/07/2003 125

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45 14/08/2001 151 30/07/2002 148 20/07/2003 12946 15/08/2001 164 31/07/2002 134 21/07/2003 13247 16/08/2001 128 01/08/2002 122 23/07/2003 14948 23/08/2001 121 05/08/2002 129 25/07/2003 13149 25/08/2001 129 07/08/2002 131 26/07/2003 12450 26/08/2001 149 08/08/2002 135 27/07/2003 12151 27/08/2001 135 13/08/2002 134 28/07/2003 13852 28/08/2001 133 14/09/2002 134 02/08/2003 12153 29/08/2001 144 15/09/2002 138 03/08/2003 12954 04/08/2003 14855 05/08/2003 13856 06/08/2003 13857 08/08/2003 13658 09/08/2003 14459 10/08/2003 15960 11/08/2003 15761 12/08/2003 12562 14/08/2003 14863 21/08/2003 12164 22/08/2003 13165 23/08/2003 14166 24/08/2003 14167 25/08/2003 13068 27/08/2003 12169 19/09/2003 13270 20/09/2003 13471 21/09/2003 128

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Tab. 3.5.3 Superamenti delle medie 8 ore - Stazione Riccione – anni 2001-2003

Riccione anni 2001-’02-’03: numero medio di superamenti su tre anni = 44(limite max = 25 a partire dal 2010)

N°progressivo

delsuperamento

DatasuperamentiAnno 2001

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

DatasuperamentiAnno 2002

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

DatasuperamentiAnno 2003

Valore maxgiornalieromedia 8h[µg/m3]

1 25/05/2001 143 03/04/2002 131 19/04/2003 1212 27/05/2001 126 04/04/2002 123 24/04/2003 1293 28/05/2001 138 26/04/2002 121 25/04/2003 1234 29/05/2001 131 06/05/2002 123 14/05/2003 1285 07/06/2001 121 14/05/2002 135 17/05/2003 1246 13/06/2001 134 15/05/2002 128 18/05/2003 1277 14/06/2001 157 16/05/2002 137 24/05/2003 1228 15/06/2001 148 17/05/2002 131 25/05/2003 1229 21/06/2001 131 18/05/2002 127 30/05/2003 12910 23/06/2001 123 29/05/2002 132 31/05/2003 13711 24/06/2001 127 30/05/2002 121 07/06/2003 13212 25/06/2001 121 31/05/2002 127 08/06/2003 13713 27/06/2001 124 01/06/2002 126 09/06/2003 12414 29/06/2001 122 04/06/2002 124 10/06/2003 16015 30/06/2001 124 13/06/2002 133 11/06/2003 17716 09/07/2001 124 14/06/2002 150 12/06/2003 19217 21/07/2001 124 15/06/2002 157 13/06/2003 18318 22/07/2001 128 16/06/2002 159 14/06/2003 12119 23/07/2001 134 18/06/2002 134 15/06/2003 14420 24/07/2001 136 19/06/2002 138 18/06/2003 13221 25/07/2001 132 22/06/2002 166 20/06/2003 12822 26/07/2001 143 23/06/2002 132 21/06/2003 13323 27/07/2001 124 26/06/2002 123 26/06/2003 13324 28/07/2001 129 27/06/2002 144 27/06/2003 12125 29/07/2001 136 01/07/2002 128 30/06/2003 12526 31/07/2001 127 07/07/2002 131 04/07/2003 13227 01/08/2001 165 09/07/2002 144 07/07/2003 12128 02/08/2001 125 10/07/2002 149 08/07/2003 12129 03/08/2001 140 11/07/2002 144 10/07/2003 13530 14/08/2001 141 13/07/2002 131 13/07/2003 13831 15/08/2001 156 18/07/2002 131 20/07/2003 12632 16/08/2001 126 23/07/2002 125 21/07/2003 12633 25/08/2001 131 29/07/2002 126 23/07/2003 14034 26/08/2001 139 30/07/2002 151 25/07/2003 12635 27/08/2001 129 31/07/2002 121 26/07/2003 12636 28/08/2001 143 01/08/2002 124 28/07/2003 13237 29/08/2001 135 04/08/2002 125 03/08/2003 12238 05/08/2002 130 04/08/2003 13839 07/08/2002 124 05/08/2003 13640 08/08/2002 127 09/08/2003 12741 13/08/2002 126 10/08/2003 14042 16/08/2002 128 11/08/2003 13343 20/08/2002 128 14/08/2003 13044 09/09/2002 122 22/08/2003 13345 14/09/2002 128 23/08/2003 14046 15/09/2002 141 24/08/2003 151

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47 18/09/2002 123 25/08/2003 13548 20/09/2003 12349 21/09/2003 125

Tab. 3.5.4 Numero di superamenti del valore orario e altri parametri statistici – anno 2003

Stazione

N° sup.soglia di

informazione180 µg/m3

N° sup.soglia diallarme

240 µg/m3

media σ Max 98° 50°%

dativalidi

Marecchia2003 24 0 48 43 228 142 36 93

Riccione2003 14 0 47 41 217 137 38 88

Dalla Tab. 3.5.4 si nota che nell’anno 2003 si è superato il valore di protezione dei benimateriali, pari a 40 µg/m3 come media annuale, per entrambe le stazioni di misura.

Nelle Tabb. 3.5.5-6 vengono riportati di dati di superamento dei valori orari di 180 µg/m3,abbinati ai relativi valori di NO2 registrati nella stessa stazione nella medesima ora.

Tab. 3.5.5 Superamenti dei valori orari (soglia di informazione) per l’anno 2003Stazione Marecchia

MarecchiaN° progressivo del

superamento Data OraValore medio

orario O3[µg/m3]

Valore medioorario NO2

[µg/m3]1 10/06/03 14.00 184 62 10/06/03 15.00 182 73 10/06/03 16.00 192 84 10/06/03 17.00 196 85 10/06/03 18.00 194 96 11/06/03 13.00 200 107 11/06/03 14.00 204 88 11/06/03 15.00 204 89 11/06/03 16.00 208 810 11/06/03 17.00 208 711 11/06/03 18.00 203 912 11/06/03 19.00 191 1213 12/06/03 12.00 211 1114 12/06/03 13.00 228 915 12/06/03 14.00 216 816 12/06/03 15.00 215 817 12/06/03 16.00 207 918 12/06/03 17.00 206 619 12/06/03 18.00 197 820 12/06/03 19.00 187 1021 13/06/03 13.00 202 1022 13/06/03 14.00 202 1123 13/06/03 15.00 185 1224 01/07/03 15.00 224 6

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Tab. 3.5.6 Superamenti dei valori orari (soglie di informazione)per l’anno 2003 Stazione Riccione

Riccione

N° progressivodel superamento Data Ora

Valoremedio orario

O3

[µg/m3]

Valoremedio orario

NO2

[µg/m3]1 11/06/03 14.00 187 122 11/06/03 15.00 193 183 11/06/03 16.00 203 154 11/06/03 17.00 190 195 12/06/03 13.00 205 96 12/06/03 14.00 212 97 12/06/03 15.00 217 118 12/06/03 16.00 205 129 12/06/03 17.00 188 1510 13/06/03 13.00 197 1111 13/06/03 14.00 199 912 13/06/03 15.00 194 1813 13/06/03 16.00 191 1714 13/06/03 17.00 181 21

Nella stazione di Marecchia il valore medio orario di 200 µg/m3 è stato superato 14 volte,mentre nella stazione di Riccione 5 volte. Nell’anno precedente (2002) questo valore di sogliaera stato superato una sola volta nella stazione di Marecchia con il valore di 202 µg/m3.Non si è mai verificato il superamento della soglia di allarme (240 µg/m3) previsto dalla direttivaeuropea (recepita nel 2004 dalla Repubblica italiana).

La direttiva europea prevede i limiti per il valore bersaglio e l'obiettivo a lungo termine per laprotezione della vegetazione, utilizzando il parametro AOT40 da valutare sulle stazioni di tiposuburbane, rurali e rurali di fondo.Per AOT40 si intende la somma delle differenze tra le concentrazioni orarie di ozono e la sogliadi 40 ppb in un dato periodo di tempo (maggio - luglio per colture agricole, aprile - settembreper vegetazione forestale), utilizzando solo i valori orari rilevati ogni giorno tra le 8:00 e le20:00.

Di seguito è stato calcolato questo valore come media su cinque anni (1999-2003) utilizzando idati registrati nella stazione di Marecchia. I valori risultano superiori ai limiti per la protezionedella vegetazione (18˙000 µg/m3·h) e delle foreste (20˙000 µg/m3·h) indicate dalla direttiva2002/3/CE (Tab. 3.5.7). Per il calcolo dei valori medi di AOT40 la direttiva europea prevede che,qualora non siano disponibili tutti i valori misurati, i valori AOT40 siano stimati utilizzando unfattore di correzione:

[ ]( )[ ]∑ >−=

ppbO iOAOT40 3

34040

misuratiorarivaloridinumerooreditotalenumeropossibileAOTstimatoAOT misurato •= 40][40

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In questo modo i dati non misurati o non ritenuti validi vengono considerati validi con valorepari a quello medio dei dati rimanenti. Al fine di verificare la validità della aggregazione dei datiper il calcolo, deve comunque essere garantita una soglia di almeno il 90% dei dati.Per le medie su cinque anni il valore percentuale di dati validi è superiore al 90% richiesto siaper la valutazione della protezione della vegetazione, sia per la protezione delle foreste. Volendoriportare in un grafico il valore di AOT40 su base annuale, allo scopo di verificarne il trend, èstato preso in considerazione lo stesso criterio su intervalli annuali. Il valore relativo al 1999 perla protezione della vegetazione deve essere preso come indicativo in quanto la serie storica1999 per la vegetazione presenta 88% di dati validi5. Nei grafici AOT40 sono stati posti ingrafico i valori medi su 5 anni (dato da confrontare con la legislazione) corretti sul periodoquinquennale e, per l’analisi del trend, i valori medi annuali corretti sul periodo annuale.I valori medi su 5 anni sono superiori a quelli limite, sia per la protezione della vegetazione(18˙000 µg/m3·h), che per la protezione delle foreste (20˙000 µg/m3·h).

Tab. 3.5.7 Valori di AOT [µg/m3·h] per la protezionedella vegetazione e delle foreste calcolati sui dati orari

della stazione di Marecchia.Marecchia – Anno 2003

VEGETAZIONE AOT(’99-’03) 28˙756

Anno AOT annuale1999 24˙8202000 20˙7922001 29˙3072002 32˙3792003 36˙596

FORESTE AOT(’99-’03) 45˙896

Anno AOT annuale1999 37˙8922000 40˙5992001 46˙2002002 46˙7042003 58˙033

Nota: Il dato relativo all’anno 1999 per la protezione della vegetazione è incolore rosso poiché il numero di dati validi misurati è inferiore al limite del90%.

5 Sebbene non ci siano variazioni sull’ordine di grandezza, risulta ovvio che il valore medio su 5 anni calcolato comemedia dei valori medi annuali o mensili si discosterà da quello calcolato con tutti i dati orari relativi ai 5 anni, poichévariano i fattori di correzione.

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Fig. 3.5.3 Ozono: indice cumulativo quinquennale AOT40 per la protezione della vegetazione.Sono stati sovrapposti anche i valori annuali per l’analisi del trend.

Fig. 3.5.4 Ozono: indice cumulativo quinquennale AOT40 per la protezione delle foreste. Sono stati sovrapposti anche i valori annuali per l’analisi del trend.

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Nei grafici seguenti (Figg. 3.5.5-6) sono riportati i dati relativi agli andamenti orari del giorno-tipo. Si noti la forte dipendenza della concentrazione di ozono in funzione delle ore più calde esoleggiate della giornata, a conferma della natura fotochimica di questo inquinante secondario.Si noti inoltre come, contrariamente ai grafici dei giorni-tipo precedentemente analizzati, laconcentrazione di ozono durante i giorni festivi e prefestivi sia leggermente superiore rispetto aigiorni feriali, caratterizzati invece da valori più alti per gli altri inquinanti come gli ossidi di azoto.In effetti proprio gli ossidi di azoto, che partecipano alla formazione di ozono, possono ancheesserne causa di rimozione:

223

32

2

ONONOO

OOOONOhNO

+→+

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Fig. 3.5.5 Andamento orario di concentrazione per O3 registrato nella stazione di Marecchia.Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all’ora finale dell’intervallo.

Si fa riferimento all’ora solare durante tutto l’arco dell’anno.

Fig. 3.5.6 Andamento orario di concentrazione per O3 registrato nella stazione di Riccione.Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all’ora finale dell’intervallo.

Si fa riferimento all’ora solare durante tutto l’arco dell’anno.

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3.6 Benzene (C6H6)

Siti di misura. Il benzene viene monitorato in una sola stazione della rete provinciale:Flaminia.

Caratteristiche generali. Il benzene (C6H6) è il composto organico aromatico più semplice. Sipresenta come liquido incolore, volatile anche a temperatura ambiente, dal caratteristico odorepungente. Il benzene è utilizzato in numerosi processi industriali di sintesi organica. La presenzadi questo inquinante in atmosfera si deve quasi esclusivamente alle attività umane. La sorgentepiù importante in ambito urbano è senza dubbio il traffico cittadino, in quanto i motori a scoppioutilizzano benzina che contiene benzene come antidetonante, al posto del piombo tetraetile. InItalia la benzina contiene benzene in una frazione non superiore all’ 1% in volume (dal 1/7/98);per ridurne le emissioni non è sufficiente impiegare benzina con basso tenore di benzene maoccorre anche l’uso di marmitte catalitiche, in quanto esso si può anche formare durante lacombustione incompleta degli altri composti organici presenti nel carburante.Il fumo da sigaretta è la principale sorgente di benzene per l’inquinamento indoor.

Effetti sulla salute. Il benzene è un composto altamente tossico e cancerogeno. Colpisceprincipalmente il sistema nervoso centrale e il midollo osseo ma viene trasferito a tutti i gliorgani e tessuti ricchi di lipidi esercitando i suoi effetti tossici. WHO riporta effetti di depressionedi attività del midollo, effetti immunologici, mutagenici e cancerogenici (leucemia), su personeesposte a elevate dosi di vapori di benzene per motivi professionali. Gli effetti reali di esposizionicroniche a concentrazioni relativamente basse (simili all’ambiente urbano) non sono stateancora chiarite. E’ stato proposto il livello di legge di 5 µg/m3 come valore di protezione dellasalute, sebbene per il benzene non sia stato definito un vero e proprio livello di esposizionesicuro: viene quindi accettato il modello senza soglia, cioè si suppone che a qualsiasiconcentrazione sia associato un rischio e che il rischio aumenti linearmente all’aumentaredell’esposizione.

La successiva tabella 3.6.1 riassume, così come indicato dall’allegato V del DM 60/02, il valorelimite per la protezione della salute umana per il benzene, il margine di tolleranza, le modalità diriduzione di tale margine, e la data alla quale il valore limite deve essere raggiunto.

Tab. 3.6.1 Parametri richiesti dal DM 60/02 per benzene [µg/m3]Periododi mediazione

Entratain vigore(13/12/2000)

01/01/06 01/01/07 01/01/08 01/01/09 01/01/10

Valore limite aumentato del margine ditolleranza

Valorelimite

Valorelimite perlaprotezionedellasaluteumana

Anno civile 10 9 8 7 6 5

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Analisi del benzene durante l’anno 2003

Nella tabella 3.6.2 e nel grafico successivo (Fig. 3.6.1) sono state riportate alcune elaborazionidei dati provenienti dall’analizzatore di via Flaminia. Si può notare come la media annuale simantenga al di sotto dei 10 µg/m3 previsti dalla normativa.Il valore medio per l’anno 2003 è risultato di 3,2 µg/m3.

Tab. 3.6.2 Flaminia 2003 - parametri statistici per i dati orari di benzene [µg/m3]

media Percentili50° 90° 95° 98°

3.2 2.6 6.1 7.8 10.5

Fig. 3.6.1 Valori medi giornalieri di benzene registrati nella stazione di Flaminia nell’anno 2003.Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione della salute e

il limite annuale con il margine di tolleranza.

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3.7 Piombo (Pb)

Siti di misura. Il piombo viene monitorato nelle stazioni di Flaminia e Abete in manierasemiautomatica analizzando in laboratorio i filtri impiegati per il monitoraggio delle polveri totalisospese.

Caratteristiche generali. Nel particolato atmosferico sono presenti numerosi metalli, tra cui ilpiombo. Il piombo in ambiente urbano deriva sostanzialmente dalla combustione della benzinarossa che, negli ultimi anni, a seguito di direttive europee, ha subito drastiche riduzioni diconsumo. In Italia è stata definitivamente abbandonata il 01/01/2002.

Tab. 3.7.1 Parametri richiesti dal DM 60/02 per il piombo [µg/m3]Periododimediazione

Entrata invigore(19/07/1999)

01/01/01 01/01/02 01/01/03 01/01/04 01/01/05

Valore limite aumentato del margine ditolleranza

Valorelimite

Valorelimiteper laprotezione dellasaluteumana

Annocivile 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5

Analisi del piombo durante l’anno 2003

Nei seguenti grafici (Figg. 3.7.1-2) sono stati riportati i dati rilevati per le stazioni di via Abete evia Flaminia durante il 2003. Nella tabella successiva (Tab. 3.7.2) sono stati riportati i valorimedi annuali ottenuti per le due postazioni di misura. Si può notare come la media annuale simantenga molto al di sotto di 0.50 µg/m3, concentrazione prevista dalla normativa per laprotezione della salute umana (obiettivo per l’anno 2005).

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Fig. 3.7.1 Valori giornalieri di piombo registrati nella stazione di Flaminia nell’anno 2003.Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione

della salute e il limite annuale con il margine di tolleranza.

Fig. 3.7.2 Valori giornalieri di piombo registrati nella stazione di Flaminia nell’anno 2003.Sono posti in grafico anche la media annuale, il limite annuale per la protezione della

salute e il limite annuale con il margine di tolleranza.

Tab. 3.7.2 Valori medi annuali ottenuti per l’anno 2003 nelle stazioni di Flaminia e Abete

Stazione Pb - Media annuale (2003)[µg/m3]

Flaminia 0.02Abete 0.03

Come già detto per quanto riguarda SO2, il valore del piombo relativo al giorno dellacombustione dei falò di S. Giuseppe è leggermente più alto rispetto al resto dei valori che sidistribuiscono come un valore “di fondo” che risente leggermente della stagionalità (i valori piùbassi si registrano in estate). I dati relativi al 18 e 19 marzo sono disponibili per il 2003 solo perla stazione di Abete, causa problema tecnico.